LOGICA LEZ.42 - LEZ.62
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Quale tra le seguenti NON è una proprietà dell'insieme vuoto?. L'insieme vuoto, in quanto tale, è un insieme infinito. Ogni insieme contiene come suo sottoinsieme l'insieme vuoto. L'insieme vuoto è unico. L'insieme vuoto, in quanto tale, è un insieme finito. In teoria degli insiemi, che differenza c'è tra le relazioni di «appartenenza» ed «inclusione»?. La relazione di «appartenenza» è una relazione che vige tra un insieme e l'insieme cui appartiene; la relazione di «inclusione» é una relazione che vige tra un elemento e l'insieme in cui esso è incluso. Di fatto non è una distinzione di pertinenza della teoria degli insiemi. La relazione di «appartenenza» è una relazione che vige tra un elemento e l'insieme cui appartiene; la relazione di «inclusione» é una relazione che vige tra un insieme e l'insieme in cui esso è incluso. La distinzione è soltanto apparente, si tratta di espressioni sinonimiche. Che cosa afferma il «principio di estensionalità»?. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Non é possibile affermare e negare al contempo un medisimo predicato di un medesimo soggetto. Una qualunque proprietà determina un insieme composto da tutte e sole quelle cose per cui vale quella proprietà. Se, dati due insiemi, gli elementi dell'uno sono tali se e soltanto se sono elementi dell'altro, allora i due insiemi sono uguali. Che cosa afferma il «principio di comprensione»?. Non é possibile affermare e negare al contempo un medisimo predicato di un medesimo soggetto. Una qualunque proprietà determina un insieme composto da tutte e sole quelle cose per cui vale quella proprietà. Se, dati due insiemi, gli elementi dell'uno sono tali se e soltanto se sono elementi dell'altro, allora i due insiemi sono uguali. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Come si chiama la teoria che formulò Russell in alternativa alla «teoria ingenua» degli insiemi?. Teoria assiomatica degli insiemi. Teoria dei tipi. Teoria modale. Teoria delle forme. A differenza della «teoria ingenua» degli insiemi, il «paradosso di Russell» pone alcune restrizioni al principio di. bivalenza. estensionalità. non-contraddizione. comprensione. Stando a Gödel, che grado di esistenza hanno gli insiemi?. Gli insiemi sono finzioni utili alla pratica matematica. Gli insiemi sono «reali», come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi sono una costruzione fittizia e convenzionale, come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi esistono solo nel momento in cui vengono pensati. Stando ad Aristotele e Frege, che grado di esistenza hanno gli insiemi?. Gli insiemi esistono in sé. Gli insiemi sono individui reali. Gli insiemi sono «reali», come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi sono una costruzione fittizia e convenzionale, come tutti gli oggetti matematici. In logica, di cosa si occupa la «semantica»?. La «semantica» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. Nessuna delle precedenti. La «semantica» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. La «semantica» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare. In logica, di cosa si occupa la «sintassi»?. Nessuna delle precedenti. La «sintassi» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare. La «sintassi» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. La «sintassi» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. In logica, di cosa si occupa la «morfologia»?. La «morfologia» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare. La «morfologia» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. Nessuna delle precedenti. La «morfologia» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. Che cos'è un «modello»?. Un dispositivo morfologico che assegna un significato ad ogni simbolo dell'«alfabeto» logico di un certo linguaggio. Un dispositivo sintattico che consente di derivare formule da altre formule. Un dispositivo semantico che consente di costruire fbf di un determinato linguaggio logico. Un dispositivo che fornisce un'«interpretazione», ossia assegna un valore semantico per tutti i simboli non logici che compaiono nelle fbf in un dato contesto. In un modello della logica del primo ordine, come viene interpretata una costante predicativa a "zero posti"?. Come una proposizione avente un valore di verità attribuitole direttamente dal modello. Come una relazione. Come un individuo. Come una proprietà. In un modello della logica del primo ordine, come viene interpretata una costante predicativa a "un posto"?. Come un individuo. Come un quantificatore. Come una relazione. Come una proprietà. . Quale tra queste è un'assunzione caratteristica della logica aristotelica?. