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PSICOLOGIA DELL'APPRENDIMENTO

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PSICOLOGIA DELL'APPRENDIMENTO

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DA LEZIONE 02 ALLA LEZIONE 69 + DOMANDE FUORI PANIERE

Creation Date: 2023/12/04

Category: Others

Number of questions: 457

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L’introspezione è il metodo che permette di: accedere a contenuti inconsci. rilevare l’esperienza immediata. rievocare ricordi passati. recuperare ricordi lontani.

Il metodo dell’introspezione adottato da Wundt: supera il concetto filosofico di introspezione. applica il concetto filosofico di introspezione. sostituisce il concetto filosofico di introspezione con il metodo sperimentale. Sistematizza il concetto filosofico di introspezione, grazie al metodo sperimentale.

Il pensiero della Gestalt è caratterizzato da tre dimensioni fondamentali: atteggiamento fenomenologico; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo. atteggiamento filosofico; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo. Elementarismo; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo. Introspezionismo; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo.

James applica l'introspezione. compensata dal metodo comparativo. non utilizza l'introspezione. seguendo il metodo di Wundt. seguendo il metodo di Titchener.

Per Dewey e il Funzionalismo, il comportamento deve essere studiato: in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto, ma non necessariamente del contesto nel quale si manifesta. in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto. in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto e del contesto nel quale si manifesta. in funzione del contesto nel quale si manifesta.

Tra le regole dell'introspezione di Wundt c'è: si devono studiare anche le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati. si devono studiare anche situazioni di variazione dell’intensità, ma non della qualità e della sequenza degli stimoli presentati. si devono studiare le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati per poter fare riferimento ad un "evento medio". non si devono studiare le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati.

La metafora utilizzata per analizzare l'organizzazione del processo di apprendimento prevede i seguenti punti: luogo, senso, impalcature, attori. luogo, sfondo, strutture, attori. dove, cosa, come, chi. luogo, sfondo, impalcature, attori.

Per il costruttivismo l’apprendimento è: un processo di progressivo adeguamento delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano. un processo di rapido adeguamento delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano. nessuna delle precedenti. un processo di adesione delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano.

L’apprendimento può essere definito in modo completo come: un processo individuale realizzato per via esperienziale o teorica. un processo basato sull’esperienza. un processo esperienziale che produce comportamenti stabili. un processo esperienziale che produce comportamenti stabili, realizzati in modo autonomo.

Il fondatore del Funzionalismo è: Skinner. Wertheimer. Dewey. Wund.

Un ricercatore, nel corso di un esperimento, presenta un training di potenziamento dell'attenzione a una classe di bambini della Scuola Primaria. Somministra alcuni test attentivi prima dell'inizio e al termine del percorso, per testare i cambiamenti che si sono verificati a seguito del training. Sembra che in questo studio manchi: la formulazione di un'ipotesi chiara. l'operazionalizzazione delle variabili. la presenza di una variabile dipendente e di una variabile indipendente. un gruppo di controllo.

I questionari devono essere somministrati in condizioni: costanti. continue. costanti e confrontabili. confrontabili.

Se il risultato di un esperimento è significativo, le differenze tra i gruppi (sperimentale e di controllo) sono: nessuna delle opzioni proposte. il più possibile ampie. non devono esserci differenze tra i gruppi. il più possibile minime.

Le domande chiuse di un questionario possono essere: a scelta multipla o a scala graduata. dicotomiche, a scelta multipla, a scala graduata. dicotomiche o a scelta multipla. dicotomiche.

Il termine “variabile indipendente” indica: il fattore manipolato dallo sperimentatore. l’effetto che lo sperimentatore misura. un effetto non preventivabile che può verificarsi nel corso di un esperimento. il fattore che cambia in funzione del comportamento del soggetto.

I dati comportamentali si rilevano attraverso: gli indici fisiologici. l'osservazione. l'osservazione e i tempi di reazione. i verbal report.

La funzione del gruppo di controllo è di: Aiutare lo sperimentatore nella somministrazione delle prove. Rendere possibili ulteriori dimostrazioni della validità delle ipotesi formulate dallo sperimentatore. Bilanciare i soggetti. Escludere spiegazioni alternative dei risultati.

L'osservazione del comportamento può registrare: a) eventi; b) intervalli di tempo; c) presenza/assenza; d) cause/effetti. a, b, c. a, d. b, c, d. a, b.

Quando in una ricerca vengono presi accorgimenti tali da escludere che i dati raccolti siano viziati dall’intervento di variabili estranee. validità esterna. validità di costrutto. validità ecologica. validità interna.

Il metodo osservativo: opera un controllo delle variabili indipendenti. indaga relazioni funzionali realmente esistenti nell’evento o nel gruppo. opera un controllo delle variabili dipendenti. indaga relazioni causali.

Quando i risultati di una ricerca possono essere generalizzati ad una più ampia gamma di situazioni rispetto a quella specifica indagata nella ricerca, si parla di: validità esterna. validità interna. validità ecologica. validità statistica.

La validità di uno strumento di misurazione è funzione della sua efficacia nel: valutare gli individui rispetto al criterio considerato. differenziare gli individui rispetto al criterio considerato. misurare gli individui rispetto al criterio considerato. rilevare il criterio considerato.

Tra i passaggi del processo di networked flow ci sono: persistenza, riduzione delle distanze. networked flow, revisione. creazione dell'artefatto, valutazione. liminalità, associazione.

Le funzioni esecutive sono funzioni neuro-cognitive che controllano e gestiscono il funzionamento della mente e hanno un ruolo centrale nei processi di attenzione, ragionamento e memoria. sì, ed evolvono con la crescita. no. sì, ma non intervengono nei processi di attenzione e memoria. sì, e sono innate.

I fattori biologici innati sono generali, non sono deterministici e sono legati a specifici comportamenti e apprendimenti che compariranno più tardi. sì, è corretto. non sono generali. non sono legati a specifici comportamenti e apprendimenti successivi. sono deterministici.

Tra i nove indicatori empirici dello stato di Flow ci sono: coscienza di sé e concentrazione totale sul compito. obiettivi chiari, esperienza autotelica e paradosso del controllo. Integrazione tra azione e consapevolezza e coscienza di sé. Feedback inequivocabili, esperienza autotelica e coscienza del tempo.

La comprensione della distinzione ontologica tra mente e corpo si rileva da: a) il riconoscimento dell’esistenza di caratteristiche modificabili e non modificabili; b) la comprensione della necessità di intervenire sul corporeo/mentale con strategie diverse; c) la comprensione della dipendenza del funzionamento degli organi interni dall’intenzionalità del soggetto. c e b. a, b, c. a e c. a e b.

Le Funzioni Esecutive sono costituite da tre sottocomponenti indipendenti regolate dall’attenzione: sì, ma non sono regolate dall’attenzione. no, sono due sottocomponenti: l’inibizione e la flessibilità cognitiva. sì, l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria di lavoro. sì, l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria a lungo termine.

Lo stato di consapevolezza di stimoli esterni e interni provati in un dato momento è detto: coscienza. sé. io. consapevolezza.

I processi di verbalizzazione possono essere: simultanei, orientati. concomitanti, a posteriori. simultanei, anticipati. concomitanti, anticipatori.

Il Thinking aloud è una tecnica di verbalizzazione concomitante: in cui vengono esplicitati i processi che le persone generalmente applicano attraverso una serie di autoistruzioni. non è una tecnica di verbalizzazione concomitante. che si applica nel caso di problemi e compiti meno strutturati, per i quali il modo di procedere viene definito analizzando le variabili e le risorse contingenti. nessuna delle opzioni proposte.

Gli studi sulla Torre di Hanoi hanno dimostrato il ruolo della verbalizzazione nel favorire: strategie rapide. tutte le precedenti opzioni di risposta. strategie economiche. alti livelli di qualità delle regole.

I resoconti introspettivi riguardano: anche i processi mentali consapevoli. soltanto processi mentali consapevoli. anche i processi mentali inconsci. soltanto i processi mentali inconsci.

Gli assunti del thinking aloud sono: la verbalizzazione è affidabile. i processi cognitivi sono controllabili e accessibili. la verbalizzazione non impatta sui ragionamenti in corso. tutte le opzioni di risposta.

I criteri di affidabilità dei verbal report indicano che: devono essere concomitanti. tutte le opzioni proposte. devono indagare l'interpretazione e l'analisi del processo. devono richiedere informazioni presenti nella memoria a lungo termine.

L'impressione soggettiva, immediata, semplice che corrisponde ad una data intensità dello stimolo fisico è detta: sensazione. percezione. percetto. soglia sensoriale.

La soglia assoluta è: Il livello minimo di energia fisica universalmente necessaria per l’evocazione di uno stimolo. Il livello minimo di energia fisica necessaria per l’evocazione di uno stimolo con una probabilità del 75%. L’ordine di grandezza per il quale la differenza tra due stimoli viene avvertita. la quantità minima di energia fisica necessaria per produrre un’esperienza sensoriale rilevata nel 50% dei casi dei soggetti.

La percezione è: L'elaborazione attiva e costruttiva dell’informazione. L'elaborazione cognitiva attiva e costruttiva dell’informazione sensoriale. L'elaborazione cognitiva dell’informazione sensoriale. L'elaborazione sensoriale dell’informazione.

I processi di elaborazione Top–down: sono appresi nel corso dell'infanzia. sono guidati da alti livelli di conoscenza, da aspettative e motivazione. chiamano in gioco i processi di attenzione. guidano il riconoscimento dei pattern e delle caratteristiche delle singole componenti degli stimoli.

I processi Bottom up: si basano sul riconoscimento dei pattern e delle caratteristiche delle singole componenti degli stimoli. si basano sul riconoscimento delle caratteristiche generali degli stimoli, considerati nel loro insieme. si realizzano quando lo stimolo non permette di acquisire sufficienti informazioni sensoriali. non colgono la forma più stabile dello stimolo.

Le costanze percettive riguardano: proporzioni, forma e luminosità. grandezza, spazio e luminosità. grandezza, forma e altezza. grandezza, forma e luminosità.

All’interno di un negozio con tanti modelli diversi di scarpe, attraverso quale strategia si potrebbero organizzare gli stimoli in modo più efficace?. Costanza percettiva. Continuità. Figura e sfondo. Somiglianza.

Le leggi che regolano l’organizzazione figura – sfondo sono: inclusione, spazio, orientamento, convessità. inclusione, area relativa, orientamento, convessità. inclusione, area relativa, orientamento, concavità. inclusione, area relativa, completamento, convessità.

I principi di raggruppamento percettivo della Gestalt agiscono sulla base dei fattori di: vicinanza, somiglianza, costanza, continuità e simmetria. vicinanza, somiglianza, buona continuazione, chiusura, contiguità, ragione comune. prossimità, somiglianza, chiusura, continuità, contrasto cromatico. vicinanza, somiglianza, buona continuazione, chiusura, contiguità e contrasto cromatico.

Guardando in rapida sequenza molte immagini di un gattino, alla piccola Maria sembra di vederlo muoversi. Questo è un esempio di: costanza di forma. movimento autocinetico. movimento apparente. prospettiva di movimento.

L’organizzazione figura-sfondo riguarda: La visione dei colori. La percezione visiva e uditiva. Tutti i sensi. La percezione visiva.

Secondo la Teoria del filtro attenuato: si possono elaborare informazioni provenienti da più fonti significative contemporaneamente. si può destinare la propria attenzione solo ad una voce o due per volta, a seconda della tipologia di stimolo che proviene dalla seconda voce. una piccola porzione di attenzione è destinata a fonti minori nell'ambiente, soprattutto nel caso di stimoli ad elaborazione automatica. la propria attenzione segue solo ad una voce per volta, qualunque sia lo stimolo che proviene dalla seconda voce.

L'effetto che fa riferimento al rallentamento dei tempi di risposta nelle condizioni spaziali non corrispondenti, rispetto a quelle corrispondenti, prende il nome di: effetto Stoop. effetto Posner. effetto Simon. effetto flankers.

Tra i processi attentivi possiamo citare: shift attentivo, fuoco attentivo. attenzione mantenuta, attenzione divisa, attenzione retroattiva. shift attentivo, attenzione divisa, attenzione binoculare. shift attentivo, shift mantenuto.

L'effetto cocktail party è stato identificato da: Broadbent. Cherry. Treisman. Posner.

L’effetto Stroop spiega. un processo di elaborazione dei colori. la capacità di porre attenzione solo a certi aspetti di uno stimolo. l'aumento dell’attenzione selettiva. la tendenza all'elaborazioni completa delle informazioni.

Le tre fasi dell'attenzione sono: percezione, selezione, gestione. attivazione, focalizzazione, gestione. codifica, immagazzinamento, recupero. attivazione, selezione, organizzazione.

La teoria del filtro precoce è stata proposta da: Posner. Broadbent. Deutsch. Treisman.

i tempi di multitasking SMM a 18 mesi e uno stile genitoriale positivo tra i 3-5 anni predicono: le difficoltà di comportamento nella scuola primaria. le performance cognitive a 4 anni. le difficoltà di comportamento a 4 e 6 anni. le difficoltà di comportamento a 4 e 6 anni e le performance cognitive a 4 anni.

