Psicologia dello sviluppo tipico atipicoAvengers lez.13-20
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Title of test:![]() Psicologia dello sviluppo tipico atipicoAvengers lez.13-20 Description: STPS 23 |




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Nelle scale della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000), le dimensioni investigate rispetto al genitore sono: Sensibilità, Strutturazione, Responsività, Coinvolgimento. Sensibilità, Strutturazione, Non intrusività, Non ostilità. Sensibilità, Strutturazione, Non ostilità, Coinvolgimento. Sensibilità, Strutturazione, Non ostilità, Responsività. I principali elementi che costituiscono la disponibilità emotiva materna, oltre alla maggiore considerazione del contributo del bambino alla relazione, sono: La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino e la capacità di strutturare l'ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino. La capacità di strutturare l'ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino e l'assenza di intrusività ed ostilità. La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino e l'assenza di intrusività ed ostilità. La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino, la capacità di strutturare l'ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino e l'assenza di intrusività ed ostilità. Nella scala Non intrusività della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000), possibili segnali di non intrusività sono: evitare iper-controllo. evitare interruzioni brusche (verbali e fisiche) nelle attività del bambino. nessuna alternativa è corretta. entrambe le risposte sono corrette. Nelle scale della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000), offrire suggerimenti (verbali e non verbali) in quantità opportuna, evitare iper-stimolazione, mantenimento della differenza di ruolo sono elementi riconducibili a: possibili segnali di non ostilità. possibili segnali di scaffolding nella dimensione strutturazione. possibili segnali di non intrusività. possibili segnali di sensibilità. Quale di queste affermazioni sul costrutto di disponibilità emotiva è vera?. La regolazione delle emozioni negli scambi interattivi madre-bambino riveste un ruolo fondamentale per la qualità della relazione stessa. I bambini sono emotivamente responsivi e coinvolgenti nei confronti delle madri. È un concetto di natura diadica, che enfatizza la natura bidirezionale della relazione madre-bambino e il ruolo attivo di quest'ultimo nella sua regolazione. tutte le opzioni sono corrette. Nelle scale della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000) sono indagate: 8 dimensioni, 4 per il genitore e 4 per il bambino. 6 dimensioni, 2 per il genitore e 4 per il bambino. 6 dimensioni, 4 per il genitore e 2 per il bambino. 6 dimensioni, 3 per il genitore e 3 per il bambino. L'affermazione: "non è solo la madre a poter essere più o meno emotivamente disponibile nei confronti del bambino ma anche il bambino a mostrare, una personale tendenza ad essere più o meno emotivamente responsivo e coinvolgente nei confronti della madre" è stata pronunciata da: Main. Mains. Fonagy. Biringen. In quale scala secondo Biringrn, devono essere collocati i comportamenti materni denotati da impazienza o noia?. tutte le opzioni sono corrette. intrusività. non ostilità/ostilità. sensibilità/insensibilità. Nelle Scale della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000), le dimensioni investigate rispetto al bambino sono: Sensibilità e responsività. nessuna opzione è corretta. responsività e coinvolgimento. non ostilità e coinvolgimento. Il costrutto di disponibilità emotiva rispetto alla sensibilità materna: si sovrappongono totalmente senza elementi di differenziazione. sono costrutti completamente diversi senza nessun tipo di sovrapposizione. non esistono. si colloca in una posizione vicina e per