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Psicologia sociale

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Psicologia sociale

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Creation Date: 2022/09/25

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La psicologia sociale studia: L'articolazione tra il mondo inconscio e quello conscio. L'articolazione tra il mondo interno e quello esterno. L'articolazione tra il mondo psichico e quello culturale. L'articolazione tra il mondo psichico e quello sociale.

Il seguente Autore, trasponendo il principio di piacere in principio di utilità, spiega come le azioni umane servano a produrre piacere e ad evitare il dolore per le persone: Bentham. Comte. Hegel. Le Bon.

I principali livelli di analisi sono: Culturale, intragruppo, sociale e collettivo. Inconscio, conscio, interpersonale e collettivo. Individuale, sociale, gruppale e collettivo. Intrapsichico, intragruppo, intergruppi e collettivo.

L'Approccio centrato sulla persona viene elaborato da: Bentham. Comte. Hegel. Le Bon.

L'Approccio centrato sul sociale viene elaborato da: Bentham. Comte. Hegel. Le Bon.

Lo scrittore francese Gustave Le Bon pubblica il volume: La psicologia delle folle. La psicologia sociale delle folle. Psicologia delle masse. Psicologia delle masse e analisi dell'Io.

Il primo esperimento di psicologia sociale viene considerato quello di: Auguste Comte. Friedrik Hegel. Norman Triplett. William McDougall.

Max Ringelmann parla di: Collaborazione sociale. Deindividuazione sociale. Pigrizia mentale. Pigrizia sociale.

Il testo 'Introduction to Social Psychology' di William McDougall ha per oggetto: Il mondo sociale. L'influenza del sociale sul comportamento degli individui. L'influenza della cultura sul comportamento degli individui. L'individuo e come questi si pone con il mondo esterno.

Il testo Social Psychology di Edward Alsworth Ross ha per oggetto: L'influenza del sociale sul comportamento degli individui. L'influenza della persona sul comportamento dei gruppi. L'individuo e come questi si pone con il mondo esterno. La persona in relazione con i gruppi sociali.

Secondo Watson la psicologia ha il compito di studiare: Le condizioni obiettive che determinano il comportamento. Le condizioni obiettive che determinano il gruppo. Le condizioni obiettive che determinano il pensiero. Le condizioni obiettive che determinano l'ambiente.

I principali autori del comportamentismo sono: Bruner, Watson e Skinner. Freud, Pavlov e Skinner. Lewin, Pavlov e Skinner. Watson, Pavlov e Skinner.

Il comportamentismo è orientato verso: L'introspezione. L’oggettività. La società. La soggettività.

Pavlov mise a punto il paradigma del: Condizionamento classico. Condizionamento operante. Confronto vantaggioso. Neocomportamentismo.

Il nome di Pavlov è legato alla scoperta del: Apprendimento sociale. Condizionamento operante. Neocomportamentismo. Riflesso condizionato.

Il condizionamento è quel processo che si verifica con l'associazione di: Uno stimolo incondizionato (artificiale) ad uno condizionato (naturale) in un gruppo. Uno stimolo condizionato (artificiale) ad uno incondizionato (naturale) in un organismo. Uno stimolo incondizionato (naturale) ad uno condizionato (artificiale) in un organismo. Uno stimolo condizionato (naturale) ad uno incondizionato (artificiale) in un organismo.

Skinner mise a punto il paradigma del: Apprendimento sociale. Condizionamento classico. Condizionamento operante. Neocomportamentismo.

Il condizionamento operante viene spesso visto come un processo di: Collaborazione sociale. Pigrizia mentale. Selezione adattativa. Selezione disadattiva.

Il merito dell’approccio comportamentista è quello di aver sottolineato il ruolo cruciale che: Il comportamento svolge sul mondo sociale. L’ambiente svolge sulla condotta umana. L’influenza del sociale svolge sul comportamento degli individui. L’influenza della cultura svolge sul comportamento degli individui.

Tra i limiti del comportamentismo troviamo: La tendenza a studiare l'influenza della persona sul comportamento dei gruppi. La tendenza a studiare solo la persona e come questa si pone con il mondo esterno. La tendenza a studiare solo la persona in relazione con i gruppi sociali. La tendenza a studiare unità comportamentali troppo limitate.

L'approccio cognitivista pone al centro dei suoi studi la persona, considerata come: Un corpo da studiare fisiologicamente. Un elaboratore di informazioni. Un insieme di pulsioni. Un insieme mente corpo da studiare fisiologicamente.

Ciò che sta a cuore all’approccio cognitivista sono piuttosto: I comportamenti umani, analizzati in laboratorio. I comportamenti umani nel sociale. I processi cognitivi, analizzati come funzioni organizzative. I processi cognitivi, analizzati in relazione ai gruppi.

Il cognitivismo considera l’organismo come: Introspettivamente attivo. Organizzatore e allo stesso tempo elaboratore di informazioni. Passivo organizzatore di informazioni dall'esterno. Soggettivamente attrattore di informazioni.

La prospettiva cognitivista sottolinea l’importanza dei processi cognitivi come mediatori insostituibili tra: Organismo e condotta. Rinforzi, premi e risposte. Stimoli e risposte. Stimoli, punizioni e comportamento.

Markus e Zajonc (1985) propongono il modello: O-S-O-R (organismo-stimolo-organismo-risposta). O-S-R (organismo-stimolo-risposta). S-R (stimolo risposta). S-R-O (stimolo-risposta-organismo).

Gli stati interni dell’organismo hanno un ruolo: Di mera mediazione tra stimolo e risposta. Di stimolo condizionato. Un ruolo attivo, compiendo una selezione sia degli stimoli che delle risposte. Un ruolo passivo, reagendo agli stimoli e ai rinforzi.

La teoria sociale cognitiva studia l'interazione tra: Apprendimento sociale e gruppi. Cognizione e contesto sociale. Comportamento sociale e pulsioni. Condizionamento e apprendimento.

La Teoria sociale cognitiva recupera e amplia il concetto di: Biofeedback. Feedback. Punizione. Rinforzo.

I giudizi sociali vengono solo in parte influenzati e determinati dagli stimoli esterni in una data situazione, piuttosto dipendono prevalentemente da: L’influenza della cultura. L’influenza sociale. Le conoscenze precedenti. Le pulsioni interne.

Maggiori sono le abilità di elaborazione della persona: Maggiore risulta l’impatto della conoscenza precedente sulle nuove informazioni (elaborazione top-down). Maggiori sono anche le probabilità che nuove informazioni modifichino le conoscenze esistenti (elaborazione bottom-up). Minore risulta l’impatto della conoscenza precedente sulle nuove informazioni (elaborazione top-down). Minori sono anche le probabilità che nuove informazioni modifichino le conoscenze esistenti (elaborazione bottom-up).

Il padre della teoria dell’interazionismo simbolico viene considerato: Albert Bandura. Charles Peirce. George Herbert Mead. William James.

L'interazionismo simbolico si fonda sul presupposto che il comportamento individuale risulti mediato dai: Dai processi cognitivi, analizzati in relazione ai gruppi. Rinforzi che le persone ricevono dalla situazione. Segni che le persone ricevono dalla situazione. Significati che le persone attribuiscono alla situazione.

Il comportamento umano è autoreferenziale, quindi la persona è: Dato dall'insieme di organismo e condotta. Oggetto di apprendimento sociale. Sia soggetto che agisce, che oggetto della propria esperienza. Sia soggetto che percepisce, che oggetto di percezione.

Le persone interagiscono attraverso i significati e le loro risposte reciproche dipendono: Da comportamenti appresi, piuttosto che dall'interpretazione di simboli. Da rinforzi e punizioni apprese socialmente. Dai processi simbolici inconsci. Dalla loro interpretazione di simboli, piuttosto che da comportamenti appresi.

I simboli possiedono due caratteristiche molto importanti: Hanno un significato inconscio e culturalmente condiviso. Hanno un significato inconscio e socialmente condiviso. Hanno un significato personale e possono essere usati in assenza della cosa che significano. Hanno un significato pubblico e possono essere usati in assenza della cosa che significano.

I segni naturali appaiono solo quando la cosa per cui stanno: È assente e inconscia. È assente e socialmente condivisa. È presente, ma mentalmente condivisa. È presente o è in corso.

L’atto è: Condizionato e appreso. L'unità funzionale della condotta. L'unità pulsionale della condotta. Pulsionale e condizionato.

L’atto termina con: Il feedback. L'impulso. La consumazione. La punizione o il rinforzo.

Il concetto del Sé viene a costruirsi attraverso: L’influenza sociale. L’interazione tra l’Io e il Me. L’interazione tra l’Io e il Super Io. Le pulsioni interne.

Attraverso la dinamica ego-alter si realizza la seguente costruzione mentale: Del gioco simbolico. Del Sé sociale. Del Super Io. Dell’altro generalizzato.

Il padre della teoria dell’attaccamento viene considerato: Albert Bandura. Charles Peirce. John Bowly. Mary Ainsworth.

Il padre della teoria dell’attaccamento si ispirò agli studi di: Albert Bandura. Darwin, Harlow, Lorenz. Heghel, Darwin e Lorenz. Mary Ainsworth.

Lo scopo del sistema di attaccamento è: Il nutrimento. L'apprendimento sociale. La percezione della madre. La protezione dai pericoli esterni.

Il comportamento di attaccamento è costituito dalle azioni finalizzate al raggiungimento o al mantenimento di: Comportamenti appresi. Il nutrimento. La vicinanza con la madre. Rinforzi positivi.

Il comportamento di attaccamento comporta: Il pianto e il nutrimento. Il pianto ed il richiamo. Simboli condivisi col care giver. Simboli condivisi socialmente.

L’espressione base sicura descrive l’esperienza della: Protezione materna. Protezione sociale. Pulsione inconscia. Socializzazione primaria.

La Ainsworth mise a punto una procedura di valutazione dello stile di attaccamento: La Base Sicura. La Base Situation. La Strange Mother. La Strange Situation.

Lo stile di attaccamento sicuro viene indicato anche come: Tipo A. Tipo B. Tipo C. Tipo D.

Nello stile "insicuro-evitante" il bambino: Aggredisce la madre. Cerca la madre. Esplora l'ambiente. Evita la madre.

I primi legami di attaccamento vengono progressivamente interiorizzati come: Gioco simbolico. Modelli operanti interni. Modelli operativi interni. Schemi di apprendimento.

Il padre della teoria dell'apprendimento sociale viene considerato: Bandura. Bowly. Pavlov. Skinner.

Nel c.d. Bobo Doll Experiment sono presenti bambini divisi in: 2 gruppi. 3 gruppi. 4 gruppi. 5 gruppi.

Bandura verificò che i bambini che avevano osservato l'adulto picchiare Bobo facevano un maggior uso di giocattoli di tipo: Neutri. Pacifici. Violenti. Violenti e neutri.

L'apprendimento sociale per Bandura è: Classico e/o punitivo. Osservativo e/o rinforzante. Osservativo e/o vicariante. Socializzante e/o cognitivo.

Albert Bandura definisce l'apprendimento come: accomodamento cognitivo e comportamentale. acquisizione di conoscenze attraverso l'elaborazione cognitiva di informazioni. acquisizione di rinforzi e punizioni attraverso l'elaborazione comportamentale. assimilazione e accomodamento cognitivo-comportamentale.

L'apprendimento costituisce un processo che si svolge anche sotto il controllo: Cognitivo. Comportamentale. Gruppale. Materno.

Le persone apprendono allo scopo di ottenere: Feedback sociale. Nutrimento. Protezione. Rinforzo sociale.

Secondo Albert Bandura l'apprendimento si sviluppa attraverso: Il rinforzo, l'insegnamento e l'imitazione. L'osservazione, l'insegnamento e l'imitazione. L'osservazione, l'insegnamento e la simbolizzazione. La punizione, l'insegnamento e l'imitazione.

Tra le caratteristiche che rendono il modello più attraente troviamo: La complessità del comportamento. La valenza affettiva positiva. La valenza cognitiva positiva. La valenza comportamentale positiva.

Tra le capacità importanti per l'apprendimento sociale abbiamo: Gli schemi di apprendimento. I modelli operanti interni. Il gioco simbolico. La simbolizzazione.

Piaget considera la cooperazione sociale come il motore: Dell'attaccamento. Dello sviluppo comportamentale. Dello sviluppo culturale. Dello sviluppo morale.

La fase dell'intelligenza senso-motoria corrisponde al periodo dei: 0/24 mesi. 2/6-7 anni. 6-7/12 anni. 12/16 anni.

Secondo Mead, l'acquisizione del linguaggio rappresenta: Lo strumento che permette alle persone di partecipare ad un atto sociale. Lo strumento principe per la comunicazione di gruppo. Un mezzo per metacomunicare. Uno strumento comunicativo simbolico.

Per Erikson, il seguente stadio comporta l'accettazione dei limiti della vita e l'acquisizione della saggezza, mentre la sua antitesi implica il rimpianto: L'integrità. La disperazione. La generatività. Una crisi psicosociale.

Quale modello dello sviluppo sociale propone Bronfenbrenner: Dell'accomodamento. Dell'attaccamento. Ecologico. Ecologico sociale.

Il microsistema famiglia secondo Bronfenbrenner costituisce: Il filtro tra persona e cultura. Il primo elemento di comunicazione tra persona e gruppo. Il primo elemento di mediazione tra gruppo e mondo circostante. Il primo elemento di mediazione tra persona e mondo circostante.

L'esosistema rappresenta aree della vita sociale alle quali la persona: Non partecipa direttamente. Partecipa direttamente. Partecipa metacomunicando. Partecipa simbolicamente.

Attraverso l'interazione sociale, in particolare grazie a processi di "identificazione con" e di "differenziazione da" gli altri si costruisce: Il Sé gruppale. Il Sé sociale. La metacomunicazione sociale. La mentalità di gruppo.

La consapevolezza del Sé, secondo James, è un concetto articolato in: Un Ego e un Alter. Un Io e un Sé sociale. Un Sé come conoscitore e in un Sé come oggetto di conoscenza. Un Sé e un Me socialmente iterattivi.

Permette alla persona di mantenere la focalizzazione sui contenuti del sé durante i processi di giudizio e memoria: Benefficienza. Confronto vantaggioso. Conservatorismo cognitivo. Egocentralità.

Secondo la teoria del confronto sociale (Festinger, 1954) impariamo a definire il nostro Sé sociale, confrontandoci con: Chi ci circonda. Chi ci somiglia. Chi è diverso da noi. I gruppi sociali.

Per la teoria del confronto sociale, le convinzioni, i sentimenti e comportamenti sono: Intersogettivi. Oggettivi. Sociali. Soggettivi.

Brewers e Gardner (1996, in Crisp et al., 2017) parlano di: Sé individuale, relazionale e collettivo. Sé individuale, relazionale e culturale. Sé individuale, sociale e collettivo. Sé gruppale, relazionale e collettivo.

La tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne è definita: Affiliazione mirata. Interpretazione orientata. Self-handicapping. Self-serving bias.

Permette alla persona di frequentare altri/e che lo/a aiuteranno a sentirsi più sicuro di sé: Affiliazione mirata. Interpretazione orientata. Selezione delle informazioni. Self-serving bias.

Attraverso questo meccanismo la persona garantisce e soddisfa il suo bisogno di unicità: Confronto vantaggioso. Etichettamento eufemistico. Meccanismo di differenziazione dagli altri. Self-serving bias.

La seguente strategia riguarda l'illusione di poter controllare gli eventi: Ottimismo irrealistico. Ottimismo realistico. Selezione delle informazioni. Self-serving bias.

Rappresenta una strategia di autoimpedimento: Etichettamento eufemistico. Selezione delle informazioni. Self-handicapping. Self-serving bias.

Le persone che possiedono uno schema di sé organizzato in termini negativi, di fronte ad un compito di autodescrizione: Sono molto veloci nell’identificare ciò che essi sono. Sono più lenti nel decidere ciò che essi non sono. Sono più lenti nel decidere ciò che essi sono. Usano il self-handicapping.

La definizione e l'articolazione dell'identità implicano lo sviluppo di ulteriori concetti tra i quali: Benefficienza, controllo e autocontrollo delle azioni da parte della persona. Intenzionalità, controllo e autocontrollo delle azioni da parte della persona. Intenzionalità, controllo e disimpegno delle azioni da parte della persona. Selezione, controllo e autocontrollo delle azioni da parte della persona.

L'autoregolazione e l'autocontrollo costituiscono il processo del: Apprendimento osservativo. Attaccamento sicuro. Cognitive self-management. Social Cognition.

L'autoregolazione e l'autocontrollo si riferiscono alla: Autoefficacia. Autoefficacia regolatoria. Metacognizione in azione. Social Cognition.

Una ferma convinzione delle proprie capacità di autoregolazione è alla base della: Capacità di attenzione. Capacità di concentrazione. Capacità di resistenza. Intelligenza.

Bandura distingue tra: Il controllare, il controllo e l'autoregolazione. Il controllare, il controllo e le convinzioni di controllo. Il controllare, l'autocontrollo e le convinzioni di controllo. L'automonitoraggio, il controllo e le convinzioni di controllo.

Il prerequisito per la pianificazione, l’inizio e la regolazione delle azioni guidate e dirette verso obiettivi è: Il costrutto dalle convinzioni di autostima. Il costrutto dalle convinzioni di controllo. Il self-serving bias. La selezione delle informazioni.

Convinzioni di contingenza e convinzioni di competenza compongono le: Convinzioni di confronto. Convinzioni di controllo. Convinzioni di etichettamento eufemistico. Convinzioni di self efficacy.

L’abituazione, il condizionamento classico e il condizionamento strumentale sono: Esperienze di apprendimento. Esperienze di confronto sociale. Esperienze di contingenza. Esperienze di rinforzo.

Secondo quale teoria l’autoregolazione opera attraverso un set di sottofunzioni psicologiche: Teoria del Determinismo Triadico Reciproco di Bandura. Teoria del Determinismo Triadico Reciproco di Bowlby. Teoria dell'attaccamento sociale di Bandura. Teoria dell'Interazionismo Simbolico di Mead.

Le capacità di “riaggiustamento” e ridefinizione delle aspirazioni sulla base dei propri standard di prestazione sono comprese nel: Sistema cognitivo autoregolativo. Sistema comportamentale autoregolativo. Sistema comportamentale autoriferito. Sistema di attaccamento sicuro.

La capacità della persona di individuare degli obiettivi soddisfacenti per sé stessa fa parte del: Sistema cognitivo autoefficace. Sistema cognitivo autoregolativo. Sistema comportamentale autoregolativo. Sistema comportamentale autoriferito.

L'autoefficacia percepita è una credenza: Autoricorsiva e autoriferita. Contesto e compito specifica. Contesto e cultura specifica. Gruppo e compito specifica.

L'autoefficacia percepita è un importante fattore di influenzamento e di mediazione del: L'intelligenza. La autostima. La capacità di concentrazione. La motivazione.

L'autoefficacia percepita: È presente fin dalla nascita ed è biologicamente determinata. È presente fin dalla nascita, ma viene gradatamente modificata nello sviluppo. Non è presente fin dalla nascita, ma viene costruita gradatamente nel corso della vita. Viene costruita gradatamente nel corso della vita anche se è innata.

Tra le fonti dell'autoefficacia troviamo: I simboli culturalmente condivisi. I successi o i fallimenti sperimentati nell’esperienza passata. I vissuti esperiti nell'attaccamento. Il controllare, il controllo e l'autoregolazione.

La grandezza, la forza e la generalizzazione dell’autoefficacia sono: Dimensioni lungo le quali possono variare le aspettative di autoefficacia. Dimensioni lungo le quali possono variare le aspettative di autocontrollo. Il costrutto dalle convinzioni di autostima. Il costrutto dalle convinzioni di controllo.

Il seguente costrutto si riferisce al numero di difficoltà in crescendo che la persona si considera in grado di affrontare: La convinzione di confronto. La convinzione di generalizzazione. La grandezza dell'autocontrollo. La grandezza dell’autoefficacia.

Il seguente costrutto permette di motivare i gruppi al raggiungimento di obiettivi con elevati standard di competenza nei diversi ambiti: L'autoefficacia collettiva. L'autoefficacia di gruppo. L'autoefficacia regolatoria. L'autoefficacia sociale.

Le convinzioni degli alunni e delle alunne circa la propria efficacia nell’apprendimento predicono: Il comportamento prosciale. Il successo lavorativo. L'aumento dei voti e dei successi scolastici. La percentuale di problemi risolti e l’incremento delle abilità di studio.

Le convinzioni degli studenti circa le proprie capacità di affrontare gli impegni scolastici determinano: Il livello di interesse nelle attività di tipo intellettuale. Il livello di interesse nelle attività di tipo sociale. Il successo professionale. Il successo sociale.

La capacità di moderare, diluire e superare le emozioni negative, sia la capacità di godere, condividere e trarre tutti i benefici che possono derivare da emozioni e affetti positivi è: L'ascolto empatico. L'empatia. La competenza affettiva individuale. La competenza emotiva individuale.

Consiste nella costellazione di elementi a cui una persona fa riferimento per sé stessa: Autoefficacia. Autostima. Autoregolazione. Concetto di Sé.

Consiste nel processo soggettivo e duraturo che porta la persona a valutare e apprezzare sé stessa tramite l'auto-approvazione del proprio valore: Autoefficacia. Autostima. Autoregolazione. Concetto di Sè.

Consiste in una valutazione circa le informazioni contenute nel concetto di sé: Autocontrollo. Autoefficacia. Autoregolazione. Autostima.

Secondo Baumeister (1998): L'autocontrollo rappresenta un aspetto valutativo della coscienza riflessiva. L'autoefficacia rappresenta un aspetto valutativo della coscienza riflessiva. L'autoregolazione rappresenta un aspetto valutativo della coscienza riflessiva. L'autostima rappresenta un aspetto valutativo della coscienza riflessiva.

Si tratta di un costrutto contesto e compito specifico: Autoefficacia. Autoregolazione. Autostima. Concetto di Sé.

Le persone utilizzano fondamentalmente tre processi per ricavare elementi di conoscenza sul Sé: L'autoriflessione, l'osservazione dei comportamenti e l'interazione sociale. L'introspezione, l'apprendimento classico e l'interazione sociale. L'introspezione, l'osservazione dei comportamenti e l'interazione gruppale. L'introspezione, l'osservazione dei comportamenti e l'interazione sociale.

Secondo Bandura, il senso di autoefficacia riguarda i giudizi di capacità personale, mentre l’autostima: Riguarda l'autoregolazione. Riguarda giudizi di valore gruppale. Riguarda giudizi di valore personale. Riguarda giudizi di valore sociale.

Rappresenta il processo chiave per comprendere le transizioni identitarie: Il successo lavorativo. La riconsiderazione dell’attenzione. La riconsiderazione dell’autostima. La riconsiderazione dell’impegno.

Tra processi identitari e contenuti del concetto di Sé intercorre una relazione di: Competizione. Interdipendenza. Mediazione. Opposizione.

Il sentimento di identità che può rappresentare: L'elemento unificante attraverso cui superare la separazione tra autocontrollo e autoregolazione. L'elemento unificante attraverso cui superare la separazione tra autoefficacia e autostima. L'elemento unificante attraverso cui superare la separazione tra automonitoraggio e autoregolazione. L'elemento unificante attraverso cui superare la separazione tra identità e concetto di sé.

La spiegazione della condotta, secondo Bandura, si articola nei seguenti elementi: Agentività umana, autoefficacia percepita e disimpegno morale. Agentività umana, autostima e disimpegno morale. Agentività umana, autostima e disimpegno psicologico. Apprendimento, autoefficacia percepita e disimpegno morale.

La caratteristica essenziale dell’agentività umana è: La autostima. La facoltà di generare azioni mirate a determinati scopi. La facoltà di generare azioni sociali. La motivazione d'azione diretta allo scopo.

L’agentività umana riguarda gli atti compiuti: Attraverso l'apprendimento sociale. E biologicamente determinati. Gradatamente nel corso della vita. Intenzionalmente.

Consiste in un meccanismo cognitivo attivato come difesa dell'autostima o come conseguenza della perdita e dell'abbassamento della stessa: Agentività umana. Autoefficacia percepita. Disimpegno morale. Disimpegno psicologico.

Consiste in un insieme di strategie cognitive-sociali per svincolarsi dalle norme e dalla responsabilità: Agentività umana. Autoefficacia percepita. Disimpegno morale. Disimpegno psicologico.

Il seguente meccanismo di disimpegno morale comporta una sostanziale ridefinizione della condotta: Attribuzione di colpa. Etichettamento efufemistico. Giustificazione morale. Minimizzazione delle conseguenze.

Il seguente meccanismo di disimpegno morale provoca una rivalutazione della vittima: Attribuzione di colpa. Etichettamento efufemistico. Giustificazione morale. Minimizzazione delle conseguenze.

Il seguente è un meccanismo che determina una distorsione nella relazione causa – effetto: Attribuzione di colpa. Etichettamento efufemistico. Giustificazione morale. Minimizzazione delle conseguenze.

Sono strettamente collegate con i concetti di rispetto di sé, con l’autocensura preventiva per le azioni che concordano o che viceversa violano i criteri personali: Le influenze cognitive sulla condotta umana. Le influenze regolatrici sulla condotta gruppale. Le influenze regolatrici sulla condotta umana. Le influenze sociali sulla condotta umana.

La Scala del Disimpegno Morale è composta da: 8 item. 16 item. 20 item. 32 item.

Il concetto di "Psicologia Ingenua" è stato introdotto da: Heider. Ross. Seligman. Weiner.

L'errore fondamentale di attribuzione: È il vizio sistematico di attribuire le cause di un comportamento umano alla personalità del singolo. Si manifesta anche a livello linguistico. Suggerisce che l’appartenenza ad un gruppo rende i membri sensibili a sviluppare un errore definitivo di attribuzione. Tende ad essere espresso mediante termini indicatori di disposizioni mentali durature.

Quali sono i due criteri proposti da Weiner: Causalità e Intenzione. Controllabilità e Intenzione. Stabilità e causalità. Stabilità e controllabilità.

L'attribuzione causale: È stata teorizzata da Rotter. È un processo mediante il quale riusciamo ad individuare le cause di azioni ed eventi. Può essere interna o esterna. Riguarda solo le dinamiche di gruppo.

Chi mostra un locus of control esterno: Esercitano un controllo serrato per cambiare gli esiti degli eventi. Ha una forte resistenza allo stress. Potrebbe manifestare tratti ansiosi. Potrebbe manifestare tratti depressivi.

Un limite della teoria dell’inferenza corrispondente di Jones e Davis: Il modello si riferisce unicamente a casi di eteroattribuzione. La teoria non mostra limiti e criticità. Non considera i tratti di personalità. Riguarda i campi applicativi.

Il locus of control può essere: Causale e sistematico. Esterno e causale. Interno ed esterno. Interno e sistematico.

I Bias sono: Atteggiamenti legati alla conoscenza. Il risultato della desiderabilità sociale. Le fasi dell'osservazione. Modalità di giudizio distorte in maniera sistematica.

Le inferenze sull’intenzione dell’attore riguardano: I bias. Il locus of control. La libertà di scelta. La rilevanza edonica.

Le forze personali vengono ricondotte a: I fattori sociali e i fattori non sociali. Il potere e il tentare. Il potere e le pressioni sociali. Il tentare e i fattori sociali.

La cognizione sociale è influenzata da: Gestalt. Il pensiero filosofico. L'approccio psicologico. Teoria del campo di Kurt Lewin.

Il campo psicologico di una persona dipende da: C=S(PA). Dall'ambiente. Dalla persona. S=C(PA).

Le euristiche sono: Atteggiamenti sociali. Cognizioni olistiche. Meccanismi di difesa. Scorciatoie di pensiero.

Vengono utilizzate per valutare velocemente l’appartenenza di qualcosa o qualcuno: Euristiche dell'appartenenza. Euristiche della disponibilità. Euristiche della rappresentatività. Euristiche della simulazione.

Sono utilizzate per formulare ipotesi o immaginare scenari ipotetici relativi alle possibili evoluzioni di un evento: Euristiche dell'appartenenza. Euristiche della rappresentatività. Euristiche della simulazione. Strategie di pensiero.

L'euristica della disponibilità valuta: Emette giudizi. Formulazione di ipotesi. Immaginare scenari. La frequenza.

Le prime informazioni ricevute a livello temporale guidano la percezione e la valutazione della personalità secondo l'effetto: Asch. Dopller. Primacy. Primario.

Prescrive cosa si dovrebbe fare per spiegare le cause del comportamento sociale quando si ha tempo ed elementi a disposizione: Il modello attribuzionale normativo. Il modello attribuzionale paranormativo. Il modello configurazionale. Il modello integrato.

Il padre della teoria del campo è: Deutsch e Gerard. Lewin. Papastamou. Papez e Mungny.

Il seguente modello spiega in che modo le cause variano con gli effetti: Il modello attribuzionale normativo. Il modello attribuzionale paranormativo. Il modello della covarianza. Il modello integrato.

Su quale premessa si fonda il concetto di rappresentazioni sociali: Gli uomini sono in grado di passare dall'apparenza alla realtà per mezzo di una nozione o un'immagine. Gli uomini restano ancorati alle loro convinzioni riguardo realtà e apparenza. Le rappresentazioni sociali sono concetti statici. Non permette lo sviluppo di interazioni e condivisioni sociali.

