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SISTEMI DI CONTROLLO DISTRIBUITI 60

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SISTEMI DI CONTROLLO DISTRIBUITI 60

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PANIERE SISTEMI DI CONTROLLO DISTRIBUITI 60 capitoli

Creation Date: 2022/02/28

Category: Others

Number of questions: 285

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1.1 - Come è organizzato il corso di Sistemi di controllo distribuiti?. In due nuclei tematici principali: gestione di sistemi complessi e distribuiti e supervisione di sistemi complessi e distribuiti. Nessuna delle altre risposte è corretta. In tre nuclei tematici: monitoraggio, controllo e gestione di sistemi complessi. In un unico nucleo tematico che tratta dei sistemi distributi di monitoraggio e attuazione distribuita.

2.1 - Che differenza c'è tra una generazione centralizzata di energia elettrica e una distribuita?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il modello centralizzato concentra la produzione in un'area geograficamente diffusa, sfrutta un principio tecnologico e sviluppa una densità energetica elevata. Nel modello distribuito, impianti diversi per taglia ma omogenei per tipologia, localizzati in zone remote o in prossimità dell'utente, prevedono esclusivamente l'autoconsumo. Il modello centralizzato concentra la produzione in un'area limitata, sfrutta un principio tecnologico e sviluppa una densità energetica elevata. Nel modello distribuito, impianti diversi per taglia e tipologia, localizzati in zone remote o in prossimità dell'utente, sono collegati alla rete di distribuzione e prevedono l'autoconsumo. Il modello centralizzato concentra la produzione in un'area limitata, sfrutta diversi principi tecnologici e sviluppa una bassa densità energetica. Nel modello distribuito, impianti omogenei per taglia e tipologia, localizzati in zone remote o in prossimità dell'utente, sono collegati alla rete di distribuzione e prevedono l'autoconsumo.

2.2 - Quale, tra i seguenti, NON è un vantaggio di un approccio centralizzato di generazione di energia elettrica?. Creazione di economie di scala dovute alle dimensioni degli impianti;. Alta efficienza dei processi di trasformazione e trasporto dell'energia;. Consumo dell'energia utile prossimo al luogo di produzione o stoccaggio;. Monodirezionalità ed omogeneità del processo di dispacciamento;.

2.3 - Quale, tra i seguenti, NON è uno svantaggio di un approccio centralizzato di generazione di energia elettrica?. Non programmabilità del sistema complesso di generazione distribuita a causa dell'eterogeneità di tecnologie, soluzioni, standard, regolamentazioni, procedure e protocolli. Presenza di Single-Point-Of-Failure e consumo dell'energia utile distante dal luogo di produzione o stoccaggio;. Forte dipendenza dalle materie prime (ad es. termo-elettrico, termo-nucleare);. Ingenti costi e tempi di progettazione, realizzazione e manutenzione e monopolizzazione della proprietà degli impianti;.

2.4 - Quale, tra i seguenti, NON è un vantaggio di un approccio distribuito di generazione di energia elettrica?. Uso integrato di fonti di energia «pulite», rinnovabili, sostenibili e fossili e uso di impianti relativamente economici, facili da progettare, realizzare e manutenere;. Monodirezionalità ed omogeneità del processo di dispacciamento;. Democratizzazione della generazione energetica e del mercato dell'energia e affidabilità e flessibilità del sistema dovuto alla interconnessione;. Creazione di economie di scala dovute alla standardizzazione degli impianti e consumo dell'energia utile prossimo al luogo di produzione o stoccaggio;.

2.5 - Quale, tra i seguenti, NON è uno svantaggio di un approccio distribuito di generazione di energia elettrica?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Non programmabilità del sistema complesso di generazione distribuita a causa dell'eterogeneità di tecnologie, soluzioni, standard, regolamentazioni, procedure e protocolli;. Ingenti costi e tempi di progettazione, realizzazione e manutenzione e monopolizzazione della proprietà degli impianti;. Bassa efficienza dei singoli processi di trasformazione.

3.1 - In Automazione, da cosa è composto il sistema controllato?. Dal sistema da controllare e dal sistema di controllo. Nessuna delle altre risposte è corretta. Dall'operatore umano, dalle reti di comunicazione e dalle modalità di controllo. Dagli attuatori, dai dispositivi di misura, dai dispositivi di elaborazione, dalle reti di comunicazione e dalle modalità di controllo.

3.2 - Quali tra i seguenti NON è un dispositivo di elaborazione delle modalità di controllo?. PLC. DCS. PID. GPS.

3.3 - Cosa è l'Automazione?. L' Automazione implementa metodologie tipiche della fisica e della matematica per rendere completamente autonomi i sistemi da controllare. L' Automazione si occupa di rendere automatiche procedure casuali ed aleatorie, in cui gli aspetti della conoscenza e della flessibilità siano necessari. L' Automazione studia principalmente il comportamento dei sistemi robotici autonomi. L'Automazione è una tecnologia nascosta ma sempre presente, indispensabile per rendere funzionanti le realizzazioni ottenute con le altre tecnologie, ed usata al fine di raggiungere le finalità, le prestazioni e le specifiche desiderate.

3.4 - Come può essere definita l'Automazione?. L' Automazione studia principalmente il comportamento dei sistemi robotici autonomi. L' Automazione implementa metodologie tipiche della fisica e della matematica per rendere completamente autonomi i sistemi da controllare. Lautomazione è ogni tecnica che prevede la sostituzione della macchina all'uomo non solo per quanto riguarda l'esecuzione delle operazioni materiali ma anche per quanto riguarda il controllo del processo. L' Automazione si occupa di rendere automatiche procedure casuali ed aleatorie, in cui gli aspetti della conoscenza e della flessibilità siano necessari.

3.5 - In quali livelli può essere organizzato gerarchicamente un sistema complesso?. Controllo, Misura, Attuazione e Sistema da controllare. Gestione, Coordinamento, Conduzione e Campo. Nessuna delle altre risposte è corretta. Software, Hardware, Firmware e rete di telecomunicazione.

4.1 - Quale differenza fondamentale esiste tra una modalità di controllo a catena aperta ed una modalità di controllo a catena chiusa?. Nella modalità di controllo a catena aperta, il controllore tiene conto della misura delle variabili controllate per calcolare il valore da imporre alla variabili di comando. Ciò non avviene nella modalità di controllo a catena chiusa. Nella modalità di controllo a catena chiusa non vengono applicate le azioni di intervento. Nessuna differenza, le due modalità di controllo sono perfettamente equivalenti. Nella modalità di controllo a catena chiusa, il controllore tiene conto della misura delle variabili controllate per calcolare il valore da imporre alle variabili di comando. Ciò non avviene nella modalità di controllo a catena aperta.

4.2 - In quali categorie possono essere suddivise le modalità di controllo?. Controllo via rete logica, PLC, PID, microcontrollore o manuale. Nessuna delle altre risposte è corretta. Controllo proporzionale, integrale e derivativo. Controllo a catena aperta, a catena chiusa e a controreazione.

4.3 - Quali, tra le seguenti affermazioni, è il vantaggio offerto da una modalità di controllo a catena aperta?. Le modalità di controllo a catena aperta possono essere applicate anche quando l'evoluzione del sistema controllato è più rapida dell'eventuale intervento correttivo necessario. Le modalità di controllo a catena aperta offrono ottime prestazioni in quanto la azione di intervento è calcolata anche in base al valore della variabile controllota. Le modalità di controllo a catena aperta sono caratterizzate da una fase di progettazione estremamente complessa e molto costosa, quindi estremamente performante. Le modalità di controllo a catena aperta richiedono una conoscenza empirica del comportamento del sistema per realizzare un algoritmo di controllo o per addestrare secondo procedure sistematiche un operatore al fine di garantire il corretto funzionamento del sistema controllato.

4.4 - Nelle modalità di controllo a catena aperta, la variabile di comando viene imposta... ... contemporaneamente da un operatore umano e da un dispositivo di elaborazione. ... esclusivamente da un dispositivo di elaborazione. ... da un operatore umano oppure da un dispositivo di elaborazione. ... esclusivamente da un operatore umano addestrato.

4.5 - Quale, tra le seguenti opzioni, non è da considerarsi una modalità di controllo?. Catena Aperta. Ripetizione. Controreazione. Catena Chiusa.

4.6 - Che differenza esiste tra una modalità di controllo a controreazione e una modalità di controllo a catena chiusa?. La differenza è data dal dispositivo di misura. Se esso è di tipo ON-OFF, siamo in presenza di una modalità di controllo a catena chiusa. La differenza è data dal dispositivo di attuazione dell'azione di intervento. Se esso è di tipo ON-OFF, siamo in presenza di una modalità di controllo a controreazione. La differenza è data dal dispositivo di attuazione dell'azione di intervento. Se esso è di tipo ON-OFF, siamo in presenza di una modalità di controllo a catena chiusa. La differenza è data dal dispositivo di misura. Se esso è di tipo ON-OFF, siamo in presenza di una modalità di controllo a controreazione.

5.1 - Il tempo di assestamento di un sistema dinamico, con quale parametro della dinamica dominante si relaziona? --DA VERIFICARE--. Il valore della modulo dei poli della dinamica secondaria. Al valore del coefficiente di smorzamento dei poli. Il valore della parte immaginaria dei poli dominanti. Il valore della parte reale dei poli dominanti.

5.2 - Quali, tra questi insiemi di specifiche dinamiche nel dominio del tempo è errato? --DA VERIFICARE--. Nessuna delle altre risposte è corretta. Tempo di ripristino, massimo scostamento, tempo all'emivalore. Errore a regime, disturbo %, rumore al 5%. Tempo di assestamento al 5%, tempo di risposta, sovraelongazione %.

5.3 - Quali, tra le seguenti, NON è una variabile di un modello matematico?. Variabili di stato. Parametri dinamici. Variabili di ingresso e di uscita. Disturbi e rumori di misura.

5.4 - Dato un sistema sovradimensionato, che succede a regime, dopo aver applcato il disturbo prevedibile?. Il sistema funziona, a regime, entro le specifiche. Il sistema da errore di malfunzionamento. Il sistema funziona, a regime, fuori specifica. Nessuna delle altre risposte è corretta.

5.5 - Quali poli di una funzione di trasferimento fanno parte della dinamica dominante?. Quelli più vicini all'asse immaginario. Quelli più vicini all'asse reale. Quelli a parte reale positiva. Quelli più distanti dall'origine.

5.6 - Quale tra i seguenti non è un segnale di ingresso di prova (canonico)?. Segnale a rampa. Segnale a gradino. Segnale a dente di sega. Segnale sinusoidale.

5.7 - Quale, tra i seguenti, non è una specifica nel dominio del tempo di un sistema dinamico?. Sovraelongazione %. Tempo di ripristino. Tempo di inizio. Tempo di assestamento.

6.1 - Quale obiettivi si perseguono a livello di conduzione?. Sequenzializzazione e temporizzazione degli interventi. Ottimizzazione della prontezza e della fedeltà di risposta degli elementi singoli. Supervisione delle condizioni operative e segnalazione di eventuali anomalie. Nessuna delle altre risposte è corretta.

6.2 - Quale obiettivi si perseguono a livello di coordinamento?. Sequenzializzazione e temporizzazione degli interventi. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ottimizzazione della prontezza e della fedeltà di risposta degli elementi singoli. Supervisione delle condizioni operative e segnalazione di eventuali anomalie.

6.3 - Quale, tra i seguenti task a livello di campo, NON è a carico di un controllore digitale?. Lettura degli ingressi. Scrittura delle uscite. Elaborazione delle azioni di controllo. Reiezione degli errori.

6.4 - Quale obiettivi si perseguono a livello di campo?. Supervisione delle condizioni operative e segnalazione di eventuali anomalie. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sequenzializzazione e temporizzazione degli interventi. Ottimizzazione della prontezza e della fedeltà di risposta degli elementi singoli.

6.5 - Quali delle seguenti affermazioni NON è garantita a livello di campo?. La RAPIDITÀ DI RISPOSTA influenza la durata del TRANSITORIO;. La STABILITÀ ASINTOTICA garantisce l'esistenza di REGIME PERMANENTE;. La TEMPORIZZAZIONE delle azioni influenza la correttezza logica. La FEDELTÀ DI RISPOSTA influenza la qualità del REGIME.

7.1 - Quando un sistema di controllo si definisce soft real time?. Se è in grado di fornire delle risposte logicamente e temporalmente corrette. Se il microprocessore del sistema di controllo è più veloce del sistema da controllare. Nessuna delle altre risposte è corretta. Se il microprocessore del sistema di controllo è sincronizzato con l'asse temporale reale.

7.2 - Quali, tra le seguenti affermazioni, è corretta?. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice FORMALMENTE CHIUSO quando i risultati forniti sono quelli attesi a partire da ben definiti dati di ingresso;. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice LOGICAMENTE COESO quando i risultati forniti sono quelli attesi a partire da ben definiti dati di ingresso;. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice TEMPORALMENTE CORRETTO quando i risultati forniti sono quelli attesi a partire da ben definiti dati di ingresso;.

7.3 - Quali, tra le seguenti affermazioni, è corretta?. Un sistema di controllo REAL TIME deve avere un comportamento deterministico, è pertanto necessario studiare, progettare ed adottare architetture hardware e software dedicate che rispettino tale proprietà. Un sistema di controllo SOFT REAL TIME deve avere un comportamento deterministico, è pertanto sufficiente adattare architetture hardware e software affinché rispettino tale proprietà. Un sistema di controllo HARD REAL TIME deve avere un comportamento statisticamente preciso, è pertanto sufficiente adattare architetture hardware e software affinché rispettino tale proprietà. Un sistema di controllo HARD REAL TIME deve avere un comportamento stocastico, è pertanto sufficiente adattare architetture hardware e software affinché rispettino tale proprietà.

7.4 - Quali, tra le seguenti affermazioni, è corretta?. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice FORMALMENTE PRECISO quando i risultati sono forniti rispettando delle prestabilite specifiche temporali dette DEADLINE. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice TEMPORALMENTE CORRETTO quando i risultati sono forniti rispettando delle prestabilite specifiche temporali dette DEADLINE. L'ALGORITMO che implementa la legge di controllo si dice LOGICAMENTE CORRETTO quando i risultati sono forniti rispettando delle prestabilite specifiche temporali dette DEADLINE.

8.1 - Dato Un VINCOLO REAL TIME, se la deadline temporale è prossima al tempo di calcolo necessario a svolgere le operazioni previste, esso si dice: Vincolante. Nessuna delle altre risposte è corretta. Stretto. Largo.