certi versi sovrapposta, presentando tuttavia importanti elementi di differenziazione. Le quattro dimensioni del comportamento genitoriale individuate da Diana Baumrind sono: La sollecitudine e il controllo. il controllo sulla attività dei figli, la sollecitudine nei loro confronti, la chiarezza comunicativa, la richiesta di comportamenti adulti. la sollecitudine nei confronti dei figli, la chiarezza comunicativa, la richiesta di comportamenti adulti. Lo sviluppo dell'autonomia e il monitoriaggio delle attività. Gli stili genitoriali individuati da Diana Baumrind sono: nessuna delle tre opzioni è corretta. democratico, coercitivo e trascurante. autoritario, permissivo e autorevole;. coercitivo, trascurante e democratico;. Uno stile genitoriale autoritario si caratterizza per: alti livelli di controllo e trascuratezza fisica e emotiva. Alti livelli di controllo, imposizione delle regole e dei limiti. Alti livelli di controllo, ma con la concessione (permesso, appunto) al figlio di scegliere in autonomia ciò che desidera (corso di studi, sport, luogo di vacanza. nessuna opzione è corretta. Uno stile autorevole è quello di un genitore che: Si pone come una figura onnipotente che cha sa cosa è giusto imporre e proporre al proprio figlio. Mostra bassi livelli di controllo, associati generalmente ad alti livelli di calore affettivo e vicinanza emotiva. Si pone come figura di autorità a cui il figlio può appellarsi per cercare difesa quando, ad esempio, viene mortificato da un insegnante o da un bullo a scuola. Esercita la propria autorità sul figlio, senza prevaricarne i diritti e allo stesso tempo mostrando un adeguato calore affettivo. Maccoby e Martin (1983) individuano e descrivono quattro stili educativi, a partire dalla combinazione di due dimensioni fondamentali: quali?. accettazione/ostilità e permissività/severità. nessuna delle opzioni. autonomia/indipendenza. ordine/disordine nella comunicazione. Maccoby e Martin individuano quattro stili educativi; tre di questi coincidono con la classificazione di Diana Baumrind. Il quarto stile genitoriale, codificato da questi autori, è: Lo stile maltrattante/punitivo. lo stile abusante e coercitivo. lo stile trascurante e rifiutante. lo stile abbandonico e disorientato. Hoffman (1988) ha delineato quattro stili educativi: Autoritario, Permissivo, Autorevole e Rifiutante. Autoritario, Autorevole, Permissivo, Trascurante;. Costrittivo, Affettivo, Persuasivo, Ragionato. Costrittivo basato sul potere fisico, Costrittivo basato sulla sottrazione dell'affetto, Persuasivo (o Induttivo) basato sul ragionamento, Persuasivo (o Induttivo) basato sull'empatia. Tra gli autori che si sono interessati alla descrizione e definizione dei diversi stili educativi genitoriali troviamo: Baumrind; Hoffman; Ainsworth. Baumrind; Maccoby & Martin; Ainsworth. Baumrind; Maccoby & Martin; Hoffman. Baumrind; Maccoby & Martin; Fonagy. Hoffman (1988) rispetto a quali stili educativi sottolinea la loro complementarietà e superiorità rispetto a quelli costrittivi?. Persuasivo basato sull’affetto e sull’empatia. Persuasivo basato sul ragionamento e basato sull’empatia. Persuasivo basato sul ragionamento e autorevole. Persuasivo basato sul ragionamento e sull’affetto. Uno stile genitoriale permissivo si caratterizza per: Bassi livelli di controllo, associati generalmente ad alti livelli di calore affettivo e vicinanza emotiva. Alti livelli di controllo, ma con la concessione (permesso, appunto) al figlio di scegliere in autonomia ciò che desidera (corso di studi, sport, luogo di vacanza). Bassi livelli di controllo, trascuratezza fisica ed emotiva dei propri figli. Alti livelli di controllo, imposizione delle regole e dei limiti. Il parental monitoring è un costrutto utile per valutare i genitori di: bambini in età scolare. nessuna opzione. bambini fino ai 3 anni. bambini in età prescolare. Cattelino et