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Pianificazione energetica 29 - 42

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Pianificazione energetica 29 - 42

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L9 - ingegneria gestionale

Creation Date: 2024/11/10

Category: Others

Number of questions: 140

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29.1 Una cella fotovoltaica ha una Isc pari a 5 A e una tensione Voc di 0,6 V. Si mettono in serie 10 celle. La tensione Voc del sistema è: 0,6 Volt. 6 Volt. 5 Volt. 3 Volt.

29.2 Una cella fotovoltaica ha una Isc pari a 5 A e una tensione Voc di 0,6 V. Si mettono in parallelo 4 celle. La tensione Voc del sistema è: 0,6 Volt. 6 Volt. 5 Volt. 3 Volt.

29.3 Una cella fotovoltaica ha una Isc pari a 6 A e una tensione Voc di 0,5 V. Si crea un sistema in parallelo di 3 serie di celle da 10 celle ciascuna. La Isc e la Voc del sistema ottenuto è pari a circa: 6 A e 5 Volt. 18 A e 0,5 Volt. 18 A e 5 Volt. 1,5 A e 60 Volt.

29.4 In un modulo fotovoltaico tra il piano delle celle e il vetro viene inserito: Un vetro basso emissivo. Uno strato plastico EVA. Uno strato plastico in PVC. Uno strato in fibra di carbonio.

29.5 La Normativa Tecnica che riporta le tipologie di test alle quali i moduli fotovoltaici devono obbligatoriamente essere sottoposti è la: UNI TS 11300. IEC EN 61215. IEC EN 62415. UNI 10349.

29.6 Un modulo fotovoltaico da 200 W sottoposto a un radiazione solare di 1000 kWh/m2 anno, in un anno produce: 200000 kWh. 200 kWh. 0,2 kWh. 20 kWh.

29.7 Su una superficie si ha una radiazione solare incidente di 1500 kWh. Spendo che si vuole che dei moduli fotovoltaici producano almeno 3000 kWh all'anno, ne consegue che devo installare: 20 moduli da 200 W. 10 moduli da 150 W. 15 moduli da 200 W. 10 da 200 W.

29.8 Un modulo fotovoltaico ha una corrente di corto circuito di 8 A. Se costruisco una stringa con 10 moduli in serie, la corrente di corto circuito del sistema è pari a: 80 A. 0,8 A. 8 A. 18 A.

29.9 Si consideri un modulo fotovoltaico che ha una tensione e una corrente di picco pari rispettivamente a 30 V e 6 A. Realizzo un generatore fotovoltaico connettendo 20 moduli facendo 2 stringhe da 10. La tensione e la corrente di picco del generatore realizzato è pari rispettivamente a: 300 Volt; 6 A. 600 Volt; 6 A. 60 V; 60 A. 300 Volt, 12 A.

29.10 La radiazione solare incidente su un generatore fotovoltaica è aumentata del 10% rispetto all'anno precedente. Allora la produzione del generatore fotovoltaico rispetto all'anno precedente è: Aumentata del 5%. Aumentata del 10%. Rimasta circa la stessa. Aumentata del 20%.

30.1 Il sistema MPPT all'interno di un inverter serve per: Convertire la tensione del generatore fotovoltaico in tensione di 220 V. Portare il generatore a produrre la massima potenza possibile. Per trasformare la corrente continua in alternata. Per minimizzare le perdite nella trasformazione da corrente continua in corrente alternata.

30.2 Se la potenza di ingresso a un inverter fotovoltaico è circa la metà di quella nominale il rendimento dell'inverter: Si dimezza. Si riduce di almeno il 25%. Aumenta. Rimane quasi invariato.

30.3 Un inverter trasforma una corrente continua in una alternata a una frequenza (per l'Italia) di: 50 Hz. 60 Hz. 20 Hz. 100 Hz.

30.4 Il quadro di campo può contenere: Dispositivi di protezione e di conversione. Dispositivi di protezione e di sezione. Dispositivi di conversione e sezione. Dispositivi di protezione e di stabilizzazione.

