option
Questions
ayuda
daypo
search.php

Psicologia dell'orientamento Iannaccone

COMMENTS STATISTICS RECORDS
TAKE THE TEST
Title of test:
Psicologia dell'orientamento Iannaccone

Description:
Antonio Iannaccone

Creation Date: 2025/05/14

Category: Others

Number of questions: 210

Rating:(0)
Share the Test:
Nuevo ComentarioNuevo Comentario
New Comment
NO RECORDS
Content:

L'orientamento andrebbe inteso come: una forma di accompagnamento e di sostegno della persona. una condizione necessaria per ottenere un posto di lavoro. un percorso che si svolge sempre in ambito extrascolastico. un particolare tipo di carriera lavorativa.

La natura dell'esperienza umana sembra fondarsi su: assoluto indivisualismo. sopraffazione dell'altro. forme di aiuto dell'altro. condotte narcisiste.

La pratica dell'orientamento è: innaturale. fondata sull'agire spontaneo di un gruppo umano. serve esclusivamente per trovare un buon lavoro. superflua.

Secondo la teoria delle Rappresentazioni Sociali: le rappresentazioni sociali costituiscono delle risposte complete di tipo scientifico. il sapere scientifico nasce da pure intuizioni. ciò che pensa l'uomo comune non ha alcuna rilevanza. il sapere scientifico sarebbe una rielaborazione di saperi preesistenti e di senso comune.

L'opposizione fra Rappresentazioni Sociali e Scienza: è netta e non c'è nessuna forma di continuità fra RS e Scienza. non è radicalmente evidente. è un paragone inutile. è poco chiara.

La conoscenza del mondo: non è sempre razionale. è sempre razionale. è possibile solo studiando la letteratura scientifica. è tecnicamente impossibile.

L'etimologia della parola 'orientamento': rimanda alla guida spirituale. rimanda all'insegnamento nella scuola media. rimanda ai punti cardinali. rimanda all'idea di programmazione del lavoro.

La percezione e il pensiero egocentrici nel bambino: sono stati principalmente teorizzati da Freud. sono stati principalmente teorizzati da Bruner. sono stati principalmente teorizzati da Piaget. sono stati principalmente teorizzati da Winnicot.

Il bambino acquisirà una prospettiva decentrata: con il passaggio all'éta adulta. quando impara a camminare. capendo che ciascuno vede il mondo dal proprio punto di vista. capendo di non poter essere sempre al centro dell'attenzione.

I processi decisionali: possono avere hanno forti basi emotive. inizialmente sono del tutto irrazionali. sono esclusivamente cognitivi. sono possibile solo in éta adulta.

In ogni azione orientativa: conta solo la bravura dell'orientatore. il contesto è irrilevante. va sempre tenuto conto del contesto. il contesto influenza solo le tecniche psicometriche impiegate.

Se si viene orientati, si tratta di: modalità 'soggettiva' dell'orientare. modalità 'oggettiva' dell'orientare. orientamento forzato. orientamento libero.

La metafora principale dell'orientamento è: quella della navigazione. quella del viaggio in aereo. quella del GPS. quella della freccia.

Bronfenbrenner ha teorizzato: la teoria del 'campo'. una teoria dello sviluppo cognitivo detta 'ecologia dello sviluppo cognitivo'. la teoria della 'società liquida'. una teoria dei contesti detta 'l'ecologia dello sviluppo umano'.

Un esempio di microsistema è: la società. la famiglia. Una multinazionale. una materia universitarià.

Il macrocontesto più essere inteso come sinonimo di: società e cultura. famiglia e scuola. formazione e lavoro. l'insieme di tutte le relazioni umane.

Le società contemporanee: sono immutate da secoli. sono peggiorate molto negli ultimi 50 anni. hanno affrontato profondi mutamenti. sono le migliori mai esistite.

Per 'società liquida' si intende: una società senza valori. una società capitalista. una società mutevole. una società resistente al cambiamento.

Tra i fattori che determinano la liquidità della società potremmo annoverare: l'anarchia. la democrazia. la religione. il capitalismo.

Una società 'liquida' genera principalmente: incertezza. malattie. carestia. ricchezza.

Per "cornici ideologiche" del lavoro si intende: le idee che guidano i datori di lavoro. le teorie di psicologia di comunità. concezioni sociali e politiche del lavoro e del lavoratore. movimenti politici.

Società e rappresentazione del lavoro: indipendenti. interdipendenti. la stessa cosa. concetti slegati.

Un esempio del ruolo del lavoro nei cambiamenti sociali può essere: il reddito di cittadinanza. l'affermarsi della classe operaia. l'esistenza delle risorse umane. la nascita di LinkedIn.

Secondo la concezione "sociale" del lavoro: il lavoro dovrebbe assicurare il benessere collettivo. il lavoro dovrebbe portare principalmente guadagno. il lavoro imprigiona l'uomo. i lavori socialmente utili sono i più importanti.

Secondo la concezione "individualistica" del lavoro: è meglio lavorare da soli. il contesto ha un ruolo fondamentale nella carriera. il modello di sviluppo migliore va centrato sulla collettività. il benessere colletivo è conseguenza di quello individuale.

