PINCOPALLO
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Title of test:![]() PINCOPALLO Description: TEST PINCOPALLO |




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E' vero che a logistica deve garantire otto condizioni giuste: il prodotto giusto, di qualità giusta, nella quantità giusta, nel luogo giusto, al momento giusto, al cliente giusto, al costo giusto e con le giuste informazioni. la logistica si occupa solo della movimentazione ottimale dei beni. vero. falso. le ultime due condizioni non sono necessarie. In quali casi e opportuno adottare il supply chain management. quando vi sono difficoltà di reperimento di materie prime/semilavorati. quando non vi sono difficoltà di reperimento di materie prime/semilavorati. quando la dimensione degli stock di materie prime/semilavorati è poco significativa. quando non e' necessario un notevole impegno per la negoziazione dei contratti di acquisto di materie prime/semilavorati. la logistica si occupa. per il 49 per cento di trasporto delle merci nessuna risposta esatta. per il 49 per cento di integrazione dell attivita dell'impresa con il contesto esterno. nessuna risposta esatta. per il 49 per cento di gestione integrata di merci ordini e scorte. La produzione just in time. si ottimizza con l introduzione della logistica 4.0 in azienda. nessuna risposta esatta. il just in time non e ottimizzabile in quanto puo venire applicato solo in condizioni gia ottimizzate della produzione. la produzione non e strettamente dipendente dall'implementazione di sistemi di logistica avanzata. i sistemi di interconessione necessari per un efficace implementazione della logistica 4.0. sono di pertinenza esclusiva dell ambito informatico. consentono all'azienda di velocizzare i processi relativi alla logistica di distribuzione. sono molto costosi quindi vengono implementati solo da aziende che si occupano esclusivamente di logistica. sono implementati solo dopo che l'azienda si e dotata di adeguate competenze. Automazione, connessione, processo decisionale. nessuna risposta esatta. sono elementi pertinenti a sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto precedenti all'avvento dell'industria 4.0. sono elementi dei nuovi sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto 4.0. sono stadi di sviluppo del just in time. Per configuarare la supply chain. si deve configurare il flusso di materiali e informazioni in maniera integrata lungo tutta la catena. si devono definire le reti di fornitura produzione e distribuzione. si devono definire il numero di depositi periferici in aggiunta al magazzino centrale e i transit point. si deve definire il numero di depositi periferici in aggiunta al magazzino centrale. l'implementazione del supply chain management. è difficoltosa per la maggiore complessita dei sistemi informatici. è attiva solo a livello di ricerca. è attiva in tutte le piccole e medie imprese. è attiva solo nelle grandi imprese. Nella supply chain i distributori. sono agenti che mettono a disposizione un prodotto, un bene o un servizio. immagazzinano e vendono in quantità ridotte al cliente finale. sono agenti intermediari che acquisiscono grandi quantitativi di prodotti e li immagazzinano. rappresentano l'ultimo componente della supply chain. Le funzioni interne nella supply chain rappresentano tutte le attività e i processi necessari a gestire. i prodotti o i servizi realizzati dall'impresa. il finito e il suo trasferimento presso i centri di distribuzione e/o clienti finali. l'acquisizione dei materiali, delle informazioni e dei beni e servizi necessari alla realizzazione del prodotto/attività. gli scambi di materiali e informazioni con entità che si occupano delle stesse attività con cui vengono strette delle collaborazioni al fine di avere dei vantaggi comuni. I giorni di copertura delle vendite esprimono. le vendite giornaliere sulla giacenza media. le vendite annuali sulla giacenza media. la giacenza media sulle vendite giornaliere. la giacenza media sulle vendite annuali. per lead time di produzione si intende la data che intercorre fra. la data di inizio produzione e quella di arrivo in magazzino. la data dell'ordine e la data di conferma dell'ordine. la data di arrivo in magazzino e quella di arrivo al cliente finale. il lead time non corrisponde a nessuna data. La giacenza media sulle vendite giornaliere rappresenta. numero di articoli in stock out ordinati. percentuale di inevasi. i giorni di copertura delle vendite. numero di articoli totali/numero articoli in stock out. la disponibilità di materiali in magazzino può essere espressa come. numero di articoli totali/numero articoli in stock out. percentuale di inevasi. numero di articoli in stock out ordinati. numero di articoli in ordine. la qualità di conformità esprime. la rispondenza del progetto del prodotto alle esigenze del cliente. la capacità del prodotto a svolgere la propria funzione nel tempo, adeguatamente e senza guasti. nessuna risposta esatta. la rispondenza del prodotto alle specifiche di progetto. il rapporto tempo effettivo di utilizzo/tempo teorico di utilizzo definisce. potenzialità di targa. tempo effettivo. disponibilità del sistema. tempo tecnico. Sottraendo dal tempo di apertura impianto le fermate non imputabili all'impianto si ottiene. la potenzialità massima. la disponibilità del sistema. Il tempo effettivo di utilizzo. il tempo tecnico di utilizzo. Il tempo effettivo di utilizzo. Si ottiene dal tempo teorico di utilizzo al netto delle fermate dell'impianto per guasti , tempi di fermo per guasto macchine e manutenzione programmate. Si ottiene detraendo dal tempo di apertura impianto, le fermate non imputabili all'impianto. Si ottiene detraendo dal tempo effettivo di utilizzo il tempo per le prove. Si ottiene detraendo dai giorni di calendario tutte le giornate di chiusura dell'impianto. La disponibilità del sistema e data da. tempo effettivo di produzione/tempo di apertura impianto. tempo di apertura impianto/tempo teorico di utilizzo. tempo effettivo di utilizzo/tempo teorico di utilizzo. tempo teorico di utilizzo/tempo effettivo di utilizzo. il tempo tecnico di utilizzo. Si ottiene dal tempo teorico di utilizzo al netto delle fermate dell'impianto. Si ottiene detraendo dal tempo di apertura impianto, le fermate non imputabili all'impianto. Si ottiene detraendo dal tempo effettivo di utilizzo il tempo per le prove. Si ottiene detraendo dai giorni di calendario tutte le giornate di chiusura dell'impianto. La potenzialità di targa di un impianto corrisponde a. il tempo ciclo. il ritmo produttivo standard dell'impianto. nessuna risposta esatta. il ritmo produttivo massimo, rilevato in sede di collaudo. La potenzialita di mix di un impianto e data da. numero di articoli in produzione/tempo di utilizzo impianto. ore richieste per produrre il mix/quantità totale prodotta. numero di articoli in produzione/tempo di apertura. impianto quantità totale prodotta/ore richieste per produrre il mix. Dati Pmix=potenzialità teorica di mix, A=coefficiente di disponibilità, Tstar=tempo effettivo di apertura impianto, la produzione attesa in un assegnato peridodo TA e data da. Pmix x A/Tstar. A xTstar/Pmix. Pmix/A xTstar. Pmix x A xTstar. Dato TA=tempo di apertura impianto=5400 ore, Tut= 5330 ore, il coefficiente di disponibilita A= 0.95, a quante ore corrisponde il tempo di utilizzo effettivo. 5130. 5610.5. 5684.2. 5063.5. Dato TA=tempo di apertura impianto=5400 ore, Tut= 5330 ore, il coefficiente di disponibilità A= 0.95, il tempo di fermata per prove PR=33.5 ore, a quante ore corrisponde il tempo effettivo di produzione. 5577. 5650.7. 5096.5. 5030. Dato il tempo di utilizzo effettivo Tut= 5330 ore, il coefficiente di disponibilità A= 0.95, a quante ore corrisponde il tempo di fermata per guasti. 533. 56. 355.3. 