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Politica economica e scienza delle finanze

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Politica economica e scienza delle finanze

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Esame Edoardo

Creation Date: 2025/12/07

Category: Personal

Number of questions: 116

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Che cosa si intende per “fonte del diritto”?. L’atto o il fatto idoneo a produrre norme giuridiche vincolanti. L’insieme delle sanzioni previste dall’ordinamento. L’organo che applica le norme ai casi concreti. Il documento che pubblica le leggi per renderle conoscibili.

Nelle visioni organicistiche dello Stato: L'individuo era considerato come parte dell'organismo di appartenenza (Stato, collettività..) e la realizzazione degli obiettivi pubblici è prioritaria rispetto alle esigenze individuali. Lo Stato ha esclusivamente funzioni di difesa del territorio. Lo Stato è uno strumento funzionale alla realizzazione degli obiettivi individuali. Lo Stato è una organizzazione temporanea e inefficiente della vita sociale.

La Teoria dell'Economia del benessere: Studia il funzionamento di una economia di produzione e di scambio domandandosi quale debba essere la configurazione ottimale di un sistema economico, in cui siano presenti più individui eterogenei, con diversi sistemi di preferenze e diverse dotazioni iniziali di fattori, come la capacità lavorativa e il capitale. Studia il funzionamento di una economia assistita domandandosi quale debba essere la configurazione ottimale del sistema economico per il benessere dei singoli Stati. Studia il funzionamento di una economia assistita domandandosi quale debba essere la configurazione ottimale del sistema economico per il benessere dei singoli individui. Studia il funzionamento di una economia domandandosi quale debba essere la configurazione ottimale dei servizi statali per il benessere dei cittadini.

Qual è la lettura della Public choice e le risposte operative indicate per la PA italiana?. Politici/burocrati rispondono a incentivi (rent seeking, cattura, cicli di bilancio); rimedi: trasparenza/partecipazione (l. 241/1990, accesso civico), misurazione-performance (d.lgs. 150/2009, riforme Madia), anticorruzione (l. 190/2012, PNA ANAC). Le distorsioni derivano solo da errori contabili; rimedi: più spesa corrente senza valutazione. Il problema sono esclusivamente le esternalità; rimedi: price cap e separazione contabile in ogni settore. Gli incentivi non contano; basta aumentare le aliquote progressive per eliminare le rendite.

Le funzioni principali dello Stato: Sono descritte da Adam Smith, nella Theory of Public Finance (1959). Sono descritte da Richard Musgrave, nella Theory of Public Finance (1959). Sono descritte da Keynes, nella Theory of Public Finance (1959). Sono descritte da Pareto, nella Theory of Public Finance (1959).

Il bilancio dello Stato, nella contabilità di Stato: È un documento qualitativo, con descrizione dei principali obiettivi realizzati nel periodo d'anno precedente dallo Stato. È un documento contabile indicante le entrate(imposizione fiscale) e le uscite dell'amministrazione di uno Stato relative ad un determinato periodo di tempo. In Italia il bilancio è previsto e regolato anche dalla Costituzione (art. 81). È un documento contabile indicante le entrate (imposizione fiscale) e le uscite dell'amministrazione di uno Stato relative ad un determinato periodo di tempo. In Italia il bilancio è previsto e regolato anche dalla Costituzione (art. 91). È un documento qualitativo, con descrizione dei principali obiettivi previsti nel corso dell'anno successivo dallo Stato.

Qual è lo scopo della Scienza delle finanze?. Studiare ruolo e funzioni dello Stato nelle economie di mercato, la loro giustificazione, le tre funzioni e gli andamenti finanziari/bilancio. Analizzare esclusivamente il comportamento delle imprese private sui mercati. Stabilire le regole formali del diritto amministrativo senza valutarne gli effetti. Descrivere la storia politica dello Stato e delle sue istituzioni.

In che senso lo Stato “agisce come regolatore"?. Fissa regole di concorrenza, tariffe e standard (anche tramite autorità indipendenti), incidendo su efficienza ed equità. Si limita a erogare spesa pubblica senza incidere sui comportamenti privati. Interviene solo con la giurisdizione ordinaria per dirimere controversie. Agisce esclusivamente attraverso la tassazione diretta dei redditi.

Quali sono le tre funzioni sintetizzate da Musgrave?. Allocativa, redistributiva, stabilizzatrice. Normativa, esecutiva, giudiziaria. Produttiva, commerciale, valutativa. Strategica, tattica, operativa.

Come si intrecciano Scienza delle finanze e Politica economica?. La Politica economica sceglie combinazioni di strumenti per obiettivi macro/micro; la Scienza delle finanze valuta sostenibilità finanziaria, coerenza allocativa e impatto distributivo. La Scienza delle finanze decide gli strumenti; la Politica economica ne verifica la contabilità ex post. Sono sinonimi: entrambe trattano solo il ciclo del bilancio. La Politica economica si occupa solo di equità; la Scienza delle finanze solo di efficienza.

Quale abbinamento tra le tre angolazioni analitiche è corretto?. Positiva: spiega i fenomeni; Normativa: cosa dovrebbe fare lo Stato; Descrittiva: cosa si fa davvero (ciclo di bilancio, contabilità, vincoli). Positiva: definisce gli obiettivi; Normativa: descrive la contabilità; Descrittiva: sceglie gli strumenti ottimali. Positiva: valuta l’equità; Normativa: misura i costi standard; Descrittiva: formula la funzione di benessere. Positiva: redige la legge di bilancio; Normativa: gestisce il DEF; Descrittiva: approva i regolamenti.

Quale combinazione descrive correttamente la funzione redistributiva?. Trasferimenti monetari, progressività dell’imposta personale e servizi (sanità, istruzione, assistenza) con base in art. 3 co. 2, art. 32, art. 38 Cost. Soltanto il finanziamento di investimenti infrastrutturali con riferimento all’art. 81 Cost. Riduzione dei dazi commerciali e politica monetaria espansiva. Esclusivamente sussidi alle imprese innovative, senza riferimenti costituzionali.

Quali elementi violano le ipotesi “pure” della teoria del benessere e aprono spazio all’intervento pubblico?. Esternalità, beni pubblici, asimmetrie informative, potere di mercato, mercati incompleti, costi di transazione. Solo preferenze omogenee e mercati completi. Esclusivamente l’assenza di concorrenza perfetta. Unicamente la presenza di tasse proporzionali.

Quale affermazione sui “due teoremi” dell’economia del benessere è coerente?. L’equilibrio concorrenziale è Pareto-efficiente sotto ipotesi forti; ogni allocazione efficiente può essere raggiunta con meccanismi di mercato dopo trasferimenti lump-sum sulle dotazioni iniziali. I teoremi garantiscono equità indipendentemente dalla distribuzione iniziale. L’efficienza si ottiene solo con imposte distorsive sui consumi. Le ipotesi sui mercati incompleti non incidono sui risultati dei teoremi.

