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Teorie e tecniche dei test B 30-34

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Teorie e tecniche dei test B 30-34

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Teorie e tecniche dei test B 30-34

Creation Date: 2025/03/06

Category: Others

Number of questions: 50

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Con una rotazione ortogonale i fattori. sono ruotati mantenendo un angolo tra i fattori di 90 gradi. sono ruotati definendo un angolo di rotazione a piacere. sono ruotati mantenendo tra i fattori un angolo di 180 gradi. sono ruotati senza mantenere tra i fattori un angolo di 90°.

La rotazione dei fattori. redistribuisce tra i fattori la varianza spiegata in modo che su ogni fattore saturi un solo item. redistribuisce tra i fattori la varianza spiegata in modo che la soluzione sia più interpretabile. redistribuisce tra i fattori la varianza spiegata in modo che il primo estratto spieghi più varianza possibile. redistribuisce tra i fattori la varianza spiegata in modo che tutti gli item saturino su tutti i fattori.

La rotazione dei fattori viene eseguita per. aumentare la quantità di varianza spiegata. rendere la soluzione fattoriale più interpretabile. decidere il numero di fattori da estrarre. diminuire la quota di varianza spiegata.

La rotazione dei fattori viene eseguita per. nessuna delle alternative. ottenere una struttura semplice nella matrice di correlazione. ottenere una struttura semplice nella matrice delle saturazioni. ottenere una matrice di saturazioni che spieghi una quota di varianza maggiore.

Le rotazioni dei fattori possono essere. oblique e parallele. ortogonali e oblique. oblique e logistiche. ortogonali e logistiche.

Quando i fattori vengono ruotati senza mantenere un angolo tra loro di 90 gradi si tratta di una rotazione. parallela. obliqua. ortogonale. logistica.

A seguito di una rotazione ortogonali i fattori. non possono essere correlati tra loro. possono essere correlati tra loro. possono essere correlati tra loro, ma solo positivamente. possono essere correlati tra loro, ma solo negativamente.

La rotazione dei fattori che mantiene un angolo di 90 gradi tra i fattori è. logistica. ortogonale. parallela. obliqua.

La rotazione dei fattori. si propone di ruotare le variabili mantenendo fisso il sistema di riferimento degli assi fattoriali. nessuna delle alternative. si propone di ruotare le variabili e il sistema di riferimento degli assi fattoriali. si propone di ruotare il sistema di riferimento degli assi fattoriali mantenendo fisse le variabili.

A seguito di una rotazione obliqua i fattori. possono essere correlati tra loro. possono essere correlati tra loro, ma solo positivamente. non possono essere correlati tra loro. possono essere correlati tra loro, ma solo negativamente.

Con una rotazione obliqua i fattori. nessuna delle alternative. sono ruotati mantenendo l'assenza di correlazione tra i fattori. sono ruotati senza mantenere tra i fattori un angolo di 90°. sono ruotati mantenendo un angolo tra i fattori di 90 gradi.

A seguito della rotazione obliqua dei fattori vengono prodotte. la matrice structure e la matrice parallela. la matrice pattern e la matrice structure. la matrice di pattern e la matrice d'errore. la matrice pattern e la matrice parallela.

La rotazione dei fattori. aumenta la quantità di varianza spiegata. non modifica la quantità di varianza spiegata. diminuisce la quantità di varianza spiegata. cambia il segno della varianza spiegata.

Dopo la rotazione dei fattori. la varianza spiegata è distribuita più uniformemente tra i fattori. l'ultimo fattore spiega la maggior quota di varianza. il primo fattore spiega la maggior quota di varianza. viene spiegata una quota maggiore di varianza.

Nella scelta del numero di fattori da estrarre in una Analisi Fattoriale, il criterio da utilizzare con Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP) prevede di estrarre. i fattori che hanno un autovalore osservato maggiore dell’autovalore simulato medio. i fattori che spiegano almeno il 30% di varianza. i fattori con autovalore maggiore di 1. tutti i fattori fino a quello cui corrisponde il minimo valore di MAP.

Nella scelta del numero di fattori da estrarre in una Analisi Fattoriale, il criterio da utilizzare con la Parallel Analysis prevede di estrarre. i fattori che hanno un autovalore osservato maggiore dell’autovalore simulato medio. il primo fattore sul segmento verticale. i fattori con autovalore maggiore di 1. i fattori che spiegano almeno il 30% di varianza.

