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Title of test:
Sistemi energetici per la mobilità sostenibile

Description:
Quiz in preparazione all'esame

Author:
AVATAR
AleK
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Creation Date:
02/02/2024

Category: Others

Number of questions: 150
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Content:
Lo sviluppo sostenibile è quello che: consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni limitando la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri consente alle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni. .
Un «sistema di mobilità» può essere definito sostenibile quando consente: 1. Un facile accesso ai luoghi, beni e servizi 2. Soddisfa i bisogni di categorie differenti nella società e per generazioni diverse 3. È compatibile con la salute e la sicurezza della popolazione 4. È compatibile Un uso efficiente del territorio e delle risorse naturali nel rispetto dell'habitat e la biodiversità 5. Rispetta l'integrità ambientale e favorisce il benessere economico 1. Un facile accesso ai luoghi, beni e servizi 2. Soddisfa i bisogni di categorie differenti nella società e per generazioni diverse 3. È compatibile con la salute e la sicurezza della popolazione 4. È compatibile Un uso efficiente del territorio e delle risorse naturali nel rispetto dell'habitat e la biodiversità 5. Favorisce il benessere economico 1. Un facile accesso ai luoghi, beni e servizi 2. Soddisfa i bisogni di categorie differenti nella società e per generazioni diverse 3. È compatibile con la salute della popolazione 4. È compatibile con l'uso del territorio e delle risorse naturali nel rispetto dell'habitat e la biodiversità 5. Rispetta l'integrità ambientale e favorisce il benessere economico 1. Un facile accesso ai luoghi 2. Soddisfa i bisogni di categorie differenti nella società e per le stesse generazioni 3. È compatibile con la salute e la sicurezza della popolazione 4. È compatibile Un uso efficiente del territorio e delle risorse naturali nel rispetto dell'habitat e la biodiversità 5. Rispetta l'integrità ambientale e favorisce il benessere economico.
La mobilità sostenibile è quella che «non mette in pericolo la salute della popolazione o degli ecosistemi e concilia la soddisfazione del bisogno di accessibilità con: 1. L'uso di risorse rinnovabili in un tempo inferiore o uguale a quello che esse impiegano per riformarsi. 2. L'uso di risorse non rinnovabili in misura uguale o minore al tasso di sviluppo di risorse alternative che siano rinnovabili L'uso di risorse non rinnovabili in misura uguale o minore al tasso di sviluppo di risorse alternative che siano rinnovabili L'uso di risorse rinnovabili in un tempo inferiore o uguale a quello che esse impiegano per riformarsi L'uso di risorse rinnovabili in un tempo maggiore e o uguale a quello che esse impiegano per riformarsi .
Le industrie energetiche, insieme alle emissioni fuggitive, rappresentano il settore con la quota emissiva: di maggiore entità (26,1% nel 2016), seguite dal settore dei trasporti (24,4%) e dal settore civile (17,5%). di maggiore entità (46,1% nel 2016), seguite dal settore dei trasporti (24,4%) e dal settore civile (17,5%). di entità pari al settore dei trasporti (24,4%) e dal settore civile (17,5%). di minore entità (17,5% nel 2016), preceduta dal settore dei trasporti (24,4%) e dal settore civile (26,1%). .
I consumi di energia elettrica per settore mostrano che nell'ultimo decennio: il terziario ha la quota di consumi elettrici minore. il terziario ha la quota di consumi elettrici più elevata. il terziario ha la quota di consumi elettrici uguale a quello residenziale. il terziario ha la quota di consumi elettrici uguale a quello industriale . .
Il consumo finale di energia per settore mostra andamenti differenti rivelando peculiarità strutturali dei diversi settori e differente sensibilità alle condizioni che determinano i consumi di energia, quali: l'aumento del costo dei combustibili. la crisi economica che ha colpito essenzialmente il settore residenziale. la crisi economica che ha colpito essenzialmente i settori produttivi. L'aumento dell'IVA e dell'IRAP.
L'effetto utile è ottenuto: attraverso risorse energetiche di tipo meccanico, luminoso, termico, elettrico/elettronico. attraverso un flusso di energia che nell'uso finale può essere di tipo meccanico e termico. attraverso un flusso di energia che nell'uso finale può essere di tipo meccanico, luminoso, termico, elettrico/elettronico. attraverso un flusso di energia che nell'uso finale può essere solo di tipo meccanico. .
Un sistema energetico complesso è: l'insieme di due sistemi energetici semplici che interagisco tra loro l'insieme di quattro sistemi energetici semplici che interagisco tra loro l'insieme di più sistemi energetici semplici che interagisco tra loro l'insieme di tre sistemi energetici semplici che interagisco tra loro .
Le forme secondarie di energia: vengono direttamente impiegate per gli usi finali, oppure, al pari di alcune fonti primarie, possono alimentare gli impianti termoelettrici che rendono disponibile l'energia elettrica. non possono essere utilizzate per gli usi finali. vengono esclusivamente impiegate per produrre energia elettrica. vengono esclusivamente impiegate per gli usi finali. .
Il ciclo dell'energia riguarda: i trattamenti le elaborazioni che essa subisce, a partire dalla sua disponibilità naturale. le elaborazioni che essa subisce, a partire dalla sua disponibilità naturale, per arrivare alla forma adatta agli usi finali. i trattamenti che essa subisce, a partire dalla sua disponibilità naturale, per arrivare alla forma adatta agli usi finali. i trattamenti le elaborazioni che essa subisce, a partire dalla sua disponibilità naturale, per arrivare alla forma adatta agli usi finali. .
Le sorgenti di energia secondaria: sono una fonte diretta di energia. non possono essere fruibili dall'uomo direttamente nel loro stato naturale, ma necessitano di trasformazioni industriali per essere utilizzate come fonte diretta di energia. possono essere fruibili dall'uomo direttamente nel loro stato naturale, ma necessitano di trasformazioni industriali per essere utilizzate come fonte diretta di energia. non necessitano di trasformazioni industriali per essere utilizzate come fonte diretta di energia. .
La benzina: non è una fonte energetica secondaria. è una fonte energetica primaria. è una fonte energetica sia primaria sia secondaria. è una fonte energetica secondaria. .