Il seguente Autore, parlando delle funzioni delle rappresentazioni sociali, ha formulato le tre ipotesi dell’interesse, dell’equilibrio e del controllo: Abric. Flament. Moliner. Moscovici.

Quale funzione è propria del nucleo centrale: Funzione centralizzata. Funzione realistica. Funzione stabilizzatrice. Funzione scientifica.

Lo studio delle rappresentazioni sociali passa attraverso l'analisi di: Ancoraggio e oggettivazione. Ancoraggio e realtà. Logica e apparenza. Realtà e apparenza.

La funzione generatrice: Assicura stabilità e coerenza. Crea o trasforma il significato degli altri elementi periferici di una rappresentazione. Mette in relazione il nucleo centrale con gli aspetti apparenti. Riguarda l'assenza di gerarchia tra i membri di un gruppo.

Gli elementi periferici: Hanno funzione descrittiva legata alle apparenze. Sono concretizzazioni del significato astratto del nucleo centrale. Sono stati teorizzati da Moliner. Sono una componente non negoziabile che determina le rappresentazioni sociali.

L'oggettivazione: È un processo in cui la memoria tende a predominare sulla logica, sul passato e sul presente. Evidenzia l'aspetto iconico di una categoria. Permette la categorizzazione di un oggetto. Presuppone che si possa conoscere solo ciò che è già noto.

Le rappresentazioni sociali: Ricostruiscono la realtà. Risolvono i conflitti tra gruppi. Sono solo individuali. Vengono definite come apparenti.

Nel metodo del rifiuto: Il polo descrittivo è relativo alle definizioni. Si giunge a risposte salienti e socialmente desiderabili. Vengono raccolte tutte le opinioni possibili su un oggetto sociale. Viene chiesto di immaginare l'oggetto della rappresentazione senza attribuirgli alcuna caratteristica particolare.

Le rappresentazioni sociali sono un sistema integrato di: Norme, nozioni e pratiche. Valori, norme e pratiche. Valori, nozioni e feedback. Valori, nozioni e pratiche.

Secondo Thomas e Znaniecki gli atteggiamenti: Rappresentano uno stato mentale dell’individuo verso un valore. Rappresentano valutazioni sommarie. Sono il prodotto delle società. Sono legate agli stati d'animo.

Quali sono i due modi d'interazione: Modi connotati culturalmente e modi apparenti. Modi di dire e modi situati. Modi situati e modi apparenti. Modi situati e modi connotati culturalmente.

Quale tra questi è un processo cognitivo caldo: Accessibilità. Mera esposizione. Motivazione. Osservazione del contesto.

Lo studio di Pontecorvo, Ochs e Fasullo: È basato sulla vicenda della strage di Erba. È stato invalidato. Riguarda i discorsi sul tempo speso in famiglia. Si basa sulle dinamiche delle cene in famiglia.

Secondo LaPiere gli atteggiamenti: Dipendono da norme soggettive. Hanno a che fare con il controllo. Sono svincolati dalla società. Vengono letti come disposizioni mentali decontestualizzate.

La teoria dell’azione ragionata fu proposta da: Bem. Billig. Fishbein e Ajzen. LaPiere.

Gli atteggiamenti secondo Allport: Considerare gli atteggiamenti come uno stato inferibile. Sono da considerarsi come una proprietà dell’individuo. Sono molteplici. Sono strutturalmente incoerenti.

L’atteggiamento dei giovani rispetto l'immigrazione si fonda: Sui giudizi etnici. Sul vissuto di esperienze dirette. Sulla percezione dei ruoli. Sulle categorie di personalità.

La ricerca "Discourses On Family Time" fu condotta da: Bandura. Hannerz. LaPiere. Kremer-Sadlik, Fatigante e FasuloHannerz.

Secondo Billig: Atteggiamenti e contesto sono strettamente legati tra loro. Gli atteggiamenti sono da considerarsi come una proprietà dell’individuo. Gli atteggiamenti sono frutto dell'apprendimento. Gli atteggiamenti sono legati in modo ambivalente.

Da quante componenti è formato il pregiudizio: Una. Due. Tre. Quattro.

Quali di queste non è una componente del pregiudizio individuate da Krech: La componente affettiva. La componente conoscitiva. La componente di ostilità. La tendenza all’azione.

Mazzara spiega l’irrazionalità del pregiudizio secondo: La teoria del dogmatismo e della congruenza delle credenze. La teoria della frustrazione-aggressività. Una prospettiva cognitiva. Una prospettiva psicodinamica.

La teoria del dogmatismo e della congruenza delle credenze: Si basa sul presupposto che le persone privilegiano l’interazione con coloro che condividono le loro idee e opinioni. Si basa sul presupposto che le persone privilegiano l’interazione con coloro che confermano in parte le loro idee e opinioni. Si basa sul presupposto che le persone privilegiano l’interazione con coloro che non condividono le loro idee e opinioni. Si basa sul presupposto che le persone privilegiano l’interazione con l’outgroup.

La base irrazionale del pregiudizio comporta: Difficoltà nel cambiamento di quest’ultimo. Difficoltà sulla tendenza ad agire. Interazioni con l’outgroup. L’assenza di approvazione sociale.

La prospettiva cognitiva sostiene che: I pregiudizi derivino da tratti stabili di personalità. I pregiudizi non aiutino a comprendere la realtà. I pregiudizi siano pre-cognizioni. La frustrazione generi aggressività verso l’oggetto che causa tensione.

Dollard e Miller hanno postulato: L’esistenza di una componente situazionale. La teoria del dogmatismo e della congruenza delle credenze. La teoria della frustrazione-aggressività. Un’integrazione tra fattori percettivi e fattori motivazionali.

La Anderson (2010) ha analizzato i miti e le credenze che tengono in piedi il pregiudizio sottile e lo ha etichettato come: Benign bigotry. Good bigotry. Pregiudizio inoffensivo. Pregiudizio offensivo.

Il «fanatismo benevolo» troverebbe espressione attraverso i: Conflitti. Miti. Pregiudizi inoffensivi. Pregiudizio sottili.

Nasconde una forma invisibile di pregiudizio e un inespugnabile muro ideologico di esclusione sociale: Il mito delle società etniche. Il mito delle società multietniche. Il pregiudizio inoffensivo. Il pregiudizio offensivo.

L’autore che affrontò il concetto di stereotipo per primo fu: Allport. Lippman. Mebane. Tajfel.

Nell’esperimento di Bargh e colleghi (1996) si è studiato: Effetto della profezia che si autoavvera. Modello del continuum. Priming a livello conscio. Priming a livello inconscio.

Rudman e Borgida (1995) hanno suddiviso il campione dell’esperimento in: 2 gruppi, entrambi sperimentali. 2 gruppi, uno sperimentale ed uno di controllo. 3 gruppi, due sperimentali ed uno di controllo. 3 gruppi, uno sperimentale e due di controllo.

Lo stereotipo, si crea attraverso un processo automatico che implica: La classificazione di persone sulla base di caratteristiche comuni (sesso, età, etnia). La classificazione di persone sulla base di caratteristiche differenti (sesso, età, etnia). La funzione di economia del pensiero. La funzione di identità sociale.

La funzione psicodinamica degli stereotipi, permette di: Facilitare il modo di entrare in contatto con la realtà. Proiettare nell’altro tutte le caratteristiche positive di se stessi e del proprio gruppo. Proiettare nell’altro tutto ciò che non si accetta di se stessi o del proprio gruppo;. Sentirsi parte del gruppo di cui si accettano gli stereotipi.

Il modello del continuum descrive: I processi che portano dallo stereotipo all’attribuzione. I processi che portano dallo stereotipo all’individuazione. Le attribuzioni su base disposizionale. Le attribuzioni su base situazionale.

Tajfel parla dello stereotipo come di un processo cognitivo che: Ha valenza negativa ed è presente solo in alcuni individui. Ha valenza positiva ed è presente in ciascun individuo. Non ha né valenza positiva né valenza negativa ed è presente in ciascun individuo. Non ha né valenza positiva né valenza negativa ed è presente solo in alcuni individui.

I processi cognitivi che bloccano la revisione degli stereotipi sono: Attenzione, interpretazione delle informazioni e memorizzazione delle informazioni. Attenzione e selezione. Attenzione, selezione e interpretazione delle informazioni. Attenzione, selezione, interpretazione delle informazioni, memorizzazione delle informazioni.

L’individuo ha maggiore tendenza a percepire: I comportamenti che non confermano le proprie aspettative. Le informazioni che corrispondono ai propri stereotipi. Le informazioni che non corrispondono ai propri stereotipi. Le informazioni contrastanti.

Il meccanismo della "tendenza alla conferma delle ipotesi" dipende: Dall' automatismo. Dalla tendenza a confutare le informazioni in entrata che sono coerenti con lo stereotipo. Dalla tendenza a selezionare le informazioni in entrata che sono coerenti con lo stereotipo. Dalla tendenza ad interpretare le informazioni in entrata che sono coerenti con lo stereotipo.

L’influenza sociale rappresenta un punto focale nella formazione: Dell'autoefficacia collettiva. Dell'autoefficacia della persona. Dell’identità dei gruppi. Dell’identità della persona.

Il primo ad occuparsi della ricerca sui processi di influenza sociale è stato: Allport. Asch. Lewin. Sherif.

Indagò il conformismo nel giudizio di situazioni non ambigue: Allport. Asch. Lewin. Sherif.

Usa un’illusione ottica, nota come effetto autocinetico, in un suo noto esperimento: Allport. Asch. Lewin. Sherif.

Dai risultati del suo esperimento, Sherif ha dedotto che: Il confronto con il gruppo influenza la autoregolazione del singolo, creando una sorta di diffusione percettiva. Il contatto con gli altri influenza la motivazione del singolo, creando una sorta di norma percettiva. Il contatto con gli altri influenza la percezione del singolo, creando una sorta di norma percettiva. Il contrasto con gli altri influenza la percezione del singolo, creando una sorta di norma percettiva.

La situazione sperimentale creata da Asch differisce dagli studi precedenti in quanto: I processi che analizza sono poco chiari. Non risulta essere ambigua, ma chiara. Non risulta essere gruppale, ma individuale. Risulta essere ambigua, non chiara.

Asch ha interpretato i risultati del suo esperimento deducendo che: L'influenza sociale ha valenza negativa ed è presente solo in alcuni individui. L'influenza sociale ha valenza positiva ed è presente in ciascun individuo. La persona definirà il proprio conformismo e quindi il suo giudizio tenendo conto del messaggio morale del gruppo. La persona definirà il proprio comportamento e quindi anche il suo giudizio tenendo conto del messaggio che il gruppo le dà su quella situazione.

La psicologia odierna concorda sull’esistenza dei seguenti fattori che più di altri determinano la tendenza all’uniformità: Attenzione, interpretazione delle informazioni e memorizzazione delle informazioni. Attenzione, selezione, interpretazione delle informazioni, memorizzazione delle informazioni. Il confronto sociale, i modelli, il conformismo e l’autocontrollo. Le norme sociali, i modelli, il confronto sociale e l’autoconsapevolezza.

Quando lo stesso comportamento è adottato da un gran numero di persone parliamo di: Conformismo. Contagio. Contatto. Influenza sociale.

Il senso di autoconsapevolezza (self-awarness) comincia a svilupparsi dai: 6 mesi. 12 mesi. 18 mesi. 24 mesi.

Secondo il seguente meccanismo, in base al consenso ottenuto e all'osservazione delle altre persone, giudichiamo valido o meno il nostro comportamento: Autoefficacia collettiva. Conformismo. Confronto sociale. Identità dei gruppi.

Ci si riferisce a quella sorta di uguaglianza realizzata quando la persona cede alle pressioni sociali che la obbligano ad essere simile alle altre persone: Autoefficacia collettiva. Conformismo. Confronto sociale. Identità dei gruppi.

Rappresentano il bisogno di ognuno di piacere e di essere accettato dalle altre persone che ci circondano: Pressioni conformistiche. Pressioni informative. Pressioni normative. Pressioni paranormative.

Lo scopo dell'esperimento di Milgram era quello di verificare: Fino a che punto un essere umano avrebbe resistito alle pressioni del capro espiatorio. Fino a che punto un essere umano avrebbe resistito alle pressioni del gruppo. Fino a che punto un essere umano si sarebbe spinto nell'infliggere punizioni dolorose ad un innocente. Fino a che punto un gruppo si sarebbe spinto nell'infliggere punizioni dolorose ad un innocente.

In esperimenti successivi a quelli di Milgram sull'autorità e obbedienza è stato dimostrato che: Il contatto con gli altri influenza la percezione del singolo. Il confronto con il gruppo influenza la autoregolazione del singolo. Il sesso dei soggetti è irrilevante. Il sesso dei soggetti è rilevante.

Nella situazione sperimentale di Milgram sull'autorità e obbedienza tutto dipenderebbe da: I processi che analizzano il conformismo. I processi che analizzano il confronto sociale. L'incapacità dei soggetti di contrastare i desideri del "capo". La capacità dei soggetti di contrastare i desideri del "capo".

Per reazione automatica all'autorità Milgram intende: L'influenza sociale su ciascun individuo. L'influenza sociale sul gruppo. La tendenza inconsapevole con cui utilizziamo il confronto sociale come scorciatoia utile per decidere come comportarci in una certa situazione. La tendenza inconsapevole con cui utilizziamo le informazioni che un'autorità riconosciuta come scorciatoia utile per decidere come comportarci in una certa situazione.

La presenza fisica dell'autorità impatta nel seguente modo: Attenzione, interpretazione delle informazioni e memorizzazione delle informazioni predominano. Il confronto sociale, i modelli, il conformismo e l'autocontrollo predominano. Se il capro espiatorio è presente obbediamo di più, se ci controlla qualcuno che ha il potere legittimo, obbediamo meno. Se il leader è presente obbediamo di più, se ci controlla qualcuno che non ha il potere legittimo, obbediamo meno.

La libertà di scelta impatta nel modo seguente: Attraverso il conformismo. Attraverso l'influenza sociale. L'intensità della scossa somministrata aumentava se al soggetto veniva lasciato libero di scegliere quale scossa somministrare. L'intensità della scossa somministrata diminuiva se al soggetto veniva lasciato libero di scegliere quale scossa somministrare.

Il sostegno sociale impatta nel modo seguente: Se c'è sostegno sociale il gruppo che deve obbedire riesce a fare una maggiore opposizione verso l'ordine impartitogli. Se c'è sostegno sociale il soggetto che deve obbedire riesce a fare una maggiore opposizione verso l'ordine impartitogli. Se c'è sostegno sociale il soggetto che deve obbedire riesce a fare una minore opposizione verso l'ordine impartitogli. Se non c'è sostegno sociale il soggetto che deve obbedire riesce a fare una maggiore opposizione verso l'ordine impartitogli.

