Sistemi per la gestione dati
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Title of test:![]() Sistemi per la gestione dati Description: e-campus sistemi per la gestione dati Creation Date: 2024/09/11 Category: Others Number of questions: 432
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01. Il termine INFORMATICA deriva dalla contrazione di quali delle seguenti parole?. INFOrmazione autoMATICAZIONE. Nessuna delle risposte indicate. INFOmativo autoMATICA. INFOrmazione autoMATICA. 02. Tra le seguenti tecniche di interrogazione di una base di dati da parte di un linguaggio di programmazione, quali possono essere classificate come "Client Side"?. Nessuna delle risposte indicate. Embedded SQL e CLI. Embedded SQL e store procedure. CLI e store procedure. 03. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Dopo avere creato una vista di nome PICCOLI_FORNITORI attraverso la seguente query: CREATE VIEW PICCOLI_FORNITORI AS SELECT CodF, NomeF, NSoci, Sede FROM F WHERE Nsoci<3. Che effetto avrà la seguente interrogazione: SELECT * FROM PICCOLI_FORNITORI WHERE Sede=‘Torino’?. Permette di selezionare i piccoli fornitori (ovvero quei fornitori con un numero di soci minore di 3) che abbiano sede a Torino. La sintassi è errata. Permette di selezionare i piccoli fornitori (ovvero quei fornitori con un numero di soci maggiore di 3) che abbiano sede a Torino. Permette di selezionare i fornitori che abbiano sede a Torino. 04. Scegliere quali sono i vantaggi che si ottengono con la creazione delle viste. 1) espressioni molto complesse possono essere definite in modo più semplice; 2) migliore gestione della sicurezza perché gli utenti posso accedere sono ai campi indicati nelle viste e non a tutti quelli presenti nelle tabelle;. 1) espressioni molto complesse possono essere definite in modo più semplice; 2) in caso di ristrutturazione di una base di dati, è possibile definire viste che corrispondono a tabelle eliminate;. 1) migliore gestione della sicurezza perché gli utenti posso accedere sono ai campi indicati nelle viste e non a tutti quelli presenti nelle tabelle; 2) in caso di ristrutturazione di una base di dati, è possibile definire viste che corrispondono a tabelle eliminate;. 1) espressioni molto complesse possono essere definite in modo più semplice; 2) migliore gestione della sicurezza perché gli utenti posso accedere sono ai campi indicati nelle viste e non a tutti quelli presenti nelle tabelle; 3) in caso di ristrutturazione di una base di dati, è possibile definire viste che corrispondono a tabelle eliminate;. 05. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per cancellare una vista?. DROP VIEW NomeVista;. DROP VIEW;. Nessuna delle risposte indicate. DROP VISTA NomeVista;. 06. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per modificare una vista?. ALTER VIEW NomeVista [(ElencoAttributi)] AS InterrogazioneSQL;. ALTER VISTA NomeVista [(ElencoAttributi)] AS InterrogazioneSQL;. ALTER VIEW NomeVista (ElencoAttributi) AS InterrogazioneSQL;. ALTER VIEW NomeVista [(ElencoAttributi)];. 07. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Sia inoltre definita la seguente vista: CREATE VIEW PICCOLI_FORNITORI AS SELECT CodF, NomeF, NSoci, Sede FROM F WHERE Nsoci<3. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per modificare la vista PICCOLI_FORNITORI in modo che vengano selezionati i sono attributi CodF e NomeF?. ALTER VIEW PICCOLI_FORNITORI (CodF, NomeF) FROM F WHERE Nsoci<3;. ALTER VIEW PICCOLI_FORNITORI (CodF, NomeF) WHERE Nsoci<3;. ALTER VIEW (CodF, NomeF) AS SELECT CodF, NomeF FROM F WHERE Nsoci<3;. ALTER VIEW PICCOLI_FORNITORI AS SELECT CodF, NomeF FROM F WHERE Nsoci<3;. 08. Quali delle seguenti, non è una tecnica per lo sviluppo di applicazioni basate su database. SQL Embedded. Call Level Interface. CLI. PHP. 09. In cosa consiste il problema del cosiddetto "Conflitto di Impedenza"?. I linguaggi di programmazione accedono agli elementi di una tabella scandendone le righe una a una, utilizzando quello che viene detto un approccio tuple-oriented. Al contrario, SQL è un linguaggio di tipo set-oriented, che opera su intere tabelle, non su singole righe, e che restituisce come risultato di un’interrogazione un’intera tabella. Nessuna delle risposte indicate. Problema dovuto ad una cattiva gestione della connessione ad un database da parte di un linguaggio di programmazione. SQL accede agli elementi di una tabella scandendone le righe una a una, utilizzando quello che viene detto un approccio tuple-oriented. Al contrario, i linguaggi di programmazione sono di tipo set-oriented, cioè operano su intere tabelle, non su singole righe, e quindi restituiscono come risultato di un’interrogazione un’intera tabella. 10. Quale può essere, tra le seguenti, una possibile soluzione al cosiddetto "Conflitto di Impedenza"?. I versori. I vettori. I cursori. I puntatori. 11. Quale problema dell'accesso alle basi di dati attraverso i linguaggi di programmazione, risolvono i sistemi di mappatura relazionale degli oggetti (ORM)?. Conflitto di resistenza. Conflitto di impedenza. Nessuna delle risposte indicate. Conflitto di reattanza. 12. Qual è la sintassi corretta per definire in PL/SQL di Oracle un cursore?. CURSOR nomecursore IS interrogazione. CURSORE nomecursore IS interrogazione. Nessuna delle risposte indicate. CURSOR IS nomecursore ON interrogazione. 13. Quando non sono necessari i cursori per la gestione dei risultati di una interrogazione su un database da parte di un linguaggio di programmazione?. Nessuna delle risposte indicate. Interrograzioni SQL che restituiscano al massimo una tupla, ma non comandi di aggiornamento (INSERT, UPDATE, DELETE). Interrograzioni SQL che restituiscano al massimo una tupla, comandi di aggiornamento (INSERT, UPDATE, DELETE), ma non comandi di DDL. Interrograzioni SQL che restituiscano al massimo una tupla, comandi di aggiornamento (INSERT, UPDATE, DELETE) e comandi di DDL. 14. Tra le seguenti tecniche di interrogazione di una base di dati da parte di un linguaggio di programmazione, quali possono essere classificate come "Server Side"?. CLI e store procedure. Nessuna delle risposte indicate. Store procedure. Embedded SQL e store procedure. 14. Tra le seguenti tecniche di interrogazione di una base di dati da parte di un linguaggio di programmazione, quali possono essere classificate come "Server Side"?. CLI e store procedure. Nessuna delle risposte indicate. Store procedure. Embedded SQL e store procedure. 15. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per creare una vista?. CREATE VIEW NomeVista (ElencoAttributi) AS InterrogazioneSQL;. CREATE VISTA NomeVista (ElencoAttributi) AS InterrogazioneSQL;. CREATE VIEW NomeVista [(ElencoAttributi)] AS InterrogazioneSQL;. CREATE VIEW NomeVista [(ElencoAttributi)];. 16. Nello sviluppo di applicazioni che accedono alle basi di dati, che caratteristiche hanno quelle che si basano su un approccio Server Side?. Sono applicazioni esterne al DBMS, contengono tutta la logica applicativa, richiedono al DBMS di eseguire le istruzioni , elaborano i dati restituiti. Nessuna delle risposte indicate. Sono applicazioni interne al DBMS, contengono tutta la logica applicativa, richiedono al DBMS di eseguire le istruzioni , elaborano i dati restituiti. Sono applicazioni interne al DBMS per cui tutta la logica applicativa si sposta sul DBMS. 17. Cosa si intende per POJO?. Plain Object Java Old. Plain Object Javascript Old. Plain Old Javascript Object. Plain Old Java Object. 18. Nella terminologia JPA, come viene indicata la "mappatura" tra classi di Java e le tabelle di un database Relazione?. Una Entity: una classe Java Bean (POJO) che rappresenta una tabella, mentre gli oggetti della classe le tuple. Un Bean: la classe rappresenta una tabella, mentre gli oggetti della classe le tuple. Recordset. Una Entity: la classe rappresenta gli oggetti, mentre la classe le tuple. 19. Come deve essere qualificata una classe Java POJO per indicare che sarà una Entity in JPA?. Con l'annotazione @Entities. Con l'annotazione @EntityManager. Con l'annotazione @Entity. Con l'annotazione @Serializable. 20. Quali tra i seguenti è un vincolo che deve rispettare una classe Java per rappresentare una Entity in JPA?. La classe Entity non deve essere final. La classe Entity non deve essere public. La classe Entity non deve essere private. La classe Entity non deve essere static. 21. Quando una classe Java che rappresentare una Entity in JPA deve implementare l'interfaccia Serializable?. Quando non deve essere istanziata. Se un'istanza di Entity deve essere passata per valore come oggetto separato, essa deve implementare l'interfaccia Serializable. Mai. Sempre. 22. Come deve essere qualificato un attributo di una classe Java POJO che rappresenterà una Entity in JPA, affinchè tale attributo venga indicato come chiave primaria semplice?. Con l'annotazione @PK. Con l'annotazione @IdClass. Con l'annotazione @EmbeddedId. Con l'annotazione @Id. 23. Come devono essere qualificati più attributi di una classe Java POJO che rappresenterà una Entity in JPA, affinchè tali attributi vengano indicati come chiave primaria composta?. Con l'annotazione @PK. Con le annotazioni @EmbeddedId. Con le annotazioni @EmbeddedId e @IdClass. Con l'annotazione @Id. 24. Qual è lo scopo dell'annotazione @Table su una classe Java che rappresenterà una Entity in JPA?. L'annotazione @Table indica a JPA che la classe è una Entity. Nessuna delle risposte indicate. L'annotazione @Table indica a JPA che il nome della tabella mappata. Senza questa annotation, l'EntityManager cercherebbe una tabella con lo stesso nome della classe Java. L'annotazione @Table indica a JPA che la classe mappa una determina colonna del database. 25. Qual è lo scopo dell'annotazione @Column su un attributo di una classe Java che rappresenterà una Entity in JPA?. L'annotazione @Column indica a JPA che il nome della tabella mappata. Senza questa annotation, l'EntityManager cercherebbe una tabella con lo stesso nome della classe Java. L'annotazione @Column indica a JPA che quell'attributo è un IDENTITY. L'annotazione @Column indica a JPA che quell'attributo mappa una colonna specifica della tabella rappresentata dalla classe. Senza questa annotation, JPA cercherebbe di mappare una colonna con lo stesso nome dell'attributo della classe Java. Nessuna delle risposte indicate. 26. Cosa si intende per Transazione?. La transazione sono tabelle ''virtuali” il cui contenuto dipende dal contenuto delle altre tabelle di una base di dati. La transazione identifica una unità elementare di lavoro svolta da una applicazione, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati. La transazione consentono di creare dellle regole attive che consentono la gestione di vincoli di integrità di struttura predefinita, il computo di dati derivati, e la gestione di dati replicati; altre funzionalità includono la gestione di versioni, la gestione della privatezza e sicurezza dei dati, il logging delle azioni e la registrazione degli eventi. La transazione sono strutture che favoriscono, l’accesso in base al valore dì uno o più campi, consentendo sia accessi puntuali sia accessi corrispondenti a intervalli di valori. 27. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: CREATE VIEW PICCOLI_FORNITORI AS SELECT CodF, NomeF, NSoci, Sede FROM F WHERE Nsoci<3;. Definisce una vista di nome PICCOLI_FORNITORI che contiene i campi CodF, NomeF, Nsoci e Sede dei Fornitori che abbiano meno di 3 soci. La sintassi è errata. Definisce una vista di nome PICCOLI_FORNITORI che contiene i campi CodF, NomeF, Nsoci e Sede dei Fornitori che abbiano più di 3 soci. Definisce una vista di nome PICCOLI_FORNITORI che contiene i campi CodF, NomeF e Sede dei Fornitori che abbiano meno di 3 soci. 28. Nello sviluppo di applicazioni che accedono alle basi di dati, che caratteristiche hanno quelle che si basano su un approccio Client Side?. Sono applicazioni interne al DBMS per cui tutta la logica applicativa si sposta sul DBMS. Nessuna delle risposte indicate. Sono applicazioni esterne al DBMS, contengono tutta la logica applicativa, richiedono al DBMS di eseguire le istruzioni , elaborano i dati restituiti. Sono applicazioni interne al DBMS, contengono tutta la logica applicativa, richiedono al DBMS di eseguire le istruzioni , elaborano i dati restituiti. 29. Cos'è una vista?. Nessuna delle risposte indicate. Una vista è una tabella virtuale il cui contenuto è definito da una query. In modo analogo a una tabella, una vista è costituita da un set di colonne e righe di dati. A meno che non sia indicizzata, una vista non esiste come set archiviato di valori di dati in un database. Le righe e le colonne di dati provengono da tabelle a cui fa riferimento la query che definisce la vista e sono prodotte dinamicamente quando si fa riferimento alla vista. Una vista è una tabella virtuale il cui contenuto è definito da una query. In modo analogo a una tabella, una vista è costituita da un set di colonne e righe di dati. La vista, una volta creata, viene archiviata nel database. Una vista è esattamente una tabella il cui contenuto è definito da una query. In modo analogo a una tabella, una vista è costituita da un set di colonne e righe di dati. A meno che non sia indicizzata, una vista non esiste come set archiviato di valori di dati in un database. Le righe e le colonne di dati provengono da tabelle a cui fa riferimento la query che definisce la vista e sono prodotte dinamicamente quando si fa riferimento alla vista. 30. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste la Prototipizzazione?. La fase di Prototipizzazione consiste nell’uso di specifici strumenti software per la realizzazione rapida di una versione semplificata del sistema informativo, con la quale sperimentare le sue funzionalità. Nessuna delle risposte indicate. Nella fase di Prototipizzazione il sistema informativo diventa operativo ed esegue i compiti per i quali era stato originariamente progettato. Se non si verificano malfunzionamenti o revisioni delle funzionalità del sistema, questa attività richiede solo operazioni di gestione e manutenzione. La Prototipizzazione serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo. La sperimentazione deve prevedere, per quanto possibile, tutte le condizioni operative. 31. Quali delle seguenti istruzioni consente di effettuare aggiornamenti di informazioni in una tabella?. DELETE. SELECT. UPDATE. ALTER. 32. Cosa si intende per Indici?. Gli indici identificano una unità elementare di lavoro svolta da una applicazione, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati. Gli indici sono tabelle ''virtuali” il cui contenuto dipende dal contenuto delle altre tabelle di una base di dati. Gli indici consentono di creare dellle regole attive che consentono la gestione di vincoli di integrità di struttura predefinita, il computo di dati derivati, e la gestione di dati replicati; altre funzionalità includono la gestione di versioni, la gestione della privatezza e sicurezza dei dati, il logging delle azioni e la registrazione degli eventi. Gli indici sono strutture che favoriscono, l’accesso in base al valore dì uno o più campi, consentendo sia accessi puntuali sia accessi corrispondenti a intervalli di valori. 33. Cosa si intende per Trigger?. I trigger identificano una unità elementare di lavoro svolta da una applicazione, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati. I trigger consentono di creare dellle regole attive che consentono la gestione di vincoli di integrità di struttura predefinita, il computo di dati derivati, e la gestione di dati replicati; altre funzionalità includono la gestione di versioni, la gestione della privatezza e sicurezza dei dati, il logging delle azioni e la registrazione degli eventi. I trigger sono tabelle ''virtuali” il cui contenuto dipende dal contenuto delle altre tabelle di una base di dati. I trigger sono strutture che favoriscono, l’accesso in base al valore dì uno o più campi, consentendo sia accessi puntuali sia accessi corrispondenti a intervalli di valori. 34. NoSQL è l'acronimo di quel termine?. Nessuna delle risposte indicate. Nothing SQL. Not only SQL. No database SQL. 35. Cosa significa OODBMS?. Only Object DBMS. Oriented Object DBMS. Obiect Oriented DBMS. Nessuna delle risposte indicate. 36. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste lo Studio di fattibilità?. Lo studio di fattibilità consiste nella realizzazione del sistema informativo secondo la struttura e le caratteristiche definite nella fase di progettazione. Viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi. Lo studio di fattibilità consiste nell’individuazione e nello studio delle proprietà e delle funzionalità che il sistema informativo dovrà avere. Lo studio di fattibilità serve a definire, in maniera per quanto possibile precisa, i costi delle varie alternative possibili e a stabilire le priorità di realizzazione delle varie componenti del sistema. Lo studio di fattibilità si divide generalmente in progettazione dei dati e progettazione delle applicazioni. Nella prima si individua la struttura e l’organizzazione che i dati dovranno avere, nell’altra si definiscono le caratteristiche dei programmi applicativi. 37. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste la Raccolta e analisi dei requisiti?. La Raccolta e analisi dei requisiti consiste nella realizzazione del sistema informativo secondo la struttura e le caratteristiche definite nella fase di progettazione. Viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi. La Raccolta e analisi dei requisiti serve a definire, in maniera per quanto possibile precisa, i costi delle varie alternative possibili e a stabilire le priorità di realizzazione delle varie componenti del sistema. La Raccolta e analisi dei requisiti si divide generalmente in progettazione dei dati e progettazione delle applicazioni. Nella prima si individua la struttura e l’organizzazione che i dati dovranno avere, nell’altra si definiscono le caratteristiche dei programmi applicativi. La Raccolta e analisi consiste nell’individuazione e nello studio delle proprietà e delle funzionalità che il sistema informativo dovrà avere. 38. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste la Progettazione?. La Progettazione serve a definire, in maniera per quanto possibile precisa, i costi delle varie alternative possibili e a stabilire le priorità di realizzazione delle varie componenti del sistema. La Progettazione consiste nella realizzazione del sistema informativo secondo la struttura e le caratteristiche definite nella fase di progettazione. Viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi. La Progettazione consiste nell’individuazione e nello studio delle proprietà e delle funzionalità che il sistema informativo dovrà avere. dovranno avere, nell’altra si definiscono le caratteristiche dei programmi applicativi. La Progettazione si divide generalmente in progettazione dei dati e progettazione delle applicazioni. Nella prima si individua la struttura e l’organizzazione che i dati. 39. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste l'Implementazione?. L'implementazione si divide generalmente in progettazione dei dati e progettazione delle applicazioni. Nella prima si individua la struttura e l’organizzazione che i dati dovranno avere, nell’altra si definiscono le caratteristiche dei programmi applicativi. L'Implementazione serve a definire, in maniera per quanto possibile precisa, i costi delle varie alternative possibili e a stabilire le priorità di realizzazione delle varie componenti del sistema. L'Implementazione consiste nell’individuazione e nello studio delle proprietà e delle funzionalità che il sistema informativo dovrà avere. L'Implementazione consiste nella realizzazione del sistema informativo secondo la struttura e le caratteristiche definite nella fase di progettazione. Viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi. 40. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste la Verifica e Collaudo?. Nella Verifica e Collaudo il sistema informativo diventa operativo ed esegue i compiti per i quali era stato originariamente progettato. Se non si verificano malfunzionamenti o revisioni delle funzionalità del sistema, questa attività richiede solo operazioni di gestione e manutenzione. La Verifica e Collaudo serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo. La sperimentazione deve prevedere, per quanto possibile, tutte le condizioni operative. Nessuna delle risposte indicate . La Verifica e Collaudo consiste nell’uso di specifici strumenti software per la realizzazione rapida di una versione semplificata del sistema informativo, con la quale sperimentare le sue funzionalità. 41. Cosa si intende per Vista?. Le viste consentono di creare dellle regole attive che consentono la gestione di vincoli di integrità di struttura predefinita, il computo di dati derivati, e la gestione di dati replicati; altre funzionalità includono la gestione di versioni, la gestione della privatezza e sicurezza dei dati, il logging delle azioni e la registrazione degli eventi. Le viste identificano una unità elementare di lavoro svolta da una applicazione, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati. Le viste sono tabelle ''virtuali” il cui contenuto dipende dal contenuto delle altre tabelle di una base di dati. Le viste sono strutture che favoriscono, l’accesso in base al valore dì uno o più campi, consentendo sia accessi puntuali sia accessi corrispondenti a intervalli di valori. 42. Tra le fasi del ciclo di vita di un sistema informatico, in cosa consiste il Funzionamento?. La fase di Funzionamento consiste nell’uso di specifici strumenti software per la realizzazione rapida di una versione semplificata del sistema informativo, con la quale sperimentare le sue funzionalità. Nessuna delle risposte indicate. Il Funzionamento serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo. La sperimentazione deve prevedere, per quanto possibile, tutte le condizioni operative. Nella fase di Funzionamento il sistema informativo diventa operativo ed esegue i compiti per i quali era stato originariamente progettato. Se non si verificano malfunzionamenti o revisioni delle funzionalità del sistema, questa attività richiede solo operazioni di gestione e manutenzione. 43. In cosa consiste nella progettazione delle basi di dati, la Progettazione Concettuale?. La Progettazione Concettuale consiste nella individuazione del modello di rappresentazione dei dati adottato dal sistema di gestione di base di dati a disposizione. La Progettazione Concettuale ha come scopo quello di completare il progetto con la specifica dei parametri fisici di memorizzazione dei dati (organizzazione dei file e degli indici). Il prodotto di questa fase viene denominato schema concettuale e fa riferimento a un modello fisico dei dati. Nessuna delle risposte indicate. La Progettazione Concettuale ha come scopo quello di rappresentare le specifiche informali della realtà di interesse in termini dì una descrizione formale e completa, ma indipendente dai criteri dì rappresentazione utilizzati nei sistemi di gestione di basi di dati. Il prodotto di questa fase viene chiamato schema concettuale e fa riferimento a un modello concettuale dei dati. 44. Le istruzioni del linguaggio SQL si posso dividere, in quale delle seguenti categorie?. istruzioni di alterazione dei dati o DAL (Data Alteration Language) e istruzioni per definizione della struttura della base di dati DSL (Data Structure Language). Tutte le alternative sono corrette. istruzioni di alterazione dei dati o DAL (Data Alteration Language) e istruzioni per definizione della struttura della base di dati DDL (Data Definition Language). istruzioni di manipolazione dei dati o DML (Data Manipulation Language) e istruzioni per definizione della struttura della base di dati DDL (Data Definition Language). Quali delle seguenti istruzioni consente di effettuare cancellazione di informazioni in una tabella?. UPDATE. DELETE. CREATE. GRANT. 46. Quali delle seguenti istruzioni consente di effettuare inserimento di informazioni in una tabella?. UPDATE. CREATE. INSERT. REVOKE. 47. Quali delle seguenti istruzioni consente di effettuare interrogazioni di una base di dati?. SELECT. CREATE. REVOKE. UPDATE. Quali delle seguenti istruzioni appartengono a quelle definite come DML?. SELECT, INSERT, UPDATE, DELETE. SELECT, INSERT, CREATE, ALTER. Tutte le alternative sono corrette. CREATE, ALTER, DROP TABLE. 49. Quali delle seguenti istruzioni appartengono a quelle definite come DDL?. SELECT, INSERT, CREATE, ALTER. Tutte le alternative sono corrette. CREATE, ALTER, DROP TABLE. SELECT, INSERT, UPDATE, DELETE. 50. Il linguaggio SQL è un linguaggio in cui?. gli operatori operano su relazioni ed il risultato è sempre una relazione. gli operatori operano su relazioni ed il risultato è sempre una entità. gli operatori operano su entità ed il risultato è sempre una relazione. Nessuna delle risposte indicate. 51. Le istruzioni presenti in SQL consento di: definire lo schema di una base di dati relazionale; leggere e scrivere i dati. definire lo schema di una base di dati relazionale; leggere e scrivere i dati; gestire le transazioni. definire lo schema di una base di dati relazionale; leggere e scrivere i dati; definire i privilegi di accesso degli utenti. definire lo schema di una base di dati relazionale; leggere e scrivere i dati; definire lo schema di tabelle derivate; definire i privilegi di accesso degli utenti; gestire le transazioni. 52. Qual è il linguaggio di riferimento per le basi di dati?. PHP. JAVA. SQL. COBOL. 53. In cosa consiste nella progettazione delle basi di dati, la Progettazione Fisica?. La Progettazione Fisica ha come scopo quello di trasformare lo schema logico con la specifica dei parametri fisici di memorizzazione dei dati (organizzazione dei file e degli indici). Il prodotto di questa fase viene denominato schema fisico e fa riferimento a un modello fisico dei dati. Tale modello dipende dallo specifico sistema di gestione di basi di dati scelto e si basa sui criteri di organizzazione fisica dei dati in quel sistema. La Progettazione Fisica ha come scopo quello di rappresentare le specifiche informali della realtà di interesse in termini dì una descrizione formale e completa, ma indipendente dai criteri dì rappresentazione utilizzati nei sistemi di gestione di basi di dati. Il prodotto di questa fase viene chiamato schema logico. La Progettazione Fisica consiste nella individuazione del modello di rappresentazione dei dati adottato dal sistema di gestione di base di dati a disposizione. Il prodotto di questa fase viene denominato schema logico della base di dati e fa riferimento a un modello logico dei dati. Tutte le alternative sono corrette. In cosa consiste nella progettazione delle basi di dati, la Progettazione Logica?. La Progettazione Logica consiste nella individuazione del modello di rappresentazione dei dati adottato dal sistema di gestione di base di dati a disposizione. Il prodotto di questa fase viene denominato schema logico della base di dati e fa riferimento a un modello logico dei dati. Un modello logico ci consente di descrivere i dati secondo una rappresentazione ancora indipendente da dettagli fisici, ma concreta perché disponibile nei sistemi di gestione delle base di dati. La Progettazione Logica ha come scopo quello di rappresentare le specifiche informali della realtà di interesse in termini dì una descrizione formale e completa, ma indipendente dai criteri dì rappresentazione utilizzati nei sistemi di gestione di basi di dati. Il prodotto di questa fase viene chiamato schema logico. Tutte le alternative sono corrette . La Progettazione Logica ha come scopo quello di completare il progetto con la specifica dei parametri fisici di memorizzazione dei dati (organizzazione dei file e degli indici). Il prodotto di questa fase viene denominato schema logico e fa riferimento a un modello fisico dei dati. 01. Nel preprocessore Embedded SQL per il linguaggio C ed il DBMS Postgres, denominato ECPG, qual è il siginficato del campo sqlerrm.sqlerrmc della struttura sqlca?. Nessuna delle risposte indicate. Esso contiene una stringa che descrive l'errore restituito dal DMBS, nel caso in cui il campo sqlcode dovesse risultare diverso da zero. Esso contiene una stringa che descrive l'errore restituito dal DMBS, nel caso in cui il campo sqlcode dovesse risultare pari a zero. Esso contiene una stringa che descrive il successo della query invocata sul DMBS. 02. Nello sviluppo di applicazioni in un linguaggio di programmazione che utilizzi la tecnica denominata "Embedded SQL", da quale istruzione, nello standard SQL, devono far essere precedute le query?. RUN SQL. Nessuna delle risposte indicate, in quanto non è prevista alcuna istruzione da utilizzare. EXEC SQL. GO SQL. Dal punto di vista dell'implementazione, per poter utilizzare la tecnica dell'Embedded SQL, il compilatore dello specifico linguaggio di programmazione si deve affidare ad un precompilatore. Qual è il compito di quest'ultimo?. Quello di eseguire le istruzioni SQL direttamente sul DBMS, tramite una libreria specifica per ogni sistema. Quello di riconosce le istruzioni SQL e sostituire ad esse un insieme di chiamate ai servizi del DBMS, tramite una libreria specifica per ogni sistema. Non è necessario alcun precompilatore. Nessuna delle risposte indicate. Da quali elementi dipende un precompilatore che possa gestire la tecnica dell'Embedded SQL?. Da DBMS, linguaggio di programmazione e compilatore. Da Sistema Operativo, linguaggio di programmazione e compilatore. Da DBMS, Sistema Operativo, linguaggio di programmazione e compilatore. Da DBMS, Sistema Operativo e compilatore. Quali tra le seguenti è la corretta sequenza di esecuzione delle istruzioni in un linguaggio di programmazione che faccia uso della tecnica di Embedded SQL per l'accesso ad una base di dati. 1) L'applicazione invia l'istruzione SQL al DBMS eseguendo una chiamata a una funzione di libreria del DBMS; 2) Il DBMS genera il piano di esecuzione dell’istruzione; 3) Il DBMS restituisce il risultato dell’istruzione SQL; 4) L'applicazione elabora il risultato. 