Psichiatria Occhiali -insicure-
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![]() Psichiatria Occhiali -insicure- Description: Scienze e tecniche psicologiche |



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Non è un sintomo: comportamento disorganizzato. Delirio. Ossessione. Umore flesso. 02. Per campo di coscienza si intende: L'insieme dei contenuti consci e inconsci. La consapevolezza di sé. Gli elementi dell'esperienza presenti nella coscienza in un dato momento. Tutte le precedenti. 01. I disturbi quantitativi della coscienza coincidono con: I disturbi della strutturazione della coscienza. Alterazioni nella strutturazione della coscienza. I disturbi dell'inconscio. disturbi della vigilanza. 02. Nella diagnosi differenziale del disorientamento rientrano: Disturbi della forma del pensiero. Disturbi d'ansia. Disturbi di personalità. Nessuna delle precedenti. 01. Il senso di agency rientra fra: I disturbi della coerenza dell'io. Disturbi dei confini del sé. Nessuna delle precedenti. I disturbi del senso di esistere o della vitalità dell'io. La prosopoagnosia consiste in: Incapacità di riconoscere metà del corpo. Nessuna delle precedenti. Incapacità di articolare le parole. Incapacità di riconoscere un deficit neurologico. 04. Il delirio nichilistico rientra fra: I disturbi della consapevolezza della propria unicità o della coerenza dell'io. Tra i fenomeni di autoscopia. Nessuna delle precedenti. I disturbi dell'attività. 05. La negazione del senso di sé si può osservare: Nelle psicosi affettive. Nei gravi disturbi d'ansia. Nei disturbi deliranti. Nessuna delle precedenti. 06. Il senso di continuità del sé riguarda: Nessuna delle precedenti. L'alterazione dei confini del sé. I fenomeni di possessione. Il senso di agentività. 07. Il fenomeno della depersonalizzazione: È raro nella popolazione generale. È parafisiologico. Se presente è indice di un disturbo d'ansia. È sempre patologico. 01. La presenza di allucinazioni orienta la diagnosi verso: Un grave disturbo d'ansia. Un disturbo psicotico. La ciclotimia. Un disturbo delirante. 10. Sono sintomi di primo rango secondo Schneider: Voci imperative. Voci commentanti. Tutte le precedenti. Voci dialoganti. 01. Le allucinazioni cenestesiche. Sono frequenti nella schizofrenia. Riguardano alterazioni della sensibilità profonda. Possono essere accompagnate da elaborazioni deliranti. Tutte le precedenti. 02. Allucinazioni olfattive possono essere presenti: Nel disturbo ossessivo-compulsivo. Nella depressione psicotica. Nella ciclotimia. Nel dismorfismo corporeo. 01. Nella circostanzialità: Il soggetto si perde in dettagli inutili. L'interlocutore non riesce a riportare il paziente sul focus del discorso. È presente nel disturbo ossessivo-compulsivo di personalità. Tutte le precedenti. 02. Paziente con concretezza del pensiero: Nessuna delle precedenti. Coglie gli aspetti pratici e concreti del discorso. Non apprezza l'aspetto metaforico del discorso. Utilizza correttamente l'aspetto metaforico del discorso. 03. Nell'accelerazione ideica: Tutte le precedenti. Vi sono molte idee interferenti rispetto al concetto principale. Nelle forme gravi si definisce fuga delle idee. I nessi associativi tra le idee incrementano. 04. La tangenzialità: È un disturbo della ridondanza procedurale. È caratterizzata dalla riduzione del contenuto concettuale dell'eloquio. Il paziente è consapevole del proprio disturbo. Nessuna delle precedenti. 05. Il deragliamento: È un disturbo della finalizzazione del pensiero. È caratterizzato da un'alterazione dei nessi associativi. Il paziente non è consapevole del proprio disturbo. Tutte le precedenti. 06. L'eloquio che manca di inflessioni e intonazione viene definito: Ipofonico. Povero. Rallentato. Aprosodico. 01. I deliri di negazione dell'esistenza di sé di un paziente depresso possonodefiniti: Disorganizzati. Estesi. Bizzarri. Olotimici. 02. Tipicamente il delirio dischiude al malato: Un significato che può essere messo in discussione da prove di realtà contrarie. Un significato nuovo sul mondo. Un significato condiviso. Un nuovo stato di coscienza. 03. L'idea prevalente è: Un pensiero intrusivo. Nessuna delle precedenti. Inverosimile. Analoga all'ossessione. 04. I deliri persecutori possono essere secondari a: Depressione. Tutte le precedenti. Deliri di grandezza. Deliri di colpa. 05. I deliri persecutori non comprendono: Deliri nichilistici. Nessuna delle precedenti. Deliri di grandezza. Deliri di colpa. 06. Paziente che teme che un familiare stia raccogliendo prove che attestino la sua colpevolezza al fine di farlo imprigionare presenta: Deliri di colpa. Deliri di persecuzione. Deliri di rivendicazione. Deliri di riferimento. 