LINGUISTICA ITALIANA PIATTAFORMA PARTE 3
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Title of test:![]() LINGUISTICA ITALIANA PIATTAFORMA PARTE 3 Description: Esercitazione personale |




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In latino i generi erano: 2. 3. 4. 5. In italiano i generi sono: 2. 3. 4. 5. Il neutro latino è confluito in italiano nella maggior parte in parole: femminili. neutre. maschili. indifferentemente in tutti i generi. Parole come bracci/braccia in italiano si spiegano: perché una è di derivazione popolare l’altra colta. perché derivano da maschili e femminili latini. perché risultano scritte in entrambi i modi nei testi latini. perché derivano da neutri latini. Il latino aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. Il greco aveva: un numero. due numeri. tre numeri. quattro numeri. In italiano distinguiamo le funzioni logiche attraverso: casi, declinazioni, articoli. casi, preposizioni, genere. posizione della frase, casi, articoli. posizione della parola nella frase, articoli, preposizioni. La posizione della parola nella frase in latino è: libera. condizionata dal caso. condizionata dal genere. condizionata dal numero. I casi latini sono: 3. 4. 5. 6. La maggior parte delle parole italiane deriva dal caso latino: ablativo. accusativo. nominativo. vocativo. I nomi latini maschili e femminili uscenti al nominativo e al genitivo in -us appartengono alla declinazione: quarta. seconda. terza. quinta. Alla quinta declinazione latina appartengono: quasi tutti nomi neutri. quasi tutti nomi femminili. tutti nomi maschili. solo nomi neutri. Il caso latino che ci permette di individuare la declinazione di appartenenza di un nome è: nominativo. accusativo. ablativo. genitivo. Quando un nome cambia genere o numero nel passaggio dal latino all’italiano parliamo di: metaplasma. tetraplasmo. metaplasmo. etaplasma. I nomi degli alberi in latino: sono maschili e restano maschili in italiano. sono femminili e restano femminili in italiano. sono neutri e diventano maschili in italiano. sono femminili e diventano maschili in italiano. Folia in latino è: il plurale neutro di folius. il plurale femminile di folia (m). il singolare neutro si foliis. il plurale neutro di folium. I nomi italiani derivano quasi tutti dal caso latino: dativo. accusativo. ablativo. genitivo. La declinazione che ci permette di capire da quale caso latino derivano i nomi italiani è la: quarta. seconda. terza. prima. I nomi “moglie” e “ladro” in italiano derivano: dall’accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall’ablativo latino. I nomi “drago” e “uomo” in italiano derivano: dall’accusativo latino. dal dativo latino. dal nominativo latino. dall’ablativo latino. La lingua latina: aveva articoli come il greco e l’ebraico. usava l’articolo Illum ma non Unum. aveva una declinazione per l’articolo Illum. non aveva articoli. Ille in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerare. Unum in latino era: articolo. aggettivo qualificativo. aggettivo o pronome dimostrativo. aggettivo numerale. L’articoloide è: la forma intermedia dell’articolo tre in latino classico e quello tardo. la forma intermedia dell’aggettivo numera tra il latino classico e quello tardo. la forma intermedia tra gli aggettivi latini e l’articolo in italiano. l’articolo Lo in italiano antico. L’articolo italiano IL viene da: l’italiano antico ILLO. l’italiano antico LO. il latino ILLUD. il latino ILLAM. L’articolo italiano LO viene da: Illud. Illam. Illum. illus. La norma Grover prevede a inizio di frase l’uso di: EL. IL. UN. LO. La norma Grober prevede dopo parola terminante in consonante l’uso di: EL. IL. UN. LO. La norma Grober prevede dopo parola terminante in vocale l’uso di: UN. IL. UNA. LO. La palatalizzazione di A in E nella formazione di LE da ILLAS è dovuta a: caduta di M finale dell’accusativo. caduta di S finale del nominativo plurale. caduta di S finale dell’accusativo plurale. caduta di M finale del vocativo singolare. Il pronome Tu italiano deriva: dall’accusativo di terza persona plurale latina equivalente. dal nominativo di seconda persona singolare latino equivalente. dall’ablativo di prima persona plurale del pronome latino. dal dativo del pronome relativo latino. Nel passaggio da NOS a NOI (latino-italiano): la -s finale si è labializzata. la -s finale si è arrotondata. la -s finale si è palatalizzata. la -s finale è caduta. Ella (it) deriva dal latino: Ellam. Illad. Illam. Illas. I pronomi clitici sono: tonici. fonici. atoni. accentati. Il latino classico corrisponde a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Il latino volgare corrisponde a VOSTRI (it) era: VESTER. VOSTER. VETERI. VOSTRUM. Loro (it) deriva dal latino: ILLI. LORUS. ILLORUM. ILLIC. Quale in italiano è un pronome: variabile. invariabile. irrilevante. mutevole. Che (it) deriva dal latino: QUID. QUOD. QUEM. QUE. CUI latino che ha dato origine al CUI italiano era un: nominativo. accusativo. ablativo. dativo. Quando si parla di contributo del popolo sulla formazione della lingua italiana si intende: ceto medio del Nord Italia. popolo toscano contadino. ceto medio Toscano. Popolo Siciliano. Gramsci sosteneva che: l’omologazione linguistica popolare andava forzata. non era possibile omologazione linguistica. la lingua del popolo era irrilevante per la formazione dell’italiano. il livellamento linguistico si sarebbe raggiunto naturalmente. Il vero mezzo di diffusione della lingua italiana presso la popolazione fu: il giornale. la televisione. il cinema. la radio. Biffare in termini notarili medievali voleva dire: firmare un atto. registrare un contratto privato. riempire gli spazi bianchi contro le contraffazioni. far firmare alle parti in causa gli atti pubblici. I Memoriali Bolognesi sono: testi di mercanti. raccolte di poesie popolari. atti di vendita dei mercanti. atti notarili. I primi memoriali bolognesi di cui abbiamo i testi risalgono al: 1234. 1265. 1321. 1411. Il mercante in epoca medievale è illetterato . Ciò vuol dire: che non sa scrivere né leggere. che sa leggere ma non scrivere. che non conosce le lettere dell’alfabeto. che non conosce il latino. I libri di famiglia sono scritti: in latino. in italiano contemporaneo. in volgare. in un misto di latino e volgare. Colui che legge per divertimento e scrive per lavoro in epoca medievale è: il notaio. il mercante. il popolo. il clero. Il mercante in epoca medievale: conosce solo il latino. conosce solo il volgare. non sa leggere. spesso conosce le lingue straniere. I trattati scientifici in Italia, fino al Rinascimento: non esistono. sono scritti in volgare. sono scritti in latino. sono scritti in greco. Galileo Galilei: non approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. approva i prestiti latini e greci nel linguaggio scientifico italiano. non si esprime in merito ai prestiti dal latino e greco. scrive trattati scientifici solo in latino. La lingua italiana nasce come lingua: amministrativa. burocratica. letteraria. legislativa. Notai e avvocati: furono da subito favorevoli all’uso del volgare nelle cancellerie. rifiutarono l’uso del volgare all’inizio perché non lo ritenevano all’altezza degli atti notarili. rifiutarono l’uso del latino all’inizio perché non lo ritenevano all’altezza degli altri notarili. rifiutarono l’uso del volgare all’inizio perché andava contro i propri interessi fraudolenti verso il popolo. La legge di Emanuele Filiberto in Piemonte sull’uso del volgare nei tribunali risale al: 1860/61. 1360/61. 1560/61. 1760/61. Fino al Settecento l’istruzione superiore in Italia è: in volgare. in greco. in latino. in latino e volgare misto. La legge Casati risale al: 1859. 1856. 1956. 1881. La Bibbia di Gutenberg viene stampata: a Berlino nel 1445. a Magonza nel 1356. a Berlino nel 1902. a Magonza nel 1456. Gli INCUNABOLI sono: le prime bibbie in volgare. i primi testi a stampo del Quattrocento. i primi libri latino manoscritti nel medioevo. le copie della Bibbia redatte dai chierici nel Quattrocento. Il Parsons Fragment: è il primo testo a stampa in latino. è il primo testo a stampa in italiano. non si può nascondere il primo testo a stampa italiano a causa dei dubbi su data e luogo di stampa. non si può considerare il primo testo sta italiano a causa dei dubbi sul testo che vi è riportato all’interno. Il testo che recita “Se pareba boves, alba pratalia araba…” appartiene a: Placito Capuano. Indovinello Veronese. Breve da Inquisitione. Catacomba di Commodilla. L’indovinello veronese viene scoperto nel: 1924. 1923. 1922. 1927. L’indovinello veronese (individuare la risposta corretta): costituisce la prima attestazione di scrittura in volgare italiano. non si può ancora considerare scritto propriamente in volgare italiano. viene scoperto nel 1934. rispetto al Placito Capuano e successivo di 300 anni. Nell’indovinello veronese: l’autore della frase latina e mista di volgare è lo stesso. gli autori delle due frasi sono diversi. non si può stabilire se gli autori siano uno o più per le due frasi (latina e mista volgare). gli autori sono sicuramente due. Versorio, nell’indovinello veronese è: dialettismo meridionale. latino volgare. dialettismo settentrionale. latino classico. Alba nell’indovinello veronese è: dialettismo meridionale. latinismo. dialettismo settentrionale. italiano arcaico. La -s finale di boves nell’ Indovinello veronese è: dialettismo meridionale. tipicamente latina. dialettismo settentrionale. influsso spagnolo. La soluzione all’indovinello veronese viene trovata da: un contadino. uno scrittore. un bibliotecario. una studentessa. L’indovinello veronese paragona la scrittura a: aratura. filatura della seta. preghiera. corsa. Il