Psicometria ina
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Title of test:![]() Psicometria ina Description: psicometria 16-20 |




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la mediana è: la classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. la misura che occupa la posizione centrale centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. un limite esatto (o reale) superiore. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. la mediana rappresenta un caso particolare di: curva normale. media. quantile. deviazione standart. qual è la moda della seguente distribuzione di punteggi ad una prova di matematica:4,6,2,7,5,2,3,5,2,7,9,5,7,7. 7. 5. nessuna delle alternative. 2. gli indici di tendenza centrale sono: statistiche che esprimono la tendenza estreme che emergono da un campione di dati. statistiche che ci permettono di trovare uno specifico soggetto che rappresenta tutta la popolazione. statistiche che forniscono un elenco di tutti i casi presenti nel campione. statistiche che permettono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore ''rappresentativo''. la moda può essere definita come: un limite esatto (o reale) superiore. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. la classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. la misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. la mediana permette: di dividere in tre parti uguali il campione. di dividere in due parti non uguali il campione. di dividere a metà il campione. di dividere in tre parti non equivalenti il campione. i quartili suddividono la distribuzione: in un numero di parti variabile a seconda della necessità. in 4 parti uguali. in 2 parti uguali. in 4 parti non equivalenti. i decili suddividono la distribuzione: in 10 parti uguali. in un numero di parti variabile a seconda della necessità. in 10 parti non equivalenti. in 100 parti uguali. la differenza interquartile si ottiene: calcolando la differenza tra il decimo e il centesimo quartile. calcolando la differenza tra il secondo e il primo quartile. calcolando la differenza tra il quinto e il sesto quartile. calcolando la differenza tra il terzo e il primo quartile. i quantili non possono essere calcolati: a livello di scala nominale. a livello di scala a rapporti. a livello di scala ordinale. a livello di scala a intervalli. i quantili si riferiscono. ad una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. alla misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. alla classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. ad un limite esatto (o reale) superiore. l'indice di tendenza centrale più usato con variabili qualitative è: la media. la varianza. la moda. il numero di categorie. sto analizzando i punteggi ad un test di memoria dei pazienti visti il mese scorso, come indice di tendenza centrale posso usare: la mediana. la moda. tutte le alternative. la media. la media aritmetica di un insieme di dati è: il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. un limite esatto ( o reale) superiore. la classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. la media ponderata di un insieme di dati è: la classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. il rapporto tra la somma, moltiplicata per la frequenza, di tutte le misure ottenute e la somma di tutte le frequenze. una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. come indice di tendenza centrale, a livello di scala nominale, possiamo usare : tutte le precedenti. la media. la mediana. la moda. sto analizzando il colore degli occhi degli studenti della mia classe, come indice di tendenza centrale posso usare: la moda. la mediana. la media. tutte le precedenti. gli indici di dispersione o variabilità: sono statistiche che esprimono la tendenza prevalente o principale che emerge da un campione di dati. permettono di descrivere quantitativamente la dispersione rispetto al valore di tendenza centrale. permettono una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. forniscono un limite esatto (o reale) superiore. il range o campo di variazione è: l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore minimo. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore medio. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore mediano e il valore medio. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore medio e il valore minimo. il range si ottiene: sommando la prima e l'ultima modalità della serie ordinata. dividendo l'ultima modalità della serie ordinata per la prima. sottraendo la prima modalità all'ultima della serie ordinata. moltiplicando l'ultima e la prima modalità della serie ordinata. il range si ottiene calcolando: il quoziente tra l'ultima e la prima modalità della serie ordinata. la differenza tra l'ultima e la prima modalità della serie ordinata. la somma tra l'ultima e la prima modalità della serie ordinata. il prodotto tra l'ultima e la prima modalità della serie ordinata. la differenza interquartile: è data dalla differenza tra il terzo e il primo quartile. è data dalla differenza tra il terzo e il quarto quartile. è data dalla differenza tra il terzo e il secondo quartile. è data dalla differenza tra il secondo e il primo quartile. la media aritmetica degli scarti di un valore dalla media della distribuzione è: uguale a zero. maggiore di zero. uguale a uno. minore di zero. la varianza è data da: lo scarto dalla media diviso per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti dalla media divisi per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti dalla media elevati al quadrato divisi per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti dalla media elevati al quadrato. la deviazione standard o scarto quadratico medio è: la media aritmetica dei valori assoluti degli scarti dei dati dalla media della distribuzione. un limite esatto (o reale) superiore. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. la radice quadrata della varianza. come indice di variabilità, a livello di scala ordinale, possiamo usare: il range. nessuna delle precedenti. la deviazione standard. la varianza. l'indice di variabilità più usato con variabili qualitative è: tutte le precedenti. la moda. la deviazione standard. nessuna delle precedenti. la deviazione standard indica: di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla mediana. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla media. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla varianza. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla moda. la deviazione standard o scarto quadrativo medio rappresenta: la variabilità assoluta. la variabilità relativa. la variabilità modulare. la variabilità modulabile. |