30.5 Il quadro AC serve per: Contenere dispositivi di sicurezza. Separare il generatore fotovoltaico dall'inverter. Sezionare l'impianto fotovoltaico dalla rete. Accogliere il sistema di conversione CC/AC.

30.6 Il rendimento BOS di un impianto fotovoltaico ha valori compresi tipicamente tra: 0,6-0,7. 0,85-0,95. 0,75- 0,85. 0,7-0,8.

30.7 Un generatore fotovoltaico per essere compatibile un inverter deve risultare che: La tensione massima dell'inverter e sia inferiore alla tensione del generatore fotovoltaico. La tensione massima del generatore a -10°C sia inferiore alla tensione massima MPPT dell'inverter. La tensione massima del generatore a 25° C sia inferiore alla tensione massima MPPT dell'inverter. La tensione massima del generatore a 70° C sia inferiore alla tensione massima MPPT dell'inverter.

30.8 Un generatore fotovoltaico per essere compatibile un inverter deve risultare che: La tensione minima a 25°C dell'inverter sia inferiore alla tensione massima del generatore fotovoltaico. La tensione minima del generatore a 70°C sia maggiore della tensione minima MPPT dell'inverter. La tensione minima del generatore a -10°C sia maggiore della tensione minima MPPT dell'inverter. La tensione minima del generatore a 25°C sia maggiore della tensione minima MPPT dell'inverter.

30.9 Un generatore fotovoltaico per essere compatibile un inverter deve risultare che: La corrente di corto circuito del generatore fotovoltaico sia inferiore alla massima corrente accettata dall'inverter. La corrente di corto circuito del generatore fotovoltaico sia superiore alla minima corrente accettata dall'inverter. La corrente di massima potenza del generatore fotovoltaico sia superiore alla minima corrente accettata dall'inverter. La corrente di massima potenza del generatore fotovoltaico sia inferiore alla massima corrente accettata dall'inverter.

30.10 Se una stringa di moduli fotovoltaici passa da 10 a 20 moduli la tensione a circuito aperto della stringa : Si dimezza. Aumenta del 20%. Raddoppia. Rimane invariata.

31.1 Un cavo che è siglato 2x4 significa che ha: 4 anime. 2 anime. 2 anime più un conduttore per la terra. 8 anime di cui 2 per il Neutro.

31.2 Un cavo FG7OR è sicuramente un cavo: Per impianti solari da esterno. Un cavo con 3 conduttori. Un cavo flessibile. Un cavo rigido.

31.3 Un cavo che è siglato 3x70 + 50N significa che il cavo per il neutro ha una sezione di: 210 mmq. 70 mmq. 50mmq. 120 mmq.

31.4 Con il termine Ib relativamente a un cavo si identifica: La sua portata di impiego. La sua portata nominale. La sua portata a 30° in condizioni standard di posa. La corrente massima supportabile.

31.5 Con il termine Iz relativamente a un cavo si identifica: La sua portata di impiego. La sua portata nominale. La sua portata a 30° in condizioni standard di posa. La corrente di corto circuito.

31.6 Il Dispositivo di interfaccia in un impianto di generazione elettrica serve a: Proteggere l'impianto da sovracorrenti. Proteggere l'impianto da sovratensioni. Isolare l'impianto in caso di anomalie della rete elettrica. isolare l'impianto in mancanza di generazione.

31.7 Nel caso di connessione di un impianto fotovoltaico da 120 kW devo consegnare al distributore di rete una corrente alla tensione almeno di: 220 V. 400 V. 1000 V. 30000 V.

31.8 Nel caso di connessione di un impianto fotovoltaico da 12 kW, si deve consegnare al distributore di rete una corrente alla tensione di almeno: 220 V. 400 V. 1000V. 30000 V.

31.9 Il fusibile in un impianto fotovoltaico è necessario per proteggere da sovracorrenti se nell'impianto sono presenti almeno: 2 stringhe. 3 stringhe. 4 stringhe. 8 stringhe.

31.10 Lo scaricatore SPD serve per: Proteggere un impianto elettrico dalle sovratensioni. Proteggere un impianto elettrico dalle correnti. Isolare l'impianto in caso di anomalie della rete elettrica. Isolare l'impianto in caso di mancata produzione di corrente.

