TP, T E M
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() TP, T E M Description: test domande aperte |




New Comment |
---|
NO RECORDS |
L'espressione "tempi e metodi" indica: l'applicazione di apposite tecniche per la determinazione del tempo necessario ad un lavoratore qualificato per svolgere un lavoro con un certo livello di efficienza. lo studio della redditività di un metodo migliorato. lo studio del metodo funzionale alla progettazione di un nuovo prodotto. lo studio del miglior metodo funzionale all'esecuzione di uno specifico lavoro e alla rilevazione del tempo necessario. Le attività di "tempi e metodi" sono derivate: dagli studi delle lavorazioni per asportazione di truciolo. dagli studi delle tecnologie meccaniche. dagli studi di organizzazione del lavoro. dagli studi di risparmio energetico. La definizione di "misurazione del lavoro" indica: l'applicazione di apposite tecniche per la determinazione del tempo necessario ad un lavoratore qualificato per svolgere un lavoro con un certo livello di efficienza. lo studio del metodo funzionale alla progettazione di un nuovo prodotto. lo studio della redditività di un metodo migliorato. lo studio sistematico e critico di come vanno svolte le cose per ottenere miglioramenti. La definizione di "studio dei metodi" indica: l'applicazione di apposite tecniche per la determinazione del tempo necessario ad un lavoratore qualificato per svolgere un lavoro con un certo livello di efficienza. lo studio sistematico e critico di come vanno svolte le cose per ottenere miglioramenti. lo studio del tempo necessario a svolgere una operazione. lo studio del miglior metodo funzionale all'esecuzione di uno specifico lavoro e alla rilevazione del tempo necessario. 01. Il taylorismo sottolinea l'importanza: di affidare a ciascun lavoratore un compito definito, da eseguirsi in modo definito, in un tempo definito. dei bisogni sociali. dei fattori psicologici e sociali. di politiche aziendali. 02. L'approccio moderno e interdisciplinare delle teorie organizzative si basa sul concetto di: homo sociologicus. contingency theory, learning organisation e reingeering. homo economicus. homo ideologicus. 03. L'approccio classico delle teorie organizzative si basa sul concetto di: homo ideologicus. homo economicus. homo sociologicus. contingency theory, learning organisation e reingeering. 04. L'approccio neoclassico delle teorie organizzative si basa sul concetto di: homo economicus. homo sociologicus. contingency theory, learning organisation e reingeering. homo ideologicus. 01. Gli studi di Mayo sottolineano l'importanza: dello studio accurato dei singoli movimenti del lavoratore. dei fattori psicologici e sociali. di affidare a ciascun lavoratore un compito definito, da eseguirsi in modo definito, in un tempo definito. del principio del "one best way". 02. La concezione tayloristica del "one best way" comporta che: per ogni problema esiste sempre una e una sola soluzione ottimale che può essere raggiunta solo mediante l'adozione di metodi scientifici di ricerca. per ogni problemanon c'è mai una sola soluzione ottimale. per ogni problema esiste sempre una e una sola soluzione ottimale raggiungibile con metodi soggettivi. per ogni problema esistono diverse soluzioni ottimali che possono essere raggiunte mediante l'adozione di metodi scientifici di ricerca. 01. Alla base dello studio dell'ergonomia c'è: l'adattamento dell'uomo alle macchine complesse. l'adattamento dell'uomo alla macchina. l'adattamento dell'uomo all'ambiente di lavoro. l'adattamento della macchina all'uomo. 02. L'ergonomia ha lo scopo di: adattare l'uomo al lavoro. adattare l'uomo all'ambiente di lavoro. massimizzare il costo per il lavoratore. aumentare l'efficienza umana. 03. L'ergonomia ha lo scopo di: adattare l'uomo al lavoro. minimizzare il costo per il lavoratore. adattare l'uomo all'ambiente di lavoro. diminuire l'efficienza umana. 01. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore ambiente" si deve tener presente: l'antropometria. i dispositivi di sicurezza. l'illumamento. il layout e gli spazi. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore ambiente" si deve tener presente: il layout e gli spazi. l'inquinamento da agenti chimici. gli attrezzi. i dispositivi di sicurezza. 03. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore uomo" si deve tener presente: l'inquinamento da rumore. le componenti psico-sensoriali. il layout e gli spazi. le condizioni microclimatiche. 04. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore ambiente" si deve tener presente: gli attrezzi. il layout e gli spazi. l'antropometria. l'inquinamento da rumore. 05. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore ambiente" si deve tener presente: i dispositivi di sicurezza. l'inquinamento da vibrazioni. l'antropometria. gli attrezzi. 06. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore uomo" si deve tener presente: l'automazione. l'antropometria. i dispositivi di sicurezza. l'inquinamento da agenti chimici. 07. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore macchina" si deve tener presente: le componenti psico-sensoriali. l'antropometria. l'inquinamento da agenti chimici. i dispositivi di sicurezza. 08. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore macchina" si deve tener presente: i layout e gli spazi. le condizioni microclimatiche. il lavoro e la fatica. l'alimentazione. 09. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore ambiente" si deve tener presente: l'antropometria. le condizioni microclimatiche. le componenti psico-sensoriali. il lavoro e la fatica. 10. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore uomo" si deve tener presente: i comandi. l'inquinamento da rumore. il lavoro e la fatica. le condizioni microclimatiche. 12. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore uomo" si deve tener presente: l'illuminazione. le condizioni microclimatiche. l'inquinamento da agenti chimici. l'alimentazione. 13. Nell'ambito dell'ergonomia e del lavoro, per il "fattore macchina" si deve tener presente: l'alimentazione. l'automazione. l'inquinamento da agenti chimici. l'antropometria. 01. La produttività può essere definita come: il prodotto fra input e output. il rapporto fra input e output. la differenza fra output e input. il rapporto fra output e input. 02. La produttività può essere definita come: il rapporto aritmetico fra l'ammontare prodotto e l'ammontare delle risorse usate nel corso della produzione stessa. il rapporto aritmetico fra l'ammontare delle risorse usate nel corso della produzione e l'ammontare prodotto. la differenza aritmetica fra l'ammontare prodotto e l'ammontare delle risorse usate nel corso della produzione stessa. il prodotto aritmetico fra l'ammontare prodotto e l'ammontare delle risorse usate nel corso della produzione stessa. 01. Tra le cause legate al lavoratore che fanno aumentare il tempo non produttivo si ha: mancanza di attenzione sul lavoro che comporta scarti e rilavorazioni. cattive condizioni di lavoro che comportano pause di riposo. non adeguata manutenzione degli impianti che comporta scarti e rilavorazioni. mancanza di standardizzazione. 02. Tra le cause legate al lavoratore che fanno aumentare il tempo non produttivo si ha: eccessiva varietà di prodotti. cambiamenti nella progettazione che comportano delle rilavorazioni. mancata osservanza di norme antiinfortunistiche. errata programmazione del flusso di lavoro. 03. Tra le cause legate a mancanze da parte della direzione che fanno aumentare il tempo non produttivo si ha: eccessiva standardizzazione. mancanza di materie prime causata da errata programmazione. mancata osservanza di norme antiinfortunistiche. mancanza di attenzione sul lavoro che comporta scarti e rilavorazioni. 04. Il tempo di lavoro aggiunto a causa di processi e metodi di lavorazione inefficienti consiste nel: tempo massimo ammissibile richiesto per produrre un'unità di prodotto. tempo non produttivo. tempo minimo teoricamente richiesto per produrre un'unità di prodotto. tempo dovuto alle mancanze inerenti al processo o ai metodi di lavorazione. 05. I fattori che incrementano la produttività sono: il tempo necessario alla rilavorazione di pezzi difettosi. il mancato approvvigionamento delle materie prime. la pianificazione del flusso del lavoro e delle commesse. il tempo non produttivo. 06. I fattori che incrementano la produttività sono: l'osservanza delle regole di sicurezza. il mancato approvvigionamento delle materie prime. il tempo necessario alla rilavorazione di pezzi difettosi. la mancanza di attenzione sul lavoro che può causare scarti. 07. Il tempo totale di un'operazione compiuta in determinate condizioni di lavoro è pari alla somma: del tempo di lavoro base relativo ad un prodotto e del tempo non produttivo. del tempo totale di lavoro e del tempo di lavoro aggiunto a causa di difetti nella progettazione. del tempo totale di lavoro e del tempo totale non produttivo. del tempo di lavoroaggiunto a causa di difetti e del tempo totale produttivo. 08.Il tempo di lavoro base relativo ad un prodotto consiste nel: tempo. massimo ammissibile richiesto per produrre un'unità di prodotto tempo. minimo teoricamente richiesto per produrre un'unità di prodotto tempo. non produttivo. tempo dovuto alle inefficienze inerenti al processo o ai metodi di lavorazione. 