PANIERE UNIPEGASO MASTER: LA PROFESSIONALITA' DOCENTE...
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Title of test:![]() PANIERE UNIPEGASO MASTER: LA PROFESSIONALITA' DOCENTE... Description: Master unipegaso II livello |




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1. L’ESPRESSIONE STATO GIURIDICO INDICA. L'insieme delle norme che definiscono unicamente i diritti del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono esclusivamente i doveri del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono i diritti e i doveri del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. L'insieme delle norme che definiscono le funzioni del personale inquadrato in un ben definito comparto di lavoro. 2. (stato giuridico) TALE FUNZIONE E’ STATA BEN DELINEATA. Nel CCNL del comparto scuola. Nella legge delega n. 477/1973 e dai successivi decreti delegati del 1974, poi confluiti nel Testo Unico n. 297/1994. Nell'art. 21 della legge n. 59/1997. Nel regolamento dell'autonomia, DPR n. 275/1999. 3. LA LEGGE SULL’AUTONOMIA SCOLASTICA (L.59/97) HA COMPORTATO. La modifica delle funzioni del personale docente. Il progressivo ridimensionamento delle competenze del personale docente. Il progressivo riconoscimento di un'articolazione delle competenze dei docenti, la definizione di nuove funzioni, l'attribuzione di minori responsabilità. Il progressivo riconoscimento di un'articolazione delle competenze dei docenti, la definizione di nuove funzioni, l'attribuzione di maggiori responsabilità. 4. LA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO (ART. 33 COST.) E’, DUNQUE, IL VALORE DI FONDO DELL’AUTONOMIA DIDATTICA CHE SI ESERCITA. Nell'adozione di scelte collegiali. Nella scelta di proposte formative rispondenti alle esigenze evidenziate dai documenti ordinamentali. Rispondendo in maniera adeguata alle esigenze, alle peculiarità, ai bisogni del contesto in cui si opera. Rispondere in maniera adeguata alle esigenze, alle peculiarità del successivo grado di istruzione. 5. L’ART. 4 DEL DPR N. 275/1999 DELINEA IL SISTEMA DI CONTESTUALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI NAZIONAL IN PERCORSO FORMATIVI FUNZIONALI. Alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni. Alla libertà di insegnamento. Alla scelta educativa della famiglia. Al conseguimento delle finalità indicate nel POFT. 6. GLI ASPETTI DELLA FUNZIONE DOCENTE VENGONO RIPRESI NEL CCNL SCUOLA CON UNA MAGGIORE ATTENZIONE. Alla crescita e allo sviluppo della personalità di ciascun alunno. Al conseguimento delle competenze chiave di cittadinanza. Alla continuità verticale e all'orientamento formativo. Allo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli allievi. 7. L’ARTICOLO DEL CCNL IN CUI SI LEGGE “ I CONTENUTI DELLA PRESTAZIONE PROFESSIONAL DEL PERSONALE DOCENTE SI DEFINISCONO NEL QUADRO DEGLI OBIETTIVI GENERALI PERSEGUITI DAL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE” E’. L'art. 1 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 27 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 26 del CCNL Scuola 2006-2009. L'art. 25 del CCNL Scuola 2006-2009. 8. L’AREA RELAZIONE DELLA FUNZIONE DOCENTE E’ FONDATA. Sulla capacità di porsi in ascolto degli altri, riconoscendone bisogni, di collaborare con i colleghi e aprirsi al mondo esterno alla scuola. Sulla conoscenza epistemologica dei contenuti della disciplina d'insegnamento. Sulla capacità di generare apprendimento, utilizzando strategie e strumenti adeguati. Sulla capacità di gestire le risorse disponibili (spazio, tempo, strumenti) per raggiungere gli obiettivi predefiniti. 9. LA LEGGE N. 107/2015, ISTITUENDO L’ORGANICO DELL’AUTONOMIA, SOSTIENE IL RUOLO CENTRALE DEI DOCENTI, QUALI. Esperti nella redazione del PTOF. Responsabili dell'approvazione del PTOF e dello stesso organico dell'autonomia. Responsabili dei risultati del piano dell'offerta formativa. Esecutori del piano triennale dell'offerta formativa. 10. LA LEGGE N. 107/2015 INTRODUCE LA POSSIBILITA’ PER I DOCENTI RIENTRANTI NELL’ORGANICO FUNZIONALE DI ESSERE UTILIZZATI. Anche in scuole paritarie. Anche in altri ordini di scuola, previo parere dell'Ufficio Scolastico Regionale. In relazione alle competenze e ai titoli culturali, purché in possesso di specifica abilitazione. In relazione alle competenze e ai titoli culturali, anche a prescindere dalla specifica abilitazione. GLI OBBLIGHI DI LAVORO DEL PERSONALE DOCENTE SONO ARTICOLATI IN: Attività di insegnamento e attività aggiuntive di insegnamento. Attività di insegnamento, attività funzionali e attività aggiuntive di insegnamento. Attività di insegnamento e attività funzionali all'insegnamento. Attività di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all'insegnamento. LE ATTIVITA' FUNZIONALI ALL'INSEGNAMENTO NON COMPRENDONO: La preparazione delle lezioni e delle esercitazioni. La realizzazione di progetti didattici integrativi. La partecipazione alle attività degli organi collegiali. I rapporti individuali con le famiglie degli alunni. LE ATTIVITA' AGGIUNTIVE FUNZIONALI ALL'INSEGNAMENTO COMPREDONO: La correzione degli elaborati degli studenti. La partecipazione alle riunioni degli organi collegiali. L'attività di programmazione di inizio anno scolastico. Compiti di supporto e collaborazione al dirigente scolastico. Il DIRITTO ALLA FUNZIONE SI ESTRINSECA: Nel diritto a partecipare alle attività degli organi collegiali. Nella possibilità di svolgere attività aggiuntive di insegnamento. Nella libertà didattica e culturale, quale presupposto per la creazione delle condizioni più favorevoli alla formazione critica dell'alunno. Nell'autonomia organizzativa. IL DIRITTO SINDACALE PREVEDE CHE OGNI DOCENTE: Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi, previsa autorizzazione del Dirigente Scolastico, ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta sebbene non possa partecipare a riunioni o assemblee sindacali durante l'orario di servizio. Possa iscriversi ad un sindacato di propria scelta e partecipare a riunioni o assemblee sindacali solo al di fuori dell'orario di servizio. LE FERIE DEL PERSONALE DOCENTE HANNO LA SEGUENTE DURATA: 30 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio, 32 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 28 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio, 32 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 28 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio, 30 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. 30 giorni ad anno scolastico per i primi 3 anni di servizio, 36 giorni ad anno scolastico a partire dal 4° anno di servizio. LA CRESCITA: È un processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l'esperienza. Fa riferimento ai cambiamenti legati esclusivamente al dispiegamento del patrimonio ereditario. È la dimensione quantitativa del cambiamento, riguarda, dunque, l'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Riassume e comprende i concetti di maturazione e apprendimento. NEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, EMANATO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 62/2013, VENGONO RICHIAMATI GLI OBBLIGHI DI: libertà, lealtà, imparzialità. diligenza, lealtà, imparzialità. libertà, solidarietà, imparzialità. libertà, buona condotta, imparzialità. SECONDO QUANTO PRESCRIVE L'ART. 98 DELLA COSTITUZIONE: I pubblici impiegati sono tenuti al rispetto dei principi del diritto amministrativo. Il pubblico dipendente deve conformarsi al principio di buon andamento. Il pubblico dipendente deve conformarsi al principio di legalità. I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione. PER QUANTO CONCERNE IL COMPORTAMENTO IN SERVIZIO: Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. Il dipendente non può effettuare ritardi. Il dipendente può discrezionalmente far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. Il dipendente, salvo comunicazione all'amministrazione di servizio, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza. LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E' UNA DISCIPLINA CHE: Studia il processo di insegnamento /apprendimento e le metodologie più efficaci. