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psicologia sociale

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lezioni da 21 a 48

Creation Date: 2025/10/24

Category: Others

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L'influenza informativa: non avviene quando le condizioni del contesto sono ambigue. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione di incertezza e siamo propensi a fare affidamento sulle nostre conoscenze. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione di incertezza e siamo propensi a fare affidamento sugli altri. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione chiara e non ambigua e siamo propensi a fare affidamento sulle nostre conoscenze.

Quando le persone conformano le proprie idee alle aspettative altrui si parla di: influenza normativa. influenza informativa. interiorizzazione della norma sociale. obbedienza all'autorit.

La fonte passiva dell'influenza sociale si distingue dalla fonte attiva per: il canale utilizzato per trasmettere il messaggio persuasivo. il grado di intenzionalità. la familiarità del messaggio persusivo. il contenuto del messaggio.

L'influenza normativa può condurre: all'esclusione sociale. a una accettazione privata della norma individuale. allo spostamento del rischio. a un'accettazione privata della norma di gruppo.

Lo spostamento del rischio è la tendenza degli individui: ad assumere decisioni meno rischiose quando sono in gruppo rispetto a quando sono da soli. ad attribuirsi la colpa di decisioni prese a livello collettivo. a incolpare il gruppo a seguito di decisioni prese individualmente. ad assumere decisioni più rischiose quando sono in gruppo rispetto a quando sono da soli.

Lo studio di Sherif (1936) ha dimostrato che: Le persone assegnate prima alla sessione individuale e poi alla sessione di gruppo non abbandonano la norma individuale assunta nella prima sessione. Le persone assegnate prima alla sessione di gruppo e poi alla sessione individuale abbandonano la norma di gruppo assunta nella prima sessione per convergere verso la norma individuale. le norme individuali cambiano difficilmente, anche a seguito dell'interazione sociale. Le persone assegnate prima alla sessione individuale e poi alla sessione di gruppo abbandonano la norma individuale assunta nella prima sessione per convergere verso la norma di gruppo.

Il fattore più significativo affinché avvenga l'influenza della maggioranza è: il numero delle prove proposte. l'unanimitò della maggioranza. il numero di partecipanti appartenenti al gruppo di maggioranza. il tempo intercorso tra il proprio giudizio e quello espresso dalla maggioranza.

I partecipanti agli esperimenti di Asch ritenevano... di dover infliggere punizioni fisiche a (presunti) allievi. di dover prestare aiuto in una situazione ambigua. di doversi adeguare all'opinione del gruppo. di dover simulare una condizione di detenzione.

Dopo aver subito un'esclusione sociale le persone. si conformano maggiormente alle valutazioni della maggioranza. si conformano in misura minore alle valutazioni della maggioranza. non risentono dell'influenza sociale. si conformano maggiormente alle valutazioni della minoranza.

Tra i motivi che spingono le persone ad aderire a una maggioranza vi sono: la necessità di comprendere la discrepanza tra il proprio punto di vista e quello della maggioranza, l'euristica del consenso, il senso di solitudine. il senso di solitudine, la stima di sé, l'euristica del consenso. la necessità di comprendere la discrepanza fra il proprio punto di vista e quello della maggioranza, la stima di sé e il bisogno di appartenenza. il bisogno di appartenenza, la stima di sé e il senso di solitudine.

L'influenza della maggioranza: svolge un ruolo fondamentale nel favorire i processi di cambiamento sociale. è un'influenza per lo più pubblica e poco profonda. avviene solo nel caso di contatto diretto con il gruppo di maggioranza. è un'influenza per lo più privata e molto profonda.

Secondo Moscovici (1980), la differenza tra gli effetti provocati dall'influenza della minoranza e quelli indotti da una maggioranza è dovuta: all'attivazione di processi qualitativamente differenti: confronto per la maggioranza e convalida per la minoranza. al numero di componenti diciascun gruppo. all'attivazione di processi qualitativamente diffferenti: convalida per la maggioranza e confronto per la minorenne. ai rapporti preesistenti tra i due gruppi.

Tra i fattori che possono ostacolare o facilitare l'influenza della minoranza vi sono: contesto normativo e presenza di un leader. contesto normativo e contatto con la minoranza. presenza di un leader e contatto con la minoranza. numero di partecipanti e contesto normativo.

