logistica industriale
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Title of test:![]() logistica industriale Description: ecampus |




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Qual è la definizione corretta di Logistica integrata?. La logistica integrata è un'approccio che mira a coordinare tutte le attività logistiche, tra cui trasporto, stoccaggio e gestione delle scorte, al fine di ottimizzare il flusso di merci e informazioni. La logistica integrata è un'approccio che enfatizza la suddivisione delle operazioni logistiche in compartimenti separati per una migliore gestione. La logistica integrata è un processo che cerca di minimizzare il coinvolgimento di fornitori esterni nella catena di approvvigionamento. La logistica integrata è un'organizzazione di trasporti che offre servizi di spedizione internazionale. 02. Quale fra le seguenti è un'area della logistica. logistica dei grandi volumi. logistica delle grandi superfici. nessuna risposta esatta. logistica di dettaglio. Quale fra le seguenti e la corretta definizione di supply chain management. Integrazione di tutte le attivita fisiche, gestionali ed organizzative che governano il flusso fisico dei beni e delle necessarie informazioni, dalla acquisizione delle materie prime e dei materiali ausiliari fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti. Importante processo operativo che si riferisce alla gestione dei flussi di materiali e informazioni che collegano l'impresa ai canali distributivi fino ai clienti finali. attivita di acquisizione, trasporto e immagazzinamento delle materie prime e dei componenti acquistati all’esterno per essere impiegati nel processo di fabbricazione e del loro flusso lungo tale processo, allo scopo di garantire il costante e tempestivo rifornimento alla produzione. Rete di entita organizzative connesse ed interdipendenti, operanti in modo coordinato per gestire, controllare e migliorare il flusso di materiali e di informazioni che originano dai fornitori e raggiungono i clienti finali. Quale fra le seguenti equazione rappresenta l’Indice di utilizzazione superficiale. Is=Au/At. Is=Au-At. Is=Au*At. Is=Au+At. Cosa rappresenta la seguente formula Is=Au*At. L’indice di area edificabile. L’Indice di area residua del magazzino. nessuna risposta esatta. l’Indice di utilizzazione superficiale. Cosa si intende per indice di selettivita dei magazzini. Rapporto fra numero di movimenti utili e numero di movimenti necessari. Numero di movimenti necessari moltiplicato per numero totale di movimenti. Rapporto fra numero di movimenti inutili e numero di movimenti utili. Rapporto fra numero di movimenti necessari e numero totale di movimenti. Cosa si intende per grado di utilizzazione K del sistema nell’ambito della gestione dei magazzini. Totale dei tempi di utilizzazione degli impianti di movimentazione moltiplicato per il tempo totale a disposizione. Rapporto fra il tempo di movimentazione delle merci e il tempo totale a disposizione. Rapporto tra la somma dei tempi di utilizzazione degli impianti di movimentazione e il tempo totale a disposizione. Rapporto fra il tempo di movimentazione e il tempo di fermo impianto. Qual è il valore ottimale del grado di utilizzazione K del sistema. K compreso fra 1 e 1.5. K compreso fra 0.8 e 0.9. K compreso fra 0.1 e 0.5. k maggiore di 1.5. Come viene definita l’Unita di Carico (UdC). Numero totale di articoli da movimentare suddivisi per tipologia e dimensione. Dalle caratteristiche delle merci movimentate. Numero totale di articoli disposti o contenuti in modo da poter essere prelevati o spostati come un solo soggetto che, al momento dello scarico, manterra la sua disposizione iniziale per un successivo spostamento. Numero totale di articoli disposti o contenuti in modo da poter essere prelevati o spostati separatamente. Le scaffalature mobili possono essere. a gravita. con rulli motorizzati. rotanti. centrifughe. I magazzini intensivi meccanizzati o automatizzati. sono utilizzati solo per merce di alto valore aggiunto. sono serviti a mezzo di trasloelevatori. hanno alti costi di esercizio. hanno scaffali alti piu di 30 m. Nei magazzini intensivi meccanizzati o automatizzati l’altezza e la larghezza degli scaffali dipende. dal numero di colli da stoccare. dal progetto del magazzino. dal sistema di carico e scarico dei materiali. dalla tipologia di scaffalature che vengono installate. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale con banchina di carico e scarico in posizione centrale, Il layout che minimizza il percorso medio r è caratterizzato da. una profondità doppia rispetto alla larghezza. una larghezza doppia rispetto alla profondità. una larghezza uguale alla profondità. una larghezza pari a metà della profondità. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale longitudinale con banchina di carico e scarico posizionata all’estremita, la configurazione ottimale del magazzino a quella in cui. il rapporto fra base e altezza a/b a unitario. l'altezza a data dalla radice quadrata della base. la base a doppia rispetto all'altezza. l'altezza a due volte la base. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale con banchina di carico e scarico in posizione centrale, la percorrenza media r. corrisponde alla somma di un viaggio di andata e di un viaggio di ritorno. corrisponde ai due cicli semplici di immissione e di prelievo. corrisponde alla distanza percorsa /totale dei viaggi effettuati dall operatore. corrisponde a due volte la distanza percorsa /totale dei viaggi effettuati dall operatore. Dati la potenzialita di magazzino P, n=numero corridoi, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani pallet h= n di livelli di stoccaggio verticale, il numero di vani per ciascuno degli h-strati a dato da. l=h/2P. l=P*h. l=P/h. l=2m/n. Considerando l'area del magazzino A = a*b nel caso di ciclo semplice, il percorso medio totale r per ogni UdC, puo essere ricavato ipotizzando che i vani abbiano tutti la stessa probabilita di accesso dalla seguente formula. r=a+b/2. r=a+b. r=2a+b. r=a+2b. Come viene definito il CUS (coefficiente di utilizzazione superficiale). n di pallet stoccabili a magazzino per m3. n totale di pallet stoccabili a magazzino. n di pallet stoccabili a magazzino per singolo m2. superficie minima disponibile per lo stoccaggio dei pellett. Dati n=numero corridoi a= ampiezza del modulo unitario, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani pallet, v=ampiezza vano portapallet, la lunghezza del magazzino nel caso di layout trasversale a definita come. l=n/v. l=m*v. l=n*a. l=m/a. Nei magazzini longitudinali con banchina di carico e scarico in posizione centrale, a parita di carico. a minore la superficie occupata dai corridoi