Come viene delineato il federalismo fiscale e il caso italiano nel testo? a) Criteri di Oates (beni locali ai livelli prossimi ai cittadini; redistribuzione e esternalità al centro); riforma Titolo V (2001), l. 42/2009, LEP, equalizzazione e fabbisogni standard. Criteri di Oates (beni locali ai livelli prossimi ai cittadini; redistribuzione e esternalità al centro); riforma Titolo V (2001), l. 42/2009, LEP, equalizzazione e fabbisogni standard. Devoluzione totale delle imposte ai Comuni senza perequazione. Abolizione dei LEP e centralizzazione dei servizi locali. Assegnazione casuale delle basi imponibili senza criteri di benefici.

La teoria dello Stato Etico di Hegel. Differisce da quella di Hobbes, per il fatto che in Hegel la sovranità dello stato non deriva da un " Patto", da un contratto sociale tra uomini per motivi di utilità sociale, come per Hobbes, ma deriva dallo Stato medesimo che ha in se stesso la sua ragion d'essere. Ripresa nel Novecento, la teoria dello Stato etico di Hegel fu utilizzata come fondamento della concezione "assolutista" dello stato. Condivide con quella di Hobbes, per il fatto che in Hegel la sovranità dello stato deriva da un " Patto", da un contratto sociale tra uomini per motivi di utilità sociale, come per Hobbes. Differisce da quella di Hobbes, per il fatto che in Hegel la sovranità dello stato deriva da un " Patto", da un contratto sociale tra uomini per motivi di utilità sociale, a differenza di Hobbes, che ritiene che lo Stato e ha in se stesso la sua ragion d'essere. Ripresa nel Novecento, la teoria dello Stato etico di Hegel fu utilizzata come fondamento della concezione contrattualistica dello stato. È la disciplina economica che studia il ruolo e le funzioni economiche dello stato nelle economie di mercato.

Il primo grande teorico dello Stato come contratto tra individui è. Adam Smith nel suo lavoro 'la Ricchezza delle Nazioni'. Hegel nella sua concezione dello Stato Etico. Pareto nel suo lavoro 'la Ricchezza delle Nazioni'. Adam Smith nel suo 'lo Stato Etico e le sue funzioni'.

In una economia di mercato per i liberisti minimalisti. Il mercato tende naturalmente verso l'equilibrio concorrenziale. Non ha bisogno di aiuti esterni da parte dello Stato o del policy maker. È l'interesse individuale delle persone a spingere, come una mano invisibile, verso l'equilibrio di concorrenza. Il mercato tende naturalmente verso l'equilibrio concorrenziale. Ha tuttavia bisogno di aiuti esterni da parte dello Stato o del policy maker per realizzare la piena occupazione. Il mercato è in perenne instabilità e disallineamento tra domanda e offerta. Per questo ha bisogno di un ruolo importante delloStato per realizzare obiettivi di benessere individuale e piena occupazione. Gli individui sono solo consumatori e non partecipano attivamente alla produzione ma definiscono il quadro di regole entro le quali Stato e enti pubblici operano per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo.

Nell'equilibrio di mercato per i liberisti. Non solo ogni individuo massimizza il proprio benessere individuale ma si raggiunge la migliore allocazione possibile delle risorse, ossia la massima efficienza. I. La produzione offerta eguaglia la domanda della merce. II. Il prezzo di vendita della merce è il più basso possibile ed eguaglia il costo della produzione. III. Le risorse della produzione sono tutte impiegate e sono allocate nel modo più efficiente possibile. Ogni individuo massimizza il proprio benessere individuale, si raggiunge la migliore allocazione possibile delle risorse, anche se non tutte le risorse della produzione sono impiegate la produzione offerta non soddisfa la domanda. La gran parte degli individui massimizza il proprio benessere individuale, si raggiunge la migliore allocazione possibile delle risorse, anche se non tutte le risorse della produzione sono impiegate la produzione offerta non soddisfa la domanda. Lo stato realizza il benessere collettivo e il maggior grado di sviluppo potenziale I. La produzione offerta eguaglia la domanda della merce. II. Il prezzo di vendita della merce è il più basso possibile ed eguaglia il costo della produzione. III. Le risorse della produzione sono tutte impiegate e sono allocate nel modo più efficiente possibile IV. Non vi sono problemi di diseguaglianza e distribuzione della ricchezza.

Una dimostrazione teorica della necessità della funzione 'protettiva' dello Stato. Non può essere effettuata con la teoria dei giochi anche ricorrendo ad una applicazione ad hoc del famoso 'dilemma del prigioniero'. Può essere effettuata con la teoria dei giochi e una applicazione ad hoc del famoso 'dilemma del prigioniero'. Può essere solo negata con la teoria dei giochi e una applicazione ad hoc del famoso 'dilemma del prigioniero'. È impossibile, essendo una posizione ideologica e qualitativa.

Nella prospettiva della Scienza delle finanze, che cos’è lo Stato?. Un insieme di istituzioni che trasformano preferenze individuali in decisioni collettive tramite regole, bilancio, imposizione e regolazione. Un puro soggetto giuridico separato dai processi economici. Un organo politico che pianifica tutta l’economia senza vincoli. Un mercato di imprese pubbliche che competono tra loro.

Qual è la “visione minimale” dello Stato descritta a partire da Adam Smith?. Difesa e giustizia, alcune infrastrutture e regole basilari per garantire proprietà, contratti e concorrenza. Intervento diretto dello Stato in tutti i settori produttivi con piani quinquennali. Assenza di qualunque ruolo pubblico in economia. Solo redistribuzione del reddito tramite imposte progressive.

Qual è la prima grande coppia concettuale presentata per spiegare perché e come lo Stato interviene?. Organicismo e contrattualismo. Monetarismo e keynesismo. Federalismo e centralismo fiscale. Liberalismo e socialismo reale.

In che modo il pensiero di Hobbes è collocato nel testo rispetto all’intervento pubblico?. È contrattualista per origine (patto tra individui) ma conduce a giustificare un potere pubblico forte e centralizzato per garantire ordine e sicurezza. È organicista perché la sovranità discende dalla razionalità dello Stato etico. È liberale classico e sostiene che i mercati si autoregolano senza Stato. È rawlsiano e fonda l’intervento sulla protezione dei meno avvantaggiati.

Qual è l’implicazione di Rawls per la Scienza delle finanze secondo il testo?. La legittimazione dell’intervento pubblico include anche ragioni di equità: principi scelti “dietro il velo di ignoranza” migliorano la posizione dei meno avvantaggiati. L’efficienza allocativa è l’unico criterio di valutazione delle politiche. Le imposte dovrebbero essere sempre proporzionali per non distorcere. La redistribuzione è ammissibile solo tramite carità privata.

Perché la parentesi di teoria dei giochi (dilemma del prigioniero) giustifica almeno lo “Stato minimo”?. Perché senza enforcement credibile prevalgono strategie opportunistiche e lo Stato rende possibile cooperazione stabile tutelando diritti e contratti. Perché i mercati completi eliminano ogni rischio di opportunismo. Perché le sanzioni private tra imprese sono sufficienti a garantire fiducia. Perché l’interazione una tantum premia sempre la cooperazione spontanea.

