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Title of test:
LETT INGLESE

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LICEO l

Author:
carla.
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Creation Date:
30/01/2024

Category: Others

Number of questions: 119
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Content:
Con il protocollo d'intesa del 23 luglio 1993: si era prevista la possibilità di costituire presso le unità produttive rappresentanze sindacali unitarie si era prevista la possibilità di costituire presso le unità produttive rappresentanze sindacali aziendali si era prevista la possibilità di costituire presso le unità produttive CAE non vi è mai stato.
I membri delle RSU: erano tutti eletti erano per un terzo designati dalle organizzazioni che avessero stipulato il contratto collettivo nazionale e 2/3 eletti sono in proporzionel al numero degli iscritti sono 12.
Gli accordi interconfederali 28 giugno 2011, 30 maggio 2013 e 14 gennaio 2014: Non esistono Sono stati abrogati confermano la «maggiore rappresentatività» presunta superano la «maggiore rappresentatività» presunta.
I Comitati aziendali europei (CAE) hanno il compito di : difendere i lavoratori contrattare con il datore di lavoro garantire la sicurezza sul lavoro gaarantire la privacy.
Diverse sono le disposizioni legislative che rinviano: al sindacato maggiormente rappresentativo al sindacato meno rappresentativo alle Commissioni Interne non vi sono tali disposizioni.
I criteri per identificare la maggiore rappresentatività sono: abrogati sostituiti da una legge uno soltato Moltelici.
La consistenza numerica del sindacato è: facilmente accertabile di difficile accertamento evidente abolita.
Nella legislazione più recente si è affermato: il riferimento al sindacato maggiormente più rappresentativo L'abolizione delle RSU Il superamento delle rappresentanze il riferimento al sindacato comparativamente più rappresentativo.
Lo scopo di tale modifica è: di permettere una più agevole identificazione del sindacato rappresentativo di evitare una più agevole identificazione del sindacato rappresentativo di garantire il rispetto della legge non vi è alcuno scopo.
Si ritiene che la nuova formula sia funzionale per: consentire la stipulazione di contratti collettivi al ribasso da parte di soggetti sindacali privi di concreta rappresentatività agevolare la stipulazione di contratti collettivi al ribasso da parte di soggetti sindacali privi di concreta rappresentatività evitare la stipulazione di contratti collettivi al ribasso da parte di soggetti sindacali privi di concreta rappresentatività non vi è alcuno scopo.
Lo Statuto dei Lavoratori prevede al titolo III: una serie di diritti sindacali Il divieto di discriminazioni sindacali il diritto a costituire consigli di fabbrica non esiste il titolo III.
Tali diritti sono riconosciuti: ai soli sindacati ai soli lavoratori In parte agli stessi lavoratori ma per lo più ai sindacati non esiste il titolo III.
Tali norme trovano applicazione: nelle aziende con oltre 200 dipendenti nelle sole aziende industriali nelle aziende commerciali con oltre 18 dipendenti alle imprese industriali e commerciali che occupino almeno quindici dipendenti.
ali norme non trovano applicazione: ai datori di lavoro pubblici ai datori di lavoro sportivi A NESSUNO ai datori di lavoro non imprenditori.
La definizione di unità produttiva è data: dalla legge DALLA giurisprudenza dagli accordi interconfederali non esiste il titolo III.
L'art. 22 prevede che: i dirigenti delle r.s.a. possano essere trasferiti da una unità produttiva ad un'altra solo con il nulla osta della associazione sindacale di appartenenza i dirigenti delle r.s.a. possano essere trasferiti da una unità produttiva ad un'altra senza limitazioni i dirigenti delle r.s.a. possano essere trasferiti da una unità produttiva ad un'altra solo se a meno di 50 Km non prevede nulla perché non esiste.
I dirigenti sindacali: sono indivifuati dalla legge sono individuati sulla base delle norme interne dell'organizzazione cui aderiscono sono individuati dalla giurisprudenza non esistono.
Tali garanzie spettano al dirigente sindacale: per i successivi 3 anni dalla scadenza dell'incarico anche per tutto l'anno successivo alla scadenza dell'incarico per sempre fino alla scadenza del mandato.