La luce del sole: è un esempio sia di energia primaria sia di energia secondaria. è un esempio di energia secondaria. è un esempio di effetto utile. è un esempio di energia primaria. .
Le fonti primarie sono quelle: indirettamente disponibili in natura. direttamente disponibili in natura. ottenute dalla trasformazione di quelle rinnovabili. ottenute dalla trasformazione di quelle disponibili in natura. .
Un impianto eolico: rappresenta un sistema convenzionale per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema diretto per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema dinamico per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema statico per la produzione di energia elettrica. .
L'energia elettrica disponibile in natura (ad esempio, attraverso il fenomeno della fulminazione) è direttamente sfruttabile allo stato attuale della tecnologia. è sfruttabile allo stato attuale della tecnologia previa conversione cinetica. è sfruttabile allo stato attuale della tecnologia previa conversione termica. non è direttamente sfruttabile allo stato attuale della tecnologia. .
L'energia elettrica: è una forma di energia primaria ma contemporaneamente deve essere considerata come un vettore energetico cioè un mezzo che consente di trasportare e/o stoccare l'energia. è un vettore energetico cioè un mezzo che consente di trasportare e/o stoccare l'energia. è una forma di energia secondaria. è una forma di energia secondaria ma contemporaneamente deve essere considerata come un vettore energetico cioè un mezzo che consente di trasportare e/o stoccare l'energia. .
Un impianto a vapore rappresenta un sistema statico per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema diretto per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema convenzionale per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema dinamico per la produzione di energia elettrica. .
Un impianto fotovoltaico: rappresenta un sistema statico per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema convenzionale per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema diretto per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema dinamico per la produzione di energia elettrica. .
Un impianto magnetoidrodinamico (MHD) rappresenta un sistema convenzionale per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema diretto per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema dinamico per la produzione di energia elettrica. rappresenta un sistema statico per la produzione di energia elettrica. .
Un mezzo che consente di trasportare e/o stoccare l'energia si definisce: stoccaggio vettore energetico energia secondaria energia primaria.
La domanda di energia è continuamente variabile, il che si rende necessario la trasformazione. l'estrazione. il reintegro. lo stoccaggio. .
In un processo di conversione: La forma di energia rimane la stessa, cambiano le caratteristiche cambia la forma di energia. non cambia ne la forma ne le caratteristiche. cambiano le caratteristiche dell'energia. .
In un processo di trasformazione la forma di energia rimane la stessa, cambiano le caratteristiche cambiano le caratteristiche dell'energia. non cambia ne la forma ne le caratteristiche. cambia la forma di energia. .
Quali sono le possibili trasformazioni dell'energia elettrica? Tensione, frequenza. Fluido termovettore e temperatura e del flusso di calore. Velocità di rotazione, tipo di moto, e trasferimento di energia da un mezzo all'altro. Composizione chimica. .
Quali sono le possibili trasformazioni dell'energia meccanica? Velocità di rotazione, tipo di moto, e trasferimento di energia da un mezzo all'altro. Fluido termovettore e temperatura e del flusso di calore. Tensione, frequenza. Composizione chimica. .
Quali sono le possibili trasformazioni dell'energia termica? Velocità di rotazione, tipo di moto, e trasferimento di energia da un mezzo all'altro. Fluido termovettore e temperatura e del flusso di calore. Tensione, frequenza. Composizione chimica. .
Il fabbisogno di energia elettrica per il 2018, è pari a: 321,4TWh 321,4Wh 321,4MWh 321,4kWh.
In termini di potenza elettrica installata, al 31 dicembre 2018 la potenza efficiente lorda di generazione è risultata pari a: 118,1 kW 118,1 watt 118,1 GW 118,1 MW .
La produzione nazionale lorda di energia elettrica per il 2018 è pari a: 289,7 MWh 289,7 KWh 289,7 Wh 289,7 TWh .
L'effetto utile è: la tecnologia utilizzata per realizzare l'effetto desiderato. l'effetto desiderato ed ottenuto dall'utilizzatore finale. l'energia e la tecnologia utilizzata per realizzare l'effetto desiderato. l'energia spesa per realizzare l'effetto desiderato. .
L'efficienza energetica deve essere intesa come il: rapporto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata moltiplicato per il rendimento di distribuzione. il prodotto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata. il prodotto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumataper il rendimento di distribuzione. rapporto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata. .
Le varie fonti energetiche primarie vengono suddivise in: idraulica e Meccanica. chimica, potenziale. convenzionale e fotovoltaica. convenzionali, nucleari e rinnovabili. .
L'efficienza energetica: pur non essendo una forma di energia, viene considerate come una forma virtuale solo se consente risparmio di energia elettrica. non può essere considerate come una forma di energia. pur non essendo una forma di energia, viene considerate come una forma virtuale, poiché consente di non attingere alle forme energetiche naturali (energia non spesa). pur non essendo una forma di energia, viene considerate come una forma virtuale solo se consente risparmio di energia termica. .
Il barile di petrolio equivale a: 158,981 litri 158,981 kW 158,981 kelvin 1589,81 litri .
Il TEP (Tonnellata di Petrolio Equivalente) corrisponde a: 44,7 x 10^9 kelvin 44,7 x 10^9 watt 44,7 x 10^9 joule secondi 44,7 x 10^9 joule .
Nel caso di un ciclo turbogas reale: per qualsiasi valore delle temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello ideale a parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello ideale a parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione minore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello ideale a parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione superiore a quello ideale .
Un impianto turbogas di Media taglia ha una potenza pari a: qualche kW qualche GW qualche MW qualche TW .
Il rendimento ideale delciclo Brayton è uguale a : 1 - 1/β 1 - 1/β^ε 1/β^ε 1 + 1/β^ε .
Il ciclo Brayton è composto dalle seguenti trasformazioni di un gas: 1. una compressione adiabatica, 2. una cessione di calore a pressione costante 3. un riscaldamento a pressione costante 4. un'espansione adiabatica 1. una compressione adiabatica, 2. un riscaldamento a pressione costante 3. un'espansione adiabatica 4. una cessione di calore a pressione costante 1. una compressione adiabatica, 2.un'espansione adiabatica 3, un riscaldamento a pressione costante 4. una cessione di calore a pressione costante 1. un riscaldamento a pressione costante 2. una compressione adiabatica 3. un'espansione adiabatica 4. una cessione di calore a pressione costante .
