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Title of test:
PSICOLOGIA CLINICA

Description:
ecampus Manzoni

Author:
SaraBru
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Creation Date: 04/12/2024

Category: Others

Number of questions: 78
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Content:
La professione di Psicologo in Italia: Ha l'obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni in particolari momenti critici o di difficoltà. Per essere esercitata, non necessita di iscrizione all'Albo - Sez. A. Si occupa solo di psicopatologia. Non comprende attività di sperimentazione, ricerca, didattica.
Il Dottore in Scienze e Tecniche psicologiche: Non si occupa di tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità. Coordina il lavoro degli Psicologi. Applica protocolli per l'orientamento professionale, per l'analisi dei bisogni formativi, per la selezione e valorizzazione delle risorse umane. È uno Psicologo con laurea specialistica in Psicologia (5 anni).
Lo Psicologo Clinico: Si occupa di diagnosi delle caratteristiche di personalità e assessment delle caratteristiche personali, delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi d'età. Non può esercitare attività di libero professionista. Non può effettuare interventi di psicoterapia, di riabilitazione comportamentale, di rieducazione funzionale e integrazione sociale. Non necessita del diploma di una scuola di specializzazione dedicata allo sviluppo di competenze in psicologia clinica.
La psicologia clinica: Si occupa solo di sofferenza psicologica. È una disciplina applicata perché si occupa di ricerca sulle persone. Il suo ambito applicativo comprende ogni tipo di sofferenza e/o disadattamento e i mezzi sono esclusivamente psichici. Include solo la dimensione soggettiva del problema.
Il disturbo mentale: Include tutti i tipi di malessere. Non è sempre caratterizzato da disabilità. È sempre caratterizzato dalla sofferenza e dal malessere. È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento.
Quale, tra le seguenti affermazioni relative al disturbo mentale, non è corretta: È una reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento. Non è primariamente il risultato di devianza sociale o conflitto con la società. Causa stress e disabilità. Non è sempre caratterizzato da sofferenza e da malessere.
La psicologia clinica: È assimilabile e riconducibile alla psicopatologia. Si contraddistingue per le teorie, i metodi, gli strumenti di intervento finalizzati alle attività di prevenzione, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico. Non si occupa di prevenzione (primaria e secondaria) del disagio personale. Non si avvale del contributo conoscitivo di discipline non psicologiche, come l'epidemiologia, la fisiologia, la ricerca valutativa, la sociologia sanitaria.
A partire dagli anni Settanta, nell'ambito della psicologia clinica: Ci si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Vi è un declino di interesse per l'attività psicoterapeutica ed uno sviluppo di tecniche di assessment. Ci si occupa di testologia.
Dal secondo conflitto mondiale fino agli anni Sessanta: Si sviluppano provvedimenti legislativi che consentono il riconoscimento del ruolo dello psicologo clinico. Gli psicologi non si occupano di psicologia applicata. Gli psicologi non si interessano di attività di assessment. Vi è un riconoscimento dello psicologo clinico.
La psicologia clinica da fine Ottocento agli anni Quaranta: Si interessa prima di valutazione di abilità intellettive, poi di personalità e di problemi affettivi ed emotivi. Riceve immediatamente spazio in qualità di disciplina autonoma. Non comprende la testologia. Non prevede la concezione organicistica.
Il DSM-5: Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, diminuisce il numero di patologie. Si basa su un preciso approccio teorico. Prevede che il ricorso formale al sistema multi-assiale non sia più necessario. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, include meno riferimenti ai dati oggettivi o strumentali su cui basare la diagnosi.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali: Pone enfasi sulle esperienze del paziente e sul suo contesto interpersonale. È uno strumento che consente di fare diagnosi nosografico-descrittive molto valide. È basato su una diagnosi di tipo dinamico, che tende a sottolineare stati di transizione. Il suo costrutto teorico prevalente colloca il disturbo nell'individuo e attua un'operazione di etichettamento che potrebbe essere patologizzante.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali: È una classificazione categoriale e suddivide i disturbi mentali sulla base di set di criteri con caratteristiche descrittive. Ad eccezione della sua ultima edizione, la 5, si articola in tre assi. È basato su teorie rispetto all'eziologia e al processo fisiopatologico dei disturbi mentali. Include l'Asse II, relativo a sindromi di interesse psichiatrico o disturbi clinici.
Nel DSM-5: È prevista la co-diagnosi tra Disturbo da deficit attenzione/iperattività e disturbo autistico. La gravità del ritardo mentale è definita dal criterio del Quoziente Intellettivo. Il lutto viene definito come un fattore di forte rischio per la comparsa della depressione. I Disturbi d'ansia includono il Disturbo ossessivo compulsivo.
