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parziale IV Description: fondamenti Author:
Creation Date: 10/09/2024 Category: Others Number of questions: 47 |
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Howard Gardner è docente di: Cognitivismo e Pedagogia alla Facoltà di Scienze dell'Educazione all'Università di Boston, dove è anche professore associato di Psicologia Cognitivismo e Pedagogia alla Facoltà di Scienze dell'Educazione all'Università di Harvard, dove è anche professore associato di Psicologia Pedagogia alla Facoltà di Scienze dell'Educazione all'Università di Harvard, dove è anche professore associato di Psicologia Cognitivismo e Pedagogia alla Facoltà di Scienze dell'Educazione all'Università di Harvard, dove è anche professore associato di Sociologia. Gardner arriva la conclusione che: non vi dovrebbe essere una riformulazione dell’impostazione dei curricoli in modo tale da rendere più agevoli e supportare il singolo intelligenza e loro sviluppo nel loro evoluzione specifica vi dovrebbe essere una riformulazione dell’impostazione dei curricoli in modo tale da rendere meno agevoli e supportare il singolo intelligenza e loro sviluppo nel loro evoluzione specifica vi dovrebbe essere una riformulazione dell’impostazione dei curricoli in modo tale da rendere più agevoli e supportare il singolo intelligenza vi dovrebbe essere una riformulazione dell’impostazione dei curricoli in modo tale da rendere più agevoli e supportare il singolo intelligenza e loro sviluppo nel loro evoluzione specifica. L'espressione "il suo modo di pensare sono le sue mani" appartiene a: J.J. Rousseau Sorelle Agazzi Maria Montessori H. Froebel. Howard Gardner ha teorizzato la: teoria delle intelligenze teoria della poche intelligenze teoria delle molte intelligente teoria delle intelligenze multiple. Secondo M. Montessori le mani servono per: soltanto per agire soltanto per pensare agire, comunicare, pensare soltanto per comunicare. Gardner, nella sua opera più famosa, Formae mentis, identifica e descrive: otto diverse intelligenze sette diverse intelligenze sei diverse intelligenze nove diverse intelligenze. A seguito di queste intelligenze scoperte, attualmente, «quando si trova in territorio italiano per esporre la sua teoria, Gardner parla di: "otto intelligenze e mezzo" "tre intelligenze e mezzo" "dieci intelligenze e mezzo" "nove intelligenze e mezzo"». È possibile dire che l'obiettivo principale della teoria delle intelligenze multiple sembrerebbe coincidere con l'obiettivo primario della scuola: tutti devono poter aver accesso all'apprendimento classico tutti devono poter aver accesso alla relazione e meno focalizzarsi sull'apprendimento non tutti devono poter aver accesso all'apprendimento tutti devono poter aver accesso all'apprendimento. Gedner sostiene che bisogna: Educare, dunque, alle non differenze Educare, dunque, con le differenze Educare, dunque, alle differenze e con le differenze Educare, dunque, alle differenze. L’infanzia multimediale ha bisogno ancora di: spazi pedagogici che ospito non un corpo che sente che si muove, che umanizza la relazione personale rendendola spontanea, unica, interattiva e dialogica spazi pedagogici che ospito in un corpo che sente che deve essere fermo, che umanizza la relazione personale rendendola spontanea, unica, interattiva e dialogica spazi pedagogici che ospito in un corpo che sente che si muove, che umanizza la relazione personale rendendola spontanea, unica, interattiva e dialogica spazi non pedagogici che ospito in un corpo che sente che si muove, che umanizza la relazione personale rendendola spontanea, unica, interattiva e dialogica. La multimedialità è ormai: il comportamento emergente tra adolescenti e giovani, in limato uso di vecchi e nuovi media si integra ed entra a far parte sempre di più del quotidiano delle famiglie il comportamento emergente tra adolescenti e giovani, l’uso di vecchi e nuovi media si integra ed entra a far parte sempre di più del quotidiano delle famiglie il comportamento non emergente tra adolescenti e giovani, l’uso di vecchi e nuovi media si integra ed entra a far parte sempre di più del quotidiano delle famiglie il comportamento emergente tra adolescenti e giovani, l’uso di vecchi e nuovi media non si integra ed entra a far parte sempre di più del quotidiano delle famiglie. La media education nella scuola dell’obbligo: trova spazio solo come parte