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori dei cambiamenti nel loro evolversi durante tutto l'arco della vita (dalla gestazione alla vecchiaia). Studia gli stadi dello sviluppo della personalità che si susseguono nell'età evolutiva dalla nascita all'adolescenza. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori alla base dei cambiamenti nel loro evolversi dalla fase pre-natale all'età adulta. LA MATURAZIONE: È la dimensione quantitativa del cambiamento, riguarda, dunque, l'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Un processo mediante il quale conoscenze e capacità vengono acquisite o perfezionate attraverso l'esperienza. Riassume e comprende quelli di crescita e apprendimento. Fa riferimento ai cambiamenti legati esclusivamente al dispiegamento del patrimonio ereditario. TERZA INFANZIA O MEDIA FANCIULLEZZA E' RIFERITA: Ai primi due anni di vita. Al periodo dai 2 ai 6 anni. All'adolescenza. Al periodo dai 6 ai 12 anni. LA CURVA DI SVILUPPO MONOTONICA: Evidenzia quelle abilità che nel corso dello sviluppo non subiscono decrementi. Indica che molti comportamenti presenti nei primi anni di vita, scompaiono successivamente, per poi ricomparire. Indica ripetute fluttuazioni legate a importanti acquisizioni ed esperienze che si verificano nel corso della maturazione, della crescita e dell'apprendimento. Indica continuità e discontinuità nei comportamenti e nelle acquisizioni. LA RESPONSABILITA' DISCIPLINARE DEL PERSONALE DOCENTE: È riferita all'infrazione di regole di protezione di situazioni giuridiche tutelate per tutti i consociati. Concerne tutti i comportamenti che contrastano con il Codice Penale. È connessa a comportamenti difformi rispetto all'assolvimento dei doveri professionali. Si delinea in caso di comportamenti illeciti e conseguenti danni patrimoniali per l'Amministrazione. LA CURVA DI SVILUPPO FLUTTUANTE: Evidenzia quelle abilità che nel corso dello sviluppo non subiscono decrementi. Indica continuità e discontinuità nei comportamenti e nelle acquisizioni. Indica che molti comportamenti presenti nei primi anni di vita, scompaiono successivamente, per poi ricomparire. Indica ripetuti cambiamenti legati a importanti acquisizioni ed esperienze che si verificano nel corso della maturazione, della crescita e dell'apprendimento. E' UN FATTORE BIOLOGICO: L'ambiente fisico. Il patrimonio genetico. L'ambiente sociale. Il contesto familiare. L'APPROCCIO INTERAZIONISTA SOSTIENE CHE: Vi sia integrazione e scambio tra fattori innati e fattori acquisiti attraverso l'esperienza. La mente è organizzata in modo tale da poter conferire un ordine alla stimolazione sensoriale e trasformare le sensazioni in percezioni dotate di significato. La mente del neonato è una tabula rasa. Tutte le nostre conoscenze derivano dall'esperienza, necessaria per conoscere e creare ordine nei dati acquisiti. L'ambiente svolge al massimo il ruolo di stimolo, attivazione e può alterare il corso dello sviluppo. SECONDO LA TEORIA SISTEMICA (INDIVIDUARE LA RISPOSTA ERRATA): I sistemi sono costituiti da parti che sono in relazione tra loro. Il cambiamento di una parte implica necessariamente un cambiamento in tutte le altre. I sistemi tendono alla continuità e all'omogeneità. I sistemi tendono all'equilibrio (omeostasi) tra periodi di stabilità e periodi di cambiamento. IL MESOSISTEMA, NELLA TEORIA DI BROFENBRENNER: Rappresenta il contesto sovrastrutturale legato a culture, subculture e organizzazioni sociali più ampie, con i relativi sistemi di norme, credenze, ideologie, costumi. È costituito da uno o più contesti ambientali di cui l'individuo non è partecipante attivo, ma in cui si verificano eventi che incidono su ciò che accade nel contesto ambientale comprendente l'individuo stesso. Viene definito come quel complesso di relazioni esistenti tra l'individuo e l'ambiente con cui è in contatto nel corso dello sviluppo. Comprende le interrelazioni tra due o più contesti ambientali, ai quali l'individuo partecipa attivamente. LA PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE E' UNA DISCIPLINA CHE: Studia sia i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo, sia i processi d'insegnamento nelle scuole. Studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura e i fattori dei cambiamenti nel loro evolversi durante tutto l'arco della vita (dalla gestazione alla vecchiaia). Studia gli stadi dello sviluppo della personalità che si susseguono nell'età evolutiva dalla nascita all'adolescenza. Studia esclusivamente i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo. LA PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE DEGLI INIZI COSTITUISCE IL SUO NUCLEO DI INTERESSE: Sulla didattica e sulle metodologie più adeguate ai bisogni formativi e di crescita degli allievi. Attorno ai temi dell'apprendimento e delle leggi che lo governano, mettendo a punto indagini sperimentali allo scopo di studiare l'intelligenza e le attitudini individuali. Attorno la dimensione quantitativa del cambiamento e, dunque, all'incremento della massa e delle dimensioni dell'organismo. Sulle modalità con cui ogni individuo apprende e sui fattori che facilitano o ostacolano l'apprendimento. ALFRED BINET INTRODUCE IL CONCETTO DI: Età cronologica. Processo di insegnamento / apprendimento. Individualizzazione dell'insegnamento. Età mentale. PER AUSUBEL L'APPRENDIMENTO PER SCOPERTA SI VERIFICA QUANDO: L'informazione già strutturata viene trasmessa all'individuo direttamente da altri e quindi recepita in modo passivo. Il soggetto viene a diretto contatto con una nuova informazione in modo attivo e totalmente autonomo. L'informazione viene assimilata isolatamente, con l'inevitabile conseguenza di dover ricorrere a procedimenti meramente ripetitivi per memorizzarla. La nuova acquisizione viene efficacemente collegata con l'insieme delle strutture di conoscenza già in possesso dell'individuo. PER AUSUBEL L'APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO SI VERIFICA QUANDO: Il soggetto viene a diretto contatto con una nuova informazione in modo attivo e totalmente autonomo. L'informazione già strutturata viene trasmessa all'individuo direttamente da altri e quindi recepita in modo passivo. La nuova acquisizione viene efficacemente collegata con l'insieme delle strutture di conoscenza già in possesso dell'individuo. L'informazione viene assimilata isolatamente, con l'inevitabile conseguenza di dover ricorrere a procedimenti meramente ripetitivi per memorizzarla. TRA I FATTORI ENDOGENI CHE FACILITANO E/O OSTACOLANO I PROCESSI DI APPRENDIMENTO FIGURANO: Gli stimoli ambientali. La condizione sociale. Le motivazioni. L'ambiente di apprendimento. LO PSICOLOGO STATUNITENSE DANIEL GOLEMAN DISTINGUE DUE PRINCIPALI SOTTOCATEGORIE DELLINTELLIGENZA EMOTIVA: Le competenze individuali e le competenze generali. Le competenze personali e le competenze sociali. Le competenze personali e le competenze collettive. Le competenze soggettive e le competenze intersoggettive. LA PARTE ESTERNA DEL GRUPPO CLASSE RAPPRESENTA: La funzione istituzionale della scuola. La funzione educativa della famiglia. I metodi didattici adottati dal docente. I contenuti d'insegnamento. LA COMPONENTE INTERNA DEL GRUPPO CLASSE E' COSTITUITA: Dalle regole e dalle norme da rispettare. Dalle scelte delle famiglie. Dalla funzione istituzionale. Dalle componenti socio-emotive-relazionali. L'empatia è: Un atteggiamento di chiusura verso gli altri caratterizzato da assenza di comprensione dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale e ogni giudizio morale. Un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, caratterizzato da attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e giudizio morale. Un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale. Un atteggiamento di apertura e dialogo verso gli altri caratterizzato da buona relazione, coinvolgimento affettivo e giudizio morale. QUANDO SI PARLA DI CONDIZIONAMENTO CLASSICO SI INTENDE L'APPRENDIMENTO STUDIATO E ANALIZZATO DA: Lev Semënovič Vygotskij. Burrhus Frederic