psicologia dell'apprendimento 3
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Title of test:![]() psicologia dell'apprendimento 3 Description: dalla lezione 36 alla lezione 55 |




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La motivazione all’apprendimento si caratterizza per: stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di sé, sfida. stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di comprensione, sfida. stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, perseveranza. stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, sfida. La capacità empatica comporta il saper: cogliere le emozioni dell'altro; condividere ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva dell'altro; comunicare supporto per ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comprendere ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comunicare che si comprende ciò che l'altro prova. L'interesse individuale è: propensione personale contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. propensione comune contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. la propensione personale durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. la propensione comune durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. Gli indicatori non verbali dell’entusiasmo sono: voce, sguardo, gesti, cinesica, espressioni. voce, sguardo, gesti, espressioni. voce, sguardo, gesti, postura, espressioni. voce, gesti, cinesica, espressioni. Il modello “aspettativa x valore”: esprime un rapporto moltiplicativo. tutte le opzioni proposte. la motivazione è data dal rapporto tra aspettativa di fattibilità e valore attribuito. è influenzata da aspettative e obiettivi dell'ambiente. la passione armoniosa e quella ossessiva si differenziano in base a: il vissuto soggettivo e la percezione di controllo. il vissuto emotivo e la percezione di entusiasmo. il vissuto emotivo e la percezione di competenza. il vissuto emotivo e la percezione di controllo. Un sostegno è efficace se è: specifico, credibile, non controllante, contingente, centrato sulla persona. specifico, sincero, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla persona. specifico, credibile, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla prestazione. specifico, credibile, sincero, spronante, contingente, centrato sulla prestazione. La comunicazione orientativa. punta a sostenere senso di competenza del bambino. indica le strategie o l’interpretazione della situazione,. tutte le opzioni di risposta. punta a sostenere l’autonomia del bambino. Il self talk aiuta a: gestire le emozioni. tutte le opzioni proposte. orientare le azioni. attribuire un senso agli avvenimenti. Il self talk: è saltuario. è sempre consapevole. è un dialogo personale interno. tutte le opzioni proposte. Rispetto al Self-Talk, è vero che: è una delle principali strategie di auto-motivazione. bisogna preferire formulazioni in forma positiva. tutte le opzioni proposte. i pensieri negativi e le false formulazioni positive si contrastano con alternative, non negandoli. Tra le formulazioni disfunzionali del self talk ci sono: tutte le opzioni proposte. i pensieri "devo". le formulazioni negative. le false formulazioni positive. L'apprendimento è influenzato da meccanismi sociali: il conforto affettivo, la relazionalità e l’imitazione. il conforto affettivo, la relazionalità e la collaborazione. la collaborazione e l’imitazione. il conforto affettivo e l’imitazione. Per un apprendimento ottimale, gli obiettivi sociali e gli obiettivi di apprendimento devono essere congruenti tra loro. vero, ma gli obiettivi sociali sono subordinati a quelli di apprendimento. falso, obiettivi sociali e obiettivi di apprendimento sono spesso contrapposti. vero, e si devono promuovere l’orientamento alla padronanza e la collaborazione. vero, e si deve promuovere la collaborazione. La tecninca del brainstorming prevede : tutte le alternative proposte. la possibilità per chiunque di rielaborare le idee avanzate. la separazione della fase ideativa da quella valutatativa. la produzione di idee diverse, numerose e bizzarre. Secondo il modello di Wentzel (2000), gli obiettivi sociali dell'apprendimento devono essere considerati in funzione dell’orientamento e dello scopo. Sì, l’orientamento può essere di appartenenza o di valutazione, lo scopo può essere a sé o agli altri. Sì, l’orientamento può essere a sé o agli altri, lo scopo può essere