al. (2001) hanno rilevato che elevati livelli di controllo risultano correlati a. un alto coinvolgimento in comportamenti a rischio specialmente nella fascia d’età dei 14- 15 anni, e un basso livello di coinvolgimento in comportamenti problematici nei giovani (18-19 anni). un alto coinvolgimento in comportamenti a rischio specialmente nella fascia d’età dei 14- 15 anni, e un alto livello di coinvolgimento in comportamenti problematici nei giovani (18-19 anni). un basso coinvolgimento in comportamenti a rischio specialmente nella fascia d’età dei 14- 15 anni, e un alto livello di coinvolgimento in comportamenti problematici nei giovani (18-19 anni). un basso coinvolgimento in comportamenti a rischio specialmente nella fascia d’età dei 14- 15 anni, e un basso livello di coinvolgimento in comportamenti problematici nei giovani (18-19 anni). In letteratura il termine parental monitoring (monitoraggio genitoriale): si utilizza per identificare le variabili che rientrano nel concetto più generico di controllo genitoriale. comprende 4 dimensioni. entrambe le risposte sono corrette. nessuna risposta è corretta. Le due principali strategie educative considerate in letteratura sono : il sostegno e il controllo. la permissività e il controllo. riflessività emotiva e controllo. sensibilità e controllo. Chi sono gli autori del questionario parental monitoring presentato nelle lezioni?. Baunrind et al. Crnic & Low. Maccoby et al. Kerr e Stattin. Il questionario Parenting Practices Questionnaire valuta. gli stili educativi autoritario autorevole democratico e trascurante. gli stili educativi autoritario autorevole permissivo e trascurante. gli stili educativi autoritario democratico e permissivo. tutte le opzioni sono corrette. . Il questionario di Kerr e Stattin sul parental monitoring quante scale comprende?. 2. 4. 3. 5. Quali sono le dimensioni del parental monitoring. Tutte le opzioni sono corrette. modalità di conoscenza indiretta. attività di controlo diretto. grado di conoscenza dei genitori. Il costrutto di parental monitoring quante dimensioni comprende?. 4. 3. 2. 5. Il questionario di Kerr e Stattin sul parental monitoring prevede le dimension. consapevolezza, sollecitazione, controllo genitoriali e comunicazione spontanea dei figli. grado di conoscenza dei genitori e comunicazione spontanea dei figli. tutte le opzioni sono corrette. attività di controllo, conoscenza diretta e indiretta dei genitor. Secondo Stroufe: in che periodo si ravvisa tale situazione? " è la mamma che aiuta il bambino a regolarsi, mentre il piccolo sta imparando a relazionarsi in maniera sempre più funzionale con l'ambiente (incluse le persone)". a 1 anno. nei primi 9 mesi di vita. tra i 6 e i 12 mesi. nei primi 6 mesi di vita del bambino. Quali bambini tendono a utilizzare strategie etero-dirette, coinvolgendo in maniera negativa l'adulto o non coinvolgendolo in maniera efficace, mentre ricorrono poco a strategie auto-dirette?. bambini evitanti. bambini disorganizzati. bambini ansiosi ambivalenti. bambini sicuri. Gli studiosi dell'Infant Research sottolineano il ruolo di regolazione reciproca tra caregiver e bambino, utilizzando termini diversi, dal significato simile: il termine mutua regolazione è stato utilizzato da: Fogel. Fonagy. Beebe. Tronick. Gli studiosi dell'Infant Research sottolineano il ruolo di regolazione reciproca tra caregiver e bambino, utilizzando termini diversi, dal significato simile: il termine regolazione interattiva è stato utilizzato da: Tronik. Beebe. Fonagy. Fogel. Gli studiosi dell'Infant Research sottolineano il ruolo di regolazione reciproca tra caregiver e bambino, utilizzando termini diversi, dal significato simile: il termine co-regolazione è stato utilizzato da. Fonagy. Beebe. Tronik. Fogel. Cosa si intende per regolazione emotiva?. gesti di auto-conforto come la ricerca di contatto orale con parti del proprio