1) Il DBMS genera il piano di esecuzione dell’istruzione; 2) L'applicazione invia l'istruzione SQL al DBMS eseguendo una chiamata a una funzione di libreria del DBMS; 3) Il DBMS esegue l’istruzione SQL; 4) Il DBMS restituisce il risultato dell’istruzione SQL; 5) L'applicazione elabora il risultato. 1) L'applicazione invia l'istruzione SQL al DBMS eseguendo una chiamata a una funzione di libreria del DBMS; 2) Il DBMS esegue l’istruzione SQL; 3) Il DBMS restituisce il risultato dell’istruzione SQL; 4) L'applicazione elabora il risultato. 1) L'applicazione invia l'istruzione SQL al DBMS eseguendo una chiamata a una funzione di libreria del DBMS; 2) Il DBMS genera il piano di esecuzione dell’istruzione; 3) Il DBMS esegue l’istruzione SQL; 4) Il DBMS restituisce il risultato dell’istruzione SQL; 5) L'applicazione elabora il risultato. Nel preprocessore Embedded SQL per il linguaggio C ed il DBMS Postgres, denominato ECPG, cosa contiene la struttura sqlca?. Si tratta di una struttura dati che permette di gestire la comunicazione tra il programma in esecuzione e il DBMS. In particolare contiene, tra gli altri campi, il campo sqlcode che ha lo scopo di mantenere il codice d’errore dell’ultimo comando SQL inviato al DBMS. Si tratta di una struttura dati che permette di gestire il risultato dell'interrogazione effettuata sul DBMS. Si tratta di una struttura dati che permette di gestire gli errori tra il programma in esecuzione e il DBMS. Nessuna delle risposte indicate. Con quali istruzioni, nel preprocessore denominato ECPG, si dichiarano le variabili utilizzate per scambiare dati tra il programma e il DBMS?. Le variabili devono essere racchiuse dalla coppia di comandi BEGIN DECLARE SECTION ed STOP DECLARE SECTION. Le variabili devono essere racchiuse dalla coppia di comandi START DECLARE SECTION ed END DECLARE SECTION. Le variabili devono essere racchiuse dalla coppia di comandi INIT DECLARE SECTION ed END DECLARE SECTION. Le variabili devono essere racchiuse dalla coppia di comandi BEGIN DECLARE SECTION ed END DECLARE SECTION. Come vengono definite le variabili utilizzate per scambiare dati tra il programma e il DBMS, nella tecnica Embedded SQL?. dbms variable. server variable o variabili del linguaggio server. host variable o variabili del linguaggio ospite. Nessuna delle risposte indicate. Nel preprocessore Embedded SQL per il linguaggio C ed il DBMS Postgres, denominato ECPG, qual è il siginficato del campo sqlcode della struttura sqlca?. Nessuna delle risposte indicate. Un valore diverso da zero di sqlcode, significa che il comando SQL è stato gestito con successo. Un valore uguale a zero segnala invece che si è verificato un errore e il comando SQL non è andato a buon fine. Un valore pari a uno di sqlcode, significa che il comando SQL è stato gestito con successo. Un valore diverso da uno segnala invece che si è verificato un errore e il comando SQL non è andato a buon fine. Un valore pari a zero di sqlcode, significa che il comando SQL è stato gestito con successo. Un valore diverso da zero segnala invece che si è verificato un errore e il comando SQL non è andato a buon fine. Quale delle seguenti descrive correttamente questo snippet Java: @Id @GeneratedValue(strategy=GenerationType.IDENTITY) private int id;. Viene specificato che l'attributo l'id di tipo int è chiave primaria (annotazione @GeneratedValue) e che attraverso l'annotazione @Id è una IDENTITY, cioè è un campo che viene auto-incrementato dal DBMS. Nessuna delle risposte indicate. Viene specificato che l'attributo l'id di tipo int è chiave primaria (annotazione @Id) e che attraverso l'annotazione @GeneratedValue è una IDENTITY, cioè è un campo che viene auto-incrementato dal DBMS. Viene specificato che l'attributo l'id di tipo int è chiave primaria (annotazione @Id) e che attraverso l'annotazione @GeneratedValue è una IDENTITY, cioè è un campo di cui il provider si occuperà di genera gli identificatori utilizzando la strategia che desidera. Qual è la sintassi per poter utilizzare nelle query SQL le variabili del linguaggio ospite?. La sintassi prevede solamente di far precedere il nome della variabile dal carattere punto e virgola. La sintassi prevede solamente di far precedere il nome della variabile dal carattere due punti. La sintassi prevede solamente di far precedere il nome della variabile dal carattere punto esclamativo. Nessuna delle risposte indicate. Qual è lo scopo dell'annotazione @GeneratedValue su un attributo di una classe Java che rappresenterà una Entity in JPA?. L'annotazione @GeneratedValue indica a JPA che il nome della tabella mappata. Senza questa annotation, l'EntityManager cercherebbe una tabella con lo stesso nome della classe Java. L'annotazione @GeneratedValue viene applicata ad un attributo che mappa una chiave primaria. Esso serve ad indicare come l'EntityManager dovrà generare gli identificatori univoci per questi campi. L'annotazione @GeneratedValue indica a JPA che quell'attributo mappa una colonna specifica della tabella rappresentata dalla classe. Senza questa annotation, JPA cercherebbe di mappare una colonna con lo stesso nome dell'attributo della classe Java. Nessuna delle risposte indicate. Secondo JPA, qual è l'annotazione che si deve utilizzare quando alcuni dei campi di una classe Java POJO non devono essere resi persistenti?. L'annotazione @transient. L'annotazione @no-presistent. L'annotazione @not-column. L'annotazione @not-field. 14. In JPA, oltre all'utilizzo delle annotazioni da utilizzare nel codice della classe Java POJO per specificare i campi persistenti mappati nello schema relazionale, quale alternativa è possibile utilizzare?. Non esistono altre alternative. In alternativa, tutte le informazioni sulla mappatura possono essere fornite in un file di configurazione (descrittore XML). Il descrittore XML è sia un'alternativa sia un meccanismo di override per le annotazioni (il descrittore sovrascrive le annotazioni nel codice Java). Nessuna delle risposte indicate. Tutte le informazioni sulla mappatura devono essere fornite in un file di configurazione (descrittore XML). Il descrittore XML non è, tuttavia, un'alternativa, cioè è obbligatorio riportarle anche in questo file. JPA permette la mappatura delle relazioni tra classi con quelle relative alle tabelle?. Si. Nessuna delle risposte indicate. No. Si, ma non è particolarmente utile. Nella mappatura delle relazioni tra classi con quelle relative alle tabelle in JPA, cosa specifica la cardinalità?. La cardinalità permette di individuare una classe come proprietaria dell’associazione. La cardinalità permette di stabilire il numero minimo e massimo di oggetti correlati tra le classi. L'insieme di tutte le alternative concorrono alla risposta corretta. La cardinalità permette di stabilire la modalità di propagazione delle operazioni di modifica e di trasferimento da base di dati a memoria centrale delle istanze associate a un oggetto. Nella mappatura delle relazioni tra classi con quelle relative alle tabelle in JPA, cosa specifica la direzionalità (o ruolo)?. L'insieme di tutte le alternative concorrono alla risposta corretta. La direzionalità permette di stabilire il numero minimo e massimo di oggetti correlati tra le classi. La direzionalità permette di individuare una classe come proprietaria dell’associazione. In altre parole, la direzionalità stabilisce se nel programma Java è possibile navigare solo la relazione diretta tra una classe A e una classe B oppure anche la relazione inversa tra la classe B e la classe A. La direzionalità permette di stabilire la modalità di propagazione delle operazioni di modifica e di trasferimento da base di dati a memoria centrale delle istanze associate a un oggetto. Nella mappatura delle relazioni tra classi con quelle relative alle tabelle in JPA, cosa specificano le politiche di gestione?. Le politiche di gestione permettono di stabilire la modalità di propagazione delle operazioni di modifica e di trasferimento da base di dati a memoria centrale delle istanze associate a un oggetto. L'insieme di tutte le alternative concorrono alla risposta corretta. Le politiche di gestione permettono permette di stabilire il numero minimo e massimo di oggetti correlati tra le classi. Le politiche di gestione permettono di individuare una classe come proprietaria dell’associazione. In altre parole, esse stabiliscono se nel programma Java è possibile navigare solo la relazione diretta tra una classe A e una classe B oppure anche la relazione inversa tra la classe B e la classe A. Qual è l'istruzione che consente di terminare con insuccesso una transazione?. NOT SUBMIT. COMMIT. NOT WORK. ROLLBACK. Nella realizzazione di applicazioni in un linguaggio di programmazione, in cosa consiste la tecnica denominata "Embedded SQL"?. SQL Embedded prevede che l'integrazione con SQL avvenga tramite l’invocazione di un’opportuna libreria di funzioni. SQL Embedded prevede di introdurne direttamente nel programma sorgente scritto nel linguaggio di alto livello le istruzioni SQL, distinguendole dalle normali istruzioni tramite un opportuno separatore. SQL Embedded prevede di introdurne direttamente nel programma sorgente scritto nel linguaggio di alto livello le istruzioni SQL, distinguendole dalle normali istruzioni tramite un opportuno separatore, oppure mediante l'invocazione di un'opportuna libreria di funzioni. Nessuna delle risposte indicate. 21. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF, Nsoci FROM F WHERE Sede='Milano'?. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il CodF e il NSoci di tutti i fornitori. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori con sede a Milano. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori, eccetto quelli con sede a Milano. Qual è l'istruzione che consente di terminare con successo una transazione?. WORK. SUBMIT. COMMIT. ROLLBACK. Cosa si intende per Occorrenza di una Relazione?. Una n-upla di dati. Non esiste il concetto di occorrenza di una relazone. Un’occorrenza di una relazione è una n-upla (coppia nel caso di relazione binaria) costituita da occorrenze di entità, una per ciascuna delle entità coinvolte. Un’occorrenza di una relazione è una coppia costituita da occorrenze di entità, una per ciascuna delle entità coinvolte. Cosa si intende per sistema informativo?. Componente di una organizzazione che gestisce le informazioni di interesse che avviene sempre con sistemi informatici. Nessuna delle risposte indicate. Componente di una organizzazione che gestisce le informazioni di interesse in modo assolutamente manuale. Componente di una organizzazione che gestisce le informazioni di interesse. La nozione di sistema informativo è assolutamente dipendete dalla sua informatizzazione?. Si. No. Si, in parte. Assolutamente no. Quale istrzuone il linguaggio SQL mette a disposizione per definire l'inizio di una transazione?. START TRANSACTION. GO TRANSACTION. BEGIN TRANSACTION. INIT TRANSACTION. Qual è la differenza tra dato e informazione?. Nessuna delle risposte indicate. Informazione non è una notizia, elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. Per dato non è ciò che è immediatamente presente alla conoscenza, prima di ogni elaborazione. Informazione è una notizia, elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere. Per dato è ciò che è immediatamente presente alla conoscenza, prima di ogni elaborazione. Informazione è ciò che è immediatamente presente alla conoscenza, prima di ogni elaborazione. Il dato è una notizia, elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere;. Qual è, tra le seguenti, una possibile definizione di database?. Un database è una collezione di dati che rappresenta le informazioni di interesse per un sistema informativo gestito da un DMBS. Un database è un sistema software in grado di gestire collezioni di dati che siano grandi, condivise e persistenti. Nessuna delle risposte indicate. Un database è una collezione di dati che rappresenta le informazioni di interesse per un sistema informativo gestito da un DMBS. Cosa'è un DBMS?. Nessuna delle risposte indicate. Il DBMS è un sistema software in grado di gestire files per la memorizzazione dei dati. Il DBMS è un sistema software in grado di gestire collezioni di informazioni che siano grandi, condivise e persistenti. . Il DBMS è un sistema software in grado di gestire collezioni di dati che siano grandi, condivise e persistenti. Tra le caratteristiche dei DBMS, cosa si intende con i termini persistenza, affidabilità e privatezza dei dati?. Persistenza dei dati: tempo di vita non limitato a quello dell’esecuzione dei programmi che li utilizzano; Affidabilità dei dati: capacità del sistema di conservare sostanzialmente intatto il contenuto della base di dati (o almeno di permetterne la ricostruzione) in caso di malfunzionamenti hardware e software; Privatezza dei dati: meccanismo di svolgere le operazioni utilizzando un insieme di risorse (tempo e spazio) che sia accettabile per gli utenti. Persistenza dei dati: tempo di vita non limitato a quello dell’esecuzione dei programmi che li utilizzano; Affidabilità dei dati: capacità del sistema di conservare sostanzialmente intatto il contenuto della base di dati (o almeno di permetterne la ricostruzione) in caso di malfunzionamenti hardware e software; Privatezza dei dati: meccanismi di autorizzazione per abilitare gli utenti. Persistenza dei dati: tempo di vita non limitato a quello dell’esecuzione dei programmi che li utilizzano; Affidabilità dei dati: capacità del sistema di modificare il contenuto della base di dati in caso di malfunzionamenti hardware e software; Privatezza dei dati: meccanismi di autorizzazione per abilitare gli utenti. Persistenza dei dati: tempo di vita limitato a quello dell’esecuzione dei programmi che li utilizzano; Affidabilità dei dati: capacità del sistema di conservare sostanzialmente intatto il contenuto della base di dati (o almeno di permetterne la ricostruzione) in caso di malfunzionamenti hardware e software; Privatezza dei dati: meccanismi di autorizzazione per abilitare gli utenti. Tra le caratteristiche dei DBMS, cosa si intende con i termini efficienza ed efficacia?. Efficienza: capacità di svolgere le operazioni utilizzando un insieme di risorse (tempo e spazio) che siano praticamente infinite per gli utenti. Efficacia: capacità di rendere produttive le attività degli utenti. Efficienza: capacità di svolgere le operazioni utilizzando un insieme di risorse (tempo e spazio) accettabile per gli utenti. Efficacia: capacità di rendere produttive le attività degli utenti. Efficienza: capacità di svolgere le operazioni utilizzando un insieme di risorse (tempo e spazio) accettabile per gli utenti. Efficacia: capacità di rendere improduttive le attività degli utenti. Efficienza: capacità di rendere produttive le attività degli utenti. Efficacia: capacità di svolgere le operazioni utilizzando un insieme di risorse (tempo e spazio) accettabile per gli utenti. Il modello E-R è un modello: Concettuale. Logico. Di implementazione. Fisico. Tra i costrutti principali del modello E-R ci sono: Generalizzazioni e sottoinsiemi. Attributi e Identificatori. Tutte le alternative sono corrette. Entità e Relazioni. Le Entità del modello E-R rappresentano: Legami logici significativi per l’applicazione di interesse. Una n-upla di dati. Nessuna delle risposte indicate. Classi di oggetti (per esempio, fatti, cose, persone) che hanno proprietà comuni ed esistenza “autonoma” ai fini dell’applicazione di interesse. Come viene individuata, dal punto di vista grafico, una Entità?. Da un linea con un cerchietto con il nome dell'Entità nelle vicinanze. Con un rettangolo all'interno del quale viene indicato il nome dell'Entità. Nessuna delle risposte indicate. Da un rombo all'interno del quale viene indicato il nome dell'Entità. Le Relazioni del modello E-R rappresentano: Una n-upla di dati. Rappresentano legami logici, significativi per l’applicazione di interesse, tra due o più entità. Classi di oggetti (per esempio, fatti, cose, persone) che hanno proprietà comuni ed esistenza “autonoma” ai fini dell’applicazione di interesse. Nessuna delle risposte indicate. Come viene individuata, dal punto di vista grafico, una Entità?. Da un linea con un cerchietto con il nome della Relazione nelle vicinanze. Con un rettangolo all'interno del quale viene indicato il nome della Relazione. Da un rombo all'interno del quale viene indicato il nome della Relazione. Nessuna delle risposte indicate. Quali sono le principali compiti dei sistemi informativi?. Attività di raccolta dei dati. Attività di organizzazione dei dati. Attività di raccolta, organizzazione e conservazione dei dati. Attività di conservazione dei dati. Cosa si intende per cardinalità di una relazione?. Nessuna delle risposte indicate. Descrivono il numero minimo di occorrenze di relazione a cui una occorrenza dell'entità può partecipare e vengono specificate per ciascuna partecipazione di entità alla relazione stessa. Descrivono il numero minimo e massimo di occorrenze di relazione a cui una occorrenza dell'entità può partecipare e vengono specificate per ciascuna partecipazione di entità alla relazione stessa. Descrivono il numero massimo di occorrenze di relazione a cui una occorrenza dell'entità può partecipare e vengono specificate per ciascuna partecipazione di entità alla relazione stessa. 40. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF, Nsoci FROM F WHERE Sede='Milano' OR Sede='Torino'?. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori con sede diversa da Milano e da Torino. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori con sede contemporaneamente a Milano o Torino. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori con sede a Milano o Torino. Un DBMS si dice transazionale, quando?. Esso non mette a disposizione i meccanismi per la definizione e l’esecuzione di transazioni. Esso mette a disposizione i meccanismi per la definizione e l’esecuzione di transazioni. Nessuna delle risposte indicate. Tutti i DBMS sono transazionali. Cos'è una transazione?. Una transazione identifica una unità elementare di lavoro ulteriormente scomponibili, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare, nel nostro contesto, il concetto è rilevante soprattutto con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati in modo concorrente. Qualsiasi operazione fatta sul database. Una transazione identifica una unità elementare di lavoro non ulteriormente scomponibili, cui si vogliono associare particolari caratteristiche di correttezza robustezza e isolamento. In particolare, nel nostro contesto, il concetto è rilevante soprattutto con riferimento alle operazioni che modificano il contenuto della base di dati in modo concorrente. Nessuna delle risposte indicate. Qual è il significato del carattere speciale * (asterisco) utilizzato assieme all'operatore LIKE?. Nessuna delle risposte indicate. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere * (asterisco) rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere * (asterisco) rappresenta una sequenza qualsiasi di n caratteri. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere * (asterisco) non è un elemento della sintassi, piuttosto si utilizza il | (barra verticale o pipe) e rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Qual è il significato del carattere speciale ? (punto interrogativo) utilizzato assieme all'operatore LIKE?. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere ? (punto interrogativo) rappresenta una sequenza qualsiasi di n caratteri. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere ? (punto interrogativo) rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Nessuna delle risposte indicate. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere ? (punto interrogativo) non è un elemento della sintassi, piuttosto si utilizza il - (trattino alto) e rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Qual è il significato del carattere speciale _ (trattino basso o underscore) utilizzato assieme all'operatore LIKE?. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) rappresenta un singolo carattere qualsiasi N. ell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) non è un elemento della sintassi, piuttosto si utilizza il - (trattino alto) e rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Nessuna delle risposte indicate. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) rappresenta una sequenza qualsiasi di n caratteri. Nelle relazioni binarie, cosa si intende con corrispondenza uno a uno?. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a N per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi un’entità con cardinalità massima pari a uno e l’altra con cardinalità massima pari a N. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a uno per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a zero o a uno per entrambe le entità coinvolte. Qual è il significato del carattere speciale % (percentuale) utilizzato assieme all'operatore LIKE?. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) rappresenta una sequenza qualsiasi di n caratteri. Nell'ambito dell'utilizzo dell'operatore LIKE che ha lo scopo di permettere di effettuare confronti con stringhe, il carattere _ (trattino basso o underscore) non è un elemento della sintassi, piuttosto si utilizza il - (trattino alto) e rappresenta un singolo carattere qualsiasi. Nessuna delle risposte indicate. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF, Nsoci FROM F WHERE Sede<>'Milano'?. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori con sede a Milano. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il CodF e il NSoci dei fornitori, eccetto quelli con sede a Milano. Trovare il CodF e il NSoci di tutti i fornitori. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, Taglia-14 AS TagliaUSA FROM P?. Trovare CodP ed il campo TagliaUSA. Trovare CodP ed il valore del campo Taglia diminuta di 14 assegnandole l'alias TagliaUSA. Trovare CodP ed il valore la taglia dei soli fornitori USA. Trovare CodP ed il campo Taglia-14. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Dire se le seguenti due interrogazioni sono equivalenti: SELECT * FROM F e SELECT CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino FROM P;. No, perché la prima interrogazione estrae solo i valori del campo chiave primaria. Si, entrambi restituiscono tutte le informazioni sulla tabella F. No, la seconda esclude i duplicati. No. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT DISTINCT CodP FROM FP?. Nessuna delle risposte indicate. Trovare i valori di CodP. Trovare i valori di CodP senza rimuovere i duplicati. Trovare i valori di CodP rimuovendo i duplicati. Nelle relazioni binarie, cosa si intende con corrispondenza molti a molti?. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a zero o a uno per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi un’entità con cardinalità massima pari a uno e l’altra con cardinalità massima pari a N. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a uno per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a N per entrambe le entità coinvolte. Nelle relazioni binarie, cosa si intende con corrispondenza uno a molti?. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a N per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi un’entità con cardinalità massima pari a uno e l’altra con cardinalità massima pari a N . Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a uno per entrambe le entità coinvolte. Sono relazioni aventi cardinalità massima pari a zero o a uno per entrambe le entità coinvolte. Quale delle seguenti descrive correttamente questo snippet Java che si trova in una classe Java POJO di nome UserEntity che mappa una tabella di nome USERS che si trova relazionata (cardinalità 1 a 1) con un'altra tabella di nome CONTACTS: @OneToOne(mappedBy = "userEntity") private ContactEntity contactEntity;. La sintassi è errata. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione N:1 con la classe ContactEntity che mappa la tabella CONTACTS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ContactEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa 1:1. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione 1:1 con la classe ContactEntity che mappa la tabella CONTACTS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ContactEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa 1:N. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione 1:1 con la classe ContactEntity che mappa la tabella CONTACTS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ContactEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa 1:1. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per la chiusura di un cursore?. Nessuna delle risposte indicate. EXEC SQL EXIT nomecursore;. EXEC SQL CLOSE nomecursore;. EXEC SQL DROP nomecursore;. Nell'ambito della cardinalità della mappatura delle relazioni in JPA, cosa indica l'annotazione @OneToOne?. Si usa sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione molti a molti tra oggetti di due classi. Si usa sia nella relazione diretta e in quella inversa per denotare un’associazione uno a molti tra oggetti di due classi. Si usa sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione uno a uno tra oggetti di due classi. Nessuna delle risposte indicate. Nell'ambito della cardinalità della mappatura delle relazioni in JPA, cosa indica l'annotazione @ManyToOne e @OneToMany?. Nessuna delle risposte indicate. Si usano sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione molti a molti tra oggetti di due classi. Si usano sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione uno a uno tra oggetti di due classi. Si usano rispettivamente nella relazione diretta e in quella inversa per denotare un’associazione uno a molti tra oggetti di due classi. Nell'ambito della cardinalità della mappatura delle relazioni in JPA, cosa indica l'annotazione @ManyToMany?. Si usa sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione uno a uno tra oggetti di due classi. Si usa sia nella relazione diretta sia in quella inversa per denotare un’associazione molti a molti tra oggetti di due classi. Nessuna delle risposte indicate. Si usa sia nella relazione diretta e in quella inversa per denotare un’associazione uno a molti tra oggetti di due classi. Nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, @ManyToOne, @ManyToMany, cosa indica l'elemento mappedBy?. L'elemento mappedBy indica che il lato proprietario risiede dall'altro lato della relazione. L'elemento mappedBy indica che che non esiste un proprietario della relazione. L'elemento mappedBy indica che il lato proprietario risiede in questa relazione. Non esiste l'elemeno mappedBy in queste annotations. Quale delle seguenti descrive correttamente questo snippet Java che si trova in una classe Java POJO di nome UserEntity che mappa una tabella di nome USERS che si trova relazionata (cardinalità 1 a N) con un'altra tabella di nome CARS: @OneToMany(mappedBy = "userEntity") private Set<CarEntity> cars;. Si sta specificando a JPA che questa classe è in relazione N:1 con la classe CarEntity che mappa la tabella CARS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che CarEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa N:1. Si sta specificando a JPA che questa classe è in relazione N:1 con la classe CarEntity che mappa la tabella CARS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che CarEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa 1:N. Si sta specificando a JPA che questa classe è in relazione 1:N con la classe CarEntity che mappa la tabella CARS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che CarEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa 1:N. Si sta specificando a JPA che questa classe è in relazione 1:N con la classe CarEntity che mappa la tabella CARS. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che CarEntity ha un attributo chiamato userEntity per mappare la relazione inversa N:1. In una classe Java POJO di nome UserEntity che mappa una tabella di nome USERS che si trova relazionata (cardinalità 1 a N) con un'altra tabella di nome CARS è presente la seguente annotazione: @OneToMany(mappedBy = "userEntity") private Set<CarEntity> cars. Quale tra le seguenti è l'annotaizone corretta da inserire nella classe CarEntity per completare il mapping di tale relazione?. @ManyToOne @Column(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. @ManyToOne @ForeignKey(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. @ManyToOne @JoinColumn(name = "userEntity") private UserEntity user_id;. @ManyToOne @JoinColumn(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. Con quale annotazione si specifica qual è il nome della colonna che fa da Foreign Key in una relazione?. Con l'annotazione @JoinColumn(name = "nome_campo"). Con l'annotazione @ForeignKey(name = "nome_campo"). Con l'annotazione @Column(name = "nome_campo"). Con l'annotazione @MapsIdame = "nome_campo"). 10. Quale delle seguenti descrive correttamente questo snippet Java che si trova in una classe Java POJO di nome UserEntity che mappa una tabella di nome USERS che si trova relazionata (cardinalità N a N) con un'altra tabella di nome ARTICLES: @ManyToMany(mappedBy = "authors") private Set<ArticleEntity> articles;. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione N:1 con la classe ArticleEntity che mappa la tabella ARTICLES. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ArticleEntity ha un attributo chiamato authors per mappare la relazione inversa 1:N. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione N:N con la classe ArticleEntity che mappa la tabella ARTICLES. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ArticleEntity ha un attributo chiamato authors per mappare la relazione inversa N:N. La sintassi è errata. Si sta specificando a JPA che c'è una relazione 1:N con la classe ArticleEntity che mappa la tabella ARTICLES. Inoltre, con mappedBy indichiamo a JPA che ArticleEntity ha un attributo chiamato authors per mappare la relazione inversa N:1. In una classe Java POJO di nome UserEntity che mappa una tabella di nome USERS che si trova relazionata (cardinalità 1 a 1) con un'altra tabella di nome CONTACTS è presente la seguente annotazione: @OneToOne(mappedBy = "userEntity") private ContactEntity contactEntity. Quale tra le seguenti è l'annotaizone corretta da inserire nella classe ContactEntity per completare il mapping di tale relazione?. @OneToOne @Column(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. @OneToOne @ForeignKey(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. @OneToOne @JoinColumn(name = "user_id") private UserEntity userEntity;. @OneToOne @JoinColumn(name = "userEntity") private UserEntity user_id;. Nell'ambito delle politiche di caricamento (o fetch mode) delle relazioni in memoria centrale da parte dell'EntityManager di JPA, cosa si intende con politica LAZY?. La politica di caricamento denominata LAZY significa posticipare il recupero dei dati fino al momento in cui sono necessari. Non esiste la specifica LAZY ed il caricamento è immediato. Nessuna delle risposte indicate. La politica di caricamento denominata LAZY significa effettuare il recupero dei dati sin dal primo momento in cui la relazione viene specificata. Nell'ambito delle politiche di caricamento (o fetch mode) delle relazioni in memoria centrale da parte dell'EntityManager di JPA, cosa si intende con politica EAGER?. La politica di caricamento denominata EAGER significa effettuare il recupero dei dati sin dal primo momento in cui la relazione viene specificata. La politica di caricamento denominata EAGER significa posticipare il recupero dei dati fino al momento in cui sono necessari. Non esiste la specifica EAGER ed il caricamento è immediato. Nessuna delle risposte indicate. Con quale elemento si specifica la politica di caricamento (o fetch mode) delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, @ManyToOne, @ManyToMany?. fetch. fetchmode. load. upload. Che significato un valore pari a 100 assunto dal campo sqlcode della struttura sqlca?. Nessuna delle risposte indicate. Un errore nell'esecuzione del cursore. Che sono dispobibili ancora 100 tuple nel cursore. Che non ci sono più tuple nel cursore. Che proprietà devono avere le variabili del linguaggio ospite che seguono il comando INTO di una istruzione di FETCH?. Non è necessario far seguire al comando INTO una variabile per ogni elemento della target list dell'interrogazione, con una corrispondenza tra colonne della tabella e variabili dei linguaggio ospite dettata dalla posizione della variabile nella lista. Ciascuna variabile della lista di FETCH, inoltre, deve avere un tipo compatibile con i domini degli elementi della target list dell’interrogazione SQL. E' necessario far seguire al comando INTO una variabile per ogni elemento della target list dell'interrogazione, con una corrispondenza tra colonne della tabella e variabili dei linguaggio ospite dettata dalla posizione della variabile nella lista. Ciascuna variabile della lista di FETCH, inoltre, deve avere un tipo compatibile con i domini degli elementi della target list dell’interrogazione SQL. E' necessario far seguire al comando INTO una variabile per ogni elemento della target list dell'interrogazione, con una corrispondenza tra colonne della tabella e variabili dei linguaggio ospite dettata dalla posizione della variabile nella lista. Ciascuna variabile della lista di FETCH, inoltre, non deve necessariamente avere un tipo compatibile con i domini degli elementi della target list dell’interrogazione SQL. Nessuna delle risposte indicate. Quali tra le seguenti sono le principali proprietà delle transazioni?. Atomicità, Consistenza, Isolamento, Persistenza. Atomicità, Consistenza, Isolamento, Anticipazione. Atomicità, Consistenza, Persistenza. Atomicità, Consistenza, Isolamento. Qual è il significato del comando FETCH nell'istruzione: EXEC SQL FETCH fornitoriSelezionati INTO :CodF, :Nsoci;. Il comando FETCH permette eseguire il cursore. Il comando FETCH permette di copiare il contenuto di una riga dal cursore alle variabili del linguaggio ospite. Il comando FETCH permette di copiare il contenuto di tabella dal cursore alle variabili del linguaggio ospite. Nessuna delle risposte indicate. Quando un Identificatore è detto interno è detto composto?. Quando uno o più attributi di una entità sono sufficienti a individuare un identificatore. Quando un identificatore è costituito da un solo attributo. Quando un identificatore è costituito da più attributi. Quando uno o più attributi di una entità non sono sufficienti a individuare un identificatore. Cosa si intende per relazione ricorsiva?. Una relazione di un’entità con la sua relazione padre. Una relazione di un’entità con se stessa. Non esiste il concetto di relazione ricorsiva. Una relazione di un’entità con la sua relazione figlia. Gli Attributi di una entità o di una relazione del modello E-R rappresentano: Proprietà elementari di un’entità o di una relazione. Proprietà complesse di un’entità o di una relazione. La numerosità delle entità nelle relazioni. Nessuna delle risposte indicate. Cosa si intende per dominio di un attributo?. L'insieme dei valori ammissibili per l’attributo ad eccezione dell'identificatore. Tutte le alternative sono corrette. L'insieme dei valori ammissibili per l’attributo. L'insieme dei valori non ammissibili per l’attributo. Cosa si intende per Attributo composto?. Non esiste il concetto di attributo composto. Raggruppamento di attributi affini per significato o per uso. Insieme di attributi che permettono di identificare in maniera univoca le occorrenze delle entità. Raggruppamento di attributi. Cosa si intende per Cardinalità di un attributo?. Descrivono il numero massimo di valori dell’attributo associati a ogni occorrenza di entità o relazione. Nessuna delle risposte indicate. Descrivono il numero minimo e massimo di valori dell’attributo associati a ogni occorrenza di entità o relazione. Descrivono il numero minimo di valori dell’attributo associati a ogni occorrenza di entità o relazione. Cosa si intende per Identificatore delle entità?. Gli identificatori delle entità, vengono specificati per ciascuna entità di uno schema e descrivono i concetti (attributi e/o entità) dello schema che permettono di identificare in maniera univoca le occorrenze delle entità. Gli identificatori delle entità, vengono specificati per ciascuna entità di uno schema e descrivono i concetti (attributi e/o entità) dello schema che permettono di non identificare le occorrenze delle entità. Insieme di attributi che permettono di identificare in maniera univoca le occorrenze delle entità. Nessuna delle risposte indicate. Quando un Identificatore è detto interno?. Quando uno o più attributi di una entità non sono sufficienti a individuare un identificatore. Un identificatore costituito da più attributi. Un identificatore costituito da un solo attributo. Quando uno o più attributi di una entità sono sufficienti a individuare un identificatore. Quando un Identificatore è detto esterno?. Quando una entità non dispone internamente di attributi sufficienti per definire un identificatore e quindi è necessario una qualche entità coinvolta in una relazione con cardinalità (1,1) con la prima. Nessuna delle risposte indicate. Un identificatore costituito da più attributi. Quando una entità non dispone internamente di attributi sufficienti per definire un identificatore e quindi è necessario una qualche entità coinvolta in una relazione con cardinalità (1,N) con la prima. Cosa si intende con schema di una base di dati?. Nessuna delle risposte indicate. Lo schema di una base di dati, descrive la struttura dei dati che praticamente è invariante nel tempo. Esso è rappresentato dall’intestazione di ogni tabella (nome tabella e nomi colonne) e dal tipo di informazione che possono contenere (testuale, numerico, data, ecc…) e dalla dimensioni massima di memoria occupabile. Lo schema di una base di dati, descrive sia la struttura dei dati che praticamente è invariante nel tempo, sia il loro contenuto che varia molto nel tempo. Lo schema di una base di dati, è costituita dal contenuto di ogni tabella, cioè dai valori effettivi dei dati. Questi sono variabili nel tempo, anche molto rapidamente. E' rappresentata dalle righe delle tabelle. Qual è la funzione dell'operatire IS NULL?. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori NULL. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini com valori diversi da NULL. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori diversi da zero. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori uguale a zero. Qual è la funzione dell'operatire IS NOT NULL?. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori diversi da zero. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori diversi da NULL. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini con valori uguale a zero. E' un operatore SQL che consente di selezionare, in una clausola WHERE, i termini com valori uguali a NULL. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, Taglia FROM P ORDER BY Taglia DESC?. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine decrescente di CodP. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine crescente di CodP. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine decrescente di taglia. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine crescente di taglia. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, Taglia FROM P ORDER BY Taglia ASC?. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine decrescente di CodP. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine crescente di CodP. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine decrescente di taglia. Trovare CodP e Taglia ordinando il risultato in ordine crescente di taglia. 33. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino FROM P ORDER BY NomeP, Taglia DESC?. Trovare CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino ordinando il risultato in ordine crescente di CodP e decrescente di taglia. Trovare CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino ordinando il risultato in ordine crescente di taglia e decrescente di CodP. Trovare CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino ordinando il risultato in ordine crescente di NomeP e decrescente di taglia. Trovare CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino ordinando il risultato in ordine crescente di taglia e decrescente di NomeP. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F, FP WHERE F.CodF=FP.CodF AND CodP='P2';?. Trovare CodF (cioè il codice dei fornitori) che forniscono il prodotto P2. Trovare CodF (cioè il codice dei fornitori) tale che CodF sia uguale nelle tue tabelle F e FP. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) tale che CodF sia uguale nelle tue tabelle F e FP. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) che forniscono il prodotto P2. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è, nella seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F, FP WHERE F.CodF=FP.CodF AND CodP='P2', la cosidetta condizione di JOIN?. CodP='P2'. F.CodF=FP.CodF AND CodP='P2'. WHERE F.CodF=FP.CodF AND CodP='P2'. F.CodF=FP.CodF. Cosa si intende con istanza di una base di dati?. L'istanza di una base di dati, descrive sia la struttura dei dati che praticamente è invariante nel tempo, sia il loro contenuto che varia molto nel tempo. L'istanza di una base di dati, descrive la struttura dei dati che praticamente è invariante nel tempo. Esso è rappresentato dall’intestazione di ogni tabella (nome tabella e nomi colonne) e dal tipo di informazione che possono contenere (testuale, numerico, data, ecc…) e dalla dimensioni massima di memoria occupabile. Nessuna delle risposte indicate. L'istanza di una base di dati, è costituita dal contenuto di ogni tabella, cioè dai valori effettivi dei dati. Questi sono variabili nel tempo, anche molto rapidamente. E' rappresentata dalle righe delle tabelle. Quando un Identificatore è detto interno è detto semplice?. Quando un identificatore è costituito da più attributi. Quando uno o più attributi di una entità sono sufficienti a individuare un identificatore. Quando uno o più attributi di una entità non sono sufficienti a individuare un identificatore. Quando un identificatore è costituito da un solo attributo. In cosa consiste il modello dei dati a oggetti?. Il modello a oggetti, sviluppato negli anni Ottanta come evoluzione del modello reticolare, estende alle basi di dati il paradigma di programmazione a oggetti. Il modello a oggetti, sviluppato negli anni Ottanta come evoluzione del modello relazionale, estende alle basi di dati il paradigma di programmazione a oggetti. Tutte le alternative sono corrette. Il modello a oggetti, sviluppato negli anni Ottanta come evoluzione del modello gerarchico, estende alle basi di dati il paradigma di programmazione a oggetti. Cosa significa che le transizione sono ACID?. Che essi garantiscono Atomicità, Consistenza, Isolamento, Anticipazione. Che essi garantiscono Atomicità, Consistenza. Che essi garantiscono Atomicità, Consistenza, Persistenza. Che essi garantiscono Atomicità, Consistenza, Isolamento, Persistenza. In cosa consiste il modello dei dati reticolare?. Il modello reticolare è un modello basato sull’uso di strutture ad albero. Il modello reticolare è un modello basato sull’uso del costruttore relazione. Nessuna delle risposte indicate. Il modello reticolare è un modello basato sull’uso di grafi, sviluppato successivamente al modello gerarchico (inizio anni Settanta). Quale tra le seguenti consente di poter scorrere le tuple di una interrogazione SQL ottenuta attraverso un cursore che viene denominato fonitoriSelezionati e che fornisce i seguenti due campi: CodF e Nsoci?. FETCH fornitoriSelezionati INTO :CodF, :NSoci;. EXEC SQL FETCH fornitoriSelezionati INTO CodF, NSoci;. EXEC SQL FETCH fornitoriSelezionati FROM :CodF, :NSoci;. EXEC SQL FETCH fornitoriSelezionati INTO :CodF, :NSoci;. Qual è il significato della seguente istruzione: EXEC SQL OPEN fornitoriSelezionati. Effettua l'apertura del cursore fornitoriSelezionati, ovvero l’esecuzione della query vera e propria definita dal cursore stesso, che se non dovesse generare errori, restituirà l’insieme di tuple che saranno accessibili scorrendo appunto il cursore. Nessuna delle risposte indicate. Effettua l’esecuzione della query fornitoriSelezionati. Genera un errore per via della sintassi errata. Qual è il significato della seguente istruzione: DECLARE fornitoriSelezionati CURSOR FOR SELECT CodF,NSoci FROM F WHERE Sede = :VarSede;. Definisce un cursore al fine di poter scorrere le tuple dell'interrogazione che permette di ottenere il campo CodF ed il campo Nsoci della tabella F. Nessuna delle risposte indicate. Permette di scorrere le tuple dell'interrogazione che permette di ottenere il campo CodF ed il campo Nsoci della tabella F di quei fornitori cui la Sede è contenuta nella variabile VarSede. Definisce un cursore al fine di poter scorrere le tuple dell'interrogazione che permette di ottenere il campo CodF ed il campo Nsoci della tabella F di quei fornitori cui la Sede è contenuta nella variabile VarSede. Tra le proprietà delle transazioni, che significato ha la cosiddetta Persistenza?. La Persistenza richiede che l’esecuzione della transazione non violi i vincoli di integrità definiti sulla base di dati. La Persistenza richiede che l’esecuzione di una transazione sia indipendente dalla contemporanea esecuzione di altre transazioni. In particolare, si richiede che il risultato dell’esecuzione concorrente di un insieme di transazioni sia analogo al risultato che le stesse transazioni otterrebbero qualora ciascuna di esse fosse eseguita da sola. La Persistenza richiede che l’effetto di una transazione che ha eseguilo il COMMIT correttamente non venga più perso, in pratica, una base di dati deve garantire che nessun dato venga perso per nessun motivo. La Persistenza rappresenta il fatto che una transazione è un'unità indivisibile di esecuzione: o vengono resi visibili tutti gli effetti di una transazione, oppure la transazione non deve avere alcun effetto sulla base di dati, con un approccio "tutto o niente”. In pratica, non è possibile lasciare la base di dati in uno stato intermedio attraversato durante l'elaborazione della transazione. 45. Tra le proprietà delle transazioni, che significato ha il cosiddetto Isolamento?. L'Isolamento rappresenta il fatto che una transazione è un'unità indivisibile di esecuzione: o vengono resi visibili tutti gli effetti di una transazione, oppure la transazione non deve avere alcun effetto sulla base di dati, con un approccio "tutto o niente”. In pratica, non è possibile lasciare la base di dati in uno stato intermedio attraversato durante l'elaborazione della transazione. L'Isolamento richiede che l’esecuzione della transazione non violi i vincoli di integrità definiti sulla base di dati. L'Isolamento richiede che l’esecuzione di una transazione sia indipendente dalla contemporanea esecuzione di altre transazioni. In particolare, si richiede che il risultato dell’esecuzione concorrente di un insieme di transazioni sia analogo al risultato che le stesse transazioni otterrebbero qualora ciascuna di esse fosse eseguita da sola. L'Isolamento richiede che l’effetto di una transazione che ha eseguilo il COMMIT correttamente non venga più perso, in pratica, una base di dati deve garantire che nessun dato venga perso per nessun motivo. Tra le proprietà delle transazioni, che significato ha la cosiddetta Consistenza?. La Consistenza richiede che l’esecuzione della transazione non violi i vincoli di integrità definiti sulla base di dati. La Consistenza richiede che l’effetto di una transazione che ha eseguilo il COMMIT correttamente non venga più perso, in pratica, una base di dati deve garantire che nessun dato venga perso per nessun motivo. La Consistenza rappresenta il fatto che una transazione è un'unità indivisibile di esecuzione: o vengono resi visibili tutti gli effetti di una transazione, oppure la transazione non deve avere alcun effetto sulla base di dati, con un approccio "tutto o niente”. In pratica, non è possibile lasciare la base di dati in uno stato intermedio attraversato durante l'elaborazione della transazione. La Consistenza richiede che l’esecuzione di una transazione sia indipendente dalla contemporanea esecuzione di altre transazioni. In particolare, si richiede che il risultato dell’esecuzione concorrente di un insieme di transazioni sia analogo al risultato che le stesse transazioni otterrebbero qualora ciascuna di esse fosse eseguita da sola. Tra le proprietà delle transazioni, che significato ha la cosiddetta Atomicità?. L’Atomicità richiede che l’esecuzione della transazione non violi i vincoli di integrità definiti sulla base di dati. L’Atomicità rappresenta il fatto che una transazione è un'unità indivisibile di esecuzione: o vengono resi visibili tutti gli effetti di una transazione, oppure la transazione non deve avere alcun effetto sulla base di dati, con un approccio "tutto o niente”. In pratica, non è possibile lasciare la base di dati in uno stato intermedio attraversato durante l'elaborazione della transazione. L’Atomicità richiede che l’effetto di una transazione che ha eseguilo il COMMIT correttamente non venga più perso, in pratica, una base di dati deve garantire che nessun dato venga perso per nessun motivo. L’Atomicità richiede che l’esecuzione di una transazione sia indipendente dalla contemporanea esecuzione di altre transazioni. In particolare, si richiede che il risultato dell’esecuzione concorrente di un insieme di transazioni sia analogo al risultato che le stesse transazioni otterrebbero qualora ciascuna di esse fosse eseguita da sola. Nella seguente istruzione EXEC SQL FETCH fornitoriSelezionati INTO :CodF, :NSoci; cosa sono CodF e NSoci?. Variabili del linguaggio ospite che vengono popolati dall'esecuzione dell'istruzione FETCH con ciò che viene restituito dal cursore. Variabili SQL. Nessuna delle risposte indicate. Variabili del linguaggio C. Quali tra i seguenti sono DMBS presenti sul mercato?. Oracle. SQLServer. Tutte le alternative sono corrette. MySQL. Quali tra le seguenti sono funzioni aggregate di SQL standard?. COUNT, SUM, MED, MAX, MIN. COUNT, SUM, AVG, VAR, MIN. COUNT, STD, AVG, MAX, MIN. COUNT, SUM, AVG, MAX, MIN. Nella seguente sintassi SQL: SELECT [DISTINCT] Attributi FROM Tabella TipoJoin JOIN Tabella ON CondizioneDiJoin [WHERE CondizioniDiTupla], quali sono i possibili valori che può assumere TipoJoin?. IN o OUTER preceduti eventulamente da uno dei seguenti modificatori FULL, LEFT o RIGHT. IN o OUT preceduti eventulamente da uno dei seguenti modificatori FULL, LEFT o RIGHT. INNER o OUTER preceduti eventulamente da uno dei seguenti modificatori FULL, LEFT o RIGHT. INNER o OUT preceduti eventulamente da uno dei seguenti modificatori FULL, LEFT o RIGHT. Cosa consente di fare la seguente sintassi SQL: SELECT [DISTINCT] Attributi FROM Tabella TipoJoin JOIN Tabella ON CondizioneDiJoin [WHERE CondizioniDiTupla]?. Nessuna delle risposte indicate. La sintassi è errata. Mediante questa sintassi la condizione di JOIN non compare come argomento delia clausola FROM, ma viene invece spostata nell’ambito della clausola WHERE, associata alle tabelle che vengono coinvolte nel JOIN. Mediante questa sintassi la condizione di JOIN non compare come argomento delia clausola WHERE, ma viene invece spostata nell’ambito della clausola FROM, associata alle tabelle che vengono coinvolte nel JOIN. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F, FP, P WHERE F.CodF=FP.CodF AND P.CodP=FP.CodP AND Colore='Rosso';. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) che forniscono i primi due prodotti di colore rosso. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) che forniscono solo un prodotto rosso. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) che forniscono prodotti che non siano di colore rosso. Trovare NomeF (cioè il nome dei fornitori) che forniscono almeno un prodotto rosso. Se nella clausola FROM compaiono N tabelle, come regola generale, quante condizioni di JOIN devono essere presenti?. N-2. N+1. N-1. N. Cosa si intende per modello dei dati?. Un modello dei dati è un insieme di concetti utilizzati per organizzare i dati di interesse e descriverne la struttura in modo da essere comprensibile ad un elaboratore. Un modello dei dati è un insieme di concetti basato sull’uso di strutture ad albero per la definizione dei idati. Un modello dei dati è un insieme di concetti basato sull’uso di grafi, per la definizione dei idati. Un modello dei dati è un insieme di concetti permette di definire tipi per mezzo del costruttore relazione, che consente di organizzare i dati in insiemi di record a struttura fissa. In cosa consiste il modello dei dati relazionale?. Il modello relazionale dei dati, attualmente il più diffuso, permette di definire tipi per mezzo del costruttore relazione, che consente di organizzare i dati in insiemi di record a struttura variabile. Una relazione viene spesso rappresentata per mezzo di una tabella, le cui righe rappresentano specifici campi e le cui colonne corrispondono ai record; l’ordine delle righe e delle colonne è sostanzialmente irrilevante. Tutte le alternative sono corrette. Il modello relazionale dei dati, attualmente il più diffuso, permette di definire tipi per mezzo del costruttore relazione, che consente di organizzare i dati in insiemi di record a struttura variabile. Una relazione viene spesso rappresentata per mezzo di una tabella, le cui righe rappresentano specifici record e le cui colonne corrispondono ai campi dei record; l’ordine delle righe e delle colonne è sostanzialmente irrilevante. Il modello relazionale dei dati, attualmente il più diffuso, permette di definire tipi per mezzo del costruttore relazione, che consente di organizzare i dati in insiemi di record a struttura fissa. Una relazione viene spesso rappresentata per mezzo di una tabella, le cui righe rappresentano specifici record e le cui colonne corrispondono ai campi dei record; l’ordine delle righe e delle colonne è sostanzialmente irrilevante. In cosa consiste il modello dei dati gerarchico?. Il modello gerarchico è un modello basato sull’uso del costruttore relazione. Il modello gerarchico è un modello basato sull’uso di grafi, sviluppato successivamente al modello relazionale (inizio anni Settanta). Tutte le alternative sono corrette. Il modello gerarchico è un modello basato sull’uso di strutture ad albero (e quindi gerarchie, da cui il nome), definito durante la prima fase di sviluppo dei DBMS (anni Sessanta), ma tuttora utilizzato. 