Realizzarsi a partire dalla propria vocazione è un'idea: diffusa nel Settecento. diffusa nell'ultimo secolo. tipica dei una concezione "individualistica" del lavoro. tipica della concezione "sociale" del lavoro.

Questa fase storica sembra caratterizzata da: molte certezze. povertà. incertezza. povertà.

Yves Clot pensa che: il lavoro sia ancora centrale. il lavoro abbia perso importanza nella società. il lavoro sia un'occupazione come tante altre. il lavoro sia inutile.

Yves Clot riconosce e sostiene: il diritto allo sciopero. i diritti dei datori di lavoro. il diritto di non lavorare. i diritti al piacere e alla realizzazione extralavorativa.

Con "rifiuto del lavoro" si intende: una forma di pigrizia. la tendenza a ricercare equilibrio e soddisfazione personale. l'inabilità al lavoro. l'inadempienza lavorativa.

Alain Tourain era: uno psicologo. un sociologo. un filosofo. un economista.

L'affermazione più corretta è: la pratica dell'orientamento è stabile nel tempo. la concezione del lavoro muta, ma l'orientamento no. a differenti tipi di organizzazione del lavoro corrispondano diverse esigenze orientative. esistono concezioni del lavoro sbagliate e altre giuste.

Nel passaggio dal lavoro di tipo artigiano ad un sistema professionale di lavoro: l'orientamento valuta principalmente le attitudini dei lavoratori al tipo di impiego. l'orientatore fa un bilancio di competenze. L'orientamento valuta l'adattabilità del lavoratore. l'orientamento resta immutato.

Con il Fordismo nasce: l'artigianato. il "sistema professionale". la catena di montaggio. la segmentazione del mercato.

Un elemento critico del Fordismo è: lo stipendio basso. la fine dell'artigianato. l'inizio delle incertezze. la ripetitività e l'alienazione.

Con il Fordismo, la pratica orientativa: indaga il talento. indaga l'adattabilità. indaga le predisposizioni. indaga la precisione.

Il modello organizzativo basato sulla competenza è stato innescato anche: dalla diffusione dell'informatica. dall'età industriale. dall'avvento dei social. dalla produzione di prodotti più complessi.

Nel modello basato sulla competenza diviene fondamentale: valutare la buona volontà. valutare la predisposizione. valutare la creatività. valutare l'esperienza.

Nella "mondializzazione dell'economia": si osserva la segmentazione del mercato. aumenta l'uguaglianza. si promuove la parità dei diritti. aumenta la povertà.

Nei cosiddetti "segmenti secondari": si viene assunti più facilmente. viene minacciato l'equilibrio della vita personale. si hanno più ferie. viene minacciata la stabilità aziendale.

L'autore che ha proposto una breve analisi storica delle pratiche orientative in due contributi del 1998 e del 2009 è: Philippe Chartier. Alfred Binet. Annamaria Di Fabio. Franck Parsons.

La psicoterapia: non ha nulla a che vedere con l'orientamento. in senso lato, può essere considerata una forma di orientamento. rigetta la pratica dell'orientamento. è un sinonimo di "orientamento".

La ricerca in psicologia e le tecniche di orientamento: vanno sempre di pari passo. vanno sempre in direzioni opposte. è accaduto che seguissero tendenze diverse. sono incomparabili.

Uno dei primi autori a trattare con rigore la questione della scelta lavorativa è stato. Franck Parsons. Alfred Binet. Sigmund Freud. Philippe Chartier.

Uno dei due canali principali di accesso al lavoro prima dell'industrializzazione era: L'accesso basato sull'istruzione formale. L'accesso tramite selezione basata sul merito. L'accesso con intervista di lavoro. L'ingresso tramite la tradizione familiare.

Agli inizi del 1900: Si aboliscono le botteghe. Si riducono i tempi di apprendistato. Si estende la tradizione familiare nel mondo del lavoro. Il lavoro diventa più manuale.

Uno degli elementi centrali della rivoluzione industriale è: La produzione di grandi quantità di merci. La promozione dell'artigianato. La produzione di merci in quantità limitate. L'aumento del lavoro nero.

Alfred Binet ha proposto: Test di personalità. Test di intelligenza. Test di abilità motorie. Test di memoria.

I tre fattori che influenzano la scelta di una professione per individuati Parsons sono: Ambizioni, vantaggi, inconvenienti. Interessi, risorse, limiti personali. Remunerazione, condizioni di lavoro, prospettive future. Attitudini personali, conoscenza del mondo del lavoro, capacità di relazionare gli elementi.

Misurare in maniera attendibile la competenza degli esseri umani indipendentemente dai contesti: è sempre possibile. è poco plausibile. è possibile solo con i bambini. è possibile solo con gli adolescenti.

La "componente emozionale" della scelta e della realizzazione lavorativa ha a che fare con: l'intelligenza. le attitudini. la questione del "piacere/dispiacere". l'adattamento.

La rappresentazione della psiche umana come un luogo di conflitti è nata soprattutto con: il positivismo. la psicoanalisi. la psicologia del lavoro. l'industrializzazione.