Quale abbinamento tra principi costituzionali e contenuti è corretto secondo il testo?. Art. 41: iniziativa economica privata regolabile per utilità sociale; Art. 42: bilanciamento proprietà/interesse generale; Art. 3, c.2: rimozione degli ostacoli; Art. 97: buon andamento e imparzialità della PA. Art. 41: proprietà pubblica obbligatoria; Art. 42: libertà d’impresa assoluta; Art. 3, c.2: neutralità rispetto alle disuguaglianze; Art. 97: discrezionalità illimitata della PA. Art. 41: solo tutela della concorrenza; Art. 42: esproprio senza indennizzo; Art. 3, c.2: tassazione proporzionale; Art. 97: segretezza amministrativa. Art. 41: divieto di regolazione; Art. 42: proprietà come diritto inviolabile assoluto; Art. 3, c.2: nessun compito per la Repubblica; Art. 97: efficienza senza imparzialità.

Quale sintesi è corretta sui diversi approcci rispetto alle funzioni dello Stato?. Smith: compiti essenziali e beni pubblici “minimi”; Mill: correzioni per fallimenti del mercato; Rawls: rete redistributiva/assicurativa a tutela dei meno avvantaggiati; Stato etico/organicista: possibile pianificazione ampia subordinando individuo a fini collettivi. Smith: pianificazione integrale; Mill: abolizione delle imposte; Rawls: mercato senza redistribuzione; Stato etico: mercato autoregolato. Smith: solo redistribuzione; Mill: nessuna regolazione; Rawls: efficienza come unico criterio; Stato etico: neutralità valoriale. Smith: Stato proprietario delle imprese; Mill: sussidi a ogni settore; Rawls: divieto di imposte progressive; Stato etico: riduzione del ruolo pubblico.

Come viene presentata la Public choice e quali sono gli antidoti operativi richiamati per l’Italia?. Rischi di rent seeking, cattura del regolatore e cicli politico-elettorali; antidoti: accountability, trasparenza e partecipazione (l. 241/1990, accesso civico), misurazione/valutazione della performance (d.lgs. 150/2009, riforma Madia), anticorruzione e vigilanza (Piani triennali, ANAC, controlli Corte dei conti). Rischi solo contabili; antidoto: aumentare la spesa corrente senza valutazioni. Problema esclusivo delle esternalità; antidoto: abolire le autorità indipendenti. Gli incentivi sono irrilevanti; antidoto: sopprimere la trasparenza per velocizzare.

Nella concezione minimalista di Adam Smith, quale profilo ha la “mano pubblica”?. Garantire difesa e giustizia, poche infrastrutture non appropriabili e il quadro legale di proprietà e contratti. Panificare centralmente la produzione in tutti i settori. Redistribuire prevalentemente il reddito con imposte molto progressive. Avere un ruolo simbolico, senza funzioni essenziali.

Che cosa afferma, in sintesi, la legge degli sbocchi di Say?. Nel lungo periodo l’offerta crea la propria domanda: “i prodotti si scambiano con prodotti”. La domanda determina sempre e comunque l’offerta, a prescindere dalla produzione. La spesa pubblica genera domanda indipendentemente da redditi e produzione. I prezzi sono fissati dall’autorità per garantire l’equilibrio dei mercati.

Qual è il nucleo del ripensamento keynesiano rispetto a Say?. L’insufficienza della domanda aggregata può stabilizzare l’economia sotto la piena occupazione; lo Stato può intervenire anche in disavanzo per sostenerla. L’equilibrio di piena occupazione è garantito automaticamente dal mercato. La stabilizzazione richiede esclusivamente politica monetaria. Le crisi derivano unicamente da eccessi di regolazione pubblica.

Qual è, secondo il testo, il contributo di Hayek e il ruolo dello Stato che ne discende?. La conoscenza è dispersa e locale; i prezzi liberi coordinano piani decentrati; lo Stato assicura Stato di diritto e regole del gioco, evitando pianificazione sostitutiva. Hayek è un monetarista che propone il controllo centralizzato dell’informazione. L’autorità centrale può raccogliere tutta la conoscenza necessaria per allocare risorse meglio del mercato. Lo Stato deve massimizzare la redistribuzione anche a costo di sopprimere i segnali di prezzo.

Che cosa introduce la rivoluzione neoclassica/marginalista (Jevons, Walras, Menger) per l’analisi delle politiche?. Valore basato sull’utilità marginale; domanda da utilità marginale e prezzo, offerta da costi marginali; valutare imposte/trasferimenti agli effetti “al margine”. Valore determinato solo dai costi medi di produzione, irrilevanza delle preferenze. Centralità esclusiva delle grandezze macro, trascurando i comportamenti individuali. Ritorno alla teoria del valore-lavoro come unico fondamento dei prezzi.

Qual è la differenza di approccio tra Walras e Marshall?. Walras: equilibrio economico generale e legge di Walras; Marshall: equilibrio parziale, strumenti come surplus del consumatore ed elasticità. Walras: equilibrio parziale; Marshall: equilibrio generale con tutti i mercati congiunti. Walras e Marshall rifiutano entrambi l’uso di strumenti grafici per le politiche. Walras studia solo mercati isolati; Marshall solo interdipendenze di sistema.

Come sono delineate le tre funzioni di Musgrave?. Allocativa (correggere fallimenti: beni pubblici, esternalità, monopoli naturali, informazione imperfetta), redistributiva (imposte progressive, trasferimenti, servizi), stabilizzatrice (politica fiscale per occupazione e prezzi). Regolativa, giudiziaria e monetaria. Produttiva, commerciale e valutativa. Innovazione tecnologica, politica industriale e commercio estero.

Quale affermazione riassume correttamente la lezione di Pareto e della prima economia del benessere?. In condizioni ideali (concorrenza perfetta, informazione completa, assenza di esternalità/beni pubblici) gli equilibri concorrenziali sono Pareto-efficienti; l’intervento pubblico si giustifica quando tali condizioni falliscono; l’efficienza non decide l’equità. L’efficienza garantisce automaticamente una distribuzione giusta dei redditi. Le esternalità non alterano l’efficienza dei mercati concorrenziali. La politica pubblica deve perseguire solo l’efficienza, mai obiettivi distributivi.

Lo studio di Marshall si basa prevalentemente sull'analisi dell'equilibrio economico: Globale. Alfred Marshall è, inoltre, considerato il fondatore della scuola marginalista. Parziale. Alfred Marshall è, inoltre, considerato il fondatore della scuola marginalista. Parziale. Alfred Marshall è, inoltre, considerato il principale oppositore alle tesi e metodologie della scuola marginalista. Globale. Alfred Marshall è, inoltre, considerato il principale oppositore alle tesi e metodologie della scuola marginalista .

L'analisi marginalista: Considera marginale lo studio dell'economia e dello Stato. Considera le decisioni economiche determinate dalla variazione di una grandezza al margine e non dal suo valore assoluto. Parte dal presupposto che il valore dei beni sia assoluto e solo in modo marginale influenzato dal costo di produzione. Considera gli effetti marginali delle decisioni economiche.