Nel DSM-5: Disturbi un tempo appartenenti a classi assolutamente diverse sono stati accorpati. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, non è stato ampiamente testato in ambito clinico prima di giungere alla versione definitiva. Prevede che i disturbi siano accomunati per età di insorgenza e non per comunanza di sintomi. Rispetto alle precedenti edizioni del Manuale, viene dedicato uno spazio minore agli strumenti di valutazione dei diversi quadri patologici.
Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: Nel DSM-IV-TR la diagnosi dei disturbi di personalità è precisa e non mostra eccessivi spazi di sovrapposizione. Nel DSM-IV-TR vi è un eccesso di diagnosi NAS (non altrimenti specificato) di personalità. Nel DSM-IV-TR molti disturbi dell'Asse I si presentano con sintomi simili a quelli che caratterizzano disturbi dell'Asse II. Ogni paziente con disturbo di personalità presenta anche altri concomitanti disturbi di personalità.
Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: La diagnosi dovrebbe essere in relazione con le possibili cause del disturbo. Una diagnosi con forte validità dovrebbe ridurre la possibilità di prevedere uno spettro ampio di informazioni. Le diagnosi hanno validità quando permettono di formulare previsioni accurate sulle relazioni che intercorrono tra osservazioni diverse. La diagnosi dovrebbe permettere di prevedere il probabile decorso del disturbo e la risposta al trattamento.
Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta: Nel DSM-5 il rischio di suicidio è diventato una categoria diagnostica a se stante. Nel DSM-5 l'etichetta "paziente a rischio di demenza" avrebbe potuto indurre a terapie preventive costose e di dubbia efficacia. Nel DSM-5 la diagnosi di "Sindrome da rischio psicotico" avrebbe l'effetto di "psichiatrizzare" inutilmente numerose persone. Nel DSM-5 la diagnosi da "Sindrome da rischio psicotico" si è ritenuta ingiustificata.
Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: La diagnosi dovrebbe essere in relazione con le possibili cause del disturbo. Tutte le sindromi psicopatologiche del DSM hanno un'elevata validità di costrutto. Nel DSM-5 l'affidabilità è più bassa rispetto alle precedenti edizioni del manuale. Nel DSM le diagnosi non sono correlate a compromissioni funzionali, come problemi coniugali o assenteismo sul lavoro.
Quali, tra le seguenti affermazioni relative all'approccio interpretativo-esplicativo, non è corretta: Ritiene fondamentale capire la causa e l'evoluzione di un fenomeno patologico. Prevede che si "legga dietro" al sintomo per riuscire a costruire un'interpretazione eziologica. Adotta una propria matrice e una sua prospettiva sulla psicopatologia. È ateoretico.
Entro un approccio interpretativo-esplicativo, il clinico deve: Attribuire importanza unicamente al sintomo. Applicare una specifica teoria del comportamento. Abbracciare l'eclettismo. Individuare un'unica causa che genera il prodursi di fenomeni psicopatologici.
Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: Nell'approccio nosografico il fermarsi al sintomo determina la perdita di informazioni. Nell'approccio interpretativo l'attenzione è al sintomo. L'approccio nosografico è in grado di spiegare da solo la psicopatologia. Nell'approccio nosografico l'intento è "leggere dietro" al sintomo.
Quanti sono gli item del Questionario sul Funzionamento Mentale (QFM)? 30 17 27 25.
Quali delle seguenti affermazioni è corretta: La valutazione del PDM può essere considerata multi-assiale, multi-dimensionale e prototipica. Il PDM propone cluster di sintomi ed evita l'attribuzione di significato in quanto l'obiettivo è di rimanere a-teoretico. Nel PDM il ragionamento è categoriale. Il DSM si colloca nella cornice della psicoanalisi.
Il Questionario sul Funzionamento Mentale (QFM): Non si prefigge di misurare alcune delle dimensioni che sono specificamente coinvolte nella psicoterapia. È un questionario self-report costituito da 27 item. Facilita la valutazione del paziente sull'Asse P del Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM). È un questionario clinical-report costituito da 27 item.
Il Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM): Tratta il borderline non come un semplice disturbo ma come un range di organizzazione di personalità. È scaturito dal confronto e dal lavoro di una task force di cognitivisti negli Stati Uniti nel 2008. Si hanno dieci tipi di configurazioni e di disturbi di personalità. Considera la personalità come "ciò che si ha e non ciò che si è".