Gli psicologi del lavoro all'inizio del 900 compresero che: gli interessi influenzano sia la disposizione che la capacità di svolgere un lavoro. gli interessi influenzano solo la disposizione ad un lavoro ma non la capacità di svolgerlo. gli interessi non devono interessare l'orientamento. gli interessi sono troppo difficili da individuare.

"Mi piacerà fare questo lavoro, sono interessato a farlo?" è la domanda che pone: un'orientarore del modello adattivo. uno psicoanalista. un'orientatore poco competente. la psicologia degli interessi.

Gli interessi di una persona: non devono influenzare l'orientamento. contano solo nelle attività extra-lavorative. giocano un ruolo predittivo nell'orientamento. sono stati considerati fodamentali nella scelta lavorativa sin dall'800.

Si possono indagare gli interessi: con interviste, osservazione o autovalutazione. solo con test specifici. solo tramite intervista orale. solo tramite osservazione.

La scala RIASEC indaga: i disturbi psicologici. gli interessi. l'intelligenza. le attitudini.

Se due tipi di interessi sono adiacenti nell'esagono del RIASEC: c'è congruenza. c'è coerenza. c'è consistenza. c'è precisione.

Le sei lettere dell'acronimo RIASEC indicano sei: interessi. tipi logici. lavori. Disturbi.

Una criticità della scala RIASEC potrebbe essere: il fatto che è datato. la sua complessità. la sua banalità. il fatto che le interviste durano troppo.

L'approccio clinico-dinamico predilige: i test attitudinali. i test proiettivi. i questionari valutativi. il bilancio delle competenze.

Nell’approccio clinico-dinamico si inizia ad indagare: la competenza. l'adattabilità. la disposizione affettiva. la flessibilità.

Nella fase maturativa-personale sono al primo posto: i bisogni dell’individuo. i bisogni dei datori di lavoro. le attitudini. le competenze.

La proiezione, secondo la psicoanalisi, è: un test di personalità. un meccanismo di difesa dell'io. una tecnica di colloquio. un approccio clinico.

Nei test proiettivi gli stimoli sono: chiari. paurosi. Ansiogeni. ambigui.

I test proiettivi servono a: indagare le attitudini. indagare le competenze. indagare tratti dell'organizzazione psicologica. indagare le psicopatologie.

Il processo della presa di coscienza, nella pratica orientativa, può definirsi anche: auto orientamento. psicoterapia. sostegno psicologico. counseling.

Secondo il modello “life-span”: esistono precise fasi di sviluppo umano. le fasce di età in cui avvengono i cambiamenti umani sono ben definite. i "momenti critici" sono fondamentali nella crescita. l'orientamento deve essere longitudinale.

Il concetto di presa di coscienza è di matrice: cognitivista. anti-determinista. psicoanalitico. comportamentista.

Al Congresso internazionale UNESCO di Bratislava, si affermò che orientare significa: incrociare domanda e offerta di lavoro. aiutare a prendere coscienza di sé. guarire le patologie lavoro-correlate. valutare le competenze.

Tra le discipline che contribuiscono alla prospettiva globalistico-interdisciplinare nell'orientamento ci sono: solo psicologia. psicologia, scienze dell'educazione, sociologia, antropologia. solo scienze dell'educazione e filosofia. solo psicologia e sociologia.

Gli elementi fondamentali forniti dalle scienze dell'educazione per l'orientamento sono: conoscenze linguistiche e matematiche. nozioni di economia e sociologia. strumenti di progettazione educativa e competenze per orientare. concetti filosofici di senso della vita.

Il contributo dell'antropologia nell'orientamento è: valorizzare le differenze culturali. promuovere politiche occupazionali. ridurre l'immigrazione. analizzare i dati economici.

I costrutti base che possono essere integrati in un modello di orientamento sono: solo interessi e attitudini. solo valori e interessi. attitudini, interessi, valori e motivazioni. solo valori e motivazioni.

Per Amoretti e Rania l'attitudine si distingue dall'interesse poiché: l'attitudine è innata, l'interesse è acquisito. l'attitudine è emotiva, l'interesse è razionale. l'attitudine è disposizione a svolgere un'attività, l'interesse è attrazione verso oggetti e situazioni. l'attitudine è influenzata dalla cultura, l'interesse è determinato dalla genetica.

Gli aspetti esterni del posizionamento valoriale sono, ad esempio: le ideologie dei colleghi. le ideologie del datore di lavoro. il rispetto della sicurezza sul lavoro. le politiche aziendali.

Gli aspetti interni del posizonamento valoriale riguardano anche: le interazioni tra i lavoratori. la guida politica del Paese. le competenze. la fede religiosa.

Per motivazione intrinseca si intende: il desiderio. la volontà interna del soggetto. l'attitudine. l'orientamento politico.

Per motivazione estrinseca si intende: il supporto della famiglia. il tipo di contratto. l'entità della retribuzione. il rinforzo positivo o negativo.

Il problema centrale del costrutto di motivazione è: l'assenza di una definizione condivisa del costrutto. la difficile misurabilità. la sua schematicità. l'assenza di test adeguati.

