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Psicologia Cognitiva Applicata Description: eCampus Magistrale Psicologia Author:
Creation Date: 31/03/2025 Category: Others Number of questions: 78 |
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Content:
Il pensiero complesso: comporta la capacità di gestire elementi stabili e indipendenti, differenziandoli in modo multiprospettico comporta la capacità di gestire elementi stabili e indipendenti comporta la capacità di gestire elementi dinamici e interdipendenti, differenziandoli e integrandoli in modo multiprospettico comporta la capacità di gestire elementi dinamici e interdipendenti. Secondo Inagaki e Hatano, i bambini comprendono la distinzione ontologica tra mente e corpo quando riconoscono: la relativa indipendenza del funzionamento degli organi interni dall’intenzionalità del soggetto l’esistenza di caratteristiche modificabili e non tutte le opzioni di risposta proposte la necessità di intervenire sul corporeo/mentale con strategie specifiche. Le entità mentali vengono definite per contrapposizione da: Wellman e Estes Perner Inagaki e Hatano Johnson. Il pensiero riflessivo è caratterizzato da: riflessione, autovalutazione, confronto, integrazione riflessione intenzionale, autovalutazione, comprensione profonda, utilizzo di feedback riflessione intenzionale, valutazione, comprensione utilizzo di feedback riflessione intenzionale, autovalutazione, collegamento, analisi. Secondo Perner, le entità mentali si definiscono attraverso i criteri di: contatto comportamentale e sensoriale, esistenza pubblica e costante nel tempo esperienza interiore, costrutto teorico, aboutness esperienza interiore, rappresentazione, aboutness costrutto teorico, contatto comportamentale e sensoriale, esistenza costante nel tempo. I criteri di definizione delle entità mentali: confronto tra i due principali approcci teorici I due principali approcci teorici definiscono le entità mentali in modo opposto: **Wellman e Estes** le descrivono negativamente tramite la mancanza di caratteristiche fisiche, mentre **Perner** le definisce positivamente attraverso le loro specifiche peculiarità mentali. x. Quali sono e come si caratterizzano le tre modalità tipiche del pensiero umano? Le tre modalità tipiche del pensiero umano sono **intuizioni veloci e automatiche**, un **ragionamento lento e logico**, e delle **scorciatoie mentali (euristiche) per decisioni rapide**. x. I procedimenti algoritmici sono anche detti: nessuna delle opzioni proposte entrambe le opzioni proposte regole del pollice scorciatoie cognitive. Il modello di Metcalfe e Mischel distingue: nessuna delle opzioni proposte sistema uno e sistema due sistema tacito e sistema deliberativo sistema caldo e sistema freddo. Kahneman distingue tra funzionamento cognitivo: Intuitivo (mondo 1) e deliberativo (mondo 2) caldo e freddo deliberativo (mondo 1) e Intuitivo (mondo 2) assessment e locomotion. Le tre modalità tipiche del pensiero umano sono: logica, intuitiva ed euristica creativa, logica e narrativa euristica, algoritmica e analogica logica, algoritmica, euristica. Il pensiero post-formale è caratterizzato da: relativismo, accettazione delle contraddizioni, pragmaticità relativismo, accettazione delle contraddizioni, integrazione relativismo, inferenza, associazione relativismo, inferenza, integrazione. Secondo Eysenck e Keane, il pensiero varia quanto a: verbalizzabilità, scopo, consapevolezza verbalizzabilità, intenzione, complessità verbalizzabilità, scopo, quantità e natura delle conoscenze da attivare verbalizzabilità, accessibilità, quantità e natura delle conoscenze da attivare. Il sistema freddo: controlla gli stimoli esterni controlla il comportamento si sviluppa precocemente è innato. Il sistema analitico è detto anche: deliberativo, sistema 2 deliberativo, razionale, sistema 2 razionale, sistema 1 sistema tacito, sistema 1. Il sistema due è: intuitivo olistico veloce intenzionale. Il sistema uno è: flessibile consapevole intenzionale orientato all'azione. Sistema 1 e Sistema 2: caratteristiche e differenze Il **Sistema 1** è il sistema di pensiero **veloce, intuitivo ed emotivo** che agisce automaticamente, mentre il **Sistema 2** è il sistema **lento, riflessivo e logico** che richiede sforzo consapevole e si sviluppa