Le notifiche degli smartphone influiscono su: la continuità dell'impegno. la disattenzione. i sintomi di iperattività. la disattenzione e i sintomi di iperattività.

A 3-4 anni, "fare attenzione" è compreso: come regola educativa e come processo cognitivo. non è ancora compreso. come processo cognitivo. come regola educativa, non come processo cognitivo.

I tempi di SMM predicono le performance cognitive a 4 anni: maggiore il multitasking, maggiori le prestazioni. maggiore il multitasking, minori le prestazioni. dipende dai dispositivi utilizzati nel multitasking. no, non ci sono effetti del multitasking sulle prestazioni.

Secondo l'ipotesi del time displacement, i media avrebbero un effetto distrattore, con ricadute sulla continuità dell'impegno e sull’efficacia dell'apprendimento. Sì. Sì, e anche sui risultati accademici. No, non hanno effetto sulla continuità dell'impegno. No, non hanno effetto sull’efficacia dell'apprendimento.

“Ieri sono andata a correre nel parco del mio paese con Giulia”. Si tratta di un'affermazione che si riferisce a: la conoscenza procedurale. la conoscenza semantica. la conoscenza paradigmatica. la conoscenza episodica.

La memoria a lungo termine si organizza in: memoria dichiarativa e memoria procedurale. memoria ecoica e memoria iconica. memoria episodica e memoria semantica. memoria procedurale e memoria semantica.

“Le castagne maturano d'autunno nei boschi”. È una conoscenza di tipo: a) dichiarativo; b) semantico; c) procedurale. a, b. c. b. a.

Quando si ricorda qualcosa senza averne avuto l'intenzione, si attiva la memoria: esplicita. implicita. fotografica. ricostruttiva.

Quali dei seguenti elementi rientrano nella memoria procedurale: pensiero sintagmatico e management. plan e interpretazioni. goal e schemi. schemi, routine e script.

Dopo aver incontrato un gruppo di persone, Lucia riesce a ricordare solo il nome dell'ultima persona con cui ha parlato. Questo è un esempio di: interferenza. specialità della codifica. effetto primacy. effetto recency.

Il "chunking" è un processo: di raggruppamento di elementi in base a informazioni già note. di memoria visiva per i dettagli. utile a comprendere meglio le informazioni. per favorire la reiterazione delle informazioni.

In riferimento alla memoria a breve termine, si può affermare che: ha capacità di immagazzinamento illimitata e potenzialità di rappresentazione completa. ha capacità di immagazzinamento illimitata e potenzialità di rappresentazione incompleta. ha capacità di immagazzinamento limitata e potenzialità di rappresentazione completa. ha capacità di immagazzinamento limitata e potenzialità di rappresentazione incompleta.

In riferimento alla memoria sensoriale, si può affermare che: ha una capacità di rappresentazione completa dell'informazione, ma rapidissimo decadimento. l'informazione viene conservata meno a lungo nella memoria ecoica rispetto alla memoria iconica. l'informazione conservata nella memoria iconica è meno precisa rispetto a quella conservata nella memoria ecoica. l'informazione è conservata per sempre, ma in modo impreciso.

L’informazione viene conservata attraverso un processo di: Ritenzione. rievocazione. Reiterazione. Ricodificazione.

La concezione della memoria che prevede un registro sensoriale, una memoria a breve termine e una a lungo termine è di tipo: Multisensoriale. Multistadiale. Multiprocesso. Multiprospettica.

La conoscenza episodica è costituita da proposizioni in cui: si considerano le coordinate spazio temporali delle esperienze soggettive. le coordinate spazio temporali non vengono considerate. si considerano le informazioni a livello generale. gli episodi si riferiscono a eventi accaduti nei primissimi mesi di vita del bambino.

Lo script è: Un bacino di memoria proposizionale. Un deficit di memoria. Uno schema mentale sintetico che descrive una sequenza di azioni. L’unità minima del linguaggio scritto.

Al livello più profondo dell'elaborazione mnestica, l'informazione viene analizzata nei termini di: previsione degli impieghi futuri. rappresentazione mentale. significato. significato sensoriale.

Rispondere alla domanda: «Quella è Maria?», significa svolgere un compito di: Riconoscimento. rievocazione. reiterazione. ricostruzione.

Chi non riesce a ricordare le informazioni acquisite prima di un trauma cerebrale, ha un disturbo di: amnesia psicogena. amnesia anterograda. degenerazione traumatica della memoria. amnesia retrograda.

L’interferenza di uno stimolo precedentemente appreso sulla rievocazione di uno stimolo appreso successivamente è chiamata: Prospettica. Interattiva. Proattiva. Retroattiva.

Quale di queste non è una funzione del processo della memoria?. L’interferenza. Il recupero. La codifica. L’immagazzinamento.

Il modello di categorizzazione di Roch prevede due dimensioni di analisi: sovraordinata e subordinata. verticale e orizzontale. primaria e secondaria. superficiale e profonda.

Il sillogismo è un ragionamento: controfattuale. analogico. deduttivo. induttivo.

Le immagini mentali: a) attivano aree cerebrali simili a quelle della percezione visiva, ma con input interni; b) sono bidimensionali; c) sostengono i processi di memorizzazione, pianificazione, presa di decisione e problem solving; d) rappresentano una capacità innata che può essere educata e raffinata in età adulta. a, c. a, c, d. a, b, d. a, b, c, d.

Il ragionamento induttivo segue una linea di pensiero che va: Dal generale al particolare. Dalle premesse alle conclusioni. Dal particolare al generale. Da un caso particolare ad un altro caso particolare.

L’euristica della rappresentatività è usata per: Determinare la disponibilità di strategie per la soluzione di un problema. Stimare l’efficacia di strategie per la soluzione di un problema. Fare stime di probabilità. Stimare la frequenza relativa degli eventi.

La tendenza a cercare dei dati a favore di una ipotesi è detta: Bias della conferma. Impetus della falsificazione. Script della verifica. Errore di ipotesi.

Il ragionamento induttivo: può portare a conclusioni false. non permette di definire regolarità. si basa su processi di pensiero che vanno dal generale al particolare. si fonda su regolarità e generalizzazione, funzioni che non conducono all’errore.

Per la teoria dei modelli mentali, la risoluzione di un sillogismo prevede quattro fasi: verifica delle premesse; confronto delle premesse; ricerca di contro esempi; conferma delle conclusioni. comprensione delle premesse; confronto delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di conferme. comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; ipotesi delle conclusioni; ricerca di conferme. comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di contro esempi.

Un tipo di impostazione è: l’insight. la meccanizzazione. il bias della conferma. la ridondanza.

Quale delle seguenti affermazione è vera?. Le euristiche sono strategie semplici, economiche e approssimative. Le euristiche sono strategie semplici ed economiche, che non inducono mai ad errore. A differenza dell’algoritmo, le euristiche non inducono mai ad errore. A differenza dell’algoritmo, le euristiche applicano regole empiriche di tipo deduttivo.

L’insight si verifica più facilmente quando una persona: è altamente concentrata. ha flessibilità cognitiva. è molto motivata al successo. conosce bene l’ambito del problema.

Quali delle seguenti affermazioni sugli algoritmi è errata?. riguardano il procedimento che permette di ottenere un risultato eseguendo una sequenza di operazioni secondo un ordine dato. sono un insieme finito di regole che conducono alla soluzione di un problema. non possono essere applicati ad alcune tipologie di problemi. possono essere applicati a qualsiasi tipo di problema.

Carlo è sotto un acquazzone. A un certo punto si rende conto che può utilizzare un grosso manuale che ha nello zaino per ripararsi. Ha superato: la fissità funzionale. la meccanizzazione. un’autoistruzione implicita. l’assetto mentale.

Kohler ha definito l’intuito come: un processo per tentativi ed errori che permette il graduale avvicinamento alla soluzione. un’euristica specie-specifica degli scimpanzé. il cogliere all’improvviso la relazione che lega alcuni elementi che fino a quel momento sembravano tra loro scollegati. una soluzione diretta e tempestiva recuperata velocemente dalla memoria a lungo termine.

L’utilizzo delle analogie consiste nel: scomporre un problema in più sotto-problemi. interpretare dei fatti alla luce di contesti simili. assumere il punto di vista altrui. considerare il contrario del concetto che si deve analizzare.

Taylor distingue 5 forme di creatività: espressiva, applicativa, inventiva, innovativa, naturale. tutte le opzioni proposte. espressiva, riproduttiva, creativa, innovativa, emergente. espressiva, produttiva, inventiva, innovativa, emergente.

Nella prima metà del Novecento la creatività era: assimilata all’iperdotazione mentale. considerata come un'abilità cognitiva attraverso la quale risolvere problemi. considerata innata. considerata come un potenziale intellettivo comune a tutti.

Secondo Rhodes la creatività può essere studiata dal punto di vista: dell'analisi del prodotto finale. dell'analisi del processo ideativo. dell'analisi della persona creativa e dell'ambiente creativo. tutte le opzioni proposte.

Non è vero che il Test ACR: può essere somministrato a bambini di 6-12 anni di età. prevede più versioni in base all'età. nella versione junior prevede solo prove figurali. prevede due diverse modalità di somministrazione (risposta chiusa/aperta).

La capacità di produrre tante idee che si basa su un flusso di pensiero ricco e vario è detta: originalità. flessibilità. fluidità. elaborazione.

Miriana usa un barattolo di conserve e una candela per creare una lampada da tavolo. È un esempio: dell’operazione mentale riorganizzare. tutte le precedenti. dell’operazione mentale collegare. dell’operazione mentale ampliare.

Dovendo definire il “giornale” in termini di pensiero divergente, si potrebbe dire che: Lo si compra in edicola. Lo si legge. Lo si usa per lavare i vetri. Lo si compra al mattino.

Il pensiero divergente: si oppone al pensiero creativo. si riferisce ai comportamenti devianti. corrisponde all’abilità di generare risposte inusuali. è una componente del pensiero convergente.

i test ACR si fonda sulle operazioni di: ampliamento, collegamento, riorganizzazione. ampliamento, contatto, riorganizzazione. assessment, collegamento, riflessione. assessment, creazione, ristrutturazione.

Secondo Guildford, tra i 5 fattori del pensiero divergente ci sono: originalità, flessibilità, continuità. fluidità, flessibilità, valutazione. nessuna delle opzioni risposte. originalità, elaborazione, quantità.

L'analogia di proporzione: non va confusa con l'analogia classica. non è applicabile in molte manifestazioni del pensiero. consiste solamente di rapporti tra sistemi concettuali. combina processi deduttivi e induttivi.

Il completamento di analogie classiche è un esempio di: problema di sistemazione. problema di trasformazione. compito. ragionamento deduttivo e induttivo.

Secondo il modello del contrasto, l'analogia è una sovrapposizione di attributi: maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità.

"Una conoscenza precedente permette di comprendere (proiezione) una nuova realtà". Si tratta del procedimento di: analogical problem solving. analogia di proporzione. proiezione analogica. nessuna delle opzioni proposte.

"Si coglie il rapporto tra i primi due termini e si trasferisce sulla seconda coppia per ricavare quello mancante". Si tratta del procedimento di: analogical problem solving. analogia di proporzione. nessuna delle opzioni proposte. proiezione analogica.

Secondo Sternberg, il ragionamento sotteso alle analogie di proporzione prevede sei passaggi: codifica, associazione, mapping, applicazione, giustificazione, risposta. codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, confronto. codifica, inferenza, mapping, svolgimento, giustificazione, risposta. codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, risposta.

Il modello pragmatico: è applicabile nel caso di analogie di tipo comportamentale, ma non socio-affettivo. è applicabile nel caso di analogie di tipo socio-affettivo, ma non comportamentale. permette di concettualizzare anche le analogie di tipo comportamentale e socio-affettivo. non è applicabile nel caso di analogie di tipo comportamentale e socio-affettivo.

Il ragionamento per analogia è: tutte le opzioni proposte. fondamento delle attività cognitive. elemento distintivo dell’intelligenza. un incentivo del pensiero creativo.

Secondo il Modello strutturale: maggiore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, minore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. contano le connessioni che si stabiliscono tra gli elementi dell'analogia. minore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, maggiore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. contano le caratteristiche intrinseche dei singoli elementi dell'analogia.

Le teorie implicite: incidono sul comportamento, gli atteggiamenti e le valutazioni delle persone. hanno validità ecologica. tutte le opzioni proposte. sono conoscenze metacognitive circa una funzione cognitiva, organizzate coerentemente in concetti.

Quale tra le seguenti è una definizione psicologica di intelligenza largamente riconosciuta?. abilità nel campo delle relazioni sociali. capacità di comprensione del mondo e di relazione interpersonale. abilità nel formare categorie e discutere razionalmente. capacità di comprendere il mondo, pensare razionalmente ed usare le risorse disponibili con efficacia.