07. Paziente che ritiene di essere controllato dalla polizia attraverso lo smartphone presenta: Deliri di nocumento. Deliri di influenzamento. Deliri di riferimento. Deliri persecutori. 08. Riguardo ai deliri di influenzamento: Il paziente che ritiene che i propri pensieri siano influenzati da forze esterne è consapevole che sta delirando. Non sono sintomi di primo rango secondo Schneider. Nessuna delle precedenti. Non riguardano la perdita dei confini del sé. 09. Paziente che ritiene che i propri pensieri siano stati inseriti nella sua testa da un'organizzazione criminale presenta: Non sta delirando. Ossessioni. Deliri persecutori. Deliri di influenzamento. 10. La percezione delirante: Dischiude al paziente un significato nuovo sul mondo. È un sintomo di primo rango secondo Schneider. Il paziente percepisce un dato di realtà esterno a cui viene attribuito un significato delirante. Tutte le precedenti. 11. I deliri di un paziente che ritiene di essere perseguitato sul lavoro, che la propria moglie lo stia controllando attraverso lo smartphone e che per questo verrà coinvolto in un'importante missione segreta si può definire: Olotimico. Bizzarro. Esteso. Ipertimico. 01. Ipermnesia si può presentare: Nella depressione. Tutte le precedenti. In stati tossici. Nell'ipomania. 10. L'epifisi produce: Dopamina. Serotonina. Nessuna delle precedenti. Noradrenalina. 01. Paziente che presenta variazioni mutevoli dello stato affettivo presenta: Labilità affettiva. Irritabilità. Ciclotimia. Ambivalenza affettiva. 02. Paziente che contemporaneamente prova sentimenti polarità opposta presenta: Bipolarità. Labilità affettiva. Ciclotimia. Nessuna delle precedenti. 03. Entarno in diagnosi differenziale con l'appiattimento affettivo: I disturbi dell'umore. Tutte le precedenti. La malattia di Parkinson. L'uso di neurolettici. 04. L'alessitimia non è caratterizzata da: Mancanza di attività fantastico-immaginativa. Labilità affettiva. Stile di pensiero concreto. Incapacità di identificare gli stati emotivi. 05. L'alessitimia è caratterizzata da: Ridotta capacità di distinguere sensazioni corporee, emozioni, pensieri. Suggestionabilità. Ipocondria. Appiattimento affettivo. 06. L'anedonia è un sintomo: Patognomonico di schizofrenia. Reperibile in diversi disturbi psichiatrici. È un disturbo a sé stante. È un segno. 07. L'anedonia è un sintomo centrale: Della depressione. Dell'abuso di sostanze. Dei disturbi alimentari. Della schizofrenia. 08. Paziente che presenta una ridotta responsività affettiva presenta: Depressione. Alogia. Anedonia. Appiattimento affettivo. 01. L'attacco di panico può essere caratterizzato da: Nessuna delle precedenti. Ossessioni, vertigini, vampate di calore. Tachicardia, allucinazioni, tremore. Deliri, nausea, euforia. 02. L'attacco di panico può essere caratterizzato da: Tremore, parestesie, ossessioni. Sudorazione, cardiopalmo, tachicardia. Vertigine, tachicardia, flashback. Dispnea, tristezza, angoscia. 03. Effetto collaterale dell'uso di neurolettici non è: Distonie. Bradicinesia. Nessuna delle precedenti. Acatisia. 04. La bradicinesia può essere presente: Nell'uso di neurolettici. Nella depressione. Nella malattia di Parkinson. Tutte le precedenti. 05. Paziente con incapacità a stare seduto e necessità continua di alzarsi e muoversi presenta: Bradicinesia. Distonia. Deficit di attenzione. Acatisia. 06. Le steretipie rientrano in diagnosi differenziale con: Tic. Nessuna delle precedenti. Compulsioni. Tutte le precedenti. 07. Paziente che ripete in maniera persistente gesti o parole presenta: c. Tutte le precedenti. Stereotipie. Compulsioni. 08. Paziente che oppone resistenza ai comandi dell'intervistatore non presenta: Apatia. Anedonia. Tutte le precedenti. Coglie gli aspetti pratici e concreti del discorso. 11. Costituisce un esempio di distonia: Postura camptocormica. Tremore fine di una mano. Crisi oculogire con contrazione dei muscoli oculari. Riduzione del movimento pendolare delle braccia. 01. Caratteristica essenziale delle ossessioni è: La persistenza. L'intrusività. L'assenza di insight. L'egosintonicità. 02. Le ossessioni rientrano in diagnosi differenziale con: Tutte le precedenti. I flashback. Le idee prevalenti. Ideliri. 03. Per psudodemenza si intende: Un deficit intellettivo che si osserva esclusivamente nella depressione. Un deficit intellettivo congenito. Una deficit intellettivo secondario ad altri quadri psicopatologici. Un deficit intellettivo irreversibile. 