I concetti fondamentali della definizione di gruppo secondo Lewin: Attitudini e rappresentazioni sociali. Interdipendenza e Affinità. Interdipendenza e totalità dinamica. Totalità dinamica e rappresentazioni sociali.

De Grada definisce un gruppo sociale come caratterizzato da un’elevata gruppalità se: I componenti del gruppo nutrono sentimenti positivi nei confronti degli altri per i membri. I membri sono tenuti insieme da uno scopo. La struttura del gruppo si modifica di continuo per i cambiamenti di soggetti e relazioni. Le relazioni sono di natura intima.

Nell'effetto Ringelmann: Gli individui cooperano tra loro. Gli individui entrano in competizione. Gli individui stabiliscono i ruoli sociali. L’individuo riduce il proprio sforzo circa la sua singola prestazione.

Il dilemma del prigioniero è uno studio di: Durkeim. Forsyth. Lewin. Pruitt e Kimmel.

I principali ruoli all’interno del gruppo sono: Leader, capro espiatorio e collettività. Leader, collettività e membri. Nuovo arrivato, capro espiatorio e leader. Nuovo arrivato, vecchi membri e leader.

Quali tra questi è un fenomeno di gruppo: L'integrazione. Leadership. Orientamento. Pigrizia sociale.

Tra i bisogni che qualsiasi gruppo può soddisfare troviamo: Bisogno di altruismo. Bisogni reciproci. Bisogni di sicurezza. Bisogno di status.

Il campo reciprocamente condiviso è proposto da: Asch. Forsyth. Lewin. Sharif.

Campbell propose: Il dilemma del prigioniero. La teoria del campo. La teoria del conflitto realistico. La teoria dell'identità sociale.

Nel pensiero di gruppo: Esistono i guardiani della mente del gruppo. I membri del gruppo possono competere o cooperare. Il gruppo sceglie con una modalità implicita o esplicita la soluzione tra le tante valutate. La presenza degli altri influenza la nostra capacità di prendere decisioni.

Costituisce la capacità di assumere punti di vista diversi dal proprio: Abilità di role-playing. Abilità di role-taking. Empatia. Interdipendenza.

In quale periodo dello sviluppo progredisce il pensiero di tipo ipotetico-deduttivo: Adolescenza. Preadolescenza. Pubertà. Senso-motorio.

Durante l’adolescenza un elemento di cruciale importanza è costituto da: L’identificazione e dal rispecchiamento negli altri in quanto simili a sé. L’identificazione e dal rispecchiamento nel caregiver. La competizione con gli altri in quanto simili a sé. La cooperazione di gruppo.

Per Bruner (1984) l'apprendimento è essenzialmente un'attività che si svolge in comune e, allo stesso tempo, che coinvolge: La costruzione competitiva della conoscenza. La costruzione cooperativa della conoscenza. La costruzione sociale della conoscenza. La co-costruzione del Sé sociale.

Nel 1984 Damon ha verificato i principi del: L'apprendimento sociale (social learning). L'apprendimento tra pari (peer learning). Peer mentoring. Peer tutoring.

Nell'apprendimento cooperativo l'insegnante ha un ruolo: Di depositario e trasmettitore di conoscenze. Di facilitatore, organizzatore e guida dell’apprendimento. Di leader carismatico. Di orientamento tra pari.

Il modello che si fonda su l'interdipendenza positiva, l'interazione diretta costruttiva, le abilità sociali, la responsabilità individuale e la valutazione del lavoro di gruppo è: Il modello di apprendimento cooperativo del learning together di Damon verificato nel 1984. Il modello di apprendimento cooperativo del learning together elaborato da Damone nel 1996. Il modello di apprendimento cooperativo del learning together elaborato da Johnson et al. nel 1996. Il modello dell'apprendimento tra pari (peer learning) di Damon verificato nel 1984.

La convinzione di saper gestire con efficacia i rapporti interpersonali costituisce un elemento protettivo ai fini del benessere e sviluppo psicologico e sociale in quanto consente: Di instaurare e mantenere relazioni positive di amicizia, di accettazione reciproca e collaborazione, di non resistere alle pressioni trasgressive de gruppo. Di instaurare e mantenere relazioni positive di amicizia, di accettazione reciproca e collaborazione, di resistere alle pressioni trasgressive dei/lle compagni/e. Di mantenere relazioni positive di efficacia, di controllo e collaborazione reciproca, di resistere alle pressioni del gruppo. Di modulare relazioni competitive tra pari, di conflitto e collaborazione, di non resistere alle pressioni del gruppo.

Nella seguente funzione si tenta di assumere in anticipo alcuni comportamenti adulti ritenuti significativi: Di adultità. Di autoefficacia. Di controllo. Di leader carismatico.

Le principali funzioni della trasgressione sono: L'accettazione del gruppo e l'identità. L'esibizione sessuale e il meccanismo fobico. L'esibizione sociale e il meccanismo contro-fobico. L'esibizione sociale e il meccanismo funzionale.

Il leader carismatico: È estremamente dotato di espressività emotiva. Ha una forte autorità. Interviene il meno possibile. Non permette uno sviluppo del gruppo.

Il modello della contingenza: Determina la natura del compito. Enfatizza l'interesse del leader verso le motivazioni. Permette al leader di identificarsi col gruppo. Viene misurato con punteggi LCP.

Secondo gli studi di Stogdill il leader deve mostrare: Autorità e severità. Doti di comando. Fiducia in sé stesso e forte senso d’identità. Potere influente.

Moscovici distingue tra: Autorità e influenza. Gruppi e leader. Potere e autorità. Potere e influenza.

Il leader centrato sul compito: È costantemente concentrato al raggiungimento degli obiettivi. È permissivo. Si concentra sugli aspetti relazionali. Tiene conto delle opinioni del gruppo.

La teoria trasformazionale: È stata proposta da Bales. Non prevede interazione tra leader e gruppo. Pone l'accento verso i bisogni del gruppo. Prevede un leader democratico.

La leadership permissiva: È nominale ma non sostanziale. Comporta aggressità nel gruppo. Permette al gruppo di scegliere le attività da svolgere. Permette al leader di delegare alcuni compiti.

Bales e Slater parlano di: Leader carismatico. Leader socio-emozionale. Leadership autoritaria. Modelli transizionali.

Nel modello situzionista: Il contesto dell’attività determinano differenti richieste di comportamento. Le motivazioni sono da intendere come bisogni. Punta sulla relazione bidirezionale fra leader e membri del gruppo. Si fonda sulla distinzione tra leader centrato sul compito e leader centrato sulle relazioni.

Lo stile autoritario è stato proposto da: Bales. Lewin, Lippit e White. Moscovici. Stogdill.

Il seguente autore, docente dell'Università di Bristol, concentrò i suoi studi sui rapporti intergruppi: Allport. Lewin. Tajfel. Sherif.

Nel seguente esperimento ai partecipanti venivano presentate 8 linee di diversa lunghezza: Allport e Wilkes. Fiske e Wilkes. Tajfel e Sherif. Tajfel e Wilkes.

Nel giudizio sociale la sola divisione in gruppi può creare la sensazione che loro siano «tutti uguali» e diversi da «noi» e dal «nostro gruppo, definita anche: Differenza intercategoriale. Effetto di omogeneità dell’ingroup. Effetto di omogeneità dell’outgroup. Somiglianza intracategoriale.

L'aumento della somiglianza tra persone dello stesso gruppo viene definita: Accentuata somiglianza intercategoriale. Accentuata somiglianza intracategoriale. Costruzione competitiva della conoscenza. Costruzione cooperativa della conoscenza.

L'incremento della differenza di soggetti o oggetti appartenenti a categorie diverse viene definito: Accentuata differenza intercategoriale. Accentuata somiglianza intercategoriale. Accentuata somiglianza intracategoriale. Apprendimento sociale intergruppi.

La tendenza a favorire i comportamenti dell'ingroup e discriminare quelli dell'outgroup viene definita: Accentuata somiglianza intercategoriale. Accentuata somiglianza intracategoriale. Favoritismo per il proprio ingroup. Favoritismo per il proprio gruppo.

Il seguente meccanismo contribuisce in maniera determinante alla formazione di stereotipi distorti: Errore categoriale di attribuzione. Errore di categorizzazione. Errore di stereotipizzazione. Errore fondamentale di attribuzione.

Si caratterizza in termini di rapporti tra gruppi e di consolidamento di credenze preconcette a tutti i membri di un outgroup: Errore di categorizzazione. Il pregiudizio. La categorizzazione. Lo stereotipo.

Il seguente autorte prende le distanze dagli studiosi della personalità e da quei ricercatori della scuola frustrazione aggressività: Allport. Lewin. Sherif. Tajfel.

Ha fondato la propria elaborazione teorica sui risultati di ricerche svolte in campi estivi per ragazzi e ragazze tra il 󈦐 e '52: Allport. Bandura. Lewin. Sherif.

Le tensioni tra cooperazione e competizione intergruppo sono simili alle tensioni tra: Coesione e escalation a livello interpersonale. Coesione e individuazione a livello interpersonale. Fusione e deindividuazione a livello interpersonale. Fusione e individuazione a livello interpersonale.

Molte teorie sulle relazioni intergruppi sostengono che la solidarietà intra gruppo aumenta quando: Sono in corso conflitti intergruppi. Sono in corso conflitti intragruppi. Sono in corso conflitti interpersonali. Sono in corso conflitti tra gruppi e persone.

Il seguente autore sostiene la necessità di individuare un nemico al di fuori del proprio gruppo perché questo sia libero da conflitti: Freud. Lewin. Sherif. Tajfel.

Afferma che è tipico dei dittatori inventare un nemico esterno per convogliare su di esso l’aggressività che si genera all’interno del gruppo sociale che governano: Freud. Lewin. Sherif. Tajfel.

Hanno durata relativamente breve, con obiettivi poco importanti per cui è possibile che le due parti possano trovare una soluzione condivisa: Conflitti intrattabili. Conflitti irrisolvibili. Conflitti risolvibili. Conflitti trattabili.

Sono prolunganti nel tempo, senza possibilità di compromesso tra le parti e con un uso estremo di violenza: Conflitti intrattabili. Conflitti irrisolvibili. Conflitti risolvibili. Conflitti trattabili.

Si tratta di un processo che sottrae alle persone le due qualità che le definiscono come tali (Identità e Comunità): Delegittimazione. Deumanizzazione. Errore di attribuzione. Etichettamento.

L’insufficienza cronica di contatto intergruppi e la scarsa opportunità di incontrare membri reali di un altro gruppo opposto facilitano lo sviluppo del: Pregiudizio del conflitto intragruppo. Pregiudizio del conflitto tra i gruppi. Pregiudizio del conflitto tra persone. Pregiudizio della competizione tra i gruppi.

Gli stereotipi negativi che portano a temere: L’ansia intergruppo immaginata o imprevista. L’ansia intergruppo immaginata o prevista. L’ansia intragruppo immaginata o imprevista. L’ansia intragruppo immaginata o prevista.

L'ipotesi o la teoria del contatto è stata elaborata da: Allport. Bandura. Lewin. Sherif.

La teoria del seguente autore viene definita ontologia deterministica e materialistica: Freud. Hobbes. Lewin. Rousseau.

Secondo Rousseau: Il gruppo corrompe la società. L'uomo corrompe la società. La società corrompe il gruppo. La società corrompe l'uomo.

Per Freud: L'aggressività deriva dalla tensione tra Es e Super-Io. L'aggressività è evitabile assecondando il Super-Io. L'aggressività è inevitabile per la tensione tra eros e pathos. L'aggressività è inevitabile per la tensione tra eros e thanatos.

Per Freud le relazioni sociali sono dominate da una: Aggressività sociale. Frustrazione civile. Frustrazione incivile. Frustrazione sociale.

La persona cerca di affermare sé stessa o il proprio gruppo con l': Aggressività bizzarra. Aggressività criminale. Aggressività sociale. Aggressività strumentale.

Così vengono definiti i comportamenti violenti messi in atto da soggetti psicopatici: Aggressività bizzarra. Aggressività criminale. Aggressività sociale. Aggressività strumentale.

Rappresenta un tipo di violenza di tipo assertivo più che aggressivo: L'aggressività sociale. La violenza bizzarra. La violenza dissociale. La violenza strumentale.

La teoria della “degenerazione” è stata formulata da: Freud. Hobbes. Lombroso. Rousseau.

Diede forma e contenuti ad una classificazione sufficientemente descrittiva ed esaustiva con il termine di “Personalità Psicopatica”: Freud. Lombroso. Rousseau. Schneider.

Secondo Dollard e Miller: Frustrazione e aggressività hanno fra loro un rapporto biunivoco. Frustrazione e aggressività interagiscono socialmente. Pulsioni e aggressività interagiscono socialmente. Pulsioni e conflitti hanno un rapporto biunivoco.

Tutti i sentimenti negativi possono indurre aggressività proprio perché essa è una delle varianti di risposte possibili secondo: Berkowitz. Lewin. Sherif. Tajfel.

L'aggressività per Berkowitz può divenire la risposta predominante solo se si verificano delle particolari condizioni e cioè: Quando si presentano eventi ai quali la persona ha già precedentemente associato una connotazione negativa. Quando si presentano gruppi ai quali la persona ha già precedentemente associato una connotazione negativa. Quando si presentano modelli ai quali la persona ha già precedentemente associato una connotazione negativa. Quando si presentano stimoli ai quali la persona ha già precedentemente associato una connotazione negativa.

Il seguente oggetto è poggiato su un tavolo nell'esperimento di Berkowitz: Un bambolotto/bambola. Un camion/auto. Un fucile/racchetta. Una spada/racchetta.

Riteneva che l'imitazione fosse il principio alla base del comportamento sociale, soprattutto nei grandi gruppi: Freud. Lewin. Sherif. Tarde.

Tentava di spiegare questo fenomeno con la suggestione, da lui ritenuta una sorta di ipnosi collettiva: Le Bon. Lewin. Tajfel. Tarde.

Secondo Piget, lo sviluppo dell'imitazione avviene all'interno dello stadio: Dei conflitti irrisolvibili. Del pensiero concreto. Preoperatorio. Sensomotorio.

Tra i quattro e gli otto mesi (III fase secondo Piaget) non si può parlare di vera e propria imitazione, quanto piuttosto di: Coach training. Errore di attribuzione. Parent control. Parent training.

Second il seguente autore 'gente normale può (…), da un momento all'altro, rendersi complice di un processo di distruzione’: Bandura. Milgram. Sherif. Zimbardo.

Nell'esperimento di Milgram i soggetti erano posti in uno stato: Di ansia da prestazione. Di ansia immaginata o imprevista. Di confusione normativa. Eteronomico.

Implica una diminuita consapevolezza di sé e un'aumentata identificazione e sensitività agli scopi a alle azioni intraprese dal gruppo: L'etichettamento eufemistico. La deindividuazione. La diffusione della responsabilità. Lo stato eteronomico.

