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PSICOLOGIA SOCIALE L-Z DE GREGORIO 30-34

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PSICOLOGIA SOCIALE L-Z DE GREGORIO 30-34

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PSICOLOGIA SOCIALE L-Z DE GREGORIO 30-34

Creation Date: 2024/04/14

Category: Others

Number of questions: 42

Rating:(3)
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La teoria dell'autopercezione è stata formulata da…. Bem. Pavlov. Zajonc. Katz.

L'approccio funzionale sostiene che: la formazione degli atteggiamenti avviene tramite processi non consapevoli. gli atteggiamenti si formano perché svolgono delle funzioni psicologiche e soddisfano dei bisogni specifici. la formazione di un atteggiamento avviene a partire dal comportamento messo in atto. le espressioni facciali delle persone avvengono in funzione di un determinato oggetto o situazione.

L'effetto della mera esposizione (Zajonc, 1965): avviene soltanto quando l'oggetto di atteggiamento è presentato una singola volta e in maniera estremamente positiva. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente neutro e positivo. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente negativo. non è influenzato dalla valenza negativa, neutra e positiva iniziale nei confronti dell'oggetto di atteggiamento.

Secondo l'effetto della mera esposizione: La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti. La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti.

Gli atteggiamenti impliciti: si attivano senza alcuno sforzo. sono valutazioni soggettive automatiche e inconsapevoli. possono non corrispondere agli atteggiamenti espliciti. tutte le altre risposte sono corrette.

Il credere che fare ginnastica faccia bene alla salute rappresenta: componente comunicativa dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente cognitiva dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente comportamentale dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente affettiva dell'atteggiamento verso la ginnastica.

Le tre componenti che formano un atteggiamento sono. affettiva, valutativa e comportamentale. affettiva, comunicativa e comportamentale. affettiva, comportamentale e cognitiva. comunicativa, affettiva e valutativa.

In psicologia sociale, il termine atteggiamento indica: una valutazione tendenzialmente instabile nei confronti di stimoli non sociali. una valutazione soggettiva relativamente durevole nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una valutazione soggettiva tendenzialmente instabile nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una reazione o azione osservabile, relativamente durevole.

Secondo la teoria dell'autopercezione. non c'è alcune legame fra atteggiamento e comportamento. il modo in cui percepiamo i nostri atteggiamenti determina le azioni che mettiamo in atto. inferiamo i nostri atteggiamenti a partire dai nostri comportamenti. inferiamo i nostri comportamenti a partire dalle nostre convinzioni.

La funzione ego-difensiva degli atteggiamenti prevede che…. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento.

La formazione consapevole degli atteggiamenti è stata descritta da…. la mera esposizione. l'osservazione del comportamento. il condizionamento. l'approccio funzionale.

La funzione espressiva dei valori degli atteggiamenti prevede che…. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento.

La funzione conoscitiva degli atteggiamenti prevede che…. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare. le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi.

La funzione utilitaristica degli atteggiamenti precede che…. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Cognizioni. Emozioni. Comportamento. Intenzione.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Consapevolezza. Emozioni. Cognizioni. Comportamento.

La C nell'ABC degli atteggiamenti sta per…. Cognitive. Controlled. Conscious. Consciousness.

La B nell'ABC degli atteggiamenti sta per…. Bridging. Behavior. Behavioural. Be aware.

La A nell'ABC degli atteggiamenti sta per…. Automatic. Affection. Auto. Affective.

Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Cognizioni. Tutte le risposte sono corrette. Comportamento. Emozioni.

Tra i fattori che determinano il legame tra atteggiamento e comportamento vi sono: specificità della misurazione, grado di consapevolezza del comportamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento. specificità della misurazione, forza dell'atteggiamento, grado di consapevolezza del comportamento. specificità dell'atteggiamento, frequenza del comportamento, forza del comportamento e accessibilità dell'atteggiamento. specificità della misurazione, accessibilità e forza dell'atteggiamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento.

Quale fra i seguenti fattori ha a che fare con la relazione fra atteggiamenti e comportamento?. accessibilità. tutte le altre risposte sono corrette. specificità. forza.

Quale fra i seguenti fattori ha a che fare con la relazione fra atteggiamenti e comportamento?. tempo. forza. specificità. tutte le altre risposte sono corrette.

Lo studio sul campo condotto da LaPiere (1934) ha messo in evidenza come: la relazione tra atteggiamento e comportamento non è così diretta e lineare. l'atteggiamento è un precursore affidabile del comportamento. gli atteggiamenti negativi sono più forti degli atteggiamenti positivi nel predire il comportamento. non esiste alcuna relazione tra atteggiamento e comportamento.

Il principio di compatibilità nella relazione fra atteggiamenti e comportamenti si compone di: azione, cognizione, emozione, comportamento. azione, target, contesto, tempo. azione, intenzione, emozione. comportamento, target, contesto, emozione.

Secondo la teoria dell'azione ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975): nessuna delle altre risposte è corretta. l'associazione tra atteggiamento e comportamento è diretta e lineare. le intenzioni comportamentali sono il principale antecedente del comportamento. le norme soggettive sono il principale antecedente del comportamento.

La teoria del comportamento pianificato (Ajzen, 1991) è un'estensione della teoria dell'azione ragionata che: esamina la formazione dei comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero il controllo comportamentale percepito. permette di spiegare non solo comportamenti controllati e deliberati ma anche comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero le norme soggettive.