integrata di materie innovative trova spazio solo come parte integrata di materie tradizionali trova spazio non solo come parte integrata di materie tradizionali trova spazio solo come parte integrata di materie informative. che cosa si intende con l'acronimo NBE? acronimo recentemente coniato per indicare una disciplina scientifica emergente sintesi della ricerca solo pedagogica, dello sviluppo, teorie pedagogiche e altre discipline correlate che esplorano la connessione tra processi biologici e l’educazione acronimo recentemente coniato per indicare una disciplina scientifica emergente sintesi della ricerca delle scienze cognitive, dello sviluppo acronimo recentemente coniato per indicare una disciplina scientifica emergente sintesi della ricerca delle scienze cognitive, dello sviluppo, teorie pedagogiche e altre discipline correlate ma che non esplorano la connessione tra processi biologici e l’educazione acronimo recentemente coniato per indicare una disciplina scientifica emergente sintesi della ricerca delle scienze cognitive, dello sviluppo, teorie pedagogiche e altre discipline correlate che esplorano la connessione tra processi biologici e l’educazione. Maria Montessori nasce nel: 1869 a Roma 1871 a Chiaravalle 1870 a Chiaravalle 1871 a Roma. Saper comprendere significa: saper applicare strategie mentali sintetiche saper applicare strategia mentali schematiche nessuna delle tre saper applicare strategie mentali creative. Maria Montessori muore nel: 1952 1953 1955 1954. La pedagogia montessoriana: assegna una notevole importanza alla preparazione dell'adulto educatore dell'ambiente non assegna una notevole importanza alla preparazione dell'adulto educatore assegna una notevole importanza alla preparazione dell'adulto educatore assegna una notevole importanza alla preparazione solo dell'ambiente. Il cuore del metodo Montessori è: una nuova visione dell'infanzia in cui il bambino è visto come protagonista del proprio sviluppo e in grado di realizzare il proprio potenziale umano attraverso l'autoeducazione, il rispetto per l'individuo e la libertà una nuova visione dell'infanzia in cui il bambino è visto come protagonista del proprio sviluppo e in grado di realizzare il proprio potenziale umano senza l'autoeducazione, il rispetto per l'individuo e la libertà una nuova visione dell'infanzia in cui il bambino è visto come protagonista in grado di realizzare il proprio potenziale umano attraverso l'autoeducazione, il rispetto per l'individuo e la libertà una nuova visione dell'infanzia in cui il bambino non è visto come protagonista del proprio sviluppo e in grado di realizzare il proprio potenziale umano attraverso l'autoeducazione, il rispetto per l'individuo e la libertà. Maria Montessori ci insegna che: per educare qualcun altro, non è necessario prima educare sé stessi per educare qualcun altro, è necessario prima educare sé stessi in un contesto non relazionale è necessario prima educare sé stessi ma non sempre al fine di educare l'altro per educare qualcun altro, è necessario prima educare sé stessi. La curiosità cognitiva e l'incessante attività manuale, tipiche dell'infanzia, cedono il passo a: una capacità di apprendimento basata sull'osservazione dell'ambiente, la formulazione di domande, l'elaborazione di ipotesi senza tentativo di verifica una capacità di apprendimento basata sull'osservazione dell'ambiente, la formulazione di domande, l'elaborazione di ipotesi e il loro tentativo di verifica una incapacità di apprendimento basata sull'osservazione dell'ambiente, la formulazione di domande, l'elaborazione di ipotesi e il loro tentativo di verifica una capacità di apprendimento basata sull'osservazione , la formulazione di domande, l'elaborazione di ipotesi e il loro tentativo di verifica. Per Maria Montessori Il secondo stadio di sviluppo è dedicato: all'infanzia e ci presenta un bambino che non sta transitando da un livello sensoriale e concreto a uno astratto e intellettualizzato all'infanzia e ci presenta un bambino che sta transitando da un livello sensoriale e concreto a uno astratto e intellettualizzato all'infanzia e ci presenta un bambino che sta transitando da un livello poco sensoriale e concreto a uno astratto e intellettualizzato all'infanzia e ci presenta un bambino che sta transitando da un livello motorio e concreto a uno astratto e intellettualizzato. Per Maria Montessori durante il periodo che va dai sette