Chi è il principale esponente circa gli studi sul bullismo: Bolwby. Ferrington. Fonzi. Olweus.

Una vittima di bullismo può sviluppare a lungo termine: Abuso di sostanze. Comportamenti antisociali. Problemi nell'adattamento socioaffettivo. Ripetute bocciature.

La spedizione ripetuta di messaggi insultanti con l'unico fine di ferire il destinatario si riferisce alle: Molestie. Percosse. Rivelazioni. Violenze.

Cosa guida le azioni aggressive del bullo ansioso: Il senso di fallimento e il bisogno di attenzione 4. L'irrequietezza. La mancata percezione delle conseguenze. Un forte disimpegno morale.

La vittima provocatrice: Ha un carattere risoluto. Presenta sintomi ansiosi e aggressivi. Provoca per aumentare la sicurezza in sé stessa. Solitamente è una persona prudente.

Tra i fattori implicati nello sviluppo di comportamenti aggressivi troviamo: L'uso coercitivo del potere. La dipendenza tra caregiver e bambino. Tratti di personalità dipendente del caregiver. Tratti di personalità evitante del bambino.

Quali di questi tratti è sempre presente nei comportamenti del bullo: Denigrazione. Inganno. Isolamento. Ripetività.

Secondo Fonzi: Bulle e bulli sono ugualmente aggressivi. I bulli usano l'aggressività per danneggiare la vittima. Le bulle prediligono calunnie e ricatti. Le bulle sono meno predisposte a comportamenti aggressivi.

Secondo Olweus la vittima può essere: Complice. Dimessa. Irritabile. Sottomessa.

A livello internazionale per la prevenzione del bullismo si stanno proponendo progetti che si basano su: La restorative justice. Le Life Skill Education. Le Soft Skill Education. Programmi per la deindividuazione dei bulli.

Provò che gli studenti che avevano avvertito dolore immergendo una mano nell'acqua gelata, mostravano più comportamenti aggressivi verso un loro collega: Berkowitz. Milgram. Sherif. Zimbardo.

Ha elaborato per primo la Teoria della deindividuazione: Berkowitz. Le Bon. Milgram. Zimbardo.

Secondo il seguente autore le persone sono capaci sia di razionalità che di censura contro le proprie pulsioni negative, ma perdono il controllo di questa capacità quando si trovano a far parte della folla: Berkowitz. Le Bon. Lewin. Zimbardo.

L'abbigliamento nell'esperimento di Zimbardo poneva entrambi i gruppi in una condizione di: Deindividuazione. Deresponsabilizzazione. Deumanizzazione. Diffusione della responsabilità.

Nell'esperimento carcerario di Stanford, i soggetti assunsero così rapidamente i rispettivi ruoli da costringere: I detenuti a defecare nelle celle. I ricercatori a continuare l'esperimento. I ricercatori a defecare nelle celle. I ricercatori a sospendere l'esperimento.

Nell'esperimento carcerario di Stanford, le persone entrarono nei loro ruoli al punto di: Dimenticare le loro appartenenze e il proprio senso di umanità. Dimenticare le loro identità personali e il proprio senso di umanità. Dimenticare le loro identità personali e il proprio senso di autocontrollo. Dimenticare le loro identità personali e il proprio senso autoregolazione.

Sensazione psicologica caratterizzata dalla riduzione del senso di individualità e di responsabilità personale provata da colui che si sente anonimo in una situazione di gruppo: Deindividuazione. Deresponsabilizzazione. Deumanizzazione. Diffusione della responsabilità.

Il processo di deindividuazione indebolisce: I processi che favoriscono l'espressione di comportamenti distruttivi. i processi che inibiscono l'espressione di comportamenti collaborativi. I processi che inibiscono l'espressione di comportamenti costruttivi. I processi che inibiscono l'espressione di comportamenti distruttivi.

Assumere una funzione di controllo (ruolo istituzionale) sugli altri nell'ambito di una istituzione (carcere), induce ad assumere: Le inibizioni dell'istituzione come valore alternativo a cui il comportamento deve adeguarsi. Le norme e le regole dell'istituzione come unico valore a cui il comportamento deve adeguarsi. Le norme e le regole individuali come unico valore a cui il comportamento deve adeguarsi. Le responsabilità dell'istituzione come unico valore a cui il comportamento deve adeguarsi.

Con stato eteronomico si intende: L'assenza di autonomia comportamentale. L'assenza di responsabilità comportamentale. L'etichettamento eufemistico. La deindividuazione.

Cosa si intende per stato eteronomico: Una condizione in cui i gruppi tendono ad isolare membri esterni. Una condizione in cui un individuo non riesce ad imporre la propria individualità. Una condizione nella quale si estinguono le caratteristiche intellettive in funzione della propagazione del pensiero di massa. Una condizione nella quale una vittima non viene percepita come tale dalla collettività.

L'Effetto Lucifero si fonda a partire: Dal conformismo. Dal disimpegno morale. Dall'errore di attribuzione. Dalla deindividuazione.

Gli studi sull'obbedienza all'autorità sono stati condotti da: Bandura. Heider. Milgram. Zimbardo.

Il sistema politico ed economico in cui si genera l'Effetto Lucifero deve avere: Forti ideologie. Una gerarchia di tipo orizzontale. Una scarsa identità. Una solidità sociale.

Nella deumanizzazione: Gli individui vengono meno ai loro doveri. Le condotte non sono guidate da norme morali. Viene meno il legame di empatia con l’altro. Viene meno la responsabilità individuale.

Secondo la psicologia del male: L'errore di attribuzione genera pregiudizi. Le azioni criminali sono il prodotto delle società. Le azioni crudeli sono l’esito della personalità. Si sovrastimano i fattori disposizionali.

Il sistema sociale: Influenza i fattori ambientali. Influenza i fattori disposizionali. Influenza i fattori psicologici. Influenza i valori sistemici.

Gli studi sul conformismo sono stati condotti da: Asch. Bandura. Milgram. Zimbardo.

Secondo Milgram: Gli individui attuano condotte amorali che possono condurre al processo di deumanizzazione. Il contesto sociale è influenzato da fattori individuali. Il potere della situazione induce le persone a compiere atti antisociali. Situazioni ambientali sfavorevoli possono influenzare negativamente gli individui.

L’eterodirezione: Porta l'individuo a manifestare una personalità di gruppo. Riguarda la diffusione della responsabilità. Si caratterizza per un comportamento riprovevole. Si ottiene poiché l’individuo percepisce il proprio comportamento come non suo.

Tra gli studi sullo sviluppo del comportamento prosociale, uno dei primi esperimenti fu quello di: Allport. Berkowitz. Deutsch e Gerard. Latané e Darley.

Nell'esperimento di Latané e Darley (1968), l'ipotesi era che la probabilità di attuare comportamenti altruistici dipenda anche da fattori relativi a: Al contesto gruppale. La deindividuazione. La relazione. La situazione.

Latané e Darley spiegarono i risultati ottenuti nell'esperimento sullo sviluppo della prosocialità proponendo il concetto di: Attribuzione di responsabilità. Deindividuazione. Diffusione della responsabilità. Negazione della responsabilità.

Il fattore più predittivo del comportamento prosociale di aiuto è la: Diffusione della responsabilità. Deumanizzazione. Percezione della propria autostima. Percezione della propria efficacia.

Ha cercato di dare una spiegazione al comportamento prosociale a partire proprio dal ruolo che in esso gioca l'empatia: Allport. Berkowitz. Hoffman. Latané.

Le persone sono più propense ad aiutare qualcuno se viene percepito: Diverso da sé. Diverso dal gruppo. In difficoltà. Simile a sé.

Secondo Cialdini e coll. i comportamenti prosociali deriverebbero da: La diffusione della responsabilità. La deumanizzazione. Una motivazione alla deresponsabilizzazione. Una motivazione fondamentalmente egoistica.

Secondo la teoria dello sviluppo di Piaget a 2 mesi circa inizia: Il processo che favorisce l'espressione empatica. Il processo che inibisce l'espressione di comportamenti costruttivi. Il superamento dell'egocentrismo radicale. Il superamento dello stadio senso motorio.

I primi segni di autoriconoscimento compaiono: Alla nascita. Trai 6 e i 9 mesi. Trai 9 e i 12 mesi. A un anno.

Il requisito essenziale della risposta empatica è: L'assenza di autonomia comportamentale. La deindividuazione. La differenziazione tra Sé e altro da sé. La differenziazione tra Sé e gruppo.

Tipi di influenza attraverso la comunicazione persuasiva che subiamo quotidianamente: Media e influenza di gruppo. Pubblicità, dibattiti politici, propaganda. Pubblicità, serial, propaganda. Pubblicità, telenovele, propaganda.

Una delle forme di influenza più potente è la: Autocoscienza (self-awareness). Autopersuasione (self-persuasion). Deindividuazione. Persuasione gruppale.

Un’importante distinzione da fare tra tipi di eroismo: A rischio fisico e a rischio personale. A rischio fisico e a rischio sociale. A rischio gruppale e a rischio sociale. A rischio personale e a rischio sociale.

Il fattore motivante che separa il comportamento prosociale e l'altruismo è proprio: L'empatia. La diffusione della responsabilità. La deumanizzazione. La percezione della propria autostima.

Insegnare ai/lle bambini/e a disubbidire all’autorità ingiusta è possibile supportando in loro lo sviluppo delle abilità di: Pensiero critico e la loro assertività. Pensiero logico e la loro assertività. Pensiero logico e la loro creatività. Problem solving e la loro assertività.

Incoraggiare il rispetto delle diversità e l’apprezzamento della variabilità umana è possibile: Riducendo i cosiddetti in-group biases e la discriminazione. Riducendo i cosiddetti in-group biases e le generalizzazioni. Riducendo i cosiddetti out-group biases e la deindividuazione. Riducendo stereotipi e pregiudizi.

Incoraggiare l’ammissione degli errori eventuali aiuta a contrastare: Il conflitto. Il disimpegno morale. La deumanizzazione. La diffusione della responsabilità.

Evitare le situazioni totalizzanti dove si rischia di perdere: Il contatto con il proprio gruppo sociale e con la propria autostima. Il contatto con il proprio sé e con la propria rete di informazioni. Il contatto con il proprio supporto sociale e con la propria rete di informazioni. Il processo che favorisce l'espressione empatica.

Ha messo a punto un programma di 10 passi per costruire la resistenza all’impatto della influenza sociale non desiderata e promuovere la resilienza personale la virtù civica: Allport. Freud. Lewin. Zimbaro.

Non sacrificare mai le libertà personali di base per la promessa di una sicurezza, perché i sacrifici sono reali immediati, mentre la sicurezza è: La differenziazione tra Sé e gruppo. Un concetto astratto, un’illusione distante. Un concetto pericolosamente concreto. Un concetto un’illusione ottica.

E’ uno scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti dotati di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza: Il linguaggio. La CNV. La comunicazione. La pubblicità.

Le due principali funzioni della comunicazione sono: Persuasione gruppale e proposizionale. Proposizionale e grupple. Proposizionale e relazionale. Proposizionale e sociale.

Le caratteristiche fondamentali che concorrono a definire la comunicazione in quanto atto guidato sono: La coesione e l'intenzionalità. La consapevolezza e la coerenza. La consapevolezza e l'intenzionalità. La consapevolezza e l'interdipendenza.

La comunicazione può essere divisa in: CV e CNV. CV e TOM. Linguaggio e CNV. TOM e CNV.

Le somiglianze comunicative tra le varie specie animali possono essere: Omologie e discrasie. Omoplasie e omofobie. Omologie e omoplasie. Sincronie e discrasie.

La capacità di riferirsi a un oggetto o evento esterno in modo da identificarlo con precisione rispetto a possibili alternative per mezzo di determinati segnali convenzionali: Comunicazione autoreferenziale. Comunicazione autoriferita. Comunicazione referenziale. Linguaggio referenziale.

Abilità di attribuire al ricevente della comunicazione stati mentali non direttamente osservabili quali intenzioni, desideri e credenze: Capacità autorappresentazionale. Capacità eterorappresentazionale. Capacità metarappresentazionale. Capacità rappresentazionale.

E’ preponderante rispetto alla funzione del linguaggio: Emisfero destro. Emisfero sinistro. Emisfero sinistro e destro. L'interconnessione tra entrambi gli emisferi.

I tre sistemi interdipendenti deputati alla rappresentazione della comunicazione sono: Concettuale, pragmatico e semantico. Concettuale, strutturale e astratto. Concettuale, strutturale e semantico. Pragmatico, strutturale e semantico.

Il sorriso sociale compare: Dalla nascita. A 3 mesi. A 6 mesi. A 9 mesi.

Tra il 1920 e il 1950 lo studio del linguaggio è stato dominato dalla corrente della: Linguistica strutturale. Pseudolinguistica. Psicolinguistica. Pragmatica della comunicazione.

Negli anni si diffonde la psicolinguistica o linguistica: Generativo-strutturale. Generativo-trasformazionale. Strutturale. Strutturale-trasformazionale.

Fondamentale teorico del versante comportamentista della psicolinguistica è: Bruner. Chomsky. Piaget. Watson.

Con discorso subvocalico si intende: Al di sotto dell’espressione vocale, del tutto interiorizzato. Al di sotto dell’espressione vocale, riflessivo. CV e CNV. TOM e CNV.

Sostenitore di una concezione del bambino come protagonista e, insieme all’adulto, co-protagonista del proprio sviluppo: Bruner. Chomsky. Piaget. Watson.

In questa fase il neonato è predisposto all’elaborazione e alla produzione di suoni che coincidono con strilli finalizzati alla segnalazione di esigenze fisiologiche ed è in grado di riconoscere e distinguere il suono della voce materna: Del linguaggio referenziale. Paralinguistica. Postlinguistica. Prelinguistica.

In questa fase il bambino comincia a comunicare utilizzando una parola per volta scelta secondo uno scopo chiaro: Monosillabica. Paralinguistica. Postlinguistica. Prelinguistica.

In questa fase l’infante combina le parole per formare espressioni semplici di 2-3 elementi, pur essendo ormai in grado di comprendere frasi complesse: Del linguaggio telegrafico. Monosillabica. Paralinguistica. Prelinguistica.

Secondo le Teorie interazioniste lo sviluppo linguistico dipende dall’interazione dinamica tra: Componenti innate e ambientali. Componenti individuali e ambientali. Componenti innate e sociali. Componenti relazionali e ambientali.

Secondo questo autore madre e figlio sviluppano uno stile comunicativo particolare, detto materese o baby talk: Bowlby. Piaget. Schafer. Trevarthen.

Si tratta di un approccio alla conoscenza di stampo: Cognitivista e sistemico. Costruttivista e pragmatico. Costruttivista e sistemico. Pragmatico e comunicativo.

