option
Questions
ayuda
daypo
search.php

LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA (1-10)

COMMENTS STATISTICS RECORDS
TAKE THE TEST
Title of test:
LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA (1-10)

Description:
SCIENZE PEDAGOGICHE

Creation Date: 2024/03/20

Category: Others

Number of questions: 54

Rating:(6)
Share the Test:
Nuevo ComentarioNuevo Comentario
New Comment
NO RECORDS
Content:

Quale tra questi autori viene considerato all'unisono il fondatore della "logica classica"?. Platone. Parmenide. Democrito. Aristotele.

Quale tra queste NON è una caratteristica della "logica arcaica"?. Distinzione tra i piani del pensiero, della realtà e del linguaggio. Coincidenza di parole e cose. Carattere eminentemente verbale dell'«errore». Unità di pensiero, realtà e linguaggio.

Quale tra queste affermazioni rispecchia la cosiddetta «unità indifferenziata di parole e cose», caratteristica della "logica arcaica"?. Nessuna delle precedenti. Tra parole e cose c'è una relazione intrinseca. Tra parole e cose non c'è una relazione convenzionale. I nomi sono una semplice "etichetta" aderente alle cose da essi designate.

Come si spiega la «natura eminenentemente verbale dell'errore» nella "logica arcaica"?. L'errore è dovuto alla trasgressione del "principio di non contraddizione" e del "terzo escluso". L'errore è dovuto a una mancata adeguazione di discorsi a stati di fatto. L'errore è dovuto a una mancata adeguazione del pensiero al linguaggio. L'errore è dovuto alla semplice espressione verbale scorretta.

Quale relazione sussiste tra parole e cose nella "logica arcaica"?. Differenza specifica tra parole e cose. Unità indifferenziata di parole e cose. Indifferenza delle cose nei confronti delle parole. Indifferenza delle parole nei confronti delle cose.

Stando a Parmenide, quale tra i seguenti termini sfugge alle "opposizioni" tra denominazioni costitutive del linguaggio verbale?. Eternità. Essere. Sostanza. Non-essere.

Quale tra i seguenti è un dispositivo produttivo per l'argomentare di Eraclito?. L'uso del formalismo matematico. L'impiego dell'osservazione sistematica e ripetuta di stati di cose fisici. L'uso del formalismo geometrico. L'impiego che egli fa di determinate possibilità espressive offertegli dalla lingua greca.

Dal modo di argomentare di Eraclito possiamo accertare che le conclusioni cui egli giunse provengono: da nessuna delle precedenti. da un'osservazione ripetuta di stati di cose. dalla considerazione della struttura del reale come necessariamente concordante con la struttura del linguaggio. dalla non-identità di realtà e linguaggio.

Quali tra questi autori rappresenta al contempo il culmine e il superamento della "logica arcaica"?. Democrito. Zenone. Anassagora. Aristotele.

Quale tra queste è una tesi di Eraclito?. Tra parole e cose vige una relazione convenzionale. La relazione oppositiva tra parole è un conflitto e un connubio di realtà opposte, perché le antitesi verbali sono antitesi effettive. L'«essere» è, ed è impossibile non sia. La relazione oppositiva tra parole non è un conflitto e un connubio di realtà opposte perché vige «armonia».

I paradossi di Zenone. annunciano alcune aporie intrinseche alla "logica arcaica", le quali non sono risolvibili nel suo stesso ambito. sono aporie soltanto apparenti dal punto di vista della "logica arcaica". risolvono le aporie intrinseche alla "logica arcaica", senza valicarne i confini. sono dovuti a un fraintendimento dell'impostazione parmenidea del «problema logico».

Quale intuizione si cela alla base del paradosso zenoniano della "freccia"?. La freccia, pur in movimento, di fatto risulta immobile. Nessuna delle precedenti. La freccia, pur immobile, di fatto risulta in movimento. Uno spazio finito non è divisibile all'infinito.

Chi tra questi fu l'autore dei due celebri paradossi di "Achille e la tartaruga" e della "freccia"?. Parmenide. Democrito. Aristotele. Zenone di Elea.

Da quale atteggiamento mentale scaturiscono i paradossi di Zenone?. L'attribuzione a uno stesso soggetto di due predicati contraddittori, data per garantita la corrispondenza tra struttura verbale e realtà del mondo. L'attribuzione a due soggetti di un medesimo predicato. L'idea che ciò che è «certo» non è detto sia «vero». La tendenza a considerare le parole distinte dalle cose, creandosi così una frattura fra ciò che accade e ciò che si dice.

