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Psicologia fisiologica

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Psicologia fisiologica

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Ecampus, Psicologia fisoologica

Creation Date: 2025/09/14

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Il fascio cortico-spinale: decussa a livello talamico. percorre il midollo ipsilateralmente all'input corticale. nessuna delle alternative. decussa a livello bulbare.

Il fascio cortico-bulbare. ha contatti controlaterali e ipsilaterali. nessuna delle alternative. ha contatti solo controlaterali. ha contatti solo ipsilaterali.

Il fascio cortico-spinale: è un fascio discendente. decussa a livello talamico. è un fascio ascendente. nessuna delle alternative.

L'interruzione del fascio piramidale compromette. la precisione del movimento. nessuna delle alternative. la forza del movimento. il movimento in tutto il suo esistere.

Un danno alle fibre delle vie extrapiramidali compromette: la forza e la precisione del movimento. il movimento in tutto il suo esistere. nessuna delle alternative. la resistenza muscolare.

Le vie discendenti: nessuna delle alternative. vanno dalla periferia al sistema nervoso centrale. trasportano informazioni dal sistema nervoso centrale alla periferia. trasportano informazioni dai visceri al sistema nervoso centrale.

Il nucleo rosso si trova: nel bulbo. nessuna delle alternative. nel ponte. nel mesencefalo.

Nel bulbo sono contenuti i nuclei di quali nervi cranici?. nessuna delle alternative. I e II. IX e X. III e IV.

Quali tra queste è una struttura del tronco encefalico?. nessuna delle alternative. Cervelletto. Mesencefalo. Putamen.

Quali tra queste è una struttura del tronco encefalico?. Ponte. nessuna delle alternative. Cervelletto. Nucleo caudato.

Quali tra queste è una struttura del tronco encefalico?. Globo pallido. Bulbo (o midollo allungato). nessuna delle alternative. Cervelletto.

Con quale struttura del tronco encefalico si unisce il midollo spinale?. Ponte. Mesencefalo. nessuna delle alternative. Bulbo.

Il tronco cerebrale regola: attività accessorie alla sopravvivenza. attività critiche per la sopravvivenza. nessuna delle alternative. attività puramente legata all'omeostasi.

Quali tra queste strutture NON è contenuta nel tronco cerebrale. nessuna delle alternative. fasci ascendenti e discendenti. l'area tegmentale ventrale. gruppi di neuroni di proiezione diffusa.

Quali tra questi NON è un fascio ascendente che attraversa il tronco cerebrale?. nessuna delle alternative. il fascio vestibolo-spinale. il lemnisco mediale. il fascio spino-talamico.

Quali tra questi è un fascio ascendente che attraversa il tronco cerebrale?. il fascio vestibolo-spinale. nessuna delle alternative. il lemnisco mediale. il fascio piramidale.

Nel mesencefalo sono contenuti i nuclei di quali nervi cranici?. I e II. nessuna delle alternative. V e VI. III e IV.

I centri della respirazione si trovano: nel bulbo. nel mesencefalo. nessuna delle alternative. nel ponte.

La pars compacta della sostanza nera si trova: nel bulbo. nessuna delle alternative. nel ponte. nel mesencefalo.

Nel ponte sono contenuti i nuclei di quali nervi cranici?. III e IV. I e II. nessuna delle alternative. V e VI.

Caudato e putamen formano: lo striato. la sostanza nera. il neostriato. nessuna delle alternative.

Nella malattia di Parkinson: la degenerazione parte dallo striato. la degenerazione parte dei nuclei talamici. nessuna delle alternative. la degenerazione inizia nella sostanza nera mesencefalica.

I gangli della base si trovano: nessuna delle alternative. nel telencefalo basale. nel diencefalo basale. nel prosencefalo basale.

Il nucleo caudato e il putamen costituiscono: lo striato. nessuna delle alternative. la sostanza nera. il globo pallido.

E' il bersaglio dell’input corticale ai gangli della base: il globo pallido interno. nessuna delle alternative. lo striato. il globo pallido esterno.

Quali sono le principali proiezioni dei gangli della base?. nessuna delle alternative. mesencefalo e corteccia prefrontale. corteccia motoria primaria e i nuclei motori del tronco dell’encefalo. corteccia somatosensitiva primaria e cervelletto.

Quale struttura dei gangli della base è quella di output verso il talamo?. putamen. striato. globo pallido. nessuna delle alternative.

Qual è la funzione della via diretta dei gangli della base?. inibisce il movimento. nessuna delle alternative. facilita l’inizio dei movimenti desiderati. automatizza il movimento.

Qual è la funzione della via indiretta dei gangli della base?. facilita l’inizio dei movimenti desiderati. inibisce il movimento. automatizza il movimento. nessuna delle alternative.

La via dopaminergica: nessuna delle alternative. parte dal caudato. parte dalla sostanza nera del mesencefalo. parte dallo striato.

