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Psicologia sviluppo e interpersonali dalla L063 alla L065

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Psicologia sviluppo e interpersonali dalla L063 alla L065

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Daypo 10 dalla L063 alla L065

Creation Date: 2024/05/15

Category: Others

Number of questions: 38

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01. Quali sono gli aspetti principali valutati all'interno del lavoro di consultazione psicologica con le coppie richiedenti l'adozione?. il livello di flessibilità e adattabilità della famiglia adottiva. il "sistema famiglia" e il "sistema bambino". la motivazione all'adozione e la genitorialità. la motivazione all'adozione, la genitorialità, il bambino immaginario (o immaginato), gli aspetti intrapsichici e le dinamiche interpersonali.

02. Quali sono gli aspetti della genitorialità valutati all'interno del lavoro di consultazione psicologica con le coppie richiedenti l'adozione?. capacità empatiche e di identificazione col bambino da adottare. risorse della coppia e possibilità di chiedere aiuto nella comunità e nei servizi per risolvere eventuali problemi col bambino, al momento della rivelazione delle sue origini. Tutte le risposte sono corrette. consapevolezza dei cambiamenti necessari nell'organizzazione della vita di coppia.

03. Quale dei seguenti aspetti NON costituisce un indicatore di rischio del percorso adottivo?. la giovane età dei coniugi. il ricorso a canali di intermediazione non autorizzati. la tendenza a nutrire eccessive aspettative nei confronti del nuovo venuto. sono tutti indicatori di rischio.

04. A partire dai risultati dello studio condotto da Rosenthal e Groze, quali sono le caratteristiche familiari e genitoriali considerate fattori di protezione nel percorso adottivo?. tutte le risposte sono corrette. organizzazione e apertura mentale. coesione e cogenitorialità. flessibilità e adattabilità.

05. A partire dai risultati di alcuni studi longitudinali, quali dei seguenti aspetti risultano essere fattori di rischio per una possibile interruzione dell'adozione?. adozione in età prescolare e storia pregressa del bambino problematica. entrambe le risposte sono corrette. entrambe le risposte sono sbagliate. adozione in età preadolescenziale o adolescenziale e aspettative irrealistiche dei genitori adottivi.

06. Cosa si intende per legittimazione interna in riferimento alla genitorialità adottiva?. prevede che la società riconosca e ufficializzi il legame tra i genitori e il figlio. è un vissuto, un modo di sentire che nasce nei genitori adottivi che hanno superato il dolore che quel figlio non è stato fatto dai loro corpi e hanno positivamente accettato che è nato da altri. entrambe le risposte sono sbagliate. entrambe le risposte sono corrette.

07. L'affermazione "se il genitore adottivo comunica e interagisce, per rassicurarsi e sentirsi capace, solo con la parte del bambino che desidera una nuova vita va incontro a una situazione relazionale molto grave per cui una parte del bambino rimarrà sempre inespressa e senza ascolto ma pur sempre viva" è: vera solo per quanto riguarda i bambini abusati. in parte vera in quanto non è detto che il genitore vada incontro ad una situazione relazionale molto grave. falsa in quanto un contesto più sano per il minore prevede di aiutarlo a costruirsi una nuova vita allontanando le parti traumatizzate. vera in quanto occorre dare al bambino la possibilità di essere autentico, anche se sofferente, e aiutarlo a elaborare le sue difficoltà partendo da se stesso.

8. Quali sono gli aspetti che devono essere inseriti nella relazione trimestrale del servizio sociale nella fase pre-adottiva?. non sono previste delle aree tematiche predefinite. la motivazione all'adozione, la genitorialità, il bambino immaginario (o immaginato), gli aspetti intrapsichici e le dinamiche interpersonali. l'accoglienza del bambino, l'ambiente, la vita del bambino in famiglia, le relazioni extrafamiliari, l'informazione, lo sviluppo psicomotorio, la valutazione. sia la risposta accoglienza sia la risposta motivazione sono corrette.

01. Una caratteristica che accomuna i diversi tipi di intervento preventivo rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia è: la dimensione relazionale. la dimensione individuale del genitore. la dimensione individuale del bambino. tutte le risposte sono corrette.

02. Cosa differenzia gli interventi di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia?. le "vie di ingresso" su cui è incentrato l'intervento. il tipo di "azione" preventiva prescelta. Tutte le risposte sono corrette. la metodologia utilizzata in prevalenza.

03. I vari tipi di intervento di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia possono differire a seconda della metodologia utilizzata in prevalenza; quali possono essere le metodologie utilizzate?. tutte le risposte sono corrette. interventi fondati sulla riparazione, sulla ridefinizione e sulla rieducazione. interventi rivolti al genitore, al bambino e alle rappresentazioni che essi hanno della loro reciproca relazione. uso del video-feedback per mostrare alla madre come interagire con il proprio bambino, attività psicoeducative e di sostegno sociale, tecniche maggiormente improntate all'indirizzo psicodinamico.

