Un aumento della produttività: Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra Non sposta la frontiera delle possibilità produttive. Un aumento della dotazione di capitale determina Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a bassa intensità di capitale Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale Nessun spostamento. Un punto sulla frontiera delle possibilità produttive è Raggiungibile ed inefficiente Non raggiungibile Non raggiungibile ed inefficiente Raggiungibile ed efficiente. Un punto esterno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed inefficiente Raggiungibile ed efficiente Non raggiungibile Raggiungibile ed inefficiente. La forma di mercato più diffusa è: Economia di libero scambio Economia determinata Economia pianificata Economia regolamentata. Le economie regolamentate sono tipiche dei Sistemi pianificati Sistemi misti Sistemi ibridi Sistemi capitalistici. Le economie di libero scambio sono tipiche dei Sistemi ibridi Sistemi misti Sistemi capitalistici Sistemi pianificati. Una diminuzione della dimensione della popolazione provoca Uno spostamento lungo la FPP verso destra Uno spostamento della FPP verso sinistra Uno spostamento della FPP verso destra Uno spostamento lungo la FPP verso sinistra. Un aumento del tasso di interesse provoca: Uno spostamento della FPP verso destra Uno spostamento della FPP verso sinistra Uno spostamento lungo la FPP verso sinistra Uno spostamento lungo la FPP verso destra. Una diminuzione della dotazione di lavoro provoca Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Una diminuzione della dotazione di capitale provoca Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. L'aumento della dotazione di lavoro determina: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a minore intensità di lavoro. Un punto interno alla frontiera delle possibilità produttive è Raggiungibile ed efficiente Non raggiungibile ed efficiente Non raggiungibile ed inefficiente Raggiungibile ed inefficiente. Un decremento della dotazione fattoriale determina Un movimento sulla frontiera delle possibilità produttive Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive Nessun effetto Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Un incremento della dotazione fattoriale determina Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive Nessun effetto Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive Un movimento lungo la frontiera delle possibilità produttive. L'efficienza è evidenziata in un punto: Interno alla frontiera delle possibilità produttive Esterno alla frontiera delle possibilità produttive Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive Sulla frontiera delle possibilità produttive. L'inefficienza è evidenziata in un punto Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive Esterno alla frontiera delle possibilità produttive Sulla frontiera delle possibilità produttive Interno alla frontiera delle possibilità produttive. La scarsità è evidenziata in un punto Sulla frontiera delle possibilità produttive Esterno alla frontiera delle possibilità produttive Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Nessuna delle risposte precedenti La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B Il costo opportunità del bene B Ambedue le risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Il costo opportunità del bene A La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A Nessuna delle risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene A e il bene B esprime Nessuna delle risposte precedenti Il costo opportunità del bene A La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B Il costo opportunità del bene B. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B esprime Ambedue le risposte precedenti
Il costo opportunità del bene A
La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A
Nessuna delle risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B è pari a ΔQ(B) / ΔQ(A)
ΔQ(A) / ΔQ(B)
Q(A) / Q(B)
Q(B) / Q(A). Una contrazione della produttività Non sposta la frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra
Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Un bene si definisce sostituto se: Nessuna delle risposte precedenti
Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale
E' indipendente dal bene principale
Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale. In un'impresa il soggetto economico: Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale Nessuna delle risposte Assume gli obblighi e i diritti verso terzi Orienta l'attività aziendale. L'introduzione di una norma anti-monopolistica: Riduce la quantità offerta
Aumenta la quantità offerta
Sposta la curva di offerta verso destra
Sposta la curva di offerta verso sinistra. La forma di mercato più diffusa è: Economia di libero scambio
Economia pianificata
Economia determinata
Economia regolamentata. Il fabbisogno finanziario di un'impresa può essere coperto con: Capitale di rischio e capitale circolante
Capitale di rischio e capitale di credito
Capitale circolante e capitale di credito
Tutte le risposte precedenti. Il capitale di rischio: E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. Il capitale di terzi: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. In un'impresa il soggetto giuridico: Assume gli obblighi e i diritti verso terzi
Orienta l'attività aziendale
Nessuna delle risposte precedenti
Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Le forme giuridiche di società previste dal nostro ordinamento sono: La società di persone, la società di capitale e la società no-profit
La società di persone, la società di capitale e la società cooperativa
La società di persone e la società di capitale
La società di persone, la società no-profit e la società cooperativa. Un aumento del prezzo del bene: Sposta la curva di offerta verso destra
Sposta la curva di offerta verso sinistra
Aumenta la quantità offerta
Riduce la quantità offerta. Nelle società di persona i soci sono: Responsabili solidalmente e illimitatamente
Responsabili solidalmente e limitatamente
Responsabili non solidalmente e limitatamente
Responsabili non solidalmente e illimitatamente. La curva di domanda esprime una relazione tra prezzo e quantità: Negativa
Maggiore di 1
Nulla
Positiva. La curva di domanda è espressa dai: Imprese Consumatori Lavoratori Produttori. Un aumento del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso destra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di offerta verso sinistra. Un bene si definisce complementare se: Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale
Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale
Deve essere utilizzato insieme al bene principale per soddisfare un bisogno
Nessuna delle risposte precedenti. Una diminuzione del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di offerta verso sinistra
La curva di domanda verso destra. La diminuzione del prezzo del bene: Riduce la quantità offerta
Aumenta la quantità offerta
Sposta la curva di offerta verso destra
Sposta la curva di offerta verso sinistra. Nelle società di capitali i soci sono: Responsabili non solidalmente e illimitatamente
Responsabili solidalmente e limitatamente
Responsabili solidalmente e illimitatamente
Responsabili non solidalmente e limitatamente. La diminuzione del prezzo del bene: Aumenta la quantità domandata
Riduce la quantità domandata
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta la domanda verso destra. Una diminuzione del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di offerta verso destra
La curva di offerta verso sinistra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di domanda verso destra. Un incremento della tecnologia sposta: La curva di offerta verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso destra
La curva di domanda verso sinistra. L'aumento del prezzo del bene: Riduce la quantità domandata
Aumenta la quantità domandata
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta la domanda verso destra. La curva di offerta è espressa dai: Capitalisti
Produttori
Consumatori
Lavoratori. La curva di offerta esprime una relazione tra prezzo e quantità: Nulla
Minore di 1
Negativa
Positiva. La curva di domanda dipende: Dal reddito del consumatore, dal prezzo dei beni correlati e dalla tecnologia
Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dal prezzo dei beni correlati
Dal reddito del consumatore, dalla tecnologia e dal prezzo dei beni correlati
Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dalla tecnologia. Un aumento del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra. Le economie di libero scambio sono tipiche dei: Sistemi capitalistici
Sistemi pianificati
Sistemi ibridi
Sistemi misti. Le economie regolamentate sono tipiche dei: Sistemi ibridi
Sistemi capitalistici
Sistemi pianificati
Sistemi misti. La funzione di domanda diretta è: Nessuna delle risposte precedenti
Qd = F(P)
P = F(Qd)
P = Qd). La funzione di domanda inversa è: Tutte le risposte precedenti
Qd = F(P)
P = F(Qd)
Qd = P. Un aumento del prezzo di un bene sostituito: Sposta l'offerta verso destra
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta la domanda verso destra. La diminuzione del prezzo di un bene sostituto: Sposta la domanda verso destra
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta l'offerta verso destra. L'aumento del prezzo di un bene complementare: Sposta l'offerta verso destra Sposta l'offerta verso sinistra Sposta la domanda verso destra Sposta la domanda verso sinistra. La diminuzione del prezzo di un bene complementare: Sposta la domanda verso destra
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta l'offerta verso destra. Una contrazione della tecnologia sposta: La curva di domanda verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso sinistra. Un aumento dell'offerta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e del prezzo
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. La diminuzione del prezzo del bene: Sposta la curva di offerta verso destra
Sposta la curva di offerta verso sinistra
Aumenta la quantità offerta
Riduce la quantità offerta. Si ha un eccesso di domanda quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio
Non dipende dal prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Si ha un eccesso di offerta quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio
Non dipende dal prezzo di equilibrio Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio. In presenza di un eccesso di domanda, il prezzo di mercato: Rimane costante
Diventa negativo Aumenta Diminuisce. In presenza di un eccesso di offerta, il prezzo di mercato: Diventa negativo
Diminuisce
Aumenta
Rimane costante. Un aumento della domanda determina: Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della domanda determina: Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della domanda e un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della domanda ed un aumento dell'offerta determina: Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Una diminuzione della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.Il prezzo di equilibrio è pari a: 12 1 8/3 4. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p La quantità di equilibrio è pari a: 6 1 2 4. Il surplus del consumatore è pari a: 50 30 80 20. Il surplus del consumatore è pari a: 50 30 80 20. Il surplus del produttore è pari a: 80 30 50 20. La diminuzione del prezzo del bene: Sposta la domanda verso destra
Aumenta la quantità domandata
Sposta la domanda verso sinistra Riduce la quantità domandata. Un aumento del prezzo del bene: Aumenta la quantità offerta
Riduce la quantità offerta
Sposta la curva di offerta verso sinistra Sposta la curva di offerta verso destra. Il surplus totale è pari a: 20 50 80 30. L'aumento del prezzo del bene doppia: Riduce la quantità domandata
Aumenta la quantità domandata
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta la domanda verso destra. Il surplus totale è pari: Al triangolo AEP
Al triangolo EBQ
Al triangolo AEB
Al triangolo PEB. La diminuzione del prezzo di un bene complementare: Sposta l'offerta verso destra
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta la domanda verso destra. Una diminuzione della domanda ed un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina: Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento della quantità e del prezzo
Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della domanda determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. In presenza di un eccesso di offerta, il prezzo di mercato: Aumenta Rimane costante Diventa negativo Diminuisce. In presenza di un eccesso di domanda, il prezzo di mercato: Diventa negativo
Diminuisce
Rimane costante
Aumenta. Si ha un eccesso di offerta quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio
Non dipende dal prezzo di equilibrio. Si ha un eccesso di domanda quando doppia: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio
Non dipende dal prezzo di equilibrio
Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Una diminuzione della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo
Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità
Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Il surplus del consumatore corrisponde: Al triangolo AEP
Al triangolo DEB
Al triangolo EBQ
Al triangolo PEB. Il surplus del produttore è pari: Al triangolo AEB
Al triangolo AEP
Al triangolo EBQ
Al triangolo PEB. Una diminuzione della domanda determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Una diminuzione della quantità e del prezzo
Un aumento della quantità e del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.Il prezzo di equilibrio è pari a: 1 4 12 8/3. Una diminuzione del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di offerta verso sinistra. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p. 2 6 4 1. La diminuzione del prezzo di un bene sostituto: Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta la domanda verso destra
Sposta l'offerta verso destra
Sposta la domanda verso sinistra. Un aumento del prezzo di un bene sostituito: Sposta l'offerta verso sinistra
Sposta la domanda verso destra
Sposta la domanda verso sinistra
Sposta l'offerta verso destra. La funzione di domanda inversa è: P = F(Qd)
Tutte le risposte precedenti
Qd = P
Qd = F(P). La funzione di domanda diretta è: Qd = F(P)
Nessuna delle risposte precedenti
P = F(Qd)
P = Qd). L'aumento del prezzo di un bene complementare: Sposta la domanda verso sinistra
Sposta la domanda verso destra
Sposta l'offerta verso destra
Sposta l'offerta verso sinistra. Un aumento del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di offerta verso sinistra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso destra. Una contrazione della tecnologia sposta: La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso sinistra. Un incremento della tecnologia sposta: La curva di offerta verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di domanda verso destra. La curva di offerta è espressa dai: Consumatori
Produttori
Lavoratori
Capitalisti. Il surplus totale è pari a: 30 20 80 50. Il surplus del produttore è pari a: 20 30 50 80. Il surplus del consumatore è pari a: 50 20 30 80. Le imposte indirette: Colpiscono il reddito e sono poco distorsive
Colpiscono il patrimonio e sono maggiormente distorsive
Colpiscono il patrimonio e sono poco distorsive
Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. In presenza di domanda rigida, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore diventa negativa
La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo minimo si ha:
Equilibrio di mercato
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda
Nessuna delle risposte precedent. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo massimo: Nessuna delle risposte precedenti
Un eccesso di domanda
Un eccesso di offerta
Equilibrio di mercato. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo minimo si ha: Equilibrio di mercato
Nessuna delle risposte precedenti
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda. L'introduzione di un sussidio per ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e della quantità
Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'introduzione di una tassa su ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e della quantità
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'elasticità della domanda è: Maggiore nel breve periodo
Non cambia nel tempo
Maggiore nel lungo periodo
Non dipende dal tempo. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore non varia La spesa del consumatore diventa negativa
La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta
Nessuna delle risposte precedenti
La spesa del consumatore diminuisce. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta doppia: La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta
Nessuna delle risposte precedenti
La spesa del consumatore diminuisce. Le imposte dirette: Colpiscono la ricchezza e sono poco distorsive
Colpiscono il reddito e sono poco distorsive
Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive
Colpiscono la ricchezza e sono maggiormente distorsive. In presenza di domanda rigida, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore aumenta
Nessuna delle risposte precedenti. In presenza di domanda rigida, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore non varia
Nessuna delle risposte precedenti
La spesa del consumatore aumenta. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo minimo si ha: Nessuna delle risposte precedenti
Equilibrio di mercato
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo massimo: Equilibrio di mercato
Nessuna delle risposte precedenti
Un eccesso di offerta
Un eccesso di domanda. L'introduzione di un sussidio per ogni unità venduta determina doppia: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e della quantità
Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'introduzione di una tassa su ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità
Una diminuzione del prezzo e della quantità
Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo
Un aumento del prezzo e della quantità. L'elasticità della domanda è doppia: Maggiore nel breve periodo
Non cambia nel tempo
Maggiore nel lungo periodo
Non dipende dal tempo. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce
Nessuna delle risposte precedenti. In presenza di domanda rigida, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore diventa negativa
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta. In presenza di domanda elastica, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore diventa negativa
La spesa del consumatore non varia. In presenza di domanda elastica, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore diventa negativa
La spesa del consumatore aumenta. In presenza di domanda elastica, se il prezzo aumenta: Nessuna delle risposte precedenti
La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore non varia. La curva di domanda perfettamente rigida è: Verticale
Decrescente
Crescente
Orizzontale. La curva di domanda perfettamente elastica è: Crescente
Orizzontale
Decrescente
Verticale. La curva di domanda rigida è doppia.1: Orizzontale
Verticale
Crescente
Decrescente. La domanda si definisce rigida quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Minore di zero
Maggiore di zero
Maggiore di uno
Minore di uno. La curva di domanda rigida è: Orizzontale
Verticale
Crescente
Decrescente. L'elasticità della domanda assume valori: Sempre positivi
Sempre negativi
Sempre uguale a zero
Sia positivi che negativi. L'elasticità della domanda è pari al rapporto tra: La variazione della quantità e la variazione del prezzo
La variazione percentuale della quantità e la variazione del prezzo
La variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo
La quantità e il prezzo. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo minimo si ha doppia: Equilibrio di mercato
Nessuna delle risposte precedenti
Eccesso di offerta
Eccesso di domanda. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore aumenta
La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore diventa negativa. In presenza di domanda elastica, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore diminuisce
La spesa del consumatore non varia
La spesa del consumatore aumenta
Nessuna delle risposte precedenti. La curva di domanda perfettamente rigida è: Decrescente
Orizzontale
Crescente
Verticale. La curva di domanda perfettamente elastica è: Verticale
Orizzontale
Crescente
Decrescente. La curva di domanda rigida è: Verticale
Crescente
Orizzontale
Decrescente. La domanda si definisce rigida quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Maggiore di zero
Minore di uno
Minore di zero
Maggiore di uno. La domanda si definisce elastica quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Minore di uno
Maggiore di zero
Maggiore di uno
Minore di zero. L'elasticità della domanda assume valori: Sempre uguale a zero
Sempre positivi
Sia positivi che negativi
Sempre negativi. L'elasticità della domanda è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo
La variazione della quantità e la variazione del prezzo
La variazione percentuale della quantità e la variazione del prezzo
La quantità e il prezzo. Le imposte indirette: Colpiscono il patrimonio e sono poco distorsive
Colpiscono il reddito e sono poco distorsive
Colpiscono il patrimonio e sono maggiormente distorsive
Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. Le imposte dirette: Colpiscono la ricchezza e sono maggiormente distorsive
Colpiscono il redditto e sono poco distorsive
Colpiscono la ricchezza e sono poco distorsive
Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo massimo si ha: Eccesso di offerta
Equilibrio di mercato
Nessuna delle risposte precedenti
Eccesso di domanda. Secondo il teorema di Barone: Le imposte dirette dovrebbero essere aumentate
Le imposte dirette sono più distorsive delle imposte indirette
Le imposte indirette sono più distorsive delle imposte diretta
Le impostew indirette dovrebbero essere diminuite. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è positiva: Il bene x è inferiore
Il bene x è sostituto
Il bene x è normale
Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è negativa: Il bene x è inferiore
Il bene x è complementare
Il bene x è normale
Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è maggiore di uno: Il bene x è normale
Il bene x è necessario
Nessuna delle risposte precedenti
Il bene x è di lusso. In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente elastica
Elastica
Perfettamente rigida
Rigida. L'elasticità incrociata della domanda al reddito è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del reddito
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del reddito
La quantità del bene x e il reddito
La variazione della quantità del bene x e la variazione del reddito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è negativa: I beni sono sostituti
I beni sono necessari
I beni sono complementari
I beni sono indipendenti. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è positiva: I beni sono complementari
I beni sono indipendenti
I beni sono necessari
I beni sono sostituti. L'elasticità incrociata della domanda al prezzo è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene x
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene y
La variazione della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. Se un prodotto è facilmente sostituibile, la sua domanda è: Poco elastica
Molto elastica
Molto rigida
Elastica. Se un prodotto è poco sostituibile, la sua domanda è. Molto rigida
Rigida
Molto elastica
Elastica. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è negativa: Il bene x è complementare
Il bene x è normale
Il bene x è preferito
Il bene x è inferiore. L'elasticità della domanda è: Nessuna delle risposte precedenti
Indipendente dal tempo
Maggiore nel lungo periodo
Maggiore nel breve periodo. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – 2Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 4, è pari a: 2/3 3/2 8/3 3/8. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – 2Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 6, è pari a: 3/2 3/4 3/5 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 5, è pari a: 1 3 2 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 8, è pari a: 1 8 4 2. L'elasticità incrociata della domanda al prezzo è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene y
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene x
La variazione della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è positiva: beni sono indipendenti
I beni sono complementari
I beni sono sostituti
I beni sono necessari. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è negativa: I beni sono indipendenti
I beni sono complementari
I beni sono necessari
I beni sono sostituti. L'elasticità incrociata della domanda al reddito è pari al rapporto tra: La variazione della quantità del bene x e la variazione del reddito
La quantità del bene x e il reddito
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del reddito
La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del reddito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è positiva: Il bene x è normale
Il bene x è inferiore
Il bene x è sostituto
Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è maggiore di uno: Il bene x è necessario
Nessuna delle risposte precedenti
Il bene x è normale
Il bene x è di lusso. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente elastica
Elastica
Perfettamente rigida
Rigida. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente rigida
Perfettamente elastica
Rigida
Elastica. Se un prodotto è facilmente sostituibile, la sua domanda è: Molto elastica
Molto rigida
Elastica
Poco elastica. Se un prodotto è poco sostituibile, la sua domanda è. Molto elastica
Molto rigida
Elastica
Rigida. L'elasticità della domanda è: Maggiore nel breve periodo
Indipendente dal tempo