Le visioni occidentali dell'intelligenza focalizzano: a) problem-solving, categorizzazione e discussione; b) abilità verbale: parlare spesso e rapidamente; c) competenza emotiva; d) competenza sociale. a, b, d. a, b, c, d. a, b. a, b, c.

Secondo le teorie implicite, l'intelligenza coinciderebbe con. capacità di problem solving. intelligenza pratica. tutte le opzioni proposte. intelligenza verbale.

Rispetto allo studio dell’intelligenza si distinguono le teorie: a) teorie unitarie; b) innatiste; c) teorie multicomponenziali; d) teorie gerarchiche; e) teorie cognitive; f) evoluzionistiche; g) teorie globali-maturative. a, b, c, d, e, f, g. a, b, c, f, g. a, c, d, e, g. c, d, e, f, g.

Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills nel riconoscere e classificare le specie vegetali e animali e le caratteristiche dell’ambiente caratterizzano l’intelligenza: corporeo-cinestetica. logico-matematica. naturalistica. musicale.

Quale autore ha definito l'intelligenza come dell’insieme di capacità creative, analitiche e pratiche per raggiungere i propri obiettivi nella vita, in un determinato contesto socioculturale. Torrance. Sternberg. Guilford. Gardner.

L’intelligenza fluida è. l’accumulo di informazioni, abilità e strategie apprese attraverso l’esperienza. la capacità di comprendere il mondo, pensare razionalmente e usare efficacemente le risorse in caso di difficoltà. la capacità di elaborare l’informazione, di ragionare e di memorizzare. nessuna delle precedenti.

Nelle persone anziane, l’intelligenza cristallizzata declina, mentre quella fluida no. vero. Dipende dal tipo di capacità. Né vero, Né falso. falso.

Il QI è il rapporto tra età: Cronologica e anagrafica. Cronologica e mentale. Mentale e cronologica. Mentale e scolastica.

Il “fattore g”: è un fattore unico e misurabile, da cui dipende il risultato di qualsiasi manifestazione di intelligenza. indica la multi-dimensionalità del concetto di intelligenza. indica la multi-dimensionalità e la misurabilità del concetto di intelligenza. è un fattore unico e non misurabile da cui dipende il risultato di qualsiasi manifestazione di intelligenza.

Il concetto di QI è stato introdotto da: Binet. Stern. Stanford. Terman.

Secondo il modello di Gardner, le abilità nel riconoscimento del significato, del suono e dell’ordine delle parole caratterizzano l’intelligenza: musicale. logico-matematica. linguistica. intrapersonale.

Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills del percepire forme e riconoscere elementi in diversi contesti caratterizzano l’intelligenza: corporeo-cinestetica. naturalistica. logico-matematica. spaziale.

Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills nel stabilire rapporti e formulare regole caratterizzano l’intelligenza: naturalistica. linguistica. logico-matematica. spaziale.

Il modello di intelligenza di Carroll prevede 3 strati che culminano con l'abilità di autorealizzazione. no, il culmine è il fattore g. sì, e alla base pone le abilità ristrette. no, culmina riprendendo le intelligenze di Cattell. sì.

Il Modello dell’intelligenza a cono di Cornoldi prevede l'interazione tra strutture intellettive di base organizzate gerarchicamente e aspetti legati a fattori esperienziali, motivazionali-culturali, emotivi e metacognitivi. Sì e assume l'intelligenza come costrutto multicomponenziale. Sì. No. No, le strutture di base non sono gerarchiche.

La valutazione delle emozioni varia in base a: a) novità; b) piacevolezza/spiacevolezza intrinseca; c) pertinenza e rilevanza dello stimolo e della situazione; d) coping; e) fascia evolutiva; f) compatibilità con le norme sociali e l’immagine di sé. a, b, c, d, f. a, c, e, f. b, c, d, e. a, b, c, d, e, f.

Le emozioni sono processi che: a) hanno valenza adattiva; b) preparano all’azione e modellano il comportamento; c) permettono di interagire con gli altri; d) culminano nell’attivazione fisiologica; e) mediano la relazione organismo-ambIente. a, b, c, d. a, b, c, d, e. a, b. a, b, e, e.

Il coping focalizzato sulle emozioni non prevede di: mantenere una prospettiva positiva. mettere in atto abilità di regolazione affettiva. controllare i vissuti emotivi. cercare il supporto sociale.

La capacità di resistere e di superare dopo una profonda avversità è detta: resistenza. eustress. coping. resilienza.

Secondo Lazarus, la valutazione secondaria riguarda il modo in cui una situazione o un evento vengono valutati rispetto al grado di rilevanza e pertinenza per gli interessi dell'individuo. falso, non è stato affermato da Lazarus. falso. falso, è la valutazione del cambiamento della relazione individuo/ambiente. vero.

Secondo le teorie dell'appraisal, l'antecedente emotivo: può essere solo un evento fisico. deve essere rilevante per l’individuo. può non essere particolarmente rilevante per l’individuo. non può essere un ricordo.

Rispetto alle emozioni, l’attivazione fisiologica è stata definita dalle diverse teorie come: con-causa. risultato. causa. causa, concausa, risultato.

Secondo la Teoria “Controllo – Valore” i due antecedenti cognitivi delle emozioni si rifanno a: il costrutto di autodeterminazione (Controllo); l'importanza e il significato sociale dell'evento (Valore). il costrutto di autoefficacia e di effectance (Controllo); l'importanza e il significato attribuiti all'evento (Valore). il costrutto di autoefficacia e il senso di competenza (Controllo); l'importanza e il significato sociale dell'evento (Valore). il costrutto di autoefficacia e il senso di competenza (Controllo); l'importanza e il significato attribuiti all'evento (Valore).

Il TEC è: test of emotion control. test of emotion comprehension. training for empowerment and creativity. test of endorphin calibration.

Secondo la Teoria Cognitivo-Attivazionale, l’emozione è generata dalla connessione tra: una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente comportamentale. una componente fisiologica e una componente psicologica di riconoscimento dello stimolo/situazione. una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente psicologica, di percezione e riconoscimento dello stimolo/situazione. una componente fisiologica e una componente psicologica di percezione.

Le emozioni morali: sono emozioni scolastiche controllabili. sono dirette verso gli altri, in particolare la vergogna e il rimpianto. non sono associate alle norme sociali. si riferiscono all’abilità e sono dirette verso gli altri.

Per Harter le emozioni legate alla costruzione del sé sono: umiliazione, rabbia, senso di colpa, vergogna e imbarazzo. umiliazione, orgoglio, senso di colpa, vergogna e imbarazzo. umiliazione, orgoglio, rimpianto, vergogna e imbarazzo. umiliazione, orgoglio, senso di colpa, ambizione e imbarazzo.

Nel contesto scolastico le emozioni sono suscitate in particolare nell’occasione di: interrogazioni e svolgimento dei compiti. lezioni, verifiche e ora di ginnastica. lezioni, verifiche e svolgimento dei compiti. lezioni e discussioni in classe.

Le emozioni hanno un effetto sulla quantità e sulla qualità dell'apprendimento: Sì, inoltre sono correlate, sia quelle positive, sia quelle negative, all’autoregolazione e all’utilizzo di procedimenti analitici. No, solo sulla qualità dell’apprendimento. No, solo sulla quantità dell’apprendimento. Sì, ma emozioni positive e negative sono correlate all’utilizzo di strategie differenti.

Le emozioni di studenti e docenti sono suscitate dal timore dell'insuccesso e dal desiderio di riuscita, due dimensioni caratterizzate entrambe da: predisposizioni individuali, valutazione cognitiva della probabilità di riuscire o non riuscire e emozioni anticipate. No, le emozioni anticipate non sono dimensioni caratterizzanti. Sì, la valutazione cognitiva della probabilità di riuscire si basa su fatti oggettivi e esperienze passate. Sì, le predisposizioni individuali rappresentano la tendenza oggettiva ad essere stimolati alla riuscita o avere paura di non riuscire. Sì, inoltre incidono il contesto sociale e i modelli di reazione agli eventi.

Secondo la Teoria Comunicativa delle emozioni, le emozioni: esprimono le aspettative di risultato e comunicano l’avanzamento nel raggiungimento degli obiettivi (in funzione dell’intensità dell’emozione) e il valore che assumono per noi (in funzione della tipologia di emozione). esprimono le aspettative di risultato e comunicano l’avanzamento nel raggiungimento degli obiettivi (in funzione della tipologia di emozione) e il valore che assumono per noi (in funzione dell’intensità dell’emozione). esprimono le aspettative di risultato (in funzione della tipologia di emozione) e il valore che assumono per noi (in funzione dell’intensità dell’emozione). comunicano l’avanzamento nel raggiungimento degli obiettivi (in funzione dell’intensità dell’emozione) e il valore che assumono per noi (in funzione della tipologia di emozione).

Il modello gerarchico di Rosemberg (1998) distingue l'affettività in: stati affettivi e umori. stati affettivi e emozioni. stati affettivi e tratti affettivi. tratti affettivi e umori.

L'ansia da valutazione si riferisce a un tratto di personalità caratterizzato da: - aspetti cognitivi, aspetti fisiologici, aspetti comportamentali. - aspetti cognitivi, aspetti affettivi. - aspetti neurologici, aspetti affettivi, aspetti comportamentali. - aspetti cognitivi, aspetti affettivi, aspetti comportamentali.

Non è vero che le emozioni piacevoli: hanno molteplici funzioni. per garantire la persistenza sul compito, devono essere più frequenti di quelle spiacevoli. sono il contrario delle emozioni spiacevoli. possono essere vissute contemporaneamente.

Rimé analizza gli effetti del raccontare le proprie emozioni. solo dei vissuti di colpa e vergogna. solo delle emozioni negative. anche a se stessi. solo delle emozioni positive.

Per una reale trasformazione dell’emozione è necessario: a) il riconoscimento delle emozioni, b) la loro comunicazione: c) la condivisione; d) la loro ri-significazione; e) l’attivazione di pattern comportamentali specifici. a, b, d, e. a, c, e. a, c, d, e. a, b, c, d, e.

Il SAM valuta tre dimensioni dello stato emotivo: valenza, attivazione, controllo. valore, attivazione, controllo. valenza, attivazione, regolazione. valenza, rispondenza, controllo.

Il PANAS: valuta lo stato emotivo generale dell'individuo. è costituito da 25 termini che descrivono sentimenti ed emozioni. valuta lo stato dell'individuo nel momento presente. valuta lo stato dell'individuo in finestre temporali di diversa estensione.

Il Modello Interpersonale analizza l'interazione dell’influenza e della prossimità: falso, riguarda la relazione tra sostegno e partecipazione. falso, riguarda la relazione tra l’influenza e l’appartenenza. vero, l’influenza va dall’oppositività alla cooperazione, la prossimità va dalla sottomissione alla dominanza. vero, l’influenza va dalla sottomissione alla dominanza, la prossimità va dall’oppositività alla cooperazione.

Rispetto al costrutto di autocompassione non è vero che: implica il non essere giudicanti. prevede tre dimensioni bipolari. implica il riconoscersi parte dell'umanità. implica l’identificarsi con i propri errori.

La capacità di regolare il proprio vissuto emotivo attiva l’individuo sul piano: affettivo e relazionale. cognitivo, affettivo e sociale-ambientale. cognitivo e affettivo. cognitivo, affettivo e comportamentale.

Nel modello di Gross l’Emotional Labor attiva due livelli di acting. interno/esterno. superficiale/profondo. antecedente/posteriore. primario/secondario.

il Modello di Gross collega l'elaborazione e il controllo delle emozioni a: la possibilità di riflettere su di esse e poterle comunicare. la possibilità di apprendere da esse e poterle comunicare. la possibilità di riflettere su di esse e poterle esprimere. la possibilità di riflettere su di esse.

Scegliere la definizione più corretta. In base alla Teoria del focus regolatorio: nella modalità «prudente» le persone non rischiano e agiscono per l’obbligo, nella modalità «audace» osano per ottenere vantaggi anche nell’incertezza. nella modalità «prudente» le persone rischiano se obbligate, nella modalità «audace» osano. nella modalità «prudente» le persone agiscono per l’obbligo, nella modalità «audace» cercano di ottenere vantaggi. nella modalità «prudente» le persone non rischiano, nella modalità «audace» osano solo nell’incertezza.

La competenza emotiva consiste nella capacità di. riconoscere e motivare le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto e degli obiettivi. motivare le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione degli obiettivi. riconoscere e motivare le proprie emozioni, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto e degli obiettivi. riconoscere le emozioni proprie e altrui, di esprimerle e regolarle in funzione del contesto.

L’eudaimonia distingue benessere e felicità, perché solo il soddisfacimento di alcuni desideri promuove il benessere. Dipende dall'età dei soggetti. falso. vero. dipende dal genere dei soggetti.

Secondo la Broaden-and Build Theory, non è vero che le emozioni positive: costruiscono le risorse di sopravvivenza. ampliano il repertorio di azioni. ampliano le potenzialità cognitive. neutralizzano e alleviano le conseguenze negative a lungo termine delle emozioni negative.