corpo o con un oggetto. capacità propria di ogni sistema vivente di auto-organizzarsi controllando il livello di attivazione e l’espressività emozionale. capacità di controllare il tipo di risposta emotiva esibita in relazione al contesto e alle aspettative sociali. processo bidirezionale nel quale i comportamenti di un partner sono contingenti o influenzati da quelli dell’altro. Quando si parla di regolazione delle emozioni e socializzazione si fa riferimento a: influenza della regolazione emotiva sulle competenze sociali dei bambini e influenza del contesto sulla capacità di regolazione emotiva. influenza del contesto sulla capacità di regolazione emotiva. incapacità di nascondere le proprie emozioni nelle relazioni sociali. alla associazione tra regolazione emotiva e comportamento sociale. I bambini osservano il comportamento espressivo dei famigliari: capiscono quali emozioni sono accettate e attese nella propria famiglia e imparano a gestirle; come viene chiamato questo processo?. coaching e mirroring. apprendimento. nessuna delle opzioni è corretta. clima familiare e modelling. I genitori mettono in atto specifici comportamenti nei confronti delle emozioni, ad esempio controllano l'espressione delle emozioni negative, insegnano esplicitamente alcune strategie di regolazione e lo pongono in condizioni; come viene chiamato questo processo?. apprendimento. modeling. teaching. coaching. Quali bambini sono in grado di utilizzare in maniera flessibile l'attenzione (sugli oggetti e sulle persone) per regolarsi e utilizzano anche forme di regolazione etero-diretta di tipo positivo?. bambini disorganizzati. bambini evitanti. bambini sicuri. bambini ansiosi ambivalenti. Secondo Stroufe: in che periodo si ravvisa tale situazione? " il bambino, che ha acquisito l'intenzionalità (le sue azioni sono dirette a scopi), è molto più attivo nella relazione, che diventa visibilmente reciproca; la regolazione delle emozioni è diadica)". dai 12 ai 18 mesi. nei primi 9 mesi di vita. tra i 6 e i 12 mesi. a 1 anno. Quali bambini ricorrono maggiormente a strategie auto-dirette e utilizzano poco la relazione con l'altro per regolarsi?. bambini ansiosi ambivalenti. bambini evitanti. bambini disorganizzati. bambini sicuri. 3. La capacità di “controllare il tipo di risposta emotiva esibita in relazione al contesto e alle aspettative sociali” si riferisce al concetto di: rispecchiamento emotivo. controllo emotivo. regolazione emotiva. intelligenza emotiva. La capacità di modulare e modificare l’andamento dell’esperienza emotiva è il risultato di un processo multi-componenziale che si articola a diversi livelli e che coinvolge: le capacità cognitive di base. tutte le risposte sono corrette. i fattori temperamentali e relazionali. la meta cognizione che implica la consapevolezza esplicita di vere e proprie strategie di regolazione. Beebe e Lachmann (2002) hanno evidenziato come il sistema diadico madre-bambino risulti caratterizzato da due differenti processi di regolazione che si influenzano reciprocamente, ovvero. la regolazione relazionale e l’autoregolazione. la regolazione interattiva e autonoma. la regolazione diretta e indiretta. la regolazione interattiva e l’autoregolazione. Le tappe della regolazione emotiva individuate da Sroufe (1995) sono. 0-6 mesi, 6-18 mesi, 18-30 mesi. 0-6 mesi, 6-12 mesi, 12-18 mesi, 18-30 mesi. 0-5 mesi, 6-10 mesi, 11-15 mesi, 16-20 mesi. 0-5 mesi, 6-12 mesi, 13-18 mesi. Quale fase secondo Sroufe (1995) è caratterizzata dall’inizio della regolazione autonoma?. 18-30 mesi. 12-18 mesi. 6-18 mesi. 12-18 mesi. Qual è il periodo nel quale si sviluppa il legame di attaccamento che, secondo Sroufe, rappresenta l’apice della regolazione emozionale diadica?. 18-30 mesi. 6-12 mesi. 12-18 mesi. 6-18 mesi. Quante tipologie di strategie regolatorie sono state individuate?. 5. 2. 3. 