266.5. Dato TA=tempo di apertura impianto, Mm= mancanza materiali, Mo= ordini, Sc= scioperi, O=cause organizzative, PR= prove, nel calcolo della capacità produttiva disponibile standard Tstar e definito come. TA-(Mm+Mo+Sc)+O+PR. TA-(Mm+Mo+Sc)-O-PR. TA+(Mm+Mo+Sc)-O-PR. TA/(Mm+Mo+Sc)-O-PR. La capacità produttiva disponibile e data da. l'inverso del volume. atteso tempo/potenzialità. potenzialità/tempo. potenzialità x tempo. Se aumenta la resa di conformita RC. la difettosità rimane costante. la difettosità aumenta. non esiste relazione fra le due grandezze. la difettosità diminuisce. La produzione effettiva si ottiene. moltiplicando la produzione standard per il rendimento. moltiplicando la potenzialità di mix per il rendimento. dividendo la produzione standard per il rendimento. dividendo la potenzialità di mix per il rendimento. Dato il coefficiente di utilizzo U e il rendimento n di un impianto, la produzione effettiva attesa nel periodo TA e data da. Pmix x TA x U x n. Ta x Pmix/ U x n. Pmix/TA x U x n. TA/Pmix x U x n. Se si esprimere la produttivita come utilizzo per rendimento quale delle seguenti formule va utilizzata. (tempo effettivo di produzione/tempo apertura impianto) x (produz effettiva in ore std/tempo effettivo di produzione). (tempo apertura impianto/tempo effettivo di produzione) x (produz effettiva in ore std/tempo effettivo di produzione). (tempo effettivo di produzione/tempo apertura impianto) x (tempo effettivo di produzione /produz effettiva in ore std). (tempo effettivo di produzione x tempo apertura impianto)/ (produz effettiva in ore std x tempo effettivo di produzione). I volumi prodotti/capacita produttiva installata rappresenta. la produttività dei materiali capacità P. la produttività degli impianti. la produttività del capitale circolante. la produttività della manodopera. Il valore del venduto/rimanenza media rappresenta. la produttività della manodopera. la produttività dei materiali. la produttività del capitale circolante. la produttività degli impianti. la resa dei materiali e espresa come. materiali impiegati/consumo standard di materiale. consumo standard di materiale/materiali impiegati. materiali impiagati/produzione buona. produzione buona/consumo standard di materiale. Data la seguente serie di dati: 16, 35, 30, 18, 35, 30, 27, 31, 35, la moda è. 31. 18. 30. 35. Data la seguente serie di dati: 16, 35, 30, 18, 35, 30, 27, 31, 35, la mediana è. 35. 31. 30. 28.5. La frequenza cumulata e rappresentata da. la somma delle singole frequenze semplici. il numero di volte che uno stesso dato si ripresenta. la frequenza assoluta diviso il numero totale di dati del campione. l'integrale delle singole frequenze semplici. Quante coppie di dati sono necessarie per avere un diagramma di correlazione statisticamente significativo?. almeno 50. almeno 10. almeno 100. almeno 20. L'area sottesa dalla curva gaussiana e uguale a. 68.3. 99.7. 95.4. 1. Se abbiamo la curva di distribuzione gaussiana stretta significa. la deviazione standard sigma e bassa. la deviazione standard sigma e elevata. nessuna risposta esatta. il valor medio e la deviazione standard coincidono. Nell'area sottesa dalla curva gaussiana fra +/ sigma cadono. il 50% dei valori. il 68.3% dei valori. il 95.4% dei valori. il 99.7% dei valori. Se abbiamo la curva di distribuzione gaussiana appiattita significa che. nessuna risposta esatta. il valor medio e la deviazione standard. coincidono la deviazione standard sigma e bassa. la deviazione standard sigma e elevata. Una variabile casuale si dice continua quando. può assumere un numero finito di valori non numerabili. può assumere un numero finito di valori. può assumere infiniti valori non numerabili. può assumere infiniti valori numerabili. La distribuzione normale standardizzata e la distribuzione di Gauss con. Z=valor medio-sigma. Z=sigma/valor medio. Z=0. sigma=1 e valor medio=0. Fra le tecniche di previsione della domanda basate sui metodi casuali si annovera. lo smorzamento esponenziale. il metodo delphi. la tecnica di regressione lineare. la proiezione del trend. Fra le tecniche di previsione della domanda basate sui metodi qualitativi si annovera. la proiezione del trend. il metodo delphi. la tecnica di regressione lineare. lo smorzamento esponenziale. I prodotti a domanda dipendente. sono rappresentati dai prodotti finiti. non richiedono previsioni ma semplici calcoli. sono rappresentati dai materiali di consumo. sono rappresentati dai ricambi. la componente ciclica della domanda. è costituita dalle variazioni periodiche che si verificano su un arco temporale inferiori all'anno. è costituita dalle fluttuazioni che si verificano periodicamente, con la stessa intensità negli stessi periodi di ogni anno. è costituita dalle variazioni periodiche che si verificano su un arco temporale superiore all'anno. è costituita dalle fluttuazioni che si verificano periodicamente, con la diversa intensità in diversi periodi di ogni anno. la componente stagionale della domanda. è costituita dalle fluttuazioni che si verificano periodicamente, con la diversa intensità negli stessi periodi di ogni anno. è costituita dalle variazioni periodiche che si verificano su un arco temporale superiore all'anno. è costituita dalle fluttuazioni che si verificano periodicamente, con la diversa intensità in diversi periodi di ogni anno. è costituita dalle fluttuazioni che si verificano periodicamente, con la stessa intensità negli stessi periodi di ogni anno. le variazioni della domanda indotte dalla stagionalita? fanno si che. al crescere della tendenza di fondo diminuisca proporzionalmente la variazione attesa. nessuna risposta esatta. al diminuire della tendenza di fondo cresca proporzionalmente la variazione attesa. al crescere della tendenza di fondo cresca proporzionalmente la variazione attesa. Il coefficiente di stagionalita e dato da. valore medio della domanda nel periodo x con trend. Domanda nel periodo x con trend e stagionalità. Domanda nel periodo x con trend e stagionalità /valore medio della domanda nel periodo x con trend. valore medio della domanda nel periodo x con trend/Domanda nel periodo x con trend e stagionalità. Con medie mobili su lunghi periodi. la variabilità della domanda viene enfatizzata. aumenta il livellamento degli effetti casuali. la previsione risulta più aderente al trend. la previsione risente molto delle variazioni dei periodi più recenti. La media mobile di oridne n=4 e relativa. nessuna risposta esatta. alla previsione per il mese 4. alla previsione per il mese 3. alla previsione per il mese 5. Con medie mobili su periodi brevi. la previsione risulta poco aderente al trend. la previsione risente poco delle variazioni dei periodi più recenti. aumenta il livellamento degli effetti casuali. la variabilità della domanda viene enfatizzata. Dati Pt , la vecchia previsione relativa al periodo precedente t, Ct, la domanda effettiva relativo al periodo precedente t, alpha=coefficiente di smorzamento, nel modello esponenziale di Brown la nuova previsione per il periodo entrante t+1, e data da. Pt+1=Pt+alpha(Ct+Pt). Pt+1=Pt/alpha(Ct-Pt). Pt+1=Pt+alpha(Ct-Pt). Pt+1=Pt x alpha(Ct-Pt). la relazione fra la deviazione media assuluta e la deviazione standard puo essere espressa come. MAD/ sigma = 0.5. sigma = 0.8 MAD. MAD= 1.25 sigma. MAD = 0.8 sigma. Il costo di gestione dell'ordine. cresce linearmente all aumentare del lotto Q. decresce iperbolicamente all aumentare del lotto Q. cresce iperbolicamente all aumentare del lotto Q. decresce linearmente all aumentare del lotto Q. Per cautelarsi contro i ritardi dei fornitori l azienda utilizza. scorte cicliche. scorte speculative. nessuna risposta esatta. scorte di sicurezza. Per rendere più efficace la gestione delle fasi di acquisto-produzione e vendita l azienda utilizza. scorte di sicurezza. scorte speculative. scorte cicliche. nessuna risposta esatta. Per giacenza si intende. il valore monetario attribuito all'articolo in magazzino. un qualsiasi bene tangibile impiegato in un'azienda. la quantità fisica di un determinato articolo presente a magazzino in un determinato istante. la differenza fra la quantità fisica di un determinato articolo presente a magazzino in un determinato istante e numero di articoli ordinati. Nel modello EOQ la quantita economica da ordinare. è direttamente proporzionale al costo di set up. è inversamente proporzionale al costo di set up. è direttamente proporzionale al costo unitario dell articolo. è direttamente proporzionale al costo percentuale di mantenimento di una unita a scorta per un anno. Il livello di riordino e dato da domanda x tempo di approvvigionamento. domanda x tempo di approvvigionamento. domanda + tempo di approvvigionamento. domanda/tempo di approvvigionamento. tempo di approvvigionamento/domanda. Considerando una domanda annua D=20000 unita/anno un lotto economico Q calcolato in 400 il numero di ordini da emettere in un anno e. 49. 