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robinia 2

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robinia 2

Creation Date: 2025/04/02

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L'Eneide è composta. in esametri. in endecasillabi. in prosa. in distici elegiaci.

Le Confessioni di Agostino si conmpongono di. 7 libri. 10 libri. 13 libri. 12 libri.

I Padri della Chiesa. Apprezzarono e 'adottarono' il pensiero di Seneca. Assunsero molte delle sue posizioni travisandole e adattandole al pensiero cristiano. Guardarono con sospetto alle posizioni di Seneca. respinsero le posizioni di Seneca, in quanto fondamentalmente pagane.

Il De tranquillitate animi è. un poema didascalico. un trattato autobiografico. un dialogo filosofico. un'opera epica.

L'Eneide rappresenta l'inizio di un'epoca nuova perché. Segna la fine della repubblica e in essa vi è l'eco della perdita definitiva della libertà. Si tratta di un'opera del tutto priva di legami con la letteratrua precedente. La lingua che utilizza e del tutto nuova e in cotnrasto con al tradizioen. coincide con l'inizio dell'età imperiale e la nuova epoca di pace promessa da Augusto.

Nell'età argentea il grecismo. perde importanza. acquista un valore diverso e più importante rispetto al passato. viene declinato in modo assolutamente e completamente diverso. si mantiene in linea con la funzione che aveva rivestito in passato.

Nel mondo latino la scuola. è un'istituzione di élite ininfluente nella società. è un'istituzione inesistente. rappresenta un importante veicolo di latinizzazione e romanizzazione. è gestita in modo autonomi dalle popolazioni locali.

In età argentea prosa e poesia. La poesia trionfa e la prosa decade. Si avvicinano influenzandosi reciprocamente. sono più che mai lontane. La prosa trionfa e la poesai decade.

Si può parlare di espressionismo linguistico. in età arcaica, come scelta consapevole degli autori. In età argentea, con l'affermarsi del gusto dell'effetto e de sensazionalistico. in età classica, come cifra stilistica di Virgilio e Orazio. Nell'età di Cesare, che ne è il campione.

Nel mondo latino il bilinguismo. caratterizza i ceti più umili. è un fenomeno di nessuna rilevanza. caratterizza i ceti più elevati. viene insegnato nelle scuole greche.

La struttura dell'Eneide è del tutto originale. solo in parte. è stata alterata dagli editori antichi. vero. falso.

Nell'Eneide vengono celebrate le virtù guerriere dei protagonisti. solo di Enea. solo dei Troiani. vero. falso.

Che cosa unisce Enea a Didone?. Un destino comune di: perdita del compagno, abbandono della propria terra, guida di un drappello di profughi, rifondazione di una città. L'odio contro Roma. Un amore destinato a un luminoso futuro. Sono entrambi troiani.

Nella diffusione del latino l'esercito. Comporta l'immissione di termini stranieri nella lingua e la imbarbarisce. E' un tramite ininfluente per la diffusione del la lingua. Garantisce omogeneità linguistica in tutte le zone dell'impero. E' un tramite importante per la diffusione del la lingua.

Da dove deriva l'articolo italiano?. Da una forma pronominale. Dall'aggettivo ille, illa, illum. Dalla desinenza dell'accusativo. Dal pronome hic, haec, hoc.

Fenomeni della lingua d'uso in età tardo imperiale. Sono tutti attestati nelle testimonianze epigrafiche. Sono tutti attestati nelle testimonianze letterarie. Sono ricostruibili a partire dagli esiti romanzi. Ci sono trasmessi tutti dagli antichi grammatici.

I germanismi in latino. Compaiono in modo rilevante in età classica. Compaiono in modo rilevante nella tarda età imperiale. Compaiono in modo rilevante in età arcaica. Sono propri del Medioevo.

Nell'Eneide viene raccontata la fine di Troia. nell'ultimo libro. vero. nel primo libro. falso.

E' corretto dire che con l'Eneide Virgilio fonda un nuovo stile perché. Utilizza una lingua diversa, ricca di neologismi e grecismi. Nessuno prima di lui aveva scritto epica in esametri. Usa un metro poetico diverso da tutti gli autori precedentei. riesce a fondere il massimo della libertà con il massimo del rigore stilistico.