di accesso. a maggiorel'interferenza dei mezzi di movimentazione all’interno dei corridoi di accesso. a minore l'interferenza dei mezzi di movimentazione all’interno dei corridoi di accesso. ha un solo corridoio di accesso. Dati n=numero corridoi, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani pallet h= n di livelli di stoccaggio verticale,come viene definita la potenzialita di magazzino. P=2nmh. P=nmh/2. P=nmh. P=n/mh. Nel caso di layout trasversale –cicli semplici, come viene definita la percorrenza media r. corrisponde alla somma del viaggio di andata e ritorno. corrisponde a un ciclo di immissione e di prelievo. corrisponde ai due cicli semplici di immissione e di prelievo, ossia alla somma di due viaggi di andata e due viaggi di ritorno. corrisponde al numero totale di cicli di immissione. Nel caso di layout longitudinale –cicli combinati in un solo corridoio, la percorrenza media rcc1. si calcola aggiungendo alla percorrenza media ottenuta nel caso di cicli semplici, la percorrenza D(xi,xj) attesa per il trasferimento tra due generici vani, quello di stoccaggio e quello di prelievo, situati nello stesso corridoio. a sempre minore rispetto alla alla percorrenza media ottenuta nel caso di cicli semplici. si calcola moltiplicando la percorrenza media ottenuta nel caso di cicli semplici, la percorrenza D(xi,xj) attesa per il trasferimento tra due generici vani, quello di stoccaggio e quello di prelievo, situati nello stesso corridoio. si calcola sottraendo alla percorrenza media ottenuta nel caso di cicli semplici, la percorrenza D(xi,xj) attesa per il trasferimento tra due generici vani, quello di stoccaggio e quello di prelievo, situati nello stesso corridoio. Nei magazzini serviti da carrelli elevatori il tempo impiegato per il ciclo di movimentazione dipende anche da. il numero di colli da movimentare. durata del ciclo di sollevamento/abbassamento delle forche. il numero di operatori presenti. la tipologia di colli da movimentare. Nei magazzini serviti da carrelli elevatori dati P= potenzialita media del singolo carrello, z = quantita di UdC da movimentare, il numero di mezzi di movimentazione richiesti a dato da. N=(z-P)/z. N=z/P. N=(P-z)/P. N=P/z. un magazzino automatizzato e formato da. corridoi su ognuno dei quali affacciano due scaffalature servite da uno o piu trasloelevatori. un solo corridoio sul quale affaccia una sola scaffalatura servita da uno e un solo trasloelevatore. un solo corridoio sul quale affacciano due scaffalature servite da uno o piu trasloelevatori. corridoi su ognuno dei quali affacciano due scaffalature servite da uno e un solo trasloelevatore. Optando per la soluzione con celle a doppia profondita. si rischia l'obsolescenza delle merci. si aumenta l'indice di rotazione. Si rinuncia alla selettivita unitaria. nei magazzini automatizzati non si puo optare per celle a doppia profondita. Nei sistemi di stoccaggio automatizzati le prestazione di un trasloelevatore. coincidono con il numero totale di UdC movimentate. sono definite nelle specifiche del mezzo. si calcolano come Pm=numero di UdC movimentate/unita di tempo. si calcolano come la distanza percorsa dal mezzo nell'unita di tempo. Per cosa viene utilizzata la metodologia Bozer e White. per definire la tipologia di trasloelevatore da utilizzare. Impiega un approccio di tipo deterministico per il calcolo delle prestazioni di un traslo elevatore. Impiega un approccio di tipo probabilistico per il calcolo delle prestazioni di un trasloelevatore. Impiega un approccio di tipo probabilistico per il calcolo del numero totale di Unita di Carico movimentate. L'allocazione casuale delle udC in magazzino ha il vantaggio di. Maggiore saturazione degli scaffali. Maggiore saturazione degli scaffali. tempi per rintracciare gli articoli ridotti. Accorciare i percorsi e i tempi di ciclo dei mezzi operativi. L'indice di rotazione di un magazzino a definito come. IR=(numero di UdC in uscita dal magazzinoin T)/(giacenza media in T). IR=(giacenza media in T)/( numero di UdC in uscita dal magazzinoin T). IR=(numero di UdC in uscita dal magazzinoin T) x (giacenza media in T). IR=(numero di UdC inentrata al magazzinoin T)/(giacenza media in T). Quale fra i seguenti corrisponde ad un reale criterio di allocazione delle merci all’interno del magazzino. basato sul peso delle merci. basato sulla forma dell’imballo. basato sull’ingombro delle merci. basato sulla facilita di accesso ai vani. Nell'allocazione per classi di prodotti gli articoli vengono divisi in classi in funzione. dell'indice di rotazione. delle dimensioni. della frequenza dei movimenti. della facilita di accesso ai vani. Nel caso di allocazione casuale delle udC in magazzino, dato il numero di celle mediamente occupate nel periodo tj dagli n articoli Xj la potenzialita ricettiva puo essere definita. PR=KmaxT(X). PR=1/KmaxT(Xj). PR=K*sommatoria(Xj). PR=1/K*sommatoria(Xj). L'indice di accesso di un magazzino a definito come. IA=(numero di UdC movimentate in T)/(numero totale di UdC). IA=(numero di celle dedicate)/(numero di UdC movimentate in T). IA=(numero di UdC movimentate in T)/(numero di celle dedicate). IA=(numero totale di UdC)/(numero di UdC movimentate in T). Il coefficiente correttivo K presente nella formula per il calcolo della potenzialita ricettiva dipende anche da. da nessuno dei fattori elencati. numero totale dei prelievi frazionati. grado di saturazione delle scaffalature. varieta degli articoli a scorta. Se ho una curva cumulata ABC movimentazione-spazio dedicato di tipo 40/20 significa che. che posso movimentare solo il 40% delle merci percha ho a disposizione solo il 20% di spazio. che 40 UdC corrispondono a 20 movimentazioni. che il 40% delle movimentazioni riguarda il 20% dei vani. che il 20% delle movimentazioni riguarda il 40% dei vani. La regola di prelievo Fi-Fo prevede che. si prelevi l’unita di prodotto presente da piu tempo. si prelevi l’unita di prodotto presente da meno tempo. non esiste nessuna regola Fi-Fo. si prelevi l’unita di prodotto con scadenza piu vicina. Per definire i corridoi di prelievo nei magazzini uno dei criteri a quello di. svuotare un corridoio alla volta. equilibrare i carichi di lavoro ai trasloelevatori. prelevare il prodotto nel corridoio con minor numero di unita di prodotto. prelevare prima tutti gli articoli presenti in maggior numero. Il criterio di immissione COL prevede che. per l’operazione di immissioneviene scelto il vano vuoto piu distante dal punto di partenza. per l’operazione di immissioneviene scelto il vano vuoto piu basso. per l’operazione di immissione viene scelto il vano vuoto piu vicino al punto di partenza del trasloelevatore. per l’operazione di immissione viene scelto il vano vuoto piu