di appartenenza o di valutazione. No, devono essere considerati in funzione delle abilità e dello scopo. No, devono essere considerati in funzione dell’orientamento e della piacevolezza. Il brainstorming può essere realizzato: anche mediante computer in forma asincrona. anche mediante computer in forma sincrona. esclusivamente in presenza. anche mediante computer in forma sincrona e asincrona. Il Think-Pair-Share: alterna lavoro a coppie e in grande gruppo. viene condiviso con il gruppo in tutti i suoi passaggi. prevede un graduale passaggio alla co-costruzione del sapere. viene realizzato a coppie. L’apprendimento mediato socialmente si realizza attraverso: a) modeling, b) scaffolding, c) perspective taking, d) pensiero narrativo, e) peer tutoring, f) group investigation, g) teambuilding, h) Jigsaw, i) ThinkPair-Share l) brainstorming. a, c, e, h, i,. d, i, l. tutte le alternative citate. f, g, h, i. I quattro stadi dell’imitazione sono: attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; osservazione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione e discriminazione dei modelli; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; generalizzazione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. Non è una tipologia di interdipendenza positiva: dei risultati. di identità. delle risorse. dei ruoli. Le fasi della gestione dell'apprendimento cooperativo per il formatore sono: progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, consolidare le precompetenze, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il singolo e il processo. Nella costituzione dei gruppi cooperativi, occorre considerare: tipologia di costruzione e ambito disciplinare di riferimento. durata e ampiezza del gruppo, tipologia di costruzione. tipologia di costruzione e età dei soggetti. durata del gruppo e tipologia di costruzione. I principi dell'apprendimento cooperativo sono: tutte le opzioni proposte. responsabilità individuale. interdipendenza positiva e interazione costruttiva. competenze sociali e valutazione di gruppo. Le competenze relazionali di base per l'apprendimento cooperativo sono: conoscersi e fidarsi, risolvere i conflitti, comunicare. falso. vero, ad eccezione della comunicazione. vero, includendo anche l'accettarsi e sostenersi. vero. Non è una tipologia di interdipendenza: interdipendenza negativa. nessuna delle opzioni proposte. interdipendenza positiva. individualismo. Nell'apprendimento cooperativo si valutano: tutte le opzioni proposte. il piano dei contenuti e dei processi. il piano dei contenuti e delle relazioni. il piano dei processi e delle relazioni. Nell'apprendimento cooperativo la valutazione è responsabilità: del docente/formatore e dei formandi. del docente/formatore. dei formandi. ogni gruppo è valutato dagli altri. Nella valutazione dell'apprendimento cooperativo si possono usare schede di rilevazione, checklist, osservazione informale. falso. vero. vero, ad eccezione delle checklist. vero, ad eccezione dell'osservazione. Il contatto oculare: è ricercato in tutte le culture. è essenziale per la comunicazione. varia molto in base alla cultura di riferimento. ha sempre valenza positiva. La voce è una sostanza fonica che comprende riflessi, caratterizzatori vocali, vocalizzazioni, caratteristiche extralinguistiche e paralinguistiche. falso. vero. non comprende i riflessi. non comprende le vocalizzazioni. Fanno parte dei gesti: pantomime e ripercussioni. emblemi e imitazioni. tutti le opzioni proposte. emblemi e pantomime. I gesti sono: sono l’insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo. azioni motorie coordinate e circoscritte che generano un significato. un sistema di organizzazione dello spazio interpersonale nella comunicazione. un sistema di organizzazione del tempo nella comunicazione. Qualità paralinguistiche della voce, espressioni facciali, gesti, sguardo, prossimità, aptica e postura sono processi e fenomeni che costituiscono l'insieme della CNV. vero. falso. vero tranne la voce. vero tranne lo sguardo. La zona personale prevede distanze di: 1-4 m. > 4 m. 0,5-1 m. 0-0,5 m. La zona sociale prevede distanze di: 1-4 m. 0-0,5 m. 0,5-1 m. > 4 m. La zona intima prevede distanze di: 0-0,5 m. 1-4 m. > 4 m. 0,5-1 m. Il sorriso indica disponibilità a cooperare ed è un promotore dell’affinità relazionale con funzione. emotiva. cognitiva. sociale. emotiva e sociale. Il contesto è l’insieme delle condizioni, delle