Con la Teoria degli sbocchi, Say sosteneva che in regime di libero scambio: Sono possibili crisi prolungate, per la mancanza di sbocchi alla produzione. L'offerta non è sempre in grado di creare la propria domanda. Non sono possibili le crisi prolungate, poiché i prodotti si pagano con i prodotti e non con il denaro, che è solamente merce rappresentativa. L'offerta è sempre in grado di creare la propria domanda: ogni venditore è anche compratore. Non sono possibili le crisi prolungate, poiché i prodotti si pagano con il denaro, che può essere stampato senza limiti. L'offerta è sempre in grado di creare la propria domanda: ogni venditore è anche compratore grazie alla stampa del denaro. Sono possibili crisi prolungate, nonostante vi siano molteplici sbocchi alla produzione. L'offerta non è sempre in grado di creare la propria domanda.

Nei primi anni del Novecento, Keynes... Ha spostato l'attenzione dell'economia dalla domanda di beni alla produzione, osservando come il sistema di scambi sia in grado di garantire sempre la piena occupazione. Ha spostato l'attenzione dell'economia dalla produzione di beni alla domanda, osservando come in talune circostanze la domanda aggregata è insufficiente a garantire la piena occupazione. Ha spostato l'attenzione dell'economia dalla produzione di beni alla produzione di servizi, osservando come in talune circostanze la domanda aggregata di beni fisici è insufficiente a garantire la piena occupazione e occorre inventarsi dei lavori fittizzi. Ha aderito con entusiasmo alle tesi neoliberiste della scuola marginalista.

Nei periodi di crisi per Keynes: L'intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale avviene in condizioni di deficit pubblico (deficit spending), e determina un aumento dei consumi, degli investimenti e dell'occupazione. L'intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale avviene in condizioni di deficit pubblico (deficit spending), e determina una riduzione dei consumi, degli investimenti e dell'occupazione. L'intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale avviene in condizioni di equilibrio di bilancio, per evitare una contrazione dei consumi, degli investimenti e dell'occupazione. L'intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale non ha nessun effetto sul livello dei consumi, degli investimenti e dell'occupazione.

Secondo Keynes, che cosa guida produzione e occupazione nel breve periodo?. La domanda effettiva, cioè la spesa attesa per beni e servizi. L’offerta di lavoro, indipendentemente dalle vendite previste. La flessibilità perfetta dei prezzi che riporta sempre al pieno impiego. Il livello del risparmio aggregato fissato ex ante dal governo.

Cosa accade, nella teoria delle scorte, quando la domanda effettiva è inferiore alla produzione programmata?. Le scorte crescono e le imprese riducono l’output finché lo stock torna al livello desiderato. I prezzi aumentano istantaneamente eliminando l’eccesso di offerta. Le scorte si riducono e le imprese aumentano la produzione. Nulla: l’equilibrio resta sempre al pieno impiego.

Qual è l’identità corretta in economia chiusa ?. Y = C + I. Y = C + 1. Y = CY + SY (come prodotto). Y = C₀ + c (senza Y).

Che cosa mostra il “paradosso del risparmio” nel contesto descritto?. Se tutti aumentano la quota risparmiata in presenza di capacità inutilizzata, la domanda aggregata e il reddito calano e il risparmio totale può non aumentare. Più risparmio eleva sempre il reddito e quindi anche il risparmio aggregato. Il risparmio non influisce mai sulla domanda. Solo l’investimento pubblico determina il risparmio finale.

Qual è l’equilibrio del reddito con consumo lineare descritto nel testo e che cosa implica per il moltiplicatore?. Y* = (C₀ + I) · 1/(1 − c) ⇒ il moltiplicatore 1/(1−c) è > 1 se 0 < c < 1. Y* = (C₀ + I) · (1 − c) ⇒ il moltiplicatore è < 1 per ogni c. Y* = (C₀ − I) · 1/(1 + c) ⇒ il moltiplicatore è 1/(1+c). Y* = (C₀ · I) · c ⇒ il moltiplicatore dipende solo da C₀.

A parità di condizioni, perché un aumento di spesa pubblica (G) è più direttamente espansivo di un taglio d’imposte?. Perché G entra uno a uno nella domanda, mentre il taglio tasse agisce solo via reddito disponibile e propensione al consumo. Perché la riduzione di imposte non modifica mai il reddito disponibile. Perché G non ha effetti sul bilancio e quindi è “gratuita”. Perché i contribuenti spendono sempre il 100% del taglio fiscale.

Che cosa caratterizza la “trappola della liquidità” nel testo e quale politica resta efficace?. Elevata preferenza per la liquidità e tassi prossimi a zero rendono poco efficace la politica monetaria; resta efficace la spesa pubblica per riattivare la domanda. Tassi elevati che bloccano il credito e rendono efficace solo la politica monetaria restrittiva. Eccesso di investimenti privati che richiede tagli di G. Mercati finanziari chiusi che rendono inefficace qualunque politica fiscale.

Come si esercita la funzione stabilizzatrice in Italia?. Attraverso il Bilancio, entro i vincoli dell’art. 81 Cost. e della l. 196/2009 (DEF, NADEF, legge di bilancio), con possibilità di deviazioni temporanee in presenza di shock eccezionali. Solo mediante la politica monetaria nazionale, indipendente da qualsiasi vincolo. Esclusivamente con spesa corrente fuori bilancio non soggetta a regole. Con pareggio obbligatorio in ogni circostanza, senza eccezioni.

Quali limiti interni alla prospettiva keynesiana sono indicati?. Attese su futuro aumento d’imposte che smorzano il moltiplicatore; fuga all’import in economie aperte; vincoli istituzionali (monetari e di bilancio) che restringono l’uso discrezionale della spesa. Il moltiplicatore è sempre nullo perché i prezzi si adeguano istantaneamente. L’unico limite è l’insostenibilità automatica del debito in ogni contesto. I vincoli esterni non contano se si riducono le imposte.

Gli investimenti. Gli investimenti dipendono dal valore assoluto della domanda. Sono influenzati dal tasso d'interesse e dalle aspettative degli imprenditori. Sono quindi un fattore endogeno al modello. Gli investimenti non dipendono dal valore assoluto della domanda. Sono influenzati dal tasso d'interesse e dalle aspettative degli imprenditori. Sono quindi un fattore esogeno al modello. Gli investimenti dipendono dal valore assoluto della domanda, anche se sono influenzati dal tasso d'interesse e dalle aspettative degli imprenditori. Il valore assoluto é determinato nel modello. Gli investimenti non dipendono dal tasso d'interesse e dalle aspettative degli imprenditori. Sono quindi un fattore esogeno al modello.

Nel modello di Keynes variazioni della domanda: Comportano variazioni della offerta più che proporzionali. Comportano variazioni della offerta meno che proporzionali. Non hanno alcun impatto sulla offerta. Comportano variazioni della offerta sempre marginali.

Nel modello di Keynes la produzione di equilibrio: È costante, e dipende dalla disponibilità dei fattori di produzione. Si realizza ad un livello tanto maggiore quanto maggiore è il livello programmato della spesa per investimenti e quanto maggiore è la propensione marginale al consumo. Si realizza ad un livello tanto maggiore quanto maggiore è il livello programmato della spesa per consumi e quanto maggiore è la propensione marginale al consumo. Non si realizza mai.

