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Motivazione e crescita personale 25-29

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Motivazione e crescita personale 25-29

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Motivazione e crescita personale 25-29

Creation Date: 2025/03/31

Category: Others

Number of questions: 38

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Il termine "obiettivo" può essere usato con due diverse accezioni: contenuto e abilità. contenuto e orientamento. orientamento e scopi. orientamento e attese.

Un obiettivo è orientato all'azione se. è formulato in termini concreti. chi lo formula è fortemente determinato. È formulato in positivo. non prevede momenti passivi.

Si distinguono obiettivi: a) alla padronanza e alla prestazione; b) al risultato e alla performance; c) intrinseci ed estrinseci; d) oggettivi generali e soggettivi; e) primari e secondari; f) a breve e lungo termine. A, b, d, e. b, c, d, e. A, b, d, f. A, b, c, d, f.

Per la teoria di Locke e Latham gli obiettivi devono: essere chiari, sfidanti, condivisi, realistici, concreti, permettere feedback, essere operativizzabili, articolabili in sotto-obiettivi,. essere chiari, realistici, concreti, permettere feedback, essere operativizzabili, articolabili in sotto-obiettivi, essere coerenti con le motivazioni. essere chiari, sfidanti, condivisi, permettere feedback, essere operativizzabili, articolabili in sotto-obiettivi, identificare ostacoli, essere coerenti con le motivazioni. essere chiari, sfidanti, condivisi, realistici, concreti, permettere feedback, essere operativizzabili, articolabili in sotto-obiettivi, identificare ostacoli, essere coerenti con le motivazioni.

Obiettivi di risultato. dipendono solo da noi stessi. dipendono solo dalle altre persone. nessuna delle risposte presenti. dipendono anche dalle altre persone.

McClements distingue obiettivi: oggettivi, soggettivi specifici, soggettivi generali. oggettivi generali, oggettivi specifici, soggettivi. oggettivi, soggettivi, specifici, generali. soggettivi specifici, oggettivi specifici, traversali.

Gli obiettivi di performance: sono strettamente connessi alla prestazione e al livello di capacità. dipendono unicamente dall'individuo. sono più efficaci per la motivazione e l'effettiva realizzazione. tutte le opzioni proposte.

. Quale dei seguenti metodi si abbina alla tecnica del Timeboxing?. Eisenhower. MOSCOW. MSCW. SMART.

Nel metodo MSCW, quale livello di priorità hanno le attività "POTREI"?. Non impellenti, ma da fare comunque. Improrogabili. Trascurabili. Auspicabili.

Cosa si intende per "goal priming"?. La suddivisione di un obiettivo in sotto-obiettivi. La valutazione degli ostacoli al raggiungimento di un obiettivo. L'attivazione di un obiettivo attraverso indici esterni. La definizione di obiettivi a lungo termine.

Quale dei seguenti NON è un passaggio del processo di goal setting secondo Burton, Naylor ed Holliday?. Definire un piano d'azione. Stabilire una gerarchia di obiettivi. Monitorare i feedback. Ignorare gli ostacoli.

L’acronimo S.M.A.R.T.E.R. significa. Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Exciting, Realistic. Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Ethic, Registered. Specific, Measurable, Action oriented, Reale, Time bound, Exciting, Registered. Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Exciting, Registered.

Il modello Smarter aggiunge le caratteristiche degli obiettivi: Exiting, recorded. Empirical, re-directed. Empirical, registered. E-xciting e R-egistered.

Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, subgoaling. gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione. gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, incentivi. impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling.

Il processo di goal setting prevede le seguenti fasi: gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi. gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling.

Perché la difficoltà dell'obiettivo sembra non influenzare l'efficacia del Goal Setting nello sport?. Gli atleti non considerano la difficoltà degli obiettivi. Gli atleti sono in grado di ridefinire gli obiettivi non adeguati. Gli obiettivi devono sempre essere facili da raggiungere. La difficoltà viene sempre calcolata con precisione.

Qual è la principale caratteristica del Goal Setting nello sport?. Si applica solo agli atleti professionisti. È la tecnica mentale meno utilizzata. É la tecnica mentale più nota e frequentemente utilizzata. Si basa su obiettivi generali.

Quale suddivisione temporale degli obiettivi risulta più efficace nello sport?. Giornaliera, settimanale, mensile, annuale o stagionale. Basata solo su periodi agonistici. Settimanale e mensile. Breve e lungo termine.

Quale elemento non sembrerebbe essere adeguatamente considerato negli interventi di Goal Setting nello sport?. Il ruolo dei moderatori dell'efficacia del Goal Setting. La difficoltà e la specificità degli obiettivi. L'importanza della motivazione intrinseca. La suddivisione temporale degli obiettivi.

Qual è il principio fondamentale della Teoria del Goal Setting di Locke e Latham?. La motivazione è più importante della definizione dell'obiettivo. Gli obiettivi devono essere semplici e generici. L'obiettivo deve essere formulato esclusivamente dal coach. La difficoltà e la specificità degli obiettivi devono essere considerate insieme.

