Sociologia dei processi culturali e comunicativi
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Title of test:![]() Sociologia dei processi culturali e comunicativi Description: la domanda sui musicisti è in dubbio |




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Se si vuole comprendere il concetto di cultura occorre ricostruirne: la cosmogonia. l'ideologia. la mitologia. la genealogia. Il concetto di 'Cultura come attributo di un insieme di procedimenti tecnici e tradizionali di un gruppo', è un'accezione: di origine filosofica. di senso pratico. di matrice accademica. di senso comune. Il 'processo collettivo di riforma delle istituzioni, della legislazione, dell'educazione' è definito come: civilizzazione. emancipazione. erudizione. acculturazione. Cultura come azione sull'animo umano per ingentilirlo, raffinarlo, nutrirlo, trasformarlo da incolto a colto attraverso l'educazione e la filosofia, è un concetto: postmoderno. premoderno. classico. moderno. 'Cultura come universalità e civiltà' contribuisce a formare la concezione della cultura della prospettiva: strutturalista. umanistica. progressista. socialista. Nel corso del XIX sec. il concetto di cultura si lega generalmente al concetto di nazione e si definisce come appartenente a : l'ordine sociale della comunità. le tradizioni locali tramandate tra generazioni. il genio di un popolo. i simboli e le usanze di un gruppo sociale. A partire dal XIX sec. il concetto tedesco di cultura tende sempre più a : marginalizzare e differenze fra tradizioni nazionali differenti. valorizzare gli aspetti comuni fra tradizioni nazionali differenti. consolidare e delimitare le differenze nazionali. sottolineare il valore di superiorità della tradizione classica. Lungo il secolo XVIII l'opposizione tra il concetto di cultura e quello di civilizzazione è respinto dagli intellettuali... inglesi. francesi. austriaci. tedeschi. In opposizione all'Illuminismo, lo studioso J.C. Herder enfatizza l'importanza della cultura intesa come: azione sull'animo umano. tutto ciò che di meglio è stato pensato e conosciuto. universalità e civiltà. particolarità di un popolo. Il concetto di 'Cultura come attributo della persona colta', è un'accezione: di matrice accademica. di origine filosofica. di senso comune. di senso pratico. La cultura è al centro degli interessi di tre tradizioni sociologiche nazionali di inizio Novecento: la Scuola inglese, la tradizione tedesca, la Scuola francese di Sociologia. la Scuola Americana, la Scuola Tedesca di filosofia sociale, la Scuola francese di Sociologia. la Scuola di Chicago, la tradizione tedesca, la Scuola francese di Sociologia. la Scuola di Chicago, la scuola tedesca, la Scuola di Birmingham. Secondo Max Weber e George Simmel la cultura: è un insieme di credenze e valori che appartengono esclusivamente ala sfera pubblica. è un insieme di credenze e valori che appartengono esclusivamente all' ambito privato. è innovazione e implica un ruolo attivo delle idee. è perlopiù un insieme di abitudini trasmesse da una generazione all'altra in maniera meramente passiva. La cultura è al centro degli interessi di tre tradizioni sociologiche nazionali di inizio Novecento: la Scuola di Chicago, la tradizione tedesca e Scuola francese di Sociologia. la Scuola di Chicago, la scuola tedesca, la tradizione di Birmingham. la Scuola inglese, la tradizione tedesca, la Scuola francese di Sociologia. la Scuola Americana, la Scuola Tedesca di filosofia sociale, la Scuola Francese di Sociologia. Secondo la concezione "umanistica" la cultura è intesa come: un insieme di valori che ruotano intorno alla centralità della persona umana. un ideale di formazione individuale, un'attività che consente di "coltivare" l'animo umano. un insieme omogeneo di tradizioni e conquiste intellettuali che esprimono lo spirito più autentico di un popolo. l'insieme variegato di costumi e abitudini delle diverse popolazioni del mondo. Quali erano gli interessi di ricerca di George Herbert Mead?. la formazione psichica del sé e della mente e la loro azione sui comportamenti collettivi. la formazione sociale del sé e della mente. la comunicazione interculturale nelle città americane. lo studio dell'immigrazione dei contadini polacchi in America. Gli autori legati alla scuola di Chicago sono interessati a studiare: l'origine e le funzioni delle "rappresentazioni collettive". le credenze utopiche, come quelle professate da certi movimenti millenaristi. i problemi sociali delle minoranze etniche negli USA. la vita culturale delle città americane. L'oggetto di studio della Scuola di Chicago è costituito da: le subculture spettacolari giovanili. le subculture rock. le subculture delinquenti. la subcultura hippy. Il "culto dell'individuo" per Emile Durkheim: è una religione secolare delle società moderne che evidenzia l'aberrazione dell'individualismo. è una religione secolare, tipica della società moderna, che considera l'individuo un oggetto "sacro". indica il consumismo della società di massa. è una religione tipica delle società premoderne. Quale tra i seguenti non è, secondo l'antropologia, un carattere della cultura: la cultura è il risultato di un processo di apprendimento. la cultura è flessibile e differenziata al suo interno. la cultura è condivisa da una collettività. la cultura è un tutto permeabile agli influssi delle culture limitrofe. "Indica la possibilità che le persone di una certa generazione prendano parte attivamente ai destini e ai problemicomuni del periodo storico in cui vivono", questa descrizione rimanda al concetto di: gruppo naturale. legame di generazione. generazione X. unità di generazione. Per M. Weber , il 'ceto' è caratterizzato fondamentalmente da: capitale culturale. proprietà dei mezzi di produzione. fattori economici. prestigio sociale. Il grado di integrazione di una cultura è più elevato nelle società semplici rispetto alle società altamente differenziate: dipende dal soggetto che la conosce. falso sempre. vero sempre. dipende dal contesto di riferimento. Nel sistema generale dell'azione di Talcott Parson, la cultura svolge una funzione marginale... quasi sempre. mai. solo nelle società tardo moderne. nelle prime forme della società industrializzata. L'opinione dominante sull'industria culturale, che Lush e Urry criticano, è la tesi su: la mercificazione della cultura. le subculture spettacolari come forma di resistenza dell'egemonia culturale. l'innovazione attraverso la flessibilizzazione dei processi produttivi. la costituzione di un sistema in cui interessi diversi possono trovare spazio di rappresentazione. Che cosa, per D. Crane, caratterizza il pubblico dei media?. essere costretto ad apprendere rapidamente le nuove tecnologie di comunicazione digitale. avere a che fare con testi da cui deve estrarre attivamente il senso. trovarsi a fare i conti con significati che non comprende pienamente. dover apprendere modelli di comportamento che provengono dalla cultura globale. Nella prospettiva di Crane, la creazione di nuovi canali di comunicazione fa pervenire i prodotti culturali a: le élite come primo interlocutore. un pubblico indifferenziato. la massa dei consumatori. gruppi sociali specifici. L'argomentazione di Crane mira ad evidenziare l'importanza dell'analisi delle... caratteristiche delle organizzazioni in cui circola la cultura. simbologie distintive delle élite sociali e relativo uso. configurazioni della cultura di massa e relative forme di stabilità. variabili influenti sulla costituzione dei pubblici. Secondo Hirsch ogni sistema industriale può essere inteso come: una struttura lineare. n processo circolare. un insieme di reti. una rete singola. Nell'analisi dell'ideologia, K. Marx utilizza un approccio di tipo: essenzialista. interazionalista. causalista. strumentalista. Nelle culture occidentali contemporanee, gli oggetti esistenti vengono identificati con l'universo delle merci, all'estremo del quale si collocano... i valori. i simboli. le persone. i diritti. Il dilemma "prestazione/qualità" indica, secondo T. Parsons, che l'attore sociale deve... valutare ciò che può compiere con un oggetto per le sue performance o grazie alle sue qualità estetiche. considerare che nelle sue azioni all'aumentare dell'una diminuisce l'altra. scegliere se valutare l'altro per ciò che è stato in grado di realizzare o per ciò che lo caratterizza. decidere se trattare un oggetto fisico o sociale mettendo da parte i propri sentimenti o lasciando invece che la propria affettività possa esprimersi liberamente. Secondo la teoria di M.Weber, le religioni teocentriche si basano su una concezione di: un potere divino come qualità personale immanente. un dio impersonale trascendente. un dio personale immanente. un dio personale trascendente. Gli stereotipi appartengono a: le subculture. la religione intesa come sistema culturale. il senso comune. le ideologie. Che cosa si intende con l'espressione "determinismo culturale"?. che società e cultura sono indipendenti l'una dall'altra. che la cultura influisce sulla società. che la cultura determinai comportamento degli individui e dei gruppi sociali. che la società influisce sulla cultura. La regola di etichetta che impone di togliersi il guanto per stringere la mano a una persona è una 'norma regolativa'. dipende dal soggetto che la pratica. dipende dal contesto di riferimento. falso sempre. vero sempre. Il dilemma "prestazione/qualità" indica, secondo T. Parsons, che l'attore sociale deve scegliere se trattare un oggetto fisico o sociale mettendo da parte i propri sentimenti o lasciando invece che la propria affettività possa esprimersi liberamente. falso sempre. vero solo per la seconda parte del ventesimo secolo. vero sempre. vero solo per la società americana. I valori 'postmaterialisti' sono basati su: partecipazione, difesa dell'ambiente, attenzione alla qualità della vita. spirito filantropico, sensibilità ai problemi sociali degli