4. Quali strategie regolatorie comprendono il coinvolgimento sociale positivo e il coinvolgimento sociale negativo?. Le strategie eterolegolatorie. le strategie di regolazione interpersonale. le strategie autoregolarie. nessuna delle precedenti. Lewis e Michalson (1983) evidenziano come i bambini, attraverso i processi di socializzazione emotiva, imparino: come definire le emozioni in base ad un lessico emotivo appropriato. tutte le risposte sono corrette. come esprimere le proprie emozioni e quando esprimerle. come classificare le emozioni degli altri e come interpretare le condotte emozionali. 2. Morris e colleghi (2007) sottolineano come il contesto familiare influenzi la capacità di regolazione emotiva del bambino attraverso quanti differenti processi?. 5. 3. 6. 2. Secondo Stroufe: in che periodo si ravvisa tale situazione? "fa la comparsa la regolazione autonoma, ovvero essa non richiede necessariamente la presenza dell'adulto. Il bambino ha interiorizzato delle modalità di regolazione, grazie alle precedenti relazioni con il caregiver.". a 24 mesi. Tra i 12-18 mesi. tra i 18 e 30 mesi. tra i 6 e i 12 mesi. Quanto dura ciascuna fase dello Still face?. circa 6 minuti. dipende dalle reazioni emotive del bambino. circa 3 minuti. circa 4 minuti. Per Tronick, mamma e bambino fanno parte di un sistema di comunicazione affettiva dove: le reazioni e l'esperienza affettiva di un partner sono determinate dall'espressione affettiva dell'altro e viceversa. le reazioni del bambino esercitano un peso significativo sulle reazioni della madre. le reazioni della madre influenzano quelli del bambino. le reazioni del bambino non esercitano un peso significativo sulle reazioni della madre. Il modello di regolazione reciproca di Tronick sostiene che: mamma e bambino mirano a instaurare uno stato di regolazione reciproca (stato di reciprocità). mamma e bambino hanno obiettivi diversi nella regolazione delle emozioni. tutte le opzioni sono corrette. mamma e bambino mirano alla modifica dei comportamenti propri e altrui. Tronick sostiene che: le reazioni emotive del bambino sono uno specchio di quelle della madre. il bambino ha un ruolo attivo nel regolare le interazioni ed è in grado di regolare le proprie risposte affettive. nessuna opzione è corretta. è la mamma la principale artefice della regolazione emotiva del bambino che ha un ruolo passivo. Durante gli stati di mancata corrispondenza, il bambino. diventa più consapevole delle proprie emozioni e intenzioni. vive emozioni negative e manifesta disagio, rabbia, tristezza. tutte le ozpioni sono corrette. speriemta maggiormente le proprie abilità percettive. Per Tronick, ciò che è determinante per lo sviluppo del bambino è: l'assenza delle mancate corrispondenze. la risoluzione positiva delle mancate corrispondenze;. tutte le opzioni sono corrette. la presenza di reciprocità. Per Tronick la riparazione è: sostanzialmente a carico del bambino. messa in atto sia dalla madre sia dal bambino. sostanzialmente frutto di elementi contestuali. sostanzialmente a carico della madre. La procedura dello Still Face prevede: 2 fasi. nessuna fase. 3 fasi. 4 fasi. Durante lo Still Face alla madre viene chiesto di: mantenere un'espressione immobile (still-face). interagire con il figlio come farebbe abitualmente. tutte le opzioni sono corrette. riprendere a interagire con il figlio. Tronick sostiene che: gli stati di non corrispondenza costituiscono il: 50% del tempo dell'interazione. 70% del tempo dell'interazione. 30% del tempo dell'interazione. 80% del tempo delle interazioni. La durata del paradigma dello still face è di circa: 8 minuti. 15 minuti. 9 minuti. 