La posizione positivista: tiene conto delle emozioni. vede la decisione come il risultato di un'attività cognitiva sostenuta dagli strumenti della logica. è simile a quella costruzionista. non fa affidamento sulla misurabilità.

Il protagonista del romanzo 'Homo Faber': cerca di controllare il mondo con la tecnica. si affida solo alle sue emozioni. ha piena fiducia nel destino. è una persona serena e appagata.

Il problema etico discusso riguardo ai veicoli autonomi è: la priorità tra il risparmio di vite umane e il danno agli anziani. la decisione di risparmiare l'adolescente a scapito dei passeggeri. la suddivisione del rischio di danni tra le diverse parti coinvolte. l'applicazione delle leggi di Asimov.

Secondo la teoria dell'Extended Mind: la mente risiede nel cervello. la mente risiede nel sistema nervoso periferico. la mente ha un'origine sociale. la mente è legata agli artefatti che utilizza.

Secondo l'interazionismo sociale: il ragionamento è reso possibile dall'interazione con l'altro. il ragionamento è un meccanismo innato. le decisioni sono guidate dalla razionalità. per decidere bene bisogna sempre chiedere consiglio.

Secondo il dialogismo: il ragionamento ha una base biologica. il ragionamento ha una base sociale. il ragionamento è irrazionale. per ragionare bisogna anche dialogare.

Secondo Kahneman e Tversky: i bias sono ragionamenti corretti. i bias sono utili a prendere la giusta decisione. i ragionamenti non conformi alle regole della logica formale sono errati. le emozioni contano più della logica nel processo di Decision Making.

Quando si prendono decisioni: contano solo quelle importanti. il rischio ad esse connesso non conta. può esserci anche una sola opzione possibile. c'è anche una valutazione del rischio.

La scelta impegna: solo risorse cognitive. solo risorse emotive. anche risorse emotive. solo risorse relazionali.

Amleto è l'archetipo letterario di: uomo indeciso. uomo coraggioso. uomo impaurito. uomo fragile.

Non fa parte della "soggettività" del decisore: la personalità. i valori. il vantaggio percepito. le opzioni di scelta.

La flessibilità: è un concetto positivista. rende complicato decidere. necessita di capacità di adattamento. non è misurabile.

Continous Performance Test (CPT) misura anche: la flessibilità cognitiva. lo stile di personalità. il grado di depressione. le attitudini innate.

L'influenza sociale può portare: alla flessibilità. al conformismo. al calcolo probabilistico. a decidere sempre male.

Le euristiche servono: per aiutare gli orientatori. per sconfiggere gli stereotipi. per fare economia di pensiero. per ragionare con più calma.

L'euristica della disponibilità: non può favorire il pregiudizio. si basa anche su ricordi ed esperienze. fa indovinare sempre. riguarda sempre gli incidenti.

L'influenzamento sociale prevale: nell'infanzia. nella terza età. nell'età adulta. nell'adolescenza.

Il modello decisionale normativo: si basa su approcci economici e statistici. si basa sulla soggettività. si basa sull'emotività. si basa sulle euristiche.

Herbert Simon afferma che: l'essere umano non può ragionare in modo completamente razionale. l'essere umano può ragionare in modo completamente razionale. l'essere umano non può incorrere in biases. l'essere umano è guidato non è soggetto alle euristiche.

Nel modello decisionale descrittivo: considera l'uomo come essere razionale. si basa su approcci economici e statistici. considera l'individuo come parte di un sistema. non si pone attenzione al contesto.

Nel prendere decisioni, le influenze esterne: hanno un effetto solo negativo. hanno un effetto solo positivo. possono essere rappresentate dalle relazioni umane. possono essere rappresentate dal proprio stile di personalità.

La temporalità è: la percezione soggettiva del tempo. la percezione soggettiva del tempo. il tempo impiegato a decidere. la fase di vita in cui si decide.

La chiarezza degli obbiettivi che ci si pone può essere poca: soprattutto in adolescenza. soprattutto nell'età adulta. soprattutto nel campo dell'istruzione. soprattutto nel campo del lavoro.

Le informazioni veicolate da media, internet e IA: sono false. sono troppo poche. sono sempre vere. superano la nostra possibilità di gestirle.

Raccogliere informazioni significa anche: elaborare l'immagine di sé. gerarchizzare le opzioni. applicare regole compensatorie. applicare regole non compensatorie.

La gerarchizzazione degli obbiettivi di una scelta è: nella prima fase della scelta. nella seconda fase della scelta. nella terza fase della scelta. nella quarta fase della scelta.

Secondo il testo le fasi della scelta sono: 4. 6. 7. 10.

L'impegno in una decisione presa: è costante. è irrilevante. dipende solo dall'età. è variabile.

Rovesciare una pianificazione è: impossibile. vergognoso. possibile. inutile.

Avere consapevolezza dei piani alternativi: può essere ansiogeno. è impossibile. è possibile solo tramite orientamento. è possibile solo in età avanzata.

Per 'lifespan development' si intende: sviluppo lungo l'arco di vita. sviluppo per fasi. età dello sviluppo. sviluppo infantile.