Ennio negli Annales parla dell'arrivo di Enea in Italia. vero. falso. è solo una supposizione. si tratta di un'invenzione del Medioevo.

Perché l'Eneide è stata definita poema dei vinti?. perché i protagonisti subiscono la sconfitta. Perché Enea viene sconfitto più e più volte, prima di affermarsi come capo dei Latini. Perché nonostante celebri la storia del fondatore della Romanità, l'eroe, e attraverso di esso l'autore, si contraddistingue per la malinconia, la mitezza con cui china il capo al volere del fato, la vicinanza emotiva verso chi soffre. La definizione non è corretta, deriva dalla storiografia romantica.

Il fato nell'Eneide. E' una divinità minore al servizio di Zeus. E' qualcosa che si deve necessariamente compiere. E' una forza superiore che anticipa il Dio cristiano. E' una divinità personificata.

Parabola, baptismum, diabolus sono termini. Greci entrati nel latino dei Cristiana. Volgari entrati nel latino dei Cristiani. Grecismi presenti già in età classica. Orientali importati dalle sette mistiche.

L'espressione dico quia / dico quod si diffonde. latino burocratico. latino classico. latino arcaico. latino tardo.

La perdita del senso della quantità delle sillabe si verifica. tra IV e VI d. C. II a.C. dopo il VII d.C. I d. C.

Gli inizi del Cristianesimo. presero le mosse nelle classi dell'artistocrazia romana. nessuna delle affermazioni è vera. presero le mosse nelle classi umili. vennero mediati dal mondo greco.

La poesia cristiana. Crea una lingua poetica cristiana. Deriva completamente dalla tradizione greca. E' un fenomeno di secondo livello. Si inserisce nella tradizione poetica latina senza innovazione.

La prima penetrazione del cristianesimo. E' romana e latina. E' greca e orientale. Avviene a livello di letterati. Avviene tramite i militari.

Quale importanza ha nell'Eneide l'ambientazione dei fatti?. L'ambientazione idilliaca e agreste rappresenta un tributo ai modelli alessandrini. L'ambientazione dei fatti vede Enea muoversi da oriente (Troia) ad occidente (Lazio), toccando varie sponde del Mediterraneo (l'Africa, la Sicilia), in un itinerario che in parte ricalca il viaggio di Odisseo, in parte è funzionale alla storia di Roma, con un'origine non greca, cruente lotte con i popoli italici, un'atavica ostilità a Cartagine,... L'ambientazione dei fatti, mitica e favolistica, rappresenta la sezione più di fantasia del poema e non ha alcun riferimento alla storia. L'ambientazione dei fatti ricalca il peregrinare di Odisseo nel poema Omerico che è uno dei modelli di Virgilio.

Nel proemio dell'Eneide ha forte rilievo il nome del protagonista. Falso: nei primi 11 vv non appare. Vero: si tratta del pius Aeneas, contrapposto a Odisseo. Nessuna delle affermazioni è vera. Falso, eprché per gli antichi il nome proprio non aveva nessuna importanza.

Le vicende narrate nell'Eneide durano sette anni. vero. falso. non si può sapere. nessuna delle risposte è vera.

Il viaggio di Enea è un viaggio di ritorno. solo il secondo tratto. falso. vero. solo il primo tratto.

La tempesta scatenata da Giunone nel I libro dell'Eneide. fa naufragare i Troiani in Sicilia. fa naufragare i Troiani sulle coste laziali. Allontana i Troiani dal ritorno in patria. fa naufragare i Troiani sulle coste africane.

La versione dell'Eneide che conosciamo. manca della revisione finale dell'autore. è quella rivista e corretta da Augusto. è quella salvata dal naufragio. è quella rivista e corretta dall'autore.

La tempesta con cui inizia il I libro dell'Eneide. E' causata dal canto delle Sirene. E' scatenata da Giunone nemica di Enea. E' scatenata da Nettuno nemico di Enea. Ha la funzione di ritardare il ritorno in patria di Enea.