04. Un QI tra 20 e 40 corrisponde ad un ritardo mentale: Profondo. Severo. Moderato. Lieve. 05. Un QI tra 35 e 55 corrisponde ad un ritardo mentale: Lieve. Severo. Moderato. Profondo. 06. Paziente con livello abituale di energia vitale basso, pessimismo, introversione presenta: Distubo di personalità. Temperamento distimico. Temperamento irritabile. Ciclotimia. 10. Paziente che in seguito ad un evento di vita negativo lamenta livello di energia vitale basso, introversione, pessimismo presenta: Nessuna delle precedenti. Temperamento irritabile. Disturbo di personalità. Temperamento distimico. 11. Tipicamente le compulsioni sono: Comportamenti ossevabili. Comportamenti impulsivi caratterizzati dalla ricerca di sensazioni piacevoli. Comportamenti volti alla ricerca del rischio. Comportamenti caratterizzati da bassa ansia anticipatoria. Il DSM-5 prevede un sistema diagnostico: Multiassiale. Gerarchico. Interpretativo. Orizzontale. 01. Nel DSM-5 la schizofrenia paranoide fa parte di: Dei disturbi dello spettro della schizofrenia. Nessuna delle precedent i. È un sottotipo del disturbo delirante. Dei disturbi dello spettro psicotico. 02. Nel DSM-5 il disturbo schizoide di personalità fa parte del cluster: A. C. Non fa parte di nessun cluster. B. 03. Nel DSM-5 il disturbo narcisistico di personalità fa parte del cluster: B. C. D. A. 04. Nel DSM-5 il disturbo istrionico di personalità fa parte del cluster: D. C. A. B. 05. Nel DSM-5 il disturbo ossessivo-compulsivo: Fa parte dei disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti. Fa parte dei disturbi d'ansia. Nessuna delle precedenti. È in una categoria a sé stante. 06. Nel DSM-5 il disturbo delirante fa parte: Dei disturbi psicotici. Dei disturbi schizofrenici. Dei disturbi dello spettrodella schizofrenia e altri disturbi psicotici. Dei disturbi dello spettro psicotico. 10. Nel DSM-5 il disturbo da accumulo: Fa parte dei disturbi correlati ad eventi traumatici e stressanti. È un disturbo d'ansia. Fa parte dei disturbi del controllo degli impulsi. Fa parte dei disturbi correlati al disturbo ossessivo-compulsivo. 11. Nel DSM-5: Disturbi bipolari e depressivi sono nella categoria dei disturbi dell'umore. Disturbi bipolari e disturbi depressivi sono divisi. Nessuna delle precedenti. Disturbi bipolari e depressivi sono nella categoria dei disturbi affettivi. 12. Differenze tra DSM-5 e DSM-IV: Abolizione del sistema multiassiale. Potenziamento del concetto di spettro. Abolizione della divisione tra disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza. Tutte le precedenti. 13. Vantaggi dell'uso del DSM-5 in psichiatria sono: Consente l'adozione di criteri psicodinamici. Moltiplica i modelli eziopatogenetici. Consente l'adozione di criteri chiari ed espliciti per la diagnosi. i Consente l'adozione di criteri interpretativi dei sintomi psicopatologici. 14. Vantaggi dell'uso del DSM-5 in psichiatria sono: Tutte le precedenti. Permette di impostare una terapia in maniera più specifica. Semplifica la diagnosi. La possibilità di effettuare diagnosi omogenee tra diversi specialisti. 01. Per effettuare diagnosi secondo il DSM-5 è necessario: Tutte le precedenti. La positività ai criteri diagnostici. La presenza di marcata sofferenza soggettiva. La presenza di marcata compromissione del funzionamento sociale e lavorativo. 01. Il metabolismo epatico di un farmaco è oggetto di studio della: Farmacocinetica. Farmacogenetica. Farmacodinamica. Epatologia. 02. L'effetto di un agonista è di: Legame con il recettore. Disattivazione del recettore. Legame con il recettore senza causarne l'attivazione. Attivazione del recettore. 07. L'effetto di un antagonista non è di: Legame con il recettore. Attivazione parziale del recettore. Nessuna delle precedenti. Legame con il recettore e sua attivazione. 01. Esempio tipico di farmaco che non subisce trasformazioni metaboliche è: Il metabolita attivo. La fluoxetina. Il litio. Il valproato. 02. Un farmaco con emivita lunga necessita di: Nessuna delle precedenti. Somministrazioni distanziate per evitare i rischi di abuso. Somminstrazione serale. Somministrazioni multiple per raggiungere più velocemente lo steady-state. 03. Un farmaco con emivita breve necessita di: Somministrazioni ripetute nel corso della giornata. Somministrazione una volta al giorno. Somministrazioni distanziate per ridurre il rischio di effetti collaterali. Somministrazioni distanziate per evitare i rischi di abuso. L'effetto delle benzodiazepine non è: Amnesico. Convulsivante. Ipnoinducente. Miorilassante. 