Psicologia Clinica Lattanzi 1-25
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Title of test:![]() Psicologia Clinica Lattanzi 1-25 Description: Domande chiuse paniere 1-25 |




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La professione di Psicologo in Italia: Per essere esercitata, non necessita di iscrizione all'Albo - Sez. A. Non comprende attività di sperimentazione, ricerca, didattica. Si occupa solo di psicopatologia. Ha l'obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni in particolari momenti critici o di difficoltà. Lo Psicologo Clinico: Non può effettuare interventi di psicoterapia, di riabilitazione comportamentale, di rieducazione funzionale e integrazione sociale. Non necessita del diploma di una scuola di specializzazione dedicata allo sviluppo di competenze in psicologia clinica. Si occupa di diagnosi delle caratteristiche di personalità e assessment delle caratteristiche personali, delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi d'età. Non può esercitare attività di libero professionista. Il Dottore in Scienze e Tecniche psicologiche: Applica protocolli per l'orientamento professionale, per l'analisi dei bisogni formativi, per la selezione e valorizzazione delle risorse umane. Non si occupa di tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità. Coordina il lavoro degli Psicologi. È uno Psicologo con laurea specialistica in Psicologia (5 anni). La psicologia clinica: È assimilabile e riconducibile alla psicopatologia. Non si avvale del contributo conoscitivo di discipline non psicologiche, come l'epidemiologia, la fisiologia, la ricerca valutativa, la sociologia sanitaria. Non si occupa di prevenzione (primaria e secondaria) del disagio personale. Si contraddistingue per le teorie, i metodi, gli strumenti di intervento finalizzati alle attività di prevenzione, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico. La psicologia clinica: Si occupa solo di sofferenza psicologica. È una disciplina applicata perché si occupa di ricerca sulle persone. Il suo ambito applicativo comprende ogni tipo di sofferenza e/o disadattamento e i mezzi sono esclusivamente psichici. Include solo la dimensione soggettiva del problema. Il disturbo mentale: È sempre caratterizzato dalla sofferenza e dal malessere. È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento. Non è sempre caratterizzato da disabilità. Include tutti i tipi di malessere. Quale, tra le seguenti affermazioni relative al disturbo mentale, non è corretta: Non è primariamente il risultato di devianza sociale o conflitto con la società. Causa stress e disabilità. Non è sempre caratterizzato da sofferenza e da malessere. È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento. La parola "clinica": Separa nettamente la psicologia clinica dalle altre discipline. Non è riconosciuta per la psicologia. Si può usare solo se si fa psicoterapia. Si riferisce al letto del malato bisognoso di cure. Witmer: Era allievo di Titchener. Non prese in considerazione le variabili ambientali. Fondò la prima clinica di psicologia infantile. Considerava i difetti come malattie. La psicologia clinica da fine Ottocento agli anni Quaranta: Si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Non comprende la testologia. Non prevede la concezione organicistica. Riceve immediatamente spazio in qualità di disciplina autonoma. Dal secondo conflitto mondiale fino agli anni Sessanta: Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Gli psicologi non si occupano di psicologia applicata. Vi è un riconoscimento dello psicologo clinico. Gli psicologi non si interessano di attività di assessment. A partire dagli anni Settanta, nell'ambito della psicologia clinica: Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Ci si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Vi è un declino di interesse per l'attività psicoterapeutica ed uno sviluppo di tecniche di assessment. Ci si occupa di testologia. La legge 180/78: Favorì gli ospedali psichiatrici. Introdusse un nuovo approccio alla malattia mentale. Ha inserito una distinzione tra sani e malati. Disciplina la professione dello psicologo. Il modello medico: Il paziente è messo al centro. E' incompatibile con quello psicologico. Considera la salute come assenza di malattia. Si occupa anche del contesto della malattia. Tra le attività di competenza della psicologia clinica: Non sono compresi gli interventi di progettazione. Ci sono le stesse attività di uno psicologo non clinico. C'è solo la psicoterapia. C'è il counseling. Per diventare psicoterapeuta: Possono diventarlo solo gli psicologi. Basta aver superato l'esame di stato. Dopo l'abiltazione, è necessario frequentare una scuola di specializzazione. Basta la laurea. La legge 56/89: Definisce concretamente