Le emozioni positive: comportano un’attivazione del sistema nervoso autonomo. sono dinamiche e hanno un valore adattivo specifico. comportano una specifica tendenza all’azione. sono un segnale esterno che spinge all’esplorazione dell’ambiente, alla prosecuzione di un’esperienza.

La felicità: tutte le opzioni proposte. è prodotta da circostanze favorevoli. è un processo necessario per essere motivati, perché la motivazione significa felicità. è prodotta dal significato che diamo alle cose che facciamo, dall’atteggiamento positivo.

Chi non si è occupato di psicologia positiva?. Watson. Waterman. Ryff e Singer. Ryan e Deci.

Secondo l'ipotesi di neutralizzazione: le emozioni positive hanno una funzione di regolazione delle emozioni negative. le emozioni positive influenzano, ma non modificano gli effetti successivi di emozioni negative. nessuna delle opzioni proposte. le emozioni positive compensano le emozioni negative.

Le esperienze di felicità sono: soggettive e temporali. soggettive e transitorie. oggettive, temporali e transitorie. soggettive, temporali e transitorie.

La maggior parte delle persone ha un set point per il benessere: basso. elevato. molto elevato. molto basso.

La felicità edonica analizza: il piacere come benessere sociale. lo sviluppo e la realizzazione delle potenzialità individuali. il piacere come benessere personale. lo sviluppo delle potenzialità della natura umana.

Qual è la differenza tra gioia e piacere?. la gioia un’emozione e il piacere è una sensazione. non ci sono differenze. la gioia è una sensazione temporanea, il piacere è una sensazione duratura. la gioia una sensazione e il piacere è un’emozione.

Le persone positive: Sono ottimiste. Hanno alta autostima. Amano frequentare altre persone. Tutte le opzioni proposte.

Le emozioni negative: non forniscono energia psichica per affrontare la situazione in atto. tutte le opzioni proposte. sono dinamiche, ma non adattive, perché non spingono all'azione. quando sono intense, prolungate e ricorrenti possono incidere sulla salute e il benessere della persona.

Non è vero che: chi subisce gravi incidenti non riesce a tornare al proprio livello di set point del benessere. il livello di set point di gruppi demografici eterogenei non presenta grandi differenze. per la maggior parte delle persone il set point per il benessere è relativamente elevato. Gemelli monozigoti cresciuti in condizioni palesemente differenti presentano livelli di felicità simili.

La psicologia positiva valorizza le esperienze: passate. passate, presenti e future. future. presenti e future, andando oltre quelle passate.

Il benessere soggettivo: tende universalmente a essere stabile. è un costrutto multidimensionale di autorealizzazione. non coincide con il benessere psicologico. tutte le opzioni proposte.

Il recupero emozionale si riferisce al fatto che: dopo emozioni positive/negative, le persone non tendono a tornare al proprio livello umorale di base. dopo emozioni positive/negative, le persone tendono a tornare al proprio livello umorale di base, determinato dall'educazione e dalle relazioni più prossime. dopo emozioni positive/negative, le persone tendono a tornare al proprio livello umorale di base, predeterminato dal loro genotipo. l’emozione resta, ma la felicità si attutisce.

Il livello di benessere e la qualità della vita sono fattori oggettivi. dipende dall'età dei soggetti. Dipende dalle esperienze. falso. vero.

La psicologia positiva studia: tutte le opzioni proposte. gli effetti delle emozioni positive. gli effetti della motivazione. il ruolo delle risorse e delle potenzialità dell’uomo.

In base alla teoria dell’autodeterminazione, non è uno dei bisogni psicologici di base: competenza. relazioni sociali. affetto. autonomia.

Gli incentivi sono: Stimoli esterni. Stimoli interni. Risposte incondizionate. Meccanismi omeostatici.

Alla sommità della gerarchia dei bisogni così come delineate da Maslow c’è il bisogno di: Trascendenza. Autorealizzazione. Relazione. Appartenenza.

I motivi connessi indirettamente ai bisogni biologici sono detti: Riflessi. Condizionati. Appresi. Secondari.

Le pulsioni sono: Motivazioni endo-apprese. bisogni secondari. Deviazioni da uno stato di equilibrio interno. Indipendenti dall’ambiente.

Nella piramide di Maslow: i bisogni spirituali sono alla base della piramide. i bisogni di base sono in cima alla piramide. i bisogni di sicurezza sono i bisogni di base. i bisogni fisiologici e di sicurezza sono detti bisogni di carenza.

I motivi secondari sono: Dipendenti da motivi primari. Appresi. Conseguenza dei motivi primari. Innati.

Quando si hanno comportamenti autonomi, coinvolti, interessati, si dice che si è spinti da una motivazione: incondizionata. intrinseca. estrinseca. all’autorealizzazione.

Il challenge è: il coinvolgimento nell'obiettivo del compito e l’immersione nell'azione. tutte le opzioni proposte. un bisogno appreso di sentirsi efficaci. un senso di sfida verso altri.

L'incongruenza tra le rappresentazioni di sé si supera grazie ai fattori motivanti: credere di essere, di riuscire e di valere. credere di potere, di riuscire e di valere. credere di potere, di sapere e di valere. credere di potere, di riuscire e di volere.

La motivazione di Effectance. è una motivazione intrinseca precoce. è una motivazione estrinseca precoce. è la motivazione specifica a padroneggiare l’ambiente. è distinta dai vissuti di competenza ed efficacia.

La percezione alla competenza riguarda: la sicurezza in se stessi. l'importanza di essere riconosciuti dagli altri per la propria bravura. la valutazione della probabilità di portare a termine con successo un certo compito o attività. la voglia di imparare.

Non è vero che il senso di autoefficacia: equivale al senso di competenza. rispecchia le credenze prima di eseguire l’azione. sintetizza il livello di abilità percepita, l'importanza della situazione e le aspettative di riuscita. è un insieme di credenze personali dominio-specifiche.

La percezione di competenza è: una motivazione funzionalmente autonoma. tendenzialmente stabile. una variabile di personalità. tutte le opzioni di risposta.

La motivazione all'apprendimento: è appresa. è indipendente dall’ambiente. è innata. si manifesta dall’adolescenza.

Per il modello di Harter, quando l’adulto sostiene i suoi tentativi di padronanza, il bambino sviluppa: vissuti emotivi legati all’approvazione esterna. la percezione di un senso di competenza e di controllo interno. il rinforzo del senso di dipendenza. l’interiorizzazione di un sistema di controllo esterno.

La percezione di competenza può svilupparsi o inibirsi in funzione: del comportamento delle figure di riferimento. del comportamento delle figure di riferimento e del supporto ambientale. del confronto con i pari e del e del supporto ambientale. del livello di fiducia del bambino.

La Teoria dei sé possibili distingue: il sé attuale, ideale, imperativo. il sé attuale, ideale, reale. il sé attuale, reale, imperativo. il sé odierno, ideale, voluto.

Non è vero che. le difficoltà sono legate al valore attribuito e alla lettura soggettiva degli eventi. la motivazione è legata alla percezione di fattibilità. le difficoltà sono legate all'attesa e alla percezione di successo o fallimento. il successo motiva di per sé.

La sindrome demotivazionale disfunzionale è caratterizzata da tre ordine di deficit: culturale, motivazionale, emotivo. cognitivo, motivazionale, sociale. cognitivo, motivazionale, emotivo. cognitivo, personale, emotivo.

Seligman distingue: cause controllabili vs. non controllabili. cause globali vs. specifiche. tutte le opzioni proposte. cause stabili vs. instabili.

L’autostima può essere influenzata dall'ambiente attraverso meccanismi di: external appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing. reflected appraisal; relative self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing. reflected appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing. reflected appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining.

L’autostima si fonda sulle dimensioni di: self-competence e autoefficacia. percezione di valore del compito e di sé come discente. percezione di approvazione esterna e self-liking. self-competence e self-liking.

La sorpresa: ha sempre valore negativo. incrementa la motivazione. ha sempre valore positivo. può avere valore sia positivo, sia negativo.

Le motivazioni possono essere preesistenti e apprese. vero, le motivazioni preesistenti non si possono modificare o inibire. vero, le motivazioni preesistenti sono motivi, bisogni, pulsioni, istinti; le motivazioni apprese sono convinzioni, obiettivi, valori. vero, le motivazioni preesistenti sono convinzioni, obiettivi, valori; le motivazioni apprese sono motivi, bisogni, pulsioni, istinti. falso, le motivazioni sono sempre apprese.

Si possono associare tre deficit all’impotenza appresa: cognitivo, motivazionale, sociale. cognitivo, comportamentale, emotivo. prestazionale, motivazionale, emotivo. cognitivo, motivazionale, emotivo.

La Teoria delle attribuzioni di Seligman descrive: le opinioni che le persone si formano circa i motivi degli insuccessi. le opinioni che le persone si formano circa i motivi dei loro rapporti affettivi. le opinioni che le persone si formano circa i motivi dei loro successi/insuccessi. le opinioni che le persone si formano circa i propri livelli motivazionali.

Gli obiettivi di performance: sono più efficaci per la motivazione e l’effettiva realizzazione. sono strettamente connessi alla prestazione e al livello di capacità. tutte le opzioni proposte. dipendono unicamente dall'individuo.

Gli obiettivi di risultato: nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. coinvolgono anche gli avversari. possono non essere realizzati anche se gli obiettivi di performance vengono raggiunti.

Il modello Smarter aggiunge le caratteristiche degli obiettivi: Exiting, recorded. Empirical, registered. Empirical, re-directed. E-xciting e R-egistered.

Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi.

Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling. gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi. impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling.

Rispetto agli obiettivi, è vero che: obiettivi di risultato è di performance possono essere individuati entrambi, preferibilmente a lungo termine. obiettivi di risultato è di performance possono essere individuati entrambi indifferentemente a breve e lungo termine. è preferibile individuare obiettivi di risultato nel breve termine è obiettivi di performance a lungo termine. è preferibile individuare obiettivi di performance nel breve termine è obiettivi di risultato a lungo termine.

L’acronimo SMART per la corretta formulazione degli obiettivi significa: specific, misurable, action-oriented, realistic, timely. simple, misurable, active, realistic, timely. specific, misurable, action-oriented, right, tought. specific, multiple, action-oriented, realistic, timely.

La motivazione all’apprendimento si caratterizza per: stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di sé, sfida. stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di comprensione, sfida. stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, perseveranza. stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, sfida.

La capacità empatica comporta il saper: cogliere le emozioni dell'altro; condividere ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva dell'altro; comunicare supporto per ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comprendere ciò che l'altro prova. cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comunicare che si comprende ciò che l'altro prova.

L'interesse individuale è: propensione personale contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. propensione comune contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. la propensione personale durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. la propensione comune durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità.

Gli indicatori non verbali dell’entusiasmo sono: voce, sguardo, gesti, cinesica, espressioni. voce, sguardo, gesti, espressioni. voce, sguardo, gesti, postura, espressioni. voce, gesti, cinesica, espressioni.

Il modello “aspettativa x valore”: esprime un rapporto moltiplicativo. tutte le opzioni proposte. la motivazione è data dal rapporto tra aspettativa di fattibilità e valore attribuito. è influenzata da aspettative e obiettivi dell'ambiente.

la passione armoniosa e quella ossessiva si differenziano in base a: il vissuto soggettivo e la percezione di controllo. il vissuto emotivo e la percezione di entusiasmo. il vissuto emotivo e la percezione di competenza. il vissuto emotivo e la percezione di controllo.

Un sostegno è efficace se è: specifico, credibile, non controllante, contingente, centrato sulla persona. specifico, sincero, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla persona. specifico, credibile, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla prestazione. specifico, credibile, sincero, spronante, contingente, centrato sulla prestazione.

La comunicazione orientativa: punta a sostenere senso di competenza del bambino. indica le strategie o l’interpretazione della situazione. tutte le opzioni di risposta. punta a sostenere l’autonomia del bambino.

Il self talk aiuta a: gestire le emozioni. tutte le opzioni proposte. orientare le azioni. attribuire un senso agli avvenimenti.

Il self talk: è saltuario. è sempre consapevole. è un dialogo personale interno. tutte le opzioni proposte.

Rispetto al Self-Talk, è vero che: è una delle principali strategie di auto-motivazione. bisogna preferire formulazioni in forma positiva. tutte le opzioni proposte. i pensieri negativi e le false formulazioni positive si contrastano con alternative, non negandoli.

Tra le formulazioni disfunzionali del self talk ci sono: tutte le opzioni proposte. i pensieri "devo". le formulazioni negative. le false formulazioni positive.

L'apprendimento è influenzato da meccanismi sociali: il conforto affettivo, la relazionalità e l’imitazione. il conforto affettivo, la relazionalità e la collaborazione. la collaborazione e l’imitazione. il conforto affettivo e l’imitazione.

Per un apprendimento ottimale, gli obiettivi sociali e gli obiettivi di apprendimento devono essere congruenti tra loro. vero, ma gli obiettivi sociali sono subordinati a quelli di apprendimento. falso, obiettivi sociali e obiettivi di apprendimento sono spesso contrapposti. vero, e si devono promuovere l’orientamento alla padronanza e la collaborazione. vero, e si deve promuovere la collaborazione.

