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PSic SOCI PT.2

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PSic SOCI PT.2

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Psicologia sociale

Creation Date: 2025/05/16

Category: Others

Number of questions: 57

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Non sarebbe del tutto corretto. studiare il benessere. far coincidere la felicità con il benessere. studiare la felicità. favorire l'adherence.

La felicità edonica rappresenta. il piacere definito da uno stato di malattia. il piacere definito dalla sola dimensione affettiva negativa. il piacere definito dalla dimensione affettiva e dalla soddisfazione di vita. la resilienza.

Secondo l’OMS, nel 1948, a definire la salute. «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità». «uno stato di completo benessere fisico e mentale, ma non sociale». «uno stato di completo malessere fisico, mentale e sociale affrontato con gioia». «uno stato di completo benessere fisico».

Si indichi l'affermazione SBAGLIATA. Il benessere sociale include, fra gli altri, anche la dimensione. del principio di equità. dell'integrazione sociale. dell'accettazione sociale. della coerenza sociale.

Il benessere sociale include, fra gli altri, anche la dimensione. dell'attenzione emotiva. del principio di equità. della personalità autoritaria. dell'accettazione sociale.

Secondo Keyes (1998), per benessere sociale si intende. la valutazione personale delle proprie condizioni di vita e del proprio funzionamento nella società. la valutazione personale del proprio funzionamento nella società, ma non delle proprie condizioni di vita. la valutazione personale delle proprie condizioni di vita, ma non del proprio funzionamento nella società. una valutazione di cui non tenere conto in quanto delegittimata dall'OMS.

La felicità eudaimonica rappresenta. il benessere autocentrato e narcisista. il benessere psicologico anche declinato nelle forme dell’autorealizzazione. il benessere che provano gli altri importanti per la persona. una forma di benessere che le ricerche hanno mostrato irreale.

L'OMS (1998). ha dato una buona definizione di qualità di vita. non ha mai dato una definizione di qualità di vita. ritiene che non sia il caso di considerare il tema della qualità di vita. si è occupata solo di malattia, escludendo ciò che riguarda la salute.

Fra le 4 macro-aree della versione breve dello strumento di rilevazione della qualità di vita denominato "WHOQoL-BREF" NON è inclusa quella. fisica. del flow. delle relazioni sociali. psicologica.

Fra le 4 macro-aree della versione breve dello strumento di rilevazione della qualità di vita denominato "WHOQoL-BREF" troviamo quella. della malattia. del flow. fisica. dell'associazionismo.

L’OMS ha individuato 6 macro-aspetti della qualità di vita tra cui. non troviamo anche quello fisico. troviamo anche quello autoritarista. non troviamo anche quello dell'ambiente. troviamo anche quello psicologico.

L’insieme delle «percezioni che gli individui hanno della propria collocazione nella vita in relazione al contesto culturale e al sistema di valori in cui vivono e rispetto ai propri obiettivi...». Questo è l'inizio della definizione data dall'OMS nel 1998 di. malattia. stato di flow. qualità di vita. virtù umana.

È corretto affermare che il progresso umano comporta anche. la garanzia di una equa distribuzione delle risorse per le sole persone in salute. la garanzia di una equa distribuzione delle risorse. la garanzia di distribuzione delle risorse sbilanciata a favore dei gruppi più felici. la garanzia di distribuzione delle risorse sbilanciata a favore dei gruppi più ricchi.

Tra gli approcci che si sono occupati di studiare la qualità di vita abbiamo un approccio che guarda al principio di equità e ai diritti universali, ossia al concetto di giustizia sociale. che si focalizza esclusivamente sul PIL della propria nazione. che si focalizza sull'importanza di legittimare qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza sociale verso i più fragili. nessuna delle risposte fornite. che si focalizza sul principio di equità nella distribuzione delle risorse, delle opportunità e che mostra tra i suoi indicatori, per esempio, il diritto al soddisfacimento dei bisogni primari.

Secondo Schalock il costrutto di qualità di vita. è un costrutto che non risulta influenzato né da fattori individuali né ambientali. è un costrutto che in realtà non esiste. è un costrutto multidimensionale. è un costrutto monodimensionale.

