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TECDEMAT - PAOL

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TECDEMAT - PAOL

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Creation Date: 2022/12/21

Category: Others

Number of questions: 276

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0201 Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di magnesio (Mg, numero atomico 12). 1s2 2s2 3s2 2p5 3p. 1s2 2s2 2p6 3s2. 1s2 2s2 2p6 3s 3p. 1s2 2s2 2p5 3s3.

0202 Se n=2, è possibile avere: 9 orbitali. 4 orbitali. 16 orbitali. 1 orbitale.

0203 Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di Silicio (Si, numero atomico 14). 1s2 2s2 2p6 3s2. 1s2 2s2 2p6 3s2 3p1. 1s2 2s2 2p6 3s2 3p2. 1s2 2s2 2p6 3s2 3p3.

0204 Se n=3, è possibile avere: 4 orbitali. 1 orbitale. 9 orbitali. 16 orbitali.

0205 Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di ossigeno (O, numero atomico 8). 1s 2s 2p 3s 3p 4s 3d 4p. 1s4 2s4. 1s2 2s2 2p4. 1s2 2s2 2p2 3s2.

0206 Il principio di esclusione di Pauli afferma che: ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile. due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali. in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni. gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti.

0207 Il principio di Aufbau afferma che: due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali. ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile. in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni. gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti.

0208 Quale è il numero quantico secondario di un elettrone contenuto in un orbitale 3p?. è 1. è 3. è 2. può assumere tutti i valori interi compresi tra 0 e 2.

0209 Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di argon (Ar, numero atomico 18). 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6. 1s2 2s2 3s6 2p6 3p2. 1s2 2s2 2p6 3s3 3p5. 1s2 2s2 2p6 3s2 4s6.

0210 Il secondo numero quantico può assumere i valori: -1/2, +1/2. -l, ..., 0, ..., l. 0, 1, 2, 3,..., (n-1). 1, 2, 3, ecc.

0211 Se n=4, è possibile avere: 4 orbitali. 16 orbitali. 1 orbitale. 9 orbitali.

0212 Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di alluminio (Al, numero atomico 13). 1s2 2s2 2p6 3s 3p2. 1s2 2s2 2p6 3s3. 1s2 2s2 2p6 3s2 3p1. 1s2 2s2 3s2 2p7.

0213 Il numero di elettroni che possiamo trovare in ogni livello è: 2n3. 2l2. 2n2. 2n.

0214 L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale f. un orbitale p. un orbitale s. un orbitale d.

0215 L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale f. un orbitale s. un orbitale p. un orbitale d.

0216 L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale f. un orbitale s. un orbitale p. un orbitale d.

0217 L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale d. un orbitale s. un orbitale p. un orbitale f.

0218 Gli orbitali sono chiamati degeneri se: differiscono tra loro solo per il valore di l. differiscono tra loro solo per il valore di ms. differiscono tra loro solo per il valore di m. differiscono tra loro solo per il valore di n.

0219 La regola di Hund afferma che: gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti. in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni. due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali. ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile.

0220 Il quarto numero quantico, indicato con la lettera ms, stabilisce: il momento angolare. l'orientamento dell'orbitale. la forma dell'orbitale. il livello di energia.

0221 Il terzo numero quantico può assumere i valori: -l, ..., 0, ..., l. -1/2, +1/2. 1, 2, 3, ecc. 0, 1, 2, 3,..., (n-1).

0222 Il primo numero quantico può assumere i valori: 0, 1, 2, 3,..., (n-1). -1/2, +1/2. 1, 2, 3, ecc. -l, ..., 0, ..., l.

0223 Il secondo numero quantico, indicato con la lettera l, stabilisce: il livello di energia. l'orientamento dell'orbitale. la forma dell'orbitale. il momento angolare.

0301 Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico: s. f. p. d.

0302 Nella tavola periodica degli elementi: l'atomo di titanio (Ti) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di scandio (Sc). l'atomo di titanio (Ti) ha dimensioni minori rispetto all'atomo di potassio (K). l'atomo di cromo (Cr) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di molibdeno (Mo). l'atomo di argento (Ag) ha dimensioni minori rispetto all'atomo di rame (Cu).

0303 Nella tavola periodica degli elementi: l'atomo di argento (Ag) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di oro (Au). l'atomo di neon (Ne) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo del carbonio (C). l'atomo di zolfo (S) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo del polonio (Po). l'atomo di cromo (Cr) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di rame (Cu).

0304 Due elementi si definiscono isotopi se: hanno lo stesso numero atomico ma diverso numero di massa. esistono in più di una forma cristallina. presentano proprietà uguali in tutte le direzioni. presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica.

0305 Elementi elettronegativi: producono ioni positivi. hanno natura non metallica. producono cationi. liberano elettroni nelle reazioni chimiche.

0306 Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico: p. s. f. d.

0307 Elementi elettropositivi: producono anioni. accettano elettroni nelle reazioni chimiche. producono ioni positivi. hanno natura non metallica.

0308 L'elettronegatività: esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé i neutroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità. esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé i protoni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità. esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé gli elettroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità. esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad respingere a sé gli elettroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità.

0309 Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico: p. d. s. f.

0401 Un metallo e un non metallo formano: un legami ionico. un legame metallico. un legame covalente. un legame di van derWaals.

0402 Il legame metallico: si ha nei metalli solidi. si può formare tra atomi con piccole differenze di elettronegatività. si possono formare tra elementi molto elettropositivi ed elementi molto elettronegativi. si può formare tra atomi che sono lontani l'uno all'altro nella tavola periodica.

0403 Un atomo di sodio e un atomo di cloro formano: un legame covalente. un legame metallico. un legami ionico. un legame di van derWaals.

0404 Due atomi di idrogeno formano: un legame metallico. un legame di van derWaals. un legame covalente. un legami ionico.

0405 E' un legame atomico secondario: il legame metallico. il legame di van derWaals. il legame covalente. il legami ionico.

0406 E' un legame atomico secondario: il legame a dipolo fluttuante. il legami ionico. il legame covalente. il legame metallico.

0407 E' un legame atomico secondario: il legami ionico. il legame a a dipolo permanente. il legame covalente. il legame metallico.

0408 E' un legame atomico primario: il legame a dipolo fluttuante. il legame di van derWaals. il legame a a dipolo permanente. il legame metallico.

0409 E' un legame atomico primario: il legame covalente. il legame a a dipolo permanente. il legame di van derWaals. il legame a dipolo fluttuante.

0410 E' un legame atomico primario: il legami ionico. il legame a dipolo fluttuante. il legame di van derWaals. il legame a a dipolo permanente.

0411 Il legame covalente: si può formare tra atomi con piccole differenze di elettronegatività. si può formare tra atomi che sono lontani l'uno all'altro nella tavola periodica. si possono formare tra elementi molto elettropositivi ed elementi molto elettronegativi. si ha nei metalli solidi.