Il paradosso del risparmio: Se tutti incominciano a risparmiare la domanda aggregata aumenterà. Ma se aumenta la domanda, diminuirà anche la produzione e il risparmio. Alla fine accade che l'ammontare totale dei risparmi, invece di aumentare, rimane invariato o addirittura diminuisce. Se tutti smettono di risparmiare la domanda aggregata diminuirà. Ma se diminuisce la domanda, aumenterà la produzione e il risparmio. Se tutti incominciano a risparmiare la domanda aggregata diminuirà. Ma se diminuisce la domanda, diminuirà anche la produzione e il risparmio. Alla fine accade che l'ammontare totale dei risparmi, invece di aumentare, rimane invariato o addirittura diminuisce. Se tutti incominciano a risparmiare la domanda aggregata diminuisce, la produzione aumenta e il livello totale dei risparmi rimane invariato.

La trappola della liquidità: È la mancanza sistematica di liquidità in un sistema. È la riduzione sistematica della produzione per far fronte a tassi di interessi troppo elevati. È la mancanza di liquidità sufficiente a far fronte agli impregni debitori, a fronte di un calo improvviso della domanda. È quella situazione in cui le imprese non aumentano gli investimenti anche se hanno accesso ai capitali a tassi sempre più bassi e vicini a zero.

La teoria dell'Economia del Benessere: Studia la configurazione ottimale di un sistema economico, in cui sia presente un solo individuo. Studia la configurazione ottimale di un sistema economico, in cui siano presenti più individui, con diversi sistemi di preferenze e diverse dotazioni iniziali di fattori, come la capacità lavorativa e il capitale, e di beni. Studia la configurazione ottimale di un sistema economico, in cui siano presenti più individui, con uguali sistemi di preferenze e dotazioni iniziali di fattori, come la capacità lavorativa e il capitale, e di beni. Studia la configurazione inefficiente di un sistema economico, in cui siano presenti più individui, con diversi sistemi di preferenze e diverse dotazioni iniziali di fattori, come la capacità lavorativa e il capitale, e di beni.

Nella Teoria del consumo: Ciascun consumatore persegue il soddisfacimento dei propri bisogni effettuando le proprie scelte di consumo senza vincoli di reddito. Ciascun consumatore persegue il soddisfacimento dei propri bisogni effettuando le proprie scelte di consumo entro il vincolo delle risorse a propria disposizione (reddito). Il consumo individuale di beni non dipende dalle preferenze individuali ma dalla offerta di beni. La domanda individuale di beni è sostanzialmente stabile e non dipende dal reddito disponibile.

Il saggio marginale di sostituzione: È un indicatore qualitativo di sostituibilità. È un test di sostituibilità di un bene. Indica la quantità di un bene che sono disposto a scambiare con un altro mantenendo la stessa utilità. Esprime quanto sono disposto a scambiare di un bene rispetto ad un altro per aumentare la mia utilità complessiva.

La curva di domanda del consumatore: Mette in relazione la domanda di equilibrio con il prezzo del bene dato il suo vincolo di bilancio. Mette in relazione la domanda di equilibrio con il livello di spesa pubblica. Mette in relazione i rischi di insolvenza del consumatore con il livello di spesa deciso. Non dipende dal consumatore, ma dalla offerta di beni e dalla domanda pubblica.

Per ottenere la domanda aggregata di un bene: Si somma la domanda per ogni livello di reddito dei singoli consumatori. Si somma la domanda per ogni livello di prezzo dei singoli produttori. Si moltiplica la domanda per ogni livello di prezzo dei singoli consumatori. Si somma la domanda per ogni livello di prezzo dei singoli consumatori.

Che cosa studia l’economia del benessere secondo il testo?. Quali assetti istituzionali, regole e politiche massimizzano o migliorano il benessere sociale dato che individui hanno preferenze e dotazioni diverse. Solo il comportamento delle imprese in monopolio. Le sole politiche macro di stabilizzazione del ciclo. La definizione giuridica dei diritti di proprietà senza effetti economici.

Come viene presentato l’Homo Oeconomicus nelle slide?. Un’astrazione utile: un decisore razionale che massimizza la propria utilità dato un vincolo di bilancio, per costruire un linguaggio operativo su incentivi e scelte. Una descrizione psicologica esaustiva della persona reale. Un individuo sempre altruista che massimizza il benessere sociale. Un’ipotesi vietata perché incoerente con la PA.

Qual è il criterio di miglioramento usato nella versione classica dell’economia del benessere?. Il principio di Pareto: migliorare almeno un individuo senza peggiorarne altri. Il massimo gettito fiscale possibile. L’uguaglianza perfetta dei redditi. Il saldo di bilancio in pareggio in ogni periodo.

Quale insieme include solo assiomi delle preferenze?. Completezza, transitività, monotonicità (non sazietà locale), convessità, continuità. Simmetria, omoteticità, indipendenza dalle alternative irrilevanti. Additività, separabilità debole, neutralità del reddito. Monotonia forte, olismo, ordine lessicografico fisso.

Che cosa implica la convessità delle preferenze per il saggio marginale di sostituzione (SMS)?. Preferenza per la diversificazione e SMS decrescente lungo la curva di indifferenza. Indifferenza alla diversificazione e SMS costante. Preferenza per la specializzazione e SMS crescente. Possibili incroci tra curve di indifferenza allo stesso livello di utilità.

Come variano vincolo di bilancio e prezzi/reddito secondo il testo?. Un aumento del prezzo ruota la retta verso l’interno; un aumento del reddito la trasla parallelamente verso l’esterno. Un aumento del prezzo trasla parallelamente verso l’esterno; un aumento del reddito ruota verso l’interno. Variazioni di prezzo non modificano la pendenza; solo il reddito la cambia. Variazioni di reddito cambiano sempre la pendenza ma non l’intercetta.

Qual è la condizione di ottimo del consumatore?. Punto di tangenza tra retta di bilancio e curva di indifferenza con SMS = rapporto dei prezzi (equivalente a uguale utilità marginale per euro speso). Intersezione qualsiasi tra retta di bilancio e curva di indifferenza. Paniere con spesa minima indipendentemente dall’utilità. Paniere con quantità uguali dei due beni.

Quale affermazione collega correttamente scelte tariffarie pubbliche e vincolo di bilancio degli utenti?. La pendenza riflette il rapporto dei prezzi; una tariffazione binomia (quota fissa + prezzo per unità) sposta l’intercetta e può cambiare l’ottimo; una tariffa sociale mirata può spostare l’ottimo verso l’accessibilità voluta. La quota fissa non incide sul vincolo di bilancio e non cambia mai l’ottimo. Un tetto di prezzo modifica solo le preferenze, non il vincolo di bilancio. Agevolazioni tariffarie non possono alterare la pendenza del vincolo.