Quale intuizione si cela alla base del paradosso di Zenone di "Achille e la tartaruga"?. Il valore delle velocità è relativo al punto in cui si trova l'osservatore. Chi insegue deve raggiungere anzitutto il punto da cui muove chi fugge. Uno spazio finito non è divisibile all'infinito. Chi fugge deve raggiungere prima il punto da cui muove chi insegue.

Quale tra queste NON è una caratteristica degli «atomi» per Democrito?. L'essere di numero e forme indefiniti. L'essere invisibili e piccolissimi. L'essere senza mutamento. L'essere insecabili.

Quale tra queste NON è una tesi di Democrito?. Indipendenza della realtà dal pensiero. identità di pensiero e linguaggio. Indipendenza delle cose dai loro nomi. Indipendenza del pensiero dal linguaggio.

Stando a Democrito, se vogliamo pervenire a una «conoscenza certa», dobbiamo anzitutto. riconoscere l'identità di pensiero e linguaggio. dobbiamo rivolgerci al linguaggio, non alle cose. dobbiamo rivolgerci alle cose in quanto «cose-nomi». revocare l'unità tipicamente "arcaica" di pensiero, linguaggio e realtà materiale, dimostrandone l'inconsistenza.

Stando a Democrito, che relazione vige tra parole e cose?. Una relazione sostanziale. Una relazione convenzionale. Una relazione intrinseca. Una relazione oppositiva.

Con quale "motto" Democrito si prese gioco dell'impostazione del «problema logico» da parte della "logica arcaica"?. «Una e medesima [è detta ed è] la via che va in su (la salita) e la via che va in giù (la discesa)». «Il niente dal niente». «Tutte le cose che sono si differenziano dalla stessa cosa, e sono questa stessa cosa». «L'iente non è più del niente».

Secondo la dottrina aristotelica, di cosa si compone un «termine»?. Di una concatenazione necessaria di enunciati. Di due premesse e una conclusione. I «termini» sono elementi primi e non ulteriormente riducibili. Di dieci «giudizi».

Secondo la dottrina aristotelica, di cosa si compone un «giudizio»?. Di una concatenazione necessaria di enunciati. Di due premesse e una conclusione. Di «giudizi» sono elementi primi e non ulteriormente riducibili. Di «termini».

Secondo Aristotele, in un sillogismo. le premesse vanno sempre «fondate» come conclusione di un precedente sillogismo. la conclusione deve necessariamente fungere da premessa di un ulteriore sillogismo. la conclusione deve essere «risolta» nelle premesse da cui deriva necessariamente. le premesse devono essere «risolte» nella conclusione a cui ambiscono.

Con quale locuzione Aristotele definisce ciò che noi oggi chiamiamo "logica"?. «Visione immediata». «Induzione». «Categoria». «Sapere certo analitico».

Che cos'è un «sillogismo» secondo Aristotele?. Una concatenazione logicamente necessaria di proposizioni. Una relazione logica tra i «termini» di una proposizione. Una relazione convenzionale di una conclusione con le sue premesse. Un modo di ricavare alcune premesse da una conclusione.

Aristotele impiega di rado il termine «logica» per indicare ciò che noi intendiamo con essa. Quale locuzione usa Aristotele per indicarla?. «Sapere corretto non necessariamente veritiero». «Sapere analitico non reale». «Sapere certo analitico». «Sapere certo sintetico».

Come si chiama il corpus di testi che contiene le opere di logica di Aristotele?. Aforismi sulla logica. Organon. La metafisica. La retorica.

Che cos'è la "logica" per Aristotele?. La forma del discorso probante. Una scienza poietica. Una disciplina etica. La "scienza prima".

Di cosa si compone un «sillogismo» qualsiasi?. Di premesse indispensabili per la sua comprensione. Di «giudizi» o enunciati. Di quattro «termini». Di dieci «categorie».

Stando ad Aristotele, in base alla "qualità" i giudizi si dividono in. veri e falsi. universali, particolari e singolari. affermativi e negativi. possibili e necessari.

Che cosa sono le «categorie» per Aristotele?. Elementi che rendono possibile l'esperienza oggettiva. Enunciati necessariamente veri o falsi. I predicati possibili di un soggetto. Le nozioni generali alle quali deve essere riportabile qualsiasi «termine» della «proposizione».

A quale ambito rimanda in prima istanza il termine «categoria»?. Scientifico. Filosofico. Medico. Giuridico.

Secondo Aristotele, quale tra questi giudizi per ragioni formali NON sarebbe di pertinenza della logica?. «Aristotele non è un logico». «Aiutatemi, vi prego!». «Dio esiste». «Gli asini volano».