I miti di legittimazione sono un dispositivo molto potente: di conservazione delle gerarchie sociali. per il cambiamento sociale. per la promozione dell'uguaglianza. per la mobilità sociale.

Secondo Moscovici, quale fattore è essenziale affinché possa verificarsi l'influenza della minoranza?. i contenuti delle idee della minoranza. la coerenza. il rapporto della minoranza con la maggioranza. il numero dei partecipanti della minoranza.

Lo studio di Pérez e Mugny (1987) sull'influenza esercitata dalla maggioranza e dalla minoranza ha dimostrato che: la maggioranza eserrcita maggiore influenza diretta mentre la minoranza esercita un'influenza più indiretta. maggioranza e minoranza esercitano la stessa forma di influenza. la maggioranza esercita meno influenza rispetto alla minoranza quando i partecipanti sono sensibili al tema centrale della comunicazione persuasiva. la maggioranza esercita maggiore influenza indiretta mentre la minoranza esercita un'influenza più diretta.

L'influenza della minoranza. può portare alla conversione privata e profonda delle opinioni del bersaglio. ha un ruolo meno importante rispetto all'influenza esercitata dalla maggioranza. e un'influenza per lo più pubblica e poco profonda. contribuisce al mantenimento dello status quo.

L'effetto modellante porta le persone: ad adottare il comportamento della minoranza ad altri contesti o applicandolo a diversi contenuti. a modellare il proprio comportamento sulla base della loro appartenza a gruppo di maggioranza o minoranzza. ad adottare il comportamento della maggioranza ad altri contesti o applicandolo a diversi contenuti. a modellare il proprio comportamento sulla base del tempo trascorso nel gruppi di apparteneza.

In psicologia sociale, il termine atteggiamento indica: una valutazione soggettiva relativamente durevole nei confronti di un oggetto, persona, evento o situazione. una valutazione soggettiva tendenzialmente instabile nei confronti di un oggetto, persona, evento o situazione. una valutazione tendenzialmente istabile nei confronti di stimoli non sociali. una reazione o azione osservbile, relativamente durevole.

Quale documento parla degli aspetti etici della ricerca in psicologia sociale?. Il DSM. Il Codice internazionale delle buone prassi nella ricerca sociale. Il Codice delle procedure di ricerca con soggetti umani e non umani. Il Codice etico dell'Associazione Italiana di Psicologia.

I partecipanti agli esperimenti di Milgram ritenevano... di dover infliggere punizioni fisiche a (presunti) allievi. di dover simulare una condizione di detenzione. di doversi adeguare all'opinione del gruppo. di dover prestare aiuto in una situazione ambigua.

La teoria dell'autopercezione è stata formulata da... Katz. Pavlov. Zajonc. Bem.

L'approccio funzionale sostiene che: le espressioni facciali delle persone avvengono in funzione di un determinato oggetto o situazione. la formazione di un atteggiamento avviene a partire dal comportamento messo in atto. gli atteggiamenti si formano perché svolgono delle funzioni psicologiche e soddisfano dei bisogni specifici. la formazione degli atteggiamenti avviene tramite processi non consapevoli.

L'effetto della mera esposizione (Zajonc, 1965): non è influenzato dalla valenza negativa, neutra e positiva iniziale nei confronti dell'oggetto di atteggiamento. avviene soltanto quando l'oggetto di atteggiamento è presentato una singola volta e in maniera estremamente positiva. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente neutro e positivo. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente negativo.

Secondo l'effetto della mera esposizione: La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti. La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti.

Gli atteggiamenti impliciti: tutte le altre risposte sono corrette. possono non corrispondere agli atteggiamenti espliciti. sono valutazioni soggettive automatiche e inconsapevoli. si attivano senza alcuno sforzo.

Il credere che fare ginnastica faccia bene alla salute rappresenta: componente comunicativa dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente cognitiva dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente comportamentale dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente affettiva dell'atteggiamento verso la ginnastica.

Le tre componenti che formano un atteggiamento sono. affettiva, valutativa e comportamentale. affettiva, comunicativa e comportamentale. affettiva, comportamentale e cognitiva. comunicativa, affettiva e valutativa.