Quali limiti e cautele all’approccio standard sono indicati nel testo?. Possibili violazioni comportamentali di completezza/transitività; beni “male”; preferenze non convesse/continue; impossibilità di Arrow; critica di Sen al welfarismo; necessità di trasparenza, valutazioni disaggregate e monitoraggio ex post. Gli assiomi sono sempre soddisfatti; Arrow dimostra l’esistenza di un ordine sociale perfetto. Le deviazioni comportamentali sono irrilevanti per le politiche pubbliche. La valutazione ex post è inutile se l’analisi ex ante è stata svolta.

Qual è il ruolo dei test di compensazione e della funzione del benessere sociale?. Kaldor–Hicks e Bergson–Samuelson introducono parametri normativi espliciti per confrontare allocazioni con vincitori e vinti (base per analisi costi–benefici) oltre il criterio paretiano. Servono a dimostrare che ogni politica efficiente è anche equa. Eliminano la necessità di usare preferenze individuali. Sostituiscono il vincolo di bilancio con una metrica etica priva di prezzi.

Per dimostrare la preminenza del mercato nella visione minimalista dello Stato le tesi neoclassiche utilizzano. Strumenti di statistica inferenziale ed empirica. Modelli di termodinamica. Dogmi qualitativi etici. Strumenti teorici matematici microeconomici e modelli matematico/grafici di equilibrio economico generale.

La curva di domanda. È inclinata positivamente: Ad ogni aumento del prezzo la domanda di equilibrio sarà inferiore e viceversa. È inclinata negativamente: Ad ogni aumento del prezzo la domanda di equilibrio sarà inferiore e viceversa. Può essere inclinata sia positivamente che negativamente, a seconda della stagione di riferimento. È normalmente piatta, perché non dipende dal prezzo del bene.

Nei modelli neoclassici l'obiettivo del produttore, nel decidere il livello di produzione,. È la massimizzazione dei profitti. Per questo produrrà una quantità aggiuntiva di bene finché il profitto marginale è positivo. È la massimizzazione della produzione. Per questo produrrà beni finché avrà a disposizione messi di produzione. È la massimizzazione dei profitti. Per questo produrrà una quantità aggiuntiva di bene finché il profitto marginale è negativo. È la minimizzazione dei profitti. Per questo produrrà una quantità aggiuntiva di bene finché il profitto marginale è positivo.

Cosa determina il costo marginale di una unità?. Curva di domanda. Ampiezza del mercato di sbocco. Tecnologia, Costo dei fattori fissi e variabili. Ampiezza del mercato di approvvigionamento.

La curva di offerta coincide con la curva del costo marginale. Nel punto di massimo. Nel punto di minimo. Nel tratto decrescente. Nel tratto crescente.

Che cosa afferma la I legge di Gossen?. L’utilità marginale di un bene diminuisce al crescere della quantità consumata. L’utilità marginale è costante indipendentemente dalla quantità. L’utilità marginale cresce all’aumentare della quantità consumata. L’utilità totale è sempre proporzionale al prezzo del bene.

Qual è la condizione di ottimo del consumatore?. Il saggio marginale di sostituzione eguaglia il rapporto dei prezzi (tangenza tra retta di bilancio e curva di indifferenza). La spesa è minimizzata a parità di utilità. Le quantità dei due beni sono uguali. La curva di indifferenza è tangente all’asse dei prezzi.

Perché la domanda di mercato risulta inclinata negativamente?. Perché, dato il vincolo di bilancio e preferenze ben comportate, all’aumentare del prezzo la quantità domandata diminuisce. Perché i consumatori massimizzano sempre la spesa al variare dei prezzi. Perché l’offerta delle imprese si riduce automaticamente quando i prezzi scendono. Perché le preferenze sono lineari e indipendenti dal prezzo.

Qual è la regola di decisione dell’impresa concorrenziale price-taker?. Produrre fino a quando il costo marginale eguaglia il prezzo (ricavo marginale). Produrre fino a quando il costo medio eguaglia il prezzo. Produrre fino a quando il ricavo medio supera il costo fisso. Produrre la quantità che massimizza il fatturato indipendentemente dai costi.

In che cosa differiscono breve e lungo periodo per l’offerta?. Nel breve alcuni fattori e costi sono fissi; nel lungo tutti i fattori sono variabili e, con entrata/uscita libere, il prezzo tende al costo medio totale minimo. Nel breve tutti i fattori sono variabili; nel lungo i costi sono fissi. Nel breve il prezzo è sempre superiore al costo marginale; nel lungo sempre inferiore. Nel breve l’impresa è price-maker; nel lungo diventa price-taker.

Quali ipotesi fondano il quadro concorrenziale?. Atomicità, omogeneità dei prodotti, informazione perfetta, uguale accesso alla tecnologia, entrata/uscita libere, imprenditore che massimizza il profitto. Poche grandi imprese integrate verticalmente, informazione asimmetrica, barriere all’entrata. Prodotti differenziati, innovazione brevettata, prezzi amministrati. Pieno controllo pubblico dei prezzi e quantità offerti.

Come incidono imposte e sussidi sul vincolo di bilancio del consumatore?. Un’imposta ad valorem ruota la retta di bilancio verso l’interno; un sussidio la ruota verso l’esterno; una tariffa binomia modifica pendenza e intercetta. Imposte e sussidi spostano solo le preferenze, non il vincolo. Imposte specifiche traslano il vincolo parallelamente verso l’esterno. Una quota fissa non cambia mai l’intercetta del vincolo di bilancio.

Quale sintesi rappresenta correttamente l’impianto di equilibrio economico generale e i teoremi del benessere?. Sotto ipotesi di continuità/convessità esiste un vettore di prezzi che equilibra tutti i mercati; in condizioni ideali gli equilibri concorrenziali sono Pareto-efficienti e ogni allocazione efficiente è raggiungibile via trasferimenti lump-sum. L’esistenza dell’equilibrio richiede potere di mercato diffuso e informazione imperfetta. Gli equilibri concorrenziali sono sempre iniqui e quindi inefficienti. Le allocazioni efficienti non possono essere ottenute con meccanismi di mercato.

Quali limiti del modello concorrenziale aprono spazio all’intervento pubblico?. Economie di scala/monopoli naturali, asimmetrie informative, barriere all’entrata, accesso diseguale alla tecnologia; rimedi: antitrust, regolazione tariffaria, standard informativi/trasparenza, tassazione correttiva. Preferenze lineari e prezzi fissi che eliminano ogni fallimento. Solo la presenza di beni pubblici in senso puro, senza altri problemi. Unicamente la volatilità delle aspettative, risolvibile con sussidi generalizzati.

Qual è la principale implicazione regolatoria della distinzione tra breve e lungo periodo?. Sussidi prolungati a imprese inefficienti alterano l’entrata/uscita nel lungo periodo, mentre interventi temporanei possono attenuare shock transitori nel breve senza distorcere la selezione di mercato. È sempre efficiente mantenere tutte le imprese attive nel lungo periodo. Gli shock di breve non giustificano mai interventi pubblici. La regolazione nel lungo periodo deve mantenere il prezzo sopra il costo medio totale.