Nell'Eneide troviamo anche influssi della poesia alessandrina. Nessuna delle affermazioni è vera. Vero, ma rivisitata con una profondità psicologica peculiare a Virgilio. 1. 0.

L'arcaismo è un fenomeno che consiste nel. utilizzo di termini o espressioni antichi. influsso greco. esaltazione dei poeti arcaici. rifiuto dei termini antichi.

Il grecismo è un fenomeno che consiste nel. influenza della lingua greca sulla lingua latina. influenza della lingua latina sulla greca. adozione della lingua greca. traduzione di una parola greca.

La lingua parlata. non ha mai a che fare con la lingua letteraria. è in contatto per vie indirette con la lingua letteraria. trova la sua naturale espressione nella lingua letteraria. confluisce nella lingua poetica.

Carlo Magno volle imporre. il latino della chiesa. il latino classico. il latino parlato in area franca. il latino degli ultimi secoli dell'Impero.

Il latino medievale deriva. dal latino parlato. nessuna delle risposte è vera. dal latino letterario. non deriva perché è una restaurazione di epoca carolingia.

Lo stemma codicum è. l'apparato critico. l'introduzione all'edizione critica. l'albero genealogico dei testimoni della tradizione. l'albero genealogico delle edizioni.

I codices recentiores sono necessariamente deteriores. 0. solo per l'alto Medioevo. 1. solo per il basso Medioevo.

L'edizione critica è. L'edizione scientifica più autorevole di un autore. la prima edizione di un autore. l'edizione più preziosa di un'opera. l'edizione più recente di un autore.

L'apparato critico è. l'introduzione filologica ad un volume. L'edizione scientifica più autorevole di un autore. Il corredo di note presente in un'edizione critica. Lo stemma codicum.

L'archetipo è. Lo stemma codicum. l'antenato del filologo. la prima edizione di un autore. Il testimone all'inizio della tradizione.

La meta della vicenda narrata nell'Eneide è. La fondazione della stirpe da cui nascerà Roma e e premesse della gloria del suo impero. L'affermazione del potere di Enea nel lazio. Il coronamento della storia d'amore tra Enea e Didone. La vendetta dei Troiani contro i Greci.

L'editio princeps è. l'edizione più importante di un'opera. l'edizione più recente di un autore. L'edizione scientifica più autorevole di un autore. la prima edizione di un autore.

Nel colloguio tra Venere e Zeus, all'inizio del libro I. Venere si lamenta del destino di Enea e chiedere rassicurazioni a Zeus. Venere litica col padre sulla sorte di Enea. Venere chiede vendetta contro Giunone sua nemica. Venere chiede che Enea possa restare a Cartagine e sposare Didone.

Nell'espressione fato profugus Virgilio indica. Il destino di Enea che è stato cacciato dalla patria troiana. Il destino di Enea che è vittima degli dei. Il destino di Enea che è in viaggio epr volere del fato. Il destino di Enea che deve combattere il ato per l'affermazione di Roma.

Nell'Eneide il mondo degli uomini e il mondo degli dei. Nessuna delle affermazioni è vera. sono completamente disgiunti. si intersecano influenzandosi. il mondo degli dei non trova spazio nell'Eneide.

Ogni vocale dà luogo. a una sillaba. ad un fonema. a uno iato. a un dittongo.

Virgilio definisce Didone infelix e misera. Perché ha avuto una storia sfortunata. Perché anticipa con queste note il suo tragico destino. Perché sarà costretta dal destino ad abbandonare Enea. Per commuovere il pubblico e suscitare la pietà.

Nell'incontro tra Enea e Venere nel libro I. Enea riconosce la madre solo quando si gira per andarsene. Enea riconosce immediatamente la madre. Venere si dimostra una madre affettuosa che conforta e consola il figlio. Venere intende punire il figlio della sua superficialità.

La storia di Didone. Rappresenta il prototipo della donna debole che ha bisogno di un uomo che la salvi. E' talemente pietosa e commuovente che Enea prova pietà per Didone. E' destinata al lieto fine. presenta forti analogie con quella di Enea.