emarginati. attivismo politico, culto della spiritualità, ricerca del prestigio sociale. successo, reddito, stabilità economica. Nella teoria di Parsons, l'attore adotta mezzi generalizzati di interscambio, la cui disponibilità dipende da: il suo prestigio sociale. la quantità messa in circolo nella rete di interazione. il suo potere economico. la sua capacità di adattamento. Enunciati tipo "X è buono", "X è giusto","X è bello" ineriscono ai valori in dimensione: cognitiva. qualitativa. selettiva. affettiva. I marchi hanno un carattere arbitrario e soggettivo. dipende dal contesto di riferimento. vero solo per la società americana. vero sempre. falso sempre. L'efficacia di una norma deriva dall'operare esclusivo di sentimenti interiorizzati. vero solo per le società moderne. falso sempre. vero sempre. dipende dal soggetto che le mette in pratica. A differenza dei valori le preferenze hanno una dimensione normativa. falso sempre. dipende dal contesto di riferimento. vero solo per i simboli di status. vero sempre. Le norme giuridiche si collocano a un livello massimo di formalizzazione. vero sempre. dipende dal soggetto che le mette in pratica. falso sempre. vero solo per la società americana. il fatto che la cultura sia costituita da proposizioni codificate da gruppi attraverso rappresentazioni sociali, segni e simboli collettivi, la rende: soggettiva. pubblica. massificata. privata. Il linguaggio costituisce un sistema di segni, parole e gesti, e riveste un ruolo culturale primario in quanto risulta: individualmente utile. soggettivamente accessibile. socialmente utile. oggettivamente accessibile. perché gli oggetti materiali possono essere considerati parte della cultura?. perché possono sopravvivere alle comunità che li usano. perché sono funzionali per gli esseri umani. perché sono fatti di uomini. perché veicolano significati. Nell'approccio struttura-funzionalista, la cultura ha carattere: simile al sistema sociale. normativo. dipendente dalla personalità. onnicomprendente. Secondo M. Weber, le differenze tra i tipi di scienze riguardano: il metodo di ricerca. il mondo soggettivo del ricercatore. l'oggetto della ricerca. gli scopi conoscitivi del ricercatore. secondo la suddivisione di Dilthey, la sociologia può essere letta come... una scienza dello spirito. una scienza della comunità. una scienza della cultura. una scienza della natura. il dibattito sul merito emerge in Germania. tra Settecento e Ottocento. all'inizio dell'Ottocento. tra Ottocento e Novecento. nel tardo Settecento. La cultura per Durkheim ha funzione regolatrice e ordinatrice attraverso... i contratti sociali. le norme sociali. le rappresentazioni sociali. le istituzioni culturali. Per Durkheim la dimensione simbolica costituisce il cemento della società, in che cosa consiste?. ciò che inerisce al culto dell'individuo come sistema di valori. quanto gli individui apprendono dai mezzi di comunicazione. regole di condotta astratte e generali. segni simboli credenze e rituali condivisi. Per M. Weber il 'ceto' è caratterizzato fondamentalmente da: fattori economici. proprietà dei mezzi di produzione. prestigio sociale. livello di istruzione. Secondo K. Marx, la 'classe sociale' è definita da: fattori economici. fattori culturali. fattori legislativi. fattori politici. Secondo P. Bourdieu, nelle società capitalistiche attuali la lotta per la distinzione si combatte attraverso: il capitale economico. i consumi e i gusti. le scelte politiche. il livello di istruzione. Nella teoria di K. Mannheim, il termine 'generazione' definisce: una realtà biologica. un insieme di individui che hanno la stessa età anagrafica. un gruppo di persone che hanno avuto lo stesso curriculum scolastico. un gruppo di persone che hanno avuto le stesse e presenze significative. I gruppi che elaborano diversamente gli stessi problemi e le stesse esperienze all'interno di un legame generazionale sono detti. gruppi collettivi. biografie di generazione. storie generazionali. unità di generazione. Nell'identità, la dimensione dell'"identificazione" evidenzia: la capacità di un individuo di incorporare selettivamente identificazioni e riconoscimenti. la differenza dagli altri quindi i caratteri che fanno di una persona un individuo unico e irriducibile al gruppo. l'esperienza della comunità in cui si vive. l'uguaglianza con gli altri e il riconoscersi parte di un gruppo che trascende l'individuo. Secondo V. Pareto, l' 'ideologia' è: un tipo di pensiero che inverte o rovescia i rapporti reali. una forma di razionalizzazione a posteriori che gli individui compiono riguardo a impulsi e istinti senza averne coscienza. una forma di razionalizzazione che gli individui compiono riguardo a impulsi e istinti operando in modo cosciente. una concezione del mondo da interpretare come prodotto di una condizione di vita collettiva. Come è stato inteso da Max Weber il rapporto tra "comprensione" e "spiegazione"nello studio dei fenomeni sociali e