01. Indicazione all'uso delle benzodiazepine non è: Ansia patologica. Trattamento male epilettico. Depressione. Trattamento dipendenza da alcol. 02. L'effetto delle benzodiazepine non è: Anticonvulsivante. Amnesico. Ansiolitico. Miotonico. 03. Indicazione all'uso delle benzodiazepine è: Cefalea. Nessuna delle precedenti. Delirium. Ansia fisiologica. 04. L'effetto delle benzodiazepine è: Tutte le precedenti. Miorilassante. Ipnoinducente. Amnesico. 10. L sviluppo di sintomi ansiosi può non essere associato a: Arsenico. Polmonite. Carenza di vitamina B12. Antifungini. 11. Lo sviluppo di sintomi ansiosi può non essere associato a: Cocaina. Antistaminici. Cannabis. Macrolidi. 01. L'aumento delle monoamine dopo somministrazione dei TCA avviene: Dopo poche ore. Non avviene. Dopo 2-3 settimane. Dopo mesi. 02. Effetti collaterali dell'uso dei TCA: Aumento dell'appetito. Tutte le precedenti. Vertigini. Ritenzione urinaria. 03. Effetti collaterali dell'uso dei TCA: Aumento salivazione. Diminuzione dell'appetito. Visione offuscata. Bradicardia. 04. Gli IMAO inibiscono irreversibilmente: Le metil transferasi. Gli enzimi responsabili del metabolismo della serotonina. L'enzima alanina-ossidasi. Il trasportatore della serotonina. 05. L'insorgenza dell'effetto terapeutico della paroxetina si osserva dopo: 2-3 settimane. 5 giorni. 5 settimane. 10 giorni. 01. Scopo della terapia con stabilizzanti dell'umore è: Tutte le precedenti. Stabilizzare l'umore anche in fase eutimica. Ridurre il rischio suicidario. Prevenire episodi maniacali. 02. Il valproato risulta maggiormente efficace nella: Distimia. Mania pura. Mania Euforica. Mania disforica. 03. Non è un effetto collaterale del litio: Ossessioni. Disturbi della memoria. Nausea. Alopecia. 04. Effetti collaterali del litio: Tremore. Incremento dell'appetito. Tutte le precedenti. Ipotiroidismo. 05. Il litio è più efficace: Nella mania disforica. Nella rapida ciclicità. Nella mania pura. Nella mania associata all'uso di sostanze. 06. Scopo della terapia con stabilizzanti dell'umore è: Trattamento fasi maniacali. Riduzione dell'ansia. Riduzione dell'agitazione psicomotoria nella fase acuta del disturbo bipolare. Indurre una fase depressiva nel caso il paziente si trovi in una fase maniacale. 01. Indicazione all'uso degli antipsicotici: Tutte le precedenti. Mania. Psicosi organiche. Depressione associata a deliri. 02. L'effetto deliriolitico degli antipsicotici è legato alla riduzione della trasmissione dopaminergica nella via: Mesolimbica. Tuberoinfundibolare. Mesocorticale. Mesenterica. 03. Indicazione all'uso degli antipsicotici: Fobia sociale e ossessioni. Sintomi comportamentali nei disturbi dello spettro autistico. Depressione ansiosa. Disturbodi panicoe ossessioni. 04. Secondo la CBT la sofferenza sarebbe determinata da: Le fantasie inconsce attive negli schemi mentali. I processi cognitivi inconsci. L'interazione tra geni e temperamento. L'interpretazione che il soggetto da dell'evento. 01. I pensieri automatici negativi (PAN) sono presenti a livello: Cognitivo. Preconscio. Inconscio. Metacognitivo. 02. Secondo Beckl'elaborazione cognitiva: È inconscia e orientata dall'attività mentale autoriflessiva. È conscia e orientata al soddisfacimento dei bisogni basici legati alla sopravvivenzaza. È conscia e determinata da scopi metacognitivi. È inconscia e determinata dal soddisfacimento dei bisogni basici legati alla sopravvivenza. 01. I disturbi più frequentemente in comorbilità con la disabilità intellettiva sono: ADHD, disturbi di personalità, depressione. Disturbi dello spettro dell'autismo, ADHD, disturbo da sintomi somatici. Tutte le precedenti. Disturbi dello spettro dell'autismo, disturbi del movimento, ADHD. 01. Il disturbo fonetico-fonologico comporta: Un deficit nell'uso del linguaggio verbale e non verbale. Un'alterazione nella fluenza dell'eloquio. Un deficit nella capacità di modulare la comunicazione in base al contesto. Una difficoltà nella produzione del linguaggio. 02. Il disturbo della comunicazione sociale non comporta: Un deficit nella capacità di modulare la comunicazione in base al contesto. Un deficit nell'uso del linguaggio verbale e non verbale. Un deficit nella capacità di adeguare il linguaggio all'ascoltatore. Un'alterazione nella cadenza dell'eloquio. 03. La balbuzie comporta: Un deficit nell'uso del linguaggio verbale e non verbale. Un deficit nella capacità di modulare la comunicazione in base al contesto. Una difficoltà nella produzione del linguaggio. Un'alterazione nella cadenza dell'eloquio. 01. Per fare diagnosi di ADHD è necessaria: Tutte le precedenti. La presenza di prevalente disattenzione. La presenza di impulsività e disattenzione. La presenza di disattenzione e iperattività. 