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QUIZ Antincendio boschivo (A.I.B.)

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QUIZ Antincendio boschivo (A.I.B.)

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AAVVF 96°

Creation Date: 2023/08/24

Category: Others

Number of questions: 100

Rating:(6)
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Nell'attacco diretto gli attrezzi manuali possono essere usati: Quando la lunghezza di fiamma è inferiore a 0,6 metri. Con lunghezze di fiamma comprese tra 1,5 e 2 metri. Sempre, tanto si opera lontano dal fronte di fiamma.

In un automezzo per angolo di uscita si intende: Il massimo angolo affrontabile dal veicolo senza toccare a terra con la parte posteriore della carrozzeria. L'angolo con cui l'automezzo esce dalle curve. Il massimo angolo affrontabile dal veicolo in uscita dal parcheggio.

l GORGUI è: Un particolare tipo di rastro. Un particolare tipo di flabello. La marca di una pompa spalleggiabile.

Con il PULASKI si può: Scavare una piccola trincea e tagliare radici e arbusti. Battere la fiamma. Accendere una linea di fiamma.

Il soffiatore è un attrezzo manuale utilizzato per: Viene utilizzato nel caso di incendi radenti di lettiera o di strato erbaceo, per raffreddare la fiamma oppure per creare la fascia di sicurezza nella lettiera. Il soffiatore non è un attrezzo manuale, perché dotato di motore a scoppio. Viene utilizzato per diffondere ritardanti a breve termine.

Per utilizzare motosega e decespugliatore durante la lotta attiva agli incendi boschivi: È necessario essere formati all'uso e essere dotati di specifici DPI. È possibile utilizzarli senza particolari prescrizioni e attenzioni. Le norme relative alla sicurezza sull'uso delle attrezzature non valgono durante le operazioni di soccorso tecnico urgente.

Nelle operazioni di spegnimento degli incendi di materiale vegetale, la pala: Viene utilizzata per battere la fiamma o gettare terra sul fuoco o per allontanare il combustibile dalla fascia di sicurezza. Viene utilizzata esclusivamente nella fase di bonifica. Viene utilizzata esclusivamente per gettare terra sul fuoco.

Il flabello è uno strumento manuale che viene utilizzato per: Battere le fiamme nelle fasi iniziali di un incendio o su incendi radenti di lettiera o di erba. Abbattere le fiamme di un incendio di chioma. Creare fasce di separazione tra la vegetazione bruciata e quella non ancora interessata dall'incendio.

Gli attrezzi manuali sono utilizzati: Nell'attacco diretto e indiretto da terra. Solo nell'attacco indiretto aereo. Solo nella fase di bonifica.

Il serbatoio moduli in dotazione ai mezzi AIB leggeri (pickup): Ha una capacità in genere di 400 litri. Ha una capacità in genere di 4000 litri. Ha una capacità in genere di 2000 litri.

I moduli AIB montati su mezzi leggeri (pickup): Sono dotati di pompa ad alta pressione. Non riescono a lanciare acqua ad alta pressione. Sono dotati esclusivamente di lance a media pressione per risparmiare il consumo d'acqua.

Nell'utilizzo dei moduli AIB montati su mezzi leggeri (pickup), considerata la poca disponibilità di acqua: Si utilizzano naspi da 13 mm. Si utilizzano manichette da 70 mm. Si utilizzano manichette da 40 mm.

La drip torch viene utilizzata: Per l’accensione diretta di combustibili rapidi per controfuochi. Con mezzi pesanti per aprire solchi profondi nelle fasce di sicurezza al fine di interrompere gli incendi sotterranei. Come sacco trasportato dall'elicottero e contenente l'estinguete.

Gli attrezzi manuali AIB possono essere utilizzati: Durante gli attacchi diretti, gli attacchi indiretti e in fase di bonifica. Solo durante gli attacchi indiretti. Solo in fase di bonifica.

L'attacco indiretto agisce sul triangolo dell'estinzione: Eliminando o allontanando il combustibile dal fronte dell'incendio. Raffreddando il combustibile. Soffocando la fiamma.