0501 La legge di Charles è: la legge dei gas reali. è una legge isoterma. è una legge isocora. è una legge isobara.

0502 Il calore di solidificazione: è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido. è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore. è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato solido. è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato vapore allo stato liquido.

0503 Il calore di fusione: è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore. è la temperatura a cui inizia la liquefazione del solido. è indipendente dalla quantità di sostanza sottoposta al processo di riscaldamento. è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido.

0504 Il calore di condensazione: è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido. è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato vapore allo stato liquido. è indipendente dalla quantità di sostanza sottoposta al processo di raffreddamento. è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore.

0505 La legge di Boyle è: P*V=nRT. P/T=costante. P*V=costante. V/T=costante.

0506 La legge di Charles è: P*V=costante. P/T=costante. P*V=nRT. V/T=costante.

0507 La legge di Gay Lussac è: P*V=nRT. P/T=costante. P*V=costante. V/T=costante.

0508 Il calore di ebollizione: è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore. è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido. è indipendente dalla quantità di sostanza sottoposta al processo di riscaldamento. cresce linearmente con il tempo.

0509 La legge di Boyle è: è una legge isoterma. la legge dei gas reali. è una legge isobara. è una legge isocora.

0601 Nella struttura CFC si ha: la presenza di 2 atomi per cella elementare. il fattore di compattazione atomica pari a 0.70. l'atomo centrale circondato da sei atomi. il numero di coordinazione pari a 12.

0602 Nella struttura CFC si ha: l'atomo centrale circondato da otto atomi. il fattore di compattazione atomica pari a 0.68. si ha lo stesso numero di coordinazione della struttura EC. il 68% del volume della cella elementare occupato dagli atomi.

0603 Nella struttura EC si ha: l'atomo centrale circondato da sei atomi. il fattore di compattazione atomica pari a 0.70. la presenza di 2 atomi per cella elementare. il numero di coordinazione pari a 12.

0604 Nella struttura CCC si ha: il fattore di compattazione atomica pari a 0.68. si ha lo stesso numero di coordinazione della struttura EC. il 74% del volume della cella elementare occupato dagli atomi. l'atomo centrale circondato da dodici atomi.

0701 Il valore della densità planare del metallo è: il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata. il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume. il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata. il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e l'area selezionata.

0702 Due elementi si definiscono amorfi se: presentano proprietà che dipendono dalla direzione lungo la quale vengono valutate. presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica. presentano proprietà uguali in tutte le direzioni. esistono in più di una forma cristallina.

0703 Due elementi si definiscono allotropi se: presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica. presentano proprietà che dipendono dalla direzione lungo la quale vengono valutate. esistono in più di una forma cristallina. presentano proprietà uguali in tutte le direzioni.

0704 Il valore della densità atomica lineare del metallo è: il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume. il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata. il rapporto tra la massa della cella elementare e la sua area. il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata.

0705 Il valore della densità atomica volumetrica del metallo è: il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume. il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e la lunghezza della linea considerata. il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata. il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata.

0801 E' un difetto planare: la dislocazione. l'interstiziale. il bordo di grano. la vacanza.

0802 Il difetto di punto è: una struttura solida alberiforme. costituito da un sito atomico dal quale un atomo è assente. la dislocazione. come una bolla nel metallo originata dalla presenza di gas.

0803 La figura seguente mostra: una dislocazione a spigolo. una dislocazione a vite. una dislocazione di tipo misto. una vacanza.

0804 La figura seguente mostra: una dislocazione a vite. una vacanza. una dislocazione di tipo misto. una dislocazione a spigolo.

0805 La figura seguente mostra: una dislocazione a spigolo. una vacanza. una dislocazione a vite. una dislocazione di tipo misto.

0901 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura. In corrispondenza del punto A, interno alla regione della fase del liquido (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è: 3. 2. 1. 0.

0902 Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, in quali condizioni di pressione e temperatura possono coesistere il Feα e il Feγ?. T=1394°C; P=1 atm. T=1538°C; P=1 atm. T=910°C; P=10-12 atm. T=910°C; P=1 atm.

0903 Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, che fase solida è presente alle condizioni di 1550°C e 1 atm?. Feα. Feγ. Feδ. nessuna.

0904 Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, che fase solida è presente alle condizioni di 1394°C e 10-8 atm?. Feγ. nessuna. Feδ. Feα.

0905 Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, in quali condizioni di pressione e temperatura possono coesistere il Feγ e il Feδ?. T=1538°C; P=10-4 atm. T=1538°C; P=1 atm. T=1000°C; P=1 atm. T=1394°C; P=10-4 atm.

0906 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni. In corrispondenza del punto A, punto di fusione del componente puro (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è: 0. 1. 2. 3.

0907 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura. In corrispondenza del punto A, interno alla regione della fase del solido (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è: 1. 2. 3. 0.

0908 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura. Lungo la curva di solidificazione, il numero dei gradi di libertà V è: 1. 2. 3. 0.

0909 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni. In corrispondenza del punto A, punto interno alla regione a due fasi (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è: 1. 2. 3. 0.

0910 Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni. In corrispondenza del punto A, punto di fusione del componente puro (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è: 0. 1. 2. 3.

1001 La trasformazione di tipo eutettoide è caratterizzata dalla seguente equazione: L → α + β. α → β + γ. α + β → γ. α + L → β.

1002 Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase solida. LS/LO. OS/LS. LS/OS. LO/LS.

1003 Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase liquida. (wS-wO) / (wS-wL). (wS-wL) / (wO-wL). (wO-wL) / (wS-wL). (wS-wL) / (wS-wO).

1004 La trasformazione di tipo eutettico è caratterizzata dalla seguente equazione: L → α + β. α → β + γ. α + L → β. α + β → γ.

1005 Nella trasformazione peritettica: il liquido di composizione eutettica viene riscaldato alla temperatura eutettica e si trasforma simultaneamente in due fasi solide. il liquido di composizione eutettica viene raffreddato lentamente alla temperatura eutettica e si trasforma simultaneamente in due fasi solide. una fase liquida interagisce con una fase solida per formare una nuova fase solida, diversa dalla precedente. durante il raffreddamento vengono formate due fasi solide da un'unica fase.

1006 La trasformazione di tipo peritettico è caratterizzata dalla seguente equazione: α + L → β. L → α + β. α → β + γ. α + β → γ.

1007 La trasformazione di tipo peritettoide è caratterizzata dalla seguente equazione: α + L → β. α → β + γ. L → α + β. α + β → γ.

1101 Si definisce galaverna: deposito di ghiaccio granuloso dall'aspetto cristallino a forma di scaglie o aghi che si forma quando il vapore acqueo in atmosfera passa dallo stato gassoso allo stato solido. deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che può prodursi quando la temperatura è inferiore a 0 °C e c'è la presenza di una leggera nebbia. neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C. deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia.

