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Ps. fis. e delle emozioni

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Ps. fis. e delle emozioni

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psicologia

Creation Date: 2022/03/28

Category: Others

Number of questions: 268

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La corteccia cerebrale proietta: a zone controlaterali del cervelletto. a zone ipsilaterali del cervelletto. nessuna delle alternative. a zone mediali del cervelletto.

Middleton e Strick nel 1994: tutte le risposte sono corrette. hanno utilizzato il virus herpes simplex di tipo 1 (HSV1) come tracciante transneuronale retrogrado. hanno evidenziato l’esistenza di specifici circuiti segregati e paralleli. hanno dimostrato che le connessioni del cervelletto proiettano non solo ad aree motorie.

Il cervelletto è coinvolto: nella modulazione di informazioni motorie e cognitive. nella modulazione di sole informazioni cognitive. nella modulazione di sole informazioni motorie. nessuna delle alternative.

Il controllo che il cervelletto esercita sul movimento e sulla postura è: indiretto. nessuna delle alternative. limitato all'apprendimento motorio. diretto.

La presenza di un danno cerebellare: riduce l'efficienza di un atto motorio. impedisce l’esecuzione di un atto motorio. impedisce l'avvio di un atto motorio. nessuna delle alternative.

Nell'ambito dell'apprendimento motorio, tramite la PET è stato dismostrato che: l’attivazione cerebellare diminuiva man mano che i soggetti apprendevano il compito. nessuna delle alternative. l’attivazione cerebellare aumentava man mano che i soggetti apprendevano il compito. l’attivazione cerebellare rimaneva costante man mano che i soggetti apprendevano il compito.

Il cervelletto: modula e confronta. inibisce e attiva. pianifica e genera. nessuna delle alternative.

Nell'ambito dei modelli cognitivi del cervelletto, Bloedel sostiene che: tutte le risposte sono corrette. l'attività del cervelletto dipende dal compito e dal contesto nel quale questo viene eseguito. il cervelletto ottimizza la performance in relazione ad uno specifico contesto. il cervelletto è parte integrante di un network di ordine superiore.

Nell'ambito dei modelli cognitivi del cervelletto, Thach sostiene che: tutte le risposte sono corrette. il cervelletto è in grado di associare a uno specifico contesto una determinata risposta. il compito del cervelletto è di creare una connessione tra un contesto e una specifica azione motoria. durante la pratica ripetuta il cervelletto opera attraverso un apprendimento che procede per tentativi ed errori.

La sindrome cognitivo-affettiva cerebellare. potrebbe essere la conseguenza dell’alterazione dell’interazione cerebello-corticale. nessuna delle alternative. è la conseguenza di un danno ischemico cerebellare in zona emisferica sinistra. potrebbe essere la conseguenza di un danno ischemico cerebrale.

Nel cervelletto le funzioni visuospaziali sono lateralizzate: a sinistra. nessuna delle alternative. medialmente. a dentra.

Le aree filogeneticamente più antiche del cervelletto sono: il verme e il nucleo del fastigio. i lobuli VIIIa e VIIIb. nessuna delle alternative. la Crus I e II.

Alterazioni nella sfera emozionale possono essere conseguenti: a lesioni cerebellari delle zone del lobo posteriore, del verme e paravermiane. a lesioni cerebellari delle zone della Crus I e II. a lesioni delle aree anteriori del cervelletto. nessuna delle alternative.

Quale regione del cervelletto viene detto “cervelletto limbico"?. la regione posteriore del verme. zone della Crus I e II. nessuna delle alternative. i lobuli I-IV.

Nel cervelletto la funzione del linguaggio è lateralizzata: a destra. a sinistra. medialmente. nessuna delle alternative.

Gli output del cervelletto sono diretti: tanto ad aree motorie quanto ad aree della corteccia notoriamente deputate al controllo delle funzioni di ordine superiore. unicamente alle aree corticali motorie. unicamente alle aree cerebrali che si occupano di funzioni superiori. nessuna delle alternative.

Quali sono le aree del cervelletto che con l'evoluzione sono quelle maggiormente aumentate?. Quelle del neocerebello. Quelle del vestibolocerebello. nessuna delle alternative. Quelle del paleocerebello.

L'età d'esordio delle patologie cerebellari dominanti: avviene tra i 30 e i 50 anni. avviene prima dei 20 anni. nessuna delle alternative. avviene dopo i 70 anni.

Nelle patologie cerebellari dominanti: basta un genitore affetto dalla malattia. nessuna delle alternative. entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato. basta che uno dei due genitori sia portatore sano.

La prevalenza delle atassie dominanti è stata stimata tra: 0,8-3,5:100.000. 0,8-3,5:1000. 0,8-3,5:10.000. nessuna delle alternative.

L'età di esordio delle patologie cerebellari recessive: è precoce. è in età avanzata. è tardiva. nessuna delle alternative.

Per atassia si intende: movimenti non coordinati e imprecisi. nessuna delle alternative. rigidità muscolare. movimenti involontari coreici.

Nelle patologie cerebellari recessive: entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato. basta un genitore affetto dalla malattia. nessuna delle alternative. basta che uno dei due genitori sia portatore sano.

L'alcool: deprime l'attività dei circuiti cerebellari. iperattiva i circuiti cerebellari. nessuna delle alternative. non ha effetto sui circuiti cerebellari.

Il tremore intenzionale: aumenta con i movimenti volontari. diminuisce con i movimenti fini. nessuna delle alternative. è presente a riposo.

Per "epigenetica" si intende: nessuna delle alternative ?. modificazioni della cromatina. modificazioni del DNA. alterazioni del DNA.

La metilazione del DNA ha un ruolo importante: nel silenziamento dei geni e nell’espressione genica. nessuna delle alternative. nella modificazione di proteine. nella modificazione genica.

L'enzima DNMT è coinvolto: nella metilazione del DNA. nella modifica del DNA. nella replicazione del DNA. nessuna delle alternative.

La metilazione: provoca il silenziamento genico. mantiene lo stato di trascrizione attivo. aumenta la trascrizione genica. nessuna delle alternative.

Quali esoni sono coinvolti nell'ADCA-DN e HSAN-IE?. 20 e 21. 18 e 19. 22 e 23. nessuna delle alternative.