In psicologia sociale, il termine atteggiamento indica: una valutazione tendenzialmente instabile nei confronti di stimoli non sociali. una valutazione soggettiva relativamente durevole nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una valutazione soggettiva tendenzialmente instabile nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una reazione o azione osservabile, relativamente durevole.

Secondo la teoria dell'autopercezione. non c'è alcune legame fra atteggiamento e comportamento. il modo in cui percepiamo i nostri atteggiamenti determina le azioni che mettiamo in atto. inferiamo i nostri atteggiamenti a partire dai nostri comportamenti. inferiamo i nostri comportamenti a partire dalle nostre convinzioni.

La funzione ego-difensiva degli atteggiamenti prevede che... consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento.

La formazione consapevole degli atteggiamenti è stata descritta da... l'osservazione del comportamento. la mera esposizione. il condizionamento. l'approccio funzionale.

La funzione espressiva dei valori degli atteggiamenti prevede che... permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento.

La funzione conoscitiva degli atteggiamenti prevede che... permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi.

La funzione utilitaristica degli atteggiamenti precede che... permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Intenzione. Comportamento. Emozioni. Cognizioni.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Comportamento. Cognizioni. Emozioni. Consapevolezza.

La C nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Consciousness. Conscious. Controlled. Cognitive.

La B nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Be aware. Behavioural. Behavior. Bridging.

La A nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Affective. Auto. Affection. Automatic.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Emozioni. Comportamento. Cognizioni. Tutte le risposte sono corrette.

Tra i fattori che determinano il legame tra atteggiamento e comportamento vi sono: specificità della misurazione, grado di consapevolezza del comportamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento. specificità della misurazione, forza dell'atteggiamento, grado di consapevolezza del comportamento. specificità dell'atteggiamento, frequenza del comportamento, forza del comportamento e accessibilità dell'atteggiamento. specificità della misurazione, accessibilità e forza dell'atteggiamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento.

Quale fra i seguenti fattori ha a che fare con la relazione fra atteggiamenti e comportamento?. forza. specificità. tutte le altre risposte sono corrette. accessibilità.

Lo studio sul campo condotto da LaPiere (1934) ha messo in evidenza come: non esiste alcuna relazione tra atteggiamento e comportamento. gli atteggiamenti negativi sono più forti degli atteggiamenti positivi nel predire il comportamento. l'atteggiamento è un precursore affidabile del comportamento. la relazione tra atteggiamento e comportamento non è così diretta e lineare.

Il principio di compatibilità nella relazione fra atteggiamenti e comportamenti si compone di: comportamento, target, contesto, emozione. azione, intenzione, emozione. azione, target, contesto, tempo. azione, cognizione, emozione, comportamento.

Secondo la teoria dell'azione ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975): nessuna delle altre risposte è corretta. l'associazione tra atteggiamento e comportamento è diretta e lineare. le intenzioni comportamentali sono il principale antecedente del comportamento. le norme soggettive sono il principale antecedente del comportamento.

La teoria del comportamento pianificato (Ajzen, 1991) è un'estensione della teoria dell'azione ragionata che: esamina la formazione dei comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero il controllo comportamentale percepito. permette di spiegare non solo comportamenti controllati e deliberati ma anche comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero le norme soggettive.

Secondo la teoria della dissonanza cognitiva (Festinger, 1957): la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di attivazione e tensione psicologica. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento viene provata principalmente nel caso di incoerenza fra comportamenti e atteggiamenti deboli e poco importanti. lo stato di dissonanza si manifesta principalmente per comportamenti messi in atto sotto la costrizione di un'autorità. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di equilibrio cognitivo.

Dissonanza cognitiva e persuasione sono due processi distinti in quanto: la dissonanza cognitiva è un processo individuale mentre nella persuasione esiste una fonte che intende modificare gli atteggiamenti degli individui attraverso un messaggio. la dissonanza congitiva avviene nel caso di atteggiamenti deboli mentre la persuasione riguarda atteggiamenti fort degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sugli atteggiamentii mentre la persuasione sui comportamenti degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sui comportamenti mentre la persuasione sugli atteggiamenti degli individui.

Gli atteggiamenti automatici: si basano su processi di pensiero consapevoli. non possono essere modificati. si basano si processi di tipo associativo. a differenza degli atteggiamenti controllati, possono essere modificati.