Nell'incontro tra Enea e Venere nel libro I. Venere intende punire il figlio della sua superficialità. Venere si dimostra una madre affettuosa che conforta e consola il figlio. Enea riconosce immediatamente la madre. Enea riconosce la madre solo quando si gira per andarsene.

La storia di Didone. presenta forti analogie con quella di Enea. E' destinata al lieto fine. E' talemente pietosa e commuovente che Enea prova pietà per Didone. Rappresenta il prototipo della donna debole che ha bisogno di un uomo che la salvi.

Virgilio definisce Didone infelix e misera. Per commuovere il pubblico e suscitare la pietà. Perché sarà costretta dal destino ad abbandonare Enea. Perché ha avuto una storia sfortunata. Perché anticipa con queste note il suo tragico destino.

Si definiscono aperte le sillabe. che finiscono in 'a'. che terminano in vocale. nessuna delle tre risposte. in fine di parola.

I verbi atematici latini. sono i verbi della III coniugazione. sono quelli che hanno la vocale tematica. sono verbi irregolari. sono quelli privi di vocale tematica.

L'opposizione fondamentale del sistema verbale latino è quella tra. infectum e perfectum. tempi principali e tempi storici. passato e futuro. presente e passato.

La flessione dei pronomi segue. la II declinazione. Nessuna delle risposte è esatta. Forme proprie, miste. la III declinazione.

La descrizione del tempio di Giunone a Cartagine. E' un omaggio di Enea a Giunone, per propiziarsela. Riprende la tecnica alessandrina dell'ecfrasis per sfoggio di erudizione. riprende la tecnica alessandrina dell'ecfrasis e pone le premesse psicologiche dell'incontro tra Didone ed Enea. E' la traduzione latina di un parallelo episodio omerico.

Nelle scene del tempio di Giunone. Viene messo in rilievo l'eroismo dei Cartaginesi. Viene messo in rilievo l'eroismo dei Greci. Viene messo in rilievo l'eroismo dei Troiani sconfitti. Viene messo in rilievo l'eroismo dei Romani.

La figura di Didone regina amata e rispettata. Riprende l'immagine omerica di Arete, la regina dei Feaci. E' un modello femminile del tutto nuovo e originale nella letteratura classica. Viene consapevolmente distrutta da Virgilio, in quanto cartaginese. Riprende l'immagine della dea Giunone, sposa di Zeus.

Virgilio riprende la similitudine omerica. falso. vero, ma apportandovi modifiche originali. si tratta di veri e propri calchi. solo rarissime volte.

Cosa significa Anafora?. Ripetizione del suono finale. Due termini in caso diverso. Ripetizione di uno stesso termine. Ripetizione del suono iniziale.

Cosa significa omoteleuto?. Ripetizione del suono iniziale. Ripetizione del suono finale. Due termini in caso diverso. Ripetizione di uno stesso termine.

L'arcaismo consiste. Nell'utilizzo di termini e forme non più correnti. Nella citazione diretta di autori antichi. una figura retorica. Nell'ispirarsi a modelli antichi.

Il poetismo consiste. In un neologismo proprio della poesia. una figura retorica. In un neologismo proprio della prosa. In una forma tipica della lingua poetica.

La paratassi nella lingua poetica. Caratterizza solo l'epica. E' respinta decisamente. Viene utilizzata frequentemente. è un fenomeno irrilevante.

Osserva i seguenti vocaboli: fratellum, agnellum, caballum. Ora individua se i vocaboli appartengono al. Lingua poetica. Latino usato dai chierici amanuensi nelle abbazie durante il Medioevo. Latino letterario. Latino parlato.

Il latino classico si colloca nel. I a. C. IV a. C. II d.C. II a.C.

La descrizione del tempio di Giunone a Cartagine. E' un omaggio di Enea a Giunone, per propiziarsela. riprende la tecnica alessandrina dell'ecfrasis e pone le premesse psicologiche dell'incontro tra Didone ed Enea. Riprende la tecnica alessandrina dell'ecfrasis per sfoggio di erudizione. E' la traduzione latina di un parallelo episodio omerico.

Il chiasmo è. Una figura retorica che dispione 4 termini secondo lo schema AB/BA. La ripetizione del suono iniziale. Un metro greco. Una figura retorica che dispione 4 termini secondo lo schema AB/AB.