In AIB il cosiddetto triangolo dell’estinzione comprende: Eliminazione del combustibile, soffocamento e raffreddamento. Decespugliamento, allontanamento e bonifica. Accensione, propagazione e contenimento.

Le tecniche di attacco possono essere così sintetizzate: Dirette, indirette o parallele e controfuoco. A monte, a valle a cerchi concentrici. Discendenti, ascendenti e simultanee.

L’attacco diretto con mezzi manuali viene effettuato : Su incendi radenti di pascolo. Sugli incendi di macchia alta. Sugli incendi di chioma.

Nell’ attacco diretto per battitura può essere utilizzato: La frasca, la pala e il flabello. La pompa manuale e la roncola. Il rastro e il soffiatore.

L’attacco diretto con attrezzi manuali e battitura si effettua con successo: Con altezza di fiamma fino a 0,5 - 0,7 metri circa. Con altezza di fiamma fino a 4 metri. Con incendi di chioma.

Quale di queste sostanze non è utilizzata nell’attacco diretto di fiamma: Carburante. Terra. Acqua.

Quali sono i presupposti per un efficace utilizzo dell’acqua come estinguente: L’uso in quantità adeguata, nel modo corretto e nel luogo giusto. Bagnando le braci accese. L’uso in abbondanza.

Nell’attacco ai focolai sotterranei può essere utile: L’uso di ritardanti bagnanti che favoriscono la penetrazione dell’acqua in profondità nell'humus. L’uso di fertilizzanti. L’uso di defoglianti.

Nell’attacco indiretto qual è lo scopo della fascia tagliafuoco: Impedire la propagazione del fronte radente o di focolai sotterranei. Impedire l’accesso ai curiosi. Allontanare gli animali selvatici.

Un’efficace e ben dimensionata fascia tagliafuoco deve tener prevalentemente conto delle seguenti variabili: Pendenza del versante e altezza delle fiamme. Caratteristiche delle sterpaglie. Pietrosità affiorante.

Quale è la finalità del controfuoco: Fermare la testa dell’incendio o quantomeno rallentarlo oppure deviarne la direzione di propagazione. Valorizzare gli operatori AIB presenti. Abbassare i fronti radenti.

Quali di queste operazioni non sono comprese nei metodi di attacco indiretto: Lancio di terra su fiamma. Eliminazione del combustibile vegetale. Lancio di ritardante a lungo termine.

Gli attrezzi manuali nel complesso possono avere il seguente tipo di impiego: Bonifica, attacco diretto ed indiretto. Solo contenimento dei focolai residui. Sradicamento delle ceppaie.

Il rastro in AIB non è: Una attrezzatura per aspersione di estinguente. Un attrezzo manuale. Un attrezzo per rimuovere la lettiera.

L’attacco diretto con mezzo stazionario non deve tener conto della: Disponibilità di mezzi aerei. Lunghezza dei naspi. Accessibilità delle aree di intervento.

La zona di interfaccia può essere definita come: Linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture create dall’uomo si incontrano e si compenetrano con aree naturali o vegetazione combustibile. Zone dove sono presenti costruzioni o altre strutture create dall’uomo. Zone dove diversi tipi di vegetazione si compenetrano.

La zona dove un insediamento di piccole e medie dimensioni è a contatto con il territorio circostante ricoperto da vegetazione (arborea e non), può essere definito come: Interfaccia classica. Interfaccia occlusa. Interfaccia diffusa.

In un incendio d'interfaccia è opportuno valutare prioritariamente: La presenza di materiali infiammabili od esplosivi in prossimità o a contatto con le strutture antropiche, ovvero presenza nelle stesse di materiali in grado di liberare sostanze tossiche in caso di coinvolgimento da parte del fuoco. Se si tratta di incendio doloso o colposo. Se si tratta di un'area naturale protetta regionale.