Il cambiamento della struttura della rete associativa: può essere ottenuto tramite la ripetuta associazione di un oggetto a uno stimolo. consente di modificare atteggiamenti preesistenti. tutte le risposte sono corrette. rappresenta una delle strategie che permettono di cambiare l'atteggiamento automatico.

Lo studio di Hansen e colleghi (2010) sul cambiamento degli atteggiamenti a seguito dell'esposizione a messaggi persuasivi dimostra che: quando le persone sono motivate a resistere ai messaggi persuasivi, sviluppano atteggiamenti più forti. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema possono non essere efficaci per alcuni tipi di persone. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema sono più efficaci dei messaggi positivi. persone con atteggiamenti diversi nei confronti di un oggetto di atteggiamento reagiscono in maniera simile agli stessi messaggi persuasivi.

In condizione di maggiore disponibilità di risorse cognitive: è più probabile che le persone intraprendano un percorso euristico. le persone accettano più velocemente il contenuto del messaggio persuasivo. le persone si concentrano maggiormente sugli indizi euristici. è più probabile che le persone intraprendano un percorso centrale.

Secondo il modello della probabilità dell'informazione (Petty e Cacioppo, 1986) e il modello euristico-sistematico (Chaiken, 1980), in condizioni di alta elaborazione cognitiva: gli atteggiamenti vengono influenzati maggiormente da indici periferici. le argomentazioni deboli producono un cambiamento dell'atteggiamento. il cambiamento dell'atteggiamento dipende da numerosi indizi euristici. gli atteggiamenti vengono influenzati dalla qualità delle argomentazioni.

Secondo Williams James, capostipite della psicologia: americana. lo sviluppo del Sé è lineare e non subisce variazioni. i feedback ricevuti dall'esterno non possono influenzare lo sviluppo del Sé. il Sé si sviluppa attraverso le relazioni con gli altri. il Sé è stabile e si definisce al momento della nascita degli individui.

Mead (1934) individua nel gioco un elemento chiave per lo sviluppo del Sé in quanto: permette al bambino di sviluppare la prospettiva dell'altro generalizzato. tutte le altre risposte sono corrette. permette al bambino di assumere la prospettiva dell'altro. permette al bambino di vedere se stesso dal punto di vista altrui.

Le funzioni del Sé possono essere suddivise in quali tra le seguenti aree?. Autoconoscenza, Sé interpersonale, agenticità del Sé. Autoconoscenza, Sé individuale, Sé interpersonale. Autovalutazione, Sé interpersonale, Agenticità del Sé. Autovalutazione, Sé individuale, Sé interpersonale.

Nella fase di invecchiamento, il Sé dell'individuo: non risente dei cambiamenti dettati dalla specifica fase della vita. decresce ininterrottamente fino alla morte. può subire un processo di rimodellamento. rimane stabile e resiste agli stimoli dell'ambiente esterno.

La teoria dei foci regolatori sostiene che: focus di promozione e focus di prevenzione rappresentano due modalità identiche di approccio agli stati finali desiderati che determinano conseguenze diferenti. il sistema di prevenzione fa rifeirmento l Sé relae mentre il sistema di protezione fra riferimento al Sé ideale. il sistema di prevenzione fa riferimento al Sé normativo, mentre il sistema di promozione fa riferimento al Sé ideale. focus di promozione e focus di prevenzione rappresentano orientamenti situazionali degli individui.

Secondo il sistema di regolazione del Sé denominato "fit regolatorio": Il Sé esplica al meglio le proprie funzioni quando l'orientamento cronico abituale è in linea con le caratteristiche del compito. Il Sé esplica al meglio le proprie funzioni quando c'è un disallineamento tra l'orientamento cronico abituale e le caratteristiche del compito. il sistema di promozione gioca un ruolo importante nel determinare le performance di soggetti nello svolgimento di compiti impegnativi. il sistema di prevenzione gioca un ruolo più importante nel determinare le performance di soggetti nello svolgimento di compiti impegnativi.

Cosa vuole dire "mente proattiva"?. tutte le altre risposte sono esatte. capace di produrre cambiamento. capace di esplorare il passato. capace di pensare.

Un costrutto tipico dell'approccio sociocognitivo è: il costruzionismo. il Sé ideale. il determinismo triadico reciproco. il Sé reale.