1102 Si definisce calabrosa: deposito di ghiaccio che si produce per la solidificazione rapida di gocce generalmente grosse di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C. deposito di ghiaccio granuloso dall'aspetto cristallino a forma di scaglie o aghi che si forma quando il vapore acqueo in atmosfera passa dallo stato gassoso allo stato solido. deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia. neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C.

1103 Si definisce vetrato: deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia. neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C. deposito di ghiaccio che si produce per la solidificazione rapida di gocce generalmente grosse di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C. deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che può prodursi quando la temperatura è inferiore a 0 °C e c'è la presenza di una leggera nebbia.

1201 L'uso diretto dell'acqua naturale in ingresso in industria: comporta un carico inquinante organico e inorganico inaccettabile. non comporta alcun inconveniente. comporta l'abrasione di pompe e parti meccaniche. comporta un'alterazione dei parametri chimico?fisici modificati dall'uso industriale.

1202 L'uso diretto dell'acqua naturale in uscita in processi di ricircolo: comporta lo smaltimento di fanghiglie cariche di particelle inquinanti dai fumi. comporta la modifica di parametri chimico?fisici non idonei al riutilizzo. non comporta alcun inconveniente. comporta un carico inquinante organico e inorganico accettabile.

1203 Per pH si intende: la somma di tutte la sostanze organiche e inorganiche contenute nell'acqua. il contenuto ionico dell'acqua. la capacità degli ioni di condurre corrente elettrica. il cologaritmo della concentrazione degli ioni idrogeno in soluzione.

1204 Per durezza permanente di un'acqua si intende: la durezza dovuta a tutti i sali di calcio e magnesio, esclusi i bicarbonati. la durezza dovuta a tutti i sali di calcio presenti nell'acqua. la durezza dovuta ai bicarbonati di calcio e magnesio. la durezza dovuta a tutti i sali di magnesio presenti nell'acqua.

1205 Per alcalinità si intende: la misura del contenuto di carbonati, bicarbonati e idrossidi disciolti nell'acqua. il contenuto ionico dell'acqua. la misura del contenuto di sostanze ad azione acida disciolte in un'acqua. la misura del contenuto di sali di calcio e magnesio disciolti nell'acqua.

1206 Per conducibilità si intende: la misura del contenuto di sali di calcio e magnesio disciolti nell'acqua. la misura del contenuto ionico dell'acqua. la misura del contenuto di sostanze ad azione alcalina disciolte in un'acqua. la misura del contenuto di carbonati, bicarbonati e idrossidi disciolti nell'acqua.

1301 E' un trattamento chimico-fisico o chimico dell'acqua: la dolcificazione. la filtrazione. la grigliatura. la disabbiatura.

1302 La disoleazione ha lo scopo di: eliminare dall'acqua il materiale solido sedimentabile con dimensione lineare pari a circa 1mm. eliminare dall'acqua il materiale solido grossolano. separare dall'acqua oli e/o grassi in essa dispersi. separare dall'acqua materiale in sospensione di piccole dimensioni.

1303 E' un trattamento chimico-fisico o chimico dell'acqua: la degasazione. la disabbiatura. la grigliatura. la filtrazione.

1304 A che cosa serve la grigliatura?. Ad eliminare dall'acqua il materiale solido sedimentabile. A separare dall'acqua materiale in sospensione di piccole dimensioni. Nessuna delle altre risposte è corretta. Ad eliminare dall'acqua il materiale solido grossolano.

1401 Che cosa si intende per acqua corrosiva?. Acqua che ha il potere di sciogliere il carbonato di calcio. Acqua dura. Acqua che provoca l'attacco delle superfici metalliche costituenti il recipiente. Acqua incrostante.

1402 L'acqua potabile deve essere: sotterranea. sterile. terapeutica. naturale.

1403 Le acque di scarico: nessuna delle altre risposte è corretta. possono essere acque reflue di tipo domestico, industriale e urbano. diventano acque sotterranee. possono essere scaricate direttamente nell'ambiente.

1501 Dato il volume d'aria effettivamente impiegato (VAE) e il volume d'aria teorico (VAT), l'indice d'aria si determina come: VAE/VAT. (VAE-VAT)*100/VAT. VAT/VAE. VAE*VAT.

1502 Nel meccanismo di reazione della combustione, la miscelazione consiste: nella formazione di specie instabili estremamente reattive che attivano le successive reazioni di ossidazione. nel contatto uniformemente distribuito tra particelle o molecole del combustibile e comburente. nella trasmissione di parte del calore dei fumi all'ambiente con conseguente diminuzione della temperatura del sistema. nella combinazione delle specie instabili con l'ossigeno e con le molecole del combustibile in una complessa e rapida sequenza di reazioni a catena.

1503 Nel meccanismo di reazione della combustione, la precombustione consiste: nella trasmissione di parte del calore dei fumi all'ambiente con conseguente diminuzione della temperatura del sistema. nella combinazione delle specie instabili con l'ossigeno e con le molecole del combustibile in una complessa e rapida sequenza di reazioni a catena. nel contatto uniformemente distribuito tra particelle o molecole del combustibile e comburente. nella formazione di specie instabili estremamente reattive che attivano le successive reazioni di ossidazione.

1504 Per umidità di un combustibile si intende: la quantità di acqua, in termini percentuali, presente nel combustibile. la facilità con cui una sostanza brucia causando fuoco o combustione. la quantità di calore sviluppata nel corso della combustione completa dell'unità di massa. la quantità di elementi costituenti presenti nel combustibile stesso.

1505 La temperatura di accensione: la temperatura a cui un combustibile si autoaccende. è la temperatura minima cui deve essere portata la miscela combustibile- comburente affinché abbia inizio e possa autosostenersi la reazione di combustione. è direttamente proporzionale all'infiammabilità. è la temperatura che si sviluppa nella combustione completa di 1 N·m3 di una miscela stechiometrica di aria teorica.

1506 Dato il volume d'aria effettivamente impiegato (VAE) e il volume d'aria teorico (VAT), l'eccesso d'aria si determina come: (VAT-VAE)*1000/VAE. (VAE-VAT)*100/VAT. (VAT-VAE)*100/VAE. (VAE-VAT)/(VAT*100).

1507 Il potere calorifico inferiore: si determina quando l'acqua prodotta si trova allo stato di vapore. si determina quando l'acqua presente al termine della combustione si trova allo stato liquido. si determina come la capacità di un carburante di vaporizzare. si determina come la facilità con cui una sostanza brucia causando fuoco o combustione.

1601 Noti il calore utile (QU) e il calore disponibile (QD), il rendimento termico della combustione si determina come: QU*QD. 1/(QU*QD). QD/QU. QU/QD.