In incendi di interfaccia la presenza di linee elettriche: Costituisce un fattore di rischio. Grazie al calore al quale vengono sottoposti i conduttori, determina lo sgancio della tensione consentendo di operare in sicurezza. Non crea particolari problemi in quanto trattasi di linee a bassa o media tensione.

La presenza sullo scenario di un incendio di interfaccia di cittadini, che decidono di rimanere nelle case e difenderle da soli, è una situazione che deve essere valutata dal ROS?. Sì. No. Dipende dal loro numero.

In caso di incendi di interfaccia che minacciano ospedali o case di cura: È necessario valutare l'eventuale evacuazione e le relative modalità di esecuzione con largo anticipo. Le vie di fuga consentono sempre un agevole evacuazione. Queste strutture prevedono sempre zone compartimentate sicure.

L'assenza di percorsi alternativi sicuri per l’evacuazione di zone antropizzate interessate da incedi di interfaccia: È un fattore di rischio da considerare attentamente. Non costituisce un problema. Va considerata solo quando sono minacciate oltre 100 persone.

Una tecnica di prevenzione relativa agli incendi di interfaccia: È quella di ridurre il combustibile vegetale in prossimità della zona di interfaccia. Dotarsi di estintori dimensionati al carico d'incendio nella zona d'interfaccia. Bagnare costantemente la zona di interfaccia.

Strutture o abitazioni distanti tra loro distribuite sul territorio a contatto con carichi importanti di combustibile vegetale possono essere definite come: Interfaccia diffusa. Interfaccia occlusa. Interfaccia classica.

Quali fra le seguenti situazioni giudichereste a maggior rischio: Presenza di vegetazione ad alta infiammabilità e con distribuzione orizzontale e verticale continua a contatto con strutture antropiche. Presenza di strutture costruite con materiali scarsamente combustibili e circondate da pascoli. Nessuna delle due.

I fattori di rischio principali del personale coinvolto in operazioni A.I.B. si possono riassumere in: Calore, fumo, fatica. Cadute, precipitazioni meteo, fatica. Investimenti da macchine operatrici, fumo, flashover.

Nelle tecniche di spegnimento con attacco diretto, l’utilizzo delle attrezzature manuali è possibile: Con lunghezze di fiamma fino 0,6 metri. Su incendi di chioma. Qualsiasi altezza fiamma purchè le attrezzature manuali siano utilizzate da personale opportunamente formato.

Fra le seguenti affermazioni quali rientrano nei 10 ordini standard?. Individua le vie di fuga e le aree sicure. Affronta da subito l'incendio in modo aggressivo riducendo il livello di sicurezza degli operatori. Prima di ogni azione, durante la fase di valutazione, non è opportuno tener conto dell'evoluzione dell'incendio; è fondamentale agire con tempestività.

Durante le ore notturne è possibile operare in zone impervie non visionate durante le ore diurne: Mai. Sì, se si conosce bene il territorio. Utilizzando le lampade portatili in dotazione.

Una corretta informazione sulla strategia, tattica e situazioni di pericolo al personale che partecipa alle operazioni: È fondamentale per condurre le operazioni in modo efficace ed in sicurezza. Richiede tempo e distrazione di risorse, fattori chiave per un azione tempestiva e risolutiva. Può essere utile ma a volte può ingenerare confusione.

L'utilizzo di apparecchiature radio per le comunicazioni fra il personale impiegato nelle operazioni ed il ROS e fra quest'ultimo ed il PCA sono da ritenersi: Fondamentali. Sostituibili con un servizio di vedetta che comunichi con il PCA. Diversamente da quanto accade per gli incendi in ambienti confinati, in ambito AIB operando in spazi aperti è possibile comunicare semplicemente usando un tono di voce più alto.

La realizzazione di una linea di difesa deve sempre prevedere: Un punto di ancoraggio. La presenza di una riserva idrica dimensionata con la quantità di combustibile. Una via di fuga con manto stradale in materiale non bituminoso, in quanto se quest'ultimo venisse coinvolto dall'incendio svilupperebbe gas nocivi per gli operatori.