La prevalenza delle patologie ADCA-DN e HSAN-IE è stimata essere: <1 / 1.000.000. <1 / 1.000.00. nessuna delle alternative. 1 <1.000.

Qual è il gene coinvolto nelle patologie ADCA-DN e HSAN-IE?. DNMT1. nessuna delle alternative. DNMT3. DNMT2.

La mutazione del gene DNMT1 nelle patologie ADCA-DN e HSAN-IE è di tipo: puntiforme. genomica. nessuna delle alternative. cromosomica.

La sinapsi che avviene tra una singola fibra dell'alfa motoneurone e le fibrocellule è detta: placca neuromuscolare. fuso neuromuscolare. nessuna delle alternative. fuso motrice.

Il fascio corticospinale laterale è composto: dall' 80% di fibre piramidali che decussano. nessuna delle alternative. dall' 80% di fibre piramidali che non decussano. dal 10% delle fibre piramidali che non si incrociano.

Quali neuroni rendono possibile la modulazione delle risposte nervose?. neuroni internuciali. neuroni piramidali. cellule stellate. nessuna delle alternative.

Il fascio corticospinale ipsilaterale è composto: dal 10% di fibre piramidali che non decussano. dal 10% di fibre piramidali che decussano. dall'80% di fibre piramidali che non decussano. nessuna delle alternative.

Quali neuroni sono posti tra un neurone afferente e quello efferente?. neuroni internuciali. cellule stellate. nessuna delle alternative. neuroni piramidali.

Le fibre che fanno da “ponte” tra il fascio piramidale e i nervi cranici sono denominate: fibre corticonucleari. nessuna delle alternative. fibre muscoidi. fibre bulbopontine.

Gli assoni del fascio piramidale fanno sinapsi con: l'alfa motoneurone. con il motoneurone gamma. con gli interneuroni del midollo spinale. nessuna delle alternative.

Il fascio piramidale è deputato: al movimento volontario. al movimento involontario. nessuna delle alternative. ai movimenti automatici.

I corpi cellulari dei neuroni del fascio piramidale hanno sede: nell'area motoria primaria. nell'erea premotoria. nessuna delle alternative. nell'area motoria supplementare.

Il fascio vestibolospinale è una via: non crociata. nessuna delle alternative. ipsilaterale. crociata.

I fasci reticolospinali vengono suddivisi anatomicamente in: fascio reticolospinale pontino e fascio reticolospinale bulbare. Fascio corticospinale e corticobulbare. fascio rafespinale e tettospinale. nessuna delle alternative.

Quale tra questi fasci fa parte delle vie extrapiramidali?. Fascio vestibolospinale. Fascio corticospinale. nessuna delle alternative. Fascio corticobulbare.

Il fascio tettospinale è una via: crociata. nessuna delle alternative. distribuita su due lati. ipsilaterale.

Il fascio tettospinale discende fino: alla parte mediale delle corna anteriori a livello cervicale e toracico superiore. alla parte mediale delle corna anteriori a livello lombare superiore. nessuna delle alternative. alla parte mediale delle corna posteriori a livello cervicale e toracico superiore.

Il fascio tettospinale origina: nel mesencefalo. nel ponte. nel bulbo. nessuna delle alternative.

Il fascio vestibolospinale origina: dal bulbo. nessuna delle alternative. dal ponte. dal mesencefalo.

Le strutture pre-piramidali: modulano e coordinano il movimento. nessuna delle alternative. avviano il movimento. contengono i primi neuroni del movimento.

Le vie extra-piramidali nascono: dall'area premotoria. nessuna delle alternative. dall'area motoria supplementare. dall'area motoria primaria.

Quale tra queste non è considerata una struttura pre-piramidale: Tronco dell'encefalo. Gangli della base. nessuna delle alternative. Cervelletto.

Le aree afferenti sono quelle aree: a cui arrivano le informazioni. nessuna delle alternative. che inviano informazioni. che fanno da stazione di relè.

Le aree efferenti sono quelle aree: che inviano informazioni. che fanno da stazione di relè. nessuna delle alternative. a cui arrivano le informazioni.

Quale tra queste è una caratteristica dell'area premotoria?. è sempre attiva bilateralmente. è attiva ad emisferi alternati. si inattiva una volta iniziato il movimento. nessuna delle alternative.

Le afferenze dell'area 4 arrivano da: tutte le risposte sono corrette. dall'area motoria controlaterale. nessuna delle alternative. dalla corteccia somatosensitiva.

Lesioni unilaterali dell’area motoria supplementare provocano: nessuna delle alternative. perdita di forza in braccio e gamba controlaterale. acinesia di braccio e gamba controlaterali. acinesia di braccio e gamba ipsilaterali.

Lesioni bilaterali dell'area motoria supplementare provocano: acinesia totale. nessuna delle alternative. parestesie globali. astenia muscolare diffusa.

I neuroni specchio hanno ruolo importante: nella cognizione sociale. nella cognizione matematica. nel ragionamento. nessuna delle alternative.

Quali aree del cervello sono implicate nella “qualità del dolore”. l’insula e parte della corteccia cingolata. area visiva primaria e ippocampo. nessuna delle alternative. corteccia somatosensitiva primaria e cervelletto.

Perché si chiamano "neuroni specchio"?. sono neuroni che si attivano anche guardando qualcuno che fa un'azione. sono neuroni che si attivano solo quando si immagina qualcuno che fa un'azione. sono neuroni che si attivano solo quando si guarda qualcuno che fa la nostra stessa azione. nessuna delle alternative.

I neuroni specchio furono scoperti per primi in quale specie?. nelle scimmie. nei piccioni. nei felini. nessuna delle alternative.

I neuroni specchio furono scoperti: casualmente. nessuna delle alternative. grazie a studi post-mortem su cervelli umani. nei gatti.

Nella paralisi spastica, l'arco riflesso: è mantenuto. è interrotto. è lievemente ridotto. nessuna delle alternative.

L'interruzione del fascio piramidale provoca: paralisi spastica. nessuna delle alternative. paralisi flaccida. ipotonia.

La mancata coordinazione dei movimenti volontari prende il nome di: atassia. atarassia. nessuna delle alternative. alessitimia.