8.2 - Cosa è un vincolo real time?. il rapporto tra la DEADLINE e il TEMPO IMPIEGATO dal sistema informatico ad ESEGUIRE L'ALGORITMO. Nessuna delle altre risposte è corretta. il prodotto tra il TEMPO IMPIEGATO dal sistema informatico ad ESEGUIRE L'ALGORITMO real time e la DEADLINE. il rapporto tra il TEMPO IMPIEGATO dal sistema informatico ad ESEGUIRE L'ALGORITMO real time e la DEADLINE.

8.3 - Un sistema di controllo si dice hard real time quando: se il maggiore, tra il coefficiente di correttezza logica e il coefficiente di correttezza temporale, è uguale a 1. Nessuna delle altre risposte è corretta. il coefficiente di correttezza logica o il coefficiente di correttezza temporale sono maggiori di 1. il coefficiente di correttezza logica e il coefficiente di correttezza temporale sono entrambi uguali a 1.

8.4 - Un sistema di controllo si dice soft real time quando: il coefficiente di correttezza logica o il coefficiente di correttezza temporale sono maggiori di 1. Nessuna delle altre risposte è corretta. il coefficiente di correttezza logica o il coefficiente di correttezza temporale sono minori di 1. il coefficiente di correttezza logica e il coefficiente di correttezza temporale sono entrambi uguali a 1.

9.1 - Quale delle seguenti affermazioni NON è corretta?. Un task non può essere pronto se non è attivo. Un task attivo non può essere pronto. Un task non può essere attivo prima dell'evento che lo scatena. Un task in esecuzione è attivo.

9.2 - Quando si parla di PARALLELISMO REALE?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quando il numero di Task da eseguire in serie supera o uguaglia il numero di unità di elaborazione. Quando il numero di Task da eseguire in parallelo al massimo uguaglia il numero di unità di elaborazione. Quando il numero di Task da eseguire in parallelo supera il numero di unità di elaborazione.

9.3 - Quale delle seguenti affermazioni è corretta?. Quando il numero massimo di Task paralleli è maggiore del numero di unità di calcolo disponibili nel sistema di controllo, bisogna pianificare una strategia di SCHEDULING, ovvero di PARALLELISMO REALE. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quando il numero massimo di Task paralleli è maggiore del numero di unità di calcolo disponibili nel sistema di controllo, bisogna pianificare una strategia di SCHEDULING, ovvero di PARALLELISMO LOGICO. Quando il numero massimo di Task paralleli è minore o uguale del numero di unità di calcolo disponibili nel sistema di controllo, bisogna pianificare una strategia di SCHEDULING, ovvero di PARALLELISMO LOGICO.

9.4 - In quali stati si può trovare un task, in un generico istante di tempo t?. ATTIVO se l'evento che lo ha innescato è avvenuto prima dell'istante t e la deadline scadrà dopo l'instante t; PRONTO se il task è attivo, ma non è eseguito dal processore nell'istante di tempo t; IN ESECUZIONE se il task è attivo ed è eseguito dal processore nell'istante di tempo t. Nessuna delle altre risposte è corretta. IN ATTESA se l'evento che lo ha innescato è avvenuto prima dell'istante t e la deadline scadrà dopo l'instante t; ATTIVO se il task è in attesa, ma è eseguito dal processore nell'istante di tempo t; PRONTO se il task è attivo ed è eseguito dal processore nell'istante di tempo t. CARICO se l'evento che lo ha innescato è avvenuto prima dell'istante t e la deadline scadrà dopo l'instante t; IN ATTESA se il task è carico, ma non è eseguito dal processore nell'istante di tempo t; IN PROCESSAMENTO se il task è attivo e non è eseguito dal processore nell'istante di tempo t.

9.5 - Come si definisce un Task?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Dicesi TASK una unità atomica di lavoro, innescata da un EVENTO, che deve terminare entro un intervallo di tempo finito chiamato DEADLINE. Dicesi TASK una processo di lavoro atomico, innescato da una DEADLINE, che deve terminare entro un intervallo di tempo finito. Dicesi TASK (o EVENTO) una unità complessa e divisibile di lavoro, innescata da un PROCESSO, che deve terminare entro un intervallo di tempo finito chiamato DEADLINE ASSOLUTA.

9.6 - In cosa consiste il problema del parallelismo tra task?. Nessuna delle altre risposte è corretta. è un problema del livello di campo dovuto alla necessità di svolgere SERIALMENTE più di un Task in vari processori. è un problema del livello di gestione dovuto alla necessità di PARALLELIZZARE gli eventi che scatenano i task con un opportuno algoritmo di ADMISSION CONTROl. è un problema di coordinamento dovuto alla necessità di svolgere CONTEMPORANEAMENTE più di un Task in parallelo.

9.7 - Quando si parla di PARALLELISMO LOGICO?. Quando il numero di Task da eseguire in parallelo uguaglia il numero di unità di elaborazione. Quando il numero di Task da eseguire in parallelo supera il numero di unità di elaborazione. Quando il numero di Task da eseguire in serie supera o uguaglia il numero di unità di elaborazione. Nessuna delle altre risposte è corretta.

10.1 - Quando la lateness di un task è positiva, significa che: Il task non è stato eseguito entro la deadline assoluta. Nessuna delle altre risposte è corretta. La deadline assoluta è maggiore dell'end time. Il task è stato eseguito entro la deadline assoluta.

10.2 - Quali tra questi gruppi, non è un insieme di parametri di un task?. Termination time, delay time, activation unit, deadline parametrica. Activation time, start time, end time, deadline assoluta. Nessuna delle altre risposte è corretta. Computation time, deadline relativa, response time, lateness.

10.3 - Quale, tra le seguenti relazioni, è l'unica che può sussistere tra i parametri di un task?. Lo start time è minore all'activation time. La deadline assoluta è minore dell'activation time. L'end time è minore dell'activation time. La deadline assoluta è minore dell'end time.

10.4 - Quale, tra le seguenti relazioni, può non sussistere tra i parametri di un task? --DA VERIFICARE--. La deadline assoluta è maggiore dell'activation time. Lo start time è maggiore o uguale all'activation time. La deadline assoluta è maggiore o uguale dell'end time. L'end time è maggiore dell'activation time.

11.1 - In uno schedluer, a cosa serve la funzione di dispatching?. Ad associare un task ad una unità di elaborazione. A garantire la priorità ai task. A gestire l'accesso a risorse mutuamente esclusive. Ad effettuare admission control.

11.2 - A cosa serve la Blocked Queue di uno scheduler?. A gestire l'accesso a risorse mutuamente esclusive. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ad effettuare admission control. A garantire la priorità ai task.

11.3 - A cosa serve la funzione di preemption di uno scheduler?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ad effettuare admission control. A garantire la priorità ai task. A gestire l'accesso a risorse mutuamente esclusive.

11.4 - Quale tra questi gruppi elementi, non fa parte della struttura di uno scheduler?. Sensore, attuatore. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ready queue, Blocked queue. Scheduler, Unità di eleaborazione.

12.1 - Uno scheduler monoprocessore, con preemption, può incorrere nel problema dell'accesso concorrente ad una risorsa mutuamente esclusiva?. Nessuna delle altre risposte è corretta. No, mai. Sì, quando c'è parallelismo dei task concorrenti. Sì, sempre.

12.2 - Uno scheduler monoprocessore, senza preemption, può incorrere nel problema dell'accesso concorrente ad una risorsa mutuamente esclusiva?. Dipende dalle condizioni di partenza della risorsa. Nessuna delle altre risposte è corretta. No. Sì.

12.3 - Per risolvere correttamente il problema di scheduling in caso di accesso a risorse mutuamente esclusive, quale elemento è importante sia presente nello scheduler?. Almeno una seconda unità di elaborazione. Nessuna delle altre risposte è corretta. La coda dei task attivi (READY QUEUE). La coda dei task bloccati (BLOCKED QUEUE).

13.1 - Come si caratterizza l'algoritmo di scheduling FIFO?. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'algoritmo FIFO (First In First Out) è di tipo non preemptive: i task vengono mandati in esecuzione in ordine di comparizione nella BLOCKED QUEUE. L'algoritmo FIFO (First In First Out) è di tipo non preemptive: i task vengono mandati in esecuzione in ordine di comparizione nella READY QUEUE. L'algoritmo FIFO (First In First Out) è di tipo preemptive: i task vengono mandati in esecuzione in ordine inverso di comparizione nella READY QUEUE.

13.2 - Cosa deve garantire un algoritmo di scheduling Hard real time?. Nessuna delle altre risposte è corretta. La terminazione del 50% dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, necessariamente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione. La terminazione del 100% dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, opzionalmente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione. La terminazione di una percentuale dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, opzionalmente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione.

13.3 - Cosa deve garantire un algoritmo di scheduling Hard real time?. La terminazione del 100% dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, opzionalmente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione. La terminazione di una percentuale inferiore o uguale al 100% dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, necessariamente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione. Nessuna delle altre risposte è corretta. La terminazione del 100% dei task prima delle relative deadline, la correttezza logica e, necessariamente, il rispetto dei vincoli di priorità e di mutua esclusione.

14.1 - Quali sono i criteri di classificazione di un algoritmo di scheduling?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Hard/Soft real time, Multi/Mono processore, (non) preemptive, On/Off line, Statico/Dinamico. Hard/Light real time, quad/mono processore, (non) preemptive, On/Off, Statico/Dinamico. Hard/Near real time, Continuo/Discreto, (non) preemptive, On/Off line, Statico/Dinamico.

14.2 - Quale componente di uno scheduler si occupa della funzione di "Discard". Scheduler. Unità di elaborazione. Ready queue. Admission Control.

14.3 - Quando un algoritmo di scheduling è preemptive?. se è in grado di bloccare il flusso in ingresso di task quando esso supera il limite massimo gestibile dallo schedluer. se è in grado di gestire l'accesso a risorse mutuamente esclusive. Nessuna delle altre risposte è corretta. se è in grado di interrompere l'esecuzione in una delle unità di calcolo di un task a minor priorità a favore dell'esecuzione di un task a maggior priorità.

14.4 - Un algoritmo di scheduling off-line è necessariamente... Multiprocessore. Dinamico. Statico. Preemptive.

15.1 - Che cosa è il periodo di attivazione di un task periodico?. La differenza tra l'activation time e la deadline assoluta di una istanza del task. La differenza tra lo start time e l'end time di una istanza del task. La differenza tra l'activation time e l'end time di una istanza del task. La differenza tra i due activation time di due istanze consecutive del task.

15.2 - Quale, tra le seguenti, non è una ipotesi richiesta affinché dei task siano task periodici?. La deadline relativa di ogni istanza di un task duri quanto il periodo di attivazione del task. I task non condividano risorse mutuamente esclusive. Il computation time di ogni istanza di un task sia costante. I task siano legati da relazioni armoniche.

15.3 - Quale è la condizione necessaria di schedulabilità per un insieme di task gestiti da un sistema di controllo monoprocessore?. Il coefficiente di utilizzazione sia positivo. Il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale a uno. Il coefficiente di utilizzazione sia maggiore o uguale a n(2^(1/n)-1). Il coefficiente di utilizzazione sia maggiore di ln2.

15.4 - Come è definito il fattore di utilizzazione di un insieme di task periodici?. È la somma dei rapporti tra i computation time e i periodi di attivazione di ogni task periodico. È il rapporto della somma dei computation time con la somma dei periodi di attivazione di ogni task periodico. Nessuna delle altre risposte è corretta. È la somma pesata dei computation time moltiplicati per i periodi di attivazione di ogni task periodico.

16.1 - Da quali variabili dipende il massimo valore del fattore di utilizzazione?. Dall'algoritmo F, dal numero n di task periodici, dagli n periodi di attivazione e dagli n computation time. Dall'algoritmo F, dal numero n di task periodici e dagli n periodi di attivazione. Solo dall'algoritmo F. Dal numero n di task periodici e dagli n periodi di attivazione e dagli n computation time.

16.2 - Da quali variabili dipende il limite superiore minimo del fattore di utilizzazione?. Dall'algoritmo F, dal numero n di task periodici, dagli n periodi di attivazione e dagli n computation time. Dall'algoritmo F, dal numero n di task periodici e dagli n periodi di attivazione. Dal numero n di task periodici e dagli n periodi di attivazione e dagli n computation time. Solo dall'algoritmo F.

16.3 - Come si definisce il limite superiore minimo del fattore di utilizzazione?. è il massimo del minimo valore del fattore di utilizzazione, al variare degli n task e dei relativi perodi di attivazione. è il massimo del minimo valore del fattore di utilizzazione, al variare degli n perodi di attivazione. è il minimo del massimo valore del fattore di utilizzazione, al variare degli n task e dei relativi perodi di attivazione. è il massimo del minimo valore del fattore di utilizzazione, al variare degli n task.

16.4 - Quale, tra le seguenti, è una condizione sufficiente di schedulabilità per un algoritmo di scheduling F?. Se esiste una relazione armonica tra i task. Se il coefficiente di utilizzazione è minore o uguale al n volte la radice n-esima di 2 meno 1. Se il coefficiente di utilizzazione è minore o uguale all'unità. Se il coefficiente di utilizzazione è minore o uguale al suo limite superiore minimo.

16.5 - Dato un algoritmo di scheduling F e n task periodici, come si definisce il massimo valore del fattore di utilizzazione?. Nessuna delle altre risposte è corretta. È il massimo valore del fattore di utilizzazione, al variare dei computation time, che l'algoritmo F riesce a schedulare. È il massimo valore del fattore di utilizzazione, al variare degli activation time, che l'algoritmo F riesce a schedulare. È il minimo valore del fattore di utilizzazione, al variare dei computation time, che l'algoritmo F riesce a schedulare.

16.6 - Dato un algoritmo di scheduling F ed un insieme di task periodici, quando un processore è "completamente utilizzato"?. Se la schedulazione è fattibile e se un aumento di uno qualsiasi dei computation time rende la schedulazione impossibile. Quando sussistono delle relazioni armoniche tra i task. Quando il coefficiente di utilizzazione è pari a 1. Quando il coefficiente di utilizzazione è minore o uguale a Umax.

17.1 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 6 t.u. ; T2 = 10 t.u. ; T3 = 15 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 2 t.u. ; C2 = 4 t.u. ; C3 = 4 t.u.) Tracciato il diagramma RMPO, quale, tra le seguenti affermazioni, è vera?. Che, tracciato il digramma, fallendo il terzo task, il problema è inammissibile. I task 1 e 3 subiscono un totale di 3 preemption. I task 2 e 3 subiscono più di 4 preemption. Che il propblema è sicuramente schedulabile, in quanto è validata la condizione sufficiente.