L'art. 23 dello Statuto prevede per i dirigenti sindacali: il diritto a permessi, retribuiti e non, per lo svolgimento della loro attività il diritto ad un equo compenso il diritto alle ferie il diritto ad una congrua retribuzione.
L'art. 26 dello Statuto prevedeva prima del 1995: Il diritto ad assentarsi per ragioni sindacali il diritto alle ferie retribuite il diritto al proselitismo e alla raccolta dei contributi il diritto al proselitimo.
L'art. 20 disciplina: il diritto di costituire RSA Il diritto a locali aziendali il diritto di assemblea Non esiste.
Le assemblee possono essere indette dalle: RSA, singolarmente o congiuntamente RSA singolarmente RSA congiuntamente Non esiste.
Le assemblee possono svolgersi: Solo fuori dall'orario di alvoro Solo nell'orario di lavoro mai Sia fuori che durante l'orario di lavoro.
Il diritto di assemblea è stato configurato: diritto individuale ad esercizio collettivo Diritto collettivo Diritto individuale Diritto comune.
L'art. 21 disciplina: il diritto di costituire RSA il diritto di referendum il diritto di assemblea Non esiste.
Il diritto di indire un referendum spetta: congiuntamente a tutte le rappresentanze dei lavoratori ad ogni RSA singolarmente A ogni Commissione interna Ai lavoratori.
L'istituto del referendum ha ricevuto forte impulso: dalla legge dagli accordi di partenariato all'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 dalla UE.
Il dritto di affissione è riconosciuto dall'art. 25: Sui muri dell'azienda Sulle cancellate esterne dell'azienda Non esiste alle RSA all'interno dell'unità produttiva in appositi spazi.
Il datore di lavoro deve mettere a disposizione per le RSA: delle bacheche delle lavagne luminose degli spazi pubblicitari adeguati niente.
Nelle aziende con almeno 200 dipendenti: si estraggono i premi aziendali si ottengono riconocimenti Le RSA hanno diritto ad un ufficio di almeno 4 stanze Le RSA hanno diritto ad un locale comune permanente.
L'articolo 46 Cost. dispone: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende il diritto ad una retribuzione sufficiente non riguarda il lavoro.
In Italia la collaborazione dei lavoratori alla gestione delle imprese: non e' stata attuta e' pienamente atttuata e' attuata solo nella pubblica amministrazione e' attuata solo in alcune regioni.
In Italia sono state però previste_: procedure di collaborazione interaziendale forme di consulenza imprenditoriale coi sidnacati nulla procedure di informazione e consultazione dei lavoratori.
L'art. 2112 c.c. in tema di trasferimento d'azienda, ha: modificato i parametri costituzionali modificato e eliminato le procedure costituzionali avuto un ruolo seocndario previsto delle procedure d'informazione e consultazione con le organizzazioni sindacali.
I Comitati aziendali europei (CAE) hanno il compito di: contrattare con il datore di lavoro e devono rappresentare in maniera equilibrata le varie categorie di lavoratori contrattare con il sindacato delle varie categorie di lavoratori non esistono agire in giudizio a tutela dei lavoratori.
Negli anni Ottanta e Novanta vi furono una serie di accordi triangolari tra parti sociali e Governo: per dividere le risorse del Paese per definire intese su aspetti rilevanti della vita dei lavoratori per impedire lo sciopero generale per collaborare all'esercizio delle multinazionali.
Lo sviluppo delle procedure di informazione e consultazione si e' quindi spostato principalmente sulla: contrattazione a livello aziendale contrattazione territoriale contrattazione nazionale contrattazione itnerconfederale.
In epoca recente, si sono diffuse clausole che impongono al datore di lavoro: licenziare solo come extrama ratio non spostare i lavoratori sindacalisti obblighi di informazione sulle scelte gestionali dell'impresa, sulla sicurezza del lavoro, sugli investimenti, sul decentramento, sulla produttività del lavoro obblighi di informazione sulle scelte dell'impresa int ema di licenziamenti collettivi .