50. 5. 4.9. Fra le ipotesi alla base del modello EOQ quale fra le seguenti e corretta. il costo di set up e variabile. la domanda annua e stazionaria. la domanda annua e stagionale. i costi per le scorte di sicurezza sono variabili. Dati p=ritmo di produzione giornaliera, T=tempo di realizzazione di un lotto Q, D= domanda annua, S= costo di set up, nel lotto economico di produzione il costo di set up annuo e dato da. Sa=D x p x T x S. Sa=S x D/pT. Sa= pT/S x D. Sa= D/ p x t x S. Quando si utilizza il modello del lotto economico per la programmazione della produzione. si sostituisce al costo di emissione ordine il costo di set-up. non si considera il livello di riordino. non si considera il costo di mantenimento a scorta. non esiste giacenza media. Nei modelli a quantità fissa, con domanda incerta non autocorrelata, tempo di approvvigionamento medio TR noto deterministicamente la scorta di sicurezza SS. è inversamente proporzionale al tempo di approvvigionamento medio TR. è direttamente proporzionale alla deviazione standard della domanda durante il tempo di approvvigionamento. è direttamente proporzionale al quadrato del tempo di approvvigionamento medio TR. è inversamente proporzionale alla deviazione standard della domanda durante il tempo di approvvigionamento. Nei modelli a quantita fissa, con domanda incerta non autocorrelata, tempo di approvvigionamento medio TR variabile la scorta di sicurezza SS. è inversamente proporzionale alla radice quadrata del quadrato della deviazione standard della domanda. è inversamente proporzionale alla radice quadrata del quadrato della domanda. è inversamente proporzionale alla radice quadrata del quadrato della deviazione standard del tempo di approvvigionamento. è direttamente proporzionale alla radice quadrata del quadrato della deviazione standard della domanda. Dati D=25000 unita/anno, S=15 euro/ordine, M=0.8 euro/unita anno, il lotto economico di approvvigionamento EOQ risulta uguale a. 387. 51. 774. 968. Dati TR = 1 mese, d=461.5 unita/settimana, sigma(d)= 6 unità, z=1.65, la scorta di sicurezza risulta uguale a. 39.6 unità. 19.8 unità. 54.2 unità. 9.9 unità. Dati TR = 1 mese, d=461.5 unita/settimana, sigma(d)= 6 unita, z=1.65, il livello di riordino LR risulta uguale a. 1865.8 unità. 13864.8 unità. 481.3 unità. 699.2 unità. Nel modello a intervallo di riordino fisso. non esiste un livello di riordino che funga da soglia. la quantità ordinata e costante. non prevede un controllo delle scorte. i riordini dipendono dal livello di scorta presente a magazzino. Dati d= 15 unita/g, sigma(d)= 4 unita, periodo di revisione IR= 130 giorni, il tempo di riordino TR= 15 giorni, z=1.88, il livello obiettivo LO risulta uguale a. 725.4 unità. 676.1 unità. 678.1 unità. 624.5 unità. Dati d= 15 unita/g, sigma(d)= 4 unità, periodo di revisione IR= 130 giorni, il tempo di riordino TR= 15 giorni, scorta di inizio periodo Si=200 unita, z=1.88,la quantità da ordinare risulta uguale a. 525.4 unità. 725.4 unità. 362.7 unità. 925.4 unità. Nel modello a intervallo di riordino fisso la scorta disponibile e definita come. Giacenza fisica + q.ta ordinate non ancora pervenute + q.ta gia impegnata per clienti. Giacenza fisica - q.ta ordinate non ancora pervenute - q.ta gia impegnata per clienti. Giacenza fisica + q.ta ordinate non ancora pervenute - q.ta gia impegnata per clienti. Giacenza fisica - q.ta ordinate non ancora pervenute + q.ta gia impegnata per clienti. Nel sistema di gestione delle scorte two bins, nel secondo contenitore. si trova una quantità uguale al livello di riordino, che dipende dalla domanda media e dal tempo di approvvigionamento. si trova la scorta di sicurezza. si trovano le rimanenze delle scorte dell'anno precedente. si trova una quantità definita in base alla domanda mensile. Il costo di sotto scorta si calcola come. prezzo di vendita/ prezzo di acquisto. prezzo di acquisto - valore di cessione. prezzo di acquisto x giacenza media. prezzo di vendita- prezzo di acquisto. Il costo di sovra scorta si calcola come. prezzo di acquisto/ valore di cessione. prezzo di vendita/ prezzo di acquisto. prezzo di acquisto - valore di cessione. prezzo di vendita- prezzo di acquisto. La probabilità CLS che la domanda sia pari o inferiore ad un determinato valore O* durante un determinato periodo e data da. costo di sottoscorta/(costo di sottoscorta -. Costo di sovra scorta). (costo di sottoscorta +. Costo di sovra scorta)/costo di sottoscorta. costo di sovrascorta/(costo di sottoscorta +. Costo di sovra scorta). costo di sottoscorta/(costo di sottoscorta +. Costo di sovra scorta). Con il tailored surcing l azienda. usa un unica fornitura studiata appositamente per le esigenze commerciali dell'azienda. usa una combinazione di due forniture diverse di cui una più onerosa perchè fa fronte all'incertezza della domanda. nessuna risposta esatta. da in outsourcing la gestione della fornitura. Nei contratti di riacquisto. si determina un decremento del valore di realizzo del rivenditore. il rivenditore e indotto ad acquistare quantità più basse. Il prezzo di riacquisto e fissato dal produttore. Il prezzo di riacquisto e fissato dal rivenditore. Nei contratti di condivisione degli utili. Non sono richiesti ritorni di prodotto al produttore. Il minor prezzo all'ingrosso aumenta il costo del rivenditore. in caso di overstock il rivenditore riduce il livello di disponibilità del prodotto. Il minor prezzo all'ingrosso riduce il costo del rivenditore in caso di overstock. Nei Contratti basati sulla flessibilità della quantità. Il prezzo di riacquisto e fissato dal produttore. Non sono richiesti ritorni di prodotto al produttore. Il minor prezzo all'ingrosso riduce il costo del rivenditore. in caso di overstock il rivenditore riduce le quantità ordinate. Passando da un sistema con 15 magazzini regionali ad un sistema con due magazzini si ha una riduzione della giacenza pari a. 17.6 per cento. 64 per cento. 7.5 per cento. 56 per cento. Ipotizzando di rifornire i magazzini con la tecnica del lotto economico OP-EOQ, indicando con G il valore medio totale della giacenza del sistema data dalla scorta ciclo piu scorta di sicurezza, riducendo il numero di magazzini da n a m, la riduzione di G e pari a. radq(n)/radq(m). 1-(radq(n)/radq(m)). 1-(radq(m)/radq(n)). 1-(radq(n)/radq(m)). L'adozione di un sistema decentrato produce. una aumento delle scorte ciclo e una diminuzione delle scorte di sicurezza. una diminuzione sia delle scorte di sicurezza che delle scorte ciclo. un aumento della giacenza media totale. una aumento delle scorte di sicurezza e una diminuzione delle scorte ciclo. Accentrando il numero dei magazzini da n a un unico magazzino centrale si ha. una aumento della giacenza totale pari a 1-1/radq(n). una riduzione della giacenza totale pari a 1-1/radq(n). una riduzione della giacenza totale pari a radq(n). una riduzione della giacenza totale pari a 1/radq(n). Riducendo i magazzini da 4 a 1 la giacenza media totale si riduce del. 20 per cento. 50 per cento. 40 per cento. 