e regolamenta la professione di psicologo. Definisce la differenza tra psicologo e psicologo clinico. Si riferisce alla chiusura dei manicomi. Definisce la psicologia come disciplina. Il codice deontologico è: Composto da 42 articoli. Non è obbligatoria l'iscrizione per esercitare. Se violato non porta a sanzioni. Composto da 38 articoli. Il Dottore in Scienze e Tecniche psicologiche: Deve essere sempre affiancato da uno psicologo. è un laureato che ha delle competenze che può mettersi al servizio della società rispettando dei limiti. E' uno psicologo non iscritto all'albo. Non può fare nessuna attività. L'articolo 2 della L. 56/89: Definisce nella superazione dell'esame di stato il criterio per esercitare la professione. Stabilisce i requisiti per esercitare la professione dello Psicologo. Riguarda il codice deontologico degli psicologi. Regolamenta l'attività di psicoterapia. La salute mentale: E' parte integrante della salute e del benessere. Dipende da fattori personali. Non ha bisogno di prevenzione. È assenza di malattia. I disturbi mentali: Possono comparire in ogni fase del ciclo vitale. Il funzionamento sociale è sempre compromesso. Compaiono solo dall'adolescenza. L'unico trattamento è quello farmacologico. I disturbi mentali: Possono comparire in ogni fase del ciclo vitale. Si manifestano dopo i 18 anni. Si manifestano in età adulta. Compaiono solo dall'adolescenza. I disturbi mentali gravi. Rappresentano il 3% della popolazione. Rappresentano l'8% della popolazione. Rappresentano il 9% della popolazione. Rappresentano il 5% della popolazione. I disturbi mentali: Non influiscono sul comportamento. Colpiscono, tra le altre, anche le funzioni cognitive. Non incidono sulla qualità delle relazioni. Hanno solo derivazione organica. Cosa succede durante la prima guerra mondiale?. Inizia un progressivo e lento processo di demedicalizzazione del disturbo psichico e viene messo in discussione il modello organico genetico. Nessuno si interessa più ai problemi psichici. La salute mentale è solo in mano agli psicologi. Ci si concentra solo sul dpts. Durante la seconda guerra mondiale cosa è il principale ostacolo alla classificazione?. Il non mettersi d'accordo su quale sistema di classificazione sia migliore. Nessuna delle precedenti. Il mancato interesse per le problematiche psichiche. La mancanza di una denominazione adeguata. In un sistema ideale di classificazione: Le categorie devono essere mutualmente escludentesi ed esaustive, tutti i membri che possiedono le stesse caratteristiche devono fare parte di una sola classe. Le categorie devono essere mutualmente escludentesi ed esaustive,. Un individuo può appartenere a categorie di classificazione diverse. Una patologia può avere diverse nomenclature. Da chi provenivano le critiche al primo DSM?. Le critiche provenivano soprattutto dalla psicologia e dalla psicanalisi, entrambe caratterizzate da una visione più olistica. Non c'erano critiche. Le critiche provenivano soprattutto dalla psicologia. Le critiche venivano dai medici. Il DSM oggi: DSM 5. DSM III. DSM IV-R. DSM V. In che modo venivano scelti disturbi da includere nel primo DSM?. Con il voto di un'equipe di psichiatri americani. Con il voto di psichiatri internazionali. Nessuna delle precedenti. Con il voto di un'equipe di psicologi americani. Quale versione è apparsa in italia per la prima volta?. DSM 1. DSM III. DSM IV. DSM II. Il DSM: La prima versione contiene diverse teorie. È uno dei sistemi nosografici per disturbi mentali più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella clinica che nella ricerca. Nessuna delle precedenti. Non è più usato in nessuna edizione. Quale è un punto salente della diagnosi nosografica?. Tutte le precedenti. La sintomatologia osservabile. La sintomatologia riferita dal soggetto. La sintomatologia riferita da terzi. Come vengono descritti i disturbi psicologici sulla base dell'approccio nosografico descrittivo?. I disturbi psicologici vengono descritti come entità specifiche che si basano su segni e sintomi. Può esistere una comorbilità. Non sono mutualmente escludenti. Una diagnosi può fare riferimento a diverse categorie. Quali sono i criteri diagnostici dell'approccio nosografico descrittivo?. Nessuna delle precedenti. I sintomi vengono riconosciuti in base al funzionamento globale. Non vengono descritti i sintomi. I sintomi vengono classificati secondo criteri di inclusione ed esclusione. Il criterio di conformità alle norme sociali: Considerare patologiche le reazioni sproporzionate ed imprevedibili a fattori ambientali stressanti. Nessuna delle precedenti. Considera anormale un comportamento che si discosta molto da quello medio della popolazione. Propone di considerare anormale qualunque comportamento che violi le regole sociali e