culturali?. sono metodi contrapposti e solo la comprensione fornisce una risposta appropriata alle scienze sociali. sono metodi distinti, ma non contrapposti, rappresentando due aspetti del medesimo processo conoscitivo. sono metodi contrapposti e solo la spiegazione in base alle cause contraddistingue le scienze sociali. sono metodi contrapposti e solo la comprensione intuitiva del significato è applicabile allo studio dei fenomeni sociali e culturali. Secondo le prospettive presentate da Lash e Urry, l'industria cinematografica si struttura... alla fine dell'Ottocento in Francia. nel 1930 nel Regno Unito. negli anni '50 in Italia. durante gli anni '20 negli Stati Uniti. Il modello dell'attore socializzato è stato celebrato a partire dalla teoria di: K. Marx. G. Simmel. S. Freud. Z. Bauman. Nello studio su L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, Webermostra come alla base di un comportamento pratico vi sia... un disegno politico. una credenza. una scienza della cultura. un proceso tecnologico. Secondo M. Weber una classe in particolare esprime lo spirito del capitalismo, quale?. il capitalismo mercantile rinascimentale. la media borghesia industriale. il clero. la grande borghesia tradizionale. I valori appartengono a un mondo assoluto e trascendente. falso sempre. vero sempre. vero solo per le società premoderne. falso solo per le società tradizionali. Secondo il paradigma antropologico, la cultura è un tutto integrato e stabile: falso solo per le società premoderne. vero sempre. falso sempre. vero solo per le società moderne. In sociologia il concetto di 'socializzazione' viene usato per indicare. il trasferimento intergenerazionale di valori culturali, sistemi simbolici e norme sociali. tutti i riti di passaggio utili a diventare membro di una comunità. tutte le forme di comunicazione che un individuo usa per esprimere la sua identità sociale. lo scambio di informazioni fra i membri di un gruppo sociale. La socializzazione conduce ad acquisire orientamenti e valori che sono alla base del comportamento di ruolo. Questa è la prospettiva della teoria... dell'interazionismo simbolico. drammaturgica. struttura-funzionalista. antropologica. Il concetto di 'socializzazione' è: mutuato dalla filosofia. esclusivo della sociologia. comune a psicologia e sociologia. radicato nell'antropologia. In sociologia il concetto di 'socializzazione' viene usato per indicare... i processi di sviluppo della personalità nei diversi contesti storici e sociali. l'apprendimento delle norme sociali all'interno di una comunità. la capacità degli individui di gestire le relazioni all'interno della famiglia. il trasferimento intergenerazionale di valori culturali, sistemi simbolici e norme sociali. Nella socializzazione, la costante acquisizione pratica e teorica della realtà sociale nel processo di sviluppo dell'individuo è condizione necessaria per. la carriera professionale. il prestigio sociale. la costruzione sociale della realtà. il progresso personale. L'espressione 'produzione culturale' si usa per fare riferimento a: le collezioni d alta moda. l'insieme dei beni di consumo dell'industria discografica. una parte del processo di trasmissione, conservazione e mutamento della cultura. il genere dei film d'autore. Nella prospettiva economista, la merce è: uno strumento per modificare la realtà. un'espressione dell'identità sociale. un oggetto con valore d'uso che ha anche valore di scambio. una manifestazione del genio creativo. Nella prospettiva proposta da Kopytoff, il processo di cambiamento di status è legato a: un settore specifico dell'industria manifatturiera. un tipo specifico di attività produttive. un mutamento di contesto culturale. una scienza della cultura. Nella prospettiva proposta da Kopytoff, il processo di cambiamento di status rivela che dietro l'economia oggettiva delle transazioni visibili esiste... un progresso sociale. un progresso tecnologico. un disegno politico. un'economia morale. nella prospettiva economista gli oggetti con valore d'uso sono: merci. simboli di status. utensili. attrezzi. Per gli studiosi della scuola di Francoforte, l'industria culturale: intreccia la sfera della produzione artistica elevata con quella popolare, esaltando la specificità di ciascuna. privilegia la produzione artistica elevata rispetto a quella popolare, rafforzando la diversità e gerarchia fra le due. penalizza la produzione artistica elevata a favore di quella popolare, insistendo sul carattere di unicità della seconda. fonde la sfera della produzione artistica elevata con quella popolare, annullando la specificità di entrambe. Per Horkheimer e Adorno, il funzionamento dell'industria culturale è condizionato da: la creazione fine a se stessa. i mezzi di comunicazione di massa. gli interessi economici del capitalismo. la tecnologia. Il termine 'industria culturale' viene utilizzato per la prima volta... negli anni '40 del Novecento. alla fine del Settecento. dopo la Prima