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psicologia clinica nimbi 65-72

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psicologia clinica nimbi 65-72

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psicologia clinica nimbi 65-72

Creation Date: 2025/12/05

Category: Others

Number of questions: 40

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Cosa rappresentano i bias interiorizzati nel terapeuta?. Una forma di transfert negativo. Un rischio di rinforzo di stereotipi. Un fattore neutro nella relazione. Una garanzia di professionalità.

Cosa significa promuovere inclusività nel setting clinico?. Mantenere la neutralità del terapeuta. Adattare i pazienti alla norma. Rendere lo spazio clinico aperto e sicuro per soggettività non dominanti. Ignorare le differenze tra pazienti.

Cosa si intende per intersezionalità?. Presenza simultanea di più assi di potere e vulnerabilità nell’identità personale. Interazione tra medico e paziente. Analisi dei sintomi multipli del paziente. L’identità determinata solo dal genere.

. Qual è il rischio della presunta 'neutralità clinica'?. Mascherare norme implicite dominanti. Rafforzare la personalizzazione del setting con bias impliciti. Favorire una maggiore empatia. Rendere il trattamento integrato inefficace.

Cosa può comunicare la configurazione materiale del setting?. Solo il gusto estetico del terapeuta. Chi è benvenuto e chi no. Esclusivamente informazioni tecniche. L'orientamento sessuale dello psicologo.

Qual è uno dei principali cambiamenti nel concetto di famiglia contemporanea?. Emergere di configurazioni affettive plurali e fluide. Ritorno al modello patriarcale. Scomparsa delle famiglie allargate. Stabilizzazione del modello nucleare tradizionale.

Quale NON è una caratteristica delle famiglie ricostituite?. Confini relazionali rigidi. Strutture dinamiche. Molteplici figure parentali. Complessità nelle alleanze familiari.

Quale rischio comporta il bias clinico verso le famiglie monogenitoriali?. Valutazione centrata sul trauma. Supporto istituzionale plurimo. Sovraresponsabilizzazione delle figure genitoriali. Associazione automatica con sistema disfunzionale.

Cosa implica una prospettiva queer sulla famiglia?. Riconoscere famiglie elettive e non normative come valide. Valutare la famiglia in base alla riproduzione biologica. Considerare valide solo famiglie con due genitori omosessuali. Valutare sulla base della relazione con i parenti biologici.

Come dovrebbe essere concepito il setting clinico per famiglie contemporanee?. Ospitare la pluralità dei legami familiari. Dedicarsi solo alle famiglie queer. Rinforzare il modello normativo. Adattare tutte le famiglie al modello tradizionale.

Cosa distingue l’anarchia relazionale dalle altre forme di relazione?. Rifiuto di qualsiasi relazione affettiva. Assenza di gerarchie tra relazioni e valorizzazione della singolarità. Preferenza per la solitudine. Forte gerarchia interna alla coppia.

Perché è importante usare un linguaggio neutro in terapia?. Per evitare il giudizio implicito. Per evitare di sembrare poco aggiornati. Per rispettare la neutralità istituzionale. Per aggirare il DSM.

Qual è un rischio nel lavoro clinico con pazienti poliamorosi?. Ridurre tutto a problemi di attaccamento. Valutare la qualità delle relazioni. Legittimare la relazione. Favorire la consapevolezza emotiva.

Come dovrebbe comportarsi il terapeuta di fronte a relazioni non normate?. Promuovere il ritorno alla monogamia. Accogliere senza giudicare e adattare il setting. Psicologizzare ogni emozione. Evitare il confronto e mantenere distanza.

Cosa caratterizza le relazioni poliamorose secondo la prospettiva clinica?. Consensualità, trasparenza e cura degli equilibri. Fedeltà nascosta e dipendenza. Confusione affettiva e instabilità. Narcisismo ed evitamento dell’intimità.

Quale rischio comporta l’uso scorretto dei pronomi in terapia?. Rafforzare la sfiducia e riaprire ferite legate alla marginalizzazione. Favorire la ristrutturazione cognitiva. Stimolare la creatività narrativa. Indurre regressione terapeutica.

Quale cambiamento ha introdotto l’ICD-11 rispetto alle identità trans?. Ha rafforzato la loro classificazione come disordine. Ha spostato l’inquadramento fuori dall’ambito psichiatrico. Ha eliminato la possibilità di accesso alla transizione. Ha introdotto l’obbligo di terapia riparativa.

Quale tra queste affermazioni descrive una pratica clinica patologizzante?. Chiedere al paziente di dimostrare la stabilità del proprio genere. Supportare l’autodeterminazione. Riconoscere la complessità dell’esperienza soggettiva. Accogliere la pluralità di identità.

Cosa si intende per identità genderfluid?. Una condizione patologica. Un orientamento omosessuale. Un’identità che cambia nel tempo. Un'identità fissa e binaria.

