METODOLOGIA DELLA RICERCA 9 CFU PEDROLI 20-24
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Il campionamento ci permette di: estrarre dalla popolazione il campione. assegnare i soggetti del campione alle condizioni sperimentali. definire le procedure per misurare o osservare un concetto. definire i compiti sperimentali. La definizione operativa di un concetto viene detta: riorganizzazione. campionamento. assegnazione. operazionalizzazione. Le procedure di assegnazione permetto di: assegnare i soggetti del campione alle condizioni sperimentali. definire le procedure per misurare o osservare un concetto. definire i compiti sperimentali. estrarre dalla popolazione il campione. La popolazione è: l'insieme di tutti gli eventi di interesse per il ricercatore. un insieme di eventi tratto dalla popolazione. l'insieme dei soggetti a cui verrà sottoposto il trattamento sperimentale. l'insieme delle persone escluse dalla ricerca. Il campione è: un insieme di eventi tratto dalla popolazione. l'insieme di tutti gli eventi di interesse per il ricercatore. l'insieme delle persone escluse dalla ricerca. l'insieme di tutti gli eventi che non interessano al ricercatore. I metodi di osservazione possono essere: qualitativi. entrambi. quantitativi. nessuna delle alternative. I metodi di ricerca sono: le modalità con cui una ricerca viene organizzata. i metodi per registrare le evidenze empiriche. le modalità con cui si correggono i test. le modalità con cui vengono comunicati i risultati. I metodi di ricerca possono essere inclusi in tre categorie: Descrittivi, veri esperimenti, quasi esperimenti. fattoriale, con una variabile, casuale. scientifici, ingenui e casuali. cognitivi, di massima e di tipica performance. La provenienza geografica di unindividuo analizzata dividendo l'Italia in Nord, Centro e Sud può essere considerata una variabile: a rapporti equivalenti. ordinale. ad intervalli. nominale. Le variabili quantitative sono: Ad intervalli e a rapporti. Nominali e ordinali. Nominali e ad intervalli. Ordinali e a rapporti. Le variabili ordinali e nominali assumono modalità: che hanno valore numerico. prive di valore numerico. non appartengono al campione analizzato. che possono essere rappresentate secondo una scala ad intervalli. Una variabile è nominale quando: I suoi valori sono categorie discrete diverse e non possono essere ordinabili. I suoi valori possono essere ordinabili. L'intervallo tra i livelli è costante. È presente uno zero assoluto. Una variabile è ordinale quando: I suoi valori oltre ad essere diversi sono anche ordinabili. I suoi valori sono diversi ma non ordinabili. L'intervallo tra i livelli è costante. È presente uno zero assoluto. La misurazione è: un processo che ci permette di comprendere la complessità della realtà. l'associazione tra una categoria e oggetti, eventi o individui in base a regole di corrispondenza. il processo che ci permette di capire quali sono gli strumenti migliori da utilizzare. l'associazione tra un oggetto e un evento in base a regole di corrispondenza. Le variabili qualitative sono: Nominali e ordinali. Ordinali e a rapporti. Nominali e ad intervalli. Ad intervalli e a rapporti. La terza fase del processo di ricerca prevede: l'analisi dei dati. la comunicazione dei risultati. la raccolta dei dati. la definizione del problema. Una variabile è: il problema che viene analizzato nella ricerca. ogni caratteristica del soggetto che può assumere valori diversi. ogni soggetto che partecipa alla ricerca. ciò a cui si applica la misurazione. Un caso può essere definito come: ciò a cui si applica la misurazione. ogni caratteristica del soggetto che può assumere valori diversi. le variazioni di una variabile. il problema che viene analizzato nella ricerca. Una variabile a rapporti equivalenti: È caratterizzata da elementi che possono essere numerati. Prevede uno zero assoluto. È caratterizzata da elementi che possono essere solo ordinati. È caratterizzata da elementi che possono essere solo categorizzati. In una variabile a intervalli: l'intervallo tra i livelli è costante. non è possibile sapere a priori che caratteristiche assumerà l'intervallo. non è presente nessun intervallo. l'intervallo tra i livelli è discontinuo. Una variabile continua: può assumere ogni valore in un intervallo di numeri reali. Può assumere solo un numero finito di valori. Può assumere solo un valore. Non può assumere nessun valore. Una variabile discreta: Non può assumere nessun valore. Può assumere solo un valore. Può assumere solo un numero finito di valori. Può assumere un numero infinito di valori. Una variabile si dice indipendente quando: influisce sulla variabile dipendente e ne viene a sua volta influenzata. è l'unica variabile presa in esame all'interno della ricerca. influisce sulla variabile dipendente senza esserne influenzata. non viene presa