L'incapacità nel compiere movimenti segmentari opposti prende il nome di: adiodococinesia. atassia. nessuna delle alternative. dismetria.

Quando si parla di ipertonia?. quando c'è aumento patologico del tono muscolare. quando c'è diminuzione patologica del tono muscolare. nessuna delle alternative. quando c'è eccesso di forza nel compiere un movimento.

L'interruzione delle vie dei motoneuroni spinali provoca: paralisi flaccida. paralisi spastica. ipertonia. nessuna delle alternative.

Quando si può osservare l'ipotonia?. a riposo, durante i movimenti volontari ed involontari. nessuna delle alternative. solo durante il movimento volontario. unicamente a riposo e durante i movimenti involontari.

Quando si parla di ipotonia?. quando il tono muscolare è anormalmente basso. quando il muscolo è contratto per lunghi periodi. quando il muscolo è anormalmente in tensione. nessuna delle alternative.

Cosa si intende per tono muscolare?. tensione attiva dei muscoli, permanente e involontaria, di costante intensità. nessuna delle alternative. tensione attiva dei muscoli, permanente e involontaria, variabile per intensità a seconda delle differenti azioni. tensione passiva dei muscoli, permanente e involontaria, variabile per intensità a seconda delle differenti azioni.

Le strutture nervose che regolano la coordinazione sono: tutte le risposte sono corrette. l'apparato visivo. l'apparato vestibolare. il cervelletto.

I movimenti coreici sono: assenti nel sonno. nessuna delle alternative. presenti in movimento e a riposo. sono presenti nel sonno.

Movimenti patologici possono essere: estrinseci al muscolo. distali dal muscolo. nessuna delle alternative. sovrapposti al muscolo.

I movimenti atetosici sono: presenti in movimento e a riposo. nessuna delle alternative. sono presenti unicamente nel sonno. presenti unicamente a riposo.

La fascicolazione è: un movimento patologico intrinseco al muscolo. un movimento normale di più muscoli insieme. nessuna delle alternative. un movimento patologico estrinseco al muscolo.

La fascicolazione è: una contrazione del muscolo rapida e ad intervalli irregolari. nessuna delle alternative. una contrazione del muscolo lenta e ad intervalli regolari. una contrazione del muscolo cronica.

I movimenti estrinseci sono caratterizzati da: contrazioni di muscoli, talvolta complesse, senza finalità. contrazioni volontarie di muscoli talvolta complesse. contrazioni di muscoli localizzate agli arti superiori. nessuna delle alternative.

I movimenti coreici sono: movimenti rapidi e improvvisi. movimenti automatici e rapidi. nessuna delle alternative. movimenti lenti e ritmici.

I movimenti atetosici sono: lenti, aritmici e prolungati. rapidi e improvvisi. lenti e ritmici. nessuna delle alternative.

Movimenti patologici possono essere: intrinseci al muscolo. nessuna delle alternative. distali dal muscolo. sovrapposti al muscolo.

Quali sono i recettori coinvolti nelle sensazioni propriocettive?. recettori labirinto-vestibolari e muscolo-scheletrici. recettori somatici. nessuna delle alternative. telerecettori.

Quali sono i recettori coinvolti nelle sensazioni esterocettive?. recettori somatici e telerecettori. nessuna delle alternative. recettori labirinto-vestibolari. recettori muscolo-scheletrici.

Le sensazioni esterocettive sono: coscienti. subliminali. nessuna delle alternative. incoscienti.

Le sensazioni esterocettive provengono: dal mondo esterno. dai visceri. dalla parte destra del corpo. nessuna delle alternative.

Le sensazioni propriocettive provengono: dal mondo interno. dalla parte destra del corpo. dal mondo esterno. nessuna delle alternative.

La via anatomica principalmente coinvolta nel tatto e nella propriocezione è: via del lemnisco mediale. fascio spinotalamico anteriore. via neospinotalamica. nessuna delle alternative.

La sensibilità esterocettiva somatica è: cosciente. incosciente. nessuna delle alternative. riflessa.

Le sensazioni enterocettive: sono incoscienti. sono coscienti. nessuna delle alternative. sono riflesse.

Le sensazioni incoscienti hanno come riferimento generale: il cervelletto. il tronco dell'encefalo. nessuna delle alternative. la corteccia prefrontale.

Nella pratica chirurgica chiamata "cordotomia": la via spinotalamica viene interrotta in uno o entrambi i lati per alleviare al paziente un dolore intrattabile. la via paleospinotalamica viene interrotta per alleviare al paziente un dolore intrattabile. nessuna delle alternative. la via del lemnisco mediale viene interrotta in uno o entrambi i lati per alleviare al paziente un dolore intrattabile.

La sensibilità termica: segue le stesse vie del dolore acuto. nessuna delle alternative. segue le stesse vie della esterocezione. segue le stesse vie della propriocezione.

Quale via è quella responsabile degli aspetti affettivi fortemente spiacevoli e della reazione di allarme: via paleospinotalamica. via spinotalamica. nessuna delle alternative. via talamica.

A seconda del tipo di dolore trasportato: cambiano le vie di conduzione nervosa. nessuna delle alternative. hanno un'unica via di conduzione nervosa. hanno le stesse vie di conduzione nervosa.

Qual è il nucleo talamico coinvolto nel dolore cronico: nucleo mediale. nucleo laterale. nucleo anteriore. nessuna delle alternative.

La via paleospinotalamica (o spinoreticolare) conduce: il dolore cronico. il dolore acuto. nessuna delle alternative. il dolore idiopatico.

Dopo aver fatto sinapsi con il II neurone della sensibilità dolorifica, lo stimolo: risale controlateralmente. risale ipsilateralmente. nessuna delle alternative. risale per metà ipsilatelarmente e metà controlateralmente.

Quale tra questi non è organizzato somatotopicamente in corteccia?. il dolore. nessuna delle alternative. il movimento. il tatto.

Nella via del dolore il terzo neurone è situato: nel talamo. nel tronco encefalico. nessuna delle alternative. nei gangli della base.

Cosa hanno in comune le vie del dolore e le vie del tatto?. il primo neurone è comune a entrambe le vie. nessuna delle alternative. il secondo neurone è in comune a entrambe le vie. il terzo neurone è comune a entrambe le vie.