La malattia di Parkinson: ha decorso lento e un andamento "a scalino". è una patologia del cervelletto. è una demenza. nessuna delle alternative.

La terapia della malattia di Parkinso può essere: farmacologica e neurochirurgica. solo farmacologica. nessuna delle alternative. solo neurochirurgica.

Quali possono essere effetti collaterali dell'uso della levodopa?. scialorrea. aumento della sonnolenza diurna. disinibizione degli impulsi. nessuna delle alternative.

Qual è la proteina coinvolta nella malattia di Parkinson?. Tau. β-amiloide. α-sinucleina. nessuna delle alternative.

Come si chiama il trattamento neurochirurgico per la malattia di Parkinson?. Deep Bran Ablation. nessuna delle alternative. Deep Brain Inhibition. Deep Brain Stimulation.

Le cellule di Purkinje esercitano: un'azione sia eccitatoria che inibitoria. un'azione inibitoria. un'azione eccitatoria. nessuna delle alternative.

Le cellule di Purkinje si trovano: nessuna delle alternative. unicamente nel cervelletto. nel cervelletto e nell'encefalo. nel cervelletto e nel tronco encefalico.

I nuclei cerebellari profondi: nessuna delle alternative. inviano le informazioni all’interno del cervelletto stesso. inviano le informazioni all’esterno del cervelletto. portano le informazioni dalla corteccia.

Il cervelletto è posizionato: al di fuori della teca cranica. nessuna delle alternative. in fossa cranica posteriore. nel canale vertebrale.

La corteccia cerebellare ha una struttura: nessuna delle alternative. modulare. lineare. casuale.

Le cellule di Purkinje utilizzano come neurotrasmettitore: il glutammato. nessuna delle alternative. l'acetilcolina. il GABA.

Costituiscono il principale sistema afferente del cervelletto: le fibre muscoidi. le cellule dei granuli. nessuna delle alternative. le cellule a canestro.

I nuclei cerebellari profondi: sono 3 paia. sono 2 paia. nessuna delle alternative. sono 5 paia.

La corteccia cerebrale proietta: a zone ipsilaterali del cervelletto. a zone controlaterali del cervelletto. a zone mediali del cervelletto. nessuna delle alternative.

Middleton e Strick nel 1994: hanno dimostrato che le connessioni del cervelletto proiettano non solo ad aree motorie. hanno evidenziato l’esistenza di specifici circuiti segregati e paralleli. hanno utilizzato il virus herpes simplex di tipo 1 (HSV1) come tracciante transneuronale retrogrado. tutte le risposte sono corrette.

Il cervelletto è coinvolto: nella modulazione di sole informazioni cognitive. nella modulazione di informazioni motorie e cognitive. nella modulazione di sole informazioni motorie. nessuna delle alternative.

Il cervelletto: pianifica e genera. inibisce e attiva. nessuna delle alternative. modula e confronta.

Il controllo che il cervelletto esercita sul movimento e sulla postura è: indiretto. nessuna delle alternative. limitato all'apprendimento motorio. diretto.

La presenza di un danno cerebellare: impedisce l’esecuzione di un atto motorio. riduce l'efficienza di un atto motorio. impedisce l'avvio di un atto motorio. nessuna delle alternative.

Nell'ambito dell'apprendimento motorio, tramite la PET è stato dimostrato che: l’attivazione cerebellare diminuiva man mano che i soggetti apprendevano il compito. nessuna delle alternative. l’attivazione cerebellare rimaneva costante man mano che i soggetti apprendevano il compito. l’attivazione cerebellare aumentava man mano che i soggetti apprendevano il compito.

Nell'ambito dei modelli cognitivi del cervelletto, Thach sostiene che: tutte le risposte sono corrette. il compito del cervelletto è di creare una connessione tra un contesto e una specifica azione motoria. il cervelletto è in grado di associare a uno specifico contesto una determinata risposta. durante la pratica ripetuta il cervelletto opera attraverso un apprendimento che procede per tentativi ed errori.

La sindrome cognitivo-affettiva cerebellare. nessuna delle alternative. potrebbe essere la conseguenza dell’alterazione dell’interazione cerebello-corticale. potrebbe essere la conseguenza di un danno ischemico cerebrale. è la conseguenza di un danno ischemico cerebellare in zona emisferica sinistra.

Nell'ambito dei modelli cognitivi del cervelletto, Bloedel sostiene che: l'attività del cervelletto dipende dal compito e dal contesto nel quale questo viene eseguito. tutte le risposte sono corrette. il cervelletto ottimizza la performance in relazione ad uno specifico contesto. il cervelletto è parte integrante di un network di ordine superiore.

Quali sono le aree del cervelletto che con l'evoluzione sono quelle maggiormente aumentate?. quelle del vestibolocerebello. nessuna delle alternative. Quelle del paleocerebello. Quelle del neocerebello.