in considerazione all'interno del disegno sperimentale. Una variabile si dice dipendente quando: influisce sulla variabile indipendente senza esserne influenzata. subisce l'influenza della variabile indipendente senza influenzarla a sua volta. viene influenzata dalle caratteristiche del campione. risente dell'influenza dello sperimentatore. La codifica dei dati prevede: la trasformazione dei dati in materiale verbale. la trasformazione dei dati raccolti in numeri. la definizione del problema. la compilazione dei questionari. Nelle tabelle di contingenza vengono inserite: le deviazioni standard con cui ogni combinazione di variabili si presenta. le frequenze con cui ogni combinazione di variabili si presenta. le mediane con cui ogni variabile si presenta. le medie con cui ogni combinazione di variabili si presenta. La quarta fase della ricerca prevede: la raccolta dei dati. l'analisi dei dati. la definizione del problema. la creazione delle ipotesi. La statistica multivariata si applica all'analisi di: due variabili. molte variabili. tutte le alternative. una variabile. La statistica bivariata si applica all'analisi di: molte variabili. due variabili. tutte le alternative. una variabile. La statistica univariata si applica all'analisi di: due variabili. una variabile. molte variabili. tutte le alternative. La statistica confermativa permette di: verificare un modello di relazione tra dati. capire le relazioni tra dati per ipotizzare una teoria. controllare se ci sono dati mancanti. tutte le alternative. La statistica esplorativa ci permette di: capire le relazioni tra dati per ipotizzare una teoria. controllare se ci sono dati mancanti. verificare un modello di relazione tra dati. tutte le alternative. Le affermazioni della statistica inferenziale possono essere: verifica delle ipotesi. entrambe. nessuna delle alternative. stime. La statistica inferenziale permette di: generalizzare alla popolazione le informazioni ottenute. definire le ipotesi di ricerca. organizzare i dati da inserire nel dataset. descrivere, rappresentare e sintetizzare un insieme di dati. La statistica descrittiva permette di: definire le ipotesi di ricerca. generalizzare alla popolazione le informazioni ottenute. organizzare i dati da inserire nel dataset. descrivere, rappresentare e sintetizzare un insieme di dati. Nelle matrici di dati: vengono inseriti i dati di ogni soggetto per ogni variabile. vengono inserite delle descrizioni verbali di ogni soggetto. vengono inserite le mediane di ogni variabile. vengono inserite le frequenze di ogni variabile. Le tabelle di contingenza: Sono tabella a doppia entrata in cui vengono incrociate due variabili. Sono tabella a singola entrata. sono rappresentazioni grafiche come gli istogrammi. Sono tabella a doppia entrata in cui le righe rappresentano i soggetti e le colonne le variabili. Nella statistica descrittiva i dati vengono riportati usando: tabelle, grafici e indici di sintesi. pubmed e web of science. Spss, jasp, excel. resoconti verbali. La competenza di un ricercatore viene valutata principalmente basandosi su: il numero e la qualità di articoli scientifici prodotti. il numero e la quantità di tesi prodotte. il numero di pazienti che ha visto. gli encomi ricevuti. La quinta fase del processo di ricerca prevede: la raccolta dei dati. l'analisi dei dati. l'interpretazione dei dati. la definizione del problema. La fase di interpretazione dei dati permette di: capire se i risultati sono in linea con l'ipotesi di partenza. far conoscere ad altri i risultati del proprio lavoro. organizzare i dati in modo che vengano analizzati statisticamente. definire le ipotesi di ricerca. La sesta fase del processo di ricerca prevede: l'interpretazione dei dati. la raccolta dei dati. la comunicazione dei dati. la definizione del problema. Quando interpretiamo i risultati di una ricerca: lo facciamo alla luce di una teoria di riferimento. applichiamo le analisi statistiche previste. organizziamo i dati in un dataset. procediamo alla pubblicazione di un articolo. Tra le tipologie di articolo scientifico troviamo: l'articolo sperimentale. l'articolo di giornale. nessuna delle alternative. il post di un blog. In un articolo l'abstract serve per: riassumere il contenuto. Elencare di tutti gli articoli citati. descrivere il disegno sperimentale. presentare il campo di indagine. In un articolo la parte definita "metodi" serve per: riassumere il contenuto. Elencare di tutti gli articoli citati. presentare il campo di indagine. descrivere il disegno sperimentale. In un articolo l'introduzione serve per: presentare il campo di indagine. Elencare di tutti gli articoli citati. riassumere il contenuto. descrivere il disegno sperimentale. AIUTA GRATUITAMENTE LA CREAZIONE DEI DAYPO ISCRIVENDOTI A QUESTO CANALE E METTENDO MI PIACE AI VIDEO. RISPOSTA CORRETTA. RISPOSTA ERRATA. |