La tecnica del brainstorming prevede : tutte le alternative proposte. la possibilità per chiunque di rielaborare le idee avanzate. la separazione della fase ideativa da quella valutatativa. la produzione di idee diverse, numerose e bizzarre.

Secondo il modello di Wentzel (2000), gli obiettivi sociali dell'apprendimento devono essere considerati in funzione dell’orientamento e dello scopo. Sì, l’orientamento può essere di appartenenza o di valutazione, lo scopo può essere a sé o agli altri. Sì, l’orientamento può essere a sé o agli altri, lo scopo può essere di appartenenza o di valutazione. No, devono essere considerati in funzione delle abilità e dello scopo. No, devono essere considerati in funzione dell’orientamento e della piacevolezza.

Il brainstorming può essere realizzato: anche mediante computer in forma asincrona. anche mediante computer in forma sincrona. esclusivamente in presenza. anche mediante computer in forma sincrona e asincrona.

Il Think-Pair-Share: alterna lavoro a coppie e in grande gruppo. viene condiviso con il gruppo in tutti i suoi passaggi. prevede un graduale passaggio alla co-costruzione del sapere. viene realizzato a coppie.

L’apprendimento mediato socialmente si realizza attraverso: a) modeling, b) scaffolding, c) perspective taking, d) pensiero narrativo, e) peer tutoring, f) group investigation, g) teambuilding, h) Jigsaw, i) ThinkPair-Share l) brainstorming. a, c, e, h, i,. d, i, l. tutte le alternative citate. f, g, h, i.

I quattro stadi dell’imitazione sono: attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; osservazione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione e discriminazione dei modelli; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; generalizzazione. attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione.

Non è una tipologia di interdipendenza positiva: dei risultati. di identità. delle risorse. dei ruoli.

Le fasi della gestione dell'apprendimento cooperativo per il formatore sono: progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, consolidare le precompetenze, valutare il gruppo e il singolo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo. progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il singolo e il processo.

Nella costituzione dei gruppi cooperativi, occorre considerare: tipologia di costruzione e ambito disciplinare di riferimento. durata e ampiezza del gruppo, tipologia di costruzione. tipologia di costruzione e età dei soggetti. durata del gruppo e tipologia di costruzione.

I principi dell'apprendimento cooperativo sono: tutte le opzioni proposte. responsabilità individuale. interdipendenza positiva e interazione costruttiva. competenze sociali e valutazione di gruppo.

Le competenze relazionali di base per l'apprendimento cooperativo sono: conoscersi e fidarsi, risolvere i conflitti, comunicare. falso. vero, ad eccezione della comunicazione. vero, includendo anche l'accettarsi e sostenersi. vero.

Non è una tipologia di interdipendenza: interdipendenza negativa. nessuna delle opzioni proposte. interdipendenza positiva. individualismo.

Nell'apprendimento cooperativo si valutano: tutte le opzioni proposte. il piano dei contenuti e dei processi. il piano dei contenuti e delle relazioni. il piano dei processi e delle relazioni.

Nell'apprendimento cooperativo la valutazione è responsabilità: del docente/formatore e dei formandi. del docente/formatore. dei formandi. ogni gruppo è valutato dagli altri.

Nella valutazione dell'apprendimento cooperativo si possono usare schede di rilevazione, checklist, osservazione informale. falso. vero. vero, ad eccezione delle checklist. vero, ad eccezione dell'osservazione.

Il contatto oculare: è ricercato in tutte le culture. è essenziale per la comunicazione. varia molto in base alla cultura di riferimento. ha sempre valenza positiva.

La voce è una sostanza fonica che comprende riflessi, caratterizzatori vocali, vocalizzazioni, caratteristiche extralinguistiche e paralinguistiche. falso. vero. non comprende i riflessi. non comprende le vocalizzazioni.

Fanno parte dei gesti: pantomime e ripercussioni. emblemi e imitazioni. tutti le opzioni proposte. emblemi e pantomime.

I gesti sono: sono l’insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo. azioni motorie coordinate e circoscritte che generano un significato. un sistema di organizzazione dello spazio interpersonale nella comunicazione. un sistema di organizzazione del tempo nella comunicazione.

Qualità paralinguistiche della voce, espressioni facciali, gesti, sguardo, prossimità, aptica e postura sono processi e fenomeni che costituiscono l'insieme della CNV. vero. falso. vero tranne la voce. vero tranne lo sguardo.

La zona personale prevede distanze di: 1-4 m. > 4 m. 0,5-1 m. 0-0,5 m.

La zona pubblica prevede distanze di: 0,5-1 m. 1-4 m. 0-0,5 m. > 4 m.

La zona sociale prevede distanze di: 1-4 m. 0-0,5 m. 0,5-1 m. > 4 m.

La zona intima prevede distanze di: 0-0,5 m. 1-4 m. > 4 m. 0,5-1 m.

Il sorriso indica disponibilità a cooperare ed è un promotore dell’affinità relazionale con funzione. emotiva. cognitiva. sociale. emotiva e sociale.

Il contesto è l’insieme delle condizioni, delle opportunità, delle restrizioni e dei vincoli spaziali, temporali, relazionali, istituzionali e culturali che genera un messaggio di senso. genera un messaggio di senso insieme all'intenzione. vero. falso. genera un messaggio di senso insieme al testo.

il silenzio: è assenza di comunicazione. è una comunicazione strategica ambigua. le regole del silenzio sono trasversali alle diverse culture. è una comunicazione strategica chiara.

Non è vero che il contesto: è individuale. dipende dalle persone e dalla loro memoria. è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente. implica sviluppo.

Intenzione significa: direzionalità e soggettività. direzionalità e volontarietà. tutte le opzioni proposte. autonomia e volontarietà.

L'intenzione-in-azione è: la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto. la progettazione di un’azione. il monitoraggio dell'azione nel suo corso. lo scopo iniziale di un'azione.

L''intenzione antecedente è: la previsione degli esiti di un'azione. la progettazione di un’azione. lo scopo iniziale di un'azione. la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto.

Il principio di cooperazione stabilisce che coloro che conversano cercano di fare in modo che: gli interlocutori siano soddisfatti. Non si perda tempo. Si riesca a comunicare. Non sorgano conflitti.

Tommaso è stato dichiarato colpevole di omicidio. Di conseguenza viene incarcerato per i prossimi dieci anni. Secondo Austin, si tratta di un atto: locutorio. comunicativo. illocutorio. perlocutorio.

In base alla massima della qualità, il parlante deve: tutte le opzioni proposte. fornire contributi pertinenti, intervenire quando necessario. fornire un contributo vero, dicendo solo cose comprovate. evitare di essere ambiguo, oscuro o prolisso.

Il contesto implicito è dato da. il mondo di riferimenti che il parlante condivide con l'interlocutore. tutte le opzioni proposte. parole, gesti, espressioni ed elementi della CNV. il mondo di riferimenti del parlante.

Le funzioni base della comunicazione sono: funzione proposizionale, culturale, linguistica. funzione proposizionale, relazionale, emotiva. funzione proposizionale, relazionale, espressiva. funzione dichiarativa, linguistica, espressiva.

Il processo di intenzionalizzazione consiste nel: comunicare un messaggio. manifestare un’intenzione. condividere un obiettivo comunicativo. interpretare un messaggio.

Secondo Grice, l’intenzionalità comunicativa consiste nel: voler entrare in relazione con l'interlocutore. voler aumentare le informazioni possedute dal destinatario. voler rendere consapevole il destinatario di qualcosa. voler accompagnare il processo di decodifica del destinatario.

Le strategie comunicative: tutte le opzioni proposte. sono stabili. implicano un processo di calibrazione affettiva e cognitiva del messaggio. sono generalizzabili.

In assenza di intenzionalità reciproca non si ha: informazione. contenuto. relazione. comunicazione.

I parametri delle caratteristiche paralinguistiche sono: Altezza, intensità, ritmo. Tono, durata, accento. Tono, intensità, tempo. tono, durata, ritmo.

Lo sguardo dura in media: 5 secondi. 3 secondi. 2.5 secondi. 1,5 secondi.

Mara ha l’intenzione comunicativa di manifestare la sua rabbia al proprio capo per la paga molto bassa. Secondo Austin vuole compiere: un atto perlocutorio. un atto locutorio. un atto fatico. un atto illocutorio.

Si parla di “uso conversazionale” di un termine quando: il bambino ha acquisito l’uso di un termine in tutti i contesti conversazionali. il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine e ne comprende il significato. il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine pur non comprendendone il significato. il bambino comprende il significato di un termine, ma non distingue ancora il contesto nel quale viene utilizzato.

La comunicazione funzionale è: a) accettante; b) stimolante; c) fondata su motivazioni estrinseche; d) incoraggiante; e) non incerta o imprevista; f) non differenziata. b, c, e. a, b, c, d, e, f. a, b, d. d, e, f.

Le implicature sono: a) inferenze che aiutano a determinare il significato di un enunciato; b) distinte in convenzionali e conversazionali; c) scalari se contravvengono il principio di qualità. b, c. A, b, c. A, b. A, c.

Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: collaborazione e motivazione. cultura e ordine. azione e riflessione. contenuti e valutazione.

All'interno delle comunità di pratiche, l’apprendimento: è distribuito tra le persone e gli artefatti. è situato e contribuisce alla formazione dell’identità. tutte le opzioni proposte. è un atto sociale, guidato dalle esigenze della comunità.

I luoghi “interni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze o capacità intellettuali. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza.

Il modello del setting di Antonietti prevede: spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, senso. spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, valore. spazio di azione, impalcature, atteggiamento, senso. spazio di azione, progetto strutturale, azioni, senso.

L'apprendistato cognitivo richiede tre principali operazioni mentali: selezione, riflessione, esplorazione. articolazione, riflessione, esplorazione. articolazione, riflessione, confronto. articolazione, organizzazione, esplorazione.

Nel modello di setting di Antonietti, lo "schema organico e coerente rispetto agli obiettivi e alle modalità sottese agli elementi concreti" è detto: sfondo. atteggiamento. progetto strutturale. spazio di azione.

Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: percorsi di sviluppo e azione. collaborazione e riflessione. tutte le opzioni proposte. contenuti e cultura.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’insieme degli schemi di attività, dei ruoli e delle relazioni interpersonali all'interno del contesto immediato del soggetto costituisce: l'Esosistema. il Mesosistema. il Microsistema. il Macrosistema.

Le fasi dell'apprendistato cognitivo sono: modellamento, rinforzo, fading, scaffolding. modellamento, coaching, fading, supervisione. modellamento, coaching, fading, scaffolding. modellamento, coaching, metacognizione, scaffolding.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’interconnessione dei microsistemi che comprende anche situazioni non attualmente presenti, ma influenti, del passato o del futuro, costituisce: il Macrosistema. il Microsistema. il Mesosistema. l'Esosistema.

Non è vero che il setting: è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente. dipende dalle persone e dalla loro memoria. è individuale. implica sviluppo.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, le situazioni ambientali in cui si verificano eventi che determinano o sono a loro volta determinati da ciò che accade nella situazione ambientale dell'individuo, ma non lo vedono coinvolto attivamente in modo diretto, costituiscono: il Microsistema. l'Esosistema. il Mesosistema. il Macrosistema.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, gli aspetti comuni ai sottosistemi di una cultura che ne influenzano i cambiamenti a cascata, costituiscono: il Microsistema. il Macrosistema. l'Esosistema. il Mesosistema.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, la possibilità di cambiamento è funzione di: partecipazione a situazioni ambientali culturalmente eterogenee. coinvolgimento in attività responsabili, centrate su un compito e condivise con persone più esperte. entrambe le opzioni proposte. nessuna delle opzioni proposte.

Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, «attività molari» sono: indicatori dell’evoluzione personale dell’individuo e degli influssi che questi ha subìto dall’ambiente. attività che hanno un significato e uno scopo, che sono significative per il soggetto. tutte le opzioni proposte. la manifestazione principale e più immediata dell’apprendimento.

I luoghi “esterni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni. permettono di acquisire competenze o capacità pratiche. permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento. permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza.

Lo sfondo: è predisposto dal formatore, ma deve essere approvato dal formando. è definito dal formando. è predisposto dal formatore, ma si realizza pienamente nell'interpretazione del formando. è predisposto dal formatore.

Il patto formativo non definisce: le regole del setting. nessuna delle opzioni proposte. i presupposti (teorici, culturali, ecc.). le modalità e i tempi di lavoro.

Il nome del modello CASCO significa: Contesto, Ampliamento repertorio strategico, Sperimentazione, Competenze sociali e personali, Osservazione. Contesto, Associazione, Sperimentazione, Confronto, Osservazione. Capacità, Associazione, Sperimentazione, Competenze sociali e personali, Osservazione. Capacità, Anticipazione, Strategia, Competenze sociali e personali, Obiezioni.

L'ultimo obiettivo del Modello CASCO è l'osservazione, intesa come: osservazione e ascolto attivo di sé e del mondo. osservazione di sé e del mondo. osservazione dei risultati. osservazione dei comportamenti.