01. Quali sono i componenti previsti nell'architettura di ODBC e le loro funzioni?. 1) l'applicazione: che richiama le funzioni SQL per eseguire interrogazioni e per acquisirne i risultati; 2) il Driver manager: carica i driver a richiesta dell’applicazione e di rilascia le risorse da questi richieste al termine dell’utilizzo; 3) il Drivers: responsabili di eseguire eseguire interrogazioni in SQL; 4) i Data source: database server relazionali, spreadsheet, file CSV, ecc…. 1) l'applicazione: che richiama le funzioni SQL per eseguire interrogazioni e per acquisirne i risultati; 2) i Drivers: invocano il driver manager a richiesta dell’applicazione e rilasciano le risorse da questi richieste al termine dell’utilizzo; 3) il Driver manager: responsabile di eseguire eseguire interrogazioni in SQL; 4) i Data source: database server relazionali, spreadsheet, file CSV, ecc…. Nessuna delle risposte indicate. 1) il Driver manager: che richiama le funzioni SQL per eseguire interrogazioni e per acquisirne i risultati; 2) l'applicazione: carica i driver a richiesta dell’applicazione e di rilascia le risorse da questi richieste al termine dell’utilizzo; 3) i Drivers: responsabili di eseguire eseguire interrogazioni in SQL; 4) i Data source: database server relazionali, spreadsheet, file CSV, ecc…. 02. Nell'ambito della mappatura delle gerarchie tra classi, quella che viene definita in JPA come Table-Per-Class , in cosa consiste?. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con tutte le proprietà/colonne comuni. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con le proprie proprietà/colonne. Viene implementata una gerarchia che è visibile esclusivamente nel modello delle classi ma non in quello delle entità. Viene implementata una tabella unica per tutte le entità della gerarchia. Nell'ambito della mappatura delle gerarchie tra classi, quella che viene definita in JPA come Joined Table, in cosa consiste?. Viene implementata una gerarchia che è visibile esclusivamente nel modello delle classi ma non in quello delle entità. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con tutte le proprietà/colonne comuni. Viene implementata una tabella unica per tutte le entità della gerarchia. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con le proprie proprietà/colonne. Nell'ambito della mappatura delle gerarchie tra classi, quella che viene definita in JPA come Single Table, in cosa consiste?. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con le proprie proprietà/colonne. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con tutte le proprietà/colonne comuni. Viene implementata una gerarchia che è visibile esclusivamente nel modello delle classi ma non in quello delle entità. Viene implementata una tabella unica per tutte le entità della gerarchia. Nell'ambito della mappatura delle gerarchie tra classi, quella che viene definita in JPA come MappingSuperclass, in cosa consiste?. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con tutte le proprietà/colonne comuni. Viene implementata una gerarchia che è visibile esclusivamente nel modello delle classi ma non in quello delle entità. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con le proprie proprietà/colonne. Viene implementata una tabella unica per tutte le entità della gerarchia. Nell'ambito della mappatura delle gerarchie tra classi, quella che viene definita in JPA come MappingSuperclass, in cosa consiste?. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con tutte le proprietà/colonne comuni. Viene implementata una gerarchia che è visibile esclusivamente nel modello delle classi ma non in quello delle entità. Per ogni entità della gerarchia viene associata una tabella ciascuna con le proprie proprietà/colonne. Viene implementata una tabella unica per tutte le entità della gerarchia. Quali sono le clausole, nell'ambito delle politiche di gestione delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, quelle che consentono di interrompere l’automatismo con cui gli oggetti Java sono sincronizzati con le tuple relazionali corrispondenti?. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.MERGE. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.MERGE o cascadeType.REFRESH. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.REFRESH. Le clausole cascadeType.MERGE o cascadeType.REFRESH. Quali sono le clausole, nell'ambito delle politiche di gestione delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, quelle che consentono di interrompere l’automatismo con cui gli oggetti Java sono sincronizzati con le tuple relazionali corrispondenti?. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.MERGE. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.MERGE o cascadeType.REFRESH. Le clausole cascadeType.DETACH, cascadeType.REFRESH. Le clausole cascadeType.MERGE o cascadeType.REFRESH. 07. Che significato ha, nell'ambito delle politiche di gestione delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, indicare una tipologia di cascade del tipo CascadeType.PERSIST?. L'inserimento della clausola cascade=cascadeType.PERSIST nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany fa sì che l’invocazione di un’operazione di memorizzazione nella base di dati di un oggetto da parte del programma Java comporti anche la memorizzazione persistente a cascata degli oggetti associati nella relazione. L'inserimento della clausola cascade=cascadeType.PERSIST nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany non è consentita. L'inserimento della clausola cascade=cascadeType.PERSIST nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany non comporta la memorizzazione persistente a cascata degli oggetti associati nella relazione. Nessuna delle risposte indicate. Che significato ha, nell'ambito delle politiche di gestione delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, indicare una tipologia di cascade del tipo CascadeType.REMOVE?. Nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany la clausola cascade=cascadeType.REMOVE che fa sì che la cancellazione di un oggetto da parte del programma Java comporti la cancellazione a cascata degli oggetti associati nella relazione. Nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany la clausola cascade=cascadeType.REMOVE comporta la non cancellazione di un oggetto da parte del programma Java comporti la cancellazione a cascata degli oggetti associati nella relazione. Nelle relazioni @OneToOne e @OneToMany la clausola cascade=cascadeType.REMOVE non è consentita in quanto viola il vincolo di integrità referenziale. Nessuna delle risposte indicate. Che significato ha, nell'ambito delle politiche di gestione delle relazioni, indicare una tipologia di cascade del tipo CascadeType.ALL?. Il significato di CascadeType.ALL è che la persistenza verrà propagata (a cascata) per tutte le sole operazioni di PERSIST e REMOVE alle entità relazionate. Nessuna delle risposte indicate. Il significato di CascadeType.ALL è che la persistenza verrà propagata (a cascata) per tutte le operazioni ( PERSIST, REMOVE, REFRESH, MERGE, DETACH) alle entità relazionate. Il significato di CascadeType.ALL è che la persistenza verrà propagata (a cascata) per tutte le sole operazioni di MERGE e DETACH alle entità relazionate. Con quale elemento si specificano le politiche di gestione delle relazioni nelle annotazioni @OneToOne, @OneToMany, @ManyToOne, @ManyToMany?. fetchmode. cascade. cascademode. fetch. Qual è l'architettura della soluzione CLI denominata ODBC?. L’architettura ODBC prevede l’uso di un driver, una libreria che viene collegata dinamicamente alle applicazioni e viene da esse invocata. II driver maschera le differenze di interazione legate non solo al DBMS, ma anche al sistema operativo e al protocollo di rete utilizzato. Nessuna delle risposte indicate. L’architettura ODBC prevede l’uso di un collegamento diretto con il DBMS, attraverso chiamate specifiche al sistema operativo e al protocollo di rete utilizzato. L’architettura ODBC prevede l’uso di un driver, una libreria che viene collegata dinamicamente alle applicazioni e viene da esse invocata. II driver non maschera le differenze di interazione legate al DBMS. Quando una Generalizzazione tra entità è detta parziale?. Se ogni occorrenza dell’entità figlia è un’occorrenza di almeno una delle entità padre. Se ogni occorrenza dell’entità padre è al più un’occorrenza di una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre non è necessariamente un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Qual è la corretta sequenza dell'interazione con il DBMS, comune a tutte le soluzioni CLI?. 1) esecuzione di istruzioni SQL; 3) ricezione del risultato in risposta all'esecuzione di istruzioni SQL; 4) elaborazione dei risultati da parte del linguaggio ospite; 5) chiusura della connessione. 1) apertura della connessione con il DBMS; 2) esecuzione di istruzioni SQL; 3) ricezione del risultato in risposta all'esecuzione di istruzioni SQL; 4) elaborazione dei risultati da parte del linguaggio ospite; 5) chiusura della connessione. 1) apertura della connessione con il DBMS; 2) esecuzione di istruzioni SQL; 3) ricezione del risultato in risposta all'esecuzione di istruzioni SQL; 4) elaborazione dei risultati da parte del linguaggio ospite. 1) apertura della connessione con il DBMS; 2) esecuzione di istruzioni SQL; 3) elaborazione dei risultati da parte del linguaggio ospite; 4) chiusura della connessione. Quando si usa la clausola di raggruppamento GROUP BY, nella clausola SELECT ci sono limitazioni?. Si, non si possono selezionare attributi che contengono valori numerici. No, nessuno. Nessuna delle risposte indicate. Si, ci sono delle limitazioni ed in particolare possono solo comparire attributi presenti nella clausola GROUP BY e funzioni aggregate. Quando si ha necessità di applicare gli operatori di aggregazione (COUNT, SUM, AVG, ecc…..) non a tutte le righe che vengono prodotte dall'interrogazione, ma bensì a solo dei sottoinsiemi specifici, quale clausola, tra le seguenti si fa uso?. HAVING. INVOKE. GROUP BY. CREATE. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT SUM(Qta) FROM FP WHERE CodP='P2'?. Restituisce la quantità totale dei fornitori nella tabella FP. Restituisce la quantità totale di pezzi forniti per il prodotto P2. Restituisce la quantità totale dei prodotti nella tabella FP. Restituisce il conteggio delle righe dei fornitori che forniscono il prodotto P2. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT COUNT(*) FROM FP WHERE CodP='P2'?. Trovare il numero di righe della tabella FP. Trovare il numero di colonne della tabella FP. Trovare il numero di righe della tabella FP con CodP='P2'. Trovare il numero di colonne della tabella FP con CodP='P2'. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT COUNT(DISTINCT CodF) FROM FP?. Trovare il numero di righe della tabella FP che abbiano CodF uguali. Trovare il numero di righe della tabella FP. Trovare il numero di colonne della tabella FP. Trovare il numero di righe della tabella FP che abbiano CodF differenti, ovvero trovare il numero di fornitori. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT COUNT(*) FROM F?. Trovare il numero di colonne della tabella F. Trovare il numero di campi della tabella F. Trovare il numero di righe della tabella F. Trovare il numero di attributi della tabella F. Indicare il corretto significato delle diverse opzioni della funzione di aggregazione COUNT così specificata: COUNT (<*| [DISTINCT | ALL] ListaAttributi >). La prima opzione (l’asterisco *) restituisce il numero di colonne; l’opzione DISTINCT restituisce il numero di diversi valori degli attributi in ListaAttributi: l’opzione ALL invece restituisce il numero di righe che possiedono valori diversi dal valore nullo per gli attributi in ListaAttributi. Se si specifica un attributo e si omette DISTINCT o ALL , si assume ALL come default. La prima opzione (l’asterisco *) restituisce il numero di righe; l’opzione DISTINCT restituisce il numero di valori uguali degli attributi in ListaAttributi: l’opzione ALL invece restituisce il numero di righe che possiedono valori diversi dal valore nullo per gli attributi in ListaAttributi. Se si specifica un attributo e si omette DISTINCT o ALL , si assume ALL come default. La prima opzione (l’asterisco *) restituisce il numero di righe; l’opzione DISTINCT restituisce il numero di diversi valori degli attributi in ListaAttributi: l’opzione ALL invece restituisce il numero di righe che possiedono valori diversi dal valore nullo per gli attributi in ListaAttributi. La prima opzione (l’asterisco *) restituisce il numero di righe; l’opzione DISTINCT restituisce il numero di diversi valori degli attributi in ListaAttributi: l’opzione ALL invece restituisce il numero di righe che possiedono valori diversi dal valore nullo per gli attributi in ListaAttributi. Se si specifica un attributo e si omette DISTINCT o ALL , si assume ALL come default. Quale tra i seguenti è la funzione aggreagata che consente il conteggio del numero di elementi di una interrogazione?. AVG. SUM. COUNT. CONTA. Quando una Generalizzazione da luogo ad una sola entità figlia si parla di?. Intersezione di insieme. Sottoinsieme. Soprainsieme. Unione di insieme. Quando una Generalizzazione tra entità è detta sovrapposta?. Se ogni occorrenza dell’entità figlia è un’occorrenza di almeno una delle entità padre. Se ogni occorrenza dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre può dare luogo a più di un’occorrenza di una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre non è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Quando una Generalizzazione tra entità è detta esclusiva?. Se ogni occorrenza dell’entità padre è al più un’occorrenza di una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità figlia è un’occorrenza di almeno una delle entità padre. Se ogni occorrenza dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre non è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Quando una Generalizzazione tra entità è detta totale?. Se ogni occorrenza dell’entità padre è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità padre non è un’occorrenza di almeno una delle entità figlie. Se ogni occorrenza dell’entità figlia è un’occorrenza di almeno una delle entità padre. Se ogni occorrenza dell’entità padre è al più un’occorrenza di una delle entità figlie. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, SUM(Qta) FROM FP, F WHERE FP.CodF=F.CodF AND Sede='Milano' GROUP BY CodP?. Resituisce il CodP di ogni prodotto e la relativa quantità totale di pezzi forniti con sede di Milano. Nessuna delle risposte indicate. Resituisce il CodP di ogni prodotto con sede di Milano. Resituisce il CodP di ogni prodotto e la relativa quantità totale di pezzi forniti. Nell'ambito delle Generalizzazioni, in cosa consiste la proprietà detta ereditarietà?. Ogni proprietà dell’entità padre (attributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità figlia. Un’entità può essere coinvolta in una sola generalizzazione. Ogni proprietà dell’entità fig (liaattributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità padre. Un’entità può essere coinvolta in più generalizzazioni diverse. 28. Quali tra le seguenti sono proprietà corrette delle Generalizzazioni. Ogni occorrenza di un’entità figlia è anche un’occorrenza dell’entità padre; Ogni proprietà dell’entità padre (attributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità figlia (proprietà nota come ereditarietà); Un’entità può essere coinvolta in più generalizzazioni diverse. Ogni occorrenza di un’entità figlia è anche un’occorrenza dell’entità padre; Ogni proprietà dell’entità figlia (attributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità padre (proprietà nota come ereditarietà); Un’entità può essere coinvolta in più generalizzazioni diverse. Ogni occorrenza di un’entità padre è anche un’occorrenza dell’entità figlia; Ogni proprietà dell’entità padre (attributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità figlia (proprietà nota come ereditarietà); Un’entità può essere coinvolta in una sola generalizzazione (ereditarietà singola). Ogni occorrenza di un’entità padre è anche un’occorrenza dell’entità figlia; Ogni proprietà dell’entità padre (attributi, identificatori, relazioni, altre generalizzazioni) è anche una proprietà di ogni entità figlia (proprietà nota come ereditarietà); Un’entità può essere coinvolta in più generalizzazioni diverse. Cosa sono le Generalizzazioni nel modello E-R?. Rappresentano legami logici tra un’entità E, detta entità figlia, una più entità E1…….En, dette entità padre, di cui E è più generale, nel senso che le comprende come caso particolare. Nessuna delle risposte indicate. Rappresentano legami logici tra un’entità E, detta entità genitore, una più entità E1…….En, dette entità figlie. Si dice in questo caso che E è specializzazione di E1…… En e che le entità E1.........En sono generalizzazioni dell’entità E. Rappresentano legami logici tra un’entità E, detta entità genitore, una più entità E1…….En, dette entità figlie, di cui E è più generale, nel senso che le comprende come caso particolare. Si dice in questo caso che E è generalizzazione di E1…… En e che le entità E1.........En sono specializzazioni dell’entità E. Tra gli utenti delle basi di dati, che responsabilità ha e quali funzioni possono esercitare i cosiddetti utenti casuali?. Gli utenti casuali sono il gruppo di persone responsabile della progettazione, controllo e amministrazione della base di dati. Il DBA ha anche di assicurare l’affidabilità del sistema e di gestire le autorizzazioni di accesso ai dati. Gli utenti casuali sono il gruppo di persone che utilizzano programmi che realizzano attività predefinite e di frequenza elevata, con poche eccezioni previste a priori. Gli utenti casuali sono il gruppo di persone che definiscono e realizzano i programmi che accedono alla base di dati. Essi utilizzano il linguaggio di manipolazione dei dati (DML) oppure i vari strumenti di supporto alla generazione di interfacce verso la base dì dati descritti in precedenza. Gli utenti casuali sono il gruppo di persone che sono in grado di impiegare i linguaggi interattivi per l’accesso alla base di dati, formulando interrogazioni (o aggiornamenti) di tipo vario. Tra gli utenti delle basi di dati, che responsabilità ha e quali funzioni possono esercitare i cosiddetti utenti finali?. Gli utenti finali sono il gruppo di persone che sono in grado di impiegare i linguaggi interattivi per l’accesso alla base di dati, formulando interrogazioni (o aggiornamenti) di tipo vario. Gli utenti finali sono il gruppo di persone responsabile della progettazione, controllo e amministrazione della base di dati. Il DBA ha anche di assicurare l’affidabilità del sistema e di gestire le autorizzazioni di accesso ai dati. Gli utenti finali sono il gruppo di persone che definiscono e realizzano i programmi che accedono alla base di dati. Essi utilizzano il linguaggio di manipolazione dei dati (DML) oppure i vari strumenti di supporto alla generazione di interfacce verso la base dì dati descritti in precedenza. Gli utenti finali sono il gruppo di persone che utilizzano programmi che realizzano attività predefinite e di frequenza elevata, con poche eccezioni previste a priori. Tra gli utenti delle basi di dati, che responsabilità ha e quali funzioni possono esercitare i progettisti o programmatori?. I progettisti o programmatori sono il gruppo di persone responsabile della progettazione, controllo e amministrazione della base di dati. Il DBA ha anche di assicurare l’affidabilità del sistema e di gestire le autorizzazioni di accesso ai dati. I progettisti o programmatori sono il gruppo di persone che sono in grado di impiegare i linguaggi interattivi per l’accesso alla base di dati, formulando interrogazioni (o aggiornamenti) di tipo vario. I progettisti o programmatori sono il gruppo di persone che definiscono e realizzano i programmi che accedono alla base di dati. Essi utilizzano il linguaggio di manipolazione dei dati (DML) oppure i vari strumenti di supporto alla generazione di interfacce verso la base dì dati descritti in precedenza. I progettisti o programmatori sono il gruppo di persone che utilizzano programmi che realizzano attività predefinite e di frequenza elevata, con poche eccezioni previste a priori. Tra gli utenti delle basi di dati, che responsabilità ha e quali funzioni può esercitare il Database administrator o DBA?. L'amministratore della base di dati (o Database Administrator, abbreviato con DBA) è la persona (o gruppo di persone) che utilizzano programmi che realizzano attività predefinite e di frequenza elevata, con poche eccezioni previste a priori. L'amministratore della base di dati (o Database Administrator, abbreviato con DBA) è la persona (o gruppo di persone) responsabile della progettazione, controllo e amministrazione della base di dati. Il DBA ha anche di assicurare l’affidabilità del sistema e di gestire le autorizzazioni di accesso ai dati. L'amministratore della base di dati (o Database Administrator, abbreviato con DBA) è la persona (o gruppo di persone) che sono in grado di impiegare i linguaggi interattivi per l’accesso alla base di dati, formulando interrogazioni (o aggiornamenti) di tipo vario. L'amministratore della base di dati (o Database Administrator, abbreviato con DBA) è la persona (o gruppo di persone) che definiscono e realizzano i programmi che accedono alla base di dati. Essi utilizzano il linguaggio di manipolazione dei dati (DML) oppure i vari strumenti di supporto alla generazione di interfacce verso la base dì dati descritti in precedenza. L'interrogazione di una base di dati può avvenire tramite?. 1)tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di programmazione, quali C, C++, dava, COBOL, 2)tramite interfacce amichevoli che permettono di sintetizzare interrogazioni senza usare un linguaggio testuale. 1)tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di sviluppo ad hoc, spesso con funzionalità specifiche, 2)tramite interfacce amichevoli che permettono di sintetizzare interrogazioni senza usare un linguaggio testuale. 1)tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di programmazione, quali C, C++, dava, COBOL, 2)tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di sviluppo ad hoc, spesso con funzionalità specifiche, 3) tramite interfacce amichevoli che permettono di sintetizzare interrogazioni senza usare un linguaggio testuale. 1)tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di programmazione, quali C, C++, dava, COBOL, 2) tramite comandi simili a quelli interattivi immersi in linguaggi di sviluppo ad hoc, spesso con funzionalità specifiche,. La seguente è una istruzione di tipo DDL o DML?: SELECT * FROM Impiegato WHERE Stipendio > 2000. DDL. DDL con limitazione. DML. Tutte le alternative sono corrette. La seguente è una istruzione di tipo DDL o DML?: CREATE TABLE Impiegato( Nome character(30), Cognome character(30), Matricola character(30), Stipendio decimal(7)). DML con limitazione. DDL. DML. Tutte le alternative sono corrette. Nell'ambito dei DBMS, cosa consentono di fare i linguaggi di manipolazione dei dati o Data Manipulation Language (abbreviato con DML)?. Sono utilizzati per definire gli schemi logici, esterni e fisici e le autorizzazioni per l’accesso. Nessuna delle risposte indicate. Sono utilizzati per definire gli schemi logici, esterni e fisici e le autorizzazioni per l’accesso e per l’interrogazione e l’aggiornamento delle istanze di basì di dati. Sono utilizzati per l’interrogazione e l’aggiornamento delle istanze di basì di dati. Nell'ambito dei DBMS, cosa consentono di fare i linguaggi di definizione dei dati o Data Definition Language (abbreviato con DDL)?. Sono utilizzati per definire gli schemi logici, esterni e fisici e le autorizzazioni per l’accesso e per l’interrogazione e l’aggiornamento delle istanze di basì di dati. Nessuna delle risposte indicate. Sono utilizzati per definire gli schemi logici, esterni e fisici e le autorizzazioni per l’accesso. Sono utilizzati per l’interrogazione e l’aggiornamento delle istanze di basì di dati. Quale clausola è possibile utilizzare assieme a quella GROUP BY per soddisfare il verificarsi o meno di certe condizioni che debbano verificarsi al livello delle singole righe?. LIKE. IS. WHERE. HAVING. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, SUM(Qta) FROM FP GROUP BY CodP?. Resituisce il CodP di ogni prodotto e la relativa quantità totale di pezzi per ognuno di essi. Nessuna delle risposte indicate. Resituisce il CodP di ogni prodotto. Resituisce la somma dei CodP di ogni prodotto. Quale clausola è possibile utilizzare assieme a quella GROUP BY per soddisfare il verificarsi o meno di certe condizioni che debbano verificarsi su elementi aggregati?. IS. WHERE. HAVING. LIKE. Qual è l'acronimo di CLI?. Call Lisp Interface. Call Level Interface. Call Language Interface. Coming Level Interface. 3. Come sono caratterizzate le strutture sequenziali di accesso alle tuple dei file nei DBMS?. Le strutture sequenziali sono caratterizzate da una disposizione sostanzialmente consecutiva delle tuple in memoria di massa che si basa su un criterio specifico, che può derivare dall'ordine di inserimento o da un’altra regola opportuna. Nessuna delle risposte indicate. Le strutture sequenziali collocano le tuple in posizioni determinate sulla base del risultato dell’esecuzione di un algoritmo. Le strutture sequenziali utilizzano una struttura di tip B tree o B+ tree per la disposizione delle tuple. Come sono caratterizzate le strutture ad accesso calcolato per l'accesso alle tuple nei file nei DBMS?. Le strutture ad accesso calcolato utilizzano una struttura di tip B tree o B+ tree per la disposizione delle tuple. Le strutture ad accesso calcolato collocano le tuple in posizioni determinate sulla base del risultato dell’esecuzione di un algoritmo. Le strutture ad accesso calcolato sono caratterizzate da una disposizione sostanzialmente consecutiva delle tuple in memoria di massa che si basa su un criterio specifico, che può derivare dall'ordine di inserimento o da un’altra regola opportuna. Nessuna delle risposte indicate. Come sono caratterizzate le strutture ad accesso calcolato per l'accesso alle tuple nei file nei DBMS?. Le strutture ad albero utilizzano una struttura di tip B tree o B+ tree per la disposizione delle tuple. Nessuna delle risposte indicate. Le strutture ad albero collocano le tuple in posizioni determinate sulla base del risultato dell’esecuzione di un algoritmo. Le strutture ad albero sono caratterizzate da una disposizione sostanzialmente consecutiva delle tuple in memoria di massa che si basa su un criterio specifico, che può derivare dall'ordine di inserimento o da un’altra regola opportuna. Nella soluzione per lo sviluppo di applicazioni che accedono ad una base di dati denominata CLI, è presente un preprocessore come nelle soluzione Embedded SQL?. Si, ma non sempre è necessario farne uso. No ma si può usare. No. Si. Nella soluzione per lo sviluppo di applicazioni che accedono ad una base di dati denominata CLI, in cosa consiste?. E' una soluzione equivanete a quella Embedded SQL e consiste nel mettere a disposizione un preprocessore, utilizzato a tempo di compilazione o di esecuzione, che espande comandi SQL presenti all’interno di un normale linguaggio di programmazione. Nessuna delle risposte indicate. E' una soluzione alternativa a quella Embedded SQL e consiste nel mettere direttamente a disposizione del programmatore un insieme di primitive che permettano di interagire con il DBMS. Non esiste una soluzione in quest'ambito denominata CL. Rispetto alla soluzione SQL Embedded, con la CLI che vantaggi e svantaggi si possono avere?. Rispetto alla soluzione SQL Embedded, con la CLI si dispone normalmente di uno strumento più flessibile, meglio integrato con il linguaggio di programmazione, con nessun tipo di inconveniente. Rispetto alla soluzione SQL Embedded, con la CLI si dispone normalmente di uno strumento più flessibile, meglio integrato con il linguaggio di programmazione, con l’inconveniente di dover gestire esplicitamente aspetti che in SQL Embedded vengono risolti automaticamente dal preprocessore. Rispetto alla soluzione CLI, con la SQL Embedded si dispone normalmente di uno strumento più flessibile, meglio integrato con il linguaggio di programmazione, con l’inconveniente di dover gestire esplicitamente aspetti che in SQL Embedded vengono risolti automaticamente dal preprocessore. Rispetto alla soluzione SQL Embedded, con la CLI si dispone normalmente di uno strumento più flessibile, però peggio integrato con il linguaggio di programmazione, con l’inconveniente di dover gestire esplicitamente aspetti che in SQL Embedded vengono risolti automaticamente dal preprocessore. Quali tra le seguenti sono soluzioni di tipo CLI. ODBC, ECPG, ORM. ODBC, JDBC, OLE DB, ECPG. ODBC, JDBC, ECPG, PL/SQL. ODBC, JDBC, OLE DB, ADO e ADO.NET. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodP, SUM(Qta) FROM FP GROUP BY CodP HAVING SUM(Qta)>=600?. Resituisce il CodP e la relativa quantità, per soli prodotti per cui sono forniti in totale meno di 600 pezzi. Resituisce il CodP e la relativa quantità, per soli prodotti per cui sono forniti in totale almeno 600 pezzi. Resituisce il CodP e la relativa quantità, per tutti i prodotti. Nessuna delle risposte indicate. Quali tra le seguenti sono strutture fisiche di accesso ad un file da parte dei DBMS?. Strutture pseudo sequenziali, strutture ad accesso calcolato, strutture ad albero. Strutture sequenziali, fogli di calcolo, strutture ad albero. Strutture sequenziali, strutture ad accesso calcolato, strutture ad albero. Strutture sequenziali, strutture ad accesso calcolato, strutture ad array. A quale modulo del sistema operativo i DBMS fanno riferimento per la gestione della memoria secondaria?. Gestore delle GUI. Kernel. File system. Gestore della memoria. Nell'ambito dell'organizzazione fisica dei DBMS, a quale modulo vengono affidate le operazioni di effettive di lettura e scrittura nella memoria secondaria?. Al gestore del buffer. Al gestore dei metodi di accesso. Al gestore della memoria secondaria. Al gestore delle interrogazioni. Nell'ambito dell'organizzazione fisica dei DBMS, a quale modulo viene affidata la responsabilità di mantenere temporaneamente porzioni della base di dati in memoria centrale, per favorire l’efficienza garantendo al tempo stesso l’affidabilità?. Al gestore del buffer. Al gestore delle interrogazioni. Al gestore dei metodi di accesso. Al gestore della memoria secondaria. Nell'ambito dell'organizzazione fisica dei DBMS, a quale modulo vengono affidate le operazioni di scansione, accesso diretto e ordinamento?. Al gestore del buffer. Al gestore delle interrogazioni. Al gestore dei metodi di accesso. Al gestore della memoria secondaria. Nell'ambito dell'organizzazione fisica dei DBMS, a quale modulo vengono affidate le interrogazioni?. Al gestore della memoria secondaria. Al gestore delle interrogazioni. Al gestore dei metodi di accesso. Al gestore del buffer. 01. In quale file vanno specificate le informazioni necessarie a salvare/aggiornare/interrogare il database e configurare lo strato di mapping?. Nel file JPA.xml. Non è necessario l'utilizzo di alcun file di configurazione. Nel file WEB-INF.xml. Nel file persistence.xml. Nell'ambito del ciclo di vita delle entità in JPA, cosa rappresenta lo stato REMOVED?. Lo stato detto REMOVED è riservato agli oggetti rimossi dal database.. Gli oggetti vengono rimossi dal database ma restano a disposizione nella memoria Java. L'operazione di delete vera e propria nella base di dati viene eseguita al commit della transazione o quando viene invocato il metodo flush() dell’EntityManager. E' lo stato nel quale l’oggetto è reso persistente (tipicamente immagazzinandolo nella cache). Per un oggetto entrato nello stato REMOVED le modifiche sono sincronizzate con il database, anche se non immediatamente ma nel flush time, per il tramite di un apposito metodo che permette di forzare questa azione. L’oggetto è detto in stato REMOVED quando una nuova istanza d’entità viene creata nella memoria Java. Nulla cambia dal punto di vista degli oggetti persistenti. Gli oggetti nello stato denominato REMOVED, sono oggetti le cui modifiche effettuate non verranno propagate al database. Quindi in questo stato l'oggetto non è associato ad un PersistenceContext e quindi le modifiche non vengono scritte automaticamente nella base di dati. Nonostante questo i suoi attributi rimangono accessibili all’applicazione. Lo stato REMOVED può essere utile ad esempio nel caso in cui occorra effettuare diverse modifiche sull’oggetto, senza che queste debbano comportare l’aggiornamento della cache e del database. Nell'ambito del ciclo di vita delle entità in JPA, cosa rappresenta lo stato DETACHED?. Lo stato detto DETACHED è riservato agli oggetti rimossi dal database.. Gli oggetti vengono rimossi dal database ma restano a disposizione nella memoria Java. L'operazione di delete vera e propria nella base di dati viene eseguita al commit della transazione o quando viene invocato il metodo flush() dell’EntityManager. L’oggetto è detto in stato DETACHED quando una nuova istanza d’entità viene creata nella memoria Java. Nulla cambia dal punto di vista degli oggetti persistenti. Gli oggetti nello stato denominato DETACHED, sono oggetti le cui modifiche effettuate non verranno propagate al database. Quindi in questo stato l'oggetto non è associato ad un PersistenceContext e quindi le modifiche non vengono scritte automaticamente nella base di dati. Nonostante questo i suoi attributi rimangono accessibili all’applicazione. Lo stato DETACHED può essere utile ad esempio nel caso in cui occorra effettuare diverse modifiche sull’oggetto, senza che queste debbano comportare l’aggiornamento della cache e del database. E' lo stato nel quale l’oggetto è reso persistente (tipicamente immagazzinandolo nella cache). Per un oggetto entrato nello stato DETACHED le modifiche sono sincronizzate con il database, anche se non immediatamente ma nel flush time, per il tramite di un apposito metodo che permette di forzare questa azione. 04. Nell'ambito del ciclo di vita delle entità in JPA, cosa rappresenta lo stato MANAGED?. Lo stato detto MANAGED è riservato agli oggetti rimossi dal database.. Gli oggetti vengono rimossi dal database ma restano a disposizione nella memoria Java. L'operazione di delete vera e propria nella base di dati viene eseguita al commit della transazione o quando viene invocato il metodo flush() dell’EntityManager. L’oggetto è detto in stato MANAGED quando una nuova istanza d’entità viene creata nella memoria Java. Nulla cambia dal punto di vista degli oggetti persistenti. Gli oggetti nello stato denominato MANAGED, sono oggetti le cui modifiche effettuate non verranno propagate al database. Quindi in questo stato l'oggetto non è associato ad un PersistenceContext e quindi le modifiche non vengono scritte automaticamente nella base di dati. Nonostante questo i suoi attributi rimangono accessibili all’applicazione. Lo stato MANAGED può essere utile ad esempio nel caso in cui occorra effettuare diverse modifiche sull’oggetto, senza che queste debbano comportare l’aggiornamento della cache e del database. E' lo stato nel quale l’oggetto è reso persistente (tipicamente immagazzinandolo nella cache). Per un oggetto entrato nello stato MANAGED le modifiche sono sincronizzate con il database, anche se non immediatamente ma nel flush time, per il tramite di un apposito metodo che permette di forzare questa azione. Nell'ambito del ciclo di vita delle entità in JPA, cosa rappresenta lo stato NEW?. Lo stato detto NEW è riservato agli oggetti rimossi dal database.. Gli oggetti vengono rimossi dal database ma restano a disposizione nella memoria Java. L'operazione di delete vera e propria nella base di dati viene eseguita al commit della transazione o quando viene invocato il metodo flush() dell’EntityManager. E' lo stato nel quale l’oggetto è reso persistente (tipicamente immagazzinandolo nella cache). Per un oggetto entrato nello stato NEW le modifiche sono sincronizzate con il database, anche se non immediatamente ma nel flush time, per il tramite di un apposito metodo che permette di forzare questa azione. Gli oggetti nello stato denominato NEW, sono oggetti le cui modifiche effettuate non verranno propagate al database. Quindi in questo stato l'oggetto non è associato ad un PersistenceContext e quindi le modifiche non vengono scritte automaticamente nella base di dati. Nonostante questo i suoi attributi rimangono accessibili all’applicazione. Lo stato NEW può essere utile ad esempio nel caso in cui occorra effettuare diverse modifiche sull’oggetto, senza che queste debbano comportare l’aggiornamento della cache e del database. L’oggetto è detto in stato NEW quando una nuova istanza d’entità viene creata nella memoria Java. Nulla cambia dal punto di vista degli oggetti persistenti. Quali sono gli elementi presenti nel file persistence.xml?. Una descrizione delle Persistence Unit, con le indicazioni delle relative classi. Una descrizione delle proprietà del particolare DBMS utilizzato. Non è necessario l'utilizzo di alcun file di configurazione. Una descrizione delle Persistence Unit, con le indicazioni delle relative classi e le proprietà del particolare DBMS utilizzato. Qual è la corretta sequenza dell'interazione con il DBMS, tramite JDBC?. Per utilizzare i servizi di JDBC normalmente si seguono i passi seguenti: 1) si crea una connessione con la base di dati; 2) si carica il driver richiesto; 3) si compone il comando SQL c lo si invia alla base di dati; 4) si gestisce il risultato del comando SQL; 5) si chiude la connessione. Per utilizzare i servizi di JDBC normalmente si seguono i passi seguenti: 1) si carica il driver richiesto; 2) si crea una connessione con la base di dati; 3) si compone il comando SQL c lo si invia alla base di dati; 4) si gestisce il risultato del comando SQL; 5) si chiude la connessione. Per utilizzare i servizi di JDBC normalmente si seguono i passi seguenti: 1) si carica il driver richiesto; 2) si compone il comando SQL c lo si invia alla base di dati; 3) si crea una connessione con la base di dati; 4) si gestisce il risultato del comando SQL; 5) si chiude la connessione. Per utilizzare i servizi di JDBC normalmente si seguono i passi seguenti: 1) si carica il driver richiesto; 2) si crea una connessione con la base di dati; 3) si gestisce il risultato del comando SQL; 4) si compone il comando SQL c lo si invia alla base di dati; 5) si chiude la connessione. Nell'ambito dell'utilizzo dell'interfaccia EntityManager di JPA, che significato ha il metodo public void flush()?. Sincronizza lo stato delle entità con il database. Allinea lo stato di un oggetto in memoria centrale con il contenuto della tupla corrispondente nella base di dati. Trova un'istanza di entità tramite la sua chiave primaria. Rende persistente un'istanza di entità nel database. Che tipo di oggetto restituisce l'invocazione del metodo stmt.executeQuery(String istruzioneSQL), dove stmt è un oggetto di tipo Statement, secondo lo standard JDBC?. un oggetto di tipo ResultSet che rappresenta il risultato l'esecuzione dell'istruzione SQL specificata come oggetto di tipo String passato come parametro. Nessuna delle risposte indicate. un oggetto di tipo Statement. un oggetto di tipo Connection. . Le funzioni di accesso ai DBMS per il tramite dei drivers, secondo l'archiettura JDBC, può essere realizzate in diversi modi. Cosa prevede, tra le seguenti, quella denominata con driver nativo?. Il driver nativo prevede prevede di tradurre le richieste JDBC in richieste al driver manager ODBC. Questa soluzione richiede quindi che la macchina che esegue il codice Java possieda un'installazione di ODBC con il driver specifico per il DBMS cui si vuole fare accesso. Inoltre, esistono differenze nell’insieme di comandi supportati da JDBC e da ODBC, per cui il ponte JDBC/ODBC non garantisce tutte le funzionalità previste da JDBC. Il driver nativo prevede l’uso di un server scritto in Java (denominato application server) responsabile di tradurre le richieste provenienti dai driver manager nel formato riconosciuto dal particolare DBMS che si intende utilizzare. Il driver nativo prevede la realizzazione di funzioni Java che convertono le richieste JDBC in chiamate alla CLI del DBMS. Il driver è quindi specifico per il DBMS cui si vuole accedere, sfratta le interfacce di accesso al DBMS create per applicazioni scritte nei Linguaggi di alto livello tradizionali, per esempio C c C++, e non è ottimizzato per l’ambiente Java. Il driver nativo prevede l’uso di un driver scritto in Java specifico per il particolare sistema relazionale, in modo analogo ai driver in codice nativo usati in ODBC. I driver vengono normalmente offerti dagli stessi produttori dei sistemi relazionali. Le funzioni di accesso ai DBMS per il tramite dei drivers, secondo l'archiettura JDBC, può essere realizzate in diversi modi. Cosa prevede, tra le seguenti, quella denominata con driver bridge JDBC/ODBC?. Il driver bridge JDBC/ODBC prevede l’uso di un driver scritto in Java specifico per il particolare sistema relazionale, in modo analogo ai driver in codice nativo usati in ODBC. I driver vengono normalmente offerti dagli stessi produttori dei sistemi relazionali. Il driver bridge JDBC/ODBC prevede prevede di tradurre le richieste JDBC in richieste al driver manager ODBC. Questa soluzione richiede quindi che la macchina che esegue il codice Java possieda un'installazione di ODBC con il driver specifico per il DBMS cui si vuole fare accesso. Inoltre, esistono differenze nell’insieme di comandi supportati da JDBC e da ODBC, per cui il ponte JDBC/ODBC non garantisce tutte le funzionalità previste da JDBC. Il driver bridge JDBC/ODBC prevede l’uso di un server scritto in Java (denominato application server) responsabile di tradurre le richieste provenienti dai driver manager nel formato riconosciuto dal particolare DBMS che si intende utilizzare. Il driver bridge JDBC/ODBC prevede la realizzazione di funzioni Java che convertono le richieste JDBC in chiamate alla CLI del DBMS. Il driver è quindi specifico per il DBMS cui si vuole accedere, sfratta le interfacce di accesso al DBMS create per applicazioni scritte nei Linguaggi di alto livello tradizionali, per esempio C c C++, e non è ottimizzato per l’ambiente Java. Le funzioni di accesso ai DBMS per il tramite dei drivers, secondo l'archiettura JDBC, può essere realizzate in diversi modi. Cosa prevede, tra le seguenti, quella denominata con driver Java?. Il driver Java prevede la realizzazione di funzioni Java che convertono le richieste JDBC in chiamate alla CLI del DBMS. Il driver è quindi specifico per il DBMS cui si vuole accedere, sfratta le interfacce di accesso al DBMS create per applicazioni scritte nei Linguaggi di alto livello tradizionali, per esempio C c C++, e non è ottimizzato per l’ambiente Java. Il driver Java prevede prevede di tradurre le richieste JDBC in richieste al driver manager ODBC. Questa soluzione richiede quindi che la macchina che esegue il codice Java possieda un'installazione di ODBC con il driver specifico per il DBMS cui si vuole fare accesso. Inoltre, esistono differenze nell’insieme di comandi supportati da JDBC e da ODBC, per cui il ponte JDBC/ODBC non garantisce tutte le funzionalità previste da JDBC. Il driver Java prevede l’uso di un driver scritto in Java specifico per il particolare sistema relazionale, in modo analogo ai driver in codice nativo usati in ODBC. I driver vengono normalmente offerti dagli stessi produttori dei sistemi relazionali. Il driver Java prevede l’uso di un server scritto in Java (denominato application server) responsabile di tradurre le richieste provenienti dai driver manager nel formato riconosciuto dal particolare DBMS che si intende utilizzare. Le funzioni di accesso ai DBMS per il tramite dei drivers, secondo l'archiettura JDBC, può essere realizzate in diversi modi. Cosa prevede, tra le seguenti, quella denominata con driver Middleware-server?. Il driver Middleware-server prevede la realizzazione di funzioni Java che convertono le richieste JDBC in chiamate alla CLI del DBMS. Il driver è quindi specifico per il DBMS cui si vuole accedere, sfratta le interfacce di accesso al DBMS create per applicazioni scritte nei Linguaggi di alto livello tradizionali, per esempio C c C++, e non è ottimizzato per l’ambiente Java. Il driver Middleware-server prevede l’uso di un driver scritto in Java specifico per il particolare sistema relazionale, in modo analogo ai driver in codice nativo usati in ODBC. I driver vengono normalmente offerti dagli stessi produttori dei sistemi relazionali. Il driver Middleware-server prevede l’uso di un server scritto in Java (denominato application server) responsabile di tradurre le richieste provenienti dai driver manager nel formato riconosciuto dal particolare DBMS che si intende utilizzare. Il driver Middleware-server prevede prevede di tradurre le richieste JDBC in richieste al driver manager ODBC. Questa soluzione richiede quindi che la macchina che esegue il codice Java possieda un'installazione di ODBC con il driver specifico per il DBMS cui si vuole fare accesso. Inoltre, esistono differenze nell’insieme di comandi supportati da JDBC e da ODBC, per cui il ponte JDBC/ODBC non garantisce tutte le funzionalità previste da JDBC. Attraverso quale istruzione deve avvenire il caricamento dei driver, secondo lo standard JDBC?. Class.forName(String nomeDriver). forName(String nomeDriver). Driver Class.forName(String nomeDriver). Nessuna delle risposte indicate. Che tipo di oggetto restituisce l'invocazione del metodo DriverManager.getConnection(String url), secondo lo standard JDBC?. un oggetto di tipo ResultSet che rappresenta il risultato l'esecuzione dell'istruzione SQL. un oggetto di tipo Connection che rappresenta la connessione al DBMS. Nessuna delle risposte indicate. un oggetto di tipo Statement che rappresenta l'oggetto attraverso il quale creare l'istruzione SQL. Attraverso quale istruzione deve avvenire la connessione al DBMS, secondo lo standard JDBC e che utilizzi il metodo che ha un unico parametro la URL di connessione?. Connection DriverManager.getConnection(String url, String user, String password). DriverManager.getConnection(String url). DriverManager.getConnection(String url, String user, String password). Connection DriverManager.getConnection(String url). Che tipo di oggetto restituisce l'invocazione del metodo conn.createStatement(), dove conn è un oggetto di tipo Connection, secondo lo standard JDBC?. un oggetto di tipo ResultSet che rappresenta il risultato l'esecuzione dell'istruzione SQL. un oggetto di tipo Statement che rappresenta l'oggetto attraverso il quale creare l'istruzione SQL. un oggetto di tipo Connection. Nessuna delle risposte indicate. Attraverso quale istruzione deve avvenire la creazione della Statement, secondo lo standard JDBC?. Nessuna delle risposte indicate. Statement stmt = conn.createStatement();. stmt = conn.createStatement();. conn.createStatement();. Nell'ambito delle regole aziendali, che permettono di descrivere le proprietà di un'applicazione, cosa permettono di esplicitare i "Dizionari dei dati" ?. Tutte le alternative sono corrette. Permettono di esplicitare che un concetto dello schema può essere ottenuto (mediante inferenza o calcolo aritmetico) da altri concetti dello schema. Permettono la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, ovvero la definizione precisa di un’entità, di un attributo o di una relazione del modello E-R. Permettono la descrizione dei vincoli di integrità dei dati che non sempre possono essere indicati esplicitamente in uno schema E-R e che qui si possono invece descrivere in linguaggio naturale. . JDBC è?. La soluzione CLI per il mondo Microsoft. La soluzione CLI per il mondo Javascript. La soluzione CLI per il mondo PHP. La soluzione CLI per il mondo JAVA. Cosa si intende, nell'ambito della descrizione di proprietà di un'applicazione, con il termine di regole aziendali o business rules?. Le regole da tenere in azienda. 1. la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, ovvero la definizione precisa di un’entità, di un attributo o di una relazione del modello E-R; 2. un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione, sia esso la documentazione di un vincolo espresso con qualche costrutto dei modello E-R (per esempio le cardinalità di una relazione) o la descrizione di un vincolo non esprimibile direttamente con costrutti del modello; 3. una derivazione, ovvero un concetto che può essere ottenuto, attraverso un’inferenza o un calcolo aritmetico, da altri concetti dello schema. Le regole con le quali devono essere sviluppate le applicazioni aziendali. Tutte le alternative sono corrette. Nel modello relazionale, con quale valore speciale viene denominato il valore nullo?. NULL. ISNULL. VOID. EMPTY. Il modello relazionale, è basato sui valori?. Nessuna delle risposte indicate. Si. Si, in parte. No. Quali tra le seguenti proprietà delle relazioni, sono vere. Gli attributi non sono ordinati (non è possibile individuare un attributo mediante la sua posizione). Le n-uple (righe) non sono ordinate. Tutte le alternative sono corrette. Le n-uple sono distinte tra loro (non esistono righe duplicate). Tra le definizioni presenti nel modello relazionale, cosa si intende per grado di una relazione?. Il numero di colonne della relazione. Il numero di attributi di una relazione. Il numero di n-uple della relazione. Nessuna delle risposte indicate. Tra le definizioni presenti nel modello relazionale, cosa si intende per cardinalità di una relazione?. Il numero di n-uple della relazione. Nessuna delle risposte indicate. Il numero di attributi di una relazione. Il numero di colonne della relazione. Tra le definizioni presenti nel modello relazionale, cosa si intende con N-upla o Tupla di una tabella?. La riga di una tabella. Nessuna delle risposte indicate. L'insieme di valori che possono essere assunti dai record di una tabella. La colonna di una tabella. Tra le definizioni presenti nel modello relazionale, cosa si intende con Dominio di un attributo?. L'insieme di valori che possono essere assunti dai record di una tabella. Nessuna delle risposte indicate. L'insieme di valori che possono essere assunti da un attributo. Le tuple o N-uple della tabella. Tra le definizioni presenti nel modello relazionale, cosa si intende con attributo o campo?. Il nome di una colonna della tabella. L'insieme di valori che possono essere assunti dai record di una tabella. Le tuple o N-uple della tabella. Nessuna delle risposte indicate. Il modello relazionale, come viene rappresentata in modo informale ogni relazione?. Con le tuple. Con un collegamento tra tabelle. Con una tabella. Con gli attributi. Com'è strutturata l'architettura di JDBC?. Lo schema dell’architettura JDBC prevede uno strato, costituito dal driver manager, il quale isola l’applicazione dal componente responsabile di implementare il servizio (che è normalmente costruito dagli stessi produttori dei DBMS o da sviluppatori specializzati dì software) e poi da diverse tipologie di driver che si differenziano per le modalità di interfacciamento con il DBMS. Nessuna delle risposte indicate. Lo schema dell’architettura JDBC prevede che l’applicazione implementi direttamente il servizio di accesso al DBMS. L'applicazione invoca chiamate dirette al DBMS. Qual è il problema fondamentale delle strutture con accesso calcolato nei file di un DBMS?. Il problema fondamentale di questa tipologia di strutture è legato al fatto che l’insieme delle chiavi è molto più grande dell’insieme dei possibili valori dell’indice, la funzione hash non può essere iniettava e quindi è sempre possibile che si verifichino collisioni, cioè valori diversi della chiave che portano allo stesso valore dell’indice. Il problema fondamentale di questa tipologia di strutture è legato al fatto che l’insieme delle chiavi è molto più piccolo dell’insieme dei possibili valori dell’indice, la funzione hash non può essere iniettava e quindi è sempre possibile che si verifichino collisioni, cioè valori diversi della chiave che portano allo stesso valore dell’indice. Nessuna delle risposte indicate. Non esiste nessuno specifico problema. Nell'ambito delle regole aziendali, che permettono di descrivere le proprietà di un'applicazione, cosa permettono di esplicitare le "Regole di Vincolo" ?. Permettono di esplicitare che un concetto dello schema può essere ottenuto (mediante inferenza o calcolo aritmetico) da altri concetti dello schema. Tutte le alternative sono corrette. Permettono la descrizione dei vincoli di integrità dei dati che non sempre possono essere indicati esplicitamente in uno schema E-R e che qui si possono invece descrivere in linguaggio naturale. Permettono la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, ovvero la definizione precisa di un’entità, di un attributo o di una relazione del modello E-R. 34. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F WHERE CodF IN (SELECT CodF FROM FP WHERE CodP='P2')?. Trovare il nome dei fornitori che forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2, ma quello CodF. Nessuna delle risposte indicate. Da cosa sono composti i "Dizionari dei dati"?. Una tabella con la descrizione a parole dei vincoli di integrità, realizzata con costrutti del tipo : <concetto > deve /non deve <espressione su concetti >. In genere da due tabelle: la prima descrive le entità dello schema con il nome, una definizione infornale in linguaggio naturale, l’elenco di tutti gli attributi (con eventuali descrizioni associate) e i possibili identificatori. L’altra tabella descrive le relazioni con il nome, una loro descrizione informale, l’elenco degli attributi (con eventuali descrizioni) e l’elenco delle entità coinvolte insieme alla loro cardinalità di partecipazione. Una tabella con la descrizione a parole delle regole di derivazione. Nessuna delle risposte indicate. 6. Da cosa sono composti i "Regole sui Vincoli"?. Una tabella con la descrizione a parole delle regole di derivazione, realizzata con costrutti del tipo : <concetto > si ottiene <operazione su concetti >. Nessuna delle risposte indicate. In genere da due tabelle: la prima descrive le entità dello schema con il nome, una definizione infornale in linguaggio naturale, l’elenco di tutti gli attributi (con eventuali descrizioni associate) e i possibili identificatori. L’altra tabella descrive le relazioni con il nome, una loro descrizione informale, l’elenco degli attributi (con eventuali descrizioni) e l’elenco delle entità coinvolte insieme alla loro cardinalità di partecipazione. Una tabella con la descrizione a parole dei vincoli di integrità, realizzata con costrutti del tipo : <concetto > deve /non deve <espressione su concetti >. Da cosa sono composti i "Regole di Derivazione"?. Nessuna delle risposte indicate. Una tabella con la descrizione a parole dei vincoli di integrità, realizzata con costrutti del tipo : <concetto > deve /non deve <espressione su concetti >. In genere da due tabelle: la prima descrive le entità dello schema con il nome, una definizione infornale in linguaggio naturale, l’elenco di tutti gli attributi (con eventuali descrizioni associate) e i possibili identificatori. L’altra tabella descrive le relazioni con il nome, una loro descrizione informale, l’elenco degli attributi (con eventuali descrizioni) e l’elenco delle entità coinvolte insieme alla loro cardinalità di partecipazione. Una tabella con la descrizione a parole delle regole di derivazione, realizzata con costrutti del tipo : <concetto > si ottiene <operazione su concetti >. E' possibile utilizzare, in sostituzione del modello E-R, il diagramma delle classi di UML, per rappresentare una base di dati?. Nessuna delle risposte indicate. Si, è possibile senza alcuna limitazione. Assolutamento no. In linea di principio sarebbe possibile, tuttavia alcuni costrutti del modello Entità-Relazione che sono rilevanti nella modellazione di una base di dati (per esempio gli identificatori esterni) non sono previsti in UML. Cosa si intende per interrogazione nidificata?. Un'interrogazione nidificata è un'istruzione SELECT contenuta all'interno di un'altra interrogazione e permette di suddividere un problema complesso in sottoproblemi più semplici. Un'interrogazione nidificata è un'istruzione SELECT nella quale si elencano gli attributi che ne fanno parte tra (). Nessuna delle risposte indicate. Un'interrogazione nidificata è un'istruzione SELECT che permette di definire la struttura temporanea di una tupla. . Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF FROM F WHERE Sede = (SELECT Sede FROM F WHERE CodF='F1')?. Trovare il codice dei fornitori che forniscono loo stesso prodotto del fornitore F1. Trovare il codice dei fornitori che non hanno sede nella stessa città del fornitore F1. Trovare il codice dei fornitori che hanno sede nella stessa città del fornitore F1. Nessuna delle risposte indicate. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF FROM F WHERE NSoci <(SELECT MAX(NSoci) FROM F)?. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è minore del numero massimo di soci. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è minore del numero minimo di soci. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è maggiore del numero massimo di soci. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT CodF FROM F WHERE NSoci > (SELECT MIN(NSoci) FROM F)?. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è minore del numero minimo di soci. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è minore del numero massimo di soci. Trovare il codice dei fornitori il cui numero di soci è maggiore del numero massimo di soci. Nel caso in cui il risultato di una interrogazione dovesse restituire un insieme di valori, quale operatore in SQL si utilizza per effettuare il confronto con una interrogazione nidificata?. IN e NOT IN. HAVING. FROM. GROUP BY. 44. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Indica qual è il modo corretto di esecuzione della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F WHERE CodF IN (SELECT CodF FROM FP WHERE CodP='P2'). Come prima cosa viene eseguita l'interrogazione più esterna ovvero SELECT NomeF FROM F WHERE CodF IN. Dopo, la SELECT più interna che permette di ottenere i nomi dei fornitori aventi quei codici ottenuti dalla prima SELECT. L'interrogazione avviene in un solo passaggio. L'interrogazione è sintatticamente errata. Come prima cosa viene eseguita l'interrogazione nidificata ovvero SELECT CodF FROM FP WHERE CodP='P2’. Dopo, la SELECT più esterna che permette di ottenere i nomi dei fornitori aventi quei codici ottenuti dalla prima SELECT. L'organizzazione ad array nelle strutture sequenziali delle tuple nei file di un DBMS sono utilizzate?. Si, sempre. Quasi mai. Nessuna delle risposte indicate. No, mai. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F WHERE CodF NOT IN (SELECT CodF FROM FP WHERE CodP='P2')?. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2, ma quello CodF. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che forniscono il prodotto P2. Nessuna delle risposte indicate. Cosa permette di fare il costruttore di TUPLE e quando si deve utilizzare?. Il costruttore di TUPLE, è un'istruzione SELECT contenuta all'interno di un'altra interrogazione e permette di suddividere un problema complesso in sottoproblemi più semplicipermette. Il costruttore di TUPLE è un'istruzione SELECT che permette di definire la struttura temporanea di una tupla. Nessuna delle risposte indicate. Il costruttore di TUPLE, permette di definire la struttura temporanea di una tupla elencando gli attributi che ne fanno parte tra () (NomeAttributo1 , NomeAttributo2 , ...). Esso permette di effettuare un confronto con la query nidificata quando questa può coinvolgere più di un attributo. Cosa consente di fare l'operatore logico EXISTS e in quali contesti è possibile utilizzarlo?. L'operatore EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto (corrisponde al quantificatore esistenziale della logica). Questo operatore può essere in qualsiasi contesto. L'operatore EXITS non ammette parametri e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto. Questo operatore può essere in qualsiasi contesto. L'operatore EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato vuoto. Questo operatore può essere usato in modo significativo solo quando si ha un passaggio di binding tra l’interrogazione esterna e quella nidificata. L'operatore EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto (corrisponde al quantificatore esistenziale della logica). Questo operatore può essere usato in modo significativo solo quando si ha un passaggio di binding tra l’interrogazione esterna e quella nidificata. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F WHERE EXISTS (SELECT * FROM FP WHERE CodP='P2' AND FP.CodF=F.CodF)?. Trovare il nome dei fornitori che forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2, ma quello CodF. Nessuna delle risposte indicate. Come posso essere organizzate le tuple nelle strutture sequenziali dei file di un DBMS?. organizzazione ordinale (o seriale), organizzazione ad array, organizzazione disordinata. organizzazione disordinata (o seriale), organizzazione ad albero, organizzazione ordianata. Nessuna delle risposte indicate. organizzazione disordinata (o seriale), organizzazione ad array, organizzazione ordianata. In cosa consiste l'organizzazione disordinata (o seriale) delle tuple nelle strutture sequenziali dei file di un DBMS?. in una organizzazione disordinata (o seriale), la sequenza delle tuple è indotta dal loro ordine di immissione. in una organizzazione disordinata (o seriale), la sequenza delle tuple dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo del file. in una organizzazione disordinata (o seriale), le tuple sono disposte come in un array, e la loro posizione dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo di indice. Nessuna delle risposte indicate. In cosa consiste l'organizzazione ad array delle tuple nelle strutture sequenziali dei file di un DBMS?. in una organizzazione array, la sequenza delle tuple è indotta dal loro ordine di immissione. in una organizzazione ad array, le tuple sono disposte come in un array, e la loro posizione dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo di indice. in una organizzazione array, la sequenza delle tuple dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo del file. Nessuna delle risposte indicate. In cosa consiste l'organizzazione sequenziale ordinata delle tuple nelle strutture sequenziali dei file di un DBMS?. in una organizzazione in una organizzazione sequenziale ordinata, la sequenza delle tuple dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo del file, la sequenza delle tuple è indotta dal loro ordine di immissione. Nessuna delle risposte indicate. in una organizzazione sequenziale ordinata, le tuple sono disposte come in un array, e la loro posizione dipende dal valore assunto in ciascuna tupla da un campo di indice. L’organizzazione sequenziale ordinata prevede la memorizzazione dei record secondo un ordinamento fisico coerente con l’ordinamento di un campo (per esempio, la matricola) detto chiave. Dove sono molto efficienti le strutture sequenziali dei file di un DBMS organizzate in modo disordinato ( o seriale)?. Nelle operazioni di eliminazione, ma no nelle operazioni di inserimento e modifica. Nelle operazioni di ricerca. Nelle operazioni di inserimento, modifica e eliminazione. Nelle operazioni di modifica e eliminazione, ma no di inserimento. Quando è possibile utilizzare l'organizzazione ad array nelle strutture sequenziali delle tuple nei file di un DBMS?. Sempre. Nessuna delle risposte indicate. Un’organizzazione sequenziale ad array è possibile solo quando le tuple di una tabella sono di dimensione fissa. Mai. Nell'ambito dell'utilizzo dell'interfaccia EntityManager di JPA, che significato ha il metodo public void refresh(Object entity)?. Rende persistente un'istanza di entità nel database. Trova un'istanza di entità tramite la sua chiave primaria. Allinea lo stato di un oggetto in memoria centrale con il contenuto della tupla corrispondente nella base di dati. Rimuove un'istanza di entità dal database. 57. Nell'ambito delle regole aziendali, che permettono di descrivere le proprietà di un'applicazione, cosa permettono di esplicitare le "Regole di derivazione dei dati" ?. Tutte le alternative sono corrette. Permettono la descrizione dei vincoli di integrità dei dati che non sempre possono essere indicati esplicitamente in uno schema E-R e che qui si possono invece descrivere in linguaggio naturale. Permettono la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, ovvero la definizione precisa di un’entità, di un attributo o di una relazione del modello E-R. Permettono di esplicitare che un concetto dello schema può essere ottenuto (mediante inferenza o calcolo aritmetico) da altri concetti dello schema. Attraverso quale istruzione deve avvenire l'esecuzione di una query di interrogazione, secondo lo standard JDBC?. rs = executeQuery(String istruzioneSQL);. rs = executeUpadte(String istruzioneSQL);. ResultSet rs = stmt.executeQuery(String istruzioneSQL);. ResultSet rs = executeUpadte(String istruzioneSQL);. Nell'ambito dell'utilizzo dell'interfaccia EntityManager di JPA, che significato ha il metodo public void remove(Object entity)?. Trova un'istanza di entità tramite la sua chiave primaria. Rimuove un'istanza di entità dal database. Rende persistente un'istanza di entità nel database. Allinea lo stato di un oggetto in memoria centrale con il contenuto della tupla corrispondente nella base di dati. Nell'ambito dell'utilizzo dell'interfaccia EntityManager di JPA, che significato ha il metodo public void persist(Object entity)?. Rende persistente un'istanza di entità nel database. Allinea lo stato di un oggetto in memoria centrale con il contenuto della tupla corrispondente nella base di dati. Trova un'istanza di entità tramite la sua chiave primaria. Rimuove un'istanza di entità dal database. Nell'ambito dell'utilizzo dell'interfaccia EntityManager di JPA, che significato ha il metodo public <T> T find(Class<T> entityClass, Object primaryKey)?. Rimuove un'istanza di entità dal database. Trova un'istanza di entità tramite la sua chiave primaria. Rende persistente un'istanza di entità nel database. Allinea lo stato di un oggetto in memoria centrale con il contenuto della tupla corrispondente nella base di dati. Se il metodo next() per scorre le tuple di un RecordSet, secondo lo standard JDBC, non dovesse più trovarne, cosa restituisce?. true. 0. false. 1. Nell'ambito delle strutture ad albero dei file dei DBMS, cosa si intende per indice primario?. Entrambe le definizioni sono corrette. E' un indice che contiene al suo interno i dati, oppure è realizzato su un file ordinato sullo stesso campo su cui è definito l’indice stesso. Esso garantisce non solo un accesso in base alla chiave, ma contiene anche i record fisici necessari per memorizzare i dati o comunque ne vincola l’allocazione. Nessuna delle risposte indicate. Dato un file f con un campo chiave k, un indice primario è un altro file, in cui ciascun record è logicamente composto di due campi, uno contenente un valore della chiave k del file f e l'altro contenente l’indirizzo o gli indirizzi fisici dei record di f che hanno quel valore di chiave. 03. Nell'ambito delle strutture ad albero dei file dei DBMS, cosa si intende per indice secondario?. Nessuna delle risposte indicate. E' un indice che contiene al suo interno i dati, oppure è realizzato su un file ordinato sullo stesso campo su cui è definito l’indice stesso. Esso garantisce non solo un accesso in base alla chiave, ma contiene anche i record fisici necessari per memorizzare i dati o comunque ne vincola l’allocazione. Dato un file f con un campo chiave k, un indice secondario è un altro file, in cui ciascun record è logicamente composto di due campi, uno contenente un valore della chiave k del file f e l'altro contenente l’indirizzo o gli indirizzi fisici dei record di f che hanno quel valore di chiave. Entrambe le definizioni sono corrette. Un file quanti indici primari può contenere?. Nessuna delle risposte indicate. Un numero indeterminato, anche sugli stessi campi. Un numero indeterminato, su campi diversi. Uno ed uno solo. Un file quanti indici secondari può contenere?. Nessuna delle risposte indicate. Uno ed uno solo. Un numero indeterminato, anche sugli stessi campi. Un numero indeterminato, su campi diversi. Che tipo di oggetto restituisce l'invocazione del metodo stmt.executeUpdate(String istruzioneSQL), dove stmt è un oggetto di tipo Statement, secondo lo standard JDBC?. un oggetto di tipo Connection. un oggetto di tipo ResultSet che rappresenta il risultato l'esecuzione dell'istruzione SQL specificata come oggetto di tipo String passato come parametro. un intero che rappresenta il numero di righe coivolte nella query di aggiornamento specificata come oggetto di tipo String passato come parametro. un oggetto di tipo Statement. Qual è il corretto ordine con il quale deve essere invocato il metodo close() affinchè vengano rilasciate le risorse, secondo lo standard JDBC?. 1)la Connection , 2) la Statement, 3) il RecordSet. 1) il RecordSet, 2) la Statement, 3) la Connection. 1)la Statement, 2) il RecordSet , 3) la Connection. Nessuna delle risposte indicate. Attraverso quale istruzione deve avvenire l'esecuzione di una query di aggiornamento, secondo lo standard JDBC?. updatedRows = executeUpadte(String istruzioneSQL);. rs = executeUpadte(String istruzioneSQL);. int updatedRows = stmt.executeUpadte(String istruzioneSQL);. ResultSet rs = executeUpadte(String istruzioneSQL);. Con quale metodo ci si sposta tra le tuple di un RecordSet, secondo lo standard JDBC?. rs.succ(). rs.prossimo(). rs.next(). rs.following(). Lo standard JDBC, obbliga il programmatore alla gestione delle eccezioni?. Assolutamente no. Si. è lasciata alla discrezione del programmatore. Nessuna delle risposte indicate. Con quali metodi dello standard JDBC, è possibile accedere ai singoli campi di record (o attraverso il nome o l’indice del campo) e prelevarne i valori corrispondenti?. Si utilizzano i metodi getXXX() o setXXX, dove XXX rappresenta tutti i tipi supportati da Java e quindi questi possono diventare: getInt, getFloat, getDouble, getString, getBoolean, getTime, getDate, etc…ovvero setInt, setFloat, setDouble, setString, setBoolean, setTime, setDate, etc…. Si utilizzano i metodi getXXX(), dove XXX rappresenta tutti i tipi supportati da Java e quindi questi possono diventare: getInt, getFloat, getDouble, getString, getBoolean, getTime, getDate, etc…. Si utilizzano i metodi setXXX(), dove XXX rappresenta tutti i tipi supportati da Java e quindi questi possono diventare: setInt, setFloat, setDouble, setString, setBoolean, setTime, setDate, etc…. Nessuna delle risposte indicate. I metodi di tipo getXXX, che consentono di accedere ai singoli campi di record e prelevarne i valori corrispondenti, cosa accettano come parametri?. Nessuna delle risposte indicate. un tipo int che rappresenti la posizione del campo del record. un oggetto di tipo String che rappresenti il nome del campo del record o un tipo int che rappresenti la posizione del campo del record. un oggetto di tipo String che rappresenti il nome del campo del record. Cosa sono, secondo lo standard JDBC, le PreparedStatement?. Nessuna delle risposte indicate. Sono istruzioni del tutto identiche alle Statement. Sono istruzioni che che consentono di creare query SQL che prendono uno o più parametri di input in modo che possa essere agevole utilizzarla quando deve essere ripetuta più volte. Non esistono le PreparedStatement. Su quale oggetto si deve invocare il metodo PreparedStatement preparedStatement(String istruzioneSQL), che permette di creare una istruzione preparata secondo lo standard JDBC?. Su un oggetto di tipo DriverManager. Su un oggetto di tipo Connection. Su oggetto di tipo ResultSet. Nessuna delle risposte indicate. Come si costruisce una query che faccia uso di una istruzione preparata?. Lasciando dei caratteri jolly "!" (placeholder ) dove si dovrà di volta in volta introdurre un parametro diverso. Lasciando dei caratteri jolly "#" (placeholder ) dove si dovrà di volta in volta introdurre un parametro diverso. Lasciando dei caratteri jolly "?" (placeholder ) dove si dovrà di volta in volta introdurre un parametro diverso. Lasciando dei caratteri jolly "-" (placeholder ) dove si dovrà di volta in volta introdurre un parametro diverso. Quali sono i metodi della classe PreparedStatement che consentono di impostare i placeholder nelle istruzioni preparate?. Per settare tali placeholder utilizziamo i metodi del tipo getXXX() dove XXX indica il tipo del valore che deve essere inserito. Per settare tali placeholder utilizziamo i metodi del tipo setXXX() dove XXX indica il tipo del valore che deve essere inserito. Nessuna delle risposte indicate. Per settare tali placeholder utilizziamo i metodi del tipo setXXX() o getXXX() dove XXX indica il tipo del valore che deve essere inserito. Qual è la funzione del seguente snippet di codice in linguaggio Java: PreparedStatement pstmt=conn.prepareStatement(“UPDATE P SET Colore=? WHERE CodP=?”); pstmt.setString(1,”RossoElettrico”); pstmt.setString(2,”P1”); pstmt.executeUpdate();. Consente, attraverso una istruzione preparata, di eseguire un UPDATE del record della tabella P il cui campo CodP sia P1, impostando il campo Colore a RossoElettrico. Nessuna delle risposte indicate. Consente, attraverso una istruzione Statement, di eseguire un UPDATE del record della tabella P il cui campo CodP sia P1, impostando il campo Colore a RossoElettrico. Consente, attraverso una istruzione preparata, di eseguire un UPDATE del record della tabella P il cui campo Colore sia RossoElettrico, impostando il campo CodP a P1. Nelle organizzazione delle tuple dei file di un DBMS, a cosa ci si riferiscce quando si parla di strutture secondarie?. Le strutture secondarie sono quelle che contengono i dati. Le strutture secondarie sono quelle che favoriscono gli accessi ai dati senza peraltro contenere i dati stessi. Nessuna delle risposte indicate. Le strutture secondarie sono quelle che contengono sia i dati, sia le chiavi per accedervi. Quali tra i seguenti è la sequenza corretta dei passi del workflow tipico di utilizzo di JPA?. Un’applicazione che vuole accedere a una fonte dati con JPA deve: 1) istanziare EntityManager; 2) utilizzare i metodi di EntityManager per: crea istanze di entità, trovare istanze di entità, manipolare entità e relazioni; effettuare la persistenza delle modifiche; 3) rilasciare le risorse impegnate. Un’applicazione che vuole accedere a una fonte dati con JPA deve: 1) utilizzare i metodi di EntityManager per: crea istanze di entità, trovare istanze di entità, manipolare entità e relazioni; effettuare la persistenza delle modifiche; 2) rilasciare le risorse impegnate. Nessuna delle risposte indicate. Un’applicazione che vuole accedere a una fonte dati con JPA deve: 1) istanziare EntityManager; 2) utilizzare i metodi di EntityManager per: crea istanze di entità, trovare istanze di entità, manipolare entità e relazioni; effettuare la persistenza delle modifiche. Nell'ambito delle strutture ad albero dei file dei DBMS, cos si intende per indice?. Nessuna delle risposte indicate. Non esiste in concetto di indice nelle strutture ad albero. In pratica possiamo dire che un indice I di un file f è una hashmap, a due campi: chiave e indirizzo (dei record di f o dei relativi blocchi), ordinato secondo i valori della chiave. Un indice è una struttura ausiliaria per l'accesso (efficiente) ai record di un file sulla base dei valori di un campo (o di una "concatenazione di campi") detto chiave (o, meglio, pseudochiave. In pratica possiamo dire che un indice I di un file f è un altro file, con record a due campi: chiave e indirizzo (dei record di f o dei relativi blocchi), ordinato secondo i valori della chiave. Nelle organizzazione delle tuple dei file di un DBMS, a cosa ci si riferiscce quando si parla di strutture primarie?. Nessuna delle risposte indicate. Le strutture primarie sono quelle che contengono sia i dati, sia le chiavi per accedervi. Le strutture primarie sono quelle che favoriscono gli accessi ai dati senza peraltro contenere i dati stessi. Le strutture primarie sono quelle che contengono i dati. Dopo avere eseguito le istruzioni, secondo lo standard JDBC, quali delle seguenti risorse devono essere rilasciate?. 1) la Statement, 2) la Connection. 1) il DriverManager, 2) la Statement, 3) la Connection. 1) il RecordSet, 2) la Statement. 1) il RecordSet, 2) la Statement, 3) la Connection. Si consideri la seguente gerarchia di entità in cui PERSONA è l'entità padre e UOMO e DONNA sono le figlie. Se si vuol modellare il concetto di LAVORATORE con una enità, sia per UOMO che per DONNA, questa da chi dovrebbe derivare?. Tutte le alternative sono corrette. Da PERSONA. Da UOMO. Da DONNA. . Quale, tra i seguenti, è lo snippet di codice Java che permette di creare un'istanza di EntityManager associata ad una Persistence Unit di nome EmployeeUnit?. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory("EmployeeUnit");. Nessuna delle risposte indicate. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory("EmployeeUnit"); EntityManager em = emf.createEntityManager();. EntityManager em = EntityManager.createEntityManager("EmployeeUnit");. Quale, tra i seguenti, è lo snippet di codice Java che permette di creare un'istanza di una classe POJO associata all'Entity di JPA con chiave pari a 1 e nome "John Doe"?. Employee emp = new Employee(1, "John Doe”). Employee emp = new Employee("John Doe”). Employee emp = new Employee(ID, "John Doe”). Employee emp = new Employee(1, "John Doe"); em.persist(emp);. Attraverso la seguente istruzione: Employee emp = new Employee(1, "John Doe”), l'oggetto emp entrata in quale stato del ciclo di vita delle entità di JPA?. NEW. MANAGED. DETACHED. REMOVED. Attraverso la seguente sequenza di istruzione: Employee emp = new Employee(1, "John Doe"); em.persist(emp); l'oggetto emp entrata in quale stato del ciclo di vita delle entità di JPA (N.B. em è una istanza di EntityManager)?. REMOVED. MANAGED. DETACHED. NEW. Attraverso la seguente sequenza di istruzione: Employee emp = new Employee(1, "John Doe"); em.persist(emp); em.remove(emp); l'oggetto emp entrata in quale stato del ciclo di vita delle entità di JPA (N.B. em è una istanza di EntityManager)?. MANAGED. REMOVED. DETACHED. NEW. Attraverso la seguente sequenza di istruzione: Employee emp = new Employee(1, "John Doe"); em.persist(emp); em.remove(emp);em.flush(); l'oggetto emp entrata in quale stato del ciclo di vita delle entità di JPA (N.B. em è una istanza di EntityManager)?. MANAGED. REMOVED. DETACHED. NEW. Cos'è JPQL?. Il Java Packaging Query Language (JPQL) è un linguaggio di query orientato agli oggetti indipendente dalla piattaforma, definito come parte della specifica JPA che opera opera su tabelle, colonne e righe. Il Java Persistence Query Language (JPQL) è un linguaggio di query orientato agli oggetti indipendente dalla piattaforma, definito come parte della specifica JPA che opera opera su tabelle, colonne e righe. Il Java Packaging Query Language (JPQL) è un linguaggio di query orientato agli oggetti indipendente dalla piattaforma, definito come parte della specifica JPA che opera su classi e oggetti (entità). Il Java Persistence Query Language (JPQL) è un linguaggio di query orientato agli oggetti indipendente dalla piattaforma, definito come parte della specifica JPA che opera su classi e oggetti (entità). Cos'è nel modello relazionale il concetto di vincolo di integrità?. Proprietà che deve essere soddisfatta dalle istanze che rappresentano informazioni scorrette per l'applicazione. Nessuna delle risposte indicate. Proprietà che non deve essere soddisfatta dalle istanze che rappresentano informazioni corrette per l'applicazione. Proprietà che deve essere soddisfatta dalle istanze che rappresentano informazioni corrette per l'applicazione. Come può essere visto un vincolo di integrità?. Ogni vincolo può essere visto come un predicato che associa a ogni istanza il valore vero o falso. Se il predicato assume il valore vero, allora diciamo che l’istanza soddisfa il vincolo. Ogni vincolo può essere visto come un predicato che associa a ogni istanza il solo valore vero. Se il predicato assume il valore vero, allora diciamo che l’istanza soddisfa il vincolo. Ogni vincolo può essere visto come un predicato che associa a ogni istanza il valore vero o falso. Se il predicato assume il valore falso, allora diciamo che l’istanza soddisfa il vincolo. Nessuna delle risposte indicate. Cos'è nel modello relazionale il concetto di vincolo di dominio?. Nessuna delle risposte indicate. Proprietà che non deve essere soddisfatta dalle istanze che rappresentano informazioni corrette per l'applicazione. Proprietà che esprime condizioni sul valore assunto da tutti gli attributi di una tupla. Proprietà che esprime condizioni sul valore assunto da un singolo attributo di una tupla. Cos'è nel modello relazionale il concetto di vincolo di tupla?. Proprietà che non deve essere soddisfatta dalle istanze che rappresentano informazioni corrette per l'applicazione. Nessuna delle risposte indicate. Proprietà che esprime condizioni sul valore assunto da singole tuple, in modo indipendente dalle altre tuple della relazione. Proprietà che esprime condizioni sul valore assunto da un singolo attributo di una tupla. Cos'è nel modello relazionale una chiave?. Una chiave è un solo attributo che identifica in modo univoco le n-uple di una relazione. Essa è una proprietà dello schema di una relazione. Una chiave è un insieme di attributi che identifica in modo univoco le n-uple di una relazione. Essa è una proprietà dello schema di una relazione. Tutte le alternative sono corrette. Una chiave è un insieme di attributi che identifica in modo univoco le n-uple di una relazione. Essa è una proprietà dell'istanza di una relazione. Qual è la definizione formale di chiave nel modello relazione?. Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r se la relazione r non contiene due n-uple distinte con gli stessi valori per K (univocità) ed inoltre K è minimale (cioè non esistono sottoinsiemi propri di K ancora univoci). Tutte le alternative sono corrette. Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r se la relazione r non contiene due n-uple distinte con gli stessi valori per K (univocità). Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r, se K è minimale (cioè non esistono sottoinsiemi propri di K ancora univoci). Quali vantaggi offrono le strutture ad albero (dette anche indici) dei file dei DBMS?. Le strutture ad albero, denominate indici, favoriscono l’accesso in base al valore di uno o più campi, consentendo accessi puntuali ma no accessi corrispondenti a intervalli di valori. Nessuna delle risposte indicate. Le strutture ad albero, denominate indici, favoriscono l’accesso in base al valore di uno o più campi, consentendo accessi corrispondenti a intervalli di valori, am no accessi puntuali. Le strutture ad albero, denominate indici, favoriscono l’accesso in base al valore di uno o più campi, consentendo sia accessi puntuali sia accessi corrispondenti a intervalli di valori. Nelle generalizzazioni, un attributo comune sia all'entità padre che a quelle figlie, a chi deve essere assegnato?. Alle entità figlie. All'entità padre. Ad entrambe. Tutte le alternative sono corrette. Può esistere un identificatore esterno su un’entità collegata ad una relazione con cardinalità diversa da (1,1)?. Si ma non è poi implementabile. Si. No. Non esiste l'identificatore esterno. La parte di Data Manipulation Language comprende i comandi per interrogare e modificare il contenuto della base di dati. Cosa permette di fare l'istruzione DELETE?. Modifica del contenuto di tuple in una tabella. Inserimento di nuove tuple in una tabella. Nessuna delle risposte indicate. Cancellazione di tuple da una tabella. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria e contestualmente chiavi esterne per F e P. Inoltre è presente la tabella FORNITURE_TOTALI (CodP, TotQta), che memorizza, per ogni prodotto la quantità totale. Quale tra le seguenti è la query corretta per popolare automaticamente la tabella FORNITURE_TOTALI?. INSERT INTO FORNITURE_TOTALI (CodP, TotQta) (SELECT CodP, SUM(Qta) FROM FP GROUP BY CodP). Nessuna delle risposte indicate, perché la sintassi è errata. INSERT INTO FORNITURE_TOTALI (CodP, TotQta) (CodP, SUM(Qta) ). INSERT INTO FORNITURE_TOTALI (CodP) (SELECT SUM(Qta) FROM FP ORDER BY CodP). Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria e contestualmente chiavi esterne per F e P. La seguente query: INSERT INTO FP (CodF, CodP, Qta) VALUES ('F20’, ’P20’, 1000), viene eseguita se nelle tabelle P ed F non sono presenti, rispettivamente, il prodotto con CodP pari a P20 e il fornitore con CodF pari a F20?. Si, anche se violerebbe il vincolo di integrità referenziale. Si. No, perché violerebbe il vincolo di integrità referenziale. No, la sintassi è errata. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: INSERT INTO P (CodP, Magazzino, Taglia) VALUES ('P8', 'Genova', 42)?. Inserisce il prodotto con CodP uguale a P8, Colore uguale a NULL, Taglia uguale a 42 e Magazzino uguale a Genova. Inserisce il prodotto con CodP uguale a P8, NomeP uguale NULL, Taglia uguale a 42 e Magazzino uguale a Genova. Nessuna delle risposte indicate, perché mancano alcuni campi della tabella. Inserisce il prodotto con CodP uguale a P8, NomeP uguale NULL, Colore uguale a NULL, Taglia uguale a 42 e Magazzino uguale a Genova. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: INSERT INTO P (CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) VALUES ('P7', 'Maglia', 'Viola',40,'Venezia')?. Inserire il prodotto con CodP uguale a Maglia, NomeP uguale a P7, Colore uguale a Viola, Taglia uguale a 40 e Magazzino uguale a Venezia. Inserisce il prodotto con CodP uguale a P7, NomeP uguale a Maglia, Colore uguale a Viola, Taglia uguale a 40 e Magazzino uguale a Venezia. Inserire il prodotto con CodP uguale a P7, NomeP uguale a Viola, Colore uguale a Maglia, Taglia uguale a 40 e Magazzino uguale a Venezia. Nessuna delle risposte indicate. Una relazione tra due entità può essere sempre rappresentata come una generalizzazione opportuna tra le due?. Non sempre. Si ma non è poi implementabile. Si. No. La parte di Data Manipulation Language comprende i comandi per interrogare e modificare il contenuto della base di dati. Cosa permette di fare l'istruzione UPDATE?. Cancellazione di tuple da una tabella. Modifica del contenuto di tuple in una tabella. Inserimento di nuove tuple in una tabella. Nessuna delle risposte indicate. La parte di Data Manipulation Language comprende i comandi per interrogare e modificare il contenuto della base di dati. Cosa permette di fare l'istruzione INSERT?. Inserimento di nuove tuple in una tabella. Modifica del contenuto di tuple in una tabella. Cancellazione di tuple da una tabella. Nessuna delle risposte indicate. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente interrogazione: SELECT NomeF FROM F WHERE NOT EXISTS (SELECT * FROM FP WHERE CodP='P2' AND FP.CodF=F.CodF)?. Nessuna delle risposte indicate. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che forniscono il prodotto P2. Trovare il nome dei fornitori che non forniscono il prodotto P2, ma quello CodF. Cosa consente di fare l'operatore logico NOT EXISTS e in quali contesti è possibile utilizzarlo?. L'operatore EXITS non ammette parametri e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto. Questo operatore può essere in qualsiasi contesto. L'operatore EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto (corrisponde al quantificatore esistenziale della logica). Questo operatore può essere usato in modo significativo solo quando si ha un passaggio di binding tra l’interrogazione esterna e quella nidificata. L'operatore NOT EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato vuoto. Questo operatore può essere usato in modo significativo solo quando si ha un passaggio di binding tra l’interrogazione esterna e quella nidificata. L'operatore EXITS ammette come parametro un’interrogazione nidificata e restituisce il valore vero solo se l’interrogazione fornisce un risultato non vuoto (corrisponde al quantificatore esistenziale della logica). Questo operatore può essere in qualsiasi contesto. In un giardino zoologico ci sono degli animali appartenenti a una specie e aventi una certa età; ogni specie è localizzata in un settore (avente un nome) dello zoo. Quale potrebbe essere il modello E-R?. Vengono identificate le entità ANIMALE, SPECIE e SETTORE. Tra ANIMALE e SPECIE, come peraltro indicato dal testo, esiste la relazione APPARTIENE con una molteplicità 1 a molti. Allo stesso modo tra SPECIE e SETTORE si deve prevedere una relazione che possiamo chiamare COLLOCAZIONE sempre con molteplicità 1 a molti. Il modello si completa con gli attributi delle entità che sono Nome per SETTORE e SPECIE ed Età per ANIMALE. Nessuna delle risposte indicate. Vengono identificate le entità ANIMALE, SPECIE e COLLOCAZIONE. Tra ANIMALE e SPECIE, come peraltro indicato dal testo, esiste la relazione APPARTIENE con una molteplicità 1 a molti. Allo stesso modo tra SPECIE e SETTORE si deve prevedere una relazione che possiamo chiamare SETTOTE sempre con molteplicità 1 a molti. Il modello si completa con gli attributi delle entità che sono Nome per SETTORE e SPECIE ed Età per ANIMALE. Vengono identificate le entità ANIMALE, COLLOCAZIONE e SETTORE. Tra ANIMALE e COLLOCAZIONE, come peraltro indicato dal testo, esiste la relazione APPARTIENE con una molteplicità 1 a molti. Allo stesso modo tra SPECIE e SETTORE si deve prevedere una relazione che possiamo chiamare SPECIE sempre con molteplicità 1 a molti. Il modello si completa con gli attributi delle entità che sono Nome per SETTORE e SPECIE ed Età per ANIMALE. Se una entità PERSONA possiede come solo attributi il Nome ed il Cognome, quali tra questi può essere utilizzato come identificatore?. Supponendo che non esistano due occorrenze di PERSONA con lo stesso Nome e Cognome, l'insieme di questi due attributi può essere usato come identificatore. Il solo Nome. Il solo Cognome. Il codifice fiscale. In un modello E-R in cui è presente una entità CITTA' con attributi Nome, Provincia e Regione, come è possibile introdurre una nuova entità PROVINCIA?. La nuova entità PROVINCIA deve essere messa in relazione APPARTIENE con l'entità CITTA' e si deve spostare l'attributo Regione nella nuova entità che dovrà anche avere un attributo Nome. Non si può introdurre questa nuova entità PROVINCIA. La nuova entità PROVINCIA deve essere messa in relazione APPARTIENE con l'entità CITTA'. Bisogna inserire una nuova entità RESIDENZA. Nel modello ER possono esservi cicli di relazioni?. Si. Si ma non è poi implementabile. No. Nessuna delle risposte indicate. 01. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: UPDATE P SET Colore = 'Giallo', Taglia=Taglia+2, Magazzino = NULL WHERE CodP='P1'?. La sintassi è errata. Aggiorna le caratteristiche del prodotto P1, assegnado Giallo al Colore, incrementa la Taglia di 2 e assegna NULL a Magazzino. Aggiorna le caratteristiche del prodotto P1, assegnado Giallo al Colore e assegna NULL a Magazzino. Aggiorna le caratteristiche del prodotto P1, assegnado Giallo al Colore, assegna a Taglia il valore Taglia+2 e assegna NULL a Magazzino. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: DELETE FROM F WHERE CodF='F1'?. Nessuna delle risposte indicate. Cancellazione di tutte le tuple corrispondenti al fornitore con CodF uguale a F1. Cancellazione della sola tupla corrispondente al fornitore con CodF uguale a F1. Cancellazione della tabella F. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria e contestualmente chiavi esterne per F e P. La seguente query: DELETE FROM F WHERE CodF='F1', che problematica può creare?. La sintassi è errata. Nessun problema. Se in P esistono prodotti che fanno riferimento ai fornitori cancellati, la base di dati perde la propria integrità. Se in FP esistono forniture che fanno riferimento ai fornitori cancellati, la base di dati perde la propria integrità. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria e contestualmente chiavi esterne per F e P. Se si volessero cancellare i fornitori con sede a Milano, quale sarebbe la successione corretta delle query di seguito indicate per non violare i vincoli di integrità referenziale?. DELETE FROM FP WHERE CodF NOT IN (SELECT CodF FROM F WHERE Sede='Milano’) e poi DELETE FROM F WHERE Sede='Milano’. DELETE FROM F WHERE Sede='Milano’ e poi DELETE FROM FP WHERE CodF IN (SELECT CodF FROM F WHERE Sede='Milano’). Nessuna delle risposte indicate. DELETE FROM FP WHERE CodF IN (SELECT CodF FROM F WHERE Sede='Milano’) e poi DELETE FROM F WHERE Sede='Milano’. Qual è il significato della seguente sintassi: UPDATE NomeTabella SET colonna = espressione {, colonna=espressione} [WHERE predicato]?. Nessuna delle risposte indicate. Permette di aggiornare uno o più attributi delle righe di NomeTabella che soddisfano l’eventuale predicato. Se il comando non presenta la clausola WHERE, come al solito si suppone che la condizione sia soddisfatta e si esegue la modifica su tutte le righe. Permette di aggiornare un solo attributo delle righe di NomeTabella che soddisfano l’eventuale predicato. Se il comando non presenta la clausola WHERE, come al solito si suppone che la condizione sia soddisfatta e si esegue la modifica su tutte le righe. Permette di aggiornare uno o più attributi delle righe di NomeTabella. A prescindere dalla presenza della clausola WHERE, la modifica viene appalicata su tutte le righe. Quali sono le caratteristiche principali delle struttire ad albero dinamche dei file dei DBMS, debominate B tree?. I nodi foglia sono collegate in un array e sono strutture ottime per le ricerche su intervalli. I nodi foglia sono collegate in una lista e sono strutture ottime per le ricerche su intervalli. Nessuna delle risposte indicate. I nodi foglia non sono collegati in una lista ed inoltre, i nodi intermedi possono avere puntatori direttamente ai dati. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: UPDATE FP SET Qta = 10 WHERE CodF IN (SELECT CodF FROM F WHERE Sede='Milano')?. Aggiorna a 10 la quantità fornita per tutti i fornitori di Milano. Aggiorna la quantità fornita per tutti i fornitori di Milano. La sintassi è errata. Aggiorna la sede di tutti i fornitori con il valore Milano. Quali sono le caratteristiche principali delle struttire ad albero dinamche dei file dei DBMS, debominate B+ tree?. Nessuna delle risposte indicate. I nodi foglia sono collegate in una lista e sono strutture ottime per le ricerche su intervalli. I nodi foglia sono collegate in un array e sono strutture ottime per le ricerche su intervalli. I nodi foglia non sono collegati in una lista ed inoltre, i nodi intermedi possono avere puntatori direttamente ai dati. Qual è il significato della seguente sintassi: DELETE FROM NomeTabella [WHERE predicato]?. Nessuna delle risposte indicate. Cancellazione dalla tabella NomeTabella di tutte le tuple che soddisfano il predicato. Cancellazione dalla tabella NomeTabella di tutte le tuple. Cancellazione della tabella NomeTabella. Quali tra le seguenti è l'istruzione SQL per creare un indice?. CREATE INDEX. FORM INDEX. BEGIN INDEX. INIT INDEX. Quali tra le seguenti è l'istruzione SQL per cancellare un indice?. DROP INDEX. REMOVE INDEX. CANC INDEX. DELETE INDEX. Sia F (tabella Fornitori) una tabella così definita: F(CodF, NomeF, Nsoci, Sede) dove CodF è chiave primaria. Sia P (tabella Prodotti) una tabella così definita: P(CodP, NomeP, Colore, Taglia, Magazzino) dove CodP è chiave primaria. Sia FP (tabella di relazione tra la tabella F e la tabella P) così definita: FP(CodF, CodP, Qta) dove la coppia CodF e CodP sono chiave primaria. Qual è il risultato della seguente query: DELETE FROM FP?. Cancellazione di tutte le tuple della tabella FP. Nessuna delle risposte indicate. Cancellazione di tutte le tuple della tabella FP con recod orfani. Cancellazione della tabella FP. Quale tra le seguenti potrebbe essere il modello relazionale di una entità FORNITORI che ha attributi CodiceFornitore(identificatore), Nome, CodiceFiscale e Indirizzo. (Nelle risposte l'identificatore è indicato tra doppie virgolette). FORNITORI ("CodiceFornitore", CodiceFiscale, Nome, Indirizzo). FORNITORI (CodiceFornitore, "CodiceFiscale", Nome, Indirizzo). Nessuna delle risposte indicate. FORNITORI (CodiceFornitore, CodiceFiscale, Nome, Indirizzo). Quale tra le seguenti potrebbe essere il modello relazionale di una entità CLIENTE con attributi CodiceCliente, Nome, Indirizzo con identificatore in CodiceCliente che è messo in relazione molti a 1 con l’entità PIANTE (attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino) per il tramite della relazione ACQUISTANO che abbia come attributo la quantità acquistata. (Nelle risposte l'identificatore è indicato tra doppie virgolette). CLIENTI ("CodiceCliente", TipoCliente, Nome, Indirizzo); PIANTE (CodicePianta, "NomeLatino", NomeComune, Giardino, Esotica); ACQUISTANO ("NomeLatino", "CodiceCliente", Quantità). CLIENTI ("CodiceCliente", TipoCliente, Nome, Indirizzo); PIANTE ("CodicePianta", NomeLatino, NomeComune, Giardino, Esotica); ACQUISTANO ("CodicePianta", "CodiceCliente", Quantità). CLIENTI ("CodiceCliente", TipoCliente, Nome, Indirizzo); PIANTE (CodicePianta, "NomeLatino", NomeComune, Giardino, Esotica); ACQUISTANO ("CodicePianta", "CodiceCliente", Quantità). Nessuna delle risposte indicate. 15. Quale tra le seguenti potrebbe essere il modello relazionale di una entità FORNITORI che ha attributi CodiceFornitore(identificatore), Nome, CodiceFiscale e Indirizzo che è messo in relazione molti a 1 con l’entità PIANTE (attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino) per il tramite della relazione FORNISCONO. (Nelle risposte l'identificatore è indicato tra doppie virgolette). PIANTE ("CodicePianta", NomeLatino, NomeComune, Giardino, Esotica); FORNITORI ("CodiceFornitore", CodiceFiscale, Nome, Indirizzo). PIANTE ("CodicePianta", NomeLatino, NomeComune, Giardino, Esotica, CodiceFornitore); FORNITORI ("CodiceFornitore", CodiceFiscale, Nome, Indirizzo). Nessuna delle risposte indicate. PIANTE (CodicePianta, "NomeLatino", NomeComune, Giardino, Esotica, CodiceFornitore); FORNITORI ("CodiceFornitore", CodiceFiscale, Nome, Indirizzo). L'ordine in cui compaiono gli attributi nella definizione di un indice in SQL è importante?. L’ordine in cui compaiono gli attributi nella lista non è importante: le chiavi dell’indice vengono infatti ordinate a caso. L’ordine in cui compaiono gli attributi nella lista è importante: le chiavi dell’indice vengono infatti ordinate prima in base ai valori del primo attributo della lista, poi, a pari valore del primo attributo, si usano i valori del terzo attributo, e così in sequenza fino all’ultimo attributo. L’ordine in cui compaiono gli attributi nella lista è importante: le chiavi dell’indice vengono infatti ordinate prima in base ai valori del primo attributo della lista, poi, a pari valore del primo attributo, si usano i valori dei secondo attributo, e così in sequenza fino all’ultimo attributo. Nessuna delle risposte indicate. Quale tra le seguenti potrebbe essere il modello relazionale di una entità PIANTE con gli attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino. E dove CodicePianta è l'identificatore. (Nelle risposte l'identificatore è indicato tra doppie virgolette). PIANTE (CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Giardino, Esotica). PIANTE (CodicePianta, "NomeLatino", NomeComune, Giardino, Esotica). PIANTE ("CodicePianta", NomeLatino, NomeComune, Giardino, Esotica). Nessuna delle risposte indicate. Si vuole rappresentare una base dati per la gestione della vendita all’ingrosso di piante, tenendo conto delle seguenti informazioni: i fornitori sono identificati attraverso un codice fornitore; per ciascun fornitore sono inoltre noti il nome, il codice fiscale e l’indirizzo. Il fornitore può fornire diverse specie di piante. Tuttavia le piante della stessa specie sono acquistate sempre da uno stesso fornitore. Quali tra le seguenti potrebbe essere un modello E-R corretto?. Tutte le alternative sono corrette. L’entità FORNITORI ha attributi CodiceFornitore(identificatore), Nome, CodiceFiscale e Indirizzo ed è messo in relazione molti a molti con l’entità PIANTE per il tramite della relazione FORNISCONO. L’entità FORNITORI ha attributi CodiceFornitore(identificatore), Nome, CodiceFiscale e Indirizzo ed è messo in relazione molti a 1 con l’entità PIANTE per il tramite della relazione FORNISCONO. L’entità FORNITORI ha attributi CodiceFisclae(identificatore), Nome, CodiceFortinotre e Indirizzo ed è messo in relazione molti a 1 con l’entità PIANTE per il tramite della relazione FORNISCONO. Si vuole rappresentare una base dati per la gestione della vendita all’ingrosso di piante, tenendo conto delle seguenti informazioni: i clienti sono identificati attraverso un codice cliente e sono costituiti da privati e da rivendite. Per ciascun privato sono noti il codice fiscale, il nome e l’indirizzo della persona, mentre per ogni rivendita sono noti la partita iva, il nome e l’indirizzo della rivendita. Quali tra le seguenti potrebbe essere un modello E-R corretto?. Tutte le alternative sono corrette. Si introduce l’entità CLIENTE con attributi CodiceCliente, Nome, Indirizzo con identificatore in CodiceCliente. I PRIVATI e i RIVENDITE vengono modellati con due entità specializzate dell’entità CLIENTE, la prima caratterizzata dall’attributo CodiceFiscale, la seconda P.IVA. Si introduce l’entità PRIVATI con attributi CodiceCliente, Nome, Indirizzo con identificatore in CodiceCliente. I CLIENTI e i RIVENDITE vengono modellati con due entità specializzate dell’entità PRIVATI, la prima caratterizzata dall’attributo CodiceFiscale, la seconda P.IVA. Si introduce l’entità RIVENDITE con attributi CodiceCliente, Nome, Indirizzo con identificatore in CodiceCliente. I PRIVATI e i CLIENTI vengono modellati con due entità specializzate dell’entità RIVENDITE, la prima caratterizzata dall’attributo CodiceFiscale, la seconda P.IVA. Si vuole rappresentare una base dati per la gestione della vendita all’ingrosso di piante, tenendo conto delle seguenti informazioni: Sono trattate diverse specie di piante. Per ciascuna specie sono noti sia il nome latino che il nome comune, ed un codice univoco attraverso cui la specie viene identificata. Per ciascuna specie è inoltre noto se sia tipicamente da giardino o da appartamento e se sia una specie esotica o no. Le piante possono essere verdi oppure fiorite. Nel caso di specie di piante fiorite, sono note tutte le colorazioni in cui ciascuna specie è disponibile. Quali tra le seguenti potrebbe essere un modello E-R corretto?. Tutte le alternative sono corrette. Si individua l’entità PIANTE con gli attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino. Tra questi l’attributo identificatore è, evidentemente, CodicePianta. Il concetto relativo alle piante fiorite si rappresenta con una generalizzazione verso una entità FIORITE che abbia come attributo Colorazioni con cardinalità N. Si individua l’entità FIORITE con gli attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino. Tra questi l’attributo identificatore è, evidentemente, CodicePianta. Il concetto relativo alle piante fiorite si rappresenta con una generalizzazione verso una entità PIANTE che abbia come attributo Colorazioni con cardinalità N. Si individua l’entità PIANTE con gli attributi CodicePianta, NomeLatino, NomeComune, Esotica e Giardino. Tra questi l’attributo identificatore è, evidentemente, NomeLatino. Il concetto relativo alle piante fiorite si rappresenta con una generalizzazione verso una entità FIORITE che abbia come attributo Colorazioni con cardinalità N. Cos'è una chiave esterna (o foreign key) di una relazione?. E' l’insieme di attributi X di S tale che X è chiave primaria in un'altra relazione R che viene detta relazione referenziata. La relazione S viene invece definiata referenziante. E' l’insieme di attributi X di S tale che X è chiave in un'altra relazione R che viene detta relazione referenziata. La relazione S viene invece definiata referenziante. E' l’insieme di attributi X di S tale che X è super chiave in un'altra relazione R che viene detta relazione referenziata. La relazione S viene invece definiata referenziante. E' l’insieme di attributi X di S tale che X è chiave primaria in un'altra relazione R che viene detta relazione referenziante. La relazione S viene invece definiata referenziata. Qual è la definizione formale di vincolo di integrità referenziale?. Date due relazioni R (relazione referenziata) ed S, che fa riferimento ad R mediante l’insieme di attributi X (relazione referenziante). Il vincolo di integritrà referenziali afferma che i valori assunti dall’insieme X di S possono non essere esclusivamente valori assunti effettivamente dalla chiave primaria di R. L’insieme di attributi X di S costituisce una chiave esterna (o foreign key) di S. Date due relazioni R (relazione referenziata) ed S, che fa riferimento ad R mediante l’insieme di attributi X (relazione referenziante). Il vincolo di integritrà referenziali afferma che i valori assunti dall’insieme X di S possono non essere esclusivamente valori assunti effettivamente dalla chiave di R. L’insieme di attributi X di S costituisce una chiave esterna (o foreign key) di S. Date due relazioni R (relazione referenziata) ed S, che fa riferimento ad R mediante l’insieme di attributi X (relazione referenziante). Il vincolo di integritrà referenziali afferma che i valori assunti dall’insieme X di S possono non essere esclusivamente valori assunti effettivamente dalla super chiave di R. L’insieme di attributi X di S costituisce una chiave esterna (o foreign key) di S. Date due relazioni R (relazione referenziata) ed S, che fa riferimento ad R mediante l’insieme di attributi X (relazione referenziante). Il vincolo di integritrà referenziali afferma che i valori assunti dall’insieme X di S possono essere esclusivamente valori assunti effettivamente dalla chiave primaria di R. L’insieme di attributi X di S costituisce una chiave esterna (o foreign key) di S. In cosa consiste il vincolo di integrità referenziale?. Il vincolo di integrità referenziale è un vincolo di integrità di tipo inter-relazionale ovvero una proprietà dei dati la quale, per essere soddisfatta, richiede che ogni valore di un attributo (colonna) di una relazione (tabella) esista come valore di un altro attributo in un'altra relazione. Nessuna delle risposte indicate. Non eiste un tale vincolo. Il vincolo di integrità referenziale è un vincolo di integrità di tipo inter-relazionale ovvero una proprietà dei dati la quale, per essere soddisfatta, richiede che ogni valore di una relazione (tabella) e dei suoi attributi (colonna) esista come valore di un altro attributo in un'altra relazione. Come vengono evidenziati in una relazione, gli insieme di attributi che costituiscono la chiave primaria?. Tutte le alternative sono corrette . Essi vengono spessp evidenziati mettendoli in corsivo. Essi vengono spesso evidenziati con una sottolineatura. Essi vengono spesso evidenziati mettendoli in grassetto. Se tra gli attributi di una relazione r, non è possibile individuare un insieme K che possa essere chiave primaria, com'è possibile procedere?. Nessuna delle risposte indicate. Non è possibile procedere in alcun modo. E' possibile introdurre un attributo aggiuntivo, un codice, probabilmente non significativo dal punto di vista dell'applicazione, che viene in qualche modo generato e attribuito a ciascuna tupla all’atto dell’inserimento. E' possibile introdurre un attributo aggiuntivo, un codice, che abbia le caratteristiche di una super chiave. Qual è la definizione formale di chiave primaria nel modello relazione?. Nessuna delle risposte indicate. Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r se la relazione r non contiene due n-uple distinte con gli stessi valori per K (univocità). Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r, se K è minimale (cioè non esistono sottoinsiemi propri di K ancora univoci). Un insieme K di attributi è chiave primaria di una relazione r, se K è una chiave che non ammette valori NULL. Qual è la definizione formale di super chiave nel modello relazione?. Tutte le alternative sono corrette. Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r se la relazione r non contiene due n-uple distinte con gli stessi valori per K (univocità) ed inoltre K è minimale (cioè non esistono sottoinsiemi propri di K ancora univoci). Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r, se K è minimale (cioè non esistono sottoinsiemi propri di K ancora univoci). Un insieme K di attributi è chiave di una relazione r se la relazione r non contiene due n-uple distinte con gli stessi valori per K (univocità). Qual è la sintassi corretta per creare un indice in SQL?. CREATE [UNIQUE] INDEX NomeIndice ON NomeTabella (ElencoAttributi). INIT [UNIQUE] INDEX NomeIndice ON NomeTabella (ElencoAttributi). BEGIN [UNIQUE] INDEX NomeIndice ON NomeTabella (ElencoAttributi). FORM [UNIQUE] INDEX NomeIndice ON NomeTabella (ElencoAttributi). Qual è il significato di questo snippet di codice Java: Class.forName("oracle.jdbc.driver.OracleDriver");. Il caricamento del driver di connessione ad un DBMS Oracle. Il caricamento del driver di connessione ad un DBMS Postgres. Nessuna delle risposte indicate. La connessione ad un DBMS Oracle. L’uso della parola UNIQUE nella definzione di un indice in SQL, cosa permette di specificare?. L’uso della parola UNIQUE, opzionale, specifica che nella tabella sono ammesse tuple che concordino su tutti gli attributi dell’indice (in altri termini, essa specifica che gli attributi in questione formano una superchiave per la tabella). L’uso della parola UNIQUE, opzionale, specifica che nella tabella non sono ammesse tuple che concordino su tutti gli attributi dell’indice (in altri termini, essa specifica che gli attributi in questione formano una superchiave per la tabella). L’uso della parola UNIQUE, obbligatoria, specifica che nella tabella non sono ammesse tuple che concordino su tutti gli attributi dell’indice (in altri termini, essa specifica che gli attributi in questione formano una superchiave per la tabella). Nessuna delle risposte indicate. Cos'è una Path Expression in JPQL?. Nessuna delle risposte indicate. Una path expression è una classe identificatrice seguita dall’operatore di navigazione “.” e da un campo persistente o un campo associazione, quest’ultimo può contenere un singolo oggetto o una collezione. Una path expression è una variabile identificatrice seguita dall’operatore di navigazione “.” e da un campo persistente o un campo associazione, quest’ultimo può contenere un singolo oggetto o una collezione. Il campo associazione che rappresenta associazioni uno a molti o molti a molti è tipo collection. Una path expression è una variabile identificatrice seguita dall’operatore di navigazione “-” e da un campo persistente o un campo associazione, quest’ultimo può contenere un singolo oggetto o una collezione. Il seguente snippet di codice Java: @NamedQuery( name = "findAllCategories", query = "SELECT c FROM Category c WHERE c.categoryName LIKE :categoryName "), si riferisce, nello standard JPQL, ad una dynamic query o ad una named query?. Entrambe. Named query. La sintassi è errata. Dinamic query. Sia data la seguente relazione: dipendete(CodD, Nome, Cognome, AataNascita, Residenza, SalarioMensile), dove CodD è chiave primaria. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per creare un indice sull'attributo Residenza?. CREATE INDEX IndiceResidenza ON DIPENDENTE (Residenza). INIT INDEX IndiceResidenza ON DIPENDENTE (Residenza). BEGIN INDEX IndiceResidenza ON DIPENDENTE (Residenza). FORM INDEX IndiceResidenza ON DIPENDENTE (Residenza). Cosa sono le Named queries di JPQL. Una Named query è una query definita passando le stringhe di query JPQL direttamente al metodo createQuery, vengono definte query denominata perché la stringa di query può essere creata dinamicamente in fase di esecuzione. Sono query create in modo alternativo, basate su oggetti Java che rappresentano elementi di query. Una Named query è una query definita staticamente con una stringa predefinita non modificabile. L'utilizzo di query denominate anziché query dinamiche può migliorare l'organizzazione del codice separando le stringhe di query JPQL dal codice Java. Impone inoltre l'uso di parametri anziché incorporare valori letterali in modo dinamico nella stringa di query e produce query più efficienti. Nessuna delle risposte indicate. Se Employee è una tabella con il campo id di tipo int, il campo name e il campo deg di tipo String ed il campo salary di tipo double, quale sarebbe la query corretta per estrarre tutti gli Employee usando una path expression di JPQL?. Nessuna delle risposte indicate. Select * from Employee. Select e from Employee. Select e from Employee e. Se Employee è una tabella con il campo id di tipo int, il campo name e il campo deg di tipo String ed il campo salary di tipo double, qual è il corretto snippet di codice Java che consente la stampa dei nomi in maiuscolo di Employee?. Nessuna delle risposte indicate. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); Query query = em.createQuery("Select UPPER(e.name) from Employee e"); List<String> list = query.getResultList(); for(String e:list) {System.out.println("Employee NAME :"+e);}. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); Query query = em.createQuery("Select UPPER(e.name) from Employee"); List<String> list = query.getResultList(); for(String e:list) {System.out.println("Employee NAME :"+e);}. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); Query query = em.createQuery("Select UPPER(name) from Employee"); List<String> list = query.getResultList(); for(String e:list) {System.out.println("Employee NAME :"+e);}. Se Employee è una tabella con il campo id di tipo int, il campo name e il campo deg di tipo String ed il campo salary di tipo double, quale sarebbe la query corretta per estrarre il nome in maiuscolo degli Employee usando una path expression di JPQL?. Select UPPER(e.name) from Employee. Select UPPER(name) from Employee. Select UPPER(e.name) from Employee e. Nessuna delle risposte indicate. Cosa sono le Dynamic queries di JPQL. Nessuna delle risposte indicate. Una Dynamic query è una query definita staticamente con una stringa predefinita non modificabile. L'utilizzo di query dinamiche anziché query nominative può migliorare l'organizzazione del codice separando le stringhe di query JPQL dal codice Java. Impone inoltre l'uso di parametri anziché incorporare valori letterali in modo statico nella stringa di query e produce query più efficienti. Sono query create in modo alternativo, basate su oggetti Java che rappresentano elementi di query. Una Dynamic query è una query definita passando le stringhe di query JPQL direttamente al metodo createQuery, vengono definte query dinamiche perché la stringa di query può essere creata dinamicamente in fase di esecuzione. Il risultato di una interrogazione effettuata in JPQL è?. Un insieme di Tuple. Una raccoltà di Entity di JPA. Un Recordset. Nessuna delle risposte indicate. Qual è il significato di questo snippet di codice Java: Connection conn=DriverManager.getConnection("jdbc:oracle:thin:@127.0.0.1:1521:xe",“bdati”,“passbdati");. La creazione dell'oggetto conn di tipo Connection che rappresenta la connessione ad un DBMS Oracle con password uguale a "jdbc:oracle:thin:@127.0.0.1:1521:xe" e con username uguale a "bdati" e url pari a "passbdati". Nessuna delle risposte indicate. La creazione dell'oggetto conn di tipo Connection che rappresenta la connessione ad un DBMS Oracle con url uguale a "jdbc:oracle:thin:@127.0.0.1:1521:xe" e con username uguale a "bdati" e password pari a "passbdati". La creazione dell'oggetto conn di tipo Connection che rappresenta la connessione ad un DBMS Oracle con username uguale a "jdbc:oracle:thin:@127.0.0.1:1521:xe" e con url uguale a "bdati" e password pari a "passbdati". Quali sono i metodi utilizzati con JDBC per effettuare le richieste esplicite di commit e rollback?. commit(), void rollback(). void commit(), rollback(). void commit(), void rollback(). commit(), rollback(). Sia data la seguente relazione: dipendete(CodD, Nome, Cognome, AataNascita, Residenza, SalarioMensile), dove CodD è chiave primaria. Quali tra le seguenti è la sintassi corretta per cancellare l'indice sull'attributo Residenza?. DROP INDEX IndiceResidenza. DELETE INDEX IndiceResidenza. CANC INDEX IndiceResidenza. REMOVE INDEX IndiceResidenza. Nello standard JDBC, è necessario eseguire un commit esplicito per ogni istruzione SQL?. Si è necessario che ci pensi il programmatore. In JDBC non sono possibili la gestione delle transazioni. Nessuna delle risposte indicate. No, non è necessario in quanto le connessioni avvengono implicitamente in modalità auto-commit mode: cioè dopo l’esecuzione con successo di ogni istruzione SQL, è eseguito automaticamente commit. Qual è il significato di questo snippet di codice Java: Statement stmt = conn.createStatement(). La creazione dell'oggetto stmt di tipo PreparedStatement, che rappresenta l'oggetto istruzione che è possibile eseguire sul DBMS. La creazione dell'oggetto stmt di tipo Statement, che rappresenta l'oggetto istruzione che è possibile eseguire sul DBMS. Nessuna delle risposte indicate. La creazione dell'oggetto stmt, che rappresenta l'oggetto istruzione che è possibile eseguire sul DBMS. Qual è il significato di questo snippet di codice Java: ResultSet rs = stmt.executeQuery(query). La sintassi è errata. La creazione dell'oggetto rs di tipo ResultSet, che rappresenta il risultato dell'interrogazione lanciata sul DBMS e contenuta nell'oggetto di tipo Char query. Nessuna delle risposte indicate. La creazione dell'oggetto rs di tipo ResultSet, che rappresenta il risultato dell'interrogazione lanciata sul DBMS e contenuta nell'oggetto di tipo String query. Qual è il significato di questo snippet di codice Java: while (rs.next()) { System.out.println(rs.getString("CodF")+","+rs.getInt("NSoci"));}. Nessuna delle risposte indicate. Rappresenta il ciclo di lettura e quindi la stampa dei campi CodF e NSoci di tutte le tuple presenti nell'oggetto rs che rappresenta il risultato dell'interrogazione lanciata sul DBMS. Rappresenta il ciclo di lettura di tutte le tuple presenti nell'oggetto rs che rappresenta il risultato dell'interrogazione lanciata sul DBMS. La sintassi è errata. Come si deve operare in JDBC, per indicare in modo esplicito che sarà il programmatore a gestire le transazioni?. Nessuna delle risposte indicate. Per operare in modo esplicito con le transazioni è necessario disabilitare la modalità di default di autocommit della connessione, tramite il metodo setAutocommit() , che accetta come parametro di ingresso un valore booleano (false indica che autocommit è disabilitato): con setAutoCommit(false). Il metodo duale, getAutoCommit( ) permette di verificare Io stato corrente dell’opzione autocommit di una connessione. Per operare in modo esplicito con le transazioni è necessario disabilitare la modalità di default di autocommit della connessione, tramite il metodo getAutocommit() , che accetta come parametro di ingresso un valore booleano (false indica che autocommit è disabilitato): con getAutoCommit(false). Il metodo duale, setAutoCommit( ) permette di verificare Io stato corrente dell’opzione autocommit di una connessione. Non è necessario alcun intervento. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT CittàPart FROM volo WHERE CittàArr='Bologna' ORDER BY CittàPart. Le città da cui partono voli diretti a Bologna. La sintassi è errata. Le città da cui partono voli diretti a Bologna, ordinate alfabeticamente. Le città da cui partono voli diretti a Bologna, ordinate alfabeticamente in senso inverso. Quale interfaccia delle API Criteria si deve utilizzare per creare delle queries "tipizzate"?. TypedQuery. QueryTyped. Non è possibile creare queries tipizzate con le API Criteria. Query. Nei Class Diagram UML, come viene indicato un attributo o metodo con visibilità private?. con il simbolo "+". con il simbolo "#". con il simbolo "~". con il simbolo "-". Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT COUNT(*) FROM volo JOIN aeroporto on CittàArr=Città WHERE CittàPart='Napoli' AND Nazione<>'Italia' AND GiornoSett='Giovedì'. La sintassi è errata. Il numero di voli internazionali che partono il giovedì da Napoli. Il numero di voli nazionali che partono il giovedì da Napoli. Il numero di voli internazionali che partono il giovedì. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT CittàPart FROM aeroporto AS A1 JOIN volo ON CittaPart=A1.Città JOIN aeroporto AS A2 ON CittaArr=A2.Città WHERE A1.Nazione=A2.Nazione. Le città da cui partono voli nazionali e internazionali. La sintassi è errata. Le città da cui partono voli internazionali. Le città da cui partono voli nazionali. Cosa permette di definire questo snippet di codice Java: ParameterExpression<String> deptName = cb.parameter(String.class, "deptName");?. La sintassi è errata. Permette di creare un parametro, di nome String e di tipo deptName, in una query di API Criteria sull'oggetto cb di tipo CriteriaBuilder. Permette di creare un parametro, di nome deptName e di tipo String, in una query di API Criteria sull'oggetto cb di tipo CriteriaQuery. Permette di creare un parametro, di nome deptName e di tipo String, in una query di API Criteria sull'oggetto cb di tipo CriteriaBuilder. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT TipoAereo FROM volo WHERE CittàPart='Torino' I. tipi di aereo usati nei voli che partono da Torino. La sintassi è errata. I tipi di aereo usati nei voli che arrivano a Torino. I tipi di aereo usati nei voli che arrivano e partono da Torino. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT A1.Nazione, A2.Nazione FROM aeroporto AS A1 JOIN volo ON A1.Città=CittàArr JOIN aeroporto AS A2 ON A2.Città=CittàPart WHERE IdVolo='AZ274'. Le nazioni da cui parte e arriva il volo con codice AZ274. Le nazioni da cui arriva il volo con codice AZ274. La sintassi è errata. Le nazioni da cui parte il volo con codice AZ274. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT Città FROM aeroporto WHERE NumPiste IS NULL. Le città di tutti gli aeroporti. Le città con un aeroporto di cui non è noto il numero di piste. La sintassi è errata. Le città senza un aeroporto. Qual è il simbolo che identifica l'associazione di tipo generalizzazione nei Class Diagramm UML?. Una rombo annerito che parte dall’elemento specifico e punta verso quello più generale. Una freccia che parte dall’elemento generale e punta verso quello più specifico. Una rombo vuoto che parte dall’elemento specifico e punta verso quello più generale. Una freccia che parte dall’elemento specifico e punta verso quello più generale. Quali sono gli elementi caratterizzanti di una Associazione tra classi in UML?. eventuale direzione per distinguere meglio in verso della comunicazione; il ruolo: ne definisce un nome specifico per ogni ruolo che ha l’associazione con la classe. eventuale direzione per distinguere meglio in verso della comunicazione; la molteplicità: definisce il numero di istanze che prendono parte all'Associazione;. Nessuna delle risposte indicate. eventuale direzione per distinguere meglio in verso della comunicazione; la molteplicità: definisce il numero di istanze che prendono parte all'Associazione; il ruolo: ne definisce un nome specifico per ogni ruolo che ha l’associazione con la classe. Nei Class Diagram UML, come viene indicato un attributo o metodo con visibilità protected?. con il simbolo "-". con il simbolo "~". con il simbolo "#". con il simbolo "+". Nei Class Diagram UML, come viene indicato un attributo o metodo con visibilità public?. con il simbolo "+". con il simbolo "#". con il simbolo "-". con il simbolo "~". Cosa sono i Trigger?. I trigger permettono di velocizzare l'accesso alle tuple di un database. Non esiste il concetto di trigger. Il trigger rendere la base di dati in grado di reagire ad eventi definiti dall’amministratore tramite l’esecuzione di opportune azioni. Nessuna delle risposte indicate. Nei Class Diagram UML, che forma hanno le classi, quanti slot contengono e per quali elementi?. hanno la forma di rettangolo; contengono sino a due slot; ogni slot ospita: il nome della classe, l'elenco delle sue operazioni o metodi. Tutte le alternative sono corrette. hanno la forma di rettangolo; contengono sino a 2 slot; ogni slot ospita: il nome della classe, l'elenco dei suoi attributi o campi. hanno la forma di rettangolo; contengono sino a tre slot; ogni slot ospita: il nome della classe, l'elenco dei suoi attributi o campi, l'elenco delle sue operazioni o metodi. Cosa indica una Associazione di tipo Generalizzazione tra due classi nei Class Diagram UML?. Associazione tra classi che rappresenta la relazione «parte di» tra un aggregato e le sue parti. In cui le parti dipendono dal «tutto» e non possono esistere al di fuori di esso; es. le stanze e la casa. Il collegamento parte dall’elemento «parte di» e punta (a forma di rombo pieno) verso quello che aggrega. Associazione tra classi che rappresenta la relazione «parte di» tra un aggregato e le sue parti. In cui le parti esistono anche senza il tutto. Il collegamento parte dall’elemento «parte di» e punta (a forma di rombo vuoto) verso quello che è rappresenta il «tutto». Tutte le alternative sono corrette . Relazione tra una classe più generale e una che lo specifica. La freccia parte dall’elemento specifico e punta verso quello più generale. Implementa l’ereditarietà in UML. Cos'è nei Class Diagram UML, una classe di Associazione?. Definiscono delle proprietà che appartengono alla associazione e non alle classi coinvolte. Si tratta di una classe a tutti gli effetti, chiamata come relazione. Collegata alla relazione tramite una linea continua. Si tratta di una classe a tutti gli effetti, chiamata come relazione. Collegata alla relazione tramite una linea continua. non esistono Classi di Associazioni. Definiscono delle proprietà che appartengono alla associazione e non alle classi coinvolte. Si tratta di una classe a tutti gli effetti, chiamata come relazione. Collegata alla relazione tramite una linea tratteggiata. Possiede tutte le proprietà delle classi e quelle delle associazioni. In una definizione rigorosa del modello relazionale, ogni relazione ha almeno una superchiave?. Si, ma dipende. Si. Nessuna delle risposte indicate. No. In una definizione rigorosa del modello relazionale, può esistere una chiave che coinvolge tutti gli attributi?. Nessuna delle risposte indicate. No. Si. Si, ma dipende. In una definizione rigorosa del modello relazionale, una chiave pu`o essere sottoinsieme di un’altra chiave?. Si. No. Si, ma dipende. Nessuna delle risposte indicate. In una definizione rigorosa del modello relazionale, possono esistere attributi che non appartengono a nessuna chiave?. Nessuna delle risposte indicate. Si. Si, ma dipende. No. In una definizione rigorosa del modello relazionale, ogni attributo appartiene al massimo ad una chiave?. No. Si. Si, ma dipende. Nessuna delle risposte indicate. In una definizione rigorosa del modello relazionale, ogni relazione ha almeno una chiave?. Nessuna delle risposte indicate. Si, ma dipende. Si. No. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT COUNT(*), CittàPart FROM aeroporto AS A1 JOIN volo ON CittaPart=A1.Città JOIN aeroporto AS A2 ON CittaArr=A2.Città WHERE A1.Nazione='Italia' AND A2.Nazione<>'Italia' GROUP BY CittàPart. Il numero di voli nazionali che partono ogni settimana da città estere. Il numero di voli internazionali che partono ogni settimana da città estere. Il numero di voli internazionali che partono ogni settimana da città italiane. La sintassi è errata. Sia dato il seguente schema: aeroporto("Città", Nazione, NumPiste); volo("IdVolo", "GiornoSett", CittàPart, OraPart, CittàArr, OraArr, TipoAereo); aereo("TipoAereo", NumPasseggeri, QtaMerc), dove le chiavi primarie sono racchiuse tra doppie virgolette. Indicare qual è il risultato della seguente query: SELECT volo.TipoAereo, NumPasseggeri FROM volo AS LEFT JOIN aereo ON volo.TipoAereo=aereo.TipoAereo WHERE CittàPart='Torino'. I tipi di aereo e il corrispondente numero di passeggeri per i tipi di aereo usati nei voli che partono da Torino. La sintassi è errata. I tipi di aereo e il corrispondente numero di passeggeri per i tipi di aereo usati nei voli che partono da Torino. Se la descrizione dell'aereo non è disponibile, visualizza solamente il tipo. I tipi di aereo e il corrispondente numero di passeggeri per i tipi di aereo usati nei voli che arrivano e partono da Torino. Come viene definita una base di dati capace di reagire ad eventi definiti dall’amministratore tramite l’esecuzione di opportune azioni?. Nessuna delle risposte indicate. Una base di dati di questo tipo viene definita passiva ed essa dispone di un sottosistema integrato per definire e gestire regole di produzione (dette anche regole attive). Una base di dati di questo tipo viene definita dinamica ed essa dispone di un sottosistema integrato per definire e gestire regole di produzione (dette anche regole attive). Una base di dati di questo tipo viene definita attiva ed essa dispone di un sottosistema integrato per definire e gestire regole di produzione (dette anche regole attive). Qual è l'acronimo di JPA?. Java Persistence API. Java Passive API. Java Programming API. Java Persistence Application. Come si crea un parametro con l'API Criteria?. Per creare un parametro utilizzando l'API Criteria, è necessario creare un oggetto ParameterExpression. Non si posso creare queries paramteri con l'API Criteria. Per creare un parametro utilizzando l'API Criteria, è necessario creare un oggetto Parameter. Per creare un parametro utilizzando l'API Criteria, è necessario creare un oggetto ParameExpression. Qual è la sintassi corretta per creare una query con l'API Criteria del tutto simile alla seguente query di JPQL: SELECT p.number FROM Employee emp JOIN Phones p WHERE emp.name = "John Smith"?. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder(); CriteriaQuery<Employee> c=cb.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); Join<Employee, Phone> j = emp.join(Employee_.phones); c.select(j.get(Phone_.number)); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name),"John Smith"));. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaQuery<Employee> c=em.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); Join<Employee, Phone> j = emp.join(Employee_.phones); c.select(j.get(Phone_.number)); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name),"John Smith"));. CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder(); CriteriaQuery<Employee> c=cb.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); Join<Employee, Phone> j = emp.join(Employee_.phones); c.select(j.get(Phone_.number)); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name),"John Smith"));. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder();Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); Join<Employee, Phone> j = emp.join(Employee_.phones); c.select(j.get(Phone_.number)); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name),"John Smith")). Qual è la sintassi corretta per creare una query con l'API Criteria del tutto simile alla seguente query di JPQL: SELECT emp FROM Employee emp WHERE emp.name = "John Smith"?. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder(); CriteriaQuery<Employee> c=cb.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); c.select(emp); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name), "John Smith"));. CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder(); CriteriaQuery<Employee> c=cb.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); c.select(emp); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name), "John Smith"));. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaQuery<Employee> c=em.createQuery(Employee.class); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); c.select(emp); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name), "John Smith"));. EntityManagerFactory emf = Persistence.createEntityManagerFactory( "EmployeeUnit" ); EntityManager em = emf.createEntityManager(); CriteriaBuilder cb = em.getCriteriaBuilder(); Root<Employee> emp = c.from(Employee.class); c.select(emp); c.where(cb.equal(emp.get(Employee_.name), "John Smith"));. Qual è la corretta sequenza dei passaggi essenziali nella creazione di una query basata sull'API Criteria?. Nessuna delle risposte indicate. 1) Creazione di un'istanza di una classe CriteriaQuery contenente una query; 3) Esecuzione della query. 1) Creazione di un'istanza della classe CriteriaBuilder; 2) Utilizzo di questa istanza per creare un'istanza di una classe CriteriaQuery contenente una query; 3) Esecuzione della query. 1) Creazione di un'istanza della classe CriteriaBuilder; 2) Esecuzione della query. Cosa sono le API Criteria di JPA. Le API Criteria di JPA, permettono di definire le queries come una concatenazione di istanze di oggetti Java che rappresentano gli elementi delle queries stesse, mentre le queries JPQL sono definite come stringhe in un modo molto simile a SQL. Le API Criteria di JPA, permettono di definire le queries come stringhe in un modo molto simile a SQL, mentre le queries JPQL permettono di definire le queries come una concatenazione di istanze di oggetti Java che rappresentano gli elementi delle queries stesse. Nessuna delle risposte indicate. Sono queries equivalente a quelle JPQL. Quale paradigma seguono i trigger per essere attivati?. Il paradigma EVENTO-CONDIZIONE-AZIONE. Il paradigma ACCADIMENTO-CONDIZIONE-AZIONE. Il paradigma EVENTO-CONDIZIONE-SALTO. Il paradigma EVENTO-PRECONDIZIONE-AZIONE. Tra i concetti principali di JPA, cosa si intende per Persistence context?. L'interfaccia per interagire con un contesto di persistenza. L'insieme di tutti gli oggetti delle entità definite nell'unità di persistenza (analogo all’istanza del db). L'insieme di tutte le classi che sono mappate in modo persistente su un database (analogo allo schema del db). Una classe (JavaBean) che rappresenta un insieme di oggetti persistenti mappati su una tabella relazionale. Tra i concetti principali di JPA, cosa si intende per Persistence Unit?. L'insieme di tutti gli oggetti delle entità definite nell'unità di persistenza (analogo all’istanza del db). Una classe (JavaBean) che rappresenta un insieme di oggetti persistenti mappati su una tabella relazionale. L'interfaccia per interagire con un contesto di persistenza. L'insieme di tutte le classi che sono mappate in modo persistente su un database (analogo allo schema del db). Tra i concetti principali di JPA, cosa si intende per Entity?. Una classe (JavaBean) che rappresenta un insieme di oggetti persistenti mappati su una tabella relazionale. L'interfaccia per interagire con un contesto di persistenza. L'insieme di tutti gli oggetti delle entità definite nell'unità di persistenza (analogo all’istanza del db). L'insieme di tutte le classi che sono mappate in modo persistente su un database (analogo allo schema del db). Tra i concetti principali di JPA, cosa si intende per Entity manager?. L'interfaccia per interagire con un contesto di persistenza. L'insieme di tutti gli oggetti delle entità definite nell'unità di persistenza (analogo all’istanza del db). Una classe (JavaBean) che rappresenta un insieme di oggetti persistenti mappati su una tabella relazionale. L'insieme di tutte le classi che sono mappate in modo persistente su un database (analogo allo schema del db). Cos'è JPA?. JPA è la proposta del mondo Java per la mappatura relazionale degli oggetti. Ovvero implementa un sistema ORM. JPA è la proposta del mondo Java per la mappatura procedurale degli oggetti. Ovvero implementa un sistema ORM. Nessuna delle risposte indicate. JPA è equivalente a JDBC. Qual è l'acronimo di ORM?. Object Related Mapping. Operating Relational Mapping. Object Relational Modelling. Object Relational Mapping. Nella seguente sintassi dell’istruzione di creazione dei trigger è la seguente: CREATE TRIGGER NomeTrigger Modo Evento ON TabellaTarget [REFERENCING Referenza] [FOR EACH Livello] [WHEN Predicato SQL] StatementProceduraleSQL, la clausola opzionale Referenza, cosa consente di fare?. Nessuna delle risposte indicate. La clausola opzionale Referenza consente di introdurre dei nomi di variabili. Se il livello è ROW, le variabili si riferiscono alle tuple che subiscono la modifica, introdotte dalla clausola: OLD AS VarTuplaOld | NEW AS VarTuplaNew. La clausola opzionale Referenza consente di fare riferimento ad un'altra tabella. La clausola opzionale Referenza consente di introdurre dei nomi di variabili. Se il livello è STATEMENT, le variabili si riferiscono alle tuple che subiscono la modifica, introdotte dalla clausola: OLD AS VarTuplaOld | NEW AS VarTuplaNew. Nella seguente sintassi dell’istruzione di creazione dei trigger è la seguente: CREATE TRIGGER NomeTrigger Modo Evento ON TabellaTarget [REFERENCING Referenza] [FOR EACH Livello] [WHEN Predicato SQL] StatementProceduraleSQL, che valore può assumere Livello?. STATEMENT (primitiva). ROW (tupla). Nessuna delle risposte indicate. ROW (tupla) oppure STATEMENT (primitiva). Nella seguente sintassi dell’istruzione di creazione dei trigger è la seguente: CREATE TRIGGER NomeTrigger Modo Evento ON TabellaTarget [REFERENCING Referenza] [FOR EACH Livello] [WHEN Predicato SQL] StatementProceduraleSQL, che valore può assumere Evento?. INSERT o DELETE. INSERT o UPDATE. INSERT, DELETE, oppure UPDATE. DELETE o UPDATE. Nella seguente sintassi dell’istruzione di creazione dei trigger è la seguente: CREATE TRIGGER NomeTrigger Modo Evento ON TabellaTarget [REFERENCING Referenza] [FOR EACH Livello] [WHEN Predicato SQL] StatementProceduraleSQL, che valore può assumere Modo?. AFTER. BEFORE o AFTER. Nessuna delle risposte indicate. BEFORE. Nel paradigma EVENTO-CONDIZIONE-AZIONE sul quale si basa il funzionamento dei trigger, cos si intende per AZIONE?. AZIONE: Normalmente una modifica dello stato del database (INSERT, DELETE, UPDATE). Quando accade l’evento, il trigger è attivato. Tutte le alternative sono corrette. AZIONE: Una sequenza di update SQL o una procedura. Quando l’azione è eseguita anche il trigger è eseguito. AZIONE: Un predicato che identifica se l’azione del trigger deve essere eseguita. Quando la condizione viene valutata, il trigger è considerato. Nel paradigma EVENTO-CONDIZIONE-AZIONE sul quale si basa il funzionamento dei trigger, cos si intende per CONDIZIONE?. CONDIZIONE: Normalmente una modifica dello stato del database (INSERT, DELETE, UPDATE). Quando accade l’evento, il trigger è attivato. CONDIZONE: Normalmente una modifica dello stato del database (INSERT, DELETE, UPDATE). Quando accade l’evento, il trigger viene arrestato. Tutte le alternative sono corrette. CONDIZIONE: Un predicato che identifica se l’azione del trigger deve essere eseguita. Quando la condizione viene valutata, il trigger è considerato. Nel paradigma EVENTO-CONDIZIONE-AZIONE sul quale si basa il funzionamento dei trigger, cos si intende per EVENTO?. EVENTO: Normalmente una modifica dello stato del database (INSERT, DELETE, UPDATE). Quando accade l’evento, il trigger viene arrestato. EVENTO: Normalmente una modifica dello stato del database (INSERT, DELETE, UPDATE). Quando accade l’evento, il trigger è attivato. EVENTO: Normalmente una modifica dello schema del database (ALTER, DROP). Quando accade l’evento, il trigger è attivato. Tutte le alternative sono corrette. In cosa consiste il paradigma EVENTO-CONDIZIONE-AZIONE sul quale si basa il funzionamento dei trigger?. Ciascuna regola reagisce ad alcuni eventi (normalmente modifiche della base di dati), valuta una condizione e, in base al valore di verità della condizione, esegue una INSERT. Nessuna delle risposte indicate. Ciascuna regola reagisce ad alcuni eventi (normalmente modifiche della base di dati), valuta una precondizione e, in base al valore di verità della condizione, esegue una azione. Ciascuna regola reagisce ad alcuni eventi (normalmente modifiche della base di dati), valuta una condizione e, in base al valore di verità della condizione, esegue una azione. Cosa consentono di fare i sistemi ORM?. Forniscono un supporto automatizzato di corrispondenza tra oggetti temporanei e tuple persistenti di un database. Forniscono un supporto automatizzato per la separazione tra oggetti temporanei e tuple persistenti di un database. Nessuna delle risposte indicate. Sono equivalenti a JDBC. |