Le vie del dolore sono: ascendenti. sia ascendenti che discendenti. nessuna delle alternative. discendenti.

Il dolore idiopatico: non ha causa evidente. ha sempre una causa rilevabile agli esami strumentali. è un dolore ginecologico. nessuna delle alternative.

Quale può essere una causa del dolore neuropatico centrale?. tutte le risposte sono corrette. Sclerosi multipla. Lesioni midollari. Malattie cerebrovascolari.

Il dolore neuropatico periferico può essere causato da: compressione radicolare. nessuna delle alternative. tendinite. frattura ossea.

Quale dolore risponde meglio alla terapia analgesica e antinfiammatoria?. Dolore nocicettivo. nessuna delle alternative. Dolore neuropatico. Dolore idiopatico.

A livello fisiopatogenetico, il dolore è: tutte le risposte sono corrette. neuropatico. idiopatico. nocicettivo.

Quale tipo di dolore ha un connotato di "sopravvivenza"?. dolore acuto. dolore non localizzato. dolore cronico. nessuna delle alternative.

Il dolore può essere: tutte le risposte sono corrette. non localizzato. acuto. cronico.

La via neospinotalamica (o spinotalamica) conduce: il dolore acuto. il dolore cronico. il dolore idiopatico. nessuna delle alternative.

Qual è il nucleo talamico coinvolto nel dolore acuto: nucleo laterale. nucleo anteriore. nessuna delle alternative. nucleo mediale.

Le aree uditive sono organizzate in base: alla frequenza. all'ampiezza. nessuna delle alternative. al timbro.

Qual è la funzione generale dei collicoli superiori?. La localizzazione nello spazio delle informazioni sensoriali. nessuna delle alternative. La localizzazione nel tempo delle informazioni sensoriali. Il sequenziamento nello spazio delle informazioni sensoriali.

Gli strati superficiali dei collicoli superiori ricevono: input visivi. input uditivi. input verbali. nessuna delle alternative.

Gli strati interni dei collicoli superiori, che ricevono input uditivi, sono disposti secondo una mappa: spaziale uditiva. nessuna delle alternative. frequenza uditiva. temporale uditiva.

I segnali provenienti da ciascun orecchio sono trasmessi alla corteccia uditiva: ipsilaterale e controlaterale. ipsilaterale all'orecchio che percepisce il suono. controlaterale all'orecchio che percepisce il suono. nessuna delle alternative.

L'orecchio dell'essere umano percepisce le vibrazioni: fra circa 20 e 20.000 hertz (cicli per secondo). fra circa 20.000 e 30.000 hertz (cicli per secondo). nessuna delle alternative. fra circa 400 e 40.000 hertz (cicli per secondo).

Qual è la struttura deputata alla ricezione delle onde sonore?. l'orecchio. gli occhi. nessuna delle alternative. la pelle.

Le strutture dell'orecchio comunicano con il SNC attraverso: il meato acustico interno. il meato nasale. nessuna delle alternative. il forame pervio.

L'orecchio esterno comprende: padiglione auricolare ed il condotto uditivo esterno. la cavità del timpano. la staffa, l'incudine e il martello. nessuna delle alternative.

L'orecchio medio comprende: la staffa, l'incudine e il martello. nessuna delle alternative. padiglione auricolare. il condotto uditivo esterno.

Da quanti strati è composto il timpano?. 3. 4. nessuna delle alternative. 2.

L'orecchio interno comprende: il labirinto osseo e membranoso. padiglione auricolare ed il condotto uditivo esterno. nessuna delle alternative. la staffa, l'incudine e il martello.

Qual è il vero organo neuro-sensoriale uditivo: l'organo del Corti. corpuscoli di Pacini. nessuna delle alternative. forame di Magendie.

La chiocciola si trova: nell'orecchio interno. nell'orecchio medio. nessuna delle alternative. nell'orecchio esterni.

Per quanto riguarda il suono, l’ampiezza indica: l'intensità del suono. l'altezza del suono. nessuna delle alternative. il timbro del suono.

I segnali provenienti da ciascun orecchio sono combinati fra loro: a livello dei nuclei olivari superiori. a livello dei nuclei olivari mediali. nessuna delle alternative. a livello dei nuclei olivari inferiori.

Le onde sonore provocano la vibrazione: della membrana timpanica. nessuna delle alternative. della membrana basale. della membrana vibrante.

Nel suono, le vibrazioni sono trasmesse a tre ossicini dell’orecchio medio: martello, incudine e staffa. nessuna delle alternative. tamburo, incudine e piccone. martello, incudine e piccone.

Nell'orecchio, la finestra ovale trasferisce le vibrazioni al liquido contenuto: nella coclea. nessuna delle alternative. nello umor acqueo. nel timpano.

L’organizzazione del sistema uditivo è: tonotopica. somatotopica. nessuna delle alternative. retinotopica.

In quale lobo è contenuta l'area uditiva primaria: lobo temporale. nessuna delle alternative. lobo frontale. lobo occipitale.

Come si chiama la struttura più esterna e biancastra dell'occhio?. sclera. cornea. fovea. nessuna delle alternative.

Come si chiama la struttura più esterna e trasparente dell'occhio?. cornea. sclera. nessuna delle alternative. fovea.

In quanti scomparti, contenenti liquido, sono suddivisi i bulbi oculari?. 2. 3. 4. nessuna delle alternative.

bulbi oculari sono direttamente collegati al cervello tramite: i nervi ottivi. i nervi cranici. i nervi spinali. nessuna delle alternative.

I tendini dei muscoli estrinseci dell'occhio si inseriscono: sulla sclera. sulla congiuntiva. sul cristallino. nessuna delle alternative.

La sclera è rivestita da una sottile membrana trasparente che prende il nome di : congiuntiva. cornea. nessuna delle alternative. cristallino.

Nella retina, le cellule amacrine modulano le sinapsi tra: cellule bipolari e gangliari. nessuna delle alternative. fotorecettori e cellule bipolari. fotorecettori e cellule bipolari.

La via ottica nasce da: dai neuroni dello strato bipolare della retina. dai neuroni dello strato gangliare della retina. nessuna delle alternative. dai neuroni dello strato dei fotorecettori della retina.