Il rendimento di un Ciclo Hirn è pari a: 1+Q2/Q1 1-Q2 Q2/Q1 1-Q2/Q1 .
Nel ciclo Hirn Reale l'espansione in turbina è più una trasformazione isobara, con conseguente diminuzione del lavoro prodotto. l'espansione in turbina non è più una trasformazione isoentropica, con conseguente diminuzione del lavoro prodotto. l'espansione in turbina non è più una trasformazione isoentropica, con conseguente aumento del lavoro prodotto. l'espansione in turbina è ancora una trasformazione isoentropica, ma si ha una diminuzione del lavoro prodotto. .
Un impianto a vapore si definisce di grossa taglia se supera i: 1.000 kW 1.000 MW 1.000 TW 1.000 W .
Dal punto di vista elettrico i sistemi fotovoltaici si dividono in: 1. Sistemi centralizzati 2. Sistemi connessi in rete 1. Sistemi isolati 2. Sistemi connessi ad accumulatori 1. Sistemi isolati 2. Sistemi connessi in rete 1. Sistemi semi isolati 2. Sistemi connessi ad accumulatori.
Dal punto di vista delle strutture di sostegno dei moduli, si parla di: 1. Sistemi ad inclinazione fissa 2.Sistemi ad inseguimento attivi 1. Sistemi ad inclinazione modulare 2.Sistemi ad inseguimento idrodinamici 1. Sistemi ad inclinazione complementare 2.Sistemi ad inseguimento desmotronici 1. Sistemi ad inclinazione attiva 2.Sistemi ad inseguimento reattivi.
Il sistema fotovoltaico è: un insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che concorrono a captare e trasformare l'energia solare disponibile, rendendola utilizzabile dall'utenza sotto forma di energia potenziale. un insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che concorrono a captare e trasformare l'energia solare disponibile, rendendola utilizzabile dall'utenza sotto forma di energia elettrica. un insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici che concorrono a captare e trasformare l'energia solare disponibile, rendendola utilizzabile dall'utenza sotto forma di energia termica. un insieme di componenti meccanici, che concorrono a captare e trasformare l'energia solare disponibile, rendendola utilizzabile dall'utenza sotto forma di energia elettrica.
Una cella fotovoltaica è costituita principalmente da: boro. lantanide. silicio. tungsteno. .
Il watt di picco (Wp) è relativo alla potenza fornita dalla cella alla temperatura di 25°C sotto una radiazione di 1.500 W/mq e in condizioni di AM 1,5. è relativo alla potenza fornita dalla cella alla temperatura di 15°C sotto una radiazione di 1.000 W/mq e in condizioni di AM 1,5. è relativo alla potenza fornita dalla cella alla temperatura di 25°C sotto una radiazione di 1.000 W/mq e in condizioni di AM 1. è relativo alla potenza fornita dalla cella alla temperatura di 25°C sotto una radiazione di 1.000 W/mq e in condizioni di AM 1,5. .
Una cella fotovoltaica ha uno spessore complessivo compreso tra: 0,25 e 0,35 mm. 0,25 e 0,35 cm. 0,25 e 0,35 µm. 0,25 e 0,35 m. .
L'efficienza di conversione di una cella fotovoltaica rappresenta: la percentuale di energia disponibile ai morsetti. la percentuale di energia contenuta nelle radiazioni solari che viene trasformata in energia elettrica disponibile all'utenza in c.a. la percentuale di energia contenuta nelle radiazioni solari. la percentuale di energia contenuta nelle radiazioni solari che viene trasformata in energia elettrica disponibile ai morsetti. .
l'efficienza di conversione di una cella fotovoltaica è compresa tra: il 23% e il 33%, il 13% e il 20%, il 43% e il 50%, il 18% e il 26%, .
Per ostacolare il passaggio di corrente inversa attraverso la cella si collega: un diodo di by-pass inserie alla cella stessa. un diodo di by-pass in parallelo alla cella stessa. un catodo di by-pass inserie alla cella stessa. un catodo di by-pass inserie alla cella stessa. .
Per celle FV collegate in parallelo Si nota che la V rimane costante, mentre la I è la somma delle correnti delle singole celle. La V totale è la somma delle V delle singole celle, mentre la I rimane sostanzialmente immutata. La V e la I totale è la somma delle V e delle I delle singole celle. La V totale è la somma delle V delle singole celle moltiplicata per 2, mentre la I rimane sostanzialmente immutata. .
Per celle FV collegate in serie La V totale è la somma delle V delle singole celle, mentre la I rimane sostanzialmente immutata. Si nota che la V rimane costante, mentre la I è la somma delle correnti delle singole celle. La V e la I totale è la somma delle V e delle I delle singole celle. La V totale è la somma delle V delle singole celle moltiplicata per 2, mentre la I rimane sostanzialmente immutata. .
Come si calcola la distanza per evitare l'effetto dell'ombreggiamento tra schiere di moduli fotovoltaici D = (0,86- 1,37)L D = (8,6+1,37)L D = (0,86+1,37)L D = (0,86+0,137)L .
L'angolo azimutale è quello formato: dai raggi solari e la normale alla superficie. dalla proiezione sul piano orizzontale della normale alla superficie e dalla direzione sud (per l'emisfero settentrionale). dalla proiezione sul piano orizzontale della perpendicolare alla superficie e dalla direzione sud (per l'emisfero settentrionale). dai raggi solari e la perpendicolare alla superficie. .
L'angolo di incidenza è quello formato: dai raggi solari e la perpendicolare alla superficie. dalla proiezione sul piano orizzontale della perpendicolare alla superficie e dalla direzione sud (per l'emisfero settentrionale). dalla proiezione sul piano orizzontale della normale alla superficie e dalla direzione sud (per l'emisfero settentrionale). dai raggi solari e la normale alla superficie. .
La radiazione solare su di una superficie qualsiasi viene misurata in: KVAR/mq*giorno K/mq*giorno kWh/mq*giorno h/mq*giorno .