Cosa dice l'approccio della psicologia affermativa a proposito di identità sessuali?. Che le identità fluide sono una fase transitoria da risolvere. Che è fondamentale validare e sostenere le identità non conformi. Che le identità LGBTQIA+ sono patologie da trattare. Che solo il terapeuta può definire l’identità del paziente.

Come deve essere trattata l’asessualità in un’ottica sex-positive. Come rifiuto della terapia. Come disturbo sessuale. Come espressione legittima della sessualità. Come blocco evolutivo.

Cosa NON è un pilastro dell’approccio sex-positive?. Giudizio morale. Autodeterminazione. Accessibilità. Consenso.

Cosa implica il pilastro dell’accessibilità. Accesso a servizi e educazione sessuale comprensiva. Accesso a terapie comportamentali per le disfunzioni sessuali. Negazione dei servizi religiosi. Limitazione dell'espressione della sessualità.

Cosa rappresenta il piacere nell’approccio sex-positive?. Una forma di sapere corporeo e relazionale. Un tabù culturale. Una funzione riproduttiva. Un obiettivo secondario.

Qual è un rischio dell’approccio sex-positive?. Idealizzare il piacere come dovere. Sostenere la libertà espressiva. Favorire l’autonomia. Escludere la clinica tradizionale.

Qual è una finalità principale dell’educazione affettiva e sessuale?. Insegnare comportamenti riproduttivi. Prevenire le relazioni sentimentali nei minori. Trasmettere norme morali. Promuovere il pensiero critico, la consapevolezza e il benessere.

Che ruolo può avere lo psicologo clinico nei percorsi educativi affettivo-sessuali?. Formatore, facilitatore, consulente o terapeuta. Solo di valutatore diagnostico. Terapista del disagio sessuale. Può solo fare osservazioni sulle dinamiche del gruppo.

Secondo l'OMS, l’educazione sessuale dovrebbe basarsi su: Evidenza scientifica, rispetto, inclusività e libertà. Norme religiose e culturali. Valori tradizionali e morali. Prevenzione delle gravidanze e delle infezioni.

Cos'è la CSE (Comprehensive Sex Education)?. Educazione sessuale continua basata sulla consapevolezza. Educazione orientata al rischio e alla patologia. Educazione basata solo sull’astinenza. Un corso di biologia riproduttiva.

Cosa si intende per approccio intersezionale nell’educazione sessuale?. Escludere soggetti con disabilità cognitiva. Riconoscere e includere le diverse esperienze identitarie e corporee. Uniformare tutti a un modello educativo unico. Educazione esclusivamente per persone LGBTQIA+.

Nel lavoro clinico con persone che hanno subito violenza è importante: Forzare la verbalizzazione dell’evento. Restituire potere decisionale alla persona. Promuovere la denuncia immediata. Neutralizzare l’emozione attraverso tecniche cognitive.

Qual è la definizione corretta di consenso?. Una pratica relazionale continua, situata e negoziata. Un contratto verbale irrevocabile. Un obbligo tra partner. Un semplice sì o no.

Qual è il ruolo della cultura nella normalizzazione della violenza?. Romanticizzare il controllo e il possesso. Ridurre le reazioni traumatiche. Prevenire gli abusi nelle relazioni. Aiutare a riconoscerla.

Cosa rende difficile per la vittima riconoscere la violenza?. Eccesso di supporto psicologico. Mancanza di educazione scolastica. Intreccio con relazioni d’amore e dinamiche di potere invisibili. Presenza di sintomi fisici.

Cosa implica il consenso in una relazione affettiva o terapeutica?. Accordo iniziale e immutabile. Possibilità di modificarlo o ritirarlo in ogni momento. Controllo reciproco sulle emozioni. Obbligo di soddisfare l’altro.

. Qual è un principio etico da considerare con l'intelligenza artificiale in clinica?. Garantire la neutralità algoritmica. Garantire il consenso informato e la trasparenza sull'uso dei dati. Delegare la relazione al sistema automatizzato. Evitare la supervisione umana.

Qual è un'applicazione dell'intelligenza artificiale in psicologia clinica già esistente?. Chatbot terapeutici. Robot umanoidi per terapie di gruppo. Diagnosi automatica delle psicosi. Sedute virtuali tramite ologrammi.

Cosa significa una "clinica tecnologicamente sensibile"?. Integrare la tecnologia con spirito critico e consapevolezza culturale. Utilizzare sempre l'IA per ogni paziente. Affidarsi a protocolli digitali standardizzati. Evitare la tecnologia nei contesti terapeutici.

Qual è un rischio associato all'uso dell'intelligenza artificiale nella pratica psicologica?. Bias algoritmici e perdita del giudizio professionale. Maggiore accesso ai servizi clinici. Riduzione del carico emotivo per il paziente. Incremento dell’empatia nella relazione terapeutica.

Qual è una delle potenzialità principali dell'intelligenza artificiale nella pratica clinica?. Supportare il clinico nell'analisi degli indicatori emotivi e comportamentali. Sostituire completamente lo psicologo. Rendere la terapia più impersonale. Elaborare diagnosi automatiche senza supervisione.

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