Caratteristica fondamentale della lingua poetica è. La conformità ad una tradizione metrica. L'artificio retorico. Il soggettivismo. La semplicità espressiva.

Al momento del loro primo incontro, Enea appare a Didone. bello come un dio. nemico minaccioso e arrogante. non riesce a vederlo chiaramente perché è seminascosto da una nube magica. profugo miserevole in cerca di aiuto.

Didone in quanto regina di Cartagine. non è ancora nemica dei Troiani e di conseguenza dei Romani. è nemica fin dall'inizio dei Troiani, antenati dei Romani. era tra gli alleati dei Greci nell'assalto a Troia. ha interesse che i Troiani lascino al più presto la sua terra.

Os umerosque (v. I, 589) è un accusativo alla greca, cioè. Un metro prosodico. un costrutto usato esclusivamente in poesia. due parole con la desinenza dell'accusativo greco. Un accusativo di relazione.

Nella letteratura latina per IMITATIO si intende. una figura retorica. La prassi di riprendere e ispirarsi a modelli letterari. Il vizio condannato di copiare da altri autori. La citazione di brani presi da opere altrui.

Nella letteratura latina il peso della tradizione. Non ha alcuna rilevanza. E' forte e condizione la lingua a tutti i livelli. E' forte ma riguarda solo la produzione elevata, epica e tragica. Tutto sommato non è poi così forte.

L'espressione latine loqui è. Fa riferimento ad un particolare metro. Una rivendicazione di purismo linguistico. Un'affermazione di orgoglio latino rispetto al modno greco. Una figura retorica.

Didone decide di. incarcerare i Troiani superstiti. accogliere i Troiani ma mantenere le distanze perché è sospettosa. offrire denaro ai Troiani perché rientrino nella loro terra. dare ospitalità ai Troiani superstiti.

il fenomeno della sinizesi consiste in. Due vocali in iato sono considerate come una sola sillaba. Due vocali in dittongo vengono considerate come due sillabe. Due coppie di parole sono disposte secondo lo schema AB /BA. Una sillaba lun ga viene contata come corta.

La lingua d'uso rispetto alla lingua letteraria. E' respinta a tutti i livelli. confluisce nella lingua poetica. E' accolta a tutti i livelli. Entra in rapporto dialettico con alcuni livelli espressivi.

Il primo libro si chiude. Con il canto del cielo di Iopa. Con la prima notte d'amore tra Enea e Didone. Con l'invito di Didone rivolto ad Enea a narrare la sua storia. Con un brindisi di amicizia tra Troiani e Cartaginesi.

Venere chiede a Cupido. di instaurare un'alleanza perpetua tra il popolo dei Troiani e i Cartaginesi. di far innamorare Didone di Enea. di far innamorare Enea di Didone. di creare inimicizia perpetua tra il popolo dei Troiani e i Cartaginesi.

Nel banchetto alla reggia di Cartagina, Iopa è. Il più fido compagno di Enea. Un aedo che narra la vicenda di Troia. Un Troiano che si esibisce davanti ai Cartaginesi. Un cantore che allieta il banchetto con canti mitologici naturalistici.

Quale è il modello greco dell'utilizzo di Cupido per far nascere l'amore?. Callimaco nella Chioma di Berenice. Omero con Ettore e Andromaca. Apollonio Rodio: i due amanti sono Zeus e Giunone. Apollonio Rodio: i due amanti sono Giasone e Medea.

Quali sono gli strumenti a disposizione della ricerca espressiva in poesia. Turpiloquio volgarità, espressionismo. La metrica. Poetismo, arcaismo, grecismo, volgarismo, ricorso a figure retoriche. Espressione del sentimento e dell'intimo.

Per plurale poetico si intende. Un arcaismo. Una figura retorica della prosa. Un grecismo. Una forma plurale senza stringente giustificazione grammaticale o semantica.

Il condizionamento metrico. influenza fortemente la lingua d'uso. Riguarda solo la letteratura greca non la latina. Agisce fortemente nella lingua poetica. Agisce esclusivamente a livello lessicale.