Sono state introdotte procedure di raffreddamento delle vertenze per: aumentare la microconflittualità aziendale limitare la microconflittualità aziendale non esistono valutare la rispondenza agli itneressi generali del paese delle scelte imprenditoriali.
Le clausole di tregua: non esistono sono state abrogate statuiscono un periodo nel quale non si deve attaccare sui giornali la controparte statuiscono la sospensione o la rinunzia temporanea allo sciopero.
L'art. 28 dello Statuto dei lavoratori prevede: La reintegrazione del lavoratore licenziato I permessi sindacali Le assemblee un particolare procedimento per garantire l'esercizio effettivo della libertà sindacale e del diritto di sciopero nei luoghi di lavoro.
La Corte costituzionale fin dalla sentenza 6 marzo 1974, n. 54, ha ritenuto: Costituzionalmente corretta la soluzione normativa Incostituzionale la norma Non si è mai pronunciata Ha abrogato la norma.
La legittimazione ad agire in giudizio è attribuita: alle RSA ai soli organismi locali delle associazioni nazionali alle RSU ai singoli.
Legittimato passivo è: il sindacato Le RSA il datore di lavoro le RSU.
La norma: non specifica quali siano i comportamenti antisindacali specifica quali siano i comportamenti antisindacali da delle vaghe indicazioni si rimette alla Costituzione.
La necessità di un elemento soggettivo: È pacifica È discussa È negata non esiste.
La condotta deve rivestire: il carattere della necessità il carattere dell'urgenza il carattere dell'attualità non esiste.
Il giudice ordina: la cessazione del comportamento la ripetizione del comportamento condanna ad una sanzione penale unasevera condanna alle spese.
L'inosservanza dell'ordine giudiziale: viene prevista una rilevanza penale non ha alcun rilievo penale È negata È premiata.
Il procedimento in esame esprime: un principio di legalità il principio di costituzionalità non esprime nulla di particolare Una saldatura fra valori di rango costituzionale e tecniche processuali di tutela.
L'articolo 46 Cost. dispone: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende il diritto ad una retribuzione sufficiente non riguarda il lavoro.
In Italia la collaborazione dei lavoratori alla gestione delle imprese: non e' stata attuta e' pienamente atttuata e' attuata solo nella pubblica amministrazione e' attuata solo in alcune regioni.
In Italia sono state però previste_: procedure di collaborazione interaziendale forme di consulenza imprenditoriale coi sidnacati nulla procedure di informazione e consultazione dei lavoratori.
L'art. 2112 c.c. in tema di trasferimento d'azienda, ha: modificato i parametri costituzionali modificato e eliminato le procedure costituzionali avuto un ruolo seocndario previsto delle procedure d'informazione e consultazione con le organizzazioni sindacali.
I Comitati aziendali europei (CAE) hanno il compito di: contrattare con il datore di lavoro e devono rappresentare in maniera equilibrata le varie categorie di lavoratori contrattare con il sindacato delle varie categorie di lavoratori non esistono agire in giudizio a tutela dei lavoratori.
Lo sviluppo delle procedure di informazione e consultazione si e' quindi spostato principalmente sulla: contrattazione a livello aziendale contrattazione territoriale contrattazione nazionale contrattazione itnerconfederale.
In epoca recente, si sono diffuse clausole che impongono al datore di lavoro: licenziare solo come extrama ratio non spostare i lavoratori sindacalisti obblighi di informazione sulle scelte gestionali dell'impresa, sulla sicurezza del lavoro, sugli investimenti, sul decentramento, sulla produttività del lavoro obblighi di informazione sulle scelte dell'impresa int ema di licenziamenti collettivi .
Sono state introdotte procedure di raffreddamento delle vertenze per: aumentare la microconflittualità aziendale limitare la microconflittualità aziendale non esistono valutare la rispondenza agli itneressi generali del paese delle scelte imprenditoriali.
Le clausole di tregua: non esistono sono state abrogate statuiscono un periodo nel quale non si deve attaccare sui giornali la controparte statuiscono la sospensione o la rinunzia temporanea allo sciopero .