Quale delle seguenti funzioni non esprime l'agenticità del Sé?. Autocontrollo. Capacità decisionale. Rispost attiva a situazioni quotidiane. Senso di appartenenza.

Secondo la teoria motivazionale di Bandura (1982), l'autoefficacia percepita: tutte le altre risposte sono corrette. è caratterizzata da una specificità situazionale. può essere estesa a diversi domini. implica che la mente umana sia un apparato proattivo capace di produrre cambiamento.

La pratica meditativa della mindfulness: permette all'individuo di acquisire automatismi per gestire al meglio il tempo e le energie. è focalizzata sulla riflessione circa il futuro. permette di incrementare la consapevolezza dei nostri processi mentali. permette all'individuo di evitare esperienze dolorose concentrandosi su emozioni e sentimenti.

La mindfulness arreca alla persona: cooperatività, senso di autoefficacia, responsabilità. autonomia, cooperatività e autotrascendenza. autonomia, senso di efficacia, riflessività. assertività, competenza, regolazione.

A differenza del senso di colpa, la vergogna: rappresenta uno stato di punizione per aver violato una norma sociale. ha una funzione sociale regolatrice del comportamento morale. nessuna delle altre risposte è corretta. dà luogo a un comportamento di fuga o evitamento.

Le emozioni coscienti del Sé: si basano su attività cognitive che emergono dopo i due anni di vita. sono innate e rimangono stabili nel tempo. sono indipendenti dalle relazioni che l'individuo intrattiene con gli altri. si sviluppano nei primi due anni di vita.

Il termine "schadenfreude" indica: una forma di gelosia che si manifesta in presenza di tre attori. un'emozione di autovalutazione associata a comportamenti conflittuali e non cooperativi. un sentimento di piacere provato quando si assiste ai successi altrui. un sentimento di piacere provato quando si assiet agli insuccessi altrui.

L'attaccamento al luogo: è una sotto-struttura dell'identità di Sé. coglie maggiormente la componente affettiva del legame con i luoghi. è riferito unicamente all'ambiente di residenza. coglie maggiormente gli aspetti sociocognitivi del legamen con i luoghi.

Secondo il paradigma della restorativeness: l'esperienza di un ambiente naturale può avere effetti rigeneranti per l'individuo. il numero degli elementi nuovi inseriti in un ambiente ha un impatto negativo sulla salute e sul benessere degli individui. l'esperienze di un ambiente urbano può avere effetti rigeneranti per l'individuo. luoghi ristrutturati recentemente hanno un impatto positivo sulla salute e sul benessere degli individui.

Tra gli oggetti di interesse della psicologia ambientale vi sono: la spiegazione dei comportamenti proambinetali o sostenibili. gli effetti degli ambienti naturali. i processi e le risposte psicologiche e comportamentali alle proprietà fisico-spaziali degli ambienti. tutte le risposte sono corrette.

I due principali costrutti riguardanti le nostre relazioni con i luoghi sono: la partecipazione all'interno di luogo e l'identità di luogo. l'attaccamento al luogo e le relazioni sociali. l'attaccamento al luogo e l'identità di luogo. l'identità di luogo e l'autostima.

I processi di acculturazione sono: vanno dagli ospitanti agli ospiti. solo teorici. bidirezionali. vanno dagli ospiti agli ospitanti.

Gli individui biculturali sono in grado di abbracciare i valori sia della cultura ospitante che di quella di origine utilizzando ... di entrambe le culture. comportamenti devianti. strategie di coping. identità sociali. processi di assunzione di responsabilità.

Nel processo di acculturazione sono importati: fattori individuali e collettivi. fattori prevalentemente individuali. solo fattori collettivi. solo fattori sociali.

Rispetto all'acculturazione, le ricerche si sono spesso concentrate su ... che questo processo può comportare. valori. bias. effetti positivi. esiti negativi.

La "acculturazione"... si verifica quando individui di culture differenti si trovano in una condizione improvvisa di contatto ravvicinato, con conseguenti cambiamenti negli schemi culturali originali di uno o di entrambi i gruppi. si verifica quando singoli individui di culture differenti si trovano in una condizione non continuativa di contatto ravvicinato, con cambiamenti negli schemi culturali originali di uno o di entrambi i gruppi. nessuna delle altre risposte è corretta. si verifica quando individui di culture differenti si trovano in una condizione continuativa di contatto ravvicinato, con conseguenti cambiamenti negli schemi culturali originali di uno o di entrambi i gruppi.