Stando ad Aristotele, in base alla "quantità" i giudizi si dividono in. universali, singolari e particolari. affermativi e negativi. possibili e necessari. veri e falsi.

Stando ad Aristotele, in base alla "modalità" i giudizi si dividono in. universali, singolari e particolari. affermativi e negativi. veri e falsi. possibili e necessari.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è il «termine medio»?. «é». «Socrate». «Uomo». «Mortale».

Di quanti «termini» si compone un «sillogismo» aristotelico?. Sei. Tre. Quattro. Cinque.

Quale tra queste affermazioni NON è vera secondo la dottrina del sillogismo di Aristotele?. Il termine «medio» può figurare come predicato sia nella premessa maggiore che nella minore. Il «termine medio» può figurare come soggetto nella premessa maggiore e come predicato nella minore. Il «termine medio» può figurare come soggetto in entrambe le premesse. Il «termine medio» compare sempre nella conclusione di un sillogismo.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è l'«estremo minore»?. «Uomo». «Socrate». «é». «Mortale».

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è l'«estremo maggiore»?. «Socrate». «Uomo». «Tutti». «Mortale».

Di quante proposizioni si compone un «sillogismo» aristotelico?. Una. Cinque. Tre. Due.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è la «premessa maggiore»?. Socrate è mortale. Socrate è uomo. Tutti gli uomini sono mortali. Nessuna delle precedenti.

Che cos'è secondo Aristotele un «sillogismo dimostrativo» o «scientifico»?. Un sillogismo dalle premesse «vere», ma dalla conclusione «falsa». Un sillogismo formalmente corretto e «vero» al contempo. Un sillogismo che concerne esclusivamente la matematica o la fisica. Un sillogismo dalla conclusione «vera», ma dalle premesse «false».

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è la «premessa minore»?. Nessuna delle precedenti. Socrate è uomo. Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è mortale.

Su quale proprietà della logica trovano il loro fondamento il "principio di non contraddizione" e il "principio del terzo escluso"?. Incompletezza della logica del primo ordine. Dualità logica. Esistenza di funzioni non calcolabili. Indecidibilità logica.

Ammessa la sua equivalenza logica con il principio del "terzo escluso" e con il "principio di identità", che cosa afferma di preciso il cosiddetto "principio di non contraddizione" nella sua formulazione classica?. Se a uguali si tolgono uguali rimangono uguali. Non è possibile affermare e negare al contempo uno stesso predicato a un medesimo soggetto. Ogni cosa è uguale a se stessa. Da premesse vere scaturiscono necessariamente conclusioni vere.

Che cos'è l'«induzione» per Aristotele?. Un procedimento non-inferenziale per mezzo del quale si ottengono premesse vere. Una forma di deduzione. Un procedimento non-inferenziale per mezzo del quale si ottiene una conclusione vera. Un procedimento opposto alla deduzione perché produce un'inferenza nel verso opposto.

Stando ad Aristotele, quale natura ha l'«induzione»?. E' una facoltà extra-logica. E' una facoltà logica. E' una facoltà di tipo inferenziale. E' una facoltà verbale.

Quale carattere hanno il principio di "non contraddizione" e del "terzo escluso"?. Nessuno dei precedenti. Logico. Empirico. Induttivo.

Che cos'è la "retorica" per gli Stoici?. Il procedimento con cui ottenere una conclusione falsa da premesse vere. Il procedimento con cui ottenere premesse vere da una conclusione falsa. L'ornamento oratorio del procedere per argomenti. La scienza del discutere rettamente su argomenti per domanda e risposta.

Che cos'è per gli Stoici una «rappresentazione catalettica»?. Una rappresentazione sempre verace e punto di partenza per la formazione dei giudizi corretti. Una rappresentazione sempre falsa e punto di partenza per la formazione di giudizi errati. Nessuna delle precedenti. Una rappresentazione che comporta un giudizio.

Che cos'è la "dialettica" per gli Stoici?. Il procedimento con cui ottenere una conclusione falsa da premesse vere. La scienza del discutere rettamente su argomenti per domanda e risposta. Il procedimento con cui ottenere premesse vere da una conclusione falsa. L'ornamento oratorio del procedere per argomenti.

In quali discipline di divide la logica per gli Stoici?. "Deduzione" e "induzione". "Dialettica" e "retorica". "Ontologia" e "deontologia". "Etica" e "fisica".

Quale tra questi fu il logico più importante e prolifico della scuola stoica?. Democrito. Pirrone. Diogene Laerzio. Crisippo.

Report abuse