17.2 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 8 t.u. ; T2 = 16 t.u. ; T3 = 12 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 2 t.u. ; C2 = 3 t.u. ; C3 = 5 t.u.) Tracciato il diagramma RMPO, quale, tra le seguenti affermazioni, è vera?. I task 2 e 3 subiscono un totale di 4 preemption. I task 2 e 3 subiscono più di 4 preemption. I task 1 e 3 subiscono un totale di 3 preemption. I task 1 e 2 non subiscono mai preemption.

17.3 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 4 ; T1 = 7 t.u. ; T2 = 4 t.u. ; T3 = 14 t.u. ; T4 = 28 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 2 t.u. ; C2 = 1 t.u. ; C3 = 3 t.u. ; C4 = 5 t.u.) Cosa si può dire della schedulabilità tramite algoritmo RMPO? --DA VERIFICARE--. Che, tracciato il digramma, fallendo il terzo task, il problema è inammissibile. Che il problema è inammissibile in quanto il coefficiente di utilizzazione supera l'unità. Che, tracciato il diagramma, il problema ammette soluzione. Che il propblema è sicuramente schedulabile, in quanto è validata la condizione sufficiente.

17.4 - Cosa è RMPO?. Nessuna delle altre risposte è corretta. RMPO sta per Range Monotonic Priority Ordering, è un algoritmo di scheduling NON PREEMPTIVE, DINAMICO, ON-LINE che assegna a ciascun task una priorità direttamente proporzionale al periodo di attivazione. RMPO sta per Rate Monotonic Priority Ordering, è un algoritmo di scheduling DINAMICO, OFF-LINE che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale al periodo di attivazione. RMPO sta per Rate Monotonic Priority Ordering, è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, STATICO, ON-LINE che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale al periodo di attivazione.

18.1 - Quali, tra le seguenti, non è una condizione sufficiente a garantire la schedulabilità tramite RMPO di n task periodici?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Che gli n task periodici siano legati da relazioni armoniche. Che il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale al logaritmo naturale di 2. Che il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale a n che moltiplica la radice n-esima di 2 diminuita di una unità.

18.2 - Dato un problmea di scheduling di n task periodici, se esso non è schedulabile tramite RMPO allora: non è schedulabile da nessun altro algoritmo statico. è schedulabile da un altro algoritmo statico se il coefficiente di utilizzazione è inferiore o uguale a ln2. non è schedulabile da nessun altro algoritmo dinamico. è schedulabile da un altro algoritmo statico se gli n task sono legati da relazioni armoniche.

18.3 - Quale è il limite superiore minimo del coefficiente di utilizzazione dell'algoritmo RMPO, al tendere ad infinito del numero di task n?. ln3. ln2 / 2. 2 Ln2. ln2.

19.1 - Cosa è EDF?. EDF sta per Earliest Deadline First, è un algoritmo di scheduling NON PREEMPTIVE, OFF-LINE, DINAMICO che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale alla deadline assoluta. Se due task hanno la stessa deadline assoluta, viene data priorità al task con il numero di iterazione più piccolo. EDF sta per Earliest Deadline First, è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, ON-LINE, STATICO che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale alla deadline relativa. Se due task hanno la stessa deadline relativa, viene data priorità al task con il numero di iterazione più piccolo. EDF sta per Earliest Deadline First, è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, ON-LINE, DINAMICO che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale alla deadline assoluta. Se due task hanno la stessa deadline assoluta, viene data priorità al task con il numero di iterazione più piccolo. Nessuna delle altre risposte è corretta.

19.2 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 6 t.u. ; T2 = 10 t.u. ; T3 = 15 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 2 t.u. ; C2 = 4 t.u. ; C3 = 4 t.u.) Se l'algoritmo di scheduling è EDF, quale, tra le seguenti affermazioni, è vera? --DA VERIFICARE--. I task 1 e 3 subiscono un totale di 3 preemption. I task 2 e 3 subiscono più di 4 preemption. Che, tracciato il digramma, fallendo il terzo task, il problema è inammissibile. Che la condizione necessaria e sufficiente è validata ed è quindi inutile tracciare il diagramma.

19.3 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 6 t.u. ; T2 = 10 t.u. ; T3 = 15 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 2 t.u. ; C2 = 4 t.u. ; C3 = 3 t.u.) Se l'algoritmo di scheduling è EDF, quale, tra le seguenti affermazioni, è vera? --DA VERIFICARE--. I task 2 e 3 subiscono più di 2 preemption. I task 2 e 3 subiscono ciascuno una preemption. I task 1 e 3 subiscono un totale di 3 preemption. Che, tracciato il digramma, fallendo il terzo task, il problema è inammissibile.

20.1 - Dato un problmea di scheduling di n task periodici, quali sono, rispettivamente, le condizioni sufficienti di schedulabilità per RMPO e EDF?. RMPO: U <= n(2^1/n - 1) EDF: U <= 1. RMPO: U <= ln2 EDF: n(2^1/n - 1) <= U <= 1. RMPO: n(2^1/n - 1) <= U <= 1 EDF: U <= ln2. RMPO: U <= n(2^1/n - 1) EDF: U <= ln2.

20.2 - Quale è la condizione necessaria e sufficiente alla schedulabilità di task periodici secondo EDF?. Che il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale a logaritmo naturale di 2. Che gli n task periodici siano legati da relazioni armoniche. Che il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale a 1. Nessuna delle altre risposte è corretta.

20.3 - Dato un problmea di scheduling di n task periodici, se esso non è schedulabile tramite EDF allora: è schedulabile da un altro algoritmo dinamico se gli n task sono legati da relazioni armoniche. è schedulabile da un altro algoritmo dinamico se il coefficiente di utilizzazione è inferiore o uguale a ln2. non è schedulabile da nessun altro algoritmo dinamico, ma esiste almeno un algoritmo statico che risolva il problema. non è schedulabile da nessun altro algoritmo dinamico.

21.1 - Considerando gli algoritmi EDF e RMPO quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. RMPO non gestisce task aperiodici. EDF ha una condizione sufficiente di schedulabilità di task periodici meno restrittiva rispetto a RMPO. EDF è un algoritmo dinamico, RMPO è statico. EDF non gestisce task periodici.

21.2 - Dato il problema di coordinamento di task periodici dove: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 3 t.u. ; T2 = 10 t.u. ; T3 = 15 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 1 t.u. ; C2 = 4 t.u. ; C3 = 4 t.u.) Se l'algoritmo di scheduling è EDF, quale, tra le seguenti affermazioni, è vera?. RMPO non è in grado di schedulare il problema, mentre EDF è in grado di schedulare il problema. EDF e RMPO non sono in grado di schedulare il problema. Sia EDF che RMPO sono in grado di schedulare il problema. EDF non è in grado di schedulare il problema, mentre RMPO è in grado di schedulare il problema.

21.3 - Nel comparare RMPO ed EDF, quali tra le seguenti affermazioni è falsa?. L'algoritmo EDF deve ricalcolare le priorità dei task attivi ad ogni deadline, mentre l'algoritmo RMPO deve calcolare tale priorità solo una volta. RMPO ha un campo di applicabilità più vasto di EDF in quanto RMPO può gestire anche task aperiodici. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'algoritmo RMPO può essere utilizzato esclusivamente per task periodici, mentre EDF può gestire anche task aperiodici.

22.1 - Che differenza c'è tra RMPO e DMPO?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Hanno lo stesso principio di funzionamento, ma RMPO è un algoritmo statico, mentre DMPO è un algoritmo dinamico. RMPO gestisce task periodici generici, in cui il periodo di attivazione è maggiore della deadline relativa, mentre DMPO non può. RMPO gestisce task periodici, mentre DMPO task periodici generici in cui il periodo di attivazione è maggiore della deadline relativa.

22.2 - Considerati gli algoritmi RMPO e DMPO quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. RMPO è un algoritmo on-line, mentre DMPO è off-line. RMPO e DMPO sono entrambi algoritmi statici. RMPO e DMPO sono algoritmi PREEMPTIVE. RMPO e DMPO gestiscono task periodici.

23.1 - Quale, tra le seguenti, è una condizione sufficiente di schedulabilità per DMPO?. Coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale a ln2. Coefficiente di utilizzazione sia minore di 1. Coefficiente di utilizzazione relativo sia minore o uguale 1/ln2. Coefficiente di utilizzazione relativo sia minore o uguale n (2^1/n - 1).

23.2 - Considerando l'algoritmo DMPO, quali tra le seguenti affermazioni è falsa?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Se un insieme di task periodici generici non risulta schedulabile tramite l'algoritmo DMPO, allora non esiste nessun altro algoritmo di scheduling statico che riesca a risolvere lo stesso problema. Dato un insieme di task periodici generici, se esiste un algoritmo di scheduling statico che risolve il problema allora esso è schedulabile anche con l'algoritmo DMPO. Un insieme di n task periodici generici è schedulabile con l'algoritmo DMPO se il coefficiente di utilizzazione relativo è inferiore al valore di n elevato al quadrato.

23.3 - Dato un problmea di scheduling di n task periodici generici, se esso non è schedulabile tramite DMPO allora: è schedulabile da un altro algoritmo statico se gli n task sono legati da relazioni armoniche. non è schedulabile da nessun altro algoritmo statico. non è schedulabile da nessun altro algoritmo dinamico. è schedulabile da un altro algoritmo statico se il coefficiente di utilizzazione è inferiore o uguale a ln2.

24.1 - Nel comparare RMPO ed DMPO, quali tra le seguenti affermazioni è falsa?. RMPO gestisce task periodici, mentre DMPO task periodici generici in cui il periodo di attivazione è maggiore della deadline relativa. L'algoritmo RMPO può essere utilizzato esclusivamente per task periodici, in cui il periodo di attivazione è fissato e noto a priori. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'algoritmo DMPO può essere utilizzato nello scheduling di task periodici o aperiodici, in quanto la priorità di scheduling NON dipende dal periodo di occorrenza dei task, ma solo dalle loro deadline relative.

25.1 - Come è definito l'algoritmo di Timeline Scheduling (TS)?. TS è un algoritmo di scheduling NON PREEMPTIVE ed OFFLINE che assegna in maniera arbitraria a ciascun timeslice l'intera esecuzione di uno o più task. TS, è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, ON-LINE, DINAMICO che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale alla deadline assoluta. Nessuna delle altre risposte è corretta. TS è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, STATICO, ON-LINE che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale al periodo di attivazione.

25.2 - Quale, tra i seguenti, non è un vantaggio da associare all'algoritmo Timeline Scheduling?. Non necessita la gestione della priorità tra tsk. Semplicità di implementazione. Robusto e flessibile rispetto ai malfunzionamenti. Non necessita la gestione della pre-emption.

25.3 - Quale, tra le seguenti, è una caratteriscrica dell'algoritmo Timeline Scheduling?. Gestione di task aperiodici. Gestione della priorità tra task. Gestione di task periodici. Gestione della pre-emption.

26.1 - Quale, tra i seguenti, è un esempio di task aperiodico?. input utente. data log. invio comandi. lettura dati da sensore.

26.2 - Quale, tra i seguenti, non è un esempio di task aperiodico?. gestione anomalie. lettura dati da sensore. gestione emergenze. input utente.

26.3 - Quali ipotesi è necesario verificare per trasformare un task aperiodico in un equivalente task periodico?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Si deve conoscere l'intervallo di occorrenza MINIMO tra due attivazioni dello stesso Task e il MASSIMO tempo di computazione di qualsiasi occorrenza del Task. Si deve conoscere l'intervallo di occorrenza MEDIO tra due attivazioni dello stesso Task e il tempo di computazione MEDIO di qualsiasi occorrenza del Task. Si deve conoscere l'intervallo di occorrenza MASSIMO tra due attivazioni dello stesso Task e il MINIIMO tempo di computazione di qualsiasi occorrenza del Task.

27.1 - Quali, tra i seguenti algoritmi, è utilizzato per gestire i task a bassa priorità con servizio in background?. DMPO. FIFO. EDF. RMPO.

27.2 - Come funziona l'algoritmo di scheduling di task aperiodici di tipo SERVIZIO IN BACKGROUND?. Il SERVIZIO IN BACKGROUND esegue i task aperiodici solo negli istanti di tempo in cui l'unità di elaborazione è libera e non ci sono task periodici hard real time da eseguire. Il SERVIZIO IN BACKGROUND è un algoritmo di scheduling NON PREEMPTIVE ed OFFLINE che assegna in maniera arbitraria a ciascun timeslice l'intera esecuzione di uno o più task. Il SERVIZIO IN BACKGROUND è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, ON-LINE, DINAMICO che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale alla deadline assoluta. Nessuna delle altre risposte è corretta.

27.3 - Dato il problema di coordinamento di task misti, in cui i task periodici hanno: REQUISITI DI SISTEMA: ( n = 3 ; T1 = 3 t.u. ; T2 = 10 t.u. ; T3 = 15 t.u. ) VINCOLI DI SISTEMA: (C1 = 1 t.u. ; C2 = 4 t.u. ; C3 = 3 t.u.) E il task aperiodico ha un periodo di attivazione di 9 t.u., deadline assoluta di 30 t.u. e un computation time pari a 2 t.u. Quale, tra le seguenti affermazioni, è vera?. Gestendo i task misti con RMPO e servizio in background FIFO, tutti i task sono schedulati entro le relative deadline. Gestendo i task misti con EDF e servizio in background FIFO, tutti i task sono schedulati entro le relative deadline. Gestendo i task misti con EDF e servizio in background FIFO, non è possibile servire entro la deadline assoluta il task aperiodico. Gestendo i task misti con TS e servizio in background FIFO, tutti i task sono schedulati entro le relative deadline.

28.1 - Lo schema funzionale di un algoritmo polling server, quante code di attesa gestisce?. 3. 1. 0. 2.

28.2 - Come funziona l'algoritmo di scheduling di task aperiodici di tipo PROCESSO SERVER?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Lo scheduling con PROCESSO SERVER esegue i task aperiodici solo negli istanti di tempo in cui il processo server è in esecuzione. Lo scheduling con PROCESSO SERVER esegue i task aperiodici solo negli istanti di tempo in cui l'unità di elaborazione è libera e non ci sono task periodici hard real time da eseguire. Lo scheduling con PROCESSO SERVER è un algoritmo di scheduling PREEMPTIVE, STATICO, ON-LINE che assegna a ciascun task una priorità inversamente proporzionale al periodo di attivazione.