Nella scelta del numero di fattori da estrarre in una Analisi Fattoriale, il criterio suggerito da Cattel per utilizzare lo scree-test suggerisce di estrarre. i fattori sulla parte più appiattita della linea. il primo fattore sul segmento verticale. i fattori precedenti a quello in cui la linea spezzata si appiattisce. i fattori con autovalore maggiore di 1.

Il grafico in cui sono rappresentati sull’asse orizzontale le componenti estratte in successione e sull’asse verticale i valori degli autovalori è. la funzione logistica. la curva caratteristica di un item. il centroide. lo scree-test.

Quali dei seguenti sono criteri per stabilire il numero dei fattori da estrarre. Test di sfericità di Bartlet, Scree-test, Distanza di Mahalanobis. Scree-test; Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP); Parallel Analysis. Distanza di Mahalanobis, Scree-test, Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP). Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP), correlazioni tetracoriche, Scree-test.

Il criterio di Kaiser-Guttman è anche detto. criterio degli autovalori maggiori di 1. criterio del determinante della matrice di correlazione. criterio dello scree-test. criterio della massima verosimiglianza.

Quali dei seguenti sono criteri per stabilire il numero dei fattori da estrarre. Distanza di Mahalanobis, Scree-test, Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP). Test di sfericità di Bartlet, Scree-test, Distanza di Mahalanobis. Kaiser-Guttman; Scree test, Parallel Analysis. Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP), correlazioni tetracoriche, Scree-test.

Il criterio che suggerisce di estrarre i fattori precedenti a quello in cui la linea spezzata si appiattisce è utilizzato con. la distanza di Mahalanobis. lo scree-test. la Minimum Average Partial Correlation Statistic (MAP). la Parallel Analysis.

L'analisi che permette di definire a priori su quale fattore satura ciascun item è. l'analisi fattoriale esplorativa. l'analisi delle componenti principali. l'analisi fattoriale confermativa. l'analisi della varianza.

L'analisi delle componenti principali e l'analisi fattoriale esplorativa si differenziano. tutte le alternative. per la varianza spiegata. per il modello di misura di riferimento. per lo scopo.

L'analisi che ha lo scopo di testare uno specifico modello di misurazione in cui viene stabilito a priori il numero di fattori e su quale fattore satura ciascun item è. L'analisi delle componenti principali. l'analisi fattoriale esplorativa. l'analisi fattoriale confermativa. l'analisi della varianza.

Nell'Analisi Fattoriale Confermativa gli indici di fit permettono di stabilire. il numero di fattori da estrarre. se il modello testato è adeguato ai dati. permettono di stabilire il metodo di estrazione dei fattori. il tipo di rotazione da eseguire.

Se non vengono rispettate le assunzioni fondamentali sull'errore nella Teoria Classica dei Test. l'errore di misura è assente. l'errore di misura è casuale. l'errore di misura è un bias. l'errore di misura non può essere stimato.

La proprietà psicometrica relativa all’accuratezza con cui un test misura una certa variabile psicologica è. la media ponderata. l'attendibilità. la comunalità. la validità.

L'attendibilità è un indice. della precisione della misura che l'insieme di item ci permette di ottenere. della parsimonia della misura che l'insieme di item ci permette di ottenere. della dimensionalità della misura che l'insieme di item ci permette di ottenere. della difficoltà della misura che l'insieme di item ci permette di ottenere.

L'attendibilità ci dice. con quanta accuratezza il test misura una variabile psicologica. se un test misura ciò che vorremmo misurasse. quanti fattori latenti sono misurati da un test. nessuna delle alternative.

Competenza, integrità, responsabilità sociale sono. i principi generali per validare un test. le caratteristiche fondamentali dei test. i principi generali ai quale deve attenersi il somministratore. i principi generali ai quali deve attenersi il soggetto che risponde al test.

L'errore che si verifica in modo costante per tutte le somministrazioni è. l'errore sistematico o bias. l'errore campionario. nessuna delle alternative. l'errore casuale.