32.1 La Direttiva Europea quadro sui rifiuti è: 2010/68/CE. 2008/98/CE. 2010/98/CE. 2008/68/CE.

32.2 L'Italia produce un quantitativo annuale di rifiuti pari a circa: 3 milioni di tonnellata. 300 milioni di tonnellata. 30 milioni di tonnellata. 3 miliardi di tonnellata.

32.3 I forni impiegati tipicamente in un termovalorizzatore sono: Forni a griglia, Forni a letto fluido, forni rotanti. Forni a griglia, Forni a letto fluido, Forni dissipativi. Forni dissipativi i, Forni a letto fluido, Forni rotanti. Forni a griglia, Forni dissipativi, Forni rotanti.

32.4 Da una tonnellata di rifiuto si può estrarre mediamente: 1 MWh termico. 2 MWh termico. 3 MWh termico. 4 MWh termico.

32.5 Da una tonnellata di rifiuto si può estrarre mediamente: 0,5 MWh elettrici. 0,67 MWh elettrici. 1 MWh elettrici. 1,3 MWh elettrici.

32.6 Uno dei seguenti processi non può essere associato alla generazione di energia da rifiuti: Termovalorizzazione. Carbonizzazione. Pirolisi. Gassificazione.

32.7 In termini di rifiuto il CSS è: Combustibile secco secondario. Combustibile secco speciale. Combustibile solido secondario. Combustibile solido speciale.

32.8 Il percolato è: Il liquido che si forma nelle discariche. Il prodotto della combustione del biogas. Il fumo uscente dalle discariche. Il materiale residuo della digestione anaerobica del rifiuto.

32.9 All'interno delle discariche si inseriscono delle tubazioni per la raccolta del: Anidride carbonica. Azoto. Biogas. Acqua di condensa.

32.10 RSU è l'acronimo di: Rifiuto solido unico. Rifiuto Solido Urbano. Rifiuto Speciale Urbano. Rifiuto secco Urbano.

33.1 La resistenza termica di un materiale omogeneo è: Direttamente proporzionale alla conduttività termica e al suo spessore. Inversamente proporzionale alla conduttività termica e al suo spessore. Direttamente proporzionale alla conduttività termica e inversamente proporzionale al suo spessore. Direttamente proporzionale allo spessore e inversamente proporzionale alla conducibilità termica.

33.2 La misura della trasmittanza è in: W/m2 K. W/m K. J/m2 K. J/m K.

33.3 Una parete piana di 50 m2 è attraversata da un flusso termico di 1000 W quando vi è una differenza di temperatura tra le due superfici esterni di 40°C. Allora la trasmittanza della parete è pari a: 20. 0.5. 1.5. 33.3.

33.4 Mettere in ordine i seguenti materiali partendo dal più isolante fino al meno isolante: Polistirolo, legno, calcestruzzo, acciaio. Polistirolo, calcestruzzo, legno , acciaio. Legno, polistirolo, calcestruzzo, acciaio. Legno, calcestruzzo, polistirolo , acciaio.

33.5 La vermiculite è: Isolante organico naturale. Isolante organico sintetico. Isolante inorganico naturale. Isolante inorganico sintetico.

33.6 La lana di roccia è: Isolante organico naturale. Isolante organico sintetico. Isolante inorganico naturale. Isolante inorganico sintetico.

33.7 La fibra di legno è: Isolante organico naturale. Isolante organico sintetico. Isolante inorganico naturale. Isolante inorganico sintetico.

33.8 Il poliuretano è: Isolante organico naturale. Isolante organico sintetico. Isolante inorganico naturale. Isolante inorganico sintetico.