28.3 - Nell'algoritmo polling server... il computation time del processo server varia in funzione della deadline assoluta dei task aperiodici. il computation time del processo server varia in base ai task aperiodici presenti in coda. il computation time del processo server varia in base ai task periodici presenti in coda. il computation time del processo server è costante.

28.4 - Su quale coppia di valori può agire il processo polling server per aumentare o diminuire la priorità dei task aperiodici?. Su Cmax e Tmax del processo Server. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sulla lunghezza della coda di attesa dei task aperiodici. Sul numero di task periodici.

29.1 - Quale, tra POLLING SERVER e DEFERRING SERVER è più rigido?. DEFERRING SERVER in quanto l'activation time del server è sempre posto pari a Tmax. POLLING SERVER in quanto il computation time del server è sempre posto pari a Cmax. DEFERRING SERVER in quanto il computation time del server è sempre posto pari a Cmax. POLLING SERVER in quanto l'activation time del server è sempre posto pari a Tmax.

29.2 - Quale è la differenza tra l'algoritmo POLLING SERVER e DEFERRING SERVER?. Il servizio DEFERRING SERVER è caratterizzato da un PROCESSO SERVER il cui computation time DIPENDE dai task aperiodici in attesa di essere eseguiti. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il servizio POLLING SERVER è caratterizzato da un PROCESSO SERVER il cui computation time NON DIPENDE dai task aperiodici in attesa di essere eseguiti. Il servizio DEFERRING SERVER è caratterizzato da un PROCESSO SERVER il cui computation time NON DIPENDE dai task aperiodici in attesa di essere eseguiti.

29.3 - Dato un problema di scheduling di n task periodici più un task aperiodico con periodo di attivazione pari a 14 t.u. e computation time pari a 2 t.u. da gestire con processo un server con Tmax = 12 t.u. e Cmax = 3t.u.; quali saranno i computation time delle prime occorrenze in caso di DEFERRING SERVER e POLLING SERVER (ipotizzando che il problema di task periodici equivalenti sia ammissibile)?. DEFERRING = 0 t.u. POLLING = 0 t.u. DEFERRING = 3 t.u. POLLING = 0 t.u. DEFERRING = 0 t.u. POLLING = 2 t.u. DEFERRING = 3 t.u. POLLING = 2 t.u.

30.1 - Quale, tra le seguenti, non è una condizione sufficiente affinche n task periodici siano schedulabili secondo l'algoritmo RMPO?. U <= n(2^(1/n)-1). U <= 1. esistenza di una relazione armonica tra i task. U <= ln2.

30.2 - Quale è la condizione necessaria alla schedulabilità di task periodici con un sistema di controllo monoprocessore?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Che il coefficiente di utilizzazione sia strettamente minore di uno. Che il coefficiente di utilizzazione sia strettamente maggiore di uno. Che il coefficiente di utilizzazione sia minore o uguale ad uno.

30.3 - Quale, tra le seguenti, è una condizione sufficiente affinche n task periodici siano schedulabili secondo l'algoritmo EDF?. U <= ln2. U <= 1. esistenza di una relazione armonica tra i task. U <= n(2^(1/n)-1).

31.1 - Dato un insieme di n task periodioci, sapendo che esso è schedulabile secondo RMPO, sarà schedulabile anche attraverso EDF?. Sì, in quanto il coefficiente di utilizzazione sarà necessariamente minore o uguale ad uno e questa è condizione sufficiente per la schedulabilità tramite EDF. Nessuna delle altre risposte è corretta. No, in quanto se i task sono schedulabili tramite RMPO, necessariamente non lo sono attraverso un algoritmo EDF. Non necessariamente, in quanto in ogni caso bisogna sempre verificare che EDF sia in grado di schedulare i task dati.

31.2 - Dato un insieme di n task periodioci, sapendo che esso è schedulabile secondo EDF, sarà schedulabile anche attraverso RMPO?. No, in quanto se i task sono schedulabili tramite EDF, necessariamente non lo sono attraverso un algoritmo RMPO. Non necessariamente, in quanto bisogna verificare se sussiste una della condizioni sufficienti, oppure Verificare graficamente se RMPO è in grado di schedulare i task dati. Non necessariamente, in quanto in ogni caso bisogna sempre verificare che RMPO sia in grado di schedulare i task dati. Sì, in quanto il coefficiente di utilizzazione sarà necessariamente minore o uguale a ln2 e questa è condizione sufficiente per la schedulabilità tramite RMPO.

31.3 - Dato un insieme di n task periodioci, sapendo che il minimo comune multiplo dei periodi di attivazione è 40 e che il coefficiente di utilizzazione è U = 0,675, quante time unit rimangono a disposizione ai task aperiodici non real time in caso in cui si applichi uno scheduling RMPO?. Nessuna, in quanto con quel coefficiente di utilizzazione, non è detto che RMPO possa schedulare i task. 27 t.u. ogni 40 t.u. 13 t.u. ogni 40 t.u. 27 t.u. in totale.

32.1 - Quale, tra i seguenti componenti, non fa parte della HAL di un sistema operativo?. Scheduler. Watchdog timer. Nessuna delle altre risposte è corretta. Processore.

32.2 - A cosa serve l'Hardare Abstraction Layer (HAL)?. Per trasformare il software installato nel sistema operativo in componenti hardware reali. Per realizzare automaticamente un firmware in grado di lavorare con nuovo hardware. Per disaccoppiare il sistema operativo dalle infinite possibili combinazioni di risorse hardware. Nessuna delle altre risposte è corretta.

32.3 - Quando un sistema operativo si definisce "event driven"?. quando un IRQ determina il cambio di stato del sistema operativo da spento ad acceso ed avvia l'esecuzione del primo task. quando gli eventi esterni determinano un cambio di stato del sistema operativo e l'avvio del primo task. se gli eventi che determinano la transizione di uno stato al successivo sono legati al clock del sistema ed avviano l'esecuzione del prossimo task. se esso è in grado di schedulare un task nello stesso istante in cui si verifica l'evento che lo ha attivato.

33.1 - Quale è il principale svantaggio di un sistema operativo "event driven"?. è irrealizzabile, se l'algoritmo di scheduling che ospita non è RMPO, EDF o TS. è irrealizzabile, se l'algoritmo di scheduling che ospita non è RMPO o EDF. è irrealizzabile, se l'algoritmo di scheduling che ospita non è EDF. è irrealizzabile, se l'unità di elaborazione è di tipo digitale e quindi intrinsecamente quantizzata nel tempo.

33.2 - Quali, tra i seguenti, non è un problema associato all'implementazione time driven?. In un sistema di controllo time driven, non è possibile gestire assieme task periodici ed aperiodici. Nessuna delle altre risposte è corretta. In un sistema di controllo time driven ogni occorrenza di un task è soggetta ad un ritardo di rilevazione. In un sistema di controllo time driven un evento può non essere osservabile.

33.3 - Quando un sistema operativo si definisce "time driven"?. se esso è in grado di schedulare un task nello stesso istante in cui si verifica l'evento che lo ha attivato. se gli eventi che determinano la transizione di uno stato al successivo sono legati al clock del sistema ed avviano l'esecuzione del task successivo. se esso rileva periodicamente l'occorrenza di eventi e gestire di conseguenza i relativi task. se gli eventi che determinano la transizione di uno stato al successivo sono legati al clock del sistema ed avviano l'esecuzione del primo task.

33.4 - Quale, tra i seguenti, è un problema affligge un sistema operativo di tipo "time driven"?. In un sistema di controllo time driven un evento può non essere osservabile. In particolare ciò può avvenire solo se il segnale logico associato all'evento rimane attivo per un tempo inferiore del periodo di rilevazione. In un sistema di controllo time driven un evento può non essere osservabile. In particolare ciò può avvenire solo se il segnale logico associato all'evento rimane attivo per un tempo inferiore alla metà del periodo di rilevazione. In un sistema di controllo time driven un evento può non essere osservabile. In particolare ciò può avvenire solo se il segnale logico associato all'evento rimane attivo per un tempo superiore alla metà del periodo di rilevazione. In un sistema di controllo time driven un evento può non essere osservabile. In particolare ciò può avvenire solo se il segnale logico associato all'evento rimane attivo per un tempo inferiore al doppio del periodo di rilevazione.

33.5 - Quale, tra i seguenti, è un problema affligge un sistema operativo di tipo "time driven"?. In un sistema di controllo time driven ogni occorrenza di un task è soggetta ad un anticipo di rilevazione che impatta necessariamente sullo start time del task. In un sistema di controllo time driven ogni occorrenza di un task è soggetta ad un ritardo di rilevazione che impatta necessariamente sullo start time del task. In un sistema di controllo time driven ogni occorrenza di un task è soggetta ad un ritardo di rilevazione che impatta necessariamente sul minimo computation time. In un sistema di controllo time driven ogni occorrenza di un task è soggetta ad un ritardo di rilevazione che impatta necessariamente sulla deadline assoluta del task.

33.6 - Quale, tra i seguenti, è un problema affligge un sistema operativo di tipo "time driven"?. In un sistema di controllo time driven, l'ordine in cui si presentano due eventi occorrenti entrambi tra due rilevazioni successive dipende dal reciproco della dealine assoluta. In un sistema di controllo time driven, l'ordine in cui si presentano due eventi occorrenti entrambi tra due rilevazioni successive è perso se avvenuto per un tempo superiore al periodo di rilevazione. In un sistema di controllo time driven, l'ordine in cui si presentano due eventi occorrenti entrambi tra due rilevazioni successive è scelto in maniera casuale. In un sistema di controllo time driven, l'ordine in cui si presentano due eventi occorrenti entrambi tra due rilevazioni successive viene perso.

34.1 - A quali livelli operano i sistemi event driven? E a quali livelli operano i sistemi time driven?. I sistemi event driven operano a livello di campo e coordinamento, mentre quelli time driven a livello di conduzione. Nessuna delle altre risposte è corretta. I sistemi event driven operano a livello di conduzione e coordinamento, mentre quelli time driven a livello di campo. I sistemi event driven operano a livello di conduzione e campo, mentre quelli time driven a livello di coordinamento.

34.2 - Pertanto dal punto di vista implementativo è molto più conveniente... ...realizzare sistemi di controllo finalizzati all'Automazione event driven, che emulino sistemi time driven. ...realizzare sistemi di controllo finalizzati all'Automazione time driven o event driven. ...realizzare sistemi di controllo finalizzati all'Automazione completamente event driven. ...realizzare sistemi di controllo finalizzati all'Automazione completamente time driven.

34.3 - Nel passaggio da una implementazione event-driven ad una time-driven di un sistema di controllo di task periodici, quale, tra le seguenti, è una ipotesi necessaria?. Il periodo di rilevazione deve essere un sottomultiplo intero dei tempi di attivazione per avere una relazione armonica. Il periodo di rilevazione deve essere maggiore o uguale al minimo periodo di attivazione. Il periodo di rilevazione deve essere inferiore o uguale al minimo periodo di attivazione. Il periodo di rilevazione deve essere compreso tra il minimo e il massimo periodo di attivazione.

34.4 - Nel passaggio da una implementazione event-driven ad una time-driven di un sistema di controllo di task periodici, quale, tra le seguenti, è una ipotesi necessaria?. ogni task deve avere una deadline relativa pari almeno al doppio del periodo di rilevazione. ogni task deve avere una deadline relativa maggiore della metà del periodo di rilevazione. ogni task deve avere una deadline relativa maggiore al periodo di rilevazione. ogni task deve avere una deadline relativa inferiore al periodo di rilevazione.

34.5 - Nel passaggio da una implementazione event-driven ad una time-driven di un sistema di controllo di task periodici, quale, tra le seguenti, è una ipotesi necessaria?. la somma dei tempi di calcolo degli n task sia inferiore al periodo di rilevazione. la somma dei tempi di calcolo degli n task sia superiore al periodo di rilevazione. la somma dei tempi di calcolo degli n task sia superiore al doppio del periodo di rilevazione. la somma dei tempi di calcolo degli n task sia inferiore al doppio del periodo di rilevazione.

34.6 - Nel passaggio da una implementazione event-driven ad una time-driven di un sistema di controllo di task periodici, quale, tra le seguenti, è una ipotesi non necessaria?. ogni task deve avere una deadline relativa pari almeno al doppio del periodo di rilevazione. La somma dei periodi di rilevazione dei task deve essere inferiore alla somma delle deadline relative. Il periodo di rilevazione deve essere inferiore o uguale al minimo periodo di attivazione. la somma dei tempi di calcolo degli n task sia inferiore al periodo di rilevazione.

34.7 - Nel passaggio da una implementazione event-driven ad una time-driven di un sistema di controllo di task periodici, se valgono le seguenti condizioni: a) Il periodo di rilevazione è inferiore o uguale al minimo periodo di attivazione; b) ogni task ha una deadline relativa pari almeno al doppio del periodo di rilevazione; c) la somma dei tempi di calcolo degli n task è inferiore al periodo di rilevazione; Quale algoritmo di scheduling può essere adottato?. timeline scheduling con minor cycle inferiore o uguale alla metà dei tempi di calcolo degli n task. timeline scheduling con minor cycle pari al periodo di rilevazione. timeline scheduling con minor cycle pari alla somma delle deadline relative. timeline scheduling con minor cycle pari almeno al doppio del periodo di rilevazione.

35.1 - Quale, tra i seguenti, non è un elemento che mina il determinismo di un sistema di controllo real time?. IRQ. DMA. BUS. ACPI.

35.2 - Quale, tra i seguenti, è un elemento che mina il determinismo di un sistema di controllo real time?. DMA. RAM. CPU. BUS.

35.3 - Perché non tutti i sistemi operativi sono adatti per gestire sistemi di controllo real time?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il problema risiede nella impossibilità di determinare il massimo tempo di esecuzione di un task. Il problema risiede nella precisione del clock di sistema. Il problema risiede nella velocità del processore, della memoria e del bus della scheda madre.

35.4 - Per rendere un Sistema Operativo Real Time, NON è necessario... ...mettere mano al codice del suo Kernel. ..mettere mano al codice del suo HAL. ...mettere mano al codice del suo Watch Dog Timer. ...mettere mano al codice del suo Scheduler.

35.5 - Quale, tra i seguenti, è un elemento che mina il determinismo di un sistema di controllo real time?. ROM. RAM. IRQ. CLOCK.