È da considerarsi una situazione di pericolo: La presenza di combustibile non bruciato tra il personale e la linea del fuoco. L'utilizzo del flabello quale attrezzatura manuale per l'attacco diretto su incendio di superficie con altezza di fiamma non superiore a 0,6 metri. Pausa a seguito di rotazione del personale operativo, ordinata dal ROS ed effettuata in zona sicura.

Se sono presenti linee elettriche attive nelle vicinanze di squadre che stanno operando: Ci troviamo in una situazione di pericolo. Devo valutare la tipologia del combustibile presente e la sua distribuzione verticale. Devo valutare la tipologia del combustibile presente e la sua continuità orizzontale.

Il protocollo LACES: È un protocollo essenziale di sicurezza che deve essere sempre attuato in caso di incendio boschivo. Attiene ad una particolare tipologia di classificazione dei Combustibili di origine vegetale. Acronimo di Lost And Confused Environment Subject: operatore AIB che a seguito di stress termico/fisico presenta sintomi di disorientamento cognitivo/spaziale.

I fattori che influenzano il triangolo del comportamento degli incendi di vegetazione sono: Topografia, combustibili vegetali, condizioni meteorologiche e clima. Topografia, combustibili vegetali, traffico dei mezzi di soccorso. Distribuzione verticale dei combustibili, precipitazioni e disponibilità di mezzi aerei.

Il fattore vento: Può facilitare i fenomeni di spotting. Non determina direzione e velocità di avanzamento del fuoco. Non trasporta calore al combustibile adiacente, per convezione, preriscaldandolo.

In linea teorica ed in assenza di altri fattori, la velocità di avanzamento dell'incendio si può stimare: Pari al 3% della velocità del vento. Pari al 30% della velocità del vento. Pari alla velocità del vento.

L’innalzamento della temperatura: Rende più facile la propagazione del fuoco. Rende il combustibile vegetale meno pronto a partecipare alla combustione. Non ha influenza sul fenomeno degli incendi di vegetazione.

Su terreni in pendenza la velocità del fuoco aumenta all’aumentare della pendenza: Vero, se il fuoco procede in salita. Falso. Vero, inoltre ad ogni incremento di grado in pendenza la velocità di avanzamento del fuoco aumenta del 3%.

Il versante di un pendio con esposizione a sud: Rispetto al versante nord sarà più a rischio di incendio. Ha lo stesso rischio incendi degli altri versanti. Essendo esposto a minor irraggiamento solare generalmente ha carichi di combustibile più elevati.

La grandezza principale utilizzata per descrivere le caratteristiche del combustibile di un bosco è: Il carico di combustibile, che esprime la quantità di combustibile (vivo e morto) presente nell’unità di superficie e viene misurato in tonnellate/ettaro. La percentuale di combustibile morto in relazione a quello vivo. Il valore ambientale.

All'aumentare dell'umidità del combustibile vegetale: E' maggiore sarà la quantità di calore necessaria a dar luogo all’accensione e alla formazione di fiamma viva e quindi sarà più difficoltoso l’innesco di incendi. Non si rilevano differenze nella propagazione in caso di incendio. E' più facile l'innesco.

La disposizione orizzontale della vegetazione dipende: Dalla densità e dal grado di copertura del suolo da parte della vegetazione esistente. Dall'esposizione al fattore vento che ne favorisce la diffusione. Dal fattore pendenza che ne favorisce la diffusione.

Le grandezze dell’incendio sono: Velocità di avanzamento del fronte di fiamma (Rate of spread ROS), la lunghezza della fiamma (Flame lenght L), la profondità di fiamma (Flame depth D), la durata della combustione (Residence time tR ), la quantità di energia che rilascia il fronte di fiamma (Fire Line intensity I). Testa, coda e fianchi. L'umidità dell'aria.

L'esatta sequenza delle fasi dell’intervento nello spegnimento degli incendi boschivi è: Segnalazione, verifica, controllo dei fronti, bonifica, sorveglianza. Segnalazione, verifica, bonifica, sorveglianza e controllo dei fronti. Segnalazione, verifica, sorveglianza, bonifica e controllo dei fronti.