opportunità, delle restrizioni e dei vincoli spaziali, temporali, relazionali, istituzionali e culturali che genera un messaggio di senso. genera un messaggio di senso insieme all'intenzione. vero. falso. genera un messaggio di senso insieme al testo. Non è vero che il contesto: è individuale. dipende dalle persone e dalla loro memoria. è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente. implica sviluppo. Intenzione significa: direzionalità e soggettività. direzionalità e volontarietà. tutte le opzioni proposte. autonomia e volontarietà. L'intenzione-in-azione è: la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto. la progettazione di un’azione. il monitoraggio dell'azione nel suo corso. lo scopo iniziale di un'azione. L''intenzione antecedente è: la previsione degli esiti di un'azione. la progettazione di un’azione. lo scopo iniziale di un'azione. la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto. Il principio di cooperazione stabilisce che coloro che conversano cercano di fare in modo che: gli interlocutori siano soddisfatti. Non si perda tempo. Si riesca a comunicare. Non sorgano conflitti. Tommaso è stato dichiarato colpevole di omicidio. Di conseguenza viene incarcerato per i prossimi dieci anni. Secondo Austin, si tratta di un atto: locutorio. comunicativo. illocutorio. perlocutorio. In base alla massima della qualità, il parlante deve: tutte le opzioni proposte. fornire contributi pertinenti, intervenire quando necessario. fornire un contributo vero, dicendo solo cose comprovate. evitare di essere ambiguo, oscuro o prolisso. Il contesto implicito è dato da. il mondo di riferimenti che il parlante condivide con l'interlocutore. tutte le opzioni proposte. parole, gesti, espressioni ed elementi della CNV. il mondo di riferimenti del parlante. Le funzioni base della comunicazione sono: funzione proposizionale, culturale, linguistica. funzione proposizionale, relazionale, emotiva. funzione proposizionale, relazionale, espressiva. funzione dichiarativa, linguistica, espressiva. Il processo di intenzionalizzazione consiste nel: comunicare un messaggio. manifestare un’intenzione. condividere un obiettivo comunicativo. interpretare un messaggio. Secondo Grice, l’intenzionalità comunicativa consiste nel: voler entrare in relazione con l'interlocutore. voler aumentare le informazioni possedute dal destinatario. voler rendere consapevole il destinatario di qualcosa. voler accompagnare il processo di decodifica del destinatario. Le strategie comunicative: tutte le opzioni proposte. sono stabili. implicano un processo di calibrazione affettiva e cognitiva del messaggio. sono generalizzabili. In assenza di intenzionalità reciproca non si ha: informazione. contenuto. relazione. comunicazione. I parametri delle caratteristiche paralinguistiche sono: Altezza, intensità, ritmo. Tono, durata, accento. Tono, intensità, tempo. tono, durata, ritmo. Lo sguardo dura in media: 5 secondi. 3 secondi. 2.5 secondi. 1,5 secondi. Mara ha l’intenzione comunicativa di manifestare la sua rabbia al proprio capo per la paga molto bassa. Secondo Austin vuole compiere: un atto perlocutorio. un atto locutorio. un atto fatico. un atto illocutorio. Si parla di “uso conversazionale” di un termine quando: il bambino ha acquisito l’uso di un termine in tutti i contesti conversazionali. il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine e ne comprende il significato. il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine pur non comprendendone il significato. il bambino comprende il significato di un termine, ma non distingue ancora il contesto nel quale viene utilizzato. La comunicazione funzionale è: a) accettante; b) stimolante; c) fondata su motivazioni estrinseche; d) incoraggiante; e) non incerta o imprevista; f) non differenziata. b, c, e. a, b, c, d, e, f. a, b, d. d, e, f. Le implicature sono: a) inferenze che aiutano a determinare il significato di un enunciato; b) distinte in convenzionali e conversazionali; c) scalari se contravvengono il principio di qualità. b, c. A, b, c. A, b. A, c. Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: collaborazione e motivazione. cultura e ordine. azione e riflessione. contenuti e valutazione. All'interno delle comunità di pratiche, l’apprendimento: è distribuito tra le persone e gli artefatti. è situato e contribuisce alla formazione dell’identità. tutte le opzioni proposte. è un atto sociale, guidato dalle esigenze della comunità. I luoghi “interni ” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze o capacità intellettuali. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza. Il modello del setting di Antonietti prevede: spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, senso. spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, valore. spazio di azione, impalcature, atteggiamento, senso. spazio di azione, progetto strutturale, azioni, senso. L'apprendistato cognitivo richiede tre principali operazioni mentali: selezione, riflessione, esplorazione. articolazione, riflessione, esplorazione. articolazione, riflessione, confronto. articolazione, organizzazione, esplorazione. Nel modello di setting di Antonietti, lo "schema organico e coerente rispetto agli obiettivi e alle modalità sottese agli elementi concreti" è detto: sfondo. atteggiamento. progetto strutturale. spazio di azione. Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: percorsi di sviluppo e azione. collaborazione e riflessione. tutte le opzioni proposte. contenuti e cultura. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’insieme degli schemi di attività, dei ruoli e delle relazioni interpersonali all'interno del contesto immediato del soggetto costituisce: l'Esosistema. il Mesosistema. il Microsistema. il Macrosistema. Le fasi dell'apprendistato cognitivo sono: modellamento, rinforzo, fading, scaffolding. modellamento, coaching, fading, supervisione. modellamento, coaching, fading, scaffolding. modellamento, coaching, metacognizione, scaffolding. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’interconnessione dei microsistemi che comprende anche situazioni non attualmente presenti, ma influenti, del passato o del futuro, costituisce: il Macrosistema. il Microsistema. il Mesosistema. l'Esosistema. Non è vero che il setting: è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente. dipende dalle persone e dalla loro memoria. è individuale. implica sviluppo. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, le situazioni ambientali in cui si verificano eventi che determinano o sono a loro volta determinati da ciò che accade nella situazione ambientale dell'individuo, ma non lo vedono coinvolto attivamente in modo diretto, costituiscono: il Microsistema. l'Esosistema. il Mesosistema. il Macrosistema. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, gli aspetti comuni ai sottosistemi di una cultura che ne influenzano i cambiamenti a cascata, costituiscono: il Microsistema. il Macrosistema. l'Esosistema. il Mesosistema. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, la possibilità di cambiamento è funzione di: partecipazione a situazioni ambientali culturalmente eterogenee. coinvolgimento in attività responsabili, centrate su un compito e condivise con persone più esperte. entrambe le opzioni proposte. nessuna delle opzioni proposte. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, «attività molari» sono: indicatori dell’evoluzione personale dell’individuo e degli influssi che questi ha subìto dall’ambiente. attività che hanno un significato e uno scopo, che sono significative per il soggetto. tutte le opzioni proposte. la manifestazione principale e più immediata dell’apprendimento. I luoghi “esterni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze o capacità pratiche. permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza. Lo sfondo: è predisposto dal formatore, ma deve essere approvato dal formando. è definito dal formando. è predisposto dal formatore, ma si realizza pienamente nell'interpretazione del formando. è predisposto dal formatore. Il patto formativo non definisce: le regole del setting. nessuna delle opzioni proposte. i presupposti (teorici, culturali, ecc.). le modalità e i tempi di lavoro. Il nome del modello CASCO significa: Contesto, Ampliamento repertorio strategico, Sperimentazione, Competenze sociali e personali, Osservazione. Contesto, Associazione, Sperimentazione, Confronto, Osservazione. Capacità, Associazione, Sperimentazione, Competenze sociali e personali, Osservazione. Capacità, Anticipazione, Strategia, Competenze sociali e personali, Obiezioni. L'ultimo obiettivo del Modello CASCO è l'osservazione, intesa come: osservazione e ascolto attivo di sé e del mondo. osservazione di sé e del mondo. osservazione dei risultati. osservazione dei comportamenti. Rispetto alle epistemologie personali, la dimensione della "natura