33.9 La trasmittanza di un materiale isolante è pari a circa: 0,001 W/m2 K. 0,04 W/m2 K. 0,2 W/m2 K. 1 W/m2 K.

33.10 La trasmittanza di un doppio vetro è dell'ordine di: 3 W/m2 K. 1 W/m2 K. 0,3 W/m2 K. 0,03 W/m2 K.

34.1 Un motore elettrico asincrono è un tipico carico: Induttivo. Capacitivo. Resistivo. Apparente.

34.2 Il fattore di potenza associato a una energia attiva di 200 kWh e una reattiva di 100 è circa: 2. 0.5. 0.9. 0.45.

34.3 Un ventilatore centrifugo è un carico: Principalmente resistivo. Principalmente induttivo. Principalmente resistivo. Principalmente apparente.

34.4 Un rifasatore non è altro che: Una resistenza. Un Carico induttivo. Un Resistore. Un Condensatore.

34.5 Le penalità per un eccessivo consumo di energia reattiva vengono assegnate quando quest'ultima è: Superiore al 25% dell'Energia Attiva. Superiore al 15% dell'Energia Attiva. Superiore al 33% dell'Energia Attiva. Superiore al 50% dell'Energia Attiva.

34.6 Il numero di giri ns di un motore elettrico in funzione della frequenza f e il numero di coppie p è data da: ns= 50 f/p. ns= 60 f/p. ns= 60 p/f. ns= 50 f p.

34.7 La potenza P di un motore elettrico in funzione della coppia C e del numero di giri al minuto ns è data da: P= 2π C ns/3600. P= 2π C ns/60. P= C ns/2π 60. P= C ns/60.

34.8 Applicando un inverter a un ventilatore centrifugo se ho raggiunto la tensione massima e continuo ad aumentare la frequenza: Aumenta la potenza. Diminuisce la velocità di rotazione. Diminuisce la coppia. Aumenta la coppia.

34.9 La Potenza Apparente è uguale a: La somma della potenza attiva e di quella reattiva. La differenza tra la potenza attiva e quella reattiva. Il rapporto tra la potenza attiva e quella reattiva. La potenza reattiva.

34.10 Se una lampadina a incandescenza ha una potenza di 100 W allora la potenza apparente associata è pari a: cos fi/100 W. 100 W/ cos fi. 100 W cos fi. 100W.

35.1 Si indichi quale di queste radiazioni luminose ha maggiore illuminamento: Una radiazione di 10 W a 200 nm. Una radiazione di 1 W a 500 nm. Una radiazione di 300 W a 900 nm. Una radiazione di 2 W a 500 nm.

35.2 Se ho 100 lumen in 2 steradianti ho un intensità di: 50 candele. 50 lux. 100 candele. 200 candele.

35.3 Allontanandosi da una sorgente luminosa i Lux: Aumentano. Diminuiscono. Rimangono invariati. Aumentano con il quadrato della distanza.

35.4 Allontanandosi da una sorgente luminosa lungo una direzione, l'intensità luminosa: Aumentano. Diminuisce. Rimane invariata. Aumenta con il quadrato della distanza.

35.5 Il colore della luce di una lampada al sodio a bassa pressione è: Bianco. Giallo. Azzurro. Rosso.

35.6 L'efficienza di una lampada incandescente è dell'ordine di: 15 lm/W. 50 lm/W. 80 lm/W. 120 lm/W.

35.7 L'efficienza massima di una lampada LED attualmente è di circa: 100 lm/W. 50 lm/W. 150 lm/W. 200 lm/W.

35.8 L'efficienza massima di una lampada dal punto di vista teorico è di: 1 lm/W. 100 lm/W. 420 lm/W. 683 lm/W.

35.9 La superficie intercettata da un cono di luce con un angolo solido di 3 steradianti alla distanza di 2 m è pari a: 18 m2. 6 m2. 12 m2. 36 m2.

35.10 Se in un angolo solido di 1steradianti ho un intensità luminosa di 200 cd alla distanza di 2 m ho: 100 Lux. 50 Lux. 400 Lux. 200 Lux.

36.1 La potenza del focolare di una caldaia è data da: Il prodotto del Potere Calorifico Superiore per la portatata del combustibile. Il prodotto del Potere Calorifico Inferiore per la portatata del combustibile. La potenza ceduta al fluido termovettore. La potenza del bruciatore meno le perdite.