02. Entrano in diagnosi differenziale con il disturbo dello spettro dell'autismo: Il disturbo della comunicazione sociale. La fobia sociale. Nessuna delle precedenti. La depressione. 01. Entra in diagnosi differenziale con l'ADHD: Fobia sociale. Disturbo di personalità. Disturbo esplosivo intermittente. Mutismo selettivo. 01. Entra in diagnosi differenziale con il disturbo da tic: Distonie. Tutte le precedenti. Stereotipie motorie in corso di schizofrenia. Compulsioni. 01. Nel disturbo delirante sono presenti: Deliri da almeno quindici giorni. Deliri da almeno un mese. Tutte le precedenti. Deliri e agitazione psicomotoria. 02. Tipicamente nel disturbo delirante: Il funzionamento psicologico non è compromesso. Il funzionamento psicologico non è compromesso. Il funzionamento lavorativo è compromesso e il comportamento disorganizzato. Il funzionamento sociale è compromess. 01. Un paziente presenta un primo episodio di disturbo caratterizzato da deliri e allucinazioni per un periodo di 5 mesi, la diagnosi è: Nessuna delle precedenti. Disturbo psicotico breve. Schizofrenia. Disturbo schizofreniforme. 02. Un paziente presenta un primo episodio di disturbo caratterizzato da deliri e allucinazioni per un periodo di 8 mesi, la diagnosi è: Schizofrenia. Disturbo schizoaffettivo. Disturbo schizofreniforme. Disturbo delirante. 01. La schizofrenia è caratterizzata da: Una riduzione delle dimensioni della corteccia prefrontale non associata ad una sua compromissione funzionale. Una riduzione delle dimensioni della corteccia prefrontale associata ad una sua compromissione funzionale. Una riduzione delle dimensioni della corteccia prefrontale e occipitale. Una riduzione delle dimensioni della corteccia occipitale associata ad una sua compromissione funzionale. 02. I sintomi presenti nella schizofrenia sono: Patognomonici se persistono più di 6 mesi. Aspecifici. Patognomonici del disturbo. Patognomonici se persistono dai 3 ai 6 mesi. 03. Secondo il DSM-5 non è un criterio diagnostico per la schizofrenia: Allucinazioni olfattive ed eloquio disorganizzato. I deliri devono essere bizzarri. Assenza di episodi depressivi o maniacali nella fase attiva della malattia. Deliri persecutori e comportamento disorganizzato. 04. Il DSM-5 riconosce i seguenti sottotipi di schizofrenia: Tutte le precedenti. Paranoide. Disorganizzata. Nessuna delle precedenti. 06. Risulta frequentemente in comorbilità con la schizofrenia: Condizioni mediche. Tutte le precedenti. Disturbo ossessivo-compulsivo. Disturbo da uso di sostanze. 07. I prodromi della schizofrenia possono durare: Da mesi ad anni. Alcune ore. Nessuna delle precedenti. Alcuni giorni. 08. Vissuto tipico nella schizofrenia è: La non comunicabilità di quanto esperito. Il ridotto senso di agency. Tutte le precedenti. Osservazione del mondo da una prospettiva in terza persona. 11. Nella schizofrenia uno scarso funzionamento premorboso è: Un esordio tardivo del disturbo. Correlato allo sviluppo di deliri e allucinazioni. Correlato allo sviluppo di comportamento disorganizzato. Aspecifico. 12. Nella schizofrenia il passaggio dalla fase prodromica alla fase psicotica è favorito da: È spessodifficile cogliere un evento in grado di favorire tale transizione. Uso di sostanze. Eventi di vita. Tutte le precedenti. Risulta importante distinguere una depressione bipolare da una depressione unipolare per il seguente motivo: Nessuna delle precedenti. Non è un aspetto essenziale. Il rischio suicidario nei due tipi di depressione è sovrapponibile. Instaurare precocemente una terapia con antidepressivi nel caso di depressione bipolare. 03. Rispetto alla depressione unipolare la depressione bipolare è caratterizzata da: Sintomi atipici. Sintomi ansiosi. Somatizzazioni. Insonnia terminale. 06. Nel disturbo bipolare tipo 1 sono prevalenti gli episodi di: Mania e ciclotimia. Mania. Depressione. Ipomania. 07. Pazienti che hanno parenti di primo grado con disturbo bipolare hanno una probabilità di sviluppare il disturbo aumentata di: 12-15 volte. 2 volte. volte. 5-10 volte. 08. Per fare diagnosi di disturbo bipolare tipo 1 è necessaria la presenza di: Devono alternarsi necessariamente un episodio maniacale o ipomaniacale e uno depressivo. Un episodio maniacale. Un episodio depressivo e uno ipomaniacale. Devono alternarsi necessariamente un episodio maniacale e uno depressivo. 10. Tipicamente durante un episodio maniacale: Il paziente mantiene il funzionamento lavorativo ma non quello interpersonale. È presente insonnia. Il disturbo è correlato all'uso di sostanze. Nessuna delle precedenti. 