Prinicipi di economia
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Title of test:![]() Prinicipi di economia Description: Lez. 002-048 Creation Date: 2023/07/20 Category: Others Number of questions: 1201
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Un aumento della produttività: Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Non sposta la frontiera delle possibilità produttive. Un aumento della dotazione di capitale determina. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a bassa intensità di capitale. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Nessun spostamento. Un punto sulla frontiera delle possibilità produttive è. Raggiungibile ed inefficiente. Non raggiungibile. Non raggiungibile ed inefficiente. Raggiungibile ed efficiente. Un punto esterno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed inefficiente. Raggiungibile ed efficiente. Non raggiungibile. Raggiungibile ed inefficiente. La forma di mercato più diffusa è: Economia di libero scambio. Economia determinata. Economia pianificata. Economia regolamentata. Le economie regolamentate sono tipiche dei. Sistemi pianificati. Sistemi misti. Sistemi ibridi. Sistemi capitalistici. Le economie di libero scambio sono tipiche dei. Sistemi ibridi. Sistemi misti. Sistemi capitalistici. Sistemi pianificati. Una diminuzione della dimensione della popolazione provoca. Uno spostamento lungo la FPP verso destra. Uno spostamento della FPP verso sinistra. Uno spostamento della FPP verso destra. Uno spostamento lungo la FPP verso sinistra. Un aumento del tasso di interesse provoca: Uno spostamento della FPP verso destra. Uno spostamento della FPP verso sinistra. Uno spostamento lungo la FPP verso sinistra. Uno spostamento lungo la FPP verso destra. Una diminuzione della dotazione di lavoro provoca. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Una diminuzione della dotazione di capitale provoca. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. L'aumento della dotazione di lavoro determina: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a minore intensità di lavoro. Un punto interno alla frontiera delle possibilità produttive è. Raggiungibile ed efficiente. Non raggiungibile ed efficiente. Non raggiungibile ed inefficiente. Raggiungibile ed inefficiente. Un decremento della dotazione fattoriale determina. Un movimento sulla frontiera delle possibilità produttive. Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive. Nessun effetto. Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Un incremento della dotazione fattoriale determina. Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Nessun effetto. Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive. Un movimento lungo la frontiera delle possibilità produttive. L'efficienza è evidenziata in un punto: Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Sulla frontiera delle possibilità produttive. L'inefficienza è evidenziata in un punto. Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Sulla frontiera delle possibilità produttive. Interno alla frontiera delle possibilità produttive. La scarsità è evidenziata in un punto. Sulla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Nessuna delle risposte precedenti. La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. Il costo opportunità del bene B. Ambedue le risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Il costo opportunità del bene A. La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A. Nessuna delle risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene A e il bene B esprime. Nessuna delle risposte precedenti. Il costo opportunità del bene A. La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. Il costo opportunità del bene B. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B esprime. Ambedue le risposte precedenti. Il costo opportunità del bene A. La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A. Nessuna delle risposte precedenti. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B è pari a. ΔQ(B) / ΔQ(A). ΔQ(A) / ΔQ(B). Q(A) / Q(B). Q(B) / Q(A). Una contrazione della produttività. Non sposta la frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Un bene si definisce sostituto se: Nessuna delle risposte precedenti. Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale. E' indipendente dal bene principale. Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale. In un'impresa il soggetto economico: Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Nessuna delle risposte. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi. Orienta l'attività aziendale. L'introduzione di una norma anti-monopolistica: Riduce la quantità offerta. Aumenta la quantità offerta. Sposta la curva di offerta verso destra. Sposta la curva di offerta verso sinistra. La forma di mercato più diffusa è: Economia di libero scambio. Economia pianificata. Economia determinata. Economia regolamentata. Il fabbisogno finanziario di un'impresa può essere coperto con: Capitale di rischio e capitale circolante. Capitale di rischio e capitale di credito. Capitale circolante e capitale di credito. Tutte le risposte precedenti. Il capitale di rischio: E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. Il capitale di terzi: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. In un'impresa il soggetto giuridico: Assume gli obblighi e i diritti verso terzi. Orienta l'attività aziendale. Nessuna delle risposte precedenti. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Le forme giuridiche di società previste dal nostro ordinamento sono: La società di persone, la società di capitale e la società no-profit. La società di persone, la società di capitale e la società cooperativa. La società di persone e la società di capitale. La società di persone, la società no-profit e la società cooperativa. Un aumento del prezzo del bene: Sposta la curva di offerta verso destra. Sposta la curva di offerta verso sinistra. Aumenta la quantità offerta. Riduce la quantità offerta. Nelle società di persona i soci sono: Responsabili solidalmente e illimitatamente. Responsabili solidalmente e limitatamente. Responsabili non solidalmente e limitatamente. Responsabili non solidalmente e illimitatamente. La curva di domanda esprime una relazione tra prezzo e quantità: Negativa. Maggiore di 1. Nulla. Positiva. La curva di domanda è espressa dai: Imprese. Consumatori. Lavoratori. Produttori. Un aumento del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso destra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di offerta verso sinistra. Un bene si definisce complementare se: Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale. Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale. Deve essere utilizzato insieme al bene principale per soddisfare un bisogno. Nessuna delle risposte precedenti. Una diminuzione del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di offerta verso sinistra. La curva di domanda verso destra. La diminuzione del prezzo del bene: Riduce la quantità offerta. Aumenta la quantità offerta. Sposta la curva di offerta verso destra. Sposta la curva di offerta verso sinistra. Nelle società di capitali i soci sono: Responsabili non solidalmente e illimitatamente. Responsabili solidalmente e limitatamente. Responsabili solidalmente e illimitatamente. Responsabili non solidalmente e limitatamente. La diminuzione del prezzo del bene: Aumenta la quantità domandata. Riduce la quantità domandata. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Una diminuzione del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di offerta verso destra. La curva di offerta verso sinistra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di domanda verso destra. Un incremento della tecnologia sposta: La curva di offerta verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso destra. La curva di domanda verso sinistra. L'aumento del prezzo del bene: Riduce la quantità domandata. Aumenta la quantità domandata. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. La curva di offerta è espressa dai: Capitalisti. Produttori. Consumatori. Lavoratori. La curva di offerta esprime una relazione tra prezzo e quantità: Nulla. Minore di 1. Negativa. Positiva. La curva di domanda dipende: Dal reddito del consumatore, dal prezzo dei beni correlati e dalla tecnologia. Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dal prezzo dei beni correlati. Dal reddito del consumatore, dalla tecnologia e dal prezzo dei beni correlati. Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dalla tecnologia. Un aumento del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. Le economie di libero scambio sono tipiche dei: Sistemi capitalistici. Sistemi pianificati. Sistemi ibridi. Sistemi misti. Le economie regolamentate sono tipiche dei: Sistemi ibridi. Sistemi capitalistici. Sistemi pianificati. Sistemi misti. La funzione di domanda diretta è: Nessuna delle risposte precedenti. Qd = F(P). P = F(Qd). P = Qd). La funzione di domanda inversa è: Tutte le risposte precedenti. Qd = F(P). P = F(Qd). Qd = P. Un aumento del prezzo di un bene sostituito: Sposta l'offerta verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. La diminuzione del prezzo di un bene sostituto: Sposta la domanda verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta l'offerta verso destra. L'aumento del prezzo di un bene complementare: Sposta l'offerta verso destra. Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. La diminuzione del prezzo di un bene complementare: Sposta la domanda verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta l'offerta verso destra. Una contrazione della tecnologia sposta: La curva di domanda verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso sinistra. Un aumento dell'offerta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. La diminuzione del prezzo del bene: Sposta la curva di offerta verso destra. Sposta la curva di offerta verso sinistra. Aumenta la quantità offerta. Riduce la quantità offerta. Si ha un eccesso di domanda quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio. Non dipende dal prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Si ha un eccesso di offerta quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio. Non dipende dal prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio. In presenza di un eccesso di domanda, il prezzo di mercato: Rimane costante. Diventa negativo. Aumenta. Diminuisce. In presenza di un eccesso di offerta, il prezzo di mercato: Diventa negativo. Diminuisce. Aumenta. Rimane costante. Un aumento della domanda determina: Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della domanda determina: Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della domanda e un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della domanda ed un aumento dell'offerta determina: Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Una diminuzione della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.Il prezzo di equilibrio è pari a: 12. 1. 8/3. 4. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p La quantità di equilibrio è pari a: 6. 1. 2. 4. Il surplus del consumatore è pari a: 50. 30. 80. 20. Il surplus del consumatore è pari a: 50. 30. 80. 20. Il surplus del produttore è pari a: 80. 30. 50. 20. La diminuzione del prezzo del bene: Sposta la domanda verso destra. Aumenta la quantità domandata. Sposta la domanda verso sinistra. Riduce la quantità domandata. Un aumento del prezzo del bene: Aumenta la quantità offerta. Riduce la quantità offerta. Sposta la curva di offerta verso sinistra. Sposta la curva di offerta verso destra. Il surplus totale è pari a: 20. 50. 80. 30. L'aumento del prezzo del bene doppia: Riduce la quantità domandata. Aumenta la quantità domandata. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Il surplus totale è pari: Al triangolo AEP. Al triangolo EBQ. Al triangolo AEB. Al triangolo PEB. La diminuzione del prezzo di un bene complementare: Sposta l'offerta verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Una diminuzione della domanda ed un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina: Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione dell'offerta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento della quantità e del prezzo. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento dell'offerta determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della domanda determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. In presenza di un eccesso di offerta, il prezzo di mercato: Aumenta. Rimane costante. Diventa negativo. Diminuisce. In presenza di un eccesso di domanda, il prezzo di mercato: Diventa negativo. Diminuisce. Rimane costante. Aumenta. Si ha un eccesso di offerta quando: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio. Non dipende dal prezzo di equilibrio. Si ha un eccesso di domanda quando doppia: Il prezzo di mercato è superiore al prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato è inferiore al prezzo di equilibrio. Non dipende dal prezzo di equilibrio. Il prezzo di mercato coincide con il prezzo di equilibrio. Una diminuzione della domanda ed una diminuzione dell'offerta determina. Un aumento della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione della quantità ed un effetto incerto sul prezzo. Una diminuzione del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Un aumento del prezzo ed un effetto incerto sulla quantità. Il surplus del consumatore corrisponde: Al triangolo AEP. Al triangolo DEB. Al triangolo EBQ. Al triangolo PEB. Il surplus del produttore è pari: Al triangolo AEB. Al triangolo AEP. Al triangolo EBQ. Al triangolo PEB. Una diminuzione della domanda determina: Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Una diminuzione della quantità e del prezzo. Un aumento della quantità e del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p.Il prezzo di equilibrio è pari a: 1. 4. 12. 8/3. Una diminuzione del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di offerta verso sinistra. Sia data una domanda pari a Q=10-2p ed un'offerta pari a Q=-2+p. 2. 6. 4. 1. La diminuzione del prezzo di un bene sostituto: Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Sposta l'offerta verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Un aumento del prezzo di un bene sostituito: Sposta l'offerta verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Sposta la domanda verso sinistra. Sposta l'offerta verso destra. La funzione di domanda inversa è: P = F(Qd). Tutte le risposte precedenti. Qd = P. Qd = F(P). La funzione di domanda diretta è: Qd = F(P). Nessuna delle risposte precedenti. P = F(Qd). P = Qd). L'aumento del prezzo di un bene complementare: Sposta la domanda verso sinistra. Sposta la domanda verso destra. Sposta l'offerta verso destra. Sposta l'offerta verso sinistra. Un aumento del prezzo dei fattori produttivi sposta: La curva di offerta verso sinistra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso destra. Una contrazione della tecnologia sposta: La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso sinistra. Un incremento della tecnologia sposta: La curva di offerta verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di domanda verso destra. La curva di offerta è espressa dai: Consumatori. Produttori. Lavoratori. Capitalisti. Il surplus totale è pari a: 30. 20. 80. 50. Il surplus del produttore è pari a: 20. 30. 50. 80. Il surplus del consumatore è pari a: 50. 20. 30. 80. Le imposte indirette: Colpiscono il reddito e sono poco distorsive. Colpiscono il patrimonio e sono maggiormente distorsive. Colpiscono il patrimonio e sono poco distorsive. Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. In presenza di domanda rigida, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore diventa negativa. La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo minimo si ha: Equilibrio di mercato. Eccesso di offerta. Eccesso di domanda. Nessuna delle risposte precedent. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo massimo: Nessuna delle risposte precedenti. Un eccesso di domanda. Un eccesso di offerta. Equilibrio di mercato. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo minimo si ha: Equilibrio di mercato. Nessuna delle risposte precedenti. Eccesso di offerta. Eccesso di domanda. L'introduzione di un sussidio per ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e della quantità. Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'introduzione di una tassa su ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e della quantità. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'elasticità della domanda è: Maggiore nel breve periodo. Non cambia nel tempo. Maggiore nel lungo periodo. Non dipende dal tempo. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore diventa negativa. La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. Nessuna delle risposte precedenti. La spesa del consumatore diminuisce. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta doppia: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. Nessuna delle risposte precedenti. La spesa del consumatore diminuisce. Le imposte dirette: Colpiscono la ricchezza e sono poco distorsive. Colpiscono il reddito e sono poco distorsive. Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. Colpiscono la ricchezza e sono maggiormente distorsive. In presenza di domanda rigida, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore aumenta. Nessuna delle risposte precedenti. In presenza di domanda rigida, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore non varia. Nessuna delle risposte precedenti. La spesa del consumatore aumenta. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo minimo si ha: Nessuna delle risposte precedenti. Equilibrio di mercato. Eccesso di offerta. Eccesso di domanda. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo massimo: Equilibrio di mercato. Nessuna delle risposte precedenti. Un eccesso di offerta. Un eccesso di domanda. L'introduzione di un sussidio per ogni unità venduta determina doppia: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e della quantità. Una diminuzione del prezzo e della quantità. L'introduzione di una tassa su ogni unità venduta determina: Un aumento del prezzo e una diminuzione della quantità. Una diminuzione del prezzo e della quantità. Un aumento della quantità e una diminuzione del prezzo. Un aumento del prezzo e della quantità. L'elasticità della domanda è doppia: Maggiore nel breve periodo. Non cambia nel tempo. Maggiore nel lungo periodo. Non dipende dal tempo. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. Nessuna delle risposte precedenti. In presenza di domanda rigida, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore diventa negativa. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. In presenza di domanda elastica, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore diventa negativa. La spesa del consumatore non varia. In presenza di domanda elastica, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore diventa negativa. La spesa del consumatore aumenta. In presenza di domanda elastica, se il prezzo aumenta: Nessuna delle risposte precedenti. La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore non varia. La curva di domanda perfettamente rigida è: Verticale. Decrescente. Crescente. Orizzontale. La curva di domanda perfettamente elastica è: Crescente. Orizzontale. Decrescente. Verticale. La curva di domanda rigida è doppia.1: Orizzontale. Verticale. Crescente. Decrescente. La domanda si definisce rigida quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Minore di zero. Maggiore di zero. Maggiore di uno. Minore di uno. La curva di domanda rigida è: Orizzontale. Verticale. Crescente. Decrescente. L'elasticità della domanda assume valori: Sempre positivi. Sempre negativi. Sempre uguale a zero. Sia positivi che negativi. L'elasticità della domanda è pari al rapporto tra: La variazione della quantità e la variazione del prezzo. La variazione percentuale della quantità e la variazione del prezzo. La variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo. La quantità e il prezzo. Se il prezzo di equilibrio è inferiore al prezzo minimo si ha doppia: Equilibrio di mercato. Nessuna delle risposte precedenti. Eccesso di offerta. Eccesso di domanda. In presenza di domanda ad elasticità unitaria, se il prezzo diminuisce: La spesa del consumatore aumenta. La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore diventa negativa. In presenza di domanda elastica, se il prezzo aumenta: La spesa del consumatore diminuisce. La spesa del consumatore non varia. La spesa del consumatore aumenta. Nessuna delle risposte precedenti. La curva di domanda perfettamente rigida è: Decrescente. Orizzontale. Crescente. Verticale. La curva di domanda perfettamente elastica è: Verticale. Orizzontale. Crescente. Decrescente. La curva di domanda rigida è: Verticale. Crescente. Orizzontale. Decrescente. La domanda si definisce rigida quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Maggiore di zero. Minore di uno. Minore di zero. Maggiore di uno. La domanda si definisce elastica quando l'elasticità, in valore assoluto, assume un valore: Minore di uno. Maggiore di zero. Maggiore di uno. Minore di zero. L'elasticità della domanda assume valori: Sempre uguale a zero. Sempre positivi. Sia positivi che negativi. Sempre negativi. L'elasticità della domanda è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo. La variazione della quantità e la variazione del prezzo. La variazione percentuale della quantità e la variazione del prezzo. La quantità e il prezzo. Le imposte indirette: Colpiscono il patrimonio e sono poco distorsive. Colpiscono il reddito e sono poco distorsive. Colpiscono il patrimonio e sono maggiormente distorsive. Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. Le imposte dirette: Colpiscono la ricchezza e sono maggiormente distorsive. Colpiscono il redditto e sono poco distorsive. Colpiscono la ricchezza e sono poco distorsive. Colpiscono il reddito e sono maggiormente distorsive. Se il prezzo di equilibrio è superiore al prezzo massimo si ha: Eccesso di offerta. Equilibrio di mercato. Nessuna delle risposte precedenti. Eccesso di domanda. Secondo il teorema di Barone: Le imposte dirette dovrebbero essere aumentate. Le imposte dirette sono più distorsive delle imposte indirette. Le imposte indirette sono più distorsive delle imposte diretta. Le impostew indirette dovrebbero essere diminuite. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è positiva: Il bene x è inferiore. Il bene x è sostituto. Il bene x è normale. Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è negativa: Il bene x è inferiore. Il bene x è complementare. Il bene x è normale. Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è maggiore di uno: Il bene x è normale. Il bene x è necessario. Nessuna delle risposte precedenti. Il bene x è di lusso. In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente elastica. Elastica. Perfettamente rigida. Rigida. L'elasticità incrociata della domanda al reddito è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del reddito. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del reddito. La quantità del bene x e il reddito. La variazione della quantità del bene x e la variazione del reddito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è negativa: I beni sono sostituti. I beni sono necessari. I beni sono complementari. I beni sono indipendenti. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è positiva: I beni sono complementari. I beni sono indipendenti. I beni sono necessari. I beni sono sostituti. L'elasticità incrociata della domanda al prezzo è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene x. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene y. La variazione della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. Se un prodotto è facilmente sostituibile, la sua domanda è: Poco elastica. Molto elastica. Molto rigida. Elastica. Se un prodotto è poco sostituibile, la sua domanda è. Molto rigida. Rigida. Molto elastica. Elastica. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è negativa: Il bene x è complementare. Il bene x è normale. Il bene x è preferito. Il bene x è inferiore. L'elasticità della domanda è: Nessuna delle risposte precedenti. Indipendente dal tempo. Maggiore nel lungo periodo. Maggiore nel breve periodo. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – 2Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 4, è pari a: 2/3. 3/2. 8/3. 3/8. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – 2Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 6, è pari a: 3/2. 3/4. 3/5. 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 5, è pari a: 1. 3. 2. 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 8, è pari a: 1. 8. 4. 2. L'elasticità incrociata della domanda al prezzo è pari al rapporto tra: La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene y. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del prezzo del bene x. La variazione della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del prezzo del bene y. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è positiva: beni sono indipendenti. I beni sono complementari. I beni sono sostituti. I beni sono necessari. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al prezzo del bene y è negativa: I beni sono indipendenti. I beni sono complementari. I beni sono necessari. I beni sono sostituti. L'elasticità incrociata della domanda al reddito è pari al rapporto tra: La variazione della quantità del bene x e la variazione del reddito. La quantità del bene x e il reddito. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione percentuale del reddito. La variazione percentuale della quantità del bene x e la variazione del reddito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è positiva: Il bene x è normale. Il bene x è inferiore. Il bene x è sostituto. Il bene x è preferito. Se l'elasticità incrociata della domanda del bene x al reddito è maggiore di uno: Il bene x è necessario. Nessuna delle risposte precedenti. Il bene x è normale. Il bene x è di lusso. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente elastica. Elastica. Perfettamente rigida. Rigida. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Perfettamente rigida. Perfettamente elastica. Rigida. Elastica. Se un prodotto è facilmente sostituibile, la sua domanda è: Molto elastica. Molto rigida. Elastica. Poco elastica. Se un prodotto è poco sostituibile, la sua domanda è. Molto elastica. Molto rigida. Elastica. Rigida. L'elasticità della domanda è: Maggiore nel breve periodo. Indipendente dal tempo. Maggiore nel lungo periodo. Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – 2Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 4, è pari a: 2/3. 8/3. 3/8. 3/2. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – 2Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 6, è pari a: 3/4. 3/5. 3/2. 1/2. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 5, è pari a: 3. 2. 1/2. 1. Si consideri la seguente funzione di domanda: P = 10 – Qd L'elasticità della domanda, in corrispondenza di un prezzo pari a 8, è pari a: 2. 1. 8. 4. Si consideri la seguente funzione di domanda: In ogni suo punto, la domanda è: Rigida. Elastica. Perfettamente rigida. Perfettamente elastica. La curva di domanda è espressa dai: Produttori. Consumatori. Imprese. Lavoratori. La curva di domanda dipende: Dal reddito del consumatore, dalla tecnologia e dal prezzo dei beni correlati. Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dal prezzo dei beni correlati. Dal reddito del consumatore, dal prezzo dei beni correlati e dalla tecnologia. Dal reddito del consumatore, dalle sue preferenze e dalla tecnologia. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 L'elasticità incrociata rispetto al reddito del bene A è pari a: 0.1. 0.001. 0.0001. 1. Il fabbisogno finanziario di un'impresa può essere coperto con: Capitale di rischio e capitale circolante. Tutte le risposte precedenti. Capitale di rischio e capitale di credito. Capitale circolante e capitale di credito. Il capitale di rischio: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione. Il capitale di terzi doppia: E' fornito dai soci e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai soci e non ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e ha l'obbligo della remunerazione. E' fornito dai creditori e non ha l'obbligo della remunerazione. In un'impresa il soggetto giuridico: Orienta l'attività aziendale. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Nessuna delle risposte precedenti. In un'impresa il soggetto economico: Orienta l'attività aziendale. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi. Nessuna delle risposte. Assume gli obblighi e i diritti verso terzi e orienta l'attività aziendale. Le forme giuridiche di società previste dal nostro ordinamento sono: La società di persone, la società di capitale e la società no-profit. La società di persone, la società no-profit e la società cooperativa. La società di persone e la società di capitale. La società di persone, la società di capitale e la società cooperativa. Nelle società di persona i soci sono: Responsabili non solidalmente e limitatamente. Responsabili solidalmente e limitatamente. Responsabili non solidalmente e illimitatamente. Responsabili solidalmente e illimitatamente. Nelle società di capitali i soci sono: Responsabili non solidalmente e illimitatamente. Responsabili non solidalmente e limitatamente. Responsabili solidalmente e illimitatamente. Responsabili solidalmente e limitatamente. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 4P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 5 Y = 200 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.2. 1. 5. 0.1. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 4P(B) + 0,2Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 10 Y = 100 0L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.5. 1. 5. 0.2. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 Il bene A è: Nessuna delle risposte precedenti. Un bene inferiore. Un bene di lusso. Un bene normale. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 L'elasticità incrociata della domanda del bene A rispetto al reddito è pari a: 0.5. 0.1. 0.2. 0.4. La curva di offerta esprime una relazione tra prezzo e quantità: Positiva. Negativa. Nulla. Minore di 1. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) - 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 Il bene A è: Un bene necessario. Un bene normale. Un bene inferiore. Un bene di lusso. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 Il bene A è: Un bene inferiore. Un bene di lusso. Un bene necessario. Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente formula: In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B. L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito. L'elasticità al prezzo della domanda del bene A. L'elasticità incrociata della domanda del bene B al prezzo del bene A. Un bene si definisce complementare se: Nessuna delle risposte precedenti. Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale. Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale. Deve essere utilizzato insieme al bene principale per soddisfare un bisogno. Un bene si definisce sostituto se: Soddisfa il medesimo bisogno del bene principale. Nessuna delle risposte precedenti. E' indipendente dal bene principale. Soddisfa un bisogno alternativo al bene principale. Una diminuzione del reddito del consumatore sposta: La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso sinistra. Un aumento del reddito del consumatore sposta: La curva di domanda verso destra. La curva di offerta verso sinistra. La curva di offerta verso destra. La curva di domanda verso sinistra. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 20 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 0.2. -0.2. 1. -1. La curva di domanda esprime una relazione tra prezzo e quantità: Positiva. Negativa. Maggiore di 1. Nulla. Sia data la seguente formula. In questo modo si esprime: L'elasticità della domanda del bene A al prezzo. L'elasticità incrociata del bene A al prezzo del bene B. Nessuna delle risposte precedenti. L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 I beni A e B sono: Normali. Indipendenti. Complementari. Sostituti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 0.5. 2. 1. 0. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 I beni A e B sono: Privilegiati. Sostituti. Complementari. Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 2. 0.5. 0.2. 4. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 20 Y = 60 I beni A e B sono: Indipendenti. Sostituti. Complementari. Simili. Il capitale controllato è: Posseduto dagli azionisti di minoranza. Posseduto dagli azionisti di maggioranza interessati alla gestione dell'azienda. Posseduto dagli azionisti di maggioranza. Posseduto dagli azionisti di minoranza interessati alla gestione dell'azienda. Il capitale di comando è: Posseduto dagli azionisti di minoranza. Posseduto dagli azionisti di maggioranza interessati alla gestione dell'azienda. Posseduto dagli azionisti di minoranza interessati alla gestione dell'azienda. Posseduto dagli azionisti di maggioranza. la struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno. Nessuna delle risposte precedenti. Un'elevata efficienza dovuta alla specializzazione. Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. Quali sono gli obiettivi delle imprese. minimizzazione costi. mix profitto. min ricavi. punto di spareggio. Quali sono gli obiettivi delle imprese. min ricavi. punto di spareggio. mix profitto. punto di pareggio. Quali sono gli obiettivi delle imprese. mix profitto. max profitto. punto di spareggio. min ricavi. Le caratteristiche di un'azienda sono: L'autonomia. Nessuna delle risposte precedenti. La dinamicità. La durabilità. Un organizzazione economica in cui si svolgono sia l'attività di produzione di nuova ricchezza che l'attività di consumo di ricchezza già esistente, per soddisfare i bisogni dei suoi membri è definita: Struttura. Azienda. Istituto. Organizzazione. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Nessuna delle riposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. Elevati costi organizzativi. Una maggiore snellezza operativa. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. Tutte le risposte precedenti. Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno. Un'elevata efficienza dovuta alla specializzazione. Una struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. La possibilità di conflitti fra gli obiettivi perseguiti dalle unità funzionali e gli obiettivi generali dell'impresa. Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno. Una maggiore snellezza operativa. Una struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. Un efficace processo di formulazione delle strategie. Possibili conflitti fra i responsabili delle singole unità organizzative. Elevati costi organizzativi. Una struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Elevati costi organizzativi. Un efficace processo di formulazione delle strategie. Un'elevata snellezza operativa. Una scarsa flessibilità al cambiamento dell'ambiente esterno. La struttura organizzativa funzionale è caratterizzata da: Una precisa definizione dei compiti e delle responsabilità. Un efficace processo di formulazione delle strategie. Una elevata snellezza operativa. Tutte le risposte precedenti. Nella struttura organizzativa divisionale: La direzione generale ha il compito di definire la strategia complessiva. La direzione generale delega alcune funzioni a singole unità organizzative. La direzione generale non può raccogliere le risorse finanziarie da allocare alle divisioni. La direzione generale non delega alcune funzione a singole unità organizzative. Nella struttura organizzativa funzionale: La direzione generale delega alcune funzioni a singole unità organizzative. La direzione generale ha il compito di definire la strategia complessiva dell'impresa. La direzione generale delega tutte le funzioni a singole unità organizzative. La direzione generale non ha il pieno controllo delle risorse aziendali. La struttura organizzativa di un'azienda: Rappresenta l'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo. Esprime i criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa. Rappresenta l'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale dell'azienda. Esprime i criteri con cui si attribuiscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa. I meccanismi operativi definiscono: criteri con cui si distribuiscono le mansioni fra i soggetti che operano nell'impresa. I criteri con cui si attua la divisione tecnica e professionale del lavoro fra i soggetti che operano nell'impresa. L'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema produttivo. L'insieme dei processi che permettono il funzionamento ottimale del sistema organizzativo. Le gestioni che caratterizzano un'azienda sono: Caratteristica, accessoria, straordinaria, finanziaria e immobiliare. Caratteristica, straordinaria, patrimoniale, finanziaria e tributaria. Caratteristica, accessoria, patrimoniale, finanziaria e tributaria. Caratteristica, straordinaria, patrimoniale, finanziaria e operativa. In un'impresa manageriale: Soggetto giuridico e soggetto economico coincidono nella figura degli azionisti. Soggetto giuridico coincide nella figura del manager mentre il soggetto economico coincide con gli azionisti. Soggetto giuridico coincide con gli azionisti mentre il soggetto economico coincide nella figura del manager. Soggetto giuridico e soggetto economico coincidono nella figura del manager. L'ordine strettamente economico di ogni istituto si definisce: Obiettivo. Azienda. Strategia. Impresa. Quali sono gli obiettivi delle imprese. min ricavi. mix profitto. punto di spareggio. max ricavo. L'approvazione del bilancio è compito del: Assemblea degli azionisti. Collegio sindacale. Società di revisione. Consiglio di amministrazione. L'economia aziendale riconosce i seguenti istituti: Famiglia e impresa. Famiglia, azienda di produzione e azienda pubblica. Famiglia, impresa, Stato e istituti no-profit. Famiglia, azienda, Stato e istituti no-profit. Le caratteristiche di un istituto sono: Dinamicità, convergenza e dipendenza. Dinamicità, durabilità e dipendenza. Staticità, durabilità e autonomia. Dinamicità, durabilità e autonomia. Il soggetto giuridico è: Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Una persona giuridica. Una persona fisica. Il soggetto economico è: Una persona fisica. Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. Una persona giuridica. L'impresa a proprietà chiusa è caratterizzata da: Una struttura proprietaria parcellizzata. Una netta separazione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager). Una struttura proprietaria unitaria. Una struttura proprietaria articolata. La forma organizzativa a matrice: E' decentrata. Non può essere né accentrata né decentrata. Può essere accentrata o decentrata. E' accentrata. In Italia il modello di governance più diffuso è: A proprietà chiusa. A proprietà ristretta. A proprietà diffusa. A proprietà articolata. La forma organizzativa divisionale: E' accentrata. E' decentrata. Non può essere né accentrata né decentrata. Può essere accentrata o decentrata. La società a responsabilità limitata è: Una società di capitali. Una società per azioni. Una società individuale. Una società di persone. Le imprese a proprietà diffusa sono caratterizzate da: Una sovrapposizione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager). Una struttura proprietaria unitaria. Una struttura proprietaria articolata. Una netta separazione tra proprietà (azionisti) e controllo (manager). Le PMI adottano un modello di governance: A proprietà chiusa. A proprietà diffusa. A proprietà articolata. A proprietà ristretta. La forma organizzativa funzionale: E' decentrata. Non può essere né accentrata né decentrata. Può essere accentrata o decentrata. E' accentrata. Una contrazione della produttività: Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Non sposta la frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. La società in nome collettivo è un esempio di. Società per azioni. Società di capitali. Società cooperativa. Società di persone. Le società cooperative sono caratterizzate da: Un numero massimo di soci. Un numero minimo di soci. Una scopo reddittuale. Un limite minimo di capitale sottoscritto. Le società cooperative sono caratterizzate da: Un numero massimo di soci. Un capitale minimo sottoscritto. Uno scopo mutualistico. Uno scopo reddituale. La public company è un esempio di modello di governance: A proprietà ristretta. A proprietà articolata. A proprietà diffusa. A proprietà chiusa. Un aumento della produttività: Non sposta la frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Modifica l'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive. Sposta la frontiera delle possibilità produttive verso destra. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B è pari a: Q(A) / Q(B). ΔQ(B) / ΔQ(A). ΔQ(A) / ΔQ(B). Q(B) / Q(A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene a e il bene B esprime: Ambedue le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A. Il costo opportunità del bene A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene A e il bene B esprime: La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. Il costo opportunità del bene A. Nessuna delle risposte precedenti. Il costo opportunità del bene B. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Nessuna delle risposte precedenti. La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. Il costo opportunità del bene A. La quantità del bene B a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene A. Il saggio marginale di trasformazione tra il bene B e il bene A esprime: Ambedue le risposte precedenti. Il costo opportunità del bene B. La quantità del bene A a cui si è disposti a rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva del bene B. Nessuna delle risposte precedenti. La costruzione della funzione di produzione implica che: Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologia variabile. Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili. Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili. Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologa variabile. L'efficienza è evidenziata in un punto: Sulla frontiera delle possibilità produttive. Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. La seguente funzione rappresenta: La funzione di costo variabile. La funzione di costo totale. La funzione di produzione di breve periodo. La funzione di produzione di lungo periodo. La costruzione della funzione di produzione implica che: Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologia variabile. Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente data una tecnologa variabile. Gli input siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili. Gli input non siano utilizzati nel modo più efficiente date le conoscenze tecnologiche disponibili. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività marginale con K=4.è: 16. L. 2L. 16L. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività media con K=4.è: 16L. 4L. 16. L. La seguente funzione rappresenta: La funzione di costo marginale. La funzione di costo totale. La funzione di produzione di breve periodo. La funzione di produzione di lungo periodo. L'inefficienza è evidenziata in un punto: Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Sulla frontiera delle possibilità produttive. Gli input di un'impresa sono: I beni e i servizi finali, il lavoro diretto, il capitale fisico e il capitale finanziario. I beni e i servizi intermedi, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale fisico e il capitale finanziario. I beni e i servizi finali, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale tecnico e il capitale finanziario. I beni e i servizi intermedi, il lavoro indiretto, il capitale fisico e il capitale tecnico. La legge dei rendimenti marginali decrescenti è valida: Solo nel breve periodo. Solo nel lungo periodo. Sia nel breve che nel lungo periodo. Se tutti i fattori produttivi sono variabili. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Mai. Nel punto di minimo del prodotto medio. Nel punto di massimo del prodotto medio. Sempre. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Sempre. Nel punto di massimo del prodotto medio. Mai. Nel punto di massimo del prodotto marginale. Il prodotto medio del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/ΔL. Q/L. ΔQ/ΔL. ΔQ/L. Il prodotto marginale del fattore produttivo lavoro è pari a: ΔQ/ΔL. Q/ΔL. ΔQ/L. Q/L. Nel lungo periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa o variabile. Disponibili esclusivamente in quantità fissa. Disponibili in quantità fissa e variabile. Disponibili esclusivamente in quantità variabile. Nel breve periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa e variabile. Disponibili in quantità fissa o variabile. Disponibili esclusivamente in quantità variabile. Disponibili esclusivamente in quantità fissa. La scarsità è evidenziata in un punto: Interno o esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Esterno alla frontiera delle possibilità produttive. Sulla frontiera delle possibilità produttive. Interno alla frontiera delle possibilità produttive. Un incremento della dotazione fattoriale determina: Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive. Nessun effetto. Un movimento lungo la frontiera delle possibilità produttive. Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LKLa produttività media del fattore lavoro con K=2 è: 3. 2. L. K. Gli input di un'impresa sono: I beni e i servizi intermedi, il lavoro indiretto, il capitale fisico e il capitale tecnico. I beni e i servizi finali, il lavoro diretto, il capitale fisico e il capitale finanziario. I beni e i servizi finali, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale tecnico e il capitale finanziario. I beni e i servizi intermedi, il lavoro diretto ed indiretto, il capitale fisico e il capitale finanziario. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività marginale con K=4.è: 16. 16L. L. 2L. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK² La produttività media con K=4.è: L. 4L. 16. 16L. Si consideri la seguente funzione di produzione:Q=L²KLa produttività marginale, con K=2 è: L. 2. 2L. 4L. Si consideri la seguente funzione di produzione. Q=L²K La produttività media del fattore lavoro con K=2 è: 2L. 4. L. 4L. Si consideri la seguente funzione di produzione:Q=LK La produttività marginale del fattore lavoro con K=2 è: 1/2. 2. L. K. Un decremento della dotazione fattoriale determina: Un movimento sulla frontiera delle possibilità produttive. Uno spostamento verso destra della frontiera delle possibilità produttive. Uno spostamento verso sinistra della frontiera delle possibilità produttive. Nessun effetto. La legge dei rendimenti marginali decrescenti è valida: Sia nel breve che nel lungo periodo. Solo nel lungo periodo. Solo nel breve periodo. Se tutti i fattori produttivi sono variabili. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala crescenti se: Q'. Q'=AQ. Q'=Q. Q'>AQ. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Nel punto di minimo del prodotto medio. Sempre. Nel punto di massimo del prodotto medio. Mai. Il prodotto marginale eguaglia il prodotto medio: Sempre. Mai. Nel punto di massimo del prodotto marginale. Nel punto di massimo del prodotto medio. Il prodotto medio del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/L. ΔQ/ΔL. Q/ΔL. ΔQ/L. Il prodotto marginale del fattore produttivo lavoro è pari a: Q/ΔL. ΔQ/ΔL. ΔQ/L. Q/L. Nel lungo periodo gli input possono essere: Disponibili in quantità fissa e variabile. Disponibili esclusivamente in quantità variabile. Disponibili in quantità fissa o variabile. Disponibili esclusivamente in quantità fissa. Nel breve periodo gli input possono essere: Disponibili esclusivamente in quantità fissa. Disponibili in quantità fissa o variabile. Disponibili esclusivamente in quantità variabile. Disponibili in quantità fissa e variabile. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo: CT=10+2Q Il costo medio totale è: 2. 2. 10/Q + 2. 10 + 2/Q. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo: CT=10+2Q Il costo marginale è: 10. 1. Q. 2. Il costo medio variabile: Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro. Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro. Un esempio di costo variabile di produzione è: Le spese amministrative. La pubblicità. L'affitto di un impianto. Il costo delle materie prime. Il costo variabile: Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Il costo fisso: Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ordinate. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Il costo medio totale di breve periodo è pari a: Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. CMEV+CMEF. CT/Q. Il costo medio variabile è: Decrescente. Crescente. Sempre costante. Inizialmente decrescente e poi crescente. Il costo medio fisso è: Crescente. Inizialmente decrescente e poi crescente. Decrescente. Sempre costante. Il costo marginale di breve periodo: Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro. Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Il costo marginale: Può avere un andamento inizialmente crescente e poi decrescente. Nessuna delle risposte precedenti. E' sempre crescente. Può avere un andamento lineare. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala costanti se: Q'=AQ. Q'>AQ. Q'. Q'. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. Il costo marginale: Nessuna delle risposte precedenti. Può avere un andamento inizialmente crescente e poi decrescente. Può avere un andamento lineare. E' sempre crescente. Il costo medio variabile: Può essere costante. Tutte le risposte precedenti. Può aver un andamento prima decrescente e poi crescente. Può avere un andamento lineare. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo: CT=10+2Q Il costo medio totale è: 2. 10 + 2/Q. 2. 10/Q + 2. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo totale è: CT=Q+10. CT=2Q+10. CT=2Q+100. CT=Q+100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo medio fisso è: 50. 50/Q. 5/Q. 5. Un esempio di costo fisso di produzione è: Il costo delle materie prime. Il costo del lavoro manuale. L'affitto di un impianto. L'energia elettrica. Il costo medio variabile: Può aver un andamento prima decrescente e poi crescente. Può essere costante. Può avere un andamento lineare. Tutte le risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo medio fisso è: 10/Q. 100. 10. 100/Q. Si consideri la seguente funzione di costo totale di breve periodo: CT=10+2Q Il costo marginale è: 1. 2. Q. 10. Un esempio di costo fisso di produzione è: Il costo del lavoro manuale. Il costo delle materie prime. L'energia elettrica. L'affitto di un impianto. Un esempio di costo variabile di produzione è: L'affitto di un impianto. La pubblicità. Il costo delle materie prime. Le spese amministrative. Il costo variabile: Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Il costo fisso: Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo meno che proporzionale e, successivamente, in modo più che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ordinate. Parte dall'origine degli assi e cresce, inizialmente, in modo più che proporzionale e, successivamente, in modo meno che proporzionale. Non parte dall'origine degli assi e si rappresenta con una linea parallela all'asse delle ascisse. Si consideri il seguente grafico: Le funzioni rappresentate sono: Le funzioni di costo totale di breve periodo. Le funzioni di costo medio di lungo periodo. Le funzioni di costo di lungo periodo. Le funzioni di costo medio di breve periodo. Il costo medio totale di breve periodo è pari a: CT/Q. Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. CMEV+CMEF. Il costo medio variabile è: Sempre costante. Crescente. Decrescente. Inizialmente decrescente e poi crescente. Il costo medio fisso è: Crescente. Sempre costante. Inizialmente decrescente e poi crescente. Decrescente. Il costo medio variabile: Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro. Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Il costo marginale di breve periodo: Ha una relazione positiva con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività media del lavoro. Ha una relazione negativa con la produttività marginale del lavoro. Ha una relazione positiva con la produttività media del lavoro. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo totale è: CT=Q+10. CT=2Q+10. CT=Q+100. CT=2Q+100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=2LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=10, la funzione di costo medio fisso è: 10/Q. 10. 100/Q. 100. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo totale è: 2Q+50. 4Q+50. 4Q+5. 2Q+5. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo medio fisso è: 5. 50. 5/Q. 50/Q. Si consideri la seguente funzione di produzione: Q=LK Sapendo che w=20 e r=10 con un K=5, la funzione di costo totale è: 2Q+50. 2Q+5. 4Q+5. 4Q+50. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala decrescenti se: La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala crescenti se: Q'. Q'=Q. Q'>AQ. Q'=AQ. Il ricavo marginale è il ricavo ottenuto: Dalla vendita della prima unità di prodotto. Dalla vendita totale del prodotto. Dalla vendita di un'unità di prodotto. Dalla vendita dell'ultima unità di prodotto. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala costanti se: Q'. Q'<AQ. Q'=AQ. Q'. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo: Le economie di scala si hanno nel tratto: AB. AC. CD. BC. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo: Le diseconomie di scala si hanno nel tratto: BD. CD. AB. AD. Si consideri la seguente funzione di costo medio di lungo periodo: Si raggiunge la dimensione ottima nel tratto: BC. CD. AB. AD. La scala di produzione è un concetto utilizzabile: Sempre. Nel breve periodo. Nel medio periodo. Nel lungo periodo. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di minimo del costo medio. Mai. Nel punto di minimo del costo marginale. Sempre. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: In ogni punto del costo medio. Nel punto di minimo del costo medio totale. Mai. Nel punto di massimo del costo medio totale. Il costo marginale è pari a: CT/Q. ΔCT/ΔQ. ΔCT/Q. CT/ΔQ. Il costo medio è pari a: CT/Q. ΔCT/ΔQ. ΔCT/Q. CT/ΔQ. Il ricavo marginale è pari a: RT/Q. ΔRT/ΔQ. RT/ΔQ. ΔRT/Q. Il massimo profitto economico si ottiene uguagliando: Ricavi totali e costi totali. Ricavi unitari e costi unitari. Ricavi medi e costi medi. Ricavi marginali e costi marginali. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di minimo del costo medio. Sempre. Mai. Nel punto di minimo del costo marginale. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala decrescenti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Ipotizzando di moltiplicatore tutti i fattori produttivi per un parametro A>1, la funzione di produzione Q presenta rendimenti di scala decrescenti se: Q'<AQ. Q'. Q'=AQ. Q'. La scala di produzione è: La quantità prodotta alla minima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta alla massima efficienza da più combinazioni produttive. La quantità prodotta alla minima efficienza da più combinazioni produttive. La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La scala di produzione è un concetto utilizzabile: Nel medio periodo. Sempre. Nel lungo periodo. Nel breve periodo. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala costanti se: La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. Una funzione di produzione presenta rendimenti di scala crescenti se: La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo più che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo meno che proporzionale, in seguito all'aumento di tutti i fattori produttivi. La produzione aumenta in modo proporzionale, in seguito all'aumento di alcuni fattori produttivi. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: La funzione di costo medio totale di lungo periodo. La funzione di costo medio totale di breve periodo. La funzione di costo totale di lungo periodo. La funzione di costo totale di breve periodo. Il massimo profitto economico si ottiene uguagliando: Ricavi medi e costi medi. Ricavi unitari e costi unitari. Ricavi totali e costi totali. Ricavi marginali e costi marginali. Il ricavo marginale è il ricavo ottenuto: Dalla vendita totale del prodotto. Dalla vendita della prima unità di prodotto. Dalla vendita di un'unità di prodotto. Dalla vendita dell'ultima unità di prodotto. Il ricavo marginale è pari a: ΔRT/Q. ΔRT/ΔQ. RT/Q. RT/ΔQ. Il costo medio è pari a: ΔCT/Q. CT/ΔQ. CT/Q. ΔCT/ΔQ. Il costo marginale è pari a: ΔCT/ΔQ. CT/Q. CT/ΔQ. ΔCT/Q. Il costo marginale eguaglia il costo medio totale: Nel punto di massimo del costo medio totale. Mai. In ogni punto del costo medio. Nel punto di minimo del costo medio totale. Si considerino i seguenti dati:P=20CT=30+Q²Il profitto economico è pari a: 100. 70. 0. 200. La scala di produzione è: La quantità prodotta alla massima efficienza da più combinazioni produttive. La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta alla minima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta alla minima efficienza da più combinazioni produttive. I costi espliciti sono pari a: Costi delle materie prime. Costo d'acquisto dei fattori produttivi. Costi del lavoro. Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Un punto interno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed efficiente. Non raggiungibile ed inefficiente. Raggiungibile ed efficiente. Raggiungibile ed inefficiente. ll punto C rappresenta: Il punto di massimo profitto economico. Il punto di massimo costo. Il punto di massimo profitto contabile. Il punto di massimo ricavo. Il profitto economico è pari a: Ricavi totali - costi espliciti. Ricavi totali. Ricavi totali - costi espliciti -costi impliciti. Ricavi totali - costi impliciti. Siano dati i seguenti dati:P=40CT=50+2Q²Il profitto economico è pari a: 400. 50. 200. 150. Si considerino i seguenti dati:P=20CT=30+Q²Il profitto economico è pari a: 70. 100. 0. 200. I costi impliciti sono pari a: Costi del lavoro diretto e indiretto. Costi d'acquisto dei fattori produttivi. Costi delle materie prime. Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Il profitto normale è pari a: Ricavi di vendita - costi impliciti. Ricavi di vendita. Ricavi di vendita - costi espliciti. Ricavi di vendita - costi espliciti - costi impliciti. L'obiettivo dell'impresa è la massimizzazione: Del valore dell'impresa. Del profitto normale. Dei ricavi totali. Del profitto economico. Si hanno diseconomie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce. Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante. Si hanno economie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante. Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo. Nessuna delle risposte precedenti. Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo. Ambedue le risposte precedenti. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo. Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo. Nel punto di minimo dei costi medi di breve periodo. Nel punto di minimo dei costi marginali di breve periodo. La scala di produzione esprime: La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta per ogni combinazione produttiva. La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. Un punto sulla frontiera delle possibilità produttive è: Raggiungibile ed efficiente. Non raggiungibile. Raggiungibile ed inefficiente. Non raggiungibile ed inefficiente. Un punto esterno alla frontiera delle possibilità produttive è: Non raggiungibile ed inefficiente. Raggiungibile ed efficiente. Raggiungibile ed inefficiente. Non raggiungibile. I costi espliciti sono pari a: Costi delle materie prime. Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Costo d'acquisto dei fattori produttivi. Costi del lavoro. Il seguente grafico rappresenta: Il costo marginale. Il costo medio totale. Il costo medio variabile. Il costo medio fisso. L'obiettivo dell'impresa è la massimizzazione: Del profitto normale. Dei ricavi totali. Del valore dell'impresa. Del profitto economico. ll punto C rappresenta: Il punto di massimo profitto economico. Il punto di massimo costo. Il punto di massimo ricavo. Il punto di massimo profitto contabile. La scala di produzione esprime: La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva. La quantità prodotta per ogni combinazione produttiva. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di minimo dei costi medi di breve periodo. Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo. Nel punto di minimo dei costi marginali di breve periodo. Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo. Si hanno economie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante. Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Si hanno diseconomie di scala quando: Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante. Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce. Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta. La dimensione ottima o scala efficiente si ha: Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo. Nessuna delle risposte precedenti. Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo. Ambedue le risposte precedenti. Il profitto normale è pari a: Ricavi di vendita. Ricavi di vendita - costi espliciti - costi impliciti. Ricavi di vendita - costi impliciti. Ricavi di vendita - costi espliciti. I costi impliciti sono pari a: Costi delle materie prime. Remunerazione minima garantita all'imprenditore per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Costi del lavoro diretto e indiretto. Costi d'acquisto dei fattori produttivi. Si consideri il seguente grafico: Il massimo profitto viene raggiunto: In un punto intermedio tra A e B. In un punto intermedio tra A e B, in corrispondenza della massima distanza tra RT e CT. Nel punto A. Nel punto B. Si consideri il seguente grafico: Il profitto economico è nullo: Nel punto B. Nessuna delle risposte precedenti. Nel punto A. Tutte le risposte precedenti. Il seguente grafico rappresenta: L'andamento del profitto totale. L'andamento dei costi marginali. L'andamento dei costi totali. L'andamento dei ricavi totali. Siano dati i seguenti dati:P=40CT=50+2Q²Il profitto economico è pari a: 50. 400. 150. 200. Il profitto economico è pari a: Ricavi totali - costi espliciti. Ricavi totali - costi impliciti. Ricavi totali. Ricavi totali - costi espliciti -costi impliciti. L'aumento della dotazione di lavoro determina: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a minore intensità di lavoro. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Le caratteristiche della concorrenza perfetta sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Una diminuzione della dotazione di lavoro provoca: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di lavoro. Una diminuzione della dotazione di capitale provoca: Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso sinistra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Un aumento della dotazione di capitale determina: Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene ad alta intensità di capitale. Nessun spostamento. Uno spostamento della frontiera delle possibilità produttive verso destra maggiormente orientato al bene a bassa intensità di capitale. Uno spostamento parallelo della frontiera delle possibilità produttive verso destra. Le barriere finanziarie sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata economica. Possibili barriere all'uscita sono: Resistenze al cambiamento del management. Impedimenti politico-sociali. Interdipendenze strategiche e investimenti verticali. Tutte le risposte precedenti. Le licenze sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. I brevetti sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istutuzionale. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata economica. Le barriere di differenziazione sono un esempio di: Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. Le barriere di scala sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. Le barriere commerciali sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata naturale. Le barriere tecnologiche sono un esempio di: Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata economica. Le caratteristiche dell'oligopolio sono: Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all'entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono: Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche del monopolio sono: Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo. Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza perfetta sono duplicata: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Le barriere finanziarie sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata economica. Le caratteristiche del monopolio sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo. Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo. Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all'entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo. Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono: Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all'entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo. Le barriere commerciali sono un esempio di: Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata naturale. Le barriere tecnologiche sono un esempio di: Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. Le barriere di scala sono un esempio di: Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istituzionale. Le barriere di differenziazione sono un esempio di: Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata economica. I brevetti sono un esempio di: Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata economica. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata istutuzionale. Le licenze sono un esempio di: Barriera all'entrata istituzionale. Barriera all'entrata competitiva. Barriera all'entrata naturale. Barriera all'entrata economica. Possibili barriere all'uscita sono: Impedimenti politico-sociali. Tutte le risposte precedenti. Interdipendenze strategiche e investimenti verticali. Resistenze al cambiamento del management. In concorrenza perfetta il ricavo marginale: Coincide con il prezzo di mercato. Coincide con il costo medio. E' superiore al prezzo di mercato. E' inferiore al prezzo di mercato. In concorrenza perfetta nel breve periodo: Il profitto economico è nullo. Il profitto economico può essere positivo o negativo. Il profitto economico è sempre negativo. Il profitto economico è sempre positivo. Nel breve periodo se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. Non esiste mercato. L'impresa non ha convenienza a produrre. L'impresa potrebbe continuare a produrre. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta (nel breve periodo): Coincide con il costo medio sopra al prezzo di chiusura. Coincide con il costo marginale. Coincide con il costo medio totale. Coincide con il costo marginale sopra al prezzo di chiusura. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: È anelastica. E' rigida. E' infinitamente elastica. E' elastica. La domanda di mercato è: Il prodotto verticale delle funzioni di domanda individuale. La somma orizzontale delle curve di domanda individuali. Il prodotto orizzontale delle curve di domanda individuali. La somma verticale delle funzioni di domanda individuale. In concorrenza perfetta il prezzo di chiusura corrisponde al: Punto di minimo del costo medio totale. Punto di minimo del costo marginale. Punto di minimo dei costi medi variabili. Punto di minimo del ricavo marginale. In concorrenza perfetta, il prezzo di mercato rappresenta: Tutte le risposte precedenti. Il ricavo medio dell'impresa. Il ricavo marginale dell'impresa. La curva di domanda dell'impresa. Si consideri il seguente grafico: Si tratta di un mercato di: Concorrenza monopolistica. Oligopolio. Concorrenza perfetta. Monopolio. Si consideri il seguente equilibrio in concorrenza perfetta: Si può affermare che l'impresa: Ha un profitto economico negativo. Ha un profitto economico positivo. Nessuna delle risposte precedenti. Ha un profitto economico nullo. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta: L'impresa sta realizzando: Un profitto economico positivo. Un profitto economico negativo. Nessuna delle risposte precedenti. Un profitto economico nullo. Un'impresa, in concorrenza perfetta, non produce nel breve periodo se: P=CMeT. P. P. P<CMeV. Si consideri il seguente grafico: In esso si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo. L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta. L'equilibrio di monopolio. La scala produttiva in concorrenza perfetta è: Minima. Non esiste. Variabile. Massima. La domanda di mercato è: La somma verticale delle funzioni di domanda individuale. La somma orizzontale delle curve di domanda individuali. Il prodotto orizzontale delle curve di domanda individuali. Il prodotto verticale delle funzioni di domanda individuale. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: E' inclinata positivamente. E' inclinata negativamente. È verticale. E' orizzontale. Nel breve periodo, se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. Non esiste mercato. L'impresa non ha convenienza a produrre. L'impresa ha convenienza a produrre. Se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio variabile: Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. L'impresa continua a produrre. L'impresa non ha convenienza a produrre. Non esiste mercato. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: È verticale. E' orizzontale. E' inclinata positivamente. E' inclinata negativamente. In concorrenza perfetta il prezzo di chiusura corrisponde al: Punto di minimo del costo marginale. Punto di minimo del costo medio totale. Punto di minimo dei costi medi variabili. Punto di minimo del ricavo marginale. La scala produttiva in concorrenza perfetta è: Minima. Non esiste. Massima. Variabile. Si consideri il seguente grafico: In esso si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo. L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo. L'equilibrio di monopolio. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta. In concorrenza perfetta il ricavo marginale: E' inferiore al prezzo di mercato. Coincide con il prezzo di mercato. E' superiore al prezzo di mercato. Coincide con il costo medio. Si consideri il seguente equilibrio in concorrenza perfetta: Si può affermare che l'impresa: Ha un profitto economico nullo. Nessuna delle risposte precedenti. Ha un profitto economico negativo. Ha un profitto economico positivo. Si consideri il seguente grafico: Si tratta di un mercato di: Concorrenza perfetta. Monopolio. Oligopolio. Concorrenza monopolistica. In concorrenza perfetta, il prezzo di mercato rappresenta: Il ricavo medio dell'impresa. Tutte le risposte precedenti. La curva di domanda dell'impresa. Il ricavo marginale dell'impresa. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta: L'impresa sta realizzando: Un profitto economico negativo. Nessuna delle risposte precedenti. Un profitto economico positivo. Un profitto economico nullo. Nel breve periodo, se il prezzo di mercato è superiore al costo medio totale: Non esiste mercato. L'impresa non ha convenienza a produrre. Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. L'impresa ha convenienza a produrre. La curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta (nel breve periodo): Coincide con il costo medio totale. Coincide con il costo marginale sopra al prezzo di chiusura. Coincide con il costo marginale. Coincide con il costo medio sopra al prezzo di chiusura. Nel breve periodo se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale: L'impresa potrebbe continuare a produrre. L'impresa non ha convenienza a produrre. Non esiste mercato. Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. Se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio variabile: L'impresa non ha convenienza a produrre. Non esiste mercato. Per l'impresa è indifferente produrre o non produrre. L'impresa continua a produrre. In concorrenza perfetta nel breve periodo: Il profitto economico è nullo. Il profitto economico è sempre positivo. Il profitto economico può essere positivo o negativo. Il profitto economico è sempre negativo. In concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa: E' infinitamente elastica. E' rigida. E' elastica. È anelastica. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio di monopolio. L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo. L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo. L'equilibrio di oligopolio. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è negativo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce. Aumenta. Può aumentare o diminuire. Rimane costante. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è positivo, nel lungo periodo il numero delle imprese. Diminuisce. Aumenta. Rimane costante. Può aumentare o diminuire. Si ha efficienza produttiva quando: Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale. Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Il prezzo di mercato coincide con il costo medio variab. Si ha efficienza allocativa quando: Gli extraprofitti sono positivi. Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Gli extraprofitti sono nulli. Nel lungo periodo il mercato di concorrenza perfetta è in equilibrio quando: Nessuna delle risposte precedenti. Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Ambedue le risposte precedenti. Nel lungo periodo in concorrenza perfetta, il numero delle imprese: Può aumentare o diminuire. Aumenta. Diminuisce. Rimane costante. Si ha efficienza produttiva quando: Il prezzo di mercato coincide con il costo medio variabile. Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale. Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Nel lungo periodo il mercato di concorrenza perfetta è in equilibrio quando: Il prezzo di mercato coincide con il minimo dei costi medi totali. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Nessuna delle risposte precedenti. Ambedue le risposte precedenti. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è nullo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Aumenta. Può aumentare o diminuire. Rimane costante. Diminuisce. Si ha efficienza allocativa quando Doppia: Gli extraprofitti sono positivi. Il prezzo di mercato coincide con il costo medio totale. Il prezzo di mercato coincide con il costo marginale. Gli extraprofitti sono nulli. P=CMA rappresenta: La condizione di massimo profitto in oligopolio. La condizione di massimo profitto in monopolio. La condizione di efficienza tecnica. La condizione di efficienza distributiva. P=CME rappresenta: La condizione di profitto economico nullo. La condizione di massimo profitto economico. La condizione di efficienza allocativa. La condizione di efficienza produttiva. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è negativo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Rimane costante. Può aumentare o diminuire. Aumenta. Diminuisce. P=CME min rappresenta: La condizione di efficienza distributiva. La condizione di massimo profitto. La condizione di efficienza tecnica. La condizione di profitto economico nullo. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è positivo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce. Aumenta. Può aumentare o diminuire. Rimane costante. Nel lungo periodo in concorrenza perfetta, il numero delle imprese: Può aumentare o diminuire. Diminuisce. Aumenta. Rimane costante. Il seguente grafico rappresenta: Equilibrio di concorrenza perfetta nel breve periodo. Equilibrio di monopolio. Equilibrio di concorrenza monopolistica. Equilibrio di concorrenza perfetta nel lungo periodo. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente: Qd=10-2P Qs=-50+2P Sapendo che il costo marginale della singola impresa è: CMa=5Q la quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 1. 3. 2. 5. La curva di domanda per un'impresa in monopolio corrisponde: Alla curva del costo marginale. Alla curva di ricavo marginale. Alla curva di domanda di mercato. Alla curva del costo medio. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo: CT=Q³-2Q²+20Q La quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 3. 1. 1/2. 2. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo: CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 2. 1. 1/4. 1/2. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente: Qd=10-2P Qs=-50+2P Sapendo che il costo marginale della singola impresa è: CMa=5Q la quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è DOPPIA: 1. 3. 2. 5. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo: CT=Q³-2Q²+20Q La quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 3. 1/2. 2. 1. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo: CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a: 1/2. 1. 2. 1/4. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale di lungo periodo: CT=2Q³-Q²+10QLa quantità prodotta dall'impresa nel lungo periodo è pari a DOPPIA: 1/2. 1. 2. 1/4. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:Qd=100-PQs=-20+PSapendo che il costo marginale della singola impresa è:CMa=3Qla quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 3. 10. 6. 20. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=5+3Q+Q² Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 7, la quantità prodotta dall'impresa è: 3. 2. 4. 1. Nel lungo periodo il prezzo di mercato in monopolio: Rimane costante. È variabile. Aumenta. Diminuisce. L'equilibrio in monopolio si trova: Nel tratto rigido della curva di domanda di mercato. Nel tratto elastico della curva di domanda di mercato. Tutte le risposte precedenti. Nel tratto ad elasticità unitaria della curva di domanda di mercato. In monopolio il prezzo di mercato: E' inferiore al ricavo marginale. Nessuna delle risposte precedenti. E' superiore al ricavo marginale. Coincide con il ricavo marginale. La curva di domanda per un'impresa in monopolio corrisponde: Alla curva di domanda di mercato. Alla curva di ricavo marginale. Alla curva del costo medio. Alla curva del costo marginale. In monopolio si ha: Tutte le risposte precedenti. Efficienza produttiva. Nessuna delle risposte precedenti. Efficienza allocativa. La perdita netta di monopolio è minima: Con la discriminazione di prezzo di terzo ordine. Con la discriminazione di prezzo di primo ordine. Con il monopolio puro. Con la discriminazione di prezzo di secondo ordine. Lo sconto sulle quantità è un esempio di: Discriminazione di prezzo di secondo ordine. Interdipendenza strategica. Discriminazione di prezzo di primo ordine. Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Gli sconti under 16 sui biglietti dello stadio sono un esempio di: Discriminazione di prezzo di secondo ordine. Interdipendenza strategica. Discriminazione di prezzo di primo ordine. Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta un equilibrio nel mercato di: Concorrenza perfetta nel breve periodo. Monopolio. Concorrenza monopolistica nel lungo perido. Oligopolio. Data la curva di domanda di mercato P=a-bQ, il ricavo marginale di un'impresa in monopolio è pari a: RMa=P. RMa=a-4b. RMa=a. RMa=a-2b. In monopolio, il ricavo marginale ha un'inclinazione: Pari alla metà della curva di domanda di mercato. Pari al doppio della curva di domanda di mercato. Pari alla curva di domanda di mercato. Minore alla curva di domanda di mercato. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 2. 4. 0,5. 0,2. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 20 Y = 60 I beni A e B sono: Simili. Complementari. Sostituti. Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 20 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 1. -0,2. -1. 0,2. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 Il bene A è: Un bene di lusso. Un bene necessario. Un bene inferiore. Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) - 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 200 P(B) = 900 Y = 199000 L'elasticità incrociata rispetto al reddito del bene A è pari a DOPPIA: 0.1. 0.001. 0.0001. 1. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) - 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 Il bene A è: Un bene di lusso. Un bene inferiore. Un bene normale. Un bene necessario. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 L'elasticità incrociata della domanda del bene A rispetto al reddito è pari a: 0.1. 0.5. 0.2. 5. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 2P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 20 P(B) = 10 Y = 2000 Il bene A è: Un bene inferiore. Un bene normale. Un bene di lusso. Nessuna delle risposte precedenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 200 – P(A) + 4P(B) + 0,2Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 10 Y = 1000 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito è pari a: 0.2. 0.5. 1. 5. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 4P(B) + 0,1Y Dati i seguenti valori: P(A) = 40 P(B) = 5 Y = 200 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito è pari a: 2. 1. 0.2. 0.1. Il seguente grafico lo troviamo in: Monopolio. Concorrenza monoplistica. Concorrenza perfetta. Oligopolio. In monopolio: Nessuna delle risposte precedenti. Il prezzo è superiore al costo medio minimo. Il prezzo è superiore al costo marginale. Tutte le risposte precedenti. In monopolio il prezzo è: Tutte le risposte precedenti. Superiore al costo medio minimo. Superiore al ricavo marginale. Superiore al costo marginalE. In monopolio il prezzo è: Inferiore al costo medio minimo. Nessuna delle risposte precedenti. Pari al costo medio minimo. Superiore al costo medio minimo. L'equilibrio di monopolio: Non può mai cambiare. Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del consumatore. Può cambiare solo nel lungo periodo. Può cambiare in seguito all'ingresso di nuove imprese. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare solo nel lungo perido. Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del produttore. Non può mai cambiare. Può cambiare in seguito al cambiamento dei costi del produttore. Nella discriminazione di prezzo del primo ordine: L'impresa applica un prezzo unico. L'impresa applica un prezzo a seconda della quantità acquistata dal consumatore. L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore. Si consideri il seguente grafico: L'area evidenziata rappresenta: Nessuna delle risposte precedenti. La perdita netta di monopolio. Il surplus del consumatore in monopolio. Il profitto del monopolista con discriminazione perfetta. Il prezzo di riserva corrisponde a: Il prezzo di equilibrio di mercato. Il prezzo massimo che è disposto a pagare il consumatore. Il prezzo minimo che è disposto a pagare il consumatore. Il prezzo imposto dallo Stato. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=5+2Q+2Q² Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 18, la quantità prodotta dall'impresa è: 10. 2. 8. 4. Si consideri un mercato di concorrenza perfetta, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=5+3Q+Q² Sapendo che il prezzo di mercato è pari a 7, la quantità prodotta dall'impresa è: 1. 4. 3. 2. Il seguente grafico rappresenta: Il monopolio naturale. Il monopolio. La concorrenza monopolistica. L'oligopolio. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: La discriminazione di prezzo perfetta. Un mercato di monopolio. Il monopolio naturale. Un mercato di concorrenza monopolistica. La discriminazione di prezzo è possibile nel caso in cui: La curva di domanda è inclinata negativamente. Non c'è arbitraggio. Tutte le risposte precedenti. Si conosce il prezzo di riserva dei consumatori. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: C'è possibilità di arbitraggio. La curva di domanda è inclinata negativamente. Nessuna delle risposte precedenti. E' possibile conoscere i prezzi di riserva dei consumatori. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: Tutte le risposte precedenti. Non è possibile riconoscere il prezzo di riserva dei consumatori. Non c'è possibilità di arbitraggio. La curva di domanda è inclinata negativamente. Si consideri il seguente grafico relativo ad un mercato di monopolio: L'area evidenziata rappresenta: Il surplus del consumatore. La perdita netta di monopolio. La perdita del monopolista. Il profitto del monopolista. In caso di discriminazione perfetta (o del primo ordine), il surplus del consumatore è: Positivo. Minimo. Massimo. Nullo. Nella discriminazione di prezzo del terzo ordine: L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo unico. L'impresa applica un prezzo per ogni consumatore. L'impresa applica un prezzo diverso a seconda della quantità acquistata dal consumatore. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del produttore è: Inferiore. Superiore. Non determinabile. Minore. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del consumatore è: Non è determinabile. Uguale. Inferiore. Superiore. In concorrenza monopolistica il ricavo marginale: Coincide con il prezzo di mercato. E' inferiore al prezzo di mercato. E' superiore al prezzo di mercato. Coincide con il costo medio. In concorrenza monopolistica si ha: Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Efficienza economica. Efficienza distributiva. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, l'equilibrio si trova: Nel punto di massimo dei costi medi totali. Nel tratto decrescente dei costi medi totali. Nel punto di minimo dei costi medi totali. Nel tratto crescente del costo medio totale. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, il profitto economico è: Nullo. Positivo. Negativo. Tutte le risposte precedenti. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: Coincide con il ricavo marginale. E' inclinata come la curva di domanda di mercato. E' più inclinata della curva di domanda di mercato. E' meno inclinata della curva di domanda di mercato. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: E' inclinata positivamente. E' orizzontale. E' inclinata negativamente. È verticale. Nella discriminazione di prezzo di secondo ordine: L'impresa applica un prezzo a seconda della della quantità acquistata dal consumatore. L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore. L'impresa applica un prezzo unico. L'interdipendenza strategica è una caratteristica del: Concorrenza perfetta. Oligopolio. Monopolio. Concorrenza monopolistica. In un mercato di concorrenza perfetta, la domanda e l'offerta di mercato sono rispettivamente:Qd=100-PQs=-20+PSapendo che il costo marginale della singola impresa è:CMa=3Qla quantità prodotta dall'impresa nel breve periodo è: 20. 3. 6. 10. P=CMA rappresenta: La condizione di massimo profitto in oligopolio. La condizione di efficienza distributiva. La condizione di efficienza tecnica. La condizione di massimo profitto in monopolio. In un mercato di concorrenza perfetta se il profitto nel breve periodo è nullo, nel lungo periodo il numero delle imprese: Diminuisce. Aumenta. Rimane costante. Può aumentare o diminuire. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=2+3Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-4Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 70. 2. 10. 7. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=2+3Q²Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 4. 1. 70. 10. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=5Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=50-5Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 10. 4. 5. 2.5. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=3Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=140-2Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 10. 14. 7. 3. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:CT=10+2Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=60-Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 20. 10. 5. 60. La leadership di prezzo è un esempio di: Collusione tacita. Nessuna delle due risposte precedenti. Collusione esplicita. Monopolio. Il cartello è un esempio di: Nessuna delle due risposte precedenti. Collusione tacita. Collusione esplicita. Monopolio. P=CME min rappresenta: La condizione di efficienza distributiva. La condizione di efficienza tecnica. La condizione di massimo profitto. La condizione di profitto economico nullo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio in concorrenza perfetta nel breve periodo. L'equilibrio di oligopolio. L'equilibrio di monopolio. L'equilibrio in concorrenza perfetta nel lungo periodo. La concorrenza monopolistica è: Più efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio. Meno efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio. Meno efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio. Più efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio. In concorrenza monopolistica: Il prodotto non è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto non è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta l'equilibrio in un mercato di doppia: Concorrenza perfetta nel lungo periodo. Concorrenza monopolistica nel breve periodo. Concorrenza perfetta nel breve periodo. Concorrenza monopolistica nel lungo periodo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta un equilibrio nel mercato di: Concorrenza monopolistica nel breve periodo. Concorrenza perfetta nel breve periodo. Monopolio. Oligopolio. I giochi simultanei si rappresentano: In forma algebrica. In forma normale. In forma matriciale. In forma estesa. I giochi sequenziali si rappresentano: In forma estesa. In forma normale. In forma algebrica. In forma matriciale. P=CME rappresenta: La condizione di massimo profitto economico. La condizione di profitto economico nullo. La condizione di efficienza allocativa. La condizione di efficienza produttiva. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: E' possibile conoscere i prezzi di riserva dei consumatori. C'è possibilità di arbitraggio. Nessuna delle risposte precedenti. La curva di domanda è inclinata negativamente. In caso di discriminazione perfetta (o del primo ordine), il surplus del consumatore è: Minimo. Massimo. Nullo. Positivo. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=2+3Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-4Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 2. 7. 70. 10. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare in seguito all'ingresso di nuove imprese. Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del consumatore. Non può mai cambiare. Può cambiare solo nel lungo periodo. L'equilibrio di monopolio: Può cambiare in seguito al cambiamento dei gusti del produttore=consumatore. Può cambiare solo nel lungo periodo. Non può mai cambiare. Può cambiare in seguito al cambiamento dei costi del produttore. In monopolio il prezzo è: Superiore al costo medio minimo. Nessuna delle risposte precedenti. Pari al costo medio minimo. Inferiore al costo medio minimo. In monopolio il prezzo è: Superiore al costo marginale. Tutte le risposte precedenti. Superiore al ricavo marginale. Superiore al costo medio minimo. In monopolio: Il prezzo è superiore al costo marginale. Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Il prezzo è superiore al costo medio minimo. Si consideri il seguente grafico relativo ad un mercato di monopolio: L'area evidenziata rappresenta: La perdita netta di monopolio. Il surplus del consumatore. La perdita del monopolista. Il profitto del monopolista. La leadership di prezzo è una forma di: Collusione esplicita. Monopolio. Collusione tacita. Oligopolio competitivo. La discriminazione di prezzo non è possibile nel caso in cui: Non è possibile riconoscere il prezzo di riserva dei consumatori. La curva di domanda è inclinata negativamente. Non c'è possibilità di arbitraggio. Tutte le risposte precedenti. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=2+3Q²Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=70-Q, la quantità prodotta dall'impresa nell'ipotesi di discriminazione perfetta è: 70. 1. 4. 10. Data la curva di domanda di mercato P=a-bQ, il ricavo marginale di un'impresa in monopolio è pari a: RMa=P. RMa=a-2bq. RMa=a. RMa=a-4b. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=5Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=50-5Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 2.5. 5. 10. 4. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale: CT=3Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=140-2Q, la quantità prodotta dall'impresa è: 3. 14. 10. 7. Si consideri un mercato monopolistico, in cui un'impresa ha la seguente funzione di costo totale:CT=10+2Q² Sapendo che la domanda di mercato è pari a P=60-Q, la quantità prodotta dall'impresa è doppia: 20. 10. 5. 60. L'introduzione di una norma anti-monopolistica: Sposta la curva di offerta verso destra. Sposta la curva di offerta verso sinistra. Aumenta la quantità offerta. Riduce la quantità offerta. Nella discriminazione di prezzo del primo ordine: L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore. L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo unico. L'impresa applica un prezzo a seconda della quantità acquistata dal consumatore. Nella discriminazione di prezzo di secondo ordine: L'impresa applica un prezzo diverso per ogni consumatore. L'impresa applica un prezzo unico. L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo a seconda della della quantità acquistata dal consumatore. Nella discriminazione di prezzo del terzo ordine: L'impresa applica un prezzo per ogni consumatore. L'impresa applica un prezzo unico. L'impresa applica un prezzo a seconda della categoria di appartenenza del consumatore. L'impresa applica un prezzo diverso a seconda della quantità acquistata dal consumatore. Il prezzo di riserva corrisponde a: Il prezzo di equilibrio di mercato. Il prezzo minimo che è disposto a pagare il consumatore. Il prezzo massimo che è disposto a pagare il consumatore. Il prezzo imposto dallo Stato. In monopolio, il ricavo marginale ha un'inclinazione: Pari alla metà della curva di domanda di mercato. Minore alla curva di domanda di mercato. Pari al doppio della curva di domanda di mercato. Pari alla curva di domanda di mercato. In monopolio si ha: Efficienza produttiva. Nessuna delle risposte precedenti. Efficienza allocativa. Tutte le risposte precedenti. La discriminazione di prezzo è possibile nel caso in cui: La curva di domanda è inclinata negativamente. Tutte le risposte precedenti. Si conosce il prezzo di riserva dei consumatori. Non c'è arbitraggio. La curva di reazione esprime: La relazione tra il prezzo fatto da un'impresa rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa concorrente. La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto al prezzo di mercato. La relazione tra la quantità di mercato rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa. La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto alla scelta produttiva dell'impresa concorrente. Un prezzo si definisce predatorio se è: Inferiore al costo marginale. Inferiore al costo medio totale. Inferiore al costo medio variabile. Inferiore al prezzo di mercato. I costi irrecuperabili sono un esempio di: Costo opportunità. Costo fisso. Barriera all'uscita. Costo opportunità. I mercati contendibili sono caratterizzati da: Barriere all'uscita. Barriere all'entrata e barriere all'uscita. Nessuna barriera. Barriere all'entrata. Nel mercato di oligopolio, i prodotti sono: Omogenei. Tutte le risposte precedenti. Differenziati. Nessuna delle risposte precedenti. L'oligopolio di Cournot è una forma di oligopolio: Collusivo. Naturale. Competitivo. Strategico. L'oligopolio di Bertrand è una forma di oligopolio: Strategico. Naturale. Competitivo. Collusivo. Nell'oligopolio di Cournot le imprese decidono: Simultaneamente la quantità. Simultaneamente il prezzo. Sequenzialmente il prezzo. Sequenzialmente la quantità. Nell'oligopolio di Bertrand le imprese: Simultaneamente la quantità. Sequenzialmente la quantità. Sequenzialmente il prezzo. Simultaneamente il prezzo. Si consideri il seguente grafico: In questo modo si rappresenta: L'equilibrio nell'oligopolio di Cournot. L'equilibrio di mercato. L'equilibrio nell'oligopolio di Bertrand. Il monopolio naturale. Gli sconti under 16 sui biglietti dello stadio sono un esempio di: Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Interdipendenza strategica. Discriminazione di prezzo di primo ordine. Discriminazione di prezzo di secondo ordine. Si consideri la domanda ad angolo. In corrispondenza di un prezzo superiore al punto E, la curva di domanda è: Perfettamente elastica. Perfettamente rigida. Rigida. Elastica. Si consideri la domanda ad angolo. In corrispondenza di un prezzo inferiore al punto E, la curva di domanda è: Perfettamente elastica. Rigida. Elastica. Perfettamente rigida. La leadership di prezzo è una forma di: Oligopolio competitivo. Monopolio. Collusione esplicita. Collusione tacita. In monopolio il prezzo di mercato doppia: E' inferiore al ricavo marginale. Nessuna delle risposte precedenti. E' superiore al ricavo marginale. Coincide con il ricavo marginale. L'equilibrio in monopolio si trova: Nel tratto ad elasticità unitaria della curva di domanda di mercato. Nel tratto elastico della curva di domanda di mercato. Tutte le risposte precedenti. Nel tratto rigido della curva di domanda di mercato. Nel lungo periodo il prezzo di mercato in monopolio: Aumenta. Rimane costante. Diminuisce. È variabile. La perdita netta di monopolio è minima: Con la discriminazione di prezzo di primo ordine. Con la discriminazione di prezzo di terzo ordine. Con la discriminazione di prezzo di secondo ordine. Con il monopolio puro. Lo sconto sulle quantità è un esempio di: Discriminazione di prezzo di terzo ordine. Discriminazione di prezzo di secondo ordine. Interdipendenza strategica. Discriminazione di prezzo di primo ordine. Il seguente grafico rappresenta: La concorrenza monopolistica. Il monopolio naturale. Il monopolio. L'oligopolio. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, il profitto economico è: Positivo. Negativo. Nullo. Tutte le risposte precedenti. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: Coincide con il ricavo marginale. E' meno inclinata della curva di domanda di mercato. E' inclinata come la curva di domanda di mercato. E' più inclinata della curva di domanda di mercato. Nella concorrenza monopolistica la curva di domanda dell'impresa: È verticale. E' orizzontale. E' inclinata positivamente. E' inclinata negativamente. Per committente si intende: Un impegno irrevocabile. Un vincolo. Un impegno revocabile. Una risorsa. Nel dilemma del prigioniero l'equilibrio di Nash è: Inefficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti. Efficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti. Inefficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti. Efficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti. La concorrenza monopolistica è: Meno efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio. Più efficiente della concorrenza perfetta e più efficiente del monopolio. Più efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio. Meno efficiente della concorrenza perfetta e meno efficiente del monopolio. Nel lungo periodo, in concorrenza monopolistica, l'equilibrio si trova: Nel tratto crescente del costo medio totale. Nel punto di minimo dei costi medi totali. Nel punto di massimo dei costi medi totali. Nel tratto decrescente dei costi medi totali. In concorrenza monopolistica si ha: Efficienza economica. Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Efficienza distributiva. In concorrenza monopolistica il ricavo marginale: Coincide con il costo medio. Coincide con il prezzo di mercato. E' inferiore al prezzo di mercato. E' superiore al prezzo di mercato. In concorrenza monopolistica: Il prodotto è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto non è perfettamente sostituibile e si ha una consistente scala produttiva. Il prodotto non è perfettamente sostituibile e non si ha una consistente scala produttiva. Si definisce equilibrio di Nash una situazione in cui: Tutti i giocatori hanno scelto la migliore strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori. Ogni giocatore sceglie la propria strategia, dipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori. Tutti i giocatori hanno scelto la propria strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori. Ogni giocatore sceglie la propria strategia, indipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori. I giochi in cui c'è un giocatore che effettua la propria scelta per primo e l'altro giocatore che effettua la propria scelta successivamente si definiscono: Giochi cooperativi. Giochi simultanei. Giochi non cooperativi. Giochi dinamici. I giochi in cui i giocatori non possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi strategici. Giochi dinamici. Giochi non cooperativi. Giochi simultanei. giochi in cui i giocatori possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi strategici. Giochi cooperativi. Giochi dinamici. Giochi simultanei. Gli elementi determinanti di un gioco sono: Giocatori e payoff. Giocatori, azioni e payoff. Azioni, strategie e payoff. Giocatori, azioni e strategie. Un equilibrio di Nash è inefficiente dal punto di vista pareteiano se: Ogni giocatore può migliorare la propria utilità. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Un giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità. Un equilibrio di Nash si definisce efficiente in senso paretiano se: Nessun giocatore può migliorare la propria utilità. Ogni giocatore può migliorare la propria utilità. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Ogni giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Nell'ipotesi in cui un'impresa B decide di entrare nel mercato, l'impresa A già consolidata nel mercato applica un prezzo limite se: E' inferiore al costo medio di A. E' inferiore al costo medio variabile di A. E' inferiore al costo medio variabile di B. E' inferiore al costo medio di B. Un equilibrio di Nash si definisce efficiente in senso paretiano se: Ogni giocatore può migliorare la propria utilità. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità. Ogni giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Si definisce equilibrio di Nash una situazione in cui: Tutti i giocatori hanno scelto la migliore strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori. Ogni giocatore sceglie la propria strategia, dipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori. Ogni giocatore sceglie la propria strategia, indipendentemente dalle scelte effettuate dagli altri giocatori. Tutti i giocatori hanno scelto la propria strategia, date le scelte effettuate dagli altri giocatori. Nell'ipotesi in cui un'impresa B decide di entrare nel mercato, l'impresa A già consolidata nel mercato applica un prezzo limite se: E' inferiore al costo medio di B. E' inferiore al costo medio variabile di B. E' inferiore al costo medio variabile di A. E' inferiore al costo medio di A. Per commitment si intende: Un vincolo. Un impegno irrevocabile. Un impegno revocabile. Una risorsa. Nel dilemma del prigioniero l'equilibrio di Nash è: Efficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti. Inefficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti. Efficiente dal punto di vista monetario e a strategie dominanti. Inefficiente dal punto di vista monetario e non a strategie dominanti. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del consumatore è: Non è determinabile. Uguale. Superiore. Inferiore. Un equilibrio di Nash è inefficiente dal punto di vista pareteiano se: Nessun giocatore può migliorare la propria utilità. Ogni giocatore può migliorare la propria utilità. Nessun giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. Un giocatore può migliorare la propria utilità senza ridurre l'utilità degli altri giocatori. I giochi in cui c'è un giocatore che effettua la propria scelta per primo e l'altro giocatore che effettua la propria scelta successivamente si definiscono: Giochi non cooperativ. Giochi cooperativi. Giochi dinamici. Giochi simultanei. I giochi in cui i giocatori non possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi non cooperativi. Giochi dinamici. Giochi simultanei. Giochi strategici. I giochi in cui i giocatori possono stipulare accordi vincolanti prima di effettuare le proprie scelte si definiscono: Giochi dinamici. Giochi strategici. Giochi cooperativi. Giochi simultanei. Gli elementi determinanti di un gioco sono: Giocatori, azioni e payoff. Azioni, strategie e payoff. Giocatori e payoff. Giocatori, azioni e strategie. L'oligopolio di Cournot è una forma di oligopolio: Collusivo. Naturale. Strategico. Competitivo. I mercati contendibili sono caratterizzati da: Nessuna barriera. Barriere all'entrata. Barriere all'uscita. Barriere all'entrata e barriere all'uscita. Un prezzo si definisce predatorio se è: Inferiore al costo marginale. Inferiore al costo medio variabile. Inferiore al costo medio totale. Inferiore al prezzo di mercato. In monopolio, rispetto alla concorrenza perfetta, il surplus del produttore è: Superiore. Minore. Inferiore. Non determinabile. Le funzioni del bilancio d'esercizio sono: Finanziaria, Economica e Informativa. Conoscitiva, Controllo e Strategica. Conoscitiva, Controllo e Informativa. Finanziaria, Controllo e Strategica. Il bilancio gestionale è: Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico. Un documento con cui individuare il risultato economico. Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda. Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Tutte le risposte precedenti. Immobili. Automezzi. Impianti. Il bilancio d'esercizio è: Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda. Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico dell'azienda. Tutte le risposte precedenti. I principi contabili nazionali sono stati introdotti: Dall'OIC nel 2001. Dallo IASB nel 1991. Dallo IASB nel 2001. Dall'OIC nel 1991. I principi contabili internazionali sono stati introdotti: Dall'OIC nel 2001. Dallo IASB nel 2011. Dallo IASB nel 2001. Dall'OIC nel 2011. La situazione della società e l'andamento della gestione, nel suo complesso viene riportata: Nel Rendiconto finanziario. Nella Relazione del collegio sindacale. Nel Conto della gestione. Nella Nota integrativa. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Tutte le risposte precedenti. Marchi. Avviamento. Brevetti. L'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine dell'esercizio sono riportate: Nel Conto della gestione. Nel Rendiconto finanziario. Nella relazione del collegio sindacale. Nella nota integrativa. Le informazioni utili a comprendere quanto esposto nello Stato patrimoniale e nel Conto economico sono riportate: Nella Nota integrativa. Nel Conto della gestione. Nella Relazione del collegio sindacale. Nel Rendiconto finanziario. Secondo l'articolo 2423 del Codice Civile, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto della gestione. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Relazione del collegio sindacale. Stato patrimoniale Conto economico e Nota integrativa. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Rendiconto finanziario. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Attrezzature. Tutte le risposte precedenti. Automezzi. Brevetti. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Brevetti. Impianti. Tutte le risposte precedenti. Marchi. Le caratteristiche dell'oligopolio sono: Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all'entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo. Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all'entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo. I principi contabili internazionali sono obbligatori per: Società quotate Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione. Società quotate e non quotate Società con strumenti finanziari diffusi presso il pubblico, Banche e intermediari finanziari e compagnie di assicurazione. Società quotate e non quotate Società con strumenti finanziari , Banche e intermediari finanziari. Società quotate Società con strumenti finanziari , Banche e compagnie di assicurazione. I giochi sequenziali si rappresentano: In forma matriciale. In forma estesa. In forma normale. In forma algebrica. I costi irrecuperabili sono un esempio di: Costo fisso. Costo opportunità. Costo opportunità. Barriera all'uscita. Nel mercato di oligopolio, i prodotti sono: Differenziati. Nessuna delle risposte precedenti. Omogenei. Tutte le risposte precedenti. L'oligopolio di Bertrand è una forma di oligopolio: Strategico. Naturale. Collusivo. Competitivo. Nell'oligopolio di Cournot le imprese decidono: Sequenzialmente il prezzo. Simultaneamente la quantità. Simultaneamente il prezzo. Sequenzialmente la quantità. Nell'oligopolio di Bertrand le imprese: Sequenzialmente la quantità. Sequenzialmente il prezzo. Simultaneamente la quantità. Simultaneamente il prezzo. La curva di reazione esprime: La relazione tra il prezzo fatto da un'impresa rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa concorrente. La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto al prezzo di mercato. La relazione tra la quantità ottimale prodotta da un'impresa rispetto alla scelta produttiva dell'impresa concorrente. La relazione tra la quantità di mercato rispetto alla scelta di prezzo dell'impresa. L'interdipendenza strategica è una caratteristica del: Concorrenza monopolistica. Oligopolio. Monopolio. Concorrenza perfetta. Il cartello è un esempio di: Monopolio. Collusione tacita. Collusione esplicita. Nessuna delle due risposte precedenti. I giochi simultanei si rappresentano: In forma normale. In forma matriciale. In forma algebrica. In forma estesa. Gli impieghi di capitale possono essere finanziati con: Debiti e autofinanziamento. Capitale di rischio. Capitale di rischio, debiti e autofinanziamento. Capitale di rischio e debiti. Le immobilizzazioni sono beni: Sia materiali che immateriali. Esclusivamente finanziarie. Esclusivamente immateriali. Esclusivamente materiali. Il conto economico contiene: Valori stock, valori normali e valori flusso. Valori stock. Valori normali. Valori flusso. La buona fede nella redazione del bilancio è associata alla: Chiarezza. Correttezza. Applocabilità. Veridicità. La clausola generale del bilancio stabilisce che il bilancio d'esercizio deve rispettare gli elementi di: Imparzialità Comprensibilità e Trasparenza. Imparzialità Veridicità e Trasparenza. Chiarezza Veridicità e Correttezza. Chiarezza Comprensibilità e Correttezza. Lo stato patrimoniale contiene: Valori normali. Valori flusso. Valori stock e valori flusso. Valori stock. I principi applicativi: Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili. Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili. Hanno un contenuto operativo e sono inderogabili. Hanno un contenuto operativo e sono derogabili. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto operativo e sono inderogabili. Hanno un contenuto operativo e sono derogabili. Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono derogabili. Sono criteri di valutazione che permettono l'individuazione del valore degli elementi patrimoniali e reddituali e sono inderogabili. Si consideri la seguente formula: In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito. L'elasticità al prezzo della domanda del bene A. L'elasticità incrociata della domanda del bene B al prezzo del bene A. L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 I beni A e B sono: Sostituti. Complementari. Normali. Indipendenti. Si consideri la seguente funzione di domanda: Q(A) = 100 – P(A) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 Y = 60 L'elasticità incrociata della domanda del bene A al prezzo del bene B è pari a: 0. 1. 0.5. 2. Si consideri la seguente funzione di domanda:Q(A) = 100 – P(A) + P(B) + 0,5Y Dati i seguenti valori: P(A) = 10 P(B) = 30 Y = 60 I beni A e B sono: Privilegiati. Indipendenti. Complementari. Sostituti. La clausola generale del bilancio stabilisce: In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio. In modo derogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio. In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli amministratori di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio. In modo inderogabile gli indirizzi ai quali gli azionisti di una società devono ispirarsi nella redazione del bilancio. La clausola generale del bilancio è disposta nel Codice Civile dall'articolo: 2424. 2426. 2423. 2425. Il capitale netto è pari a: Apporti di capitale + Utile - Dividendi - Perdite. Utile - Dividendi - Perdite. Apporti di capitale + Utile - Perdite. Apporti di capitale + Utile - Dividendi. Sia data la seguente formula. In questo modo si esprime: L'elasticità incrociata del bene A al prezzo del bene B. Nessuna delle risposte precedenti. L'elasticità incrociata della domanda del bene A al reddito. L'elasticità della domanda del bene A al prezzo. Il principio della continuità stabilisce che: Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione. Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio. Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente. Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. L'aspetto sostanziale del bilancio è associato alla: La veridicità. L'applicabilità. La correttezza. La chiarezza. L'aspetto formale del bilancio è associato alla: Applicabilità. Correttezza. Chiarezza. Veridicità. La trasparenza nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza. Veridicità. Chiarezza. Applicabilità. La comprensibilità nella redazione del bilancio è associata a: Correttezza. Chiarezza. Veridicità. Applicabilità. La clausola generale sostiene che: «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». I principi applicati: Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e inderogabili. Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e inderogabili. Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e derogabili. Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e derogabili. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili. Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili. Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. Il principio contabile n. 11 stabilisce i criteri di: Utilità, neutralità, costanza, verificabilità e rilevanza. Relatività, neutralità, periodicità, verificabilità e significatività. Relatività, neutralità, costanza, verificabilità e rilevanza. Utilità, neutralità, periodicità, verificabilità e significatività. Il principio della prudenza stabilisce che: Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente. Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione. Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio. il valore recuperabile è pari a: Minore valore tra il valore di mercato e fair value. Maggiore valore tra il valore d'uso e fair value. Maggiore valore tra il valore di mercato e fair value. Minore valore tra il valore d'uso e fair value. Le immobilizzazioni sono beni: Esclusivamente materiali. Esclusivamente immateriali. Esclusivamente finanziarie. Sia materiali che immateriali. Secondo i principi contabili internazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Nessuna delle risposte precedenti. Al costo. Al fair value. Al valore di recupero. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Brevetti. Attrezzature. Automezzi. Tutte le risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto delle variazioni del patrimonio netto. Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto della gestione. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto delle variazioni del patrimonio netto. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Relazione del collegio sindacale e Conto della gestione. Secondo i principi contabili internazionali, il principio contabile prevalente è: La chiarezza. La veridicità. La competenza. La prudenza. Secondo i principi contabili nazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al costo. Al valore di recupero. Tutte le risposte precedenti. Al fair value. Secondo l'impairment test: Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile. Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile. Le passività in bilancio siano iscritte ad un valore superiore a quello effettivamente recuperabile. Le attività in bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile. I conti economici registrano: Ambedue le risposte precedenti. Fenomeni economici. Fenomeni finanziari. Nessuna delle risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al fair value. Al costo. Al valore di recupero. Nessuna delle risposte precedenti. Secondo i principi contabili internazionali, il principio contabile prevalente è: La veridicità. La prudenza. La chiarezza. La competenza. Secondo i principi contabili internazionali, il bilancio d'esercizio è composto da: Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto delle variazioni del patrimonio netto. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa, Relazione del collegio sindacale e Conto della gestione. Stato patrimonialeConto economico, Nota integrativa, Rendiconto finanziario e Conto della gestione. Stato patrimoniale Conto economico, Nota integrativa e Conto delle variazioni del patrimonio netto. Le società controllate da società quotate, banche e enti finanziari vigilati: Nessuna delle risposte precedenti. Non sono obbligate ad adottare i principi contabili internazionali. Non sono obbligate ad adottare i principi contabili nazionali. Sono obbligate ad adottare i principi contabili internazionali. Nel definire i principi contabili internazionali, gli organismi europei si sono orientati al principio di: Globalizzazione. Standardizzazione. Armonizzazione. Finalizzazione. I conti economici sono conti: Patrimoniali. Transitori. Finanziari. Permanenti. Le transazioni vengono registrate: Nel libro giornale e nel libro mastro. Nel libro giornale. Nel libro mastro. Nel bilancio d'esercizio. Secondo l'articolo 2423 del codice civile il bilancio d'esercizio è costituito da: Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa. Stato patrimoniale, Conto economico e Relazione degli amministratori. Stato patrimoniale e Conto economico. Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Relazione degli amministratori. Il metodo della partita doppia prevede che ad una transazione finanziaria corrisponde: Una transazione economica e finanziaria. Una transazione finanziaria. Una transazione economica o finanziaria. Una transazione economica. I conti finanziari registrano: Fenomeni patrimoniali. Fenomeni finanziari. Fenomeni economici. Fenomeni economici e finanziari. L'analista esterno, rispetto all'analista interno dispone di: Le stesse informazioni. Più informazioni. Nessuna informazione. Meno informazioni. Secondo i principi contabili nazionali, le poste di bilancio devono essere valutate: Al valore di recupero. Al fair value. Al costo. Tutte le risposte precedenti. I conti finanziari registrano: Fenomeni economici. Fenomeni economici e finanziari. Fenomeni finanziari. Fenomeni patrimoniali. Il documento della contabilità che raccoglie e registra in ordine cronologico si chiama: Il libro inventario. Il registro dei beni ammortizzabili. Il libro mastro. Il libro giornale. Il bilancio d'esercizio deve essere approvato dall'assemblea degli azionisti: Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Una volta approvato, il bilancio d'esercizio deve essere depositato: Presso la sede legale della società. Presso la sede amministrativa della società. Presso la Camera di Commercio. Presso l'Ufficio delle Imposte. I beni strumentali necessari per svolgere la tua attività d'impresa sono indicati: Nel libro inventario. Nei registri IVA. Nel libro giornale. Nel registro dei beni ammortizzabili. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le attività sono suddivise in: Sei categorie. Quattro categorie. Cinque categorie. Tre categorie. Il documento che comprende una serie di conti relativi alle voci patrimoniali e reddituali si chiama: il libro giornale. Il registro dei beni ammortizzabili. Il libro mastro. Il libro inventario. I registri IVA sono: l registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei corrispettivi. Il registro dei corrispettivi, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili. Il registro dei corrispettivi, il registro degli acquisti e il registro dei beni ammortizzabili. Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili. Il metodo della partita doppia permette di evidenziare un fatto gestionale: Nel solo aspetto finanziario. Nell'aspetto economico e finanziario. Nell'aspetto economico o finanziario. Nel solo aspetto economico. Il metodo della partita doppia prevede che ad una transazione finanziaria corrisponde: Una transazione economica. Una transazione economica o finanziaria. Una transazione economica e finanziaria. Una transazione finanziaria. Le passività dello Stato patrimoniale sono suddivise in: Sei categorie. Tre categorie. Cinque categorie. Quattro categorie. Il bilancio d'esercizio deve essere redatto dagli amministratori: Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Il bilancio d'esercizio è: Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda. Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico dell'azienda. Tutte le risposte precedenti. Le partecipazioni in società ne controllate ne collegate sono iscritte: Nell'attivo immobilizzato. Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. Nell'attivo circolante. Secondo l'articolo 2424 del Codice civile, le immobilizzazioni immateriali si distinguono in: Oneri annuali, beni immateriali, spese di gestione. Oneri annuali, beni materiali, avviamento. Oneri pluriennali, beni materiali, spese di gestione. Oneri pluriennali, beni immateriali, avviamento. Gli oneri pluriennali sono: Costi sostenuti ed in grado di generare dei benefici futuri in un esercizio. Beni tangibili tutelati giuridicamente. Costi sostenuti ed in grado di generare dei benefici futuri su più esercizi. Beni intangibili tutelati giuridicamente. L'avviamento può essere iscritto a bilancio se è: Naturale. Originario. Derivativo. Obbligatorio. Le azioni proprie si iscrivono: Nell'attivo circolante. Nelle immobilizzazioni immateriali. Nelle immobilizzazioni finanziarie. Nelle immobilizzazioni materiali. Le partecipazioni sono iscritte: Nessuna delle risposte precedenti. Nell'attivo immobilizzato. Tutte le risposte precedenti. Nell'attivo circolante. Il bilancio gestionale è: Un documento con cui comprendere in che modo si è formato il risultato economico. Un documento con cui fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato economico e della consistenza patrimoniale dell'azienda. Un documento con cui individuare il risultato economico. Un documento in cui viene individuato il reddito imponibile. Le partecipazioni in società controllate e collegate sono iscritte: Tutte le risposte precedenti. Nell'attivo circolante. Nessuna delle risposte precedenti. Nell'attivo immobilizzato. L'ammortamento può essere: Nessuna delle risposte precedenti. A quote costanti. Accelerato. Tutte le risposte precedenti. L'ammortamento accelerato può essere applicato ai beni: A rapida senescenza. A modesta senescenza. A modesta obsolescenza. A rapida obsolescenza. Gli impieghi di capitale possono essere finanziati con: Debiti e autofinanziamento. Capitale di rischio, debiti e autofinanziamento. Capitale di rischio e debiti. Capitale di rischio. Le informazioni utili a comprendere quanto esposto nello Stato patrimoniale e nel Conto economico sono riportate: Nella Relazione del collegio sindacale. Nel Conto della gestione. Nella Nota integrativa. Nel Rendiconto finanziario. L'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide all'inizio e alla fine dell'esercizio sono riportate: Nel Rendiconto finanziario. Nella relazione del collegio sindacale. Nel Conto della gestione. Nella nota integrativa. La situazione della società e l'andamento della gestione, nel suo complesso viene riportata: Nella Relazione del collegio sindacale. Nella Nota integrativa. Nel Conto della gestione. Nel Rendiconto finanziario. Le funzioni del bilancio d'esercizio sono: Conoscitiva, Controllo e Informativa. Finanziaria, Controllo e Strategica. Conoscitiva, Controllo e Strategica. finanziaria, Economica e Informativa. I beni pluriennali prodotti internamente si definiscono: Costruzioni in economia. Costruzioni interne. Immobilizzazioni immateriali. Immobilizzazioni in corso. Il fondo per imposte è: Un costo. Un fondo per rischi. Un fondo per oneri. Un debito. Il fondo imposte differite è: Un fondo per rischi. Un fondo per oneri. Un debito. Un credito. La riserva da rivalutazione è: Una riserva da capitale. Un debito. Una riserva da utile. Un immobilizzazione. Il fondo manutenzione ciclica è: Una riserva disponibile. Un fondo per oneri. Un debito. Un fondo per rischi. il fondo garanzia prodotti è: Un fondo per oneri. Un fondo per rischi. Una riserva da utile. Una riserva da capitale. i debiti: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. I fondi per rischi: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. I fondi per oneri: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. I debiti sono iscritti: Al valore nominale. Al costo. Al prezzo di mercato. Al fair value. La riserva azioni proprie in portafoglio è: Un debito. Un credito. Una riserva da utile. Una riserva da capitale. La riserva sovrapprezzo azioni è: Una riserva da utile. Il capitale sociale. Un credito. Una riserva da capitale. La riserva straordinaria è: Un debito. Una riserva da capitale. Un credito. Una riserva da utile. Secondo il principio della competenza, un ricavo è effettivamente realizzato se : E' avvenuta la consegna dei prodotti (o l'erogazione del servizio) al cliente. E' avvenuto il passaggio di proprietà dei prodotti. In ambedue i casi precedenti. In nessuno dei casi precedenti. La riserva legale è: Una riserva da capitale. Un debito. Un credito. Una riserva da utile. La riserva statutaria è: Un debito. Un credito. Una riserva di capitale. Una riserva da utile. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo. Associato a decrementi di valore delle attività accertati nel periodo. Tutte le risposte precedenti. E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato a decrementi di valore delle attività accertati nel periodo. In nessuno dei casi precedenti. Ambedue le risposte precedenti. Associato all'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato all'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio. In nessuno dei casi precedenti. Ambedue le risposte precedenti. Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: Associato ad operazioni di gestione svolte nel periodo. E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo. In nessuno dei casi precedenti. Ambedue le risposte precedenti. Secondo il principio di competenza, un costo è effettivamente sostenuto se: In nessuno dei casi precedenti. Ambedue le risposte precedenti. E' avvenuta l'uscita di cassa per l'acquisto del bene o del servizio. E' avvenuta la consegna dei beni correlati ai ricavi realizzati nel periodo. Secondo il principio della competenza, un ricavo è effettivamente realizzato se : In nessuno dei casi precedenti. E' avvenuto l'incasso della vendita dei prodotti. In ambedue i casi precedenti. E' avvenuta la consegna dei prodotti (o l'erogazione del servizio) al cliente. ll fondo per contenzioso civile è: Un credito. Un fondo per rischi. Un fondo per oneri. Un debito. Il fondo di quiescenza è: Una riserva da capitale. Un debito. Un fondo per oneri. Un fondo per rischi. I fondi per rischi: Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Un esempio di valore certo è: I crediti. Le rimanenze. La liquidità. Tutte le risposte precedenti. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il rapporto corrente è pari a: 4. 2. 0.5. 1. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il quick ratio è pari a: 0.5. 1. 2. 1.6. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 L'indice di indebitamento è pari a: 4. 1. 2. 0.5. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: 4. 1. 2. 0.5. Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: 2. 1.25. 0.5. 1. In generale, nello Stato patrimoniale si inseriscono: Valori stimati. Ambedue le due risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Valori certi. La rivalutazione delle poste di bilancio, in seguito all'inflazione: Non è mai possibile. È libera scelta delle imprese. È sempre possibile. È possibile solo dopo l'emanazione di leggi speciali. Una passività rappresenta un diritto vantato su: Alcune attività. Patrimonio netto. Tutte le attività. Una specifica passività. Un esempio di valore certo è: I debiti. Le rimanenze. I crediti. Tutte le risposte precedenti. Il fondo imposte differite è: Un fondo per rischi. Un credito. Un debito. Un fondo per oneri. Un esempio di valore certo è: Nessuna delle risposte precedenti. La liquidità. I debiti. Tutte le risposte precedenti. Un esempio di valore stimato è: I crediti. Tutte le risposte precedenti. Le immobilizzazioni. Le scorte di magazzino. Un esempio di valore stimato è: I debiti. Le scorte di magazzino. Tutte le risposte precedenti. La liquidità. Un esempio di valore stimato è: La liquidità. Nessuna delle risposte precedenti. I debiti. Tutte le risposte precedenti. Un esempio di valore certo è: Le scorte di magazzino. Le immobilizzazioni. I crediti. Nessuna le risposte precedenti. Nel dare dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Nell'avere dei conti finanziari si registrano: Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. La variazione di capitale netto è: Una transazione economica. Una transazione finanziaria. Una transazione patrimoniale. Una transazione monetaria. Una variazione delle immobilizzazioni è: Una transazione finanziaria. Una transizione patrimoniale. Una transizione economica. Una transazione monetaria. Il fondo per imposte è: Un debito. Un fondo per rischi. Un fondo per oneri. Un costo. Il fondo di quiescenza è: Una riserva da capitale. Un fondo per oneri. Un fondo per rischi. Un debito. La riserva sovrapprezzo azioni è: Una riserva da utile. Un credito. Il capitale sociale. Una riserva da capitale. L'avviamento può essere iscritto a bilancio se è: Naturale. Originario. Obbligatorio. Derivativo. La riserva straordinaria è: Un credito. Una riserva da capitale. Una riserva da utile. Un debito. La riserva legale è: Un credito. Una riserva da capitale. Un debito. Una riserva da utile. La riserva statutaria è: Un credito. Una riserva di capitale. Un debito. Una riserva da utile. Le partecipazioni in società ne controllate ne collegate sono iscritte: Nell'attivo immobilizzato. Nessuna delle risposte precedenti. Nell'attivo circolante. Tutte le risposte precedenti. Le partecipazioni in società controllate e collegate sono iscritte: Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Nell'attivo circolante. Nell'attivo immobilizzato. La riserva azioni proprie in portafoglio è: Un debito. Una riserva da utile. Un credito. Una riserva da capitale. Le azioni proprie si iscrivono: Nelle immobilizzazioni finanziarie. Nelle immobilizzazioni immateriali. Nell'attivo circolante. Nelle immobilizzazioni materiali. I beni pluriennali prodotti internamente si definiscono: Immobilizzazioni in corso. Immobilizzazioni immateriali. Costruzioni interne. Costruzioni in economia. Le passività dello Stato patrimoniale sono suddivise in: Cinque categorie. Quattro categorie. Sei categorie. Tre categorie. Il fondo manutenzione ciclica è: Un debito. Un fondo per oneri. Un fondo per rischi. Una riserva disponibile. Secondo l'articolo 2423 del codice civile il bilancio d'esercizio è costituito da: Stato patrimoniale, Conto economico, Nota integrativa e Relazione degli amministratori. Stato patrimoniale e Conto economico. Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa. Stato patrimoniale, Conto economico e Relazione degli amministratori. Il capitale netto è pari a: Apporti di capitale + Utile - Dividendi - Perdite. Apporti di capitale + Utile - Perdite. Apporti di capitale + Utile - Dividendi. Utile - Dividendi - Perdite. Nello stato patrimoniale si indicano: Attività e costi. Attività e passività. Ricavi e passività. Ricavi e costi. Lo stato patrimoniale contiene: Valori flusso. Valori stock e valori flusso. Valori normali. Valori stock. Il conto economico contiene: Valori stock. Valori flusso. Valori normali. Valori stock, valori normali e valori flusso. I debiti sono iscritti: Al costo. Al prezzo di mercato. Al fair value. Al valore nominale. I fondi per oneri: Natura determinata , esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata , esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata , esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata , esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. i debiti: Natura determinata , esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza determinata. Natura determinata , esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata , esistenza certa, ammontare e data di sopravvenienza indeterminata. Natura determinata , esistenza probabile, ammontare e data di sopravvenienza determinata. il fondo garanzia prodotti è: Un fondo per rischi. Una riserva da capitale. Un fondo per oneri. Una riserva da utile. Una variazione delle risorse monetarie è una transazione: Economica. Patrimoniale. Finanziaria. Monetaria. La riserva da rivalutazione è: Una riserva da utile. Un debito. Un immobilizzazione. Una riserva da capitale. Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci sono inserite: Nel costo della produzione. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Passività totali=500 Il ROD è pari a: 5%. 2%. 24%. 1.2%. Le transazioni vengono registrate: Nel bilancio d'esercizio. Nel libro giornale. Nel libro giornale e nel libro mastro. Nel Libro mastro. I conti economici sono conti: Finanziari. Patrimoniali. Transitori. Permanenti. I conti economici registrano: Nessuna delle risposte precedenti. Fenomeni finanziari. Ambedue le risposte precedenti. Fenomeni economici. Nell'avere dei conti economici si registrano: I costi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di costi. I ricavi e le rettifiche di costi. I ricavi e le rettifiche di ricavi. Nel dare dei conti economici si registrano: I ricavi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di costi. I ricavi e le rettifiche di costi. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: 24%. 80%. 83%. 5%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROS è pari a: 1.2%. 5%. 24%. 6%. L'aspetto sostanziale del bilancio è associato alla: L'applicabilità. La veridicità. La correttezza. La chiarezza. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROI è pari a: 5%. 6%. 1%. 1.2%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROE è pari a: 5%. 1%. 1.2%. 6%. Le insussistenze attive e passive sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari. Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le minusvalenze da alienazioni sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari. Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le plusvalenze da alienazioni sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nei proventi e oneri finanziari. Nei proventi e oneri straordinari. Nel costo della produzione. I proventi da partecipazioni sono inseriti: Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Gli accantonamenti per rischi sono inseriti: Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Gli ammortamenti e svalutazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Nel costo della produzione. Il costo per godimento di beni di terzi è inserito: Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci sono inserite: Nel valore della produzione. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Nel costo della produzione. Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti sono inserite: Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Nel costo della produzione. La buona fede nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza. Chiarezza. Veridicità. Applocabilità. L'aspetto formale del bilancio è associato alla: Veridicità. Correttezza. Chiarezza. Applicabilità. I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. Nel valore della produzione. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Gli ammortamenti e svalutazioni sono inserite: Nei proventi e oneri finanziari. Nei proventi e oneri straordinari. Nel valore della produzione. Nel costo della produzione. Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti sono inserite: Nel costo della produzione. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Il Conto Economico. come previsto dall'articolo 2425 del Codice civile, è compilato secondo lo schema: A costi fissi e costi variabili. Al costo del venduto. Al valore aggiunto. A costi e ricavi della produzione del periodo. Un esempio di valore certo è: Le immobilizzazioni. I crediti. Nessuna le risposte precedenti. Le scorte di magazzino. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. I debiti. La liquidità. Il costo per godimento di beni di terzi è inserito: Nei proventi e oneri finanziari. Nel valore della produzione. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti. I crediti. Le scorte di magazzino. Le immobilizzazioni. Un esempio di valore certo è: Nessuna delle risposte precedenti. La liquidità. Tutte le risposte precedenti. I debiti. Un esempio di valore certo è: Le rimanenze. Tutte le risposte precedenti. I debiti. I crediti. Un esempio di valore certo è: I crediti. Tutte le risposte precedenti. La liquidità. Le rimanenze. Una passività rappresenta un diritto vantato su: Tutte le attività. Patrimonio netto. Alcune attività. Una specifica passività. La rivalutazione delle poste di bilancio, in seguito all'inflazione: È sempre possibile. È possibile solo dopo l'emanazione di leggi speciali. È libera scelta delle imprese. Non è mai possibile. In generale, nello Stato patrimoniale si inseriscono: Valori certi. Valori stimati. Nessuna delle risposte precedenti. Ambedue le due risposte precedenti. Gli accantonamenti per rischi sono inseriti: Nei proventi e oneri straordinari. Nel valore della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. La trasparenza nella redazione del bilancio è associata alla: Correttezza. Applicabilità. Veridicità. Chiarezza. I proventi da partecipazioni sono inseriti: Nei proventi e oneri finanziari. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Nel valore della produzione. Le plusvalenze da alienazioni sono inserite: Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri straordinari. Nei proventi e oneri finanziari. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Le minusvalenze da alienazioni sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Le insussistenze attive e passive sono inserite: Nei proventi e oneri straordinari. Nel costo della produzione. Nei proventi e oneri finanziari. Nelle rettifiche di valore delle attività finanziarie. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Immobili. Tutte le risposte precedenti. Automezzi. Impianti. Nel conto economico si indicano: Attività e passività. Ricavi e passività. Ricavi e costi. Attività e costi. La clausola generale del bilancio stabilisce che il bilancio d'esercizio deve rispettare gli elementi di: Imparzialità Veridicità e Trasparenza. Imparzialità Comprensibilità e Trasparenza. Chiarezza Veridicità e Correttezza. Chiarezza Comprensibilità e Correttezza. Il principio della prudenza stabilisce che: Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio. Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione. Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente. Il principio della continuità stabilisce che: Nella valutazione delle poste di bilancio è condizione necessaria la continuità nei criteri di valutazione. Le voci dell'attivo e del passivo devono essere valutate separatamente. Gli utili attesi, ma non ancora definitivamente realizzati, non devono essere iscritti, mentre tutte le perdite, comprese quelle presunte o probabili, devono essere iscritte in bilancio. Le valutazioni devono essere fatte con criteri di funzionamento, tenendo conto che l'impresa continui la propria attività. I principi di redazione del bilancio: Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili. Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono inderogabili. Hanno un contenuto applicativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. Hanno un contenuto operativo, permettono l'attuazione dei principi generali e sono derogabili. I prinicipi applicati: Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e derogabili. Sono criteri di valutazione, subordinati ai principi di redazione del bilancio e inderogabili. Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e derogabili. Sono criteri di redazione, subordinati alla clausola generale del bilancio e inderogabili. La clausola generale sostiene che: «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». «il bilancio deve essere redatto con semplicità e deve rappresentare in modo veritiero e parziale la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio». La comprensibilità nella redazione del bilancio è associata a: Applicabilità. Chiarezza. Veridicità. Correttezza. Un esempio di valore stimato è: Tutte le risposte precedenti. I debiti. Le scorte di magazzino. La liquidità. Il Conto Economico. come previsto dall'articolo 2425 del Codice civile, è compilato secondo lo schema: Al valore aggiunto. Al costo del venduto. A costi fissi e costi variabili. A costi e ricavi della produzione del periodo. L'ammortamento accelerato è utilizzato per beni soggetti: Ad un rapido degrado fisico. Ad un lento degrado fisico. Ad un rapido degrado tecnologico. Ad un lento degrado tecnologico. Nel determinare la vita utile si considera: La minore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico. La durata del bene in funzione del logoramento fisico. La durata del bene in funzione del degrado tecnologico. La maggiore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico. Si ha una minusvalenza quando: Il valore contabile eccede il valore di vendita. Il valore di vendita eccede il valore contabile. Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato. ll prezzo di vendita eccede il valore contabile. Si ha una plusvalenza quando: Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato. Il valore di vendita eccede il valore contabile. Il prezzo di vendita è superiore al prezzo di mercato. Il valore contabile eccede il valore di vendita. L'ammortamento è causato: Dal logoramento fisico. Ambedue le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Dal degrado tecnologico. L'ammortamento si applica a: Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita indefinita. Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita definita. Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali. Tutte le immobilizzazioni. L'ammortamento accelerato prevede quote di ammortamento: Costanti. Crescenti. Variabili. Decrescenti. Un esempio di immobilizzazione immateriale è: Marchi. Tutte le risposte precedenti. Brevetti. Avviamento. Nel determinare la vita utile si considera: La minore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico. La durata del bene in funzione del logoramento fisico. La maggiore durata tra logoramento fisico e degrado tecnologico. La durata del bene in funzione del degrado tecnologico. Si ha una minusvalenza quando: Il valore di vendita eccede il valore contabile. Il prezzo di vendita eccede il valore contabile. Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato. Il valore contabile eccede il valore di vendita. Si ha una plusvalenza quando: Il valore contabile eccede il valore di vendita. Il prezzo di vendita è inferiore al prezzo di mercato. Il valore di vendita eccede il valore contabile. Il prezzo di vendita è superiore al prezzo di mercato. L'ammortamento è causato: Dal logoramento fisico. Dal degrado tecnologico. Nessuna delle risposte precedenti. Ambedue le risposte precedenti. L'ammortamento si applica a: Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita indefinita. Tutte le immobilizzazioni. Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali. Tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali a vita definita. L'ammortamento accelerato può essere applicato ai beni: A rapida obsolescenza. A modesta senescenza. A modesta obsolescenza. A rapida senescenza. L'ammortamento può essere: Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. A quote costanti. Accelerato. L'ammortamento accelerato prevede quote di ammortamento: Variabili. Costanti. Crescenti. Decrescenti. L'ammortamento accelerato è utilizzato per beni soggetti: Ad un rapido degrado fisico. Ad un rapido degrado tecnologico. Ad un lento degrado tecnologico. Ad un lento degrado fisico. Il bilancio d'esercizio deve essere approvato dall'assemblea degli azionisti: Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Il documento della contabilità che raccoglie e registra in ordine cronologico si chiama: Il registro dei beni ammortizzabili. Il libro mastro. Il libro inventario. Il libro giornale. Il documento che comprende una serie di conti relativi alle voci patrimoniali e reddituali si chiama: Il registro dei beni ammortizzabili. Il libro mastro. Il libro inventario. il libro giornale. I registri IVA sono: Il registro dei corrispettivi, il registro degli acquisti e il registro dei beni ammortizzabili. Il registro dei corrispettivi, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili. Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei beni ammortizzabili. Il registro degli acquisti, il registro delle vendite e il registro dei corrispettivi. La riclassificazione del bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio. La quinta fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La lettura del bilancio è: La quarta fase dell'analisi di bilancio. La seconda fase dell'analisi di bilancio. La prima fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. L'analisi di bilancio avviene in: Quattro fasi. Cinque fasi. Tre fasi. Sei fasi. I limiti dell'analisi di bilancio sono: La costanza dell'ambiente. Tutte le risposte precedenti. Le valutazioni oggettive. Considerare solo i dati qualitativi. Un esempio di immobilizzazione materiale è: Brevetti. Tutte le risposte precedenti. Marchi. Impianti. Una variazione delle risorse monetarie è una transazione: Monetaria. Economica. Patrimoniale. Finanziaria. Il bilancio d'esercizio deve essere redatto dagli amministratori: Entro cinque mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro due mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio. Una volta approvato, il bilancio d'esercizio deve essere depositato: Presso l'Ufficio delle Imposte. Presso la sede legale della società. Presso la Camera di Commercio. Presso la sede amministrativa della società. I beni strumentali necessari per svolgere la tua attività d'impresa sono indicati: Nel registro dei beni ammortizzabili. Nel libro inventario. Nei registri IVA. Nel libro giornale. La variazione di capitale netto è: Una transazione economica. Una transazione patrimoniale. Una transazione monetaria. Una transazione finanziaria. Nell'avere dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. I decrementi delle passività patrimoniali, gli incrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. Gli incrementi delle passività patrimoniali, i decrementi delle attività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Nel dare dei conti economici si registrano DOPPIA: I ricavi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di costi. I ricavi e le rettifiche di costi. Nell'avere dei conti economici si registrano: I costi e le rettifiche di ricavi. I ricavi e le rettifiche di costi. I ricavi e le rettifiche di ricavi. I costi e le rettifiche di costi. Il metodo della partita doppia permette di evidenziare un fatto gestionale: Nel solo aspetto economico. Nell'aspetto economico o finanziario. Nell'aspetto economico e finanziario. Nel solo aspetto finanziario. Nel dare dei conti finanziari si registrano: I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. I decrementi delle attività patrimoniali, gli incrementi delle passività patrimoniali e le diminuzioni del Capitale netto. Gli incrementi delle attività patrimoniali, i decrementi delle passività patrimoniali e gli aumenti del Capitale netto. Una variazione delle immobilizzazioni è: Una transizione economica. Una transizione patrimoniale. Una transazione finanziaria. Una transazione monetaria. I limiti dell'analisi di bilancio sono: Tutte le risposte precedenti. La mancata considerazione della dinamica ambientale. L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi. L'esistenza di valutazioni soggettive. L'analista esterno, rispetto all'analista interno dispone di: Le stesse informazioni. Meno informazioni. Nessuna informazione. Più informazioni. Le fasi che caratterizzano l'analisi di bilancio sono. Cinque. Sei. Tre. Quattro. L'analisi della reddittività serve a verificare la capacità dell'impresa di: Far fronte agli impegni di pagamento futuri. Far fronte agli impegni di pagamento correnti. Remunerare i fattori produttivi. Remunerare il capitale proprio. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. L'esistenza di valutazioni oggettive. La disponibilità di dati esclusivamente futuri. L'esistenza di valutazioni soggettive. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. L'esistenza di valutazioni oggettive. La disponibilità di dati esclusivamente futuri. L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi. La struttura organizzativa divisionale è caratterizzata da: Tutte le risposte precedenti. Elevati costi organizzativi. Un efficace processo di formulazione delle strategie. Un'elevata snellezza operativa. L'analisi dell'equilibrio finanziario di breve periodo serve a verificare la capacità dell'impresa di: Remunerare il capitale proprio. Far fronte agli impegni di pagamento correnti. Mantenersi solida. Far fronte agli impegni di pagamento futuri. I limiti dell'analisi di bilancio sono: Nessuna delle risposte precedenti. Considerare la dinamica ambientale. L'esistenza di valutazioni oggettive. L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. Il Margine di Contribuzione (Mdc) esprime: Il potenziale di crescita dell'impresa. La redditività generata dall'attività ordinaria dell'impresa. La capacità dell'impresa di sostenere i costi fissi. La redditività generata dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Un immobile concesso in affitto fa parte di: Attività extra-operative. Attività operative non correnti. Patrimonio netto. Attività operative correnti. Un impianto fa parte di: Patrimonio netto. Attività operative non correnti. Attività extra-operative. Attività operative correnti. Il C/C bancario negativo è un esempio di: Attività operative correnti. Attività extra-operative. Passività finanziarie. Passività correnti. Il C/C bancario attivo fa parte di: Passività correnti. Attività operative correnti. Passività finanziarie. Attività extra-operative. I debiti verso fornitori fanno parte di: Passività correnti. Attività operative correnti. Passività finanziarie. Attività extra-operative. Il fondo TFR fa parte di: Attività extra-operative. Attività operative corrente. Passività finanziarie. Passività correnti. Secondo la riclassificazione per pertinenza gestionale dello Stato Patrimoniale, i debiti si distinguono in: Passività finanziarie e passività consolidate. Passività correnti e passività finanziarie. Passività correnti e passività consolidate. Passività fisse e passività consolidate. Il capitale circolante netto è dato da: Attività correnti + Attività non correnti. Attività operative correnti + passività correnti. Attività operative correnti - passività correnti. Attività correnti - passività correnti. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci dell'attivo secondo: Il vincolo di durata. La remuneratività. L'area gestionale di afferenza. La liquidità. Il capitale investito netto operativo (CINO) è dato da: Capitale circolante netto + Attivo operativo non corrente. Capitale circolante netto + Attivo operativo corrente. Capitale circolante netto - Attivo operativo non corrente. Capitale circolante netto - Attivo operativo corrente. L'analisi dell'equilibrio finanziario di medio-lungo periodo serve a verificare. La capacità di mantenersi solvibile. La solidità patrimoniale. La capacità di remunerare il capitale proprio. La liquidità aziendale. I debiti verso l'erario fanno parte di: Attivo fisso. Attività correnti. Passività consolidate. Passività correnti. I crediti verso clienti fanno parte di: Passività correnti. Attivo fisso. Attività correnti. Passività consolidate. Le scorte fanno parte di: Attività correnti. Attivo fisso. Passività correnti. Passività consolidate. I debiti con scadenza inferiore all'anno fanno parte di: Attivo fisso. Attività correnti. Passività consolidate. Passività correnti. I debiti con scadenza superiore all'anno fanno parte di: Attivo fisso. Attività correnti. Passività consolidate. Passività correnti. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci del passivo secondo: Il vincolo di durata. La remuneratività. L'area gestionale di afferenza. La liquidità. Le immobilizzazioni fanno parte di: Passività consolidate. Attivo fisso. Passività correnti. Attività correnti. I mutui fanno parte di: Attivo fisso. Passività correnti. Passività consolidate. Attività correnti. Le riserve da utile fanno parte di: Attività correnti. Patrimonio netto. Passività correnti. Passività consolidate. Il C/C bancario attivo fa parte di: Attivo fisso. Passività consolidate. Attività correnti. Passività correnti. Il rendiconto finanziario è: La quinta fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La prima fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. La riclassificazione del bilancio è: La quinta fase dell'analisi di bilancio. La seconda fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per attività. Per natura. Per origine. Per destinazione. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON), secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: Ricavi di vendita - Costi operativi. Valore della produzione - Costo del venduto. Ricavi di vendita - Costo del venduto. Valore della produzione - Costi operativi. Il Risultato operativo, secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: MON + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali. MOL + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali. MON + Proventi finanziari. MOL + Proventi finanziari. Il Risultato lordo di competenza è pari a: Reddito operativo - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione. MON + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione. Reddito operativo + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione. MON - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per destinazione. Per natura. Per origine. Per attività. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Tutte le risposte precedenti. Il potenziale di crescita dell'azienda. Nessuna delle risposte precedenti. Il risultato economico prodotto dall'attività che caratterizza l'impresa. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. La sostenibilità degli oneri finanziari. Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Reddito Operativo esprime: La sostenibilità degli oneri finanziari. Il potenziale di crescita dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il calcolo degli indici di bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio. La prima fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. I mutui fanno parte di: Attivo fisso. Passività correnti. Attività correnti. Passività consolidate. La lettura del bilancio è: La seconda fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. La prima fase dell'analisi di bilancio. Le riserve da utile fanno parte di: Passività consolidate. Patrimonio netto. Passività correnti. Attività correnti. I debiti con scadenza superiore all'anno fanno parte di: Attività correnti. Passività correnti. Attivo fisso. Passività consolidate. I debiti con scadenza inferiore all'anno fanno parte di: Passività correnti. Passività consolidate. Attivo fisso. Attività correnti. Il fondo TFR fa parte di: Passività correnti. Attivo fisso. Passività consolidate. Attività correnti. Le scorte fanno parte di: Attività correnti. Passività correnti. Attivo fisso. Passività consolidate. I crediti verso clienti fanno parte di: Attivo fisso. Attività correnti. Passività correnti. Passività consolidate. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci del passivo secondo: La liquidità. L'area gestionale di afferenza. Il vincolo di durata. La remuneratività. La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale riclassifica le voci dell'attivo secondo: L'area gestionale di afferenza. La remuneratività. La liquidità. Il vincolo di durata. Il Risultato Lordo di Competenza esprime: Il potenziale di crescita dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. la sostenibilità degli oneri finanziari. L'analisi di bilancio avviene in: Sei fasi. Quattro fasi. Tre fasi. Cinque fasi. I debiti verso l'erario fanno parte di: Attivo fisso. Passività correnti. Passività consolidate. Attività correnti. Il C/C bancario attivo fa parte di: Passività correnti. Passività consolidate. Attività correnti. Attivo fisso. Le immobilizzazioni fanno parte di: Attivo fisso. Attività correnti. Passività correnti. Passività consolidate. L'analisi dell'equilibrio finanziario di medio-lungo periodo serve a verificare: La capacità di remunerare il capitale proprio. La liquidità aziendale. La capacità di mantenersi solvibile. La solidità patrimoniale. I limiti dell'analisi di bilancio sono: La costanza dell'ambiente. Le valutazioni oggettive. Nessune delle risposte precedenti. Considerare solo i dati qualitativi. Un quick ratio inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi. La disponibilità di dati esclusivamente futuri. L'esistenza di valutazioni oggettive. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: (Capitale netto + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni. Immobilizzazioni / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). Immobilizzazioni / (Capitale netto + Passivo a medio-lungo). Gli indici di liquidità misurano: La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo. La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo. La congruenza tra durata dell'attivo e modalità di copertura. La solidità patrimoniale. Il calcolo degli indici di bilancio è: La quarta fase dell'analisi di bilancio. La seconda fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. La prima fase dell'analisi di bilancio. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. Nessuna delle risposte precedenti. Considerare la dinamica ambientale. L'esistenza di valutazioni oggettive. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di dati esclusivamente quantitativi. L'esistenza di valutazioni soggettive. Tutte le risposte precedenti. La mancata considerazione della dinamica ambientale. Il margine operativo lordo è dato da: Valore aggiunto - costo del personale - costi per servizi. Valore della produzione - costo del personale - costi per servizi. Valore della produzione - costo del personale - costi di funzionamento. Valore aggiunto - costo del personale - costi di funzionamento. I limiti dell'analisi di bilancio sono: L'esistenza di valutazioni soggettive. L'esistenza di valutazioni oggettive. La disponibilità di dati esclusivamente futuri. L'esistenza di dati esclusivamente qualitativi. Le fasi che caratterizzano l'analisi di bilancio sono: Cinque. Tre. Quattro. Sei. I fondi rischi e oneri sono una componente del: Passività consolidate. Patrimonio netto. Passività correnti. Attivo fisso. Il C/C bancario negativo è una componente del: Passività consolidate. Attività correnti. Patrimonio netto. Passività correnti. Il prestito obbligazionario è una componente del: Attività fisse. Passività consolidate. Passività correnti. Patrimonio netto. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è ottimale se è: Pari a 1. Compreso tra 0 e 1. Compreso tra 1 e 2. Superiore a 2. L'indice di indebitamento è normalmente: Superiore a 1. Pari a zero. Pari a 1. Inferiore a 1. Il valore aggiunto è dato da: Valore della produzione - consumo materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - consumo materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi. L'indice di indebitamento è pari: Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Passivo a medio-lungo / Capitale netto. Capitale netto / Passivo a medio-lungo. (Passivo a breve - Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Un quick ratio superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Un rapporto corrente inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Un rapporto corrente superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a medio-lungo. Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante / Passivo a medio-lungo. Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve. Il rapporto corrente è pari a: Attivo circolante / Passività a breve. Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve. Attivo fisso / Passivo a breve. Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a breve. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante – Liquidità / Passivo a breve. Attivo circolante + Liquidità / Passivo a breve. Attivo circolante / Passivo a breve. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / passivo a breve. Attivo circolante / Passivo a breve. Attivo fisso / Passività consolidate. Attivo circolante / Passività consolidate. Gli indici di struttura misurano: La reddittività. La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo. La capacità dell'impresa di utilizzare in modo corretto le fonti di finanziamento disponibili. La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo. Il margine operativo lordo è destinato a remunerare: Il capitale investito. I dipendenti. Il capitale netto. Tutte le risposte precedenti. Gli indici di struttura misurano: La reddittività. La capacità dell'impresa di utilizzare in modo corretto le fonti di finanziamento disponibili. La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel breve periodo. La capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni nel lungo periodo. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per destinazione. Per origine. Per attività. Per natura. Risultato operativo della gestione caratteristica (MON), secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: Ricavi di vendita - Costi operativi. Valore della produzione - Costo del venduto. Valore della produzione - Costi operativi. Ricavi di vendita - Costo del venduto. Il Risultato operativo, secondo la riclassificazione del Conto economico al costo del venduto, è pari a: MOL + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali. MON + Proventi finanziari + Proventi patrimoniali. MOL + Proventi finanziari. MON + Proventi finanziari. Il Risultato lordo di competenza è pari a: Reddito operativo - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione. MON + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione. MON - Oneri finanziari +/- Utili o perdite su attività di negoziazione. Reddito operativo + Proventi finanziari +/- Utili su attività di negoziazione. La riclassificazione del Conto economico secondo il criterio del valore aggiunto classifica i costi: Per origine. Per destinazione. Per attività. Per natura. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il risultato economico prodotto dall'attività che caratterizza l'impresa. Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Risultato operativo della gestione caratteristica (MON) esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. La sostenibilità degli oneri finanziari. Il potenziale di crescita dell'azienda. Il Reddito Operativo esprime: Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. La sostenibilità degli oneri finanziari. Il potenziale di crescita dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il Risultato Lordo di Competenza esprime: la sostenibilità degli oneri finanziari. Il reddito generato dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. Il reddito generato dall'attività ordinaria dell'impresa. Il potenziale di crescita dell'impresa. Il Margine di Contribuzione (Mdc) esprime: La capacità dell'impresa di sostenere i costi fissi. La redditività generata dall'attività ordinaria dell'impresa. Il potenziale di crescita dell'impresa. La redditività generata dall'attività ordinaria e straordinaria dell'impresa. L'analisi della reddittività serve a verificare la capacità dell'impresa di: Far fronte agli impegni di pagamento futuri. Remunerare i fattori produttivi. Remunerare il capitale proprio. Far fronte agli impegni di pagamento correnti. L'analisi dell'equilibrio finanziario di breve periodo serve a verificare la capacità dell'impresa di: Remunerare il capitale proprio. Mantenersi solida. Far fronte agli impegni di pagamento futuri. Far fronte agli impegni di pagamento correnti. Il margine di contribuzione è dato da: Ricavi di vendita - costi fissi. Ricavi di vendita - costi variabili. Valore della produzione - costi fissi. Valore della produzione - costi variabili. L'utile d'esercizio è destinato a remunerare: Il capitale investito. Tutte le risposte precedenti. Il capitale netto. I dipendenti. Il ROE è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto. Risultato operativo / Totale attivo. Risultato operativo / Capitale netto. Risultato d'esercizio / Totale attivo. Il ROI è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto. Risultato operativo / Capitale netto. Risultato d'esercizio / Totale attivo. Risultato operativo / Totale attivo. Il ROS è pari a: Risultato operativo / Ricavi di vendita. Risultato d'esercizio / Risultato operativo. Risultato d'esercizio / Ricavi di vendita. Risultato operativo / Risultato d'esercizio. Il ROD è pari a: Oneri finanziari / Passivo a breve. Oneri finanziari / Passivo a medio-lungo. Oneri finanziari / Totale attivo. Oneri finanziari / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). Il margine operativo netto è dato da: Margine operativo lordo – ammortamenti. Margine operativo lordo - costo per il personale. Margine operativo lordo – costo del personale - ammortamenti. Margine operativo lordo - ammortamenti e accantonamenti. Un quick ratio superiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante / Passivo a medio-lungo. Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a medio-lungo. Un rapporto corrente superiore a 1: Garantisce l'equilibrio reddituale. Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Un rapporto corrente inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Garantisce l'equilibrio reddituale. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è ottimale se è: Compreso tra 1 e 2. Pari a 1. Compreso tra 0 e 1. Superiore a 2. Un quick ratio inferiore a 1: Garantisce l'equilibrio reddituale. Non garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel lungo periodo. Garantisce l'equilibrio finanziario nel breve periodo. L'indice di indebitamento è pari a: Passivo a medio-lungo / Capitale netto. (Passivo a breve - Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Capitale netto / Passivo a medio-lungo. L'indice di indebitamento è normalmente: Superiore a 1. Pari a 1. Pari a zero. Inferiore a 1. Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: Immobilizzazioni / (Capitale netto + Passivo a medio-lungo). (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni. Immobilizzazioni / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). (Capitale netto + Passivo a medio-lungo) / Immobilizzazioni. Il quick ratio è pari a: Attivo circolante – Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante + Liquidità / Passivo a breve. Attivo circolante – Liquidità / Passivo a breve. Attivo circolante / Passivo a breve. Il prestito obbligazionario è una componente del: Attività fisse. Passività correnti. Passività consolidate. Patrimonio netto. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / Passivo a breve. Attivo circolante / Passività a breve. Attivo circolante - Disponibilità / Passivo a breve. Attivo circolante + Disponibilità / Passivo a breve. L'indice di rotazione del magazzino esprime: Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino. Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività caratteristica. Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività. Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino nel corso di un anno. Il rendiconto finanziario viene regolato dallo IAS numero: 5. 7. 8. 6. I principi contabili internazionali nella redazione del rendiconto finanziario raccomandano l'utilizzo: Del metodo parziale. Del metodo completo. Del metodo diretto. Del metodo indiretto. Il capitale investito netto operativo (CINO) è dato da: Capitale circolante netto - Attivo operativo corrente. Capitale circolante netto + Attivo operativo corrente. Capitale circolante netto - Attivo operativo non corrente. Capitale circolante netto + Attivo operativo non corrente. Il capitale circolante netto è dato da: Attività correnti - passività correnti. Attività operative correnti - passività correnti. Attività operative correnti + passività correnti. Attività correnti + Attività non correnti. La posizione finanziaria netta è data da: Attivo fisso + Crediti finanziari - Debiti correnti. Attivo fisso + Capitale circolante netto operativo. Liquidità + Crediti finanziari - Debiti correnti. Liquidità + Crediti finanziari - Debiti finanziari. Secondo la riclassificazione per pertinenza gestionale dello Stato Patrimoniale, i debiti si distinguono in: Passività correnti e passività finanziarie. Passività correnti e passività consolidate. Passività finanziarie e passività consolidate. Passività fisse e passività consolidate. Il fondo TFR fa parte di: Passività finanziarie. Attività extra-operative. Attività operative corrente. Passività correnti. I debiti verso fornitori fanno parte di: Attività operative correnti. Attività extra-operative. Passività correnti. Passività finanziarie. Il C/C bancario attivo fa parte di: Attività operative correnti. Passività finanziarie. Attività extra-operative. Passività correnti. Il C/C bancario negativo è un esempio di: Passività finanziarie. Passività correnti. Attività extra-operative. Attività operative correnti. Un impianto fa parte di: Attività extra-operative. Attività operative non correnti. Patrimonio netto. Attività operative correnti. Un immobile concesso in affitto fa parte di: Attività extra-operative. Patrimonio netto. Attività operative correnti. Attività operative non correnti. Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale fonti. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Passivo a medio-lungo / Totale fonti. Passivo a medio-lungo / Capitale netto. L'indice di rotazione del capitale investito è pari a: Ricavi di vendita / Totale attivo. Totale attivo / Valore della produzione. Totale attivo / Ricavi di vendita. Valore della produzione / Totale attivo. L'indice di rotazione degli impieghi esprime: Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività caratteristica. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività caratteristica. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività. L'indice di rotazione del magazzino è pari a: Totale attivo /Ricavi di vendita. Ricavi di vendita / Disponibilità. Ricavi di vendita / Totale attivo. Disponibilità / Ricavi di vendita. Il rapporto corrente è pari a: Attivo fisso / Passività consolidate. Attivo circolante / Passivo a breve. Attivo circolante / Passività consolidate. Attivo fisso / passivo a breve. Se il leverage (leva finanziaria) è compreso tra 1 e 2: Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. Nessuna delle risposte precedenti. L'azienda ha un elevato indebitamento. L'azienda ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI. ROI=ROD. ROI>ROD. ROE=ROD. Il miglioramento del ROI può essere ottenuto: Vendendo i propri prodotti con un maggiore margine di guadagno. Nessuna delle risposte precedenti. Tutte le risposte precedenti. Vendendo una maggiore quantità dei propri prodotti. Il guadagno lordo sulle vendite nette è espresso dal: ROD. ROI. ROS. ROE. Il costo mediamente sostenuto dall'impresa sui finanziamenti ottenuti da terzi è espresso dal: ROI. ROD. ROI. ROS. Il Tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: Ricavi di vendita / Risultato d'esercizio. Risultato operativo / Risultato d'esercizio. Risultato d'esercizio / Risultato operativo. Risultato operativo / Ricavi di vendita. Il ROI è pari al prodotto tra: ROS e ROE. ROS e ROD. ROE e ROT. ROS e ROT. Il miglioramento del ROI può essere ottenuto: Vendendo una maggiore quantità dei propri prodotti. Nessuna delle risposte precedenti. Vendendo i propri prodotti con un maggiore margine di guadagno. Tutte le risposte precedenti. Se il leverage (leva finanziaria) è pari a 1: L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. Nessuna delle risposte precedenti. L'azienda ha un elevato indebitamento. Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. Il costo mediamente sostenuto dall'impresa sui finanziamenti ottenuti da terzi è espresso dal: ROI. ROI. ROD. ROS. Il Tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: Risultato d'esercizio / Risultato operativo. Ricavi di vendita / Risultato d'esercizio. Risultato operativo / Risultato d'esercizio. Risultato operativo / Ricavi di vendita. Il ROI è pari al prodotto tra: ROE e ROT. ROS e ROT. ROS e ROE. ROS e ROD. Se il leverage (leva finanziaria) è pari a 1: L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. L'azienda ha un elevato indebitamento. Nessuna delle risposte precedenti. Il rendimento percepito sul capitale investito dai soci o dagli azionisti dell'impresa è espresso dal: ROE. ROD. ROS. ROI. Se il leverage (leva finanziaria) è superiore a 2: Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. Nessuna delle risposte precedenti. L'azienda ha un elevato indebitamento. L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. L'azienda non ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI=ROD. ROI>ROD. ROE<ROD. ROI. Il rendiconto finanziario analizza i flussi di cassa generati nelle attività: Operative, di investimento e finanziarie. Patrimoniali, straordinarie e finanziarie. Patrimoniali, di investimento e finanziarie. Operative, straordinarie e patrimoniali. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo diretto è pari a: Ricavi monetari - Costi monetari. Risultato d'esercizio - Costi non monetari + Ricavi non monetari. Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. Risultato d'esercizio + Costi non monetari - Ricavi non monetari. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo indiretto è pari a: Risultato d'esercizio + Ricavi non monetari - Costi non monetari. Ricavi monetari - Costi monetari. Risultato d'esercizio + Costi non monetari - ricavi non monetari. Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. La leva finanziaria corrisponde a: Totale attivo / Mezzi propri. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale attivo. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Mezzi propri. Mezzi propri / Totale attivo. Un investimento finanziario ha per oggetto: Nessuna delle risposte precedenti. Obbligazioni e azioni. Ambedue le risposte precedenti. Beni reali. Un investimento finanziario è: Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un investitore, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità. Realizzato da un investitore, su titoli finanziari ed un elevato grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Se il leverage (leva finanziaria) è compreso tra 1 e 2: L'azienda ha un elevato indebitamento. Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. Nessuna delle risposte precedenti. Se il leverage (leva finanziaria) è superiore a 2: Nessuna delle risposte precedenti. L'azienda ha un elevato indebitamento. L'azienda possiede un buon rapporto tra capitale proprio e di terzi. Tutti gli investimenti sono finanziati con capitale proprio. Il rendimento dell'attività caratteristica, in rapporto a tutti gli investimenti effettuati nell'attività operativa, si esprime con il: ROE. ROD. ROS. ROI. L'azienda ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI. ROI=ROD. ROE=ROD. ROI>ROD. Il rendimento percepito sul capitale investito dai soci o dagli azionisti dell'impresa è espresso dal: ROS. ROE. ROI. ROD. L'indice di rotazione degli impieghi esprime: Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste i propri ricavi nella propria attività caratteristica. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività caratteristica. Quante volte nel corso di un anno l'azienda reinveste la propria liquidità nella propria attività. Il C/C bancario negativo è una componente del: Attività correnti. Patrimonio netto. Passività correnti. Passività consolidate. I fondi rischi e oneri sono una componente del: Passività consolidate. Passività correnti. Patrimonio netto. Attivo fisso. L'azienda non ha convenienza ad incrementare l'indice di indebitamento se: ROI. ROE=ROD. ROI>ROD. ROI<ROD. Il rendiconto finanziario è: La prima fase dell'analisi di bilancio. La quinta fase dell'analisi di bilancio. La quarta fase dell'analisi di bilancio. La terza fase dell'analisi di bilancio. Il rendiconto finanziario ha per oggetto: La liquidità. Il capitale circolante netto. L'attivo. Le disponibilità liquide. La posizione finanziaria netta è data da DOPPIA: Attivo fisso + Crediti finanziari - Debiti correnti. Attivo fisso + Capitale circolante netto operativo. Liquidità + Crediti finanziari - Debiti correnti. Liquidità + Crediti finanziari - Debiti finanziari. Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale fonti. Passivo a medio-lungo / Totale fonti. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Capitale netto. Passivo a medio-lungo / Capitale netto. Il guadagno lordo sulle vendite nette è espresso dal: ROD. ROS. ROI. ROE. Il rendimento dell'attività caratteristica, in rapporto a tutti gli investimenti effettuati nell'attività operativa, si esprime con il: ROI. ROS. ROE. ROD. L'indice di rotazione del capitale investito è pari a: Totale attivo / Ricavi di vendita. Ricavi di vendita / Totale attivo. Valore della produzione / Totale attivo. Totale attivo / Valore della produzione. L'indice di rotazione del magazzino esprime: Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività. Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino nel corso di un anno. Il numero di volte in cui si reinvestono i ricavi nell'attività caratteristica. Il numero di volte in cui si rinnova il magazzino. L'indice di rotazione del magazzino è pari a: Totale attivo /Ricavi di vendita. Ricavi di vendita / Totale attivo. Ricavi di vendita / Disponibilità. Disponibilità / Ricavi di vendita. Il margine operativo netto è dato da: Margine operativo lordo – costo del personale - ammortamenti. Margine operativo lordo – ammortamenti. Margine operativo lordo - ammortamenti e accantonamenti. Margine operativo lordo - costo per il personale. L'utile d'esercizio è destinato a remunerare: Tutte le risposte precedenti. Il capitale investito. Il capitale netto. I dipendenti. Un investimento produttivo è: Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un alto grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Un investimento produttivo ha per oggetto: Ambedue le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Beni reali. Obbligazioni e azioni. Un investimento produttivo è: Divisibili e negoziabili. Non divisibili e negoziabili. Divisibili e non negoziabili. Non divisibili e non negoziabili. Il margine di contribuzione è dato da: Valore della produzione - costi fissi. Ricavi di vendita - costi fissi. Ricavi di vendita - costi variabili. Valore della produzione - costi variabili. Il margine operativo lordo è destinato a remunerare: Il capitale netto. Il capitale investito. I dipendenti. Tutte le risposte precedenti. Il valore aggiunto è dato da: Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - acquisto materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - consumo materie prime - spese per il personale - costi per godimento di beni di terzi. Valore della produzione - consumo materie prime - spese per servizi - costi per godimento di beni di terzi. Il margine operativo lordo è dato da: Valore aggiunto - costo del personale - costi per servizi. Valore aggiunto - costo del personale - costi di funzionamento. Valore della produzione - costo del personale - costi di funzionamento. Valore della produzione - costo del personale - costi per servizi. Il ROD è pari a: Oneri finanziari / Passivo a breve. Oneri finanziari / Totale attivo. Oneri finanziari / Passivo a medio-lungo. Oneri finanziari / (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo). Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo. storia della proprietà. storia dei dipendenti. storia del management. stato del ciclo di vita del prodotto. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo. numero delle unità produttive. storia della proprietà. storia del management. storia dei dipendenti. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo. storia del management. storia dei dipendenti. storia della proprietà. storia dell'impresa. La leva finanziaria corrisponde a: (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Mezzi propri. (Passivo a breve + Passivo a medio-lungo) / Totale attivo. Totale attivo / Mezzi propri. Mezzi propri / Totale attivo. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan qualitativo. storia dei dipendenti. domanda ed offerta di mercato. storia del management. storia della proprietà. Il ROS è pari a: Risultato operativo / Risultato d'esercizio. Risultato d'esercizio / Risultato operativo. Risultato operativo / Ricavi di vendita. Risultato d'esercizio / Ricavi di vendita. Il ROE è pari a: Risultato d'esercizio / Totale attivo. Risultato operativo / Capitale netto. Risultato operativo / Totale attivo. Risultato d'esercizio / Capitale netto. Il ROI è pari a: Risultato d'esercizio / Capitale netto. Risultato operativo / Totale attivo. Risultato d'esercizio / Totale attivo. Risultato operativo / Capitale netto. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 L'indice di indebitamento è pari a: 1. 0.5. 2. 4. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia del management. storia dei dipendenti. storia della proprietà. quantificare gli investimenti. Si considerino i seguenti dati:Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di copertura delle immobilizzazioni è pari a: 1.25. 2. 0.5. 1. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia dei dipendenti. storia della proprietà. storia del management. quantificare I costi. Si considerino i seguenti dati:Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il grado di dipendenza finanziaria è pari a: 1. 0.5. 2. 4. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Passività totali=500 Il ROD è pari a: 1.2%. 5%. 2%. 24%. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il quick ratio è pari a: 1.6. 2. 0.5. 1. Si considerino i seguenti dati: Attivo circolante=1000; Attivo fisso=2000; Passivo a breve=500; Passivo a medio-lungo=1000; Capitale netto=1500; Disponibilità=200 Il rapporto corrente è pari a: 2. 1. 0.5. 4. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROS è pari a: 1.2%. 6%. 24%. 5%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROI è pari a: 6%. 5%. 1%. 1.2%. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il ROE è pari a: 5%. 6%. 1.2%. 1%. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia dei dipendenti. storia della proprietà. storia del management. quantificare la produzione. Si considerino i seguenti dati: Risultato d'esercizio=100; Risultato operativo=120; Oneri finanziari=10; Totale attivo=10000; Capitale netto=2000; Ricavi di vendita=500 Il tasso di incidenza della gestione non caratteristica è pari a: 80%. 5%. 24%. 83%. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia della proprietà. indici di redditività. storia del management. storia dei dipendenti. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia dei dipendenti. storia del management. bilanci previsionali. storia della proprietà. Cosa dobbiamo inserire nel Business plan quantitativo. storia del management. storia della proprietà. articolazione temporale. storia dei dipendenti. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo indiretto è pari a: Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. Risultato d'esercizio + Costi non monetari - ricavi non monetari. Ricavi monetari - Costi monetari. Risultato d'esercizio + Ricavi non monetari - Costi non monetari. Il flusso di cassa relativo all'attività operativa determinata con il metodo diretto è pari a: Risultato d'esercizio - Costi non monetari + Ricavi non monetari. Risultato d'esercizio + Costi non monetari - Ricavi non monetari. Ricavi monetari - Costi monetari. Ricavi operativi monetari - Costi operativi monetari. Il rendiconto finanziario analizza i flussi di cassa generati nelle attività: Patrimoniali, di investimento e finanziarie. Operative, di investimento e finanziarie. Operative, straordinarie e patrimoniali. Patrimoniali, straordinarie e finanziarie. Il rendiconto finanziario ha per oggetto doppia: La liquidità. Il capitale circolante netto. L'attivo. Le disponibilità liquide. Un investimento produttivo ha per oggetto: Obbligazioni e azioni. Ambedue le risposte precedenti. Beni reali. Nessuna delle risposte precedenti. Un progetto di investimento è fattibile economicamente con: Van negativo. Van positivo. Van nullo. Tutte le risposte precedenti. Un investimento finanziario è: Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un investitore, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità. Realizzato da un investitore, su titoli finanziari ed un elevato grado di negoziabilità. Un progetto di investimento non è fattibile economicamente con: Van positivo. Van negativo. Tutte le risposte precedenti. Van nullo. Un investimento produttivo è: Non divisibili e negoziabili. Divisibili e negoziabili. Divisibili e non negoziabili. Non divisibili e non negoziabili. Gli investimenti finanziaria sono: Non divisibili e non negoziabili. Divisibili e negoziabili. Non divisibili e negoziabili. Divisibili e non negoziabili. Un investimento CICO (continuous in-continuous output) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi. Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale. Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi. Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale. Gli investimenti finanziaria sono: Non divisibili e non negoziabili. Non divisibili e negoziabili. Divisibili e non negoziabili. Divisibili e negoziabili. Un investimento PIPO (point in-point out) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi. Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale. Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale. Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi. Un investimento PICO (point in-continuous output) prevede: Un unico flusso in uscita iniziale e una serie di flussi in entrata successivi. Una serie di flussi in uscita iniziali e una serie di flussi in entrata successivi. Un unico flusso in uscita iniziale e un unico flusso in entrata finale. Una serie di flussi in uscita iniziali e un unico flusso in entrata finale. Un investimento finanziario ha per oggetto: Beni reali. Obbligazioni e azioni. Ambedue le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Un investimento produttivo è: Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un alto grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su titoli finanziari ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un basso grado di negoziabilità. Realizzato da un'impresa, su beni reali ed un elevato grado di negoziabilità. Il costo del capitale: Tutte le risposte precedenti. Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa. Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è negativo. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è negativo. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è positivo. Tutte le risposte precedenti. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCNO e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il VAN è un metodo utile a valutare: La fattibilità patrimoniale di un investimento. La fattibilità economica di un investimento. Tutte le risposte precedenti. La fattibilità finanziaria di un investimento. Il costo del capitale: Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa. Tutte le risposte precedenti. Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCNO e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è un metodo utile a valutare DOPPIA: La fattibilità patrimoniale di un investimento. La fattibilità economica di un investimento. Tutte le risposte precedenti. La fattibilità finanziaria di un investimento. Il TIR corrisponde al tasso che genera: Un VAN positivo. Un VAN negativo. Un VAN pari a zero. Un VAN maggiore di 1. La presenza della tassazione: Incrementa il costo medio ponderato del capitale. Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale. Decrementa il costo medio ponderato del capitale. Non è rilevante. Se il VAN è negativo: Nessuna delle risposte precedenti. Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo: Tutte le risposte precedenti. Il rendimento del progetto è positivo. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Un investimento non è conveniente se: PI>0. PI<0. PI<1. PI>1. Un investimento è conveniente se: PI>1. PI>0. PI<1. PI<0. Se il TIR è minore di R, il VAN è: Pari a 1. Negativo. Positivo. Pari a zero. Se il TIR è maggiore di R, il VAN è: Positivo. Negativo. Pari a 1. Pari a zero. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è: Tempo di recupero. TIR. Indice di redditività. VAN. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento: Sempre. Talvolta. Quasi sempre. Mai. Se il TIR è minore di R, il VAN è: Positivo. Pari a zero. Negativo. Pari a 1. Il periodo di recupero esprime: Entrambe le risposte precedenti. Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale. Nessuna delle risposte precedenti. Il periodo di recupero considera: Non considera i flussi di cassa. Tutti i flussi di cassa. I flussi di cassa dopo del tempo di recupero. I flussi di cassa prima il tempo di recupero. Il periodo di recupero considera: I flussi di cassa prima il tempo di recupero. I flussi di cassa dopo del tempo di recupero. Tutti i flussi di cassa. Non considera i flussi di cassa. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento: Mai. Quasi sempre. Sempre. Talvolta. Se il periodo di recupero aumenta: Il rischio dell'investimento cresce. Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire. Il rischio dell'investimento non cambia. Il rischio dell'investimento diminuisce. Un investimento è conveniente se: PI<1. PI>1. PI>0. PI<0. Un investimento non è conveniente se: PI>0. PI<1. PI<0. PI>1. Il razionamento di capitale viene risolto con: Indice di redditività. Tempo di recupero. VAN. TIR. Il flusso di cassa cumulato si usa nel: Tempo di recupero. VAN. Indice di redditività. TIR. Il periodo di recupero esprime: Entrambe le risposte precedenti. Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale. Nessuna delle risposte precedenti. Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Se il periodo di recupero aumenta: Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire. Il rischio dell'investimento cresce. Il rischio dell'investimento non cambia. Il rischio dell'investimento diminuisce. Il TIR corrisponde al tasso che genera: Un VAN positivo. Un VAN maggiore di 1. Un VAN negativo. Un VAN pari a zero. Il costo del capitale doppia: Tutte le risposte precedenti. Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa. Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. ll rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è negativo. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Se il VAN è positivo doppia: Il rendimento del progetto è negativo. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere: Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. I flussi di cassa relativi ad un investimento devono essere doppia: Incrementali, operativi, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Incrementali, operativi, reddituali e al netto degli oneri finanziari. Reali, straordinari, monetari e al netto dell'imposizione fiscale. Reali, straordinari, reddituali e al netto degli oneri finanziari. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è: Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. Il valore futuro dei flussi di cassa generati dall'investimento in un arco temporale pari alla vita utile del progetto. Il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dall'investimento in un arco temporale predefinito. ll VAN è un metodo utile a valutare: La fattibilità patrimoniale di un investimento. La fattibilità economica di un investimento. Tutte le risposte precedenti. La fattibilità finanziaria di un investimento. Il costo del capitale doppia: Dipende dalla struttura dell'attivo dell'impresa. Dipende dalla struttura finanziaria dell'impresa. Tutte le risposte precedenti. Dipende dalla struttura produttiva dell'impresa. I flussi di cassa netti, utili per la valutazione di un investimento sono costituiti da doppia: Investimenti, Margine operativo netto e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo lordo, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Investimenti, Margine operativo netto, variazioni del CCN e imposte in assenza di debito. Il VAN è un metodo utile a valutare doppia: La fattibilità patrimoniale di un investimento. La fattibilità economica di un investimento. Tutte le risposte precedenti. La fattibilità finanziaria di un investimento. Il TIR corrisponde al tasso che genera DOPPIA: Un VAN positivo. Un VAN negativo. Un VAN pari a zero. Un VAN maggiore di 1. La presenza della tassazione: Incrementa il costo medio ponderato del capitale. Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale. Decrmenta il costo medio ponderato del capitale. Non è rilevante. Se il VAN è negativo DOPPIA: Nessuna delle risposte precedenti. Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo DOPPIA: Tutte le risposte precedenti. Il rendimento del progetto è positivo. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Un investimento non è conveniente se doppia: PI>0. PI<0. PI<1. PI>1. Un investimento è conveniente se DOPPIA: PI>1. PI>0. PI<1. PI<0. Se il TIR è minore di R, il VAN è DOPPIA: Pari a 1. Negativo. Positivo. Pari a zero. Se il TIR è maggiore di R, il VAN è DOPPIA: Positivo. Negativo. Pari a 1. Pari a zero. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è DOPPIA: Tempo di recupero. TIR. Indice di redditività. VAN. Il periodo di recupero permette di analizzare la redditività di un investimento DOPPIA: Sempre. Talvolta. Quasi sempre. Mai. Se il TIR è minore di R, il VAN è DOPPIA: Positivo. Pari a zero. Negativo. Pari a 1. Il periodo di recupero esprime DOPPIA: Entrambe le risposte precedenti. Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale. Nessuna delle risposte precedenti. Il periodo di recupero considera DOPPIA: Non considera i flussi di cassa. Tutti i flussi di cassa. I flussi di cassa dopo del tempo di recupero. I flussi di cassa prima il tempo di recupero. Se il periodo di recupero aumenta DOPPIA: Il rischio dell'investimento cresce. Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire. Il rischio dell'investimento non cambia. Il rischio dell'investimento diminuisce. Il razionamento di capitale viene risolto con DOPPIA: Indice di redditività. Tempo di recupero. VAN. TIR. Il flusso di cassa cumulato si usa nel DOPPIA: Tempo di recupero. VAN. Indice di redditività. TIR. Il periodo di recupero esprime DOPPIA: Entrambe le risposte precedenti. Il numero di periodi necessari a recuperare l'investimento iniziale. Nessuna delle risposte precedenti. Il numero di periodi necessari per recuperare le uscite attraverso le entrate. Se il periodo di recupero aumenta DOPPIA: Il rischio dell'investimento può aumentare e diminuire. Il rischio dell'investimento cresce. Il rischio dell'investimento non cambia. Il rischio dell'investimento diminuisce. Il TIR corrisponde al tasso che genera DOPPIA: Un VAN positivo. Un VAN maggiore di 1. Un VAN negativo. Un VAN pari a zero. Il flusso di cassa cumulato si usa nel: Tempo di recupero. Indice di redditività. VAN. TIR. Il metodo di determinazione di un investimento migliore è: Tempo di recupero. Indice di redditività. TIR. VAN. Il valore corrente di un'obbligazione corrisponde: Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno n. Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno 0. Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e prezzo di rimborso all'anno 0. Al valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e prezzo di rimborso all'anno n. Si considerino i seguenti dati:VAN=10; Investimento=100; R=10%L'indice di redditività è pari a: 1. 1.1. 0.1. 10. La presenza della tassazione: Non ha effetti sul costo medio ponderato del capitale. Non è rilevante. Incrementa il costo medio ponderato del capitale. Decrmenta il costo medio ponderato del capitale. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model, è pari a: (Div0/VA0) - g. (Div1/VA0) - g. (Div1/VA0) - g. (Div1/VA0) + g. Secondo il Dividend discount model, il valore di un'azione in ipotesi cash-cow è pari a: Div1 / Re. Div0 / Re. Div0 / (Re-g). Div1 / (Re-g). Secondo il Dividend discount model, il valore di un'azione è pari a: Div0 / (Re-g). Div0 / Re. Div1 / (Re-g). Div1 / Re. Il rendimento richiesto dagli azionisti, determinato con il Dividend discount model in ipotesi cash-cow, è pari a: Div0/VA0. Div1/VA0. (Div1/VA0) - g. (Div1/VA0) + g. Il valore corrente di un'azione corrisponde al: Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n. Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di cedole e valore atteso all'anno n. Valore futuro dei flussi di cassa attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n. Valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi sul titolo, in termini di dividendi e valore atteso all'anno n. Se il VAN è positivo: Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Il rendimento del progetto è negativo. Se il VAN è negativo: Nessuna delle risposte precedenti. Il rendimento del progetto è negativo. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Se il VAN è negativo: Tutte le risposte precedenti. Il rendimento del progetto è superiore al TIR. Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è positivo. Un progetto di investimento non è fattibile economicamente con: Van negativo. Tutte le risposte precedenti. Van positivo. Van nullo. Se il VAN è negativo: Il rendimento del progetto è inferiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è superiore al costo del costo del capitale. Il rendimento del progetto è inferiore al TIR. Il rendimento del progetto è negativo. Il costo medio ponderato del capitale rappresenta il costo del capitale: In un'azienda finanziata sia da capitale proprio che da capitale di terzi. In un'azienda finanziata solo da capitale di terzi. Tutte le risposte precedenti. In un'azienda finanziata solo da capitale proprio. |