Alfred Kroeber propose: delle fasi dello sviluppo. delle fasi della scelta. dei livelli di organizzazione della realtà. delle fasi della formazione.

Per Paul Baltes: lo sviluppo è unidirezionale. lo sviluppo è multidimensionale. lo sviluppo è monodimensionale. lo sviluppo si ferma a 25 anni.

Per Paul Baltes lo studio dello sviluppo: è a carico della psicologi. è carico della pedagogia. è a carico dell'antropologia. è interdisciplinare.

Il principio di plasticità è affine a quello di: rigidità. vicarianza. monodimensionalità. Serietà.

'Ai vantaggi in un'area possono corrispondere degli svantaggi in un'altra area' è la definizione di: multidimensionale. plastico. multidirezionale. Vicarianza.

In una visione dell'uomo orientata alla produttività: gli anziani sono messi da parte. gli anziani sono privilegiati. gli anziani sono i più considerati. gli anziani portano molte risorse.

L'orientamento longlife può: aiutare solo i lavoratori. aiutare solo gli anziani. aiutare anche gli anziani. aiutare solo gli studenti.

Nel modello tradizionale di orientamento: gli interventi erano saltuari. gli interventi erano puntuali in momenti critici. si orientava lungo tutto l'arco di vita. si orientavano solo gli adolescenti.

Nella società contemporanea: l'attività professionale si sviluppa in tappe. la formazione termina con l'assunzione. c'è maggiore dinamicità e continue trasformazioni. il lavoro è irrilevante.

Secondo le linee guida per l'orientamento: bisogna favorire la distinzione tra i diversi cicli di istruzione. bisogna favorire il raccordo fra i diversi cicli di istruzione. bisogna unificare i cicli di istruzione. bisogna orientare solo durante uno dei vari cicli di istruzione.

Secondo le linee guida per l'orientamento: bisogna valorizzare le potenzialità e i talenti degli studenti. bisogna tener conto delle competenze attuali, non delle potenzialità. bisogna preferire l'orientamento ai lavoratori, non agli studenti. bisogna ignorare i talenti e soffermarsi sulle passioni.

Per dispersione scolastica si intende: il numero di materie troppo elevato. la frequentazione di istituti diversi. l'abbandono scolastico. i voti medi troppo bassi.

La dispersione comporta anche: pensioni più basse. pensioni più alte. insegnanti più liberi. scarsa formazione al pensiero critico.

Secondo le linee europee la disperione andrebbe ridotta sotto: il 5%. il 10%. il 15%. il 20%.

I NEET sono. i giovani che non studiano né lavorano. i giovani che studiano ma non lavorano. i giovani che lavorano senza aver terminato la scuola dell'obbligo. i giovani emigrati disoccupati.

L'orientamento scolastico continuo dovrebbe fornire: solo formazione alla decisione. solo interventi mirati al benessere. solo interventi di counselling. anche interventi orientati alla persona nella sua globalità.

È auspicabile che l'orientamento sia condotto da: sociologi. economisti. psicologi. Antropologi.

Spesso, i percorsi tecnico-professionali: sono considerati la strada verso il successo. sono considerati un ripiego. sono considerati un'eccellenza. sono scelti dalle classi più abbienti.

La distinzione fra percorsi di tipo liceale e percorsi di tipo tecnico-professionale: è considerata dalle linee guida. non interessa l'orientamento. è ignorata dalle linee guida. esiste ma è minima.

Il ri-orientamento fa seguito a: un primo orientamento fallimentare, cui porre rimedio. normali ripensamenti o riconversioni del percorso formativo. incompetenza degli allievi. è un termine che non esiste.

Nelle fasi più prossime alla transizione verso il mondo del lavoro o la scelta universitaria: l'orientamento aggiunge interventi informativi. l'orientamento a sostenere solo le competenze. l'orientamento punta ad indagare solo le attitudini. l'orientamento indaga solo le emozioni.

Sostenere la resilienza significa: aiutare a sconfiggere le paure. aiutare a superare i propri limiti. mettere nelle condizioni di non subire eventi stressanti. mettere in condizione di adottare comportamenti strategici più efficaci.

Orientare muovendo dalla esperienza degli studenti significa: far parlare più i giovani degli orientatori. orientare con tecniche esperienziali. smettere di orientare gli adulti. renderli 'agenti' a tutti gli effetti.

Il consolidamento di una vera e propria cultura della socialità: devono attuarlo le famiglie e non la scuola. deve attuarlo la scuola e non l'orientamento. è uno degli obiettivi dell'orientamento. è un tema che appartiene solo alla sociologia.

Le linee guida parlano di: apprendimento permanente. apprendimento in età scolare. apprendimento sul lavoro. apprendimento imitativo.

Tra i moduli di orientamento non rientra: il peer tutoring. la didattica orientativa. l'uso dei laboratori. l'esame di maturità.

Peer tutoring significa: apprendere senza adulti. comprendere insieme ad altri allievi più esperti. lo studio in gruppo. lo studio a casa.

L'E-portfolio consiste: in riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto. nella compilazione del registro di classe. nella media scolastica. nell'insieme dei titoli accademici.