ai dodici anni, è di fondamentale importanza: non incoraggiare l'esplorazione della realtà, anche attraverso il contatto con la natura, e stimolare l'immaginazione dei bambini, fornendo loro una visione d'insieme dell'universo e del ruolo di ciascun essere al suo interno incoraggiare l'esplorazione della realtà, anche attraverso il contatto con la natura, ma senza stimolare troppo l'immaginazione dei bambini, fornendo loro una visione d'insieme dell'universo e del ruolo di ciascun essere al suo interno incoraggiare l'esplorazione dell'immaginazione , anche attraverso il contatto con la natura, e stimolare l'immaginazione dei bambini, fornendo loro una visione d'insieme dell'universo e del ruolo di ciascun essere al suo interno incoraggiare l'esplorazione della realtà, anche attraverso il contatto con la natura, e stimolare l'immaginazione dei bambini, fornendo loro una visione d'insieme dell'universo e del ruolo di ciascun essere al suo interno. Per Maria Montessori l'insegnante doveva deve: durante l'infanzia intervenire il meno possibile nelle attività motorie e sensoriali del bambino, a partire dalla scuola primaria, l'attenzione si sposta verso il piano morale e l'instillazione di principi di condotta giusta ed etica intervenire il meno possibile nelle attività motorie e sensoriali del bambino, a partire dalla scuola primaria, l'attenzione si sposta verso il piano morale e l'instillazione di principi di condotta giusta ed etica intervenire il meno possibile nelle attività motorie e sensoriali del bambino, a partire dalla scuola primaria intervenire il più possibile nelle attività motorie e sensoriali del bambino, a partire dalla scuola primaria, l'attenzione si sposta verso il piano morale e l'instillazione di principi di condotta giusta ed etica. Che ruolo assumo l'insegnate per Maria Montessori: L'insegnante assume il ruolo marginale nelle attività anziché semplice dispensatore di contenuti L'insegnante non assume il ruolo di guida e direttore L'insegnante assume il ruolo di guida e direttore delle attività anziché semplice dispensatore di contenuti L'insegnante assume il ruolo di tutoraggio delle attività anziché semplice dispensatore di contenuti. L'ambiente educativo per Maria Montessori: dovrebbe stimolare il movimento e il lavoro autonomo, facilitando il processo di apprendimento e offrendo strumenti che rispettino la libertà degli studenti nelle loro scelte di cosa, dove e quanto apprendere dovrebbe stimolare il movimento e il lavoro autonomo, non facilitando il processo di apprendimento e offrendo strumenti che rispettino la libertà degli studenti nelle loro scelte di cosa, dove e quanto apprendere dovrebbe stimolare solo l'osservazione, facilitando il processo di apprendimento e offrendo strumenti che rispettino la libertà degli studenti nelle loro scelte di cosa, dove e quanto apprendere non dovrebbe stimolare il movimento e il lavoro autonomo, facilitando il processo di apprendimento e offrendo strumenti che rispettino la libertà degli studenti nelle loro scelte di cosa, dove e quanto apprendere. Secondo Montessori l'educatore deve promuovere: l'autonomia dei bambini, offrendo loro la libertà di fare scelte educative e di lavorare in modo indipendente con materiali appropriati l'indipendenza e l'autonomia dei bambini, offrendo loro una libertà contenuta, di fare scelte educative e di lavorare in modo indipendente con materiali appropriati l'indipendenza e l'autonomia dei bambini, offrendo loro la libertà di fare scelte educative e di lavorare in modo indipendente con materiali appropriati l'indipendenza, offrendo loro la libertà di fare scelte educative e di lavorare in modo indipendente con materiali appropriati. Il ruolo dell'educatore secondo Maria Montessori è quello di: essere un osservatore attento, una guida amorevole e un creatore di un ambiente non troppo stimolante essere un osservatore non sempre attento, una guida amorevole e un creatore di un ambiente stimolante essere un osservatore attento, una guida amorevole e un creatore di un ambiente stimolante essere un osservatore attento e una guida. Per Montessori il soggetto che impara deve essere messo nella condizione di: costruire le proprie conoscenze e competenze non seguendo le proprie esigenze interne costruire le proprie conoscenze e competenze seguendo le proprie esigenze sociali costruire le proprie conoscenze e competenze seguendo le proprie esigenze