1602 La temperatura di combustione si riduce rispetto a quella teorica a causa: della combustione con il solo ossigeno. del preriscaldamento dell'aria e del combustibile. delle dissociazioni termiche. dell'arricchimento dell'aria in ossigeno.

1603 La temperatura di combustione aumenta il suo valore a causa: del preriscaldamento dell'aria e del combustibile. dell'umidità dell'aria e del combustibile. delle dissociazioni termiche. del difetto o eccesso d'aria.

1604 Noti il volume del combustibile (VC), il volume teorico dell'aria (VAT), il potere calorifico inferiore (Qi) e il calore di vaporizzazione del combustibile (QV), si definisce potenziale termico per i combustibili vaporizzati: (Qi+QV)/(VC+VAT). (Qi+QV)*(VC+VAT). (Qi-QV)/(VC+VAT). (Qi+QV)/(VC-VAT).

1605 Noti il volume del combustibile (VC), il volume teorico dell'aria (VAT) e il potere calorifico inferiore (Qi), si definisce potenziale termico per i combustibili gassosi: Qi/(VC-VAT). Qi/(VC+VAT). (1-Qi)/(VC+VAT). Qi*(VC+VAT).

1606 Noti il volume dei componenti dei fumi (V), il calore sensibile dei componenti dei fumi alla temperatura di uscita dei fumi (Cs) e il potere calorifico inferiore del combustibile (Qi), la perdita al camino si determina come: Qi*Cs/100*ΣV. ΣCs*V*100/Qi. Qi*Cs*100/ΣV. ΣV*Cs*100/Qi.

1607 La temperatura di combustione aumenta il suo valore a causa: delle dissociazioni termiche. del difetto o eccesso d'aria. dell'umidità dell'aria e del combustibile. dell'arricchimento dell'aria in ossigeno.

1608 La temperatura di combustione si riduce rispetto a quella teorica a causa: del difetto o eccesso d'aria. della combustione con il solo ossigeno. dell'arricchimento dell'aria in ossigeno. del preriscaldamento dell'aria e del combustibile.

1701 Il potere agglutinante è: la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti. il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C provocandone la fuoriuscita di gas e conseguente rigonfiamento. l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria. l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria.

1702 Il potere cokificante è: l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria. il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C provocandone la fuoriuscita di gas e conseguente rigonfiamento. la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti. l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria.

1703 Il litantrace è: il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto. il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%. il termine estremo della carbogenesi del legno. il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%.

1704 L'antracite è: il termine estremo della carbogenesi del legno. il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%. il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto. il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%.

1705 L'indice di libero rigonfiamento è: l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria. il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C. la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti. l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria.

1706 Il contenuto di sostanze volatili è: l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria. il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C provocandone la fuoriuscita di gas e conseguente rigonfiamento. l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria. la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti.

1707 La lignite è. il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto. il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%. il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%. il termine estremo della carbogenesi del legno.

1801 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la decantazione è: l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori. l'eliminazione di acqua e fanghiglia o altre sostanze in sospensione. l'insieme dei trattamenti per aumentare le rese in prodotti leggeri. l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione.

1802 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, il reforming è: il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono. la distillazione frazionata a pressione atmosferica. l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione. la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano.

1803 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, il topping è: la distillazione frazionata a pressione atmosferica. l'insieme dei trattamenti per aumentare le rese in prodotti leggeri. l'eliminazione di acqua e fanghiglia o altre sostanze in sospensione. l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione.

1804 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la distillazione a pressione ridotta è: l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori. il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono. l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione. il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping.

1805 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, il dessalaggio è: l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione. la distillazione frazionata a pressione atmosferica. il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono. il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping.

1806 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la conversione è: l'insieme dei trattamenti per aumentare le rese in prodotti leggeri. la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano. la distillazione frazionata a pressione atmosferica. il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping.

1807 Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la desolforazione è: l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori. la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano. l'eliminazione di acqua e fanghiglia o altre sostanze in sospensione. il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono.

1901 Il potenziale termico è: l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi durante l'iniezione in aria compressa a temperatura elevata. la capacità di un carburante di vaporizzare. la quantità di calore che si sviluppa nella combustione completa di 1 N·m3 di una miscela stechiometrica di aria teorica. la resistenza che un carburante oppone alla detonazione.

1902 La qualità di ignizione è: l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi durante l'iniezione in aria compressa a temperatura elevata. la capacità di un carburante di vaporizzare. la difficoltà che incontra la massa di un liquido a scorrere liberamente in un condotto. la quantità di calore che si sviluppa nella combustione completa di 1 N·m3 di una miscela stechiometrica di aria teorica.

1903 La viscosità è: la capacità di un carburante di vaporizzare. l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi durante l'iniezione in aria compressa a temperatura elevata. la resistenza che un carburante oppone alla detonazione. la difficoltà che incontra la massa di un liquido a scorrere liberamente in un condotto.

1904 La temperatura di infiammabilità è: nessuna delle altre risposte è corretta. la temperatura minima alla quale si formano vapori in quantità tale che, in presenza di ossigeno e di un innesco, abbia luogo il fenomeno della combustione. la temperatura minima cui deve essere portata la miscela combustibile?comburente affinché abbia inizio e si autosostenti la reazione di combustione. la temperatura massima alla quale ha luogo spontaneamente il fenomeno della combustione.

1905 Il potere antidetonante è: la resistenza che un carburante oppone alla detonazione. il flash point. l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi. espresso mediante il numero di cetano.

1906 Il viscosimetro di Engler viene utilizzato per determinare: nessuna delle altre risposte è corretta. la volatilità. il potere antidetonante. il punto di infiammabilità dei liquidi.

2001 Gli oli combustibili: è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas. sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12. è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina. comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio.

2002 Il gasolio: è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas. sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio. sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12. comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio.

2003 Le benzine: sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio. sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12. è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina. comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio.

2004 I GPL: sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12. è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas. sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio. è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina.

2005 Il cherosene: comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio. è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas. è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina. sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio.

2101 Il gas associato: contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine. è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura. è formato dai soli idrocarburi incondensabili. deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati.

2102 Il gas non associato: contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine. è formato dai soli idrocarburi incondensabili. deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati. è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura.

2103 Il gas naturale secco: deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati. contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine. è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura. è formato dai soli idrocarburi incondensabili.

2104 Rispetto ai combustibili liquidi e solidi, i combustibili gassosi presentano il seguente vantaggio: elevato eccesso d'aria. alto potere antidetonante. elevata temperatura di accensione. elevato tenore di ceneri.

2105 Il gas naturale umido: è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura. è formato dai soli idrocarburi incondensabili. deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati. contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine.

2201 Nei cicloni: si ha una serie di camere cilindriche. nessuna delle altre risposte è corretta. si raggiunge un'efficienza di abbattimento accettabile per particelle con dimensioni <10μm. il meccanismo di abbattimento si basa sulle forze centrifughe aiutate dall'agglomerazione da turbolenza delle particelle.