Maggiore nel lungo periodo
Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – 2Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 4, è pari a: 2/3 8/3 3/8 3/2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – 2Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 6, è pari a: 3/4 3/5 3/2 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 5, è pari a: 3 2 1/2 1. Si consideri la seguente funzione di domanda:
P = 10 – Qd
L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 8, è pari a: 2 1 8 4. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Rigida
Elastica
Perfettamente rigida
Perfettamente elastica. La curva di domanda è espressa dai: Produttori
Consumatori
Imprese
Lavoratori. La curva di domanda dipende: Dal reddito del consumatore, dalla tecnologia e dal prezzo dei beni correlati
Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dal prezzo dei beni correlati
Dal reddito del consumatore, dal prezzo dei beni correlati e dalla tecnologia
Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dalla tecnologia. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 L'elasticità
incrociata rispetto al reddito del bene A è pari a: 0.1 0.001 0.0001 1. Il fabbisogno finanziario di un'impresa può essere coperto con: Capitale di rischio e capitale circolante
Tutte le risposte precedenti
Capitale di rischio e capitale di credito
Capitale circolante e capitale di credito. Il capitale di rischio: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione. Il capitale di terzi doppia: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione
E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. In un'impresa il soggetto giuridico: Orienta l'attività aziendale
Assume gli obblighi e i diritti verso terzi
Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale
Nessuna delle risposte precedenti. In un'impresa il soggetto economico: Orienta l'attività aziendale
Assume gli obblighi e i diritti verso terzi
Nessuna delle risposte
Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Le forme giuridiche di società previste dal nostro ordinamento sono: La società di persone, la società di capitale e la società no-profit
La società di persone, la società no-profit e la società cooperativa
La società di persone e la società di capitale
La società di persone, la società di capitale e la società cooperativa. Nelle società di persona i soci sono: Responsabili non solidalmente e limitatamente
Responsabili solidalmente e limitatamente
Responsabili non solidalmente e illimitatamente
Responsabili solidalmente e illimitatamente. Nelle società di capitali i soci sono: Responsabili non solidalmente e illimitatamente
Responsabili non solidalmente e limitatamente
Responsabili solidalmente e illimitatamente
Responsabili solidalmente e limitatamente. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 4P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 5 Y = 200 L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.2 1 5 0.1. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 4P(B) + 0,2Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 10 Y = 100 0L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.5 1 5 0.2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è: Nessuna delle risposte precedenti
Un bene inferiore
Un bene di lusso
Un bene normale. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 L'elasticità
incrociata della domanda del bene A rispetto al reddito è pari a: 0.5 0.1 0.2 0.4. La curva di offerta esprime una relazione tra prezzo e quantità: Positiva
Negativa
Nulla
Minore di 1. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) - 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è: Un bene necessario
Un bene normale
Un bene inferiore
Un bene di lusso. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 200
P(B) = 900
Y = 199000
Il bene A è: Un bene inferiore
Un bene di lusso
Un bene necessario
Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente formula: In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito
L'elasticità al prezzo della domanda del bene A
L'elasticità incrociata della domanda del bene B al prezzo del bene A. Un bene si definisce complementare se: Nessuna delle risposte precedenti
Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale
Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale
Deve essere utilizzato insieme al bene principale per soddisfare un bisogno. Un bene si definisce sostituto se: Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale
Nessuna delle risposte precedenti
E' indipendente dal bene principale
Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale. Una diminuzione del reddito del consumatore sposta: La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra
La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso sinistra. Un aumento del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso destra
La curva di offerta verso sinistra
La curva di offerta verso destra
La curva di domanda verso sinistra. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B
è pari a: 0.2 -0.2 1 -1. La curva di domanda esprime una relazione tra prezzo e quantità: Positiva
Negativa
Maggiore di 1
Nulla. Sia data la seguente formula. In questo modo si esprime: L'elasticità della domanda del bene A al prezzo
L'elasticità incrociata del bene A al prezzo del bene B
Nessuna delle risposte precedenti
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
Y = 60
I beni A e B sono: Normali
Indipendenti
Complementari
Sostituti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda
del bene A al prezzo del bene B è pari a: 0.5 2 1 0. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 30
Y = 60
I beni A e B sono: Privilegiati
Sostituti
Complementari
Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 2 0.5 0.2 4. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
I beni A e B sono: Indipendenti
Sostituti
Complementari
Simili. Il capitale controllato è: Posseduto dagli azionisti di minoranza
Posseduto dagli azionisti di maggioranza interessati alla gestione dell'azienda
Posseduto dagli azionisti di maggioranza
Posseduto dagli azionisti di minoranza interessati alla gestione dell'azienda. Il capitale di comando è: Posseduto dagli azionisti di minoranza
Posseduto dagli azionisti di maggioranza interessati alla gestione dell'azienda
Posseduto dagli azionisti di minoranza interessati alla gestione dell'azienda
Posseduto dagli azionisti di maggioranza. la struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno
Nessuna delle risposte precedenti
Un'elevata efficienza dovuta alla specializzazione
Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. Quali sono gli obiettivi delle imprese minimizzazione costi
mix profitto
min ricavi
punto di spareggio. Quali sono gli obiettivi delle imprese min ricavi
punto di spareggio
mix profitto
punto di pareggio. Quali sono gli obiettivi delle imprese mix profitto
max profitto
punto di spareggio
min ricavi. Le caratteristiche di un'azienda sono: L'autonomia
Nessuna delle risposte precedenti
La dinamicità
La durabilità. Un organizzazione economica in cui si svolgono sia l'attività di produzione di nuova ricchezza che l'attività di consumo di ricchezza già esistente, per soddisfare i bisogni dei suoi membri è definita: Struttura
Azienda
Istituto
Organizzazione. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Nessuna delle riposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
Elevati costi organizzativi
Una maggiore snellezza operativa. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità
Tutte le risposte precedenti
Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno
Un'elevata efficienza dovuta alla specializzazione. Una struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità
La possibilità di conflitti fra gli obiettivi perseguiti dalle unità funzionali e gli obiettivi generali dell'impresa
Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno
Una maggiore snellezza operativa. Una struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità
Un efficace processo di formulazione delle strategie
Possibili conflitti fra i responsabili delle singole unità organizzative
Elevati costi organizzativi. Una struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Elevati costi organizzativi
Un efficace processo di formulazione delle strategie
Un'elevata snellezza operativa
Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità
Un efficace processo di formulazione delle strategie
Una elevata snellezza operativa
Tutte le risposte precedenti. Nella struttura organizzativa divisionale: La direzione generale ha il compito di definire la strategia complessiva
La direzione generale delega alcune funzioni a singole unità organizzative
La direzione generale non può raccogliere le risorse finanziarie da allocare alle divisioni
La direzione generale non delega alcune funzione a singole unità organizzative. Nella struttura organizzativa funzionale: La direzione generale delega alcune funzioni a singole unità organizzative
La direzione generale ha il compito di definire la strategia complessiva dell'impresa
La direzione generale delega tutte le funzioni a singole unità organizzative
La direzione generale non ha il pieno controllo delle risorse aziendali. La struttura organizzativa di un'azienda: Rappresenta l'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo
Esprime i criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa.
Rappresenta l'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale dell'azienda
Esprime i criteri con cui si attribuiscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa. I meccanismi operativi definiscono: criteri con cui si distribuiscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa
I criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa
L'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema produttivo
L'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo. Le gestioni che caratterizzano un'azienda sono: Caratteristica, accessoria, straordinaria, finanziaria e immobiliare
Caratteristica, straordinaria, patrimoniale, finanziaria e tributaria
Caratteristica, accessoria, patrimoniale, finanziaria e tributaria
Caratteristica, straordinaria, patrimoniale, finanziaria e operativa. In un'impresa manageriale: Soggetto giuridico e soggetto economico coincidono nella figura degli azionisti
Soggetto giuridico coincide nella figura del manager mentre il soggetto economico coincide con gli azionisti
Soggetto giuridico coincide con gli azionisti mentre il soggetto economico coincide nella figura del manager
Soggetto giuridico e soggetto economico coincidono nella figura del manager. L'ordine strettamente economico di ogni istituto si definisce: Obiettivo
Azienda
Strategia
Impresa. Quali sono gli obiettivi delle imprese min ricavi
mix profitto
punto di spareggio
max ricavo. L'approvazione del bilancio è compito del: Assemblea degli azionisti
Collegio sindacale
Società di revisione
Consiglio di amministrazione. L'economia aziendale riconosce i seguenti istituti: Famiglia e impresa
Famiglia, azienda di produzione e azienda pubblica
Famiglia, impresa, Stato e istituti no-profit
Famiglia, azienda, Stato e istituti no-profit. Le caratteristiche di un istituto sono: Dinamicità, convergenza e dipendenza
Dinamicità, durabilità e dipendenza
Staticità, durabilità e autonomia
Dinamicità, durabilità e autonomia. Il soggetto giuridico è: Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Una persona giuridica
Una persona fisica. Il soggetto economico è: Una persona fisica
Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
Una persona giuridica. L'impresa a proprietà chiusa è caratterizzata da: Una struttura proprietaria parcellizzata
Una netta separazione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager)
Una struttura proprietaria unitaria
Una struttura proprietaria articolata. La forma organizzativa a matrice: E' decentrata
Non può essere né accentrata né decentrata
Può essere accentrata o decentrata
E' accentrata. In Italia il modello di governance più diffuso è: A proprietà chiusa
A proprietà ristretta
A proprietà diffusa
A proprietà articolata. La forma organizzativa divisionale: E' accentrata
E' decentrata
Non può essere né accentrata né decentrata
Può essere accentrata o decentrata. La società a responsabilità limitata è: Una società di capitali
Una società per azioni
Una società individuale
Una società di persone. Le imprese a proprietà diffusa sono caratterizzate da: Una sovrapposizione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager)
Una struttura proprietaria unitaria
Una struttura proprietaria articolata
Una netta separazione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager). Le PMI adottano un modello di governance: A proprietà chiusa
A proprietà diffusa
A proprietà articolata
A proprietà ristretta. La forma organizzativa funzionale: E' decentrata
Non può essere né accentrata né decentrata
Può essere accentrata o decentrata
E' accentrata. Una contrazione della produttività: Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Non sposta la frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. La società in nome collettivo è un esempio di Società per azioni
Società di capitali
Società cooperativa
Società di persone. Le società cooperative sono caratterizzate da: Un numero massimo di soci
Un numero minimo di soci
Una scopo reddittuale
Un limite minimo di capitale sottoscritto. Le società cooperative sono caratterizzate da: Un numero massimo di soci
Un capitale minimo sottoscritto
Uno scopo mutualistico
Uno scopo reddituale. La public company è un esempio di modello di governance: A proprietà ristretta
A proprietà articolata
A proprietà diffusa
A proprietà chiusa. Un aumento della produttività: Non sposta la frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive
Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B è pari a: Q(A) / Q(B) ΔQ(B) / ΔQ(A)
ΔQ(A) / ΔQ(B)
Q(B) / Q(A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B esprime: Ambedue le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A
Il costo opportunità del bene A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene A e il bene B esprime: La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B
Il costo opportunità del bene A
Nessuna delle risposte precedenti
Il costo opportunità del bene B. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Nessuna delle risposte precedenti
La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B
Il costo opportunità del bene A
La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Ambedue le risposte precedenti Il costo opportunità del bene B
La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B
Nessuna delle risposte precedenti. La costruzione della funzione di produzione implica che: Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologia variabile
Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili
Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili
Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologa variabile. L'efficienza è evidenziata in un punto: Sulla frontiera delle possibilità produttive
Interno alla frontiera delle possibilità produttive
Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive
Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. La seguente funzione rappresenta: La funzione di costo variabile
La funzione di costo totale
La funzione di produzione di breve periodo
La funzione di produzione di lungo periodo. La costruzione della funzione di produzione implica che: Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologia variabile
Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologa variabile
Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili
Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività marginale con K=4.è: 16 L 2L 16L. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività media con K=4.è: 16L 4L 16 L. La seguente funzione rappresenta: La funzione di costo marginale
La funzione di costo totale
La funzione di produzione di breve periodo
La funzione di produzione di lungo periodo. L'inefficienza è evidenziata in un punto: Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive
Esterno alla frontiera delle possibilità produttive
Interno alla frontiera delle possibilità produttive
Sulla frontiera delle possibilità produttive. Gli input di un'impresa sono: I beni e i servizi finali, il lavoro diretto, il capitale fisico e il capitale finanziario
I beni e i servizi intermedi, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale fisico e il capitale finanziario
I beni e i servizi finali, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale tecnico e il capitale finanziario
I beni e i servizi intermedi, il lavoro indiretto, il capitale fisico e il capitale tecnico. La legge dei rendimenti marginali decrescenti è valida: Solo nel breve periodo
Solo nel lungo periodo
Sia nel breve che nel lungo periodo
Se tutti i fattori produttivi sono variabili. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Mai
Nel punto di minimo del prodotto medio
Nel punto di massimo del prodotto medio
Sempre. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Sempre
Nel punto di massimo del prodotto medio
Mai
Nel punto di massimo del prodotto marginale. Il prodotto medio del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/ΔL
Q/L
ΔQ/ΔL
ΔQ/L. Il prodotto marginale del fattore produttivo lavoro è pari a: ΔQ/ΔL
Q/ΔL
ΔQ/L
Q/L. Nel lungo periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa o variabile
Disponibili esclusivamente in quantità fissa
Disponibili in quantità fissa e variabile
Disponibili esclusivamente in quantità variabile. Nel breve periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa e variabile
Disponibili in quantità fissa o variabile
Disponibili esclusivamente in quantità variabile
Disponibili esclusivamente in quantità fissa. La scarsità è evidenziata in un punto: Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive
Esterno alla frontiera delle possibilità produttive
Sulla frontiera delle possibilità produttive
Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Un incremento della dotazione fattoriale determina: Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive
Nessun effetto
Un movimento lungo la frontiera delle possibilità produttive
Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LKLa produttività media del fattore lavoro con K=2 è: 3 2 L K. Gli input di un'impresa sono: I beni e i servizi intermedi, il lavoro indiretto, il capitale fisico e il capitale tecnico
I beni e i servizi finali, il lavoro diretto, il capitale fisico e il capitale finanziario
I beni e i servizi finali, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale tecnico e il capitale finanziario
I beni e i servizi intermedi, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale fisico e il capitale finanziario. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività marginale con K=4.è: 16 16L L 2L. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività media con K=4.è: L 4L 16 16L. Si consideri la seguente funzione di produzione:Q=L²KLa produttività marginale, con K=2 è: L 2 2L 4L. Si consideri la seguente funzione di produzione. Q=L²K La produttività media del fattore lavoro con K=2 è: 2L
4
L
4L. Si consideri la seguente funzione di produzione:Q=LK La produttività marginale del fattore lavoro con K=2 è: 1/2
2
L
K. Un decremento della dotazione fattoriale determina: Un movimento sulla frontiera delle possibilità produttive
Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive
Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive
Nessun effetto. La legge dei rendimenti marginali decrescenti è valida: Sia nel breve che nel lungo periodo
Solo nel lungo periodo
Solo nel breve periodo
Se tutti i fattori produttivi sono variabili. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala crescenti se: Q'
Q'=AQ
Q'=Q
Q'>AQ. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Nel punto di minimo del prodotto medio
Sempre
Nel punto di massimo del prodotto medio
Mai. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Sempre
Mai
Nel punto di massimo del prodotto marginale
Nel punto di massimo del prodotto medio. Il prodotto medio del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/L
ΔQ/ΔL
Q/ΔL
ΔQ/L. Il prodotto marginale del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/ΔL
ΔQ/ΔL
ΔQ/L
Q/L. Nel lungo periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa e variabile
Disponibili esclusivamente in quantità variabile
Disponibili in quantità fissa o variabile
Disponibili esclusivamente in quantità fissa. Nel breve periodo gli input possono essere: Disponibili esclusivamente in quantità fissa
Disponibili in quantità fissa o variabile
Disponibili esclusivamente in quantità variabile
Disponibili in quantità fissa e variabile. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo:
CT=10+2Q
Il costo medio totale è: 2
2
10/Q + 2
10 + 2/Q. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo:
CT=10+2Q
Il costo marginale è: 10
1
Q
2. Il costo medio variabile: Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro
Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro. Un esempio di costo variabile di produzione è: Le spese amministrative
La pubblicità
L'affitto di un impianto
Il costo delle materie prime. Il costo variabile: Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Il costo fisso: Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ordinate
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Il costo medio totale di breve periodo è pari a: Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
CMEV+CMEF
CT/Q. Il costo medio variabile è: Decrescente
Crescente
Sempre costante
Inizialmente decrescente e poi crescente. Il costo medio fisso è: Crescente
Inizialmente decrescente e poi crescente
Decrescente
Sempre costante. Il costo marginale di breve periodo: Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro
Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Il costo marginale: Può avere un andamento inizialmente crescente e poi decrescente
Nessuna delle risposte precedenti
E' sempre crescente
Può avere un andamento lineare. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala costanti se: Q'=AQ
Q'>AQ
Q'
Q'. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. Il costo marginale: Nessuna delle risposte precedenti
Può avere un andamento inizialmente crescente e poi decrescente
Può avere un andamento lineare
E' sempre crescente. Il costo medio variabile: Può essere costante
Tutte le risposte precedenti
Può aver un andamento prima decrescente e poi crescente
Può avere un andamento lineare. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo:
CT=10+2Q
Il costo medio totale è: 2
10 + 2/Q
2
10/Q + 2. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo totale è: CT=Q+10
CT=2Q+10
CT=2Q+100
CT=Q+100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo medio fisso è: 50
50/Q
5/Q
5. Un esempio di costo fisso di produzione è: Il costo delle materie prime
Il costo del lavoro manuale
L'affitto di un impianto
L'energia elettrica. Il costo medio variabile: Può aver un andamento prima decrescente e poi crescente
Può essere costante
Può avere un andamento lineare
Tutte le risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo medio fisso è: 10/Q
100
10
100/Q. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo:
CT=10+2Q
Il costo marginale è: 1
2
Q
10. Un esempio di costo fisso di produzione è: Il costo del lavoro manuale
Il costo delle materie prime
L'energia elettrica
L'affitto di un impianto. Un esempio di costo variabile di produzione è: L'affitto di un impianto
La pubblicità
Il costo delle materie prime
Le spese amministrative. Il costo variabile: Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Il costo fisso: Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ordinate
Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale
Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Si consideri il seguente grafico: Le funzioni rappresentate sono: Le funzioni di costo totale di breve periodo
Le funzioni di costo medio di lungo periodo
Le funzioni di costo di lungo periodo
Le funzioni di costo medio di breve periodo. Il costo medio totale di breve periodo è pari a: CT/Q
Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
CMEV+CMEF. Il costo medio variabile è: Sempre costante
Crescente
Decrescente
Inizialmente decrescente e poi crescente. Il costo medio fisso è: Crescente
Sempre costante
Inizialmente decrescente e poi crescente
Decrescente. Il costo medio variabile: Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro
Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Il costo marginale di breve periodo: Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro
Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro
Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo totale è: CT=Q+10
CT=2Q+10
CT=Q+100
CT=2Q+100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo medio fisso è: 10/Q
10
100/Q
100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo totale è: 2Q+50
4Q+50
4Q+5
2Q+5. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo medio fisso è: 5
50
5/Q
50/Q. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo totale è: 2Q+50
2Q+5
4Q+5
4Q+50. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala decrescenti se: La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala crescenti se: Q'
Q'=Q
Q'>AQ
Q'=AQ. Il ricavo marginale è il ricavo ottenuto: Dalla vendita della prima unità di prodotto
Dalla vendita totale del prodotto
Dalla vendita di un'unità di prodotto
Dalla vendita dell'ultima unità di prodotto. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala costanti se: Q'
Q'<AQ
Q'=AQ
Q'. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo:
Le economie di scala si hanno nel tratto: AB
AC
CD
BC. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo:
Le diseconomie di scala si hanno nel tratto: BD CD AB AD. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo:
Si raggiunge la dimensione ottima nel tratto: BC CD AB AD. La scala di produzione è un concetto utilizzabile: Sempre