Il modello neoassociazionista di Berkowitz (1989) rappresenta un importante avanzamento dell'ipotesi della frustrazione-aggressività in quanto sostiene che: la presenza di stimoli associati alla violenza diminuisce l'aggressività. lo stato di frustrazione non è associato all'aggressività. la sola presenza di stimoli associati alla violenza genera un aumento di aggressività. la frustrazione si traduce in comportamento aggressivo in presenza di specifiche condizioni.

Aggredire una persona al fine di rubarle il portafoglio è un esempio di: aggressività strumentale. aggressività ostile. comportamento guidato dalla collera. violenza estrema.

La violenza: è una forma di aggressività. comprende tutte le forme di aggressività ostile. è sinonimo di aggressività. comprende tutte le forme di aggressività strumentale.

Secondo le teorie evoluzionistiche-biologiche: l'aggressività è innata nell'essere umano. tutte le altre risposte sono corrette. i comportamenti aggressivi aiutano la sopravvivenza individuale. i comportamenti aggressivi permettono la trasmissione dei propri geni.

Gli studi che hanno preso in esame il rapporto tra aggressività e genere dimostrano che: tutte le altre risposte sono corrette. la condotta aggressiva varia rispetto al genere soprattutto in termini di espressione. le donne ricorrono più degli uomini a forme di aggressività diretta. gli uomini ricorrono più delle donne a forme di aggressività diretta.

Secondo l'ipotesi della frustrazione-aggressività. l'aggressività viene sempre rivolta alla causa della frustrazione. dopo la messa in atto del comportamento aggressivo, l'individuo vive uno stato di frustrazione. un comportamento aggressivo presuppone uno stato di frustrazione. la frustrazione si traduce in comportamento aggressivo soltanto in presenza di specifiche condizioni.

In psicologia sociale un'azione si definisce aggressiva se: è intenzionale. reca dolore fisico e psicologico alla vittima. è ricolta verso un essere umano. è premeditata.

Tra gli antecedenti individuali dell'aggressività vi sono: ambiente fisico, differenze di genere. fattori biologici, differenze individuali, differenze di genere. differenze di genere, ambiente fisico, tratti di personalità. tratti di personalità, differenze di genere, assunzione di alcool e droghe.

Quale, secondo il Big Five personality model, è il predittore più efficace del comportamento aggressivo?. nessuna delle altre risposte è corretta. l'apertura alle esperienze. l'estroversione. l'amicalità.

Nel corso dei secoli, l'aggressività violenta è: aumentata sensibilmente. aumentata leggermente. rimasta immutata. diminuita sensibilmente.

La seconda fase del General Aggression Model (GAM, 2002): riguarda i processi che definiscono lo stato interno dell'individuo, cioè le emozioni, le valutazioni cognitive e l'attivazione psicologica. si riferisce alla valutazione e ai processi decisionali che possno essere messi in atto a seguito di uno stato di attivazione psicologica. si riferisce alle decisioni comportamentali prese sulla base delle informazioni disponibili. comprende i fattori prossimali, alcuni derivanti dalla situaizone, altri dipendenti dalle persone.

Secondo Bandura (1973), la violenza veicolata attraverso la televisione: tende a falsare la percezione delle persone circa gli effetti del comportamento aggressivo. tende a falsare la percezione che le persone hanno del comportamenti aggressivo tramite il meccanismo della desensibilizzazione. aumenta la consapevolezza delle persone circa gli effetti del comportamento aggressivo. agisce unicamente sulla percezione che le persone hanno delle conseguenze di un gesto aggressivo.

La teoria del trasferimento dell'eccitazione (Zillman, 1979) sostiene che: se due eventi particolarmente rilevanti sono separati da un breve lasso di tempo, l'eccitazione psicologica derivante dal secondo evento può essere trasferita al primo. se due eventi particolarmente rilevanti sono separati da un breve lasso di tempo, l'eccitazione psicologica derivante dal primo evento può essere trasferita al secondo. l'eccitazione psicologica derivante da un evento viene dissipata dalle persone molto rapidamente. nessuna delle altre risposte è corretta.