Skinner. Ivan Pavlov. Edward Tolman. SECONDO JEAN PIAGET LO SVILUPPO MENTALE DEL BAMBINO, DALL'INFANZIA ALL'ADOLESCENZA, AVVIENE: in momenti diversi a seconda delle potenzialità di ognuno e prosegue verso stadi sempre più elevati. secondo una serie ordinata di stadi: da quello senso-motorio a quello delle operazioni formali. mediante una successione preordinata di fasi lungo la vita di ogni uomo. attraverso un’evoluzione discontinua di stadi, differente per ogni individuo. IL PROCESSO DI ACCOMODAMENTO DESCRITTO DA PIAGET: Richiede la ristrutturazione o la riorganizzazione cognitiva, cioè la modifica dei propri schemi mentali esistenti o anche la creazione di nuovi. È ciò che avviene nella mente grazie alla struttura flessibile dell'intelligenza umana in grado di affrontare ogni esperienza cognitiva che incontra. È un'esigenza di ristrutturazione della mente imposta dopo una forte esperienza emotiva. Richiede di riadattare le proprie idee al senso comune e alle idee degli altri. A QUALE TEORIA AFFERISCONO I SEGUENTI PRINCIPI CHIAVE DELL'APPRENDIMENTO: CHI APPRENDE COSTRUISCE LA PROPRIA CONOSCENZA; IL NUOVO APPRENDIMENTO DIPENDE DALLE COMPRENSIONI E DALLE CONOSCENZE PREVIE; L'APPRENDIMENTO E' ARRICCHITO DALL'INTERAZIONE SOCIALE E I COMPITI DI APPRENDIMENTO PROMUOVONO L'APPRENDIMETO SIGNIFICATIVO: Il comportamentismo. Il connessionismo. L’attivismo pedagogico. Il costruttivismo. VIENE INDICATO COME APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO: chi apprende dedica molto tempo a riflettere sui nuovi contenuti da apprendere. un processo di assimilazione di conoscenze e abilità nel quale chi apprende collega le idee in modo non arbitrario a ciò che sa già, vale a dire agli aspetti già esistenti nel suo bagaglio conoscitivo. quello che è appreso è facilmente recuperato dalla memoria ed è ricordato per molto tempo. ciò che si apprende è importante per gli esami che devono essere sostenuti. AL VERTICE DELLA PIRAMIDE DEI BISOGNI DI MASLOW SI COLLOCA: Il bisogno di appartenenza. Il bisogno di stima. Il bisogno di autorealizzazione. Il bisogno di sicurezza. NELLA FASE SIMBOLICA DELLA CONCEZIONE DI J.BRUNER IL SOGGETTO APPRENDE ATTRAVERSO: L'azione diretta. L'esperienza visiva. L'immagine. Il linguaggio. FONDATORE DELLA TEORIA DEL CONDIZIONAMENTO STRUMENTALE E' : Skinner. Pavlov. Bruner. Piaget. UNA CLASSIFICAZIONE ABITUALE E' QUELLA CHE DISTINGUE LE MOTIVAZIONI IN: Oggettive e soggettive. Primarie o innate e in secondarie o apprese. Primarie, secondarie e terziarie. Innate, acquisite e strumentali. LA DISTANZA TRA IL LIVELLO DI SVILUPPO ATTUALE E IL LIVELLO DI SVILUPPO POTENZIALE CHE PUO' ESSERE RAGGIUNTO CON L'AIUTO DI ALTRE PERSONE E' DEFINITA DA VYGOTSKIJ: Zona di sviluppo attuale. Zona di sviluppo potenziale. Area di sviluppo cerebrale. Zona di sviluppo prossimale. IN AMBITO GIURIDICO L'AUTONOMIA ISTITUZIONALE E': Il diritto di un ente di amministrarsi liberamente senza né ingerenze né controlli da parte di organi sovraordinati. Il diritto di un ente di perseguire finalità di volta in volta definite. Il dovere di un ente di eseguire le direttive di organi superiori. Il diritto di un ente di amministrarsi liberamente senza ingerenze sia pure sotto il controllo di organi che debbono garantire la legittimità degli atti posti in essere. L'ART. 21, COMMA 1, DELLA LEGGE N. 59/1997 STABILISCE CHE LO STATO: Determina unicamente i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio. Condivide con le regioni la definizione dei livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio. Ha competenza in tutte le materie di gestione del servizio di istruzione. Determina i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, nonché gli elementi comuni all'intero sistema scolastico pubblico. 3. I CRITERI DEI PIANI PROVINCIALI DI DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA E I RELATIVI PARAMETRI, AI FINI DELL’ATTRIBUZIONE DELLA PERSONALITA’ GIURIDICA ALLE SINGOLE SCUOLE, SONO STATI DEFINITI. Dal DPR n. 275/199. Dalla legge n. 59/1997. Dal DPR n. 233/1998. Dal D. Lgs. n. 112/1998. CON IL D. LGS. N 112/1998 SI DELINEA UNA TRIPARTIZIONE DI COMPITI: ALLA REGIONE E AGLI ENTI LOCALI COMPETONO: Tutti i profili organizzativi del servizio scolastico. Rispettivamente la definizione dei profili organizzativi strettamente legati alle esigenze di esclusiva pertinenza territoriale e l'insieme delle funzioni e dei compiti volti a consentire la concreta e continua erogazione del servizio di istruzione. La gestione amministrativo-contabile delle scuole autonome. L'assolvimento di una funzione specifica che si sostanzia nel Piano dell'offerta Formativa. 5. IN BASE ALL’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE LO STATO: Determina unicamente i livelli essenziali delle prestazioni. Condivide con le Regioni la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle norme generali. Ha competenza esclusiva nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle norme generali. Ha competenza esclusiva nella determinazione delle norme generali, condivide la competenza con le Regioni nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. LA RIFORMA COSTITUZIONALE DEL 2001, ATTRAVERSO LA LEGGE N.3, HA ASSEGNATO ALLE REGIONI. La competenza legislativa concorrente in materia di istruzione. La competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione. La competenza legislativa residuale in materia di istruzione. La competenza concorrente in materia di istruzione e formazione professionale. IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA E’ STATO VARATO. Con un decreto interministeriale. Con un decreto presidenziale. Con un regolamento del ministero. Con una legge approvata dal Parlamento. SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’. L'attribuzione delle funzioni deve adeguarsi alle caratteristiche organizzative degli enti. Vengono attribuiti agli enti territoriali compiti di controllo e di regolazione. E' sancita la cooperazione tra Stato e Regioni su tutte le materie relative ai servizi pubblici. Le funzioni amministrative devono essere attribuite al livello di Governo in cui possono essere meglio esercitate nell'interesse del cittadino. L’AUTONOMIA SCOLASTICA, REGOLAMENTATA DAL D.P.R N. 275/1999, E’ RIFERITA AI SEGUENTI AMBITI APPLICATIVI. Autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Autonomia didattica ed organizzativa. Autonomia didattica, di sperimentazione e autonomia contabile. Autonomia didattica e autonomia finanziaria. 10. L’AUTONOMIA DIDATTICA CONSENTE ALLA SCUOLA. Di introdurre insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi. Di sopprimere una o più discipline. Di decidere tutte le discipline. Di decidere il 50% delle discipline. AI FINI DELLA PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE, LA LEGGE N. 107/2015 RISCRIVE: L'art. 4 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 1 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 5 del D.P.R. n. 275/1999. L'art. 3 del D.P.R. n. 275/1999. IL PRINCIPIO DELL'IDENTITA' CUI FAR RIFERIMENTO NELLA REALIZZAZIONE DEL PTOF IMPLICA CHE: I molteplici elementi didattici, organizzativi, educativi e di valutazione che caratterizzano l'offerta formativa vanno ricondotti ad unità. Occorre individuare gli elementi che contraddistinguono l'offerta formativa in maniera autentica. Le procedure adottate nella realizzazione del documento devono ispirarsi alle norme sulla trasparenza. E' necessario verificare la corretta applicazione della norma giuridica. IL PTOF SI AGGIANCIA: Al Bilancio. Alle esigenze di funzionamento espresse dall'USR. Alle esigenze organizzative dell'ente locale competente. Al Rapporto di autovalutazione e al Piano di miglioramento. IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA NELLA LEGGE N.107/2015 PUO' ESSERE RIVISTO: Ogni due anni, entro la data di inizio delle lezioni. Ogni anno, entro il mese di ottobre. Ogni anno, entro la data di inizio delle lezioni. Ogni tre anni, entro la conclusione dell'anno scolastico. IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA E' ELABORATO: Dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi del Dirigente Scolastico. Dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi del Consiglio d'istituto. Dal Dirigente scolastico sulla base degli indirizzi formulati dal Consiglio d'Isituto. Dal Consiglio d'Istituto sulla pase delle proposte espresse dal Collegio dei docenti. IL PTOF E' APPROVATO DAL: Dirigente scolastico. Collegio dei docenti. Consiglio d'istituto. Comitato di valutazione. IL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA' DEI DOCENTI E' PREDISPOSTO: dal Collegio dei docenti prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Consiglio d'Istituto. dal Consiglio d'Istituto entro un mese dall'inizio delle lezioni. dal Dirigente Scolastico prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Collegio dei docenti. dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ed è acquisito da ogni istituzione scolastica autonoma. AL FINE DI DARE PIENA ATTUAZIONE AL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DELL'AUTONOMIA, LA LEGGE N. 107/2015 ISTITUISCE. L'organico funzionale. L'organico dell'autonomia. L'organico di potenziamento. La pianta organica regionale triennale. L'ORGANICO DEI DOCENTI PREVISTO DALLA LEGGE N.107/2015 COMPRENDE TRE TIPOLOGIE DI POSTI: Comuni, di sostegno e di potenziamento. Comuni, di diritto e di potenziamento. Di fatto, di diritto e di potenziamento. Funzionali, di sostegno e di potenziamento. L'ORGANICO DELL'AUTONOMIA E' RIFERITO ALL'INSIEME DELLE RISORSE PROFESSIONALI DOCENTI E ATA DI OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA, FINALIZZATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA, ATTRAVERSO ATTIVITA' DI. Insegnamento, sostegno e funzionali all'insegnamento. Insegnamento, aggiuntive, sostegno, organizzazione, progettazione e coordinamento. Insegnamento, sostegno, potenziamento, organizzazione, progettazione e coordinamento. Insegnamento, organizzazione, verifica e coordinamento. LA PROGETTAZIONE IN AMBITO EDUCATIVO INDICA: Una strategia organizzativa, finalizzata ad acquisire beni e servizi. La scelta di strumenti di monitoraggio e valutazione dei processi didattici e formativi realizzati. La scelta e la messa a punto di condizioni metodologiche, strumentali e organizzative, volte alla realizzazione del processo di insegnamento e di apprendimento nella direzione desiderata. Un piano di lavoro, ordinato e ben organizzato per realizzare uno o più obiettivi predefiniti. LA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE FA RIFERIMENTO: Al percorso disciplinare. Alle finalità e ai valori educativi generali. Alle modalità attuative ed organizzative. All'arricchimento dell'offerta formativa. IL PRINCIPIO DELL'IDENTITA' CUI FAR RIFERIMENTO NELLA REALIZZAZIONE DEL PTOF IMPLICA CHE: I molteplici elementi didattici, organizzativi, educativi e di valutazione che caratterizzano l'offerta formativa vanno ricondotti ad unità. Occorre individuare gli elementi che contraddistinguono l'offerta formativa in maniera autentica. Le procedure adottate nella realizzazione del documento devono ispirarsi alle norme sulla trasparenza. È necessario verificare la corretta applicazione della norma giuridica. IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA NELLA LEGGE N. 107/2015: Non è più annuale ma biennale, potrà essere rivisto annualmente entro l'inizio delle lezioni. Non è più annuale, ma triennale, potrà essere rivisto annualmente entro l'inizio delle lezioni. Non è più annuale, ma biennale e non è modificabile nel biennio. Non è più annuale, ma triennale, potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. GLI INDIRIZZI PER LA REALIZZAZIONE DEL PTOF SONO ESPRESSI: Dal dirigente scolastico. Dal collegio dei docenti. Dal consiglio d'istituto. Dal comitato di valutazione. TRA GLI OBIETTIVI DEL PTOF, DEFINITI COME PRIORITARI NELLA LEGGE N. 107/2015 NON FIGURA: La valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, anche mediante la metodologie CLIL. Il potenziamento delle competenze matematiche, logiche e scientifiche. Il potenziamento delle competenze storico-geografiche. Il potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema e nei media. IL PTOF E' ELABORATO DAL: Dirigente scolastico. Collegio dei docenti. Docente - funzione strumentale 1. Consiglio d'istituto. PER QUANTO RIGUARDA I CONTENUTI, IL PTOF DEVE ANCHE SPECIFICARE (INDICARE LA RISPOSTA ERRATA): Il fabbisogno relativo ai materiali per i laboratori. Il fabbisogno relativo ai posti del personale ATA. Il fabbisogno di infrastrutture. Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. IL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA' DEI DOCENTI E' PREDISPOSTO: Dal Collegio dei docenti prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Consiglio d'Istituto. Dal Consiglio d'Istituto entro un mese dall'inizio delle lezioni. Dal Dirigente Scolastico prima che le lezioni abbiano inizio ed è deliberato dal Collegio dei docenti. Dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ed è acquisito da ogni istituzione scolastica autonoma. FINO ALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE N. 59/1997 LA SCUOLA HA MANTENUTO IN MODO PRESSOCHE' INALTERATO UNA STRUTTURA: Di tipo partecipato. Di tipo burocratico. Di tipo collegiale. Di tipo decentrato. IL MODELLO DI SCUOLA CHE SI VA PROSPETTANDO NEL SISTEMA DELLE AUTONOMIE E': Un modello burocratico. Un modello collegale. Un modello verticistico. Un modello integrato. SECONDO G.MORGAN, IL MODELLO DELLA RETE E' IDEALE IN SITUAZIONI CHE RICHIEDONO: Flessibilità e cambiamento. Autorevolezza e uniformità. Partecipazione e condivisione. Decentramento e organizzazione. GLI ACCORDI DI RETE SONO STATI REGOLAMENTATI: Dall'art. 21 della legge n. 59/1997. Dall'art. 1 della Legge n. 107/2015. Dall'art. 7 del DPR n. 275/1999. Dall'art. 33 del D.I. n. 44/2001. L'ACCORDO PUO' AVERE A OGGETTO: Esclusivamente attività didattiche. Attività didattiche o di formazione. Attività didattiche, di ricerca, formazione, attività amministrative ed economiche. Attività amministrative o organizzative. LE RETI POSSONO ASSUMERE ANCHE CONFIGURAZIONI: Astratte. Meccaniche. Individuali. Informali. LA LEGGE N. 107/2015 PREVEDE CHE GLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI PROMUOVANO LA COSTITUZIONE DI RETI TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL MEDESIMO AMBITO TERRITORIALE. LE RETI SONO FINALIZZATE ALLA: Valorizzazione delle risorse professionali. Valorizzazione delle risorse strumentali. Valorizzazione delle risorse economiche. Valorizzazione delle risorse informatiche. IL DECRETO LEGISLATIVO N. 59/2017 PREVEDE, PER L'ACCESSO ALL'INSEGNAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA, L'ACQUISIZIONE DI 24 CREDITI FORMATIVI UNIVERSITARI, DI CUI ALMENO SEI IN CIASCUNO DI ALMENO TRE DEI SEGUENTI AMBITI: Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, metodologie e tecnologie didattiche. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia e tecnologie didattiche. Pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell'inclusione, psicologia, antropologia, metodologie e tecnologie didattiche. CON LA LEGGE DI BILANCIO 2019, LE PREVISIONI, CONTENUTE NEL DECRETO N. 59/2017 VENGONO SOSTITUITE DA: Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico, indetto su base nazionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, non a carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso annuale di formazione iniziale e prova. Un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale e interregionale, con carattere abilitante che consente l'accesso a un percorso biennale di formazione universitaria. LA DELEGA CONTENUTA NELLA LEGGE 107/2015, CONCERNENTE LE "NORME SULLA PROMOZIONE DELLA CULTURA UMANISTICA, SULLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO E DELLE PRODUZIONI CULTURALI E SUL SOSTEGNO DELLA CREATIVITÀ" È STATA ATTUATA CON: Il D.Lgs. n. 64/2017. Il D.Lgs. n. 60/2017. Il D.Lgs. n. 61/2017. Il D.Lgs. n. 66/2017. IL SISTEMA COORDINATO PER LA PROMOZIONE DEI TEMI DELLA CREATIVITÀ VEDE COINVOLTI NUMEROSI ENTI ED ISTITUZIONI AD ACCEZIONE DI. MIUR. MIBAT. INVALSI. INDIRE. NON RIENTRA