Secondo la teoria della dissonanza cognitiva (Festinger, 1957): la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di attivazione e tensione psicologica. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento viene provata principalmente nel caso di incoerenza fra comportamenti e atteggiamenti deboli e poco importanti. lo stato di dissonanza si manifesta principalmente per comportamenti messi in atto sotto la costrizione di un'autorità. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di equilibrio cognitivo.

Dissonanza cognitiva e persuasione sono due processi distinti in quanto: la dissonanza cognitiva è un processo individuale mentre nella persuasione esiste una fonte che intende modificare gli atteggiamenti degli individui attraverso un messaggio. la dissonanza congitiva avviene nel caso di atteggiamenti deboli mentre la persuasione riguarda atteggiamenti fort degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sugli atteggiamentii mentre la persuasione sui comportamenti degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sui comportamenti mentre la persuasione sugli atteggiamenti degli individui.

Gli atteggiamenti automatici: si basano su processi di pensiero consapevoli. non possono essere modificati. si basano si processi di tipo associativo. a differenza degli atteggiamenti controllati, possono essere modificati.

l cambiamento della struttura della rete associativa: può essere ottenuto tramite la ripetuta associazione di un oggetto a uno stimolo. consente di modificare atteggiamenti preesistenti. tutte le risposte sono corrette. rappresenta una delle strategie che permettono di cambiare l'atteggiamento automatico.

Lo studio di Hansen e colleghi (2010) sul cambiamento degli atteggiamenti a seguito dell'esposizione a messaggi persuasivi dimostra che: quando le persone sono motivate a resistere ai messaggi persuasivi, sviluppano atteggiamenti più forti. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema possono non essere efficaci per alcuni tipi di persone. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema sono più efficaci dei messaggi positivi. persone con atteggiamenti diversi nei confronti di un oggetto di atteggiamento reagiscono in maniera simile agli stessi messaggi persuasivi.

In condizione di maggiore disponibilità di risorse cognitive: è più probabile che le persone intraprendano un percorso euristico. le persone accettano più velocemente il contenuto del messaggio persuasivo. le persone si concentrano maggiormente sugli indizi euristici. è più probabile che le persone intraprendano un percorso centrale.

Secondo il modello della probabilità dell'informazione (Petty e Cacioppo, 1986) e il modello euristico-sistematico (Chaiken, 1980), in condizioni di alta elaborazione cognitiva: gli atteggiamenti vengono influenzati maggiormente da indici periferici. le argomentazioni deboli producono un cambiamento dell'atteggiamento. il cambiamento dell'atteggiamento dipende da numerosi indizi euristici. gli atteggiamenti vengono influenzati dalla qualità delle argomentazioni.

Secondo Williams James, capostipite della psicologia: americana. lo sviluppo del Sé è lineare e non subisce variazioni. i feedback ricevuti dall'esterno non possono influenzare lo sviluppo del Sé. il Sé si sviluppa attraverso le relazioni con gli altri. il Sé è stabile e si definisce al momento della nascita degli individui.

Mead (1934) individua nel gioco un elemento chiave per lo sviluppo del Sé in quanto: permette al bambino di sviluppare la prospettiva dell'altro generalizzato. tutte le altre risposte sono corrette. permette al bambino di assumere la prospettiva dell'altro. permette al bambino di vedere se stesso dal punto di vista altrui.

Le funzioni del Sé possono essere suddivise in quali tra le seguenti aree?. Autoconoscenza, Sé interpersonale, agenticità del Sé. Autoconoscenza, Sé individuale, Sé interpersonale. Autovalutazione, Sé interpersonale, Agenticità del Sé. Autovalutazione, Sé individuale, Sé interpersonale.

Nella fase di invecchiamento, il Sé dell'individuo: non risente dei cambiamenti dettati dalla specifica fase della vita. decresce ininterrottamente fino alla morte. può subire un processo di rimodellamento. rimane stabile e resiste agli stimoli dell'ambiente esterno.

La teoria dei foci regolatori sostiene che: focus di promozione e focus di prevenzione rappresentano due modalità identiche di approccio agli stati finali desiderati che determinano conseguenze diferenti. il sistema di prevenzione fa riferimento al Sé normativo, mentre il sistema di promozione fa riferimento al Sé ideale. focus di promozione e focus di prevenzione rappresentano orientamenti situazionali degli individui. il sistema di prevenzione fa rifeirmento l Sé relae mentre il sistema di protezione fra riferimento al Sé ideale.

Secondo il sistema di regolazione del Sé denominato "fit regolatorio": Il Sé esplica al meglio le proprie funzioni quando l'orientamento cronico abituale è in linea con le caratteristiche del compito. Il Sé esplica al meglio le proprie funzioni quando c'è un disallineamento tra l'orientamento cronico abituale e le caratteristiche del compito. il sistema di promozione gioca un ruolo importante nel determinare le performance di soggetti nello svolgimento di compiti impegnativi. il sistema di prevenzione gioca un ruolo più importante nel determinare le performance di soggetti nello svolgimento di compiti impegnativi.

Cosa vuole dire "mente proattiva"?. capace di pensare. capace di esplorare il passato. capace di produrre cambiamento. tutte le altre risposte sono esatte.

Un costrutto tipico dell'approccio sociocognitivo è: il Sé reale. il determinismo triadico reciproco. il Sé ideale. il costruzionismo.

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