Qual è l'approccio migliore per applicare il Goal Setting nello sport agonistico?. Personalizzare gli interventi in base alle caratteristiche e alle preferenze degli atleti. Definire obiettivi uguali per tutti gli atleti, per poterli comparare. Evitare di fornire feedback sugli obiettivi per non creare ansia. Utilizzare sempre obiettivi a lungo termine.

Le sotto-scale del questionario formativo sul Goal Setting di Gaumer Erickson & Noonan sono: a) Significato personale; b) Informazioni, esperienze, interessi, abilità e feedback; c) Miglioramento personale vs. confronto sociale; d) Obiettivi a breve/lungo termine; e) Autoefficacia. A, b, c, d, e. A, b. c. d, e. A, b, d, e.

Il self talk aiuta a: attribuire un senso agli avvenimenti. tutte le opzioni proposte. orientare le azioni. gestire le emozioni.

Il self talk: tutte le opzioni proposte. è un dialogo personale interno. è sempre consapevole. è saltuario.

Una particolare tecnica di gestione dei pensieri, si articola in tre fasi. Thought stopping, deleting e countering. Thought stopping, reframing e restarting. Thought stopping, reframing e countering. Thought stopping, deleting e reframing.

Gli step per la gestione dei pensieri sono: consapevolezza, ristrutturazione dei pensieri, blocco dei pensieri negativi, costruzione di trigger, formulazione di frasi positive. Vero, tranne per la consapevolezza. Vero, tranne per il blocco dei pensieri negativi. vero. falso.

Con il termine self talk si intende. un dialogo interno, esclusivamente pensato, volto a controllare il proprio comportamento. un dialogo interno, espresso vocalmente o semplicemente pensato, volto a controllare il proprio comportamento. un dialogo ad alta voce su di sé. una forma di comunicazione rivolta ad una specifica persona.

Rispetto al Self-Talk, è vero che: tutte le opzioni proposte. è una delle principali strategie di auto-motivazione. bisogna preferire formulazioni in forma positiva. i pensieri negativi e le false formulazioni positive si contrastano con alternative, non negandoli.

Il verbo "dovere", per quanto riguarda il self talk, fa riferimento. ad una motivazione estrinseca. ad una motivazione intrinseca. al sé reale. al sé ideale.

Quale delle seguenti affermazioni descrive correttamente il self talk secondo Van Raalte?. E sempre un fenomeno consapevole e controllabile. È un fenomeno esclusivamente emotivo. Non ha un ruolo rilevante nella regolazione delle funzioni psicologiche. Articola e ridefinisce le esperienze nella coscienza, consentendo l'autoregolazione in vista del raggiungimento degli obiettivi.

In che cosa il modello di self talk per lo sport si differenzia dal modello di Hardy?. Non tiene conto delle differenze individuali ed enfatizza i meccanismi cognitivi. Esclude il ruolo dei fattori contestuali. Analizza le relazioni tra i fattori interconnessi al self talk (fattori contestuali e personali, meccanismi cognitivi, sensazioni, ecc.). Considera solo gli aspetti motivazionali del self talk.

Qual è la relazione tra il comportamento e il self talk secondo Van Raalte?. Il self talk influenza il comportamento, ma non il contrario. Il self talk negativo non ha alcuna conseguenza sulle prestazioni sportive. Gli atleti tendono ad aumentare l'uso del dialogo interiore negativo con il peggiorare della prestazione. Gli atleti tendono ad aumentare l'uso del dialogo interiore positivo con il peggiorare della prestazione.

Quale dei seguenti NON è un meccanismo che consegue al self talk?. Meccanismi affettivi. Meccanismi comportamentali. Meccanismi fisiologici. Meccanismi cognitivi.

Quale funzione svolge il self talk del Sistema 2?. È una reazione immediata alle esperienze in corso. Aiuta a dirigere l'attenzione, ma non migliora le prestazioni. Non ha alcun effetto sulla regolazione emotiva. Aiuta a dirigere l'attenzione, migliorare le prestazioni e monitorare il Sistema 1.

Quale tipo di self talk è correlato a un alto orientamento all'ego e a un basso orientamento al compito?. Associativo. Di fuga. Auto-compassionevole. Dissociativo.

Quali sono i due principali fattori antecedenti del self talk secondo Hardy e colleghi?. Personali e situazionali/contestuali. Verbali e non verbali. Cognitivi e tecnici. Motivazionali e affettivi.

Secondo Hardy, quali sono le due funzioni principali del self talk?. Strategica e tecnica. Comportamentale e sociale. Motivazionale e istruttiva. Cognitiva e affettiva.

Secondo Theodorakis e colleghi, quali altri fattori dovrebbero essere considerati nel modello del self talk?. Fattori socio-ambientali (comportamento dell'allenatore e contesto sociale). Fattori climatici che influenzano la performance. Fattori di personalità degli atleti. Fattori genetici legati alle prestazioni sportive.

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