TRA I TEMI DELLA CREATIVITA', PREVISTI DAL D. LGS. 60/2017, LA SEGUENTE ERA: Sonoro - visiva. Musicale -coreutica. Teatrale - performativa. Linguistico-creativa. SECONDO QUANTO PRESCRIVE IL D. LGS. 61/2017, AI FINI DELL'ASSOLVIMENTO DEL DIRITTO-DOVERE ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE, CHE PRESCRIVE IL CONSEGUIMENTO ENTRO IL DICIOTTESIMO ANNO DI ETÀ DI ALMENO UNA QUALIFICA PROFESSIONALE TRIENNALE, LO STUDENTE, IN POSSESSO DEL TITOLO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE, PUÒ SCEGLIERE TRA: I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quadriennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie, e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di qualifiche triennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. I percorsi di istruzione professionale per il conseguimento di diplomi quadriennali o quinquennali, realizzati da scuole statali o da scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento di diplomi professionali quadriennali, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. IL BIENNIO DEI PERCORSI DELL'ISTRUZIONE PROFESSIONALE COMPRENDE: 2111 ore complessive, articolate in 1188 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 923 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. 2112 ore complessive, articolate in 1192 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 920 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. 2112 ore complessive, articolate in 1188 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 924 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. 2110 ore complessive, articolate in 1186 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 924 ore di attività e insegnamenti di indirizzo. NELL'AMBITO DEL BIENNIO, È DESTINATA ALLA PERSONALIZZAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI MEDIANTE LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE UNA QUOTA NON SUPERIORE A: 250 ore. 255 ore. 274 ore. 264 ore. IL D. LGS. 62/2017 STABILISCE CHE L'AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O ALL'ESAME DI STATO, PER GLI ALUNNI E LE ALUNNE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, È DELIBERATA DAL CONSIGLIO DI CLASSE. Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi. Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, purché non risultino più di due voti inferiori a sei decimi. Solo in caso di acquisizione dei livelli sufficienti di apprendimento, dunque di attribuzione di voti non inferiori a sei decimi. Anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi, previo superamento di un regolare corso di recupero. SECONDO LE PREVISIONI CONTENUTE NEL D. LGS.62/2017, LA COMMISSIONE IN SEDE DI ESAME DI STATO DEL SECONDO CICLO D'ISTRUZIONE DISPONE DI: Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venticinque punti per la valutazione del colloquio. Un massimo quindici punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di trenta punti per la valutazione del colloquio. Un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove scritte e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. IL DECRETO N. 63/2017 STABILISCE CHE LO STATO, LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI, NELL'AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE E RISORSE FINANZIARIE, PROVVEDANO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, AD EROGARE ALCUNI SERVIZI TRA I QUALI NON FIGURANO. Servizi di trasporto e forme di agevolazione della mobilità. Servizi mensa. Fornitura dei libri di testo e degli strumenti didattici indispensabili negli specifici corsi di studi. Servizi per gli alunni e gli studenti frequentanti le scuole all'estero. L'ESONERO DAL PAGAMENTO DELLE TASSE SCOLASTICHE È OPERATO DAL D. LGS. 63/2017. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto comunale. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto del Presidente della Repubblica. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. In considerazione di fasce ISEE determinate con Decreto della Regione. AL FINE DI MONITORARE L'ATTUAZIONE DEL DECRETO SUL DIRITTO ALLO STUDIO E DI ESPRIMERE PROPOSTE SULLA MATERIA PRESSO IL MIUR: È istituita la Conferenza nazionale per il diritto allo studio. È istituito l'Osservatorio nazionale per il diritto allo studio. È istituita la Commissione nazionale per il diritto allo studio. È istituito il Nucleo nazionale per il diritto allo studio. FINO ALL'EMANAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 64/2017 LE SCUOLE ITALIANE ALL'ESTERO SONO STATE REGOLAMENTATE. Dal CCNL 2007. Dal D. Lgs. n. 297/1994. Dal DPR n. 416/1974. Dalla legge n. 59/1997. CON IL D. LGS. 64/2017 LA SINERGIA MIUR-MAECI (MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE) È ULTERIORMENTE RAFFORZATA CON L'ISTITUZIONE DI: Un'apposita Commissione tecnica nazionale. Un apposito Osservatorio permanente sulla scuola italiana all'estero. Un apposito Comitato scientifico nazionale. Un'apposita Cabina di regia tra i due Ministeri. AL MONITORAGGIO E ALLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E DI ISTRUZIONE DI CUI ALL'ARTICOLO 5, COMMA 1, LETTERA D) DEL D. LGS. 65/2017 PROVVEDE: Lo Stato. La regione. Il comune. Il MIUR. IL DECRETO LEGISLATIVO N. 66/2017 STABILISCE CHE SUCCESSIVAMENTE ALL'ACCERTAMENTO DELLA CONDIZIONE DI DISABILITÀ, VIENE REDATTO UN PROFILO DI FUNZIONAMENTO CHE: Sostituisce la diagnosi funzionale. Ricomprende il PEI. Ricomprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale. Sostituisce il PEI. IL DECRETO LEGISLATIVO CHE HA APPORTATO MODIFICHE AL D. LGS. N. 66/2017 È: Il D. Lgs n. 92/2019. Il D. Lgs n. 29/2019. Il D. Lgs n. 94/2019. Il D. Lgs n. 96/2019. NEL NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE PER L'INCLUSIONE È ISTITUITO A LIVELLO PROVINCIALE. IL GLIR. IL GIT. IL GLO. IL GLI. IL TITOLO DELLA LEGGE N. 107/2015 È: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Riforma del sistema nazionale di istruzione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione ed approvazione delle disposizioni legislative vigenti. LE DISPOSIZIONI CONTENUTE NEI COMMI 1-4 DELLA LEGGE N. 107/2015, INDIVIDUANO LE FINALITÀ COMPLESSIVE DELLA LEGGE TRA CUI NON FIGURA. L'affermazione del ruolo centrale della conoscenza. L’innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti. Il potenziamento della continuità verticale. La prevenzione e il recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica. LA NUOVA OFFERTA FORMATIVA, COSÌ COME DELINEATA DALLA LEGGE 107, VA INTEGRATA CON INIZIATIVE DI POTENZIAMENTO E ATTIVITÀ PROGETTUALI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI CHE DOVRANNO ESSERE INDIVIDUATI DALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, TENENDO CONTO DI QUELLI PRIORITARI, INDICATI. Nel comma 7. Nel comma 4. Nel comma 3. Nel comma 1. TRA GLI OBIETTIVI DEL PTOF, DEFINITI COME PRIORITARI NELLA LEGGE N. 107/2015 NON FIGURA. La valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, anche mediante la metodologie CLIL. Il potenziamento delle competenze matematiche, logiche e scientifiche. Il potenziamento delle competenze storico-geografiche. Il potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema e nei media. NEI PIANI TRIENNALI DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO DEVONO ESSERE INCLUSI ANCHE: I percorsi interdisciplinari. Gli insegnamenti opzionali. I percorsi per lo sviluppo di competenze digitali. Le azioni dirette alla flessibilità del curricolo. IL COMITATO DI VALUTAZIONE, NELLA NUOVA FISIONOMIA TRACCIATA DAL COMMA 129 DELLA LEGGE N.107/2015, È PRESIEDUTO. Da un Dirigente scolastico, tecnico o da un docente individuato dall'USR. Da un genitore. Dal dirigente scolastico. Da un docente scelto dal collegio dei docenti. LA NUOVA MISSION DEL COMITATO DI VALUTAZIONE È DELINEATA: Nel comma 7 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 129 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 4 dell'art. 1 della legge 107/2015. Nel comma 28 dell'art. 1 della legge 107/2015. LA LEGGE N. 107/2015, IN MATERIA DI COMPOSIZIONE DEL COMITATO DI VALUTAZIONE, RISCRIVE: L'art. 11 