Nel breve periodo
Nel medio periodo
Nel lungo periodo. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di minimo del costo medio
Mai
Nel punto di minimo del costo marginale
Sempre. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: In ogni punto del costo medio
Nel punto di minimo del costo medio totale
Mai
Nel punto di massimo del costo medio totale. Il costo marginale è pari a: CT/Q
ΔCT/ΔQ
ΔCT/Q
CT/ΔQ. Il costo medio è pari a: CT/Q
ΔCT/ΔQ
ΔCT/Q
CT/ΔQ. Il ricavo marginale è pari a: RT/Q
ΔRT/ΔQ
RT/ΔQ
ΔRT/Q. Il massimo profitto economico si ottiene uguagliando: Ricavi totali e costi totali
Ricavi unitari e costi unitari
Ricavi medi e costi medi
Ricavi marginali e costi marginali. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di minimo del costo medio
Sempre
Mai
Nel punto di minimo del costo marginale. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala decrescenti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala decrescenti se: Q'<AQ
Q'
Q'=AQ
Q'. La scala di produzione è: La quantità prodotta alla minima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla massima efficienza da più combinazioni produttive
La quantità prodotta alla minima efficienza da più combinazioni produttive
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La scala di produzione è un concetto utilizzabile: Nel medio periodo
Sempre
Nel lungo periodo
Nel breve periodo. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala crescenti se: La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi
La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: La funzione di costo medio totale di lungo periodo
La funzione di costo medio totale di breve periodo
La funzione di costo totale di lungo periodo
La funzione di costo totale di breve periodo. Il massimo profitto economico si ottiene uguagliando: Ricavi medi e costi medi
Ricavi unitari e costi unitari
Ricavi totali e costi totali
Ricavi marginali e costi marginali. Il ricavo marginale è il ricavo ottenuto: Dalla vendita totale del prodotto
Dalla vendita della prima unità di prodotto
Dalla vendita di un'unità di prodotto
Dalla vendita dell'ultima unità di prodotto. Il ricavo marginale è pari a: ΔRT/Q
ΔRT/ΔQ
RT/Q
RT/ΔQ. Il costo medio è pari a: ΔCT/Q
CT/ΔQ
CT/Q
ΔCT/ΔQ. Il costo marginale è pari a: ΔCT/ΔQ
CT/Q
CT/ΔQ
ΔCT/Q. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di massimo del costo medio totale
Mai
In ogni punto del costo medio
Nel punto di minimo del costo medio totale. Si considerino i seguenti dati:P=20CT=30+Q²Il profitto economico è pari a: 100
70
0
200. La scala di produzione è: La quantità prodotta alla massima efficienza da più combinazioni produttive
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla minima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla minima efficienza da più combinazioni produttive. I costi espliciti sono pari a: Costi delle materie prime
Costo d'acquisto dei fattori produttivi
Costi del lavoro
Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Un punto interno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed efficiente
Non raggiungibile ed inefficiente
Raggiungibile ed efficiente
Raggiungibile ed inefficiente. ll punto C rappresenta: Il punto di massimo profitto economico
Il punto di massimo costo
Il punto di massimo profitto contabile
Il punto di massimo ricavo. Il profitto economico è pari a: Ricavi totali - costi espliciti
Ricavi totali
Ricavi totali - costi espliciti -costi impliciti
Ricavi totali - costi impliciti. Siano dati i seguenti dati:P=40CT=50+2Q²Il profitto economico è pari a: 400
50
200
150. Si considerino i seguenti dati:P=20CT=30+Q²Il profitto economico è pari a: 70
100
0
200. I costi impliciti sono pari a: Costi del lavoro diretto e indiretto
Costi d'acquisto dei fattori produttivi
Costi delle materie prime
Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Il profitto normale è pari a: Ricavi di vendita - costi impliciti
Ricavi di vendita
Ricavi di vendita - costi espliciti
Ricavi di vendita - costi espliciti - costi impliciti. L'obiettivo dell'impresa è la massimizzazione: Del valore dell'impresa
Del profitto normale
Dei ricavi totali
Del profitto economico. Si hanno diseconomie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante. Si hanno economie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo
Nessuna delle risposte precedenti
Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo
Ambedue le risposte precedenti. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo
Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo
Nel punto di minimo dei costi medi di breve periodo
Nel punto di minimo dei costi marginali di breve periodo. La scala di produzione esprime: La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta per ogni combinazione produttiva
La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. Un punto sulla frontiera delle possibilità produttive è: Raggiungibile ed efficiente
Non raggiungibile
Raggiungibile ed inefficiente
Non raggiungibile ed inefficiente. Un punto esterno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed inefficiente
Raggiungibile ed efficiente
Raggiungibile ed inefficiente
Non raggiungibile. I costi espliciti sono pari a: Costi delle materie prime
Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa
Costo d'acquisto dei fattori produttivi
Costi del lavoro. Il seguente grafico rappresenta: Il costo marginale
Il costo medio totale
Il costo medio variabile
Il costo medio fisso. L'obiettivo dell'impresa è la massimizzazione: Del profitto normale
Dei ricavi totali
Del valore dell'impresa
Del profitto economico. ll punto C rappresenta: Il punto di massimo profitto economico
Il punto di massimo costo
Il punto di massimo ricavo
Il punto di massimo profitto contabile. La scala di produzione esprime: La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta per ogni combinazione produttiva. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di minimo dei costi medi di breve periodo
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo
Nel punto di minimo dei costi marginali di breve periodo
Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo. Si hanno economie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Si hanno diseconomie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo
Nessuna delle risposte precedenti
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo
Ambedue le risposte precedenti. Il profitto normale è pari a: Ricavi di vendita
Ricavi di vendita - costi espliciti - costi impliciti
Ricavi di vendita - costi impliciti
Ricavi di vendita - costi espliciti. I costi impliciti sono pari a: Costi delle materie prime
Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa
Costi del lavoro diretto e indiretto
Costi d'acquisto dei fattori produttivi. Si consideri il seguente grafico: Il massimo profitto viene raggiunto: In un punto intermedio tra A e B
In un punto intermedio tra A e B, in corrispondenza della massima distanza tra RT e CT
Nel punto A
Nel punto B. Si consideri il seguente grafico: Il profitto economico è nullo: Nel punto B
Nessuna delle risposte precedenti
Nel punto A
Tutte le risposte precedenti. Il seguente grafico rappresenta: L'andamento del profitto totale
L'andamento dei costi marginali
L'andamento dei costi totali
L'andamento dei ricavi totali. Siano dati i seguenti dati:P=40CT=50+2Q²Il profitto economico è pari a: 50
400
150
200. Il profitto economico è pari a: Ricavi totali - costi espliciti
Ricavi totali - costi impliciti
Ricavi totali
Ricavi totali - costi espliciti -costi impliciti. L'aumento della dotazione di lavoro determina: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a minore intensità di lavoro
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Le caratteristiche della concorrenza perfetta sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Una diminuzione della dotazione di lavoro provoca: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Una diminuzione della dotazione di capitale provoca: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Un aumento della dotazione di capitale determina: Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale
Nessun spostamento
Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a bassa intensità di capitale
Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Le barriere finanziarie sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica. Possibili barriere all'uscita sono: Resistenze al cambiamento del management
Impedimenti politico-sociali
Interdipendenze strategiche e investimenti verticali
Tutte le risposte precedenti. Le licenze sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva. I brevetti sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istutuzionale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica. Le barriere di differenziazione sono un esempio di: Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva. Le barriere di scala sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva. Le barriere commerciali sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata naturale. Le barriere tecnologiche sono un esempio di: Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata economica. Le caratteristiche dell'oligopolio sono: Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all'entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono: Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche del monopolio sono: Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza perfetta sono duplicata: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Le barriere finanziarie sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata economica. Le caratteristiche del monopolio sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono: Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le barriere commerciali sono un esempio di: Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata naturale. Le barriere tecnologiche sono un esempio di: Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva. Le barriere di scala sono un esempio di: Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale. Le barriere di differenziazione sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica. I brevetti sono un esempio di: Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istutuzionale. Le licenze sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata economica. Possibili barriere all'uscita sono: Impedimenti politico-sociali
Tutte le risposte precedenti
Interdipendenze strategiche e investimenti verticali
Resistenze al cambiamento del management. In concorrenza perfetta il ricavo marginale: Coincide con il prezzo di mercato
Coincide con il costo medio
E' superiore al prezzo di mercato
E' inferiore al prezzo di mercato. In concorrenza perfetta nel breve periodo: Il profitto economico è nullo
Il profitto economico può essere positivo o negativo
Il profitto economico è sempre negativo
Il profitto economico è sempre positivo. Nel breve periodo se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre
Non esiste mercato
L'impresa non ha convenienza a produrre
L'impresa potrebbe continuare a produrre. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta (nel breve periodo): Coincide con il costo medio sopra al prezzo di chiusura
Coincide con il costo marginale
Coincide con il costo medio totale
Coincide con il costo marginale sopra al prezzo di chiusura. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: È anelastica
E' rigida
E' infinitamente elastica
E' elastica. La domanda di mercato è: Il prodotto verticale delle funzioni di domanda individuale
La somma orizzontale delle curve di domanda individuali
Il prodotto orizzontale delle curve di domanda individuali
La somma verticale delle funzioni di domanda individuale. In concorrenza perfetta il prezzo di chiusura corrisponde al: Punto di minimo del costo medio totale
Punto di minimo del costo marginale
Punto di minimo dei costi medi variabili
Punto di minimo del ricavo marginale. In concorrenza perfetta, il prezzo di mercato rappresenta: Tutte le risposte precedenti
Il ricavo medio dell'impresa
Il ricavo marginale dell'impresa
La curva di domanda dell'impresa. Si consideri il seguente grafico: Si tratta di un mercato di: Concorrenza monopolistica
Oligopolio
Concorrenza perfetta
Monopolio. Si consideri il seguente equilibrio in concorrenza perfetta: Si può affermare che l'impresa: Ha un profitto economico negativo
Ha un profitto economico positivo
Nessuna delle risposte precedenti
Ha un profitto economico nullo. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta: L'impresa sta realizzando: Un profitto economico positivo
Un profitto economico negativo
Nessuna delle risposte precedenti
Un profitto economico nullo. Un'impresa, in concorrenza perfetta, non produce nel breve periodo se: P=CMeT
P
P
P<CMeV. Si consideri il seguente grafico: In esso si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo
L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo
La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta
L'equilibrio di monopolio. La scala produttiva in concorrenza perfetta è: Minima
Non esiste
Variabile
Massima. La domanda di mercato è: La somma verticale delle funzioni di domanda individuale
La somma orizzontale delle curve di domanda individuali
Il prodotto orizzontale delle curve di domanda individuali
Il prodotto verticale delle funzioni di domanda individuale. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: E' inclinata positivamente
E' inclinata negativamente
È verticale
E' orizzontale. Nel breve periodo, se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre
Non esiste mercato
L'impresa non ha convenienza a produrre
L'impresa ha convenienza a produrre. Se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio variabile: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre
L'impresa continua a produrre
L'impresa non ha convenienza a produrre
Non esiste mercato. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: È verticale
E' orizzontale
E' inclinata positivamente
E' inclinata negativamente. In concorrenza perfetta il prezzo di chiusura corrisponde al: Punto di minimo del costo marginale
Punto di minimo del costo medio totale
Punto di minimo dei costi medi variabili
Punto di minimo del ricavo marginale. La scala produttiva in concorrenza perfetta è: Minima
Non esiste
Massima
Variabile. Si consideri il seguente grafico: In esso si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo
L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo
L'equilibrio di monopolio
La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta. In concorrenza perfetta il ricavo marginale: E' inferiore al prezzo di mercato
Coincide con il prezzo di mercato
E' superiore al prezzo di mercato
Coincide con il costo medio. Si consideri il seguente equilibrio in concorrenza perfetta: Si può affermare che l'impresa: Ha un profitto economico nullo
Nessuna delle risposte precedenti
Ha un profitto economico negativo
Ha un profitto economico positivo. Si consideri il seguente grafico: Si tratta di un mercato di: Concorrenza perfetta
Monopolio
Oligopolio
Concorrenza monopolistica. In concorrenza perfetta, il prezzo di mercato rappresenta: Il ricavo medio dell'impresa
Tutte le risposte precedenti
La curva di domanda dell'impresa
Il ricavo marginale dell'impresa. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta: L'impresa sta realizzando: Un profitto economico negativo
Nessuna delle risposte precedenti
Un profitto economico positivo
Un profitto economico nullo. Nel breve periodo, se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale: Non esiste mercato
L'impresa non ha convenienza a produrre
Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre
L'impresa ha convenienza a produrre. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta (nel breve periodo): Coincide con il costo medio totale
Coincide con il costo marginale sopra al prezzo di chiusura
Coincide con il costo marginale
Coincide con il costo medio sopra al prezzo di chiusura. Nel breve periodo se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale: L'impresa potrebbe continuare a produrre
L'impresa non ha convenienza a produrre
Non esiste mercato
Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. Se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio variabile: L'impresa non ha convenienza a produrre
Non esiste mercato
Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre
L'impresa continua a produrre. In concorrenza perfetta nel breve periodo: Il profitto economico è nullo
Il profitto economico è sempre positivo
Il profitto economico può essere positivo o negativo
Il profitto economico è sempre negativo. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: E' infinitamente elastica
E' rigida
E' elastica
È anelastica. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio di monopolio
L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo
L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo
L'equilibrio di oligopolio. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è negativo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce
Aumenta
Può aumentare o diminuire
Rimane costante. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è positivo, nel lungo periodo il numero delle imprese Diminuisce
Aumenta
Rimane costante
Può aumentare o diminuire. Si ha efficienza produttiva quando: Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale
Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale
Il prezzo di mercato coincide con il costo medio variab. Si ha efficienza allocativa quando: Gli extraprofitti sono positivi
Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale
Gli extraprofitti sono nulli. Nel lungo periodo il mercato di concorrenza perfetta è in equilibrio quando: Nessuna delle risposte precedenti
Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale
Ambedue le risposte precedenti. Nel lungo periodo in concorrenza perfetta, il numero delle imprese: Può aumentare o diminuire
Aumenta
Diminuisce
Rimane costante. Si ha efficienza produttiva quando: Il prezzo di mercato coincide con il costo medio variabile
Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale
Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Nel lungo periodo il mercato di concorrenza perfetta è in equilibrio quando: Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale
Nessuna delle risposte precedenti
Ambedue le risposte precedenti. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è nullo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Aumenta
Può aumentare o diminuire
Rimane costante
Diminuisce. Si ha efficienza allocativa quando Doppia: Gli extraprofitti sono positivi
Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale
Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale
Gli extraprofitti sono nulli. P=CMA rappresenta: La condizione di massimo profitto in oligopolio
La condizione di massimo profitto in monopolio
La condizione di efficienza tecnica
La condizione di efficienza distributiva. P=CME rappresenta: La condizione di profitto economico nullo
La condizione di massimo profitto economico
La condizione di efficienza allocativa
La condizione di efficienza produttiva. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è negativo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Rimane costante
Può aumentare o diminuire
Aumenta
Diminuisce. P=CME min rappresenta: La condizione di efficienza distributiva
La condizione di massimo profitto
La condizione di efficienza tecnica
La condizione di profitto economico nullo. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è positivo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce
Aumenta
Può aumentare o diminuire
Rimane costante. Nel lungo periodo in concorrenza perfetta, il numero delle imprese: Può aumentare o diminuire
Diminuisce
Aumenta
Rimane costante. Il seguente grafico rappresenta: Equilibrio di concorrenza perfetta nel breve periodo
Equilibrio di monopolio
Equilibrio di concorrenza monopolistica
Equilibrio di concorrenza perfetta nel lungo periodo. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:
Qd=10-2P
Qs=-50+2P
Sapendo che il costo marginale della singola impresa è:
CMa=5Q
la quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 1 3 2 5. La curva di domanda per un'impresa in monopolio corrisponde: Alla curva del costo marginale
Alla curva di ricavo marginale
Alla curva di domanda di mercato
Alla curva del costo medio. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=Q³-2Q²+20Q
La quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 3 1 1/2 2. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 2 1 1/4 1/2. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:
Qd=10-2P
Qs=-50+2P
Sapendo che il costo marginale della singola impresa è:
CMa=5Q
la quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è DOPPIA: 1 3 2 5. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=Q³-2Q²+20Q
La quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 3 1/2 2 1. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 1/2 1 2 1/4. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo:
CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a DOPPIA: 1/2 1 2 1/4. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:Qd=100-PQs=-20+PSapendo che il costo marginale della
singola impresa è:CMa=3Qla quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 3 10 6 20. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5+3Q+Q²
Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 7, la quantità prodotta dall'impresa è: 3 2 4 1. Nel lungo periodo il prezzo di mercato in monopolio: Rimane costante
È variabile
Aumenta
Diminuisce. L'equilibrio in monopolio si trova: Nel tratto rigido della curva di domanda di mercato
Nel tratto elastico della curva di domanda di mercato
Tutte le risposte precedenti
Nel tratto ad elasticità unitaria della curva di domanda di mercato. In monopolio il prezzo di mercato: E' inferiore al ricavo marginale
Nessuna delle risposte precedenti
E' superiore al ricavo marginale
Coincide con il ricavo marginale. La curva di domanda per un'impresa in monopolio corrisponde: Alla curva di domanda di mercato
Alla curva di ricavo marginale
Alla curva del costo medio
Alla curva del costo marginale. In monopolio si ha: Tutte le risposte precedenti
Efficienza produttiva
Nessuna delle risposte precedenti
Efficienza allocativa. La perdita netta di monopolio è minima: Con la discriminazione di prezzo di terzo ordine
Con la discriminazione di prezzo di primo ordine
Con il monopolio puro
Con la discriminazione di prezzo di secondo ordine. Lo sconto sulle quantità è un esempio di: Discriminazione di prezzo di secondo ordine
Interdipendenza strategica
Discriminazione di prezzo di primo ordine
Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Gli sconti under 16 sui biglietti dello stadio sono un esempio di: Discriminazione di prezzo di secondo ordine
Interdipendenza strategica
Discriminazione di prezzo di primo ordine
Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta un equilibrio nel mercato di: Concorrenza perfetta nel breve periodo
Monopolio
Concorrenza monopolistica nel lungo perido
Oligopolio. Data la curva di domanda di mercato P=a-bQ, il ricavo marginale di un'impresa in monopolio è pari a: RMa=P
RMa=a-4b
RMa=a
RMa=a-2b. In monopolio, il ricavo marginale ha un'inclinazione: Pari alla metà della curva di domanda di mercato
Pari al doppio della curva di domanda di mercato
Pari alla curva di domanda di mercato
Minore alla curva di domanda di mercato. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 2
4
0,5
0,2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
I beni A e B sono: Simili
Complementari
Sostituti
Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 20
Y = 60
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 1
-0,2
-1
0,2. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 200
P(B) = 900
Y = 199000
Il bene A è: Un bene di lusso
Un bene necessario
Un bene inferiore
Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 L'elasticità
incrociata rispetto al reddito del bene A è pari a DOPPIA: 0.1 0.001 0.0001 1. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) - 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è: Un bene di lusso
Un bene inferiore
Un bene normale
Un bene necessario. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 L'elasticità
incrociata della domanda del bene A rispetto al reddito è pari a: 0.1 0.5 0.2 0.5. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 20
P(B) = 10
Y = 2000
Il bene A è: Un bene inferiore
Un bene normale
Un bene di lusso
Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 4P(B) + 0,2Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 10 Y = 100 0L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.2 0.5 1 5. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 4P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 5 Y = 200 L'elasticità incrociata
della domanda del bene A al reddito è pari a: 2 1 0.2 0.1. Il seguente grafico lo troviamo in: Monopolio
Concorrenza monoplistica
Concorrenza perfetta
Oligopolio. In monopolio: Nessuna delle risposte precedenti
Il prezzo è superiore al costo medio minimo
Il prezzo è superiore al costo marginale
Tutte le risposte precedenti. In monopolio il prezzo è: Tutte le risposte precedenti
Superiore al costo medio minimo
Superiore al ricavo marginale
Superiore al costo marginalE. In monopolio il prezzo è: Inferiore al costo medio minimo
Nessuna delle risposte precedenti
Pari al costo medio minimo
Superiore al costo medio minimo. L'equilibrio di monopolio: Non può mai cambiare
Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del consumatore
Può cambiare solo nel lungo periodo
Può cambiare in seguito all'ingresso di nuove imprese. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare solo nel lungo perido
Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del produttore
Non può mai cambiare
Può cambiare in seguito al cambiamento dei costi del produttore. Nella discriminazione di prezzo del primo ordine: L'impresa applica un prezzo unico.