alto. L'algoritmo euristico Minimun Travel Between prevede che. le merci vengano prelevate solo a partire da un certo numero di unita. si abbini a ogni operazione di stoccaggio di un’operazione di prelievo. lo stoccaggio cominci dal punto piu vicino al trasloelevatore. le merci che devono essere prelevate per prime vengano stoccate per ultime. La zona di stoccaggio a costo nullo. rappresenta la zona meno utilizzata del magazzino. a tale che l’operazione di immissione effettuata all’interno di tale zona non aggiunge nulla alla componente variabile del ciclo semplice facente capo al punto di prelievo P. non a presente nei magazzini di grandi dimensioni. a relativa a quoei prodotti i cui costi di movimentazione sono inglobati nel costo finale del prodotti. Uno dei principi base della movimentazione dei materiali è. principio della monodirezionalita. principio dell'assenza di gravita. il principio del minimo tempo terminale. regola della non linerita del flusso. Il principio del carico unitario definisce che. i singoli materiali da movimentare dovrebbero essere aggregati in opportune unita base di carico che devono avere tutte le stesse dimensioni di base. la distanza di trasporto deve essere la minima possibile. quando possibile si devono trasportare unita intere di carico e non unita parziali. il percorso del sistema di trasporto dal pt origine al pt destinazione deve essere il piu possibile lineare. Il principio del dei sistemi integrati e del flusso dei sistemi definisce che. il flusso dei materiali deve essere integraato con le attivita di servizio. non esiste il principio dei sistemi integrati. i sistemi di trasporto interni devono essere integrati con i sistemi di trasporto esterni se il flusso di materiale supera un certo valore. il sistema di trasporto deve essere integrato con altri sistemi nello stabilimento ed a necessario integrare il flusso di materiali con il flusso di informazioni. I trasportatori a coclea sono adatti a trasportate. materiali solidi aventi grandi volumi. materiali liquidi. materiali su pellet. materiali in polvere o aventi piccola granulometria, non abrasivi, non collanti o viscosi. I trasportatori a coclea hanno i seguenti svantaggi. Resistenza di attrito elevata. Costo elevato. Carico e scarico possibile solo in un punto del percorso. di difficile realizzazione e impiego. Quale fra i seguenti parametri è necessario per la progettazione di un impianto di trasporto pneumatico?. la velocità con cui il materiale deve arrivare da un luogo ad un altro. la quantità annua del materiale da trasportare. il peso del materiale in rapporto alla granulometria. il rapporto tra il volume d’aria occorrente nell’unità di tempo e il volume di materiale da trasportare nella stessa unità di tempo. In un impianto di trasporto pneumatico, per distanze di percorrenza: L<100 m ci deve essere una sovrapressione rispetto alla p atmosferica di almeno. 0.01 bar. 0.8 bar. non ci deve essere sovrapressione. 1 bar. In un impianto di trasporto pneumaticol'entità della sovrapressione rispetto alla p atmosferica. può arrivare fino a 10 bar. può arrivare fino a 0.8 bar. può arrivare fino a 5 bar. non c'è sovrapressione. Uno dei principali vantaggi del trasporto pneumatico consiste. assenza di intasamenti. risparmio nell'acquisto di materiali sfusi anziche confezionati. costi di esercizio bassi rispetto ad altri sistemi. distanze superabili molto elevate. Nei trasportatori a nastro la velocita del nastro dipende. dal diametro dei rulli. dalla lunghezza del nastro. dalle caratteristiche chimico-fisiche del materiale trasportato, dalla larghezza del nastro e dalle condizioni di lavoro. dalla rigidezza del nastro. Dati k =costante che dipende dalle unita di misura adottate, q = carico distribuito sul nastro (kg/m2); B = larghezza del nastro (m), v = velocita del nastro, variabile in genere fino a 1 m/s, la potenzialita di trasporto a definita com. Q = k q/ B v. Q = k B /qv. Q = k q B v. Q = k q B /v. Nei carrelli AGV di piu comune impiego la velocita massima di trasporto a di. 1,2 m/s. 2 m/s. 20 m/s. 12 m/s. Nei carrelli AGV di più comune impiego massa massima del carico trasportato è di. 20 kg/carrello. 2000 kg/carrello. 200 kg/carrello. 20000 kg/carrello. Nei carrelli AGV di piu comune impiego il tempo min di presa/rilascio carico a di. 10 secondi. 100 secondi. 20 secondi. 200 secondi. Dati NM=numero di missioni necessarie per evadere gli ordini, DAMP=durata attesa della singola missione di picking, DAS=durata attesa delle attivita di sorting, la stima del tempo di lavoro giornaliero nel caso dello stock di picking si calcola. TLG=(NM*DAMP)+DAS. TLG=NM*DAMP*DAS. TLG=NM*DAMP-DAS. TLG=(NM*DAMP)+DAS/DAMP. Lo stock di picking puo essere collocato. ovunque tranne che nella stessa scaffalatura dello stock generale. in un apposito magazzino. nella stessa scaffalatura dello stock generale. solo vicino all'uscita del corridoio. identificare l'ordine temporale corretto di esecuzione dell' allestimento degli ordini. elaborazione liste di prelievo; 2.sorting; 3.picking; 4.formazione colli; 5.consolidamento ordini. consolidamento ordini 2.elaborazione liste di prelievo; 3.picking; 4.sorting 5.formazione colli. formazione colli; 2. elaborazione liste di prelievo; 3.sorting; 4.picking; 5.consolidamento ordini. elaborazione liste di prelievo; 2.picking; 3.sorting 4.formazione colli; 5.consolidamento ordini. Dati N=i numero totale di ordini da evadere, TSL= tempo di sorting per linea NMLO=numero medio di linee per ordine, la durata dell'attività di sorting DAS è data da. DAS=TSL/N*NMLO. DAS=N*TSL/NMLO. DAS=N/TSL*NMLO. DAS=N*TSL*NMLO. I dispenser automatici A-Frame V-Frame hanno una potenzialità di prelievo. fino a 1000 pezzi/ora. superiore a 5000 pezzi/ora. fino a 3000 pezzi/ora. nessuna risposta esatta. I dispenser automatici A-Frame V-Frame sono adatti per articoli. di forma irregolare. a bassa movimentazione. di grandi dimensioni. di forma parallelepipeda regolare. Nel caso di order picking. La missione dei singoli picker consiste nell’evasione di un lotto di ordini completi o di un lotto di frazioni di ordini. La missione dei singoli picker consiste nell’evasione di un ordine completo o di una frazione di ordine. La missione dei singoli picker consiste nell’evasione di un ordine o di un lotto di ordini in base alla cronologia di ricezione. nessuna risposta esatta. Fra gli aspetto negativi del back picking si può annoverare. Maggiori possibilità di errore da parte dei picker. Incremento della densità dei prelievi. Riduzione tempo di prelievo nel caso di pezzi di dimensioni tali da potere essere presi più di uno alla volta. Aumento del numero medio di pezzi prelevato ad ogni fermata. Nella tipologia di percorso transversal con numero di corridoi pari da visitare. L’area di picking viene divisa trasversalmente in due parti uguali. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente, uscendo dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente uscendo sul medesimo corridoio di collegamento da cui è entrato. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre fino alla posizione di prelievo più lontana. Nella tipologia di percorso return. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente uscendo sul medesimo corridoio di collegamento da cui è entrato. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre fino alla posizione di prelievo più lontana. L’area di picking viene divisa trasversalmente in due parti uguali. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente, uscendo dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. Nella tipologia di percorso mid point return. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente, uscendo dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. rea di picking viene divisa trasversalmente in due parti uguali. In ciascuna parte l’operatore effettua i prelievi mediante percorsi di tipo return. La missione viene completata da due percorsi di tipo traversal. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre fino alla posizione di prelievo più lontana. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente uscendo sul medesimo corridoio di collegamento da cui è entrato. Nella tipologia di percorso transversal con numero di corridoi dispari da visitare. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente uscendo sul medesimo corridoio di collegamento da cui è entrato. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente, uscendo dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre fino alla posizione di prelievo più lontana. L’operatore percorre interamente tutti i corridoi da visitare meno quello connotato dal massimo Largest-Gap, tale corridoio viene percorso con tecnica Return. Nel caso di stock di picking dati: NM= numero di missioni necessarie per evadere gli ordini= 15 DAMP durata attesa della singola missione di picking= 10min DAS= durata attesa delle attività di sorting= 20min, il TLG tempo di lavoro giornaliero è uguale a. 1500minuti. 45 minuti. 170 minuti. 450 minuti. VAP valore atteso del percorso della missione di picking dipende dal. dalla durata attesa della singola missione di picking. dalla durata attesa delle attività di sorting. dal numero di missioni necessarie per evadere gli ordin. valore atteso del percorso all’interno dei corridoi di lavoro e dal valore atteso del percorso all’esterno dei corridoi di lavoro. L’ Imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unita di vendita (imballaggi primari) o di imballaggi multipli (imballaggi secondari) per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto (esclusi i container) a. Imballaggio primario. Imballaggio terziario. tutte le tipologie di imballaggi. Imballaggio secondario. L’imballaggio terziario è definito come. Imballaggio concepito in modo da evitare danneggiamenti a certe tipologie di merci dall'elevato valore aggiunto. Imballaggio concepito in modo da costituire nel punto vendita, il raggruppamento di un certo numero di unita di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all’utente finale, oppure che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto vendita. Imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unita di vendita (imballaggi primari) o di imballaggi multipli (imballaggi secondari) per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto (esclusi i container). Imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto vendita, una unita di vendita per l’utente finale o per il consumatore. La progettazione degli imballaggi riguarda le seguenti attivita. studio del tipo di pre-imballo (imballaggio primario); studio degli accessori; studio dell’imballo estero (imballaggio secondario e terziario). nessuna risposta esatta. studio delle metodologie di trasporto dell’imballo studio dei materiali da imballare studio delle metodologie per il riciclaggio dei materiali da imballo. Studio dei prodotti da imballare e conseguente progettazione dell'imballo idoneo. Le norme qualitative per un pallet piatto europeo in legno a 4 vie di dimensioni 800 x 1200 mm definiscono il carico limite statico in. 8000kg. 1500kg. 1000kg. 4000kg. Un unita di carico UdC si puo definire come. un elemento contenente materiale sfuso non adatto alla movimentazione. un insieme di elementi identici che possono essere assemblati per il carico. un elemento contenente una determinata quantita di materiale e di forma idonea alla movimentazione. l'elemento piu piccolo che a possibile caricare. Quale fra le seguenti definizioni di pallet è corretta. Piattaforma verticale caratterizzata da un’altezza minima compatibile con la movimentazione tramite carrelli transpallet e/o carrelli elevatori a forche e altre appropriate attrezzature di movimentazione. Piattaforma orizzontale caratterizzata da un’altezza minima compatibile con la movimentazione tramite carrelli transpallet e/o carrelli elevatori a forche e altre appropriate attrezzature di movimentazione. Piattaforma orizzontale utilizzata per il carico/scarico delle merci. Pedana utilizzata per il carico delle merci sui mezzi di trasporto. Quale fra i seguenti elementi non fa parte del pallet. traverse. rete. tavole. blocchetti. I pallet possono essere. irreversibili. a 8 vie. reversibili. privi di traverse. Un bilico puo contenere fino è. 33 UdC. 330 UdC. massimo 18 Udc. 1000 Udc. Dati VIP=volume imballo primario, VIS=volume imballo secondario, N1= numero imballi primari, il rendimentro volumetrico nel caso di imballaggio secondario si calcola come. RV2=(N1*VIP)-VIS. RV2=N1*VIP/VIS. RV2=(N1*VIP)+VIS. RV2=N1/VIP*VIS. Qual è il ruolo e il significato del lotto economico di acquisto (Economic Order Quantity EOQ) nella logistica industriale?. Il LEA è il momento in cui si acquistano grandi quantità di materie prime per ottenere sconti. Il LEA è il periodo in cui si verifica il picco nella domanda dei clienti. Il LEA è la quantità ottimale di materie prime o prodotti da acquistare in modo da minimizzare i costi totali di acquisto e stoccaggio. Il LEA rappresenta il termine finale di pagamento per forniture e materiali. Il costo di mantenimento a scorta a relativo a. occupazione di spazio a magazzino, rischio di obsolescenza del prodotto, immobilizzo di capitale. costo della manodopera necessaria alla gestione delle scorte. costo di movimentazione del materiale. costo di acquisto del materiale. Nell’ambito della gestione delle scorte, il modello EOQ determina la quantita di prodotto da ordinare operando in condizioni di. Quantita