Tra gli approcci che si sono occupati di studiare la qualità di vita abbiamo un approccio che guarda alla dimensione socioeconomica, ossia allo sviluppo socio-economico. nessuna delle risposte fornite. che ha tralasciato la relazione fra sviluppo economico e sviluppo sociale. che ha guardato alla relazione fra sviluppo economico e sviluppo sociale. che ha guardato allo sviluppo economico non considerando lo sviluppo sociale.

Un approccio allo studio della qualità di vita che si rifà al pensiero di Amartya Sen, considerando le funzionalità individuali in relazione alle possibilità a cui si può accedere. non considera assolutamente le peculiarità di ciascuno, né rispetta le competenze del singolo. considera la persona come individuo attivo, capace di perseguire e realizzare i propri scopi. è contrario al principio di equità e di giustizia sociale. considera la persona come individuo del tutto passivo.

Lazarus e Folkman propongono un modello di risposta agli eventi stressanti. che prende in considerazione la variabile del coping. che non prende assolutamente in considerazione la variabile del coping. che prende in considerazione la variabile del contatto. che prende in considerazione la variabile dell'aggressività alla base del cambiamento.

Indicare l'affermazione corretta. Lo stressor è la risposta fisiologica all'eustress. Distress ed eustress sono sinonimi e indicano la stessa situazione. Il distress è una situazione stressante, ma con risvolti positivi e gratificanti. Il distress è una situazione spiacevole e con risvolti negativi.

Le strategie di coping rappresentano. le qualità di un soggetto passivo. le possibili modalità di fronteggiamento di una situazione stessante. le risorse che mancano durante una situazione stressante. lo stato di flow della persona.

Possiamo dire che "stressor" e "stress". sono assolutamente la stessa identica cosa. non sono sinonimi. sono sinonimi. non esistono nella società attuale.

Lo stress è la risposta fisiologica allo stressor. Questa affermazione può dirsi corretta, ma solo quando lo stressor è positivo. Questa affermazione può dirsi corretta, ma solo quando lo stressor considerato è una malattia cronica. Questa affermazione non può dirsi corretta poiché è lo stressor è concetto inventato. Questa affermazione può dirsi corretta.

Nel corso della vita può capitare. di imbattersi in eventi stressanti, momenti di crisi, periodi difficili, malattie, ma questo vale solo per le persone che vivono nei Paesi più poveri del mondo. di imbattersi in eventi stressanti, momenti di crisi, periodi difficili, malattie. di imbattersi in eventi stressanti, momenti di crisi, periodi difficili, malattie, ma questo vale solo per le persone sfortunate. di imbattersi in eventi stressanti e momenti di crisi, ma mai in periodi difficili e malattie.

In caso di traumi e grandi catastrofi. meglio non attivare alcuna rete sociale. è bene creare una distanza fatta di indifferenza ed evitamento. meglio lasciare che le vittime si salvino da sole per non renderle dipendenti. non bisogna colpevolizzare le vittime.

L'autoefficacia rappresenta il…. «complesso processo dello stato di flow in ambito sportivo». «complesso processo di valutazione di propri stressor». «complesso processo di valutazione della propria felicità». «complesso processo di valutazione delle proprie competenze e dei propri comportamenti».

In psicologia, per resilienza si intende la capacità di un individuo di affrontare in modo positivo una situazione di difficoltà. facendo finta di niente. riuscendo a riorganizzare positivamente la propria vita a scapito dei propri familiari. riuscendo sia a riorganizzare positivamente la propria vita sia a trarre un profitto da tale esperienza difficile. riuscendo esclusivamente a trarre un profitto in denaro da tale esperienza difficile.

Caratteristica della resilienza è. l'attaccamento insicuro. il cambiamento. la passività. il tenore di vita.

Si può intendere la resilienza quale. capacità attiva di ri-adattarsi, ri-ambientarsi. capacità passiva di subire gli eventi. capacità passiva di subire gli eventi, ma questo vale solo per le donne. capacità attiva di ri-adattarsi, ri-ambientarsi, ma questo vale solo per le donne.