Con il termine “pattugliamento” del territorio si intende: Una ricognizione organizzata del territorio finalizzata all’individuazione rapida di focolai e a rendereveloce ed efficace un eventuale intervento. Un impiego sul fronte del fuoco di più squadre antincendio con attrezzature manuali. Schieramento di uomini in linea a protezione di potenziali aree d’interfaccia.

La differenza sostanziale tra la segnalazione “qualificata” e “generica” è che: La segnalazione qualificata proviene da soggetti formati appartenenti all’organizzazione del Sistema di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi mentre la segnalazione generica proviene da soggetti inesperti. La segnalazione qualificata riporta con esattezza il comune, la località e le coordinate dell’area interessata dall’evento mentre la segnalazione generica non ha alcun riferimento territoriale. La segnalazione qualificata è fatta da soggetti che rendono noti nome, cognome e contatto telefonicomentre la segnalazione generica è fatta da soggetti anonimi.

Alcuni degli elementi essenziali che devono essere contenuti in una segnalazione qualificata sono: Nominativo e numero di telefono del segnalante, ubicazione del focolaio, tipologia di vegetazione che sta bruciando, presenza e distanza stimata di centri abitati dal fuoco. Nominativo del segnalante, residenza e umidità dell'aria. Numero di telefono del segnalante, direzione del vento e provincia dove è in corso l'evento.

La verifica di una segnalazione d’incendio boschivo compete: Ai soggetti indicati nei vari piani regionali di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi. È di esclusiva competenza del CNVVF. È di esclusiva competenze del volontariato.

Con il termine “incendio boschivo circoscritto” si intende: Un incendio che, seppur con fronti attivi ancora in espansione, risulta circondato completamente da un perimetro di sicurezza. Un incendio per il quale è stato fatto il rilievo dell’area interessata dal fuoco con apposite strumentazioni dalle Autorità competenti in materia ai fini dell’implementazione del Catasto delle aree percorse dal fuoco. Un incendio completamente bonificati e che pertanto può essere dichiarato spento.

Le linee di arresto sono: Linee di sbarramento all’avanzata del fuoco che possono essere costituite da ostacoli naturali, ostacoli artificiali o da opere realizzate durante l'incendio. Chiusura della viabilità nell'area interessata dall'incendio. Linee oltre le quali non è possibile impiegare operatori antincendio a terra con attrezzature manuali.

L’incendio boschivo viene definito “sotto controllo”: Quando l’incendio non presenta fronti attivi, ma vi possono essere fiamme attive isolate all’interno del perimetro circoscritto. Quando tutto il perimetro dell’incendio è sorvegliato da un numero adeguato di operatori antincendio. Quando l’incendio è stato completamente bonificato.

Quale di queste affermazioni è falsa: Si parla di incendio boschivo presidiato quando formalmente in campo è stato istituito il Posto di Comando Avanzato. Un incendio boschivo notturno attivo, questo deve sempre essere presidiato. Si parla di incendio boschivo presidiato quando, in presenza di fronti o di fiamme ancora attive, risultando temporaneamente impossibile operare a causa del buio e/o delle condizioni dei luoghi, una o più squadre svolgono attività di osservazione.

L’incendio boschivo viene dichiarato “spento”: Quando sono state completate le operazioni di bonifica e di sorveglianza e non ci sono più possibilità di riaccensioni lungo il perimetro dell'incendio. Quando viene chiuso il Posto di Comando Avanzato. Quando tutte le risorse aeree di Stato e di Regione lascino definitivamente il teatro delle operazioni.

Cosa deve fare la Polizia Giudiziaria una volta acquisita una Notizia di Reato (Art. 347 C.P.P.)?. Acquisita la notizia di reato, la polizia giudiziaria, senza ritardo, riferisce al pubblico ministero, per iscritto, gli elementi essenziali del fatto e gli altri elementi sino ad allora raccolti, indicando le fonti di prova e le attività compiute, delle quali trasmette la relativa documentazione. Acquisita la notizia di reato, la polizia giudiziaria telefona subito al Pubblico Ministero. Acquisita la notizia di reato, la polizia giudiziaria entro 60 giorni, riferisce al collegio giudicante, per iscritto, gli elementi essenziali del fatto e gli altri elementi sino ad allora raccolti, indicando le fonti di prova e le attività compiute, delle quali trasmette la relativa documentazione.