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio può essere vuoto. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio non può essere vuoto. Tutte quelle elencate sono assunzioni caratteristiche della logica aristotelica. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio deve essere vuoto. Quando una formula è detta «verificabile»?. Quando è rispetto a tutte le assegnazioni di valore in almeno un'interpretazione. Nessuna delle precedenti. Quando è vera rispetto a tutte le assegnazioni di valore in almeno un'interpretazione. Quando è vera rispetto almeno a un'assegnazione di valore in almeno un'interpretazione. Che cosa si intende per «legge logica»?. Una formula vera o falsa, dipendentemente dai valori di verità delle variabili. Una formula vera rispetto almeno a un'assegnazione di valore in almeno un'interpretazione. Una formula che non viene «soddisfatta» rispetto a tutte le assegnazioni in tutte le interpretazioni. Una formula «soddisfatta» rispetto a tutte le assegnazioni in tutte le interpretazioni. Che cosa afferma il «principio della composizionalità del significato»?. Il significato di un'espressione linguistica è dato dal suo essere ciò che gli altri non sono. Il significato di un'espressione linguistica composta dipende funzionalmente dai significati dei suoi costituenti. Il significato di un'espressione linguistica è dato dal fatto che essa è in grado di comunicarci un senso precedentemente ignoto. Il significato di un'espressione linguistica può essere intuito, ma non detto. Che cosa afferma il «principio di contestualità» del significato?. In base al contesto alcune espressioni sono più utilizzabili di altre. L'opportunità di impiegare certe espressioni dipende dal contesto. Il significato delle parole è l'uso. Il significato delle espressioni sub-proposizionali consiste nel modo in cui esse contribuiscono al significato delle proposizioni in cui compaiono. Chi sviluppoò in una compiuta teoria semantica le tesi di Wittgenstein sul «significato»?. Gottlob Frege. Bertrand Russell. Kurt Gödel. Alfred Tarski. Per Tarski la «verità» è anzitutto. una relazione tra noi e il mondo. una proprietà di proposizioni. una nozione contraddittoria. una nozione inesprimibile. Per Tarski «linguaggio» e «metalinguaggio». sono sempre identici. non devono essere mai distinti in semantica. sono nozioni di linguistica, e perciò non sono di pertinenza della logica. devono essere sempre distinti in semantica. Se impiegata in modo "autonimo", una proposizione significa. il suo senso recondito. la menzione di se stessa. ciò che significa abitualmente. la sua denotazione. Quale tra i seguenti schemi esprime il cosiddetto "schema V" di Tarski?. Se: se p allora q, e p sono veri; allora q è vero. Se: se p allora q, e non-q sono veri; allora è vero non-p. Se: se non-p allora p è vero; allora p è vero. N è vero nel linguagggio L se e solo se T. La procedura logica messa a punto da Tarski per definire la «verità». è a rigore contraddittoria. esclude qualsiasi concezione metafisica della «verità». può venir interpretata come un tentativo di dimostrare l'esistenza di una «verità» assoluta. fonda una concezione metafisica della «verità». In che modo lo schema della «convenzione V» di Tarski fornisce una valida definizione logica della «verità»?. Perché ne rispetta le condizioni «materiali» di adeguatezza, senza prendere in considerazione quelle «formali». Perché ne rispetta le condizioni «formali» di adeguatezza, senza prendere in considerazione quelle «materiali». Perché considera la «verità» come assoluta. Perché è in grado di determinare la precisa estensione del predicato di verità per un qualunque linguaggio. Che cosa afferma il «paradosso del mentitore»?. «Questa proposizione è falsa». «Due cose sono uguali se e solo se sono diverse». «Tutte le verità sono relative». «Tutte le cose che sono si differenziano dalla stessa cosa, e sono questa stessa cosa». Che cosa afferma il Teorema di indefinibilità della «verità» di Tarski?. È impossibile fornire una definizione logica di verità. Il predicato di verità per un linguaggio logico L non deve essere esprimibile entro lo stesso linguaggio L. Il predicato di verità per un linguaggio logico L deve essere esprimibile entro lo stesso linguaggio L. La verità non è definibile perché è assoluta. Che cosa si intende per «completezza semantica» di un sistema formale?. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Che cosa si intende per «completezza sintattica» di un sistema formale?. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Che cosa si intende per «consistenza» di un sistema formale?. Un sistema formale è «consistente» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. I Teoremi di incompletezza di Gödel sanciscono la fine del "sogno" di. ridurre la matematica all'aritmetica. esprimere l'aritmetica con il linguaggio della logica del primo ordine. formulare una teoria assiomatica della geometria. ridurre i princìpi dell'aritmetica alle verità della logica del primo ordine. Quali tra questi autori svilupparono il sistema formale del primo ordine detto «calcolo assiomatico»?. Frege e Hilbert. Aristotele e Platone. Church e Turing. Wittgenstein e Gödel. Che cosa si intende per «coerenza» di un sistema formale?. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «coerente» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Tra le conseguenze epistemologiche dei Teoremi di incompletezza di Gödel vi è. la constatazione del fatto che ogni verità è relativa. la coincidenza di verità e dimostrabilità. la discrepanza tra verità e dimostrabilità. la constatazione del fatto che ogni verità è assoluta. A fondamento dei Teoremi di incompletezza di Gödel c'è il fatto che. in ogni sistema formale del primo ordine ogni proposizione aritmetica risulta decidibile. la matematica coincide in tutto e per tutto con la logica. in ogni sistema formale del primo ordine non esistono proposizioni dell'aritmetica logicamente indecidibili, perché la matematica è una scienza esatta. in ogni sistema formale del primo ordine vi sono proposizioni aritmetiche che sono esprimibili mediante il suo linguaggio, risultando tuttavia indecidibili. I Teoremi di incompletezza di Gödel valgono. solo per gli Assiomi di Peano. solo per gli Assiomi di Peano, i Principia Mathematica di Russell e la teoria assiomatica degli insiemi di Zermelo-Fraenkel. per ogni sistema formale del primo ordine. solo per i Principia Mathematica di Russel. Come conseguenza dei Teoremi di incompletteza di Gödel segue che le teorie formali dell'aritmetica sono. paradossali. incomplete. complete. assurde. Che cos'è una fallacia induttiva?. Una fallacia che viene commessa quando la probabilità con cui viene stabilita la conclusione di un ragionamento induttivo, a partire dalle sue premesse, è inferiore a quanto si suppone o si voglia far credere. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Che cos'è una fallacia di ragionamento?. Un ragionamento corretto, la cui conclusione non è vera. Un ragionamento la cui forma argomentativa è corretta, e che in realtà non risulta in vari modi ingannevole. Un ragionamento la cui forma argomentativa sembra corretta, ma che in realtà risulta in vari modi ingannevole. Un ragionamento corretto, ma non vero. Che cos'è una fallacia formale?. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Che cos'è una fallacia semantica?. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Una fallacia che viene commessa quando la probabilità con cui viene stabilita la conclusione di un ragionamento induttivo, a partire dalle sue premesse, è inferiore a quanto si suppone o si voglia far credere. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. . Che cos'è una fallacia di presunzione?. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Che cos'è una falalcia di pertinenza?. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Nella logica formale esistono fallacie formali?. Dipende dalle fallacie. No. Sì. Dipende dalle proposizioni. Quale tra questi ragionamenti è una fallacia semantica?. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. Questa casa è fatta di interamente di mattoni rettangolari; (dunque) questa casa ha forma rettangolare. Quale tra questi ragionamenti è una fallacia formale?. Nessuno dei precedenti. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Fine della vita è la felicità; la morte è la fine della vita; (dunque) la felicità è la morte. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Quale tra questi ragionamenti è una fallacia induttiva?. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Un cittadino straniero ha commesso un grave reato; (dunque) tutti i cittadini stranieri sono delinquenti. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. Quale tra queste fallacie NON è di tipo induttivo?. Affermazione del conseguente. Generalizzazione indebita. Fallacia dello scommettitore. Falsa causa. Una «generalizzazione indebita» è una fallacia che consiste. in una fallacia di pertinenza. nell'applicare in modo non-corretto una regola d'inferenza sempre valida. nel trarre una conclusione riguardante un'intera classe di oggetti a partire da scarse informazioni su alcuni dei suoi membri. nell'affidarsi a a una regola d'inferenza invalida. Il ragionamento induttivo è intrinsecamente. vero. vulnerabile. corretto e completo. inconsistente. Quale tra questi ragionamenti è una fallacia di presunzione?. Questa casa è fatta di interamente di mattoni rettangolari; (dunque) questa casa ha forma rettangolare. Marco Celio Rufo ha commesso i reati di violenza politica e congiura contro lo stato; (ma) a sostenere una simile tesi è Celia, che è una "poco di buono"; (dunque) Marco Celio Rufo non ha commesso i reati che gli sono stati ascritti. La pena di morte è giustificata, il nostro Paese è pieno di criminali; (dunque) è perfettamente legittimo punirli con la morte. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. Quale tra questi ragionamenti è una fallacia di pertinenza. Marco Celio Rufo ha commesso i reati di violenza politica e congiura contro lo stato; (ma) a sostenere una simile tesi è Celia, che è una "poco di buono"; (dunque) Marco Celio Rufo non ha commesso i reati che gli sono stati ascritti. La pena di morte è giustificata, il nostro Paese è pieno di criminali; (dunque) è perfettamente legittimo punirli con la morte. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Le fallacie di presunzione sono sempre. deduttivamente valide. induttivamente valide. deduttivamente invalide. induttivamente invalide. Quale tra queste fallacie NON è una fallacia di pertinenza?. Colpa per associazione. Tu quoque. Abuso. Negazione dell'antecedente. Quale tra queste fallacie è del tipo ad ignorantiam?. È dovere di tutti pagare le tasse; (ma) alcuni non pagano le tasse; (dunque) non pagherò le tasse nemmeno io. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Quale tra queste fallacie è del tipo ad verecundiam?. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Quale tra queste fallacie è del tipo «dell'uomo di paglia»?. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Quale tra queste fallacie è del tipo ignoratio elenchi?. È dovere di tutti pagare le tasse; (ma) alcuni non pagano le tasse; (dunque) non pagherò le tasse nemmeno io. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Che relazione c'è tra filosofia della scienza ed effettiva pratica scientifica?. La filosofia della scienza è parte indispensabile della stessa pratica scientifica. Nessuna. La filosofia della scienza è un'eventuale appendice "divulgativa" della pratica scientifica. La pratica scientifica è una divulgazione dei risultati della filosofia della scienza. La filosofia della scienza NON si interessa. della scoperta di fatti e leggi del mondo naturale. della chiarificazione del contenuto delle teorie scientifiche. delle scienze empirico-naturali. dei concetti che vengono impiegati nelle scienze empiriche. Quale tra questi è l'autore dell'opera Philosophical Foundation of Physics?. Moritz Schlick. Ludwig Wittgenstein. Rudolf Carnap. Ernst Cassirer. Quale tra questi NON è per Comte una valenza del termine «positivo»?. «Metafisico». «Reale». «Preciso». «Utile». Quale tra questi autori fu il fondatore del «positivismo» nel XIX secolo?. Moritz Schlick. August Comte. Phillip Frank. Ludwig Wittgenstein. Quale tratto hanno in comune i prodromi del «neopositivismo logico»?. La ripulsa dei metodi e dei contenuti della filosofia tradizionale. La ripresa della metafisica. Il disintiresse per le scienze sperimentali. Il disinteresse per la logica. Quale tra questi fu uno dei "padri" dell'empiriocriticismo?. Ernst Mach. Richard Wagner. Rudolf Carnap. Ernst Cassirer. Per B. Russell la scienza dovrebbe esclusivamente basarsi su. inferenze deduttive. inferenze induttive. intuizioni metafisiche. intuizioni matematiche. Qual è il tipo di induzione che l'«induttivismo» considera l'unica fonte di conoscenze giustificate?. L'induzione intuitiva. L'induzione «informale». L'induzione «logica» (o «completa»). L'induzione deduttiva. A differenza di B. Russell, per J.S. Mill le "verità" dell'aritmetica sono. derivate deduttivamente da un insieme di assiomi. sintetiche a priori. analitiche. derivate induttivamente da osservazioni empiriche. Per l'empiriocriticismo i concetti metafisici sono. veri e validi. validi, ma non veri. irriducibili alle mere esperienze percettive del soggetto. in ultima istanza riducibili a esperienze percettive del soggetto. Per l'empiriocriticismo i concetti impiegati dalle scienze naturali sono. utili «finzioni». «veri». «reali». "assoluti". Qual è l'idea a fondamento dell'empiriocriticismo?. L'idea che ogni osservazione sia «carica di teoria». L'idea che ogni atto percettivo contenga un'inferenza «inconscia». L'idea che ogni concetto e ogni "verità" fossero in ultima istanza riducibili all'esperienza sensibile, ovvero a "quanti" di percezione. L'idea che la scienza proceda per congetture e confutazioni. In filosofia della scienza, che cosa si intende per «induttivismo»?. La tesi in base alla quale soltanto ragionamenti deduttivi siano in grado di condurre a conoscenze logicamente valide e scientificamente fondate. La tesi in base alla quale gli esprimenti