Rispetto alle epistemologie personali, la dimensione della "natura della conoscenza", comprende credenze: sulle fonti e le giustificazioni della conoscenza. relative al grado di certezza e di semplicità della conoscenza. relative al grado di certezza e di giustificabilità della conoscenza. relative al grado di semplicità e le fonti della conoscenza.

Le dimensioni delle epistemologie personali riguardano: la natura della conoscenza e gli effetti del processo del conoscere. la natura della conoscenza e il processo del conoscere. la natura e la valutazione della conoscenza. le tipologie della conoscenza e il processo del conoscere.

Secondo Schommer, le dimensioni delle epistemologie personali comprendono: nessuna delle opzioni proposte. controllo e velocità di acquisizione. grado di certezza e organizzazione. tutte le opzioni proposte.

Secondo Schommer, le dimensioni delle epistemologie personali comprendono: controllo e velocità di acquisizione. nessuna delle opzioni proposte. origine e grado di certezza. tutte le opzioni proposte.

Rispetto alle epistemologie personali, la dimensione del "processo del conoscere", comprende credenze: sulle fonti e le giustificazioni della conoscenza. relative al grado di semplicità e le fonti della conoscenza. relative al grado di certezza e di semplicità della conoscenza. relative al grado di certezza e di giustificabilità della conoscenza.

Non è vero che le epistemologie personali: quelle rispetto alla velocità dell’apprendimento, la costruzione del sapere e le caratteristiche degli studenti di successo risentono delle differenze culturali. sono stabili rispetto ai diversi domini specifici. sono influenzate dall’ambiente di apprendimento. sono influenzate dalla struttura del materiale.

Le epistemologie personali: sono intuizioni socialmente condivise circa la natura della conoscenza e dell’apprendimento. non incidono sulla definizione degli obiettivi, né forniscono standard per la valutazione. sono visioni consapevoli. riguardano ciò che un individuo ha appreso in ambito scolastico su che cosa significa imparare a studiare.

Secondo Magolda, l'affermazione che la conoscenza evolve ed è la capacità individuale di valutare un contesto per definire una propria posizione, caratterizza la visione: visione assoluta. visione transizionale. visione indipendente. visione contestuale.

Secondo Magolda, la messa in discussione dell’idea dell’autorità come unica fonte del sapere e la valorizzazione delle opinioni individuali caratterizzano la visione: visione assoluta. visione indipendente. visione contestuale. visione transizionale.

Secondo Magolda, la graduale accettazione dell’incertezza del sapere caratterizza la visione: visione indipendente. visione assoluta. visione transizionale. visione contestuale.

Secondo Magolda, l'affermare che la conoscenza è certa e le autorità sono onniscienti caratterizza la visione: visione assoluta. visione indipendente. visione transizionale. visione contestuale.

Le visioni dell'apprendimento di Magolda sono: assoluta, transizionale, indipendente, contestuale. assoluta, transizionale, dipendente, contestuale. assoluta, transizionale, indipendente, sociale. assoluta, transizionale, interdipendente, contestuale.

La Prospettiva fenomenografico-soggettiva di Säljö distingue: 4 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento alle azioni. 5 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento alle azioni. 5 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento al significato. 3 categorie su 2 livelli distinti in base al riferimento al significato.

Lo studio delle concezioni dell’apprendimento è stato intrapreso con due principali approcci, la cui definizione più completa è: Approccio Fenomenografico – intersoggettivo e Approccio Culturale – soggettivo. Approccio Fenomenografico – soggettivo e Approccio Culturale – intersoggettivo. Approccio Analitico e Approccio Olistico. Approccio Fenomenografico e Approccio Culturale.

La prospettiva di Bruner prevede quattro visioni: imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio oggettivo, gestione della conoscenza obiettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza procedurale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza obiettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza soggettiva. imitazione, acquisizione di conoscenza proposizionale, scambio intersoggettivo, gestione della conoscenza obiettiva.

Il QAPCOL rileva: le conoscenze metacognitive sul metodo di studio. le concezioni dell’apprendimento. le epistemologie personali. gli stili di pensiero.

Apprendere è capacità di riprodurre e collegare un contenuto memorizzato. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici. Crescita della conoscenza. Memorizzazione. Processo interpretativo nella comprensione della realtà.

Si apprende con modalità recettiva e la responsabilità dell’apprendimento è esterna all’individuo. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Crescita della conoscenza. Memorizzazione. Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici. Processo interpretativo nella comprensione della realtà.

Uno dei due principali contributi allo studio delle concezioni dell’apprendimento è dato dall'approccio: Approccio Culturale – soggettivo. Approccio Fenomenografico – intersoggettivo. nessuna delle opzioni proposte. Approccio Fenomenografico – soggettivo.

Le dimensioni strutturali delle concezioni dell’apprendimento sono: convinzioni, emozioni attivate, controllo metacognitivo. convinzioni, emozioni attivate, conoscenza metacognitiva. convinzioni, pensieri attivati, controllo metacognitivo. convinzioni, motivazioni, controllo metacognitivo.

L'apprendimento è cambiamento della persona e del suo modo di ragionare. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Memorizzazione. Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Astrazione di significato. Crescita della conoscenza.

La prospettiva fenomenografico-soggettiva di Säljö contrappone le visioni: di I /II grado. quantitativa/qualitativa. semplice/strutturata. superficiale/profonda.

L'apprendimento è una corresponsabilità discente/docente, funzionale all’applicazione e all’adattamento dei contenuti. Nel modello di Säljö, questa posizione rispecchia la categoria: Processo interpretativo nella comprensione della realtà. Astrazione di significato. Crescita della conoscenza. Applicazione di fatti e procedure tramite usi pratici.

Il Conflitto Cognitivo insorge: per l'inadeguatezza dei ragionamenti nello spiegare la realtà osservata. per l’inadeguatezza delle conoscenze nello spiegare la realtà osservata. per l'inadeguatezza del soggetto nel comprendere la realtà osservata. per l’inadeguatezza del modello nello spiegare la realtà osservata.

I modelli mentali concettuali si distinguono in: relazionali, spaziali, temporali, cinetici, culturali. monadici, relazionali, metalinguistici, sistemici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, dinamici. monadici, relazionali, metalinguistici, insiemistici.

Le teorie implicite: sono micro-teorie che riguardano aspetti generali e specifici della realtà. incidono sul comportamento, gli atteggiamenti e le valutazioni delle persone. sono teorie non formalizzate. tutte le opzioni proposte.

Il modello mentale è: un'organizzazione cognitiva strutturata. nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. un'interpretazione coerente della realtà.

Il modello mentale non è: un'entità solida e resistente che viene continuamente modificata. un'entità solida e resistente cui ci si affida per spiegare il mondo. un insieme integrato di elementi tra loro altamente coesi. un'entità solida e resistente che viene abbandonata o modificata a fatica.

I modelli mentali fisici si distinguono in: monadici, relazionali, metalinguistici, insiemistici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, dinamici. relazionali, spaziali, temporali, cinetici, culturali. tutte le opzioni proposte.

I modelli mentali sono assimilabili a: opinioni. credenze. rappresentazioni concettuali. convinzioni.

Rispetto agli aspetti sintattici, i modelli mentali: le loro componenti sono interconnesse semplicemente associate. omogenei al loro interno. tutte le opzioni proposte. sono finiti e discreti.

Le teorie implicite: variano in base all’esperienza. tutte le opzioni proposte. variano in base al modo di concettualizzare e interpretare l’esperienza. variano in base alle conoscenze specifiche dell’individuo.

Il cambiamento concettuale rappresenta: la fase di passaggio da processi mentali di ordine inferiore a processi di ordine superiore. la fase di passaggio da un modello mentale di ordine inferiore a uno di ordine superiore. la fase di passaggio da conoscenze di ordine inferiore a conoscenze di ordine superiore. il cambiamento di posizione su un dato argomento.

Secondo il modello dell'apprendimento dell'associazione, il docente provvede a: segmentare e sequenziare i contenuti in sotto-unità. cogliere la totalità e le strutture dei contenuti di studio. presentare casi paradigmatici. accertare le competenze iniziali ed evidenziarne eventuali inadeguatezze.

La rilevazione dei modelli dell'apprendimento è finalizzata a: a) rilevare i modelli impliciti dei formandi; b) rendere gli studenti consapevoli dei propri modelli; c) sostenere i docenti nell’approccio alle novità didattiche o nella sperimentazione; d) definire una valutazione psicodiagnostica degli studenti. a + b. a + b + c. b + d. a + d.

Nel modello costruttivista, il discente deve: elaborare una struttura cognitiva coerente che superi quella precedente. cogliere i collegamenti tra varie unità. spiegare i legami sussistenti tra ogni unità informativa e quelle adiacenti. verificare l’applicabilità del principio a casi analoghi.

I modelli dell'apprendimento possono essere analizzati in funzione: nessuna delle opzioni proposte. delle operazioni che attivano e presuppongono. dei contenuti dai quali partono. tutte le opzioni proposte.

Rispetto all'apprendimento, il termine "modello" si riferisce a: Metodologie, procedure e tecniche. Scuole di pensiero e orientamenti. Tutte le opzioni proposte. Teorie e modelli teorici.

Nel modello della scoperta, il discente deve: elaborare una struttura cognitiva coerente che superi quella precedente. spiegare i legami sussistenti tra ogni unità informativa e quelle adiacenti. verificare l’applicabilità del principio a casi analoghi. cogliere i collegamenti tra varie unità.

Il modello dell'attività considera il discente: pieno, attivo. pieno, passivo. vuoto, attivo. vuoto, passivo.

Nel modello del campo, l'apprendimento è un processo di: in cui cogliere vettori/forze, relazioni, strutture globali sulla base di principi innati e universali. problem solving e motivazione alla ricerca di soluzioni. di rinforzo/punizione per cementare le catene associative. ristrutturazione.

Nel modello del campo, il docente deve: trovare/esplicitare i legami tra le unità. individuare rapporti e linee di forza. fare domande e invitare all’assunzione di più prospettive. sollecitare ipotesi e guidare alla formazione di nuove strutture.

Il modello del processo di insegnamento e apprendimento di Antonietti si fonda sui seguenti assi: tutte le opzioni proposte. vuoto-pieno e interno/esterno. vuoto-pieno e attivo-passivo. attivo-passivo e interno/esterno.

Non è vero che le mappe concettuali: rendono evidente l’esistenza di lacune o misconcezioni. permettono il passaggio da obiettivi di prestazione a quelli di comprensione. favoriscono l’organizzazione e la strutturazione delle conoscenze. sono più efficaci se realizzate individualmente.

I benefici dell'apprendimento per scoperta sono di ordine: motivazionale, di performance, cognitivo. motivazionale, sociale, metodologico. motivazionale, cognitivo, organizzativo. motivazionale, cognitivo, metodologico.

Non è vero che le mappe concettuali: sono un valido strumento di valutazione. facilitano la memoria di lavoro. integrano il codice verbale e quello visivo. facilitano discenti con DSA.

Nel modello dell'associazione, l'apprendimento è un processo di: di rinforzo/punizione per cementare le catene associative. problem solving e motivazione alla ricerca di soluzioni. ristrutturazione. in cui cogliere vettori/forze, relazioni, strutture globali sulla base di principi innati e universali.

Rinforzo e rinforzatore si riferiscono: alla legge dell'effetto. al condizionamento classico. al condizionamento operante. agli approcci cognitivo-sociali all'apprendimento.

La competenza è caratterizzata da: organizzazione, analisi, flessibilità, contestualizzazione. organizzazione, articolazione, flessibilità, collegamento. organizzazione, articolazione, adattamento, contestualizzazione. organizzazione, articolazione, flessibilità, contestualizzazione.

L'apprendimento attivo: comporta solamente un'attività mentale. comporta solamente un’attività motorio-comportamentale. comporta anche un'attività mentale. comporta un'attività solamente motoria.

Quando un comportamento viene rinforzato ogni volta che si verifica, si sta applicando un programma di rinforzo: a rapporto. continuo. casuale. variabile.

Quale delle seguenti affermazioni è vera?. solo i rinforzatori positivi aumentano la probabilità di avere una risposta. sia i rinforzatori positivi sia quelli negativi aumentano la probabilità di ottenere una risposta. solo i rinforzatori negativi aumentano la probabilità di avere una risposta. sia i rinforzatori positivi sia quelli negativi diminuiscono la probabilità di avere una risposta.

Secondo Skinner, il rinforzo è il processo che conduce il ratto a continuare a premere la leva che eroga cibo. Il rinforzatore è invece: la leva. l'erogatore del cibo. il cibo. il ratto.

La legge dell'effetto: sostiene che le risposte che causano conseguenze soddisfacenti hanno una maggiore probabilità di essere ripetute. tutte le precedenti. fa riferimento al comportamento di un gatto in una gabbia. è stata formulata da Thorndike.

La generalizzazione indica: L’applicabilità del condizionamento all’apprendimento umano. L’applicabilità del condizionamento all’apprendimento di processi complessi. La tendenza del condizionamento ad estendersi a stimoli simili. Il mantenimento del condizionamento quando la risposta appropriata non è più rinforzata.

