Pedagogia e didattica speciale della disabilità intellettiva e dei disturbi gene
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![]() Pedagogia e didattica speciale della disabilità intellettiva e dei disturbi gene Description: simone certo |



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1. Qual è la principale differenza tra le edizioni DSM-IV e DSM-V per quanto riguarda la diagnosi di autismo?. A) Non ci sono differenze significative. B) Il DSM-V ha introdotto criteri diagnostici più rigidi. C)Il DSM-V ha introdotto numerosi cambiamenti nei criteri diagnostici. 2. Qual è stata la principale novità introdotta dal DSM-V riguardo la diagnosi dell'autismo?. A) L’introduzione della sindrome di Rett tra i disturbi neurologici. B) La riunificazione dei diversi sottotipi in un’unica categoria. C) L’eliminazione della diagnosi di autismo. 3. Qual è il vantaggio principale di considerare l’autismo come uno spettro?. A) Permette di individuare con maggiore precisione le cause dell’autismo. B) Si adatta meglio alla variabilità dei sintomi e delle presentazioni cliniche. C) Semplifica la ricerca di interventi specifici per ogni sottotipo. 4. Qual è una delle novità introdotte dal DSM-5 riguardo la comorbilità con altri disturbi?. A) È stata esclusa la possibilità di una diagnosi concomitante con altri disturbi. B) È stata introdotta la possibilità di una diagnosi doppia. C) La comorbilità non è più considerata un fattore rilevante nella diagnosi. 5. Quali sono le due categorie di sintomi richieste per la diagnosi di autismo per il DSM-5?. A) Deficit nella comunicazione sociale e comportamenti ristretti e ripetitivi. B) Menomazione del linguaggio e interessi speciali. C) Difficoltà nelle interazioni sociali e sensibilità sensoriale. 6. Qual è l’obiettivo principale degli interventi tempestivi e mirati nell’autismo?. A) Ridurre l’intensità dei sintomi. B) Migliorare la componente psicosociale del quadro. C) Entrambe le opzioni sono corrette. 7. Come possono manifestarsi le difficoltà sensoriali nell’autismo?. A) Solo con ipersensibilità (eccessiva reazione agli stimoli). B) Solo con iposensibilità (ridotta reazione agli stimoli). C) Sia con ipersensibilità che iposensibilità, o una combinazione delle due. 8. Cosa significa che i primi anni di vita sono un periodo di grande plasticità?. A) Che il cervello dei bambini è più rigido e meno adattabile ai cambiamenti. B) Che il cervello dei bambini è più vulnerabile a danni e traumi. C) Che il cervello dei bambini ha una maggiore capacità di riorganizzarsi e adattarsi a nuove esperienze. 9. La sindrome fetale alcolica è principalmente associata a: A) Deficit cognitivi. B) Problemi cardiaci. C) Condizioni genetiche. 10. Quale delle seguenti può essere una causa di disabilità neonatale?. A) Fragilità ossea. B) Anossia durante il parto. C) Malattie infettive contratte in età adulta. 11. Quale delle seguenti condizioni è stata associata a deficit cognitivi nei primi mesi di vita?. A) Malattie genetiche rare. B) Deprivazione alimentare. C) Esposizione a sostanze tossiche. 12. L’ICF è uno strumento che: A) Classifica le malattie mentali. B) Definisce la salute come assenza di malattia. C) Analizza la relazione tra persona e ambiente. 13. Secondo il DSM-5, quale dei seguenti è un criterio diagnostico per il deficit cognitivo?. A) QI superiore a 70. B) Compromissione del funzionamento adattivo in almeno due aree. C) Insorgenza dopo i 18 anni. 14. Il QI, secondo il DSM-5, è: A) L’unico fattore determinante per la diagnosi di deficit cognitivo. B) Un elemento importante ma non esclusivo nella diagnosi. C) Un dato irrilevante nella valutazione. 