più tardi. Stile e abilità: lo stile predice il livello di abilità sono costrutti indipendenti sono aspetti dello stesso costrutto sono costrutti interdipendenti. Lo stile di pensiero: mira alla misurazione di competenze in termini di accuratezza e concretezza di risposta nessuna delle opzioni proposte ha un valore assoluto riguarda il contesto e il livello di cognizione. Lo stile di pensiero è: una dimensione trasversale una tendenza saltuaria una abilità consolidata una tendenza innata. Gli stili cognitivi: definizione, rapporto con le abilità, principali categorizzazioni Gli **stili cognitivi** sono le **modalità preferenziali e relativamente stabili** con cui una persona **elabora le informazioni**, **diverse dalle abilità** (che misurano la competenza), e sono stati categorizzati in vari modi, come **visuale/verbale** e **analitico/globale**. Stili cognitivi: a cosa si riferiscono e perché è importante valorizzarli? Lo stile comprensione-operazione di Pask contrappone le tendenze: olistico-operazione vs. seriale- comprensione nessuna delle opzioni proposte olistico-comprensione vs. seriale-operazione olistico-seriale vs. comprensione-operazione. Lo stile comprensione-operazione di Pask contrappone le tendenze: olistico-operazione vs. seriale- comprensione nessuna delle opzioni proposte olistico-comprensione vs. seriale-operazione olistico-seriale vs. comprensione-operazione. Gli stili di apprendimento sono: organizzati lungo un continuum rispetto al quale si valuta la tendenza ad avvicinarsi ad una polarità più che all’altra. modelli strutturati che considerano anche variabili quali obiettivi, motivazioni, attese nessuna delle opzioni proposte modelli che distinguono le concezioni ingenue di apprendimento. Nel modello di Schmeck si distinguono gli stili: profondo, superficiale profondo, elaborativo, superficiale nessuna delle opzioni proposte operazione, comprensione, versatile. Nello stile riflessivo/impulsivo di Kagan: l’impulsività è funzionale ad una elaborazione analitica la riflessività è funzionale ad una elaborazione globale lo stile impulsivo non coincide con il tratto di personalità impulsiva lo stile impulsivo coincide con il tratto di personalità impulsiva. Lo stile categorizzatore ampio-chiuso distingue tra: applicazione di strategie globali vs. analitiche adozione di categorie generali vs. definite applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. Lo stile categorizzatore associazione-bisociazione di Jabri distingue tra: applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi non è una categorizzazione di Jabri adozione di categorie definite vs. generali applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving. Rilevare gli stili cognitivi: quali strumenti? Per **rilevare gli stili cognitivi** si utilizzano principalmente **questionari**, **osservazioni**, **verbalizzazioni** (concomitanti o a posteriori), e **attività semi-strutturate**. Il modello di Pask Il **modello di Pask** descrive gli **stili di apprendimento** distinguendo tra una strategia **olistica** (visione globale) e una strategia **seriale** (approccio graduale e sequenziale). Lo stile Adattatore-Innovatore di Kirton Lo **stile Adattatore-Innovatore di Kirton** descrive come le persone affrontano le **novità**: gli **Adattatori** preferiscono usare **soluzioni già note** e migliorare il sistema esistente, mentre gli **Innovatori** amano il **cambiamento** e cercano **soluzioni nuove**. Stili cognitivi e stili di apprendimento: definizioni, caratteristiche, differenze e esempi **Gli stili cognitivi** riguardano il modo preferito di **elaborare le informazioni**, mentre **gli stili di apprendimento** sono più ampi e includono anche **motivazioni e obiettivi**, e ci sono diversi **tipi** per entrambi, come visuale/verbale per i primi e olistico/seriale per i secondi. Lo stile di dipendenza/indipendenza dal campo di Witkin Lo **stile di dipendenza/indipendenza dal campo di Witkin** descrive come una persona si lascia **influenzare dal contesto** quando valuta situazioni e problemi: chi è **indipendente dal campo** è meno influenzato e analizza in modo più ampio, mentre chi è **dipendente dal campo** è più legato al contesto e ha una visione più rigida. Nel modello di Kolb, l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» si declina lungo il continuum tra: esperienza concreta e concettualizzazione teorica sperimentazione attiva e osservazione riflessiva dell’esperienza esperienza concreta e concettualizzazione astratta nessuna delle alternative proposte. Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto allo scopo dello stile cognitivo si distinguono: stile globale e locale stile conservatore e progressista stile legislativo, esecutivo e giudiziario stile interno e esterno. Il modello degli stili di Antonietti distingue le fasi di: rappresentazione, processo, atteggiamento rappresentazione, memoria, atteggiamento rappresentazione, processo, pensiero percezione, memoria, pensiero. Il modello esperienziale di Kolb vede l'apprendimento come risultato dell'interazione tra: l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» e l’atto del Riflettere sull’esperienza» l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» e l’atto del «Trasformare l’esperienza» l’atto dell’«Cogliere l’esperienza» e l’atto del «Realizzare l’esperienza» l’atto dell’«Progettare l’esperienza» e l’atto del «Trasformare l’esperienza». Confrontate il Modello di Miller con quello di Antonietti Il **Modello di Miller** descrive l'elaborazione dell'informazione in fasi di **percezione, memoria e pensiero**, mentre il **Modello di Antonietti**, pur riprendendo le prime due fasi, **rende l'atteggiamento verso il compito un aspetto più trasversale** rispetto al semplice pensiero. Il Modello esperienziale di Kolb Basandosi sulle fonti, il **Modello esperienziale di Kolb** spiega che impariamo **attraverso l'esperienza** in un processo continuo che unisce **l'afferrare** l'esperienza in modo concreto o astratto e il **trasformarla** tramite la riflessione o l'azione. I Modelli teorici di stile riferiti all'attività cognitiva Basandosi sulle fonti, i **modelli teorici di stile riferiti all'attività cognitiva** descrivono le diverse **tendenze individuali** nel modo di **elaborare le informazioni** e di affrontare i **compiti mentali**. Il QSVV è: Questionario Strategie Visive-Verbali Questionario Strategie Visive Vicarie Questionario Stato Visivo-Verbale Questionario Stile Visivo-Verbale. Il questionario narrativo: propone sempre contestualizzazioni ad hoc tutte le opzioni proposte motiva maggiormente i rispondenti facilita l'identificazione con le situazioni proposte. Il SOLAT rileva: la preferenza per lo stile di pensiero destro/sinistro la preferenza per lo stile di pensiero verbalizzatore/visualizzatore la preferenza per lo stile di pensiero globale/analitico la preferenza per lo stile di pensiero innovatore/adattatore. La rilevazione dello stile di pensiero può avere valenza: formativa diagnostica orientativa tutte le opzioni proposte. Limiti e vantaggi dell'utilizzo dei questionari per la rilevazione degli stili di pensiero I questionari per rilevare gli stili di pensiero sono utili per capire le **preferenze dichiarate** ma possono essere **limitati dalla difficoltà dei soggetti a descrivere il proprio comportamento reale**. L'assessment dell'attitudine e dell'evento: differenze, obiettivi, strumenti L'**assessment dell'attitudine** mira a capire le **credenze e intenzioni** di una persona usando questionari, mentre l'**assessment dell'evento** osserva il **comportamento reale** durante un compito con verbalizzazioni e osservazioni dirette. Le attività per rilevare gli stili di pensiero Le attività per rilevare gli stili di pensiero includono **questionari per capire le preferenze**, **attività semi-strutturate per osservare i comportamenti**, **verbalizzazioni per esplicitare i processi mentali** e **interviste metacognitive per riflettere sulle strategie utilizzate**. Indicare come si potrebbero gestire situazioni in cui gli stili di pensiero del docente e del discente differiscono Per gestire la differenza tra gli stili di pensiero di docente e discente, è fondamentale che **entrambi sviluppino flessibilità strategica** per comprendere e adattarsi ai diversi modi di apprendere e insegnare. I criteri di affidabilità dei verbal report indicano che: tutte le opzioni proposte devono richiedere informazioni presenti nella memoria a lungo termine devono indagare l'interpretazione e l'analisi del processo devono essere concomitanti. Gli assunti del thinking