Gli output del cervelletto sono diretti: unicamente alle aree cerebrali che si occupano di funzioni superiori. nessuna delle alternative. unicamente alle aree corticali motorie. tanto ad aree motorie quanto ad aree della corteccia notoriamente deputate al controllo delle funzioni di ordine superiore.

Nel cervelletto la funzione del linguaggio è lateralizzata: a destra. nessuna delle alternative. a sinistra. medialmente.

Nel cervelletto le funzioni visuospaziali sono lateralizzate: medialmente. a dentra. nessuna delle alternative. a sinistra.

Alterazioni nella sfera emozionale possono essere conseguenti: a lesioni cerebellari delle zone della Crus I e II. nessuna delle alternative. a lesioni delle aree anteriori del cervelletto. a lesioni cerebellari delle zone del lobo posteriore, del verme e paravermiane.

Quale regione del cervelletto viene detto “cervelletto limbico"?. la regione posteriore del verme. i lobuli I-IV. zone della Crus I e II. nessuna delle alternative.

Le aree filogeneticamente più antiche del cervelletto sono: nessuna delle alternative. i lobuli VIIIa e VIIIb. la Crus I e II. il verme e il nucleo del fastigio.

L'alcool: deprime l'attività dei circuiti cerebellari. non ha effetto sui circuiti cerebellari. nessuna delle alternative. iperattiva i circuiti cerebellari.

Nelle patologie cerebellari recessive: entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato. basta un genitore affetto dalla malattia. nessuna delle alternative. basta che uno dei due genitori sia portatore sano.

Nelle patologie cerebellari dominanti: basta che uno dei due genitori sia portatore sano. basta un genitore affetto dalla malattia. nessuna delle alternative. entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato.

Per atassia si intende: movimenti non coordinati e imprecisi. rigidità muscolare. movimenti involontari coreici. nessuna delle alternative.

L'età di esordio delle patologie cerebellari recessive: è precoce. nessuna delle alternative. è in età avanzata. è tardiva.

L'età d'esordio delle patologie cerebellari dominanti: nessuna delle alternative. avviene dopo i 70 anni. avviene prima dei 20 anni. avviene tra i 30 e i 50 anni.

La prevalenza delle atassie dominanti è stata stimata tra: 0,8-3,5:100.000. 0,8-3,5:1000. 0,8-3,5:10.000. nessuna delle alternative.

Il tremore intenzionale: è presente a riposo. aumenta con i movimenti volontari. nessuna delle alternative. diminuisce con i movimenti fini.

Quali esoni sono coinvolti nell'ADCA-DN e HSAN-IE?. 22 e 23. 18 e 19. 20 e 21. nessuna delle alternative.

Qual è il gene coinvolto nelle patologie ADCA-DN e HSAN-IE?. DNMT1. DNMT3. nessuna delle alternative. DNMT2.

La prevalenza delle patologie ADCA-DN e HSAN-IE è stimata essere: 1 <1.000. <1 / 1.000.000. nessuna delle alternative. <1 / 1.000.00.

La mutazione del gene DNMT1 nelle patologie ADCA-DN e HSAN-IE è di tipo: nessuna delle alternative. cromosomica. puntiforme. genomica.

La metilazione: aumenta la trascrizione genica. provoca il silenziamento genico. mantiene lo stato di trascrizione attivo. nessuna delle alternative.

Per "epigenetica" si intende: alterazioni del DNA. modificazioni della cromatina. modificazioni del DNA. nessuna delle alternative.

L'enzima DNMT è coinvolto: nella replicazione del DNA. nessuna delle alternative. nella modifica del DNA. nella metilazione del DNA.

La metilazione del DNA ha un ruolo importante: nessuna delle alternative. nella modificazione di proteine. nella modificazione genica. nel silenziamento dei geni e nell’espressione genica.

La sinapsi che avviene tra una singola fibra dell'alfa motoneurone e le fibrocellule è detta: fuso motrice. placca neuromuscolare. nessuna delle alternative. fuso neuromuscolare.

Il fascio piramidale è deputato: nessuna delle alternative. al movimento involontario. ai movimenti automatici. al movimento volontario.

I corpi cellulari dei neuroni del fascio piramidale hanno sede: nell'area motoria primaria. nell'area motoria supplementare. nell'erea premotoria. nessuna delle alternative.

Gli assoni del fascio piramidale fanno sinapsi con: nessuna delle alternative. con il motoneurone gamma. l'alfa motoneurone. con gli interneuroni del midollo spinale.

Le fibre che fanno da “ponte” tra il fascio piramidale e i nervi cranici sono denominate: nessuna delle alternative. fibre muscoidi. fibre bulbopontine. fibre corticonucleari.

Il fascio corticospinale laterale è composto: nessuna delle alternative. dall' 80% di fibre piramidali che decussano. dall' 80% di fibre piramidali che non decussano. dal 10% delle fibre piramidali che non si incrociano.