L'impresa applica un prezzo a seconda della quantità acquistata dal consumatore.
L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore. Si consideri il seguente grafico: L'area evidenziata rappresenta: Nessuna delle risposte precedenti
La perdita netta di monopolio
Il surplus del consumatore in monopolio
Il profitto del monopolista con discriminazione perfetta. Il prezzo di riserva corrisponde a: Il prezzo di equilibrio di mercato
Il prezzo massimo che è disposto a pagare il consumatore
Il prezzo minimo che è disposto a pagare il consumatore
Il prezzo imposto dallo Stato. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5+2Q+2Q²
Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 18, la quantità prodotta dall'impresa è: 10 2 8 4. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5+3Q+Q²
Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 7, la quantità prodotta dall'impresa è: 1 4 3 2. Il seguente grafico rappresenta: Il monopolio naturale
Il monopolio
La concorrenza monopolistica
L'oligopolio. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: La discriminazione di prezzo perfetta
Un mercato di monopolio
Il monopolio naturale
Un mercato di concorrenza monopolistica. La discriminazione di prezzo è possibile nel caso in cui: La curva di domanda è inclinata negativamente
Non c'è arbitraggio
Tutte le risposte precedenti
Si conosce il prezzo di riserva dei consumatori. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: C'è possibilità di arbitraggio
La curva di domanda è inclinata negativamente
Nessuna delle risposte precedenti
E' possibile conoscere i prezzi di riserva dei consumatori. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: Tutte le risposte precedenti
Non è possibile riconoscere il prezzo di riserva dei consumatori
Non c'è possibilità di arbitraggio
La curva di domanda è inclinata negativamente. Si consideri il seguente grafico relativo ad un mercato di monopolio: L'area evidenziata rappresenta: Il surplus del consumatore
La perdita netta di monopolio
La perdita del monopolista
Il profitto del monopolista. In caso di discriminazione perfetta (o del primo ordine), il surplus del consumatore è: Positivo
Minimo
Massimo
Nullo. Nella discriminazione di prezzo del terzo ordine: L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo unico
L'impresa applica un prezzo per ogni consumatore.
L'impresa applica un prezzo diverso a seconda della quantità acquistata dal consumatore. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del produttore è: Inferiore
Superiore
Non determinabile
Minore. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del consumatore è: Non è determinabile
Uguale
Inferiore
Superiore. In concorrenza monopolistica il ricavo marginale: Coincide con il prezzo di mercato
E' inferiore al prezzo di mercato
E' superiore al prezzo di mercato
Coincide con il costo medio. In concorrenza monopolistica si ha: Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Efficienza economica
Efficienza distributiva. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, l'equilibrio si trova: Nel punto di massimo dei costi medi totali
Nel tratto decrescente dei costi medi totali
Nel punto di minimo dei costi medi totali
Nel tratto crescente del costo medio totale. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, il profitto economico è: Nullo
Positivo
Negativo
Tutte le risposte precedenti. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: Coincide con il ricavo marginale
E' inclinata come la curva di domanda di mercato
E' più inclinata della curva di domanda di mercato
E' meno inclinata della curva di domanda di mercato. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: E' inclinata positivamente
E' orizzontale
E' inclinata negativamente
È verticale. Nella discriminazione di prezzo di secondo ordine: L'impresa applica un prezzo a seconda della della quantità acquistata dal consumatore.
L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore.
L'impresa applica un prezzo unico. L'interdipendenza strategica è una caratteristica del: Concorrenza perfetta
Oligopolio
Monopolio
Concorrenza monopolistica. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:Qd=100-PQs=-20+PSapendo che il costo marginale della
singola impresa è:CMa=3Qla quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 20 3 6 10. P=CMA rappresenta: La condizione di massimo profitto in oligopolio
La condizione di efficienza distributiva
La condizione di efficienza tecnica
La condizione di massimo profitto in monopolio. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è nullo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce
Aumenta
Rimane costante
Può aumentare o diminuire. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-4Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 70 2 10 7. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 4 1 70 10. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=50-5Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 10 4 5 2.5. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=140-2Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 10 14 7 3. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:CT=10+2Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=60-Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 20 10 5 60. La leadership di prezzo è un esempio di: Collusione tacita
Nessuna delle due risposte precedenti
Collusione esplicita
Monopolio. Il cartello è un esempio di: Nessuna delle due risposte precedenti
Collusione tacita
Collusione esplicita
Monopolio. P=CME min rappresenta: La condizione di efficienza distributiva
La condizione di efficienza tecnica
La condizione di massimo profitto
La condizione di profitto economico nullo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo
L'equilibrio di oligopolio
L'equilibrio di monopolio
L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo. La concorrenza monopolistica è: Più efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio
Meno efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio
Meno efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio
Più efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio. In concorrenza monopolistica: Il prodotto non è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto non è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta l'equilibrio in un mercato di doppia: Concorrenza perfetta nel lungo periodo
Concorrenza monopolistica nel breve periodo
Concorrenza perfetta nel breve periodo
Concorrenza monopolistica nel lungo periodo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta un equilibrio nel mercato di: Concorrenza monopolistica nel breve periodo
Concorrenza perfetta nel breve periodo
Monopolio
Oligopolio. I giochi simultanei si rappresentano: In forma algebrica
In forma normale
In forma matriciale
In forma estesa. I giochi sequenziali si rappresentano: In forma estesa
In forma normale
In forma algebrica
In forma matriciale. P=CME rappresenta: La condizione di massimo profitto economico
La condizione di profitto economico nullo
La condizione di efficienza allocativa
La condizione di efficienza produttiva. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: E' possibile conoscere i prezzi di riserva dei consumatori
C'è possibilità di arbitraggio
Nessuna delle risposte precedenti
La curva di domanda è inclinata negativamente. In caso di discriminazione perfetta (o del primo ordine), il surplus del consumatore è: Minimo
Massimo
Nullo
Positivo. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-4Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 2 7 70 10. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare in seguito all'ingresso di nuove imprese
Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del consumatore
Non può mai cambiare
Può cambiare solo nel lungo periodo. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del produttore=consumatore
Può cambiare solo nel lungo periodo
Non può mai cambiare
Può cambiare in seguito al cambiamento dei costi del produttore. In monopolio il prezzo è: Superiore al costo medio minimo
Nessuna delle risposte precedenti
Pari al costo medio minimo
Inferiore al costo medio minimo. In monopolio il prezzo è: Superiore al costo marginale
Tutte le risposte precedenti
Superiore al ricavo marginale
Superiore al costo medio minimo. In monopolio: Il prezzo è superiore al costo marginale
Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Il prezzo è superiore al costo medio minimo. Si consideri il seguente grafico relativo ad un mercato di monopolio: L'area evidenziata rappresenta: La perdita netta di monopolio
Il surplus del consumatore
La perdita del monopolista
Il profitto del monopolista. La leadership di prezzo è una forma di: Collusione esplicita
Monopolio
Collusione tacita
Oligopolio competitivo. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: Non è possibile riconoscere il prezzo di riserva dei consumatori
La curva di domanda è inclinata negativamente
Non c'è possibilità di arbitraggio
Tutte le risposte precedenti. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=2+3Q²Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 70 1 4 10. Data la curva di domanda di mercato P=a-bQ, il ricavo marginale di un'impresa in monopolio è pari a: RMa=P
RMa=a-2bq
RMa=a
RMa=a-4b. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=5Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=50-5Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 2.5 5 10 4. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:
CT=3Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=140-2Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 3 14 10 7. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:CT=10+2Q²
Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=60-Q, la quantità prodotta dall'impresa è doppia: 20 10 5 60. L'introduzione di una norma anti-monopolistica: Sposta la curva di offerta verso destra
Sposta la curva di offerta verso sinistra
Aumenta la quantità offerta
Riduce la quantità offerta. Nella discriminazione di prezzo del primo ordine: L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore.
L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo unico.
L'impresa applica un prezzo a seconda della quantità acquistata dal consumatore. Nella discriminazione di prezzo di secondo ordine: L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore.
L'impresa applica un prezzo unico.
L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo a seconda della della quantità acquistata dal consumatore. Nella discriminazione di prezzo del terzo ordine: L'impresa applica un prezzo per ogni consumatore.
L'impresa applica un prezzo unico
L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore.
L'impresa applica un prezzo diverso a seconda della quantità acquistata dal consumatore. Il prezzo di riserva corrisponde a: Il prezzo di equilibrio di mercato
Il prezzo minimo che è disposto a pagare il consumatore
Il prezzo massimo che è disposto a pagare il consumatore
Il prezzo imposto dallo Stato. In monopolio, il ricavo marginale ha un'inclinazione: Pari alla metà della curva di domanda di mercato
Minore alla curva di domanda di mercato
Pari al doppio della curva di domanda di mercato
Pari alla curva di domanda di mercato. In monopolio si ha: Efficienza produttiva
Nessuna delle risposte precedenti
Efficienza allocativa
Tutte le risposte precedenti. La discriminazione di prezzo è possibile nel caso in cui: La curva di domanda è inclinata negativamente
Tutte le risposte precedenti
Si conosce il prezzo di riserva dei consumatori
Non c'è arbitraggio. La curva di reazione esprime: La relazione tra il prezzo fatto da un'impresa rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa concorrente
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto al prezzo di mercato
La relazione tra la quantità di mercato rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto alla scelta produttiva dell'impresa concorrente. Un prezzo si definisce predatorio se è: Inferiore al costo marginale
Inferiore al costo medio totale
Inferiore al costo medio variabile
Inferiore al prezzo di mercato. I costi irrecuperabili sono un esempio di: Costo opportunità
Costo fisso
Barriera all'uscita
Costo opportunità. I mercati contendibili sono caratterizzati da: Barriere all'uscita
Barriere all'entrata e barriere all'uscita
Nessuna barriera
Barriere all'entrata. Nel mercato di oligopolio, i prodotti sono: Omogenei
Tutte le risposte precedenti
Differenziati
Nessuna delle risposte precedenti. L'oligopolio di Cournot è una forma di oligopolio: Collusivo
Naturale
Competitivo
Strategico. L'oligopolio di Bertrand è una forma di oligopolio: Strategico
Naturale
Competitivo
Collusivo. Nell'oligopolio di Cournot le imprese decidono: Simultaneamente la quantità
Simultaneamente il prezzo
Sequenzialmente il prezzo
Sequenzialmente la quantità. Nell'oligopolio di Bertrand le imprese: Simultaneamente la quantità
Sequenzialmente la quantità
Sequenzialmente il prezzo
Simultaneamente il prezzo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio nell'oligopolio di Cournot
L'equilibrio di mercato
L'equilibrio nell'oligopolio di Bertrand
Il monopolio naturale. Gli sconti under 16 sui biglietti dello stadio sono un esempio di: Discriminazione di prezzo di terzo ordine
Interdipendenza strategica
Discriminazione di prezzo di primo ordine
Discriminazione di prezzo di secondo ordine. Si consideri la domanda ad angolo.
In corrispondenza di un prezzo superiore al punto E, la curva di domanda è: Perfettamente elastica
Perfettamente rigida
Rigida
Elastica. Si consideri la domanda ad angolo.