11. Tipicamente durante un episodio maniacale: Tutte le precedenti. È presente fuga delle idee. Sono presenti sintomi psicotici. È presente distraibilità. 01. Per fare diagnosi di disturbo bipolare tipo 2 è necessaria: La presenza in anamnesi di un episodio maniacale e uno depressivo. La presenza in anamnesi di un episodio ipomaniacale e un episodio depressivo. La presenza in anamnesi di un episodio maniacale e un episodio ipomaniacale. La presenza in anamnesi di un episodio ipomaniacale. 03. Durante una fase ipomaniacale possono essere presenti: Marcata alterazione del funzionamento socio-lavorativo. Sintomi psicotici. Sintomi maniacali. Sintomi depressivi. 04. La depressione bipolare rispetto a quella unipolare è caratterizzata da: Reattività del tono dell'umore, ipersonnia, iperfagia. Insonnia, umore non reattivo, anoressia. Insonnia, anoressia, umore non reattivo. Ipersonnia, umore non reattivo, variazione diurna dell'umore. 06. Nel disturbo bipolare correlano con una peggior prognosi: Prococità dell'esordio. Disturbo bipolare tipo 1. Episodi depressivi brevi. Iniziale episodio maniacale. 07. Nel disturbo bipolare correlano con una miglior prognosi prognosi: Precocità dell'esordio. Disturbo bipolare tipo 2. Iniziale episodio maniacale. Episodi depressivi persistenti. 08. Nella maggioranza dei casi l'esordio del disturbo bipolare avviene con un episodio: Maniacale. Ipomaniacale. Depressivo. Misto. 10. Nel distubo bipolare tipo 2 prevalgono gli episodi: i. Depressivi. Maniacali. Nessuna delle precedenti. Maniacali psicottici. 11. Il disturbo bipolare a cicli rapidi è caratterizzato da: 4 episodi di alterazione dell'umore negli ultimi 12 mesi. 4 episodi depressivi negli ultimi 12 mesi. 4 episodi ipomaniacali negli utlimi 12 mesi. 4 episodi di cui necessariamente 2 depressivi e 2 ipomaniacali. 12. La rapida ciclicità è più frequente nel disturbo bipolare: 2. Nella ciclotimia. 1. Non c'è prevalenza. 13. Tipicamente il distubo bipolare tipo 2 presenta: Maggior frequenza di sintomi psicotici. Minor comorbilità con altre condizioni psichiatriche. Minor comorbilità con l'uso di sostanze. Un numero di episodi maggiore rispetto al disturbo bipolare tipo 1. 14. L'ipomania è caratterizzata da: Mantenimento del funzionamento socio-lavorativo. Necessità di ospedalizzazione. Agitazione psicomotoria tale da richiedere sempre l'intervento farmacologico. Nessuna delle precedenti. 15. L'ipomania è caratterizzata da: Presenza di sintomi psicotici. Insonnia terminale. Nessuna delle precedenti. Marcata alterazione del funzionamento socio-lavorativo. 01. Nel trattamento della mania non fa propendere per l'utilizzo dell'acido valproico piuttosto che il litio: Numerosi episodi precedenti di alterazione dell'umore. La presenza di sintomi contropolari. La presenza di mania euforica. La presenza di mania disforica. 01. Sintomi cardine della depressione sono: Anedonia e apatia. Umore flesso e anedonia. Umore flesso e tristezza. Anedonia e insonnia. 02. Caratterizzano la depressione melanconica: Senso di colpa eccessivo. Tutte le precedenti. Peggioramento dei sintomi al mattino. Rallentamento psicomotorio. 03. Caratterizza la depressione con caratteristiche miste: Rallentamento psicomotorio. La presenza di accelerazione del pensiero. Anoressia. Insonnia. 04. Caratterizza la depressione con caratteristiche atipiche: Umore non reattivo. Insensibilità al rifiuto interpersonale. Iperfagia. Insonnia. 07. Sono tipici della depressione psicotica: Deliri di colpa e di indegnità. Allucinazioni visive complesse. Allucinazioni uditive complesse. Deliri disorganizzati e bizzarri. 08. Marcata sensibilità interpersonale, iperfagia, ipersonnia caratterizzano: La depressione post-partum. La depressione atipica. La depressione con disturbo alimentare. La depressione melanconica. 10. Perdita dell'appetito, perdita completa dell'interesse e piacere, rallentamento psicomotorio caratterizzano: La depressione post-partum. La depressione agitata. La depressione melanconica. La depressione atipica. 11. Per fare diagnosi di disturbo depressivo maggiore i sintomi devono essere presenti per almeno: 1 settimana. 1 mese. 20 giorni. 15 giorni. 12. Indicare l'affermazione corretta: La maggior parte dei pazienti che commette suicidio è depressa tuttavia la percentuale di depressi che mette in atto un suicidio è del 3-8%. La maggior parte dei pazienti che commmette suicidio è bipolare tuttavia la percentuale di bipolari che mette in atto un suicidio è del 12-19%. La maggior parte dei pazienti che commette suicidio è depressa infatti la percentuale di depressi che mette in atto un suicid io è del 52-67%. La maggior parte dei pazienti che commmette suicidio è depressa tuttavia la percentuale di bipolari che mette in atto un suicidio è del 12-19%. 