in fisica non possono condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico. La tesi in base alla quale soltanto inferenze induttive possono condurre a conoscenze empiricamente vere (o perlomeno: scientificamente giustificate). La tesi in base alla quale l'autentico metodo scientifico è quello che procede per "congetture" e "confutazioni". Quale era lo scopo dei "metodi di Mill"?. La ricerca di una forma di inferenza che possa talvolta essere sia valida che vera. La ricerca di una forma di inferenza che non possa mai essere al contempo falsa e valida. La ricerca di una forma di inferenza che abbia al contempo premesse vere e conclusione sempre falsa. La ricerca di una forma di inferenza che sia al contempo sempre falsa e valida. Che cosa sono le "geometrie non-euclidee"?. Tipi di geometrie in cui non è valido il principio di relatività. Tipi di geometrie in cui non è valido il V Postulato di Euclide. Tipi di geometrie in cui non è valido il principio di inerzia. Tipi di geometrie formulate prima della pubblicazione degli Elementi di Euclide. Per Kant asserti della geometria come «la somma degli angoli interni di un triangolo, quale che sia, equivale a 180 gradi» sono. analitici. analitici a posteriori. sintetici a priori. sintetici a posteriori. In filosofia della scienza, che cosa si intende per «convenzionalismo»?. La tesi in base alla quale ogni osservazione è «carica di teoria», e perciò è "convenzionale". La tesi in base alla quale ogni fatto (matematico o scientifico) è vero se e solo se viene osservato, e dunque è "convenzionale". La tesi in base alla quale le "verità" della matematica e delle scienze risultano valide semplicemente "per convenzione". La tesi in base alla quale solo le "convenzioni" nella scienza risultano "vere" in senso assoluto. In che senso il «convenzionalismo» di Poincaré è "moderato"?. Perché riguarda soltanto le leggi della meccanica di Newton. Perché non riguarda l'aritmetica né alcune leggi naturali. Perché riguarda soltanto gli asserti della geometria. Perché riguarda anche l'aritmetica e alcune leggi naturali. Stando a H. Poincaré, in quale campo di conoscenze NON avremmo a che fare con "verità" convenzionali?. Nell'aritmetica e in parte della fisica sperimentale. Nella geometria. Nella meccanica di Newton. Nella logica. In base al «convenzionalismo», a quale criterio (o a quali criteri) deve essere improntata la scelta tra le diverse teorie disponibili?. In base ai criteri della complessità e della verità. In base al criterio della verità. In base ai criteri della realtà e verità. In base ai criteri della semplicità e della comodità. Per Poincaré la "verità" delle asserzioni geometriche e di gran parte delle teorie fisiche ha uno statuto. relativo all'assunzione di una determinata "convenzione". reale. assoluto. intuitivo. Per H. Poincaré le leggi della meccanica di Newton sono. leggi perfettamente confutate dall'esperienza. semplici convenzioni, proprio come gli assiomi della geometria euclidea. leggi vere che descrivono perfettamente il mondo fisico. leggi perfettamente confermate dall'esperienza. Per Poincaré la geometria euclidea e la meccanica di Newton. sono "vere" in senso "assoluto". le più esatte e reali conoscenze in questo momento a nostra disposizione nei campi della fisica e della geometria. le più semplici e più vantaggiose organizzazioni possibili delle nostre conoscenze nel campo della fisica e della geometria. sono assolutamente false, come è possibile dimostrare con l'esperienza diretta. A differenza degli asserti della geometria, per Poincaré gli asserti dell'aritmetica sono. sintetici a priori. analitici a posteriori. sintetici a posteriori. analitici. Qual è la posizione di Henri Poincaré in riferimento allo statuto delle "verità" della geometria?. Esistono soltanto nel particolare momento in cui una mente le afferra. Sono convenzionali. Sono eterne. Sono reali. Che cosa afferma la «tesi di Duhem-Quine»?. Tra teorie e esperienza c'è una relazione di identità. Per ogni categoria logica c'é sempre una categoria psicologica a cui la prima è riducibile. I dati della percezione sono più numerosi delle possibili teorie. L'esperimento in fisica non può condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico. Pierre Duhem fu. un fautore radicale dell'«induttivismo». un sostenitore moderato dell'«induttivismo», perché lo considerava un metodo valido nella filosofia, ma non nella fisica. un critico dell'«induttivismo». un sostenitore moderato dell'«induttivismo», ma soltanto nel campo della fisica. Qual è il presupposto della «tesi di Duhem-Quine»?. L'idea che le teorie scientifiche sono vere fino a prova contraria. L'idea che ogni osservazione scientifica è «carica di teoria». L'idea che vige