In corrispondenza di un prezzo inferiore al punto E, la curva di domanda è: Perfettamente elastica
Rigida
Elastica
Perfettamente rigida. La leadership di prezzo è una forma di: Oligopolio competitivo
Monopolio
Collusione esplicita
Collusione tacita. In monopolio il prezzo di mercato doppia: E' inferiore al ricavo marginale
Nessuna delle risposte precedenti
E' superiore al ricavo marginale
Coincide con il ricavo marginale. L'equilibrio in monopolio si trova: Nel tratto ad elasticità unitaria della curva di domanda di mercato
Nel tratto elastico della curva di domanda di mercato
Tutte le risposte precedenti
Nel tratto rigido della curva di domanda di mercato. Nel lungo periodo il prezzo di mercato in monopolio: Aumenta
Rimane costante
Diminuisce
È variabile. La perdita netta di monopolio è minima: Con la discriminazione di prezzo di primo ordine
Con la discriminazione di prezzo di terzo ordine
Con la discriminazione di prezzo di secondo ordine
Con il monopolio puro. Lo sconto sulle quantità è un esempio di: Discriminazione di prezzo di terzo ordine
Discriminazione di prezzo di secondo ordine
Interdipendenza strategica
Discriminazione di prezzo di primo ordine. Il seguente grafico rappresenta: La concorrenza monopolistica
Il monopolio naturale
Il monopolio
L'oligopolio. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, il profitto economico è: Positivo
Negativo
Nullo
Tutte le risposte precedenti. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: Coincide con il ricavo marginale
E' meno inclinata della curva di domanda di mercato
E' inclinata come la curva di domanda di mercato
E' più inclinata della curva di domanda di mercato. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: È verticale
E' orizzontale
E' inclinata positivamente
E' inclinata negativamente. Per committente si intende: Un impegno irrevocabile
Un vincolo
Un impegno revocabile
Una risorsa. Nel dilemma del prigioniero l'equilibrio di Nash è: Inefficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti
Efficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti
Inefficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti
Efficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti. La concorrenza monopolistica è: Meno efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio
Più efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio
Più efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio
Meno efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, l'equilibrio si trova: Nel tratto crescente del costo medio totale
Nel punto di minimo dei costi medi totali
Nel punto di massimo dei costi medi totali
Nel tratto decrescente dei costi medi totali. In concorrenza monopolistica si ha: Efficienza economica
Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Efficienza distributiva. In concorrenza monopolistica il ricavo marginale: Coincide con il costo medio
Coincide con il prezzo di mercato
E' inferiore al prezzo di mercato
E' superiore al prezzo di mercato. In concorrenza monopolistica: Il prodotto è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto non è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva
Il prodotto non è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Si definisce equilibrio di Nash una situazione in cui: Tutti i giocatori hanno scelto la migliore strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, dipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori
Tutti i giocatori hanno scelto la propria strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, indipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori. I giochi in cui c'è un giocatore che effettua la propria scelta per primo e l'altro giocatore che effettua la propria scelta successivamente si definiscono: Giochi cooperativi
Giochi simultanei
Giochi non cooperativi
Giochi dinamici. I giochi in cui i giocatori non possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi strategici
Giochi dinamici
Giochi non cooperativi
Giochi simultanei. giochi in cui i giocatori possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi strategici
Giochi cooperativi
Giochi dinamici
Giochi simultanei. Gli elementi determinanti di un gioco sono: Giocatori e payoff
Giocatori, azioni e payoff
Azioni, strategie e payoff
Giocatori, azioni e strategie. Un equilibrio di Nash è inefficiente dal punto di vista pareteiano se: Ogni giocatore può migliorare la propria utilità
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Un giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità. Un equilibrio di Nash si definisce efficiente in senso paretiano se: Nessun giocatore può migliorare la propria utilità
Ogni giocatore può migliorare la propria utilità
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Ogni giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Nell'ipotesi in cui un'impresa B decide di entrare nel mercato, l'impresa A già consolidata nel mercato applica un prezzo limite se: E' inferiore al costo medio di A
E' inferiore al costo medio variabile di A
E' inferiore al costo medio variabile di B
E' inferiore al costo medio di B. Un equilibrio di Nash si definisce efficiente in senso paretiano se: Ogni giocatore può migliorare la propria utilità
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità
Ogni giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Si definisce equilibrio di Nash una situazione in cui: Tutti i giocatori hanno scelto la migliore strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, dipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori
Ogni giocatore sceglie la propria strategia, indipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori
Tutti i giocatori hanno scelto la propria strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori. Nell'ipotesi in cui un'impresa B decide di entrare nel mercato, l'impresa A già consolidata nel mercato applica un prezzo limite se: E' inferiore al costo medio di B
E' inferiore al costo medio variabile di B
E' inferiore al costo medio variabile di A
E' inferiore al costo medio di A. Per commitment si intende: Un vincolo
Un impegno irrevocabile
Un impegno revocabile
Una risorsa. Nel dilemma del prigioniero l'equilibrio di Nash è: Efficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti
Inefficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti
Efficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti
Inefficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del consumatore è: Non è determinabile
Uguale
Superiore
Inferiore. Un equilibrio di Nash è inefficiente dal punto di vista pareteiano se: Nessun giocatore può migliorare la propria utilità
Ogni giocatore può migliorare la propria utilità
Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori
Un giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. I giochi in cui c'è un giocatore che effettua la propria scelta per primo e l'altro giocatore che effettua la propria scelta successivamente si definiscono: Giochi non cooperativ
Giochi cooperativi
Giochi dinamici
Giochi simultanei. I giochi in cui i giocatori non possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi non cooperativi
Giochi dinamici
Giochi simultanei
Giochi strategici. I giochi in cui i giocatori possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi dinamici
Giochi strategici
Giochi cooperativi
Giochi simultanei. Gli elementi determinanti di un gioco sono: Giocatori, azioni e payoff
Azioni, strategie e payoff
Giocatori e payoff
Giocatori, azioni e strategie. L'oligopolio di Cournot è una forma di oligopolio: Collusivo
Naturale
Strategico
Competitivo. I mercati contendibili sono caratterizzati da: Nessuna barriera
Barriere all'entrata
Barriere all'uscita
Barriere all'entrata e barriere all'uscita. Un prezzo si definisce predatorio se è: Inferiore al costo marginale
Inferiore al costo medio variabile
Inferiore al costo medio totale
Inferiore al prezzo di mercato. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del produttore è: Superiore
Minore
Inferiore
Non determinabile. Le funzioni del bilancio d'esercizio sono: Finanziaria, Economica e Informativa
Conoscitiva, Controllo e Strategica
Conoscitiva, Controllo e Informativa
Finanziaria, Controllo e Strategica. Il bilancio gestionale è: Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico Un documento con cui individuare il risultato economico Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Tutte le risposte precedenti
Immobili
Automezzi
Impianti. Il bilancio d'esercizio è: Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico dell'azienda Tutte le risposte precedenti. I principi contabili nazionali sono stati introdotti: Dall'OIC nel 2001
Dallo IASB nel 1991
Dallo IASB nel 2001
Dall'OIC nel 1991. I principi contabili internazionali sono stati introdotti: Dall'OIC nel 2001 Dallo IASB nel 2011 Dallo IASB nel 2001 Dall'OIC nel 2011. La situazione della società e l'andamento della gestione, nel suo complesso viene riportata: Nel Rendiconto finanziario
Nella Relazione del collegio sindacale
Nel Conto della gestione
Nella Nota integrativa. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Tutte le risposte precedenti Marchi
Avviamento
Brevetti. L'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine dell'esercizio sono riportate: Nel Conto della gestione
Nel Rendiconto finanziario
Nella relazione del collegio sindacale
Nella nota integrativa. Le informazioni utili a comprendere quanto esposto nello Stato patrimoniale e nel Conto economico sono riportate: Nella Nota integrativa
Nel Conto della gestione
Nella Relazione del collegio sindacale
Nel Rendiconto finanziario. Secondo l'articolo 2423 del Codice Civile, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto della gestione Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Relazione del collegio sindacale
Stato patrimoniale Conto economico e Nota integrativa Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Rendiconto finanziario. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Attrezzature
Tutte le risposte precedenti
Automezzi
Brevetti. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Brevetti
Impianti
Tutte le risposte precedenti
Marchi. Le caratteristiche dell'oligopolio sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all'entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. I principi contabili internazionali sono obbligatori per: Società quotate Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione Società quotate e non quotate Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione Società quotate e non quotate Società con strumenti finanziari , Banche e intermediari finanziari Società quotate Società con strumenti finanziari , Banche e compagnie di assicurazione. I giochi sequenziali si rappresentano: In forma matriciale
In forma estesa
In forma normale
In forma algebrica. I costi irrecuperabili sono un esempio di: Costo fisso
Costo opportunità
Costo opportunità
Barriera all'uscita. Nel mercato di oligopolio, i prodotti sono: Differenziati
Nessuna delle risposte precedenti
Omogenei
Tutte le risposte precedenti. L'oligopolio di Bertrand è una forma di oligopolio: Strategico
Naturale
Collusivo
Competitivo. Nell'oligopolio di Cournot le imprese decidono: Sequenzialmente il prezzo
Simultaneamente la quantità
Simultaneamente il prezzo
Sequenzialmente la quantità. Nell'oligopolio di Bertrand le imprese: Sequenzialmente la quantità Sequenzialmente il prezzo Simultaneamente la quantità Simultaneamente il prezzo. La curva di reazione esprime: La relazione tra il prezzo fatto da un'impresa rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa concorrente
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto al prezzo di mercato
La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto alla scelta produttiva dell'impresa concorrente
La relazione tra la quantità di mercato rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa. L'interdipendenza strategica è una caratteristica del: Concorrenza monopolistica
Oligopolio
Monopolio
Concorrenza perfetta. Il cartello è un esempio di: Monopolio
Collusione tacita
Collusione esplicita
Nessuna delle due risposte precedenti. I giochi simultanei si rappresentano: In forma normale
In forma matriciale
In forma algebrica
In forma estesa. Gli impieghi di capitale possono essere finanziati con: Debiti e autofinanziamento
Capitale di rischio
Capitale di rischio, debiti e autofinanziamento
Capitale di rischio e debiti. Le immobilizzazioni sono beni: Sia materiali che immateriali
Esclusivamente finanziarie
Esclusivamente immateriali
Esclusivamente materiali. Il conto economico contiene: Valori stock, valori normali e valori flusso
Valori stock
Valori normali
Valori flusso. La buona fede nella redazione del bilancio è associata alla: Chiarezza
Correttezza
Applocabilità
Veridicità. La clausola generale del bilancio stabilisce che il bilancio d'esercizio deve rispettare gli elementi di: Imparzialità Comprensibilità e Trasparenza Imparzialità Veridicità e Trasparenza Chiarezza Veridicità e Correttezza Chiarezza Comprensibilità e Correttezza. Lo stato patrimoniale contiene: Valori normali
Valori flusso
Valori stock e valori flusso
Valori stock. I principi applicativi: Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili Hanno un contenuto operativo e sono inderogabili
Hanno un contenuto operativo e sono derogabili. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto operativo e sono inderogabili Hanno un contenuto operativo e sono derogabili Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili. Si consideri la seguente formula: In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito
L'elasticità al prezzo della domanda del bene A
L'elasticità incrociata della domanda del bene B al prezzo del bene A
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B. Si consideri la seguente funzione di domanda:
Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
Y = 60
I beni A e B sono: Sostituti
Complementari
Normali
Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda
del bene A al prezzo del bene B è pari a: 0 1 0.5 2. Si consideri la seguente funzione di domanda:Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y
Dati i seguenti valori:
P(A) = 10
P(B) = 30
Y = 60
I beni A e B sono: Privilegiati
Indipendenti
Complementari
Sostituti. La clausola generale del bilancio stabilisce: In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio
In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio. La clausola generale del bilancio è disposta nel Codice Civile dall'articolo: 2424 2426 2423 2425. Il capitale netto è pari a: Apporti di capitale + Utile - Dividendi - Perdite
Utile - Dividendi - Perdite
Apporti di capitale + Utile - Perdite
Apporti di capitale + Utile - Dividendi. Sia data la seguente formula. In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata del bene A al prezzo del bene B
Nessuna delle risposte precedenti
L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito
L'elasticità della domanda del bene A al prezzo. Il principio della continuità stabilisce che: Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione
Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente
Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. L'aspetto sostanziale del bilancio è associato alla: La veridicità
L'applicabilità
La correttezza
La chiarezza. L'aspetto formale del bilancio è associato alla: Applicabilità
Correttezza
Chiarezza
Veridicità. La trasparenza nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza
Veridicità
Chiarezza
Applicabilità. La comprensibilità nella redazione del bilancio è associata a: Correttezza
Chiarezza
Veridicità
Applicabilità. La clausola generale sostiene che: «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico dell'esercizio».
«il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico
dell'esercizio».
«il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico
dell'esercizio».
«il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico dell'esercizio». I principi applicati: Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e inderogabili
Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e inderogabili
Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e derogabili
Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e derogabili. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili
Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili
Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili
Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. Il principio contabile n. 11 stabilisce i criteri di: Utilità, neutralità, costanza, verificabilità e rilevanza
Relatività, neutralità, periodicità, verificabilità e significatività
Relatività, neutralità, costanza, verificabilità e rilevanza
Utilità, neutralità, periodicità, verificabilità e significatività. Il principio della prudenza stabilisce che: Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio. il valore recuperabile è pari a: Minore valore tra il valore di mercato e fair value
Maggiore valore tra il valore d'uso e fair value
Maggiore valore tra il valore di mercato e fair value
Minore valore tra il valore d'uso e fair value. Le immobilizzazioni sono beni: Esclusivamente materiali
Esclusivamente immateriali
Esclusivamente finanziarie
Sia materiali che immateriali. Secondo i principi contabili internazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Nessuna delle risposte precedenti
Al costo
Al fair value
Al valore di recupero. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Brevetti
Attrezzature
Automezzi
Tutte le risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto delle variazioni del patrimonio netto Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto della gestione Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto delle variazioni del patrimonio netto
Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Relazione del collegio sindacale e Conto della gestione. Secondo i principi contabili internazionali, il principio contabile prevalente è: La chiarezza
La veridicità
La competenza
La prudenza. Secondo i principi contabili nazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al costo
Al valore di recupero
Tutte le risposte precedenti
Al fair value. Secondo l'impairment test: Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile
Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile
Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile
Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile. I conti economici registrano: Ambedue le risposte precedenti
Fenomeni economici
Fenomeni finanziari
Nessuna delle risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al fair value
Al costo
Al valore di recupero
Nessuna delle risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, il principio contabile prevalente è: La veridicità
La prudenza
La chiarezza
La competenza. Secondo i principi contabili internazionali, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto delle variazioni del patrimonio netto Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Relazione del collegio sindacale e Conto della gestione Stato patrimonialeConto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto della gestione Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto delle variazioni del patrimonio netto. Le società controllate da società quotate, banche e enti finanziari vigilati: Nessuna delle risposte precedenti
Non sono obbligate ad adottare i principi contabili internazionali
Non sono obbligate ad adottare i principi contabili nazionali
Sono obbligate ad adottare i principi contabili internazionali. Nel definire i principi contabili internazionali, gli organismi europei si sono orientati al principio di: Globalizzazione
Standardizzazione
Armonizzazione
Finalizzazione. I conti economici sono conti: Patrimoniali
Transitori
Finanziari
Permanenti. Le transazioni vengono registrate: Nel libro giornale e nel libro mastro
Nel libro giornale
Nel libro mastro
Nel bilancio d'esercizio. Secondo l'articolo 2423 del codice civile il bilancio d'esercizio è costituito da: Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa
Stato patrimoniale, Conto economico e Relazione degli amministratori
Stato patrimoniale e Conto economico
Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Relazione degli amministratori. Il metodo della partita doppia prevede che ad una transazione finanziaria corrisponde: Una transazione economica e finanziaria
Una transazione finanziaria
Una transazione economica o finanziaria
Una transazione economica. I conti finanziari registrano: Fenomeni patrimoniali
Fenomeni finanziari
Fenomeni economici
Fenomeni economici e finanziari. L'analista esterno, rispetto all'analista interno dispone di: Le stesse informazioni
Più informazioni
Nessuna informazione
Meno informazioni. Secondo i principi contabili nazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al valore di recupero
Al fair value
Al costo Tutte le risposte precedenti. I conti finanziari registrano: Fenomeni economici
Fenomeni economici e finanziari
Fenomeni finanziari
Fenomeni patrimoniali. Il documento della contabilità che raccoglie e registra in ordine cronologico si chiama: Il libro inventario
Il registro dei beni ammortizzabili
Il libro mastro
Il libro giornale. Il bilancio d'esercizio deve essere approvato dall'assemblea degli azionisti: Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Una volta approvato, il bilancio d'esercizio deve essere depositato: Presso la sede legale della società
Presso la sede amministrativa della società
Presso la Camera di Commercio
Presso l'Ufficio delle Imposte. I beni strumentali necessari per svolgere la tua attività d'impresa sono indicati: Nel libro inventario
Nei registri IVA
Nel libro giornale
Nel registro dei beni ammortizzabili. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le attività sono suddivise in: Sei categorie
Quattro categorie
Cinque categorie
Tre categorie. Il documento che comprende una serie di conti relativi alle voci patrimoniali e reddituali si chiama: il libro giornale
Il registro dei beni ammortizzabili
Il libro mastro
Il libro inventario. I registri IVA sono: l registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei corrispettivi
Il registro dei corrispettivi, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro dei corrispettivi, il registro degli acquisti e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili. Il metodo della partita doppia permette di evidenziare un fatto gestionale: Nel solo aspetto finanziario
Nell'aspetto economico e finanziario
Nell'aspetto economico o finanziario
Nel solo aspetto economico. Il metodo della partita doppia prevede che ad una transazione finanziaria corrisponde: Una transazione economica
Una transazione economica o finanziaria
Una transazione economica e finanziaria
Una transazione finanziaria. Le passività dello Stato patrimoniale sono suddivise in: Sei categorie
Tre categorie
Cinque categorie
Quattro categorie. Il bilancio d'esercizio deve essere redatto dagli amministratori: Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Il bilancio d'esercizio è: Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico dell'azienda Tutte le risposte precedenti. Le partecipazioni in società ne controllate ne collegate sono iscritte: Nell'attivo immobilizzato
Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
Nell'attivo circolante. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le immobilizzazioni immateriali si distinguono in: Oneri annuali, beni immateriali, spese di gestione
Oneri annuali, beni materiali, avviamento
Oneri pluriennali, beni materiali, spese di gestione
Oneri pluriennali, beni immateriali, avviamento. Gli oneri pluriennali sono: Costi sostenuti ed in grado di generare dei benefici futuri in un esercizio
Beni tangibili tutelati giuridicamente Costi sostenuti ed in grado di generare dei benefici futuri su più esercizi Beni intangibili tutelati giuridicamente. L'avviamento può essere iscritto a bilancio se è: Naturale
Originario
Derivativo
Obbligatorio. Le azioni proprie si iscrivono: Nell'attivo circolante
Nelle immobilizzazioni immateriali
Nelle immobilizzazioni finanziarie
Nelle immobilizzazioni materiali. Le partecipazioni sono iscritte: Nessuna delle risposte precedenti
Nell'attivo immobilizzato
Tutte le risposte precedenti
Nell'attivo circolante. Il bilancio gestionale è: Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico
Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda
Un documento con cui individuare il risultato economico
Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Le partecipazioni in società controllate e collegate sono iscritte: Tutte le risposte precedenti
Nell'attivo circolante
Nessuna delle risposte precedenti
Nell'attivo immobilizzato. L'ammortamento può essere: Nessuna delle risposte precedenti
A quote costanti
Accelerato
Tutte le risposte precedenti. L'ammortamento accelerato può essere applicato ai beni: A rapida senescenza
A modesta senescenza
A modesta obsolescenza
A rapida obsolescenza. Gli impieghi di capitale possono essere finanziati con: Debiti e autofinanziamento
Capitale di rischio, debiti e autofinanziamento
Capitale di rischio e debiti
Capitale di rischio. Le informazioni utili a comprendere quanto esposto nello Stato patrimoniale e nel Conto economico sono riportate: Nella Relazione del collegio sindacale
Nel Conto della gestione
Nella Nota integrativa
Nel Rendiconto finanziario. L'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine dell'esercizio sono riportate: Nel Rendiconto finanziario
Nella relazione del collegio sindacale
Nel Conto della gestione
Nella nota integrativa. La situazione della società e l'andamento della gestione, nel suo complesso viene riportata: Nella Relazione del collegio sindacale
Nella Nota integrativa
Nel Conto della gestione
Nel Rendiconto finanziario. Le funzioni del bilancio d'esercizio sono: Conoscitiva, Controllo e Informativa
Finanziaria, Controllo e Strategica
Conoscitiva, Controllo e Strategica
finanziaria, Economica e Informativa. I beni pluriennali prodotti internamente si definiscono: Costruzioni in economia
Costruzioni interne
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni in corso. Il fondo per imposte è: Un costo
Un fondo per rischi
Un fondo per oneri
Un debito. Il fondo imposte differite è: Un fondo per rischi
Un fondo per oneri
Un debito
Un credito. La riserva da rivalutazione è: Una riserva da capitale
Un debito
Una riserva da utile
Un immobilizzazione. Il fondo manutenzione ciclica è: Una riserva disponibile
Un fondo per oneri
Un debito
Un fondo per rischi. il fondo garanzia prodotti è: Un fondo per oneri
Un fondo per rischi
Una riserva da utile
Una riserva da capitale. i debiti: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. I fondi per rischi: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. I fondi per oneri: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. I debiti sono iscritti: Al valore nominale
Al costo
Al prezzo di mercato
Al fair value. La riserva azioni proprie in portafoglio è: Un debito
Un credito
Una riserva da utile
Una riserva da capitale. La riserva sovrapprezzo azioni è: Una riserva da utile
Il capitale sociale
Un credito
Una riserva da capitale. La riserva straordinaria è: Un debito
Una riserva da capitale
Un credito
Una riserva da utile. Secondo il principio della competenza, un ricavo è effettivamente realizzato se : E' avvenuta la consegna dei prodotti (o l'erogazione del servizio) al cliente
E' avvenuto il passaggio di proprietà dei prodotti
In ambedue i casi precedenti
In nessuno dei casi precedenti. La riserva legale è: Una riserva da capitale
Un debito
Un credito
Una riserva da utile. La riserva statutaria è: Un debito
Un credito
Una riserva di capitale
Una riserva da utile. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo
Associato a decrementi di valore delle attività accertati nel periodo
Tutte le risposte precedenti
E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato a decrementi di valore delle attività accertati nel periodo
In nessuno dei casi precedenti
Ambedue le risposte precedenti
Associato all'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato all'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio
In nessuno dei casi precedenti
Ambedue le risposte precedenti
Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo
E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo
In nessuno dei casi precedenti
Ambedue le risposte precedenti. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: In nessuno dei casi precedenti
Ambedue le risposte precedenti
E' avvenuta l'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio
E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo. Secondo il principio della competenza, un ricavo è effettivamente realizzato se : In nessuno dei casi precedenti
E' avvenuto l'incasso della vendita dei prodotti
In ambedue i casi precedenti
E' avvenuta la consegna dei prodotti (o l'erogazione del servizio) al cliente. ll fondo per contenzioso civile è: Un credito
Un fondo per rischi
Un fondo per oneri
Un debito. Il fondo di quiescenza è: Una riserva da capitale
Un debito
Un fondo per oneri
Un fondo per rischi. I fondi per rischi: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Un esempio di valore certo è: I crediti
Le rimanenze
La liquidità
Tutte le risposte precedenti. Si considerino i seguenti dati:
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
Il rapporto corrente è pari a: 4 2 0.5 1. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
Il quick ratio è pari a: 0.5 1 2 1.6. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 L'indice di
indebitamento è pari a: 4 1 2 0.5. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: 4 1 2 0.5. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200
Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: 2 1.25 0.5 1. In generale, nello Stato patrimoniale si inseriscono: Valori stimati
Ambedue le due risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Valori certi. La rivalutazione delle poste di bilancio, in seguito all'inflazione: Non è mai possibile
È libera scelta delle imprese
È sempre possibile
È possibile solo dopo l'emanazione di leggi speciali. Una passività rappresenta un diritto vantato su: Alcune attività
Patrimonio netto
Tutte le attività
Una specifica passività. Un esempio di valore certo è: I debiti
Le rimanenze
I crediti
Tutte le risposte precedenti. Il fondo imposte differite è: Un fondo per rischi
Un credito
Un debito
Un fondo per oneri. Un esempio di valore certo è: Nessuna delle risposte precedenti
La liquidità
I debiti
Tutte le risposte precedenti. Un esempio di valore stimato è: I crediti
Tutte le risposte precedenti
Le immobilizzazioni
Le scorte di magazzino. Un esempio di valore stimato è: I debiti
Le scorte di magazzino
Tutte le risposte precedenti
La liquidità. Un esempio di valore stimato è: La liquidità
Nessuna delle risposte precedenti
I debiti
Tutte le risposte precedenti. Un esempio di valore certo è: Le scorte di magazzino
Le immobilizzazioni
I crediti
Nessuna le risposte precedenti. Nel dare dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Nell'avere dei conti finanziari si registrano: Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. La variazione di capitale netto è: Una transazione economica
Una transazione finanziaria
Una transazione patrimoniale
Una transazione monetaria. Una variazione delle immobilizzazioni è: Una transazione finanziaria
Una transizione patrimoniale
Una transizione economica
Una transazione monetaria. Il fondo per imposte è: Un debito
Un fondo per rischi
Un fondo per oneri
Un costo. Il fondo di quiescenza è: Una riserva da capitale
Un fondo per oneri
Un fondo per rischi
Un debito. La riserva sovrapprezzo azioni è: Una riserva da utile
Un credito
Il capitale sociale
Una riserva da capitale. L'avviamento può essere iscritto a bilancio se è: Naturale
Originario
Obbligatorio
Derivativo. La riserva straordinaria è: Un credito
Una riserva da capitale
Una riserva da utile
Un debito. La riserva legale è: Un credito
Una riserva da capitale
Un debito
Una riserva da utile. La riserva statutaria è: Un credito
Una riserva di capitale
Un debito
Una riserva da utile. Le partecipazioni in società ne controllate ne collegate sono iscritte: Nell'attivo immobilizzato
Nessuna delle risposte precedenti
Nell'attivo circolante
Tutte le risposte precedenti. Le partecipazioni in società controllate e collegate sono iscritte: Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Nell'attivo circolante
Nell'attivo immobilizzato. La riserva azioni proprie in portafoglio è: Un debito
Una riserva da utile
Un credito
Una riserva da capitale. Le azioni proprie si iscrivono: Nelle immobilizzazioni finanziarie
Nelle immobilizzazioni immateriali
Nell'attivo circolante
Nelle immobilizzazioni materiali. I beni pluriennali prodotti internamente si definiscono: Immobilizzazioni in corso
Immobilizzazioni immateriali
Costruzioni interne
Costruzioni in economia. Le passività dello Stato patrimoniale sono suddivise in: Cinque categorie
Quattro categorie
Sei categorie
Tre categorie. Il fondo manutenzione ciclica è: Un debito
Un fondo per oneri
Un fondo per rischi
Una riserva disponibile. Secondo l'articolo 2423 del codice civile il bilancio d'esercizio è costituito da: Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Relazione degli amministratori
Stato patrimoniale e Conto economico
Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa
Stato patrimoniale, Conto economico e Relazione degli amministratori. Il capitale netto è pari a: Apporti di capitale + Utile - Dividendi - Perdite
Apporti di capitale + Utile - Perdite
Apporti di capitale + Utile - Dividendi
Utile - Dividendi - Perdite. Nello stato patrimoniale si indicano: Attività e costi
Attività e passività
Ricavi e passività
Ricavi e costi. Lo stato patrimoniale contiene: Valori flusso
Valori stock e valori flusso
Valori normali
Valori stock. Il conto economico contiene: Valori stock
Valori flusso
Valori normali
Valori stock, valori normali e valori flusso. I debiti sono iscritti: Al costo
Al prezzo di mercato
Al fair value
Al valore nominale. I fondi per oneri: Natura determinata
, esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata
Natura determinata
, esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata
Natura determinata
, esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata
Natura determinata
, esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. i debiti: Natura determinata
, esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata
Natura determinata
, esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata
Natura determinata
, esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata
Natura determinata
, esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. il fondo garanzia prodotti è: Un fondo per rischi
Una riserva da capitale
Un fondo per oneri
Una riserva da utile. Una variazione delle risorse monetarie è una transazione: Economica
Patrimoniale
Finanziaria
Monetaria. La riserva da rivalutazione è: Una riserva da utile
Un debito
Un immobilizzazione
Una riserva da capitale. Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci sono inserite: Nel costo della produzione
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri finanziari. Si considerino i seguenti dati:
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Passività totali=500
Il ROD è pari a: 5% 2% 24% 1.2%. Le transazioni vengono registrate: Nel bilancio d'esercizio
Nel libro giornale
Nel libro giornale e nel libro mastro Nel Libro mastro. I conti economici sono conti: Finanziari
Patrimoniali
Transitori
Permanenti. I conti economici registrano: Nessuna delle risposte precedenti
Fenomeni finanziari
Ambedue le risposte precedenti
Fenomeni economici. Nell'avere dei conti economici si registrano: I costi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di costi
I ricavi e le rettifiche di costi
I ricavi e le rettifiche di ricavi. Nel dare dei conti economici si registrano: I ricavi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di costi
I ricavi e le rettifiche di costi. Si considerino i seguenti dati:
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: 24% 80% 83% 5%. Si considerino i seguenti dati:
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROS è pari a: 1.2% 5% 24% 6%. L'aspetto sostanziale del bilancio è associato alla: L'applicabilità
La veridicità
La correttezza
La chiarezza. Si considerino i seguenti dati:
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROI è pari a: 5% 6% 1% 1.2%. Si considerino i seguenti dati:
Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500
Il ROE è pari a: 5% 1% 1.2% 6%. Le insussistenze attive e passive
sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari
Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le minusvalenze da alienazioni sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari
Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le plusvalenze da alienazioni sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nei proventi e oneri finanziari
Nei proventi e oneri straordinari
Nel costo della produzione. I proventi da partecipazioni sono inseriti: Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri straordinari. Gli accantonamenti per rischi sono inseriti: Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri straordinari
Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione. Gli ammortamenti e svalutazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri straordinari
Nel costo della produzione. Il costo per godimento di beni di terzi è inserito: Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri straordinari. Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci sono inserite: Nel valore della produzione
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri finanziari
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione
Nel costo della produzione. Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione
Nel costo della produzione. La buona fede nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza
Chiarezza
Veridicità
Applocabilità. L'aspetto formale del bilancio è associato alla: Veridicità
Correttezza
Chiarezza
Applicabilità. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione
Nel valore della produzione
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Gli ammortamenti e svalutazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari
Nei proventi e oneri straordinari
Nel valore della produzione
Nel costo della produzione. Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti sono inserite: Nel costo della produzione
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri finanziari. Il Conto Economico. come previsto dall'articolo 2425 del Codice civile, è compilato secondo lo schema: A costi fissi e costi variabili
Al costo del venduto
Al valore aggiunto
A costi e ricavi della produzione del periodo. Un esempio di valore certo è: Le immobilizzazioni
I crediti
Nessuna le risposte precedenti
Le scorte di magazzino. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
I debiti
La liquidità. Il costo per godimento di beni di terzi è inserito: Nei proventi e oneri finanziari
Nel valore della produzione
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri straordinari. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti
I crediti
Le scorte di magazzino
Le immobilizzazioni. Un esempio di valore certo è: Nessuna delle risposte precedenti
La liquidità
Tutte le risposte precedenti
I debiti. Un esempio di valore certo è: Le rimanenze
Tutte le risposte precedenti
I debiti
I crediti. Un esempio di valore certo è: I crediti
Tutte le risposte precedenti
La liquidità
Le rimanenze. Una passività rappresenta un diritto vantato su: Tutte le attività
Patrimonio netto
Alcune attività
Una specifica passività. La rivalutazione delle poste di bilancio, in seguito all'inflazione: È sempre possibile
È possibile solo dopo l'emanazione di leggi speciali
È libera scelta delle imprese
Non è mai possibile. In generale, nello Stato patrimoniale si inseriscono: Valori certi
Valori stimati
Nessuna delle risposte precedenti
Ambedue le due risposte precedenti. Gli accantonamenti per rischi sono inseriti: Nei proventi e oneri straordinari
Nel valore della produzione
Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione. La trasparenza nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza
Applicabilità
Veridicità
Chiarezza. I proventi da partecipazioni sono inseriti: Nei proventi e oneri finanziari
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri straordinari
Nel valore della produzione. Le plusvalenze da alienazioni sono inserite: Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri straordinari
Nei proventi e oneri finanziari
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le minusvalenze da alienazioni sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri finanziari. Le insussistenze attive e passive sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari
Nel costo della produzione
Nei proventi e oneri finanziari
Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Immobili
Tutte le risposte precedenti
Automezzi
Impianti. Nel conto economico si indicano: Attività e passività
Ricavi e passività
Ricavi e costi
Attività e costi. La clausola generale del bilancio stabilisce che il bilancio d'esercizio deve rispettare gli elementi di: Imparzialità Veridicità e Trasparenza Imparzialità Comprensibilità e Trasparenza Chiarezza Veridicità e Correttezza Chiarezza Comprensibilità e Correttezza. Il principio della prudenza stabilisce che: Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente. Il principio della continuità stabilisce che: Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione
Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente
Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio
Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili
Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili
Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili
Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. I prinicipi applicati: Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e derogabili
Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e inderogabili
Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e derogabili
Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e inderogabili. La clausola generale sostiene che: «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». La comprensibilità nella redazione del bilancio è associata a: Applicabilità
Chiarezza
Veridicità
Correttezza. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti
I debiti
Le scorte di magazzino
La liquidità. Il Conto Economico. come previsto dall'articolo 2425 del Codice civile, è compilato secondo lo schema: Al valore aggiunto
Al costo del venduto
A costi fissi e costi variabili
A costi e ricavi della produzione del periodo. L'ammortamento accelerato è utilizzato per beni soggetti: Ad un rapido degrado fisico
Ad un lento degrado fisico
Ad un rapido degrado tecnologico
Ad un lento degrado tecnologico. Nel determinare la vita utile si considera: La minore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico
La durata del bene in funzione del logoramento fisico
La durata del bene in funzione del degrado tecnologico
La maggiore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico. Si ha una minusvalenza quando: Il valore contabile eccede il valore di vendita
Il valore di vendita eccede il valore contabile
Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato
ll prezzo di vendita eccede il valore contabile. Si ha una plusvalenza quando: Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato
Il valore di vendita eccede il valore contabile
Il prezzo di vendita è superiore al prezzo di mercato
Il valore contabile eccede il valore di vendita. L'ammortamento è causato: Dal logoramento fisico
Ambedue le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Dal degrado tecnologico. L'ammortamento si applica a: Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita indefinita
Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita definita
Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali
Tutte le immobilizzazioni. L'ammortamento accelerato prevede quote di ammortamento: Costanti
Crescenti
Variabili
Decrescenti. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Marchi
Tutte le risposte precedenti
Brevetti
Avviamento. Nel determinare la vita utile si considera: La minore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico
La durata del bene in funzione del logoramento fisico
La maggiore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico
La durata del bene in funzione del degrado tecnologico. Si ha una minusvalenza quando: Il valore di vendita eccede il valore contabile
Il prezzo di vendita eccede il valore contabile
Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato
Il valore contabile eccede il valore di vendita. Si ha una plusvalenza quando: Il valore contabile eccede il valore di vendita
Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato
Il valore di vendita eccede il valore contabile
Il prezzo di vendita è superiore al prezzo di mercato. L'ammortamento è causato: Dal logoramento fisico
Dal degrado tecnologico
Nessuna delle risposte precedenti
Ambedue le risposte precedenti. L'ammortamento si applica a: Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita indefinita
Tutte le immobilizzazioni
Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali
Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita definita. L'ammortamento accelerato può essere applicato ai beni: A rapida obsolescenza
A modesta senescenza
A modesta obsolescenza
A rapida senescenza. L'ammortamento può essere: Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
A quote costanti
Accelerato. L'ammortamento accelerato prevede quote di ammortamento: Variabili
Costanti
Crescenti
Decrescenti. L'ammortamento accelerato è utilizzato per beni soggetti: Ad un rapido degrado fisico
Ad un rapido degrado tecnologico
Ad un lento degrado tecnologico
Ad un lento degrado fisico. Il bilancio d'esercizio deve essere approvato dall'assemblea degli azionisti: Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Il documento della contabilità che raccoglie e registra in ordine cronologico si chiama: Il registro dei beni ammortizzabili
Il libro mastro
Il libro inventario
Il libro giornale. Il documento che comprende una serie di conti relativi alle voci patrimoniali e reddituali si chiama: Il registro dei beni ammortizzabili
Il libro mastro
Il libro inventario
il libro giornale. I registri IVA sono: Il registro dei corrispettivi, il registro degli acquisti e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro dei corrispettivi, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili
Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei corrispettivi. La riclassificazione del bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio
La quinta fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio. La lettura del bilancio è: La quarta fase dell'analisi di bilancio
La seconda fase dell'analisi di bilancio
La prima fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio. L'analisi di bilancio avviene in: Quattro fasi
Cinque fasi
Tre fasi
Sei fasi. I limiti dell'analisi di bilancio sono: La costanza dell'ambiente
Tutte le risposte precedenti
Le valutazioni oggettive
Considerare solo i dati qualitativi. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Brevetti
Tutte le risposte precedenti
Marchi
Impianti. Una variazione delle risorse monetarie è una transazione: Monetaria
Economica
Patrimoniale
Finanziaria. Il bilancio d'esercizio deve essere redatto dagli amministratori: Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio
Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio. Una volta approvato, il bilancio d'esercizio deve essere depositato: Presso l'Ufficio delle Imposte
Presso la sede legale della società
Presso la Camera di Commercio
Presso la sede amministrativa della società. I beni strumentali necessari per svolgere la tua attività d'impresa sono indicati: Nel registro dei beni ammortizzabili
Nel libro inventario
Nei registri IVA
Nel libro giornale. La variazione di capitale netto è: Una transazione economica
Una transazione patrimoniale
Una transazione monetaria
Una transazione finanziaria. Nell'avere dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Nel dare dei conti economici si registrano DOPPIA: I ricavi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di costi
I ricavi e le rettifiche di costi. Nell'avere dei conti economici si registrano: I costi e le rettifiche di ricavi
I ricavi e le rettifiche di costi
I ricavi e le rettifiche di ricavi
I costi e le rettifiche di costi. Il metodo della partita doppia permette di evidenziare un fatto gestionale: Nel solo aspetto economico
Nell'aspetto economico o finanziario
Nell'aspetto economico e finanziario
Nel solo aspetto finanziario. Nel dare dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto
Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. Una variazione delle immobilizzazioni è: Una transizione economica
Una transizione patrimoniale
Una transazione finanziaria
Una transazione monetaria. I limiti dell'analisi di bilancio sono: Tutte le risposte precedenti
La mancata considerazione della dinamica ambientale
L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi
L'esistenza di valutazioni soggettive. L'analista esterno, rispetto all'analista interno dispone di: Le stesse informazioni
Meno informazioni
Nessuna informazione
Più informazioni. Le fasi che caratterizzano l'analisi di bilancio sono Cinque
Sei
Tre
Quattro. L'analisi della reddittività serve a verificare la capacità dell'impresa di: Far fronte agli impegni di pagamento futuri
Far fronte agli impegni di pagamento correnti
Remunerare i fattori produttivi
Remunerare il capitale proprio. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi
L'esistenza di valutazioni oggettive
La disponibilità di dati esclusivamente futuri
L'esistenza di valutazioni soggettive. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi
L'esistenza di valutazioni oggettive
La disponibilità di dati esclusivamente futuri
L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi. La struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Tutte le risposte precedenti
Elevati costi organizzativi
Un efficace processo di formulazione delle strategie
Un'elevata snellezza operativa. L'analisi dell'equilibrio finanziario di breve periodo serve a verificare la capacità dell'impresa di: Remunerare il capitale proprio
Far fronte agli impegni di pagamento correnti
Mantenersi solida
Far fronte agli impegni di pagamento futuri. I limiti dell'analisi di bilancio sono: Nessuna delle risposte precedenti
Considerare la dinamica ambientale
L'esistenza di valutazioni oggettive
L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. Il Margine di Contribuzione (Mdc) esprime: Il potenziale di crescita dell'impresa
La redditività generata dall'attività ordinaria dell'impresa
La capacità dell'impresa di sostenere i costi fissi
La redditività generata dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Un immobile concesso in affitto fa parte di: Attività extra-operative
Attività operative non correnti
Patrimonio netto
Attività operative correnti. Un impianto fa parte di: Patrimonio netto
Attività operative non correnti
Attività extra-operative
Attività operative correnti. Il C/C bancario negativo è un esempio di: Attività operative correnti
Attività extra-operative
Passività finanziarie
Passività correnti. Il C/C bancario attivo fa parte di: Passività correnti
Attività operative correnti
Passività finanziarie
Attività extra-operative. I debiti verso fornitori fanno parte di: Passività correnti
Attività operative correnti
Passività finanziarie
Attività extra-operative. Il fondo TFR fa parte di: Attività extra-operative
Attività operative corrente
Passività finanziarie
Passività correnti. Secondo la riclassificazione per pertinenza gestionale dello Stato Patrimoniale, i debiti si distinguono in: Passività finanziarie e passività consolidate
Passività correnti e passività finanziarie
Passività correnti e passività consolidate
Passività fisse e passività consolidate. Il capitale circolante netto è dato da: Attività correnti + Attività non correnti
Attività operative correnti + passività correnti
Attività operative correnti - passività correnti
Attività correnti - passività correnti. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci dell'attivo secondo: Il vincolo di durata
La remuneratività
L'area gestionale di afferenza
La liquidità. Il capitale investito netto operativo (CINO) è dato da: Capitale circolante netto + Attivo operativo non corrente
Capitale circolante netto + Attivo operativo corrente
Capitale circolante netto - Attivo operativo non corrente
Capitale circolante netto - Attivo operativo corrente. L'analisi dell'equilibrio finanziario di medio-lungo periodo serve a verificare La capacità di mantenersi solvibile
La solidità patrimoniale
La capacità di remunerare il capitale proprio La liquidità aziendale. I debiti verso l'erario fanno parte di: Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate
Passività correnti. I crediti verso clienti fanno parte di: Passività correnti
Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate. Le scorte fanno parte di: Attività correnti
Attivo fisso
Passività correnti
Passività consolidate. I debiti con scadenza inferiore all'anno fanno parte di: Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate
Passività correnti. I debiti con scadenza superiore all'anno fanno parte di: Attivo fisso
Attività correnti
Passività consolidate
Passività correnti. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci del passivo secondo: Il vincolo di durata
La remuneratività
L'area gestionale di afferenza
La liquidità. Le immobilizzazioni fanno parte di: Passività consolidate
Attivo fisso
Passività correnti
Attività correnti. I mutui fanno parte di: Attivo fisso
Passività correnti
Passività consolidate
Attività correnti. Le riserve da utile fanno parte di: Attività correnti
Patrimonio netto
Passività correnti
Passività consolidate. Il C/C bancario attivo fa parte di: Attivo fisso
Passività consolidate
Attività correnti
Passività correnti. Il rendiconto finanziario è: La quinta fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio
La prima fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio. La riclassificazione del bilancio è: La quinta fase dell'analisi di bilancio
La seconda fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per attività
Per natura
Per origine
Per destinazione. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON), secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: Ricavi di vendita - Costi operativi
Valore della produzione - Costo del venduto
Ricavi di vendita - Costo del venduto
Valore della produzione - Costi operativi. Il Risultato operativo, secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: MON + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali
MOL + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali
MON + Proventi finanziari
MOL + Proventi finanziari. Il Risultato lordo di competenza è pari a: Reddito operativo - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione
MON + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione
Reddito operativo + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione
MON - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per destinazione
Per natura
Per origine
Per attività. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Tutte le risposte precedenti
Il potenziale di crescita dell'azienda
Nessuna delle risposte precedenti
Il risultato economico prodotto dall'attività che caratterizza l'impresa. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa
La sostenibilità degli oneri finanziari
Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Reddito Operativo esprime: La sostenibilità degli oneri finanziari
Il potenziale di crescita dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il calcolo degli indici di bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio
La prima fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio. I mutui fanno parte di: Attivo fisso
Passività correnti
Attività correnti
Passività consolidate. La lettura del bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio
La prima fase dell'analisi di bilancio. Le riserve da utile fanno parte di: Passività consolidate
Patrimonio netto
Passività correnti
Attività correnti. I debiti con scadenza superiore all'anno fanno parte di: Attività correnti
Passività correnti
Attivo fisso
Passività consolidate. I debiti con scadenza inferiore all'anno fanno parte di: Passività correnti
Passività consolidate
Attivo fisso
Attività correnti. Il fondo TFR fa parte di: Passività correnti
Attivo fisso
Passività consolidate
Attività correnti. Le scorte fanno parte di: Attività correnti
Passività correnti
Attivo fisso
Passività consolidate. I crediti verso clienti fanno parte di: Attivo fisso
Attività correnti
Passività correnti
Passività consolidate. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci del passivo secondo: La liquidità
L'area gestionale di afferenza
Il vincolo di durata
La remuneratività. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci dell'attivo secondo: L'area gestionale di afferenza
La remuneratività
La liquidità
Il vincolo di durata. Il Risultato Lordo di Competenza esprime: Il potenziale di crescita dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
la sostenibilità degli oneri finanziari. L'analisi di bilancio avviene in: Sei fasi
Quattro fasi
Tre fasi
Cinque fasi. I debiti verso l'erario fanno parte di: Attivo fisso
Passività correnti
Passività consolidate
Attività correnti. Il C/C bancario attivo fa parte di: Passività correnti
Passività consolidate
Attività correnti
Attivo fisso. Le immobilizzazioni fanno parte di: Attivo fisso
Attività correnti
Passività correnti
Passività consolidate. L'analisi dell'equilibrio finanziario di medio-lungo periodo serve a verificare: La capacità di remunerare il capitale proprio
La liquidità aziendale
La capacità di mantenersi solvibile
La solidità patrimoniale. I limiti dell'analisi di bilancio sono: La costanza dell'ambiente
Le valutazioni oggettive
Tutte le risposte precedenti
Considerare solo i dati qualitativi. Un quick ratio inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi
L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi
La disponibilità di dati esclusivamente futuri
L'esistenza di valutazioni oggettive. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: (Capitale netto + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni
Immobilizzazioni / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo)
Immobilizzazioni / (Capitale netto + Passivo a medio-lungo). Gli indici di liquidità misurano: La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo
La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo
La congruenza tra durata dell'attivo e modalità di copertura
La solidità patrimoniale. Il calcolo degli indici di bilancio è: La quarta fase dell'analisi di bilancio
La seconda fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio
La prima fase dell'analisi di bilancio. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi
Nessuna delle risposte precedenti
Considerare la dinamica ambientale
L'esistenza di valutazioni oggettive. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi
L'esistenza di valutazioni soggettive
Tutte le risposte precedenti
La mancata considerazione della dinamica ambientale. Il margine operativo lordo è dato da: Valore aggiunto - costo del personale - costi per servizi
Valore della produzione - costo del personale - costi per servizi
Valore della produzione - costo del personale - costi di funzionamento
Valore aggiunto - costo del personale - costi di funzionamento. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di valutazioni soggettive
L'esistenza di valutazioni oggettive
La disponibilità di dati esclusivamente futuri
L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. Le fasi che caratterizzano l'analisi di bilancio sono: Cinque
Tre
Quattro
Sei. I fondi rischi e oneri sono una componente del: Passività consolidate
Patrimonio netto
Passività correnti
Attivo fisso. Il C/C bancario negativo è una componente del: Passività consolidate
Attività correnti
Patrimonio netto
Passività correnti. Il prestito obbligazionario è una componente del: Attività fisse
Passività consolidate
Passività correnti
Patrimonio netto. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è ottimale se è: Pari a 1
Compreso tra 0 e 1
Compreso tra 1 e 2
Superiore a 2. L'indice di indebitamento è normalmente: Superiore a 1
Pari a zero
Pari a 1
Inferiore a 1. Il valore aggiunto è dato da: Valore della produzione - consumo materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - consumo materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi
Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi. L'indice di indebitamento è pari: Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto
Passivo a medio-lungo / Capitale netto
Capitale netto / Passivo a medio-lungo
(Passivo a breve - Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Un quick ratio superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Un rapporto corrente inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Un rapporto corrente superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a medio-lungo
Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante / Passivo a medio-lungo
Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve. Il rapporto corrente è pari a: Attivo circolante / Passività a breve
Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve
Attivo fisso / Passivo a breve
Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a breve. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante – Liquidità / Passivo a breve
Attivo circolante + Liquidità / Passivo a breve
Attivo circolante / Passivo a breve. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / passivo a breve
Attivo circolante / Passivo a breve
Attivo fisso / Passività consolidate
Attivo circolante / Passività consolidate. Gli indici di struttura misurano: La reddittività
La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo
La capacità dell'impresa di utilizzare in modo corretto le fonti di finanziamento disponibili
La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo. Il margine operativo lordo è destinato a remunerare: Il capitale investito
I dipendenti
Il capitale netto
Tutte le risposte precedenti. Gli indici di struttura misurano: La reddittività
La capacità dell'impresa di utilizzare in modo corretto le fonti di finanziamento disponibili
La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo
La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per destinazione
Per origine
Per attività
Per natura. Risultato operativo della gestione caratteristica (MON), secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: Ricavi di vendita - Costi operativi
Valore della produzione - Costo del venduto
Valore della produzione - Costi operativi
Ricavi di vendita - Costo del venduto. Il Risultato operativo, secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: MOL + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali
MON + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali MOL + Proventi finanziari MON + Proventi finanziari. Il Risultato lordo di competenza è pari a: Reddito operativo - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione
MON + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione
MON - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione
Reddito operativo + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per origine
Per destinazione
Per attività
Per natura. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il risultato economico prodotto dall'attività che caratterizza l'impresa
Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
La sostenibilità degli oneri finanziari
Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Reddito Operativo esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
La sostenibilità degli oneri finanziari
Il potenziale di crescita dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il Risultato Lordo di Competenza esprime: la sostenibilità degli oneri finanziari
Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa
Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa
Il potenziale di crescita dell'impresa. Il Margine di Contribuzione (Mdc) esprime: La capacità dell'impresa di sostenere i costi fissi
La redditività generata dall'attività ordinaria dell'impresa
Il potenziale di crescita dell'impresa
La redditività generata dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. L'analisi della reddittività serve a verificare la capacità dell'impresa di: Far fronte agli impegni di pagamento futuri
Remunerare i fattori produttivi
Remunerare il capitale proprio
Far fronte agli impegni di pagamento correnti. L'analisi dell'equilibrio finanziario di breve periodo serve a verificare la capacità dell'impresa di: Remunerare il capitale proprio
Mantenersi solida
Far fronte agli impegni di pagamento futuri
Far fronte agli impegni di pagamento correnti. Il margine di contribuzione è dato da: Ricavi di vendita - costi fissi
Ricavi di vendita - costi variabili
Valore della produzione - costi fissi
Valore della produzione - costi variabili. L'utile d'esercizio è destinato a remunerare: Il capitale investito
Tutte le risposte precedenti
Il capitale netto
I dipendenti. Il ROE è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto
Risultato operativo / Totale attivo
Risultato operativo / Capitale netto
Risultato d'esercizio / Totale attivo. Il ROI è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto
Risultato operativo / Capitale netto
Risultato d'esercizio / Totale attivo
Risultato operativo / Totale attivo. Il ROS è pari a: Risultato operativo / Ricavi di vendita
Risultato d'esercizio / Risultato operativo
Risultato d'esercizio / Ricavi di vendita
Risultato operativo / Risultato d'esercizio. Il ROD è pari a: Oneri finanziari / Passivo a breve
Oneri finanziari / Passivo a medio-lungo
Oneri finanziari / Totale attivo
Oneri finanziari / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). Il margine operativo netto è dato da: Margine operativo lordo – ammortamenti
Margine operativo lordo - costo per il personale
Margine operativo lordo – costo del personale - ammortamenti
Margine operativo lordo - ammortamenti e accantonamenti. Un quick ratio superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante / Passivo a medio-lungo
Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a medio-lungo. Un rapporto corrente superiore a 1: Garantisce l'equilibrio reddituale
Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Un rapporto corrente inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Garantisce l'equilibrio reddituale
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è ottimale se è: Compreso tra 1 e 2
Pari a 1
Compreso tra 0 e 1
Superiore a 2. Un quick ratio inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio reddituale
Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo
Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. L'indice di indebitamento è pari a: Passivo a medio-lungo / Capitale netto
(Passivo a breve - Passivo a medio-lungo) / Capitale netto
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto
Capitale netto / Passivo a medio-lungo. L'indice di indebitamento è normalmente: Superiore a 1
Pari a 1
Pari a zero
Inferiore a 1. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: Immobilizzazioni / (Capitale netto + Passivo a medio-lungo)
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni
Immobilizzazioni / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo)
(Capitale netto + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante + Liquidità / Passivo a breve
Attivo circolante – Liquidità / Passivo a breve
Attivo circolante / Passivo a breve. Il prestito obbligazionario è una componente del: Attività fisse
Passività correnti
Passività consolidate
Patrimonio netto. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / Passivo a breve
Attivo circolante / Passività a breve
Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a breve
Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve. L'indice di rotazione del magazzino esprime: Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino
Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività caratteristica
Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività
Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino nel corso di un anno. Il rendiconto finanziario viene regolato dallo IAS numero: 5 7 8 6. I principi contabili internazionali nella redazione del rendiconto finanziario raccomandano l'utilizzo: Del metodo parziale
Del metodo completo
Del metodo diretto
Del metodo indiretto. Il capitale investito netto operativo (CINO) è dato da: Capitale circolante netto - Attivo operativo corrente
Capitale circolante netto + Attivo operativo corrente
Capitale circolante netto - Attivo operativo non corrente
Capitale circolante netto + Attivo operativo non corrente. Il capitale circolante netto è dato da: Attività correnti - passività correnti
Attività operative correnti - passività correnti
Attività operative correnti + passività correnti
Attività correnti + Attività non correnti. La posizione finanziaria netta è data da: Attivo fisso + Crediti finanziari - Debiti correnti
Attivo fisso + Capitale circolante netto operativo
Liquidità + Crediti finanziari - Debiti correnti
Liquidità + Crediti finanziari - Debiti finanziari. Secondo la riclassificazione per pertinenza gestionale dello Stato Patrimoniale, i debiti si distinguono in: Passività correnti e passività finanziarie
Passività correnti e passività consolidate
Passività finanziarie e passività consolidate
Passività fisse e passività consolidate. Il fondo TFR fa parte di: Passività finanziarie
Attività extra-operative
Attività operative corrente
Passività correnti. I debiti verso fornitori fanno parte di: Attività operative correnti
Attività extra-operative
Passività correnti
Passività finanziarie. Il C/C bancario attivo fa parte di: Attività operative correnti
Passività finanziarie
Attività extra-operative
Passività correnti. Il C/C bancario negativo è un esempio di: Passività finanziarie
Passività correnti
Attività extra-operative
Attività operative correnti. Un impianto fa parte di: Attività extra-operative
Attività operative non correnti
Patrimonio netto
Attività operative correnti. Un immobile concesso in affitto fa parte di: Attività extra-operative
Patrimonio netto
Attività operative correnti
Attività operative non correnti. Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale fonti
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto
Passivo a medio-lungo / Totale fonti
Passivo a medio-lungo / Capitale netto. L'indice di rotazione del capitale investito è pari a: Ricavi di vendita / Totale attivo
Totale attivo / Valore della produzione
Totale attivo / Ricavi di vendita
Valore della produzione / Totale attivo. L'indice di rotazione degli impieghi esprime: Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività caratteristica
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività caratteristica
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività. L'indice di rotazione del magazzino è pari a: Totale attivo /Ricavi di vendita
Ricavi di vendita / Disponibilità
Ricavi di vendita / Totale attivo
Disponibilità / Ricavi di vendita. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / Passività consolidate
Attivo circolante / Passivo a breve
Attivo circolante / Passività consolidate
Attivo fisso / passivo a breve. Se il leverage (leva finanziaria) è compreso tra 1 e 2: Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio
L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi
Nessuna delle risposte precedenti
L'azienda ha un elevato indebitamento. L'azienda ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI
ROI=ROD
ROI>ROD
ROE=ROD. Il miglioramento del ROI può essere ottenuto: Vendendo i propri prodotti con un maggiore margine di guadagno
Nessuna delle risposte precedenti
Tutte le risposte precedenti
Vendendo una maggiore quantità dei propri prodotti. Il guadagno lordo sulle vendite nette è espresso dal: ROD ROI ROS ROE. Il costo mediamente sostenuto dall'impresa sui finanziamenti ottenuti da terzi è espresso dal: ROI ROD ROI ROS. Il Tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: Ricavi di vendita / Risultato d'esercizio
Risultato operativo / Risultato d'esercizio
Risultato d'esercizio / Risultato operativo
Risultato operativo / Ricavi di vendita. Il ROI è pari al prodotto tra: ROS e ROE
ROS e ROD
ROE e ROT
ROS e ROT. Il miglioramento del ROI può essere ottenuto: Vendendo una maggiore quantità dei propri prodotti
Nessuna delle risposte precedenti
Vendendo i propri prodotti con un maggiore margine di guadagno
Tutte le risposte precedenti. Se il leverage (leva finanziaria) è pari a 1: L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi
Nessuna delle risposte precedenti
L'azienda ha un elevato indebitamento
Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. Il costo mediamente sostenuto dall'impresa sui finanziamenti ottenuti da terzi è espresso dal: ROI
ROI
ROD
ROS. Il Tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: Risultato d'esercizio / Risultato operativo