12 minuti. Come si comportano i bambini non appena la mamma immobilizza il volto?. si arrabbiano. intensificano l'attività comunicativa, accentuando vocalizzazioni, sguardi, movimenti delle braccia. rimangono neutri. piangono. Come si comportano i bambini durante il perdurare della fase di still?. tutte le opzioni sono corrette. distolgono lo sguardo dalla madre oer oeriodi sempre più lunghi. dondolano. orientano volto e corpo di lato. Quale è l'obiettivo delle strategie di coping dei bambini individuate da Gianino?. rinuncia ad essere coinvolti per mantenere una regolazione emotiva interna. essere coinvolti socialmente o rinuncia ad essere coinvolti per mantenere una regolazione emotiva interna. essere coinvolti socialmente. non esistono. Quanti comportamenti di coping inividua Gianino?. 4. 6. 7. 3. Gianino (1982) individua una serie di comportamenti di coping nel bambino durante la fase di Still Face, quali?. attenzione rivolta ad altro. autoconsolazione, fuga e allontanamento dello sguardo. segnalazione. tutte le opzioni sono corrette. L'affernazione: "ciò che è determinante per lo sviluppo del bambino non è tanto la presenza di reciprocità, ma piuttosto la presenza della risoluzione positiva delle mancate corrispondenze" è;. falsa. vera. mai stata pronunciata. in parte falsa. Negli studi di Tronick, lo Still Face è stato utilizzato con bambini di: qualsiasi età. 2 anni. 1-4 mesi. 12 mesi. Rispetto alle strategie di regolazione utilizzate nello Still Face, i bambini con attaccamento sicuro e insicuro-ambivalente già a tre-quattro mesi mostrerebbero più comportamenti di regolazione eterodiretta, mentre i bambini con attaccamento insicuro-evitante ricorrerebbero in modo preferenziale a strategie autoconsolatorie. vero. Falso, i sicuri mostrano più strategie autoconsolatorie. Falso, gli insicuri ambivalenti mostrano più strategie autoconsolatorie. Falso, gli insicuri evitanti ricorrono in modo preferenziale a strategie eterodirette. I bambini con attaccamento sicuro rilevato ad un anno, nell'interazione face-to-face a quattro mesi con la madre presentano. un livello alto di contingenza nello scambio interattivo. un livello intermedio di contingenza nello scambio interattivo. nessuna opzione è corretta. un livello basso di contingenza nello scambio interattivo. 3. Quale tra le seguenti affermazioni rispetto al ricongiungimento nello Still Face è falsa: non viene riscontrata un’ambivalenza emotiva. il bambino manifesta una reazione affettiva mista (rabbia, tristezza e gioia insieme). si può osservare il processo diadico di regolazione (ovvero la riparazione interattiva). il bambino si trova ad affrontare un compito affettivamente complesso. L'Affermazione: E' proprio durante la fase di ricongiungimento che si può osservare, secondo Tronick, il processo diadico di regolazione è: solo in parte vera. vera. falsa. mai stata pronunciata. Cosa succede quando la madre torna a relazionarsi col bambino, dopo il volto immobile?. il bambino presenta una reazione affettiva mista. il bambino rimane impassibile. il bambino continua a piangere. Il bambino mostra soddisfazione per la corrispondenza ritrovata. Quali sono i principali precursori dei pattern di attaccamento allo still face?. l'espressione delle emozioni. tutte le opzioni sono corrette. la contingenza. strategie di regolazione. Nella fase di ricongiungimento, gli indicatori di stress (come frequenza cardiaca e tono vagale: hanno un livello simile a quello del volto immobile e ci mettono del tempo a tornare a livelli molto bassi. non sono stati misurati. non forniscono i risultati univoci. hanno un livello simile a quello del volto immobile, ma in poco tempo tornano a livelli molto bassi. Cosa accade a quei bambini che sperimentano costantemente mancate riparazioni?. sviluppano dei pattern di coping di tipo etero-regolatorio. attivano più frequentemente le strategie di segnalazione al caregiver. non sviluppano le strategie di coping. sviluppano dei pattern di coping auto-regolato che comprendono il distogliere lo sguardo durante le interazioni e un più frequente ricorso a comportamenti auto-consolatori per ridurre lo stress. I bambini di madri