Si tratta di un approccio pragmatico, essenzialmente interpersonale, rivolto al: Raggiungimento di precisi obiettivi. Ricongiungere i sistemi. Rimuginare gli obiettivi. Ristrutturare i sistemi.

L’approccio strategico deve i suoi natali e il suo sviluppo all’opera di: Chomsky. Erickson. Piaget. Watson.

La Scuola di Palo Altob si occupa prevalentemente della funzione: Al di sotto dell’espressione vocale. Aptica della comunicazione. Pragmatica della comunicazione. Semantica della comunicazione.

La pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick, 1967) offre un parallelismo tra: Comunicazione e linguaggio. Comunicazione e matematica. Linguaggio e comunicazione. Linguaggio e matematica.

Il presupposto alla base dell’approccio pragmatico della comunicazione è: L’impossibilità di avere un comportamento. L’impossibilità di non avere un comportamento. La possibilità di avere un comportamento. La possibilità di non avere un comportamento.

Il seguente concetto chiave viene sviluppato dalla teoria cibernetica: Di consenso. Di parallelismo. Di retroazione. Di simmetria.

Secondo il 1° assioma: Non si può che comunicare. Non si può non colludere. Non si può non comunicare. Non si può non cooperare.

Il seguente equivale al messaggio “tu non esisti”: Conferma. Disconferma. Negazione. Rifiuto.

Secondo il 4° assioma la comunicazione può essere: Analogica o ricorsiva. Di feedback. Digitale o analogica. Numerica o digitale.

In questo approccio il linguaggio rappresenta il mezzo di elezione per favorire: Il cambiamento. Il trattamento. La coesione. La consapevolezza.

Nell'approccio strategico, il linguaggio rappresenta il mezzo di elezione per favorire: De-strutturazione del sintomo. De-strutturazione del sistema. Ri-strutturazione dei sistemi. Ri-strutturazione del sintomo.

Al posto di un linguaggio descrittivo e indicativo, tipico della spiegazione e della descrizione delle cose e degli eventi, viene adoperato un: Linguaggio ipnotico e disgiuntivo. Linguaggio ipnotico e ingiuntivo. Linguaggio suggestivo e disgiuntivo. Linguaggio suggestivo e ingiuntivo.

L'utilizzo del linguaggio e del modo in cui la persona si rappresenta e si relaziona con se stesso e con la realtà consiste nella tecnica: Del paradosso. Del ricalco. Dell'ironia. Della prescrizione.

Consente di cambiare lo sfondo concettuale ed emozionale in cui il cliente colloca il suo disagio, ponendolo all'interno di una cornice alternativa: La tecnica del linguaggio suggestivo. La tecnica del paradosso. La tecnica del ricalco. La tecnica della ristrutturazione.

Permette di modificare la rigidità percettiva e reattiva attraverso azioni e comunicazioni paradossali illogiche e impreviste: La tecnica del linguaggio suggestivo. La tecnica del paradosso. La tecnica del ricalco. La tecnica della ristrutturazione.

Tecnica particolarmente indicata con quei soggetti che, invece di pensare a migliorare il proprio comportamento, sono maggiormente interessati a vanificare il lavoro terapeutico: Del linguaggio suggestivo. Del paradosso. Della dichiarazione di impotenza. Della ristrutturazione.

Von Cranach e Harré all'interno della seguente cornice teorica descrivono l'azione come un triangolo concettuale in cui ogni lato rappresenta un livello che si interconnette con gli altri realizzando interazioni gerarchiche e retroattive: Del Determinismo Triadico Reciproco. Del teorema Goal-directed-action (Azione diretta allo scopo o GDA). Dell'azione Comunicativa Deviante. Della Pragmatica della Comunicazione Uman.

De Leo comprende i piani d'azione, scopi o obiettivi, strategie, intenzioni, valori e emozioni con cui la persona prepara e porta avanti l'azione, guidano il comportamento sociale a livello sia conscio che inconscio nella dimensione: Cognizioni coscienti. Cognizioni inconsce. Comportamenti coscienti. Comportamenti incoscienti.

I due aspetti che orientano l'azione trascurati dalla teoria della GDA di Von Cranach (1982) sono: Gli effetti pragmatico-funzionali e gli effetti espressivo-comunicativi. Gli effetti pragmatico-strumentali e gli effetti espressivo-comunicativi. Gli effetti pragmatico-strumentali e gli effetti espressivo-linguistici. Gli effetti pragmatico-strumentali e gli effetti linguistico-comunicativi.

Gli studi sulla spiegazione dell'azione deviante si inseriscono in un'ottica: Interazionista. Psicocostruzionista. Sociocognitivista. Sociocostruzionista.

L'azione deviante comunicativa considera la devianza da un punto di vista: Costruzionista. Ecologico. Relazionale. Sistemico.

L'azione deviante comunicativa ha permesso di cogliere la persona nella sua integrità di sistema complesso in: Comunicazione ipnotico e ingiuntivo. Comunicazione ricorsivamente autoreferenziale. Comunicazione ricorsivamente costruttivista. Comunicazione ricorsivamente sistemica.

De Leo e coll. (2004: 7) considerano la devianza come: Una forma dirompente di discomunicazione. Una forma potente, disfunzionale ed estrema di responsabilità. Una forma potente, particolare ed estrema di comunicazione. Una forma potente, particolare ed estrema di discomunicazione.

Permette di individuare al suo interno la storia personale dell'autore di reato, il significato soggettivo dell'azione rispetto alla continuazione del suo Sé e le sue aspettative circa le conseguenze del suo agire criminoso: Analisi dell'azione criminale di tipo ricorsivo. Analisi dell'azione criminale di tipo sistemico. Analisi dell'azione deviante di tipo sequenziale. Analisi dell'azione deviante di tipo sistemico.

In interazione con gli effetti strumentali anticipati e con i significati sociali convenzionali, orienta il sistema agente e ne organizza il significato dell'azione rispetto ai contesti ed ai sistemi in cui è inserito: La funzione espressivo-comunicazionale. La funzione sistemico-comunicazionale. La funzione strumentale-comunicazionale. La funzione strumentale-espressiva.

I seguenti effetti della comunicazione attraverso i quali ridefinire l'azione stessa, stabilire i ruoli, gli obiettivi ed i poteri sono: Effetti di relazione. Effetti di significato. Effetti di sistema. Effetti strumentali.

Il reo viene definito: Anaffettivo. Attivo generatore di significati. Attivo generatore di sistemi. Passivo generatore di significati.

Sarà possibile arrivare alla goal-directed-action attraverso l'analisi del: I comportamenti coscienti. La narrazione conscia. La narrazione del reo. Le cognizioni inconsce.

Si può considerare un sunto del passato, del presente e del futuro del soggetto deviante: L'azione comunicativa. L'azione ricorsiva. La pragmatica comunicativa. La pratica comunicativa.

Al seguente livello di analisi possiamo avere conflitti di ogni genere (politici, culturali, economici, sociali, storici, etnici, religiosi): Macrolivello. Mesolivello. Microlivello. Livello sistemico.

Rappresenta uno degli elementi fondamentali per capire anche le dinamiche dei conflitti: La comprensione dei processi cognitivi che sottostanno i conflitti. La comprensione dei processi ecologici che sottostanno i conflitti. La comprensione dei processi relazionali che sottostanno i conflitti. La comprensione dei processi sistemici che sottostanno i conflitti.

Secondo Tajfel, i conflitti sono una dimensione: Naturale. Relazionale. Ricorsiva. Sistemica.

Tajfel propone una rappresentazione del comportamento umano posto lungo un continuum teorico, ad un estremo vi è il comportamento interpersonale e all'altro: Il comportamento intergruppi. Il comportamento intersoggettivo. Il comportamento intragruppi. Il comportamento sistemico.

Il meccanismo seguente collega i due estremi del continuum interpersonale/intergruppi: Dell’azione di gruppo. Dell’azione sistemica. Dell’identità. Dell’identificazione.

Secondo Turner, il senso del Noi e lo spirito di solidarietà indicano la formazione di un: Gruppo coeso. Gruppo funzionale. Gruppo interdipendente. Gruppo psicologico.

I conflitti estremi possono essere distinti in: Irrisolvibili e intrattabili. Risolvibili e ingestibili. Risolvibili e intrattabili. Risolvibili e trattabili.

Nei conflitti che vengono percepiti gravi e coinvolgenti perché toccano valori e obiettivi indispensabili per la sopravvivenza e/o l’esistenza dei gruppi stessi e dei soggetti implicati si parla di: Effetto alessitimico. Effetto polarizzante. Effetto totalizzante. Effetto totipotente.

Ha origine dal desiderio di elevare e differenziare il proprio gruppo e/o di sfruttare gli altri gruppi: La deindividuazione. La delegittimazione. La deresponsabilizzazione. La deumanizzazione.

Ridurre la complessità individuale a semplicistiche dicotomie come bene e male può portare alla: La deindividuazione. La delegittimazione. La deresponsabilizzazione. La deumanizzazione.

Consiste nell'attribuzione ad un individuo di caratteristiche basate su aspettative e associazioni riguardanti il gruppo di appartenenza: Pregiudizio. Pregiudizio manifesto. Stereotipo. Stigma sociale.

Consiste in una reazione emotiva nei confronti di un individuo basata su un'opinione nei confronti del gruppo come totalità: Pregiudizio. Pregiudizio manifesto. Stereotipo. Stigma sociale.

L'effetto ultimo del pregiudizio è quello di porre l'oggetto in una posizione: In svantaggio non giustificata dalla sua condotta. In svantaggio non giustificata dalla sua persona. In vantaggio non giustificata dalla sua condotta. In vantaggio non giustificata dalla sua persona.

Rientra tra le forme più indirette di pregiudizio e razzismo: Resistente. Rifiutante. Riluttante. Risolvibile.

L’elemento particolare di queste nuove forme di pregiudizio è il fatto che le persone: Non rinnegano le vecchie espressioni di razzismo e si dichiarano assolutamente egualitarie. Rinnegano le vecchie espressioni di pregiudizi e si dichiarano assolutamente egualitarie. Rinnegano le vecchie espressioni di razzismo e si dichiarano assolutamente egualitarie. Rinnegano le vecchie espressioni di stereotipi e si dichiarano assolutamente egualitarie.

Le caratteristiche del pregiudizio sottile sono: Freddezza e distanza. Freddezza e stigma. Stereotipo e stigma. Stigma e distanza.

Il pregiudizio manifesto si contraddistingue essenzialmente per il: Rifiuto esplicito degli altri gruppi. Rifiuto esplicito degli altri individui. Rifiuto implicito degli altri gruppi. Rifiuto implicito degli altri individui.

La tendenza a considerare l'esistenza caratterizzata dalla competizione tra gruppi e dal desiderio di sostenere il dominio dei gruppi superiori su quelli inferiori è: L'orientamento alla dominanza gruppale. L'orientamento alla dominanza dell'ingroup. L'orientamento alla dominanza sociale. L'orientamento alla sudditanza sociale.

Consiste nella reazione di rabbia e paura verso gli omosessuali: L'omofobia. L'omonegatività. La deindividuazione. La deumanizzazione.

La persona appartenente a minoranze sessuali, sottoposta all'idea secondo la quale l'omosessualità è negativa, introietta dentro di sé un'avversione nei confronti dei propri desideri, della propria identità e verso la stessa cultura gay e lesbica in cui non si sente di riconoscersi, sviluppando: L'omofobia interiorizzata. L'omonegatività interiorizzata. La deindividuazione. La deumanizzazione.

Sostiene che il discorso sia l'azione sociale compiuta da coloro che utilizzano il linguaggio per comunicare fra loro e nell'ambito della società e della cultura: Bandura. Bruner. Lewin. van Dijk.

Consiste in un processo continuo e fluido che cresce e si rafforza confrontandosi con la diversità degli altri: L'identità culturale. L'identità gruppale. L'identità personale. L'identità sociale.

È divenuto una realtà data delle società contemporanee: Il pluralismo culturale. Il pluralismo multiculturale. Il pluralismo sociale. La multiculturalità.

Viene considerato un Sé autonomo, i cui confini rispetto agli altri sono ben delineati e chiari: Il Sé dipendente. Il Sé indipendente. Il Sé interdipendente. Il Sé sociale.

Viene considerato in termini di esclusività, irripetibilità e indipendenza, per cui i pensieri, le emozioni e le abilità sono stabili e poco condizionati dal contesto: Il concetto di interdipendenza. Il concetto di unicità. Il Sé indipendente. Il Sé sociale.

La persona si sente parte integrante del contesto e presenta un Sé fluido, flessibile e impegnato nel contesto in cui vive: Il Sé dipendente. Il Sé indipendente. Il Sé interdipendente. Il Sé sociale.

La critica fondamentale a questi due Sé (indipendente e interdipendente) riguarda: Il rifiuto esplicito degli altri individui. Il rifiuto implicito degli altri gruppi. L'aspetto dicotomico e la distinzione fra i due gruppi. L'aspetto dicotomico e la netta distinzione fra i due concetti.

Rimanda alla coabitazione di etnie diverse: Intercultura. Interdipendenza. Multiculturalismo. Pluricultura.

Comporta la celebrazione delle culture intese come patrimonio etnico e come marcatori simbolici dei gruppi: Multiculturalismo implicito. Multiculturalismo simbolico. Multiculturalismo strumentale. Multiculturalismo strutturale.

Rappresenta attualmente un atteggiamento normativo su come il multiculturalismo debba essere attuato: Multiculturalismo dialogico. Multiculturalismo simbolico. Multiculturalismo strumentale. Multiculturalismo strutturale.

Studia il comportamento umano e il benessere delle persone in relazione alle caratteristiche fisiche e sociali degli ambienti: Psicologia ambientale. Psicologia architettonica. Psicologia sociale. Psicologia socio-ambientale.

Richiede un esame approfondito (valutazioni) delle reazioni degli occupanti/fruitori/utilizzatori in merito agli spazi: Psicologia ambientale. Psicologia architettonica. Psicologia sociale. Psicologia socio-ambientale.

La percezione visiva, e in particolare quella relativa al colore, corrisponde alla sintesi di due diversi processi: Bottom-down e top-up. Bottom-up e top-down. Percettivo e visivo. Up-down e Top-bottom.

La tendenza a considerare un oggetto dello stesso colore anche in seguito a un cambiamento della luce da esso riflessa è: Fenomeno della costanza del colore. Fenomeno della costanza della percezione. Fenomeno della costanza percettiva-visiva. Fenomeno della costanza della visione.

Secondo tale prospettiva, un oggetto (o uno spazio) ben progettato è quello capace di “farsi capire”, di risuonare a prima vista: Fenomeno dell'affordance positivo. Fenomeno della costanza. Percezione dell’affordance. Percezione dell’unicità.