Il fascio corticospinale ipsilaterale è composto: dal 10% di fibre piramidali che decussano. dall'80% di fibre piramidali che non decussano. dal 10% di fibre piramidali che non decussano. nessuna delle alternative.

Quali neuroni sono posti tra un neurone afferente e quello efferente?. neuroni internuciali. nessuna delle alternative. neuroni piramidali. cellule stellate.

Quali neuroni rendono possibile la modulazione delle risposte nervose?. cellule stellate. neuroni internuciali. neuroni piramidali. nessuna delle alternative.

Quale tra questi fasci fa parte delle vie extrapiramidali?. Fascio corticobulbare. Fascio vestibolospinale. nessuna delle alternative. Fascio corticospinale.

I fasci reticolospinali vengono suddivisi anatomicamente in: fascio reticolospinale pontino e fascio reticolospinale bulbare. fascio rafespinale e tettospinale. nessuna delle alternative. Fascio corticospinale e corticobulbare.

Il fascio tettospinale è una via: nessuna delle alternative. ipsilaterale. crociata. distribuita su due lati.

Il fascio tettospinale discende fino: nessuna delle alternative. alla parte mediale delle corna anteriori a livello lombare superiore. alla parte mediale delle corna anteriori a livello cervicale e toracico superiore. alla parte mediale delle corna posteriori a livello cervicale e toracico superiore.

Il fascio tettospinale origina: nel ponte. nel bulbo. nel mesencefalo. nessuna delle alternative.

Il fascio vestibolospinale è una via: crociata. non crociata. ipsilaterale. nessuna delle alternative.

Il fascio vestibolospinale origina: dal mesencefalo. dal ponte. dal bulbo. nessuna delle alternative.

Quale tra queste non è considerata una struttura pre-piramidale: nessuna delle alternative. Cervelletto. Tronco dell'encefalo. Gangli della base.

Le vie extra-piramidali nascono: dall'area premotoria. dall'area motoria supplementare. nessuna delle alternative. dall'area motoria primaria.

Le strutture pre-piramidali: nessuna delle alternative. modulano e coordinano il movimento. avviano il movimento. contengono i primi neuroni del movimento.

Lesioni bilaterali dell'area motoria supplementare provocano: nessuna delle alternative. parestesie globali. acinesia totale. astenia muscolare diffusa.

Le aree afferenti sono quelle aree: nessuna delle alternative. che inviano informazioni. a cui arrivano le informazioni. che fanno da stazione di relè.

Le aree efferenti sono quelle aree: a cui arrivano le informazioni. che inviano informazioni. che fanno da stazione di relè. nessuna delle alternative.

Lesioni unilaterali dell’area motoria supplementare provocano: acinesia di braccio e gamba controlaterali. acinesia di braccio e gamba ipsilaterali. nessuna delle alternative. perdita di forza in braccio e gamba controlaterale.

Le afferenze dell'area 4 arrivano da: nessuna delle alternative. dall'area motoria controlaterale. dalla corteccia somatosensitiva. tutte le risposte sono corrette.

Quale tra queste è una caratteristica dell'area premotoria?. è sempre attiva bilateralmente. si inattiva una volta iniziato il movimento. è attiva ad emisferi alternati. nessuna delle alternative.

I neuroni specchio furono scoperti: nei gatti. grazie a studi post-mortem su cervelli umani. nessuna delle alternative. casualmente.

I neuroni specchio furono scoperti per primi in quale specie?. nessuna delle alternative. nei felini. nelle scimmie. nei piccioni.

Perché si chiamano "neuroni specchio"?. sono neuroni che si attivano solo quando si immagina qualcuno che fa un'azione. sono neuroni che si attivano anche guardando qualcuno che fa un'azione. nessuna delle alternative. sono neuroni che si attivano solo quando si guarda qualcuno che fa la nostra stessa azione.

I neuroni specchio hanno ruolo importante: nella cognizione sociale. nessuna delle alternative. nella cognizione matematica. nel ragionamento.

Quali aree del cervello sono implicate nella “qualità del dolore”. corteccia somatosensitiva primaria e cervelletto. nessuna delle alternative. l’insula e parte della corteccia cingolata. area visiva primaria e ippocampo.

In condizioni di normalità, la fase REM emerge: nessuna delle alternative. subito dopo l'addormentamento. dopo circa 90 minuti dall'addormentamento. dopo circa 10 minuti dall'addormentamento.

Quale tra queste affermazioni riguardante il sonno è falsa?. durante il sonno, nell’organismo si verificano molti cambiamenti. nessuna delle alternative. il sonno non è un bisogno primario. è un comportamento caratterizzato da un' alterazione della coscienza.

Durante la veglia, l'elettroencefalogramma di una persona normale mostra due modelli basilari di attività, quali?. onde Theta. onde Alpha e Beta. onde Delta. nessuna delle alternative.