della conoscenza", comprende credenze: sulle fonti e le giustificazioni della conoscenza. relative al grado di certezza e di semplicità della conoscenza. relative al grado di certezza e di giustificabilità della conoscenza. relative al grado di semplicità e le fonti della conoscenza. Le dimensioni delle epistemologie personali riguardano: la natura della conoscenza e gli effetti del processo del conoscere. la natura della conoscenza e il processo del conoscere. la natura e la valutazione della conoscenza. le tipologie della conoscenza e il processo del conoscere. Secondo Schommer, le dimensioni delle epistemologie personali comprendono: nessuna delle opzioni proposte. controllo e velocità di acquisizione. grado di certezza e organizzazione. tutte le opzioni proposte. Secondo Schommer, le dimensioni delle epistemologie personali comprendono: controllo e velocità di acquisizione. nessuna delle opzioni proposte. origine e grado di certezza. tutte le opzioni proposte. Rispetto alle epistemologie personali, la dimensione del "processo del conoscere", comprende credenze: sulle fonti e le giustificazioni della conoscenza. relative al grado di semplicità e le fonti della conoscenza. relative al grado di certezza e di semplicità della conoscenza. relative al grado di certezza e di giustificabilità della conoscenza. Non è vero che le epistemologie personali: quelle rispetto alla velocità dell’apprendimento, la costruzione del sapere e le caratteristiche degli studenti di successo. risentono delle differenze culturali. sono stabili rispetto ai diversi domini specifici. sono influenzate dall’ambiente di apprendimento. sono influenzate dalla struttura del materiale. Le epistemologie personali: sono intuizioni socialmente condivise circa la natura della conoscenza e dell’apprendimento. non incidono sulla definizione degli obiettivi,né forniscono standard per la valutazione. sono visioni consapevoli. riguardano ciò che un individuo ha appreso in ambito scolastico su che cosa significa imparare a studiare. Secondo Magolda, l'affermazione che la conoscenza evolve ed è la capacità individuale di valutare un contesto per definire una propria posizione, caratterizza la visione: visione assoluta. visione transizionale. visione indipendente. visione contestuale. Secondo Magolda, la messa in discussione dell’idea dell’autorità come unica fonte del sapere e la valorizzazione delle opinioni individuali caratterizzano la visione: visione assoluta. visione indipendente. visione contestuale. visione transizionale. Secondo Magolda, la graduale accetazione dell’incertezza del sapere caratterizza la visione: visione indipendente. visione assoluta. visione transizionale. visione contestuale. Secondo Magolda, l'affermare che la conoscenza è certa e le autorità sono onniscienti caratterizza la visione: visione assoluta. visione indipendente. visione transizionale. visione contestuale. Le visioni dell'apprendimento di Magolda sono: assoluta, transizionale, indipendente, contestuale. assoluta, transizionale, indipendente, contestuale. assoluta, transizionale, indipendente, sociale. assoluta, transizionale, interdipendente, contestuale. Il Conflitto Cognitivo insorge: per l'inadeguatezza dei ragionamenti nello spiegare la realtà osservata. per l’inadeguatezza delle conoscenze nello spiegare la realtà osservata. per l'inadeguatezza del soggetto nel comprendere la realtà osservata. per l’inadeguatezza del modello nello spiegare la realtà osservata. I modelli mentali concettuali si distinguono in: relazionali, spaziali, temporali, cinetici, culturali. monadici, relazionali, metalinguistici, sistemici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, dinamici. monadici, relazionali, metalinguistici, insiemistici. Le teorie implicite: sono micro-teorie che riguardano aspetti generali e specifici della realtà. incidono sul comportamento, gli atteggiamenti e le valutazioni delle persone. sono teorie non formalizzate. tutte le opzioni proposte. Il modello mentale è: un'organizzazione cognitiva strutturata. nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. un'interpretazione coerente della realtà. Il modello mentale non è: un'entità solida e resistente che viene continuamente modificata. un'entità solida e resistente cui ci si affida per spiegare il mondo. un insieme integrato di elementi tra loro altamente coesi. un'entità solida e resistente che viene abbandonata o modificata a fatica. I