una rigida separazione tra percezione diretta e inferenze logiche. L'idea che le entità postulate dalle teorie scientifiche esistano soltanto nel momento in cui vengono osservate. In che cosa consiste il tentativo di Quine di generalizzare la cosiddetta «tesi di Duhem»?. L'estendere alle teorie fisiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie logiche e matematiche. L'estendere alle teorie filosofiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie logiche e matematiche. L'estendere anche alle teorie logiche e matematiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie fisiche. L'estendere alle teorie matematiche e logiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie filosofiche. Perché la «tesi du Duhem-Quine» è detta «olistica»?. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione della fisica soltanto usando criteri della logica formale. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione se e solo se essa è verificabile. Perché afferma che la conferma o la smentita di una singola proposizione coinvolge sempre un insieme di proposizioni con essa connesse. Perché afferma che la conferma o la smentita di una singola proposizione è possibile se e solo se viene considerata "isolatamente". Secondo Duhem, quale criterio avrebbe dovuto orientare la pratica effettiva degli scienziati?. Il «buon senso». La logica formale. La fede religiosa. L'induzione informale. Per Duhem, la logica formale. non è di nessun aiuto ai fini della pratica scientifica. è indispensabile ai fini della pratica scientifica per chiarificare i concetti ivi utilizzati. è indispensabile ai fini della pratica scientifica per eliminare le contraddizioni delle teorie. è indispensabile ai fini della pratica scientifica perché in grado di "afferrare" il reale con inferenze razionali. Per quale motivo i due postulati della teoria della relatività «ristretta» sembrano tra loro in conflitto?. Per nessuno dei motivi precedenti. Perché sono entrambi veri. Perché la legge della propagazione della luce nel vuoto confligge con il V Postulato di Euclide. Perché la legge della propagazione della luce nel vuoto confligge con il "teorema di composizione delle velocità" della meccanica classica. Che cosa afferma il secondo postulato (detto anche dell'«invarianza della velocità della luce») della teoria della relatività «ristretta» di Einstein?. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con diversi valori di velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con la stessa velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. Che non è possibile stabilire con la medesima precisione e nello stesso momento alcune coppie di proprietà (come posizione-velocità o tempo-energia) dei sistemi fisici subatomici. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con diversi valori di velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, dipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. A chi si deve la Teoria della relatività?. Werner Heisenberg. Albert Einstein. Karl R. Popper. Pierre Duhem. In che senso il «principio di relatività (ristretta)» di Einstein è una generalizzazione di quello di Galileo Galiei?. Perché estende anche alla meccanica ciò che per Galilei valeva soltanto per i fenomeni elettromagnetici. Perché estende anche ai fenomeni elettromagnetici ciò che per Galilei valeva soltanto in meccanica. Perché riguarda soltanto le leggi della meccanica di Newton. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione se e solo se essa è verificabile. Che cosa afferma il primo postulato (detto anche «principio di relatività nel senso ristretto») della teoria della relatività «ristretta» di Einstein?. Che le leggi di natura sono le stesse in ogni sistema di riferimento inerziale. Che non esiste alcuna legge di natura in senso "assoluto". Che non esiste alcun sistema di riferimento inerziale. Che le leggi di natura differiscono tra sistemi di riferimento inerziali. In base all'analisi chiarificatrice di A. Einstein, tutte le asserzioni scientifiche in cui occorre il concetto di tempo sono asserzioni. in cui è implicito il riferimento alla nozione di simultaneità. in cui è implicita una determinata filosofia del tempo. in cui non è presente alcun riferimento, né implicito né esplicito, alla nozione di tempo. non verificabili direttamente. In che modo Einstein giunge alla formulazione della sua teoria della relatività ristretta, risolvendo un conflitto giudicato dai fisici del suo tempo irrimediabile?. Mediante un'analisi chiarificatrice dei concetti di tempo e spazio, e in particolare del modo in cui vengono impiegati negli asserti scientifici. Mediante il «buon senso» (nell'accezione stabilita da Pierre Duhem). Mediante un'analisi metafisica dei concetti di spazio e tempo, e in particolare del modo in cui essi sono in sé. Mediante il ricorso al Talmud (testo filosofico-religioso dell'ebraismo). Nella teoria della relatività ristretta di Einstein, quale tra queste affermazioni esprime la condizione di «relatività della simultaneità»?. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato rispetto al primo. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo. Coppie di eventi che non risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono necessariamente per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato o rettilineo uniforme rispetto al primo. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale non lo sono per altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo. Quale tra queste è una conseguenza della teoria della relatività ristretta di Einstein?. Natura "assoluta" del tempo. Relatività della verità. Relatività delle opinioni. Relatività della simultaneità. Per Einstein, quale tra questi tipi di simultaneità è effettivamente osservabile?. La simultaneità locale. La simultaneità tra eventi così distanti da non poter esserre "afferrata" da un unico atto percettivo. Nessuna delle precedenti. La simultaneità non-locale. Che cos'è un «esperimento mentale»?. Un esperimento di laboratorio che riguarda I meccanismi di funzionamento della mente umana. Una congettura arbitraria su come stiano effettivamente le cose al di là dell'esperienza che ne potremmo mai averne. Una congettura metafisica che ha luogo nella" mente" dei filosofi. Un esperimento effettivamente eseguibile (nel mondo naturale), ma che non viene realizzato nella pratica. Stando alla teoria della relatività, la meccanica classica ha una validità. piena e assoluta. approssimativa e non-assoluta. inconfutabile e irrefutabile. metafisica e verificabile. Che cosa NON possiamo ottenere da un «esperimento mentale»?. L'appurare le proprietà metafisiche di un oggetto fisico o le conseguenze metafisiche di una teoria scientifica. Una proficua chiarificazione dei concetti impiegati nelle scienze sperimentali. L'appurare una serie di conseguenze derivanti da una teoria scientifica. Il mettere alla prova le previsioni o la coerenza di una determinata teoria scientifica. Quale domanda è alla base dell'analisi chiarificatrice di Einstein sulla natura del tempo?. "Come è possibile che talvolta il tempo passi lentamente e talaltra velocemente?". "Che rapporto c'è tra la nostra esistenza individuale e il fluire del tempo?". "Come viene impiegato il concetto di "tempo" quando formuliamo asserti (scientifici) temporali?". "Che cos'è il tempo?. Nella teoria della relatività generale di Einstein, quale tra queste entità fisiche prende il posto della «forza gravitazionale» per la spiegazione dei fenomeni gravitazionali?. Forza di gravità. Campo gravitazionale. Campo elettromagnetico. Ipotesi del continuo. Per Newton lo spazio è. una componente «materiale» del mondo. una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»). Quale da queste affermazioni è una conseguenza del Paradosso dei due gemelli?. Non è possibile costruire una scienza fisica basandosi esclusivamente su asserti temporali. Il tempo non "scorre" ugualmente per tutti, e dipende dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati. Il tempo "scorre" allo stesso modo per tutti, e non dipende in alcun modo dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati. Il tempo è una mera entità mentale priva di valore fisico oggettivo. Secondo la teoria della relatività generale di Einstein la geometria fisica dello spazio è di tipo. newtoniano. riemanniano a curvatura continua. riemanniano a curvatura variabile. euclideo. Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, lo spazio è. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»). una componente «materiale» del mondo. una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile. una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. Per Kant lo spazio è. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»). una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile. una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. una componente «materiale» del mondo. Perché si può affermare che la teoria della relatività «generale» di Einstein è una generalizzazione della sua precedente teoria della relatività «ristretta»?. Perché la teoria della relatività «generale» spiega meno fenomeni fisici della teoria della relatività «ristretta». Perché è stata avanza circa 10 anni dopo. Perché il «principio di relatività» viene esteso a tutti i sistemi che possiedono un qualsiasi genere di moto. Perché il postulato di «invarianza della velocità della luce» viene esteso soltanto relativamente si sistemi inerziali. |