aloud sono: affidabilità della verbalizzazione e mancanza di impatto sui ragionamenti in corso entrambe le precedenti opzioni di risposta controllabilità e accessibilità dei processi cognitivi nessuna delle precedenti opzioni di risposta. Il Thinking aloud è una tecnica è una tecnica di verbalizzazione concomitante: che si applica nel caso di problemi e compiti meno strutturati, per i quali il modo di procedere viene definito analizzando le variabili e le risorse contingenti nessuna delle opzioni proposte non è una tecnica di verbalizzazione concomitante in cui vengono esplicitati i processi che le persone generalmente applicano attraverso una serie di autoistruzioni. Il Myers-Briggs Type Indicator valuta: propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di giudizio, modalità di assunzione dell'informazione propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di giudizio, modalità di interpretazione dell'informazione propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di rielaborazione, modalità di interpretazione dell'informazione propensione alle novità, modalità di percezione e di giudizio, modalità di interpretazione dell'informazione. Il talking aloud consiste nel: verbalizzare operazioni mentali compiute nella traduzione di immagini in parole verbalizzare operazioni mentali che il soggetto non eseguirebbe spontaneamente verbalizzare ad alta voce un discorso che si farebbe comunque nel caso di compiti nuovi verbalizzare ad alta voce un discorso che si farebbe comunque a livello subvocale. I processi di verbalizzazione possono essere: simultanei, anticipati concomitanti, anticipatori simultanei, orientati concomitanti, a posteriori. I verbal report: definizione, caratteristiche, tipologie e criteri di validità secondo Ericcson e Simon I **verbal report** sono **descrizioni orali dei processi cognitivi**, **concomitanti** (talking aloud/thinking aloud) o **a posteriori**. Per **Ericsson e Simon**, i **concomitanti validi** devono descrivere **cosa si pensa o si fa**. Stili cognitivi e personalità: quale relazione? Definite il tema e descrivete uno dei modelli presentati Gli **stili cognitivi** sono le **modalità preferite** con cui una persona **elabora le informazioni**, e la loro relazione con la **personalità** è che queste **tendenze cognitive** possono essere **legate ai tratti personali**, come nel modello di **Riding e Cheema** che descrive dimensioni di **elaborazione (analitico-globale)** e di **rappresentazione (verbale-visiva)** correlate alla personalità. Quando viene precisata l’alta qualità di entrambe le opzioni di scelta, l’effetto less-is-better si attenua. vero falso dipende dal prezzo di base dipende dal livello di associazione delle opzioni. Quando la valutazione non corrisponde al valore oggettivo di ciò che si è valutato, si ha una incoerenza di tipo: interno divergente esterno convergente. Secondo Hsee, le persone formulano giudizi e valutazioni secondo le modalità di valutazione: intuitiva/analitica congiunta/separata divergente/convergente impulsiva/riflessiva. Alla luce della evaluability hypothesis, nel caso di una valutazione con modalità separata: nessuna delle opzioni proposte entrambe le opzioni proposte l'opzione che presenta un valore inferiore viene valutata come più apprezzabile rispetto all’alternativa di maggior valore l'effetto less is better si attenua se la connotazione implicita di una delle condizioni viene messa esplicitamente a fuoco. Non è vero che l'effetto dotazione: aumenta quando i beni/attività coinvolti sono immateriali si ha solo quando si tratta di scambiare beni tangibili spiega la tendenza a valutare gli oggetti a seconda che siano posseduti o meno diminuisce quando, nella stessa occasione, un soggetto funge più volte sia da compratore, sia da venditore. La corretta definizione dell'effetto "Less is better" è: Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di più per il bene che vale di più, quindi a pagare di più per avere di più Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di meno per il bene che vale di più, quindi a pagare di meno per avere di più Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di più per il bene che vale meno, quindi a pagare di più per avere meno. Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di meno per il bene che vale meno, quindi a pagare di meno per avere meno. L'effetto less is better **L'effetto less is better** è la **tendenza dei consumatori**, di fronte a due beni di diverso valore, a **spendere di più** per quello che **oggettivamente vale meno**. L'evaluability hypothesis **Il ragionamento probabilistico** è il **pensiero** che valuta quanto è **probabile** che certi **eventi accadano** e **prevede** possibili **risultati** basandosi su queste **probabilità**. L'effetto dotazione **L'effetto dotazione** è la **tendenza delle persone** a **valutare di più** gli **oggetti che possiedono** rispetto a quelli che **non possiedono**, anche senza un particolare **valore affettivo**. L'effetto ancoraggio **L'effetto ancoraggio** è una **tendenza cognitiva** in cui le persone, quando devono stimare un valore, si affidano troppo al **primo dato disponibile** (l'ancora), anche se questo non è del tutto **affidabile** o **pertinente** al giudizio finale. La valutazione: definizione, tipologie (congiunta, individuale) **La valutazione** è l'**attività** di **stabilire il valore** di qualcosa. Esistono due **tipologie**: **congiunta**, per **comparazione**, e **separata**. Nell'effetto di aggregazione/disaggregazione di vincite/perdite quando i “bilanci mentali” sono separati, l’incremento dei guadagni dà maggior soddisfazione quando i “bilanci mentali” sono aggregati l’incremento dei guadagni dà maggior soddisfazione quando i “bilanci mentali” sono separati, l’incremento dei guadagni dà minor soddisfazione quando i “bilanci mentali” sono aggregati l’incremento dei guadagni dà minor soddisfazione. Per l'Effetto dello sconto temporale: il valore di un bene nel tempo resta costante nel tempo meno l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, più esso perde valore più l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, meno esso perde valore più l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, più esso perde valore. Rispetto all’Effetto della grandezza e del formato dei numeri non è vero che: il formato di presentazione (rapporto, percentuale o frequenza) incide sulla valutazione gli esperti ne sono "immuni" il formato dei numeri porta a trascurare l’ampiezza del campione di riferimento il formato di presentazione prevale su quello della grandezza. La valutazione del gradimento/insoddisfazione è un fenomeno relazionale che si sviluppa tramite il confronto tra il costo/valore del bene-target e un costo-àncora. Non dipende dal costo né dal valore assoluto del bene. falso vero dipende dal valore affettivo del bene dipende dal tipo di bene. L'Effetto dello sconto temporale **L'Effetto dello sconto temporale** indica che il **valore di un bene diminuisce** man mano che il suo **ottenimento si allontana** nel **tempo**, influenzando le **nostre scelte**. L’effetto less is better **L'effetto less is better** è la **tendenza dei consumatori** che, di fronte a due beni di diverso valore, sono disposti a **pagare di più** per quello che **oggettivamente vale meno**. L’Effetto della grandezza e del formato dei numeri **L'Effetto della grandezza e del formato dei numeri** mostra come la **presentazione dei dati numerici** influenzi le **valutazioni**, portando a volte a **trascurare** informazioni importanti come il **campione di riferimento**. Valutare la soddisfazione **Valutare la soddisfazione** è un **processo relazionale** in cui il **cliente confronta** le proprie **aspettative** con la **percezione** del **costo e valore** di un bene o servizio, influenzato dal **contesto** e da **punti di riferimento**, non solo dal valore assoluto. Stili cognitivi e stili decisionali **Gli stili cognitivi** rappresentano le **modalità preferenziali** con cui le persone **elaborano le informazioni**, influenzando così i **loro stili decisionali**, ovvero le **tendenze individuali** nell'approccio e nella **presa di decisioni** di fronte a diverse **scelte e situazioni**. L'effetto di aggregazione/disaggregazione di vincite/perdite **L'effetto di aggregazione/disaggregazione** mostra che **le vincite separate aumentano la soddisfazione**, mentre **le perdite aggregate diminuiscono l'insoddisfazione**, influenzando il modo in cui le persone valutano mentalmente gli eventi. |
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