09.Il tempo di lavoro aggiunto a causa di difetti nella progettazione consiste nel: tempo richiesto per le caratteristiche inerenti al prodotto che potrebbero essere eliminate. tempo non produttivo. tempo minimo teoricamente richiesto per produrre un'unità di prodotto. tempo dovuto alle inefficienze inerenti al processo o ai metodi di lavorazione. 10. Tra le cause legate a mancanze da parte della direzione che fanno aumentare il tempo non produttivo si ha: adeguato funzionamento degli impianti. mancata osservanza di norme antiinfortunistiche. assenteismo, ritardi ed interruzioni del lavoro. mancanza di standardizzazione. 01. Lo studio del lavoro consiste: nello studio dei metodi. nella misurazione del lavoro. nello studio dei metodi e nella misurazione del lavoro. nello studio degli aspetti ergonomici. 02. Lo studio del lavoro comporta: consistenti investimenti di capitale in nuovi impianti o macchinari. l'incremento della produttività di un'azienda. l'aumento degli acquisti di nuovi macchinari. una riduzione dei risparmi dell'azienda. 03. L'ordine delle fasi del procedimento base dello studio del lavoro è: introduzione - definizione - scelta - rilevazione - analisi critica - sviluppo - misurazione - mantenimento. analisi critica - rilevazione - sviluppo -scelta - misurazione - definizione - introduzione - mantenimento. scelta - rilevazione - analisi critica - sviluppo - misurazione - definizione - introduzione - mantenimento. analisi critica - scelta - misurazione - rilevazione - sviluppo - introduzione - definizione - mantenimento. 04. Lo studio del lavoro comporta: consistenti investimenti di capitale in nuovi impianti o macchinari. l'aumento degli acquisti di nuovi macchinari. la riorganizzazione del lavoro. una riduzione dei risparmi dell'azienda. 05. Il procedimento base dello studio del lavoro comprende: 8 fasi. 10 fasi. 18 fasi. 6 fasi. 6. L'ordine delle fasi del procedimento base dello studio del lavoro è: scelta - rilevazione - analisi critica - sviluppo - misurazione - definizione - introduzione - mantenimento. scelta - analisi critica - rilevazione - sviluppo - misurazione - introduzione - definizione - mantenimento. scelta - rilevazione - misurazione - analisi critica - sviluppo - definizione - introduzione - mantenimento. scelta - rilevazione - analisi critica - sviluppo - definizione - introduzione - mantenimento - misurazione. 01. Non rientra tra gli obiettivi dello studio dei metodi: l'acquisto di un nuovo parco macchine. il miglioramento del processo e delle procedure di lavoro. lo sviluppo di un migliore ambiente fisico di lavoro. il miglioramento del layout dello stabilimento, dei reparti e dei posti di lavoro. 02. Quale fattore non risulta particolarmente importante ai fini della scelta del lavoro da studiare: considerazioni economiche. considerazioni tecniche. reazioni umane. la presenza di operatori qualificati. 03. Non rientra tra gli obiettivi dello studio dei metodi: l'esecuzione di nuovi investimenti di capitale. il perfezionamento degli impianti e delle attrezzature. la riduzione della fatica non necessaria. il miglioramento dell'uso dei materiali, delle macchine e della manodopera. 01. Nello schema di flusso di processo non viene indicato: il layout dell'azienda. il flusso per operatore. il flusso per materiali. il flusso per macchine e attrezzature. 02. Tra i simboli della scheda di processo, il cerchio indica: un immagazzinamento controllato. un controllo di qualità e/o di quantità. il movimento di lavoratori, materiali o attrezzature da un posto a un altro. le fasi principali in un processo. 03. Tra i simboli della scheda di processo, il cerchio inscritto nel quadrato indica: un immagazzinamento controllato. le fasi principali in un processo. la combinazione di un'operazione e di un controllo. un controllo di qualità e/o di quantità. 04. Tra i simboli della scheda di processo, il quadrato indica: un controllo di qualità e/o di quantità. le fasi principali in un processo. il movimento di lavoratori, materiali o attrezzature da un posto a un altro. la combinazione di un'operazione e di un controllo. 05. Tra i simboli della scheda di processo, la freccia indica: il movimento di lavoratori, materiali o attrezzature da un posto a un altro. le fasi principali in un processo. un controllo di qualità e/o di quantità. la combinazione di un'operazione e di un controllo. 06. Tra i simboli della scheda di processo, il triangolo indica: un controllo di qualità e/o di quantità. un immagazzinamento controllato. il movimento di lavoratori, materiali o attrezzature da un posto a un altro. la combinazione di un'operazione e di un controllo. 