L'epiteto è. Un costrutto sintattico tipico della lingua d'uso. Un'espressione formulare tipica della poesia. Una figura retorica. Un costrutto sintattico tipico della poesia.

Le forme -ier per -ari e -ere per -erunt sono. Volgarismi amati dalla lingua poetica. Forme proprie della prosa. Forme del latino cristiano. Arcaismi amati dalla lingua poetica.

In linea generale il linguaggio tecnico. Mira ad espressività ed effetto. Mira a precisione e univocità. Ammette una larga gamma di sinonimi. Segue le norme della prosodia greca.

Dal lessico militare derivano. Molti termini di origine greca. Molti termini etruschi passati al latino volgare. Molti termini cristiani. Molti termini di origine barbarica.

Histrio e persona sono. Grecismi del linguaggio militare. termini romani del mondo teatrale. termini greci del mondo teatrale. Termini etruschi del mondo teatrale.

Il tema fondamentale del De tranquillitate animi è. gli studi letterari. la malattia. la partecipazione del saggio alla vita politica. l'ozio.

Caratteristico dello stile di Seneca è. la retoricità di un eloquio fluido e disteso. la subordinazione e la concinnitas. il periodare spezzato e per opposizioni. il periodare ampio e arcaizzante.

Inquirenti mihi in me. Troviamo la figura retorica. del poliptoto. dell'allitterazione. del chiasmo. dell'anafora.

Il linguaggio tecnico. Deriva dalla lingua poetica. Resta confinato entro precisi ambiti senza ricadute linguistiche. Condiziona il linguaggo parlato in particolari momenti e ambiti. E' di netta derivazione greca.

I Dialoghi di Seneca: alla luce del testo esaminato in quali termini va intesa la forma dialogica?. Sereno e Seneca interloquiscono vivacemente nel corso di tutto il trattato. Sul solco della tradizione platonica: molti personaggi e dialogo serrato. Come dialogo fittizio: dopo l'intervento iniziale Sereno resta sullo sfondo. Sereno non esiste: è un puro nome, sempre muto.

Il De tranquillitate animi è rivolto a. Sereno, personaggio immaginario. a Nerone, l'imperatore di cui Seneca era precettore. a se stesso, come dialogo - confessione. Sereno, amico di Seneca.

L'hysteron proteron è. una figura retorica che dispone 4 termini secondo lo schema AB/BA. una figura retorica che comporta l'inversione nell'ordine causa/effetto. un metro greco. una forma verbale.

L'anacoluto è. Una figura retorica che dispione 4 termini secondo lo schema AB/BA. Una figura retorica che isola un elemnto messo in rilievo. Un metro greco. Una forma verbale.

Quali correnti filosofiche troviamo riflesse nel De tranquillitati animi?. Storicismo e manicheismo. Storicismo e neoplatonismo. Stoicismo e cristianesimo. Epicureismo e stoicsmo.

Un elemnto caratteristico della lingua d'uso è. il grecismo. la disposizione delle parole. il tempo dei verbi. il metro.

Nello stile di Seneca le figure di suono. Sono rarissime e di derivazione greca. Nessuna delle affermazioni è vera. Sono spesso usate per ottenere effetti espressivi. Non ricorrono mai.

L'atarassia del sapiente. E' respinta totalmente da Seneca. Viene proposta, puir nella consapevolezza che anch'esa risulti a volte insufficiente. E' un concetto sconosciuto a Seneca perch* estraneo alla filosofia stoica. E' proposta da Seneca come unica e totale soluzione ai problemi di Sereno.

Il participio nella lingua di Seneca. Viene utilizzato in costrutti ormai anticlassici. Non compare qualsi mai, a favore della subordinazione esplicita. compare solo come grecismo. E' spesso usato epr la sua capacità sintetica.

Quali sono le spinte alla base della lingua d'uso?. Precisione e rigore grammaticale. Affettività e ricerca espressiva. Grecismo e Arcaismo. Condizionamento metrico e tradizione greca.

La lingua d'uso si contraddistingue per. Paratassi e anacoluti. Ipotassi e parallelismi. Grecismi e arcaismi. Semplicità e chiarezza.