depresse nella prima fase dello still face manifestano: stati affettivi neutri. comportamenti di ritiro sociale. una minore condivisione di stati emotivi positivi. tutte le opzioni sono corrette. I bambini di madri depresse alla seconda fase di still face manifestano: nessuna opzione è corretta. un numero decisamente maggiore di tentativi di recuperare l'interazione e piangono. un maggior numero di strategie di auto ed etero regolazione. un numero minore di tentativi di recuperare l'interazione con il proprio genitore e tendono a isolarsi. Durante lo still Face i bambini che vengono definiti sicuri a 12 mesi: manifestano minor disagio durante l'episodio di Still Face. manifestano maggiore agitazione durante l'episodio di riunione. metteno in atto maggiormente comportamenti di ricerca e attivazione dell'attenzione del genitore. tutte le opzioni sono corrette. L’obiettivo dello studio dal titolo “L’attaccamento modera le reazioni dei bambini esposti al conflitto genitoriale? Verifica di un modello integrato” di Camisaca; Miragoli & Di Blasio (2013) era quello di esplorare se i diversi MOI siano in grado di moderare la natura delle connessioni tra conflitto tra i genitori (predittore), minaccia percepita, autobiasimo (mediatori del modello Cognitivo-Contestuale), reattività emotiva (mediatore del modello della Sicurezza Emotiva) e i comportamenti di internalizzazione/esternalizzazione nei figli (outcome). Falso, la reattività emotiva è mediatore del modello Cognitivo-Contestuale. Falso, minaccia percepita e autobiasimo sono mediatori della Sicurezza Emotiva. Falso, non aveva questo obiettivo. vero. Nello studio dal titolo “Strategie di coping e coping efficacy nei bambini esposti al conflitto genitoriale: il ruolo dell’attaccamento” di Camisasca, Miragoli & Di Blasio (2014) i bambini AMBIVALENTI in condizioni di distress a seguito del conflitto genitoriale: attivano tutte le strategie di coping, ad eccezione di quella di distrazione; anche se poi nessuna delle strategie attivate esercita un effetto significativo sulla loro coping efficacy. non hanno nessun tipo di reazione. presentano un incremento solo delle strategie di coping di distrazione e di evitamento. attivano tutte le strategie di coping e tra le diverse strategie utilizzate, solo la ricerca del supporto risulta in grado di favorire una maggiore percezione di coping efficacy. Nello studio dal titolo “Strategie di coping e coping efficacy nei bambini esposti al conflitto genitoriale: il ruolo dell’attaccamento” di Camisasca, Miragoli & Di Blasio (2014) i bambini EVITANTI in condizioni di distress a seguito del conflitto genitoriale. presentano un incremento solo delle strategie di coping di distrazione e di evitamento. ttivano tutte le strategie di coping e tra le diverse strategie utilizzate, solo la ricerca del supporto risulta in grado di favorire una maggiore percezione di coping efficacy. attivano tutte le strategie di coping, ad eccezione di quella di distrazione; anche se poi nessuna delle strategie attivate esercita un effetto significativo sulla loro coping efficacy. non hanno nessun tipo di reazione. Nello studio dal titolo “Strategie di coping e coping efficacy nei bambini esposti al conflitto genitoriale: il ruolo dell’attaccamento” di Camisasca, Miragoli & Di Blasio (2014) i bambini SICURI in condizioni di distress a seguito del conflitto genitoriale: Attivano tutte le strategie di coping e tra le diverse strategie utilizzate, solo la ricerca del supporto risulta in grado di favorire una maggiore percezione di coping efficacy. attivano tutte le strategie di coping, ad eccezione di quella di distrazione; anche se poi nessuna delle strategie attivate esercita un effetto significativo sulla loro coping efficacy. presentano un incremento solo delle strategie di coping di distrazione e di evitamento. non hanno nessun tipo di reazione. Nello studio dal