25 per cento. I transit point. hanno lunghi tempi di consegna. hanno un elevato volume di scorte. hanno lunghi tempi di stoccaggio. hanno volumi di scorte pari a zero. I magazzini centrali. hanno bassi tempi di stoccaggio. hanno un basso volume di scorte. non hanno come attività prevalente lo stoccaggio delle merci. hanno lunghi tempi di stoccaggio. I magazzini periferici. hanno lunghi tempi di stoccaggio. hanno un basso volume di scorte. hanno lunghi tempi di consegna. hanno un elevato volume di scorte. I centri di distribuzione. hanno come attività prevalente lo stoccaggio delle merci. hanno un elevato volume di scorte. hanno lunghi tempi di stoccaggio. hanno brevi tempi di stoccaggio. Il codice a barre. non rispetta degli standard internazionali. è definito da ogni impresa in base alle sue esigenze. ha lunghezza variabile. è una successione di numeri. L'attività di picking viene svolta. nell'area allestimento ordini. nell'area di spedizione. nell'area di ricevimento. nell'area di di stoccaggio. l'attività di pallettizzazione viene svolta. nell'area di di stoccaggio. nell'area della reverse logistic. nell'area di ricevimento. nell'area allestimento ordini. Il layout a flusso lineare. è tipico dei magazzini posti a valle di uno stabilimento. non vi e una netta separazione fra zone di carico e scarico degli automezzi. è tipico dei magazzini posti a monte di uno stabilimento non. viene utilizzato dalle imprese di spedizione. il layout con flusso ha U. non consente una buona saturazione degli spazi. non consente di gestire bene i picchi di lavoro. consente una migliore saturazione degli spazi. ha le ribalte di carico e scarico delle merci collocate in parti opposte del magazzino. Il codice SKU. è formato da 12 cifre accompagnate da un codice a barre. rispetta degli standard internazionali. è alfanumerico. è una successione di numeri. l'area di ricevimento. deve essere adibita in un luogo il più indipendente possibile rispetto al resto del magazzino. nessuna risposta esatta. deve essere adibita nel luogo più centrale del magazzino. non deve occupare troppo spazio per dare priorita allo stoccaggio. Lo stoccaggio a catasta. non è adatto a merci resistenti. non è adatto a imballaggi di cartone. non utilizza il pallett come unico elemento di supporto. è adatto a merci resistenti. Considerando di avere un indice di rotazione pari a 3, la giacenza media risulta uguale a. 100.6. 121.6. 36.5. 365. Nel caso delle scaffalature Push-back. si gestiscono i flussi in modo che l ultimo pallet che entra e anche l ultimo che esce. si hanno almeno due corsie frontali. i pallet si depositano ed estraggono da punti diversi. i pallet si depositano ed estraggono dallo stesso punto. Se l indice di rotazione del magazzino e pari a 2 significa che. il 18.2 per cento dei prodotti rappresenta la giacenza media. si ha una rotazione veloce delle scorte. il 18.2 per cento dei prodotti resta sugli scaffali per l'intero anno. il prodotto resta sugli scaffali per 182.5 giorni. Le scaffallature dinamiche con rulliere per pallet FIFO sono tipiche. dei transit point. non esistono rulliere per pallet di tipo FIFO. dei magazzini in cui si stoccano merci deperibili. dei magazzini di prodotti con bassi flussi di entrata e uscita. Un indice di rotazione pari a 365 indica. che l'inventario cambia giornalmente. un costo di inventario elevato. che l'inventario e inesistente. una rotazione delle scorte nulla. Fra gli svantaggi delle scaffalature dinamiche. richiedono molto più tempo nella movimentazione dei pallet. scaffalature con molti livelli aumentano la perdita di spazio in magazzino. non garantiscono una perfetta rotazione dei pallet. non permettono un rigoroso controllo degli stock. Immaginiamo di vendere 25.000 euro di prodotti all'anno a prezzo di costo, e la media del valore delle scorte è di 5.000 euro, otterremo un indice di rotazione pari a. 5. 0.2. 20. 50. le scaffallature dinamiche. occupano più spazio in altezza rispetto alle strutture portapallet tradizionali. non sono adatte a lavorare con merci a media e alta rotazione. lavorano su grandi altezze. occupano meno spazio in altezza rispetto alle strutture portapallet tradizionali. Le scaffallature mobili. hanno bassi costi di manutenzione. hanno un basso indice di saturazione superficiale. hanno bassi tempi di movimentazione. hanno un elevato indice di saturazione superficiale. Fra i principali vantaggi di un sistema a catasta. ha un alta selettività. si possono utilizzare diversi tipi di sistemi di gestione. ha un elevato coefficiente di utilizzazione superficiale CUS. ha un elevato coefficiente di utilizzazione volumetrico CUV. Fra i principali svantaggi di un sistema a catasta. ha un ridotto coefficiente di utilizzazione superficiale CUS. ha un ridotto coefficiente di utilizzazione volumetrico CUV. non si può applicare in caso di stoccaggi intensivi. è richiesto un investimento significativo per la sua implementazione. La funzione dell'imballaggio secondario e. conservare l'integrità del prodotto prima dell'utilizzo. promuovere l immagine del prodotto. facilitare la movimentazione del prodotto presso i rivenditori. Costituire un unita di vendita. Nel caso si debba sfruttare al massimo in altezza un magazzino alto 13 metri che tipo di carrellli bisogna utilizzare. carrelli trilaterali. carrelli a contrappeso. carrelli retrattili. non ci sono carrelli che arrivano a 13 m di altezza. Se ho a disposizione un carrello a contrappeso che larghezza minima di corridoi fra gli scaffali devo assicurare. 4 m. 1.8 m. 1.6 m. 2.9 m. Il sistema drive in. non e indicato per stoccaggi intensivi. ha un elevata selettività. non consente uno sfruttamento ottimale dell'altezza del magazzino. consente di immagazzinare elevate quantità. I costi di handling comprendono. affitto. ammortamento dei mezzi di movimentazione. spese generali di esercizio. ammortamento scaffalature. I costi di occupazione area comprendono. ammortamento dei mezzi di movimentazione. costi del personale operativo. costo manutenzione mezzi. ammortamento scaffalature. La potenzialita di movimentazione. esprime il livello di utilizzazione della superficie di stoccaggio disponibile. esprime il numero di UdC gestibili nell'unità di tempo. esprime il livello di saturazione del magazzino. esprime il livello di utilizzazione del volume lordo della zona di stoccaggio. Consideriamo di che in un sistema di stoccaggio si possano inserire 8 pallet per modulo di stoccaggio di superficie circa uguale a 6m2, ipotizzando una luce libera sotto trave di 8 m il CUV risulta pari a. 10.6. 0.17. 0.16. 1.6. La selettività. e sempre minore o uguale a 1. è data dalla potenzialità ricettiva/N. UdC accessibili direttamente. è data dalla potenzialità ricettiva. è sempre maggiore o uguale a 1. In un magazzino le dimensioni del posto pallet sono 900x1300x hc =1400 mm, se il magazzino presenta una luce libera sotto trave Hst di 15 m quanti livelli di stoccaggio si possono avere e a quale altezza massima di stoccaggio corrisponde. 9 livelli e 12.6 m di altezza massima di stoccaggio. 10 livelli e 10 m di altezza massima di stoccaggio. 11 livelli e 14 m di altezza massima di stoccaggio. 10 livelli e 14 m di altezza massima di stoccaggio. Nel caso di un sistema Drive-in superficie del modulo di stoccaggio risulta uguale a. 3.24 m2. 2.34 m2. 3.6 m2. 