Il docente-tutor. è il docente abilitato al sostegno. è il docente che ha un master in orientamento. dovrà anche costituirsi 'consigliere' delle famiglie. dovrà orientare tutte le classi dell'istituto.

Le hard skills sono: le competenze trasversali. le competenze di base. le competenze difficili. tutte le competenze.

Le soft skills sono: le competenze trasversali. le competenze di base. le competenze semplici. tutte le competenze.

Le competenze sono: fisse in tutti i casi. quelle apprese nella scuola primaria. quelle apprese lavorando. mutevoli e in parte sovrapponibili.

La ricerca mostra che. hard skills e soft skills sono indipendenti tra loro. le hard skill sono indispensabili per ottimizzare la messa in opera delle soft skills. le soft skill sono indispensabili per ottimizzare la messa in opera delle hard skills. hard skills e soft skills sono la stessa cosa.

L'ambito nel quale le soft skills agiscono in maniera ottimale è: quello delle risorse umane. quello tecnico. quello teorico. quello informatico.

Le soft skills sono: facili da valutare. difficili da valutare. facili da individuare. immutabili.

Per apprendere le soft skills: vanno vissute e agite. vanno spiegate. vanno tramandate geneticamente. vanno studiate.

Nell'esperimento della "bambola Bobo": il gruppo di controllo osservava gli adulti mostrare comportamenti aggressivi. la bambola non era mai toccata dai bambini. è confutato il ruolo dell'osservazione diretta nell'apprendimento di comportamenti sociali. il gruppo sperimentale osservava gli adulti mostrare comportamenti aggressivi.

Nel modello pulsionale psicoanalitico. lo sviluppo affettivo adeguato è stato tradizionalmente fatto coincidere con la capacità di non reprimere le pulsioni. lo sviluppo affettivo non viene approfondito. lo sviluppo affettivo adeguato è stato tradizionalmente fatto coincidere con la capacità di controllare le pulsioni. lo sviluppo affettivo adeguato è stato tradizionalmente fatto coincidere con lo studio scolastico.

Secondo Jean Piaget: non esisteva una separazione dello sviluppo cognitivo da quello sociale ed affettivo. esisteva una separazione dello sviluppo cognitivo da quello sociale ed affettivo. non esistono stadi nello sviluppo umano. lo sviluppo affettivo non era degno di nota.

La creatività è la capacità: di scrivere e dipingere. di diventare artisti. di lavorare non seguendo schemi. di realizzare una produzione nuova rispetto alla tradizione passata.

La creatività è una competenza: che non sembra automatizzabile. che sembra automatizzabile. riproducibile dalle IA. poco utile nel mondo del lavoro.

Per innovazione si intende: generare nuove idee. quel processo che concretizza e rende operative le idee nuove. non ripetersi mai. pensare fuori dagli schemi.

Secondo Lebart e colleghi, la creatività è espressione di fattori: genetici. familiari. cognitivi e conativi. affettivi e cognitivi.

Per pensiero divergente di intende: capacità di insight. le idee che si distinguono da quelle della massa. le idee in disaccordo con il pensiero dominante. capacità di generare idee alternative a partire da una informazione iniziale.

Per indagare la creatività è preferibile: usare colloqui e osservazione. usare test appositi. non è indagabile. valutare le produzioni artistiche.

Il livello "pro-C" di kauffman: sono le esperienze di apprendimento trasformatrici. è la creatività riconosciuta negli ambienti professionali. sono le attività creative della vita di tutti i giorni. è quello che caratterizzai grandi artisti.

La paura di sbagliare è riconducibile a: umiltà. ansia patologica. mancanza di coscienza dell'errore potenziale. mancanza di coscienza di sé.

La paura di ciò che non si conosce ha a che fare anche con: la cultura generale. un quoziente intellettivo basso. l'attenzione. il conformismo.

Il "bisogno di chiusura" è dovuto anche: alla propensione a cercare di ottenere risposte precise e rapide. al bullismo. alla depressione. al bisogno di ragionare a lungo sulle problematiche.

Nel "Creative problem Solving": si predilige il brainstorming. non si lavora in gruppo. le fasi sono molto libere e indefinite. la creatività emerge nelle fasi di convergenza.

Secondo il CPS. la creatività è innata. la creatività è frutto di istruzione scolastica. tutti sono a loro modo creativi. nessuno è mai davvero creativo.

I tre elementi fondamentali del CPS sono: missione, soluzione e valutazione. problema, soluzione e creatività. problema, soluzione e confronto. creatività, piano di realtà e ripetibilità.

Il pensiero convergente: ricorre alla creatività. ricorre al pensiero laterale. ricorre all'insight. ricorre alle regole della logica formale.

"Esplorare la visione" significa: raccogliere i dati. formulare la sfida. esaminare gli aspetti emozionali. esaminare i risultati.

La sfida va formulata. con domande aperte. con domande chiuse. con le matrici. con un disegno.

"Implementare" significa: aggiungere variabili. applicare delle soluzioni. fare brainstorming. usare procedure valutative.