modelli mentali fisici si distinguono in: monadici, relazionali, metalinguistici, insiemistici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, dinamici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, culturali. tutte le opzioni proposte. I modelli mentali sono assimilabili a: opinioni. credenze. rappresentazioni concettuali. convinzioni. Rispetto agli aspetti sintattici, i modelli mentali: le loro componenti sono interconnesse semplicemente associate. omogenei al loro interno. tutte le opzioni proposte. sono finiti e discreti. Le teorie implicite: variano in base all’esperienza. tutte le opzioni proposte. variano in base al modo di concettualizzare e interpretare l’esperienza. variano in base alle conoscenze specifiche dell’individuo. Il cambiamento concettuale rappresenta: la fase di passaggio da processi mentali di ordine inferiore a processi di ordine superiore. la fase di passaggio da un modello mentale di ordine inferiore a uno di ordine superiore. la fase di passaggio da conoscenze di ordine inferiore a conoscenze di ordine superiore. il cambiamento di posizione su un dato argomento. La Prospettiva fenomenografico-soggettiva di Säljö distingue: 4 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento alle azioni. 5 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento alle azioni. 5 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento al significato. 3 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento al significato. Lo studio delle concezioni dell’apprendimento è stato intrapreso con due principali approcci, la cui definizione più completa è: Approccio Fenomenografico – intersoggettivo e Approccio Culturale – soggettivo. Approccio Fenomenografico – soggettivo e Approccio Culturale – intersoggettivo. Approccio Analitico e Approccio Olistico. Approccio Fenomenografico e Approccio Culturale. La prospettiva di Bruner prevede quattro visioni: imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio oggettivo, gestione della conoscenza obiettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza procedurale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza obiettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza soggettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza obiettiva. Il QAPCOL rileva: le conoscenze metacognitive sul metodo di studio. le concezioni dell’apprendimento. le epistemologie personali. gli stili di pensiero. Apprendere è capacità di riprodurre e collegare un contenuto memorizzato. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici. Crescita della conoscenza. Memorizzazione. Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Si apprende con modalità recettiva e la responsabilità dell’apprendimento è esterna all’individuo. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Crescita della conoscenza. Memorizzazione. Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici. Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Uno dei due principali contributi allo studio delle concezioni dell’apprendimento è dato dall'approccio: Approccio Culturale – soggettivo. Approccio Fenomenografico – intersoggettivo. nessuna delle opzioni proposte. Approccio Fenomenografico – soggettivo. Le dimensioni strutturali delle concezioni dell’apprendimento sono: convinzioni, emozioni attivate, controllo metacognitivo. convinzioni, emozioni attivate, conoscenza metacognitiva. convinzioni, pensieri attivati, controllo metacognitivo. convinzioni, motivazioni, controllo metacognitivo. L'apprendimento è cambiamento della persona e del suo modo di ragionare. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Memorizzazione. Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Astrazione di significato. Crescita della conoscenza. La prospettiva fenomenografico-soggettiva di Säljö contrappone le visioni: di I /II grado. quantitativa/qualitativa. semplice/strutturata. superficiale/profonda. L'apprendimento è una corresponsabilità discente/docente, funzionale all’applicazione e all’adattamento dei contenuti. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Astrazione di significato. Crescita della conoscenza. Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici. il silenzio: è assenza di comunicazione. è una comunicazione strategica ambigua. le regole del silenzio sono trasversali alle diverse culture. è una comunicazione strategica chiara. La zona pubblica prevede distanze di: 0,5-1 m. 1-4 m. 0-0,5 m. > 4 m. |