4.9 m2. I carrelli elevatori a forche a contrappeso per la presa dell unita di carico. hanno un altezza massima di sollevamento di 13 m. possono operare con corsie di lavoro di 2.9 m. si dispongono lateralmente rispetto al carico. si dispongono frontalmente rispetto al carico. I mezzi di movimentazione interna ideali per per movimentare i carichi pallettizzati in orizzontale sono. i trasloelevatori. i transpallet manuali. i carrelli elevatori a montante retrattile. i carrelli elevatori a contrappeso. I carrelli elevatori a montante retrattile rispetto ai carrelli a forche a contrappeso. hanno minore massa. hanno maggiore massa. possono arrivare ad altezze minori. hanno minore stabilità. I carrelli elevatori a forche bi-trilaterali. devono effettuare una manovra di rotazione di 90 gradi per porsi perpendicolarmente al carico. nessuna risposta esatta. hanno un altezza massima di sollevamento di 7 m. possono operare con corsie di dimensioni poco superiori al carico. Un trasloelevatore può raggiungere velocita fino a 4-6m/s. se il carico non supera i 250 kg. se il carico non supera i 500 kg. se il carico non supera i 1500 kg. se il carico non supera i 3000 kg. Nella pianificazione di medio periodo la definizione di quando e quanto produrre per ciascun tipo di prodotto finito viene attuata tramite. il demand management. il master production scheduling. il distribution requirements. planning l item forecasting. Nella pianificazione di medio periodo l item forecasting. definisce quando e quanto produrre per ciascun tipo di prodotto finito. Pianifica i fabbisogni tempificati di rifornimenti ai centri di distribuzione. specifica i volumi di produzione mensili aggregati, i fabbisogni di manodopera e impegno risorse. stima i fabbisogni di prodotti e componenti specifici venduti come end-item. Nella programmazione operativa di breve periodo si effettua. Strategie di vendita e di acquisizione del vantaggio competitivo. Rilascio ed esecuzione ordini di fabbricazione e approvvigionamento controllo. Pianificazione dei fabbisogni di materiali. Programmazione aggregata. Il piano aggregato di produzione ha un orizzonte temporale di. 6 mesi. 5 anni. 3 anni. 1 anno. Il piano principale di produzione ha un orizzonte temporale di. 3-6 mesi. 1 anno. 1 mese. 3-5 anni. Il piano principale di produzione determina. traduce il piano delle vendite e pianifica i fornitori. pianifica nuovi impianti. pianifica nuovi prodotti. cosa, quanto e quando produrre. Nella pianificazione di medio periodo, la pianificazione di dettaglio della domanda a partire dal piano aggregato vendite integrando previsioni, ordini acquisiti, promozioni, fabbisogni scorte di sicurezza, ordini fra impianti, trasferimenti a centri di distribuzione, parti di ricambio viene effettuata tramite. Aggregate planning. il master production scheduling. il distribution requirements planning. il demand management. Nella pianificazione di lungo periodo il business forecasting. stima la situazione di mercato futura. Identifica le risorse strumentali e umane necessarie per soddisfare i piani a lungo termine. pianifica sui singoli mercati e per le singole linee di prodotto le previsioni di vendita a 2 o più anni. definisce gli obiettivi aziendali a lungo termine. Nella programmazione aggregata, in assenza di esternalizzazione deve essere valida la seguente relazione. volume di produzione maggiore o uguale alla capacita produttiva. volume di produzione minore o uguale alla capacita produttiva. volume di vendite maggiore o uguale alla capacita produttiva. volume di vendite maggiore o uguale alla domanda. In sede di valutazione di due piani di produzione alternativi tengo conto dei costi variabili solo se. a parità di domanda i due piani alternativi presentano differenti quantità da produrre. non tengo mai conto dei costi variabili. uno dei due piani prevede nuovi investimenti. devo sempre tenere conto dei costi variabili. Il costo di mancata produzione in caso di impianto non saturo comprende. Il costo di subfornitura. costo del lavoro straordinario. costo della manodopera diretta, se tale manodopera potrebbe essere utilizzata diversamente. Il costo di stock-out. Nella strategia chase della produzione. non si deve ricorrere al lavoro straordinario. il ritmo produttivo e stabile. le scorte sono elevate. il ritmo produttivo e variabile. Nella strategia di livellamento della produzione. il ritmo produttivo e variabile. Il numero di addetti alla produzione e costante. Il numero di addetti alla produzione e variabile. i costi di mantenimento a scorta sono bassi. In quale strategia il numero di addetti alla produzione e costante. non è mai costante. Nella strategia chase della produzione. nella strategia a ritmo produttivo variabile. Nella strategia di livellamento della produzione. La matrice della domanda. rappresenta l'input del modello di programmazione lineare semplice. rappresenta l'output del modello di programmazione lineare a numeri interi. rappresenta l'output del modello di programmazione lineare semplice. rappresenta l'input del modello di programmazione lineare a numeri interi. Nel modello di programmazione lineare a numeri interi la condizione di no backlog e espressa da. quantità da produrre del prodotto i nel periodo t sempre minore o uguale alla capacita produttiva. eccesso di produzione rispetto alla domanda del prodotto i fino periodo t sempre minore o uguale a zero. quantità da produrre del prodotto i nel periodo t sempre maggiore o uguale alla capacita produttiva. eccesso di produzione rispetto alla domanda del prodotto i fino periodo t sempre maggiore o uguale a zero. Mel modello di di programmazione lineare semplice. sono ammessi stock out. sono ammessi back log. bisogna considerare accuratamente i costi di set up. la domanda e prevedibile deterministicamente. Nel modello di programmazione lineare a numeri interi. non viene sottratta la capacita? produttiva persa durante i set-up. il costo di set up tiene conto della sequenza di produzione dei prodotti sulla macchina. viene sottratta la capacità produttiva persa durante i set-up. il numero di variabili da gestire e limitato. Mel modello di di programmazione lineare semplice. la funzione obiettivo è sempre minimizzare la somma costo giacenze+ costo lavoro straordinario. la forza lavoro ordinaria non è mai prefissata. la funzione obiettivo è sempre minimizzare la somma costo giacenze + costo lavoro. I costi variabili potrebbero mantenersi costanti. Nel modello di programmazione lineare semplice, dati Siniz=scorta iniziale, P=produzione, D=domanda, Sfin=scorta finale, uno dei vincoli si esprime come. Siniz-P-D=Sfin. Siniz-P+D=Sfin. Siniz+P+D=Sfin. Siniz+P-D=Sfin. In caso di mancata sincronizzazione collaborativa nella supply chain. bisogna posticipare gli acquisti rispetto al manifestarsi della domanda. bisogna anticipare gli acquisti rispetto al manifestarsi della domanda. il fornitore sovrastima la domanda di sell in del proprio cliente. non si hanno eccessi di stock nei siti logistici. In una supply chain non collaborativa costituita da 4 livelli, considerando un errore previsionale del 10 per cento lungo la catena, se al cliente finale devono arrivare 100 unita di prodotto, per quanti pezzi deve dimensionare la sua capacità distributiva il grossista. 140. 121. 110. 133. In una supply chain non collaborativa costituita da 4 livelli, considerando un errore previsionale del 10 per cento lungo la catena, se al cliente finale devono arrivare 100 unita di prodotto, il retailer quanti pezzi deve richiedere al grossista. 101. 110. 133. 121. In una supply chain non collaborativa costituita da 4 livelli, considerando un errore previsionale del 10 per cento lungo la catena, se al cliente finale devono arrivare 100 unita di prodotto, quante ne deve produrre il manufacturer. 140. 133. 121. 