Quali sono le onde che l'EEG rileva quando il soggetto è "sonnolento"?. onde Theta. onde Delta. nessuna delle alternative. Onde Alfa.

Il sonno ad onde lente è caratterizzato da attività: Theta. Delta. nessuna delle alternative. Alfa.

Il sonno REM è caratterizzato da: perdita di tono muscolare. da un generale aumento della variabilità dell’attività del sistema nervoso autonomo. tutte le risposte sono corrette. da movimenti oculari rapidi.

Nella fase di sonno REM: l' attività elettroencefalografica è sincronizzata. l'attività elettroencefalografica è intervallata da onde alfa. nessuna delle alternative. i motoneuroni spinali sono inibiti.

Moruzzi e Magoun riguardo il sonno proposero che: livelli di attività della formazione reticolare non hanno a che fare con il sonno. bassi livelli di attività della formazione reticolare producono il sonno. nessuna delle alternative. alti livelli di attività della formazione reticolare producono il sonno.

La porzione caudale della formazione reticolare è implicata: nell'addormentamento. nel sonno REM. nessuna delle alternative. nel sonno a onde lente.

I pazienti vittime di encefalite letargica che avevano difficoltà a dormire, avevano lesioni: all’ipotalamo anteriore. nessuna delle alternative. all'ipotalamo posteriore. all'intero ipotalamo.

Cosa scoprì Von Economo sul sonno negli studi sull'encefalite letargica?. che l’ipotalamo posteriore promuove la veglia, mentre l’ipotalamo anteriore promuove il sonno. nessuna delle alternative. che l’ipotalamo posteriore promuove il sonno, mentre l’ipotalamo anteriore promuove la veglia. che l’ipotalamo posteriore promuove sia il sonno che la veglia.

L'insonnia è caratterizzata da: da difficoltà a rimanere svegli durante la notte. da difficoltà a rimanere svegli durante la veglia. da difficoltà ad iniziare o mantenere il sonno. nessuna delle alternative.

La difficoltà a inziare il sonno nei bambini: può manifestarsi come difficoltà a iniziare il sonno senza l’intervento della persona che se ne prende cura. può manifestarsi come difficoltà a svegliarsi senza l’intervento della persona che se ne prende cura. nessuna delle alternative. può manifestarsi come difficoltà a mettersi a letto senza l’intervento della persona che se ne prende cura.

Caratteristica dell'insonnia può essere: risveglio precoce al mattino con incapacità di riaddormentarsi. nessuna delle alternative. facilità di riaddormentarsi durante il periodo di veglia. risveglio posticipato al mattino.

Secondo i criteri, l'insonnia: si verifica almeno 1 volta a settimana e persiste per almeno 1 anno. nessuna delle alternative. si verifica almeno 3 volte a settimana e persiste per almeno 3 mesi. si verifica almeno 1 volta a settimana e persiste per almeno 1 mese.

Cosa può aiutare nell'insonnia: rispettare le regole di igiene del sonno. stancarsi prima di dormire. rispettare il fatto di non avere sonno ribaltando i ritmi. nessuna delle alternative.

Le regole dell’igiene del sonno sono: una serie di comportamenti che favoriscono un sonno notturno di buona qualità. una serie di comportamenti che favoriscono il precoce addormentamento. nessuna delle alternative. una serie di comportamenti che favoriscono il risveglio ottimale.

Qual è il neurotrasmettitore coinvolto nella narcolessia?. L'Orexina. nessuna delle alternative. La melatonina. La Serotonia.

Nella paralisi del sonno: la persona è perfettamente cosciente. c'è l’incapacità dell’individuo di muoversi nella fase di addormentamento o al risveglio. il corpo è completamente paralizzato. tutte le risposte sono corrette.

L'ipersonnia è caratterizzata: da una sonnolenza eccessiva durante la veglia. nessuna delle alternative. da una difficoltà a dormire più del dovuto. da una condizione di veglia eccessiva.

La narcolessia è: una condizione di veglia prolungata. nessuna delle alternative. una difficoltà simile all'insonnia. una ipersonnia.

La narcolessia è caratterizzata da: da cataplessia. tutte le risposte sono corrette. sonnolenza diurna. paralisi del sonno.

La narcolessia è caratterizzata da: nessuna delle alternative. difficoltà ad addormentarsi. stanchezza diurna ma facile veglia notturna. ripetuti episodi di sonno diurno.

La cataplessia è: nessuna delle alternative. un improvviso irrigidimento muscolare spesso scatenato da un’esperienza emotiva. una improvvisa perdita del tono muscolare durante la veglia, spesso scatenata da un’esperienza emotiva. un improvviso irrigidimento dei muscoli spesso scatenato da attività ridondanti.

Il sonno notturno di una persona che soffre di narcolessia è: continuativo. ristoratore. nessuna delle alternative. frammentato.

