microeconomia pt2
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Title of test:![]() microeconomia pt2 Description: microeconomia pt2 (da 18 a 29) |



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la pendenza della retta di bilancio ha un valore. pari al prezzo relativo. minore del prezzo relativo. maggiore del prezzo relativo. maggiore del prezzo assoluto. il vincolo di bilancio è. l'insieme delle combinazioni di beni desiderate dal soggetto. l'insieme delle combinazioni di beni che il soggetto può ottenere. il reddito minimo di cui il soggetto può disporre. il reddito massimo di cui il soggetto può disporre. la pendenza della retta di bilancio è pari. tutte false. al prezzo relativo. al prezzo marginale. al prezzo assoluto. 18.5 il grafico rappresenta. la curva di domanda. la curva di indifferenza. il vincolo di bilancio. l'elasticità unitaria. La pendenza del vincolo di bilancio indica. il prezzo del bene. costo implicito della scelta. l'andamento delle preferenze dei consumatori. il costo opportunità per ottenere unità aggiuntive del bene. la pendenza della retta di bilancio è uguale. il rapporto, in valore assoluto, tra i prezzi di due beni. il rapporto , con il segno più, tra i prezzi di due beni. al rapporto, con il segno meno, tra i prezzi di due beni. il valore assoluto dei due beni. 18.8 il grafico rappresenta. un incremento di reddito. un aumento del prezzo del vene A. una riduzione di reddito. un aumento del prezzo del bene B. quando si modifica il prezzo di uno dei due beni. il vincolo di bilancio ruota. tutte false. il vincolo di bilancio si allontana dall'origine. il vincolo di bilancio si avvicina all'origine. se il reddito del consumatore si modifica, la pendenza della retta di bilancio. diminuisce. si modifica secondo la variazione percentuale del bene principale. aumenta. non subisce variazioni. 18.11 il grafico rappresenta. la curva di offerta. tutte false. il vincolo di bilancio. la curva di domanda perfettamente rigida. se le entrate dell'individuo diminuiscono e i prezzi rimangono invariati. il vincolo di bilancio aumenta la sua pendenza. il vincolo di bilancio si avvicina all'origine. il vincolo di bilancio si allontana dall'origine. il vincolo di bilancio trasla a destra. 18.13 il grafico rappresenta. il vincolo di bilancio. la curva di indifferenza. l'equilibrio del consumatore. tutte false. se i prezzi di entrambi i beni subiscono una medesima variazione percentuale, la pendenza della retta di bilancio. tutte false. subisce una variazione pari alla metà della variazione del prezzo. subisce una variazione pari ad 1/3 della variazione del prezzo. non subisce variazione. gli individui razionali compiono scelte d'acquisto basate su. prezzo assoluto e reddito assoluto. prezzo relativo e reddito assoluto. prezzo assoluto e reddito relativo. prezzo relativo e reddito relativo. 18.16 il grafico rappresenta. un aumento del prezzo del bene 'a'. una riduzione del prezzo del bene 'b'. un aumento del prezzo del bene 'b'. una riduzione del prezzo del bene 'a'. 18.17 il grafico rappresenta. riduzione del potere d'acquisto del consumatore. aumento del prezzo del bene 'a'. aumento del potere d'acquisto del consumatore. riduzione del prezzo del bene 'a'. 18.18 il grafico rappresenta. aumento del prezzo del bene 'a'. riduzione del prezzo del bene 'b'. aumento del prezzo del bene 'b'. riduzione del prezzo del bene 'a'. 18.19 il grafico rappresenta. una riduzione del prezzo del bene 'b'. un aumento del prezzo del bene 'a'. una riduzione del prezzo del bene 'a'. tutte false. L'utilità marginale. è sempre uguale a zero. può essere positiva o negativa. è sempre negativa. è sempre positiva. l'utilità marginale. può essere positiva o negativa. è sempre negativa. è sempre uguale a zero. è sempre positiva. la legge dell'utilità marginale dice che. la soddisfazione data dal consumo di una ulteriore unità di bene decresce all'aumentare delle unità consumate. la soddisfazione data dal consumo di una ulteriore unità di bene cresce all'aumentare delle unità consumate. il reddito connesso al consumo di una ulteriore unità di bene decresce all'aumentare delle unità consumate. il reddito connesso al consumo di una ulteriore unità di bene decresce all'aumentare delle unità consumate. un incremento di reddito. aumenta la domanda di beni normali. diminuisce la domanda di beni normali. tutte false. aumenta la domanda di beni inferiori. 