01. I vantaggi di un layout per prodotto sono: la produzione risulta poco costosa. viene occupato uno spazio maggiore. La sequenza della lavorazione è flessibile. I costi di fabbricazione sono bassi per l'alto volume di produzione. 02. I vantaggi di un layout per processo sono: La sequenza della lavorazione è flessibile. il tempo di produzione è contenuto in limiti ridotti. viene richiesta una bassa capacità per far funzionare le macchine. I costi di fabbricazione sono bassi per l'alto volume di produzione. 01. Lo studio dei problemi di trasporto interno dovrebbe essere condotto nel rispetto di queste regole: mai lavorare sfruttando la gravità. sulla distanza si effettuino sempre i trasporti a ridotte quantità. tenere i materiali all'altezza a cui essi devono essere lavorati. eseguire sempre lunghe distanze percorse dai materiali. 01. Il diagramma a cordicella si usa: per indicare i tempi con cui gli operatori eseguono le diverse operazioni. per misurare le quantità di merci in magazzino. per indicare e misurare gli spostamenti di operatori, materiali o attrezzature. per indicare le velocità con cui si muovono gli operatori. 01. Lo schema di attività multiple risulta inutile per: determinare il numero di macchine controllabili da parte di uno o più operatori. evidenziare le interrelazioni tra operatore, macchine o attrezzature. per indicare e misurare gli spostamenti di operatori, materiali o attrezzature. organizzare squadre di operatori in produzioni di massa. 01. Lo schema di spostamento: è una tecnica utile per indicare le velocità con cui si muovono gli operatori. è una tecnica utile per misurare le quantità di merci in magazzino. è un modello in scala della fabbrica. è una tecnica di rilevazione più sbrigativa e più facile da usare rispetto al diagramma a cordicella. 01. Tra i principi d'economia dei movimenti applicati alla progettazione degli utensili e dell'attrezzatura non rientra il seguente principio: le leve dovrebbero essere collocate in modo tale che l'operatore le possa usare con il minore cambiamento possibile della posizione del corpo. le mani non devono essere impegnate in alcun lavoro che possa essere compiuto da una maschera, da un attrezzo o da un congegno comandato a pedale. le impugnature degli utensili dovrebbero essere costruite in modo da consentire che la maggior superficie possibile della mano venga a contatto con essi. mai combinare assieme due o più arnesi. 02. Sul posto di lavoro il campo di presa C indica: campo di presa massimo. spazio per entrambe le mani. campo di presa ottimale. spazio per il riposo delle mani. 03. Sul posto di lavoro il campo di presa B indica: campo di presa massimo. campo di presa ottimale. spazio per il riposo delle mani. spazio per entrambe le mani. 04. Sul posto di lavoro nel campo di presa B: sono collocati gli apparecchi di sollevamento. non vengono posizionati pezzi o utensili. sono sistemati i pezzi e gli attrezzi che vengono afferrati spesso con una mano. vengono posizionati gli alloggiamenti e i contenitori con i pezzi più usati. 05. Tra i principi d'economia dei movimenti in relazione all'impiego del corpo umano non rientra il seguente principio: il lavoro dovrebbe essere sistemato in modo tale che i movimenti degli occhi siano limitati ad un'area non eccessiva. bisogna utilizzare lo slancio quando è possibile. si devono preferire movimenti delle mani in linea retta o a zig-zag rispetto che a movimenti curvi continuati. i movimenti della braccia devono essere simmetrici, rivolti in direzioni opposte e fatti contemporaneamente. 06. Trovare la definizione sbagliata: I principi d'economia dei movimenti possono essere definiti in relazione agli utensili ed all'attrezzatura. I principi d'economia dei movimenti possono essere definiti in relazione all'orario di lavoro. I principi d'economia dei movimenti possono essere definiti in relazione alla disposizione del posto di lavoro. I principi d'economia dei movimenti possono essere definiti in relazione all'impiego del corpo umano. 07. Tra i principi d'economia dei movimenti in relazione all'impiego del corpo umano non rientra il seguente principio: le due mani non devono rimanere contemporaneamente inoperose tranne che nei momenti di riposo. evitare il lavoro statico nel tenere fermi oggetti durante il montaggio. preferire posti di lavoro sopra l'altezza del cuore. è bene disporre il lavoro in modo da permettere un ritmo facile e naturale. 