La radiazione globale incidente su una superficie orizzontale è definita come: il prodotto della radiazione diretta per la radiazione diffusa. differenza tra la radiazione diretta e la radiazione diffusa. somma della radiazione diretta e della radiazione diffusa. il rapporto tra la radiazione diretta e la radiazione diffusa. .
Il Dispositivo di Interfaccia (DI) è: un contabilizzatore di energia che misura l'energia prodotta dall'impianto FV. un interruttore automatico, oppure un contattore con fusibili che separa l'impianto FV dal resto dell'impianto utilizzatore. un interruttore automatico, oppure un contattore con fusibili che separa l'impianto FV dall'inverter. uno scaricatore di tensione che separa l'impianto FV dal resto dell'impianto utilizzatore. .
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete pubblica sono: 1. Il generatore fotovoltaico 2. l'inverter 3. il dispositivo del gestione FV 4. il misuratore dell'energia prodotta 5. il dispositivo di interfaccia (DI) 6. Il misuratore dell'energia di scambio con la rete 7. il dispositivo generale (DG) 1. Il generatore fotovoltaico 2. l'inverter 3. il dispositivo del generatore (DDG) 4. il misuratore dell'energia prodotta 5. il dispositivo di interfaccia (DI) 6. Il misuratore dell'energia di scambio con la rete 7. il dispositivo generale (DG) 1. Il generatore fotovoltaico 2. l'inverter 3. il dispositivo del generatore (DDG) 4. il misuratore di tensione 5. il dispositivo di interfaccia (DI) 6. Il misuratore dell'energia di scambio con la rete 7. il dispositivo generale (DG) 1. Il generatore fotovoltaico 2. l'inverter 3. il dispositivo del generatore (DDG) 4. il misuratore dell'energia prodotta 5. il dispositivo di interfaccia (DI) 6. Il misuratore dell'energia radiante 7. il dispositivo generale (DG.
La potenza massima utilizzabile dal rotore di una pala eolica è pari a: 16/27 27/16 28/17 17/28 .
Alla fine del 2017 il parco eolico nazionale risulta composto da: quasi 5.600 impianti, con potenza pari a 9.766 MW. quasi 560 impianti, con potenza pari a 976 MW. quasi 560.000 impianti, con potenza pari a 976.600 MW. quasi 56.000 impianti, con potenza pari a 97.666 MW. .
Gli effetti che decrementano il coefficiente di potenza teoricamente raggiungibile sono: 1. Rotazione della scia all'interno del moltiplicatore di giri; 2. Numero finito di pale; 3. Resistenza aerodinamica non nulla. 1. Rotazione della scia all'interno del rotore; 2. Numero finito di pale; 3. Resistenza aerodinamica non nulla. 1. Rotazione della scia all'interno del rotore; 2. Numero finito di pale; 3. Resistenza aerodinamica nulla. 1. Rotazione della scia all'interno del rotore; 2. Numero infinito di pale; 3. Resistenza aerodinamica non nulla. .
La potenza estratta da una turbina eolica è: proporzionale al cubo della densità. proporzionale al quadrato della velocità. proporzionale al cubo della velocità. proporzionale al cubo della densità .
L'"effetto scia" - si manifesta nei parchi eolici per: interferenza aerodinamica tra le varie turbine; interferenza termodinamica tra le varie turbine; differenza costruttiva tra le varie turbine; differenza di potenza a tra le varie turbine; .
Lo strumento che si utilizza per la misurazione della velocità del vento è l'anemometro. una termocoppia. il termometro differenziale. l'interferometro. .
Nel caso di impianti eolici, le difficoltà che si incontrano nel valutare l'energia disponibile sono legate 1. dalla densità della sorgente eolica. 2. dal luogo di immissione in rete dell'energia elettrica prodotta. 1. all'aleatorietà della sorgente eolica. 2. dal luogo di installazione. 1. all'aleatorietà della sorgente eolica. 2. dal luogo di immissione in rete dell'energia elettrica prodotta. 1. dalla densità della sorgente eolica. 2. dal luogo di installazione.
I rilevamenti dei dati di ventosità di un sito eolico devono durare: almeno un trimestre. almeno un semestre. almeno un anno. almeno un mese .
Nel caso di impianti eolici, la funzione più utilizzata per una rappresentazione analitica della distribuzione di frequenza è la: curva di Gauss. curva di Phillips. distribuzione di Weibull. curva di frequenza plurimodale. .
Il Coefficiente di Spinta definisce il rapporto tra: la forza esercitata sul disco attuatore e la perpendicolare alla forza disponibile nel vento. la forza disponibile nel vento e la forza esercitata sul disco attuatore. la forza esercitata sul disco attuatore e la forza disponibile nel vento. la forza esercitata sul piano perpendicolare all'attuatore e la forza disponibile nel vento. .
Il flusso d'aria risultante (di velocità V) sul profilo alare della pala di un aerogeneratore crea due forze aerodinamiche definite come: 1. Forza di Pressione 2. Forza di Resistenza 1. Forza di Portanza 2. Forza di Resistenza 1. Forza di Portanza 2. Forza di Lorentz 1. Forza di Coesione 2. Forza di Resistenza.
Nel caso di una pala eolica, l'angolo di attacco o incidenza è: lo scostamento angolare tra la direzione del flusso d'aria risultante e la corda massima della sezione della pala. lo scostamento angolare tra il piano di rotazione dell'asse della pala e la corda massima della sezione della stessa. lo scostamento angolare tra il piano di rotazione dell'asse della pala e la perpendicolare alla corda massima della sezione della stessa. lo scostamento angolare tra la direzione del flusso d'aria risultante e la perpendicolare alla corda massima della sezione della pala. .
Nel caso di una pala eolica, l'angolo Pitch è: lo scostamento angolare tra il piano di rotazione dell'asse della pala e la corda massima della sezione della stessa. lo scostamento angolare tra la direzione del flusso d'aria risultante e la perpendicolare alla corda massima della sezione della pala. lo scostamento angolare tra la direzione del flusso d'aria risultante e la corda massima della sezione della pala. lo scostamento angolare tra il piano di rotazione dell'asse della pala e la perpendicolare alla corda massima della sezione della stessa. .