Guerra Mondiale. nella seconda metà dell'Ottocento. Per globalizzazione si intende forte fattore di cambiamento culturale che: attenua la percezione del rischio inerente alla situazione ambientale. disancora dal territorio le relazioni sociali e le forme culturali. rafforza il legame dei soggetti con il territorio e le forme culturali. provoca un inasprimento dell'opposizione tra culture locali e cultura globale. Nelle culture occidentali contemporanee gli oggetti esistenti vengono identificati con: l'insieme delle politiche produttive. l'insieme dei gruppi sociali. il sistema delle sfere di scambio. l'universo delle merci. Nella prospettiva economista gli oggetti con valore d'uso sono: barattatili solo con oggetti domestici. scambiabili con altri oggetti, generalmente con denaro. scambiabili in base al contesto culturale. mai scambiabili in quanto unici e preziosi. Nella prospettiva della cultura, la produzione di merci: intreccia processi culturali e cognitivi. dipende esclusivamente da politiche culturali. riflette la distribuzione del capitale nelle classi sociali. intreccia politiche identitarie e rivendicazioni sociali. Il sistema di produzione postfordista è caratterizzato da: massificazione e omologazione della produzione. disintegrazione verticale. incentivi economici ai lavoratori per l'aumento della produzione. solidarizzazione dei lavoratori. Quale ruolo svolgono i lavoratori nella produzione di tipo fordista?. inviano feedback importanti per la selezione dei prodotti di successo. sono meri fattori produttivi. sono fattori di produzione e consumatori finali. partecipano alla progettazione in modo creativo. Il fordismo, come processo produttivo, mira a: accrescere l'efficienza produttiva attraverso una pianificazione rigorosa. incentivare il consumo attraverso la pubblicità. migliorare la produzione attraverso ricerca e sviluppo. ridurre la manodopera attraverso la meccanificazione. La produzione fordista si basa sulla: personalizzazione dei prodotti. partecipazione del consumatore alla progettazione. serializzazione di pochi modelli. diversificazione delle linee standard. Fordismo è un termine che indica quel sistema di organizzazione e politica industriale attuato a partire dal. 1897. 1913. 1986. 1975. quale rapporto esiste tra 'cultura alta' e 'cultura popolare'?. snobismo da parte della cultura alta, che però non può esistere senza la cultura popolare. nessuno, sono mondi separati e autonomi legati a rapporti economici tra ceti sociali. scambio e compenetrazione continua, in quanto sono culture intrecciate. subordinazione della cultura popolare che è controllata e orientata dalla cultura dei ceti superiori. Quali caratteristiche contraddistinguono la cultura nelle società industriali moderne?. fondamentale complessità, determinata dal moltiplicarsi varietà delle opzioni disponibili e dalla loro parziale incongruenza. omogeneità e indifferenziazione. tutti gli aspetti legati alla tradizione locale. segmentazione orizzontale e riproduzione netta di stato, casta e gruppo. Che cosa accade alle caratteristiche estetiche di un prodotto, quando passa da un mondo culturale a un altro, secondo Crane?. si crea una commistione di stili (crossover) che favorisce anche la moltiplicazione dei pubblici. si modifica lo stile, adattandosi al mondo che lo riceve. i prodotti si ibridizzano e spesso escono dai circuiti culturali diventando obsoleti. le caratteristiche rimangono invariate e determinano difficoltà di interpretazione da parte dei pubblici. Nei mondi della cultura urbana, le zone benestanti dei quartieri commerciali sono occupate da: network isolati. network intersecantisi di musica sperimentale non accademica. produzioni di musica rock artistica. organizzazioni profit di classe media e non-profit. Per elaborare la propria teoria sulle culture urbane, D. Crane riprende la teoria di: Paul Hirsh. i coniugi Lynd. Howard Becker. Herbert Blumer. Nella prospettiva delineata da D. Crane come "il paradigma della cultura mediale", è possibile che i pubblici producano interpretazioni dei prodotti culturali distanti da quelle predisposte dai produttori?. sì. sì, ma solo se il prodotto non è stato concepito come un piano comunicativo definito. sì, solo quando il prodotto è destinato a un pubblico indifferenziato e massificato. no, mai. "Individui che vengono trattati come proprietà, usati come oggetti di scambio"; è questa una possibile descrizione del concetto di: singolarizzazione. schiavitù. abuso. mercificazione. La possibilità di gestire le incertezze rispetto alla domanda, facilitando le transizioni al confine di output, è data alle organizzazioni culturali da: l'implementazione del sottosistema creativo. la flessibilizzazione della produzione. la differenziazione della promozione. la moltiplicazione delle tipologie di prodotti. Nella prospettiva delineata da Hirsh i confini di input e output sono controllati da: manager. creativi. progettisti. agenti e rappresentanti. Uno