Il benessere sociale come surplus del consumatore. È il benessere percepito dal consumatore quando riesce ad ottenere un prezzo del bene più alto di quello prevalente. È la differenza tra il prezzo che il consumatore è disposto a pagare perla vendita di una unità della merce, o prezzo di riserva, e il prezzo che sarebbe disposto ad accettare per l'acquisto. È il benessere percepito dal consumatore quando riesce ad ottenere un prezzo del bene più basso di quello prevalente. È la differenza tra il prezzo che il consumatore è disposto a pagare per l'aquisto di una unità della merce, o prezzo di riserva, e il prezzo di mercato effettivamente pagato per l'acquisto del bene.

Il surplus del produttore. È inclinato positivamente: ad ogni aumento del prezzo la offerta di equilibrio sarà inferiore e viceversa. È la differenza tra prezzo di equilibrio e costo marginale (linea di offerta) per ogni unità aggiuntiva del bene offerto. È la differenza tra prezzo di equilibrio e costo totale dei beni offerti. È la quantità di beni che il produttore deve detenere come scorte.

Il benessere sociale è: Il surplus complessivo realizzato in condizioni di equilibrio del mercato sia dal consumatore che dalla impresa. Il surplus complessivo realizzato in condizioni di equilibrio del mercato dal consumatore. Il surplus complessivo realizzato in condizioni di equilibrio del mercato sia dalla impresa. È il benessere percepito dai cittadini quando effettuano uno scambio.

Come si misura l'effetto di un intervento pubblico sul benessere sociale?. Mediante l'esperienza empirica. Misurando l'effetto per consumatori e produttori rispetto al surplus in condizioni di equilibrio. Con valutazioni qualitative e di valore. Misurando la variazione di prezzo dei beni nel tempo.

Cosa accade se lo Stato impone un prezzo più alto del prezzo di equilibrio?. Si ha perdita di benessere. Aumenta il benessere complessivo dei consumatori. Si ha aumento di benessere. Diminuisce il benessere delle imprese.

Che cosa misura il surplus del consumatore in un mercato concorrenziale. La differenza, cumulata sulle unità acquistate, tra la disponibilità a pagare (curva di domanda) e il prezzo effettivo. Il profitto totale delle imprese al netto dei costi fissi. La sola area sopra la curva di offerta e sotto il prezzo. La spesa pubblica necessaria a sostenere la domanda.

In grafico, come si rappresenta il surplus del produttore?. Come l’area sopra la curva di offerta (costi marginali) e sotto il prezzo di mercato, sulle unità vendute. Come l’area sotto la domanda e sopra il prezzo. Come l’area tra prezzo e costo medio totale, inclusi i costi fissi. Come l’intera area del rettangolo prezzo × quantità scambiata.

Qual è l’effetto di un prezzo minimo vincolante posto sopra il prezzo di equilibrio competitivo?. Si genera eccesso di offerta, si riducono gli scambi e compare una perdita secca di benessere. Aumentano scambi e benessere perché il prezzo più alto incentiva la domanda. La quantità domandata e offerta restano invariate. Si genera eccesso di domanda e scompaiono le perdite secche.

Qual è l’effetto di un’imposta sul consumo sul benessere, secondo la scomposizione in aree?. Crea un cuneo tra prezzo pagato e ricevuto, riduce la quantità scambiata; parte dei surplus persi diventa gettito, il resto è perdita secca dovuta agli scambi mancati. Aumenta sempre il surplus del consumatore perché il prezzo pagato scende. Non altera la quantità scambiata se la domanda è inclinata negativamente. Trasforma integralmente i surplus persi in gettito, senza perdita secca.

Perché al prezzo competitivo la somma dei surplus è massima?. Perché l’equilibrio concorrenziale realizza l’efficienza paretiana locale: ogni deviazione (prezzi/quantità amministrati) elimina scambi mutuamente vantaggiosi. Perché garantisce sempre equità distributiva tra consumatori e produttori. Perché coincide con il costo medio minimo in ogni mercato. Perché massimizza il gettito fiscale per lo Stato.

Qual è il limite principale del surplus come metrica?. Non cattura la distribuzione del reddito e richiede, quando rileva l’equità, integrazioni (Kaldor-Hicks, funzioni di benessere sociale, compensazioni). Non è utilizzabile per politiche su prezzi e quantità. È sempre identico al profitto economico delle imprese. Misura la felicità individuale senza necessità di monetizzazione.

Perché nei servizi di pubblica utilità con alti costi fissi non si può in generale prezzare a costo marginale puro?. Perché il costo marginale non copre i costi fissi; si usano regole come price-cap o costo del servizio per coprire i costi senza allontanarsi troppo dai segnali di scarsità. Perché il costo marginale è sempre superiore al prezzo di equilibrio. Perché la domanda è perfettamente elastica e impedisce qualunque regolazione. Perché il prezzo a costo marginale massimizza i profitti in monopolio naturale.

In un mercato del lavoro concorrenziale, quale effetto produce un salario minimo w_min > w_0?. Riduce l’occupazione dalla quantità di equilibrio L_0 a L_1 e genera disoccupazione pari a L_2 − L_1, con perdita secca di benessere. Aumenta sempre occupazione e benessere perché alza il reddito dei lavoratori. Lascia invariata l’occupazione ma trasferisce surplus dai produttori ai consumatori. Elimina la perdita secca perché il prezzo è fissato d’autorità.

Qual è il rapporto tra l’analisi in equilibrio parziale dei surplus e il Primo teorema dell’economia del benessere?. La massimizzazione della somma dei surplus al prezzo competitivo è il pendant locale dell’efficienza paretiana dell’equilibrio concorrenziale in equilibrio generale. L’analisi dei surplus contraddice il Primo teorema perché privilegia l’equità. Il Primo teorema afferma che ogni allocazione efficiente è anche equa. L’equilibrio generale non è rilevante per i risultati di benessere nei singoli mercati.

Cosa accade quando il prezzo si discosta dal livello competitivo che eguaglia domanda e offerta?. Si creano scambi mancati in cui il beneficio marginale supera il costo marginale (o viceversa) e la somma dei surplus si riduce comparendo una perdita secca. I surplus di consumatori e produttori aumentano entrambi. La quantità scambiata aumenta comunque e l’efficienza migliora. Il gettito fiscale cresce automaticamente anche in assenza di imposte.