Quali tra le seguenti rappresenta una strategia di riduzione dell'aggressività basata sulla consapevolezza e sulla concentrazione?. la limitazione dell'esposizione. la rivalutazione cognitiva. la mindfulness. il consumo critico.

L'esperimento del pupazzo Bobo condotto da Bandura (1961) ha mostrato come: i comportamenti aggressivi sono appresi direttamente, osservando il comportamento degli altri. i bambini che avevano osservato lo sperimentatore picchiare il pupazzo non riproducevano i comportamenti osservati. nessuna delle altre risposte è corretta. i comportamenti aggressivi possono essere appresi per imitazione.

Il Social Identity Model of Deindividuation Effects (SIDE model) sostiene che la deindividuazione ha origine: dalla perdita del senso di appartenenza dell'individuo al proprio gruppo. dal rafforzamento della percezione di sé come individuo. dal rafforzamento della percezione di sé come elemento integrante del proprio gruppo. dalla perdita di controllo di Sé.

I risultati ottenuti dall'esperimento del carcere di Stanford sostengono: l'ipotesi situazione del comportamento aggressivo. l'ipotesi disposizionale del comportamento aggressivo. l'importanza del comportamento dei prigionieri nel determinare il comportamento aggressivo delle guardie. l'importanza di fattori di personalità nel determinare il comportamento aggressivo.

I partecipanti all'esperimento di Zimbardo ritenevano... di dover prestare aiuto in una situazione ambigua. di doversi adeguare all'opinione del gruppo. di dover simulare una condizione di detenzione. di dover infliggere punizioni fisiche a (presunti) allievi.

Secondo la teoria del comportamento sociale di Le Bon, gli individui di un gruppo coeso tendono a: rafforzare il loro senso di identità. rafforzare la loro identità personale. perdere l'interesse per il gruppo di appartenenza. perdere la loro identità personale.

I comportamenti di altruismo puro: sono comportamenti prosociali a base empatica. sono comportamenti prosociali a base egoistica. sono comportamenti prosociali motivati a non ottenere compensi per sé. non devono mai comportare un beneficio per chi mette in atto il comportamento prosociale.

La credenza a vivere in un mondo giusto (Lerner, 1980). porta le persone a credere che tutti prima o poi riceveranno aiuto. può limitare la messa in atto di comportamenti prosociali. porta le persone ad aspettarsi che gli altri mettano in atto comportamenti prosociali a loro vantaggio. spinge le persone a mettere in atti comportamenti prosociali.

Secondo la teoria dello scambio sociale, le persone: effettuano un calcolo costo-benficio quando si trovano nella condizione di poter mettere in atto un comportamento prosociale. porta le persone a credere che tutti prima o poi riceveranno aiuto. spinge le persone a mettere in atto comportamenti prosociali. indipendentemente dalla tipologia dello scambio sociale, tendono a mettere in atto comportamenti prosociali.

L'effetto spettatore: fa riferimento al mancato intervento di aiuto nei confronti di una persona in una situazione di emergenza dovuto all'assenza di altre persone. avviene solo nel caso in cui la vittima e una persona consociuta al soggetto. fa riferimento al mancato intervento di aiuto nei confronti di una persona in una situazione di emergenza dovuto alla presenza di altre persone. avviene solo nel caso in cui la vittima e una persona sconsociuta al soggetto.

Secondo la definizione di Batson (1991), il comportamento prosociale indica: un insieme di attività che un individuo mette in atto per scopi personali ma che portano un beneficio a un'altra persona o gruppo. una gamma di attività che hanno l'obiettivo di portare un beneficio all'individuo che la mette in atto. una gamma di attività che portano un beneficio a un'altra persona e anche a se stessi. una gamma di attività che hanno l'obiettivo di portare un beneficio a un'altra persona o gruppo.

L'ipotesi empatia-altruismo (Batson et al., 1981) sostiene che: provare empatia per qualcuno che versa in uno stato di bisogno evoca una motivazione di evitamento. provare empatia per qualcuno che versa in uno stato di bisogno evoca una motivazione altruistica all'aiuto. il raggiungimento dell'obiettivo altruistico non deve portare alcun vantaggio alla persona che aiuta. la risposta empatica verso un membro di un gruppo stigmatizzato è limitata a quel soggetto e non può estendersi ad altre categorie sociali.