L'errore sistematico o bias è. nessuna delle alternative. l'errore che si presenta in modo impredicibile. l'errore che si verifica in modo costante per tutte le somministrazioni è. l'errore che tende a distribuirsi secondo una distribuzione di probabilità normale.

L'errore che si presenta in modo imprevedibile è. nessuna delle alternative. l'errore casuale. l'errore sistematico o bias. l'errore campionario.

L'errore casuale. varia da prova a prova e da soggetto a soggetto. tende a distribuirsi secondo una distribuzione di probabilità normale. tutte le alternative. si presenta in modo imprevedibile.

Secondo le assunzioni fondamentali sull'errore nella Teoria Classica dei Test, l'errore di misurazione. è distribuito normalmente. è casuale. tutte le alternative. ha valore atteso (media) uguale a 0.

Secondo le assunzioni fondamentali sull'errore nella Teoria Classica dei Test. punteggio vero e errore di misurazione sono indipendenti tra loro. l'errore di misurazione ha valore atteso uguale al punteggio osservato. il punteggio vero ha valore atteso uguale all'errore. punteggio vero e errore di misurazione sono correlati tra loro.

.Il Codice Etico della Ricerca e dell’Insegnamento della Psicologia stabilisce che il somministratore, come psicologo, deve rispettare i principi di. competenza, integrità, responsabilità sociale. uguaglianza, attendibilità, validità. competenza, integrazione, intelligenza. validità, attendibilità, riproducibilità.

Il coefficiente di attendibilità può essere definito come. quota di varianza condivisa tra punteggio osservato e errore di misurazione. quota di varianza condivisa tra punteggio vero e osservato. quota condivisa tra punteggio vero e errore di misurazione. quota di varianza non condivisa tra punteggio vero e punteggio osservato.

Il coefficiente di attendibilità può essere definito come il rapporto. tra varianza del punteggio vero e varianza del punteggio osservato. tra varianza dell'errore di misurazione e varianza del punteggio vero. tra varianza del punteggio osservato e varianza dell'errore di misurazione. tra varianza del punteggio osservato e varianza del punteggio vero.

Quando un test è perfettamente attendibile. il coefficiente di attendibiltà è uguale a 1. tutta la varianza del punteggio osservato è spiegabile in base al punteggio vero. tutte le alternative. non vi è errore di misurazione.

Il coefficiente di attendibilità assume valori che variano. tra -1 e 1. tra 0 e 1. tra -1.96 e 1.96. tra 0 e 100.

L'attendibilità può essere stimata in base a. nessuna delle alternative. la coerenza interna dei punteggi agli item. entrambe le alternative. la costanza dei punteggi nel tempo in assenza di varianzioni nel costrutto.

I metodi per la stima dell'attendibilità prevedono. entrambe le alternative. nessuna delle alternative. due somministrazioni del test. una sola somministrazione del test.

I metodi per la stima dell'attendibilità mediante due somministrazione sono. split-half e test-retest. forme parallele e alpha di cronbach. forme parallele e test-retest. alpha di cronbach e KR-20.

Due versioni dello stesso test si definiscono parallele se. hanno lo stesso punteggio vero ma diversa varianza di errore. nessuna delle alternative. hanno punteggi veri e varianze di errore diverse. hanno lo stesso punteggio vero e la stessa varianza di errore.

Se due versioni dello stesso test hanno varianze di errore diverse e punteggi veri che differiscono per una costante additiva. essenzialmente tau equivalenti. congeneriche. parallele. tau equivalenti.

Tra i possibili tipi di versioni alternative di due versioni dello stesso test, le forme parallele sono le uniche che. hanno punteggi veri e varianze di errore diverse. hanno la stessa varianza d'errore. hanno lo stesso punteggio vero. hanno punteggi veri diversi.

Per la stima dell'attendibilità test-retest. si somministra lo stesso test agli stessi soggetti a distanza di tempo. si somministrano due forme diverse del test a distanza di tempo. si somministra lo stesso test a soggetti diversi. si somministrano due forme parallele del test agli stessi soggetti.

La stima dell'attendibilità test-retest. può essere utilizzata solo per caratteristiche psicologiche stabili nel tempo. è utile per le caratteristiche psicologiche che variano rapidamente. può essere utilizzata solo per caratteristiche psicologiche variabili nel tempo. può essere utilizzata per i test di prestazione massima.

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