2202 Un separatore Venturi: non presenta problemi di corrosioni, incrostazioni, intasamenti. nessuna delle altre risposte è corretta. ha dei costi di impianto elevati. ha la possibilità di rimuovere anche componenti gassosi.

2203 Nelle camere di sedimentazione: i fumi da depurare sono costretti a percorrere un tragitto più o meno tortuoso. nessuna delle altre risposte è corretta. le particelle, a causa degli urti, perdono parte della loro energia potenziale. si raggiunge un'efficienza di abbattimento accettabile per particelle con dimensioni <50μm.

2301 L'aderenza: è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio. indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione. rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme. indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio.

2302 Il punto di scorrimento: è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio. indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio. indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione. rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme.

2303 L'indice di viscosità: indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione. rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme. è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio. indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio.

2304 La torbidità: è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio. indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione. rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme. indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio.

2401 La deformazione nominale e si determina come: F/A. F/Ao. ln(l/lo). Δl/lo.

2402 La deformazione reale ε si determina come: F/A. Δl/lo. F/Ao. ln(l/lo).

2501 Quale delle seguenti non è una proprietà meccanica ottenuta dalla prova di trazione?. dimensione del grano. resistenza a trazione. carico di snervamento. modulo di elasticità.

2502 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 16 mm e lunghezza utile di 30 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 37 mm e una forza finale di 25 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 153.4 MPa. 176.5 MPa. 135.2 MPa. 182.6 MPa.

2503 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 18 mm e lunghezza utile di 42 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 48 mm e una forza finale di 29 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 130.3 MPa. 156.5 MPa. 143.2 MPa. 112.4 MPa.

2504 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 18 mm e lunghezza utile di 42 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 48 mm e una forza finale di 29 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.1. 0.15. 0.17. 0.13.

2505 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 15 mm e lunghezza utile di 40 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 76 mm e una forza finale di 50.5 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 543.2 MPa. 331.3 MPa. 268.4 MPa. 206.8 MPa.

2506 La tensione reale può essere determinata come: s (1 + e). s / (1 + e). s / (1 - e). s (1 - e).

2507 Trovare l'affermazione errata: La prova di trazione è una prova ditruttiva. La prova di trazione si esegue su provini a doppia T. La prova di trazione si esegue su provini cilindrici. La prova di trazione non comporta il problema della barilottatura.

2508 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 16 mm e lunghezza utile di 30 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 37 mm e una forza finale di 25 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.23. 0.21. 0.17. 0.19.

2509 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 18 mm e lunghezza utile di 75 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 40 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 167.75 MPa. 206.78 MPa. 543.24 MPa. 331.28 MPa.

2510 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 18 mm e lunghezza utile di 75 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 40 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.19. 0.25. 6.4000000000000001E-2. 0.64.

2511 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 15 mm e lunghezza utile di 40 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 76 mm e una forza finale di 50.5 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.25. 0.43. 0.64. 0.19.

2512 Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 15 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 72.64 mm e una forza finale di 48.33 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 331.28 MPa. 543.24 MPa. 268.42 MPa. 206.78 MPa.

2513 La deformazione reale può essere determinata come: ln (1 + e). ln e. ln (1 - e). 1 / ln (1 + e).

2601 La prova di compressione: presenta il fenomeno della strizione localizzata. consente di raggiungere valori di deformazione minori rispetto a quelli ottenuti con una prova di trazione. può essere in stato piano di deformazione. si esegue su provini con un intaglio a V.

2602 Trovare l'affermazione errata: La prova di compressione non si esegue su provini piani. La prova di compressione presenta il problema della barilottatura. La prova di compressione supera il problema della strizione che si manifesta nella prova di trazione. La prova di compressione assialsimmetrica si esegue su provini cilindrici.

2603 La minimizzazione dell'attrito durante la prova di compressione assilasimmetrica: si realizza con prove a secco. si realizza attraverso dei solchi per l'intrappolamento del lubrificante. nessuna delle altre risposte è corretta. non è un problema rilevante.

2701 La durezza è una misura: della quantità di energia che un materiale è in grado di assorbire in campo elastico. della resistenza di un metallo al taglio puro. della resistenza di un metallo alla deformazione plastica permanente. della quantità di energia che un materiale è in grado di assorbire prima di giungere a rottura.

2702 La ricottura è un trattamento termico che: consiste nel brusco raffreddamento di un materiale dopo averlo portato a temperatura di austenizzazione. consiste nel riscaldamento seguito da raffreddamento a velocità controllata. consiste nell'addolcimento della struttura di un metallo deformato a freddo. nessuna delle altre risposte è corretta.

2703 La superplasticità nei materiali metallici si manifesta se sono verificate le seguenti condizioni: - la dimensione del grano è ultrafine - la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione - la velocità di deformazione è esterna all'intervallo 0.01÷0.0001 s-1. - la dimensione del grano è ultrafine - la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione - la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 0.01÷0.0001 s-1. - la dimensione del grano è ultrafine - la temperatura di carico è minore del 50% della temperatura di fusione - la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 0.01÷0.0001 s-1. - la dimensione del grano è ultrafine - la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione - la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 1÷10 s-1.

2801 La figura mostra un provino che ha subito: rottura duttile. rottura per fatica. rottura fragile. rottura dopo strizione.

2802 La resilienza si determina con: la prova di durezza. la prova con il pendolo di Charpy. la prova di flessione rotante. la prova di compressione.

2901 La resistenza a fatica: aumenta con elevate finiture superificiali del componente. aumenta in ambiente corrosivo. aumenta in presenza di intagli. aumenta in presenza di fori.

2902 La figura mostra un provino che ha subito: rottura per fatica. rottura duttile. rottura lungo i piani di clivaggio. rottura fragile.

2903 Il creep consiste: nello scorrimento viscoso a freddo. nello scorrimento viscoso a caldo. nella deformazione in campo elastico. nella deformazione fragile.

2904 La fatica: indica l'energia che un materiale è in grado di assorbire prima di giungere a rottura. si misura con la prova di resilienza. provoca rottura in parti metalliche soggette a forzi ripetitivi o ciclici. si misura con la prova di durezza.

3001 Un acciaio eutettoidico è: un acciaio al carbonio che contiene lo 0.8% di carbonio. un acciaio al carbonio che contiene lo 0.08% di carbonio. un acciaio al carbonio che contiene meno di 0.8% di carbonio. un acciaio al carbonio che contiene più di 0.8% di carbonio.

3002 Al punto di trasformazione eutettica, il liquido con 4.3% di carbonio forma: ferrite α con 0.02% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. austenite γ con 2.06% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. austenite γ con 0.17% di carbonio. ferrite αα con 0.02% di carbonio.

3003 La cementite è: un composto intermetallico Fe3C. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro γ. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro δ. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel reticolo cristallino CCC del ferro.