titolo “Strategie di coping e coping efficacy nei bambini esposti al conflitto genitoriale: il ruolo dell’attaccamento” di Camisasca, Miragoli & Di Blasio (2014) le strategie di coping prese in considerazione sono: coping focalizzato sul problema, ristrutturazione cognitiva positiva, coping di distrazione, evitamento e ricerca del supporto. solo coping focalizzato sul problema, ristrutturazione cognitiva positiva, coping di distrazione. solo coping focalizzato sul problema, di distrazione, e ricerca del supporto. solo coping di distrazione, evitamento e ricerca del supporto. Rispetto allo studio dal titolo “Strategie di coping e coping efficacy nei bambini esposti al conflitto genitoriale: il ruolo dell’attaccamento” di Camisasca, Miragoli & Di Blasio (2014), un limite concerne la mancata considerazione degli effetti del genere e dell’età nella messa in atto delle strategie di coping e nell’analisi del loro effetto sulla coping efficacy. vero. falso, sono stati indagati entrambu gli aspetti. falso, non ci sono limiti nello studio. falso, il genere è stato indagato. Nello studio dal titolo “L’attaccamento modera le reazioni dei bambini esposti al conflitto genitoriale? Verifica di un modello integrato” di Camisaca; Miragoli & Di Blasio (2013): nessuna risposta è corretta. i partecipanti erano bambini di età scolare (attaccamento A,B,C) ed i loro genitori. entrambe le risposte sono vere. i risultati evidenziano che il conflitto tra i genitori incide sul benessere psicologico dei figli in modo differenziato a seconda del MOI dell’attaccamento con il caregiver. Nello studio dal titolo “L’attaccamento modera le reazioni dei bambini esposti al conflitto genitoriale? Verifica di un modello integrato” di Camisaca; Miragoli & Di Blasio (2013), è emerso che i bambini evitanti a seguito di elevati livelli di conflitto: DA VERIFICARE. attivano minaccia, autobiasimo ed accentuata reattività emotiva, congrue con l’evento stressogeno ma non incidono sul loro adattamento psicologico. mostrano un incremento di condotte di internalizzazione ed esternalizzazione e attivano strategie di «disattivazione». non hanno nessun tipo di reazione. esprimono un incremento sia della minaccia percepita sia della reattività emotiva, che favoriscono l’insorgenza di sintomi di internalizzazione ed esternalizzazione e attivano strategie di «iperattivazione». Nello studio dal titolo “L’attaccamento modera le reazioni dei bambini esposti al conflitto genitoriale? Verifica di un modello integrato” di Camisaca; Miragoli & Di Blasio (2013), è emerso che i bambini SICURI a seguito di elevati livelli di conflitto. non hanno nessun tipo di reazione. esprimono un incremento sia della minaccia percepita sia della reattività emotiva, che favoriscono l’insorgenza di sintomi di internalizzazione ed esternalizzazione e attivano strategie di «iperattivazione». attivano minaccia, autobiasimo ed accentuata reattività emotiva, congrue con l’evento stressogeno ma non incidono sul loro adattamento psicologico. mostrano un incremento di condotte di internalizzazione ed esternalizzazione e strategie di «disattivazione». Nello studio dal titolo “L’attaccamento modera le reazioni dei bambini esposti al conflitto genitoriale? Verifica di un modello integrato” di Camisaca;Miragoli & Di Blasio (2013), è emerso che i bambini ANSIOSO AMBIVALENTI a seguito di elevati livelli di conflitto: esprimono un incremento sia della minaccia percepita sia della reattività emotiva, che favoriscono l’insorgenza di sintomi di internalizzazione ed esternalizzazione e attivano strategie di «iperattivazione». non hanno nessun tipo di reazione. attivano minaccia, autobiasimo ed accentuata reattività emotiva, congrue con l’evento stressogeno ma non incidono sul loro adattamento psicologico. mostrano un incremento di condotte di internalizzazione ed esternalizzazione e strategie di «disattivazione. |