Dove viene sintetizzata l'orexina?. nessuna delle alternative. dall’ipotalamo anteriore. dall’ipotalamo posteriore. dall'ipofisi.

Il riscontro di bassi o indosabili livelli di ipocretina/orexina liquorale si ritrovano: nell'insonnia. nella narcolessia di tipo 1. nella narcolessia di tipo 2. nessuna delle alternative.

L'ipersonnia idiopatica è caratterizzata da: nessuna delle alternative. sonnolenza diurna eccessiva con emergenza precoce del sonno REM. sonnolenza diurna eccessiva con difficoltà ad addormentarsi la sera. sonnolenza diurna eccessiva, aumentato tempo di sonno nelle 24 ore in presenza di un sonno notturno con normali caratteristiche.

Il cronotipo è: nessuna delle alternative. è l'ora in cui tutti dovremmo addormentarci. è uguale per tutti gli esseri umani. la fascia oraria durante la quale si sente il bisogno di dormire.

Il sonnambulismo: nessuna delle alternative. è un disturbo del sonno NON REM. è un disturbo in cui si mettono in azione i sogni. è un disturbo del sonno REM.

I disturbi del sonno REM sono caratterizzati da: assenza di atonia muscolare. coparsa di episodi di intensa attività motoria che colpisce vari gruppi muscolari. tutte le risposte sono corrette. comprendono manifestazioni verbali.

I pazienti affetti da disturbi del sonno REM: hanno sempre gli occhi chiusi. nessuna delle alternative. parlano con nessi logici. sono consapevoli dell’ambiente circostante.

I pazienti con sonnambulismo: hanno sempre gli occhi aperti. possono parlare. continuano a dormire. tutte le risposte sono corrette.

Nel disturbo neurocognitivo lieve: nessuna delle alternative. l'autonomia funzionale è conservata. l'autonomia funzionale non è conservata. l'autonomia funzionale non è conservata solo per l'uso di ausili.

Nel disturbo neurocognitivo maggiore: nessuna delle alternative. l'autonomia funzionale è compromessa. l'autonomia funzionale è conservata. l'attività funzionale è conservata grazie all'uso di ausili.

Qual è la proteina coinvolta nella demenza da corpi di Lewy?. nessuna delle alternative. β-amiloide. α-sinucleina. proteina prionica.

Qual è la proteina coinvolta nelle encefalopatie spongiformi?. nessuna delle alternative. α-sinucleina. tau. proteina prionica.

Il grado di gravità del disturbo neurocognitivo si basa su: sul grado di interferenza con lo svolgimento autonomo delle attività quotidiane di base e strumentali e per livello di compromissione. sul grado di interferenza solo con lo svolgimento autonomo delle attività quotidiane di base. nessuna delle alternative. sul grado di interferenza con lo svolgimento autonomo delle attività strumentali.

Le difficoltà cognitive nelle persone con demenza: hanno un netto miglioramento e un netto peggioramento poco dopo. nessuna delle alternative. sono stabili al livello di funzionamento cognitivo massimo raggiunto. hanno un declino rispetto al precedente livello di funzionamento cognitivo.

I criteri per porre diagnosi di demenza prevedono che ci siano: nessuna delle alternative. solo i disturbi cognitivi. solo le alterazioni nel quotidiano. disturbi cognitivi e difficoltà nelle attività quotidiane.

Le demenze primarie sottocorticali sono caratterizzate da: nessuna delle alternative. rallentamento e alterazioni comportamentali. disturbi cognitivi presenti fin da subito. alterazioni della memoria.

Le demenze primarie corticali sono caratterizzate da: rallentamento e alterazioni comportamentali. disfunzioni motorie. disturbi cognitivi presenti fin da subito. nessuna delle alternative.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. nessuna delle alternative. demenza. Alterazioni delle funzioni sensoriali. cambiamenti nella personalità.

Nelle demenze secondarie appaiono di grande importanza: l'età. i fattori di rischio. nessuna delle alternative. la familiarità.

Le demenze secondarie: sono sempre irreversibili. sono quelle che compaiono successivamente ad altre patologie. sono quelle legate alla terza età. nessuna delle alternative.

Le demenze secondarie: sono causate da fattori di rischio modificabili. rappresentano il 15% dei disturbi neurocognitivi. possono essere reversibili. tutte le risposte sono corrette.

Quale tra questi è un fattore di rischio modificabile?. nessuna delle alternative. l'età. il diabete. la sindrome di Down.

Quale tra questi è un fattore di rischio non modificabile?. l'obesità. nessuna delle alternative. il diabete. l'età.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. cambiamenti nella personalità. demenza. calo nella velocità dell’elaborazione delle informazioni. nessuna delle alternative.

L'invecchiamento sano può produrre delle modificazioni normali a seconda dell'età. Quale tra questi?. fisiologica riduzione dell' acetilcolina. cambiamenti nella personalità. demenza. nessuna delle alternative.