3004 Al punto di trasformazione eutettoidica, l'austenite solida con 0.8% di carbonio forma: ferrite α con 0.02% di carbonio. austenite γ con 2.06% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. ferrite α con 0.02% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. austenite γ con 0.17% di carbonio.

3005 La ferrite delta è: un composto intermetallico Fe3C. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro γ. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro δ. una soluzione solida interstiziale del carbonio nel reticolo cristallino CCC del ferro.

3006 La trasformazione eutettoidica avviene alla temperatura di: 1148°C. 723°C. 1495°C. 1000°C.

3007 Al punto di trasformazione peritettica il liquido si combina con ferrite δ, con 0.09% di carbonio, per formare: austenite γ con 0.17% di carbonio. ferrite α con 0.02% di carbonio. ferrite α con 0.02% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. austenite γ con 2.06% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio.

3008 La massima solubilità allo stato solido del carbonio nella ferrite δ è: 0.09% a 1465°C. 4.3% a 1148°C. 2% a 1100°C. 0.02% a 723°C.

3009 La massima solubilità allo stato solido del carbonio nella ferrite α è: 2% a 1100°C. 0.02% a 723°C. 0.8% a 723°C. 2% a 1100°C.

3101 Il processo di tempra consiste: nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica. nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente. nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento.

3102 Il processo di ricottura consiste: nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica. nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento. nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente.

3103 Il processo di rinvenimento consiste: nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica. nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento. nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente.

3401 Un processo di corrosione non si verifica se: ΔG>0. ΔG<0. ΔG=0. ΔG>1.

3402 Un processo di corrosione può verificarsi se: ΔG<1. ΔG<0. ΔG>0. ΔG=0.

3601 La corrosione generalizzata: procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura. è un tipo di attacco localizzato fessurante, che si manifesta per l'azione contemporanea di una sollecitazione meccanica di trazione e di un ambiente scarsamente corrosivo. si manifesta in corrispondenza dei contorni dei grani, senza interessare in modo significativo il corpo dei grani stessi. si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un ambiente anche non particolarmente corrosivo.

3602 La corrosione per contatto galvanico: procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura. si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un ambiente anche non particolarmente corrosivo. costituisce una forma di attacco localizzato di tipo perforante. è un tipo di attacco localizzato fessurante, che si manifesta per l'azione contemporanea di una sollecitazione meccanica di trazione e di un ambiente scarsamente corrosivo.

3603 La corrosione per vaiolatura: si manifesta in corrispondenza dei contorni dei grani, senza interessare in modo significativo il corpo dei grani stessi. costituisce una forma di attacco localizzato di tipo perforante. si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un ambiente anche non particolarmente corrosivo. procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura.

3604 La corrosione interstiziale: si manifesta su numerosi materiali ferrosi e non ferrosi che formano con facilità film di passivazione. si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un ambiente anche non particolarmente corrosivo. è un tipo di attacco localizzato fessurante, che si manifesta per l'azione contemporanea di una sollecitazione meccanica di trazione e di un ambiente scarsamente corrosivo. si manifesta in corrispondenza dei contorni dei grani, senza interessare in modo significativo il corpo dei grani stessi.

3605 Il pitting: è un meccanismo di corrosione a secco. può essere prevenuto evitando il contatto fra materiali di nobiltà molto diversa o isolando fra loro materiali metallici differenti. costituisce una forma di corrosione localizzata di tipo perforante. procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura.

3701 La media numerica del peso molecolare si ottiene: suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo. come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero. dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica.

3702 La media pesata del peso molecolare si ottiene: suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo. dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica. come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo.

3703 Il grado di polimerizzazione si ottiene: come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo. dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo.

3704 Il grado medio aritmetico di polimerizzazione si ottiene: dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo. suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo. come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero.

3705 Nella polimerizzazione per crescita a catena: i monomeri vengono legati insieme covalentemente in modo da costituire catene molecolari di polimeri. si può ottenere un materiale plastico tridimensionale reticolato grazie ad un reagente chimico con più di due funzioni reattive. si ottengono stereoisomeri. i monomeri reagiscono chimicamente tra di loro rilasciando piccole molecole in modo da creare polimeri lineari.

3706 Il grado medio pesato di polimerizzazione si determina come: peso molecolare dell'unità merica / peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica. peso molecolare medio pesato della sostanza polimerica / peso molecolare dell'unità merica. peso molecolare dell'unità merica / peso molecolare medio pesato della sostanza polimerica. peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica / peso molecolare dell'unità merica.

3801 I copolimeri alternati hanno una sequenza del tipo: ABABABABABABABAB.... AAAAAAA-BBBBBBBB-.... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA B B B B B B. AABABBBBAABABAAB.

3802 La figura mostra: un copolimero casuale. un copolimero a blocchi. un copolimero ad innesto. un copolimero alternato.

3803 La figura mostra: un copolimero alternato. un copolimero a blocchi. un copolimero ad innesto. un copolimero casuale.

3804 Nella polimerizzazione a stadi: si ottengono stereoisomeri. i monomeri vengono legati insieme covalentemente in modo da costituire catene molecolari di polimeri. si può ottenere un materiale plastico tridimensionale reticolato grazie ad un reagente chimico con più di due funzioni reattive. i monomeri reagiscono chimicamente tra di loro rilasciando piccole molecole in modo da creare polimeri lineari.

3805 Nella polimerizzazione per reticolazione: si può ottenere un materiale plastico tridimensionale reticolato grazie ad un reagente chimico con più di due funzioni reattive. i monomeri reagiscono chimicamente tra di loro rilasciando piccole molecole in modo da creare polimeri lineari. i monomeri vengono legati insieme covalentemente in modo da costituire catene molecolari di polimeri. si ottengono stereoisomeri.

3901 Per cristallizzazione di un materiale polimerico si intende: il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina. il passaggio materiale gommoso-solido rigido. il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata. il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina.

3902 Per fusione di un materiale polimerico si intende: il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina. il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata. il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina. il passaggio materiale gommoso-solido rigido.

3903 Per transizione vetrosa di un materiale polimerico si intende: il passaggio materiale gommoso-solido rigido. il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata. il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina. il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina.

4001 Nel materiale polimerico semicristallino: si hanno sia una discontinuità nel volume specifico in corrispondenza del raggiungimento della temperatura di fusione sia una leggera diminuzione di pendenza in concomitanza della temperatura di transizione vetrosa. si ha una discontinuità nel volume specifico in corrispondenza del raggiungimento della temperatura di fusione. si rileva sperimentalmente una leggera diminuzione del volume specifico in concomitanza della temperatura di transizione vetrosa. nessuna delle altre risposte è corretta.