08. Sul posto di lavoro il campo di presa A indica: campo di presa massimo. spazio per entrambe le mani. campo di presa ottimale. spazio per il riposo delle mani. 09. Sul posto di lavoro nel campo di presa C: vengono posizionati gli alloggiamenti e i contenitori con i pezzi più usati. sono collocati gli apparecchi di sollevamento. non vengono posizionati pezzi o utensili. sono sistemati i pezzi e gli attrezzi che vengono afferrati spesso con una mano. 10. Secondo i principi d'economia dei movimenti applicati al posto di lavoro, si possono distinguere: due campi di presa. tre campi di presa. quattro campi di presa. cinque campi di presa. 01. Nello schema d'impiego delle mani il simbolo a forma di semi-ellisse viene utilizzato: per le attività di afferrare, posizionare, usare o lasciare un utensile, un componente o un materiale. per indicare l'attività di presa di un lavoro, un utensile, un materiale. per rappresentare il movimento delle mani (o degli arti) verso il o dal lavoro, o un utensile o un materiale. per indicare la sosta, cioè il tempo in cui la mano non è utilizzata (anche se l'altra può essere impiegata). 02. Nello schema d'impiego delle mani il simbolo a forma di triangolo viene utilizzato: per indicare l'attività di presa di un lavoro, un utensile, un materiale. per indicare la sosta, cioè il tempo in cui la mano non è utilizzata (anche se l'altra può essere impiegata). per le attività di afferrare, posizionare, usare o lasciare un utensile, un componente o un materiale. per rappresentare il movimento delle mani (o degli arti) verso il o dal lavoro, o un utensile o un materiale. 03. Nello schema d'impiego delle mani il simbolo a forma di freccia viene utilizzato: per le attività di afferrare, posizionare, usare o lasciare un utensile, un componente o un materiale. per indicare l'attività di presa di un lavoro, un utensile, un materiale. per rappresentare il movimento delle mani (o degli arti) verso il o dal lavoro, o un utensile o un materiale. per indicare la sosta, cioè il tempo in cui la manonon è utilizzata (anche se l'altra può essere impiegata). 04. Nello schema d'impiego delle mani il simbolo a forma di cerchio viene utilizzato: per le attività di afferrare, posizionare, usare o lasciare un utensile, un componente o un materiale. per indicare l'attività di presa di un lavoro, un utensile, un materiale. per rappresentare il movimento delle mani (o degli arti) verso il o dal lavoro, o un utensile o un materiale. per indicare la sosta, cioè il tempo in cui la manonon è utilizzata (anche se l'altra può essere impiegata). 01. Il simoschema è: è utilizzato per rappresentare i movimenti degli operai nella fabbrica tra un reparto e l'altro. è utilizzato per rappresentare i movimenti dei materiali nella fabbrica tra un reparto e l'altro. tecnica per lo studio dei micromovimenti. è uno schema di impiego delle mani. 01. Trovare la definizione sbagliata: Lo studio dei tempi si pone come obiettivo di individuare ed eliminare i movimenti inutili dei materiali o degli operatori. La misurazione del lavoro è uno strumento di misurazione del tempo occorrente all'esecuzione di un'operazione. La misurazione del lavoro si interessa di scoprire, ridurre ed eliminare il tempo non produttivo. La misurazione del lavoro è uno strumento utile per evidenziare il tempo improduttivo e separarlo dal tempo produttivo. 02. La procedura base dello studio per la misurazione del lavoro consiste nelle seguenti fasi, in ordine: scelta del lavoro da studiare - misurazione - esame critico - rilevazione - compilazione - definizione. scelta del lavoro da studiare - esame critico - rilevazione - misurazione - compilazione - definizione. definizione - scelta del lavoro da studiare - rilevazione - esame critico - misurazione - compilazione. scelta del lavoro da studiare - rilevazione - esame critico - misurazione - compilazione - definizione. 03. Lo scopo della misurazione del lavoro è: individuare e studiare i micromovimenti. mettere a confronto l'efficienza di metodi alternativi ed individuare, a parità di certe condizioni, il miglior metodo richiedente il minor tempo. per indicare e misurare gli spostamenti di operatori, materiali o attrezzature. mettere a confronto l'efficienza di metodi alternativi ed individuare, a parità di certe condizioni, il metodo con il maggior tempo. 04. Lo scopo della misurazione del lavoro è: eliminare il tempo produttivo. condurre un'indagine sistematica e un esame critico dei processi esistenti e svilupparne altri migliorati. individuare e studiare i micromovimenti. scoprire, ridurre ed eliminare il tempo non produttivo. 