ordinata costante e tempo intercorrente tra due ordini successivi variabile. Quantita ordinata costante e tempo intercorrente tra due ordini successivi costante. Quantita ordinata variabile e tempo intercorrente tra due ordini successivi variabile. Quantita ordinata variabile e tempo intercorrente tra due ordini successivi costante. nei metodi di gestione scorte a periodo di riordino si hanno. controlli continui, quantita ordinata variabile, intervallo di tempo fra due ordini variabile. controlli discontinui, quantita ordinata costante, intervallo di tempo fra due ordini variabile. controlli discontinui, quantita ordinata variabile, intervallo di tempo fra due ordini costante. controlli continui, quantita ordinata variabile, intervallo di tempo fra due ordini costante. quale fra le seguenti affermazioni sul modello EOQ a corretta. Il modello EOQ determina la quantita di prodotto da ordinare operando in condizioni di controllo periodico sulla giacenza. Il modello determina l’intervallo di tempo tra due ordini che minimizza i costi di gestione su basa annua in base alla variabilita dei prezzi di acquisto. Il modello determina la quantita da ordinare che minimizza i costi di gestione su basa annua. Il modello EOQ determina la quantita di prodotto da ordinare in base all'analisi della serie storiche delle vendite. Una delle ipotesi semplificative del metodo EOQ prevede che. si abbiano sconti per quantita elevate. ci sia la possibilita di stock-out. le quantita ordiante siano ricevute con una serie di consegne regolari. si debba immagazzinare un solo prodotto. Per il dimensionamento della scorta di sicurezza a fondamentale stabilire. il numero di clienti da servire. lo spazio a disposizione. la percentuale dei casi in cui la giacenza presente a magazzino deve essere in grado di far fronte a variazioni della domanda e/o del tempo di approvvigionamento. il costo dell'operazione. Nell’ambito della gestione delle scorte, il modello che determina la quantita di prodotto da ordinare operando in condizioni di quantita ordinata costante e tempo intercorrente tra due ordini successivi variabile a. Il modello EOQ. Il modello EOI. nessun modello. nessuna risposta esatta. Nel metodo di classificazione che individua tre classi di prodotti a magazzino in base al valore monetario della loro movimentazione annua, i prodotti in classe. andranno gestiti con un metodo a punto di riordino. andranno gestiti con un metodo a periodo di riordino. vengono acquistati solo dopo aver ricevuto l'ordine del cliente. devono sempre essere presenti a magazzino in quantita in quantita di almeno il 20% superiore alla domanda. Dati D= domanda annua del prodotto; P= prezzo di acquisto del prodotto; C= costo dell’ordine ; F= costo di giacenza T= intervallo tra due ordini, il modello di gestione delle scorte EOQ si ricava con la seguente formula. EOQ=radq(2C*D/P*F). EOQ=radq(2C/D*P*F). EOQ=(2C*D*P/F). EOQ=(2C/D*P*F). Si ricorre al concetto di lotto economico a valore EOQV quando. si ha difficolta di stimare in maniera corretta il costo di emissione dell’ordine ed il costo unitario di giacenza. quando il costo del mantenimento a scorta supera un valore critico. si conoscono con esattezza il costo di emissione dell’ordine ed il costo unitario di giacenza. quando il valore delle merci stoccate a elevato. Nel lotto economico a valore EOQV per determinare un valore unico della costante moltiplicativa k se ne scegliera un valore tale che. non dipenda dal numero di ordini. risulti invariato il numero totale di ordini rispetto alla precedente politica di gestione delle scorte. venga determinato in base all'interpolazione dei dati storici. venga variato il numero totale di ordini rispetto alla precedente politica di gestione delle scorte. Dati D= domanda annua del prodotto; P= prezzo di acquisto del prodotto; C= costo dell’ordine ; F= costo di giacenza T= intervallo tra due ordini, il modello di gestione delle scorte EOI si ricava con la seguente formula. EOI=radq(2C/D*P*F). EOI=(2C/D*P*F). EOI=radq(2C*D/P*F). EOI=radq(2C*D*P/F). Il lotto economico di produzione EPQ. è analogo al modello EOQ. determina il numero ottimo m di lanci di produzione minimizzando il costo totale. prevede un riempimento immediato del magazzino. prevede un'attivita produttiva estesa ad un periodo limitato di tempo. Qual è la definizione corretta di SSI?. Un'abbreviazione di "Supply Chain Sustainability Index," un indicatore che valuta la sostenibilità ambientale delle operazioni di gestione della catena di approvvigionamento. Un'abbreviazione per "Stocking and Storage Initiative," un programma di gestione dei magazzini per migliorare l'efficienza dell'immagazzinamento. Un acronimo che sta per "Sistema di Stoccaggio Integrato," un metodo di organizzazione delle merci nei magazzini. Un termine che rappresenta "Safety Stock Inventory," ossia la quantità aggiuntiva di prodotti tenuta in magazzino per mitigare il rischio di esaurire scorte durante la domanda inaspettata. Nell'ambito dei sistemi distributivi un transit point. ha la funzione di trasformare il flusso di materiale; non vi è allocata la scorta di sicurezza e tutte le scorte esistenti sono già destinate a un cliente. ha la completezza di gamma per il consolidamento degli ordini; ottimizza l’attività di trasporto;. può essere il punto dove allocare la scorta di sicurezza;. è il punto nodale per l’allestimento degli ordini. Nell'ambito dei sistemi distributivi un centro distributivo. ha la funzione di trasformare il flusso di materiale;. nessuna risposta esatta. è il punto in cui tutte le scorte esistenti sono già destinate a un cliente. è il punto nodale per l’allestimento degli ordini. Cosa si intende per City Logistics. Modalita di trasporto di merci nel quale la maggior parte del tragitto europeo e’ effettuato per ferrovia,vie navigabili o per mare. Attivita che tende alla razionalizzazione della distribuzione delle merci in ambito urbano con lo scopo di perseguire obiettivi d’efficienza ed efficacia nel trasporto, ivi compreso il rispetto dell’ambiente. Modalita di trasporto merci che prevede l’utilizzo di sistemi GPS per l’identificazione della posizione del carico. l complesso delle attivita industriali e commerciali di un centro abitato. Qual è la definizione corretta di Trasporto Intermodale?. Un sistema di trasporto che integra diverse modalità di trasporto, come strada, ferrovia, mare o aria, per garantire un flusso continuo di merci. Un sistema di trasporto che utilizza esclusivamente treni ad alta velocità. Un metodo di trasporto che coinvolge il trasferimento diretto dei veicoli da una modalità di trasporto all'altra senza l'uso di intermezzi. Un sistema di trasporto che utilizza veicoli autonomi per il