4002 Trovare la definizione errata: i materiali termoindurenti vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione chimica. i materiali termoindurenti sono formati da una rete di atomi di carbonio legati covalentemente tra di loro. i materiali termoindurenti possono essere nuovamente rimodellati con il calore. i materiali termoindurenti sono materiali non riciclabili.

4003 I materiali termoplastici: richiedono calore per essere plasmati. sono generalmente fragili. sono materiali non riciclabili. non possono essere riscaldati e rimodellati più volte.

4101 La frattura nei materiali polimerici: è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T. è di tipo duttile nei materiali termoindurenti. è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T>Tg. è di tipo fragile nei materiali termoplastici.

4102 La frattura nei materiali polimerici: è di tipo fragile nei materiali termoplastici per T>Tg. è di tipo fragile nei materiali termoindurenti. è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T. è di tipo duttile nei materiali termoindurenti.

4103 La frattura nei materiali polimerici: è di tipo duttile nei materiali termoindurenti. è di tipo fragile nei materiali termoplastici indipendentemente dalla temperatura. è di tipo fragile nei materiali termoplastici per T<Tg. avviene per fatica.

4201 I materiali termoplastici: non possono essere nuovamente riscaldati e rimodellati. richiedono il calore per essere plasmati e dopo raffreddamento tendono a ritornare in parte alla loro forma originale. si degradano o si decompongono dopo essere stati riscaldati ad una temperatura troppo elevata. richiedono il calore per essere plasmati e dopo raffreddamento mantengono la forma in cui sono stati modellati.

4202 I materiali termoindurenti: vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione fisica. sono riciclabili. possono essere nuovamente rimodellati con il calore. vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione chimica.

4301 Il nanotubo: è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente. è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale. appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni. è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare.

4302 La grafite: è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare. è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente. è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale. appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni.

4303 Il diamante: è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare. appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni. è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente. è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale.

4304 Il fullerene sferico: è caratterizzato da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale. è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente. è costituito da molecole composte interamente di carbonio a forma cilindrica o tubolare. appare molto simile ad un pallone da calcio composto da pentagoni e esagoni.

4401 La figura mostra: strutture di silicati a catena. strutture di silicati ad anello. strutture di silicati a strati. strutture di silicati a isola.

4402 La figura mostra: strutture di silicati a isola. strutture di silicati ad anello. strutture di silicati a strati. strutture di silicati a catena.

4403 I silicati a catena: si producono quando due angoli di ogni tetraedro di SiO44- sono legati con gli angoli di altri tetraedri. si producono quando tre angoli complanari di un tetraedro di silicato sono legati agli angoli di tre altri tetraedri di silicato. si producono quando ioni positivi si legano con gli ioni di ossigeno del tetraedro dei silicati. si producono quando tutti e quattro gli angoli del tetraedro di SiO44- condividono atomi di ossigeno.

4404 I silicati a strati: si producono quando due angoli di ogni tetraedro di SiO44- sono legati con gli angoli di altri tetraedri. si producono quando tre angoli complanari di un tetraedro di silicato sono legati agli angoli di tre altri tetraedri di silicato. si producono quando tutti e quattro gli angoli del tetraedro di SiO44- condividono atomi di ossigeno. si producono quando ioni positivi si legano con gli ioni di ossigeno del tetraedro dei silicati.

4501 L'allumina: è un materiale caratterizzato da durezza e refrattarietà, con una eccellente resistenza all'ossidazione a elevata temperatura. è un materiale caratterizzato da una bassa perdita dielettrica e un'alta resistività. è un materiale caratterizzato dalla migliore combinazione delle proprietà di interesse tecnologico. nessuna delle altre risposte è corretta.

4502 E' un materiale ceramico tradizionale: l'allumina. l'argilla. il carburo di silicio. il nitruro di silicio.

4503 E' un materiale ceramico avanzato: il nitruro di silicio. l'argilla. il feldspato di potassio. la silice.

4504 E' un materiale ceramico avanzato: la silice. il feldspato di potassio. l'argilla. il carburo di silicio.

4505 E' un materiale ceramico tradizionale: il carburo di silicio. la silice. l'allumina. il nitruro di silicio.

4601 I materiali ceramici con dimensioni dei grani più piccole: presentano una finitura superficiale peggiore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori. hanno difetti di dimensioni maggiori ai loro bordi di grano. sono più resistenti di quelli con grani di dimensioni maggiori. hanno una resistenza alla corrosione maggiore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori.

4602 I materiali ceramici con dimensioni dei grani più piccole: nessuna delle altre risposte è corretta. sono meno resistenti di quelli con grani di dimensioni maggiori. presentano una finitura superficiale migliore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori. hanno difetti di dimensioni maggiori ai loro bordi di grano.

4701 I materiali ceramici: hanno alta conducibilità termica. hanno alta resistenza termica. hanno alta conducibilità termica. hanno scarsa resistenza all'usura.

4702 I materiali ceramici: hanno bassa conducibilità termica. hanno scarsa resistenza termica. hanno scarsa resistenza all'usura. non sono buoni isolanti termici.

4703 La figura mostra il trattamento termico di: sinterizzazione. incollaggio. essiccamento. vetrificazione.

4704 Tra i trattamenti termici dei materiali ceramici, la sinterizzazione consiste: nella formazione di particelle più piccole a spese di quelle più grandi. nella liquefazione della fase vetrosa che riempie gli spazi porosi del materiale. nel consolidamento di piccole particelle di un materiale attraverso fenomeni di diffusione allo stato solido. nella rimozione dell'acqua dalla massa ceramica plastica prima della cottura a più alta temperatura.

4705 Tra i trattamenti termici dei materiali ceramici, la vetrificazione, consiste: nella liquefazione della fase vetrosa che riempie gli spazi porosi del materiale. nella trasformazione di un prodotto poroso compatto in un prodotto denso e coerente. nella rimozione dell'acqua dalla massa ceramica plastica prima della cottura a più alta temperatura. nella formazione di particelle più piccole a spese di quelle più grandi.

4801 I vetri: aumentano la loro viscosità all'aumentare della temperatura al di sopra della sua temperatura di transizione vetrosa. sono materiali ceramici e metallici. hanno una struttura ordinata. hanno una struttura non cristallina o amorfa.

4802 Il vetro al piombo: è un vetro con una ridotta espansione. è un vetro basso fondente. presenta un ridotto indice di rifrazione. è facile da lavorare.

4803 Il vetro sodico-calcico: viene usato per le protezioni da radiazioni ad alta energia, per finestre antiradiazioni, bulbi di lampade fluorescenti o lampade per televisori. viene utilizzato per produrre lastre piane, recipienti, manufatti pressati o soffiati e prodotti di illuminazione. viene usato per produrre soda calcica. viene usato per attrezzature di laboratorio, tubazioni, forni e fari.

4804 Il vetro al borosilicato: è un vetro basso fondente. è facile da lavorare. è un vetro con una ridotta espansione. presenta un alto indice di rifrazione.