minacci o renda ansiosi coloro che lo osservano. Una modifica del DSM 5 rispetto agli altri: Non influiscono sul comportamento. Hanno solo derivazione organica. Non articolarsi su un sistema multiassiale. Non incidono sulla qualità delle relazioni. Quale è uno dei concetti chiave dell'ICDH?. Il concetto di funzionamento sociale. Il concetto di salute, inteso come benessere fisico, mentale, relazionale e sociale che riguarda l’individuo, la sua globalità e l’interazione con l’ambiente. Il concetto di malattia, cioè vedere l'individuo secondo etichette diagnostiche determinate. Il concetto di funzionamento personale. Quale è l'implicazione più importante dei paradigmi?. Che determinano dove e come gli psicologi clinici cercano le risposte ai diversi problemi posti dai disturbi psicologici e dal loro trattamento terapeutico. Che, grazie ai paradigmi, si può definire la patologia con termini univoci. Che i ricercatori possono interpretare i dati in modo uguale tra loro. Che determinano dove e come gli psicologi clinici cercano le risposte ai diversi problemi posti dai disturbi psicologici. A cosa si fa riferimento con il termine paradigma?. A tutti gli assunti e le teorie accettate come vere dagli psicologi clinici. Si riferisce all'uso di determinate tecniche terapeutiche. Fa riferimento al funzionamento della mente. Riguarda la scelta dell'oggetto di studio. La neuropsicologia: Si occupa dei disturbi con caratteristiche genetiche. Tutte le precedenti. Si occupa, specificamente, di come il cervello possa influenzare cognizione e comportamenti in persone che mostrano lesioni o malattie cerebrali. Si occupa del legame tra mente e ambiente sociale. Tutti gli aspetti che riguardano l’educazione, la ricreazione, la religione e gli ideali morali ed etici. Dimensione culturale. Dimensione personale. Dimensione sociale. Nessuna delle precedenti. L’integrazione di tutti gli aspetti della natura del cittadino è. Dimensione personale. Dimensione sociale. Dimensione culturale. Nessuna delle precedenti. La dimensione culturale: È caratterizzata dall’integrazione di tutti gli aspetti della natura del cittadino. È costituita da tutti gli aspetti che riguardano l’educazione, la ricreazione, la religione e gli ideali morali ed etici. Si riferisce anche all'aspetto ecologico. Comprende gli aspetti che promuovono una crescita nella società. La dimensione sociale: È costituita da tutti gli aspetti che riguardano l’educazione. È costituita da tutti gli aspetti che riguardano la religione. Si tratta di una dimensione in cui le diverse culture sono interconnesse. È caratterizzata dall’integrazione di tutti gli aspetti della natura del cittadino. Quale è la differenza tra modelli ipsativi e additivi?. I modelli ipsativi si basano su una relazione inversa tra fattori, i modelli additivi rappresentano una relazione lineare. I modelli ipsativi si basano su una relazione lineare tra fattori, i modelli additivi rappresentano una relazione inversa. I modelli ipsativi fanno riferimento a un costrutto di ereditarietà del sintomo. Sono modelli equivalenti. Come è possibile definire il termine vulnerabilità?. Come la predisposizione a un fattore. Fa riferimento alla probabilità di sviluppare un disturbo. Non tiene conto delle relazioni causali tra fattori e insorgenza di un disturbo. Il rischio di sviluppare alcuni disturbi. Secondo il paradigma diatesi stress: La vulnerabilità a un disturbo funziona come base dell’insorgenza del disturbo. Il disturbo si manifesta solo in risposta a situazioni ambientali stressanti. C'è una trasmissione genetica del disturbo. Non è possibile stabilire le cause dell'insorgenza di un disturbo. Nel paradimga diatesi stress: Ci si concentra su fattori a rischio psichiatrico. Ci si concentra sui fattori genetici. Si prende in considerazione l'effetto combinato della vulnerabilità genetica e di fattori stressanti per l'individuo. Ci si concentra sui fattori ambientali. Secondo Freud: Non è possibile chiedere aiuto. Le uniche forze importanti sono Eros e Tanathos. Le forze che ci spingono sono di tipo egoistico. La ricerca del piacere e l'evitamento della sofferenza sono le principali forze che ci guidano nella vita. Quali sono i tipi di informazioni ricavate dal colloquio?. Nessuna delle precedenti. Informazioni sulla storia clinica. Informazioni sul sintomo. Informazioni formali, sulla storia di vita e sulla storia personale. Quando il paziente ha una motivazione estrinseca: Lo psicologo deve lavorare per renderla intrinseca. Non si può lavorare insieme. Non c'è nessun rischio per il percorso diagnostico. Si lavora allo stesso modo. Quale è uno degli obiettivi del processo diagnostico?. Fare i test di personalità. Creare le condizioni che consentono un efficace rapporto terapeutico. Fare