Asse M del PDM, quali tra queste funzioni orienta il clinico nella valutazione del profilo del funzionamento mentale del paziente? Incapacità di auto-osservazione Incapacità di formare rappresentazioni interne Difficoltà di regolazione, attenzione ed apprendimento Qualità dell'esperienza interna, livello di sicurezza e rispetto di sé.
Quante sono le categorie diagnostiche elaborate nel PDM? 23 10 8 13.
Quale tra queste definizioni indica il genotipo? E' il prodotto dell'interazione tra fenotipo ed ambiente E' un'entità statica L'insieme di tutte le caratteristiche comportamentali manifeste Il corredo genetico di una persona.
Nell'ambito del paradigma genetico, quali tra i seguenti sono "fattori unici"? Livello di reddito Stile educativo Stato coniugale Relazioni amicali.
Quali tra le seguenti zone del cervello è coinvolta nei processi di attenzione verso stimoli emotivi rilevanti e nella memoria di eventi dal forte contenuto emozionale? Ippocampo Area del setto Amigdala Giro del cingolo.
Quali tra queste zone del cervello regola il metabolismo e la pressione arteriosa? Ippocampo Giro del cingolo Ipotalamo Area del setto.
Quale zona del cervello ha dimensioni ridotte nei pazienti con disturbo da stress post-traumatico, depressione e schizofrenia? Ippocampo Ventricoli cerebrali Ipotalamo Amigdala.
Quale neurotrasmettitore è coinvolto nei disturbi d'ansia? Dopamina Istamina Serotonina GABA.
Quali tra questi neurotrasmettitori è coinvolto negli stati maniacali? Serotonina Noradrenalina Dopamina GABA.
Quali tra questi recettori sono coinvolti nei deliri e nelle allucinazioni della schizofrenia? Recettori della dopamina Recettori del GABA Recettori della noradrenalina Recettori della serotonina.
Nel disturbo antisociale di personalità e nel disturbo di abuso di alcool, qual è il fattore socio-culturale di maggiore incidenza? Genetica Cultura Identità di genere Appartenenza etnica.
In che percentuale le emozioni influenzano la psicopatologia? 85% 10% 98% 50%.
A quale quadro psicopatologico appartengono i disordini del pensiero? Disturbo del carattere Nevrosi Personalità borderline Psicosi.
Quale tra queste caratteristiche si riferisce al paziente psicotico? Conflittualità con regressione degli aspetti pulsionali Io fragile Capacità compromessa di effettuare l'esame di realtà Utilizzo eccessivo dei meccanismi di difesa.
Quali tra questi 4 termini specifici fa riferimento all'organizzazione stabile della psiche? Sindrome Sintomo Struttura Segno.
Quale tra queste 4 caratteristiche si riferisce al paziente nevrotico? Meccanismi di difesa primitivi Meccanismi di difesa evoluti Capacità compromessa dell'esame di realtà Capacità di adattarsi superficialmente all'ambiente.
Quali tra i seguenti è un disturbo dell'umore? Parafilie Disturbo distimico Disturbo da stress post-traumatico Disturbo ossessivo-compulsivo.
Cosa s'intende per fobia specifica? Ansia e preoccupazione per eventi ed attività che vengono giudicate potenzialmente pericolose Ansia provata dall'essere in situazioni o luoghi da cui è difficile ricevere aiuto Paura marcata, persistente, irragionevole o sproporzionata per situazioni circoscritte o stimoli specifici Paura marcata e persistente relativa a una o più situazioni sociali e prestazionali.
Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi di personalità appartiene al cluster A "originale-eccentrico"? Disturbo evitante di personalità Disturbo schizoide di personalità Disturbo antisociale di personalità Disturbo istrionico di personalità.
Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi di personalità appartiene al cluster B "drammatico-imperevedibile"? Disturbo paranoide di personalità Disturbo dipendente di personalità Disturbo borderline di personalità Disturbo schizotipico di personalità.
Quali tra i seguenti è un disturbo somatomorfo nel DSM IV TR? Disturbo dissociativo dell'identità Depersonalizzazione Disturbo di conversione Amnesia.
Secondo il DSM IV TR, quale tra queste caratteristiche connota il disturbo borderline di personalità? Assenza di comportamenti suicidari ed auto mutilanti Relazioni stabili personali Marcata instabilità dell'immagine di sé e della percezione del sé Assenza di ideazione paranoide.
Secondo l'approccio psicoanalitico, quale di questi aspetti è peculiare del funzionamento psichico della personalità borderline? Controllo degli impulsi Scarsa integrazione dell'identità Impiego di difese mature Vita sessuale adeguata.
Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi viene raggruppato nel cluster C "ansioso-spaventato"? Disturbo dipendente di personalità Disturbo narcisistico di personalità Disturbo paranoide di personalità Disturbo schizotipico di personalità.
La persona che si rivolge allo psicologo clinico: Non sperimenta una condizione di malessere generale. Nega la propria condizione di disagio e/o sofferenza. Riconosce che la sua sofferenza è psichica. Non ritiene che la propria situazione possa cambiare.
La richiesta di aiuto psicologico: È sempre l'esito di un processo diagnostico fatto dall'individuo in prima persona. Non deriva mai da indicazioni provenienti dall'esterno. Non necessita che il clinico crei un'alleanza con il paziente. Può essere indotta da sollecitazioni familiari più o meno accettate.
Il paziente che si auto-invia al clinico: Non vive una condizione di significativo malessere generale. Ha effettuato un ragionamento diagnostico. Prende l'appuntamento indotto dai familiari. Sa che la sua sofferenza ha un'origine organica.
Entro il processo di analisi della domanda, la "fantasia relazionale prevalente": Rappresenta le reazioni transferali del paziente. Non dovrà mai essere decodificata dal clinico. Contiene solo gli elementi comportamentali tipici di un paziente. È la reazione controtransferale del clinico.
Il processo di analisi della domanda: Prevede che il clinico comprenda la "fantasia relazionale prevalente" del paziente. È stato elaborato dal Prof. Renzo Carli attorno agli anni cinquanta. Non analizza l'interazione tra psicologo e utente. È caratterizzato da un solo passaggio.
Il processo di analisi della domanda: Non include la considerazione della fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente. Non considera l'inviante ed il contesto di riferimento in cui avviene. Non prevede un'attenzione all'interazione tra psicologo e utente. Prevede che il clinico analizzi lo stile in cui la domanda è posta e la fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente.
Entro la prospettiva dell'analisi della domanda: Le domande implicano la messa in atto di meccanismi relazionali (meccanismi di difesa). Le domande non si fondano mai su meccanismi di scissione. Le domande di cambiamento non presentano mai una assunzione di responsabilità. Le domande nel qui ed ora non assumono caratteristiche tipiche della specifica richiesta.
Entro la prospettiva dell'analisi della domanda: Le domande non implicano la messa in atto di meccanismi di difesa. Esistono due tipi di domande. Si ha una domanda di cambiamento dove i meccanismi di scissione e identificazione implicano un'integrazione del sé. Quando la domanda si basa sulla proiezione, la richiesta si definisce "domanda di trasformazione".
Entro la prospettiva dell'analisi della domanda: La domanda di cambiamento è caratterizzata da scissione e identificazione. La domanda di cambiamento è caratterizzata da scissione, diniego e identificazione proiettiva. La domanda di mutamento preordinato è caratterizzata da scissione e proiezione. La domanda di trasformazione è caratterizzata da scissione e identificazione.
Nel corso del processo diagnostico, uno psicologo clinico: Non si differenzia, nella sua pratica clinica, in base alla maggiore o minore esperienza acquisita. Può cadere in errore indotto dai sintomi che il paziente accusa. Si avvale solamente di un insieme di tecniche. Non commette mai errori.
Il metodo clinico: Non prevede la consultazione diagnostica. Si caratterizza per attenzione più alla malattia o al sintomo che non al paziente. Trasferisce nella consultazione diagnostica il trattamento. Pone attenzione al modo di funzionare del paziente e alla dimensione emotiva del clinico.
L'alleanza diagnostica: Nasce spontaneamente. È un fenomeno intrinseco al processo diagnostico. Si instaura tra clinico e paziente nel corso della consultazione diagnostica. È assimilabile all'alleanza terapeutica.
Il colloquio clinico: È una procedura standardizzata. È una procedura passiva di ascolto e registrazione di informazioni. Non è mai un processo interattivo. Si differenzia, rispetto ad altri strumenti, per parametri legati al setting, all'interazione con il soggetto, al compito prefissato.
Nel colloquio clinico: Prevede che il clinico, quando incontra il paziente, sperimenti sempre una reazione di ansia. La gravità della situazione clinica del paziente non determina la modalità di conduzione del colloquio. La patologia del paziente non ha effetti sulle reazioni emotive del clinico. È indispensabile valutare la qualità dell'alleanza diagnostica.
Il colloquio clinico: Non definisce le modalità caratteristiche che il paziente utilizza per far fronte alla problematica. Prevede lo stabilire un'alleanza di lavoro tra clinico e paziente. Non necessita lo stabilire ed delimitare una relazione interpersonale. Non implica il focalizzare le principali resistenze del paziente all'incontro e al lavoro da svolgere.