14. Il fenomeno dell'autolesionismo si presenta in: Nel 10% della popolazione clinica adulta. Nel 40-80% della popolazione non clinica adolescente. Nel 14-15% della popolazione non clinica adolescente. Nel 56% della popolazione clinica adulta. 15. Sono fattori di rischio per comportamento suicidario nel disturbo bipolare: Disturbo bipolare tipo 2, razza asiatica, presenza di un episodio depressivo. Disturbo bipolare tipo 1, episodio ipomaniacale, fuga delle idee. Precedenti tentativi di suicidio, disturbo bipolatre tipo 2, la presenza di uno stato misto. Precedenti tentativi di suicidio, tratti di personalità ossessivo-compulsivi, stato civile di coniugato. 04. La fobia specifica è caratterizzata da: Ansia generalizzata, attacco di panico inaspettato, illusioni. Ansia generalizzata, sensibilità alla rassicurazione. Ansia anticipatoria, evitamento, comportameti protettivi. Ansia anticipatoria, ossessioni, attacco di panico inatteso. 02. Si presentano spesso in comorbilità con l'ansia sociale: DOC, disturbo d'ansia generalizzata, abuso di alcol. Disturbo bipolare, disturbo di panico, abuso di cocaina. Depressione, disturbo d'ansia generalizzata, abuso di alcol. Depressione, abuso di cocaina, mutismo selettivo. 02. Il disturbo di panico è più frequente: Tutte le precedenti. Se il paziente ha una storia di inibizione comportamentale nell'infanzia. In caso di basso livello di istruzione e socio-economico. Se il paziente è affetto da asma. 03. Il disturbo di panico è spesso in comorbilità con: Altri disturbi d'ansia. Disturbi di personalità del cluster C. Depressione. Tutte le precedenti. 01. Nel disturbo d'ansia generalizzata la comorbilità: È frequente, soprattutto con depressione,altri disturbi d'ansia e disturbi di personalità. Se presenti altri disturbi in comorbilità il disturbo d'ansia generalizzata non si diagnostica. È frequente, soprattutto con depressione, DOC, disturbi somatoformi. E infrequente. 02. Tipicamente nel disturbo d'ansia generalizzata sono presenti: Tensione muscolare, irritabilità, alterazioni del sonno. Nessuna delle precedenti. Tensione muscolare, palpitazioni, paura di impazzire. Tensione muscolare, dispnea, paura di morire. 01. Tra le forme di DOC risultano prevalenti le forme con: Ossessioni e compulsioni. Sole compulsioni. Ossessioni e compulsioni mentali. Sole ossessioni. 03. Il DOC entra in diagnosi differenziale con: Tutte le precedenti. Disturbo del movimento. Disturbo delirante. Disturbi dell'alimentazione. 04. Il DOC con scarso insight entra in diagnosi differenziale con: Con la schizofrenia. Non pone problemi di diagnosi differenziale. Disturbo delirante. Con il disturbodi personalità ossessivo-compulsivo. 06. Per la diagnosi di DOC è necessaria la presenza di: Pensiero prevalenti pervasivi su cui il paziente rimugina. Pensieri intrusivi associati al tentativo di sopprimere o ignorare tali pensieri. Pensieri prevalenti insistenti associati al tentativo di sopprimere o ignorare tali pensieri. Immagini intrusive. 01. La tricotillomania rientra tra: I disturbi del controllo degli impulsi. I disturbi DOC correlati. disturbi dell'immagine corporea. I disturbi da tic. 02. I sintomi intrusivi del PTSD possono essere costituiti da: Pensieri prevalenti, incubi, deliri. Ricordi, ossessioni, flashback. Pensieri prevalenti, ossessioni, flasnback. Ricordi, sogni, flashback. 03. Le alterazioni dell'arousal associate al PTSD possono comprendere: Accentuazione del riflesso di trasalimento. Tutte le precedenti. Irritabilità. Insonnia. 05. Sintomi affettivi del PTSD sono: Irritabilità, senso di colpa, incapacità di provare emozioni positive. Euforia, irritabilità, abulia. Nessuna delle precedenti. Ansia, ipomania, anedonia. Nella depersonalizzazione fanno parte della componente "feeling of disembodiment": Distorsioni somatosensoriali. Esperienze extra corporee. Perdita del senso di agency. Tutte le precedenti. 01. Nella depersonalizzazione l'esame di realtà è: Dissociato. Il sensorio non è integro. Conservato. Fluttuante in relazione alle alterazioni della coscienza. 01. Il disturbo d'ansia da malattia è caratterizzato da: Presenza di alterazioni motorie in assenza di dati elementi diagnostici oggettivi che ne attestino la presenza. Timore di avere una grave malattia. Autoinduzione di un danno fisico al fine di assumere il ruolo di malato. Ansia esagerata rispetto a sintomi di malattia effettivamente presenti. 