Con il termine sciopero si intende: una astensione organizzata dal lavoro di un gruppo di lavoratori un'astensione di lavoratori, anche uno solo L'astensione da una determinata attività, non necessariamente lavorativa l'astensione da ogni forma di colaborazione con il datore.
Lo sciopero può assumere: una sola forma legittimata dalla Costituzione forme violente di lotta È vietato una pluralità di forme.
L'art. 40 della Costituzione riconosce: Il diritto di sciopero il diritto di serrata non riguarda la materia il diritto di fare ciò che si vuole.
Tale norma ha carattere: programmatico precettivo e di immediata attuazione vincolante per i lavoratori precettivo, ma richiede una legge poi emanata per la sua attuazione concreta.
La previsione dell'art. 40 Cost. costituisce una riserva di legge: assoluta relativa non è una riserva di legge mista.
Si dubita che la proclamazione sia: una sorta di garanzia per i lavoratori la possibilità di sciperare una vera e propria «autorizzazione non è necessaria.
Lo sciopero è un diritto: individuale collettivo assoluto relativo.
L'attuazione di uno sciopero non richiede: nulla l'adesione dei lavoratori ad una proclamazione sindacale la corpertura sindacale una proclamazione formale - salva la particolare disciplina dei servizi pubblici essenziali.
La garanzia dello sciopero è legata: ai sindacati a qualunque interesse anche privato all'affermazione ed alla realizzazione degli interessi collettivi dei lavoratori non c'è alcuna garanzia.
L'esercizio dello sciopero si concreta: in non andare a scuola in un comportamento individuale di temporanea interruzione della prestazione lavorativa in un'interruzione collettiva della produzione con ogni mezzo possibile non esiste .
Soggetti attivi dello sciopero sono, di regola: Esclusivamente lavoratori subordinati pubblici Esclusivamente lavoratori subordinati privati nessuno lavoratori subordinati pubblici o privati.
La legge inibisce l'esercizio dello sciopero a: talune categorie del pubblico impiego agli avvocati ai giudici a nessuno.
La legge 12 giugno 1990 n. 146, ha previsto: regole per gli scioperi dei metalmeccanici particolari limiti agli scioperi nei pubblici servizi essenziali limiti agli scioperi dei commercialisti non riguarda la materia.
La serrata di piccoli esercenti industrie e commerci senza lavoratori alle proprie dipendenze: È penalmente perseguita È stata dichiarata legittima È ammessa ma non rientra tra le tipologie di sciopero non esiste.
I lavoratori autonomi: non rientrano nell'ambito di applicazione dello sciopero rientrano nell'ambito di applicazione dello sciopero non possono scioperare non esistono.
Lo sciopero per fini contrattuali è stato: dichiarato illegittimo vietato penalmente la forma principale di astensione collettiva che si è diffusa una delle forme di astensione collettiva poco diffusa.
Per gli scioperi per fini non contrattuali la Corte Costituzionale ha: ammesso la loro legittimità costituzionale vietato penalmente dichirato la loro illegittimità non si è mai pronunciata.
Lo sciopero di solidarietà: non esiste È vietato È lecito ma non tutelato costituzionalmente È legittimo.
Lo sciopero di protesta, ricorre qualora: si protesta contro qualsiasi cosa si protesta contro il Governo i lavoratori scioperano per ritorsione contro provvedimenti o atteggiamenti assunti dal datore di lavoro non esiste.
Lo sciopero politico puro: È vietato È legittimo È lecito ma non tutelato costituzionalmente non esiste.
Lo sciopero può assumere nell'esperienza diverse forme in relazione: solo ed esclusivamente alla durata alla durata o alle sue modalità di esecuzione al numero di lavoratori coinvolti al sindacato he lo proclama.
Le forme più diffuse di sciopero anomalo sono quelli: con durata indeterminata a oltranza generali a scacchiera e a singhiozzo.
Nello sciopero a singhiozzo: l'astensione viene frazionata nel tempo ripetendosi a brevi intervalli gli scioperanti fingono di avere il singhiozzo per non lavorare lavorano a reparti alternati non lavorano affatto.