36.1 - I sistemi di controllo hard real-time centralizzati di piccola taglia possono essere realizzati tramite... Embedded controller. SCADA. PLC o Soft PLC. DCS.

36.2 - I sistemi di controllo hard/soft real-time centralizzati possono essere realizzati tramite... SCADA. PLC o Soft PLC. Embedded controller. DCS.

36.3 - I sistemi di controllo hard/soft real-time distributi operanti a livello di conduzione sono realizzati tramite... Embedded controller. PLC o Soft PLC. DCS. SCADA.

36.4 - I sistemi di controllo hard/soft real-time distributi operanti a livello di campo, coordinamento e conduzione, possono essere realizzati tramite... SCADA. DCS. Embedded controller. PLC o Soft PLC.

36.5 - Come si definisce un Embedded System?. Un qualsiasi sistema realizzato tramite una singola scheda elettronica oppure tramite un singolo circuito integrato. Un qualsiasi sistema realizzato tramite l'integrazione di più schede elettroniche o circuiti integrati. Un qualsiasi sistema realizzato tramite l'interoperazione di più schede elettroniche o circuiti integrati. Un qualsiasi sistema di controllo realizzato tramite una singola scheda elettronica oppure tramite un singolo circuito integrato.

36.6 - Quale, tra le seguenti, non è una caratteristica propria di un Embedded Controller?. E' un sistema di controllo realizzato tramite una singola scheda elettronica oppure tramite un singolo circuito integrato. E' un sistema caratterizzato da ampia flessibilità, estendibilità e intercambiabilità. Viene progettato o scelto in maniera tale che la configurazione hardware e software sia ad-hoc rispetto al problema di Automazione da risolvere. Richiede pertanto la conoscenza a priori dei compiti da eseguire. Contiene al suo interno tutto il necessario sia per connettere il controllore al sistema da controllare, sia per eseguire gli algoritmi di controllo definiti dall'utente.

36.7 - Come si definisce un microcontrollore?. E' un embedded controller realizzato tramite una singola scheda elettronica. E' un embedded controller realizzato tramite un singolo circuito integrato. E' un embedded system realizzato tramite una singola scheda microelettronica. E' un embedded system realizzato tramite una singola scheda elettronica.

36.8 - Quale, tra le seguenti liste, descrive tutti e soli i componenti di un controllore embedded?. Gestione I/O, usctie, rete e temporizzazioni, interrupt DAC, Acquisizione segnali analogici e digitali, Memoria RAM e (EPP)ROM Interfacce I/O, ingressi analogici, uscite, di rte. Gestione I/O, usctie, rete e temporizzazioni, interrupt DAC, Acquisizione segnali analogici e digitali, Memoria RAM e (EEP)ROM Interfacce I/O, ingressi analogici/digitali, uscite, di rte. Gestione I/O, usctie, rete e temporizzazioni, interrupt DAC, Acquisizione segnali analogici e digitali, Memoria RAM e (EPP)ROM Interfacce I/O, ingressi analogici/digitali, uscite, di rte. Gestione I/O, usctie, rete e temporizzazioni, interrupt ADC, Acquisizione segnali analogici e digitali, Memoria RAM e (EEP)ROM Interfacce I/O, ingressi analogici/digitali, uscite, di rte.

36.9 - Ricordando l'architettura di un controllore embedded, quali tra i seguenti insiemi di elementi non fa parte di tale architettura?. Acquisizione segnli analogici/digitali, Gestione Uscite, Gestione Rete, Gestione I/O. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sensori, Attuatori, Rete di Telecomunicazione, Cavetteria. CPU, Memoria RAM, Memoria (EEP)ROM, Gestione Interrupt, Gestione Temporizzazioni.

37.1 - Quale, tra le seguenti caratteristiche, non è un tipico requisito di un microcontrollore?. ADC. DAC. Timer, Contatori, PWM. Porte di I/O con controllo fino al singolo bit.

37.2 - Quale, tra i seguenti, non è un vantaggio dei micro-controllori rispetto ai controllori dedicati?. protezione contro le copiature. risparmio energetico. costo di produzione. ri-programmabilità.

37.3 - Quale, tra i seguenti, non è un vantaggio dei micro-controllori rispetto ai controllori a bus?. consumo di energia inferiore. richiesta di un numero inferiore di componenti discreti per la realizzazione del sistema di controllo. costi contenuti. estendibilità garantita.

37.4 - Quale, tra i seguenti, non è un vantaggio dei micro-controllori rispetto ai micro-processori general purpose?. La flessibilità di utilizzo dei microcontrollori in differenti scenari applicativi è nettamente maggiore rispetto a quella dei microprocessori. La velocità di esecuzione delle operazioni specifiche dei microcontrollori è nettamente maggiore rispetto all'equivalente implementata via software nei microprocessori. I microcontrollori hanno subito grandi evoluzioni tanto da diventare anche più potenti dei microprocessori, mantenendo un costo minore o uguale e un utilizzo più rapido ed intuitivo. I microcontrollori permettono un utilizzo più semplice e specifico nelle applicazioni industriali dove molte istruzioni dei microprocessori non vengono utilizzate.

37.5 - Come si definisce un microprocessore?. E' una tipologia di processore la cui struttura hardware è interamente contenuta in un circuito integrato. E' una tipologia di processore la cui struttura hardware è contenuta in una scheda elettronica. E' una tipologia di dispositivo hardware il cui firmware è interamente contenuto in un circuito integrato. E' una tipologia di dispositivo hardware in grado di eseguire istruzioni in logiche in serie o in parallelo.

37.6 - Come si definisce un processore?. E' una tipologia di dispositivo hardware interamente contenuto in un circuito integrato. E' una tipologia di dispositivo hardware in grado di eseguire istruzioni in logiche in serie o in parallelo. E' una tipologia di dispositivo hardware dedicato all'esecuzione di istruzioni. E' una tipologia di dispositivo hardware interamente contenuto in una scheda elettronica.

37.7 - Quali, tra i seguenti vantaggi dei microcontrollori rispetto ai microprocessori general purpose è falso?. La velocità di esecuzione delle operazioni specifiche dei microcontrollori è maggiore rispetto ai microprocessori general purpose. Nessuna delle altre risposte è corretta. I microcontrollori permettono un utilizzo più semplice e specifico nelle applicazioni industriali, dove molte istruzioni dei microprocessori non vengono utilizzate. I microcontrollori sono derivati dai microprocessori, mantenendone le caratteristiche peculiari, ma con un set di istruzioni estremamente più ampio.

38.1 - Cosa differenzia un microprocessore con architettura Von Neumann rispetto ad un microprocessore con architettura Harvard?. Harvard separa la memoria dati da quella del programma e separa il bus dati da quello di indirizzamento. Harvard separa la memoria dati da quella del programma,Von Neumann separa il bus dati da quello di indirizzamento. Von Neumann separa la memoria dati da quella del programma e separa il bus dati da quello di indirizzamento. Von Neumann separa la memoria dati da quella del programma, Harvard separa il bus dati da quello di indirizzamento.

38.2 - Quale, tra i seguenti eventi, non genera un interrupt in un micro-controllore?. PWM counter overflow. Ingresso analogico. Eventi esterni. Dati pronti sul canale di comunicazione.

38.3 - Cosa è un REAL TIME INTERRUPT di un microcontrollore?. è un timer che genera un interrupt periodico programmabile, quando il timer va in overflow. è un contatore di impulsi connesso al clock di sistema. Quando va in overflow genera un evento. è un registro che incrementa di una unità ad ogni evento rilevato. è un registro connesso attraverso un prescaler al clock di sistema. il main timer non viene mai interrotto e ricomincia da capo quando va in overflow.

38.4 - Cosa è un TIMER di un microcontrollore?. è un contatore in cui l'evento è generato da una rilevazione di un fronte di salita/discesa. è un contatore di impulsi connesso al clock di sistema. Quando va in overflow genera un evento. è un timer che genera un interrupt periodico programmabile, quando il timer va in overflow. è un registro che incrementa di una unità ad ogni evento rilevato.

38.5 - Cosa è un CONTATORE DI IMPULSI di un microcontrollore?. è un timer che genera un interrupt periodico programmabile, quando il timer va in overflow. è un registro connesso attraverso un prescaler al clock di sistema. il main timer non viene mai interrotto e ricomincia da capo quando va in overflow. è un contatore in cui l'evento è generato da una rilevazione di un fronte di salita/discesa. è un contatore di impulsi connesso al clock di sistema. Quando va in overflow genera un evento.

38.6 - Cosa è un CONTATORE di un microcontrollore?. è un contatore di impulsi connesso al clock di sistema. Quando va in overflow genera un evento. è un registro connesso attraverso un prescaler al clock di sistema. il main timer non viene mai interrotto e ricomincia da capo quando va in overflow. è un timer che genera un interrupt periodico programmabile, quando il timer va in overflow. è un registro che incrementa di una unità ad ogni evento rilevato.

38.7 - Cosa è un MAIN TIMER di un microcontrollore?. è un registro connesso attraverso un prescaler al clock di sistema. il main timer non viene mai interrotto e ricomincia da capo quando va in overflow. è un contatore in cui l'evento è generato da una rilevazione di un fronte di salita/discesa. è un contatore di impulsi connesso al clock di sistema. Quando va in overflow genera un evento. è un registro che incrementa di una unità ad ogni evento rilevato.

38.8 - Quali, tra le seguenti architettura di microprocessore, usa una architettura di microprocessore Von Neumann?. ATMEL8051. ARM9. ST40. ST10.

38.9 - Nel contesto dei processori RISC e CISC, quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. I processori RISC e CISC hanno lo stesso set di istruzioni. I processori RISC possono operare a clock più elevati rispetto ai processoti CISC. Nessuna delle altre risposte è corretta. I processori CISC possono impiegare più cicli di clock per eseguire una istruzione.

38.10 - Quali, tra i seguenti parametri, non influenza la potenza dinamica dissipata da un sitema di controllo?. switching activity. drain voltage. clock frequency. load balancing.

39.1 - In cosa consiste l'iniziativa Arduino?. Arduino è una iniziativa basata su un sito web che vende microcontrollori per uso industriale. Arduino è una iniziativa finalizzata alla creazione di una community di appassionati di informatica e di tecnologie web. Arduino è una iniziativa finalizzata alla definizione di requisiti hw/sw per la costruzione open-source di controllori embedded. Nessuna delle altre risposte è corretta.

39.2 - Quale, tra le seguenti affermazioni, non caratterizza un PIC?. ha una architettura è di tipo Harvard a bus separati. la RAM ha una larghezza di parola di 8 bit e una profondità che varia da pochi byte fino a qualche kilobyte. è un microcontrollore caratterizzato da un set di istruzioni di tipo CISC. ha una struttura di esecuzione a pipeline di tipo deterministico: ogni istruzione dura 4 cicli di clock, tranne quelle di salto che ne impiegano 8.

39.3 - Il ciclo completo di debug del software di un micro-controllore, quale fasi comprende?. Programmazione ad alto livello, Compilazione a basso livello, collegamento dei blocchi in codice macchina, assemblaggio del codice in blocchi, esecuzione in tempo reale del codice, verifica di conformità, correzione degli errori. Programmazione ad alto livello, assemblaggio del codice in blocchi, compilazione a basso livello, collegamento dei blocchi in codice macchina, esecuzione in tempo reale del codice, verifica di conformità, correzione degli errori. Programmazione ad alto livello, compilazione a basso livello, assemblaggio del codice in blocchi, collegamento dei blocchi in codice macchina, esecuzione in tempo reale del codice, correzione degli errori verifica di conformità. Programmazione ad alto livello, compilazione a basso livello, assemblaggio del codice in blocchi, collegamento dei blocchi in codice macchina, esecuzione in tempo reale del codice, verifica di conformità, correzione degli errori.

40.1 - In cosa consiste un soft PLC?. è un PLC installato come scheda in un computer industriale. è un PC che simula il comportamento di un PLC tramite un opportuno software. è un PC industriale che emula via software un PLC. è un software per dispositivi mobili che simula il comportamento di un PLC.

40.2 - Quale, tra i seguenti, non è un linguaggio grafico per PLC?. Sequential Functional Chart. Ladder Diagram. Functional Block Diagram. Instruction List.

40.3 - Quale, tra i seguenti, non è una scheda da PLC?. Scheda di input. Scheda di output. Scheda di interrupt. Scheda di rete.

40.4 - Quale, tra i seguenti bus, non supporta i 32 bit?. PC104+. ISA. VME. PCI.

40.5 - Quale, tra le seguenti, non è una carattistica dei un bus?. massimo numero di unità di eleborazione. velocità massima di trasmissione dei dati. numero massimo di istruzioni eseguibili in parallelo. dimensione massima della memoria indirizzabile.

40.6 - Quale, tra queste tipologie, non è carattistica di un bus?. Linee dati. Linee di indirizzo. Linee di rete. Linee di controllo.

40.7 - Cosa è un bus?. è un insieme di linee (in generale di tipo elettrico) che permettono la comunicazione tra CPU e RAM. è un insieme di linee (in generale di tipo elettrico) che permettono la comunicazione tra più dispositivi. è un insieme di piste (in generale di tipo elettronico) che permettono la comunicazione tra CPU e RAM. è un insieme di piste di comunicazione (in generale di tipo elettro-meccanico) che permettono la comunicazione tra più dispositivi.

40.8 - In cosa consiste una architettura a BUS?. In una architettura a bus, ad un modulo principale ospitante il processore, vengono connessi ad albero binario tutti gli altri moduli. In una architettura a bus, ogni modulo del controllore è connesso a stella ad un modulo centrale ospitante il processore. Nessuna delle altre risposte è corretta. In una architettura a bus, ad un modulo principale ospitante il processore, vengono connessi in linea tutti gli altri moduli del controllore.

41.1 - Quale tra i seguenti non è uno svantaggio dell'uso delle reti logiche rispetto ai PLC?. Nelle reti logiche guasti e manomissioni difficili da individuare. Le reti logiche elaborano funzioni logiche definite rigidamente, mentre il PLC è riprogrammabile. Nelle reti logiche ogni modifica del programma comporta modifiche al cablaggio o alla struttura del circuito. Nelle reti logiche le funzioni necessitano un transitorio che ha una rapidità di risposta inferiore a quelle di un PLC.