01. Tra i moduli usati nell'ufficio studi, il foglio per la registrazione dei periodi di riposo. serve per analizzare le letture eseguite durante lo studio dei tempi e per ottenere tempi rappresentativi per ciascun elemento interessato all'operazione. riassume i periodi di riposo. riporta i risultati di tutti i rilievi relativi ad una determinata operazione. riporta i tempi relativi ai vari elementi, con la frequenza opportuna. 02. Tra i moduli usati nell'ufficio studi, il foglio di lavoro: riporta i tempi relativi ai vari elementi, con la frequenza opportuna. riporta i risultati di tutti i rilievi relativi ad una determinata operazione. serve per analizzare le letture eseguite durante lo studio dei tempi e per ottenere tempi rappresentativi per ciascun elemento interessato all'operazione. riassume i periodi di riposo. 03. Tra i moduli usati nell'ufficio studi, il foglio riassuntivo dello studio: riporta i tempi relativi ai vari elementi, con la frequenza opportuna. serve per analizzare le letture eseguite durante lo studio dei tempi e per ottenere tempi rappresentativi per ciascun elemento interessato all'operazione. riporta i risultati di tutti i rilievi relativi ad una determinata operazione. riassume i periodi di riposo. 04. Tra i moduli usati nell'ufficio studi, il foglio per l'analisi dei rilievi: riassume i periodi di riposo. riporta i risultati di tutti i rilievi relativi ad una determinata operazione. riporta i tempi relativi ai vari elementi, con la frequenza opportuna. serve per analizzare le letture eseguite durante lo studio dei tempi e per ottenere tempi rappresentativi per ciascun elemento interessato all'operazione. 01. La scelta del lavoro da studiare nell'applicazione dello studio dei tempi dipende da uno dei seguenti motivi: è stato effettuato un cambiamento di metodo ed è necessario un nuovo tempo standard. si vuole esaminare l'utilizzazione della parte d'impianto più efficiente. quando il costo di una determinata operazione risulta troppo basso. si vuole stabilire la quantità di merce in magazzino. 02. Trovare la definizione sbagliata: Un operatore qualificato è un lavoratore in possesso dei livelli culturali e intellettuali richiesti per eseguire il lavoro secondo standard soddisfacenti di sicurezza, quantità e qualità. Un operatore qualificato è un lavoratore che ha acquisito le capacità e le conoscenze tecniche necessarie per eseguire il lavoro secondo standard soddisfacenti di sicurezza, quantità e qualità. Un operatore qualificato è un operatore rappresentativo. Un operatore qualificato è un lavoratore in possesso dei requisiti fisici necessari per eseguire il lavoro secondo standard soddisfacenti di sicurezza, quantità e qualità. 01. Trovare la definizione sbagliata: Un lavoratore qualificato si differenzia da uno inesperto perché svolge il compito senza che risulti una sua attenzione conscia. Un lavoratore qualificato si differenzia da uno inesperto perché non possiede un ritmo. Un lavoratore qualificato si differenzia da uno inesperto perché risponde più rapidamente ai segnali. Un lavoratore qualificato si differenzia da uno inesperto perché esegue i movimenti in modo naturale. 01. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: variazioni della qualità o di altre caratteristiche dei materiali usati. variazioni nell'attenzione mentale necessaria per l'esecuzione di alcune operazioni elementari. cambiamenti di alcune condizioni ambientali come l'illuminazione, la temperatura. variazioni accettabili nella qualità del prodotto. 02. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: variazioni dovute all'abilità dell'operatore. cambiamenti di alcune condizioni ambientali come l'illuminazione, la temperatura. variazioni della qualità o di altre caratteristiche dei materiali usati. variazioni nell'attenzione mentale necessaria per l'esecuzione di alcune operazioni elementari. 03. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: variazioni dovute all'atteggiamento mentale dell'operatore. cambiamenti di alcune condizioni ambientali come l'illuminazione, la temperatura. variazioni nell'attenzione mentale necessaria per l'esecuzione di alcune operazioni elementari. variazioni della qualità o di altre caratteristiche dei materiali usati. 04. Il tempo base si determina attraverso la relazione: (tempo osservato)*(valut. livello lavoro) * (livello lavoro standard). (tempo osservato)*(livello lavoro standard / valut. livello lavoro). (tempo osservato)*(valut. livello lavoro / livello lavoro standard). (tempo osservato) / (valut. livello lavoro * livello lavoro standard). 05. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che non rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: cambiamenti di alcune condizioni ambientali come l'illuminazione, la temperatura. variazioni accettabili nella qualità del prodotto. variazioni dovute all'atteggiamento mentale dell'operatore. variazioni dovute all'abilità dell'operatore. 06. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che non rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: variazioni nell'attenzione mentale necessaria per l'esecuzione di alcune operazioni elementari. variazioni accettabili nella qualità del prodotto. variazioni dovute all'abilità dell'operatore. variazioni dovute all'atteggiamento mentale dell'operatore. 07. Tra i fattori che influenzano il livello di lavoro, che non rientrano sotto il controllo dell'operatore, si ha: variazioni accettabili nella qualità del prodotto. variazioni dovute all'atteggiamento mentale dell'operatore. variazioni della qualità o di altre caratteristiche dei materiali usati. variazioni dovute all'abilità dell'operatore. 01. Per tempo standard si intende: Il tempo di lavoro base relativo ad un prodotto. (tempo osservato)*(valut. livello lavoro / livello lavoro standard). il tempo totale in cui una mansione od operazione può essere completata a una prestazione standard. il contenuto di lavoro meno le maggiorazioni per eventi contingenti. 01. La maggiorazione per relax: è una maggiorazione relativa alle attese. è un'aggiunta al tempo base mirante a fornire all'operatore la possibilità di riprendersi dagli effetti fisiologici e psicologici dell'esecuzione di uno specifico lavoro. è una maggiorazione di modesta entità che può essere compresa in un tempo standard per attese giustificate che si verificano in maniera irregolare e non frequente. è una maggiorazione relativa a fatti contingenti di lavoro. 01. Una maggiorazione per fatti contingenti: è una maggiorazione di modesta entità che può essere compresa in un tempo standard per attese giustificate che si verificano in maniera irregolare e non frequente. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere all'inizio del turno o del periodo di lavoro prima che possa iniziare la produzione. è una maggiorazione per necessità personali. è un'aggiunta al tempo base mirante a fornire all'operatore la possibilità di riprendersi dagli effetti fisiologici e psicologici dell'esecuzione di uno specifico lavoro. 02. Una maggiorazione per fine lavoro: è una maggiorazione che tiene conto del tempo in cui l'operatore deve provvedere a periodi dati alla pulizia della macchina o del posto di lavoro. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere all'inizio del turno o del periodo di lavoro prima che possa iniziare la produzione. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere alla fine del turno o del periodo di lavoro. riguarda il tempo necessario per la messa a punto e manutenzione degli utensili. 03. Una maggiorazione per l'avviamento del lavoro: è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere alla fine del turno o del periodo di lavoro. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere all'inizio del turno o del periodo di lavoro prima che possa iniziare la produzione. è una maggiorazione che tiene conto del tempo in cui l'operatore deve provvedere a periodi dati alla pulizia della macchina o del posto di lavoro. riguarda il tempo necessario per la messa a punto e manutenzione degli utensili. 04. Una maggiorazione per l'apprendimento: viene riconosciuta all'operatore esperto che deve istruire l'addestrando. è il tempo necessario alla fine del processo. è una maggiorazione che può essere concessa a lavoratori in addestramento che eseguono un lavoro. tiene conto delle attività necessarie e degli eventuali tempi d'attesa che si possono verificare in queste occasioni. 05. Una maggiorazione per gli utensili: riguarda il tempo necessario per la messa a punto e manutenzione degli utensili. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere all'inizio del turno o del periodo di lavoro prima che possa iniziare la produzione. è una maggiorazione che tiene conto del tempo in cui l'operatore deve provvedere a periodi dati alla pulizia della macchina o del posto di lavoro. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere alla fine del turno o del periodo di lavoro. 06. Una maggiorazione per pulizia: è una maggiorazione che tiene conto del tempo in cui l'operatore deve provvedere a periodi dati alla pulizia della macchina o del posto di lavoro. riguarda il tempo necessario per la messa a punto e manutenzione degli utensili. