LINGUISTICA ITALIANA (ultimo 2023 prof Bertolini Lucia)
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Title of test:![]() LINGUISTICA ITALIANA (ultimo 2023 prof Bertolini Lucia) Description: Dalla lez 55 alla lez 72 |




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Quale dei seguenti tratti non è caratteristico del fiorentino del Quattrocento? +. l'apocope di -e e -o dopo l, n, r. l'articolo definito maschile plurale e. la desinenza di III pl. -on(o) invece di -ano nei verbi di I coniugazione. l'articolo definito maschile singolare el. La grammatica di Leon Battista Alberti è. una grammatica del fiorentino contemporaneo. una grammatica del fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio. una grammatica del fiorentino trecentesco. una grammatica della lingua degli scrittori più autorevoli della tradizione. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?. La lettera che funge da prefazione alla Raccolta Aragonese fu firmata da Angelo Poliziano. La Raccolta Aragonese è un'antologia della poesia toscana dei primi secoli. I compilatori della Raccolta Aragonese vogliono proporre ai contemporanei un modello linguistico-letterario. La Raccolta Aragonese fu inviata da Lorenzo de' Medici a Federico d'Aragona. Individuate fra i seguenti gruppi di fenomeni fonetici o forme quali non appartengono interamente al fiorentino argenteo. l'articolo el, la declinazione per numero e genere della forma in precedenza indeclinabile gliele; le forme dia e stia; la forma sei in luogo dell'antico sè. la riduzione dei dittonghi dopo consonante + r, il numerale dieci in luogo di diece; le forme dia e stia; la forma mila in luogo di milia. la riduzione dei dittonghi dopo consonante + r; la prima persona dell'imperfetto in -a; la declinazione per numero e genere della forma in precedenza indeclinabile gliele; le forme dea e stea in luogo di dia e stia. la prima persona dell'imperfetto in -o; le forme indeclinate mie, tuo, suo per il maschile e il femminile; la forma mila in luogo di milia; la velarizzazione di l preconsonantica. Quale di queste affermazioni è falsa?. Con l'Umanesimo si diffonde l'idea della superiorità della cultura moderna su quella antica. Nel Quattrocento il volgare attraversa una fase di crisi. Con l'Umanesimo il latino diventa il principale strumento espressivo in ogni campo della cultura. Nel Quattrocento il volgare viene tendenzialmente relegato alle scritture pratiche e ai generi letterari popolari. Il tema del latino parlato a Roma fu oggetto di uno scambio epistolare tra due importanti umanisti. Biondo Flavio e Leonardo Bruni. Poggio Bracciolini e Cristoforo Landino. Biondo Flavio e Poggio Bracciolini. Cristoforo Landino e Leonardo Bruni. Le 'lingue di koiné'. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia settentrionale. sono lingue elaborate nelle cancellerie signorili e comunali, soprattutto nell'Italia meridionale. sono le lingue 'cortigiane' in uso presso le corti d'Italia nei secoli XV e XVI. sono lingue usate nelle corti dell'Italia settentrionale. Per evitare le forma dialettali, le lingue di koiné elaborate nelle cancellerie del Quattrocento fanno in genere ricorso. a toscanismi. a latinismi. a arcaismi. a neologismi. L'imporsi del modello petrarchesco alla fine del Quattrocento è dimostrato. dagli Amorum libri e dall'Orlando innamorato di Boiardo. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dall'Orlando innamorato di Boiardo. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dagli Amorum libri di Boiardo. dall'Arcadia e dalle Rime di Sannazaro, e dalle Stanze per la giostra di Poliziano. Il maccheronico è. un volgare infarcito di termini latini e di latinismi. un volgare saturo di latinismi. un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali. un volgare settentrionale infarcito di termini latini e di latinismi. La lingua dei poeti dell'Umanesimo volgare fiorentino. è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento in particolare di Petrarca e Boccaccio. è il fiorentino del Quattrocento (detto anche argenteo). è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento (Dante, Petrarca e Boccaccio). è la lingua dei grandi autori del Due- e del Trecento, aperta agli influssi