dei due fattori determinanti l'amministrazione artigianale della produzione è: la libertà dei consumatori. l'incertezza della domanda. la stratificazione del sistema istituzionale. la sovrapproduzione dei beni. Nella prospettiva teorica delineata da Hirsh, le organizzazioni costituiscono i sottosistema: manageriale. produttivo. creativo. istituzionale. Le organizzazioni culturali investono capitale nelle creazioni e nei servizi di individui e organizzazioni affiliate nei confini di: input (selezione del prodotto). gatekeeping (filtraggio). input (selezione del prodotto) e output (marketing). output (marketing). In un sistema industriale, il concetto di 'livello organizzativo' indica: l'insieme della transazioni interne a un'organizzazione. il management dei piani finanziari. la pianificazione della comunicazione. la selezione dei progetti produttivi. Le "aziende commerciali che producono prodotti culturali per la distribuzione nazionale" sono definite da Hirsh come... organizzazioni culturali. industrie culturali. imprese creative. associazioni culturali. Un autore, celebre per la sua analisi del processo di selezione nell'industria della moda, è un punto di riferimento per l'analisi della produzione culturale, di chi si tratta?. Pierre Bourdieu. Zygmunt Bauman. Yuniya Kawamura. Herbert Blumer. Il lavoro di Paul Hirsh sulla produzione culturale si pone in continuità con quello di un altro autore, quale?. Karl Marx. Igor Kopytoff. Pierre Bourdieu. Herbert Blumer. I primi lavori realizzati secondo la prospettiva della produzione culturale si sono concentrati sulla realizzazione di quali elementi della cultura?. le opere d'arte. i trattati storici. i beni di consumo. gli attrezzi utensili. Il cinema viene presentato da Crane secondo la lettura delle ricerche di mercato ed evidenzia in particolare che: il cinema è concepito come potenzialmente costituito da persone mature. i film di successo richiamano pubblici composti da individui con stili di vita differenziati. pellicole differenti attirano pubblici differenti con differenti caratteristiche demografiche e interessi culturali. il successo del film non dipende dal passaparola del pubblico. Secondo D. Crane, le differenze nei circuiti possono essere definite attraverso differenze di contenuti: mai per nessun tipo. solo per la cultura urbana. solo per il circuito dei media centrali. spesso per tutti i tipi. A seconda delle condizioni in cui si trovano ad operare e alla relazione che la produzione instaura con l'artista, i musicisti si possono trovare in situazioni in cui: i produttori indipendenti permettono un grado relativo di autonomia. le grandi aziende permettono un grado minimo di autonomia. le piccole aziende permettono un grado minimo di autonomia. i produttori indipendenti permettono un grado minimo di autonomia. Nel modello proposto da Hirsh per la rappresentazione del funzionamento dell'industria culturale, quanti sono i momenti di negoziazione intensa fra i soggetti coinvolti nel processo?. 4. 3. 5. 7. Secondo D. Crane, le culture urbane: non sono connotate dal punto di vista della classe ma risentono dei valori, degli atteggiamenti e delle risorse dei pubblici. sono connotate dal punto di vista della classe ma riflettono anche la varietà di valori, atteggiamenti e risorse dei pubblici. sono prodotte in contesti organizzativi distinti hanno caratteristiche specifiche. sono connotate dal punto di vista della classe e riflettono i valori, gli atteggiamenti e le risorse dei pubblici. Nella lettura che S. flash e j. Urry offrono della produzione culturale, gli oggetti sono definiti come 'riflessivi', perché: riflettono le caratteristiche del consumatore grazie ad analisi di mercato accurate e tecniche di riproduzione sofisticate. sono dotati di informazioni riguardo i loro possibili usi, facilitando così i possibili utilizzatori. sono dotati di informazioni riguardo ai loro possibili usi, sono quindi loro a scegliere i possibili utilizzatori. riflettono le caratteristiche del creatore che li ha concepiti e poi messi sul mercato grazie a tecniche di riproduzione sofisticate. Nella lettura che S. Lash e J. Urry offrono della produzione culturale, si descrive: un settore specifico dell'industria manifatturiera. il settore specifico dell'industria pubblicitaria. un modo di organizzare la produzione e la commercializzazione. u tipo specifico di attività produttive. Nella prospettiva delineata da D. Crane la cultura è meglio intesa come... lato simbolico dell'attività umana. ciò che di meglio è stato pensato e conosciuto. cassetta di attrezzi per la vita sociale. carattere simbolico della struttura sociale. La prospettiva sulla produzione culturale proposta da D. Crane presta particolare attenzione a: le dimensioni macro e le interazioni simboliche fra i pubblici. i generi dei prodotti cultuali e i target specifici. le dimensioni macro e i contesti istituzionali dei fenomeni di produzione culturale. le variabili