41.2 - Una rete logica si dice sincrona se... l'elaborazione avviene a flusso continuo, ovvero il simbolo d'uscita si modifica quando si verifica una modifica del simbolo d'ingresso. ad ogni istante t le variabili di uscita sono funzioni solo delle variabili di ingresso presenti nello stesso istante t. le variabili di uscita ad un certo istante t dipendono sia dalle variabili di ingresso allo stesso istante t sia dalle variabili di ingresso in istanti precedenti t' <t. l'elaborazione avviene ad istanti discreti e prestabiliti dal clock di sistema.

41.3 - Cosa realizza, di un sistema di controllo, un FPGA?. il Field Programming Gate Array realizza un microcontrollore non riprogrammabile. il Field Programming Gate Array realizza un PLC e non è riprogrammabile. il Field Programming Gate Array realizza un microprocessore riprogrammabile. il Field Programming Gate Array realizza una rete logica riprogrammabile.

41.4 - Come si classificano le reti logiche?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Stocastiche/Deterministiche, Lineari/Non Lineari. Autonome/Indipendenti, di Energia/Potenza. Combinatorie/Sequenziali, Sincrone/Asincrone.

41.5 - Quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta?. Un PLC ospita un programma dedicato. Un PLC è equivalente ad una rete logica ri-programmabile. Le reti logiche sono rigidamente programmate. La differenza sostanziale fra rete logica e controllori a logica programmabile sta nella rapidità di elaborazione e nella flessibilità di programmazione.

41.6 - Quali, tra le seguenti porte logiche, non è realizzata da una rete logica?. XAND, XNAND. AND, OR, NOT. NAND, NOR. XOR, XNOR.

41.7 - Una rete logica si dice combinatoria se... l'elaborazione avviene a flusso continuo, ovvero il simbolo d'uscita si modifica quando si verifica una modifica del simbolo d'ingresso. ad ogni istante t le variabili di uscita sono funzioni solo delle variabili di ingresso presenti nello stesso istante t. le variabili di uscita ad un certo istante t dipendono sia dalle variabili di ingresso allo stesso istante t sia dalle variabili di ingresso in istanti precedenti t' <t. l'elaborazione avviene ad istanti discreti e prestabiliti dal clock di sistema.

41.8 - Una rete logica si dice sequenziale se... l'elaborazione avviene ad istanti discreti e prestabiliti dal clock di sistema. l'elaborazione avviene a flusso continuo, ovvero il simbolo d'uscita si modifica quando si verifica una modifica del simbolo d'ingresso. le variabili di uscita ad un certo istante t dipendono sia dalle variabili di ingresso allo stesso istante t sia dalle variabili di ingresso in istanti precedenti t' <t. ad ogni istante t le variabili di uscita sono funzioni solo delle variabili di ingresso presenti nello stesso istante t.

41.9 - Una rete logica si dice asincrona se... ad ogni istante t le variabili di uscita sono funzioni solo delle variabili di ingresso presenti nello stesso istante t. l'elaborazione avviene a flusso continuo, ovvero il simbolo d'uscita si modifica quando si verifica una modifica del simbolo d'ingresso. l'elaborazione avviene ad istanti discreti e prestabiliti dal clock di sistema. le variabili di uscita ad un certo istante t dipendono sia dalle variabili di ingresso allo stesso istante t sia dalle variabili di ingresso in istanti precedenti t' <t.

41.10 - Una rete logica si dice istantanea se... è stabile e il transitorio è trascurabile rispetto al comportamento dinamico del sistema da controllare. non è sequenziale ed è stabile. il transitorio è trascurabile rispetto al comportamento dinamico del sistema da controllare. non è combinatoria e il transitorio è trascurabile rispetto al comportamento dinamico del sistema da controllare.

41.11 - Quale tra le seguenti caratteristiche non è necessaria per un PLC?. affidabilità. interoperabilità. aggiornabilità. espandibilità.

41.12 - A livello di campo... Nessuna delle altre risposte è corretta. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per gestire i programmi che rilevano la presenza di guasti o allarmi e che impongono le conseguenti modalità di intervento. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per effettuare le elaborazioni che assicurano la sequenzializzazione e la corretta applicazione delle variabili di controllo agli elementi controllati al livello di campo. ...la rete logica o il PLC vengono utilizzati per verificare che l'attivazione delle azioni di intervento sui singoli elementi controllati sia compatibile con i vincoli di sicurezza rispetto all'integrità dell'elemento sottoposto all'azione di controllo, all'ambiente e alle persone.

41.13 - A livello di coordinamento... ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per gestire i programmi che rilevano la presenza di guasti o allarmi e che impongono le conseguenti modalità di intervento. ...operano eslusivamente le reti logiche e mai i PLC, per questioni di performance. ...la rete logica o il PLC vengono utilizzati per verificare che l'attivazione delle azioni di intervento sui singoli elementi controllati sia compatibile con i vincoli di sicurezza rispetto all'integrità dell'elemento sottoposto all'azione di controllo, all'ambiente e alle persone. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per effettuare le elaborazioni che assicurano la sequenzializzazione e la corretta applicazione delle variabili di controllo agli elementi controllati al livello di campo.

41.14 - A livello di conduzione... ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per effettuare le elaborazioni che assicurano la sequenzializzazione e la corretta applicazione delle variabili di controllo agli elementi controllati al livello di campo. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per gestire i programmi che rilevano la presenza di guasti o allarmi e che impongono le conseguenti modalità di intervento. ...la rete logica o il PLC vengono utilizzati per verificare che l'attivazione delle azioni di intervento sui singoli elementi controllati sia compatibile con i vincoli di sicurezza rispetto all'integrità dell'elemento sottoposto all'azione di controllo, all'ambiente e alle persone. ...operano eslusivamente le reti logiche e mai i PLC, per questioni di performance.

41.15 - A livello di gestione... Nessuna delle altre risposte è corretta. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per gestire i programmi che rilevano la presenza di guasti o allarmi e che impongono le conseguenti modalità di intervento. ...la rete logica o il PLC vengono utilizzati per verificare che l'attivazione delle azioni di intervento sui singoli elementi controllati sia compatibile con i vincoli di sicurezza rispetto all'integrità dell'elemento sottoposto all'azione di controllo, all'ambiente e alle persone. ...la rete logica o il PLC vengono essenzialmente utilizzati per effettuare le elaborazioni che assicurano la sequenzializzazione e la corretta applicazione delle variabili di controllo agli elementi controllati al livello di campo.

41.16 - In base alle norme IEC 61131.3, quale tra le seguenti caratteristiche non definisce un PLC?. utilizza una memoria programmabile per l'archiviazione interna di istruzioni orientate all'utilizzatore. controlla, mediante ingressi ed uscite sia digitali che analogici, vari tipi di sistemi semplici e/o complessi. implementa funzioni logiche, di sequenziamento, di temporizzazione, di conteggio e calcolo aritmetico. destinato all'uso in ambito residenziale o industriale.

41.17 - Cosa è un ASIC?. un Application Specific Integrated Chip realizza un PLC e non è riprogrammabile. un Application Specific Integrated Circuit realizza una rete logica non riprogrammabile. un Application Specific Integrated Chip realizza un microprocessore riprogrammabile. un Application Specific Integrated Circuit realizza un microcontrollore non riprogrammabile.

42.1 - Quale, tra i seguenti, non è un componente da sezione di uscita di un microcontrollore?. Triac. DAC. Relè. Transistor.

42.2 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria async SRAM?. lavora in modo asincrono rispetto al clock della CPU e ciò comporta stati di attesa della CPU (wait state) per l'accesso. Viene utilizzata come cache di primo livello. viene alimentata periodicamente per evitare la perdita di dati. E' discretamente veloce, è energivora, ma ha una densità altissima e quindi basso costo per Mbyte. lavorano in sincronia con il clock della CPU. Hanno quindi tempi di attesa molto ridotti (o annullati). Viene utilizzata come cache di primo livello. lavora in modo asincrono rispetto al clock della CPU e ciò comporta stati di attesa della CPU (wait state) per l'accesso. Viene utilizzata come cache di secondo livello.

42.3 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria sync SRAM?. lavorano in sincronia con il clock della CPU. Hanno quindi tempi di attesa molto ridotti (o annullati). Viene utilizzata come cache di primo livello. viene alimentata periodicamente per evitare la perdita di dati. E' discretamente veloce, è energivora, ma ha una densità altissima e quindi basso costo per Mbyte. lavorano in sincronia con il clock della CPU. Hanno quindi tempi di attesa molto ridotti (o annullati). Viene utilizzata come cache di secondo livello. lavora in modo asincrono rispetto al clock della CPU e ciò comporta stati di attesa della CPU (wait state) per l'accesso. Viene utilizzata come cache di secondo livello.

42.4 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria DRAM?. viene alimentata periodicamente per evitare la perdita di dati. E' discretamente veloce, è energivora, ma ha una densità altissima e quindi basso costo per Mbyte. una volta scritta entra in idle e non richiede ulteriore alimentazione. Ma se non alimentata può perdere le informazioni immagazzinate pertanto NON è come una EEPROM. E' molto veloce, consuma poco, di semplice progettazione ma di bassa densità e quindi di alto costo per Mbyte. lavora in modo asincrono rispetto al clock della CPU e ciò comporta stati di attesa della CPU (wait state) per l'accesso. Viene utilizzata come cache di secondo livello. lavorano in sincronia con il clock della CPU. Hanno quindi tempi di attesa molto ridotti (o annullati). Viene utilizzata come cache di primo livello.

42.5 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria EEPROM. può essere cancellata elettricamente, facilitando pertanto il processo di aggiornamento del firmware del controllore. viene scritta con processi dedicati una sola volta. Viene generata una maschera ed essa viene stampata sul circuito. Ogni modifica, implica modificare la maschera a discapito della versatilità del processo di produzione. viene scritta una sola volta bruciando dei fusibili che attivano la rete logica. Si creano quindi delle ROM vergini che vengono "bruciate". può essere riscritta più volte. Il processo di scrittura avviene elettricamente con un processo noto con breakdown a valanga in cui si applica una tensione di programmazione molto superiore a quella di funzionamento. La cancellazione avviene attraverso l'uso di raggi ultravioletti, in maniera manuale.

42.6 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria EPROM. viene scritta con processi dedicati una sola volta. Viene generata una maschera ed essa viene stampata sul circuito. Ogni modifica, implica modificare la maschera a discapito della versatilità del processo di produzione. viene scritta una sola volta bruciando dei fusibili che attivano la rete logica. Si creano quindi delle ROM vergini che vengono "bruciate". può essere riscritta più volte. Il processo di scrittura avviene elettricamente con un processo noto con breakdown a valanga in cui si applica una tensione di programmazione molto superiore a quella di funzionamento. La cancellazione avviene attraverso l'uso di raggi ultravioletti, in maniera manuale. può essere cancellata elettricamente, facilitando pertanto il processo di aggiornamento del firmware del controllore.

42.7 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria PROM. può essere riscritta più volte. Il processo di scrittura avviene elettricamente con un processo noto con breakdown a valanga in cui si applica una tensione di programmazione molto superiore a quella di funzionamento. La cancellazione avviene attraverso l'uso di raggi ultravioletti, in maniera manuale. può essere cancellata elettricamente, facilitando pertanto il processo di aggiornamento del firmware del controllore. viene scritta una sola volta bruciando dei fusibili che attivano la rete logica. Si creano quindi delle ROM vergini che vengono "bruciate". viene scritta con processi dedicati una sola volta. Viene generata una maschera ed essa viene stampata sul circuito. Ogni modifica, implica modificare la maschera a discapito della versatilità del processo di produzione.

42.8 - Quale delle seguenti definizioni è adatta per la memoria ROM. può essere cancellata elettricamente, facilitando pertanto il processo di aggiornamento del firmware del controllore. viene scritta una sola volta bruciando dei fusibili che attivano la rete logica. Si creano quindi delle ROM vergini che vengono "bruciate". può essere riscritta più volte. Il processo di scrittura avviene elettricamente con un processo noto con breakdown a valanga in cui si applica una tensione di programmazione molto superiore a quella di funzionamento. La cancellazione avviene attraverso l'uso di raggi ultravioletti, in maniera manuale. viene scritta con processi dedicati una sola volta. Viene generata una maschera ed essa viene stampata sul circuito. Ogni modifica, implica modificare la maschera a discapito della versatilità del processo di produzione.

42.9 - Quali informazioni non vengono memorizzati in RAM?. i dati variabili dei programmi di elaborazione dei programmi utente. i dati dei programmi di comunicazione con altri PLC o con l'apparato da controllare. le microistruzioni del programma utente. i dati dei programmi di diagnostica interna del PLC stesso quali ad esempio il controllo di parità della memoria per la gestione degli errori e l'IRQ di watchdog.

42.10 - Quali informazioni non vengono memorizzati in RAM?. i parametri di configurazione del programma utente. i dati da inviare agli attuatori. i risultati intermedi delle elaborazioni. i dati dei programmi di supervisione dedicati al controllo delle attività del PLC.

42.11 - Quale, tra i seguenti, non è una scheda di I/O specializzata di un PLC?. convertitori ADC/DAC. schede per il controllo assi. regolatori standard PI+D. schede per il conteggio veloce.

42.12 - Quale, tra i seguenti, non è un modulo funzionale di un PLC?. moduli con funzionalità prefissata. modulo di connessione con le periferiche operatore. modulo di connessione con l'assistenza. Nessuna delle altre risposte è corretta.

42.13 - Quali elementi sono utili per rettificare e livellare un segnale in corrente alternata?. Diodi, magneti permanenti e condensatori. Solenoidi ad isteresi e ponte a diodi. Diodi, resistenze e condensatori ceramici. Ponte a diodi e condensatori elettrolitici.

42.14 - Quali informazioni ospitano, rispettivamente ROM, EEPROM e RAM?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il programma da elaborare, il BIOS e il valore delle variabili del programma. Il valore delle variabili del programma, Il BIOS e il programma da elaborare. Il BIOS, il programma da elaborare e il valore delle variabili del programma.

42.15 - Quale, tra i seguenti, non è una scheda di I/O specializzata di un PLC?. schede di lettura degli estensimetri. schede per la lettura e il controllo della temperatura. Nessuna delle altre risposte è corretta. schede per il controllo assi.

42.16 - A cosa serve un optoisolatore?. Funge da stadio di isolamento per le connessioni di tipo opto. Funge da stadio di isolamento per la connessione di segnali di uscita. Funge da stadio di isolamento per la connessione di segnali di ingresso. Funge da stadio di isolamento per la connessione di segnali di potenza.

42.17 - Quali, tra le seguenti aree, non è caratterizzante dell'organizzazione della memoria di un microcontrollore?. Area utente e area temporizzatori. Area contatori e PI+D. Area PWM e comunicazione di rete. Aree ingressi e uscite.