130. Considerando: h1 costo di mantenimento delle scorte magazzino a valle=5 euro, h2 costo di mantenimento delle scorte magazzino a monte=3 euro, j numero intero che lega i lotti di acquisto=3, il costo totale di mantenimento risulta uguale a. 11 euro. 24 euro. 9 euro. 6 euro. Considerando: A1 costo fisso di ordinazione magazzino a valle=5000 Euro, in unità monetarie per lotto, A2 costo fisso di ordinazione magazzino a monte=7000, in unità monetarie per lotto, j numero intero che lega i lotti di acquisto=2, il costo totale di ordinazione risulta uguale a. 9500 Euro. 6000 Euro. 1000 Euro. 8500 euro. Considerando: D Tasso di domanda in quantità o pezzi nell'unità di tempo, A1 costo fisso di ordinazione magazzino a valle, in unità monetarie per lotto, A2 costo fisso di ordinazione magazzino a monte, in unità monetarie per lotto, h1 costo di mantenimento delle scorte magazzino a valle, h2 costo di mantenimento delle scorte magazzino a monte, Q1 lotto di acquisto magazzino a valle, Q2 lotto di acquisto magazzino a monte, j numero intero che lega i lotti di acquisto; il valore di Q1 che minimizza il costo totale di determina con la seguente formula. Q1=(A2*D/Q2)+h2*(j-1)*Q1/2. Q1=radq(2*A1*h1/D). Q1=radq(2*A1/A2*D/h1*h2). Q1=radq(2*A1*D/h1). Nel modello Echelon stock l'inventory position allo stadio a monte IP2 e uguale a. scorta fisica nel magazzino 2 + scorta fisica nel magazzino 1+ quantità ordinata nel magazzino 2. scorta fisica nel magazzino 2 - scorta fisica nel magazzino 1+ quantità ordinata nel magazzino 2. scorta fisica nel magazzino 1+ quantità ordinata nel magazzino 2. scorta fisica nel magazzino 2 - scorta fisica nel magazzino 1 - quantità ordinata nel magazzino 2. Considerando: D Tasso di domanda in quantità o pezzi nell'unità di tempo, A1 costo fisso di ordinazione magazzino a valle, in unità monetarie per lotto, A2 costo fisso di ordinazione magazzino a monte, in unità monetarie per lotto, h1 costo di mantenimento delle scorte magazzino a valle, h2 costo di mantenimento delle scorte magazzino a monte, Q1 lotto di acquisto magazzino a valle, Q2 lotto di acquisto magazzino a monte, j numero intero che lega i lotti di acquisto; la funzione di costo di un magazzino a valle e data da. Ctot1=(A1*A2*D/Q1)+(h1*h2*Q1/2. Ctot1=(A1*D/Q1)+(h1*Q1/2). Ctot1=(A1*D/Q1)+(h1*Q2/2). Ctot1=(A1*D/Q1)-(h1*Q1/2). Considerando: D Tasso di domanda in quantità o pezzi nell'unità di tempo=900, A1 costo fisso di ordinazione magazzino a valle, in unità monetarie per lotto=5000 Euro, A2 costo fisso di ordinazione magazzino a monte=7000 Euro, in unità monetarie per lotto, h1 costo di mantenimento delle scorte magazzino a valle=5 Euro, h2 costo di mantenimento delle scorte magazzino a monte= 3 Euro, j numero intero che lega i lotti di acquisto=3, la quantità Q1*che minimizza il costo dell'intera rete risulta uguale a. nessuna risposta esatta. 775 unità. 1095 unità. 971 unità. Nei sistemi a logica pull. un nuovo ordine viene emesso ad ogni intervallo di tempo definito. i fabbisogni di ogni componente sono calcolati sulla base MPS e non stimati singolarmente in base ad analisi statistiche della domanda passata. un componente è richiesto solo quando il prodotto finito di cui fa parte deve essere prodotto. Il reintegro delle scorte avviene unicamente in funzione del livello delle scorte disponibili. Le scorte presenti in magazzino alla fine del periodo i disponibili per il periodo i+1-esimo Sc(i) sono determinate da. il fabbisogno netto per il periodo i-esimo -fabbisogno lordo per il periodo i-esimo - materiale schedulato da ricevere per il periodo i-esimo + scorte presenti in magazzino alla fine del periodo i-1-esimo. il fabbisogno netto per il periodo i-esimo -fabbisogno lordo per il periodo i-esimo + materiale schedulato da ricevere per il periodo i-esimo + scorte presenti in magazzino alla fine del periodo i-1-esimo. il fabbisogno netto per il periodo i-esimo + fabbisogno lordo per il periodo i-esimo + materiale schedulato da ricevere per il periodo i-esimo + scorte presenti in magazzino alla fine del periodo i-1-esimo. il fabbisogno netto per il periodo i-esimo -fabbisogno lordo per il periodo i-esimo + materiale schedulato da ricevere per il periodo i-esimo - scorte presenti in magazzino alla fine del periodo i-1-esimo. La procedura MRP. rappresenta la lista di tutti i componenti, con le relative quantità d'impiego, necessari alla fabbricazione di una unità di prodotto. valuta il livello di scorte di sicurezza da mantenere costante. definisce livelli di produzione di ogni prodotto nei sottoperiodi di T e le corrispondenti date di consegna. determina i fabbisogni di prodotti e materie prime da acquistare e le relative tempistiche. Nella procedura MRP II il CRP. non richiede una rappresentazione ed una conoscenza accurata dei cicli di lavorazione e della capacità dei singoli elementi produttivi. non consente di appianare situazioni di sovraccarico e sottoutilizzo. Il lead time utilizzato è un valore costante che deriva da dati storici. permette di verificare a posteriori il soddisfacimento dei vincoli di capacità in termini di disponibilità di macchine e manodopera. Nella procedura MRP II il MPS. risulta molto semplificato per quei prodotti offerti in numerose varianti. rende possibile costruire previsioni corrette a livello di prodotto finito quando sono presenti moltissime varianti. non contiene moduli per la previsione della domanda. realizzato a partire dalle previsioni di domanda, dagli ordini dei clienti e dal piano strategico di produzione. Nella procedura MRP II il FCS. non è in grado di fornire una pianificazione dettagliata. la funzione da ottimizzare in tale modello è spesso il massimo della violazione dei carichi per periodo. la funzione da ottimizzare in tale modello è spesso la minimizzazione della capacità produttiva. tiene conto della effettiva capacità delle risorse produttive e dei vincoli dell'officina. Nella procedura MRP II il PAC. evidenzia eventuali picchi di carico attribuiti alle risorse. opera la schedulazione in tempo reale in base ad una lista ordinata di operazioni detta dispach list. è rappresentato da un diagramma di Gantt che fornisce informazioni sul concatenarsi delle fasi di lavorazione. rappresenta un istogramma di carico per analizzare le lavorazioni attribuite ai vari CdL. In un sistema ERP per integrabilità si intende. capacità del sistema di interagire in modo bidirezionale con altri software e sistemi presenti e futuri. struttura funzionale caratterizzata da diverse parti legate a funzioni/processi aziendali. capacità di essere utilizzato per più scopi e con livelli differenti di intensità. capacità di un sistema di essere adattato in modo semplice all'utilizzazione di un numero crescente di utenti. In un sistema ERP per scalabilità si intende. capacità di essere utilizzato per più scopi e con livelli differenti di intensità. capacità del sistema di interagire in modo bidirezionale con altri software e sistemi presenti e futuri. capacità di un sistema di essere adattato in modo semplice all'utilizzazione di un numero crescente di utenti. struttura funzionale caratterizzata da diverse parti legate a funzioni/processi aziendali. Un sistema ERP. ha diversi centri di immagazzinamento dati. garantisce unicità della base di dati. necessita di procedure di allineamento tra i diversi database presenti in azienda. un software progettato con focalizzazione sulle singole funzioni tradizionali. In un sistema ERP per flessibilità si intende. capacità di un sistema di essere adattato in modo semplice all'utilizzazione di un numero crescente di utenti. struttura funzionale caratterizzata da diverse parti legate a funzioni/processi aziendali. capacità del sistema di interagire in modo bidirezionale con altri software e sistemi presenti e futuri. capacità di essere utilizzato per più scopi e con livelli differenti di intensità. Al fine di determinare il costo di trasporto minimo con il metodo del centro esatto di gravita si utilizzano. le distanze euclidee in ambito extraurbano. nessuna risposta esatta. le distanze euclidee in ambito urbano. le distanze rettilinee in ambito extraurbano. considerando di avere 5 dettaglianti situati nelle seguenti coordinate A (10, 25); B(20, 35); C(15, 30), D(40, 60), E(50, 20), con le seguenti quantità in uscita Q(A)=80, Q(B)=50, Q(C)= 65, Q(D)=40, Q(E)=70, e un costo di trasporto pari a 1 euro/km il centro di gravita dei flussi avrà le seguenti coordinate. (28.4; 25.45). (25.81; 31.14). (0.44; 0.55). (27; 34). Nel metodo del punto di pareggio. Costo Totale = Costi Fissi + Costi Variabili unitari x Flusso annuo. Costo Totale = Costi Fissi + Costi Variabili x Flusso annuo. Costo Totale = (Costi Fissi + Costi Variabili unitari) x Flusso annuo. Costo Totale = Costi Fissi + Costi Variabili unitari / Flusso annuo. Nei Ce.Di. si stoccano le scorte di sicurezza. la funzione prevalente e quella di stoccaggio e non di allestimento degli. i materiali vengono temporaneamente stoccati in attesa di completare i mix di prodotti previsti dagli ordini di consegna. ordini prevale la funzione di distribuzione degli ordini. I sistemi distributivi decentrati. abbassano i costi di mantenimento delle scorte. abbassano i livelli di scorte necessari all evasione degli ordini. contribuiscono alla riduzione del Time to Order. causano l aumento del Time to Order. Dati i seguenti dati di vendita di un deposito periferici DP1 per le settimane da 7 a 10: Scorta inizio 7ma settimana DP1=110 unita; Vendita Deposito DP1 7ma settimana=60 unita; Vendita Deposito DP1 8va settimana=50 unita; Vendita Deposito DP1 9na settimana=90 unita; Vendita Deposito DP1 10ma settimana=100 unita; ordine di 20 unita alla settimana 8; Scorta di sicurezza DP1=20 unita. Il fabbisogno netto all'inizio della 9na settimana risulta uguale a. 90 unità. 