Nella ricerca condotta da Eysenck, la maggior parte dei soggetti coinvolti nello studio preferiva il colore: Blu. Rosa. Rosso. Verde.

Nella ricerca di Carruthers e coll. (2010), il 72% dei partecipanti aveva valutato come positivo il colore: Blu. Giallo. Rosso. Verde.

Rispetto alle differenze di genere, Valdez e Mehrabian (1994) hanno osservato che le donne: Preferiscono i colori caldi. Preferiscono il rosa. Sembrerebbero essere più sensibili alle tonalità di colore rispetto agli uomini. Sembrerebbero essere più sensibili alle variazioni di colore rispetto agli uomini.

Hill e Barton (2005) hanno osservato che, a parità di altri fattori, vestire un completo rosso può: Aumentare le pulsazioni. Creare un calo nelle prestazioni ottenute. Incentivare una squadra alla vittoria. Modificare il ritmo delle funzioni del sistema nervoso.

Una ricerca su una particolare sfumatura di rosa (“Baker Miller”) ha mostrato: Di aumentare le pulsazioni. Di modificare il ritmo delle funzioni del sistema nervoso. Effetti calmanti sulla popolazione carceraria. Effetti calmanti sulla popolazione scolastica.

In inglese il termine per definire gli ambienti interni è “Atmospheric” traducibile come: Ambiente atmosferico. Ambiente psico-sensoriale. Ambiente sensoriale. Contesto sensoriale.

Gli studi in psicologia ambientale di Baker (1986) hanno permesso di dimostrare: Come non sia possibile influenzare il comportamento del consumatore attraverso informazioni apparentemente casuali. Come sia possibile influenzare il comportamento del consumatore attraverso informazioni apparentemente casuali. Come sia possibile influenzare il comportamento del consumatore attraverso informazioni concasuali. Come sia possibile influenzare il comportamento del consumatore attraverso informazioni personali.

Secondo Lammers (2003) i responsabili di bar e discoteche avrebbero tutto l’interesse a diffondere musiche dal ritmo sostenuto al fine di spingere i clienti a: Consumare più lentamente e probabilmente in quantità maggiori. Consumare più lentamente e probabilmente in quantità minori. Consumare più velocemente e probabilmente in quantità maggiori. Consumare più velocemente e probabilmente in quantità minori.

Da un altro studio (Cain-Smith e Curnow, 1966) è emerso che il tempo che un potenziale acquirente trascorre nel negozio è minore in condizione di: Notevole luce diffusa. Notevole profumo diffuso. Volume alto della musica diffusa. Volume basso della musica diffusa.

Uno studio, volto ad indagare il comportamento di acquisto (Hui e Dube, 1997), ha messo in evidenza come la musica, oltre a fungere da antistress, abbia un impatto positivo sull’emozione del cliente e la sua percezione, tale da elicitare: Il fenomeno dell'affordance positivo. La percezione dell’unicità. Un comportamento più rilassato. Un comportamento tendente all’acquisto.

Nella ricerca di McCraty et al. (1996) è emerso che le donne: Trovavano un negozio più nuovo e più di lusso se in esso il tempo della musica era soft. Trovavano un negozio più piacevole e più di economico se in esso il tempo della musica era lento. Trovavano un negozio più piacevole e più di lusso se in esso il tempo della musica era lento. Trovavano un negozio più piacevole e più di lusso se in esso il tempo della musica era veloce.

Nella ricerca di McCraty et al. (1996) è emerso che: Il colore sarebbe un antistress rapido e a buon prezzo. La musica rock sarebbe un antistress rapido e a buon prezzo. La musica sarebbe un antistress rapido e a buon prezzo. La radio sarebbe un antistress rapido e a buon prezzo.

Si riferisce alle relazioni a lungo termine che le aziende mirano ad instaurare al fine di conquistare nuovi clienti: Il termine "Atmospheric". Il termine “fidelity”. Il termine “marketing”. Il termine “socio-fidelity”.

I risultati di Wright e coll. (2009) suggeriscono che l’atmosfera può contribuire all'arricchimento: Cognitivo fino al punto in cui essa diviene una distrazione. E aumentare le pulsazioni. E creare un calo nelle prestazioni ottenute. Emotivo fino al punto in cui essa diviene una distrazione.

L’ambiente scolastico secondo Malaguzzi non è un elemento neutro nel processo di apprendimento, poiché le sue caratteristiche fisiche equivalgono a: Una palestra psico-sociale. Una palestra sociale. Un “secondo insegnante”. Un “terzo insegnante”.

Il seguente termine cercare di descrivere una forma di amore e sensibilità verso la natura e gli esseri viventi: Biofilia. Biolife. Zoofinia. Zoolife.

La capacità di rigenerazione cognitiva da parte degli ambienti fisici e di facilitare il recupero dallo stress psicofisico e dalla fatica mentale: Biofilia. Restaurativeness. Restorativeness. Welness.

Visione olistica del processo di salute che tiene conto della costante interazione tra fattori biologici, psicologici, socio-culturali ed ecologici: Concetto di restorativeness. Concetto di rigenerazione. Concetto di salutogenesi. Concetto di welness.

MacKerron e Mourato (2013) hanno trovato una correlazione positiva tra l’esposizione ad ambienti verdi o naturali nella vita quotidiana e il senso di: Benessere soggettivo momentaneo (Subjective WellBeing). Concetto di restorativeness. Concetto di rigenerazione. Concetto di salutogenesi.

Le diverse caratteristiche percettive rendono i contesti acquatici maggiormente capaci di elicitare: Il fenomeno dell'affordance positivo. La percezione dell’unicità. Stati positivi sulla sfera emotiva. Un comportamento più rilassato.

La presenza di uno spazio blu in un contesto urbano può migliorare: La piacevolezza di un negozio. La piacevolezza e la percezione del lusso. La socializzazione. Lo stato d’animo e ridurre lo stress.

La percezione di restorativeness è altamente correlata con: Il colore come antistress. La musica come antistress rapido e a buon prezzo. La vicinanza ad uno spazio blu. La vicinanza ad uno spazio costruito.

Installando una fontana all’interno di un corridoio di un centro commerciale per poterne osservare gli effetti sui passanti è stato rilevato che, quando la fontana era piena di acqua: I clienti si fidelizzavano. La durata della sosta dei gruppi nelle zone adiacenti era stabile. La durata della sosta dei passanti nelle zone adiacenti aumentava. La durata della sosta dei passanti nelle zone adiacenti diminuiva.

Introdurre una moderata quantità di erba e piante lungo i bordi dell'acqua sembrerebbe: Aumentare le pulsazioni e l'attivazione. Migliorare la qualità percepita dell'ambiente acquatico. Migliorare la qualità percepita dell'ambiente verde. Migliorare lo sviluppo cognitivo fino al punto in cui diviene una distrazione.

La presenza di pesci nelle acque delle fontane o delle piscine ornamentali è stata spesso: Gradita e vista come fattore in grado di ridurre la pressione sanguigna. Gradita e vista come fattore in grado di ridurre lo stress. Utile per il marketing. Utile per le ricerche di psicologia sociale.

Una corretta illuminazione delle aree di lavoro (non troppo elevata, ma neanche troppo tenue) influisce: Sul buon umore dei leader e sulla loro salute psicofisica. Sul buon umore dei lavoratori e sulla loro salute psicofisica. Sul rendimento dei lavoratori e sulla loro salute psicofisica. Sul rendimento dei leader e sulla loro salute psicofisica.

Küller e coll. (2006) ha dimostrato come all’interno della propria postazione di lavoro fosse possibile, variado l’intensità luminosa, influenzare fortemente: Il rendimento. L'attenzione. L’umore. La pressione sanguigna.

Secondo Areni e Kim (1994), una fonte di luce può aiutare a: Canalizzare il rendimento di una persona. Canalizzare l’attenzione di una persona verso un determinato elemento. Impattare positivamente sul concetto di restorativeness. Impattare sul concetto di rigenerazione.

Un ambiente destinato all’apprendimento dovrebbe essere: Non essere troppo monotono. Prevedibile e comprensibile nelle sue funzioni. Statico. Verde.

Secondo Bonaiuto e coll. (2004) gli arredi vanno disposti: Al centro delle stanze, anziché lungo le pareti. Lungo le pareti, anziché al centro delle stanze. Secondo il fenomeno dell'affordance positivo. Secondo la percezione dell’unicità.

In uno studio di Gifford (2007) i punteggi del Q.I. erano di 26 punti maggiori se ottenuti in stanze dipinte con: Colori brillanti (giallo, arancio o blu). Colori spenti (nero o grigio). Colori tenuti. Colori vivaci.

Secondo Pellegrini (1985), le variazioni del tono del colore all’interno di un ambiente lavorativo sono spesso associate ad un aumento dei comportamenti: Accoglienti. Collaborativi. Cooperativi. Interdipendenti.

La seguente disciplina abbraccia molte aree di ricerca e discipline psicologiche che vanno dalla psicologia generale, alla psicologia sociale, alle neuroscienze: La psicologia ambientale. La psicologia architettonica. La Restorativeness. La SociaWellBeing.

La seguente disciplina studia il comportamento umano e il benessere delle persone in relazione alle caratteristiche fisiche e sociali degli ambienti: La psicologia ambientale. La psicologia architettonica. La Restorativeness. La SociaWellBeing.

La psicologia ambientale è utile per: Capire le esigenze (desideri, bisogni, ecc.) di chi progetta i luoghi. Capire le esigenze (desideri, bisogni, ecc.) di chi usa i luoghi. Capire le utilità sociali dei luoghi. Pesare l'uso dei luoghi.

Il criminale con rabbia pervasiva mostra: Una concezione distorta della donna e della sessualità. Una inclinazione ad infliggere traumi fisici alla vittima. Una rabbia scaricata attraverso minacce. Una totale disinibizione nel commettere una violenza sessuale.

Nel mesolivello del giudizio delle distorsioni cognitive: Si evidenzia il rapporto il rapporto tra i progetti di vita e condizioni ambientali. Si evidenziano le credenze, valori ed azioni. Si evidenziano le relazioni tra autore e ambiente socioculturale. Si evidenziano le relazioni tra autore e vittima.

Douglas distingue tra criminale: Con rabbia pervasiva e palesemente sadico. Organizzato e disorganizzato. Sadico e psicopatico. Violento e Sadico.

Il modello del giudizio delle distorsioni cognitive è stato proposto da: De Luca. Douglas. Knight e Prentky. Ward Gannon e Keown.

Una caratteristica dei serial killer riguarda: Condotte antisociali. Il bisogno di esperire piacere sessuale. Il narcisismo maligno. L'incapacità di intendere e volere.

La terapia farmacologica per il trattamento degli stupratori riguarda: Anticonvulsivi. Antiepilettici. Benzodiazepine. Gli analoghi del GnRH.

Attraverso gli agiti violenti il serial killer: Cerca di affermare il proprio Io. Esperisce il bisogno di essere amato. Rivaluta la propria autostima. Soddisfa il proprio bisogno di rapporti sessuali.

A partire dalla Integrated Theory of Sexual Offending sono emersi: Fattori di sviluppo cerebrale e fattori ecologici. Fattori psicologici e fattori sociali. Fattori sociali e demografici. Fattori sociali e fattori ecologici.

Gli elementi cardine dei sex offender sono: Controllo e bisogno di autostima. Controllo e umiliazione. Potere e bisogno di autostima. Potere e dominazione.

Chi rappresenta il profilo del serial killer sessuale: Criminale con rabbia pervasiva. Criminale palesemente sadico. Non criminale sadico latente. Non criminale-sessuale non sadico.

Wilson si rifà: Ai bisogni progressivi di Maslow. Alla banalità del male. Alla psicologia investigativa. Alla teoria bad cold and dangerous.

Le variazioni dimensionali dell’amigdala: Implicano la totale assenza di rimorso. Porta gli individui ad essere pericolosi. Si riferiscono alla risposta emozionale nei contesti sociali. Sono legate alla sociopatia.

I criminali psicopatici mostrano: Bassa resistenza allo stress. Estrema impulsività. Scarsa pianificazione. Scarso interesse nelle persone.

Hanna Arendt sosteneva che l'assenza di responsabilità: Delegittima l'autore di reato. Non permette l'autoregolamentazione. Non prevede una dimensione etica interiore. Riguarda l'incapacità di elaborare il significato del proprio agire.

La psicologia investigativa è stata inventata da: Canter. Holmes & Holmes. Simon. Wilson.

Uno dei nuclei centrali della psicopatia è: Il narcisismo maligno. Il potere. L'aggressività immotivata. La maschera.

Secondo la psicologia investigativa: Gli schemi di interazione psicologica non sono ancorati nella struttura di personalità. Il crimine ha un significato prettamente sociale. Ogni comportamento criminale è una transazione interpersonale. Si può fornire una descrizione dettagliata del profilo per gli interrogatori.

Secondo Simon: Gli stati mentali che permettono di compiere atti crudeli evolvono da processi psicologici comuni. I criminali sanno discernere tra bene e male. Il bisogno di commettere crimini è legato all'insoddisfazione. L'autostima ferita genera ira e condotte criminali.

Secondo Cleckley gli psicopatici: Agiscono con lo scopo di manipolare gli altri. Hanno una bassa resistenza allo stress. Non riescono a legge gli stati emotivi altrui. Sono narcisisti.

Il software per la geolocalizzazione si chiama: Dragnet. Dragon. Mask of Sanity. PCL-R.

Tra i principi cardine del DRP 448/88 troviamo: La de-individuazione. La de-responsabilizzazione. La de-stigmatizzazione. La de-umanizzazione.

Nella cornice normativa del DRP 448/88, il reo minore viene messo in condizione di co-responsabile del proprio: Cambiamento. Futuro. Percorso peritale. Trattamento.

Nell'ottica del DRP 448/88, le diverse misure processuali e d'intervento previste a livello normativo sono accomunate dalla logica della: Equità riparativa. Giustizia punitiva. Giustizia riparativa. Giustizia sociale.

L'art. 9 del D.P.R. 448/88 riguarda: Gli accertamenti sulla pericolosità del reo. Gli accertamenti sulla personalità del minorenne. Gli accertamenti sulla personalità del reo. La messa alla prova.

La valutazione attuale negli accertamenti di personalità del minore reo è orientata alle: Capacità di intendere e volere. Condizioni del futuro. Condizioni del passato. Condizioni del presente.

L'osservazione e la valutazione della personalità viene svolta in primo luogo dai: Periti. Servizi educativi di assistenza degli enti locali. Servizi minorili dell'amministrazione della giustizia. Servizi sociali territoriali.

Nel D.P.R. 448/88, la concezione della personalità è: Circolare e interpretativa. Complessa e interattiva. Complessa e interdipendente. Complessa e interpretativa.

La capacità di stare in giudizio: Coincide con l'imputabilità. Coincide con la responsabilità. Non coincide con l'imputabilità. Non coincide con la responsabilità.