La membrana intermedia dell'occhio si chiama: tonaca vascolare. tonaca nervosa. nessuna delle alternative. tonaca fibrosa esterna.

La membrana più interna dell'occhio si chiama: tonaca nervosa. tonaca fibrosa esterna. tonaca vascolare. nessuna delle alternative.

La pupilla e l'iride si trovano nella: tonaca vascolare. nessuna delle alternative. tonaca fibrosa esterna. tonaca nervosa.

E' una struttura innervata e vascolarizzata dell'occhio: pupilla. sclera. nessuna delle alternative. cornea.

La retina: contiene fotorecettori. nessuna delle alternative. contiene nocicettori. contiene neuroni pseudounipolari.

Nell'occhio, la camera anteriore è compresa: fra cornea ed iride. dietro al cristallino. fra iride e cristallino. nessuna delle alternative.

Nell'occhio, la camera posteriore è compresa: fra iride e cristallino. dietro al cristallino. nessuna delle alternative. fra cornea ed iride.

Nell'occhio, la camera vitreale è posta: dietro al cristallino. nessuna delle alternative. fra iride e cristallino. fra cornea ed iride.

E' il trasduttore dell'occhio: retina. nessuna delle alternative. cristallino. cornea.

Viene trasformata in potenziali d'azione dal trasduttore dell'occhio: energia luminosa. energia eolica. nessuna delle alternative. energia meccanica.

Il nervo ottico è formato: dagli assoni dei neuroni dello strato gangliare della retina. nessuna delle alternative. dai corpi cellulari dei neuroni dello strato bipolare della retina. dai corpi cellulari dei neuroni dello strato gangliare della retina.

Il nervo ottico di destra e quello di sinistra: si incontrano nel chiasma ottico. nessuna delle alternative. formano unicamente vie ottiche ipsilaterali. formano unicamente vie ottiche controlaterali.

Nella retina, le cellule orizzontali modulano le sinapsi tra: fotorecettori e cellule bipolari. nessuna delle alternative. fotorecettori e cellule amacrine. coni e bastoncelli.

I due nervi ottici dopo esser fuoriusciti dal chiasma ottico danno vita: al tratto ottico. nessuna delle alternative. al tratto otrottico. al tratto oculistico.

centri ottici primari sono formati da: corpi genicolati laterali. corpi genicolati superiori. nessuna delle alternative. corpi genicolati mediali.

Come si chiama la struttura che dai corpi genicolati laterali, attraversando la capsula interna, arriva alla corteccia visiva: nessuna delle alternative. radiazione ottica. nervo ottico. tratto ottico.

L'area visiva primaria si trova: nel lobo occipitale. nessuna delle alternative. nel lobo parietale. nel lobo temporale.

Completa la frase "Alcune fibre …........ si distaccano da esso per penetrare nell'encefalo e raggiungere i nuclei soprachiasmatici". del tratto ottico. nessuna delle alternative. del nervo ottico. della radiazione ottica.

La retina fa parte: del SNC. del SNP. del SNA. nessuna delle alternative.

Prendendo in considerazione gli strati della retina, qual è quello che la luce raggiunge per ultimo?. lo strato dei fotorecettori. lo strato delle cellule gangliari. lo strato delle cellule bipolari. nessuna delle alternative.

I bastoncelli: funzionano solo con luce di bassa intensità. funzionano solo con luce di alta intensità. funzionano con luce di bassa e alta intensità. nessuna delle alternative.

I bastoncelli: non sono sensibili ai colori. sono sensibili solo ai colori scuri. nessuna delle alternative. sono sensibili solo ai colori chiari.

Dove non sono presenti i bastoncelli?. Nella fovea. tutte le risposte sono corrette. Nell'iride. Nella retina.

i coni: rispondolo alla luce intensa. sono il primo strato di cellule che la luce raggiunge. nessuna delle alternative. sono responsabili della visione in bianco e nero.

La membrana più esposta all'ambiente esterno dell'occhio si chiama: tonaca fibrosa esterna. tonaca vascolare. tonaca nervosa. nessuna delle alternative.

I coni: sono sensibili ai colori. sono sensibili solo ai colori chiari. nessuna delle alternative. sono sensibili solo ai colori scuri.

L'ipotalamo è il principale controlore del: SNA. nessuna delle alternative. SNP. SNC.

L'ipotalamo fa parte: del diencefalo. del prosencefalo. nessuna delle alternative. del telencefalo.

L'ipotalamo è posizionato: sotto il talamo e sopra l'ipofisi. tra il talamo e l'ipofisi. nessuna delle alternative. sopra il talamo e sotto l'ipofisi.

Qual è il bersaglio dell' ormone tiroideo-stimolante?. l'ipofisi. la tiroide. le ghiandole surrenali. nessuna delle alternative.

La melatonina esogena è considerata una sostanza: un cronobiotico. nessuna delle alternative. un ipnotico. un sedativo.

Il precursore della melatonina è: la serotonina. l'acetilcolia. nessuna delle alternative. la dopamina.

Quale struttura è responsabile del ciclo circadiano?. I nuclei soprachiasmatici. Ie ghiandole surrenali. I nervi ottici. nessuna delle alternative.

I neuroni dei nuclei soprachiasmatici: sono inattivi durante il sonno. sono attivi durante il sonno. non sono coinvolti nei ritmi circadiani. nessuna delle alternative.

La melatonina è sintetizata: nella ghiandola pineale. nessuna delle alternative. nell'ipotalamo. nell'ipofisi.

Quale tra queste affermazioni riguardante il sonno è falsa?. nessuna delle alternative. il sonno non è un bisogno primario. è un comportamento caratterizzato da un' alterazione della coscienza. durante il sonno, nell’organismo si verificano molti cambiamenti.

Durante la veglia, l'elettroencefalogramma di una persona normale mostra due modelli basilari di attività, quali?. onde Alpha e Beta. nessuna delle alternative. onde Delta. onde Theta.

Quali sono le onde che l'EEG rileva quando il soggetto è "sonnolento"?. onde Theta. Onde Alfa. onde Delta. nessuna delle alternative.

Il sonno ad onde lente è caratterizzato da attività: Delta. nessuna delle alternative. Theta. Alfa.