Le astensioni sono valutate lecite o meno sulla base: della rilevanza costituzionale degli interessi coinvolti nel conflitto del sindacato che lo proclama dell'adesione più o meno generale dei lavoratori della durata.
Lo sciopero può incontrare solo: nessun limite limiti interni limiti esterni limiti esterni e itnerni.
'introduzione del limite costituito dal danno alla produttività prevede che: lo sciopero è sempre lecito lo sciopero è sempre illecito lo sciopero non deve danneggiare non tanto l'organizzazione imprenditoriale quanto la conservazione della produzione aziendale lo sciopero non deve danneggiare non tanto la produzione aziendale, quanto la conservazione dell'organizzazione imprenditoriale.
Lo sciopero di rendimento si concreta in: un rallentamento volontario e concordato della produzione una scarsa voglia di lavorare una resa dei lavoratori adeguatamente in linea coi parametri fissati dal datore non esiste.
Nell'occupazione dell'azienda: si devono distruggere i locali aziendali si devono occupare le scrivanie dei dirigenti la permanenza nei luoghi di lavoro è duratura la permanenza nei luoghi di lavoro è brevissima.
Nel caso di sciopero : si viene licenziati rimangono in vita i diritti personali e gli obblighi residuali dei lavoratori rimangono in vita tutti i diritti e gli obblighi dei lavoratori non si ottengono aumenti salariali.
Il problema della retribuibilità degli scioperi di breve durata si è posto : mai in tutti i settori pubblici e privati nei rapporti di pubblico impiego nei rapporti di impiego privato .
La legge 12 giugno 1990 n. 146, come integrata dalla legge aprile 2000 n. 83, ha la finalità di: contemperare l'esercizio del diritto di sciopero con il godimento di tali diritti personali impedire lo sciopero in talune situazioni evitare che i lavoratori possano scioperare senza avvisare il datore di lavoro, provocando ingenti danni favorire il diritto di sciopero.
L'art. 1, 1° comma, individua: i soggetti che possono scioperare Le procedure da seguire in caso di sciopero i limiti dello sciopero un elenco dei diritti della persona espressamente tutelati.
Il 2° comma indica: i servizi da salvaguardare e le prestazioni da erogae un elenco dei diritti della persona espressamente tutelati i soggetti che possono scioperare Le procedure da seguire in caso di sciopero.
La legge n. 83/2000 ha esteso la disciplina: agli esercenti servizi di pubblica utilità ai lavoratori dello spettacolo a lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditor agli insegnanti di scuola e universitari.
L'art. 2, comma 1, l. n. 83/2000, (che introduce un art. 2-bis nella l. 146/1990), individua quale strumento preferenziale: gli accordi tra le parti l'autoregolamentazione i regolamenti aziendali a precettazione.
Nei servizi di pubblica utilità gli scioperanti si propongono: di avere degli aumenti retributivi di danneggiare non tanto il soggetto erogatore quanto i destinatari delle prestazioni di aiutare gli utenti a migliorare i servizi dipende dallo sciopero.
La legge n. 83/2000 ha imposto: la forma scritta la procedura negoziata la Commissione di Garanzia il divieto di sciopero.
L'effetto annuncio consiste: nell'annunciare gli scioperi nel non annunciare gli scioperi nell'abuso di proclamazioni revocate nell'annunciare in TV gli scioperi.
L'art. 2, comma 7, esclude il preavviso: in caso di scioepro generale in caso di sciopero di breve durata in caso di scioperi di piccola estensione nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
Per conto delle amministrazioni pubbliche: negoria L'ANVUR negozia l'ARAN negozia il Ministro competente non vi è negoziazione.
I 5 componenti della Commissione di Garanzia sono scelti: dal Parlamento in seduta congiuntatra esperti di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e relazioni industriali dal Presidente della Repubblicatra esperti di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e relazioni industriali dai Presidenti della Camera e del Senato tra esperti di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e relazioni industriali dal Governo con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri tra esperti di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e relazioni industriali.
La Commissione di garanzia, è: un'autorità amministrativa indipendente un organo costituzionale un organo parlamentare un autorità governativa.