socialdemografiche e le strutture di classe. Il rapporto di interazione tra media e pubblici definisce oggi il fuoco di analisi degli studi sui media, che originariamente si divideva in. approccio marxista e approccio funzionalista. approccio interazionalista e approccio strutturalista. approccio funzionalista e approccio culturalista. approccio marxista e approccio interazionalista. Nel contesto della cultura mediale, secondo D. Crane, il concetto di ideologia deve essere reinterpretato come: elaborazione dei pubblici che hanno gusti omogenei. concezione filosofica dell'artista che concepisce opere mediali. effetto del potere di persuasione dei media. produzione a sé stante di istituzioni autonome. Gli studi sui media condotti negli anni '70 del Novecento analizzano: le tipologie di prodotto culturale presenti nei diversi media. i processi di appropriazione delle notizie da parte dei pubblici. l'impostazione postfordista della produzione mediale. i modi in cui l'informazione viene filtrata e creata. I criteri adottati negli anni '70 per la selezione delle notizie sono: oggettivi perché definiti per tutte le tipologie dalla natura del medium. dipendenti dalla capacità dei giornalisti di indagare gli eventi. dipendenti dalle esigenze e dalle pratiche delle organizzazioni. oggettivi, perché legati alla caratteristiche sugli eventi. Nella prospettiva delineata da D. Crane come "il paradigma della cultura mediale", il pubblico è: un soggetto unico e omogeneo. un soggetto collettivo mosso da un intento di protesta contro la cultura di massa. un soggetto disomogeneo cui mancano i mezzi per interpretare e negoziare i significati che gli sono offerti. un complesso di diversi gruppi caratterizzati da culture e stili di vita differenti. D. Crane rileva che i media appaiono agli studiosi sempre più come: meri trasmettitori di un sistema di valori più o meno elitario. casse di risonanza dell'opinione della maggioranza. 'attori' che intervengono nella definizione stessa della società. fonti di distorsione dei significati sociali che impediscono la costituzione di gruppi. Secondo D. Crane per un'analisi della produzione culturale occorre: mantenere il riferimento alle categorie tradizionali di cultura alta e cultura bassa. fare riferimento ai settori di produzione e diffusione della cultura. indagare i margini della differenziazione dei prodotti culturali. concentrarsi sul tipo di pubblico che consuma i prodotti. Il pubblico dei media è oggi composto da: gruppi elitari che stabiliscono il significato vero dei messaggi e lo trasmettono. gruppi omogenei che interpretano in modo univoco i messaggi. gruppi diversi che interpretano in maniera diversa i messaggi. individui che sono liberi di conferire qualsiasi significato ai messaggi in quanto i messaggi sono testi aperti. Secondo la prospettiva che D.Crane riprende da J. Meyrowitz, la televisione si caratterizza per... il rafforzamento dell'autorità politica tradizionale e di quella genitoriale. l'annullamento delle differenze fra luoghi. l'indebolimento del legame tra individui e gruppi sociali. l'impossibilità di restituire i 'comportamenti di retroscena. Secondo D. Crane, le trasformazioni occorse nella cultura di massa dopo gli anni '50 del Novecento impediscono: la costituzione di un sistema in cui interessi diversi possono trovare spazio di rappresentazione. la specializzazione e la creazione di nuovi canali di comunicazione per trasmettere i prodotti ai gruppi. la crescita continua dello spazio di rappresentazione degli interessi pubblici. di considerarla come un tutt'uno monolitico e strutturato sui valori delle classi medio-alte. Il concetto di 'pubblici di gusto' rappresenta una categoria analitica introdotta da: P. Bordieu. H. Gans. H. Becker. D. Crane. Nel circuito della cultura urbana, le piccole organizzazioni orientate al profitto costituiscono uno dei segmenti. più marginali. più ristretti. più ampi. più selettivi. Nella comprensione dei fenomeni di consumo un grande apporto alla prospettiva sociologica è stato dato dagli studi. antropologici. della storiografia moderna. economici. psicologici. Secondo la prospettiva di Douglas e Isherwood, il consumatore: è un individuo passivo che subisce i condizionamenti dell'industria manifatturiera. è un soggetto alienato con non può più appropriarsi di prodotti standardizzati. è un soggetto in crisi a causa dell'eccesso di stimoli provenienti dal contesto culturale. è un soggetto attivo che contribuisce costantemente alla rielaborazione del sistema culturale in cui si trova. Nella prospettiva di Mauss, gli scambi di doni tra i gruppi sociali possono essere considerati come: fatti sociali totali. fenomeni sociali totali. realtà sociali universali. fenomeni sociali universali. Nella prospettiva della sociologia, gli oggetti e i loro consumatori sono indagati per il loro legame con: la creazione fine a se stessa. il benessere. la ricchezza. il gruppo sociale. Nella prospettiva di Mauss gli oggetti