L'esperimento del piccolo Albert fu svolto da: Pavlov. Thorndike. Skinner. Watson.

Nel condizionamento classico: risposta condizionata e incondizionata sono identiche. risposta condizionata e incondizionata sono diverse. il condizionamento è maggiore quando lo stimolo condizionato è presentato appena dopo lo stimolo incondizionato. il condizionamento è maggiore quando lo stimolo condizionato è presentato appena prima dello stimolo incondizionato.

Le ricompense come il cibo o l'acqua sono rinforzatori: secondari. neutri. primari. negativi.

Negli esperimenti di Pavlov, qual era lo stimolo incondizionato?. Il suono del campanello. Il cane. Il cibo. La salivazione.

Nell'apprendimento per argomentazione, i contenuti sono: creati dal discente. secondari. dati dal docente. trovati dal discente.

Secondo Candy, le dimensioni dell’apprendimento auto-diretto sono: autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, realizzazione indipendente dell’apprendimento, autovalutazione. autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, controllo, motivazione. autonomia personale, gestione condivisa dell’apprendimento, controllo, realizzazione indipendente dell’apprendimento. autonomia personale, autogestione dell’apprendimento, controllo, realizzazione indipendente dell’apprendimento.

I modelli dell'apprendimento possono attivare operazioni di: tutte le opzioni proposte. Scaffolding. Imitazione. Autoregolazione.

Nell'apprendimento basato sui problemi, i contenuti sono: dati dal docente. secondari. creati dal discente. trovati dal discente.

Lo Scaffoding può essere: teorico, operativo, strategico, metacognitivo. concettuale, procedurale, strategico, metacognitivo. concettuale, procedurale, relazionale, riflessivo. concettuale, procedurale, euristico, metacognitivo.

I contenuti di riferimento nell'apprendimento possono essere forniti: dall'ambiente. dal formatore/docente. dal lavoro del discente. dal docente o dal discente.

Il Mastery learning si rifà a un modello basato su: basato sulla relazione. basato sui contenuti. basato sui comportamenti. basato sulle operazioni.

L'apprendimento basato sui problemi, si rifà a un modello: basato sulla relazione. basato sulle operazioni. basato sui contenuti. basato sui comportamenti.

L'apprendimento per discussione, si rifà a un modello: basato sulle operazioni. basato sui comportamenti. basato sulla relazione. basato sui contenuti.

L'autoregolazione si basa su un modello dell'apprendimento: basato sui comportamenti. basato sulla relazione. basato sui contenuti. basato sulle operazioni.

Il processo personale orientato nel tempo e nello spazio, sempre diretto ad un interlocutore preciso, costituito da una serie di affermazioni valutative, è detto: critica. argomentazione. autovalutazione. discussione.

Lo scaffolding si basa su un modello dell'apprendimento: basato sui comportamenti. basato sui contenuti. basato sulla relazione. basato sulle operazioni.

L'imitazione comporta le capacità di: elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di coordinamento motorio. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di attuarli. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di valutarne la correttezza. elaborare una rappresentazione mentale che attiva processi inter-modali di traduzione dei modelli visivi in modelli motori e la capacità di mindreading.

Il pensiero narrativo è vincolato alla realtà. Dipende dal tipo di argomento. vero. dipende dall'età del narrante. falso.

Il pensiero narrativo media tra l’esperienza e colui che la narra. vero. falso. dipende dall'età del narrante. Dipende dal tipo di argomento.

Il pensiero narrativo è un punto di vista sulla realtà esperita e ricreata. Dipende dal tipo di argomento. vero. falso. dipende dall'età del narrante.

Secondo Bruner, il pensiero narrativo è: Sequenziale, particolare, concreto. Sequenziale, particolare, creativo. Sequenziale, generale, concreto. Particolare, concreo, visivo.

Le narrazioni sul sé possono essere: chiuse/aperte. primarie/secondarie. fisse/aperte. orizzontali/verticali.

Secondo la classificazione funzionale di Mayer, le immagini possono avere una funzione: decorativa, rappresentativa, organizzativa, sintetica. decorativa, rappresentativa, cognitiva, esplicativa. nessuna delle opzioni proposte. decorativa, rappresentativa, organizzativa, esplicativa.

Gli assunti di Mayer affermano che: l’elaborazione di esperienze/informazioni è un processo cognitivo di riproduzione fedele di elementi provenienti dall'esterno. le informazioni/esperienze di tipo visivo/uditivo sono elaborate da canali di elaborazione distinti. i canali per l’elaborazione delle informazioni non sono limitati quanto a capacità di elaborazione di informazioni in entrata. tutte le opzioni proposte.

Nella categorizzazione funzionale delle immagini di Mayer, l'illustrazione rappresentativa di primo livello: rappresenta parti o scene del testo, sostituendo il testo stesso. non ha nessun rapporto con il testo. rappresenta parti o scene del testo. ha un rapporto lontano e non diretto con testo.

Secondo il Principio della contiguità spaziale. Si impara meglio quando parole e immagini corrispondenti sono presentate simultaneamente. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. Gli effetti del design incidono maggiormente nel caso in cui non ci siano preconoscenze sull’argomento trattato o i discenti abbiano alte abilità visuo-spaziali. Si impara meglio quando parole e immagini sono presentate vicine tra loro sulla pagina o sullo schermo.

Secondo il Principio della ridondanza. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. Si impara meglio da parole e immagini, che dalle sole parole. Si impara meglio dall’unione di animazione e narrazione piuttosto che da animazione, narrazione e testo insieme. Si impara meglio quando parole e immagini corrispondenti sono presentate simultaneamente.

Secondo il Principio della modalità. Si impara meglio dall’unione di animazione e narrazione piuttosto che da animazione, narrazione e testo insieme. Si impara meglio da un’animazione unita a una narrazione, che da un’animazione unita a testo riportato sullo schermo. Si impara meglio quando parole, immagini o suoni “estranei” sono esclusi dalla presentazione. Si impara meglio da parole e immagini, che dalle sole parole.

Quali dei seguenti elementi rientrano nel pensiero narrativo: pensiero sintagmatico e procedure d’azione. plan e goal. management e script. dimensione interpretativa ed episodica.

Nella categorizzazione funzionale delle immagini di Mayer, l'illustrazione rappresentativa di secondo livello: rappresenta parti o scene del testo. spiega un processo o un'evoluzione. rappresenta parti o scene del testo, sostituendo il testo stesso. rappresenta la relazione tra più elementi.

Il PEGI classifica i videogiochi in base: alle fasce di età e ai device di gioco. alle fasce di età e alla difficoltà. alla difficoltà e ai contenuti critici. alle fasce di età e ai contenuti critici.

L’utilizzo didattico dei videogiochi: si realizza nella fase di consolidamento degli apprendimenti. può attraversare tutte le fasi del processo di apprendimento. è realizzabile solo nella formazione superiore. serve come attivatore e spunto iniziale.

Il PEGI valuta: le abilità necessarie per giocare. la diffusione del gioco. l’adeguatezza del contenuto del gioco per i minori,. il livello di difficoltà dei giochi.

La sigla PEGI indica: PRO EUROPEAN GAMES INTERACTION. PRO EUROPEAN GAMES INFORMATION. PAN ENVIRONMENT GAMES INFORMATION. PAN EUROPEAN GAMES INFORMATION.

Con i videogiochi si possono realizzare diverse forme di apprendimento: a) learning by doing; b) apprendimento per argomentazione; c) apprendimento per obiettivi; d) apprendimento collaborativo e costruttivista; e) apprendimento per prove ed errori; f) apprendimento per concetti. a, c, d, e,. a, b, c, d, e, f. b, c, e, f. a, c, d, f.

Le dimensioni costitutive dei Serious Games sono: simulazione, apprendimento, gioco. apprendimento, serietà, gioco. curiosità, motivazione, emozioni positive. motivazione, divertimento, sfida.

I punti di forza dell’E-Learning sono: motivazione e curiosità. motivazione, flessibilità e autoregolazione. frammentarietà, interazione educativa e learning objects. emozioni positive e motivazione.

Le intuizioni permettono di: a) cogliere gli aspetti essenziali delle situazioni; b) cogliere aspetti strutturali delle situazioni; c) estrapolare elementi salienti e organizzarli in una schematizzazione o rappresentarli mentalmente; d) favorire l’elaborazione analitica delle informazioni; e) tenere contemporaneamente presenti vari aspetti della realtà. b, d, e. a, c, e. a, b, c, d. a, b, c, e.

L‘intuizione: isola gli elementi dal contesto. prescinde dall’incidenza di variabili contestuali e disposizionali. favorisce l’elaborazione seriale delle informazioni. ha un carattere olistico.

L’intuizione permette la costruzione di rappresentazioni: a) che portano a cogliere pattern superficiali; b) funzionali e selettive; c) olistiche; d) che evidenziano affordance e aspetti strutturali; e) rassicuranti. b, c, d. b, c, d, e. a, b, c, d, e. a, b, c, d.

L’intuizione è una forma di pensiero che: è alternativa all’analisi. precede lo sviluppo di modi articolati di ragionamento che prescinderanno dall’intuizione stessa. dipende dall’argomentazione analitica. precede lo sviluppo di modi articolati di ragionamento sempre vincolati all’intuizione stessa.

L’intuizione è un atto mentale: pienamente consapevole dei motivi che hanno portato a una data conclusione. pienamente consapevole dei processi attivati. rapido e diretto. indipendente dallo stile di pensiero dell’individuo.

L'apprendimento strategico dipende da: l’ampiezza del repertorio strategico. il livello di abilità nell’esecuzione. la capacità di utilizzare le strategie in modo adeguato rispetto agli obiettivi. tutte le opzioni di risposta indicate.

Secondo Sternberg i processi di acquisizione delle conoscenze comprendono le operazioni di: codifica selettiva, elaborazione selettiva, combinazione selettiva. codifica selettiva, confronto selettivo, applicazione selettiva. codifica selettiva, confronto selettivo, combinazione selettiva. analisi selettiva, confronto selettivo, combinazione selettiva.

Secondo Sternberg i processi di combinazione selettiva consistono nel: integrare le informazioni nuove tra quelle già possedute. attivare una strategia di identificazione delle informazioni rilevanti rispetto agli obiettivi. integrare le informazioni acquisite in un sistema strutturato. analisi e organizzazione delle informazioni in entrata rispetto a quelle possedute.

Modello interattivo e multicomponenziale di Borkowski: integra l'analisi cognitiva a variabili quali gli stati personali e motivazionali e il livello di autostima. riporta il discorso metacognitivo a termini puramente cognitivi. sposta il discorso metacognitivo su termini esclusivamente motivazionali. integra l'analisi cognitiva a variabili emotive.

Il modello di Kitchener (1983) è articolato in: operazioni cognitive di base; monitoraggio; riflessioni sulla natura dei compiti. piano cognitivo; piano metacognitivo; piano epistemico. operazioni cognitive di base; monitoraggio; verifica del valore di verità delle soluzioni. tutte le opzioni.

Le strategie possono essere distinte in base a: il livello di specificità, la conoscenza, l’obiettivo di applicazione. il livello di abilità richiesto, la conoscenza, l’obiettivo di applicazione. il livello di specificità, la conoscenza, le modalità di applicazione. il livello di specificità, il carico cognitivo, l’obiettivo di applicazione.

Secondo Sternberg i processi di codifica selettiva consistono nel: analisi e organizzazione delle informazioni in entrata rispetto a quelle possedute. attivare una strategia di identificazione delle informazioni. integrare le informazioni acquisite in un sistema strutturato. attivare una strategia di identificazione delle informazioni rilevanti rispetto agli obiettivi.

Bruner definisce le strategie “sequenze di decisioni relative all’acquisizione, al mantenimento e all’utilizzazione dell’informazione al fine di conseguire determinati scopi”: falso. vero, ma non rispetto al mantenimento. falso è la definizione di stile cognitivo. vero.

La conoscenza strategica generale riguarda la relazione reciproca tra: capacità di applicazione di strategie adeguate e conoscenze generali. impegno profuso e ampiezza del repertorio di conoscenze strategiche. impegno profuso e utilizzo di strategie adeguate. impegno profuso, raggiungimento di risultati e utilizzo di strategie adeguate.

Si definiscono conoscenze tacite: competenze operative che si possono spiegare a parole o in termini teorici. abilità che si acquisiscono partendo da una comprensione teorica. conoscenze che definiscono priorità e rilevanza degli ambiti di applicazione. tutte le opzioni proposte.

Il pensiero post-formale: è relativo, globale, accetta contraddizioni. è relativo, integrante, accetta contraddizioni. ha maggior grado di astrattezza e assolutezza di quello formale. ha uguale grado di astrattezza e assolutezza di quello formale.

Le skill sono: Più generali degli stili. Meno generali delle abilità. Più generali delle risorse di base. come le tattiche.

Secondo Bandura, l’apprendimento è l'esito dell’interazione dinamica tra variabili: personali, strategiche, ambientali. personali, comportamentali, ambientali. personali, comportamentali, familiari. personali, sociali, ambientali.