42.18 - Quale, tra i seguenti, non è un modulo funzionale di un PLC?. moduli di connessione alla rete di trasmissione elettrica. moduli di connessione alla rete di telecomunicazione. moduli di connessione agli attuatori. moduli di connessione ai dispositivi di misura.

42.19 - Quale, tra i seguenti, non è un modulo funzionale di un PLC?. bus di trasmissione. bus di elaborazione. bus di alimentazione. alimentatore.

42.20 - Quale, tra i seguenti, non è un modulo funzionale di un PLC?. memoria. CPU. batteria tampone. ADC.

43.1 - Quali sono i 5 linguaggi standard di programmazione dei PLC?. Il diagramma dei moduli e della fase di Bode, il diagramma di Nyquist, la carta di Nichols e il luogo delle radici. I diagrammi dei casi d'uso, delle classi, dei componenti, di distribuzione e dello scambio di messaggi. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ladder Diagram, Functional Block Diagram, Sequential Functional Chart, Instruction List e Structured Text.

43.2 - Quale, tra le seguenti affermazioni inerenti i sensori di temperatura, è errata?. Le termocoppie utilizzano l'effetto Seebeck che dipende dal tipo di metallo (ad es. platino) utilizzato. Le termocoppie utilizzano l'effetto Seebeck che lega la differenza di potenziale tra due leghe metalliche e la temperatura. Le termoresistenze sfruttano un principio di trasduzione lineare in funzione della temperatura. Le termoresistenze sono, in generale, più precise delle termocoppie.

43.3 - Nella trasmissione dei segnali, quale, tra le seguenti affermazioni, non è corretta?. Lo standard RJ45 trasmette in single ended (Ground + Segnale) e non è robusto al rumore. Lo standard RS232 trasmette in single ended (Ground + Segnale) e non è robusto al rumore. Lo standard RS422 trasmette in differenziale ed è robusto al rumore. RS232, RS422 e RS485 sono standard di comunicazione seriali.

44.1 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, all'inizio degli anni '90... GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848. SFC rappresenta lo standard de facto per la progettazione e la documentazione dei plc e i linguaggi per la programmazione dei plc sono quelli derivati dal mondo informatico (C, Assembler, Java, Basic, ecc. Il W3C definisce lo unified modelling language. l'uml formalizza il diagramma degli stati che è una generalizzazione di SFC. Il sequential functional chart viene inserito nello standard IEC 61131-3 come linguaggio di programmazione dei plc.

44.2 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, alla fine degli anni '90... GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848. Il sequential functional chart viene inserito nello standard IEC 61131-3 come linguaggio di programmazione dei plc. SFC rappresenta lo standard de facto per la progettazione e la documentazione dei plc e i linguaggi per la programmazione dei plc sono quelli derivati dal mondo informatico (C, Assembler, Java, Basic, ecc. Il W3C definisce lo unified modelling language. l'uml formalizza il diagramma degli stati che è una generalizzazione di SFC.

44.3 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, oggigiorno... Il sequential functional chart viene inserito nello standard IEC 61131-3 come linguaggio di programmazione dei plc. SFC rappresenta lo standard de facto per la progettazione e la documentazione dei plc e i linguaggi per la programmazione dei plc sono quelli derivati dal mondo informatico (C, Assembler, Java, Basic, ecc. Il W3C definisce lo unified modelling language. l'uml formalizza il diagramma degli stati che è una generalizzazione di SFC. GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848.

44.4 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, negli anni '80... Il sequential functional chart viene inserito nello standard IEC 61131-3 come linguaggio di programmazione dei plc. GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848. la progettazione dei sistemi di automazione è abbastanza elementare, si basa su rappresentazioni circuitali o su descrizioni testuali. In francia nasce GRAFCET. si sviluppa la teoria sugli automi a stati finiti, i cui modelli formali permettono un'analisi matematica approfondita, ma scarsamente utile ai fini della progettazione degli algoritmi.

44.5 - Quando un diagramma SFC è eseguito da un controllore, cosa NON avviene?. La verifica delle condizioni corrisponde alla esecuzione di procedure eseguite dal controllore. La verifica delle condizioni comporta l'uso del valore delle informazioni lette provenienti dai vari livelli della piradime della automazione. La verifica delle condizioni avviene attraverso costrutti di verifica logica (IF, WHILE, FOR, ecc.). Le azioni svolte in uno stato corrispondono a delle procedure eseguite dal controllore.

44.6 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, negli anni '70... il controllo sequenziale era visto come estensione del controllo di tipo continuo o al più digitale. GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848. la progettazione dei sistemi di automazione è abbastanza elementare, si basa su rappresentazioni circuitali o su descrizioni testuali. In francia nasce GRAFCET. si sviluppa la teoria sugli automi a stati finiti, i cui modelli formali permettono un'analisi matematica approfondita, ma scarsamente utile ai fini della progettazione degli algoritmi.

44.7 - Nei diagrammi SFC, quale delle seguenti affermazioni è falsa?. Ogni transizione da uno stato precedente ad uno successivo è rappresentata da un arco orientato. Due stati non possono essere connessi direttamente tra di loro, ma sempre attraverso una transizione. Almeno una delle altre risposte è corretta. Due transizioni in AND logico sono rappresentate da due archi connessi consecutivi senza uno stato ausiliario.

44.8 - Nei diagrammi SFC cosa collega uno stato precedente ad uno successivo?. Una condizione rappresentata da un arco orientato a cui è associata una funzione matematica rappresentata da una linea che taglia l'arco. Una transizione rappresentata da un arco non orientato a cui è associata una azione rappresentata da una linea che taglia l'arco. Una transizione rappresentata da un arco orientato a cui è associata una condizione rappresentata da una linea che taglia l'arco. Nessuna delle altre risposte è corretta.

44.9 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, prima degli anni '60... il controllo sequenziale era visto come estensione del controllo di tipo continuo o al più digitale. la progettazione dei sistemi di automazione è abbastanza elementare, si basa su rappresentazioni circuitali o su descrizioni testuali. In francia nasce GRAFCET. si sviluppa la teoria sugli automi a stati finiti, i cui modelli formali permettono un'analisi matematica approfondita, ma scarsamente utile ai fini della progettazione degli algoritmi. GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848.

44.10 - Con riferimento all'evoluzione storica dei diagramma SFC, a partire dagli anni '60... si sviluppa la teoria sugli automi a stati finiti, i cui modelli formali permettono un'analisi matematica approfondita, ma scarsamente utile ai fini della progettazione degli algoritmi. GRAFCET viene recepito con il nome di sequential functional chart nello standard IEC 848. il controllo sequenziale era visto come estensione del controllo di tipo continuo o al più digitale. la progettazione dei sistemi di automazione è abbastanza elementare, si basa su rappresentazioni circuitali o su descrizioni testuali. In francia nasce GRAFCET.

45.1 - Quale è la regola di evoluzione dei diagrammi SFC?. Ogni transizione può avvenire se lo stato precedente è attivo e la condizione ad essa associata è verificata. Ogni transizione può avvenire se lo stato succesivo è attivo e la condizione ad essa associata è verificata. Ogni transizione può avvenire se la condizione è attiva e la azione associata allo stato è verificata. Nessuna delle altre risposte è corretta.

45.2 - Negli SFC, quando una transizione è attivata. lo stato precedente viene avviato assieme allo stato successivo. viene interrotto lo stato successivo. Nessuna delle altre risposte è corretta. lo stato precedente viene avviato.

45.3 - Negli SFC, una transizione può avvenire. Se e solo se gli stati precedente e successivo sono attivi. Se e solo se lo stato successivo è attivo e la condizione ad essa associata è verificata. Se e solo se lo stato precedente è attivo e la condizione ad essa associata è verificata. Se e solo se gli stati precedente e successivo sono attivi e la condizione ad essa associata è verificata.

45.4 - Nella esecuzione di un SFC, il controllore esegue ciclicamente delle macrofasi, quale è sbagliata?. Nella macrofase #3 si verifica la coerenza delle uscite, si scalano i dati e si attuano i comandi. Nella macrofase #1, si leggono le informazioni provenienti dai sensori, si filtrano e scalano i dati, si verificano le transizioni abilitate e si identificano i nuovi stati attivi. Nella macrofase #2 si eseguono le azioni associate agli stati attivi. Nella macrofase #1 si leggono le informazioni provenienti dai sensori, si eseguono le azioni associate agli stati attivi, si scalano i dati e si attuano i comandi.

46.1 - Come si risolve il problema dell'ambiguità nei diagramma SFC?. Le azioni associate ad un nuovo stato attivo devono sempre essere eseguite almeno per un ciclo di funzionamento. Si rallenta l'esecuzione del microprocessore fino a che l'ambiguità non si presenta più. Nessuna delle altre risposte è corretta. Si adotta un algoritmo di scheduling che sia sufficientemente accurato da eliminare l'ambiguità.

46.2 - Nei diagrammi SFC, quando si verifica un istante critico?. Quando, durante la macrofase #3, viene eseguito uno stato inattivo. Quando, durante la macrofase #2, viene ignorata una condizione. Quando, durante la macrofase #1, vengono disattivati due stati attivi. Quando, durante la macrofase #2, viene saltato uno stato.

46.3 - Nei diagrammi SFC, quando, sicuramente, non si verifica un istante critico? --DA VERIFICARE--. Quando, durante la macrofase #2, sono verificate tutte le condizioni. Quando, durante la macrofase #2, sono attivi tutti gli stati. Quando, durante la macrofase #2, sono attivi al più due stati consecutivi. Quando, durante la macrofase #2, è verificata al più una condizione.

47.1 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione SD t#Ts?. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi. l'azione coincide ad una azione SET ritardata di T secondi. l'azione coincide ad una azione SET se è verificata la condizione n.X = TRUE per più di T secondi. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e che NON siano trascorsi T secondi.

47.2 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione SL t#Ts?. l'azione coincide ad una azione SET se è verificata la condizione n.X = TRUE per più di T secondi. l'azione coincide ad una azione SET ritardata di T secondi. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi. l'azione coincide ad una azione SET e viene terminata dopo T secondi OPPURE all'occorrere di un RESET.

47.3 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione D t#Ts?. l'azione coincide ad una azione SET se è verificata la condizione n.X = TRUE per più di T secondi. l'azione coincide ad una azione SET ritardata di T secondi. l'azione coincide ad una azione SET e viene terminata dopo T secondi OPPURE all'occorrere di un RESET. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi.

47.4 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione L t#Ts?. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e che NON siano trascorsi T secondi. l'azione coincide ad una azione SET ritardata di T secondi. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi. l'azione coincide ad una azione SET se è verificata la condizione n.X = TRUE per più di T secondi.

47.5 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione R?. l'azione An viene eseguita UNA SOLA VOLTA fintanto che lo stato rimane attivo, ovvero fintanto che n.X = TRUE. l'azione An precedentemente attivata da un qualificatore S viene terminata. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo, ovvero fintanto che n.X = TRUE. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fino a quando non viene eseguita la stessa azione An ma in uno stato successivo m con Qn=R.

47.6 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione S?. l'azione An precedentemente attivata da un qualificatore S viene terminata. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fino a quando non viene eseguita la stessa azione An ma in uno stato successivo m con Qn=R. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e che NON siano trascorsi T secondi.

47.7 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione P?. l'azione An precedentemente attivata da un qualificatore S viene terminata. l'azione An viene eseguita UNA SOLA VOLTA fintanto che lo stato rimane attivo, ovvero fintanto che n.X = TRUE. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fino a quando non viene eseguita la stessa azione An ma in uno stato successivo m con Qn=R. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e che NON siano trascorsi T secondi.

47.8 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione N?. l'azione An viene eseguita UNA SOLA VOLTA fintanto che lo stato rimane attivo, ovvero fintanto che n.X = TRUE. l'azione An precedentemente attivata da un qualificatore S viene terminata. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fino a quando non viene eseguita la stessa azione An ma in uno stato successivo m con Qn=R. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo, ovvero fintanto che n.X = TRUE.

47.9 - Che valore riporta la variabile timer di uno stato SFC?. L'informazione sulla durata dell'attivazione in corso, quando termina, si azzera. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'informazione sul numero di attivazioni totali dello stato dall'ultimo reset del PLC. L'informazione sulla durata dell'ultimo intervallo di attivazione dello stato.

47.10 - Nel constesto dei diagrammi SFC, cosa significa se il qualificatore di uno stato n indica una azione DS t#Ts?. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e che NON siano trascorsi T secondi. l'azione coincide ad una azione SET ritardata di T secondi. l'azione coincide ad una azione SET se è verificata la condizione n.X = TRUE per più di T secondi. l'azione An viene ripetuta ciclicamente fintanto che lo stato rimane attivo (n.X = TRUE) e NON PRIMA che siano trascorsi T secondi.

47.11 - Relativamente alle variabili associate ad uno stato dei diagrammi SFC, cosa non avviene ad ogni ciclo?. vengono azzerate tutte e sole le variabili TIMER nome-stato.T degli stati nome-stato che vengono attivati in tale ciclo. una variabile MARKER nome-stato.X assume il valore VERO (TRUE) se e solo se il corrispondente STATO è uno STATO ATTIVO. tutte le variabili TIMER nome-stato.T vengono incrementate di una t.u. vengono incrementate tutte e sole le variabili TIMER nome-stato.T tali che nome-stato.X = TRUE.

48.1 - Nei diagrammi SFC, come si stabilisce la mutua esclusione delle possibili scelte di una divergenza?. La mutua esclusione delle scelte si impone mettendo in AND il negato di tutte le scelte a priorità maggiore. Nessuna delle altre risposte è corretta. La mutua esclusione delle scelte si impone mettendo in OR il negato di tutte le scelte a priorità minore. La mutua esclusione delle scelte si impone mettendo in OR, l'AND negato di tutte le scelte a priorità maggiore.

48.2 - Nei diagrammi SFC, come si rappresenta una divergenza?. con una linea continua, preceduta da uno stato a monte e seguita da n stati mutuamente esclusivi a valle. con una linea continua, preceduta da uno stato a monte e seguita da n condizioni mutuamente esclusive a valle. con una linea continua, preceduta da n stati mutuamente esclusivi a monte e seguita da n stati a valle. con una linea continua, preceduta da n stati a monte e seguita da uno stato a valle.