Il sonno REM è caratterizzato da: tutte le risposte sono corrette. da movimenti oculari rapidi. perdita di tono muscolare. da un generale aumento della variabilità dell’attività del sistema nervoso autonomo.

Nella fase di sonno REM: i motoneuroni spinali sono inibiti. l'attività elettroencefalografica è intervallata da onde alfa. nessuna delle alternative. l' attività elettroencefalografica è sincronizzata.

In condizioni di normalità, la fase REM emerge: dopo circa 90 minuti dall'addormentamento. nessuna delle alternative. dopo circa 10 minuti dall'addormentamento. subito dopo l'addormentamento.

La porzione caudale della formazione reticolare è implicata: nel sonno REM. nell'addormentamento. nel sonno a onde lente. nessuna delle alternative.

Moruzzi e Magoun riguardo il sonno proposero che: bassi livelli di attività della formazione reticolare producono il sonno. livelli di attività della formazione reticolare non hanno a che fare con il sonno. nessuna delle alternative. alti livelli di attività della formazione reticolare producono il sonno.

Cosa scoprì Von Economo sul sonno negli studi sull'encefalite letargica?. che l’ipotalamo posteriore promuove la veglia, mentre l’ipotalamo anteriore promuove il sonno. che l’ipotalamo posteriore promuove il sonno, mentre l’ipotalamo anteriore promuove la veglia. nessuna delle alternative. che l’ipotalamo posteriore promuove sia il sonno che la veglia.

I pazienti vittime di encefalite letargica che avevano difficoltà a dormire, avevano lesioni: all’ipotalamo anteriore. all'intero ipotalamo. nessuna delle alternative. all'ipotalamo posteriore.

L'insonnia è caratterizzata da: da difficoltà ad iniziare o mantenere il sonno. da difficoltà a rimanere svegli durante la veglia. da difficoltà a rimanere svegli durante la notte. nessuna delle alternative.

La difficoltà a inziare il sonno nei bambini: può manifestarsi come difficoltà a iniziare il sonno senza l’intervento della persona che se ne prende cura. nessuna delle alternative. può manifestarsi come difficoltà a mettersi a letto senza l’intervento della persona che se ne prende cura. può manifestarsi come difficoltà a svegliarsi senza l’intervento della persona che se ne prende cura.

Caratteristica dell'insonnia può essere: risveglio precoce al mattino con incapacità di riaddormentarsi. facilità di riaddormentarsi durante il periodo di veglia. nessuna delle alternative. risveglio posticipato al mattino.

Secondo i criteri, l'insonnia: si verifica almeno 3 volte a settimana e persiste per almeno 3 mesi. si verifica almeno 1 volta a settimana e persiste per almeno 1 mese. nessuna delle alternative. si verifica almeno 1 volta a settimana e persiste per almeno 1 anno.

Cosa può aiutare nell'insonnia: rispettare le regole di igiene del sonno. nessuna delle alternative. stancarsi prima di dormire. rispettare il fatto di non avere sonno ribaltando i ritmi.

Le regole dell’igiene del sonno sono: una serie di comportamenti che favoriscono un sonno notturno di buona qualità. nessuna delle alternative. una serie di comportamenti che favoriscono il precoce addormentamento. una serie di comportamenti che favoriscono il risveglio ottimale.

Nella paralisi del sonno: tutte le risposte sono corrette. c'è l’incapacità dell’individuo di muoversi nella fase di addormentamento o al risveglio. il corpo è completamente paralizzato. la persona è perfettamente cosciente.

Il riscontro di bassi o indosabili livelli di ipocretina/orexina liquorale si ritrovano: nella narcolessia di tipo 2. nessuna delle alternative. nella narcolessia di tipo 1. nell'insonnia.

L'ipersonnia idiopatica è caratterizzata da: sonnolenza diurna eccessiva con emergenza precoce del sonno REM. nessuna delle alternative. sonnolenza diurna eccessiva con difficoltà ad addormentarsi la sera. sonnolenza diurna eccessiva, aumentato tempo di sonno nelle 24 ore in presenza di un sonno notturno con normali caratteristiche.

Il sonno notturno di una persona che soffre di narcolessia è: frammentato. nessuna delle alternative. continuativo. ristoratore.

L'ipersonnia è caratterizzata: da una sonnolenza eccessiva durante la veglia. nessuna delle alternative. da una condizione di veglia eccessiva. da una difficoltà a dormire più del dovuto.

La cataplessia è: una improvvisa perdita del tono muscolare durante la veglia, spesso scatenata da un’esperienza emotiva. un improvviso irrigidimento dei muscoli spesso scatenato da attività ridondanti. nessuna delle alternative. un improvviso irrigidimento muscolare spesso scatenato da un’esperienza emotiva.

La narcolessia è caratterizzata da: ripetuti episodi di sonno diurno. stanchezza diurna ma facile veglia notturna. difficoltà ad addormentarsi. nessuna delle alternative.

La narcolessia è caratterizzata da: tutte le risposte sono corrette. da cataplessia. paralisi del sonno. sonnolenza diurna.

La narcolessia è: una ipersonnia. una condizione di veglia prolungata. una difficoltà simile all'insonnia. nessuna delle alternative.

Qual è il neurotrasmettitore coinvolto nella narcolessia?. L'Orexina. La melatonina. nessuna delle alternative. La Serotonia.

Dove viene sintetizzata l'orexina?. dall’ipotalamo posteriore. dall'ipofisi. nessuna delle alternative. dall’ipotalamo anteriore.

Il cronotipo è: la fascia oraria durante la quale si sente il bisogno di dormire. nessuna delle alternative. è uguale per tutti gli esseri umani. è l'ora in cui tutti dovremmo addormentarci.

I disturbi del sonno REM sono caratterizzati da: coparsa di episodi di intensa attività motoria che colpisce vari gruppi muscolari. comprendono manifestazioni verbali. assenza di atonia muscolare. tutte le risposte sono corrette.

I pazienti affetti da disturbi del sonno REM: hanno sempre gli occhi chiusi. nessuna delle alternative. sono consapevoli dell’ambiente circostante. parlano con nessi logici.

Il sonnambulismo: è un disturbo del sonno NON REM. nessuna delle alternative. mettono in azione i sogni. è un disturbo del sonno REM.

I pazienti con sonnambulismo: tutte le risposte sono corrette. continuano a dormire. possono parlare. hanno sempre gli occhi aperti.