interne costruire le proprie conoscenze seguendo le proprie esigenze interne. Il metodo dell’osservazione per Montessori è stabilito su una sola base: cioè che i bambini non possano liberamente esprimersi e così rilevarci bisogni e attitudini che rimangono nascosti o repressi quando non esista un ambiente adatto a permettere la loro attività spontanea cioè che i bambini possano liberamente esprimersi cioè che i bambini possano liberamente esprimersi e così rilevarci bisogni e attitudini che rimangono nascosti o repressi quando non esista un ambiente adatto a permettere la loro attività spontanea cioè che i bambini possano liberamente esprimersi e così rilevarci bisogni e attitudini che rimangono nascosti o repressi quando non esista un ambiente adatto a permettere la loro attività guidati dall'adulto. Per Montessori le organizzazione per le Attività: Gli oggetti e i materiali sono organizzati in modo che i bambini possano svolgere attività specifiche Gli oggetti e i materiali non sempre sono organizzati in modo che i bambini possano svolgere attività specifiche Gli oggetti e i materiali non sono organizzati ma lasciati liberi Gli oggetti e i materiali sono organizzati in modo che i bambini possano svolgere attività strutturate. Quanti sono i piani di sviluppo prescolastico per Montessori? 3 4 5 6. Le quattro fasi di sviluppo prescolastiche definite da Maria Montessori fasi possono essere intese come: una serie di rinascite, che iniziano da zero, con la nascita dell'embrione fisico, senza lasciare il posto all'embrione spirituale durante l'infanzia una serie di rinascite, che iniziano da zero, con la nascita dell'embrione fisico, per lasciare il posto all'embrione spirituale durante l'infanzia una serie di rinascite, che iniziano da zero, con la nascita dell'embrione fisico, per lasciare il posto all'embrione naturale durante l'infanzia una serie di rinascite, che iniziano da un anno. Piaget e Freud hanno evidenziato che: l’attività ludica inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle persone l’attività ludica inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle persone e delle cose che lo circondano l’attività ludica inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle cose che lo circondano l’attività ludica non inizia quando il bambino prende coscienza dell’esistenza delle persone e delle cose che lo circondano. L’area di gioco è uno spazio virtuale di estrema importanza: nel quale il bambino impara piano piano a costruire una sua realtà, sia per prepararsi ad affrontare una situazione, sia per esprimere un sentimento nel quale il bambino impara a costruire una sua realtà, sia per prepararsi ad affrontare una situazione, sia per esprimere un sentimento nel quale il bambino non impara a costruire una sua realtà, sia per prepararsi ad affrontare una situazione, sia per esprimere un sentimento nel quale il bambino impara a costruire una sua realtà, sia per prepararsi ad affrontare una situazione. L’educatore e pedagogista tedesco Fröbel affermava che: il gioco è un'attività artificiale del bambino, riconoscendone l’insostituibile valore il gioco è la vera attività naturale del bambino, riconoscendone l’insostituibile valore il gioco è la vera attività naturale del bambino, ma non se ne riconosce il valore il gioco non è la vera attività naturale del bambino, riconoscendone l’insostituibile valore. Nell’Ottocento emerge una pedagogia che: esorta al gioco e nella quale cominciano a nascere e ad aprirsi diversi asili, ma non in Italia esorta al gioco e nella quale cominciano a nascere e ad aprirsi diversi asili, anche in Italia esorta al gioco e nella quale cominciano a nascere e ad aprirsi diversi asili non si esorta al gioco e nella quale cominciano a nascere e ad aprirsi diversi asili, anche in Italia. Parlare dei Diritti del Bambino simplica: un'allenza educativa bambini-bambini un'alleanza educativa adulti-bambini un'allenza educativa adulti-adulti nessuna delle tre . I servizi per l'infanzia sono considerati: I servizi per l'infanzia sono spesso considerati una "necessità" per chi ne ha bisogno ed un, "costoso lusso" che non si può offrire a tutti, una questione che riguarda chi ha figli e vuole e deve lavorare; un peso per le pubbliche finanze e un business per pochi privati I servizi per l'infanzia sono spesso considerati una "necessità" per chi ne ha bisogno ed un, "costoso " che non si può offrire a tutti, una