19.5 nel secondo grafico quale curva rappresenta l'utilità marginale?. tutte false. la B. la A. tutte vere. 19.6 nel secondo grafico quale curva rappresenta il ricavo marginale?. la A. tutte vere. la C. la B. l'utilità marginale è l'utilità attribuita. all'ultima unità consumata. a tutte le unità consumate. alla prima unità consumata. ad ogni unità del bene consumata. se un bene è inferiore, all'aumentare del reddito. diminuisce la quantità offerta. aumenta la quantità offerta. aumenta la quantità domandata. diminuisce la quantità domandata. se un bene è normale, all'aumentare del reddito. diminuisce la quantità domandata. la quantità domandata rimane invariata perchè dipende dalla preferenze. la quantità domandata raddoppia. aumenta la quantità domandata. la massimizzazione dell'utilità per il consumatore si ha nel punto in cui. Um A/pA=UmB/pB. Um A/pA=pB. Um A/pB=UmB/pA. Um A=UmB. se assumiamo l'esistenza di due beni il punto di maggior utilità per il soggetto è quello in cui. l'utilità marginale del bene A > utilità marginale bene B. l'utilità marginale del bene A > prezzo bene B. l'utilità marginale del bene B < utilità marginale bene B. le utilità marginali dei due beni coincidono. il rapporto Um bene A / p bene B è. con andamento sinusoide. costante. decrescente. crescente. utilità marginale uguale. Um bene B / p bene B. Um bene A / p bene B. Um bene A / p bene A. Utot bene A / p bene B. l'utilità marginale. assume valore negativo nel punto di massimo dell'utilità totale. tutte false. assume valore positivo nel punto di minimo dell'utilità totale. assume valore positivo nel punto di massimo dell'utilità totale. l'utilità totale ha un andamento. prima decrescente, fino al punto di minimo e poi decrescente. prima decrescente, fino al punto di massimo e poi crescente. prima crescente, fino al punto di massimo e poi decrescente. lineare. l'utilità è un valore. assoluto. oggettivo. definito. soggettivo. la mappa di indifferenza permette. di ordinare le alternative. di confrontare le preferenze di più soggetti. tutte false. di confrontare il potere di acquisto di più soggetti. 19.18 il grafico rappresenta. tutte false. l'utilità unitaria. l'utilità marginale. l'utilità totale. si definisce effetto di reddito. l'impatto della variazione del prezzo sul reddito reale. l'impatto della variazione del prezzo sul reddito nominale. l'impatto della variazione del prezzo sul costo relativo. l'impatto della variazione del prezzo sul costo assoluto. in presenza di beni inferiori, con una riduzione di prezzo. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno in direzioni opposte e prevale il secondo. l'effetto di sostituzione non si realizza. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno in direzioni opposte e prevale il primo. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno nella medesima direzione. una delle seguenti affermazioni definisce l'effetto di reddito. i consumatori, nel breve periodo, non modificano i propri consumi, indipendentemente dalle variazioni di reddito. un aumento del reddito permette di acquistare maggiori quantità di beni di consumo. la diminuzione del prezzo di un bene induce il consumatore ad acquistarne maggiori quantità. le variazioni di reddito non influiscono sui consumi reali. si definisce effetto di sostituzione. l'impatto della variazione di prezzo sul costo assoluto dello stesso. l'impatto della variazione di prezzo sul costo relativo dello stesso. l'impatto della variazione di prezzo sul reddito nominale. l'impatto della variazione di prezzo sul reddito reale. l'effetto di sostituzione. solo in un caso provoca variazione della quantità domandata. talvolta provoca una variazione della quantità domandata. non provoca mai una variazione della quantità domandata. provoca sempre una variazione della quantità domandata. in presenza di beni inferiori, se aumenta il prezzo. l'effetto di reddito prevale. l'effetto di sostituzione fa diminuire la quantità domandata. l'effetto di reddito fa diminuire la quantità domandata. l'effetto di sostituzione fa aumentare la quantità domandata. in presenza di beni normali, in caso di riduzione di prezzo. l'effetto di sostituzione prevale su quello di reddito. effetto di reddito ed effetto di sostituzione si sommano. effetto di reddito ed effetto di sostituzione si elidono. l'effetto di reddito prevale su quello di sostituzione. una delle seguenti affermazioni descrive l'effetto di sostituzione. un aumento del reddito permette al consumatore di acquistare una quantità maggiore di beni. un aumento del reddito permette al consumatore di acquistare una quantità minore di beni. se diminuiscono i prezzi dei beni i detentori di scorte liquide aumentano i consumi con riflessi sul reddito di equilibrio e sull'occupazione. la diminuzione del prezzo di un bene ne induce un maggior consumo, riducendo la quantità acquistata degli altri. l'effetto di reddito di un cambiamento di prezzo. è sempre zero. è sempre negativo. è sempre positivo. può essere positivo o negativo. se aumenta il potere di acquisto del consumatore. la retta di