36.2 Il rendimento di una caldaia è data dal rapporto tra: La potenza utile e la potenza del focolare. La potenza utile e la potenza al camino. La potenza del focolare e la potenza utile. La potenza al camino e la potenza del focolare.

36.3 Il rendimento di una caldaia a condensazione: E' sempre minore di 1. Può essere anche maggiore di 1. Può essere anche maggiore di 2. E' compreso tra 0,93 e 0,98.

36.4 La seguente tipologia di bruciatore non esiste: Bruciatore atmosferico. Bruciatore premiscelato. Bruciatore a secco. Bruciatore pressurizzato.

36.5 La temperatura di ritorno di un impianto di riscaldamento, al fine di ottimizzare il rendimento di una caldaia a condensazione deve essere inferiore almeno a: 40°C. 58°C. 62°C. 65°C.

36.6 Le caldaie a condensazione a doppio ritorno hanno: Il ritorno di fiamma. Il ritorno del fluido a due livelli di temperatura. Il ritorno del fluido termovettore. Il ritorno del gas semicombusto.

36.7 La seguente caratteristica non è necessaria per un camino di una caldaia a condensazione: Resistente ad alte temperature. Resistenza al gelo. Resistente alla corrosione. Resistente all'abrasione.

36.8 La condensa di una caldaia domestica non deve essere scaricata: Nella fogna. Nello scarico delle acque chiare. Nei pluviali. Nei neutralizzatori chimici.

36.9 Una caldaia tradizionale ha rendimenti dell'ordine di: 92-94%. 85-92%. 96-98%. 78-84%.

36.10 All'aumentare della temperatura di ritorno, il rendimento di una caldaia a condensazione: Diminiuisce. Aumenta. Rimane pressoché invariato. Crolla in modo significativo.

37.1 Il COP di una pompa di calore è dato dal rapporto tra: Il lavoro elettrico e il calore fornito dal condensatore. Il calore fornito dal condensatore e il lavoro elettrico. Il calore ceduto dall'evaporatore e il lavoro elettrico. Il lavoro elettrico e il calore ceduto dall'evaporatore.

37.2 In una pompa di calore a compressione sono presenti almeno i seguenti elementi: Compressore, Condensatore, pompa, generatore. Compressore, Condensatore, Valvola di espansione, generatore. Compressore, Condensatore, Valvola di espansione, Evaporatore. Compressore, Condensatore, pompa, Evaporatore.

37.3 Il fluido all'interno di una pompa di calore non può essere: Anidride carbonica. Un derivato dell'etano. Una miscela azeotropica. acqua.

37.4 Se il COP di una pompa di calore è 4 allora per ogni kWh elettrico assorbito la pompa sottrae a bassa temperatura un'energia pari a: 4 kWh. 3 kWh. 2 kWh. 5 kWh.

37.5 L'EER di una pompa di calore è dato dal rapporto tra: Il lavoro elettrico e il calore sottratto dall'evaporatore. il calore sottratto dall'evaporatore e il lavoro elettrico. Il calore ceduto dal condensatore e il lavoro elettrico. Il lavoro elettrico e il calore ceduto dal condensatore.

37.6 In una pompa di calore il COP e l'EER sono legate dalla seguente relazione: COP/EER=1. COP=EER-1. COP=EER+1. COP=EER.

37.7 Il COP di una pompa di calore aumenta: All'aumentare della temperatura del condensatore. Al diminuire della temperatura ambiente. All'aumentare della temperatura dell'evaporatore. Al diminuire del lavoro elettrico assorbito.

37.8 Uno scambiatore a bassa profondità di una pompa di calore presenta lo svantaggio nel: Occupare molta superficie. Dover effettuare numerose perforazioni. Dover usare materiali costosi. Impiegare sonde a U.

37.9 Una sonda geotermica viene impiegata fino a profondità dell'ordine di: 10 m. 50 m. 100 m. 200 m.

37.10 Un terreno argilloso riesce a scambiare con una sonda geotermica una potenza lineare di circa: 5 W/m. 10 W/m. 50 W/m. 100 W/m.