Nel caso di Alessio esposto nella lezione: Alessio non ha difficoltà a compiere una scelta. Alessio non dichiara i suoi obiettivi. è bene soffermarsi su ciò che lui vorrebbe evitare. è meglio soffermarsi su ciò che lui vorrebbe evitare.

Nel metodo delle "3 H", le H si riferiscono a: 3 fasi di vita. testa, cuore e azione. problema, soluzione e verifica. divergenza, convergenza, soluzione.

Secondo la "psicologia positiva": bisogna essere ottimisti. bisogna aderire al positivismo. l'impotenza è appresa. il pessimismo è ereditario.

L'autore principale della teoria della Pragmatica della comunicazione umana è: Carl Rogers. Sigmund Freud. Paul Watzlawick. Jean Piaget.

l'obiettivo principale dell'orientatore potrebbe essere: imporre un sistema di valori. facilitare la consapevolezza e la qualità degli scambi comunicativi. risolvere i problemi dei clienti. fornire risposte concrete e definitive.

La comunicazione, secondo la teoria della Pragmatica, è considerata un processo: lineare e prevedibile. complesso e dinamico. statico e stabile. unilaterale.

Secondo la Pragmatica della comunicazione umana, ogni atto comunicativo include: una componente relazionale. solo una componente di contenuto. solo informazioni verbali. nessuna influenza sulle relazioni interpersonali.

Il primo assioma della comunicazione implica che: solo le parole sono importanti nella comunicazione. il silenzio non ha alcun significato. solo gli esperti possono capire la comunicazione non verbale. ogni comportamento è una forma di comunicazione.

Il secondo assioma della comunicazione afferma che: la comunicazione riguarda solo i fatti. non si può sempre capire il messaggio dell'altro. ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione. la relazione tra i comunicanti non influisce sul contenuto.

Il terzo assioma della comunicazione afferma che: le relazioni dipendono dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione. le relazioni sono sempre simmetriche. ogni atto comunicativo è interpretato nello stesso modo. la punteggiatura delle sequenze non ha effetto sulla comunicazione.

Le relazioni secondo Watzlawick et al. vengono classificate come: simmetriche e competitive. passive e attive. collaborative e oppositive. complementari e simmetriche.

Metacomunicazione nella Pragmatica della comunicazione umana significa: comunicare in modo più veloce. usare solo segnali verbali. comunicare riguardo alla comunicazione stessa. ignorare i segnali non verbali.

Il ruolo dell'orientatore quando gestisce una relazione d'aiuto potrebbe essere quello di: evitare di dare consigli. lasciare tutto il controllo alla persona orientata. bilanciare tra guida e supporto all'autonomia. intervenire solo in caso di conflitto.

La prima funzione principale dei computer nel nostro paese è stata: comunicazione tra persone. calcolo matematico avanzato. intrattenimento ludico. scrittura di testi scientifici.

L'evoluzione del coinvolgimento digitale si manifesta: con la riduzione delle interazioni umane. con la progressiva immersione negli spazi virtuali tramite sensori avanzati. attraverso nuove versioni di giochi di rapidità. attraverso la limitazione dell'uso di tecnologie interattive.

Il principale aspetto psicologico è influenzato dai videogiochi riguarda: peggioramento delle abilità visuo-spaziali. miglioramento delle capacità matematiche. nessun effetto rilevante. nuove forme di relazione con il mondo sociale e fisico.

Una caratteristica degli ambienti virtuali che facilita il loro uso nel contesto dell'orientamento è: la mancanza di interazione emotiva. la capacità di catturare l'attenzione per periodi brevi. la capacità di catturare l'attenzione per periodi prolungati. i colori vivaci.

L'esperienza virtuale può interagire con le capacità immaginative di una persona, poiché: le limita drasticamente, inducendo noia. le sostituisce con meccanismi artificiali. è del tutto priva di impatto sull'immaginazione. può amplificarle costruttivamente o portare a dipendenza.

Gli ambienti virtuali, in termini di gratificazione personale, potrebbero: eliminare il bisogno di immaginazione. modulare artificialmente gli stati di coscienza. offrire solo gratificazione temporanea. essere meno coinvolgenti rispetto ai media tradizionali.

Loarer e Houssemand, nella loro introduzione ai rapporti tra digitale e orientamento, suggeriscono che: il digitale non ha applicazioni rilevanti nell'orientamento. il digitale apre diverse possibilità di ibridazione nella pratica orientativa. i metodi tradizionali restano predominanti. le tecnologie si integrano alla pratica orientativa in modo limitato.

Il problema principale che emerge dalla valutazione dell'impatto delle tecnologie in ambito educativo riguarda: polarizzazione tra fautori e scettici del digitale e difficoltà di misurazione del loro impatto. mancanza di una base tecnologica sufficiente. rapida adozione delle tecnologie senza difficoltà. facilità nel misurare il loro impatto.

Il tipo di resistenze che si incontrano nell'uso digitale per l'orientamento dei giovani riguarda: preferenza per colloqui con adulti rispetto a mezzi digitali. nessuna resistenza osservata. preferenza totale per il digitale rispetto ai metodi tradizionali. totale esclusione di nuove tecnologie.