problema principale nell’individuare il senso di Se Pareba nell’indovinello veronese derivava dal fatto che: non si conosce la traduzione dal latino. si tratta di un fenomeno diualettale meridionale non in uso a Verona. non si capisce se sia una parola unica o due. l’autore non è certamente lo stesso della frase latina sotto riportata. Non dovere ille secrita a bboce. Si tratta del testo contenuto in: Basilica di S. Clemente. Catacomba di Domitilla. Catacomba di Commodilla. Placito Capuano. Il graffito di Commodilla risale orientativamente al secolo: VI-VIII. VII-VIII. IX-X. V-VI. Nel graffito di Commodilla “secrita” si legge: segreto. screti. secreta. segreta. La cripta che ospita il graffito di Commodilla è quella dei santi: Pietro e Paolo. Commodilla e Domitilla. Felice e Astrutto. Felice e Adautto. Il graffito di Commodilla è: un fumetto. un atto giudiziario. una poesia. un avviso. “Secrita” nel graffito di Commodilla, significa: i segreti dei frati. i segreti del paese. le orazioni segrete. le cose segrete delle suore. Ille, nel graffito di Commodilla è: italiano antico. dimostrativo latino utilizzato come articolo. articolo utilizzato come dimostrativo latino. articolo di derivazione greca. Bboce, nel graffito di Commodilla è: italiano antico. dimostrativo latino utilizzato come articolo. un raddoppiamento usato per ricalcare il parlato. la corretta grafia di “Voce” nei manoscritti antichi. Il graffito di Commodilla, ricalca: il latino ecclesiastico. il parlato. il latino di Cicerone. il latino scritto imperiale. Secrita nel graffito di Commodilla si legge Secreta perché: si tratta di una i breve latina. si tratta di una parola già italiana. si tratta di una parola derivata dal greco. si tratta di una i lunga latina. Il Placito Capuano risale al: 1960. 960. 870. 860. L’atto di nascita della lingua italiana è: Il graffito di Commodilla. L’affresco di San Clemente. Il graffito di Domitilla. Il Placito Capuano. Ciò che contraddistingue il Placito Capuano, insieme alla lingua è: la casualità della scrittura. il fatto di essere l’atto di un processo. l’intenzionalità della scrittura in italiano. l’intenzionalità della scrittura in latino. L’atto che contiene il Placito Capuano è una diatriba giudiziaria tra: Rodelgrimo e l’Abate di Montecassino. Attanasio e l’Abate di San Benedetto. Rodelgrimo e i testimoni dell’Abate. Il giudice e Attanasio. Le parole in italiano scritte nell’atto del Placito Capuano vengono dette da: Rodelgrimo. I testimoni. Il giudice. L’abate di Montecassino. Il processo riportato nel Placito Capuano: si svolge in latino, è scritto in latino. si svolge in italiano, è scritto interamente in latino. si svolge in volgare, è scritto tutto in latino tranne le due righe dei testimoni. si svolge in volgare, è scritto tutto in latino tranne le parole di Rodelgrimo. Nel Placito Capuano, dal latino “sapio“ deriva il dialettale: sacciu. so. sappo. sao. Nel Placito Capuano, d”ko” deriva da: che. quem. quom. quod. Nel Placito capuano “Sancti Benedicti” è: latino pre-imperiale. latinismo. grecismo. italiano arcaico. I Placiti Campani successivi a quello Capuano: non esistono. sono due e risalgono al 963 a.C. sono tre e risalgono al 956 d.C. sono tre e risalgono al 963 d.C. L’affresco della basilica di San Clemente si trova: a Napoli. a Roma. a Venezia. a Milano. L’affresco della basilica di San Clemente è: precedente al Placito Capuano. contemporaneo al Placito Capuano. successivo al Placito Capuano. contemporaneo al Breve de Inquisitione. Il dialogo dell’affresco di San Clemente vede parlare il latino: Sisinnio e San Clemente. solo Sisinnio. solo Beno di Rapiza. solo San Clemente. Nell’affresco del miracolo San Clemente si trasforma in: un uccello. una pietra tonda. una colonna. Sisinnio. L’affresco di San Clemente riporta la scritta PGRF, vuol dire: Per grazia ricevuta feci (fare). Per grazia ricevuta feci io. Per grande e rispettata fede. Pro gratis et respecto fidem. L’affresco di San Clemente viene commissionato da: Sisinnio. Albertello. Gosmari. Beno. La datazione orientativa dell’affresco di San Clemente è: circa 1300 a.C. circa 45 a.C. circa 1130 d.C. circa 1230 d.C. Ego Beno de Rapiza cum Maria uxor mea pro amore Dei et Beati Clementi (s) PGRF. Questa scritta compare: nel Breve de Inquisitione. nel De vulgari eloquentia. nel Placito Capuano. nell’affresco di San Clemente. San Clemente, nell’affresco a lui dedicato dice: Duritiam cordis vestris saxa traere meruistis. Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene. Falite decreto co lo palo, Carnoncelle. Pro amore Dei et beati Clementis PGRF. Carboncello, Gosmari e Albertello sono: i tre giudici del placito capuano. i tre testimoni dell’atto giudiziario del placito capuano. i frati della catacomba di Commodilla. i servi di Sisinnio nell’ affresco di San Clemente. |