Cosa può portare a un invecchiament patologico?. cambiamenti nella personalità. fisiologica riduzione dell' acetilcolina. danni al DNA. nessuna delle alternative.

Cosa può portare a un invecchiamento patologico?. fisiologica riduzione dell' acetilcolina. nessuna delle alternative. cambiamenti nella personalità. eccesso di stress ossidativo.

Si definiscono “anziani fragili” quelli: con l'osteoporosi. tutti gli anziani sopra gli 80 anni. nessuna delle alternative. con pluripatologie.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. il diabete causa sempre demenza. nessuna delle alternative. è un processo del normale invecchiamento. l'età di esordio può essere intorno ai 65 anni.

Nel caso delle demenze corticali, quale affermazione è corretta?. i disturbi di memoria sono sempre all'esordio delle demeze corticali. sono presenti nelle prime fasi di malattia disturbi del movimento. disturbi attentivi si accompagnano frequentemente a disturbi di memoria. nessuna delle alternative.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza: può essere distratto. tutte le risposte sono corrette. ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione. ha difficoltà di concentrazione.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza: non presenta difficoltà di concentrazione. ha difficoltà di concentrazione. non ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione. nessuna delle alternative.

Nell'ambito attentivo un paziente con demenza in fase moderata: nessuna delle alternative. Ha maggiormente conservata l’attenzione automatica e involontaria. Non ha difficoltà a eseguire su richiesta un comando motorio. non ha difficoltà in compiti in cui deve prestare attenzione a più di una situazione.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. l'età di esordio è sempre dopo i 75 anni. l'età di esordio è sempre dopo i 90 anni. tutte le risposte sono corrette. è un processo del normale invecchiamento.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. non tutti gli anziani soffrono di demenza. nessuna delle alternative. è una condizione normale dell'invecchiamento. tutti gli anziani soffrono di demenza dopo i 75 anni.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. la demenza è sempre una condizione irreversibile. nelle demenze secondarie giocano un ruolo importante i fattori di rischio. le demenze corticali esordiscono con disturbi cognitivi. nessuna delle alternative.

Quali tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è corretta?. tutti gli anziani soffrono di demenza dopo i 75 anni. è una condizione normale dell'invecchiamento. non ha impatto sulle attività di vita quotidiana. nessuna delle alternative.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la demenza, è falsa?. le demenze genetiche hanno un esordio precoce. l'età di esordio è sempre dopo i 75 anni. nessuna delle alternative. l'età di esordio può essere intorno ai 65 anni.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. cercare di far apprendere nuovamente le abilità perse. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro. nessuna delle alternative. trovare del materiale familiare al proprio caro per condividere momenti insieme.

Nella malattia di Alzheimer: all'esordio il paziente ha difficoltà di apprendimento e rievocazione di eventi recenti. all'esordio il paziente ha difficoltà solo di rievocazione di eventi recenti. nessuna delle alternative. riesce ad apprendere sequenze di numeri.

La degenerazione nella malattia di Alzheimer: nessuna delle alternative. inizia con la perdita di neuroni corticali a livello del lobo frontale. inizia con la perdita di neuroni a livello della corteccia entorinale dell'ippocampo. inizia con la perdita di neuroni corticali a livello del lobo temporale.

Nell'ambito della demenza in fase moderata, quale tra queste affermazioni è corretta?. tutte le risposte sono corrette. l'uso corretto degli oggetti può essere dimenticato. può emergere un linguaggio maggiormente scurrile. possono venir meno le buone maniere.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. offrire conforto e sicurezza. nessuna delle alternative. portarlo nelle situazioni sociali in cui il proprio caro non vuole stare. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro.

Quale può essere una strategia per un caregiver nell'avere a che fare con un proprio caro affetto da demenza?. cercare di far apprendere nuovamente le abilità perse. nessuna delle alternative. sottolineare tutti gli errori compiuti al proprio caro. adattare le attese.

a disartria è un disturbo: della deambulazione. cognitivo. nessuna delle alternative. dell'articolazione.

Il primo problema riguardante il linguaggio nelle forme dementigene è: la ricerca della parola. la scrittura della parola. la pronuncia della parola. nessuna delle alternative.

Cosa si intende per "egocentrismo" nella demenza?. I pazienti tendono a estromettere gli altri nelle proprie decisioni. nessuna delle alternative. I pazienti tendono a valutare gli eventi che hanno maggiore vantaggio per se. I pazienti perdono la capacità di immaginare come i loro comportamenti influenzino gli altri e sembra che manchino di empatia.

Le patologie dementigene hanno esordio: improvviso. giovanile. nessuna delle alternative. insidioso.

I disturbi comportamentali nelle demenze: possono essere sintomi d’esordio antecedenti a quelli cognitivi. sono sempre i sintomi di esordio delle demenze determinate geneticamente. nessuna delle alternative. sono sempre i sintomi di esordio delle demenze sottocorticali.