Nella lingua di Seneca i pronomi e aggettivi riflessivi. Non sono usati frequentemente. Sono usati frequentemente e corrispondono a quello che Traina definisce 'linguaggio dell'interiorità'. Sono usati frequentemente e corrispondono a quello che Traina definisce 'linguaggio della predicazione'. Nessuna delle risposte presentate è corretta.

Abruptum sermonis genus è definizione dello stile di. Livio. Seneca. cicerone. cesare.

Nell'opera di Seneca la società romana. è del tutto assente. è descritta con nostalgia e rimpianto. è descritta con moralismo critico e severo. viene spesso descritta con vivacità.

Nella lingua di Seneca i pronomi e aggettivi riflessivi. sono indizio di sciatteria stilistica. sono indizio di volgarismi. sono una costante, spesso in gruppo. non compiano se non rarissimamente.

Per Seenca la virtù. Ha spazio solo sotto il governo di un principe illuminato. Può esprimersi solo in circostanze politiche favorevoli. Non è un concetto attinente con il saggio. Trova sempre modo di esprimersi, anche in condizioni di assenza di libertà.

Quali mutamenti sono avvenuti nel passaggio dal latino all'italiano in relazione alle seguenti coppie di vocaboli: factum-fatto, septem-sette, lactem-latte,somnum-sonno?. Morfologici, per la perdita della desinenza. Lessicali, ossia a livello di significato. Fonetici, per assimilazione di una delle due consonanti. Fonetici e morfosintattici, per assimilazione di una delle due consonanti e la scomparsa della desinenza finale.

Per latino volgare si intende. Lingua poetica. Latino parlato. Lingua usata dai chierici medievali. Latino letterario.

E' tipico della lingua d'uso. il ricorso a clausole metriche. Il ricorso a costrutti preposizionali. Il ricorso alla subordinazione. L'osservazione rigorosa dei casi.

Le lingue neolatine sono nate dalla fusione. Della lingua scritta con quella parlata. Della lingua latina con quella dei popoli che conquistano i Romani. Del latino parlato e dela latino della chiesa. Della lingua scritta dei romanzi con quella orale.

Osserva i seguenti vocaboli: equitazione, equino, equestre. Ora individua se i vocaboli sono derivati dal. Lingua poetica. Latino usato dai chierici amanuensi nelle abbazie durante il Medioevo. Latino letterario. Latino parlato.

L'espressione suum esse indica in Seneca. Lo status di persona giuridicamente libera. La padronanza dei propri gesti. L'età matura. L'indipendenza e l'autonomia materiale e intellettuale.

Per linguaggio dell'interiorità si intende. Un artificio retorico dell'asianesimo. La perdita di equilibrio e armonia che caratterizza lo stile di Seneca. La perdita di equilibrio e armonia che caratterizza lo stile di Sallustio. Un linguaggio in cui il focus del discorso è puntato silla riflessione intima e sull'autoanalisi.

Nell'ottica di Seneca la patria del sapiens è. La dimensione di esclusione dal mondo. il mondo. Roma. L'impero Romano.

Il verbo vindicare significa. rivendicare il possesso. vendicarsi. punire una colpa. liberare.

Le forme nominali del verbo (participio, infinito, supino). in età medievale il loro uso rimane invariato. in età medievale scompaiono del tutto. in età medievale sono usate sempre più. in età medievale sono usate sempre meno.

Illustra la posizione di Agostino relativamente alla cultura classica. Agostino ne riconosce il valore artistico e formativo: un percorso che porta al vero e al bello non può che avvicinare a Dio. Rifiuto in quanto cultura pagana, dopo la conversione, in quanto in netto contrasto con la nuova religione, il Cristianesimo. E' una posizione oscillante e ambivalente: Agostino ama i classici, ma la sua religione gli impone di disprezzarli. Adesione totale e incondizionata: la superiorità della cultura classica non viene messa in discussione.

La Vulgata è. La prima versione della Bibbia condotta sul greco,. La traduzione di Antico e Nuovo Testamento dal greco. La prima versione della Bibbia condotta sull'aramaico. La versione della Bibbia di San Girolamo.