Resilienza deriva del latino. bruciare. strapparsi. rovinare. rimbalzare.

Per resilienza si intende. la capacità di spaccarsi a seguito di un urto. l'incapacità di un individuo di affrontare in modo positivo una situazione di difficoltà. la capacità di resistere all’urto senza danni o grazie a un recupero in termini di trasformazione. la capacità di un individuo di resistere a un urto della vita infrangendosi totalmente.

Quale concetto fa riferimento alla proprietà di un materiale di resistere agli urti senza infrangersi e comportandosi quasi come un elastico?. il flow. la resilienza. la malattia. l'illness.

L'Institute of Medicine prevede. interventi indicati rivolti a tutta la popolazione. interventi selettivi diretti a tutta la popolazione. interventi universali diretti a tutta la popolazione. interventi universali, ma non indicati.

Il modello di prevenzione di Caplan. prevede solo la prevenzione primaria. prevede prevenzione primaria, secondaria e terziaria. non esiste. prevede prevenzione secondaria e terziaria, ma non primaria.

La prevenzione primaria agisce. quando la malattia è conclamata. quando la malattia è insorta. per ridurre le recidive. quando la persona è in salute.

Chi si occupò dell'"aver cura di sé", considerandolo in termini di "tecnologie"?. Foucault. Seligman. Ryff. Sen.

La capacità di un organismo di recuperare la propria stabilità interna attraverso il cambiamento è detta. flow. allostasi. attenzione. prevenzione.

A livello fisiologico, sistemi allostatici fisiologici adattativi. permettono all’organismo di riadattarsi alla nuova situazione. permettono all’organismo di evitare qualsiasi nuova situazione. non esistono. creano un sovraccarico allostatico che porta alla morte dell'organismo.

L'allostasi è un concetto che indica. la morte dell'organismo. un processo attivo di ri-adattamento attraverso un cambiamento fisiologico dell’organismo. il mantenimento della stabilità attraverso la costanza e senza variazioni fisiologiche. un intervento di prevenzione primaria.

Quando lo stressor diventa cronico. il carico allostatico non può assolutamente diventare un sovraccarico allostatico nocivo per l’organismo. nessuna delle risposte fornite poiché nessuno stressor può diventare cronico. il carico allostatico diventa un sovraccarico allostatico benefico per l’organismo. il carico allostatico diventa un sovraccarico allostatico nocivo per l’organismo.

Le 4 fasi del processo di resilienza secondo Palmer e colleghi (1996) prevedono. una prima fase di ripresa della propria vita. una prima fase fiorente. una prima fase in cui si entra in uno stato di flow. una prima fase caotica.

Per Richardson, uno stressor incide sull'omeostasi biopsicospirituale. a cui segue sempre e immediatamente una fase di reintegrazione. a cui seguono una prima fase di distruzione e una seconda di reintegrazione. a cui segue semplicemente una fase di distruzione senza ulteriori sviluppi. a cui segue un'immediata crescita della persona con scoperta di risorse e qualità.

Il "Master resilience training". non esiste. è un percorso di attività fisica svoltosi in ambito militare. è un percorso di destrutturazione individuale svoltosi in ambito militare. è un percorso di sviluppo della resilienza svoltosi in ambito militare.

Secondo Richardson, tra le altre, è possibile. una ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con crescita. una ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con stato di fow attivato. una ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con crescita, ma solo nella prima infanzia. una ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con crescita, ma solo per persone con malattie croniche.

Si indichi l'affermazione ERRATA. Nel modello di Richardson si contempla un possibile percorso definito "Ricostruzione (o reintegrazione) disfunzionale". Nel modello di Richardson si contempla un possibile percorso definito "Ricostruzione (o reintegrazione) con ritorno all’omeostasi". Nel modello di Richardson si contempla un possibile percorso definito "Ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con crescita". Nel modello di Richardson si contempla un possibile percorso definito "Ricostruzione (o reintegrazione) resiliente con ritorno alla disfunzionalità".