Qual è la proteina coinvolta nelle encefalopatie spongiformi?. proteina prionica. tau. α-sinucleina. nessuna delle alternative.

Nel disturbo neurocognitivo lieve: l'autonomia funzionale è conservata. nessuna delle alternative. l'autonomia funzionale non è conservata. l'autonomia funzionale non è conservata solo per l'uso di ausili.

Qual è la proteina coinvolta nella demenza da corpi di Lewy?. α-sinucleina. nessuna delle alternative. proteina prionica. β-amiloide.

Le demenze primarie corticali sono caratterizzate da: disturbi cognitivi presenti fin da subito. rallentamento e alterazioni comportamentali. disfunzioni motorie. nessuna delle alternative.

Le demenze primarie sottocorticali sono caratterizzate da: rallentamento e alterazioni comportamentali. nessuna delle alternative. disturbi cognitivi presenti fin da subito. alterazioni della memoria.

Nel disturbo neurocognitivo maggiore: l'autonomia funzionale è compromessa. nessuna delle alternative. l'autonomia funzionale è conservata. l'attività funzionale è conservata grazie all'uso di ausili.

Il grado di gravità del disturbo neurocognitivo si basa su: sul grado di interferenza con lo svolgimento autonomo delle attività quotidiane di base e strumentali e per livello di compromissione. nessuna delle alternative. sul grado di interferenza solo con lo svolgimento autonomo delle attività quotidiane di base. sul grado di interferenza con lo svolgimento autonomo delle attività strumentali.

Le difficoltà cognitive nelle persone con demenza: hanno un netto miglioramento e un netto peggioramento poco dopo. hanno un declino rispetto al precedente livello di funzionamento cognitivo. nessuna delle alternative. sono stabili al livello di funzionamento cognitivo massimo raggiunto.

I criteri per porre diagnosi di demenza prevedono che ci siano: disturbi cognitivi e difficoltà nelle attività quotidiane. solo i disturbi cognitivi. solo le alterazioni nel quotidiano. nessuna delle alternative.

Cosa può portare a un invecchiament patologico?. eccesso di stress ossidativo. nessuna delle alternative. fisiologica riduzione dell' acetilcolina. cambiamenti nella personalità.

Si definiscono “anziani fragili” quelli: con pluripatologie. con l'osteoporosi. tutti gli anziani sopra gli 80 anni. nessuna delle alternative.

Nelle demenze secondarie appaiono di grande importanza: i fattori di rischio. l'età. nessuna delle alternative. la familiarità.

Le demenze secondarie: sono quelle che compaiono successivamente ad altre patologie. sono sempre irreversibili. sono quelle legate alla terza età. nessuna delle alternative.

Le demenze secondarie: tutte le risposte sono corrette. rappresentano il 15% dei disturbi neurocognitivi. possono essere reversibili. sono causate da fattori di rischio modificabili.

Quale tra questi è un fattore di rischio modificabile?. il diabete. l'età. la sindrome di Down. nessuna delle alternative.

Quale tra questi è un fattore di rischio non modificabile?. l'età. l'obesità. il diabete. nessuna delle alternative.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. Alterazioni delle funzioni sensoriali. demenza. cambiamenti nella personalità. nessuna delle alternative.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. calo nella velocità dell’elaborazione delle informazioni. demenza. cambiamenti nella personalità. nessuna delle alternative.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. fisiologica riduzione dell' acetilcolina. nessuna delle alternative. cambiamenti nella personalità. demenza.

Cosa può portare a un invecchiament patologico?. danni al DNA. cambiamenti nella personalità. nessuna delle alternative. fisiologica riduzione dell' acetilcolina.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. non tutti gli anziani soffrono di demenza. tutti gli anziani soffrono di demenza dopo i 75 anni. nessuna delle alternative. è una condizione normale dell'invecchiamento.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza: tutte le risposte sono corrette. ha difficoltà di concentrazione. può essere distratto. ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. nessuna delle alternative. è una condizione normale dell'invecchiamento. tutti gli anziani soffrono di demenza dopo i 75 anni. non ha impatto sulle attività di vita quotidiana.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza in fase moderata: Ha maggiormente conservata l’attenzione automatica e involontaria. nessuna delle alternative. non ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione. Non ha difficoltà a eseguire su richiesta un comando motorio.

Nel caso delle demenze corticali, quale affermazione è corretta?. disturbi attentivi si accompagnano frequentemente a disturbi di memoria. i disturbi di memoria sono sempre all'esordio delle demeze corticali. sono presenti nelle prime fasi di malattia disturbi del movimento. nessuna delle alternative.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. l'età di esordio può essere intorno ai 65 anni. nessuna delle alternative. il diabete causa sempre demenza. è un processo del normale invecchiamento.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza: ha difficoltà di concentrazione. non presenta difficoltà di concentrazione. non ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione. nessuna delle alternative.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. l'età di esordio è sempre dopo i 75 anni. nessuna delle alternative. le demenze genetiche hanno un esordio precoce. l'età di esordio può essere intorno ai 65 anni.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. l'età di esordio è sempre dopo i 75 anni. è un processo del normale invecchiamento. l'età di esordio è sempre dopo i 90 anni. tutte le risposte sono corrette.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. la demenza è sempre una condizione irreversibile. nessuna delle alternative. le demenze corticali esordiscono con disturbi cognitivi. nelle demenze secondarie giocano un ruolo importante i fattori di rischio.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. adattare le attese. cercare di far apprendere nuovamente le abilità perse. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro. nessuna delle alternative.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. trovare del materiale familiare al proprio caro per condividere momenti insieme. cercare di far apprendere nuovamente le abilità perse. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro. nessuna delle alternative.

Nella malattia di Alzheimer: all'esordio il paziente ha difficoltà di apprendimento e rievocazione di eventi recenti. nessuna delle alternative. riesce ad apprendere sequenze di numeri. all'esordio il paziente ha difficoltà solo di rievocazione di eventi recenti.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. offrire conforto e sicurezza. portarlo nelle situazioni sociali in cui il proprio caro non vuole stare. nessuna delle alternative. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro.