Cosa sono gli acta martyrum?. Elogi funebri. Relazioni dei processi dei primi cristiani. Un'opera cristiana tradotta dal greco. Un'opera storica sul Cristianesimo.

La glossa biblica è. una pronuncia del latino medievale. un metro della lirica medievale. una figura retorica. Il commento ai libri scrutturali.

E' un costruttoi sintattico non classico. accusativo piu infinito. ablativo assoluto. quia seguito da verbo in forma esplicita. participio congiunto.

Sono fenomeni tipici del latino medievale. Riduzione dei dittonghi, semplificazione dei nessi consonantici, palatalizzazione. riduzione dei dittonghi e rotacismo. Caduta della metrica quantitativa. grecismi e poetismi.

L'accusativo è il caso. del complemento di termine. del complemento indiretto. del complemento di colpa. del complemento diretto.

I generi del sistema nominale latino sono. 5. 1. 2. 3.

Individua la sequenza corretta. Il nominativo è il caso del soggetto; il genitivo è il caso del complemento di specificazione; il dativo è il caso del complemento di termine; l'accusativo è il caso del complemento oggetto; il vocativo è il caso del complemento di vocazione; l'ablativo è il caso del complemento di causa. Il nominativo è il caso del soggetto; il genitivo è il caso del complemento ditermine; il dativo è il caso del complemento di causa; l'accusativo è il caso del complemento oggetto; il vocativo è il caso del complemento di vocazione; l'ablativo è il caso del complemento di specificazione. Il nominativo è il caso del soggetto; il genitivo è il caso del complemento oggetto; il dativo è il caso del complemento di termine; l'accusativo è il caso del complemento di specificazione; il vocativo è il caso del complemento di vocazione; l'ablativo è il caso del complemento di causa. Il nominativo è il caso del soggetto; il genitivo è il caso del complemento di specificazione; il dativo è il caso del complemento di causa; l'accusativo è il caso del complemento oggetto; il vocativo è il caso del complemento di vocazione; l'ablativo è il caso del complemento di termine.

La vocale tematica è. La vocale più importante. La vocale che unisce il tema alla desinenza. La vocale presente nella desinenza. la vocale presente nella radice.

Quante sono in latino le classi degli aggettivi?. tre. cinque. quattro. due.

Individuare la corretta morfologia del sostantivo moderatio. 2 decl., dat. sing. 3 decl., abl. sing. 3 decl.,nom, sing. 4 decl., abl. sing.

Il divino per Seneca. E' dentro l'uomo, l'uomo stesso. E' oltre l'uomo. E' irraggiungibile dall'uomo. Non esiste.

Sapientes e stulti. Sono i due poli della filosofia stoica. I primi sono da Seneca esaltati, i secondi disprezzati. sono posti da Seneca sullo stesso piano. I primi sono da Seneca disprezzati, i secondi esaltati.

Per Seneca il denaro. Non garantisce né felicità né serenità. Non è l'unica fonte di felicità, ma è un elemento importante. E' l'unica fonte di felicità. Ci protegge contro la sorte avversa.

Quali sono le forme nominali del verbo latino?. indicativo, imperativo e congiuntivo. aggettivi e participi sostantivati. infinito, participio, gerundio, gerundivo. i predicativi del soggetto e dell'oggetto.

Qual è la desinenza originaria dell'infinito latino?. -ere. -se. -re. -isse.

Il perfetto a raddoppiamento è proprio. della prima coniugazione. di particolari verbi. dei temi in consonanti. dei temi in vocali.

Da quale caso derivano i sostantivi italiani?. vocativo. ablativo. nominativo. accusativo.

Individuare la corretta morfologia del sostantivo puer. 2 decl., nom. plur. 3 decl., nom. sing. 4 decl., abl. sing. 2 decl., voc. sing.

La forma verbale veni è. Un imperativo e un presente. Un perfetto. Un imperativo. Un presente.

Con 'linguaggio della predicazione' in Seneca si intende. Il ricorso a volgarismi ed espressioni del parlato. Il frequente ricorso ai dialoghi. Un movimento che va dall'interno all'esterno, in un crescendo che culmina con la sententia. L'elaborazione retorica dello stile di Seneca.

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