48.3 - Nei diagrammi SFC, come si rappresenta una convergenza?. con una linea continua, preceduta da n condizioni mutuamente esclusive e seguita da uno stato a valle. con una linea continua, preceduta da n stati a monte e seguita da una condizione a valle. con una linea continua, preceduta da n condizioni e seguita da uno stato a valle. con una linea continua, preceduta da uno stato a monte e seguita da n condizioni mutuamente esclusive a valle.

49.1 - Quale è la differenza tra le strutture di collegamento divergenza e parallelismo?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il parallelismo è composto da più divergenze in cascata. Non c'è nessuna differenza, cambia solo la posizione della condizione di verifica. Il parallelismo attiva contemporaneamente tutti gli stati successivi, la divergenza ne sceglie solo uno.

49.2 - Nei diagrammi SFC, come si rappresenta un parallelismo?. con una doppia linea continua, preceduta da uno stato a monte e seguita da n stati a valle. con una doppia linea continua, preceduta da n condizioni a monte e seguita da n stati a valle. con una doppia linea continua, preceduta da una condizione a monte e seguita da n condizioni a valle. con una doppia linea continua, preceduta da una condizione a monte e seguita da n stati a valle.

49.3 - Nei diagrammi SFC, se si incontra una linea continua, preceduta da n stati a monte e seguita da n condizioni mutuamente esclusive a valle, che tipo di struttura di collegamento è? --DA VERIFICARE--. convergenza. Nessuna delle altre risposte è corretta. parallelismo. divergenza.

50.1 - Nei diagrammai SFC, cosa c'è a monte di una sincronizzazione?. Gli stati da sincronizzare. Stati da sincronizzare e le condizioni da verificare. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le condizioni da verificare.

50.2 - Nei diagrammai SFC, cosa c'è a valle di una sincronizzazione?. Stati da sincronizzare e le condizioni da verificare. Gli stati da sincronizzare. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le condizioni da verificare.

50.3 - Nei diagrammai SFC, come si chiamano gli stati a monte di una sincronizzazione?. stati sincronizzanti. stati inattivi. stati dummies. stati di attesa.

51.1 - Nei diagrammi SFC come si può gestire il problema di accesso concorrente ad una risorsa mutuamente esclusiva?. Con un mix di stati e di strutture, di tipo divergenza e convergenza, che collegano le sequenze che accedono alla risorsa. Attraverso l'uso di uno stato che funge da semaforo e opportune strutture di parallelismo e sincronizzazione. Attraverso l'uso di una serie di condizioni che fungono da semaforo e collegano logicamente le due sequenze. Nessuna delle altre risposte è corretta.

51.2 - Nei diagrammi SFC, con quali strutture si realizza un semaforo per gestire una risorsa mutuamente esclusiva?. Divergenza, convergenza e uno stato. Parallelismo, sicronizzazione e uno stato. Parallelismo, convergenza e uno stato. Divergenza, sincronizzazione e uno stato.

52.1 - Nei diagrammi SFC, le condizioni a valle delle sincronizzazioni, che proprietà devono avere?. essere statisticamente indipendenti. essere mutuamente esclusive. essere sempre true. essere scorrelate.

52.2 - Nei diagrammi SFC, che uso si può fare dello stato semaforico?. Per gestire risorse mutuamente esclusive e per sincronizzare logicamente due sequenze. Nessuna delle altre risposte è corretta. Per sincronizzare logicamente due sequenze e per attivare contemporaneamente più sequenze. Per gestire risorse mutuamente esclusive e per effettuare una scelta tra una o più sequenze alternative.

53.1 - Cosa è una rete di Petri?. Nessuna delle altre risposte è corretta. È una quadrupla composta da: posti, archi in ingresso, archi in uscita e token. È una quadrupla composta da: attuatori, sensori, sistema da controllare e controllore. È una quintupla composta da: insieme dei posti, delle transizioni, degli archi orientati, funzione di peso degli archi e marcatura.

53.2 - Dato un grafo di Petri, quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. L'insieme delle transizioni è finito e non vuoto. Almeno una, tra le altre risposte, è falsa. L'insieme dei posti è disgiunto dall'insieme delle transizioni. L'insieme dei posti è finito e non vuoto.

53.3 - Dato un grafo di Petri, quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. Una transazione è rappresentata graficamente da una barra. Un posto è rappresentato graficamente da un cerchio. Un arco orientato viene rappresentato graficamente da una freccia che può partire da un posto e arrivare in una transizione, oppure partire da una transizione e arrivare ad un posto. Un arco orientato viene rappresentato graficamente da una freccia che può partire da un posto e arrivare in una transizione o in un posto, oppure partire da una transizione e arrivare in un posto o in una transizione.

53.4 - Dato un grafo di Petri, quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. La funzione di arcatura dei posti associa a ogni posto un valore reale positivo. Se un arco non è definito, la funzione di peso associa un valore nullo. La funzione di peso degli archi associa un valore naturale non nullo ad ogni arco orientato del grafo di Petri che viene rappresentato mediante una etichetta. Se una etichetta è omessa, per convenzione il peso associato all'arco orientato assume valore nullo.

53.5 - Quale, tra le seguenti affermazioni su reti di Petri e sistemi ad eventi discreti, è vera?. In una rete di Petri il concetto di stato è centralizzato in un unico elemento. Differentemente da un sistema ad eventi discreti, una rete di Petri composta da un numero finito di posti e transizioni può trovarsi in un numero potenzialmente infinito di stati. Differentemente dalle reti di Petri, un sistema ad eventi discreti è composto da un numero finito di posti e transizioni può trovarsi in un numero potenzialmente infinito di stati. In un sistema ad eventi discreti il concetto di stato è distribuito nei vari elementi che lo compongono.

54.1 - Cosa prevede la regola di evoluzione di una rete di Petri?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Data una transizione abilitata, si elimina un token dai posti in ingresso e si aggiunge un token ad ogni posti in uscita. Data una transizione abilitata, si elimina un token a caso da uno dei posti in ingresso e si aggiunge un token ad uno dei posti in uscita. Data una transizione abilitata, si eliminano dai posti in ingresso il numero di token pari al peso dell'arco relativo e si aggiungono ai posti in uscita il numero di token pari al peso dell'arco relativo.

54.2 - Data una rete di Petri, in cosa consiste la funzione di transizione?. Nessuna delle altre risposte è corretta. associa ad ogni coppia stato-transizione un nuovo stato. associa ad ogni transizione un nuovo stato. associa ad ogni stato una transizione.

55.1 - Data una rete di petri e una sequenza di scatti S con vettore delle occorrenze s, la marcatura x? di arrivo dopo la sequenza di scatti è: x' = x * Cs. x' = x - Cs. x' = x + Cs. x' = Cs - x.

55.2 - In una rete di Petri, tenendo conto che X è la marcatura e I la matrice di ingresso, quale condizione stabilisce se una transizione j è abilitata?. Xj = I. X >= Ij. X <= Ij. Xj >= I.

55.3 - In una rete di Petri, tenendo conto che X è la marcatura, O la matrice di uscita e I la matrice di ingresso, quale è la equazione di evoluzione ad una maratura X', allo scattare di una transazione j?. X' = X + Ij - Oj. X' = ( Oj + Ij ) * X. X' = X + Oj - Ij. X' = X + Oj + Ij.

55.4 - Come si definisce la matrice di incidenza di una rete di Petri?. Come la differenza tra la matrice di uscita (O) e la matrica di ingresso (I). Nessuna delle altre risposte è corretta. Come la somma tra la matrice di uscita (O) e la matrica di ingresso (I). Come il prodotto tra la matrice di uscita (O) e la matrica di ingresso (I) trasposta.

55.5 - Come si definisce la matrice di ingresso I di una rete di Petri?. è la matrice riportante i pesi dei posti che collegano gli archi alle transizioni. è la matrice riportante i pesi degli archi che collegano i posti alle transizioni. è la matrice riportante i pesi degli archi che collegano le transizioni ai posti. è la matrice riportante i pesi dei posti che collegano i posti alle transizioni.

55.6 - Come si definisce la matrice di uscita O di una rete di Petri?. è la matrice riportante i pesi degli posti che collegano i posti alle transizioni. è la matrice riportante i pesi degli archi che collegano i posti alle transizioni. è la matrice riportante i pesi degli posti che collegano gli archi alle transizioni. è la matrice riportante i pesi degli archi che collegano le transizioni ai posti.

55.7 - In una rete di Petri, tenendo conto che X è la marcatura, C la matrice di incidenza, quale è la equazione di evoluzione ad una maratura X', allo scattare di una transazione j?. X' = X - Cj. X' = X + Cj. X' = Cj - X. X' = X * Cj.

56.1 - Nel contesto delle reti di Petri, quale tra le seguenti affermazioni è falsa?. Un grafo marcato può avere conflitti. Una macchina a stati non ammette transizioni di sincronizzazione. Almeno una delle altre risposte è sbagliata. La rete di Petri si definisce rete a scelta libera se non ammette strutture in confusione.

56.2 - Quando una rete di Petri si definisce grafo marcato?. se ogni transizione ha peso unitario. se ogni transizione ha un solo posto in ingresso e un solo posto in uscita. se ogni transizione ha peso unitario e ha un solo posto o in ingresso o in uscita. se ogni posto ha un solo arco in ingresso e un solo arco in uscita.

56.3 - Quando, in una rete di Petri, sia ha la condizione di conflitto?. Quando due transizioni sono abilitate, in concorrenza e in confusione tra loro. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quando due transizioni sono abilitate, non hanno in comune alcun posto in ingresso e sono seguite da una transizione di sincronizzazione. Quando due transizioni sono abilitate e hanno in comune almeno un posto in ingresso che contiene un numero di gettoni non sufficienti a permettere lo scatto di entrambe le transizioni.

56.4 - Quando una rete di Petri si definisce macchina a stati?. se ogni transizione ha peso unitario. se ogni transizione ha peso unitario e ha un solo posto o in ingresso o in uscita. se ogni transizione ha un solo posto in ingresso e un solo posto in uscita. Nessuna delle altre risposte è corretta.

57.1 - Nell'ambito delle reti di Petri, quale tra le seguenti affermazioni è falsa?. Almeno una delle altre risposte è falsa. Se tutti i posti di una rete di Petri sonok-limitati allora la rete è detta rete limitata. Un rete di Petri che ammette un posto illimitato è detta safe. Un posto per cui non esiste un k che lo renda k-limitato è detto posto illimitato.

57.2 - In una rete di Petri, quando una marcatura B si dice raggiungibile a partire da un'altra marcatura A?. Quando esiste una sequenza di scatti che porta la rete dalla marcatura A alla marcatura B. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quando esiste una transizione che porta la rete dalla marcatura A alla marcatura B. Quando la rete di Petri è viva e reversibile.

57.3 - In una rete di Petri, quando una marcatura si dice di base?. se essa è raggiungibile da qualsiasi altra marcatura. se è una marcatura di base. se per ogni marcatura raggiungibile da quella iniziale x, esiste una marcatura x?, raggiungibile da x che abilita la transizione. Nessuna delle altre risposte è corretta.

57.4 - In una rete di Petri, quando una marcatura iniziale si dice reversibile?. se è una marcatura di base. se essa è raggiungibile da qualsiasi altra marcatura. se per ogni marcatura raggiungibile da quella iniziale x, esiste una marcatura x?, raggiungibile da x che abilita la transizione. Nessuna delle altre risposte è corretta.

57.5 - In una rete di Petri, quando una transizione è viva?. Nessuna delle altre risposte è corretta. se è una marcatura iniziale di base. se essa è raggiungibile da qualsiasi altra marcatura. se per ogni marcatura raggiungibile da quella iniziale x, esiste una marcatura x?, raggiungibile da x che abilita la transizione.

57.6 - In una rete di Petri, quando una transizione è morta?. se è una marcatura iniziale di base. se per ogni marcatura raggiungibile da quella iniziale x, esiste una marcatura x?, raggiungibile da x che abilita la transizione. Nessuna delle altre risposte è corretta. se essa è raggiungibile da qualsiasi altra marcatura.

57.7 - Nell'ambito delle reti di Petri, quale tra le seguenti affermazioni è falsa?. un rete di Petri è detta bloccante se esiste una marcatura raggiungibile da quella iniziale in cui nessuna transizione è abilitata. Se tutte le transizioni di una rete di Petri sono vive allora essa è detta rete viva. Almeno una, tra le altre risposte, è falsa. Una rete di Petri bloccante è sicuramente viva.

57.8 - Nell'ambito delle reti di Petri, quale tra le seguenti affermazioni è vera?. se la rete è a scelta libera, ospita almeno una struttura in confusione. Tutte le transizioni di una rete bloccante sono morte. Un grafo marcato ammette almeno una struttura in conflitto. Una rete di Petri bloccante è sicuramente viva.

57.9 - In una rete di Petri, quando un posto è detto k-limitato?. se per ogni marcatura raggiungibile dallo stato iniziale il numero di token in un determinato posto è maggiore di k. se per ogni marcatura raggiungibile dallo stato iniziale il numero di token in un determinato posto è minore di k. se per ogni marcatura raggiungibile dallo stato iniziale il numero di token in un determinato posto è minore o uguale a k. se per ogni marcatura raggiungibile dallo stato iniziale il numero di token in un determinato posto è maggiore o uguale a k.

58.1 - Nelle reti di Petri temporizzate che differenza c'è tra una transizione temporizzata e una non temporizzata. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le transizioni temporizzate scattano automaticamente a istanti predeterminati anche se non abilitate, mentre le transizioni non temporizzate scattano solo se abilitate. A differenza di quelle non temporizzate, le transizioni temporizzate scattano simultaneamente ad ogni colpo di clock del sistema di controllo. Le transizioni temporizzate subiscono un ritardo di scatto, a differenza delle transizioni non temporizzate che scattano subito.

59.1 - Nelle reti di Petri cosa è un albero di copertura?. È l'insieme delle marcature raggiungibili a partire da una marcatura iniziale. È un albero di raggiungibilità in cui compare almeno una marcatura che ne ricopre un'altra. È l'insieme di tutte le marcature raggiungibili a partire da una qualsiasi marcatura iniziale. Nessuna delle altre risposte è corretta.

60.1 - Data una rete di Petri binaria, come si può tradurre in un SFC?. Ad ogni token corrisponde uno stato, ad ogni transizione corrisponde una azione e ad ogni posto corrisponde una transizione. Ad ogni posto si fa corrispondere uno stato, e ad ogni marcatura raggiungibile una transizione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ad ogni posto si fa corrispondere uno stato, quando un posto ha un gettone, il corrispondente stato è attivo, altrimenti è inattivo.

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