Nel caso di una pala eolica, l'angolo di costruzione è definito come: prodotto tra l'angolo Pitch e l'angolo di attacco. somma dell'angolo di Pitch e dell'angolo di attacco. rapporto tra l'angolo Pitch e l'angolo di attacco. differenza dell'angolo di Pitch e dell'angolo di attacco. .
Gli aerogeneratori sopravento (upwind) e sottovento sono: turbine a doppio asse. turbine ad asse verticale. turbine ad asse orizzontale. turbine ad asse obliquo. .
L'aerogeneratore Darrieus-Savonius è: una turbina ad asse obliquo. una turbina ad asse verticale. una turbina a doppio asse. una turbina ad asse orizzontale. .
Le turbine eoliche possono essere suddivise in base alla tecnologia costruttiva in due macro-famiglie: 1. Turbine in c.c. 2. Turbine in c.a. 1. Turbine ad asse singolo 2. Turbine a doppio asse. 1. Turbine a velocità costante 2. Turbine a velocità variabile. 1. Turbine ad asse verticale 2. Turbine ad asse orizzontale.
Il moltiplicatore di giri di un aerogeneratore: ha lo scopo di scollegare il rotore dal generatore. ha lo scopo di incrementare la velocità di rotazione del rotore per adattarla ai valori richiesti dai generatori convenzionali. ha lo scopo di frenare il rotore per adattare la velocità di rotazione ai valori richiesti dai generatori convenzionali. ha lo scopo di decrementare la velocità di rotazione del rotore per adattarla ai valori richiesti dai generatori convenzionali. .
L'albero lento di un aerogeneratore: è l'elemento di connessione tra il mozzo della turbina e lo scaricatore di tensione. è l'elemento di connessione tra la torre della turbina e il moltiplicatore di giri. è l'elemento di connessione tra il mozzo della turbina e il moltiplicatore di giri. è l'elemento di connessione tra il mozzo della turbina e le fondazioni. .
Le pale di un aerogeneratore sono progettate con un profilo tale d: 1. massimizzare l'efficienza aerodinamica. 2. per resistere a fatica. 1. massimizzare l'efficienza termodinamica. 2. per resistere a fatica. 1. minimizzare l'efficienza aerodinamica. 2. per resistere a fatica. 1. massimizzare l'efficienza aerodinamica. 2. per resistere allo scorrimento viscoso. .
Il sistema di imbardata di un aerogeneratore ha lo scopo di: far sì che il generatore elettrico sia sempre trasversale al vento. far sì che il moltiplicatore di giri sia sempre trasversale al vento. far sì che il rotore sia sempre parallelo al vento. far sì che il rotore sia sempre trasversale al vento. .
La velocità di rotazione del generatore di una turbina eolica è legata alla frequenza della rete elettrica secondo la formula seguente: ? (rpm) = (f * 60) * n ? (rpm) = (f * 60) / n ? (rpm) = (f * n) / 60 ? (rpm) = (f * 60) / (n*120) .
I freni meccanici posti sugli aerogeneratori servono: 1. ad arrestare il rotore in condizioni di elevato irraggiamento 2. svolgere la funzione di "freni di stazionamento" per impedire che il rotore si ponga in rotazione quando la turbina non è in servizio. 1. ad arrestare il rotore in condizioni meteorologiche avverse 2. svolgere la funzione di "freni di stazionamento" per impedire che il rotore si ponga in rotazione quando la turbina non è in servizio. 1. ad arrestare il rotore in condizioni meteorologiche avverse 2. svolgere la funzione di "regolatore di potenza" per regolare la velocità di rotazione quando la turbina è in servizio. 1. ad arrestare il rotore in condizioni di elevato irraggiamento 2. svolgere la funzione di "regolatore di potenza" per regolare la velocità di rotazione quando la turbina è in servizio.
Volendo fare una distinzione in base alla potenza degli aerogeneratori si hanno impianti eolici sono classificabili come: 1. micro-eolici per potenze inferiore a 20MW 2. mini-eolici per potenze tra 20 e 200MW 3. eolici per potenze superiori a 200MW 1. micro-eolici per potenze inferiore a 200kW 2. mini-eolici per potenze tra 200 e 2.000kW 3. eolici per potenze superiori a 20.000kW 1. micro-eolici per potenze inferiore a 20kW 2. mini-eolici per potenze tra 20 e 200kW 3. eolici per potenze superiori a 200kW 1. micro-eolici per potenze inferiore a 2kW 2. mini-eolici per potenze tra 2 e 20kW 3. eolici per potenze superiori a 20kW.
Ogni aerogeneratore ha un funzionamento caratterizzato da precisi valori di velocità, riferite a diverse fasi: 1. Velocità di avvio 2. Velocità di cut-in 3. Velocità nominale 4. Velocità di cut-on 1. Velocità di avvio 2. Velocità di cut-in 3. Velocità periferica 4. Velocità di cut-off 1. Velocità di avvio 2. Velocità di cut-in 3. Velocità nominale 4. Velocità di cut-off 1. Velocità di portanza nulla 2. Velocità di cut-in 3. Velocità nominale 4. Velocità di cut-off.
i principali tipi di torri utilizzate per gli aerogeneratori ad asse orizzontale sono: 1. a sbalzo 2. tubolari 1. a sbalzo 2. ramificati 1. a traliccio 2. ramificati 1. a traliccio 2. tubolari.
La produzione di biogas dipende principalmente da tre paramenti: 1. La tipologia dei substrati alimentati 2. La concentrazione di sostanza inorganica non biodegradabile nella miscela di alimentazione al digestore 3. Il carico di sostanza organica alimentato al digestore 1. La tipologia dei substrati alimentati 2. La concentrazione di sostanza organica biodegradabile nella miscela di alimentazione al digestore 3. Il carico di sostanza inorganica alimentato al digestore 1. La tipologia dei substrati alimentati 2. La concentrazione di sostanza organica biodegradabile nella miscela di alimentazione al digestore 3. Il carico di sostanza organica alimentato al digestore 1. Dal peso dei substrati alimentati 2. La concentrazione di sostanza organica biodegradabile nella miscela di alimentazione al digestore 3. Il carico di sostanza organica alimentato al digestore .