trasferimento delle merci tra i porti. Qual è la definizione corretta di City Logistics?. L'organizzazione e l'ottimizzazione dei flussi di merci e trasporti all'interno delle aree urbane per ridurre la congestione del traffico e migliorare l'efficienza. Un programma di mobilità urbana che promuove l'uso di veicoli privati nelle città. Un sistema di gestione delle scorte nelle aree rurali. Un tipo di trasporto su strada che coinvolge esclusivamente veicoli elettrici. Nel sistema Modalohr. non a necessario costruire un terminale specializzato di dimensioni. non c'a la necessita di un operatore per la chiusura del vagone. non si raggiunge un livello molto alto di prestazioni per il carico e lo scarico dei camion. le carrozze non montano ne motori ne martinetti ma sono semplicemente degli insiemi meccanici. Il contributo del sistema marittimo ai trasporti internazionali italiani. a superiore a quello del sistema stradale e del sistema ferroviario, per quantita trasportate, solo in importazione. a superiore a quello del sistema stradale e del sistema ferroviario, per quantita trasportate, solo in esportazione. a circa equivalente a quello del sistema stradale e del sistema ferroviario, per quantita trasportate, sia in importazione che in esportazione. a di gran lunga superiore a quello del sistema stradale e del sistema ferroviario, per quantita trasportate, sia in importazione che in esportazione. Nel trasporto aereo a il coefficiente di utilizzazione del carico a dato da. nessuna risposta esatta. tonn×km realizzate di merce / tonn×km offerte di aerei. volume aereo/tonnellate di merci. tonnellate di merci/volume aereo. Gli integrated vendors. si occupano principalmente degli adempimenti burocratici ed amministrativi, come le pratiche di nolo o i pagamenti alle compagnie di spedizione. pur possedendo asset fisici propri, automezzi, magazzini, strutture varie, impiegano anche strutture di altri fornitori in funzione della necessità del cliente. offrono servizi logistici dedicati ad uno specifico cliente, strettamente legati al flusso fisico, utilizzando infrastrutture e mezzi propri, quali flotta di mezzi di trasporto o magazzini. non possiedono strutture fisiche proprie, ma agiscono per conto del cliente, gestendo in toto o in parte le sue problematiche logistiche. Gli assed‐based vendors sono. imprese che offrono servizi logistici dedicati ad uno specifico cliente, strettamente legati al flusso fisico, utilizzando infrastrutture e mezzi propri, quali flotta di mezzi di trasporto o magazzini. imprese che offrono strutture quali magazzini e automezzi. imprese che offrono servizi burocratici ed amministrativi. imprese che offrono servizi logistici dedicati alla gestione di database o in servizi di consulenza nel campo delle attivita logistiche. Fra i principali svantaggi dell'outsourcing logistico si puo annoverare. minore trasparenza dei costi aziendali e aumento della componente dei costi occulti. fuoriuscita del know-how aziendale. poca elasticita rispetto alle variazioni dei volumi e ai mutamenti delle condizioni di consegna. sistemi analitico‐decisionali meno efficaci. Qual è la definizione corretta di provider logistico?. Una figura che coordina le operazioni di sicurezza all'interno di un magazzino. Un fornitore di servizi che gestisce le attività logistiche di una o più fasi della catena di approvvigionamento per conto di altre aziende. Un termine che indica il responsabile dell'acquisto di materie prime per un'azienda. Un'azienda specializzata nella produzione di veicoli per il settore dei trasporti. Qual a la differenze fra la produzione di massa e la produzione snella. Nella produzione di massa si produce la massima quantita consentita dalla capacita produttiva e si immagazzina il prodotto finito fino al momento in cui il cliente lo richiede; nella produzione snella si produce in modo da minimizare i costi variabili. Nella produzione di massa si produce la quantita massima che consente il maggiore risparmio sulle materie prime e si immagazzina il prodotto finito fino al momento in cui il cliente lo richiede; nella produzione snella si produce la quantita minima che permette di soddisfare le previsioni di vendita. Nella produzione di massa si produce indipendentemente dalla domanda e si immagazzina il prodotto finito fino al momento in cui il cliente lo richiede; nella produzione snella si produce solo dopo aver ricevuto l’ordine del cliente. nessuna risposta esatta. Quali sono i cinque principi della Lean Production spesso indicati come i "5 Principi". Value, Stream, Flow, Pull, Perfection. Value, Stagnation, Fragmentation, Push, Imperfection. Quality, Quantity, Speed, Automation, Cost. Profit, Stock, Flexibility, Innovation, Efficiency. Nella fabbrica a sei 0 devono essere eliminati. i tempi di produzione. i macchinari non saturi. le riunioni organizzative. le cartacce. Il Just in Time a una metodologia di gestione della produzione che consiste. nell'elaborazione di una lista di fornitori che possano far fronte alle fluttuazioni della domanda di mercato. nel programmare la produzione di quantita definite in base a previsioni di vendita. nel produrre esattamente le quantita richieste nel breve periodo, a fronte di ordini del cliente. nel produrre le quantita richieste nel breve periodo definite dall’analisi storica delle vendite. Quali sono i 5 valori principali su cui si basa la lean production. 1. identificare cio che ha valore per il cliente 2. creare il flusso delle attivita che hanno valore 3. far scorrere agevolmente il flusso 4. farlo tirare dal cliente 5. migliorare continuamente. 1. identificare nuovi prodotti per il mercato 2. approvvigionamento delle materie prime necessarie alla produzione 3. programmazione della produzione 4. verifica del gradimento del cliente finale 5. introduzione elementi migliorativi. nessuna risposta esatta. 