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 10 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 5 del D. Lgs. n. 297/1994. L'art. 7 del D. Lgs. n. 297/1994. LA FORMAZIONE IN SERVIZIO COSTITUISCE PER I DOCENTI DI RUOLO: Attività facoltativa, strutturale e permanente. Attività obbligatoria, formale e permanente. Attività facoltativa, strutturale e periodica. Attività obbligatoria, strutturale e permanente. TRA LE DELEGHE PREVISTE DALLA LEGGE N. 107/2015 NON FIGURA. Il riordino normativo in materia di istruzione e formazione. Il riordino della formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria di secondo grado. Il riordino del primo ciclo d’istruzione. Il riordino della normativa in materia di istituzioni scolastiche all’estero. L'UNITA' DIDATTICA E': Sinonimo di programmazione didattica.. Uno strumento di programmazione e controllo del lavoro didattico. L'insieme delle metodologie di insegnamento. Uno strumento di ricerca e sperimentazione. IL PUNTO DI PARTENZA DELLE UNITA' DI APPRENDIMENTO E': Il team dei docenti e il consiglio di classe.. Le indicazioni nazionali e le Linee guida. L'alunno, i suoi bisogni e le sue potenzialità. Le metodologie attive e le avanguardie educative. L'UNITÀ DI APPRENDIMENTO FA RIFERIMENTO AD UNA MODALITÀ DI PROGRAMMAZIONE : Molto flessibile, in quanto lascia spazio anche a mete personali. Rigida e ad alta risoluzione, in quanto non lascia un adeguato spazio anche a mete personali. Mista, con fasi molto flessibile e altre strutturate rigidamente. Flessibile, unicamente per quanto concerne la scelta delle metodologie didattiche. LA PRIMA FASE DELL'UNITA' DI APPRENDIMENTO E' DEDICATA: Alla realizzazione, ossia alla partecipazione attiva degli alunni alla realizzazione di compiti autentici. Alla pianificazione degli interventi dal punto di vista delle finalità e delle scelte organizzative e metodologiche. All'esplorazione, ossia alla conoscenza preliminare degli alunni e del contesto scolastico. All'ideazione, concepita come fase dedicata a promuovere l'interesse e la partecipazione attiva degli alunni. LA SECONDA FASE DELL'UNITA' DI APPRENDIMENTO E' DEDICATA: All'esplorazione, ossia alla conoscenza preliminare degli alunni e del contesto scolastico.. Alla realizzazione, ossia alla partecipazione attiva degli alunni alla realizzazione di compiti autentici. All'ideazione, concepita come fase dedicata a promuovere l'interesse e la partecipazione attiva degli alunni. Alla pianificazione degli interventi dal punto di vista delle finalità e delle scelte organizzative e metodologiche. LA VALUTAZIONE IN INGRESSO CONSENTE DI: Verificare i risultati conseguiti con riferimento agli obiettivi attesi. Verificare la situazione di partenza degli alunni e il possesso di prerequisiti. Monitorare gli esiti per poter adottare gli eventuali correttivi in itinere. Condividere gli obiettivi e le scelte metodologiche adottate dal docente. IL COMPITO AUTENTICO O DI REALTA'. Consente di sollecitare gli alunni ad esprimersi concretamente, a documentarsi, ad agire. Consente di attivare forme trasmissive di conoscenze e informazioni. Punta alla motivazione, fornendo agli studenti elementi informativi e conoscitivi sulle attività da svolgere. Riguarda la realizzazione di attività monodisciplinari di studio e di approfondimento. GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO INDICANO: Le finalità educative ad ampio respiro concernenti aspetti educativi da conseguire nel corso dell'intero ciclo d'istruzione. La crescita personale dell'alunno intesa nella sua interezza. Le strategie didattiche da utilizzare e gli strumenti utili per perseguirli. Le conoscenze e le abilità disciplinari da potenziare. LE UNITA' DI APPRENDIMENTO REALIZZATE A DISTANZA CONSENTONO DI: Svolgere unicamente azioni di recupero o di potenziamento. Realizzare attività con modalità trasmissive. Mettere a disposizione degli alunni le diverse opportunità offerte dal web. Progettare le attività da svolgere sulla base delle richieste formulare dalle famiglie. NELLE UDA A DISTANZA, LO SPAZIO VIRTUALE E': Uno dei contesti educativi in cui promuovere la trasmissione delle conoscenze. Un ambiente statico riproduce tutti gli elementi del setting d'aula. Un contesto in cui solo il docente può effettuare ricerche e acquisire materiali didattici innovativi. Il luogo dove dar vita a un processo di insegnamento /apprendimento connotato da un elevato livello di interattività fra tutti gli attori coinvolti. SI DEFINISCE METODO DIDATTICO: l'insieme dei mezzi, dei materiali e delle procedure finalizzati alla realizzazione di particolari momenti dell'azione didattica. una modalità procedurale, adottata dal docente per facilitare il processo di apprendimento degli studenti e conseguire un obiettivo predefinito. lo studio dei metodi e la riflessione epistemologica sulla loro natura e struttura. la modalità con cui il docente si rapporta agli studenti per sostenerli nel processo di apprendimento. SI DEFINISCE STRATEGIA: la modalità con cui il docente si rapporta agli studenti per sostenerli nel processo di apprendimento. lo studio dei metodi e la riflessione epistemologica sulla loro natura e struttura. l'insieme dei mezzi, dei materiali e delle procedure finalizzati alla realizzazione di particolari momenti dell'azione didattica. una modalità procedurale, adottata dal docente per facilitare il processo di apprendimento degli studenti e conseguire un obiettivo predefinito. LA DIDATTICA INNOVATIVA, RIVOLGE UNA PARTICOLARE ATTENZIONE: ai contenuti delle lezioni. ai vissuti emotivo-affettivi degli alunni. alle richieste delle famiglie. all'acquisizione di conoscenze. I GRUPPI ETEROGENEI: consentono di differenziare metodi e tecniche. rendono difficile lo scambio tra i componenti. si fondano esclusivamente sull'espressione non verbale. rendono possibili dinamiche di tutorage. LE ATTIVITA' A CLASSI APERTE SONO ORGANIZZATE CON: la formazione di piccoli gruppi omogenei per competenze. la formazione di gruppi di alunni appartenenti a classi diverse. attività di flipped classroom. il supporto di tutor. IL COOPERATIVE LEARNING SI FONDA: sul lavoro del gruppo-classe per la realizzazione di percorsi curricolari. sulla costituzione di grandi gruppi per il conseguimento di obiettivi differenziati. sulla costituzione di piccoli gruppi per il conseguimento di obiettivi condivisi. sull'attività individualizzata. NELL'APPRENDIMENTO COOPERATIVO (INDIVIDUARE LA RISPOSTA ERRATA): si sviluppano impegno e motivazione nel lavoro. si costruiscono relazioni interpersonali positive. si costruiscono relazioni interpersonali positive. viene stimolato l'apprendimento meccanico stimolo-risposta. IL TERMINE LABORATORIALE IN AMBITO DIDATTICO IDICA UN'ATTIVITA' FORMATIVA CHE: porta alla realizzazione di un prodotto finale e che acquisisce significato per i partecipanti. si svolge in un laboratorio scientifico, di fisica o biologia e si basa su esperimenti. riguarda necessariamente l'ambito informatico e l'acquisizione di competenze digitali. comporta l'acquisizione di competenze solo pratiche. IL LABORATORIO NON E': un luogo di espressività. un luogo di ricerca. un luogo di trasferimento di conoscenze. un luogo di creatività. NELLA DAD RISULTA EFFICACE: l'adozione della lezione tradizionale. l'adozione della didattica collaborativa. la ricerca di documenti tratti dai libri di testo. la ricerca guidata di fonti giuridiche. LA TECNICA DIDATTICA E': la modalità con cui il docente svolge la sua funzione e si rapporta agli studenti. uno strumento di programmazione e controllo del lavoro didattico. la modalità procedurale, adottata dal docente per facilitare il processo di apprendimento degli studenti e conseguire un obiettivo predefinito. l'insieme dei mezzi, dei materiali e delle procedure finalizzati alla realizzazione di particolari momenti dell'azione didattica. E' UNA TECNICA DI DISCUSSIONE: il peer tutoring. il brainstorming. l'aula decentrata. il role play. LA PRIMA FASE DEL BRAINSTORMING E' DETTA: divergente. convergente. produttiva. sperimentale. LA TECNICA DIDATTICA CHE CONSENTE DI POTENZIARE