bilancio trasla a sinistra. la retta di bilancio cambia andamento. la retta di bilancio trasla a destra. la retta di bilancio ruota. la curva di domanda di mercato si ottiene. come proiezione delle curve di domanda individuali. sommando orizzontalmente le curve di domanda individuali. unendo i segmenti di domanda dei diversi settori. sommando verticalmente le curve di domanda individuali. la mappa di indifferenza permette. di ordinare le alternative. tutte false. di confrontare le preferenza di più soggetti. di confrontare il potere di acquisto di più soggetti. una curva di indifferenza rappresenta. tutte le combinazioni di beni che il soggetto può acqustare dato il vincolo di bilancio. tutte le combinazioni di beni che soddisfano il soggetto in misura maggiore rispetto alla sua dotazione. tutte le combinazioni di beni che soddisfano il soggetto in misura minore rispetto alla sua dotazione. tutte le combinazioni di beni che soddisfano nella stessa misura il soggetto. per massimizzare la propria utilità il soggetto deve. collocarsi nel punto di tangenza tra vincolo di bilancio e curva di indifferenza. collocarsi nel punto con più alta utilità marginale. nel punto con più alta utilità totale. collocarsi nel punto di incontro tra curva di indifferenza e vingolo di bilancio. la mappa di indifferenza descrive. le preferenze degli individui. i desideri degli individui. il potere di acquisto degli individui. le dotazioni degli individui. la mappa d'indifferenza descrive. il potere d'acquisto dell'individuo. la soddisfazione dell'individuo. le preferenze dell'individuo. il reddito dell'individuo. la pendenza della curva d'indifferenza è detta. costo opportunità. saggio di scambio. saggio marginale di sostituzione. curva dei contratti. i punti appartenenti alla curva di indifferenza rappresentano. i punti che comportano un'identica spesa. i punti che forniscono la medesima soddisfazione. tutte false. i punti che comportano un identico potere di acquisto. la curva di indifferenza indica. le preferenze di un consumatore. le disponibilità di un consumatore. le aspettative di un consumatore. i desideri di un individuo. la pendenza della curva di indifferenza è detta. saggio marginale di indifferenza. saggio marginale di utilità. saggio marginale di sostituzione. saggio marginale di reddito. 22.10 il punto di equilibrio del consumatore si trova nel punto. E. E2. E1. tutte false. si ha massimizzazione dell'utilità quando. MRS B,A = pB * pA. MRS B,A = pB/ pA. MRS B,A = pB + pA. MRS B,A = pB - pA. 22.12. la scatola di Edgeworth. l'equilibrio del consumatore. una mappa di indifferenza. tutte false. 22.13 il grafico rappresenta. l'equilibrio del produttore. l'equilibrio del consumatore. l'equilibrio di concorrenza perfetta. tutte false. 22.14 nel grafico. il punto E1 rappresenta un equilibrio. tutti i punti rappresentano un equilibrio. il punto E2 rappresenta un equilibrio. tutte false. si parla di rendimenti marginali decrescenti di un fattore quando. il prodotto marginale di un output decresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un output cresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un input cresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un input decresce all'aumentare delle quantità impiegate. Mp=. ΔI/ΔO. ΔO/ΔI. O/I. I/O. nel breve periodo l'impresa. riesce a modificare la propria dotazione di capitali. non riesce a modificare la capacità dei propri impianti. riesce a modificare la capacità dei propri impianti. non riesce a modificare la propria dotazione di capitali. il prodotto marginale è. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore fisso. tutte vere. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore costante. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore variabile. se il prodotto marginale di un fattore cresce, il costo marginale. aumenta in modo più che proporzionale. diminuisce. aumenta. rimane costante. il costo marginale è. la somma dei costi fissi e dei costi variabili rapportata alla quantità prodotta. il rapporto tra costi totali e quantità prodotta. il rapporto tra costo fissi e costi variabili di lungo periodo. l'incremento subito dal costo totale per effetto di un aumento di produzione di una unità. la distanza misurata in perpendicolare tra la curva AVC e la curva ATC misura. AFC. MC. TC. AVC. l'incidenza di un costo che rimane costante. aumenta all'aumentare delle unità prodotte. diminuisce all'aumentare delle unità prodotte. diminuisce al diminuire delle unità prodotte. non si modifica al modificarsi delle unità prodotte. la curva del costo totale di breve periodo. incrementa la sua pendenza all'aumentare dell'output. riduce la sua pendenza all'aumentare dell'output. ha andamento sinusoide. incrementa