Possiamo affermare che. la resilienza è anche associata a fattori personali, ma sicuramente non al coping. la resilienza è anche associata a fattori personali come, per esempio, l'ottimismo. la resilienza non è associabile a fattori personali. la resilienza è esclusivamente associata a fattori personali, ma non ad altri fattori come, per esempio, quelli derivanti dal mesosistema.

Il modello di resilienza di Kumpfer. si basa su un approccio sistemico. non considera l'interdipendenza individuo-ambiente. ritiene che la capacità di affrontare in modo resiliente gli eventi non sia legata, per esempio, all'autostima e all'autoefficacia. non contempla la persona.

La formula "R = f (I + P + A)" considera la resilienza come funzione. dell’individuo, della percezione della situazione stressante e dell’accettazione dell'evento. dell’individuo, della percezione della situazione stressante che hanno gli altri importanti per l'individuo e dell’ambiente. dell’individuo, della percezione della situazione stressante e dell’ambiente. dell’invalidità acquisita, della percezione della situazione stressante e dell’ambiente.

Nel riconoscimento dell'importanza dell'educazione alla resilienza. Sartori (2010) parla di «tutore di resilienza» per indicare chi favorisce lo sviluppo di tale capacità nel bambino. Sartori (2010) parla di «tutore di resilienza» per indicare chi blocca lo sviluppo di tale capacità nel bambino. Sartori (2010) afferma di non poter parlare di «tutore di resilienza» poiché nessuno può favorire lo sviluppo di tale capacità in un bambino. Sartori (2010) parla di «tutore di resilienza» per indicare il bambino resiliente.

I 3 modelli di resilienza pensati da Zimmerman e Fergus sono. processo compensativo, processo protettivo e processo di sfida. processo compensativo, processo del cortisolo e processo di sfida. processo compensativo, processo protettivo e processo di sotterfugio. processo disadattivo, processo protettivo e processo di sfida.

All'interno di un processo compensativo i fattori protettivi. possono contrastare quelli di rischio. non sono contemplati. non contrastano assolutamente quelli di rischio. si sommano a quelli di rischio, condicendo a siti disastrosi.

Zimbardo e Boyd (1999) rilevano 5 dimensioni relative al rapporto di una persona con il tempo tra cui, per esempio,. Passato Positivo e Presente Cinico. Passato Positivo e Presente Fatalista. Passato Cinico e Presente Fatalista. Passato Senza Valore e Presente Attestato.

Le esperienze positive. non superano mai quelle negative. dovrebbero essere guardate con sospetto. dovrebbero essere valorizzate. dovrebbero essere dimenticate.

Indicare la risposta SBAGLIATA. Secondo la concettualizzazione di Zimbardo e Boyd (1999) della relazione persona-tempo. per quanto riguarda il Passato Negativo, anche chi mostra tale tratto tende a essere piuttosto conservatore. il Passato Negativo indica un focus sul passato che viene sfruttato per stare bene nel quotidiano. il Passato Negativo indica un focus sul passato di cui si ricordano soprattutto eventi negativi. per quanto riguarda il Passato Negativo, anche chi mostra tale tratto tende a essere chiuso ai cambiamenti.

Attraverso il "Zimbardo Time Perspective Inventory", Zimbardo e Boyd (1999) rilevano 5 dimensioni relative al rapporto di una persona con il tempo tra cui, per esempio,. Presente Cinico e Futuro. Presente Senza Speranza e Futuro. Presente Fatalista e Futuro. Presente Fatidico e Futuro Inappropriato.

Per ricavare soddisfazione dal passato è necessario. evitare qualsiasi forma di perdono. crogiolarsi nell’astio e nel rancore verso qualcuno, ma anche verso di sé. superare antichi rimpianti. provare poca gratitudine per ciò che si ha poiché è una forma di passività nociva.

il passato. non incide sul momento presente. ha una sua dignità. andrebbe sempre dimenticato. non può assolutamente essere utilizzato a proprio vantaggio.

Colui che percepisce rammarico. è consapevole che ciò che gli è accaduto è colpa degli altri. capisce che l'agente causale è il fato. si sente personalmente responsabile della realtà fattuale. non può sentirsi agente causale dell'accaduto.

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