La capacità di stare in giudizio: È strettamente correlata al diritto di autodefinirsi. È strettamente correlata al diritto di autodeterminarsi. È strettamente correlata al diritto di autodifendersi. Non è strettamente correlata al diritto di autodifendersi.

Imputabilità compromessa quando risultano carenti: La capacità d'intendere e la capacità di volere. Le capacità di autocontrollo. Le capacità di autodeterminazione. Le capacità di automonitoraggio.

I fattori di stress possono essere differenziati in eventi traumatici caratterizzati dalla violenza o: Microtraumi relazionali. Traumi emotivi. Traumi fisici. Traumi psichici.

Nel danno, l’evento traumatico può essere singolo o: Doppio. Prolungato. Raddoppiato. Ripetuto.

Quando il disagio psichico diventa invalidante, così da dare origine alla patologia, quest'ultima potrebbe sfociare in un: Danno biologico. Danno morale. Danno psichico. Trauma psichico permanente.

Viene definito come la manifestazione di “un'alterazione della integrità psichica, ovvero una modificazione qualitativa e quantitativa delle componenti primarie psichiche, come le funzioni mentali primarie, l'affettività, i meccanismi difensivi, il tono dell'umore, le pulsioni”: Danno biologico. Danno morale. Danno psichico. Trauma psichico permanente.

Modale, qualitativo, cronologico e quantitativo sono criteri er la valutazione del: Danno biologico. Danno fisico. Nesso casuale. Nesso causale.

Nel caso della valutazione del danno psichico, riguardano la probabilità di cronicizzazione di un disturbo psicopatologico nel tempo e alla possibilità che vi sia un miglioramento o peggioramento di esso: Fattori di cronicizzazione. Fattori precipitanti. Fattori predisponenti. Fattori prognostici.

Il danno deve avere entità minima, significa ch dovrà essere valutata: L'apprezzabilità giuridica. La causa. La complessità causale. La multifattorialità.

Dovrebbe coniugare due approcci: quello categoriale che tratta la malattia in termini qualitativi e quello dimensionale, che invece ha un approccio focalizzato sulla storia dell'individuo: Consulenza tecnica. Diagnosi. Prognosi. Trattamento.

La quantificazione e misurazione dei sintomi psicopatologici riguarda: La diagnosi. La prognosi. La valutazione del nesso causale. La valutazione dell'invalidità.

Comprende la risposta al quesito del giudice, dell'ente assicurativo o di altra parte e la valutazione del danno: Il giudizio finale. La prognosi. La valutazione del nesso causale. La valutazione dell'invalidità.

I processi genetici o ambientali che possono indurre a compiere atti o comportamenti antisociali riguardano: La criminodinamica. La criminogenesi. La psicologia investigativa. Le carriere devianti.

Secondo Teten: Bisogna fornire agli investigatori adeguate tecniche, tattiche e procedure. Il metodo per identificare l’autore di un reato si deve basare sulla analisi della natura del crimine. L’azione antisociale può definirsi come un contesto ordinatore della realtà sociale del crimine. Sono fondamentali le motivazioni.

Una delle fasi della psicologia investigativa riguarda: L'apprehension. L'autopsia psicologica. L'esecuzione penale. La criminodinamica.

L'inductive criminal profiling: Permette di ottenere un’analisi completa degli elementi. Permette una rapida elaborazione dei profili attraverso un approccio con un impatto scientifico più incisivo. Richiede una buona formazione psico-forense. Utilizza un ragionamento atto a ricostruire precisi modelli comportamentali messi in atto dal criminale con una specifica vittima in un determinato contesto.

Il primo contributo sul criminal profiling è dì: Bond. Brussel. Canter. Teten.

La Routine Activity Theory: Rientra nell'input profiling. Rientra nella fase dell'apprehension. Rientra nella fase del crime assesment. Rientra nella fase del decision process model.

L'approccio antropologico: Analizza il corpo dell'uomo per individuare al suo interno elementi che ne abbiano determinato la condotta criminale. Investiga sui fattori organici, psicologici e motivazionali che possono aver determinato la condotta antisociale e criminale. Rivolge la propria attenzione a quelli che sono i fattori che influenzano l'insorgere del crimine. Viene usato per scovare le motivazioni che hanno mosso il comportamento criminale.

Tra i livelli iterpretativi dell'azione criminale troviamo: Gli atti auto-conservatori. L'agire istituzionale giudiziario. La storia lavorativa. Valori e credenze.

Secondo Brussell: Fornisce informazioni imprecise. Origina inferenze comportamentali. Si esamina globalmente la scena del crimine per giungere alla definizione dello stato mentale del criminale. Si parte dallo stato mentale e psicologico del criminale per poi sovrapporlo e rapportarlo alla scena del crimine.

Lo staging: È il tentativo di ridurre l’impatto emozionale/psicologico del crimine. È la messa in scena sul luogo del crimine. È un atto obbligato. Rappresenta le reazioni contro le forze dell'ordine.

È lo studio scientifico dei sentimenti, dei pensieri e dei comportamenti degli individui nelle situazioni sociali: La criminodinamica. La psicologia. La psicologia investigativa. La psicologia sociale.

La seguente definizione: 'tenta di comprendere e spiegare in che modo i pensieri, i sentimenti e le azioni degli individui sono influenzati dalla presenza reale, immaginaria o implicita di altri esseri umani' è stata data da: Allport. Bond. Canter. Gilovitch et al.

La seguente disciplina studia l'individuo e i suoi meccanismi cognitivi: La psicologia. La psicologia generale. La psicologia investigativa. La psicologia sociale.

Si focalizza sull' organizzazione, il funzionamento e il cambiamento delle istituzioni sociali: La psicologia. La psicologia generale. La psicologia sociale. La sociologia.

I metodi della ricerca in psicologia sociale sono: Paradigma sperimentale e non sperimentale. Paradigma sperimentale e qualitativo. Paradigma sperimentale e quantitativo. Paradigma sperimentale e quasi sperimentale.

Entrambi i paradigmi (sperimentale e non sperimentale): Non sviluppano ipotesi da cui partire, sulla base di teorie e studi precedenti. Sviluppano ipotesi da cui partire, sulla base di intuizioni. Sviluppano ipotesi da cui partire, sulla base di teorie e studi precedenti. Sviluppano tesi da cui partire, sulla base di teorie e studi precedenti.

Nei passaggi della ricerca sociale ogni fase: è legata all'altra in un movimento continuo. è separata dall'altra. Influenza l'altra. Non è legata all'altra per un movimento continuo.

Secondo la seguente prospettiva gli esseri umani agiscono sugli oggetti in base al significato che gli è stato attribuito: Cognitivista. Costruttivista. Interazionista. Interpersonale.

Per la seguente disciplina la mente è un'entità complessa strutturata dalle interazioni sociali e in particolare dalla cultura: La psicologia. La psicologia culturale. La psicologia generale. La psicologia sociale.

Studiano i correlati cerebrali dei processi psicosociali: La psicologia culturale e sociale. La psicologia generale e sociale. Le neuroscienze sociali. Le scienze cognitivo-comportamentali.

Secondo quale autore: "emerge necessità della scuola nel momento di cui la società diviene complessa ed occorre organizzarla al meglio tramite conoscenze scientifiche e tecniche": Allport. Bond. Canter. Santamaita.

Le prime scuole le troviamo: In Asia minore. In Grecia. In Mesopotamia e in Egitto. Nell'antica Roma.

Dà il via alla «scuola moderna» che oggi conosciamo, che coinvolge tutti i membri di una comunità: L'Illuminismo. La psicologia pedagogica. La Riforma Protestante. La Rivoluzione Francese.

Istituisce una scuola a Barbiana con l’interesse a cogliere le potenzialità dei ragazzi esclusi dalla scuola: Allport. CIllich. Don Milani. Santamaita.

Viene considerato il promotore della descolarizzazione: Allport. Don Milani. Illich. Santamaita.

È un sapere che distingue l’insegnante da altri professionisti, poiché ha un suo modo di fare scuola: Curricolare. Scienze dell’educazione. Scienze della formazione. Scienze psicologiche.

Tradizione storica espressa da normative e da materiali del far scuola: Curricolare. Scienze dell’educazione. Scienze della formazione. Tradizione pedagogica.

Richiede una competenza riflessiva molto sviluppata: Curricolare. Insegnamento. Scienze della formazione. Tradizione pedagogica.

L’insegnante deve imparare a coniugare i suoi saperi dell’esperienza attraverso: Capacità riflessive e autoriflessive. Capacità riflessive e metariflessive. La psicologia culturale. La psicologia sociale.

Gli insegnanti sono consapevoli che le realtà nelle quali operano quotidianamente sono contesti connotati da un forte tasso di: Complessità. Criminalità. Devianza. Riflessività.

Si tratta di una serie di condotte che comportano nel breve e nel lungo tempo un danno sia di natura fisica, sia di tipo psicologico ed esistenziale: Maltrattamenti. Violenza di genere. Violenza fisica. Violenza sessuale.

Comportamenti raggruppati in due categorie principali: costringere la donna a fare sesso quando lei non avrebbe voluto; forzarla ad avere un rapporto secondo modalità non desiderata: Maltrattamenti. Violenza di genere. Violenza fisica. Violenza sessuale.

Ostacolare o negare l’accesso al reddito familiare o ai conti bancari e nella negazione del diritto ad avere o mantenere un’occupazione: Violenza di genere. Violenza economica. Violenza fisica. Violenza sessuale.

Atteggiamenti intimidatori, minacciosi, vessatori, denigratori da parte del partner, nonché tattiche di isolamento: Violenza di genere. Violenza economica. Violenza psicologica. Violenza sessuale.

Secondo l'UNICEF è la forma più comune di abuso commesso contro le donne: Femminicidio. Violenza domestica. Violenza psicologica. Violenza sessuale.

Ogni giorno viene colpita da atti di violenza di genere (fisica, verbale e psicologica) una donna ogni: 12 secondi. 15 secondi. 6 ore. 12 ore.

La forma di violenza sulle donne più comune è quella perpetrata da: Mariti e fidanzati. Psicopatici. Sconosciuti. Stalker e manici.

Alla base della dinamica violenta vi è: Il binomio sesso-morte. Il controllo. La gelosia. La psicopatia.

Carver (2002) applicazione la seguente teoria alle relazioni “violente”: Teoria dell'apprendimento sociale. Teoria della deindividuazione. Teoria della deumanizzazione. Teoria della dissonanza cognitiva.

Secondo Carver (2002) il seguente tipo di investimento, caratterizzato da sentimenti, pianti, preoccupazioni che spinge a credere che la relazione valga la pena di essere vissuta, trattiene la donna in un rapporto disfunzionale: Investimento economico. Investimento emozionale. Investimento Familiare. Investimento sociale.

L'intervista estensiva: Ha funzione di sondaggio. Ricorre a stimoli globali. Si riferisce al campione qualitativo. Si utilizza con piccoli gruppi.

La risposta difensiva alla seduzione è: Il colloquio. L'aggressione. L'intellettualizzazione. La contro-aggressione.

Il ruolo dell'etica professionale: Diviene regolatrice della condotta relazionale. Riguarda le responsabilità del professionista. Salvaguardia l'autonomia. Si fonda sulla fiducia tra gli attori.

Ogni tipo di colloquio-intervista, infatti, deve rispondere a: Caratteristiche situazionali. Errori logici. Pregiudizi. Sensibilità di discriminazione.

Le caratteristiche funzionali dell’interazione: Riguardano soluzioni tecniche da adottare. Sono legate alla motivazione. Sono risposte difensive. Sono usate per costruire i campioni.

La motivazione estrinseca: Crea alleanza terapeutica. Non ha bisogno di una comunicazione efficace. Può essere ignorata dall'intervistato. Racchiude in sé il desiderio di suggestionare la persona.

Tra le finalità in ambito deontologico troviamo: Il rispetto delle norme. La tutela del setting. La tutela delle categorie professionali. Le competenze.

L'evasione è: Relativo all'effetto indulgenza. Un metodo di misurazione. Una collusione difensiva. Una misura di sicurezza.

L'autonomia professionale: Non dipende dalla scelta dei metodi utilizzati. Rappresenta un valore da tutelare. Si fonda sulle misure di sicurezza. Si stabilisce in base al setting.

La ribellione: È detta anche assoggettamento. Porta ad assumere atteggiamenti passivi. Porta i soggetti a parlare apertamente di sé. Rappresenta un’ostentazione di un atteggiamento dominante.

Le dinamiche dello stalking sono agite prevalentemente: Nel condominio/vicinato. Nelle relazioni di coppia. Tra amici. Tra parenti.

È importante studiare il seguente elemento nelle intrusioni relazionali, come un precursore potenzialmente comune per lo stalking: L'ossessività. La gelosia. La violenza fisica. La violenza verbale.

Nel 2004 Cupach e Spitzeberg hanno distinto: Cinque strategie di autodifesa messe in atto dalla vittima di violenza. Cinque strategie di coping messe in atto dalla vittima di violenza. Cinque strategie di disimpegno messe in atto dalla vittima di violenza. Cinque strategie di problem solving messe in atto dalla vittima di violenza.

Tra i sintomi psicologici e psichiatrici nelle vittime il seguente è il più frequente: Disturbo d'Ansia Maggiore. Disturbo Depressivo Maggiore. Disforia di Genere. Post Traumatic Stress Disorder.

Si parla di "vittimizzazione cronica" quando: La violenza rischia di sfociare nel femminicidio. Le vittime subiscono ripetuti maltrattamenti da autori diversi. Le vittime subiscono ripetuti maltrattamenti dallo stesso autore. Si verifica la violenza domestica.

Si parla di "rivittimizzazione" quando: La violenza rischia di sfociare nel femminicidio. Le vittime subiscono ripetuti maltrattamenti da autori diversi. Le vittime subiscono ripetuti maltrattamenti dallo stesso autore. Si verifica la violenza domestica.

Le difficoltà che possono portare a risposte disfunzionali di coping rientrano tra le: Conseguenze dell'abuso fisico. Conseguenze dell'abuso mascherato. Conseguenze dell'abuso psicologico. Conseguenze dell'abuso sessuale.

In uno studio sugli stalker che analizza il tipo di comunicazione, i contenuti prevalenti riguardano: Il controllo. L'amore o il desiderio. La gelosia. La richiesta di aiuto.

Sono credenze sulle persone, sul mondo, e su se stessi che permettono agli abusatori di facilitare e mantenere il comportamento abusante: Credenze. Dissonanze cognitive. Distorsioni cognitive. Distorsioni morali.

Sono mappe cognitive che rappresentano gli aspetti rilevanti del mondo e i valori forniscono obiettivi che guidano le persone alla realizzazione dei risultati desiderati tramite le proprie azioni: Credenze. Dissonanze cognitive. Distorsioni cognitive. Distorsioni morali.

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