la sua pendenza al diminuire dell'output. il costo medio di produzione è. l'incremento che subisce il costo totale per effetto dell'aumento di produzione di una unità. tutte false. il rapporto tra costo totale e quantità prodotta. il rapporto tra costi totali e costi variabili. ATC=. MC-VC. TC+AVC. TC/q. MC*VC. 25.8 il grafico rappresenta. TC. TFC. TV. TVC. MC=. ΔTC* Δq. ΔVC/Δq. ΔTC/Δq. Δq/ΔVC. AVC. inizialmente si riduce , ma poi tende nuovamente a crescere. inizialmente cresce, ma poi tende nuovamente a ridursi. ha un andamento decrescente. ha un andamento crescente. AVC=. TVC-TF. TVC/q. TFC/q. q/TVC. AFC=. q/TVC. TFC/q. TVC/q. q/TFC. 25.13 il grafico rappresenta. AVC. ATC. tutte false. tutte vere. 25.14 il grafico rappresenta. AVC. MC. AFC. ATC. La MES è. il livello massimo di produzione per massimizzare i costi medi di lungo periodo. tutte false. il livello massimo di produzione per minimizzare i sunk costs. il livello massimo di produzione per minimizzare i costi medi di lungo periodo. LRTC è minore o uguale a TC sempre. perchè nel lungo periodo è possibile scegliere le combinazioni più efficienti. perchè nel lungo periodo è maggiore la specializzazione. perchè nel lungo periodo è possibile abbattere i sunk costs. tutte false. 25.17 il grafico rappresenta. MC. AVC. AC. TC. AFC. aumenta al crescere della produzione. tutte vere. si riduce al crescere della produzione. rimane costante al crescere della produzione. 26.1 il tratto evidenziato rappresenta. economie di scala. tutte false. rendimenti costanti. diseconomie di scala. LRATC=. MC/q. LRTC/q. TC/Q. AVC/q. LRTC<TC. mai. tutte vere. sempre. talvolta. per tracciare la curva LRATC. si uniscono le parti più basse di tutte le curve ATC del mercato. si uniscono le parti più alte di tutte le curve ATC del mercato. si uniscono le parti più basse di tutte le curve ATC dell'impresa. si uniscono le parti più alte di tutte le curve ATC dell'impresa. 26.5 la parte tratteggiata della curva rappresenta. diseconomia di scala. rendimenti costante. rendimenti variabili. economie di scala. se un incremento della produzione fa diminuire LRATC. tutte false. si hanno rendimenti costanti. si hanno diseconomie di scala. si hanno economie di scala. le economie di scala possono derivare. tutte vere. dalla specializzazione. dalla migliore imputabilità dei costi di sviluppo. dal miglior utilizzo delle capacità organizzative. le diseconomie di scala derivano. dal sovradimensionamento. dalla specializzazione. dall'organizzazione aziendale. dai fallimenti del mercato. 26.9 il segmento a-b rappresenta. il tratto dei rendimenti crescenti. il tratto delle diseconomie di scala. il tratto dei rendimenti costanti. il tratto delle economie di scala. LRTC è minore o uguale a TC sempre perchè. tutte false. perchè nel lungo periodo è maggiore la specializzazione. nel lungo periodo è possibile scegliere combinazioni più efficienti. perchè nel lungo periodo è possibile abbattere i sunk costs. nel lungo periodo. non esistono costi marginali. non esistono costi fissi. tutte vere. non esistono costi variabili. la MES è. tutte false. il livello massimo di produzione per massimizzare i costi medi di lungo periodo. il livello massimo di produzione per minimizzare i sunk costs. il livello massimo di produzione per minimizzare i costi medi di lungo periodo. 27.2 il grafico rappresenta. un equilibrio di concorrenza perfetta di lungo periodo. un equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con un profitto. un equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con una perdita. tutte false. nel lungo periodo. non esistono costi marginali. non esistono costi variabili. non esistono costi fissi. tutte false. 27.4 il grafico rappresenta. un vincolo di bilancio. una generica curva di indifferenza. LRATC nel monopolio naturale. tutte false. profitto economico=. ricavo economico - costo economico. ricavo economico - costo opportunità. ricavo totale - costo economico. ricavo economico - costo contabile. profitto economico=. tutte vere. ricavo totale - costo opportunità. ricavo totale-costo economico. ricavo totale -(costi impliciti+costi espliciti). profitto contabile =. ricavo totale - costi contabili. ricavo medio-costo medio. ricavo marginale-costo marginale. ricavo contabile-costi contabili. i costi impliciti sono. pagamenti in moneta da corrispondere a terzi. i costi opportunità per l'impiego di risorse altrui. debiti contratti verso terzi. i costi opportunità per l'impiego di risorse proprie. per massimizzare il profitto l'impresa deve realizzare la quantità di prodotto in corrispondenza della quale. è minima la distanza tra TC e TR. è massima la distanza tra TC e TR. è minima la distanza tra AVC e AFC. è massima la distanza tra AVC e AFC. |