04. In che cosa consistono gli interventi preventivi, rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia e proposti da Sameroff, che mirano alla rieducazione?. si pongono l'obiettivo di cambiare il modo in cui il genitore interpreta il comportamento del figlio. tutte le risposte sono corrette. mirano a modificare, adottando un approccio prevalentemente psicopedagogico, le concrete modalità del genitore di accudire ed essere responsivo con il bambino. sono orientati a modificare i comportamenti e le risposte che il bambino rivolge al genitore, al fine di migliorare la capacità di quest'ultimo di attivare il suo comportamento di cura.

05. In che cosa consistono gli interventi preventivi, rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia e proposti da Sameroff, basati sulla ridefinizione?. tutte le risposte sono corrette. sono orientati a modificare i comportamenti e le risposte che il bambino rivolge al genitore, al fine di migliorare la capacità di quest'ultimo di attivare il suo comportamento di cura. si pongono l'obiettivo di cambiare il modo in cui il genitore interpreta il comportamento del figlio. mirano a modificare, adottando un approccio prevalentemente psicopedagogico, le concrete modalità del genitore di accudire ed essere responsivo con il bambino.

06. In che cosa consistono gli interventi preventivi, rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia e proposti da Sameroff, fondati sulla riparazione?. tutte le risposte sono corrette. si pongono l'obiettivo di cambiare il modo in cui il genitore interpreta il comportamento del figlio. sono orientati a modificare i comportamenti e le risposte che il bambino rivolge al genitore, al fine di migliorare la capacità di quest'ultimo di attivare il suo comportamento di cura. mirano a modificare, adottando un approccio prevalentemente psicopedagogico, le concrete modalità del genitore di accudire ed essere responsivo con il bambino.

07. Sameroff ha proposto differenti tipi di intervento di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia: relazione, ricostruzione e rielaborazione. tutte le risposte sono corrette. attività psicoeducative e di sostegno sociale. riparazione, ridefinizione e rieducazione.

8. Negli interventi di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia, un intervento basato sul modello psicodinamico utilizza come via d'ingresso: le rappresentazioni materne relative alle passate esperienze con i propri genitori e a quella di se stessa come madre. tutte le risposte sono corrette. Il comportamento del bambino. l'interazione tra madre e bambino.

09. L'affermazione "le vie d'ingresso su cui sono incentrati gli interventi di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia possono essere considerate parte di uno stesso sistema, che comprende diversi elementi: il genitore, il bambino e le rappresentazioni che essi hanno della loro reciproca relazione, connessi tra loro in modo interdipendente" è: vera. falsa in quanto le vie di ingresso non possono essere considerate parte di uno stesso sistema. solo in parte vera. falsa in quanto le rappresentazioni che il genitore e il bambino hanno della loro reciproca relazione non vengono considerate elementi del sistema.

01. A chi è rivolto il modello di intervento proposto da Beebe, che combina video-feedback e approccio psicoanalitico?. a diadi madre-bambino in cui il figlio abbia più di 9 mesi. a diadi madre-bambino in cui non siano presenti disordini nella relazione. sia la risposta 1 sia la risposta 3 sono corrette. a diadi madre-bambino in cui sia già presente una distorsione nella relazione.

02. A chi è rivolto il modello di intervento proposto da Papoušek, definito "Munich Interdisciplinary Research and Intervention Program for Fussy Babies"?. a bambini che mostrano ritardi cognitivi. a diadi madre-bambino in cui non siano presenti disordini nella relazione. a madri che hanno vissuto esperienze infantili traumatiche di perdita e di abbandono e poche esperienze di sicurezza e conforto nella relazione con i loro caregiver primari. a bambini che mostrano precocemente problemi di regolazione emotiva e comportamentale durante il primo anno di vita.

03. Su cosa si fonda l'approccio illustrato da Downing, definito Video Intervention Therapy (VIT)?. su elementi cognitivo-comportamentali. Tutte le risposte sono corrette. su elementi psicodinamici. su tratti dalla teoria dei sistemi.

04. Cosa è emerso da una revisione metanalitica volta a valutare l'efficacia degli interventi di video-feedback?. ha confermato l'efficacia sia dei metodi basati prevalentemente su tecniche comportamentali sia di quelli fondati anche sugli aspetti rappresentazionali. ha confermato l'efficacia dei metodi basati prevalentemente su tecniche comportamentali. ha confermato l'efficacia dei metodi fondati sugli aspetti rappresentazionali. non ha confermato l'efficacia di questi interventi.

05. Qual è lo strumento utilizzato nel programma di intervento "Munich Interdisciplinary Research and Intervention Program for Fussy Babies" proposto da Papoušek?. il video-feedback. la psicoterapia supportiva. Tutte le risposte sono corrette. il counseling di sviluppo.

06. In quale periodo viene attuato il programma di intervento "Minding the baby"?. durante i primi 18 mesi di vita del bambino. dalla 12° settimana di gravidanza fino al 6° mese di vita del bambino. dalla 28° settimana di gravidanza fino al secondo anno di vita del bambino. dalla nascita del bambino fino al secondo anno di vita.