38.1 La trasmissione dell'energia elettrica non avviene alla tensione di: 220 kV. 380 kV. 132 kV. 30 kV.

38.2 La distribuzione dell'energia elettrica in MT avviene alla tensione di: 20 kV- 30 kV. 20kV-50 kV. 15 kV -30 kV. 30 kV -50 kV.

38.3 Si considera Bassa Tensione quando la tensione di linea è inferiore a: 220 V. 400 V. 1000 V. 30 kV.

38.4 In un sistema elettrico TT: Il Neutro della Cabina non è connesso alla terra. Il Dispositivo in BT non ha il neutro. Il Dispositivo in BT non ha il collegamento con il cavo di Protezione alla terra. Il Dispositivo in BT ha il collegamento con il cavo di Protezione alla terra.

38.5 In un sistema elettrico IT: Il Neutro della Cabina non è connesso alla terra. Il Dispositivo in BT non ha il neutro. Il Dispositivo in BT non ha il collegamento con il cavo di Protezione alla terra. Il Dispositivo in BT ha il collegamento ha il cavo di Protezione collegato al Neutro.

38.6 In una curva di durata di potenza ho associato a 1000 ore una potenza di 25 GW, significa che: La domanda di potenza elettrica è stata per 1000 ore di 25 GW. La domanda di potenza elettrica è stata per 1000 superiore a 25 GW. La domanda di potenza elettrica è stata per 1000 inferiore a 25 GW. La domanda di potenza elettrica è stata per 1000 ridotta di 25 GW rispetto alla domanda di picco.

38.7 Il fattore di carico è: Il rapporto tra la domanda annuale di energia elettrica e la potenza installata. Il rapporto tra la domanda annuale di energia elettrica e il prodotto tra la potenza installata per 8760 ore. Il rapporto tra la potenza di picco richiesta e la potenza complessiva istallata a livello Nazionale. Il rapporto tra la domanda annuale di energia elettrica e l'energia elettrica prodotta.

38.8 Il costo marginale dell'energia elettrica è: Il costo associato alla produzione di 1 kWh di energia elettrica. Il costo medio associato alla produzione di 1 kWh di energia elettrica. Il costo variabile associato alla produzione di 1 kWh di energia elettrica. Il costo massimo sostenuto da un impianto per la produzione di 1 kWh.

38.9 Il seguente impianto di generazione elettrica ha il costo marginale più elevato: Centrale Termoelettrica a carbone. Impianto Turbogas. Impianto Geotermoelettrico. Impianto Idroelettrico ad acqua fluente.

38.10 Un impianto fotovoltaico ha un costo marginale pari a circa: 1 €/MWh. 10 €/MWh. 0,5 €/MWh. 0.

39.1 ARERA è un organismo: Per il dispacciamento della rete elettrica e il gas. Per la regolazione e il controllo della rete elettrica e il gas. Per la gestione e la Trasmissione e del Dispacciamento della rete elettrica. Per la Distribuzione e la Trasmissione dell'energia elettrica e il gas.

39.2 La trasmissione dell'energia elettrica è affidata a: TERNA. ENEL. GSE. GME.

39.3 Il fornitore dei clienti a maggior tutela sono: Qualsiasi venditore di energia elettrica. Il GSE. Il Distributore locale. TERNA.

39.4 Viene attivato il Market splitting quando: Il Mercato del Giorno Prima raggiunge valori dell'energia elettrica che non riescono ad essere coperti dalla domanda. Il prezzo di equilibrio dell'energia elettrica nel MGP non viene raggiunto. Il mercato finanziario associato alla compravendita dell'energia elettrica supera il trasporto fisico dell'energia. Il prezzo di zona dell'energia elettrica supera quello Unico Nazionale.

39.5 Il mercato a Pronti è costituito dal: MGP e Ii Mercato a Termine. MI e il MGP. Il Mercato del Servizio di Dispacciamento e il Mercato a Termine. MGP; MI, MSD.