Cosa prevede l’Art.137 C.P.P. (sottoscrizione del verbale) quando qualcuno degli intervenuti non vuole firmare il verbale redatto dal Pubblico Ufficiale?. Se qualcuno degli intervenuti non vuole o non è in grado di sottoscrivere, ne è fatta menzione con l’indicazione del motivo. L’intervenuto viene denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale (Art.337 CP). L’intervenuto viene obbligato a firmare con l’uso coercitivo della forza.

Cosa prevede l’ Art. 354 del C.P.P. Accertamenti urgenti sui luoghi, sulle cose e sulle persone. Sequestro. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria curano che le tracce e le cose pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell'intervento del pubblico ministero. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria delimitano l’area con il nastro rosso e bianco in attesa del pubblico ministero, impedendo nel frattempo che chiunque possa accedere all’area. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria stanno attenti a non toccare niente per non inquinare le prove e chiamano subito il Pubblico Ministero.

Quale delle seguenti è la definizione giuridica di "incendio boschivo" di cui alla legge 21 novembre 2000, n. 353?. Fuoco con suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree. Qualsiasi tipo di fuoco, che abbia tendenza a diffondersi o progredire e sia di difficile spegnimento. Fuoco di vaste dimensioni, anche se non ha tendenza a diffondersi o progredire e sia di difficile spegnimento.

Ai sensi dell’ Art.142 C.P.P quando un verbale viene considerato nullo?. Salve particolari disposizioni di legge, il verbale è nullo se vi è incertezza assoluta sulle persone intervenute o se manca la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto. Il verbale è nullo quando non viene redatto su carta intestata. Salve particolari disposizioni di legge, il verbale è nullo se manca la sottoscrizione dell’indagato o se non viene consegnata copia del verbale all’indagato.

Cosa prevede l'Art. 423 C.P.?. Chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da tre a sette anni. Chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. Chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da uno a tre anni.

Il sopralluogo di Polizia Giudiziaria deve essere caratterizzato da: Criteri di oggettività. Criteri di soggettività. Criteri di oggettività o di soggettività secondo l’interesse.

Cosa si intende con l'acronimo MEF nell'ambito delle attività di indagine sugli incendi boschivi?. Metodo delle Evidenze Fisiche. Metodo per Estinguere il Fuoco. Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Quale dei seguenti documenti non può essere considerato un verbale ai sensi dell'Art. 373 del C.P.P.: Scheda di intervento. Verbale di accertamenti urgenti sui luoghi. Verbale di sequestro.

Che indicazione può dare l’evidenza fisica della carbonizzazione di un tronco di albero secondo il MEF nell'ambito degli incendi boschivi?. Indicazioni sulla direzione di propagazione di un incendio boschivo. Indicazioni sull'indice di umidità del combustibile vegetale. Indicazioni sulla temperatura raggiunta dall'incendio boschivo.

L’art. 423 bis del c.p. si riferisce a quale fattispecie di reato: Incendio boschivo. Incendio. Danneggiamento a seguito di incendio.

Quali tra questi non è un indicatore di evidenze fisiche di cui al Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF): Umidità relativa dell’aria. Desquamazione. Pietrificazione.

Il fenomeno incendi boschivi colpisce: Americhe, Africa, Europa, Asia ed Oceania, sono interessati dal fenomeno anche se in stagioni diverse. solo la zona mediterranea dell’Europa. solo l’emisfero nord del globo terrestre.

In Italia gli incendi invernali interessano : prevalentemente il sud del paese. prevalentemente il nord del paese gli incendi invernali. colpiscono soprattutto Sardegna e Sicilia.