Ai fini di un colloquio clinico: I familiari del paziente non rappresentano mai una fonte di informazioni attendibile. Lo psicologo può ricorrere ad altre fonti di informazione per carenza di dati raccolti o per necessità. Lo psicologo non ricorre mai ad altre fonti di informazione. Lo psicologo vede sempre i parenti del paziente senza il suo consenso.
In un colloquio clinico: Tra le funzioni cognitive valutabili ci sono il livello di coscienza e consapevolezza e la capacità di giudizio. La qualità dell'alleanza diagnostica è una variabile che non agisce nella conduzione del colloquio. La modalità di interazione del paziente è una variabile che non agisce nella conduzione del colloquio. Il funzionamento emotivo non è valutabile.
Durante un colloquio clinico: È preferibile che il clinico si soffermi solo sugli aspetti concreti. Le domande aperte non contengono elementi che possono orientare la reazione del paziente. È preferibile che il clinico indaghi solo emozioni e affetti, e non eventi concreti o episodi relazionali. Le domande chiuse danno al paziente la possibilità di esprimersi ampiamente.
L'atteggiamento dello Psicologo: Si costituisce a partire da una valutazione conscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso. Prescinde sempre da componenti inconsce. Si costituisce a partire da una valutazione inconscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso. Si costituisce a partire da una valutazione conscia e inconscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso.
Durante un colloquio clinico: Il clinico pone più attenzione alle caratteristiche fisiche del paziente piuttosto che ai suoi comportamenti non verbali. Si dovrebbe sempre rispondere alle domande del paziente, senza analizzarne le implicazioni. Il silenzio rappresenta l'interruzione di un colloquio. Si presta attenzione non solo all'argomento scelto ma anche al registro utilizzato (cognitivo o emotivo).
L'atteggiamento dello psicologo: Non necessita della tecnica dell'attenzione fluttuante. Non è influenzato dall'empatia. È costituito solo in minima parte dal silenzio. Riflette il tipo di rappresentazioni di oggetti o eventi e si manifesta nel comportamento verso di essi.
Il setting: È l'insieme delle condizioni che delimitano, ospitano e sostengono l'intervento psicologico. Non assume una connotazione mentale. Non include la costanza degli incontri. Riguarda solo la definizione dello spazio e del tempo degli incontri.
Il setting: Rappresenta solo il contenitore mentale dell'intervento psicologico. È la porzione spazio-temporale dell'intervento psicologico. Rende possibile l'azione dello psicologo perché contiene fisicamente i soggetti coinvolti e perché stabilisce una relazione che si fonda su regole e procedure. È il contenitore materiale dell'intervento psicologico.
Il setting: È cornice e territorio dell'intervento psicologico. È il semplice contenitore dell'intervento clinico. Indica solo la dimensione strutturale su cui si fonda l'intervento psicologico. Avvia un intervento asettico e neutrale.
Quali tra le seguenti affermazioni è corretta: Nell'intervista si favorisce un processo di scambio tra due soggetti. Il colloquio richiede l'uso di domande mirate e con gradi diversi di strutturazione dell'incontro. Nell'intervista la libertà espressiva dei soggetti è minore, nel colloquio si ha più ampia flessibilità. L'intervista intende esplorare il problema dal punto di vista del soggetto.
L'Adult Attachment Interview: Non indaga lo stile narrativo dell'intervistato. Valuta i fatti realmente occorsi più che le modalità con le quali l'adulto concettualizza oggi i legami di attaccamento. Ha lo scopo di classificare i "meccanismi di difesa" in soggetti con età superiore ai 16 anni. È composta da 18 domande che indagano l'esperienza vissuta dall'intervistato con le principali figure di riferimento dell'infanzia (tendenzialmente i genitori).
Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: L'intervista non strutturata permette di indirizzare la ricerca verso aree nuove e di esaminare più a fondo aspetti di un determinato fenomeno. Nelle interviste semi-strutturate l'intervistatore pone domande prestabilite rispettandone rigorosamente la successione. L'intervista non strutturata limita al massimo l'autonomia dell'intervistatore. Nelle interviste strutturate l'intervistatore pone un certo numero di domande specifiche, ma può decidere di porne anche altre.
Quale, tra le seguenti affermazioni, è corretta: Il colloquio è centrato sull'interazione. L'intervista si focalizza sul processo interattivo. Il colloquio prevede domande chiuse. Il colloquio si focalizza sul processo conoscitivo.
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