39.6 Il prezzo di trasmissione e dispacciamento è regolato da: il GSE. ARERA. la Borsa elettrica. L'AU.

39.7 Le zone di mercato elettrico reali in Italia sono: 2. 4. 6. 8.

39.8 Il MGP della Borsa elettrica è: La piattaforma per la modifica dei contratti scaturiti nel Mercato Infagiornaliero. La piattaforma principale di compravendita di energia in cui si definiscono prezzo e quantità dell'energia e la relativa fascia oraria. La sede di negoziazione delle Offerte di vendita e di acquisto di servizi di dispacciamento, utilizzata da Terna S.p.A. La piattaforma virtuale di interscambio.

39.9 Il sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili è gestito da: GSE. GME. TERNA. ARERA.

39.10 Il Decreto di liberalizzazione del mercato elettrico e il gas è il: D.legs 79/79. D.legs 79/89. D.legs 79/09. D.legs 79/99.

40.1 Oltre all'accise, la tariffa dell'energia è composta da: Prezzo dell'energia + servizi di rete+ Oneri per Dispacciamento. Prezzo dell'energia, Servizi di trasporto + Oneri generali. Prezzo dell'energia + Servizi di rete+ Servizi del venditore. Prezzo dell'energia + servizi di rete+ Oneri generali.

40.2 I servizi di rete comprendono: Trasmissione, Distribuzione e misura. Trasmissione, Distribuzione, misura e prelievo energia reattiva. Trasporto, Distribuzione, dispacciamento e misura. Trasmissione, dispacciamento, prelievo energia reattiva e misura.

40.3 Gli oneri generali in una bolletta elettrica sono: Sono le spese sostenute da ARERA per la regolamentazioni della rete. Sono costi individuati per legge a sostegno di interventi d'interesse generale. Sono oneri sostenuti da TERNA per il dispacciamento. Sono le Accise Erariali.

40.4 Gli oneri sostenuti dallo Stato per lo smaltimento delle centrali nucleari sono coperte dai costi sostenuti dai clienti del mercato elettrico attraverso: L'IVA sull'energia elettrica consumata. Le Accise versate sui consumi di energia elettrica. Il pagamento di parte degli oneri generali presenti nella bolletta elettrica. Il versamento dei corrispettivi per i servizi di rete.

40.5 I costi sostenuti per i servizi di rete da parte di un cliente a maggior tutela con potenza inferiore a 3 kW rispetto a un cliente con potenza superiore a 3 kW: Sono analoghi. Sono sempre maggiori quelli relativi al cliente con potenza maggiore di 3 kW. Sono maggiori quelli relativi al cliente con potenza maggiore di 3 kW solo relativamente al primo scaglione. Sono maggiori quelli relativi al cliente con potenza maggiore di 3 kW solo relativamente dal primo scaglione al terzo scaglione.

40.6 La quota potenza per un cliente dell'energia elettrica con potenza inferiore a 3kW: Varia con la potenza assorbita durante l'anno solare. E' la stessa sia se il cliente è in mercato tutelato o libero. E' maggiore quella del cliente in mercato tutelato rispetto a quello libero. E' maggiore quella del cliente in mercato libero rispetto a quello tutelato.

40.7 Se consumo energia elettrica il Lunedì alle 10:00, in un sistema a fasce orarie mi trovo nella fascia: F1. F2. F3. F4.

40.8 Se consumo energia elettrica il Sabato alle 10:00, in un sistema a fasce orarie mi trovo nella fascia: F1. F2. F3. F4.

40.9 L'IVA sul costo dell'energia elettrica per uso domestico è pari al: 5%. 10%. 15%. 22%.

40.10 Il costo medio del KWh elettrico per uso domestico è quantificabile in circa: 0,5 €/kWh. 0,3 €/kWh. 0,2 €/kWh. 0,1 €/kWh.

41.1 Oltre il 90% della rete nazione del gas è gestita da: ENI. SOGEGAS. SNAM RETE GAS. ENEL Distribuzione.

41.2 Il gas naturale in Italia viene principalmente impiegato per: La distribuzione nel settore residenziale e terziario. La produzione termoelettrica. L'impiego nel settore industriale. In agricoltura.