La digestione anaerobica si sviluppa in tre fasi successive: 1. Idrolisi 2. fase acidogenica 3. fase acetogenica 4. fase di idro-metanizzazione 1. Idratazione 2. fase acidogenica 3. fase acetogenica 4. metanizzazione 1. Idrolisi 2. fase acidogenica 3. fase acetogenica 4. metanizzazione 1. Idrolisi 2. fase asmotica 3. fase acetogenica 4. metanizzazione.
Si definisce digestione anaerobica: l'insieme di processi biologici mediante i quali le sostanze organiche complesse, (lipidi, protidi, glucidi), contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, possono essere "digerite" in un ambiente privo di ossigeno, arrivando alla produzione di gas (biogas) combustibile. l'insieme di processi biologici mediante i quali le sostanze organiche complesse, (lipidi, protidi, glucidi), contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, possono essere "digerite" in un ambiente privo di ossigeno, arrivando alla produzione di gas (biogas) inerte. l'insieme di processi chimici mediante i quali le sostanze organiche complesse, (lipidi, protidi, glucidi), contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, possono essere "digerite" in un ambiente privo di ossigeno, arrivando alla produzione di gas (biogas) combustibile. l'insieme di processi meccanici mediante i quali le sostanze organiche complesse, (lipidi, protidi, glucidi), contenute nei vegetali e nei sottoprodotti di origine animale, possono essere "digerite" in un ambiente privo di ossigeno, arrivando alla produzione di gas (biogas) combustibile.
Qual è la resa in biogas delle colture energetiche (mais, sorgo zuccherino...) 5,5 ÷ 7,5 m3 biogas/t SV 5.500 ÷ 7.500 m3 biogas/t SV 55 ÷ 75 m3 biogas/t SV 550 ÷ 750 m3 biogas/t SV .
Il biogas è costituito principalmente da: Metano ed anidride borica Metano ed anidride nitrica GPL ed anidride carbonica. Metano ed anidride carbonica. .
Il biogas presenta un potere calorifico medio dell'ordine di: 2.300 kJ/Nm3 230 kJ/Nm3 230.000 kJ/Nm3 23.000 kJ/Nm3 .
Qual è la resa in biogas dei residui colturali (paglia, colletti barbabietole..) 350 ÷ 400 m3 biogas/t SV 3,5 ÷ 4,0 m3 biogas/t SV 35 ÷ 40 m3 biogas/t SV 3.500 ÷ 4.000 m3 biogas/t SV .
I serbatoi ad alta pressione per lo stoccaggio del biogas funzionano ad una pressione che varia da 200 a 300 bar. da 0,2 a 0,3 bar. da 2 a 3 bar. da 20 a 30 bar. .
I parametri del processo di digestione anaerobica richiedono temperature che, di solito, sono: al di sotto della temperatura ambiente uguali alla temperatura ambiente al di sopra della temperatura ambiente. pari a circa 110 °C .
I serbatoi di media pressione per lo stoccaggio del biogas funzionano ad una pressione che varia: da 5 a 20 bar. da 500 a 2.000 bar. da 0,5 a 20bar. da 50 a 200 bar. .
Il substrato di un impianto di D.A. può anche essere mescolato utilizzando: una turbina. un gruppo turbocompressore. un motore Stirling. una pompa. .
In un impianto di D.A. un miscelatore ad elica è trascinato da un motore elettrico con potenza variabile da: 25 a 250 kW. 2,5 a 25 kW. 0,25 a 2,5 kW. 250 a 2.500 kW. .
I dispositivi di miscelamento, presenti in D.A., hanno le funzioni seguenti: 1. evitare una temperatura uniforme del substrato 2. mescolare il vecchio e il nuovo substrato così che i batteri possano attivarsi su tutto il substrato 3. evitare la formazione di stratificazioni e agglomerati 1. garantire una temperatura uniforme del substrato 2. mescolare il vecchio e il nuovo substrato così che i batteri possano attivarsi su tutto il substrato 3. evitare la formazione di stratificazioni e agglomerati 1. garantire una temperatura uniforme del substrato 2. mescolare il vecchio e il nuovo substrato così che i batteri possano attivarsi su tutto il substrato 3. garantire la formazione di stratificazioni e agglomerati 1. evitare una temperatura uniforme del substrato 2. mescolare il vecchio e il nuovo substrato così che i batteri possano attivarsi su tutto il substrato 3. garantire la formazione di stratificazioni e agglomerati.
Trappole idrauliche o camere di sedimentazione permettono: la deumidificazione del biogas. la rimozione dell'anidride solforica. la rimozione dell'anidride carbonica. l'umidificazione del biogas. .
L'assorbimento con carboni attivi del biogas permette di rimuovere: B2O3, polveri, acido. SO3, polveri, acido. NH3, polveri, acidi organici. NaOH, polveri, acido. .
L'upgrading a biometano del biogas si ottiene rimuovendo: l'anidride borica. l'anidride carbonica. il monossido di carbonio. l'anidride nitrica. .
Nell''upgrading a biometano del biogas il lavaggio ad acqua è un: processo continuo. processo ciclico. processo discontinuo. processo irregolare. .
Le principali specifiche tecniche di carburanti e biocarburanti in uso nei paesi UE sono stabilite dalla: direttiva 2009/30/CE. Direttiva CE 93/42. Direttiva 2005/36/CE. Direttiva 1999/44/CE. .
Il bio-Diesel è ottenuto da: ammine e aminoacidi. sali e nitriti. amidi e zuccheri. grassi e oli. .
Il bio-Etanolo è ottenuto da: ammine e aminoacidi. grassi e oli. sali e nitriti. amidi e zuccheri. .
I motori attualmente in commercio, risultano: incompatibili con i biocombustibili puri. compatibili parzialmente con i biocombustibili puri. compatibili con i biocombustibili puri. incompatibili con i biocombustibili diluiti. .
I biocarburanti sono considerati una fonte: d'energia non rinnovabile . d'energia rinnovabile. d'energia fossile. d'energia nucleare. .
Il processo di "esterificazione" con alcool metilico, è definito nel modo seguente: Olio + Alcol -> Estere + isobutano Idrati + Alcol -> Estere + Glicerolo Benzene + Alcol -> Estere + Glicerolo Olio + Alcol -> Estere + Glicerolo .
I sottoprodotti del biodiesel, nel processo di esterificazione sono: 1. glicerolo (o glicerina) 2. farine. 1. glicerolo (o glicerina) 2. insilati. 1. nitroglicerina 2. farine. 1. nitroglicerina 2. insilati.