1. identificare nuovi prodotti per il mercato 2. passare alla progettazione 3. elaborazione di strategie produttive innovative 4. elaborare azioni di marketing 5. verificare il gradimento del cliente finale. I muda di tipo 1 riguardano. attivita che non creano valore ma che sono necessarie. I difetti nei prodotti. il mancato raggiungimento del livello di qualita atteso. attivita che non creano valore e che possono essere eliminate da subito. A cosa serve la Value Stream Mapping?. Identificare e migliorare i flussi di valore all'interno di un processo o di una catena di approvvigionamento. Aumentare il numero di dipendenti in un'organizzazione. Incrementare i costi operativi di produzione. Ridurre la qualità dei prodotti e servizi offerti. Qual è la definizione corretta di Kaizen?. Un termine giapponese che significa "innovazione radicale", traducibile anche come un "miglioramento continuo". Un approccio di gestione che mira a migliorare continuamente le operazioni attraverso piccoli passi incrementali. Un processo di produzione altamente automatizzato. Una filosofia che enfatizza la massimizzazione dei profitti a breve termine. Al termine di un processo il valore creato è V, mentre il volume totale di risorse impiegate è R lo spreco S è rappresentato. S=R-V ed è sempre negativo. S=R-V e può essere sia positivo che negativo. S=V-R ed è sempre positivo. S=R-V ed è sempre positivo. Uno degli obiettivi della value stream map consiste nel. trovare le cause dello spreco all’interno del flusso. essere compreso solo a livello mangeriale. riorganizzare i turni di lavoro. focalizzarsi sul singolo processo e non sul flusso. Le prime cose da fare per indirizzarsi verso una logica pull sono. coinvolgere il personale nelle decisioni. non rimanere mai senza scorte e massimizzare la dimensione dei lotti. ridurre drasticamente i tempi di set-up e massimizzare la dimensione dei lotti. ridurre drasticamente i tempi di set-up e minimizzare la dimensione dei lotti. Qual è la definizione e l'utilizzo del Just-In-Time (JIT)?. Il JIT è una filosofia che mira a ridurre al minimo gli sprechi, inclusi i tempi di attesa e l'eccesso di inventario, producendo solo ciò che è necessario, quando è necessario. Il JIT è un'approccio di gestione che promuove l'accumulo di scorte per garantire la continuità della produzione. Il JIT è una strategia di marketing che incentiva le aziende a tenere in magazzino una vasta gamma di prodotti per soddisfare qualsiasi tipo di richiesta del cliente. Il JIT è un sistema di pagamento che richiede ai clienti di effettuare pagamenti esattamente al momento dell'acquisto. Lo strumento poka-joke. esprime il concetto che la qualita deve essere costruita nel processo, affincha l’output sia qualita al 100%. serve per formare le maestranze. a costituito da una serie di cartellini che definiscono le operazioni da effettuare su ciascuna macchina. a utilizzato nel settore del disegno industriale per indicare una scelta progettuale o un'apparecchiatura che, ponendo dei limiti al modo in cui una operazione puo essere compiuta, forza l'utilizzatore ad una corretta esecuzione della stessa. Il Kanban. è una tecnica di gestione pull. è un modello di gestione delle celle produttive. nessuna risposta esatta. è uno strumento di progettazione. Lo strumento Heijunka consiste nel. polverizzare il piu possibile i lotti di produzione. mantenere costanti le frequenze dei vari articoli indipendentemente dell’andamento delle vendite. fare delle previsioni di vendita di lungo periodo. variare i volumi prodotti. Quale fra le seguenti non a una delle fasi dello strumento 5S. Controllare. ordinare. dividere. Standardizzare. Nella total productive maintenance il Tempo operativo a definito come. Tempo operativo netto + perdite per difetti. Tempo di carico lordo – perdite per fermate. Tempo di carico lordo + perdite per fermate. Tempo operativo netto + perdite di velocita. Qual è la definizione delle 5S?. Le 5S sono un'abbreviazione per "Cinque Standard" e si riferiscono alle normative industriali. Le 5S sono una metodologia di organizzazione e pulizia del luogo di lavoro, basata su cinque principi giapponesi: Seiri, Seiton, Seiso, Seiketsu e Shitsuke. Le 5S sono un acronimo per "Cinque Sistemi" e rappresentano diverse fasi di produzione in un processo industriale. Le 5S sono un codice di sicurezza per le operazioni in ambienti industriali e lavori manuali. La progettazione del network fisico. definisce tutti gli elementi attraverso i quali si stabiliscono le interazioni fra le organizzazioni, delineando il modello di relazioni di lungo periodo. Crea le regole per l’implementazione, la gestione e controllo dei flussi di materiali. crea le regole per l’implementazione la gestione e controllo dei flussi di informazioni. crea le regole per l’implementazione, la gestione della produzione. Quali sono le principali aree di influenza del supply chain management. • Analisi di fattibilita degli impianti; • Progettazione del layout produttivo; • Progettazione del ciclo produttivo; • Manutenzione degli impianti; • Controllo di qualita dei prodotti finiti. • Pianificazione della Produzione; • Pianificazione dei flussi scorte di produzione all’interno del ciclo produttivo; • Gestione dei Magazzini; • Programmazione e gestione degli approvvigionamenti; • Gestione dei fornitori. gestione della totalita dei mezzi produttivi dell'azienda. Gestione della totalita dei clienti dell'azienda. I principali processi gestionali di pianificazione del modello SCOR sono. produzione e gestione dei resi. progettazione e approvvigionamento. progettazione, organizzazione, controllo qualita. approvvigionamento, produzione, distribuzione, gestione dei resi. Nel Modello SCOR in quale livello gerarchico si definiscono gli input, gli output e gli indici di prestazione dei processi. Nel configuration level. Nel top level. Nell'implemention level. Nel process element level. Il sistema logistico acquisitivo. governa il flusso dei prodotti finiti dall’impresa verso il cliente esterno. si occupa della movimentazione dei materiali in entrata. non esiste. costituisce un supporto alla produzione. Lo STADIO 1 nella gestione della supply chain è tipico. delle aziende in cui la responsabilità circa le attività logistiche è gestita da un solo ente. nessuna risposta esatta. delle aziende che gestiscono solo il magazzino. delle aziende in cui la responsabilità circa le attività logistiche è frammentata tra più enti fra loro indipendenti. Il sistema logistico produttivo. si occupa della movimentazione dei materiali in entrata. governa il flusso dei prodotti finiti dall’impresa verso il cliente esterno, punto di arrivo del canale di distribuzione. È costituito da un insieme di attività, ricezione ed evasione degli ordini, gestione, immagazzinaggio e movimentazione delle scorte, trasporto delle merci in uscita all’interno di un canale di distribuzione, finalizzate ad assicurare il servizio al cliente. costituisce un supporto alla produzione in quanto presiede al controllo delle scorte dei materiali in lavorazione. Il sistema logistico distributivo. costituisce un supporto alla produzione in quanto presiede al controllo delle scorte dei materiali in lavorazione. È costituito da un insieme di attività, ricezione ed evasione degli ordini, gestione, immagazzinaggio e movimentazione delle scorte, trasporto delle merci in uscita all’interno di un canale di distribuzione, finalizzate ad assicurare il servizio al cliente. governa il flusso dei prodotti finiti dall’impresa verso il cliente esterno, punto di arrivo del canale di distribuzione. si occupa della