110 unità. 40 unità. 70 unità. Dati i seguenti dati di vendita di un deposito periferici DP1 per le settimane da 7 a 10: Scorta inizio 7ma settimana DP1=110 unita; Vendita Deposito DP1 7ma settimana=60 unita; Vendita Deposito DP1 8va settimana=50 unita; Vendita Deposito DP1 9na settimana=90 unita; Vendita Deposito DP1 10ma settimana=100 unita; ordine di 20 unita alla settimana 8; Scorta di sicurezza DP1=20 unita. La disponibilita all inizio della 9na settimana risulta uguale a. 0 unità. 50 unità. 20 unità. 30 unità. Dati i seguenti dati di vendita di un deposito periferico DP1: Scorta inizio 7ma settimana DP1=110 unita; Vendita Deposito DP1 7ma settimana=60 unita; Scorta di sicurezza DP1=20 unita, la giancenza alla 7ma settimana del DP1 risulta uguale a. 90 unità. 110 unità. 50 unità. 130 unità. Il DRP opera secondo la stessa logica di. MRP. MPS. ERP. BOP. Per lo sviluppo della procedura DRP bisogna conoscere a livello di ogni singolo deposito periferico. il livello di corte di sicurezza da mantenere per far fronte agli ordini. la manodopera disponibile per allestimento degli ordini. la quantità disponibile data da: giacenza di prodotti finiti - q.ta impegnata - scorta di sicurezza. il costo delle scorte di sicurezza da mantenere per far fronte agli ordini. Nel sistema DPR. calcola la domanda dipendente nei nodi distributivi indipendentemente dai economici di riordino ai vari livelli della rete. partendo dalla domanda indipendente nei nodi periferici, si calcola la domanda dipendente nei nodi immediatamente a monte. partendo dalla domanda indipendente del magazzino centrale, si calcola la domanda dipendente nei nodi immediatamente a valle. partendo dalla domanda dipendente nei nodi periferici, si calcola la domanda dipendente nei nodi immediatamente a valle. Dati i seguenti dati di vendita di un deposito periferici DP1 per le settimane da 7 a 10: Scorta inizio 7ma settimana DP1=110 unita; Vendita Deposito DP1 7ma settimana=60 unita; Vendita Deposito DP1 8va settimana=50 unita; Vendita Deposito DP1 9na settimana=90 unita; Vendita Deposito DP1 10ma settimana=100 unita; ordine di 20 unita alla settimana 8; Scorta di sicurezza DP1=20 unita. La disponibilità all'inizio della 8va settimana risulta uguale a. 50 unità. 30 unità. 20 unità. 0 unità. Nel modello SCOR il processo source consiste. nell'insieme di tutti i processi relativi al funzionamento della suppy chain. nei processi di consegna e di gestione dei clienti, ivi compresi gli attori a valle della catena. nei processi per la gestione dei fornitori, delle consegne, delle informazioni con lo stadio a monte della catena e degli accordi con le fonti di approvvigionamento. nella pianificazione e gestione della catena, tramite decisioni sulle risorse finanziarie, fisiche e conoscitive. Il secondo livello del modello SCOR. effettua una decomposizione degli elementi di processo. nessuna risposta esatta. individua le categorie di processi che sono definite dalla scomposizione dei cinque macroprocessi. descrive in dettaglio ogni categoria di processo, indicando, per ciascuno, gli elementi di cui è composto, gli input, gli output e le relazioni tra gli elementi. Nel metodo Logistic scoreboard per produttività della logistica si intende. il numero di clienti finali soddisfatti. il numero di ordini evasi per ora e utilizzo delle risorse. il numero di prodotti venduti al netto dello stockout. il numero di ordini evasi - ritorni in garanzia. nel modello SCOR per flessibilità si intende. il numero di giorni necessari a raggiungere un aumento sostenibile del 20% non pianificato nelle quantità. la percentuale di aumento massimo sostenibile nelle quantità consegnate che può essere raggiunto in 30 giorni. il numero di giorni necessari a raggiungere un aumento sostenibile del 20% non pianificato nelle quantità prodotte. la percentuale di aumento massimo sostenibile nelle quantità prodotte che può essere raggiunto in 30 giorni. La disponibilità di una supply chain si misura come. ordini evasi/tot. Ordini ricevuti. tot. Ordini ricevuti-ordini evasi/tot. Ordini ricevuti. tot. Ordini ricevuti-ordini evasi/ordini evasi. tot. Ordini ricevuti/ordini evasi. nel modello SCOR per adattabilità si intende. la percentuale di aumento massimo sostenibile nelle quantità prodotte che può essere raggiunto in 30 giorni. la percentuale di aumento massimo sostenibile nelle quantità consegnate che può essere raggiunto in 30 giorni. il numero di giorni necessari a raggiungere un aumento sostenibile del 20% non pianificato nelle quantità prodotte. il numero di giorni necessari a raggiungere un aumento sostenibile del 20% non pianificato nelle quantità consegnate. Quale fra le seguenti prospettive non fa parte del metodo della Balance Scorecard?. la prospettiva dei clienti. la prospettiva dei processi di apprendimento e di crescita. la prospettiva dei processi interni di gestione. la prospettiva dei fornitori. La soddisfazione di una transazione nella supply chain e intesa come. soddisfazione dei servizi percepito prima dell'acquisto del prodotto. soddisfazione associata al supporto fornito durante l'uso del prodotto distribuito. grado di soddisfazione associato ai servizi direttamente coinvolti con la distribuzione fisica del prodotto. grado di soddisfazione associato ai servizi non direttamente coinvolti con la distribuzione fisica del prodotto. La risposta del sistema supply chain. si riferisce alla durata del ciclo dell'ordine. si riferisce alla capacità del sistema di adattare rapidamente le attività logistiche alle mutevoli richieste del mercato. si riferisce alla conformità della consegna rispetto all'ordine ricevuto. si riferisce al modo in cui viene effettuata l'attività logistica globale. Il valore di una supply chain si misura come. qualità x servizio/costo x tempo. qualità/costo. qualità/servizio. (qualità + servizio)/(costo + tempo). Nel problema dei trasporti. nella prima iterazione si deve calcolare per ciascuna riga e colonna la differenza fra i due minori costi di trasporto. il primo passo e costruire una matrice costituita da una colonna per ogni stabilimento produttivo e una riga per ciascun cliente . si assegna alla tratta selezionata con il costo di trasporto minore la quantità da produrre e movimentare prendendo il valore più alto tra la domanda del cliente e la capacità produttiva massima dello stabilimento. dopo aver calcolato per ciascuna riga e colonna la differenza fra i due minori costi di trasporto si identifica la differenza minore poi il costo di trasporto maggiore. Nel sistema logistico portuale per ship operation si intende. insieme di manovre che permettono alla nave di entrare in porto. insieme di operazioni di ricezione e consegna attraverso le quali i container vengono trasferiti. insieme dei processi con cui i container sono scaricati e caricati dalla nave. insieme di operazioni effettuate