Ricavi di vendita / Risultato d'esercizio
Risultato operativo / Risultato d'esercizio
Risultato operativo / Ricavi di vendita. Il ROI è pari al prodotto tra: ROE e ROT
ROS e ROT
ROS e ROE
ROS e ROD. Se il leverage (leva finanziaria) è pari a 1: L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi
Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio
L'azienda ha un elevato indebitamento
Nessuna delle risposte precedenti. Il rendimento percepito sul capitale investito dai soci o dagli azionisti dell'impresa è espresso dal: ROE ROD ROS ROI. Se il leverage (leva finanziaria) è superiore a 2: Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio
Nessuna delle risposte precedenti
L'azienda ha un elevato indebitamento
L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. L'azienda non ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI=ROD
ROI>ROD
ROE<ROD
ROI. Il rendiconto finanziario analizza i flussi di cassa generati nelle attività:
Operative, di investimento e finanziarie Patrimoniali, straordinarie e finanziarie
Patrimoniali, di investimento e finanziarie
Operative, straordinarie e patrimoniali. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo diretto è pari a: Ricavi monetari - Costi monetari
Risultato d'esercizio - Costi non monetari + Ricavi non monetari
Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari
Risultato d'esercizio + Costi non monetari - Ricavi non monetari. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo indiretto è pari a: Risultato d'esercizio + Ricavi non monetari - Costi non monetari
Ricavi monetari - Costi monetari
Risultato d'esercizio + Costi non monetari - ricavi non monetari
Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. La leva finanziaria corrisponde a: Totale attivo / Mezzi propri
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale attivo
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Mezzi propri
Mezzi propri / Totale attivo. Un investimento finanziario ha per oggetto: Nessuna delle risposte precedenti
Obbligazioni e azioni
Ambedue le risposte precedenti
Beni reali. Un investimento finanziario è: Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un investitore, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità
Realizzato da un investitore, su titoli finanziari ed un elevato grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Se il leverage (leva finanziaria) è compreso tra 1 e 2: L'azienda ha un elevato indebitamento
Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio
L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi
Nessuna delle risposte precedenti. Se il leverage (leva finanziaria) è superiore a 2: Nessuna delle risposte precedenti
L'azienda ha un elevato indebitamento
L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi
Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. Il rendimento dell'attività caratteristica, in rapporto a tutti gli investimenti effettuati nell'attività operativa, si esprime con il: ROE ROD ROS ROI. L'azienda ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI
ROI=ROD
ROE=ROD
ROI>ROD. Il rendimento percepito sul capitale investito dai soci o dagli azionisti dell'impresa è espresso dal: ROS ROE ROI ROD. L'indice di rotazione degli impieghi esprime: Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività caratteristica
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività caratteristica
Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività. Il C/C bancario negativo è una componente del: Attività correnti
Patrimonio netto
Passività correnti
Passività consolidate. I fondi rischi e oneri sono una componente del: Passività consolidate
Passività correnti
Patrimonio netto
Attivo fisso. L'azienda non ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI
ROE=ROD
ROI>ROD
ROI<ROD. Il rendiconto finanziario è: La prima fase dell'analisi di bilancio
La quinta fase dell'analisi di bilancio
La quarta fase dell'analisi di bilancio
La terza fase dell'analisi di bilancio. Il rendiconto finanziario ha per oggetto: La liquidità
Il capitale circolante netto
L'attivo
Le disponibilità liquide. La posizione finanziaria netta è data da DOPPIA: Attivo fisso + Crediti finanziari - Debiti correnti
Attivo fisso + Capitale circolante netto operativo
Liquidità + Crediti finanziari - Debiti correnti
Liquidità + Crediti finanziari - Debiti finanziari. Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale fonti
Passivo a medio-lungo / Totale fonti
(Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto
Passivo a medio-lungo / Capitale netto. Il guadagno lordo sulle vendite nette è espresso dal: ROD ROS ROI ROE. Il rendimento dell'attività caratteristica, in rapporto a tutti gli investimenti effettuati nell'attività operativa, si esprime con il: ROI ROS ROE ROD. L'indice di rotazione del capitale investito è pari a: Totale attivo / Ricavi di vendita
Ricavi di vendita / Totale attivo
Valore della produzione / Totale attivo
Totale attivo / Valore della produzione. L'indice di rotazione del magazzino esprime: Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività
Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino nel corso di un anno
Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività caratteristica
Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino. L'indice di rotazione del magazzino è pari a: Totale attivo /Ricavi di vendita
Ricavi di vendita / Totale attivo
Ricavi di vendita / Disponibilità
Disponibilità / Ricavi di vendita. Il margine operativo netto è dato da: Margine operativo lordo – costo del personale - ammortamenti
Margine operativo lordo – ammortamenti
Margine operativo lordo - ammortamenti e accantonamenti
Margine operativo lordo - costo per il personale. L'utile d'esercizio è destinato a remunerare: Tutte le risposte precedenti
Il capitale investito
Il capitale netto
I dipendenti. Un investimento produttivo è: Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un alto grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Un investimento produttivo ha per oggetto: Ambedue le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti
Beni reali
Obbligazioni e azioni. Un investimento produttivo è: Divisibili e negoziabili
Non divisibili e negoziabili
Divisibili e non negoziabili
Non divisibili e non negoziabili. Il margine di contribuzione è dato da: Valore della produzione - costi fissi
Ricavi di vendita - costi fissi
Ricavi di vendita - costi variabili
Valore della produzione - costi variabili. Il margine operativo lordo è destinato a remunerare: Il capitale netto
Il capitale investito
I dipendenti
Tutte le risposte precedenti. Il valore aggiunto è dato da: Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi Valore della produzione - consumo materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi Valore della produzione - consumo materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi. Il margine operativo lordo è dato da: Valore aggiunto - costo del personale - costi per servizi Valore aggiunto - costo del personale - costi di funzionamento Valore della produzione - costo del personale - costi di funzionamento Valore della produzione - costo del personale - costi per servizi. Il ROD è pari a: Oneri finanziari / Passivo a breve
Oneri finanziari / Totale attivo
Oneri finanziari / Passivo a medio-lungo
Oneri finanziari / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo storia della proprietà storia dei dipendenti storia del management stato del ciclo di vita del prodotto. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo numero delle unità produttive storia della proprietà storia del management storia dei dipendenti. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo storia del management storia dei dipendenti storia della proprietà storia dell'impresa. La leva finanziaria corrisponde a: (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Mezzi propri (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale attivo Totale attivo / Mezzi propri Mezzi propri / Totale attivo. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo storia dei dipendenti
domanda ed offerta di mercato storia del management storia della proprietà. Il ROS è pari a: Risultato operativo / Risultato d'esercizio Risultato d'esercizio / Risultato operativo Risultato operativo / Ricavi di vendita Risultato d'esercizio / Ricavi di vendita. Il ROE è pari a: Risultato d'esercizio / Totale attivo
Risultato operativo / Capitale netto
Risultato operativo / Totale attivo
Risultato d'esercizio / Capitale netto. Il ROI è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto Risultato operativo / Totale attivo Risultato d'esercizio / Totale attivo Risultato operativo / Capitale netto. Si considerino i seguenti dati:
Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 L'indice di indebitamento è pari a: 1 0.5 2 4. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia del management
storia dei dipendenti
storia della proprietà
quantificare gli investimenti. Si considerino i seguenti dati:Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: 1.25 2 0.5 1. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia dei dipendenti
storia della proprietà
storia del management
quantificare I costi. Si considerino i seguenti dati:Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: 1 0.5 2 4. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Passività totali=500 Il ROD è pari a: 1.2% 5% 2% 24%. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il quick ratio è pari a: 1.6 2 0.5 1. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il rapporto corrente è pari a: 2 1 0.5 4. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROS è pari a: 1.2% 6% 24% 5%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROI è pari a: 6% 5% 1% 1.2%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROE è pari a: 5% 6% 1.2% 1%. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia dei dipendenti
storia della proprietà
storia del management
quantificare la produzione. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: 80% 5% 24% 83%. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia della proprietà
indici di redditività
storia del management
storia dei dipendenti. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia dei dipendenti
storia del management
bilanci previsionali
storia della proprietà. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo storia del management
storia della proprietà
articolazione temporale
storia dei dipendenti. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo indiretto è pari a: Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari
Risultato d'esercizio + Costi non monetari - ricavi non monetari
Ricavi monetari - Costi monetari
Risultato d'esercizio + Ricavi non monetari - Costi non monetari. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo diretto è pari a: Risultato d'esercizio - Costi non monetari + Ricavi non monetari
Risultato d'esercizio + Costi non monetari - Ricavi non monetari
Ricavi monetari - Costi monetari
Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. Il rendiconto finanziario analizza i flussi di cassa generati nelle attività: Patrimoniali, di investimento e finanziarie
Operative, di investimento e finanziarie
Operative, straordinarie e patrimoniali
Patrimoniali, straordinarie e finanziarie. Il rendiconto finanziario ha per oggetto doppia: La liquidità
Il capitale circolante netto
L'attivo
Le disponibilità liquide. Un investimento produttivo ha per oggetto: Obbligazioni e azioni
Ambedue le risposte precedenti
Beni reali
Nessuna delle risposte precedenti. Un progetto di investimento è fattibile economicamente con: Van negativo
Van positivo
Van nullo
Tutte le risposte precedenti. Un investimento finanziario è: Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un investitore, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità
Realizzato da un investitore, su titoli finanziari ed un elevato grado di negoziabilità. Un progetto di investimento non è fattibile economicamente con: Van positivo
Van negativo
Tutte le risposte precedenti
Van nullo. Un investimento produttivo è: Non divisibili e negoziabili
Divisibili e negoziabili
Divisibili e non negoziabili
Non divisibili e non negoziabili. Gli investimenti finanziaria sono: Non divisibili e non negoziabili
Divisibili e negoziabili
Non divisibili e negoziabili
Divisibili e non negoziabili. Un investimento CICO (continuous in-continuous output) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale. Gli investimenti finanziaria sono: Non divisibili e non negoziabili
Non divisibili e negoziabili
Divisibili e non negoziabili
Divisibili e negoziabili. Un investimento PIPO (point in-point out) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi
Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale
Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale
Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi. Un investimento PICO (point in-continuous output) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi
Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi
Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale
Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale. Un investimento finanziario ha per oggetto: Beni reali
Obbligazioni e azioni
Ambedue le risposte precedenti
Nessuna delle risposte precedenti. Un investimento produttivo è: Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un alto grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità
Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità. Il costo del capitale: Tutte le risposte precedenti
Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa
Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa
Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al TIR
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è negativo
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è negativo
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è positivo
Tutte le risposte precedenti
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari
Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari
Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il VAN è un metodo utile a valutare: La fattibilità patrimoniale di un investimento
La fattibilità economica di un investimento
Tutte le risposte precedenti
La fattibilità finanziaria di un investimento. Il costo del capitale: Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa
Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa
Tutte le risposte precedenti
Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è un metodo utile a valutare DOPPIA: La fattibilità patrimoniale di un investimento
La fattibilità economica di un investimento
Tutte le risposte precedenti
La fattibilità finanziaria di un investimento. Il TIR corrisponde al tasso che genera: Un VAN positivo
Un VAN negativo
Un VAN pari a zero
Un VAN maggiore di 1. La presenza della tassazione: Incrementa il costo medio ponderato del capitale
Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale
Decrementa il costo medio ponderato del capitale
Non è rilevante. Se il VAN è negativo: Nessuna delle risposte precedenti
Il rendimento del progetto è inferiore al TIR
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo: Tutte le risposte precedenti
Il rendimento del progetto è positivo
Il rendimento del progetto è superiore al TIR
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Un investimento non è conveniente se: PI>0
PI<0
PI<1
PI>1. Un investimento è conveniente se: PI>1
PI>0
PI<1
PI<0. Se il TIR è minore di R, il VAN è: Pari a 1
Negativo
Positivo
Pari a zero. Se il TIR è maggiore di R, il VAN è: Positivo
Negativo
Pari a 1
Pari a zero. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è: Tempo di recupero
TIR
Indice di redditività
VAN. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento: Sempre
Talvolta
Quasi sempre
Mai. Se il TIR è minore di R, il VAN è: Positivo
Pari a zero
Negativo
Pari a 1. Il periodo di recupero esprime: Entrambe le risposte precedenti
Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate
Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale
Nessuna delle risposte precedenti. Il periodo di recupero considera: Non considera i flussi di cassa
Tutti i flussi di cassa
I flussi di cassa dopo del tempo di recupero
I flussi di cassa prima il tempo di recupero. Il periodo di recupero considera: I flussi di cassa prima il tempo di recupero
I flussi di cassa dopo del tempo di recupero
Tutti i flussi di cassa
Non considera i flussi di cassa. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento: Mai
Quasi sempre
Sempre
Talvolta. Se il periodo di recupero aumenta: Il rischio dell'investimento cresce
Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire
Il rischio dell'investimento non cambia
Il rischio dell'investimento diminuisce. Un investimento è conveniente se: PI<1
PI>1
PI>0
PI<0. Un investimento non è conveniente se: PI>0
PI<1
PI<0
PI>1. Il razionamento di capitale viene risolto con: Indice di redditività
Tempo di recupero
VAN
TIR. Il flusso di cassa cumulato si usa nel: Tempo di recupero
VAN
Indice di redditività
TIR. Il periodo di recupero esprime: Entrambe le risposte precedenti
Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale
Nessuna delle risposte precedenti
Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Se il periodo di recupero aumenta: Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire
Il rischio dell'investimento cresce
Il rischio dell'investimento non cambia
Il rischio dell'investimento diminuisce. Il TIR corrisponde al tasso che genera: Un VAN positivo
Un VAN maggiore di 1
Un VAN negativo
Un VAN pari a zero. Il costo del capitale doppia: Tutte le risposte precedenti
Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa
Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa
Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al TIR ll rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è negativo
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Se il VAN è positivo doppia: Il rendimento del progetto è negativo
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al TIR. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari
Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari
Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere doppia: Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari
Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale
Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto
Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito
Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto
Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. ll VAN è un metodo utile a valutare: La fattibilità patrimoniale di un investimento
La fattibilità economica di un investimento
Tutte le risposte precedenti
La fattibilità finanziaria di un investimento. Il costo del capitale doppia: Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa
Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa
Tutte le risposte precedenti
Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da doppia: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito
Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è un metodo utile a valutare doppia: La fattibilità patrimoniale di un investimento
La fattibilità economica di un investimento
Tutte le risposte precedenti
La fattibilità finanziaria di un investimento. Il TIR corrisponde al tasso che genera DOPPIA: Un VAN positivo
Un VAN negativo
Un VAN pari a zero
Un VAN maggiore di 1. La presenza della tassazione: Incrementa il costo medio ponderato del capitale
Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale
Decrmenta il costo medio ponderato del capitale
Non è rilevante. Se il VAN è negativo DOPPIA: Nessuna delle risposte precedenti
Il rendimento del progetto è inferiore al TIR
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo DOPPIA: Tutte le risposte precedenti
Il rendimento del progetto è positivo
Il rendimento del progetto è superiore al TIR
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Un investimento non è conveniente se doppia: PI>0
PI<0
PI<1
PI>1. Un investimento è conveniente se DOPPIA: PI>1
PI>0
PI<1
PI<0. Se il TIR è minore di R, il VAN è DOPPIA: Pari a 1
Negativo
Positivo
Pari a zero. Se il TIR è maggiore di R, il VAN è DOPPIA: Positivo
Negativo
Pari a 1
Pari a zero. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è DOPPIA: Tempo di recupero
TIR
Indice di redditività
VAN. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento DOPPIA: Sempre
Talvolta
Quasi sempre
Mai. Se il TIR è minore di R, il VAN è DOPPIA: Positivo
Pari a zero
Negativo
Pari a 1. Il periodo di recupero esprime DOPPIA: Entrambe le risposte precedenti
Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate
Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale
Nessuna delle risposte precedenti. Il periodo di recupero considera DOPPIA: Non considera i flussi di cassa
Tutti i flussi di cassa
I flussi di cassa dopo del tempo di recupero
I flussi di cassa prima il tempo di recupero. Se il periodo di recupero aumenta DOPPIA: Il rischio dell'investimento cresce
Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire
Il rischio dell'investimento non cambia
Il rischio dell'investimento diminuisce. Il razionamento di capitale viene risolto con DOPPIA: Indice di redditività
Tempo di recupero
VAN
TIR. Il flusso di cassa cumulato si usa nel DOPPIA: Tempo di recupero
VAN
Indice di redditività
TIR. Il periodo di recupero esprime DOPPIA: Entrambe le risposte precedenti
Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale
Nessuna delle risposte precedenti
Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Se il periodo di recupero aumenta DOPPIA: Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire
Il rischio dell'investimento cresce
Il rischio dell'investimento non cambia
Il rischio dell'investimento diminuisce. Il TIR corrisponde al tasso che genera DOPPIA: Un VAN positivo
Un VAN maggiore di 1
Un VAN negativo
Un VAN pari a zero. Il flusso di cassa cumulato si usa nel: Tempo di recupero
Indice di redditività
VAN
TIR. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è: Tempo di recupero
Indice di redditività
TIR
VAN. Il valore corrente di un'obbligazione corrisponde: Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno n
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno 0
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno 0
Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno n. Si considerino i seguenti dati:VAN=10; Investimento=100; R=10%L'indice di redditività è pari a: 1 1.1 0.1 10. La presenza della tassazione: Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale
Non è rilevante
Incrementa il costo medio ponderato del capitale
Decrmenta il costo medio ponderato del capitale. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model, è pari a: (Div0/VA0) - g
(Div1/VA0) - g
(Div1/VA0) - g
(Div1/VA0) + g. Secondo il Dividend discount model, il valore di un'azione in ipotesi cash-cow è pari a: Div1 / Re
Div0 / Re
Div0 / (Re-g)
Div1 / (Re-g). Secondo il Dividend discount model, il valore di un'azione è pari a: Div0 / (Re-g)
Div0 / Re
Div1 / (Re-g)
Div1 / Re. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model in ipotesi cash-cow, è pari a: Div0/VA0
Div1/VA0
(Div1/VA0) - g
(Div1/VA0) + g. Il valore corrente di un'azione corrisponde al: Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n
Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n
Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n
Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al TIR
Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo: Nessuna delle risposte precedenti
Il rendimento del progetto è negativo
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Se il VAN è negativo: Tutte le risposte precedenti
Il rendimento del progetto è superiore al TIR
Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è positivo. Un progetto di investimento non è fattibile economicamente con: Van negativo
Tutte le risposte precedenti
Van positivo
Van nullo. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale
Il rendimento del progetto è inferiore al TIR
Il rendimento del progetto è negativo. Il costo medio ponderato del capitale rappresenta il costo del capitale: In un'azienda finanziata sia da capitale proprio che da capitale di terzi
In un'azienda finanziata solo da capitale di terzi
Tutte le risposte precedenti
In un'azienda finanziata solo da capitale proprio.
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