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere all'inizio del turno o del periodo di lavoro prima che possa iniziare la produzione. è una maggiorazione che tiene conto del tempo necessario per i lavori da svolgere alla fine del turno o del periodo di lavoro. 01. Il tempo di servizio alla macchina è: il tempo durante il quale una macchina non può essere messa in produzione o essere oggetto di lavori di servizio per guasti, manutenzione, ecc. il tempo durante il quale la macchina è utilizzabile per lavoro di produzione o di servizio ma non è usata per mancanza di lavoro. il tempo in cui la macchina è temporaneamente fuori produzione perché necessita di messa a punto, di pulitura, ecc. il tempo durante il quale la macchina è effettivamente in funzione. 02. Il tempo di funzionamento di macchina è: il tempo, rispetto a quello d'impiego, durante il quale potrebbe lavorare una macchina. il tempo in cui la macchina è temporaneamente fuori produzione perché necessita di messa a punto, di pulitura, ecc. il tempo durante il quale una macchina non può essere messa in produzione o essere oggetto di lavori di servizio per guasti, manutenzione, ecc. il tempo durante il quale la macchina è effettivamente in funzione. 03. Il tempo di non utilizzazione della macchina è: il tempo durante il quale la macchina è utilizzabile per lavoro di produzione o di servizio ma non è usata per mancanza di lavoro. il tempo in cui la macchina è temporaneamente fuori produzione perché necessita di messa a punto, di pulitura, ecc. il tempo massimo possibile durante il quale una macchina o un gruppo di macchine potrebbero lavorare in un periodo dato. il tempo, rispetto a quello d'impiego, durante il quale potrebbe lavorare una macchina. 04. Il tempo passivo di macchina è: il tempo in cui la macchina è temporaneamente fuori produzione perché necessita di messa a punto, di pulitura, ecc. il tempo, rispetto a quello d'impiego, durante il quale potrebbe lavorare una macchina. il tempo durante il quale una macchina non può essere messa in produzione o essere oggetto di lavori di servizio per guasti, manutenzione, ecc. il tempo durante il quale la macchina è effettivamente in funzione. 05. Il tempo massimo di macchina è: il tempo, rispetto a quello d'impiego, durante il quale potrebbe lavorare una macchina. il tempo massimo possibile durante il quale una macchina o un gruppo di macchine potrebbero lavorare in un periodo dato. il tempo in cui la macchina è temporaneamente fuori produzione perché necessita di messa a punto, di pulitura, ecc. il tempo durante il quale la macchina è utilizzabile per lavoro di produzione o di servizio ma non è usata per mancanza di lavoro. 06. Il tempo utilizzabile di macchina è: il tempo durante il quale una macchina non può essere messa in produzione o essere oggetto di lavori di servizio per guasti, manutenzione, ecc. il tempo, rispetto a quello d'impiego, durante il quale potrebbe lavorare una macchina. il tempo massimo possibile durante il quale una macchina o un gruppo di macchine potrebbero lavorare in un periodo dato. il tempo durante il quale la macchina è utilizzabile per lavoro di produzione o di servizio ma non è usata per mancanza di lavoro. 01. Quale tra i seguenti fattori è al di fuori della possibilità di un diretto controllo da parte delle direzioni aziendali: fabbricati. impianti. domanda dei beni. materiali. 02. Quale tra i seguenti fattori è al di fuori della possibilità di un diretto controllo da parte delle direzioni aziendali: personale necessario per realizzare la produzione. materiali. attrezzature. disponibilità di personale qualificato. 01. Lo studio dei tempi si occupa: della valutazione dei movimenti. dello studio delle procedure. dell'analisi dei metodi. della misurazione del lavoro. 01. La specifica del lavoro non contiene: i dettagli dell'impianto. i particolari del pezzo. il nominativo dell'operatore. i dati di montaggio e smontaggio. 01. La prestazione si calcola come: produzione lavorativa in minuti standard in percentuale. prodotto tra produzione lavorativa in minuti standard e tempo impiegato in minuti per 100. rapporto percentuale tra tempo impiegato in minuti standard e produzione lavorativa in minuti. rapporto percentuale tra produzione lavorativa in minuti standard e tempo impiegato in minuti. 01. In un sistema di controllo del lavoro, generalmente non viene preparato per la direzione: una previsione giornaliera. un foglio d'analisi settimanale. un report mensile. un rapporto del giorno precedente. 01. Il numero di osservazioni N necessarie per ottenere dati con una probabilità desiderata ed un margine d'errore contenuto entro certi limiti si determina come: N= [4*(1-p)] / S^2*p (fratto S^2*p). 0. 1. 2. |