LA COMUNICAZIONE È. la flipped classroom. il problem solving. il circle time. il problem posing. LA TECNICA DIDATTICA FINALIZZATA A FAVORIRE L'APPROCCIO DELLA RICERCA NEL PROCESSO CONOSCITIVO, POTENZIANDO LO SVILUPPO DEL PENSIERO CRITICO E DEL RAGIONAMENTO È. il problem solving. la lezione partecipata. il peer to peer. il circle time. LA PRINCIPALE TECNICA DI SIMULAZIONE E': il circle time. il problem solving. il role playing. il progetto didattico del docente. LA TECNICA DIDATTICA CHE HA IL PRIVILEGIO DI FAVORIRE NELL'ALUNNO LA SCOPERTA DEL "NUOVO" IN UN LABORATORIO "NATURALE", ESTERNO ALLA SCUOLA È: il focus group. il circle time. il brainstorming. l'aula decentrata. LA MAPPA CONCETTUALE NON E': la rappresentazione di una rete di informazioni riguardanti la struttura della conoscenza. uno strumento utile per connettere esperienze. uno strumento di collegamento tra nuove e precedenti conoscenze. la trama di una drammatizzazione con cui costruire itinerari didattici integrati. LA DIDATTICA MODULARE COSTITUISCE: una modalità di lavoro rigida, in cui l'organizzazione del percorso formativo, così come le risorse del tempo e dello spazio, non possono essere adattate in relazione ai bisogni degli studenti. una modalità di lavoro flessibile, altamente strutturata, in cui l'organizzazione del percorso formativo, così come le risorse del tempo e dello spazio, rendono possibile la composizione personalizzata di segmenti di insegnamento/apprendimento. una modalità di lavoro che si realizza mediante l'organizzazione di gruppi di alunni anche appartenenti a classi diverse. una modalità di lavoro flessibile, in cui l'organizzazione del percorso formativo, così come le risorse del tempo e dello spazio, risultano rispondenti esclusivamente alle esigenze formative degli alunni frequentanti il secondo ciclo. LA DIDATTICA MOTIVAZIONALE SI CARATTERIZZA PER L'ADOZIONE DI: obiettivi differenziati. tecniche individualizzate. stimoli emotivo-affettivi. misure dispensative. LA LEGGE N.169/2008 HA INTRODOTTO: il nuovo insegnamento dell'Educazione civica. un'azione di sperimentazione su Cittadinanza e Costituzione. un progetto nazionale in materia di competenze chiave di cittadinanza. una forma di diddattica attiva volta alla costruzione di competenze civiche e sociali. LA LEGGE N. 92/2019 INTEGRA IN CURRICULO. con almeno 100 ore annuali da dedicare all'insegnamento trasversale dell'educazione civica. con almeno 36 ore annuali da dedicare all'insegnamento trasversale dell'educazione civica.. con almeno 50 ore annuali da dedicare all'insegnamento trasversale dell'educazione civica. con almeno 33 ore annuali da dedicare all'insegnamento trasversale dell'educazione civica. NEL PRIMO CICLO, L'INSEGNAMENTO È AFFIDATO. ai docenti di storia e geografia. in contitolarità ai docenti di classe. prioritariamente al docente di lingua italiana. al docente con una maggiore anzianità di servizio. L'ALLEGATO C DEL DECRETO MINISTERIALE N. 35/2020 CONTIENE. le Linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica. l'integrazione al profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione riferite all'insegnamento trasversale dell'educazione civica. l'integrazione al Patto di corresponsabilità educativa. le integrazioni al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione riferite all'insegnamento trasversale dell'educazione civica. SE NEL CURRICOLO DEL SECONDO CICLO NON CI SONO INSEGNAMENTI DELL'AREA GIURIDICO-ECONOMICA. l'insegnamento di Educazione civica è attribuito ai docenti di materie letterarie. l'insegnamento di Educazione civica è attribuito ai docenti di filosofia. l'insegnamento di Educazione civica è riassorbito nelle aree disciplinari affini. l'insegnamento di educazione è attribuito in contitolarità a più docenti. NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA: tutti i campi di esperienza individuati dalle Indicazioni nazionali per il curricolo possono concorrere, unitamente e distintamente, al graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale. solo il campo di esperienza "il sé e l'altro" può concorrere al graduale sviluppo della consapevolezza dell'identità personale. l'educazione civica è svolta unicamente selle sezioni degli alunni di cinque anni. l'insegnamento di Educazione civica è affidato a docenti del primo ciclo disponibili a svolgere la loro attività nella scuola dell'infanzia. IL PATTO DI CORRESPONSABILITA' EDUCATIVA (INDIVIDUARE LA RISPOSTA ERRATA). è finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. è finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa gli obiettivi educativi, i contenuti, le metodologie e ad integrare il PTOF. il Patto va arricchito con i diritti e doveri implicati dall'educazione civica, ove non già previsti. il Patto educativo di corresponsabilità di cui all'articolo 5-bis del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 è esteso anche alla scuola primaria. I TRE ASSI DELL'EDUCAZIONE CIVICA SONO: conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell'Unione europea, cittadinanza attiva e digitale, Sostenibilità ambientale. cittadinanza e Costituzione, cittadinanza attiva e digitale, Sostenibilità ambientale. cittadinanza attiva e digitale, sviluppo sostenibile, inclusione. sviluppo sostenibile, cittadinanza attiva e responsabile, integrazione culturale. LA VALUTAZIONE PER L'EDUCAZIONE CIVICA E': una valutazione di conoscenze. una valutazione esclusivamente sommatoria e finale. una verifica periodica di prerequisiti. una valutazione di competenze. LA VERIFICA DELLE COMPETENZE SI REALIZZA SOPRATTUTTO MEDIANTE: prove strutturate. compiti autentici e prove di realtà. prove semistrutturate. attività di gruppo. L'OBIETTIVO PRINCIPALE DELLE STRATEGIA EUROPEA RELATIVA ALL'INTRODUZIONE DELLA TECNOLOGIA NELLA DIDATTICA RIGUARDA LA REALIZZAZIONE DI. una vera e propria rivoluzione scientifica e una crescita digitale nelle scuole secondarie di secondo grado, superando il concetto tradizionale di classe, di aula, di libro di testo, per creare uno spazio di apprendimento fondato sulla didattica per concetti. una vera e propria rivoluzione tecnologica e una crescita digitale nelle scuole di ogni ordine e grado, superando il concetto tradizionale di classe, di aula, di libro di testo, per creare uno spazio di apprendimento aperto sul mondo nel quale costruire il senso di cittadinanza. una vera e propria rivoluzione tecnologica e una crescita digitale nelle scuole del primo ciclo, superando il concetto tradizionale di lezione del docente, per creare uno spazio di apprendimento autonomo. un vero e proprio cambiamento nelle materie di insegnamento e una crescita digitale nelle scuole di ogni ordine e grado, superando il concetto tradizionale di disciplina, per creare uno spazio di apprendimento interdisciplinare. CON L'ACRONIMO TIC S'INTENDONO: le Tecnologie dell'Informatica e della Classe virtuale. i Testi Informatici e del Computer. le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione. le Tematiche Ipertestuali e della Comunicazione. MEDIANTE LA LIM SI POSSONO UTILIZZARE: esclusivamente i software di gestione. esclusivamente i software tradizionali, tipo Office. sia i software di gestione sia i software tradizionali, tipo Office. unicamente software progettati in autonomia dal docente. IL TABLET RISPETTO ALLO SMARTPHONE. permette l'installazione di due componenti. permette l'installazione di minori componenti. permette l'installazione dei medesimi componenti. permette l'installazione di più componenti. IL PROGETTO CLASSI 2.0 E' PARTITO: dalla scuola dell'infanzia. dalla scuola primaria. dalla scuola secondaria di 1° grado. dalla scuola secondaria di 2° grado. NELLA CLASSE 2.0 SI ALTERNANO: il lavoro in presenza con gli strumenti tradizionali e il lavoro in rete a distanza asincrono. il lavoro in presenza con le tecnologie e il lavoro in rete a distanza, sincrono o asincrono. il lavoro a piccoli gruppi e il lavoro di intergruppo. il lavoro in presenza a classi aperte e la didattica a distanza. NELL'AULA 3.0, I BANCHI NON SONO PIU' FRONTALI RISPETTO ALLA CATTEDRA MA: sono modulabili. sono collocati a semicerchio. sono trasversali. sono collocati a file di 3 posti. NELL'AULA 3.0 LA METODOLOGIA PRIVILEGIATA E': il problem solving. la lezione frontale. la didattica laboratoriale. la flipped classroom. IL PNSD E' STATO ADOTTATO DAL MINISTERO CON: il DM 851/2015. il DM 850/2015. la legge 107/2015. le indicazioni nazionali per il curricolo. IL PNSD E' ARTICOLATO IN: 2 nuclei e 10 azioni. 