15. Qual è il paradigma che ha tradizionalmente guidato la ricerca sull’apprendimento, ma che le neuroscienze stanno rimettendo in discussione?. A) Il paradigma della plasticità neuronale. B) Il paradigma razionale lineare. C) Il paradigma dell’apprendimento sociale. 16. Quale caratteristica del cervello si rivela fondamentale per l’apprendimento nelle persone con sindrome di Down, anche in età adulta?. A) L’assenza di plasticità neuronale. B) La plasticità neuronale. C) L’ipermetronicettività cerebrale. 17. Qual è l’obiettivo principale della presa in carico di un ragazzo con sindrome di Down alla scuola secondaria? (non inserita nel modulo). A) Sviluppare le sue potenzialità e compensare le difficoltà, tenendo conto delle sue caratteristiche individuali. B) Farlo progredire ai ritmi più lenti rispetto ai suoi coetanei. C) Concentrarsi esclusivamente sulle sue difficoltà e ignorare i suoi punti di forza. 18. Qual è il ruolo del docente specializzato nella presa in carico di un ragazzo con sindrome di Down?. A) Sostituirsi all’insegnante curricolare. B) Essere un professionista della relazione di aiuto e collaborare con tutti i docenti. C) Limitare il suo intervento alle attività individualizzate. 19. Quali sono gli elementi fondamentali da considerare nella progettazione di un percorso educativo per un ragazzo con sindrome di Down?. A) Solo le difficoltà specifiche legate alla sindrome. B) Sia i punti di forza che le difficoltà, considerando anche il contesto e le esperienze pregresse. C) Esclusivamente i contenuti curriculari. 20. Qual è l’importanza della valutazione nel percorso educativo di un ragazzo con sindrome di Down?. A) Serve solo per classificare le competenze del ragazzo. B) È uno strumento per monitorare i progressi e adattare il percorso educativo. C) È un momento formale e poco frequente. 21. Quale approccio pedagogico è più efficace per sostenere l’apprendimento di un ragazzo con sindrome di Down?. A) Un approccio lineare e trasmissivo. B) Un approccio personalizzato e flessibile, che tenga conto delle sue caratteristiche individuali. C) Un approccio basato esclusivamente sull’esercizio ripetitivo. 22. Quale delle seguenti strategie è indicata per supportare le persone altamente sensibili in ambienti scolastici?. A) Personalizzazione dell’apprendimento. B) Applicazione di metodi standardizzati senza modifiche. C) Riduzione al minimo dei rinforzi positivi. 23. Qual è la percentuale stimata della popolazione mondiale che presenta il tratto dell’Alta Sensibilità?. A) 10-15%. B) 15-20%. C) 20-25%. 24. Secondo gli studi di Elaine Aron e Arthur Aron le persone P.A.S. sono in costante attivazione. A) Fisiologica. B) Cognitiva. C) Emotiva. 25. Quale QI indica il livello di plusdotazione?. A) Da 130 in su. B) Da 100 in su. C) Tra 100 e 130. 26. Cosa significa livello intellettivo borderline?. Il livello intellettivo borderline indica un QI tra 70 e 84, inferiore alla media ma non nella disabilità.Comporta maggiore vulnerabilità nelle funzioni esecutive e negli apprendimenti scolastici. Richiede spesso supporti educativi mirati pur mantenendo una buona autonomia. STUDIAAA. 27. Nello spettro autistico quali sono i livelli cognitivi?. Nello spettro autistico non esiste un livello cognitivo unico, perché il funzionamento intellettivo può variare molto tra le persone. Si possono trovare profili nella norma, superiori, oppure associati a disabilità intellettiva di diverso grado. Il livello cognitivo è quindi variabile e indipendente dalla diagnosi di autismo. STUDIAAAA. 28. Cos'è l’iperpercezione?. L’iperpercezione è una percezione sensoriale amplificata, in cui gli stimoli risultano più intensi del normale. Rumori, luci, odori o contatti possono essere percepiti come eccessivi o difficili da filtrare. Può causare sovraccarico sensoriale ed è comune nello spettro autistico e nelle alte sensibilità. STUDIAAA. |