del fiorentino contemporaneo. Il polifilesco è. un volgare saturo di latinismi. un volgare meridionale infarcito di latino. un ibrido di termini latini e dialettali. un latino infarcito di elementi lessicali volgari, spesso dialettali. Sannazaro sottopose l'Arcadia a un lungo processo di revisione. avvicinarne la lingua sempre più ai modelli proposti da Bembo. per avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco e boccacciano. avvicinarne la lingua sempre più al modello petrarchesco, boccacciano e dantesco. avvicinarne la lingua sempre più al toscano quattocentesco. Nel verso che tutto n?arde e non ritrova loco dell'Orlando furioso (I 18 8), la forma loco. un sicilianismo. un latinismo sopravvissuto alla revisione linguistica. un settentrionalismo sopravvissuto alla revisione linguistica. un toscanismo. Quale di queste affermazioni è falsa?. Nel 1501 e nel 1502 Bembo pubblicò a Venezia presso Aldo Manuzio le edizioni a stampa di Petrarca e di Boccaccio. l'edizione di Petrarca del 1501 assicurò a Bembo la possibilità di fissare un testo di riferimento, da cui ricavare una norma grammaticale. il lavoro nella tipografia aldina permise a Bambo di rivedere in senso toscaneggiante molti testi in vista della pubblicazione. L'avvento della stampa ebbe dei riflessi molto rilevanti in campo linguistico perché favorì la diffusione della norma bembiana. Quali sono le date delle tre edizioni dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto?ù. 1516, 1521, 1525. 1516, 1521, 1532. 1521, 1525, 1532. 1516, 1525, 1532. Quale autore cercò di conciliare la tesi fiorentinista, che proponeva come modello il fiorentino parlato, con la tesi di Bembo, che proponeva come modello la lingua dei grandi autori dei Trecento?. Pier Francesco Giambullari. Niccolò Machiavelli. Benedetto Varchi. Claudio Tolomei. L'uso del dialetto nella commedia del Cinquecento. prosegue la tradizione dei volgari medievali. prosegue la tradizione delle lingue di koinè. deriva da un rifiuto del classicismo bembiano. deriva dall'esigenza di dar voce alle istanze degli umili e dei diseredati. La lingua della Mandragola di Machiavelli. è un limpido esempio di fiorentino vivo. è modellata fondamentalmente sul fiorentino letterario del Trecento. fonde latinismi di origine cancelleresca con parole comuni e quotidiane. è un efficace compromesso tra lingua letteraria e lingua viva. La teoria cortigiana fu sostenuta per la prima volta. da Vincenzo Colli detto il Calmeta. da Baldassarre Castiglione. Da Dante Alighieri. da Gian Giorgio Trissino. Il Concilio di Trento. favorì la traduzione in volgare della Bibbia. propugnò il principio del libero esame delle scritture. vietò il possesso di Bibbie volgari. contribuì all'unificazione linguistica d'Italia. La grammatica di Pierfrancesco Giambullari. prende come punto di riferimento il fiorentino trecentesco. prende come punto di riferimento il fiorentino vivo. prende come punto di riferimento la lingua letteraria. prende come punto di riferimento la lingua delle Tre Corone, privilegiando Dante. Lionardo Salviati trasformò la teoria di Bembo. prendendo in considerazione anche la lingua del Duecento. ampliando il canone anche ad autori minori del Trecento. prendendo in considerazione anche il fiorentino vivo. prendendo a modello la lingua di Dante. L'uso del volgare da parte di Galileo dipende, tra l'altro, dalla volontà. di dare valore letterario alle sue opere scientifiche. di staccarsi polemicamente dalla tradizione degli accademici di esprimersi in latino. di competere con gli altri scienziati europei che avevano abbandonato il latino. di rivolgersi ai membri dell'aristocrazia fiorentina. La lingua delle opere volgari di Galileo. è di registro medio, ma non manca di eleganza. è fredda e impersonale. è agile, ma sciatta e trascurata. è caratterizzata da un tono severo e magniloquente. A quale di questi autori si deve una delle più importanti raccolte di prediche medievali?. a Bernardino da Siena. a Poliziano. a Iacopone da Todi. a Garzo. La prima grammatica dell'italiano, dopo quella di Leon Battista Alberti, si deve a. Lionardo Salviati. Giovan Francesco Fortunio. Pier Francesco Giambullari. Pietro Bembo. Quale di queste affermazioni è falsa?. La poesia classicista barocca riafferma l'autorità del modello petrarchesco. La parola d'ordine della poesia barocca è la 'meraviglia'. Nella poesia barocca, un importante serbatoio di parole nuove è rappresentato dal lessico scientifico. Il più importante esponente del classicismo seicentesco è Giambattista Marino. Il melodramma. vede la luce con l'Aminta di Tasso. vede la luce con il Pastor fido di Battista Guarini. viene teorizzato all'interno della fiorentina Camerata dei Bardi. vede la luce con l'Orfeo di Claudio Monteverdi. I più importanti oppositori della Crusca nel Seicento furono. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli. Alessandro Tassoni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. Paolo Beni, Daniello Bartoli, Carlo Maria Maggi. La riforma del melodramma attuata dai letterati dell'Arcadia si ispirava, tra le altre cose, all'esigenza di. ridare dignità letteraria e autonomia poetica all'accompagnamento musicale. trasformare il testo poetico in un testo teatrale (il cosiddetto libretto). immettere nel testo teatrale temi comici ed eroici. ridare dignità letteraria e autonomia letteraria al testo poetico. La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca uscì nel. 1582. 1623. 1612. 1691. Quale di questi elementi non fu caratteristico del periodo dell'Illuminismo. ridimensionamento del potere spirituale della Chiesa. fiducia nel progresso dell'umanità. polemica nei confronti dell'autorità. diffusione della cultura nei ceti medi. Quale di queste idee non rientra tra quelle avanzate da Melchiorre Cesarotti nel Saggio sulla filosofia delle lingue?. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di termini regionali. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano ricco di termini delle arti e delle scienze. l'idea di istituire un Consiglio Nazionale della lingua al posto della Crusca. l'idea di redigere un Nuovo vocabolario italiano privo di arcaismi. Nel Saggio sulla filosofia delle lingue di Melchiorre Cesarotti si afferma che. che la lingua media deve conciliare l'uso vivo e la lingua della tradizione. la lingua scritta deve conformarsi ai modelli letterari di un determinato secolo. la lingua par deve essere impiegata dai dotti per l'attività intellettual. la lingua scritta deve rifarsi alla varietà parlata dal popolo, aspirando a un livello medio. Per Giambattista Vico il linguaggio. è il puro prodotto di una convenzione sociale. è un veicolo di espressione e di conoscenza. è uno strumento sociale, che permette la comunicazione tra gli uomini. è uno strumento di progresso e un veicolo di diffusione della cultura. Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma. che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale. che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione. che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue. che ogni parlante ha il diritto di inventarsi la sua lingua personale. Nel Settecento, il francese venne considerato 'lingua della ragione'. perché era stato descritto in diverse 'grammatiche ragionate'. perché era la lingua degli illuministi. perché ammetteva ordini marcati diversi da quello diretto. perché ammetteva solo l'ordine diretto dei costituenti della frase. La lingua delle commedie di Goldoni è caratterizzata. dalla presenza di venetismi, settentrionalismi e francesismi. da una sintassi abbondantemente ipotattica. dalla presenza di latinismi, aulicismi e arcaismi. da una sintassi semplificata, ispirata al modello arcadico. Per la lingua delle sue commedie, Carlo Goldoni. riproduce la lingua della conversazione quotidiana dei suoi tempi. inventa una lingua di conversazione, attingendo prevalentemente da fonti scritte. riproduce la lingua della conversazione quotidiana in uso in Toscana ai suoi tempi. riproduce l'italiano di conversazione borghese e popolare dei suoi tempi. Sul piano della lingua, l'Accademia dell'Arcadia propone. il ritorno al modello petrarchesco e boccacciano. il ritorno al modello della poesia barocca. il ritorno al classicismo barocco. il ritorno al modello petrarchesco. Quale di questi procedimenti non è tra quelli che l'Arcadia recupera dal linguaggio lirico tradizionale?. l'uso di neologismi. l'uso dell'enclisi coi verbi di modo finito. l'uso di forme monottongate. il ricorso al troncamento. Il Giorno di Giuseppe Parini. è un poema didascalico. è un poema epico. è un dramma satirico. è un romanzo satirico. Nei versi dell'Iliade di Monti molte anzi tempo all'Orco / generose travolse alme d'eroi, quale dei seguenti procedimenti si riscontra?. iperbato. inversione (o anastrofe). latinismo. verbo alla fine della frase. Ugo Foscolo. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità romantica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente neoclassico con una sensibilità illuministica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente romantico con una sensibilità neoclassica. coniuga un linguaggio poetico tipicamente illuministica con una sensibilità neoclassica. Quale di questi procedimenti non è caratteristico della poesia neoclassica?. uso di latinismi e grecismi. uso di perifrasi dotte. uso di francesismi. uso di riferimenti mitologici. Le scelte linguistiche di Vittorio Alfieri sono orientate. ad allontanare la lingua delle sue tragedie da quella dei contemporanei. a recuperare il modello petrarchesco. ad avvicinare la lingua delle sue tragedie all'uso vivo. a recuperare il modello arcadico. Il ricorso agli arcaismi da parte di Leopardi dipende dalla sua volontà di. conferire alla lingua poetica la dignità letteraria delle lingue classiche. allontanare il linguaggio poetico dall'uso quotidiano. riportare il linguaggio poetico alla dignità dell'antica lingua letteraria. imitare la grande poesia della tradizione letteraria italiana del Trecento e del Cinquecento. Vincenzo Monti. sostenne blandamente le idee puristiche di Antonio Cesari. aderì al Purismo, ma fu un fiero avversario di Antonio Cesari. aderì al Purismo, ma evidenziò diversi errori contenuti nel Vocabolario della Crusca. osteggiò fieramente le idee puristiche di Antonio Cesari. Qual è la parafrasi corretta dei versi leopardiani e paventò la morte / chi la vita aborrìa. e temette la morte chi detestava la vita. e affrontò la morte chi detestava la vita. e fu spaventato dalla morte chi era detestato dalla vita. e temette la morte chi aboliva la vita. La sintassi della Quiete dopo la tempesta di Leopardi è caratterizzata. dall'ipotassi e dal polisindeto. dall'ipotassi e dall'asindeto. dalla paratassi e dall'asindeto. dalla paratassi e dal polisindeto. Nel sintagma sgombrasi del v. 6 della Quiete dopo la tempesta abbiamo un. arcaismo sintattico. arcaismo lessicale. arcaismo morfologico. arcaismo fonetico. La lingua del Fermo e Lucia è caratterizzata. da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi. da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di toscano letterario e da vari elementi lombardi e francesi. da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi. Nell'edizione finale dei Promessi sposi Manzoni si orientò. verso il fiorentino delle classi popolari. verso la lingua letteraria. verso una lingua genericamente toscana. verso il fiorentino dell'uso colto. Le scelte linguistiche operate da Manzoni nella prima edizione dei Promessi sposi sono determinate dalla volontà di. avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana. avvicinarsi il più possibile alla lingua dell'uso medio. avvicinarsi il più possibile all'uso toscano contemporaneo. avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata. Il Dizionario della lingua italiana di Tommaseo-Bellini. ha come modello il fiorentino vivo, diversamente dal Giorgini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, come il Giorgini-Broglio. ha come modello sia il toscano parlato che la lingua letteraria, diversamente dal Giorgini-Broglio. ha come modello il fiorentino vivo, come il Giorgini-Broglio. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla?. L'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea. L'unificazione linguistica doveva procedere 'sostituendo' a ciascun dialetto la lingua fiorentina. Ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello il fiorentino dell'uso colto. La diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscani. La revisione che porta dall'edizione Ventisettana dei Promessi sposi alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione. di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto. di forme arcaiche e letterarie con cultismi. di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine. di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica. doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico. doveva essere raggiunta attraverso un intervento guidato dalle istituzioni. doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina. dipendeva da fattori extralinguistici. I testi veristi di Giovanni Verga si incardinano su due procedimenti fondamentali. l'impegno politico e la scientificità della letteratura. l'impegno politico e l'impersonalità. l'impersonalità e la regressione del narratore. la scientificità della letteratura e la regressione del narratore. La lingua del romanzo I Malavoglia. è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un'oralità popolare?. il ricorso a sicilianismi lessicali. il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici. la dislocazione a destra e a sinistra. il discorso indiretto libero. Quale procedimento sintattico appare dominante nella lirica pascoliana L'assiuolo?. enclisi pronominale. iperbato. asindeto. anastrofe. Nella sua opera, Giovanni Pascoli. cerca di avvicinare la lingua della poesia alla lingua parlata. riprende tematiche e motivi tipici del Positivismo europeo. canta esclusivamente realtà umili e dimesse. si attiene alla distinzione classica che separava gli argomenti sublimi da quelli umili. Il progetto linguistico di D'Annunzio è quello. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, recuperando forme medievali e classiche direttamente dalle fonti. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando al linguaggio lirico di tradizione petrarchesca. di avvicinare la lingua poetica a quella parlata, recuperando forme dalla lingua quotidiana. di allontanare la lingua della poesia da quella quotidiana, ritornando alla lingua letteraria tradizionale. La lirica dannunziana Nella belletta presenta già nel titolo una citazione di un testo di. Petrarca. Virgilio. Dante. Orazio. La forma pèrsica che si incontra nella lirica dannunziana Nella belletta è. un allotropo di pèsca. un allomorfo di pèsca. un allofono di pèsca. una variante dialettale di pèsca. Quale di queste affermazioni è falsa?. Un elemento che distingue la lingua di Montale da quella dei contemporanei è la sua evidente letterarietà. Il linguaggio poetico dei futuristi appare caratterizzato dal 'cozzo dell'aulico col prosaico'. Ungaretti persegue l'isolamento della parola al fine di recuperarne la purezza originaria. In Saba, aulicismi e lingua quotidiana convivono armonicamente in un tono medio. Quale di questi eventi non ebbe effetti significativi sulla diffusione dell'italiano nella prima metà del Novecento?. la mobilitazione delle masse popolari. l'innalzamento dell'obbligo scolastico. il regime fascista. la Grande guerra (1915-1918). Don Lorenzo Milani contestava. la mancanza di specifiche conoscenze tecniche da parte degli insegnanti. il ruolo avuto dalla classe dominante nell'annosa questione della lingua. gli errori concettuali compiuti dagli insegnanti nella correzione degli elaborati. il modello linguistico proposto dalla scuola, anacronistico e letterario. Quale di queste misure di politica linguistica fu intrapresa dal regime fascista?. la promozione e la valorizzazione dei dialetti. la difesa delle minoranze linguistiche. il sostegno dell'attività lessicografica della Crusca. il rifiuto delle parole straniere. Quali di questi fattori non ha facilitato il regresso della dialettofonia nel Novecento. il decollo industriale. l'avvento della televisione. le ondate migratorie all'interno e verso l'estero. le iniziative del regime fascista contro l'uso del dialetto. Quale di queste caratteristiche è tipica dell'italiano aziendale?. uso di lessico prevalentemente denotativo. precisione e univocità dei termini. uso di lessico tecnico-scientifico. uso di tecnicismi collaterali. Quali fra queste caratteristiche non appartiene al linguaggio tecnico scientifico novecentesco?. L'uso di sigle. L'impiego di parole straniere. La tendenza a coniare parole nuove da basi greche e latine. Lo scarso uso di prefissoidi e suffissoidi. |