Quale può essere un potenziale problema connesso all'utilizzo del biodisel per autotrazione: Formazione di idrati sull'apparato di iniezione e di morchie nel serbatoio del combustibile. Formazione di depositi sull'apparato di iniezione e di amminoacidi nel serbatoio del combustibile. Formazione di depositi sull'apparato di iniezione e di morchie nel serbatoio del combustibile. Formazione di idrati sull'apparato di iniezione e di amminoacidi nel serbatoio del combustibile. .
Il biodiesel può essere utilizzato anche come: additivo per gasolio. additivo per GPL. additivo per benzina. additivo per metano. .
Il bioetanolo: è un gas ottenuto mediante la fermentazione di diversi prodotti ricchi di carboidrati e zuccheri è un alcool ottenuto mediante la fermentazione di diversi prodotti ricchi di carboidrati e zuccheri è un olio ottenuto mediante la fermentazione di diversi prodotti ricchi di carboidrati e zuccheri è una muffa ottenuta mediante la fermentazione di diversi prodotti ricchi di carboidrati e zuccheri .
Il bioetanolo è tra i biocombustibili quello che: mostra il miglior compromesso tra disponibilità e prestazioni. mostra il peggior compromesso tra prezzo, disponibilità e prestazioni. mostra il miglior compromesso tra prezzo, disponibilità e prestazioni. mostra il miglior compromesso tra prezzo e disponibilità. .
Quale può essere un potenziale problema connesso all'utilizzo del biodisel per autotrazione: Nella stagione estiva è più frequente l'intasamento del filtro del gasolio. Nella stagione invernale si ha un calo delle prestazioni Nella stagione invernale è più frequente l'intasamento del filtro del gasolio. Nella stagione estiva si ha un calo delle prestazioni .
Le colture alimentari come materia prima, venivano utilizzati: nei biocarburanti di 1° generazione. nei biocarburanti di 2° generazione. nei biocarburanti di 4° generazione. nei biocarburanti di 3° generazione. .
ETBE è un etere prodotto partendo: dal metanolo. dall'etanolo. dal biometano. dal biodiesel. .
La fermentazione alcolica: è un procedimento meccanico mediante il quale l'acido acetico presenti nella materia organica sotto forma di zuccheri, cellulosa e amido vengono trasformati in etanolo (alcool Etilico). è un procedimento termochimico mediante il quale i glucidi presenti nella materia organica sotto forma di zuccheri, cellulosa e amido vengono trasformati in etanolo (alcool Etilico). è un procedimento biochimico mediante il quale i glucidi presenti nella materia organica sotto forma di zuccheri, cellulosa e amido vengono trasformati in etanolo (alcool Etilico). è un procedimento biochimico mediante il quale l'olio presente nella materia organica sotto forma di zuccheri, cellulosa e amido vengono trasformati in etanolo (alcool Etilico).
Qual è la formula corretta della combustione dell'idrogeno? 2H + 1/2 O2 -> H2O H2 + 2 O2 -> H2O H2 + 1/2 O2 -> H2O H2 + 1/2 O2 -> 2H2O .
Il Potere Calorifico Inferiore in massa dell'idrogeno è pari a: 12,066,7 kJ/kg 120,6 kJ/kg 120.667 kJ/kg 1.206,67 kJ/kg .
In fase di combustione dell'idrogeno, se la temperatura ambiente circostante è superiore ai 100°C: l'acqua condensa ed esce dal sistema allo stato liquido solo se il salto di temperatura è minore di 10 °C. l'acqua non condensa ed esce dal sistema allo stato di vapore. l'acqua condensa ed esce dal sistema allo stato liquido. l'acqua congela ed esce dal sistema allo stato solido. .
L'efficienza della fotoelettrolisi è compresa tra: 17 - 25 % 7 - 20 % 15 - 50 % 27 -30 % .
I processi di produzione dell'idrogeno possono essere suddivisi: 1. Termochimici 2. Elettrochimici 3. Geotermici 1. Meccanici 2. Elettrochimici 3. Biochimici 1. Termochimici 2. Elettrochimici 3. Biochimici 1. Meccanici 2. Elettrochimici 3. Geotermici.
Il problema dello stoccaggio dell'energia elettrica: non riguarda nessuna delle metodologie di produzione di energie elettrica. non riguarda solo le fonti rinnovabili ma in generale qualsiasi metodologia di produzione di energie elettrica. riguarda solo le fonti fossili destinate alla produzione di energie elettrica. riguarda solo le fonti rinnovabili destinate alla produzione di energie elettrica. .
I sistemi di pompaggio idroelettrico: servivano ad assorbire l'energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili. servivano ad assorbire l'energia in eccesso prodotta dall'idroelettrico. servivano ad assorbire l'energia in eccesso prodotta dal nucleare. servivano ad assorbire l'energia in eccesso prodotta dai turbogas. .
Le batterie primarie sono: ricaricabili solo da fonti rinnovabili. non ricaricabili. ricaricabili solo da fonti fossili. ricaricabili. .
Le batterie secondarie sono: ricaricabili. ricaricabili solo da fonti rinnovabili. ricaricabili solo da fonti fossili. non ricaricabili. .
Un accumulatore è formato da più elementi collegati fra loro: con due paralleli in serie. in serie. con due serie in parallelo. in parallelo. .
Un accumulatore al piombo per autovettura da 12Volt è formato: da 6 elementi al piombo, in parallelo fra loro, ciascuno da 2Volt. da 12 elementi al piombo, in serie fra loro, ciascuno da 1Volt. da 12 elementi al piombo, in parallelo fra loro, ciascuno da 1Volt. da 6 elementi al piombo, in serie fra loro, ciascuno da 2Volt. .
Si definisce durata di un accumulatore: il numero di cicli di carica e scarica che danno luogo ad un abbassamento della capacità ad una percentuale dell'80% del valore originario. il numero di cicli di carica e scarica che danno luogo ad un abbassamento della capacità ad una percentuale dell'25% del valore originario. il numero di cicli di carica e scarica che danno luogo ad un abbassamento della capacità ad una percentuale dell'40% del valore originario. il numero di cicli di carica e scarica che danno luogo ad un abbassamento della capacità ad una percentuale dell'30% del valore originario. .