01. Il disturbo di conversione è caratterizzato da: Il paziente simula sintomi fisici al fine di ottenere un vantaggio. Presenza di alterazioni sensoriali in assenza di dati diagnostici oggettivi che ne attestino la presenza. Ansia esagerata di aver contratto una grave malattia. Invariabile presenza di esperienze traumatiche rimosse. 02. Nella fase clinica dell'anoressia detta "luna di miele" la perdita di peso produce: Effetti euforizzanti e ansiolitici mediati dalle endorfine. Effetti benefici sul peso e sull'umore. Effetti disforizzanti. Effetti euforizzanti e ansiolitici mediati dalla noradrenalina. 01. Tipicamente nel delirium i deliri sono: Strutturati, lucidi, estesi. Non strutturati, mutevoli, confusi. Disorganizzati, bizzarri, non vissuti con partecipazione emotiva. Non strutturati, lucidi, non associati ad alterazioni della coscienza. 01. Per "personalità epilettica" si intende un funzionamento di personalità caratterizzato da: Viscosità, ossessività, emotività. Alessitimia, preoccupazione per grandi temi filosofici o religiosi, sentimentalismo. Viscosità, preoccupazioni per grandi temi filosofici o religiosi, sentimentalismo. Viscosità, deliri religiosi, emotività. 02. Nella demenza vascolare, rispetto alla demenza di Alzheimer, il decadimento cognitivo: Ha esordio acuto, progressione graduale, è associata a segni neurologici focali. Ha esordio e progressione graduale ed è associata a segni neurologici focali. Ha esordio acuto, progressione a "gradini" ed è associata ad epilessia. Ha esordio acuto, progressione a "gradini", è associato a segni neurologici focali. 01. Nel disturbo paranoide di personalità il paziente: È freddo e imperturbabile, non lascia trasparire le emozioni, risulta inespressivo. Proietta sugli altri qualità proprie considerate negative e inaccettabili. Attua un comportamento seduttivo e manipolatorio al fine di risultare sempre al centro dell'attenzione dell'altro. Necessita di qualcuno da idealizzare che funga da guida. 02. Nel disturbo schizotipico di personalità il paziente: In relazione a contrasti relazionali può presentare sintomi dissociativi. Presenta fenomeni dispercettivi ideativi, affettivi psicotici sotto-soglia. Proietta sugli altri qualità proprie considerate negative e inaccettabili. Necessita di qualcuno da idealizzare che funga da guida. 03. Nel disturbo schizoide di personalità il paziente: Nel caso debba prendere una decisione può risultare indeciso fino alla paralisi decisionale. Risulta insensibile alle richieste di aiuto altrui ma manipola e sfrutta le relazioni. Proietta sugli altri qualità proprie considerate negative e inaccettabili. È insensibile ai giudizi positivi e negativ. 01. Nel disturbo borderline di personalità il paziente: Proietta sugli altri qualità proprie considerate negative e inaccettabili. È insensibile ai giudizi positivi e negativi. Ha reazioni disforiche nel caso il partner mostri segni di reale o supposto allontanamento relazionale. Nel caso debba prendere una decisione può risultare indeciso fino alla paralisi decisionale. 02. Nel disturbo borderline di personalità il paziente: In condizioni d stress relazionale può attuare agiti autolesivi quali self-cutting e abuso di sostanze. Mostra interessi superficiali, uno stile interpersonale improntato all'emotività e risulta facilmente influenzabile da opinioni altrui. Risulta insensibile alle richieste di aiuto altrui ma manipola e sfrutta le relazioni. Può presentarsi nella forma grandiosa o ipervigile oppure nella forma inconsapevole. 02. Nel disturbo narcisistico di personalità il paziente: Vive una condizionedi grandiosità indistinguibile da un episodio ipomaniacale. Può sperimentare uno stato depressivo nel caso il proprio valore non venga riconoscuto. Proietta sugli altri qualità proprie considerate negative e inaccettabili. Necessita di qualcuno da idealizzare che funga da guida. 01. Nel disturbo evitante di personalità il paziente: Vive con disagio la dimensione ludica della vita. Tende a rifiutare opportunità lavorative che lo portino a contatto con gli altri. Mostra rabbia nel caso di un reale o supposto abbandono. Ha uno stile cognitivo improntato ad una certa superficialità e suggestionabilità. 02. Nel disturbo evitante di personalità il paziente: Nel caso debba prendere una decisione può risultare indeciso fino alla paralisi decisionale. Nella forma covert è sensibile alla vergogna e al giudizio. Non risulta disinteressato alle relazioni sociali. Necessita di qualcuno da idealizzare che funga da guida. |