Le stime tendono frequentemente all’“ottimismo cognitivo” soprattutto nel caso di: compiti abituali o familiari. familiarità con i materiali. compiti nuovi o situazioni non chiare. buona conoscenza di strategie.

I precursori della metacognizione nella prima infanzia sono: il gioco simbolico, il pointing e la teoria della mente. il gioco simbolico, lo sviluppo del linguaggio e la teoria della mente. il gioco simbolico, il pensiero narrativo e la teoria della mente. il pensiero narrativo, la comprensione delle emozioni e la teoria della mente.

I presupposti teorici della metacognizione sono ascrivibili, tra gli altri, al pensiero di: Piaget e HIP. Bruner. Tolman. Flavell.

I processi di controllo metacognitivo possono essere: aperti/chiusi. autoregolati/eteroregolati. attivi/passivi. superiori/inferiori.

Rispetto alle funzioni di controllo metacognitivo, è vero che: vengono regolate in relazione alla quantità di risorse cognitive a disposizione, ma non all'età. vengono regolate in relazione all’età e alla quantità di risorse cognitive a disposizione. permettono di realizzare il transfer degli apprendimenti generali. dipendono dall’apprendimento e dalla trasmissione culturale, ma non dallo sviluppo delle aree cerebrali delle funzioni esecutive.

Flavell ha distinto le conoscenze metacognitive in: mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete metacognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze cognitive. mete cognitive, atti cognitivi, esperienze metacognitive.

Le conoscenze metacognitive possono avere origine: intraindividuale, interindividuale, sociale. soggettiva, oggettiva, universale. intraindividuale, interindividuale, universale. informale, formale, sociale.

I presupposti teorici della metacognizione sono ascrivibili, tra gli altri, al pensiero di: Vygotskij. Psicologia culturale. Comportamentismo. Gestalt.

Differenziare la preparazione di un esame orale e scritto è indice di una conoscenza metacognitiva: tutte le opzioni proposte. delle caratteristiche del compito. delle condizioni di lavoro. delle strategie.

Le conoscenze metacognitive comprendono: conoscenze sulle caratteristiche della persona. tutte le opzioni proposte. conoscenza delle strategie e delle condizioni di lavoro. conoscenza delle caratteristiche del compito.

La capacità di monitorare e valutare la propria prestazione è una: capacità strategica. abilità. conoscenza metacognitiva. funzione di controllo metacognitivo.

Lo studente esperto si riconosce perché non dice di aver imparato quando: riconosce e incamera le informazioni. recupera le conoscenze facilmente. elabora le conoscenze in modi differenti. sviluppa delle competenze a partire da conoscenze organizzate e flessibili.

La relazione tra cognizione e metacognizione è: incrementale. inversamente proporzionale. sempre diretta:. non sempre diretta.

Lo sviluppo interindividuale della consapevolezza metacognitiva si sviluppa nei seguenti passaggi: consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza della fonte della propria conoscenza, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella verifica di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza del cambiamento delle proprie strutture concettuali. consapevolezza di ciò che si conosce, consapevolezza del perché di un’idea, consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze, consapevolezza dell’affidabilità delle proprie strutture concettuali.

La capacità di autoregolazione è caratterizzata da: a) capacità di concentrarsi su mete articolate realisticamente e nei dettagli; b) atteggiamento “vincente” in partenza; c) interesse per le attività; d) intenzione di costruire un bagaglio conoscitivo e operativo personale; e) capacità di pianificare il lavoro con obiettivi organizzati per priorità; f) capacità di adattare piani e comportamenti strategici; g) conoscenze specifiche; h) disponibilità e produzione di strategie di apprendimento. a, b, c, d, e, f, h. a, b, c, d, f, g, h. a, b, c, d, e, f, g, h. a, c, d, e, f, g, h.

il PQ4R è: un modello motivazionale. un metodo di studio. un principio di percezione. un test per la valutazione dei vissuti emotigeni.

Nel modello di Boekaerts, ciò che il discente pensa sia lo scopo delle attività che deve compiere, la sua capacità di elaborare piani, controllarne la messa in pratica e verificarne i risultati, rientrano nella componente: motivazionale degli obiettivi. cognitiva degli obiettivi. cognitiva strategica. cognitiva conoscitiva.

Nel modello di Boekaerts, l'autoregolazione prevede le componenti: conoscitiva, strategica, autoregolativa. conoscitiva, strategica, motivazionale. conoscitiva, regolativa, degli obiettivi. conoscitiva, strategica, degli obiettivi.

Secondo Boekaerts, l'autoregolazione: va analizzata sul piano motivazionale. è assimilabile a forme di autocontrollo. è assimilabile alla metacognizione. comporta una dimensione cognitiva e motivazionale.

Secondo Zimmerman i processi di self-regulation: tutte le opzioni proposte. hanno l‘obiettivo di costruire consapevolezza dell’utilità dei processi di autoregolazione. sono organizzati in 4 cicli: comportamento, ambiente, persona, risultati. sono ciclici, perché le esperienze precedenti permettono di adattare quelle nuove.

L’acronimo MURDER significa: Mood, Understand, Rename, Elaborate, Review. Mood, Understand, Recall, Elaborate, Review. Mood, Understand, Recall, Elaborate, Repeat. Mood, Understand, Relate, Elaborate, Review.

Uno studente efficace è caratterizzato da: obiettivi di padronanza e attribuzione orientata all’abilità. obiettivi di padronanza e visione entitaria dell’intelligenza. obiettivi di padronanza e attribuzione orientata all’impegno. obiettivi di padronanza e alti livelli di fiducia nell’intelligenza.

Lo stile comprensione-operazione di Pask contrappone le tendenze: olistico-operazione vs. seriale- comprensione. nessuna delle opzioni proposte. olistico-comprensione vs. seriale-operazione. olistico-seriale vs. comprensione-operazione.

Lo stile di apprendimento analitico: è orientato a compiti relativi a materie scolastiche. evita i compiti poco stimolanti. si contrappone alle modalità di lavoro dell’ambiente scolastico tradizionale. percepisce l'informazione come parte di un tutto.

Nel modello di Kolb, gli assi danno origine agli stili: divergente/convergente. entrambe le opzioni proposte. accomodatore/assimilatore. nessuna delle opzioni proposte.

Gli stili di pensiero sono: strategie sistematicamente adottate. aspetti della personalità. strategie preferenzialmente adottate. abilità specifiche dell’individuo.

Gli stili di apprendimento sono: modelli che distinguono le concezioni ingenue di apprendimento. nessuna delle opzioni proposte. modelli strutturati che considerano anche variabili quali obiettivi, motivazioni, attese. organizzati lungo un continuum rispetto al quale si valuta la tendenza ad avvicinarsi ad una polarità più che all’altra.

Lo stile di pensiero è la modalità costante di elaborazione delle informazioni da parte dell'individuo. vero. falso. vero, è innato. falso, dipende anche dal contesto di riferimento.

I criteri di analisi dello stile Adattatore-Innovatore di Kirton sono: novità, economia, efficacia. novità, economia, autorità. originalità, efficacia, ruoli e autorità. originalità, efficacia, autonomia.

Lo stile cognitivo destro/sinistro contrappone rispettivamente le tendenze ad utilizzare strategie: realistiche/fantasiose. globali-sintetiche vs. analitiche. sequenziali/simultanee. frettolose/costanti.

Nello stile riflessivo/impulsivo di Kagan: la riflessività è funzionale ad una elaborazione globale. l’impulsività è funzionale ad una elaborazione analitica. lo stile impulsivo coincide con il tratto di personalità impulsiva. lo stile impulsivo non coincide con il tratto di personalità impulsiva.

Lo stile di pensiero sinistro. è verbale. è sequenziale. è sistematico. tutte le opzioni proposte.

Lo stile assimilatore-esploratore di Kaufmann distingue tra: adozione di categorie definite vs. generali. Non è una categorizzazione di Kaufmann. applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving.

Lo stile associazione-bisociazione di Jabri distingue tra: Non è una categorizzazione di Jabri. applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving. adozione di categorie definite vs. generali.

Quale tra le seguenti è una categorizzazione di stile di pensiero proposta in letteratura?. adattatore/assimilatore. adattatore/innovatore. esploratore/innovatore. visualizzatore/puntualizzatore.

La distinzione di pensiero destro e pensiero sinistro è stata proposta da: Marton. Schmeck. Pask. Torrance.

La dissonanza di stile riflette: la tendenza all'utilizzo di strategie differenti in persone differenti. una contrapposizione di opinioni. la tendenza all'utilizzo di strategie differenti nel rapporto docente/discente. la tendenza all'utilizzo di strategie differenti da parte della persona.

Stile e abilità: sono costrutti interdipendenti. lo stile predice il livello di abilità. sono aspetti dello stesso costrutto. sono costrutti indipendenti.

Il modello degli stili di Antonietti distingue le fasi di: rappresentazione, processo, pensiero. rappresentazione, memoria, atteggiamento. percezione, memoria, pensiero. rappresentazione, processo, atteggiamento.

La rilevazione degli stili di pensiero può avere valenza: orientativa, formativa e diagnostica. formativa, ma non diagnostica. orientativa e formativa. orientativa e diagnostica.

La rilevazione degli stili di pensiero «a freddo»: entrambe le opzioni di risposta. agisce sul piano del controllo metacognitivo. agisce sul piano delle conoscenze metacognitive. nessuna delle opzioni di risposta.

L'assessment degli stili può essere fatto attraverso questionari, verbal report, osservazione, attività. vero. falso. dipende dall'età dei formandi. dipende dal modello di stile che si assume.

Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto alle funzioni dello stile cognitivo si distinguono: stile conservatore e progressista. Stile legislativo, esecutivo e giudiziario. stile interno e esterno. Stile globale e locale.

Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto allo scopo dello stile cognitivo si distinguono: Stile legislativo, esecutivo e giudiziario. stile interno e esterno. stile conservatore e progressista. Stile globale e locale.

Nel modello degli stili di Miller, il processo di memoria prevede le seguenti fasi: recezione e immagazzinamento, organizzazione, recupero. recezione, immagazzinamento, recupero. recezione, immagazzinamento, organizzazione. recezione, immagazzinamento, recupero.

Il modello degli stili di Miller distingue i processi di: percezione, memoria, atteggiamento. percezione, memoria, pensiero. percezione, elaborazione, ragionamento. percezione, memoria, processo.

Anna non riesce a ricordare il nome della salsa che ha assaggiato durante un viaggio all'estero. Quale processo amnestico è implicato in questo comportamento?. Recupero. Immagazzinamento. Codifica. Modellamento.

I fattori di pensiero divergente di Giulford sono: Fluidità, flessibilità, valutazione, originalità ed elaborazione. Fluidità, flessibilità, valutazione, originalità, quantità. Fluidità, flessibilità, valutazione, elaborazione. Fluidità, flessibilità, valutazione, ampiezza, originalità ed elaborazione.

Secondo Bruner l'apprendimento per scoperta è caratterizzato: Nessuna delle operazioni proposte. Dispendio di tempo. Autoreferenzialità. Tutte le opzioni proposte.

Rispetto alla relazione tra cognizione e metacognizione, è vero che: Il livello cognitivo non predice la capacità metacognitiva. è sufficiente un minimo di livello di conoscenza metacognitiva per permettere un controllo effettivo dei processi cognitivi. Il livello cognitivo predice la capacità metacognitiva. buoni livelli metacognitivi non aumentano le prestazioni cognitive.

Nel modello del campo il discente deve. Cogliere i collegamenti tra varie unità. Elaborare una struttura cognitiva coerente che superi quella precedente. Spiegare i legami sussistenti tra ogni unità informativa e quelli adiacenti. Verificare l'applicabilità del principio a casi analoghi.

Lo stile cognitivo. Nessuna delle precedenti proposte. Ha un valore assoluto. Mira alla misurazione di competenze in termini di accuratezza e concretezza di risposta. Riguarda il contesto e il livello di cognizione.

Rossana risponde al telefono mentre cucina e sistema la spesa. Quale tipo/quali tipi di attenzione è/sono in gioco?. selettiva e divisa. sostenuta. selettiva. divisa o distribuita.

L'apprendistato cognitivo richiede tre principali operazioni mentali: Articolazione, riflessione, esplorazione. X.

I criteri di analisi dello stile adattatore-innovatore di Kirton sono: Originalità, efficacia, autonomia. Originalità, efficacia, ruoli e autorità. Novità, economia e efficacia. Novità, economia, autorità.

Il termine obiettivo può essere usato con due diversi accezioni: contenuto e orientamento. contenuto e abilità. orientamento e attese. orientamento e scopi.

Secondo le critiche, l'apprendimento attivo comporterebbe: a) eccesso dispendio di tempo; b) rischio di superficialità del metodo; c) implementazione immediata del sapere; d) rischio di autoreferenzialità. a + b + d. a + b + c. a + c. b + d.

La prima manipolazione permette al bambino di: Sporcarsi. Conoscere e scoprire il mondo. Istruirsi. Nessuna delle tre.

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