La Commissione di garanzia ha il poterer di: impedire tutti gli scioperi dare l'autorizzazione agli scioperi valutare lil comportamento dei lavoratori scioperanti valutare l'idoneità delle prestazioni indispensabili.
La valutazione di idoneità degli accordi è: facoltativa obbligatoria eventuale non è prevista.
La Commissione può adottare: una provvisoria regolamentazione una regolamentazione definitiva un codice di autoregolamentazione sanzioni penali.
La Commissione può indire, di propria iniziativa o su richiesta di un sindacato o di un numero «particolarmente rilevante» di lavoratori: uno sciopero una serrata una consultazione tra i lavoratori interessati una regolamentazione.
Le sanzioni nei confronti dei sindacati e dei soggetti collettivi sono: l'esclusione dalle trattative e una sanzione pecuniaria esclusivamente una sanzione pecuniaria solo l'esclusione dalle trattative non sono previste sanzioni.
Le sanzioni per i lavoratori scioperanti sono: penali amministrative disciplinari non sono previste sanzioni.
La precettazione in materia di sciopero puòessere emanata: quando lo sciopero determini il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti sempre non può mai essere emanata quando lo sciopero viola le regole della legge.
L'ordinanza di precettazione può disporre: l'arrresto degli scioperanti il fermo degli scioperanti la sostituzione dello sciopero con altra forma di protesta lecita il differimento dell'astensione ad altra data .
La serrata consiste: nella sospensione dell'attività produttiva di più datori di lavoro e il conseguente rifiuto di ricevere la prestazione dei propri dipendenti e di pagare la retribuzione nella sospensione dell'attività produttiva di uno o più datori di lavoro e il conseguente rifiuto di ricevere la prestazione dei propri dipendenti e di pagare la retribuzione nella chiusura del negozio o dell'esercizio produttivo, con o senza dipendenti Nella chiusura a scopo dimostrativo delle saracinesche dei negozi.
Normalmente la serrata ha lo scopo di: punire i lavoratori scioperanti esercitare pressione sul governo impedire lo sciopero esercitare pressione sui lavoratori per influire sul conflitto di lavoro in atto o sulle rivendicazioni dei lavoratori e delle rispettive associazioni sindacali.
L'attuale ordinamento giuridico offre giustificazione: alla serrata in tutte le sue forme alla sola serrata posta in essere nell'ambito del rapporto di lavoro e per influire sulla disciplina contrattuale. a nessuna forma di serrata alla serrata politica.
Il datore di lavoro è tenuto a ricevere la prestazione dei non scioperanti ogni qual volta questa sia: idonea ad assicurare il normale svolgimento dell'attività d'impresa offerta possibile mai.
Viene definito crumiro il lavoratore che: È nemico degli altri lavoratori intende liberamente esercitare il proprio diritto di lavorare si rifiuta di lavorare di rifiuta di innegiare allo sciopero.
Il crumiraggio esterno è: sempre lecito sempre illecito sempre possibile vietato per le assunzioni a termine o mediante lavoro interinale.
I premi antisciopero consistono in: bonus per gli scioperanti trattamenti economici di maggior favore per chi non sciopera trattamenti di favore per chi aderisce allo sciopero trattamenti premiali per i lavoratori che aderiscano solo ad alcuni scioper.
Le responsabilità conseguenti allo sciopero alla stregua delle disposizioni della legge 146/1990 non escludono: l'accertamento di eventuali ed ulteriori pregiudizi per comportamenti degli scioperanti ingiustamente dannosi e causalmente connessi all'attuazione di uno sciopero il licenziamento sanzioni modificative del rapporto di lavoro non ci sono altre responsabilità.
In taluni casi lo sciopero può essere considerato come: un aiuto all'imrpenditore una causa di licenziamento un illecito penale causa di impossibilità della prestazione non imputabile al datore di lavoro, ai sensi dell'art. 1218 del codice civile.
Lo sciopero non costituisce, di per sé e in ogni caso: causa di recesso causa non imputabile dell'inadempimento rispetto alle obbligazioni assunte dall'imprenditore causa imputabile dell'inadempimento rispetto alle obbligazioni assunte dall'imprenditore un diritto del datore di lavoro .
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