4 nuclei e 35 azioni. 5 nuclei e 20 azioni. 10 nuclei e 50 azioni. IL DOCUMENTO CHE DESCRIVE ANALITICAMENTE LA COMPROMISSIONE FUNZIOALE DELLO STATO PSICOFICO DELL’ALUNO HANDICAPPATO E’. il profilo dinamico funzionale. l diagnosi clinica. la diagnosi funzionale. il piano educativo individualizzato. IL DOCUMENTO CHE DESCRIVE LA DIFFICOLTA’ E LO SVILUPPO POTENZIALE DELL’ALUNNO HANDICAPPATO E’. il profilo dinamico funzionale. la diagnosi clinica. la diagnosi funzionale. il piano educativo individualizzato. LA LEGGE CHE HA DISPOSTO L’ABOLIZIONE DELLE CLASSI DIFFERENZIALI E’. La legge n. 104/1992. La legge n. 1859/1962. La legge n. 517/1977. La legge n. 270/1982. LA LEGGE CHE HA DISCIPLINATO LE PROCEDURE OPERATIVE PER GARANTIRE GLI INTERVENTI EDUCATIVI PER I DSA E’. la legge n. 517/1977. la legge n. 59/1997. la legge n. 104/1992. la legge n. 170/2010. TRA I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO NON FIGURA: la dislessia. la disfunzione motoria. la discalculia. il deficit di comprensione del testo. L’ICF CONSIDERA LA PERSONA NON SOLTANTO DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO MA NE PROMUOVE. un approccio sistematico. un approccio globale. un adattamento ambientale. un decondizionamento positivo. LA TERZA GRANDE SOTTO CATEGORIA DEI BES COMPRENDE. i DSA. i disturbi dell'attenzione. l'area dello svantaggio socio-economico. la disabilità. COME E’ RIDEFINITO IL GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUTO PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA?. Gruppo di lavoro per il sostegno. Dipartimento per l'integrazione. Commissione interistituzionale. Gruppo di lavoro per l'inclusività. LA DIRETTIVA DEL MIUR SUGLI STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BES E’ STATA EMANATA IL. 27.12.2012. 27.12.2013. 27.12.2010. 27.12.2009. LA VALUTAZIONE INIZIALE: ha una fondamentale valenza didattica in quanto si propone di accertare la validità dei metodi e dei precorsi utilizzati. consiste nell'accertamento continuo delle singole parti in cui si articola ogni unità didattica. ha una funzione diagnostica, in quanto consente di raccogliere informazioni, dati, elementi utili, per conoscere la situazione di partenza degli alunni. si prefigge di valutare l'insieme delle conoscenze e delle capacità acquisite dagli allievi, constatando, nel contempo, la validità e la funzionalità delle strategie operative adottate. LA VALUTAZIONE FINALE O SOMMATIVA: ha una funzione diagnostica, in quanto consente di raccogliere informazioni, dati, elementi utili, per conoscere la situazione di partenza degli alunni. si prefigge di valutare l'insieme delle conoscenze e delle capacità acquisite dagli allievi, constatando, nel contempo, la validità e la funzionalità delle strategie operative adottate. ha una fondamentale valenza didattica in quanto si propone di accertare la validità dei metodi e dei precorsi utilizzati. consiste nell'accertamento continuo delle singole parti in cui si articola ogni unità didattica. SVOLGE UNA FUNZIONE REGOLATIVA. la valutazione diagnostica. la valutazione sommativa. la valutazione iniziale. la valutazione intermedia. IL DPR N. 416/1974: riserva attenzione costante alla qualità dell'impegno e del Piano dell'offerta educativa, utilizzando metodologie rispondenti ai principi dell'efficienza e dell'efficacia e finalizzati al miglioramento continuo. attribuisce, per la prima volta, al Collegio dei docenti il compito di elaborare la programmazione dell'azione educativa di cui la valutazione rappresenta il filo conduttore. stabilisce che la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti è affidata è affidata ai docenti, che hanno il compito di verificare gli esiti di ciascun "periodo didattico", ai fini del passaggio al periodo successivo. introduce, nel secondo ciclo, in caso di carenze negli apprendimenti a conclusione dell'anno scolastico, il rinvio del giudizio. LA LEGGE N. 53/2003. introduce, nel secondo ciclo, in caso di carenze negli apprendimenti a conclusione dell'anno scolastico, il rinvio del giudizio. riserva attenzione costante alla qualità dell'impegno e del Piano dell'offerta educativa, utilizzando metodologie rispondenti ai principi dell'efficienza e dell'efficacia e finalizzati al miglioramento continuo. attribuisce, per la prima volta, al Collegio dei docenti il compito di elaborare la programmazione dell'azione educativa di cui la valutazione rappresenta il filo conduttore. stabilisce che la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti, è affidata è affidata ai docenti che hanno il compito di verificare gli esiti di ciascun "periodo didattico", ai fini del passaggio al periodo successivo. LA NORMA CHE HA MODIFICATO LA STRUTTURA DEGLI ESAMI DI STATO E': il D. Lgs.vo n. 62/2017. la legge n. 53/2003. il DPR 416/1974. il DPR 275/1999. I DESCRITTORI PREVISTI DALL’ORDINANZA MINISTERIALE N. 172/2020 RELATIVI ALLA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA SONO. iniziale - base - intermedio - elevato. in via di prima acquisizione - base - intermedio - avanzato. insufficiente - sufficiente - buono - ottimo. base - sufficiente - intermedio - avanzato. IL DM 80/07 HA INTRODOTTO, NEL SECONDO CICLO, IN CASO DI CARENZE NEGLI APPRENDIMENTI A CONCLUSIONE DELL’ANNO SCOLASTICO: una sessione di esami straordinaria. un giudizio temporaneo. una valutazione parziale. il rinvio del giudizio. GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE SONO: I PREREQUISITI cognitivi e affettivi posseduti dagli alunni; Il PROCESSO FORMATIVO realizzato dal docente; LE PRESTAZIONI degli alunni. I PREREQUISITI cognitivi e affettivi posseduti dagli alunni; LE PRESTAZIONI degli alunni I PRODOTTI elaborati dagli studenti che rendono visibile. I PREREQUISITI cognitivi e affettivi posseduti dagli alunni; Il PROCESSO FORMATIVO realizzato dal docente; LE PRESTAZIONI degli alunni; I PRODOTTI elaborati dagli studenti che rendono visibile. I PREREQUISITI cognitivi e affettivi posseduti dagli alunni. L'AMBIENTE DI APPRENDIMENTO; IL PROCESSO FORMATIVO realizzato dal docente LE PRESTAZIONI degli alunni. LA VALUTAZIONE PER L'APPRENDIMENTO CONSENTE DI: attribuire un voto o un giudizio agli esiti dell'apprendimento. documentare il percorso di insegnamento/ apprendimento realizzato. promuovere il miglioramento degli esiti. monitorare il rendimento scolastico. LA NORMA, RELATIVA ALLA CULPA IN VIGILANDO, VA INTERPRETATA NEL SENSO CHE: l'obbligo di vigilanza va inteso con riferimento solo alla persona custodita. l` obbligo di vigilanza va inteso con riferimento solo all` ambiente circostante in cui si svolge l'attività lavorativa. l` obbligo di vigilanza va di volta in volta definito con riferimento solo alla persona custodita o anche all'ambiente circostante. l'obbligo di vigilanza va inteso con riferimento non solo alla persona custodita, ma anche a tutto l'ambiente circostante. IL DECRETO LEGISLATIVO N.65/2017 SI PROPONE DI: Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dalla dimensione formativa per ricomprenderli a pieno titolo nell'ambito dell'istruzione. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dalla dimensione assistenziale per ricomprenderli a pieno titolo nella sfera educativa. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dall'area dell'obbligo scolastico per ricomprenderli a pieno titolo nella sfera educativa. Far uscire i servizi educativi dell'infanzia dall'area dell'obbligo scolastico per ricomprenderli a pieno titolo nella sfera educativa. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO SONO CORRELATI A: Limiti in aree specifiche di apprendimento. deficit sensoriali. inadeguata esposizione ai contenuti curricolari. difficoltà di ordine emotivo. |