psicoterapia. Raccogliere informazioni. Attraverso il colloquio clinico. Nessuna delle precedenti. Si capiscono i sintomi. Si crea un'alleanza. Vengono accolti ed esplorati i vissuti, la storia e i problemi della persona. Il processo diagnostico. Se non ci sono indicazioni, allora è stato condotto male. Deve portare a un'indicazione terapeutica. Si può concludere con l’indicazione di inutilità di un percorso psicologico o psicoterapeutico. Si deve basare esclusivamente sui test di personalità. Il processo interattivo: Ha luogo tra più di due persone. Non prevede dialogo. È simile a una conversazione. È un processo che ha una reciprocità di azione. Lo scopo del colloquio clinico: Ottenere informazioni cliniche. Creare un'alleanza diagnostica. Rendere più chiaro il modo di vivere del soggetto. Avere tempi lunghi per la consultazione. Quale è, tra le altre, una capacità che deve avere il clinico?. Conoscere perfettamente tutti i sintomi. Saper scrivere relazioni. Saper prendere le decisioni. Saper usare tutti i test di personalità. Ciò che il clinico desume dall’osservazione del soggetto: È informazione diretta. È comunicazione non verbale. È informazione indiretta. Non è materiale utilizzabile. Quale tra queste non è una fase del colloquio clinico?. Raccolta di informazioni. Accoglimento. Conclusione. Lettura cartelle cliniche. In quante fasi possiamo dividere il colloquio clinico?. 3. 5. 6. 4. Parlare dei propri sentimenti: Va fatto solo all'inizio del processo diagnostico. Va fatto solo alla fine del processo diagnostico. Permette di iniziare ad assumere un controllo su di essi. È una cosa che non va riformulata. Le risposte di incoraggiamento: Permettono di trasmettere al paziente un segnale che lo inviti a proseguire. Si incoraggia l'invio a un collega. Nessuna delle precedenti. Si incoraggia la partecipazione dei familiari. Il risultato della parafrasi: Trasmettere al paziente un segnale che lo inviti a proseguire. Fare dai specchio ai sentimenti. Far sentire il paziente accettato dal professionista. Far capire al paziente che si è ascoltato con attenzione tutto ciò che ha detto. La fase di follow up nel colloquio clinico: È la fase del contratto. È la fase in cui si esamina la capacità di giudizio. È la fase dove vengono verificate le ipotesi diagnostiche iniziali. È la fase in cui si fa una valutazione del funzionamento psichico del paziente. Il secondo assioma della comunicazione: Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione. Gli esseri umani comunicano con il modulo numerico. Gli esseri umani comunicano con il modulo analogico. Non si può non comunicare. La decisione dello strumento da utilizzare per il processo diagnostico: Si devono usare sempre gli stessi strumenti per essere obiettivi. È una decisione clinica. Nessuna delle precedenti. È una decisione standardizzata. Secondo l’approccio del multimethod assessment. Si possono usare diverse teorie per condurre il processo psicodiagnostico. Bisogna usare molti metodi per portare a termine il processo diagnostico. Si deve avere, come risultato del processo diagnostico, una comprensione multidimensionale del paziente. Si hanno informazioni relative solo al suo disturbo. Riuscire a mettere insieme le informazioni: È competenza del testista. Se vengono da clinici diversi, non si mettono insieme. È l'ultima fase del processo diagnostico. È una difficoltà del processo diagnostico. La restituzione: È un momento fondamentale dal punto di vista clinico e dell’alleanza diagnostica. Non è sempre consigliata. È fatta da un terzo. È tra le prime fasi del processo diagnostico. Il setting: E' un concetto superato. Può contenere aspetti personali del terapeuta. L’ambiente che protegge la costruzione della relazione terapeutica. Deve essere completamente neutro. Il primo assioma della comunicazione: Gli esseri umani comunicano con il modulo numerico. Non si può non comunicare. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione. Gli esseri umani comunicano con il modulo analogico. Quale è un altro strumento utilizzabile oltre il colloquio clinico?. Nessuna delle precedenti. Focus group. Colloquio con i familiari. Follow up. Quale è un altro strumento utilizzabile oltre il colloquio clinico?. Esami specialistici. Nessuna delle precedenti. Focus group. Follow up. Il colloquio: Nessuna delle precedenti. È il grado meno strutturato di un'intervista. È un grado intermedio di strutturazione. Non rientra tra i gradi di strutturazione dell'intervista. Quando ci sono aree tematiche prefissate ma domande libere: Intervista strutturata. Intervista semi strutturata. Colloquio. Intervista non strutturata. Le domande interattive: Distolgono dall'argomento precedente. Servono per selezionare. Mettono a proprio agio l'intervistato. Servono a raccogliere i dati. |