questione che riguarda chi ha figli e vuole e deve lavorare; un peso per le pubbliche finanze e un business per pochi privati I servizi per l'infanzia sono spesso considerati una "necessità" per chi ne ha bisogno ed un, "costoso lusso" che può offrire a tutti, una questione che riguarda chi ha figli e vuole e deve lavorare; un peso per le pubbliche finanze e un business per pochi privati I servizi per l'infanzia sono spesso considerati una "necessità" per chi non ne ha bisogno ed un, "costoso lusso" che non si può offrire a tutti, una questione che riguarda chi ha figli e vuole e deve lavorare; un peso per le pubbliche finanze e un business per pochi privati. Partendo dal testo del filosofo Bauman, i bisogni educativi dell'infanzia sono: continuamente giocati tra la verità del bambino e la sua immagine sociale, addirittura i bisogni dell'adulto sono disponibili a spendere tempo e denaro per progettarlo, costruirlo continuamente giocati tra la verità del bambino e la sua immagine sociale continuamente giocati tra la verità del bambino e la sua immagine sociale, addirittura i bisogni dell'adulto non sembrano disponibili a spendere tempo e denaro per progettarlo, costruirlo continuamente giocati tra il gioco per il bambino e la sua immagine sociale, addirittura i bisogni dell'adulto non sembrano disponibili a spendere tempo e denaro per progettarlo, costruirlo. La caratteristica portante il nostro costume sociale è: la presenza, più o meno diffusa, di servizi istituiti e non la presenza, più o meno diffusa, di servizi la presenza, non diffusa, di servizi istituiti la presenza, più o meno diffusa, di servizi istituiti. L’ l'individuazione dei bisogni educativi parte dal: dal livello più macroscopico per scendere nella concretezza delle esperienze adulte con un'indagine del microsistema, dove vengono rivelate le esigenze essenziali dal livello più microscopico per scendere nella concretezza delle esperienze infantile con un'indagine del microsistema, dove vengono rivelate le esigenze essenziali dal livello più macroscopico per scendere nella concretezza delle esperienze infantile con un'indagine del microsistema, dove vengono rivelate le esigenze essenziali dal livello più macroscopico per scendere nella concretezza delle esperienze infantile con un'indagine del macrosistema, dove vengono rivelate le esigenze essenziali. Il gioco è un dispositivo ludico un dispositivo educativo un dispositivo sociale un dispositivo psicologico. La degradazione del gioco, come descrive Bertolini, ha: alimentato un circolo vizioso tra richieste del bambino e risposte dell’adulto che risultano adeguate alimentato un circolo vizioso tra richieste del bambino e risposte dell’adulto che risultano inadeguate alimentato un circolo vizioso tra risposte del bambino e richieste dell’adulto che risultano inadeguate alimentato dalle risposte dell’adulto che risultano inadeguate. Cosa si intende per tirocinio assistito: la vulnerabilità del bambino implica una stagione di infanzia, in cui la logica della simulazione anticipi quella della vita, il gioco prepara il lavoro e la ridotta capacità di sforzo presupponga situazioni esistenziali più distesi e gioiose: Ri-riscrivere la vulnerabilità del bambino implica una stagione di infanzia, in cui la logica della simulazione non viene anticipata in quella della vita, il gioco prepara il lavoro e la ridotta capacità di sforzo presupponga situazioni esistenziali più distesi e gioiose: Ri-riscrivere la non vulnerabilità del bambino implica una stagione di infanzia, in cui la logica della simulazione anticipi quella della vita, il gioco prepara il lavoro e la ridotta capacità di sforzo presupponga situazioni esistenziali più distesi e gioiose: Ri-riscrivere la vulnerabilità del bambino implica una stagione di infanzia, in cui la logica della simulazione anticipi quella della vita, il gioco prepara il lavoro e la ridotta capacità di sforzo presupponga situazioni esistenziali più distesi e gioiose: Ri-progettarsi. Il gioco favorisce: soltanto l'uso di strumenti la soluzione di problemi e l'uso di strumenti nessuna delle tre soltanto la soluzione di problemi. Per Neill il bambino è: in origine buono in origine socievole in origine ludico in origine malvagio. Il gioco è: un dispositivo pedagogico un dispositivo pedagogico permanente un dispositivo pedagogico relativo nessuna delle tre. |
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