A livello di ecosistema forestale gli effetti del passaggio del fuoco si ripercuotono. Su suolo, microclima, popolamenti vegetali, popolamenti animali. Esclusivamente sul suolo. Esclusivamente sulla vegetazione.

Le pirofite sono: Entrambe le tipologie. Piante che si sono adattate al passaggio del fuoco riducendo i danni al singolo individuo tramite cortecce spesse, auto potatura, apparato radicale profondo. Piante che si sono adattate al passaggio del fuoco cercando di fare sopravvivere la popolazione attraverso la riproduzione precoce dopo il passaggio del fuoco.

Nei boschi di pini mediterranei situati sui versanti scoscesi le pigne: In caso di incendio possono cadere, prendere fuoco e rotolare a valle favorendo lo sviluppo di nuovi focolai. Non creano problemi in caso di incendio perché non bruciano. Non creano problemi in caso di incendio perché restano sui rami.

Un incendio boschivo viene definito topografico. quando la sua evoluzione è influenzata prevalentemente da orografia, pendenza, esposizione. quando la sua evoluzione è influenzata prevalentemente dal vento. quando la sua evoluzione è influenzata prevalentemente dall’umidità dell’aria.

Un incendio viene definito sotterraneo. quando interessa esclusivamente i combustibili sotterranei. quando interessa esclusivamente i combustibili aerei. quando sono interessati erbe ed arbusti.

A seguito del passaggio del fuoco in un’area boscata : aumenta la fertilità del suolo fino a che le piogge non portano via gli elementi nutritivi resi disponibili dalla combustione della sostanza organica. aumenta la fertilità del suolo in via definitiva. il fuoco non ha effetti sul suolo forestale.

un incendio di chioma può essere. attivo, passivo, indipendente. attivo, radente, sotterraneo. perimetrale o parallelo.

I fenomeni di spotting sono più probabili. in caso di incendi guidati dal vento. in caso di incendi sotterranei. in caso di incendi topografici.

il comportamento del fuoco viene definito estremo. quando l’insieme delle sue caratteristiche ne rendono impossibile il controllo e lo spegnimento in sicurezza con le risorse e le conoscenze a disposizione. quando la lunghezza di fiamma supera i 2 metri. quando la velocità di propagazione supera i 300 metri/ora.

Quale è la fenomenologia del comportamento estremo del fuoco. focolai secondari dovuti a spotting, incontro di fronti, vortici di fuoco. presenza di focolai sotterranei. lunghezza del fronte superiore a 500 metri.

La possibilità di fenomeni di spotting in un incendio boschivo. da nessuna delle due situazioni descritte. è indicata dalla presenza di fumo bianco. è indicata da fumo nero e combustione violenta.

Il tempo massimo che non deve essere superato tra un lancio e l’altro di un elicottero AIB medio per rendere efficace il suo lavoro. non deve superare i 4-5 minuti. non deve superare i 10 minuti il tempo di rotazione. non influisce sulla efficacia degli elicotteri AIB.

Il ritardante a lungo termine viene usato. per attacchi indiretti. per attacchi diretti. è indifferente.

nella simbologia operativa SITAC un punto sensibile è. Un luogo dove è probabile un cambiamento del comportamento del fuoco (per orografia, combustibili vegetali, ecc.). un punto di passaggio obbligato individuato dal DOS per le squadre AIB. un punto dove stabilire il Posto di Comando Avanzato.

Il controfuoco è. una tecnica di attacco indiretto che si effettua eliminando con il fuoco il combustibile davanti alla testa dell’incendio. una tecnica di prevenzione che si utilizza per la riduzione del combustibile vegetale in condizioni controllate. una tecnica di attacco diretto che si effettua con tutte le autobotti a disposizione.

Quando si possono usare Controfuoco e Fuoco Prescritto. solo se sono previsti dal piano regionale AIB e/o dalla normativa regionale. sempre ma solo su disposizione del DTS dei Vigili del Fuoco. sempre perché sono specificatamente previsti dalla Legge Quadro sugli incendi boschivi.

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