I comportamenti disinibiti: sono di solito determinati da scarsa critica, attenzione concentrata solo sulla propria persona e impulsività. tutte le risposte sono corrette. possono esssere rappresentati da un comportamento invasivo nei confronti di persone non conosciute. il paziente si comporta in un modo che sembra del tutto sconveniente.

Tra i comportamenti iperattivi vengono inclusi: iperverbosità. vagabondaggio. affaccendamento afinalistico. tutte le risposte sono corrette.

L’anosognosia è: l'incapacità di riconoscere il proprio deficit. l'incapacità di riconoscersi allo specchio. l'incapacità di riconoscere gli oggetti. nessuna delle alternative.

L’anosognosia è la conseguenza di un danno: alle aree temporali. nessuna delle alternative. alle aree prefrontali. alle aree parietali.

Nella sindrome di Capgras il caregiver viene visto come: un individuo rimpiazzato da un impostore. nessuna delle alternative. una persona conoscituta durante l'infanzia. un proprio parente amato.

Nella Sun Dowing Syndrome avviene: nessuna delle alternative. aumento della sonnolenza nelle ore serali. aumento della confusione e agitazione nelle ore serali. aumento della capacità ricettiva nelle ore serali.

Come possono essere spiegate le sindromi reduplicative dal punto di vista neurobiologico?. nessuna delle alternative. attraverso la disconnessione fronto-temporo-limbica che impedisce al soggetto di attribuire il giusto connotato affettivo. attraverso la disconnessione fronto-temporale che impedisce al soggetto di attribuire il giusto significato delle cose. attraverso la disconnessione fronto-amigdala che incrementa la reazione alla paura.

Cos'è il burn-out?. nessuna delle alternative. Una forma di stress che può derivare dalla natura di alcune mansioni professionali. una sindrome psichiatrica caratterizzata da esplosività dirompente. Una malattia della pelle.

Chi sono i caregiver?. quelli che fanno una professione di aiuto (infermieri, psicologi etc.). nessuna delle alternative. coloro che si occupano di persone affette da patologie unicamente sotto pagamento. coloro che si prendono cura di una persona affetta da una patologia.

Quali sono gli aspetti della demenza che maggiormente sottopongono a stress i caregiver?. I disturbi comportamentali e le difficoltà comunicative. Il prendersi cura di tutte le operazioni della casa e delle altre attività quotidiane. nessuna delle alternative. La distrazione e la difficoltà nel riconoscere i luoghi.

I disturbi della comunicazione nella persona con demenza possono essere causati: da difficoltà di concentrazione. da una problematica sensoriale come la sordità. tutte le risposte sono corrette. da difficoltà a ricordare l’argomento della conversazione.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la comunicazione, è corretta?. Per comunicare utilizziamo anche il linguaggio del corpo, i segni, il tono di voce. Comunicare è possibile solo con le parole. La comunicazione avviene unicamente in forma scritta. nessuna delle alternative.

Se la persona affetta da demenza avesse difficoltà di comprensione, cosa sarebbe giusto fare?. semplificare il più possibile le frasi. alzare il tono della voce. fare richieste complesse. nessuna delle alternative.

Per facilitare la comunicazione con il paziente con demenza, cosa è corretto fare?. non fare domande aperte per capire di cosa la persona ha bisogno. tutte le risposte sono corrette. incoraggiare la persona a parlare senza sostituirsi nella ricerca delle parole. in caso di alterazioni dell'udito, non alzare la voce ma usare un tono basso e profondo.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la gestione della persona con demenza, è falsa?. sostituirsi nelle azioni in cui la persona affetta da demenza impiega troppo tempo. in caso di alterazioni dell'udito, non alzare la voce ma usare un tono basso e profondo. incoraggiare la persona a parlare senza sostituirsi nella ricerca delle parole. nessuna delle alternative.

Quali possono essere dei modi per attirare l'attenzione della persona affetta da demenza durante la comunicazione?. tutte le risposte sono corrette. chiamare per nome la persona. assumere una posizione frontale mantenendo il contatto visivo. utilizzare un tono della voce dolce e pacato.

Se la persona affetta da demenza avesse difficoltà di comprensione, cosa sarebbe giusto fare?. fare richieste complesse. alzare il tono della voce. nessuna delle alternative. evitare linguaggio infantile.

Quale tra queste affermazioni riguardanti la comunicazione, è corretta?. la persona affetta da demenza può avere difficoltà nel rispettare e comprendere i turni comunicativi. è bene trattare le persone come adulti anche quando sono evidenti alterazioni nella comprensione. anche durante un discorso illogico è mantenuta la prosodia. tutte le risposte sono corrette.

L'atteggiamento empatico durante la comunicazione con la persona affetta da demenza: è una capacità del solo caregiver. nessuna delle alternative. richiede esercizio. è un'abilità innata.

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