Tra le motivazioni egoistiche che portano le persone a mettere in atto comportamenti prosociali c'è: tutte le altre risposte sono corrette. l'evitamento di sanzioni. la ricerca di vantaggi di tipo materiale, personale o sociale. la riduzione dello stato di tensione interno.

Atti di altruismo che hanno l'obiettivo di sostenere il legame di coloro che appartengono alla comunità rientrano nella forma di: altruismo partecipativo. altruismo fiduciario. altruismo comunitario. altruismo normativo.

L'arousal cost-rewarded model (Piliavin, Dovidio, Gaertner e Clark, 1981) sostiene che: il processo cognitivo di valutazione dei costi-benefici associati al prestare o non prestare aiuto e indipendente dai fattori situazionali e dalla caratteristiche di personalità dell'individuo. il grado di arousal è inversamente correlato alla gravità e all'evidenza dell'emergenza. il processo cognitivo di valutazione dei costi-benefici è determinato dalla messa in atto del comportamento prosociale. la messa in atto di un comportamento prosociale è influenzata dall'arousal e dal processo cognitivo di valutazione dei costi-benefici associati al prestare o non prestare aiuto.

Nell'esperimento di Latanè e Darley (1969) denominato la Smoke Situation: la variabile indipendente è il tempo che intercorre tra il momento in cui i partecipanti si accorgono del fumo e quello in cui lasciano la stanza per segnalare quanto sta accadendo. la variabile dipendente è il tempo che intercorre tra il momento in cui i partecipanti si accorgono del fumo e quello in cui lasciano la stanza per segnalare quanto sta accadendo. le condizioni sperimentali vengono create manipolando la quantità di fumo che entra nella stanza. nessuna delle risposte precedenti è corretta.

L'ignoranza pluralistica: indica l'utilizzo di forma di aiuto non appropriate alla natura dell'emergenza. nasce da un mancato interesse a offrire aiuto agli altri. è innescata dal comportamento degli spettatori di fronte a una situazione di emergenza. è innescata dal comportamento della vittima di fronte a una situazione di emergenza.

L'effetto spettatore indica un effetto in virtù del quale una persona: non fornisce aiuto nei contesti rurali o semi-rurali in cui la probabilità che vi siano molte persone nella stessa situazione è minore. non fornisce aiuto perché la vittima presenta delle caratteristiche che inibiscono la risposta di aiuto. non fornisce aiuto perché disinteressata a quanto sta accadendo. non fornisce aiuto perché la situazione in cui si trova presenta delle caratteristiche che inibiscono la risposta di aiuto.

Nell'albero decisionale di aiuto di Latanè e Darley (1970): il primo passo da compiere per innescare il processo di aiuto è interpretare l'evento come un'emergenza. una volta che l'individuo riconosce l'evento come un'emergenza assume in maniera automatica la responsabilità di agire. il primo passo da compiere per innescare il processo di aiuto è notare che sta accadendo qualcosa. l'ignoranza pluralistica agisce nella scelta della forma di aiuto da fornire.

Il volontariato organizzato. viene esplicitamente richiesto all'individuo al fine di contribuite al benessere sociale. non rientra tra le forme di comportamento prosociale in quanto comporta benefici per chi lo mette in atto. viene considerato un comportamento prosociale solo nel caso in cui i costi che comporta per l'individuo che lo mette in atto superano benefici. indica una ricerca individuale volontaria e libera di aiuto a persone in difficoltà.

Al fine di favorire il comportamento prosociale è possibile. assumere la responsabillità dell'aiuto. promuovere la consapvolezza circa il fenomeno della del comportamento prosociale è possibile. promuovere nelle persone l'osservazione di ciò che sta accadendo attono a loro. tutte le risposte precedenti sono corrette.

La norma della responsabilità impone: agli individui di prestare attenzione ai segnali ambigui presenti nell'ambiente. agli individui di basarsi sulle reazioni degli altri prima di intervenire. agli individui di aiutare le persone in difficoltà quando esplicitamente richiesto. di aiutare chi si trova in difficoltà per il semplice fatto che si trova in difficoltà.

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