07. Qual è il focus principale del programma di intervento "Minding the baby"?. il legame di attaccamento tra mamma e bambino. tutte le risposte sono corrette. la funzione riflessiva della madre, intesa secondo la definizione di Fonagy. il comportamento del bambino.

08. Da chi è stato messo a punto il programma di intervento "Minding the baby"?. Papoušek. Slade. Fonagy. Beebe.

09. L'affermazione "A differenza di altri protocolli, nel programma di intervento preventivo Circle of Security Intervention (COS) la valutazione del pattern di attaccamento del bambino è il punto di arrivo e non di partenza dell'intervento" è: solo in parte vera. fuori tema. falsa. vera.

10. Su cosa si basa il modello di intervento preventivo STEEP (Steep Toward Effective, Enjoyable Parenting)?. sull'integrazione della tecnica del video-feedback con l'utilizzo dell'home visiting. su interventi fondati sulla riparazione, sulla ridefinizione e sulla rieducazione. sulla tecnica del video-feedback. sull'utilizzo dell'home visiting.

11. Chi ha messo a punto il programma STEEP (Steep Toward Effective, Enjoyable Parenting)?. Erickson e colleghi. Beebe. Marvin e colleghi. McDonough.

12. Qual è l'obiettivo dei modelli integrati di intervento preventivo, rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia?. sostenere le modalità di parenting a livello comportamentale. contribuire a ridefinire le rappresentazioni mentali dei genitori. tutte le risposte sono corrette. potenziare la funzione riflessiva del genitore.

13. Che approccio adottano prevalentemente gli interventi di "home visiting"?. di tipo psicoeducativo. di tipo riparativo. Nessuna risposta è corretta. di tipo psicodinamico.

14. A chi è diretto il programma di intervento definito "home visiting"?. a diadi madre-bambino in cui non siano presenti disordini nella relazione. a famiglie con figli problematici. a diadi madre-bambino in cui il figlio abbia un'età compresa tra i 5 e i 9 mesi. prevalentemente a famiglie multiproblematiche per lo più a rischio psicosociale.

15. Cos'è il Nurse Family Partnership (NFP)?. un programma di intervento basato sull'home visiting. un modello di intervento che combina video-feedback e approccio psicoanalitico. un modello di intervento applicato negli ospedali. un modello di intervento preventivo di Guida all'interazione (GI).

16. Da chi è stato proposto un modello di intervento che combina video-feedback e approccio psicoanalitico ed è rivolto a diadi madre-bambino in cui sia già presente una distorsione nella relazione?. Fraiberg e Cramer. Beebe. Stern. McDonough.

17. Su cosa si fonda il modello di intervento proposto da Beebe, che combina video-feedback e approccio psicoanalitico?. sull'analisi dei sentimenti e pensieri attuali materni che concernono la relazione con il proprio figlio. sull'analisi delle rappresentazioni materne circa le proprie relazioni passate. sull'analisi microanalitica delle interazioni faccia a faccia tra madre e bambino. Tutte le risposte sono corrette.

18. Il VIPP-R (Video-feedback Intervention to Promote Positive Parenting and Representations) viene adottato nel secondo semestre di vita dei bambini e introduce con la madre anche la discussione relativamente: ai punti di forza rintracciabili nella relazione col proprio bambino. alle proprie esperienze di vita pregresse. alle rappresentazioni circa le proprie esperienze infantili rispetto all'attaccamento. agli elementi di rottura e di inadeguatezza rispetto alla relazione col figlio.

19. In che cosa consiste la prima fase del modello di intervento preventivo definito Guida all'interazione (GI)?. viene effettuata da operatori esperti una valutazione delle relazioni familiari rispetto al bambino. vengono videoregistrati momenti di gioco tra genitore e bambino che vengono rivisti in presenza di uno psicologo. vengono videoregistrati momenti di gioco tra genitore e bambino e viene posta ai genitori una serie di domande per facilitare la loro riflessione sul materiale videoregistrato. vengono videoregistrati momenti di gioco tra genitore e bambino e viene lasciato spazio ai genitori per riflessioni e commenti spontanei rispetto al materiale videoregistrato.

20. Da chi è stata introdotta la tecnica del video-feedback nell'ambito di un modello di intervento preventivo definito Guida all'interazione (GI)?. McDonough. van IJzendoorn. Beebe. Stern.

21. Qual è la finalità degli interventi di video-feedback?. entrambe le risposte sono corrette. migliorare nel genitore la comprensione dei segnali e delle comunicazioni del bambino e al contempo quella di aiutarlo a comprendere gli effetti sul bambino delle proprie modalità di interazione e di comunicazione, incrementando la sua sensibilità. aiutare il bambino a comprendere come il genitore interpreta i suoi segnali e le sue comunicazioni. entrambe le risposte sono sbagliate.

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