41.3 La pressione del Gas naturale nella rete di distribuzione locale è dell'ordine di: 1-2 bar. 5-10 Bar. 1-2 mBar. 1-2 Pa.

41.4 Il seguente soggetto istituzionale non interviene nel Mercato del Gas: ARERA. GSE. SNAM RETE GAS. Aquirente Unico (AU).

41.5 La Stogit è un'impresa che si occupa principalmente: Nella distribuzione Nazionale del gas naturale e la gestione della rete gas. Nella ricerca nazionale del Gas. Nella gestione dell'approvvigionamento nazionale di gas. Nella gestione dello Stoccaggio del gas.

41.6 La distribuzione del gas è affidata a: SNAM Rete Gas. A impresi distributrici (Privati). Ad ENEL. Ad ARERA.

41.7 I corrispettivi per l'impego della rete gas vengono stabiliti da: GSE. MISE. ARERA. SNAM rete gas.

41.8 La società fornitrice del gas può: Stabilire il corrispettivo per l'uso della rete nazionale gas. Stabilire il corrispettivo per l'uso della rete di distribuzione locale gas. Stabilire il corrispettivo per lo stoccaggio del gas. Stabilire il proprio margine di guadagno.

41.9 I principali contratti di compravendita del gas sono: Spot o Fast. Take or pay e Spot. Take away e spot. Contino e Spot.

41.10 Su una bolletta del gas di un fornitore del mercato libero trovo: Un'unica voce comprensiva di tutti i costi. 2 voci; di cui la prima relativa alla vendita trasporto e materia prima e la seconda agli oneri di distribuzione. 3 voci; di cui la prima relativa alla vendita e materia prima , la seconda al trasporto e al dispacciamento e la terza agli oneri di distribuzione. 4 voci; di cui la prima relativa alla vendita, la seconda all e materia prima , la terza al trasporto e al dispacciamento e la quarta agli oneri di distribuzione.

42.1 L'organismo istituzionale ARERA non regolamenta: Il prezzo del trasporto del gas. Il prezzo per l'approvvigionamento del gas. Il prezzo di distribuzione del gas. Il prezzo per la misura del gas.

42.2 Le principali società che gestiscono lo stoccaggio in Italia sono: Eni e ENEL Distribuzione. Stogit e Edison Stoccaggi. ARERA e SOGEGAS. ENEL Distribuzione e Edison Stoccaggi.

42.3 Le componenti tariffarie del gas per la distribuzione: Sono uguali per tutti e per tutta Italia. Sono diverse per diversi clienti finali ma uguali per tutti e per tutta Italia. Sono uguali per tutti i clienti ma differenti in base 6 Zone geografiche. Sono uguali per tutti i clienti ma differenti in base a 10 Zone geografiche.

42.4 Il servizio di misura del gas è associato: Al Fornitore di gas. Al Venditore di gas. Al distributore del gas. Alla Sogegas.

42.5 Il Potere Calorifico Superiore Convenzionale del gas metano è pari a: 38,1 MJ/Smc. 58,3 MJ/Smc. 88,4 MJ/Smc. 18,2 MJ/Smc.

42.6 Lo standard Metro cubo di gas corrisponde a un metro cubo di gas nelle seguenti condizioni: 15°C e 1,013 Bar. 0°C e 1,013 Bar. 0°C e 10 Bar. 15°C e 10 Bar.

42.7 Il coefficiente di correzione C relativamente alla misura del gas: Serve per bilanciare la domanda e l'offerta del gas. Serve per compensare le variazioni del prezzo del gas. Serve a portare il Potere Calorifico alle condizioni Standard. Serve per portare il Volume di gas misurato alle condizioni standard.

42.8 La cadenza di misura del contatore del gas per consumi inferiori a 500 Smc è: Annuale. Semestrale. Bimestrale. Mensile.

42.9 Il costo complessivo di 1 mc di gas per un cliente domestico è circa pari a: 0.25 €. 0.50 €. 1 €. 2 €.

42.10 L'IVA del consumo di gas per i clienti domestici è pari a: 5%. 10%. 15%. 22%.

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