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Psicologia del lavoro 16-20

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Psicologia del lavoro 16-20

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Forcelli

Creation Date: 2023/09/04

Category: Others

Number of questions: 16

Rating:(5)
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Il pericolo è: una lesione o alterazione dello stato di salute permanente o temporaneo. una proprietà intrinseca di un determinato fattore. la probabilità che un evento si verifichi provocando un danno. dovuto all'esposizione a fattori di causa o concausa di malattia o infortunio.

La Prevenzione Primaria è: interviene sugli effetti preclinici dei fattori di rischio. la riabilitazione e la prevenzione delle disabilità. è individuale se ci riferiamo all’uso dei DPI poiché essi si frappongono fra la persona e il rischio. collettiva e agisce sui fattori di rischio.

Sicurezza sul luogo di lavoro vuol dire: avere delle procedure che riguardano la sicurezza per ridurre la lesione o alterazione dello stato di salute per esposizione ad un determinato pericolo. trovarsi in una situazione di non pericolo, le attività possono essere svolte senza rischi, o con la massima riduzione possibile dei rischi. trovarsi in una situazione di non pericolo, le attività devono essere svolte senza alcun rischio (eliminazione dei rischi). gestire i processi con una certa attenzione e buon senso.

Il moral distress è: una condizione mentale patologica dovuta all'esposizione ad eventi traumatici. una condizione negativa in cui si esperiscono stress e sofferenza, non ci si sente in grado di aiutare. un’esperienza intima «lacerante», caratterizzata dalla percezione della violazione dei propri valori e doveri professionali. un’esperienza intima «lacerante» dovuta alle molestie morali subite sul luogo di lavoro.

I sintomi della traumatizzazione vicaria appartengono alle seguenti categorie: Intrusione ed Evitamento. Intrusione, Evitamento, Condizionamento. Intrusione, Evitamento, Iper-attivazione. Compassione, Intrusione, Evitamento.

Quante dimensioni del costrutto del Moral distress identificano Lamiani et al. (2017)?. 3. 6. 2. 4.

La core dimension del moral distress è: lo scarso lavoro di gruppo. le cure vane. la comunicazione ingannevole. la condotta non etica.

Aiutare le persone ha due possibili risvolti: compassion satisfaction e compassion fatigue. compassion fatigue e traumatizzazione vicaria. stress e traumatizzazione vicaria. burnout e traumatizzazione vicaria.

La fallibilità umana può risultare facilitata da: scarsa cultura alla sicurezza, comportamenti pericolosi, percezioni errate dei rischi. variabili che danneggiano le buone intenzioni e gli sforzi fatti per migliorare la sicurezza e ridurre gli infortuni. ciò che limita l'espressione del potenziale di sicurezza e della prestazione sicura. contesti organizzativi che costituiscono dei veri e propri error-inducing systems.

Il potenziale nella sicurezza sul lavoro si riferisce a: aspetti che migliorano sensibilmente la sicurezza nell’azienda come la corretta valutazione del rischio, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. variabili che danneggiano le buone intenzioni e gli sforzi fatti per migliorare la sicurezza e ridurre gli infortuni. azioni e comportamenti che gli individui esibiscono nello svolgimento del proprio compito finalizzati a promuovere sicurezza e benessere dei lavoratori, dei clienti, del pubblico. azioni e comportamenti che gli individui esibiscono nello svolgimento del proprio compito finalizzati a promuovere sicurezza.

Secondo Christian et al. (2009) la prestazione sicura: è una variabile che non danneggia le buone intenzioni e gli sforzi fatti per migliorare la sicurezza e ridurre gli infortuni. si intende ciò che limita l’espressione del potenziale umano. è il risultato dell’espressione potenziale. fa riferimento ad azioni e comportamenti che gli individui esibiscono nello svolgimento del proprio compito finalizzati a promuovere sicurezza e benessere dei lavoratori, dei clienti, del pubblico e dell’ambiente.

Una solo affermazione sulla percezione del rischio è vera: La percezione soggettiva del rischio non è lineare e ma è quantificabile e proporzionale all’aumento della quantità di pericolo. La percezione soggettiva del rischio non è lineare e non è direttamente proporzionale all’aumento della quantità di pericolo. La percezione soggettiva del rischio è lineare ed è direttamente proporzionale all’aumento della quantità di pericolo. La percezione soggettiva del rischio non è lineare ed è inversamente proporzionale all’aumento della quantità di pericolo.

La dimensione di "frequenza dei pericoli" nella percezione del rischio: non ha a che fare con il senso di vulnerabilità del lavoratore. ha a che fare con il controllo che i lavoratori esercitano sui fattori di rischio. ha a che fare con la pericolosità dei pericoli presenti. ha a che fare con il senso di vulnerabilità del lavoratore.

Quante dimensioni caratterizzanti la percezione del rischio vengono individuate dal modello di Leiter e Cox (1992)?. 7. 11. 6. 4.

Le variabili di personalità che influenzano la percezione del rischio sono: ottimismo, ricerca di situazioni eccitanti, l'influenza del gruppo. personalità di tipo A, ottimismo, controllo. a ricerca di situazioni “eccitanti”, la resilienza, l'ottimismo. ottimismo, controllo, ricerca di situazioni eccitanti.

Leiter, Zanaletti e Argentero ritengono che la percezione del rischio: è considerata come risultato dell’interazione di fattori individuali, sociali, culturali e politici caratterizzanti il contesto di esperienza della persona. è considerata dal punto di vista della teoria dei sitemi e come risultato dell’interazione di fattori individuali, sociali, culturali e politici caratterizzanti il contesto di esperienza della persona. è considerata dal punto di vista della teoria dei sistemi, considerando oltre al fattore umano, anche il contesto organizzativo. è considerata come fenomeno attribuzionale.

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