movimentazione dei materiali in entrata. Il Distribution Requirements Planning (DRP). Ha lo scopo di governare il flusso dei prodotti finiti. Ha lo scopo di monitorare il flusso dei materiali in entrata. Ha lo scopo di monitorare le scorte lungo l’intera rete distributiva provvedendo all’automatica gestione delle stesse in funzione delle politiche logistiche specificate. rappresenta una delle più recenti tecnica del sistema logistico acquisitivo. Se la domanda è certa la supply chain deve. valutare i fattori di incertezza impliciti. aumentare la prontezza della risposta. essere efficiente. cercare di aumentare la domanda. La strategia di prezzo in una supply chain pronta prevede. margini più elevati. riduzione della giacenza. maggiore attenzione a modelli a basso costo. margini inferiori. Una delle dimensioni che descrive la supply chain. Adattarsi a lead time brevi. Rispondere a piccoli campi di quantita richieste. il numero di depositi. il numero di fornitori. La strategia di lead time in una supply chain efficiente prevede. maggiore attenzione a modelli veloci. riduzione aggressiva anche in caso di costi elevati. flessibilita di capacita. una riduzione ma non a scapito di un costo maggiore. Nel modello Logistic Scoreboard vengono misurati diversi parametri tra cui. tempo di transito e di arrivo di un ordine. flussi di materiali fra reparti. numero di prodotti in relazione alla loro variabilita. prodotti piu redditizi. La risposta del sistema si riferisce. capacita del sistema di adattare rapidamente le attivita logistiche alle mutevoli richieste del mercato. al modo in cui viene effettuata l’attivita logistica globale. alla velocita di ricezione degli ordini. al tempo intercorso tra la ricezione di un ordine da parte del cliente e la consegna. In che modo si calcolano le performance della supply chain?. ordini evasi/totale ordini ricevuti. totale ordini ricevuti/ordini evasi. totale fornitori/totale clienti. totale clienti/totale fornitori. Come si puo definire la Closed Loop Supply Chain. come una supply chain progettata per fare in modo che tutti i materiali necessari alla produzione siano disponibili in azienda. come una supply chain in cui fornitori sono certificati ISO 14000. come una supply chain progettata tenendo conto dei processi necessari al recupero dei prodotti, in aggiunta alle tradizionali esigenze della logistica diretta. come una supply chain in cui il flusso dei materiali parte dal magazzino e ritorna al magazzino. il green manufacturing è relativo. alle pratiche di acquisizione di ogni tipo di prodotto o merce, che includano dei criteri ambientali. al trasporto di merci e materiali volte principalmente a contenere l’impatto sull’inquinamento atmosferico. alla progettazione finalizzata al riutilizzo, al riciclaggio e alla riduzione dei rifiuti. agli interventi che puntano ad ottenere contestualmente un migliore e piu efficiente uso delle risorse, con la riduzione di emissioni dannose e del consumo di energia e di materie prime, per limitare gli sprechi. Quali sono i principali vincoli alla realizzazione del sustainable procurement. prezzi prodotti troppo elevati. Assenza di mezzi idonei al trasporto di prodotti verdi. inefficienza della supply chain relativamente a prodotti a basso impatto ambientale. Scarsa propensione dei fornitori ad accogliere logiche di preferibilita ambientale. Qual è la definizione corretta di Sustainable Procurement (SP) in Logistica Industriale?. Un'attività di riqualificazione e riconversione di magazzini industriali obsoleti. Un termine che indica il processo di acquisto di materie prime da fonti sostenibili. Un software di gestione delle scorte per magazzini industriali. Un approccio strategico all'acquisto che integra considerazioni ambientali, sociali ed economiche nell'acquisizione di beni e servizi. L'area di operazione è. circondata da un’area di sicurezza, immediatamente circostante, di dimensioni commisurate all'entità del pericolo residuo, da mantenersi sgombra. qualunque edificio pubblico agibile nei pressi dell'aria colpita dall'emergenza. distante dalle vie di accesso e dalle aree di emergenza. distante dall'area calamitosa. Nelle aree di ricovero. si raccolgono gli uomini e mezzi per il soccorso della popolazione. si raccolgono gli uomini e mezzi per il soccorso della popolazione. si effettua il ricongiungimento dei nuclei familiari e di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l'evento. si forniscono le prime informazioni sull'evento ed i primi generi di conforto. Quali requisiti devono avere le aree di emergenza. accessibili ai mezzi di emergenza e vicine ai centri abitati. devono essere collocate in prossimita di zone industriali. devono essere attrezzate con moduli prefabbricati. accessibili ai veicoli e prossimo alle vie di comunicazione e alle fonti di approvvigionamento/evacuazione. Ciascun modulo tenda occupa uno spazio di circa. 350m2. 150m2. 50m2. 100m2. Ogni modulo tenda a costituito da. quattro tende disposte in due file da due tende ciascuna. dieci tende disposte in due file da cinque tende ciascuna. sei tende disposte in due file da tre tende ciascuna. otto tende disposte in due file da quattro tende ciascuna. Nella disposizione delle tendopoli bisogna tenere conto della seguente organizzazione degli spazi. Non deve essere permesso il parcheggio dei mezzi privati. l'accesso carrabile ai moduli tenda solo a mezzi grandi. spazi di accumulo al di fuori dell'area occupata dalla tendopoli. pochi percorsi carrabili principali di attraversamento dell'area. La superficie raccomandata che ogni persona dovrebbe avere in una collocazione di emergenza a di almeno. 25m2. 35m2. 45m2. 10m2. Come può essere impiegato l'idrogeno nella transizione energetica del settore logistico?. Come sistema di purificazione ambienti a basso impatto ambientale per i magazzini. Come mezzo pubblicitario per veicolare promozioni aziendali di carattere ambientale. Come combustibile da bruciare nelle caldaie centralizzate dei magazzini centrali. Come energy carrier per la vettorializzazione elettrica nel trasporto stradale, ferroviario, navale e aereo. Che cosa indicano gli ESG?. Le priorità di stoccaggio nei processi di Warehousing. Le performances della Supply Chain. L'interesse da parte dell'azienda nei confronti di tematiche quali la sostenibilità, l'impatto nel contesto sociale ed economico. Le potenzialità di reddito di una piccola media impresa. Che cosa è il sistema Hyperloop?. Un'applicazione tecnologica per l'ottimizzazione dello stivaggio navale. Un sistema di trasporto aereo. Un sistema di trasporto a trazione endotermica Diesel. Un sistema di trasporto innovativo con tecnologia di propulsione MagLev operativo in condizioni d'aria evacuata. |