Partendo dalle analisi microeconomiche di funzionamento dei singoli mercati, e dauna valutazione di benessere individualista e additiva in condizioni di concorrenza perfetta i neoclassici affermano che. • in condizioni di equilibrio i consumatori ovvero ricevono più di quanto sarebbero disposti a pagare, mentre i produttori producono più di quanto vorrebbero • il mercato tende naturalmente ad una situazione efficiente (non è possibile aumentare/diminuire produzione/scambio senza diminuire il benessere di almeno un produttore o consumatore • qualunque intervento dello stato nel mercato, tranne quello regolatorio per consentire la libera concorrenza, è distorsivo e riduce il benessere complessivo. • in condizioni di equilibrio sia i consumatori che i produttori hanno un beneficio (surplus) ovvero ricevono più di quanto sarebbero disposti a pagare • il mercato conserva sempre un comportamento dinamico (è sempre possibile aumentare/diminuire produzione/scambio senza diminuire il benessere di almeno un produttore o consumatore) • qualunque intervento dello stato nel mercato, tranne quello regolatorio per consentire la libera concorrenza, è distorsivo e riduce il benessere complessivo. • in condizioni di equilibrio sia i consumatori che i produttori non hanno alcun beneficio • il mercato tende naturalmente ad una situazione efficiente (non è possibile aumentare/diminuire produzione/scambio senza diminuire il benessere di almeno un produttore o consumatore) • qualunque intervento dello stato nel mercato, tranne quello regolatorio per consentire la libera concorrenza, è distorsivo e riduce il benessere complessivo. • in condizioni di equilibrio sia i consumatori che i produttori hanno un beneficio (surplus) ovvero ricevono più di quanto sarebbero disposti a pagare • il mercato tende naturalmente ad una situazione efficiente (non e' possibile aumentare/diminuire produzione/scambio senza diminuire il benessere di almeno un produttore o consumatore) • qualunque intervento dello stato nel mercato, tranne quello regolatorio per consentire la libera concorrenza, è distorsivo e riduce il benessere complessivo.

Secondo i neoclassici la imposizione di un salario minimo. Genera disoccupazione. È ininfluente sul livello di occupazione. È una misura necessaria per la piena occupazione. È auspicabile, ma non sufficiente per la piena occupazione.

Per i neoclassici l'introduzione di una imposta sul consumo o sulla produzione dei beni. Aumenta il benessere collettivo. Diminuisce il benessere collettivo. È ininfluente per il benessere collettivo. Aumenta il benessere collettivo ma aumenta il livello totale di indebitamento delle famiglie.

Nel modello dell'equilibrio economico generale di Walras. Si realizza sempre la piena occupazione. Non si realizza mai la piena occupazione. Si realizza la piena occupazione dei lavoratori laureati, ma aumentano gli inattivi con grado di istruzione inferiore. L'occupazione diminuisce ciclicamente mentre aumentano i salari.

Secondo il primo teorema della economia del benessere. Un equilibrio concorrenziale Walrasiano è efficiente nel senso di Pareto.Ovvero si é in una situazione in cui non è possibile, attraverso modificazioni delle condizioni di produzione e scambio, migliorare il benessere di un individuo senza diminuire quello di un altro. Un equilibrio concorrenziale Walrasiano è efficiente nel senso di Pareto.Ovvero si é in una situazione in cui è possibile, attraverso modificazioni delle condizioni di produzione e scambio, migliorare il benessere di un individuo senza diminuire quello di un altro. Un equilibrio concorrenziale Walrasiano è inefficiente nel senso di Pareto.Ovvero si é in una in cui è possibile, attraverso modificazioni delle condizioni di produzione e scambio, migliorare il benessere di un individuo senza diminuire quello di un altro. Con il mercato ogni consumatore raggiunge il massimo livello di benessere desiderato.

Qual è il contenuto operativo del Primo teorema dell’economia del benessere nel benchmark walrasiano?. In concorrenza perfetta e informazione completa, l’equilibrio competitivo è Pareto-efficiente: non resta alcun miglioramento senza danno per qualcuno. In concorrenza imperfetta l’equilibrio massimizza sempre l’equità. L’equilibrio competitivo garantisce automaticamente una distribuzione eguale dei redditi. L’efficienza dipende solo dalla dimensione del settore pubblico.

Qual è l’effetto di un prezzo minimo vincolante fissato sopra il prezzo competitivo?. Eccesso di offerta, minori scambi rispetto all’equilibrio e perdita secca. Eccesso di domanda e aumento delle quantità scambiate. Nessuna variazione nelle quantità scambiate. Aumento simultaneo del surplus di consumatori e produttori senza costi.

Chiarisci l’ambiguità: “prezzi minimi più bassi del prezzo di equilibrio” sono in realtà…. Prezzi massimi fissati sotto l’equilibrio, con eccesso di domanda e perdita secca. Sussidi al consumo che aumentano sempre il benessere totale. Imposte ad valorem che spostano la curva di domanda verso l’alto. Prezzi minimi non vincolanti, quindi irrilevanti per il mercato.

Che cosa implica, in termini di benessere, un’imposta sul consumo in equilibrio parziale?. Un cuneo tra prezzo pagato e ricevuto, quantità inferiore, gettito allo Stato e una perdita secca che cresce con l’elasticità di domanda/offerta. Nessuna variazione delle quantità e intero trasferimento in gettito senza costi. Aumento del surplus di entrambi i lati e riduzione del prezzo. Onere uguale per consumatori e produttori a prescindere dalle elasticità.

Qual è il messaggio del modello di equilibrio economico generale di Walras?. Esiste (sotto ipotesi standard) un vettore di prezzi che eguaglia domanda e offerta in tutti i mercati, coordinando piani decentrati. Solo un’autorità centrale può allocare efficientemente le risorse. I prezzi di equilibrio non riflettono la produttività marginale dei fattori. L’equilibrio generale è irrilevante per le valutazioni di benessere.

Quale affermazione sulle condizioni di efficienza è coerente?. Efficienza nello scambio: uguaglianza dei saggi marginali di sostituzione tra i consumatori; efficienza generale: MRS = MRT = rapporto dei prezzi. Efficienza richiede solo che i costi medi siano minimi. Efficienza nella produzione è indipendente dai prezzi relativi. Efficienza generale prescinde dalla tecnologia di produzione.

In che modo il salario minimo sopra il livello competitivo è interpretato dai neoclassicisti?. Come un prezzo minimo nel mercato del lavoro che riduce l’occupazione e genera disoccupazione e perdita secca. Come una politica che aumenta sempre occupazione e benessere. Come una misura neutrale sugli scambi. Come un tetto salariale che impedisce salari più alti.

Che cosa rappresenta la curva dei contratti nella scatola di Edgeworth?. L’insieme dei punti di tangenza delle curve di indifferenza dei due individui, cioè le allocazioni Pareto-efficienti nello scambio. Le combinazioni che massimizzano il surplus del solo consumatore A. Tutte le dotazioni iniziali possibili prima di ogni scambio. Le allocazioni che garantiscono equità perfetta ma non efficienza.

Perché nei settori a rete con alti costi fissi si ricorre a schemi di price-cap/costo del servizio?. Per coprire i costi fissi evitando prezzi troppo lontani dai segnali di scarsità, dato che il prezzo al costo marginale puro non è sostenibile. Per massimizzare i profitti del monopolista naturale senza vincoli. Perché il costo marginale è sempre crescente in questi settori. Per impedire ogni forma di regolazione della qualità del servizio.

Qual è il criterio decisionale per valutare interventi come prezzi amministrati o accise?. Misurare spostamenti di surplus e perdita secca e procedere solo se il beneficio correttivo/extramerciato giustifica il costo di efficienza, motivando l’intervento. Intervenire ogni volta che si possa trasferire surplus ai consumatori. Evitare qualsiasi stima ex ante perché i prezzi si autoregolano. Affidarsi unicamente a principi astratti senza contabilità di benessere.

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