FP Una lega con composizione pari al 71,9% di Ag è la lega: Di composizioni non omogenee. Stabile allo stato liquido ma non allo stato solido. Eutettica. Peritettica.

FP Che tipo di vetro viene generalmente usato per produrre lastre piane e lampadine?. vetro sodico-calcico. vetro al piombo. vetro borosilatico. vetro pirex.

FP La martensite nel diagramma ferro carbonio: non è rappresentata. è presente al di sotto della temperatura eutettica. è una forma allotropica stabile. Ha una concentrazione massima di carbonio del 4% nel ferro.

FP Le acque litosferiche dure contengono. Acido carbonico. Acido Borico. Cloruri. Pulviscolo di terra in sospensione.

FP Quali di questi gas artificiali sono ottenuti tramite gassificazione a partire da derivati petroliferi. Gas di raffineria. Gas illuminante. Gas d'acqua. Gas misto.

FP In presenza di atomi sostituzionali di dimensioni maggiori rispetto agli atomi del reticolo base, il reticolo intorno a questi è: Sollecitato a Trazione. Più rigido. Meno denso. Sollecitato a compressione.

FP Quali di questi reflui sono depurabili per assorbimento. Fenoli. Idrocarburi. Fibre. Grassi.

FP Cosa si ottiene quando tre angoli complanari di un tetraedro di silicato si legano agli angoli di altri tre tetraedri di silicato. Silicati a strati. Grafene. Allumina. Fullerene.

FP La prova di creep. è una prova in cui il carico aumenta costantemente. può durare anni. è estremamente rapida. è una prova in cui la temperatura aumenta costantemente.

FP Gli additivi che hanno lo scopo di neutralizzare l’azione negativa della frazione paraffinica residua e favoriscono la formazione a bassa temperatura di microcristalli solidi paraffinici, sono: abbassanti il punto di scorrimento. emulsioni ed emulatori. detergenti e disperdenti. modificatori dell’attrito e antiusura per pressioni estreme.

FP Cosa caratterizza le catene polimeriche di un termoindurente rispetto a quelle di un termoplastico?. La presenza di un maggior ordine. La disposizione lineare delle catene polimeriche. La ripetitività delle catene. La presenza di legami reticolanti tra le catene.

FP La curva caratteristica di creep viene rappresentata in un grafico che mostra l’andamento. Dal carico in funzione della temperatura. Dalla sollecitazione in funzione della temperatura. Dalla deformazione nel tempo. Dalla deformazione in funzione del carico.

FP Il C, nel reticolo del Fe, si comporta come. Atomo sostituzionale. Vazanca. Dislocazione. Atomo interstiziale.

FP Il carico nella prova di creep solitamente: viene fatto oscillare per sollecitare a fatica il provino. viene applicato a temperatura ambiente e successivamente scaldato. viene applicato mediante un sistema di leve posizionando dei pesi sul piattello. viene variato in modo continuo durante il test per aumentare la sollecitazione all’aumento della temperatura.

FP L’atomo di carbonio nel reticolo della martensite mostrato in figura è un atomo: intero. interstiziale. sostituzionale. a spigolo.

FP Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase solida della lega alla temperatura T2: 0.67. 50. 60. 0.40.

FP La cella elementare mostrata in figura è una. Triclina. Tetragonale. Ortorombica. Monoclinica.

FP La paletta per turbina con resistenza a creep di tipo C viene chiamata. Paletta monocristallina. Paletta policristallina. Paletta amorfa. Paletta con grani a struttura colonnare.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 7 mm e lunghezza utile di 45 mm. Tale prova ha fornito un valore di allungamento pari a 25 mm e una forza finale di 59,5 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.64. 0.44. 0.29. 0.19.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 15 mm e lunghezza utile di 40 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 76 mm e una forza finale di 60.5 kN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 650.8 MPa. 206.8 MPa. 543.2 MPa. 268.4 MPa.

FP In presenza di una differenza di nobiltà di parti a contatto diretto che tipo di corrosione si può generare?. Generalizzata. Interstiziale. Galvanica. Vaiolatura.

FP La temperatura di fusione di un polimero: Non varia per la presenza di gruppi aromatici. Aumenta con la rottura di doppi legami. Aumenta con l'aumento della rigidità della catena polimerica. Aumenta con l'aumento della mobilità della catena polimerica.

FP Nella prova di Charpy. Si sfrutta l'energia potenziale e cinetica del pendolo. Si verifica la resistenza a fatica del materiale. Si ottiene sempre una superficie di frattura fragile. Si misura lo svernamento del materiale metallico.

FP Si ottiene una struttura lamellare costituita da ferrite α e cementite, chiamata perlite, quando: Un acciaio ipereutettoidico viene austenitizzato e poi temprato in acqua. Un acciaio ipoeutettoidico viene austenitizzato e temprato in acqua. Un acciaio eutettoidico viene riscaldato e mantenuto per un tempo sufficiente a circa 750° e poi raffreddato lentamente. Un acciaio eutettoidico viene riscaldato e mantenuto per un tempo sufficiente a circa 750° e poi raffreddato ad acqua.

FP La trasformazione peritettica è solitamente presente: In diagrammi di stato binari in cui i costituenti della lega fondono a temperatura sensibilmente differente. In diagrammi di stato di una sostanza pura. In diagrammi di stato binari in cui i costituenti della lega fondono a temperature simili. In diagrammi di stato ternari in cui i costituenti della lega fondono a temperature simili.

FP La formazione delle dendriti. garantisce l'ottenimento di un materiale compatto e uniforme. avviene durante la nucleazione. avviene istantaneamente appena si supera la temperatura di solidificazione della lega. è influenzata dalla velocità di raffreddamento per dimensione e forma.

FP Durante una prova di trazione, in presenza di una strizione importante. il valore della tensione nominale è simile al valore della tensione reale. il valore della tensione nominale è superiore al valore della tensione reale. il valore della tensione reale è superiore al valore della tensione nominale. il valore della tensione reale è pari a un terzo del valore della tensione nominale.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di raggio 6mm e lunghezza utile di 65mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 85mm e un carico finale di 400 kg. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 331,28. 20,78. 491,3. 45,3.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 8 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 500 Kg. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 206,78. 130,11. 331,28. 543,6.

FP. Nel punto I del diagramma di figura, quali sono le percentuali in peso di stagno rispettivamente nella fase α e nel liquido?. 19% in α e 61% in L. 61% in α e 40% in L. 19% in α e 98% in L. 61% in α e 10% in L.

FP Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase solida della lega alla temperatura T3: 0,67. 70. 30. 0,52.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro 15 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 20 mm e una forza finale di 50.5 KN. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 0.42. 0.19. 0.64. 0.29.

FP Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di raggio 6 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 85 mm e una forza finale di 400 Kg. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 20.78. 49.15. 331.28. 54.36.

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