Nell'ambito della demenza in fase moderata, quale tra queste affermazioni è corretta?. tutte le risposte sono corrette. possono venir meno le buone maniere. può emergere un linguaggio maggiormente scurrile. l'uso corretto degli oggetti può essere dimenticato.

La degenerazione nella malattia di Alzheimer: inizia con la perdita di neuroni a livello della corteccia entorinale dell'ippocampo. inizia con la perdita di neuroni corticali a livello del lobo frontale. inizia con la perdita di neuroni corticali a livello del lobo temporale. nessuna delle alternative.

Il primo problema riguardante il linguaggio nelle forme dementigene è: la ricerca della parola. nessuna delle alternative. la pronuncia della parola. la scrittura della parola.

Cosa si intende per "egocentrismo" nella demenza?. I pazienti perdono la capacità di immaginare come i loro comportamenti influenzino gli altri e sembra che manchino di empatia. nessuna delle alternative. I pazienti tendono a estromettere gli altri nelle proprie decisioni. I pazienti tendono a valutare gli eventi che hanno maggiore vantaggio per se.

Le patologie dementigene hanno esordio: insidioso. giovanile. improvviso. nessuna delle alternative.

La disartria è un disturbo: dell'articolazione. cognitivo. nessuna delle alternative. della deambulazione.

I disturbi comportamentali nelle demenze: possono essere sintomi d’esordio antecedenti a quelli cognitivi. nessuna delle alternative. sono sempre i sintomi di esordio delle demenze sottocorticali. sono sempre i sintomi di esordio delle demenze determinate geneticamente.

I comportamenti disinibiti: tutte le risposte sono corrette. sono di solito determinati da scarsa critica, attenzione concentrata solo sulla propria persona e impulsività. possono esssere rappresentati da un comportamento invasivo nei confronti di persone non conosciute. il paziente si comporta in un modo che sembra del tutto sconveniente.

Tra i comportamenti iperattivi vengono inclusi: tutte le risposte sono corrette. affaccendamento afinalistico. iperverbosità. vagabondaggio.

Nella Sun Dowing Syndrome avviene: aumento della confusione e agitazione nelle ore serali. aumento della capacità ricettiva nelle ore serali. nessuna delle alternative. aumento della sonnolenza nelle ore serali.

Come possono essere spiegate le sindromi reduplicative dal punto di vista neurobiologico?. attraverso la disconnessione fronto-temporale che impedisce al soggetto di attribuire il giusto significato delle cose. attraverso la disconnessione fronto-temporo-limbica che impedisce al soggetto di attribuire il giusto connotato affettivo. nessuna delle alternative. attraverso la disconnessione fronto-amigdala che incrementa la reazione alla paura.

L’anosognosia è la conseguenza di un danno: alle aree prefrontali. alle aree temporali. alle aree parietali. nessuna delle alternative.

Nella sindrome di Capgras il caregiver viene visto come: un individuo rimpiazzato da un impostore. nessuna delle alternative. una persona conoscituta durante l'infanzia. un proprio parente amato.

L’anosognosia è: l'incapacità di riconoscere il proprio deficit. l'incapacità di riconoscere gli oggetti. l'incapacità di riconoscersi allo specchio. nessuna delle alternative.

Chi sono i caregiver?. coloro che si prendono cura di una persona affetta da una patologia. nessuna delle alternative. coloro che si occupano di persone affette da patologie unicamente sotto pagamento. quelli che fanno una professione di aiuto (infermieri, psicologi etc.).

Cos'è il burn-out?. Una malattia della pelle. Una forma di stress che può derivare dalla natura di alcune mansioni professionali. nessuna delle alternative. una sindrome psichiatrica caratterizzata da esplosività dirompente.

Quali sono gli aspetti della demenza che maggiormente sottopongono a stress i caregiver?. Il prendersi cura di tutte le operazioni della casa e delle altre attività quotidiane. nessuna delle alternative. I disturbi comportamentali e le difficoltà comunicative. La distrazione e la difficoltà nel riconoscere i luoghi.

I disturbi della comunicazione nella persona con demenza possono essere causati: da una problematica sensoriale come la sordità. da difficoltà di concentrazione. tutte le risposte sono corrette. da difficoltà a ricordare l’argomento della conversazione.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la comunicazione, è corretta?. Per comunicare utilizziamo anche il linguaggio del corpo, i segni, il tono di voce. nessuna delle alternative. Comunicare è possibile solo con le parole. La comunicazione avviene unicamente in forma scritta.

Per facilitare la comunicazione con il paziente con demenza, cosa è corretto fare?. in caso di alterazioni dell'udito, non alzare la voce ma usare un tono basso e profondo. tutte le risposte sono corrette. incoraggiare la persona a parlare senza sostituirsi nella ricerca delle parole. non fare domande aperte per capire di cosa la persona ha bisogno.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la gestione della persona con demenza, è falsa?. sostituirsi nelle azioni in cui la persona affetta da demenza impiega troppo tempo. in caso di alterazioni dell'udito, non alzare la voce ma usare un tono basso e profondo. nessuna delle alternative. incoraggiare la persona a parlare senza sostituirsi nella ricerca delle parole.

Quali possono essere dei modi per attirare l'attenzione della persona affetta da demenza durante la comunicazione?. tutte le risposte sono corrette. utilizzare un tono della voce dolce e pacato. chiamare per nome la persona. assumere una posizione frontale mantenendo il contatto visivo.

Se la persona affetta da demenza avesse difficoltà di comprensione, cosa sarebbe giusto fare?. evitare linguaggio infantile. fare richieste complesse. nessuna delle alternative. alzare il tono della voce.

Se la persona affetta da demenza avesse difficoltà di comprensione, cosa sarebbe giusto fare?. semplificare il più possibile le frasi. fare richieste complesse. nessuna delle alternative. alzare il tono della voce.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la comunicazione, è corretta?. tutte le risposte sono corrette. la persona affetta da demenza può avere difficoltà nel rispettare e comprendere i turni comunicativi. è bene trattare le persone come adulti anche quando sono evidenti alterazioni nella comprensione. anche durante un discorso illogico è mantenuta la prosodia.

L'atteggiamento empatico durante la comunicazione con la persona affetta da demenza: richiede esercizio. è un'abilità innata. nessuna delle alternative. è una capacità del solo caregiver.

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