dai mezzi di carico dalla banchina alla nave. Nel sistema logistico portuale gli AVG servono. per carico e scarico navi. per il trasporto orizzontale. nel processo di stoccaggio e il carico dei container sui. camion per caricare e scaricare i treni. Nel sistema logistico portuale gli ASC servono. nel processo di stoccaggio e il carico dei container sui camion. per carico e scarico navi. per il trasporto orizzontale. per caricare e scaricare i treni. Nel sistema logistico portuale gli RMG servono. nel processo di stoccaggio e il carico dei container sui camion. per il trasporto orizzontale. per carico e scarico navi. per caricare e scaricare i treni. Nel sistema logistico portuale le Quay Cranes servono. per carico e scarico navi. per caricare e scaricare i treni. nel processo di stoccaggio e il carico dei container sui camion. per il trasporto orizzontale. Nel sistema logistico aeroportuale la Unit Load device HMA stallo e. contenitore a ponte principale con porta solida. un pallet piano universale per stivazioni inferiori. contenitore di contenimento inferiore con porta in tela e cinghie incorporate. contenitore per il trasporto dei cavalli. Nel sistema logistico aeroportuale la Unit Load device LD 7 e. un contenitore a ponte principale con porta solida. un contenitore di contenimento inferiore con porta in tela e cinghie incorporate. un contenitore per il trasporto dei cavalli. un pallet piano universale per stivazioni inferiori. Nel sistema logistico aeroportuale la Unit Load device M-6 PRA 16 ft e. un contenitore porta auto. contenitore per il trasporto dei cavalli. contenitore di contenimento inferiore con porta in tela e cinghie incorporate un pallet. piano universale per stivazioni inferiori. Nel sistema logistico aeroportuale la Unit Load device M- 2 AGA 20-ft e un. contenitore porta auto. un contenitore a ponte principale con porta solida. contenitore di contenimento inferiore con porta in tela e cinghie incorporate. un pallet piano universale per stivazioni inferiori. L'espressione catena del freddo indica il sistema che sottosta al mantenimento dei prodotti surgelati ad una temperatura costante e comunque inferiore a. meno 10 gradi Celsius. meno 12 gradi Celsius. meno 18 gradi Celsius. meno 15 gradi Celsius. Nella catena del freddo le apparecchiature isotermiche. hanno un meccanismo di produzione a freddo per ridurre la temperatura interna dello spazio vuoto e mantenerlo a una temperatura costante tra -12 gradi C e -20 gradi C. hanno pareti, porte, soffitto e pavimento isolanti. hanno delle piastre eutettiche che mantengono la temperatura a circa - 80 gradi C. hanno una fonte fredda non meccanica che può ridurre la temperatura interna e mantenerla per una temperatura esterna media da 30 gradi C a -20 gradi C. Nella catena del freddo un reefers indica. delle piastre riempite con del liquido mantenuto ad una temperatura definita. un pezzo di materiale isolante che funge da cuscinetto per le variazioni di temperatura e per mantenere la temperatura relativamente costante. delle confezioni contenenti sostanze che cambiano fase che possono andare dal solido al liquido e viceversa per controllare un ambiente. una generica unità di trasporto a temperatura controllata. Nella catena del freddo le apparecchiature refrigerate. hanno pareti, porte, soffitto e pavimento isolanti. hanno delle piastre eutettiche che mantengono la temperatura a circa - 80 gradi C. hanno un meccanismo di produzione a freddo per ridurre la temperatura interna dello spazio vuoto e mantenerlo a una temperatura costante tra -12 gradi C e -20 gradi C. hanno una fonte fredda non meccanica che può ridurre la temperatura interna e mantenerla per una temperatura esterna media da 30 gradi C a -20 gradi C. Nel trasporto tramite droni. Il costo per trasportare un drone, per kg/volume è molto più elevato basso rispetto a molte altre. soluzioni non sono utilizzabili in aree di difficile accesso. vengono utilizzati solo per la consegna dell utlimo miglio. Il costo per trasportare un drone, per kg/volume è molto più elevato rispetto a molte altre soluzioni. Uno smart contract. non è a conoscenza di dati o eventi esterni alla blockchain. ha insite delle clausole che lo rendono valido per tutti gli utilizzatori della blockchain. è a conoscenza di tutti i dati o eventi esterni alla blockchain relativi all'oggetto del contratto. può essere rescisso solo in caso di smantellamento della blockchain in cui risiede. Gli oracles. sono dei pacchetti dati per la gestione del libro mastro centralizzato. nessuna risposta esatta. sono dei consulenti certificati che forniscono informazioni al libro mastro centralizzato. possono essere rappresentati da sensori di vario genere. Nella blockchain si utilizza. il libro mastro decentralizzato. si utilizzano algoritmi di fiducia gestiti da un sistema centralizzato. il libro maestro distribuito. un registro delle transazioni digitale archiviato e gestito su un sistema centralizzato. l'utilizzo della blockchain. può impedire il diffondersi di un epidemia a livello alimentare. determina i prezzi di alcuni prodotti in filiere controllate. non si può applicare in caso di materie prime. può facilitare il commercio di prodotti artigianali. La blockchain. introduce il concetto di firma irreversibile. introduce il concetto di firma reversibile. obbliga gli utenti a dotarsi di firma. digitale elimina la necessita di firma. Quali elementi accomunano blockchain e IoT. smart contract. criptovalute. sensori e trasduttori. nessuna risposta esatta. Identificare uno fra i seguenti elementi che rappresenta IoT. dispositivi connessi ad internet. sensori di prossimità. tutti gli elementi elencati rappresentano IoT. contatori intelligenti. Un modello C2B. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda a un'altra. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda ad una pubblica amministrazione. è equivalente a una ditta individuale al servizio di un'azienda più grande. si concentra sulla fornitura di prodotti da consumatore a consumatore. Un modello G2C. si concentra sulla vendita in cui clienti unici sono i governi la pubblica amministrazione. si concentra sulla vendita dal governo al grande pubblico. si concentra sulla fornitura di prodotti da consumatore a consumatore. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda a un'altra. Un modello B2G. si concentra sulla fornitura di prodotti da consumatore a consumatore. è equivalente a una ditta individuale al servizio di un'azienda più grande. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda a un'altra. si concentra sulla vendita in cui clienti unici sono i governi la pubblica amministrazione. Un modello C2C. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda ad una pubblica amministrazione. si concentra sulla fornitura di prodotti dal consumatore alle imprese. si concentra sulla fornitura di prodotti da consumatore a consumatore. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda a un'altra. Un modello B2B. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda ad una pubblica amministrazione. si concentra sulla fornitura di prodotti dal consumatore alle imprese. si concentra sulla fornitura di prodotti da un'azienda a un'altra. rappresenta il modello tradizionale di vendita al dettaglio. Il commercio tradizionale rispetto al e-commerce B2C. un numero maggiore di consegne non riuscite. maggiore diffusione delle località di consegna. include più fermate per rotta. include meno fermate per rotta. Nel contesto B2C fra le differenze operative rispetto al commercio tradizionale si annovera. minore diffusione delle località di consegna. meno fermate per rotta. un numero maggiore di consegne non riuscite. un numero minore di consegne non riuscite. Oltre a volume, velocita e varietà quali ulteriori parametri caratterizzano i big data. valore aggiunto e vendite. volume di vendite e varietà di prodotti. vendite e visione. valore e veridicità. |