Gli accumulatori in base al sistema elettrochimico possono essere classificati: 1. al piombo 2. alcalini 3. al litio 1. al boro 2. alcalini 3. al litio 1. al piombo 2. alcalini 3. al tungsteno 1. al boro 2. alcalini 3. al tungsteno.
La densità di potenza di un supercondensatore è pari a: 2 kW/kg 5 Wh/kg 25 kW/kg 15 Wh/kg .
La densità di energia di un supercondensatore è pari a: 15 Wh/kg 25 kW/kg 5 Wh/kg 2 kW/kg .
L'energia spesa per la liquefazione dell'idrogeno è pari al: 60 % dell'energia stoccata. 70 % dell'energia stoccata. 30 % dell'energia stoccata. 5 % dell'energia stoccata. .
L'attuale pressione di stoccaggio dell'idrogeno in serbatoi è pari a circa: 35 bar 3,5 bar 350 bar 0,35 bar .
L'interfaccia tra la rete elettrica di trasmissione e quella di distribuzione è costituita dalle sottostazioni che: trasformano l'energia elettrica da alta tensione a media (distribuzione MT). trasformano l'energia elettrica da altissima tensione ad alta (distribuzione AT). trasformano l'energia elettrica da media tensione ad alta distribuzione (distribuzione AT). trasformano l'energia elettrica da alta tensione a bassa (distribuzione BT). .
Il concetto di smart grid nasce e si sviluppa in Europa nel: 2016 1996 1986 2006.
La rete elettrica è: l'insieme di linee e impianti per la produzione, il trasporto e la trasformazione di energia elettrica a diversi livelli di tensione. l'insieme di linee e impianti per la produzione, il trasporto e la trasformazione di energia elettrica a diversi livelli di tensione. l'insieme di linee e impianti per la produzione, il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica a diversi livelli di tensione. l'insieme di linee e impianti per il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica a diversi livelli di tensione. .
La Smart Grid prevede: solo la presenza di sistemi di generazione distribuita. la presenza di sistemi di generazione distribuita. solo la presenza di sistemi di generazione centralizzata. la presenza di sistemi di generazione centralizzata. .
nella gestione bidirezionale dell'energia elettrica: l'utente può prelevare ed immettere energia nella rete elettrica. l'utente non può prelevare ma può immettere energia nella rete elettrica. l'utente non può prelevare non può immettere energia nella rete elettrica. l'utente può prelevare ma non immettere energia nella rete elettrica. .
Gli smart device sono: 1. pressostati 2. smart meter 3. computer e altri apparati tecnologici. 1. sensori 2. smart meter 3. apparati meccanici. 1. termometri 2. smart meter 3. computer e altri apparati tecnologici. 1. sensori 2. smart meter 3. computer e altri apparati tecnologici.
Cosa si intende con la definizione VEHICLE-TO-GRID? Il veicolo diventa il mezzo con cui incamerare energia e spostarla altrove per un utilizzo diretto. La smart grid diventa il mezzo con cui incamerare energia e spostarla altrove per un utilizzo diretto. La generazione distribuita diventa il mezzo con cui incamerare energia e spostarla altrove per un utilizzo diretto. Le celle a combustibile diventano il mezzo con cui incamerare energia e spostarla altrove per un utilizzo diretto. .
La comunicazione integrata permette che: le informazioni possono essere trasferite più rapidamente tra gli utenti. le informazioni possono essere trasferite più rapidamente tra le stazioni di trasmissione e il centro di controllo del sistema. le informazioni possono essere trasferite più rapidamente tra i veicoli. le informazioni possono essere trasferite più rapidamente tra le centrali dipotenza. .
In una smart grid, per ottenere il corretto controllo dei misuratori e dei sensori il formato dei dati deve esssere: standardizzato entropico dinamico stazionario.
Quali sono i quattro componenti principali per l'implementazione e il funzionamento della smart grid: 1. Contatore intelligente 2. Phasor Measurement Unit 3. Trasferimento di informazioni 4. Generazione distribuita 1. Contatore intelligente 2. Phasor Measurement Unit 3. Trasferimento di informazioni 4. Generazione centralizzata 1. Contatore bidirezionale 2. Phasor Measurement Unit 3. Trasferimento di informazioni 4. Generazione distribuita 1. Contatore bidirezionale 2. Phasor Measurement Unit 3. Trasferimento di informazioni 4. Generazione centralizzata.
L'energia prodotta in sito e autoconsumata, senza passare per la rete di distribuzione, gode dei vantaggi dell'autoconsumo e quindi: dell'esenzione dell'IVA e delle accise. dell'esenzione dagli oneri di rete e di sistema. dell'esenzione dell'IVA e degli oneri di rete. dell'esenzione dell'IVA e degli oneri di sistema. .
Come viene definito un punto di ricarica? Un'interfaccia in grado di caricare un veicolo elettrico alla volta. Una smart grid in grado di caricare un veicolo elettrico alla volta o sostituire la batteria di un veicolo elettrico alla volta. Un'interfaccia in grado di la batteria di un veicolo elettrico alla volta. Un'interfaccia in grado di caricare un veicolo elettrico alla volta o sostituire la batteria di un veicolo elettrico alla volta. .
Le colonnine di ricarica multiprotocollo sono compatibili: 1. con le metodologie CCS e CHAdeMO per la ricarica ultra rapida in c.c. 2. con lo standard EN61851-1 per la ricarica in c.a. (tipo 2, modo 3). 1. con le metodologie CCS eCHAdeMO per la ricarica ultra rapida in c.c. 2. con lo standard EN 13432 1. con le metodologie CCS eCHAdeMO per la ricarica ultra rapida in c.c. 2. con lo standard EN61851-1 per la ricarica in c.a. (tipo 2, modo 3). 1. con la sola metodologie CCS per la ricarica ultra rapida in c.c. 2. con lo standard EN 13432.
Nel caso di colonnine di ricarica per automobili la protezione degli utenti e dei sistemi a valle viene garantita: tramite interruttori magnetotermici e differenziali. tramite scaricatori di sovratensione. tramite interruttori magnetotermici. tramite interruttori differenziali. .
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