possono essere considerati come: strumenti per esprimere il proprio potere d'acquisto. strumenti che gli individui utilizzano per comunicare valore. manifestazioni del genio creativo. artefatti materiali con valore d'uso che hanno anche valore di scambio. La possibilità di leggere le pratiche di consumo come vero e proprio flusso di comunicazione si lega a mutamenti come: lo sviluppo della società dell'informazione. la creazione della realtà digitale. la crescente abitudine a ricorrere alle celebrities come testimonial dei prodotti. lo sviluppo della società dell'immagine. Nello studio sul dono, Mauss analizza in particolare la cerimonia dei: potlach. hannukkah. wesak. pesah. M. Mauss riesce a rendere conto delle motivazioni che regolano l'obbligatorietà nello scambio di doni attraverso il concetto di: tabù. mana. hau. kula. Il contro-dono nella teoria di Mauss, ha la funzione di.. restituire al donatore una parte di anima ceduta insieme al dono. rafforzare il legame tra gli spiriti degli individui coinvolti nello scambio. liberare chi ha ricevuto il dono dalla schiavitù del debito di gratitudine. definire i rapporti di subordinazione fra le parti in base al valore economico. Per Lévi-Strauss, la natura dello scambio degli oggetti si trova... nella struttura psichica degli individui. nell'organizzazione economica del gruppo sociale. nelle strutture inconsce della comunità. nella distribuzione dei mezzi di produzione. Nella prospettiva di Lévi-Strauss, gli oggetti possono sancire una relazione sociale, o rappresentare sentimenti , poiché... sono effetto di un sistema di produzione complesso. possono essere personalizzati da chi li acquista. risentono del processo di industrializzazione. appartengono ad un sistema di senso. Nella prospettiva antropologica, gli oggetti trasmettono l'informazione necessaria affinché... si sviluppi una società senza strati sociali. si possano ordinare i comportamenti individuali in forme collettive. si creino gerarchie fra individui e gruppi. gli individui si liberino dalle forme di comportamento collettivo. Secondo la prospettiva di Douglas e Isherwood, il consumo rappresenta: una struttura strutturante il comportamento individuale. un tipo di comportamento annesso a una serie di schemi prestabiliti. un sistema di informazioni. un bisogno innato mediato dagli schemi culturali. Secondo la prospettiva di Douglas e Isherwood, la fase dell'acquisto dei beni rappresenta: un rito individuale. una preparazione ai rituali di consumo. un momento di consolidamento dell'identità sociale. un momento di crisi dell'identità personale. Nella prospettiva di J. Baudrillard ciò che si consuma in relazione agli oggetti è: il valore d'uso. la funzione pratica. il valore di scambio. la capacità di trasmettere significati. Non potendo abbassare oltre un certo limite la qualità dei prodotti, chi produce i beni opera sulle capacità comunicative delle merci, rendendole: polivoche. feticistiche. simboliche. usurabili. Nella prospettiva del consumo come pratica comunicativa, i significati dei beni sono perlopiù. univoci e condivisibili. univoci e arbitrari. polivoci e stabili. polivoci e arbitrari. Il sistema del consumo inteso come sistema di comunicazione porta a concepire i beni come: feticci. strumenti di comunicazione. simboli. messaggi. Il modello teorico di G. McCracken si basa sul concetto di: spettacolarizzazione del corpo. trasferimento dei significati. feticismo delle merci. trasferimento dei simboli. Secondo G. McCracken i rituali di acquisizione dei beni si suddividono in: possesso, scambio, disinvestimento, mantenimento. possesso, recesso, disinvestimento, mantenimento. acquisto, uso, esibizione, abbandono. acquisto, vendita, creazione, trasmissione. Un concetto cruciale per comprendere le pratiche di consumo nella teoria di G. McCracken è: effetto Flaubert. effetto bandwagon. bene Veblen. unità Diderot. Nella prospettiva di McCracken, il ruolo della pubblicità e della moda è cruciale nel consumo in quanto... stabiliscono le corrispondenze latenti tra beni e nuovi fenomeni della cultura di una società. definiscono identità mutevoli. si basano su un immaginario di riferimento globale. predispongono i soggetti alla stimolazione del desiderio di consumare. Il significato dei beni di consumo è mobile, in quanto circolano all'interno della società, secondo la prospettiva di: M. Mauss. G. McCracken. S. Lash e J. Urry. M. Douglas e B. Isherwood. La teoria, secondo cui i beni svolgono una funzione di differenziazione e discriminazione a seconda dell'uso che ne fanno i soggetti, è stata formulata da: M. Douglas e b. Isherwood. S. Lash e J. Urry. M. Mauss e C. Lévi-Strauss. G. McCracken. Le credenze fatturali o proposizionali, hanno significato di tipo... polivoco. univoco. ambivalente. riflessivo. in quale periodo si afferma l'approccio sociologico allo studio della cultura?. seconda metà del XVIII secolo. tra il XIX e il XX secolo. seconda metà del XX secolo. |