L'uso degli avatar nei mondi virtuali per l'orientamento offre: un uso riservato solo agli adolescenti. Besclusiva interazione con esperti del settore. supporto a persone timide o con fragilità psicologica. possibilità di nascondere la propria immagine per ragioni ludiche.

Uno degli effetti della visione di Homo oeconomicus nel contesto scolastico potrebbe essere: trasformazione delle scuole in imprese orientate al mercato. enfasi sulle soft skills. riduzione della produttività. sviluppo di una visione inclusiva.

La razionalità nel modello di Homo oeconomicus viene considerata: uno strumento per promuovere l'inclusione sociale. un metodo per rafforzare le relazioni sociali. un ostacolo al progresso economico. come una capacità generale di affrontare e risolvere problemi.

Le soft skills, rispetto alle competenze logico-matematiche: sono considerate più importanti in tutti i contesti. tendono ad essere sottovalutate. non hanno alcuna rilevanza per lo sviluppo individuale. sono riconosciute come superiori nell'orientamento.

Una critica rivolta alla visione liberista dell'orientamento è: non considera il sistema di valori condivisi nella società. promuove solo il benessere collettivo. sostiene una visione puramente emozionale dell'individuo. include le soft skills nei processi educativi.

Le società orientate al successo individuale e alla competizione sembrerebbero: sviluppare una maggiore coesione sociale. raggiungere un benessere collettivo stabile. ignorare la necessità di sostenere la diversità e la molteplicità dei profili. promuovere l'equilibrio psicologico tra le generazioni.

Per garantire un orientamento adeguato, dovrebbe essere riconosciuto nello sviluppo umano: il primato del sociale sull'individuale. la predominanza delle competenze razionali. il raggiungimento di obiettivi personali senza limiti etici. l'importanza dell'adattamento individuale.

Uno dei limiti principali delle pratiche orientative basate sul profiling è che: promuovono la riflessività e l'autonomia. si concentrano troppo sulla narrazione delle esperienze. tendono a misurare solo aspetti oggettivi del profilo psicologico. favoriscono solo la creatività e l'innovazione.

L'immaginazione, secondo l'approccio narrativo: deve essere esclusa dalle pratiche educative. è utile solo per la produzione artistica. è un ostacolo al processo di orientamento. consente di esplorare futuri possibili e pianificare eventi.

La "svolta discorsiva" nelle scienze umane andrebbe interpretata. come un ritorno al razionalismo classico. come un riconoscimento dell'importanza dell'immaginazione narrativa. come una negazione delle competenze sociali. come un processo di esclusione dell'immaginazione.

Una conseguenza dell'adozione di modelli di orientamento neoliberisti potrebbe essere che: promuovono la cooperazione collettiva. favoriscono lo sviluppo di soft skills. creano una maggiore sensibilità verso il benessere collettivo. limitano l'immaginazione e il pensiero creativo.

Lo scopo principale del bilancio di competenze, secondo il documento ISFOL, è: promuovere l'assistenza psicologica. favorire la riflessione e l'autoriconoscimento delle competenze acquisite. stabilire un percorso di formazione obbligatorio. Creare nuovi lavori per i consulenti.

Una delle tre valenze del bilancio di competenze è quella di: Riconoscimento pubblico delle competenze. riconoscimento personale e sociale. Definizione di un unico obiettivo professionale. Concentrazione su competenze tecniche.

Il bilancio di competenze si conclude con: la creazione di un database di contatti lavorativi. un documento che elenca le carenze del richiedente. un documento di sintesi e un portfolio di competenze. un test finale di valutazione.

Uno degli obiettivi del bilancio di competenze nella fase finale del processo è: definire un progetto di sviluppo personale o professionale. Redigere un curriculum standardizzato. ridurre le aspettative professionali. fornire esclusivamente consulenze brevi.

Uno degli strumenti principali utilizzati nel percorso di bilancio di competenze è: questionario online. simulazioni virtuali. schede di valutazione automatiche. colloquio individuale e di gruppo.

La dimensione collettiva di un laboratorio di bilancio di competenze supporta il processo: risparmiando risorse e tempo. concentrando il potere decisionale sull'esperto. favorendo la validazione collettiva delle competenze. minimizzando le interazioni tra i partecipanti.

L'utilizzo di griglie e schede strutturate nel bilancio di competenze può: Ostacolare la personalizzazione ma fornire sistematicità. Eliminare ogni personalizzazione. garantire risultati oggettivi sempre validi. annullare le esperienze pregresse del richiedente.

Secondo il documento, il bilancio di competenze promuove: una visione individualistica del successo. un atteggiamento passivo verso la carriera. l'esclusione delle emozioni dal processo decisionale. un percorso volto alla consapevolezza e alla responsabilità.

L'utente viene considerato: un soggetto passivo in attesa di direttive. un attore attivo del proprio percorso. un semplice esecutore di istruzioni. un oggetto di valutazione.

Una delle dimensioni fondamentali sostenute dal bilancio di competenze è: la razionalità standardizzata. il controllo esterno delle decisioni. riflessività e consapevolezza. l'imposizione di norme sociali rigide.

Report abuse